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Old 02-09-2003, 19:59   #41
HenryTheFirst
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Città: Patrie dal Friûl
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Re: Re: Scuola privata.

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Originariamente inviato da Hagelnuss.GMBH
Non so se si possa dire.. ma è una assurdità ed una ingiustizia.
E' come se.. diciamo... volendo comprare una macchina, ricevessi contributi statali per potermi comprare l'auto straniera più fica invece della fiat.

Un paese delle banane.

Non vedo il nesso
__________________
John Donuts
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Old 02-09-2003, 20:09   #42
Drioz
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Messaggi: 27
Ho fatto scuole private fino alle medie quindi tre anni d superiori pubbliche quindi so bene la differenza tra i due tipi di scuola, trovo giusto che chi sceglie le scuole private abbia diritto ad un minimo di rimborso visto che le tasse che paga regolarmente servono anche ad erogare un servizio che egli mai userà.

Il vero problema è lo stato di semi-abbandono di molte scuole pubbliche, dovuto a scelte di governi presenti e passati che sta rendendo le scuole sempre meno efficienti e funzionali, altro che le tanto decantate riforme che sembrano non soddisfare nessuno
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Old 02-09-2003, 20:18   #43
SaMu
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L'Avatar di SaMu
 
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 963
Posto un estratto da un articolo de Il Riformista del 17 Dicembre 2002, giornale vicino al principale partito della sinistra italiana, articolo che ha il pregio di specificare un dato spesso dimenticato.


Terzo. Il cosiddetto bonus fiscale. Ha suscitato una levata di scudi. Come va sostenendo da tempo il Comitato per una scuola della società civile, si tratta invece uno strumento semplice ed efficace che permetterebbe di raggiungere insieme due scopi. Da un lato garantirebbe un'autentica libertà di scelta educativa per le famiglie, come è prevista dall'art. 30 della Costituzione; dall'altro consentirebbe, in prospettiva, di riequilibrare e rifinanziare l'intero sistema di istruzione. Quando si parla di questi argomenti si tende infatti a dimenticare che anche la scuola statale ha un costo, e un costo elevato. Non è facile avere dati accurati, ma i più recenti dicono che lo Stato spende in media 4.900 euro all'anno per ogni alunno (1999), mentre il costo medio di uno studente della scuola non statale è di 3.450. Immaginiamo uno scenario in cui lo Stato scontasse integralmente dalle tasse le spese sostenute per la scuola e, per effetto di questa facilitazione, la percentuale degli alunni delle scuole non statali passasse dall'attuale 6% circa (materne escluse) al 32% della media europea. Ebbene, un semplice calcolo ci dice che lo Stato risparmierebbe almeno 4 miliardi di euro all'anno. Soldi che potrebbero essere destinati agli stipendi, alle strutture, all'aggiornamento… Si apre qui forse, tra l'altro, una nuova prospettiva anche sul problema dell'articolo 33 della Costituzione, «senza oneri per lo Stato»: si potrebbe scoprire che finanziare la scuola non statale per lo Stato non è un onere, bensì un investimento…


Quando si pensa alla scuola pubblica, si pensa a "per tutti, ricchi e poveri". Si pensa a "gratuita". Ma se lo stato lasciasse in mano alla gente quanto spende per la scuola pubblica, e la gente potesse scegliere dove spendere quei soldi per l'istruzione, si renderebbe conto che è la scuola pubblica la vera scuola dei ricchi (in media 4900 euro/anno per studente contro i 3450 euro/anno per studente della privata, vedi articolo).

Ovviamente questo dato spesso è taciuto. Se la gente fosse consapevole di poter mandare i figli ad una scuola privata, e risparmiare allo stesso tempo 1450 euro/anno, chiederebbe a gran voce la libertà di scelta. Chiederebbe a gran voce di poter scegliere dove investire le proprie tasse per l'istruzione dei figli.

Ultima modifica di SaMu : 02-09-2003 alle 20:22.
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Old 02-09-2003, 20:27   #44
smeg47
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Originariamente inviato da SaMu
Posto un estratto da un articolo de Il Riformista del 17 Dicembre 2002, giornale vicino al principale partito della sinistra italiana, articolo che ha il pregio di specificare un dato spesso dimenticato.


Terzo. Il cosiddetto bonus fiscale. Ha suscitato una levata di scudi. Come va sostenendo da tempo il Comitato per una scuola della società civile, si tratta invece uno strumento semplice ed efficace che permetterebbe di raggiungere insieme due scopi. Da un lato garantirebbe un'autentica libertà di scelta educativa per le famiglie, come è prevista dall'art. 30 della Costituzione; dall'altro consentirebbe, in prospettiva, di riequilibrare e rifinanziare l'intero sistema di istruzione. Quando si parla di questi argomenti si tende infatti a dimenticare che anche la scuola statale ha un costo, e un costo elevato. Non è facile avere dati accurati, ma i più recenti dicono che lo Stato spende in media 4.900 euro all'anno per ogni alunno (1999), mentre il costo medio di uno studente della scuola non statale è di 3.450. Immaginiamo uno scenario in cui lo Stato scontasse integralmente dalle tasse le spese sostenute per la scuola e, per effetto di questa facilitazione, la percentuale degli alunni delle scuole non statali passasse dall'attuale 6% circa (materne escluse) al 32% della media europea. Ebbene, un semplice calcolo ci dice che lo Stato risparmierebbe almeno 4 miliardi di euro all'anno. Soldi che potrebbero essere destinati agli stipendi, alle strutture, all'aggiornamento… Si apre qui forse, tra l'altro, una nuova prospettiva anche sul problema dell'articolo 33 della Costituzione, «senza oneri per lo Stato»: si potrebbe scoprire che finanziare la scuola non statale per lo Stato non è un onere, bensì un investimento…


Quando si pensa alla scuola pubblica, si pensa a "per tutti, ricchi e poveri". Si pensa a "gratuita". Ma se lo stato lasciasse in mano alla gente quanto spende per la scuola pubblica, e la gente potesse scegliere dove spendere quei soldi per l'istruzione, si renderebbe conto che è la scuola pubblica la vera scuola dei ricchi (in media 4900 euro/anno per studente contro i 3450 euro/anno per studente della privata, vedi articolo).

Ovviamente questo dato spesso è taciuto. Se la gente fosse consapevole di poter mandare i figli ad una scuola privata, e risparmiare allo stesso tempo 1450 euro/anno, chiederebbe a gran voce la libertà di scelta. Chiederebbe a gran voce di poter scegliere dove investire le proprie tasse per l'istruzione dei figli.

Analisi condivisibile ma che secondo me non tiene conto di alcuni aspetti:
Ad esempio, le scuole private, nella maggior parte dei casi offrono corsi che hanno un a grande attrattiva e dunque trovano le classi piene, mentre lo stato deve garantire l'esistenza di scuole anche quando gli alunni sono pochi...quindi più costi.

Ho alcuni amici iche vorrebbero insegnare, e da quanto ho capito, nelle scuole private il professore è un poco più spremuto e meno pagato....


Insomma...ci sono tante cose da tener presente.

Io sono abbastanza in accordo con il contributo, ma con ben precisi limiti , anche per il tipo di scuola (trovo ridiclo dare il contributo a chi va a fare 2 anni in uno ecc)
__________________
...ma non vi danno un po' di dispiacere..... quei corpi in terra senza più calore??
smeg47 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 02-09-2003, 20:38   #45
buster
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Originariamente inviato da smeg47
Analisi condivisibile ma che secondo me non tiene conto di alcuni aspetti:
Ad esempio, le scuole private, nella maggior parte dei casi offrono corsi che hanno un a grande attrattiva e dunque trovano le classi piene, mentre lo stato deve garantire l'esistenza di scuole anche quando gli alunni sono pochi...quindi più costi.

Ho alcuni amici iche vorrebbero insegnare, e da quanto ho capito, nelle scuole private il professore è un poco più spremuto e meno pagato....


Insomma...ci sono tante cose da tener presente.

Io sono abbastanza in accordo con il contributo, ma con ben precisi limiti , anche per il tipo di scuola (trovo ridiclo dare il contributo a chi va a fare 2 anni in uno ecc)
Che lo stato debba garantire l'esistenza di classi o scuole che non raggiungano un minimo stabilito di allievi non mi risulta: anzi, sono certo del contrario.
Che nelle scuole private i professori siano pagati meno è vero: quindi non è solo lo stimolo dello stipendio elevato che può migliorare la qualità della scuola pubblica.
Per il resto in pieno accordo con SaMu, ma anche con chi ha già detto che ci sarebbe voluto un riguardo diverso per le fasce di reddito deboli e per le strutture scolastiche di tradizione comprovata.
__________________
Le molte acque non possono spegnere l'amore, né travolgerlo i fiumi .::. le mie foto .::.
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Old 02-09-2003, 20:41   #46
Er Paulus
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Iscritto dal: Jun 2001
Città: DAJE ROMA DAJE
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ho il sospetto che questa riforma sia stata fatta anche sotto la pressione della Chiesa Cattolica..
__________________
Non devo avere paura.La paura uccide la mente.La paura è la piccola morte che porta con sè l'annullamento. Guarderò in faccia la mia paura e la affronterò; e quando sarà passata non ci sarà più nulla.Soltanto io ci sarò. --->www.chebios.it <---
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Old 02-09-2003, 20:45   #47
Fumereo
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Iscritto dal: Nov 2002
Città: Ivrea-Milano
Messaggi: 381
Quote:
Originariamente inviato da HenryTheFirst
Vermante succede sempre, altrimenti non si chiama tassa ma imposta

Huhuhu......ero ironico Enrico......e' per dire che in questo paese (ma anche in altri) uno paga un sacco di soldi per ricevere un servizio da Schifo.....perche' la gestione del pubblico e' qualcosa di osceno...
Il costo di gestione e mantenimento di una scuola pubblica non e' diverso da quello di una scuola privata: nella mia scuola pubblica pero' la palestra faceva piu' schifo di una latrina pubblica e i cessi facevano piu' schifo della palestra.(gli insegnanti pero', a parte ovviamente alcuni, erano bravi). In quella privata frequentata alle medie invece.....beh....era bella come la bocconi per chi sa' cosa intendo(io vado alla statale invece )

Fum
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Old 02-09-2003, 20:56   #48
clemmy
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Città: Milano
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mi scuso in anticipo x la lunghezza e x gli eventuali errori ortografici,molto probabili causa la febbre a 39°C che ho in questo momento

io in linea teorica sarei favorevole a questo "buono scuola",ovviamente organizzato in modo un po + saggio,cioè col tetto massimo di reddito,e tale tetto massimo stabilito in modo che nn si possano fare i soliti giochetti del c@XXo tipo quello del figlio di papà colla porche in garage e in classe prima...

però poi penso che lo stato nn ha tutti questi soldi,ci sono troppi problemi di ogni sorta ultimamente (forse anche prima ma nn mi ricordo perchè ho solo 18anni),e se un genitore sente il bisogno di mandare un figlio alla scuola privata vuol dire che detta scuola è migliore della pubblica, e quindi ritengo molto + importante destinare i soldi statali a migliorare la scuola pubblica,sia proprio perchè pubblica,sia perchè è quella che conta + studenti,e riuscire a formare dei giovani con un istruzione migliore vuol dire assicurare un futuro migliore al nostro paese!!

non condivido il fatto della superiorità delle scuole pubbliche gestite dagli ordini clericali,e questo non per quanto riguarda la preparazione degli studenti,che nel liceo dei salesiani è ineccepibile,ma per il fatto che la scuola potrebbe semplicemente nn dare indirizzo religioso agli studenti(quindi senza offendere il credo degli studenti,qualunque esso sia), e se questi decidono di accrescere la loro coscienza cristiana possono tranquillamente partecipare a una delle tante "associazioni"(non sono sicuro si chiamino così) tipo Comunione e Liberazione,che IMHO trasmettono meglio lo spirito cristiano,e senza chiedere proibiiva rette mensili

certo che se invece si rivelerà un investimento che porterà + soldi nelle casse dello stato come suggerito qlc post fa da SaMu son pronto a ricredermi..

cmq un altra cosa che mi fa schifo è che anche certe scuole pubbliche sono davvero dei diplomifici,all'inizio dell'estate ho visto nel mio piccolo la differenza di difficoltà tra gli esami di maturità del liceo scientifico e dell'istito profossionale ad indirizzo artistico...SCONVOLGENTE!!!NO COMMENT

ciauZZZ

PS=io vivo lontano dalle grandi città quindi non so bene come funzioni da voi,però ui nel giro di un centinaio di KM ci son solo 2 istituti privati,uno è un diplomificio del c@XXo che permette,pagando e andando a fare gli esami dall'altra parte dell'Italia di fare senza problemi 2 anni in uno ...l'altro è il già menzionato istituto dei salesiani su cui mi son già espresso prima
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Old 02-09-2003, 21:29   #49
Anakin
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L'Avatar di Anakin
 
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Città: Milano
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Hagelnuss.GMBH ha scritto:
Quote:
E' come se.. diciamo... volendo comprare una macchina, ricevessi contributi statali per potermi comprare l'auto straniera più fica invece della fiat.
no hai proprio sbagliato esempio tirando in ballo la FIAT.

qua la situazione fino ad oggi è che lo stato mi fa usare i MIEI soldi delle MIE tasse,solo per comprare la FIAT,e mi impedisce di usare i MIEI soldi delle MIE tasse,per comprare un altra auto che reputo migliore...nonostante abbia 4 ruote e sia omologata.
ti devi comprare la FIAT.

l'ignoranza e i luoghi comuni su questi argomenti la fanno da padrona.
guardatevi come funziona nel resto d'europa.
l'Italia è uno dei pochi paesi indietro su queste cose.

http://users.libero.it/il.narratario/L_150199-A.html

cos'è anche in Francia c'è la pressione della Chiesa Cattolica????

o forse sara' che sono meno ideologizzati di noi,è hanno chiaro il semplice chiaro ovvio concetto,che i soldi delle tasse possono essere spesi dal cittadino(sono suoi i soldi) nel servizio pubblico che piu' gli aggrada sia statale o non statale.

senza contare di coloro che mostrano indignazione per lo sperpero di quattrini...

-quando si dimostrano uno,intolleranti,perche' impongono che in una societa' i soldi per un servizio pubblico debbano essere da tutti spesi nel modo che vogliono loro(anzi che vuole lo stato...che sembra essere il nostro padrone,invece che un nostro strumento).
non si capisce perche' debba essere un extra la scelta di un genitore su dove far studiare un figlio e non la normalita'.

-e si dimostrano due,assolutamente incompetenti perche' i soldi con cui lo stato contribuisce sono quelli che ha risparmiato evitando il contributo alla scuola statale.
e anzi in linea teorica ci guadagna pure,perche' la scuola statale richiede piu' soldi per alunno(che mi si potra' dire vengono smangiati in alcuni casi dalle spese fisse di piccole scuole statali,bene ma di certo non ci si perde a livello nazionale).

ora quindi uno si puo inviperire solo per astio gratuito di natura ideologica nei confronti delle scuole non statali,e dei genitori che le scelgono perche' altro motivo non c'è.

ora posso capire perplessita' o interrogativi se tutto cio' non abbia un baco(ma nel resto d'éuropa funziona),ma l'indignazione no,perche' è solo ideologia da 4 soldi.
__________________
"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile"

Ultima modifica di Anakin : 02-09-2003 alle 21:48.
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Old 02-09-2003, 21:43   #50
Hagelnuss.GMBH
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Originariamente inviato da clemmy
mi scuso in anticipo x la lunghezza e x gli eventuali errori ortografici,molto probabili causa la febbre a 39°C che ho in questo momento

io in linea teorica sarei favorevole a questo "buono scuola",ovviamente organizzato in modo un po + saggio,cioè col tetto massimo di reddito,e tale tetto massimo stabilito in modo che nn si possano fare i soliti giochetti del c@XXo tipo quello del figlio di papà colla porche in garage e in classe prima...

però poi penso che lo stato nn ha tutti questi soldi,ci sono troppi problemi di ogni sorta ultimamente (forse anche prima ma nn mi ricordo perchè ho solo 18anni),e se un genitore sente il bisogno di mandare un figlio alla scuola privata vuol dire che detta scuola è migliore della pubblica, e quindi ritengo molto + importante destinare i soldi statali a migliorare la scuola pubblica,sia proprio perchè pubblica,sia perchè è quella che conta + studenti,e riuscire a formare dei giovani con un istruzione migliore vuol dire assicurare un futuro migliore al nostro paese!!

non condivido il fatto della superiorità delle scuole pubbliche gestite dagli ordini clericali,e questo non per quanto riguarda la preparazione degli studenti,che nel liceo dei salesiani è ineccepibile,ma per il fatto che la scuola potrebbe semplicemente nn dare indirizzo religioso agli studenti(quindi senza offendere il credo degli studenti,qualunque esso sia), e se questi decidono di accrescere la loro coscienza cristiana possono tranquillamente partecipare a una delle tante "associazioni"(non sono sicuro si chiamino così) tipo Comunione e Liberazione,che IMHO trasmettono meglio lo spirito cristiano,e senza chiedere proibiiva rette mensili

certo che se invece si rivelerà un investimento che porterà + soldi nelle casse dello stato come suggerito qlc post fa da SaMu son pronto a ricredermi..

cmq un altra cosa che mi fa schifo è che anche certe scuole pubbliche sono davvero dei diplomifici,all'inizio dell'estate ho visto nel mio piccolo la differenza di difficoltà tra gli esami di maturità del liceo scientifico e dell'istito profossionale ad indirizzo artistico...SCONVOLGENTE!!!NO COMMENT

ciauZZZ

PS=io vivo lontano dalle grandi città quindi non so bene come funzioni da voi,però ui nel giro di un centinaio di KM ci son solo 2 istituti privati,uno è un diplomificio del c@XXo che permette,pagando e andando a fare gli esami dall'altra parte dell'Italia di fare senza problemi 2 anni in uno ...l'altro è il già menzionato istituto dei salesiani su cui mi son già espresso prima
D'accordo al 100%!
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Old 02-09-2003, 21:49   #51
nemorino
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Città: Brianza... dove se sta bene de mente, de core e de panza
Messaggi: 6202
è impossibile esprimere un commento senza parlare di politica ma ci proverò

la scuola pubblica va a pezzi e vengono stanziati fondi per i privati (che nel 90% dei casi godono di rette altissime, sfruttano e sottopagano gli insegnanti -di regola di poca esperienza e giovani-, offrono un servizio pari se non peggiore di quello delle scuole pubbliche....)

la scuola privata è libera ed è giusto che lo sia ma:

1. effettuiamo controlli per valutare la validità delle scuole.... quelle che non raggiungono certi standard qualitativi le tagliamo

2. la scuola è privata libera ma nessun soldo dello stato può essere dato loro.... è assurdo

3. che al limite ci pensi la chiesa cattolica etc. a foraggiare queste scuole e a destinare parte dell'8/1000 che già si piglia da molte dichiarazione dei redditi
__________________
Io ti dico che mai, il ricordo che in me lascerai sarà stretto al mio cuore da un motivo d'amore. Non pensarlo perché tutto quel che ricordo di te, di quegli attimi amari,sono i tuoi occhi chiari. E se tu tornerai t'amerò come sempre ti amai,come un bel sogno inutile che si scorda al mattino. Ma i tuoi larghi occhi... i tuoi larghi occhi chiari anche se non verrai non li scorderò mai.
nemorino è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 02-09-2003, 21:58   #52
Billabong
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Città: Vicetia
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Quote:
Originariamente inviato da Er Paulus
perchè non si usano quei soldi per migliorare la scuola pubblica?
Perchè sarebbero soldi buttati
Quote:
per dare uno stipendio degno ad un professore?
Perchè non li meritano

Quote:
per far pagare meno i libri?
Perchè finchè il monopolio sarà della scuola pubblica sarebbero solo regali agli editori

Quote:
per non far cadere a pezzi le scuole?...
Perchè i soldi sono già stati stanziati e mai usati.


La scuola pubblica versa in una stato di profonda decadenza. La spesa italiana è superiore alle media europea e risultati sono molto inferiori. Il problema è organizzativo, le risorse sono sperperate. Gli insegnanti sono troppi, poco preparati, poco motivati e in troppi casi degli inetti completi.

Perchè gli insegnanti continuano a rifiutare una valutazione? Sono l'unica categoria in italia priva di qualunque controllo.

E noi paghiamo valanghe di tasse per avere un servizio scadente... a questo punto è giusto che se uno vuole andare a uno scuola privata perchè funziona meglio (e nella maggior parte dei casi è così) lo stato lo rimborsi.

Per conto mio sarebbe ora di incentivare pesantemente la scuola privata, per metterla in concorrenza con quella pubblica: i monopoli non fano bene a nessuno (e nn vela che nn si parla di monopolio perchè è istruzione: l'istruzione è servizio). Se le due si equivalesero ci sarebbe solo da trarne beneficio: anche la scuola pubblica migliorerebbe, oppure soccombeà, com'è giusto che sia.

Il Canada in questo è un esempio mirabile di connubio pubblico-privato (negli stati uniti hanno invece il problema opposto, ovvero un'eccessiva discriminazione).
__________________
Orbis non sufficit
Billabong è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 02-09-2003, 22:03   #53
Ewigen
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L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 144
Ben detto Anakin.

Percomodità posterò l'articolo del link da te ripotrato.




Forme di sviluppo dei vari tipi di scuola studiate per raccogliere sempre più fondi per tutto il sistema formativo

Scuole pubbliche e private in Europa
Quadro informativo dei finanziamenti
Una varietà di esperienze e soluzioni attraversa i diversi Stati dell’Unione, specchio della varietà di culture

Ricerca di Tommaso Minnetti

Belgio

In Belgio l'insegnamento scolastico primario e secondario è gratuito sia nelle scuole statali, sia nelle scuole non statali sovvenzionate e non si possono esigere contributi dagli alunni durante la scolarità obbligatoria. Il finanziamento copre le spese di funzionamento e gli stipendi del corpo docente, degli addetti ai servizi socio-pedagogici e del personale ausiliario.

Svezia

In Svezia dal 1990 le scuole dipendono dai Comuni che versano a ogni singolo istituto un "buono scuola" pro capite, determinato sulla base del rapporto tra spesa totale e numero degli alunni dell'anno scolastico precedente. A chi sceglie la scuola non statale il Comune accredita l'85% del costo medio di un alunno delle sue scuole. Dopo quattro anni le scuole non statali sono passate dall'1 al 5% e si prevede che il loro sviluppo raggiungerà il 10% entro dieci o quindici anni.

Regno Unito

La legge del 1944 sull'ordinamento scolastico del Regno Unito definisce "scuola indipendente" ogni istituto di istruzione impartita a tempo pieno non finanziato dalle autorità scolastiche locali; sono invece denominate "scuole volontarie" (voluntary schools) gli istituti di istruzione di ogni ordine e grado sovvenzionati dal governo centrale o dalle autorità locali. Le scuole sovvenzionate si suddividono, a seconda del tipo di contratto stipulato con lo Stato, in "aiutate" (voluntary-aided schools), "controllate" (voluntary-controlled schools) e "convenzionate" (special agreement schools). Tutte queste scuole ricevono il rimborso degli stipendi del personale e delle spese correnti.

Grecia

In Grecia la Costituzione dell'11 giugno 1975 autorizza la creazione di scuole private. Esse non ricevono alcuna sovvenzione, salvo certune che sono considerate equivalenti a quelle dello Stato. Il Ministro dell'educazione, compatibilmente con il suo bilancio, può attribuire particolari contributi alle scuole di formazione generale gestite da enti senza scopo di lucro. Le spese sono a carico degli alunni i quali però ricevono gratuitamente i libri di testo.

Irlanda

Gli istituti di istruzione primaria in Irlanda non sono sottoposti ad alcuna determinazione legale e la grande maggioranza delle scuole elementari sono "scuole nazionali", cioè scuole parrocchiali create sotto il patrocinio delle autorità diocesane, sovvenzionate dallo Stato che ne riconosce esplicitamente il carattere confessionale. Recentemente, su richiesta dei genitori, sono state istituite alcune scuole multi-confessionali e anch'esse sono allo stesso modo sovvenzionate. Per le scuole secondarie, dal 1967 è stato servito un programma di istruzione gratuita al quale aderisce ormai il 95% delle scuole interessate. Lo Stato provvede al pagamento quasi integrale degli stipendi.

Lussemburgo

Nelle scuole elementari del Lussemburgo il sovvenzionamento non avviene per contratto, bensì in applicazione di una decisione del Governo, sulla base di una dichiarazione annuale relativa agli effetti scolastici. In linea di principio la sovvenzione copre una parte delle spese di gestione ed è assegnata in modo forfettario pro capite prescindendo dal costo reale per alunno. Nelle scuole secondarie e negli istituti tecnici lo Stato interviene a colmare il disavanzo non coperto dalle quote di iscrizione, a esclusione delle spese per gli acquisti di beni durevoli e per la costruzione o la trasformazione degli edifici. Il contributo è calcolato con riferimento al costo medio per alunno delle scuole pubbliche e sulla base delle qualifiche degli insegnanti e del numero degli alunni, ma con un coefficiente di ponderazione relativo alla classe frequentata.

Germania

Il diritto al finanziamento in Germania non è sancito dalla Costituzione; tuttavia, per evitare ogni forma di discriminazione e contenere al minimo le quote di iscrizione pagate dagli alunni, lo Stato si impegna a sovvenzionare le scuole riconosciute. Le Regioni partecipano alla copertura dei costi per il personale e le spese correnti con contributi che vengono calcolati in base al numero degli alunni o degli insegnanti e differenziati secondo il tipo di istruzione, oppure definiti come quota-parte dei costi effettivamente sostenuti.

Francia

In Francia gli istituti non statali possono stipulare con lo Stato un "contratto semplice" (valido per le sole scuole elementari) oppure un "contratto di associazione". Nel primo caso, la scuola deve essere operante da almeno cinque anni alla data di entrata in vigore del contratto, ma questo vincolo può essere ridotto ad un anno per decisione del prefetto quando si tratti di sede ubicata in nuovi quartieri delle aree urbane con almeno trecento abitazioni. Nel secondo caso, occorre che l'istituzione risponda a un bisogno riconosciuto in funzione del carattere proprio dell'istituto in questione. Lo Stato si assume l'onere di coprire interamente gli stipendi del personale e le spese per la formazione iniziale e continua degli insegnanti. La frequenza è gratuita, ma la scuola può richiedere alle famiglia contributi per le attrezzature, la costruzione di nuovi locali e per l'istruzione religiosa.

Olanda

In Olanda dal 1917 i due sistemi, pubblico e privato, sono finanziati al 100% dai pubblici poteri e questa parità di trattamento, inizialmente limitata alla scuola elementare, si è andata estendendo all'istruzione secondaria e dal 1970 anche all'università. Esiste persino un regolamento detto "di trasgressione" in base al quale se il contributo che un Comune versa a una scuola pubblica risulta superiore a quello che lo stato concede a una scuola privata nel suo territorio, allora tale differenza verrà versata anche alle scuole private dal Comune. Le sovvenzioni sono determinate in base ai costi sostenuti dalle corrispondenti scuole pubbliche.

Danimarca

Le scuole private per l'istruzione obbligatoria in Danimarca sono indipendenti finanziariamente e hanno un proprio consiglio di amministrazione: tutte ricevono sovvenzioni per l'85% delle spese. La legge prevede che la scuola perda ogni diritto al sovvenzionamento qualora le spese siano troppo elevate. Le scuole secondarie superiori per avere diritto al sovvenzionamento (80-85% dei costi), devono avere almeno dodici alunni per classe e retribuire il direttore e gli insegnanti sulla base degli stipendi statali; tutto il personale deve inoltre essere inserito in un adeguato regime pensionistico.

Portogallo

Le leggi che regolano la libertà di insegnamento in Portogallo risalgono al 1979 e le scuole non statali godono dei benefici che la legge concede agli enti di utilità pubblica sulla base di un triplice contratto: contratto di associazione, contratto semplice, contratto di patrocinio, a seconda che si tratti di scuole situate in zona in cui non ci sono sufficienti scuole statali, oppure di scuole che offrono condizioni speciali di frequenza o, infine, di scuole destinate a sostenere iniziative in ambiti in cui lo Stato è carente. I contributi garantiti dallo Stato variano secondo i tipi di contratto: nel primo caso viene dato un contributo per alunno pari al costo di un alunno nelle scuole statali; nel secondo caso l'ammontare del contributo pro capite intende semplicemente ridurre la quota di iscrizione che viene mensilmente pagata dagli alunni; nel terzo caso lo Stato copre almeno il 50% delle spese.

Spagna

In Spagna la legge organica del 3 luglio 1985 ha creato una rete organica di scuole pubbliche e private in modo da garantire l'applicazione del diritto allo studio nel quadro di una programmazione generale dell'insegnamento che soddisfi le esigenze educative ricorrendo indifferentemente alle scuole statali e alle scuole non statali; la legge organica del 3 ottobre 1990 ha invece ristrutturato i diversi gradi d'istruzione riferendosi a entrambi i sistemi, che risultano in tal modo equivalenti, non solo per le condizioni di accesso, ma anche per le modalità di gestione, salve le caratteristiche ideologiche e culturali dei singoli istituti scolastici. Il sistema di sovvenzionamento prevede due tipi di accordi: uno generale, che riguarda l'istruzione obbligatoria, in base alla quale viene concesso un finanziamento al 100% e uno particolare, che limita l'intervento a contributi parziali alle scuole secondarie. L'accordo generale viene stipulato di preferenza con istruzioni che soddisfano a bisogni specifici di scolarizzazione, accolgono alunni in condizioni disagiate e attuano esperienze che presentano un interesse pedagogico per l'intero sistema educativo. Le istituzioni di carattere cooperativo sono privilegiate. pagina a cura di Tommaso Minnetti studente nella terza liceo scientifico tecnologico su fonti redazionali
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Old 02-09-2003, 22:16   #54
PinHead
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Scusate l'ignoranza: qualcuno mi spiega la differenza tra scuola pubblica e privata (non scherzo)?
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Old 02-09-2003, 22:22   #55
Anakin
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infatti non esiste differenza.
c'è differenza tra statale e privata,ma sono entrambe pubbliche.
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Old 02-09-2003, 22:31   #56
Zeliel
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Quote:
Originariamente inviato da aXio
Non so come sia nel profondo sud o in altre regioni d'Italia, qua in Piemonte a Torino, all'Istituto Sociale (gesuiti) di c.so siracusa, vanno 2 miei nipoti: bhe in prima liceo scientifico erano in 24, ora al terzo anno sono rimasti in 15. Ci sono i figli di "papi", stando a quanto raccontano, ma non è affatto vero che non vengono "segati"...
Quindi evitiamo di fare generalizzazioni stupide e non veritiere, in quanto se si avesse voglia di approfondire si potrebbe anche notare il culo che i ragazzi si fanno in certe private dove, a differenza di certe statali, i professori si degnano di fare lezione e non si perde un'ora che sia una.
Inoltre bisogna anche tener conto dell'indirizzo religioso di tali istituti, completamente o quasi assente nelle pubbliche.

Comunque scuole come quelle dei gesuiti o dei fratelli delle scuole cristiane non sono diplomifici... anzi!
Imparassi a leggere porca miseria.
Sto dicendo le stesse cose.

Contestavo il fatto che alle pubbliche pensano solo a segare.

Inoltre le private che conosco per fortuna la religione è fuori della porta.
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Indovinate di cosa siete complici
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Old 02-09-2003, 22:32   #57
nemorino
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mah direi che la differenza esiste eccome... una è pubblica l'altra è di una proprietà privata

e direi che semmai è difficile parlare di scuola "statale" vistoc he ormai le competenze in materia sono riservate a comuni, regioni e province
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Io ti dico che mai, il ricordo che in me lascerai sarà stretto al mio cuore da un motivo d'amore. Non pensarlo perché tutto quel che ricordo di te, di quegli attimi amari,sono i tuoi occhi chiari. E se tu tornerai t'amerò come sempre ti amai,come un bel sogno inutile che si scorda al mattino. Ma i tuoi larghi occhi... i tuoi larghi occhi chiari anche se non verrai non li scorderò mai.
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Old 02-09-2003, 22:42   #58
mrc
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Per esperienza personale non darei neanche 1 centesimo alle scuole private è un insulto a noi studenti che ci facciamo il culo sui libri e da casi conosciuti di persona, ex compagni di classe che non raggiungevano la media del 5 passano alla scuola privata e magicamente escono con la media dell' 8

questa è la mia opinione e non intendo offendere nessuno
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Old 02-09-2003, 23:12   #59
twinpigs
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Città: Guantanamo Beach
Messaggi: 398
il decreto in se non è malaccio ma credo che ci sia tanta confusione sull'argomento (tanto fumo e niente Ariosto )

L'idea del "buono scuola" non è male, in fondo si tratta di tasse che il contribuente versa all'Erario ed in parte comprendono il servizio "scuola" che è un diritto costituzionalmente garantito sia per gli studenti, sia per i prof. x il loro metodo educativo e di insegnamento, e sia per chi vuole fare scuola nel senso di attività imprenditoriale;
quindi è opportuno dare ad una buona fascia di contribuenti (diciamo chi ha reddito familiare inferiore ai 25-30.000 euri come prevede il decreto mi pare) un tot di € con il quale i genitori possano decidere quale scuola (pubbl. o privata ... che strana parola è la concorrenza eh) far frequentare alla propria amata prole
la squola A pubbl. offre servizi = a 300
la scuola B privata offre servizi = a 500
la squola C privata offre servizi = a 400
la scuola D pubbl. offre servizi = a 350

il buono è ad es. 300 quindi se voglio mandare mio figlio alla squola privata B sborso i restanti 200€

ora mettiamoci anche altri fattori tipo:

- inesistenza di scuole pubbl. nel raggio di 20 30 40 50 km quindi abbonamento autobus, vitto fuorisede ecc..
e se io privato fiuto l'affare e ci faccio una bella scuola in quella zona?
di sicuro lo Stato risparmia sugli studenti che non freq. scuola pubbl.
di sicuro si crea concorrenza e la possibilità per un privato di fare impresa, avendone tutto l'interesse per far bene in tutti i sensi (+ iscritti, + soldi, + serietà - somari + genitori apprensivi per i loro figli che vogliono una scuola senza somari che hanno poca voglia di studiare e condizionano il loro amato figliuolo, senza scioperi, senza aule fatiscenti ecc..)

…omissis

Insomma più chiarezza sull’argomento non guasterebbe ed ancora meglio cercare di informarsi meglio prima di dire che lo Stato paga per mandare in una scuola privata il figlio di Agnelli.
L’idea per me è buona ma bisogna vedere come verrà attuata, chi e quanti effettivamente verranno penalizzati (di insegnanti in italia ce ne sono tantissimi e non sarebbe bello vederli elemosinare davanti alla scrivania di un signor Skinner all’italiana per portarsi a casa la pagnotta anziché ricevere come giusto che sia una regolamentazione puntuale da parte dello Stato sulla sua posizione)
__________________
È un bene che gli abitanti della nazione non capiscano abbastanza il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo facessero, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina.
Henry Ford
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Old 02-09-2003, 23:27   #60
Anakin
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Città: Milano
Messaggi: 233
Nemorino fai confusione linguisticamente sui termini.
si puo usare privato e pubblico in antitesi in determinate questioni..che so vita privata e vita pubblica.
linguisticamente qui sono in antitesi.

ma se parliamo di servizi pubblici,un servizio pubblico puo essere gestito sia dallo stato(regione,comune) sia da privati.
sono il servizio e le modalita' offerte che distinguono un qualcosa dal essere pubblico o meno,non chi lo gestisce.

l'ospedale S.Raffaele è privato,ma è un ospedale pubblico..
l'ATM(tram,metropolitana,ecc) sono private,ma offrono servizi pubblici.
la Croce Rossa è privata ma fa un servizio pubblico.
le societa' del gas sono private,ma fanno un servizio pubblico.
ecc ecc

sulla scuola sa il cielo perche' in Italia,e solo in Italia,c'è chi vuole imporre che il solo servizio pubblico lo possa dare solo la scuola statale.
sui controlli sono daccordo(ma guarda che anche le scuole statali sono da controllare),ma una volta che una scuola è certificata,essa offre un servizio pubblico e non c'è ragione per impedire ai cittadini di scegliere come impiegare le loro tasse.

x MRC
per piacere evitiamo i luoghi comuni.
per esempio io ho esperienze opposte,ma non mi permetto in base a casi isolati di sputare sul intera scuola pubblica di tipo statale.
ho frequentato un liceo artistico privato,e ho dovuto sostenere l'anno integrativo(il 5° anno necessario per l'Universita')in un liceo artistico statale.
beh la differenza l'ho notata eccome.

X Twinpigs
questa volta mi stupisci in positivo
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Anakin è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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