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Old 16-04-2006, 15:12   #1
Cfranco
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Parte l' inciucio ?


Ricevo e posto :

http://www.marcotravaglio.it/stoccataefuga.htm
"Come avevamo ampiamente previsto, Beppe Giulietti non è stato eletto. Non per demerito suo, anzi: se tutti i candidati dell'Unione avessero fatto campagna elettorale quanto lui, il centrosinistra avrebbe raccolto ben più dei miseri 25 mila voti di vantaggio alla Camera. La responsabilità è tutta dei dirigenti del futuro cosiddetto Partito Democratico, che prima l'hanno trombato, poi - dopo l'appello firmato per primo da Enzo Biagi- hanno garantito il ripescaggio, poi fra il lusco e il brusco l'han confinato all'ottavo posto nel Piemonte-2 (Beppe è veneziano), dove l'Ulivo prevedeva di eleggere sei deputati. Così è stato. Ma - assicuravano al Botteghino- Prodi e Gentiloni avrebbero optato per altri collegi, liberando due posti per il settimo e l'ottavo in lista, cioè per il primo e il secondo escluso (Giulietti, appunto). Ora si scopre che non sarà così, almeno per Gentiloni, il quale dovrebbe tenersi il Piemonte-2. E' una vergogna, una delle tante di queste folli elezioni. Una vergogna contro cui tutti i nemici dell'inciucio devono far sentire la loro voce, scrivendo al Botteghino per Giulietti e firmando l'appello (che riportiamo qui sotto) per Tana De Zulueta. Anche il segretario dei Verdi, Pecoraro Scanio, sta facendo il furbo. Aveva candidato Tana De Zulueta sbandierando la battaglia per la departitizzazione della Rai, ma ora per un gioco di incastri pare intenzionato a penalizzare la ex corrispondente dell'Economist a vantaggio dicandidati di apparato più "affidabili". Beppe e Tana scontano un peccato originale davvero imperdonabile per la partitocrazia: in questi anni hanno combattuto e denunciato ogni censura alla Rai e, se eletti, si batterebbero per una legge severa sul conflitto d'interessi. Dunque, contro ogni inciucio sotterraneo con Berlusconi. Se non troveranno posto in Parlamento, sapremo che cosa significa: l'inciucio è già cominciato."
( Marco Travaglio )

Appello per Tana de Zulueta
http://www.marcotravaglio.it/appellotdz.htm
In queste ore si sta delineando il pericolo della non rielezione della Senatrice Tana De Zulueta, che per un complicato gioco di incastri dovrebbe rimanere fuori dalla Camera. Per i Verdi significherebbe perdere due volte: perdere una validissima rappresentante istituzionale e perdere il rapporto con una parte importante della società civile italiana. Il grande lavoro condotto da Tana in questi mesi ha aperto ai Verdi la possibilità di confrontarsi con mondi importanti come quello della libera informazione, della legalità, dell'immigrazione e della politica europea.
Tutti temi che i Verdi negli scorsi anni hanno sfiorato con sufficienza e con poca profondità. Noi militanti , elettori, cittadini e simpatizzanti dei Verdi e non, chiediamo al Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio di garantire la presenza di Tana De Zulueta alla Camera dei Deputati, altrimenti sarà l'ennesima riprova della sordità dei Verdi verso delle istanze vere e reali.

Primi firmatari:

Sabina Guzzanti
Furio Colombo
Carlo Freccero
Giulietto Chiesa
Marina Astrologo
Silvia Bonucci
Enrico Fontana
Marco Travaglio

Chi volesse aderire all'appello, può mandare una mail con la sua firma al seguente indirizzo pertana@gmail.com




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Old 16-04-2006, 15:56   #2
gtrin
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La non elezione non impedisce l'attribuzione di incarichi di governo.
Aspettiamo prima di giudicare
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Impara dagli errori degli altri; non potrai vivere così a lungo per farli tutti tu
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Old 16-04-2006, 17:02   #3
FiSHBoNE
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una mail con la firma intendi con un allegato contenente la scansione della firma oppure semplicemente uan mail con i propri dati?

iniziativa lodevole, di cui avevo già letto su Inciucio di Travaglio e sul sito di S. Guzzanti, sul quale c'è un documento da scaricare col testo preciso dell'appello-decalogo, ma in cui non sono riuscito a reperire il modo di inviare la sottoscrizione.
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Old 17-04-2006, 06:47   #4
Jo3
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Ricevo e posto :

http://www.marcotravaglio.it/stoccataefuga.htm
"Come avevamo ampiamente previsto, Beppe Giulietti non è stato eletto. Non per demerito suo, anzi: se tutti i candidati dell'Unione avessero fatto campagna elettorale quanto lui, il centrosinistra avrebbe raccolto ben più dei miseri 25 mila voti di vantaggio alla Camera. La responsabilità è tutta dei dirigenti del futuro cosiddetto Partito Democratico, che prima l'hanno trombato, poi - dopo l'appello firmato per primo da Enzo Biagi- hanno garantito il ripescaggio, poi fra il lusco e il brusco l'han confinato all'ottavo posto nel Piemonte-2 (Beppe è veneziano), dove l'Ulivo prevedeva di eleggere sei deputati. Così è stato. Ma - assicuravano al Botteghino- Prodi e Gentiloni avrebbero optato per altri collegi, liberando due posti per il settimo e l'ottavo in lista, cioè per il primo e il secondo escluso (Giulietti, appunto). Ora si scopre che non sarà così, almeno per Gentiloni, il quale dovrebbe tenersi il Piemonte-2. E' una vergogna, una delle tante di queste folli elezioni. Una vergogna contro cui tutti i nemici dell'inciucio devono far sentire la loro voce, scrivendo al Botteghino per Giulietti e firmando l'appello (che riportiamo qui sotto) per Tana De Zulueta. Anche il segretario dei Verdi, Pecoraro Scanio, sta facendo il furbo. Aveva candidato Tana De Zulueta sbandierando la battaglia per la departitizzazione della Rai, ma ora per un gioco di incastri pare intenzionato a penalizzare la ex corrispondente dell'Economist a vantaggio dicandidati di apparato più "affidabili". Beppe e Tana scontano un peccato originale davvero imperdonabile per la partitocrazia: in questi anni hanno combattuto e denunciato ogni censura alla Rai e, se eletti, si batterebbero per una legge severa sul conflitto d'interessi. Dunque, contro ogni inciucio sotterraneo con Berlusconi. Se non troveranno posto in Parlamento, sapremo che cosa significa: l'inciucio è già cominciato."
( Marco Travaglio )

Appello per Tana de Zulueta
http://www.marcotravaglio.it/appellotdz.htm
In queste ore si sta delineando il pericolo della non rielezione della Senatrice Tana De Zulueta, che per un complicato gioco di incastri dovrebbe rimanere fuori dalla Camera. Per i Verdi significherebbe perdere due volte: perdere una validissima rappresentante istituzionale e perdere il rapporto con una parte importante della società civile italiana. Il grande lavoro condotto da Tana in questi mesi ha aperto ai Verdi la possibilità di confrontarsi con mondi importanti come quello della libera informazione, della legalità, dell'immigrazione e della politica europea.
Tutti temi che i Verdi negli scorsi anni hanno sfiorato con sufficienza e con poca profondità. Noi militanti , elettori, cittadini e simpatizzanti dei Verdi e non, chiediamo al Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio di garantire la presenza di Tana De Zulueta alla Camera dei Deputati, altrimenti sarà l'ennesima riprova della sordità dei Verdi verso delle istanze vere e reali.

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Insomma, la colpa e' sempre di Berlusconi, anche quando sono Prodi e compagnia a fare gli inciuci.
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Referenti in Compravendite Ognuno sceglie le cause per cui combattere in base alla propria statura.
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Old 17-04-2006, 08:45   #5
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Insomma, la colpa e' sempre di Berlusconi, anche quando sono Prodi e compagnia a fare gli inciuci.
a parte che gli inciuci si fanno tra 2 schieramenti, non da soli, comunque non vedo che attinenza abbia il tuo commento con quanto venuto fuori nel thread. Vi ci trovate proprio bene nel ruolo di "perseguitati" a quanto pare.

faresti bene a sottoscriverla anche te la petizione, la libertà di informazione non è una cosa che dovrebbe stare a cuore solo a noi.
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Old 17-04-2006, 13:42   #6
Cfranco
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La non elezione non impedisce l'attribuzione di incarichi di governo.
Aspettiamo prima di giudicare
Di queste problematiche dovrebbe occuparsi il parlamento , non il governo , questi segnali sono indubbiamente negativi in tal senso .
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Old 19-04-2006, 09:25   #7
Cfranco
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“Mai discutere con il Caimano battuto”.

IL FOGLIO
15 aprile 2006
Ecco quattro irriducibili
TRAVAGLIO, PARDI, ABBATE E FERRANDO PARLANO DI “DEBERLUSCONIZZAZIONE” E DEL “PARLAMENTO INCARTAPECORITO”


Roma. Ieri Massimo D’Alema ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui, pur escludendo l’ipotesi di un’intesa con la destra “incomprensibile ai cittadini”, invita il premier a “fermarsi”, non nega che si possa aprire “un dialogo”, auspica “la maggiore convergenza possibile sulla presidenza della Repubblica”, non dice no all’ipotesi di dare all’opposizione la guida di una delle due Camere. Oggi il premier, sempre sul Corriere, risponde a D’Alema proponendo di “ragionare insieme a soluzioni nuove” e parla di “un’intesa parziale, limitata nel tempo, per affrontare le immediate scadenze istituzionali”.
D’Alema gli ha mandato a dire che è “irricevibile la proposta di governissimo”.
Ma ha anche bastonato la sinistra di “area Micromega”: “Opposti estremismi, Berlusconi da una parte, loro dall’altra”.

Ieri il Foglio ha convocato “loro”: il professor Pancho Pardi, anima dei girotondi, il giornalista Marco Travaglio, coautore, con Peter Gomez, del libro “Inciucio”; Fulvio Abbate, giornalista e autore del libro “Sul conformismo di sinistra” (edito da Gaffi) e Marco Ferrando, esponente della minoranza trotzkista di Rifondazione comunista. Ferrando ci spiega che non è tra i trotzkisti che vogliono la scissione.
Giovedì scorso undici dirigenti nazionali di Rifondazione, membri del Comitato politico, hanno chiesto agli eletti del Prc di far mancare la fiducia al governo Prodi. Il senatore Luigi Malabarba, a capo della formazione “sinistra critica” del Prc, interpellato dal Foglio, si dice lontano da questa idea: “Occorre salvaguardare l’opposizione comunista al governo Prodi. Ma ci distacchiamo, al momento, da qualsiasi volontà di scissione”.

Il Foglio – Per un certo tipo di sinistra questo è il peggiore dei mondi possibili. Nuove Gargonze all’orizzonte, legge Biagi in sella, legge sul conflitto di interessi più lontana.

Pardi – Forse mi sono perso qualcosa. Davvero prende piede l’ipotesi di grande coalizione? Non capisco, la maggioranza in Parlamento c’è. Berlusconi si rassegni, ce lo siamo levato dai piedi. Soltanto che è illegale anche come leader dell’opposizione. Non esiste al mondo un paese in cui il leader dell’opposizione
è proprietario dei mezzi di comunicazione. Se proprio i nostri non vogliono ragionare di ineleggibilità – che pure sarebbe stabilita dalla famosa legge del ’57 – stabiliamo per lo meno l’incompatibilità. Il che non significa danneggiare Mediaset, ma impedire al suo padrone di usarla nel confronto politico. Che si arrangi, si separi dall’azienda oppure torni a fare il miliardario.

Il Foglio – Il problema del conflitto di interessi, però, non è stato risolto quando la sinistra era al governo.

Pardi – Perché abbiamo una classe politica incapace di prendere le decisioni fondamentali.

Abbate – Io vorrei citare Carlo Levi: pretendo che i signori del centrosinistra tentino in modo intransigente l’impresa del governo. Qualora ciò dovesse fallire, dimostreranno di fronte alla storia essere stati “fiori su un letamaio”. Ciò non significa che non si debba discutere con l’opposizione, ma non dopo una campagna elettorale del genere, in cui Berlusconi ha preso testualmente a colpi di
cazzo in faccia la sua controparte. Pretendo che si faccia ricorso a quelle che i giacobini chiamavano le virtù repubblicane.

Il Foglio – Con questi numeri, però, maggioranza e opposizione dovranno inciuciare
per forza. Che Travaglio, con “Inciucio”, sia stato profetico, più che aver fatto una ricostruzione storica?

Travaglio – In Italia anche l’archeologia è profetica: non c’è mai il cambio delle classi dirigenti. Quando racconti quello che è successo dieci anni fa ti sembra di raccontare quello che succederà la prossima settimana. Diciamo che c’è un bel sottofondo di predisposizione all’inciucio. Prodi non ha fatto inciuci perché nel ’96 aveva altro da fare, ma c’era sotto di lui chi lo faceva al suo posto. Sono recidivi. Per questo non mi meraviglio delle interviste di D’Alema al Corriere, né di quello che ha detto Fassino su Mediaset, la “grande risorsa del paese”. Purtroppo la cultura comunista di questa gente fa in modo che non abbiano introiettato alcuni principi liberali e continuino a scambiare quella che è una grande risorsa per Berlusconi con una grande risorsa del paese. Il dialogo? Io vorrei ricordare il 18 maggio del 1994, quando al Senato si votò la fiducia al governo Berlusconi, Berlusconi non aveva, letteralmente, i senatori sufficienti. Dovette farsi votare a favore dai senatori a vita Agnelli, Cossiga e Leone. E dovette acquisire, letteralmente, persone elette tra l’opposizione del polo di Segni e Martinazzoli (Cecchi Gori, Cusumano, Grillo). Poi si pigliò Tremonti, eletto nell’opposizione, e lo fece ministro. E Grillo – quello che ci sta dando tante soddisfazioni con il caso Fazio- Fiorani – divenne sottosegretario. Si è governato con 159 a 153 voti quando il quorum era 158 – e Cecchi Gori dovette uscire per abbassare il quorum. Quel governo è andato avanti sette mesi, prima che lo affossasse la Lega, dimostrando che si può governare tranquillamente con pochi voti. Anche perché a Berlusconi di fare opposizione su finanziaria o scuola non gliene può fregare di meno.

Pardi – La fa solo sul conflitto d’interessi!


Travaglio – Mettiamo all’ordine del giorno alcuni punti chiave. Prodi il primo lo ha già indicato: ritirare le truppe dall’Iraq. Ma per dimostrarsi di sinistra deve farlo almeno una settimana prima di quando non l’avrebbe fatto Berlusconi. Secondo punto all’ordine del giorno: il conflitto d’interessi.

Ferrando – Prima di parlare di spauracchio della grande coalizione poniamoci un interrogativo: lo scenario politico italiano di oggi risponde alle aspettative della stagione dei movimenti e del popolo della sinistra? Io sarei cauto nel rispondere ottimisticamente. Berlusconi ha perso, bene. Però mantiene intatto il suo blocco sociale di riferimento: il piccolo medio padrone del nordest e il lavoratore sfruttato come una bestia da soma. Perché, per un destino cinico e baro? O forse perché la figura di Prodi, per i suoi riferimenti con la grande industria, per la memoria popolare che lo accompagna – è stato l’uomo di Maastricht e dei sacrifici – era la meno indicata per separare la bestia da soma dal padrone? E che rapporto c’è tra le ragioni dei movimenti e il programma di Prodi? Milioni di pacifisti in piazza chiedevano una svolta radicale nella politica estera italiana e Prodi, nel primo ping pong televisivo, ha dichiarato che se l’Onu mette il timbro anche l’impresa in Iran diventa spendibile. E poi, quella campagna basata sul taglio di cinque punti sul cuneo fiscale è stata un regalo a Confindustria. Rischiamo, dopo essere passati dalla padella alla brace, di passare dalla brace alla padella. Da un governo Berlusconi a un governo Prodi-Montezemolo. Il rischio della grande coalizione deriva anche dal fatto che i contenuti delle politiche estere e sociali si prestano a travasi trasformistici. La sinistra si assuma l’autonomia di un progetto alternativo,
invece di considerare il centrosinistra come le colonne d’Ercole invalicabili dell’alternanza a Berlusconi.

Pardi – Il centrosinistra, per un calcolo egoistico di autoriproduzione, ci ha impedito di presentare liste che avrebbero conquistato il differenziale per poter stare tranquilli. Abbiamo eletto una classe dirigente incartapecorita. Purtroppo ora dobbiamo cercare di far diventare questo centrosinistra dimezzato il migliore dei centrosinistra possibili.

Il Foglio – E come?

Pardi – Attraverso la cancellazione dell’anomalia italiana. Cos’è questa oscenità? Ci vogliono dieci reti separate, ognuna a un privato, e la tv pubblica trattata come una Bbc.

Il Foglio –
Ora si invoca da più parti la “serenità”. Forse si dovrebbe pensare a un inciucio
“sociale” prima che politico. All’eliminazione degli ostracismi di una certa sinistra
verso la destra, per esempio.

Abbate – Il problema è la mancanza di memoria. Negli anni di D’Alema la parola d’ordine era normalizzazione. Ma quegli anni non sono stati esaltanti. Avere memoria significa, oggi, non avere imbarazzo a sostenere alcune priorità, come il conflitto di interessi. Non bisogna avere vergogna. Altrimenti si va verso un ulteriore sfaldamento del blocco di consenso. Mia madre, ottantaseienne pensionata, ieri mi ha detto: “Sappiano questi signori che, se cedono alla grande coalizione, io andrò nell’area dell’astensione”.

Pardi – La guerra civile l’ha scatenata il miliardario televisivo. Fate tornare Berlusconi a godersi i suoi dannati miliardi, dateci un centrodestra normale e il problema della guerra civile in Italia scomparirà perché non è mai esistito.

Ferrando – Se le armi contro Berlusconi sono il messaggio rassicurante di Prodi alla classe dirigente o la riproposizione della crociata anti Berlusconi, noi non spostiamo un voto. In Francia gli studenti, dal basso, non solo hanno strappato un risultato concreto ma insidiano il blocco sociale delle destre. Ora il 70 per cento dei francesi, nonostante i casseurs, dice no a Dominique de Villepin.

Pardi – Dovresti chiederti allora perché i giovani italiani non hanno prodotto l’ombra di movimento. Che cosa sono, tonti? Qui la dimensione del precariato è attenuata dalla capacità delle famiglie di fare da materasso.

Ferrando – Ma ci sono volontà politiche che possono favorire o deprimere l’insorgenza di un’opposizione di massa. Quando il centrosinistra al governo ha firmato il pacchetto Treu, con il voto del mio partito, purtroppo, questo fatto era forse favorevole all’insorgenza di un movimento di giovani precari?

Travaglio – Io penso che abbia ragione Villepin. Sono combattuto tra l’ammirazione per un paese che si ribella per così poco – per una legge che è un cinquantesimo della legge Biagi – sul piano della precarietà, e il fatto che noi, per 5 anni, abbiamo digerito le montagne. Forse sono obnubilato dal fatto che da quando sono piccolo sogno un centrodestra alla Villepin. Lo voterei a occhi chiusi.
Io vorrei una politica liberale. Se Prodi facesse una politica liberale non potrebbe far altro che mettere in cima all’agenda la difesa della Costituzione e della libertà d’informazione – che oggi non esistono più, e non solo a causa di Berlusconi.Voglio vivere in un paese dove i due candidati premier siano giudicati per i loro programmi. Vorrei evitare che la prossima volta Berlusconi, con le sue televisioni, faccia credere agli italiani che il programma di Prodi non è quello di Prodi ma quello che lui ha deciso essere il programma di Prodi. Andava in tv a dire che le donne sono una categoria senza che nessuno potesse discutere quelle smarronate. Poi uno fa una gaffe sui bot o sulla tassa di successione e gli viene rinfacciata per un mese. E Berlusconi recupera 7 punti. Vorrei uno grigio, noioso, che amministra e risolve. Non esiste nel paese una maggioranza dell’inciucio. Solo in Parlamento c’è una casta di intoccabili che trasuda inciucio da ogni poro.

Pardi – Ecco perché non siamo in Parlamento. Non ci volevano tra i piedi.

Travaglio – Ora c’è la lotta dei collegi. Cercano di fregare Giulietti in tutti i modi perché è un’anomalia nel suo partito.

Abbate – D’Alema e Fassino devono cambiare mestiere. Avremo Veltroni, e sarà sangue, sudore e lacrime per altre ragioni. E’ giusto che ora i Ds e la Margherita si abbraccino nel Partito democratico, per chiarire che i Ds non sono una forza di sinistra, ma di centro. Noi, intellettuali in senso gramsciano, dobbiamo rompere il cazzo perché si vigili. Lo farà Travaglio, personcina ammodo, lo farò io, pur essendo ormai un poeta pazzo.

Il Foglio – I Ds e la Margherita si fondono, ma dentro Rifondazione si agitano forze centrifughe…

Ferrando – A sinistra c’è un’operazione bertinottiana di rifondazione socialdemocratica. La mutazione dei Ds libera uno spazio per la sinistra che vuole essere costola del centrosinistra. Io, con altri, conduco una battaglia controcorrente nel partito. Dico: “L’opposizione di classe è irrinunciabile”.

Pardi – La maggior sofferenza sta nell’elettorato orfano, nel popolo dell’Ulivo senza Ulivo. Non diamo troppo credito a quelli che vogliono l’unità a sinistra a tutti i costi o a quelli che vogliono fare i signori del centrocentrosinistra.

Travaglio – Bisognerebbe trasmettere nei cinema l’urlo di Moretti (con questi dirigenti non vinceremo mai, ndr) affiancato al Caimano. Questa non è una maggioranza di centrosinistra, è un Cln, un comitato di liberazione nazionale che, dopo 5 anni di regime mediatico, raccoglie forze che in condizioni normali non starebbero insieme. Se Rifondazione si vuole scindere tenga presente che questa è un’ultima spiaggia.Vanno tutti a casa,
se cade il governo Prodi.

Abbate – Dalla Bolognina la sinistra non ha mai aperto un dibattito su se stessa.

Pardi – D’ora in poi imporremo l’imperfettissimo strumento delle primarie.

Il Foglio – Ma oggi non avete un messaggio per D’Alema?

Pardi –
Mai trattare sulle riforme istituzional

Ferrando – D’Alema non riuscirà a subordinare i comunisti a un governo con i banchieri e gli industriali.

Abbate – Tra lui e me c’è l’abisso che corre tra classi dirigenti e cittadini.

Travaglio – Nel dibattito è l’unico che regge il confronto, ma quando prende decisioni piangiamo per dieci anni. Usatelo solo come portavoce
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Old 19-04-2006, 09:27   #8
Nockmaar
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Originariamente inviato da Jo3
Insomma, la colpa e' sempre di Berlusconi, anche quando sono Prodi e compagnia a fare gli inciuci.
Direi proprio di no. E Travaglio l' ha sempre fatto notare, nei suoi libri. Il problema e' che tutti vogliono fare inciuci con Berlusconi...
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Old 19-04-2006, 09:30   #9
Scoperchiatore
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Originariamente inviato da FiSHBoNE
a parte che gli inciuci si fanno tra 2 schieramenti, non da soli,
LOL

Sembra che si stia parlando di una coppia scoppiata al grande fratello, o del tradimento di Costantino
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Io c'ero
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Old 19-04-2006, 09:35   #10
zuper
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Originariamente inviato da Cfranco

Ricevo e posto :

http://www.marcotravaglio.it/stoccataefuga.htm
"Come avevamo ampiamente previsto, Beppe Giulietti non è stato eletto. Non per demerito suo, anzi: se tutti i candidati dell'Unione avessero fatto campagna elettorale quanto lui, il centrosinistra avrebbe raccolto ben più dei miseri 25 mila voti di vantaggio alla Camera.
( Marco Travaglio )

ma come se lo dice travaglio (il vostro dio in terra) ha ragione sui 25 mila voti...

se lo dice qualcun altro sono pagliacciate???

http://www.hwupgrade.it/forum/showth...3&page=2&pp=20

obiettivi come sempre voi della sinistra
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Old 19-04-2006, 09:53   #11
Cfranco
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Originariamente inviato da zuper
ma come se lo dice travaglio (il vostro dio in terra) ha ragione sui 25 mila voti...

se lo dice qualcun altro sono pagliacciate???

http://www.hwupgrade.it/forum/showth...3&page=2&pp=20

obiettivi come sempre voi della sinistra
Perchè confondi pere e patate ?
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Old 19-04-2006, 10:19   #12
Nockmaar
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Originariamente inviato da Cfranco
Perchè confondi pere e patate ?
Perche' fa comodo...
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Old 19-04-2006, 11:15   #13
zerothehero
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Old 19-04-2006, 11:54   #14
V.H.A.C
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Originariamente inviato da zuper
ma come se lo dice travaglio (il vostro dio in terra) ha ragione sui 25 mila voti...

se lo dice qualcun altro sono pagliacciate???

http://www.hwupgrade.it/forum/showth...3&page=2&pp=20

obiettivi come sempre voi della sinistra
ma che c'entra?
e poi qui si parlava di inciuci e della legge sul conflitto di interessi, su cui il mio cuore spera ancora ma la mia testa si è già arresa (si si, perchè è una testa mi min***a lo so )
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