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Afghanistan: i mangusta intervengono a fuoco, silenzio da Roma
30 agosto A Roma hanno fatto di tutto per non farlo sapere ma in Afghanistan occidentale i soldati italiani partecipano ai combattimenti. Due settimane or sono l’intervento degli elicotteri dell’Aviazione dell’esercito ha permesso di tirare fuori dai guai una colonna di truppe afgane e spagnole caduta in un’imboscata a 90 chilometri dalla base del contingente iberico di Qel-i-now, nella provincia di Badghis. La battaglia, che conferma la crescente escalation delle azioni talebane anche nella regione occidentale, ha visto protagonisti gli elicotteri da attacco Mangusta, arrivati ad Herat a fine giugno. Nonostante il totale silenzio italiano, indiscrezioni da ambienti alleati e afgani hanno consentito a Panorama di ricostruire i fatti. Nella prima mattinata del 10 agosto una pattuglia composta da 40 militari e 8 veicoli dell’esercito afgano seguiti a breve distanza da 27 soldati spagnoli venne attaccata tra le località di Bala Murghab e Ghormach da decine di talebani armati di lanciarazzi anticarro e armi automatiche. Secondo quanto affermato da Madrid le truppe spagnole hanno fornito appoggio agli afgani aprendo il fuoco con mitragliatrici e lanciagranate e chiedendo aiuto al Comando Regionale Ovest, guidato da Herat dal generale italiano Fausto Macor, che ha inviato la forza di reazione rapida dotata di elicotteri spagnoli Couguar e CH-47 italiani da trasporto scortati dagli A-129 Mangusta da attacco. Il reparto italo-spagnolo, una mezza dozzina di velivoli dei quali probabilmente 2 A-129, è arrivato nell’area della battaglia quando la situazione stava volgendo al peggio per le truppe afgane e spagnole. Il generale Zahir Azimi, portavoce della Difesa a Kabul, ha dichiarato che sette militari afgani sono rimasti uccisi e sette veicoli distrutti ma fonti alleate che hanno chiesto l’anonimato hanno confermato che alcuni mezzi governativi erano stati catturati intatti dai talebani. I Mangusta li hanno distrutti eliminando i talebani a bordo per poi colpire le postazioni dei jihadisti, probabilmente con il cannone a canne rotanti da 20 millimetri, arma di grande precisione imbarcata insieme ai missili anticarro Tow e ai razzi. opo due ore e mezza di battaglia le bombe lanciate da quattro jet, probabilmente una coppia di Rafale francesi e una di F-15 americani, hanno indotto i talebani alla fuga lasciando sul terreno 20 caduti secondo le fonti militari afgane (inclusi alcuni comandanti), una trentina secondo fonti indipendenti.
L’operazione si è svolta nel pieno rispetto delle regole d’ingaggio e del mandato. Si è trattato di una missione difensiva, svolta all’interno del settore operativo italiano nella quale nessun militare italiano o spagnolo è stato colpito mentre sono stati uccisi numerosi aggressori senza provocare vittime civili. Aspetti che rendono ancora più incomprensibile il silenzio di Roma che solo dopo l’articolo sulla battaglia pubblicato dal settimanale “Panorama” ha confermato con una nota gli eventi. Il 22 agosto ancora i Mangusta sono entrati in azione per aiutare un plotone italiano finito sotto attacco nella provincia di Farah. Questa volta pare siano stati sufficienti pochi colpi del cannone gatling a disperdere gli attaccanti e consentire il disimpegno dei 7 veicoli italiani Lince. Il primo settembre un veicolo Lince inserito in una colonna di sei mezzi è stato colpito dall’esplosione di una mina al rientro da un pattugliamento nel distretto di Bala Buluk. L’ordigno è esploso per la pressione della ruota del Lince tra Farah (sede del PRT americano) e la Ring Road, la strada che attraversa tutto l’Afghanistan e in quell’area unisce Herat alla provincia di Helmand e a Kandahar. Solo la protezione particolare di quel tipo di veicolo ha impedito che i danni fossero ben più gravi dei tre feriti lievi ricoverati all’ospedale americano di Farah. La minaccia contro i 2.500 militari alleati schierati nell’ovest (1.300 italiani) è in continua crescita come dimostra anche l’operazione condotta nella provincia di Farah dalle truppe afgane affiancate dai consiglieri militari italiani e che il 15 agosto ha portato alla cattura di 14 talebani e di un loro comandante. Altre indiscrezioni provenienti da Herat hanno riferito di attacchi di talebani contro colonne italiane che avrebbero provocato l’intervento a fuoco anche dei cingolati Dardo e scontri tra incursori e miliziani a Farah. Le forze aeree assegnate al Regional Command West sono riunite in una Joint Air Task Force guidata dal colonnello dell’Aeronautica Di Maio (veterano di Kosovo e Iraq) che dispone di tre reparti: i Task Group Albatros e Astore rispettivamente con 1 c-130J e 2 UAV Predator che dal 10 febbraio 2007 al 19 luglio hanno compiuto oltre 90 missioni per un totale di 340 ore di volo , 3288 passeggeri trasportati , 670.000 libre di materiali vari immessi in teatro operativo. Task Group Eracle guidata dal tenente colonnello Salvatore Jannella del 1° reggimento Antares (un veterano dell’Afghanistan) con 3 CH-47 che da Ottobre 2006 al 19 luglio ha volato per oltre 470 ore, ha svolto 175 missioni e 262 sortite. Ha trasportato 2600 passeggeri ed oltre 311 tonnellate di materiali. Dal 9 luglio è stato costituito il Task Group Fenice che raggruppa tutti i velivoli dell’AVES, i 3 CH-47 e i 5 A-129 Mangusta, guidato dal tenente colonnello Roberto Minini, del 5° Reggimento Rigel, Brigata Aeromobile Friuli. Foto: Mangusta in arrivo sulla pista di Herat - Esercito Italiano ![]() Gianandrea Gaiani - Panorama Ottima prova dei nostri...ovviamente dal governo nemmeno mezza parola |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Città: La Capitale
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e poi non ci sono i soldi per costruire asili nido...andiamo pure a giocare a fare la guerra
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EeePC 900 HD ![]() Ciao ~ZeRO sTrEsS~ http://img252.imageshack.us/my.php?i...67large8cq.jpg |
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#3 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Sardinia - TrollKillah user
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Non sono d'accordo con le tue posizioni, anche perchè i soldi per fare gli asili si possono recuperare tagliando gli sprechi della macchina governativa...e nemmeno tanto, vista l'entità di questi. Non sono d'accordo nemmeno con le conclusioni dell'autore del thread, a che pro pubblicizzare lo svolgimento dei propri compiti da parte delle truppe italiane? La gente pensa che siano andati a fare una scampagnata in Afghanistan? Ragionando negli stessi termini si potrebbe obiettare come mai non si conoscano tutti gli arresti che le FDO compiono tutti i giorni.... E comunque a mio avviso Parisi è un ministro della difesa molto competente ![]()
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"Il silenzio è la più perfetta espressione del disprezzo." - « Tancas serradas a muru Fattas a s'afferra afferra Si su chelu fit in terra L'aiant serradu puru » - vedere avvinazzati darsi arie da sommelier non ha prezzo -
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#4 | |||
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Iscritto dal: Jun 2007
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Personalmente sono contro ogni guerra senza se e senza ma. |
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#5 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 666
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In termini piu semplici, le parole non bastano, servono fatti....non possiamo dire "si si bravi in libano, rimanete tra israele e gli hezbollah che fate bene" e poi non dare un contributo, se portiamo avanti una causa, come può essere quella del sostegno al governo afghano, dobbiamo perseguirla Quote:
esattamente, fa quasi tenerezza vedere come il nostro governo si prodighi per nascondere agli occhi degli italiani ciò che fanno i nostri militari, che sia portare gli aiuti, o combattere i talebani, quasi come ci si vergonasse di loro....al massimo se ne parla se qualcuno ci lascia le penne (oppure nelle trasmissioni in quarta serata che non vede nessuno). L'italia si vergonga (o almeno i nostri politici credono cosi) di avere delle forze armate efficenti e professionali...e cosi facciamo le guerre di nascosto (kosovo 1999 e afghanistan 2001) e nelle missioni estere guai che si senta fischiare un proiettile tricolore...perchè ricordate italiani...noi siamo le crocerossine in tuta mimetica Ultima modifica di easyand : 17-09-2007 alle 00:33. |
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Città: padova
Messaggi: 2792
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Ocio eh... facciamo il conto:
Militari coinvolti: 40 militari e 8 veicoli dell’esercito afgano seguiti a breve distanza da 27 soldati spagnoli Forza di reazione rapida: 6 velivoli, di cui 2 Mangusta e 4 da trasporto Supporto aereo: 2 F-15 e 2 Rafale E tutti assieme hanno ammazzato 20 persone???? Ma sarebbe questa l'efficienza???
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#7 |
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Iscritto dal: Oct 2005
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#8 |
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Iscritto dal: Apr 2004
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
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qualcuno mi rinfresca la memoria, sul fine della missione in afghanistan?
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
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Mmm... Peacekeeping mi pare.
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#11 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2004
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E cosa avrebbero dovuto fare, un annuncio a reti unificate?
![]() Sono stati inviati lì apposta e sono stati utilizzati per compiti difensivi, non vedo lo scandalo.
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Attenzione: il messaggio potrebbe essere ironico... ![]() "L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite...Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!” |
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#12 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
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ma non ho capito perchè non parlano delle azioni dei nostri soldati o dicono sempre "non rispondono al fuoco"...conosco gente che è stata in iraq e conferma che rispondono al fuoco e partecipano ad azioni...è normale, sei in guerra, non fai il bersaglio...o vogliono far finta che i nostri soldati sono i buoni?
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...continuate a morire finchè non viene giorno... ...forse solo uno che si erge con la spada infranta dalla più profonda disperazione... |
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#13 | |
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Iscritto dal: Aug 2000
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A meno di non pensare che i nostri schivino i proiettili come Neo in Matrix, mi pare ovvio che rispondano al fuoco se attaccati... ![]()
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La mia config: Asus Z170 Pro gaming, Intel i5 6600k @4.5Ghz, cooler master 212x, corsair vengeance 8Gb ddr4 2133, SSD sandisk ultra II 480Gb, Gainward GTX960 4Gb, Soundblaster Z, DVD-RW, ali Corsair CX750M, Case Thermaltake Suppressor F31 |
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#14 |
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ma non so se ricordi quando i ribelli avevano preso un ospedale mi pare a nassirya e secondo il tg i soldati italiani non sparavano perchè c'era il rischio che colpissero dei pazienti nell'ospedale...cosa falsissima, perchè i nostri avevano risposto al fuoco...
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#15 |
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Magari intendevano che non hanno sparato con armi pesanti...
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#16 | |
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#17 | |
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#18 | |
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#19 |
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che io sappia la NATO paga fior di quattrini ogni volta che i Mangusta si muovono ...
in pratica e' come se l'italia (e non le industrie) offresse un servizio di copertura .. ogni volta che c'e' un problema i Mangusta si muovono ed il TASSAMENTRO comincia a scorrere ... quindi piu' volano piu' GLI ITALIANI incassano soldi |
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#20 | |
Senior Member
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![]() comunque, questa fa il paio con l'articolo di apertura, combattimenti in tensi a Shawan tra talebani e la forza di reazione rapida italiana è battaglia contro i soldati italiani Le truppe italiane, con tanto di appoggio aereo, sono state ingaggiate in una furiosa battaglia con i talebani nella provincia di Farah, spina del fianco del nostro contingente nell’Afghanistan occidentale: oltre all’intervento della Forza di reazione rapida, hanno lanciato gli aerei senza pilota Predator per individuare gli obiettivi e hanno impiegato gli elicotteri d’attacco Mangusta. L’attacco dei tagliagole di mullah Omar è stato respinto dopo diverse ore di battaglia. Non è escluso che siano intervenuti anche i caccia bombardieri della Nato. Il comando del nostro contingente ad Herat si ostina a non fornire alcuna informazione su vittime, feriti o prigionieri talebani, ma le cosiddette «forze ostili» devono avere subito ingenti perdite. A tal punto che in un comunicato i militari italiani mettono le mani avanti sottolineando che «nell’azione non risulta esserci stato coinvolgimento di civili». La battaglia è scoppiata giovedì, quando i talebani hanno attaccato in forze il presidio di Shewan, un caposaldo difeso dalle forze di sicurezza afghane in collaborazione con le truppe multinazionali presenti nell’ostica provincia. Il presidio era stato messo in piedi il 14 agosto lungo la strada principale di Farah, che porta al capoluogo della provincia. L’intenzione era di tenere libera la strategica arteria minacciata dai talebani, che si sono rinforzati con i tagliagole fuggiti dalla vicina provincia di Helmand, dove i soldati inglesi hanno scatenato da mesi una pesante offensiva. Giovedì il presidio stava per soccombere quando è intervenuta la Forza di reazione rapida, composta da italiani e spagnoli, che già stava svolgendo un’operazione di sicurezza nella zona. I militari, sotto il comando del generale degli alpini Fausto Macor, sono arrivati sul posto via terra a bordo dei veicoli Lince, finiti più volte negli ultimi tempi in imboscate dei talebani, che per fortuna hanno provocato solo feriti non gravi. «I militari della coalizione sono stati accolti da un nutrito fuoco», si legge nel comunicato reso noto dal quartier generale di Herat. I talebani evidentemente non volevano mollare la presa e si sono alzati in volo i Predator, da poco giunti nell’Afghanistan occidentale. I velivoli senza pilota hanno mandato in tempo reale al comando di Herat le immagini della battaglia e individuato gli obiettivi da colpire. La situazione era tale che è stato deciso l’utilizzo di due elicotteri da attacco Mangusta, che secondo il capitano Andrea Salvador, portavoce del contingente italiano, «non hanno sparato, ma sono serviti a dimostrare la nostra forza». Difficile però che i talebani siano fuggiti solo alla vista degli elicotteri. Gli scontri a terra devono essere stati intensi e alla domanda se fossero intervenuti i caccia bombardieri della Nato il portavoce non ha né confermato, né smentito trincerandosi dietro a un secco «non ho informazioni a riguardo». I caccia della Nato avevano già bombardato nella provincia di Farah il 6 settembre. Nell’attacco erano stati centrati due veicoli carichi di gente armata nel villaggio di Sabzgazy. Tutti gli occupanti sarebbero morti. Per la battaglia di giovedì è impossibile avere alcuna stima sulle perdite fra i talebani, ma i militari italiani tengono a ribadire che «nell’azione non sono rimasti coinvolti civili». Come nell’ultima imboscata nella valle di Musahi, vicino a Kabul, quando un soldato italiano rimase ferito a una gamba durante un “contatto”, ovvero uno scontro a fuoco durato venti minuti, tutti fanno finta che fra le forze ostili non ci siano vittime. Secondo la censura imposta dal ministro della Difesa, Arturo Parisi, i soldati italiani in Afghanistan partecipano solo a una missione di pace, portando caramelle ai bambini, nel contesto dei lodevoli interventi umanitari dei reparti Cimic. Evidentemente i nostri ragazzi, a cominciare dai piloti dei Mangusta, quando sono costretti a intervenire in azioni di guerra sparano “caramelle”, anziché proiettili di piombo. L’aumento delle attività nelle zone controllate dagli italiani, come aveva rivelato agli inizi di settembre il Giornale, è dovuto alla pressione militare inglese e americana. Ieri lo ha confermato il comando Nato a Kabul. «Stiamo spingendo i ribelli fuori dall’Est e dal Sud dell’Afghanistan», ha detto Claudia Foss, portavoce della missione Isaf. «Non neghiamo che questo a volte comporta lo spostamento dei ribelli in regioni dove la loro presenza è stata finora meno evidente», ha aggiunto la Foss. Le fonti Nato confermano che «come effetto collaterale indesiderato dei successi della coalizione notiamo lo spostamento di guerriglieri dal Sud all’Ovest, in particolare da Helmand a Herat», dov’è dislocato il contingente italiano con un migliaio di uomini. di Fausto Biloslavo - sabato 15 settembre 2007 |
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