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#81 | |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 1999
Città: Torino
Messaggi: 65
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Il resto è solo ![]() Troppo ridere certe "facce di sinistra" oggi
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#82 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
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quindi berluskaiser che ha fra le altre doti quelle di cassandra, sa già che è necessario sino a settembre e poi no? parola mia sto cominciando veramente a credere che quell'uomo abbia doti soprannaturali ![]() ah vediamo dopo le regionali di aprile che sarà a ridere
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#83 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Le avete lette, oppure non valgono? La roadmap ONU per l'Iraq è scritta in quelle risoluzioni, il come agire, cosa fare, il passaggio di consegne, le elezioni, è tutto scritto li.. non vedete non sapete non sentite? Al Sistani non chiede il ritiro domani mattina, una certa sinistra sì.. siete stati scavalcati al centro dagli ayatollah.. :lol: :lol: :lol: |
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#84 | |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Modena
Messaggi: 850
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Contenti? Ce lo avete insegnato "voi". Ultima modifica di krokus : 17-03-2005 alle 01:26. |
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#85 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Ma se giusto oggi, a parte la bacchettata sulle mani a Berlusconi (il birichino), Bush non ha saputo dare una data precisa per, non dico il ritiro delle truppe, ma neanche per parlare di inizio di ritiro. Ha buttato la un generico 2006. Per quanto concerne quelli che non chiedono il ritiro, l'unico che non lo chiede è Allawi, e te credo. Gli altri, tutti, ma proprio tutti, hanno detto a chiare lettere che gli occidentali se ne debbono andare. Che poi gli sciiti attualmente se ne stiano calmi e tranquilli è solo per un motivo contingente. Ora gli conviene fare così e vedere come evolve la situazione politica. Sta sicuro che nel momento in cui dovesse fallire definitivamente tale ipotesi, allora non rimarrebbero più alla finestra. Per quanto riguarda gli americani, hanno già fin troppi cazzi da cagare con la guerriglia sunnita. Di ricostruzione del paese, rinormalizzazione, nemmeno l'ombra, anzi. E tu mi vieni a parlare di roadmap e di risoluzioni ONU. Forse ti confondi con la Palestina. |
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#86 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
Messaggi: 1521
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vorrei dissentire: per la frase " la coda fra le gambe" vorrei ricordare i papocchi degli americani: dall incursione dei ranger negli uffici onu fino alla crisi con gli italiani che non condividevano la politica militare adottata dagli usa fine OT be una cosa e' chiara quei tre o due se fraintendono troppo: se so fraintesi sulle unita' di misura che usavano i jet durante la tragedia del cermis se so fraintesi sulle armi di distruzzione de massa se so fraintesi al Check Point in iraq con gli italiani.. sinecramente na visitina...da uno bravo ma berlusconi di ste figuri(ne) fa la raccolta?
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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#87 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Perchè fammi capire, se volete il ritiro della truppe della coalizione ma allo stesso tempo ve ne sbattete dell'ONU, quale sarebbe la vostra proposta? Rimettere Saddam al suo posto? |
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#88 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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#89 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Percui, se ci fosse stato al governo il csx, in Iraq non ci sarebbero italiani. Inoltre, ti sbagli di grosso. Solo Allawi spera, prega perchè gli Americani restino. Per quanto riguarda gli altri, in particolare Al Sadr, gli avrebbero cacciati già da tempo. Ripeto, quello degli sciiti, al limite, è buon viso a cattivo gioco, ben sapendo due cose: 1) gli USA non permetteranno mai l'esistenza di un governo sciita in Iraq; 2) gli USA stanno trattando con la guerriglia sunninta (cioè con gli ex baathisti di Saddam). Questa è notizia riportata dal NYT un 10 giorni fa e confermata dal Pentagono. Non so se cogli le implicazioni di questi due punti al fine di una nostra presenza la. Ma non solo. Vorrei proprio sapere cosa gli italiani hanno ricostruito in Iraq. Mi sembra assai rilevatore, in tal senso, che il nostro PdC non ci bombardi mediaticamente con le notizie di tutte le grandi opere che abbiamo ricostruito laggiù. Ninete, sulla stampa e tv solo il silenzio assoluto. Si parla di italiani in Iraq solo quando qualche militare ci lascia la pelle. Mi sembra un po' poco per giustificare la nostra presenza in quel paese. Per quanto riguarda l'ONU, ripeto, non tirarlo per la giacchetta secondo convenienza. |
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#90 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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#91 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Citare le risoluzioni non vuol dire tirarlo per la giacchetta, semplicemente voi proponete "via gli americani e se ne occupi l'ONU" ma le risoluzioni sono lì a dire che l'ONU se ne sta occupando e ha messo in atto il processo che sta avvenendo in Iraq.
Quello che voi contestate e negate. Inoltre dite "gli americani non permetteranno" come dicevate "non faranno le elezioni" "non passeranno il governo provvisorio agli iracheni" "gli iracheni non voteranno": insomma fino ad ora avete sbagliato tutte le previsioni su tutte le fasi del processo, dicevate che non ci sarebbero state e invece ci sono state, proponevate un'alternativa ONU mentre l'ONU supporta questo processo. In più non risulta che gli eletti sciiti, eletti alle elezioni permesse dalle truppe americane ed italiane e della coalizione in generale, con la costituzione provvisoria approvata dal governo provvisorio iracheno e sottoscritta dai rappresentanti sciiti e sunniti e kurdi, ecco non risulta che gli eletti chiedano o vogliano chiedere il ritiro domani. Non è questo quello che dicono, non lo dice più neanche Al Sadr, Al sistani non la mai detto, dicono dovranno ritirarsi quando non serviranno più, la stessa cosa che dice l'ONU, che dice Annan, che dice Bush, che dice Berlusconi. A chiedere il ritiro ORA siete rimasti voi, Al Zarkawi e Bin Laden. |
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#92 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Citare le risoluzioni, quelle risoluzioni, come fai tu, significa proprio tirare per la giacchetta l'ONU. Evidentemente non ricordi, o non vuoi ricordare la genesi e lo svolgimento di tutta la vicenda. Il ritornello, su al zarqawi & co. prova a ripeterlo ancora um migliaio di volte, forse alla fine riuscirai a renderlo credibile e a farlo passare nella capoccia di qualche elemento ricettivo. |
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#93 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Infatti anche Berlusconi ha cambiato opinione:
http://www.repubblica.it/2005/c/sezi...47/iraq47.html Le parole pronunciate dal premier a Porta a porta suscitano scompiglio nella coalizione: Blair irritato, Bush telefona Ritiro dall'Iraq, Berlusconi precisa "Via a settembre? Era un auspicio" ROMA - L'annuncio di Berlusconi - "l'Italia pensa a un ritiro graduale e concordato delle truppe dall'Iraq, a partire dal prossimo settembre" - ha seminato lo scompiglio nelle cancellerie occidentali. Non tanto perché si tratti di una novità assoluta, dal momento che la Conferenza internazionale di Sharm El Sheik - come ha ricordato Gianfranco Fini - prevede un disimpegno delle forze occidentali entro il 2005; quanto perché le parole così nette del Cavaliere hanno colto tutti di sorpresa: in particolare, George W. Bush e Tony Blair. E così oggi, dal presidente del Consiglio è arrivata una precisazione: quella data, ha spiegato il premier, era "un auspicio"; e comunque ogni passo sarà concordato con gli alleati. Ci sono infatti ancora moltissimi aspetti del ritiro da discutere a livello politico, e che dovrebbero costituire il vero cuore della Conferenza internazionale per l'Iraq a cui lavorano Usa ed Unione europea. Questo spiega l'irritazione di Downing Street, che ha parlato di "fraintendimenti" tra Tony Blair e Berlusconi. E spiega anche la telefonata che oggi George W. Bush ha fatto a Berlusconi: una chiamata ufficialmente dedicata alla guida della Banca mondiale, ma in realtà scivolata inevitabilmente sull'Iraq. Al presidente americano premeva smentire l'inarrestabile "frantumazione" della "Coalizione dei volenterosi" denunciata oggi dai giornali Usa, dopo la sortita del Cavaliere di ieri, nel salotto di Porta a porta. Obiettivo ottenuto con l'assicurazione del premier italiano che il ritiro comincerà solo in modo concordato con gli alleati, e se sussisteranno le condizioni di sicurezza. Berlusconi ha detto di contare sulla formazione delle forze di polizia irachene che i nostri soldati stanno addestrando per assicurare l'ordine pubblico in Iraq. E del resto lo stesso Bush non può ignorare il dibattito sviluppatosi da molti mesi anche negli Stati Uniti, sulla famosa exit strategy. Berlusconi ha colto proprio questo aspetto quando ha fatto sapere di aver parlato espressamente con Blair del ritiro dei contingenti militari; e sempre lui ha sottolineato che si tratta di una richiesta che giunge dalle opinioni pubbliche dei paesi occidentali. Impossibile da ignorare, dunque. In questo modo il premier ha ammesso implicitamente che esiste anche una preoccupazione elettorale: ed è questo il fronte sul quale lo attacca l'opposizione, reclamando che il governo venga in Parlamento a spiegare la sua posizione sul futuro della missione Antica Babilonia. L'Unione insomma ha accusato il presidente del Consiglio di aver creato solo confusione, con un effetto-annuncio il cui contenuto è tutto da verificare; di decidere in base ai sondaggi, infischiandosene della diplomazia internazionale; e soprattutto di danneggiare in questo modo l'immagine dell'Italia all'estero. Prodi, in particolare, ha rimproverato al premier di non aver parlato in Parlamento prima che in tv, spiazzando apparentemente anche la Farnesina; e ha parlato di ravvedimento tardivo ma apprezzabile, se non fosse per l'uragano diplomatico che ha suscitato. E dunque, tra maggioranza e opposizione, le polemiche non si sono affatto placate. (16 marzo 2005) Ragazzi, che gran prestigio internazionale abbiamo, con le parole rimangiate in 2 giorni! Ciao Federico |
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#94 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Pordenone
Messaggi: 615
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Secondo voi chi pagherà il mostruoso conto americano della guerra in Iraq?
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#95 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Altro punto di vista:
Il Cavaliere: «Via a settembre? Solo se è possibile» Bush: «Berlusconi non cambia linea» Il presidente Usa telefona al premier e spiega: «Ha escluso cambiamenti di rotta, la coalizione non si frantumerà» ROMA - Prima l'annuncio in tv dato a Porta a Porta, poi la telefonata chiarificatrice con Bush e infine la precisazione. La mossa di Silvio Berlusconi sull'Iraq - «ritiro graduale delle truppe entro l’anno» - non è passata inosservata. Tant'è che il presidente Usa in persona ha preso la cornetta e ha chiamato il presidente del Consiglio. Da parte sua il premier si è sentito in dovere di rettificare pubblicamente il suo pensiero, lasciando intendere di essere stato frainteso, chiarendo che non è mai stata fissata una data, che l'indicazione di settembre era solo «un auspicio» e fornendo in generale ampie assicurazioni all'alleato a stelle e strisce: «Se c'è un alleato - ha osservato il premier - su cui gli americani possono fare affidamento è Silvio Berlusconi e il governo italiano». Partiamo però dalla telefonata, «lunga e cordiale» come informa il sito Internet di Palazzo Chigi, che è servita ufficialmente per rinnovare la completa sintonia tra Bush e Berlusconi, anche se le versioni date al colloquio dai diretti interessati divergono leggermente. Secondo la fonte italiana, Berlusconi ha ribadito a Bush «l'auspicio – si legge nel comunicato diffuso dal governo - di poter iniziare quanto prima, possibilmente in settembre, un graduale e progressivo rientro del contingente militare italiano in Iraq». Il perché della data di settembre Berlusconi lo spiega più tardi ai giornalisti: «A settembre io penso che il governo iracheno avrà a disposizione delle forze per il mantenimento dell'ordine pubblico, che sono proprio le forze che noi stiamo formando attualmente e che potranno entrare in funzione quanto prima». Quasi contemporaneamente Bush in una conferenza stampa convocata alla Casa Bianca ha illustrato così le intenzioni degli italiani: «Avevo chiamato per un altro motivo ma Berlusconi ha sollevato la questione della permanenza delle truppe italiane - ha detto Bush - voleva, per prima cosa, che io sapessi che non c'è nulla di cambiato nella sua politica: ogni ritiro sarà fatto in consultazione con gli alleati e sarà fatto in funzione della capacità degli iracheni di difendersi da soli». «La coalizione - conclude Bush - non si frantuma». Parole che vengono sottoscritte anche dal vicepremier Gianfranco Fini che a proposito dell'eventualitá di un disimpegno dal Golfo, ha ricordato che il ritiro potrebbe avvenire «solo all'interno di una discussione della coalizione, e con il doveroso coinvolgimento delle autoritá irachene». Nessuna decisione unilaterale dunque. Berlusconi ha poi smentito le presunte frizioni con Blair: «Sull'Iraq con Blair non c'è nulla da chiarire, è tutto chiarito», ha dichiarato il Cavaliere commentando alcune dichiarazioni del portavoce del premier inglese che lasciavano trapelare un certo imbarazzo circa il disimpegno graduale delle truppe italiane. «Con Blair non c'è stato nessun fraintendimento, nessun misunderstanding. Ci siamo capiti benissimo», ha tagliato corto Berlusconi. 17 marzo 2005 -------------------------- |
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#96 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Ma lui c'ha la roadmap. Cioè, non so se mi spiego. Una roadmap cannata (chissà su quale risoluzione ONU l'avrà letta) ma ce l'ha.
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#97 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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#98 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Posso dire che comincio ad essere DAVVERO stufo di queste ricostruzioni postume che fanno sembrare che tutto è andato ESATTAMENTE come si era progettato.
Ma stiamo scherzando, si è davvero convinti di quello che si dice o si sta tentando di fare il lavaggio del cervello ai propri interlocutori. Giuro che MAI avrei pensato di veder applicata la "Legge di Goebbles" con tanto fervore. Però, purtroppo, non funziona. 1) non funziona perchè a ricordare le risoluzioni ONU ci si rende solo ridicoli. Infatti alla lettera delle risoluzioni ONU questa guerra NON AVREBBE MAI DOVUTO ESSERE FATTA e di conseguenza le risoluzioni successive alla 1441/2002 sarebbero state ben diverse. 2) non funziona perchè non è che si possono continuare a dire delle date a caso, cambiarle in corso d'opera, rimandarle ulteriormente e, poi, quando si è realizzata UNA (UNA!!) delle cose prefissate dire: "visto, perfettamente nei tempi". La gente le cose se le ricorda, se vuole, ed io mi ricordo perfettamente che l'Iraq, nei discorsi statunitensi, sarebbe stato "pacificato" entro un semestre dalla fine delle operazioni belliche. UN SEMESTRE dal 1 maggio 2003 data della dichiarazione della "fine della guerra". Quella data in cui su questo forum comparvero centinaia di bandierine e scritte "L'Iraq e libero senza se e senza ma"... per poi sparire tre settimane dopo. 3) sparire perchè, purtroppo, e, ripeto PURTROPPO, una delle tante previsioni dei "ciecopacisti" si realizzava: nell'Iraq allo sbando gli integralisti erano entrati per restarci. Sarebbe stata soltanto UNA delle tante previsioni azzeccate (non che ci volesse troppa intelligenza, bastava una minima conoscenza della geopolitica): dalla inesistenza delle WDM alla inesistenza dei legami con Al Quaeda, dal protrarsi su un periodo di anni dell'occupazione fino al conto delle vittime civili e militari... non una, MALEDIZIONE NON UNA di queste disgrazie NON SI E' AVVERATA. E per questo ogni giorno io accendo la radio e accumulo VELENO sentendo che non meno di una vittima è stata fatta in Iraq. GRAZIE, EH?! DAVVERO! 4) e non funziona, infine, perchè non solo non è possibile rimaneggiare a piacere i tempi se qualcuno si perita di prestare attenzione (chiaramente, se invece si preferisce credere...), ma non è neanche possibile presentare le cose diverse da quelle che sono. Le elezioni in Iraq, rimandate di mesi, si sarebbero dovute tenere, secondo le dichiarazioni originarie in un paese "pacificato"... chiaramente una persona pragmatica può accettare, per pacificato, un paese in cui avvengano ancora degli "incidenti" causati da fanatici irredentisti... io mi chiedo però che tipo di persona possa definire PACIFICATO un paese dove PRATICAMENTE OGNI giorno accade un "incidente" e dove intere città sono state cancellate dalle elezioni perchè, a quanto sembra, "non abbastanza pacificate". Visto che, per motivi di scarsa conoscenza della storia, presumo, ai sostenitori dell'intervento piace fare il parallelo con l'Italia liberata dagli Alleati, io voglio ricordare che NON MI RISULTA si arrivò alla Costituente con la Repubblica di Salò ancora in mano ai tedeschi. Oppure mi sbaglio? A me onestamente non importa molto della mia "integrità" o "autorevolezza", del poter dire "avevo ragione"... soprattutto non a questo prezzo. Ma io mi chiedo se proprio non ci si rende conto che arrivare magari a settembre ritirando (Dio lo volesse!) le truppe perchè l'Iraq E' pacificato, affermando "è andato tutto come previsto", significherebbe DI FATTO non aver imparato NULLA da un'esperienza DRAMMATICA. Significherebbe quindi essere pronti e ben volonterosi per la PROSSIMA GUERRA da "pochi mesi" e un "numero ridotto" di vittime. La memoria, signori, è uno strumento di sopravvivenza.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#99 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Inutile raccontarsi frottole:
in Iraq c'è ancora la guerra. Con troppi morti tutti i giorni. L'assemblea uscita dalle elezioni del gennaio scorso non ha eletto un presidente, non c'è accordo sul futuro governo. Le truppe straniere non possono andarsene, perchè le fragili istituzioni presenti sono puntellate proprio da essi. Vedere in questo una situazione idilliaca (tutte le scadenze rispettate, ci sia vvia ad un governo legittimo e democratico) è davvero da inguaribili ottimisti. Io mi auguro solo che non diventi un pantano. Ciao Federico |
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#100 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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hai di nuovo i PVT occupati, Fede Fra un po' te meno! [/OT]
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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