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#81 |
Senior Member
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Ma la scheda era con socket, giusto? C'erano Asus anche con slot A? I chipset via dovrebbero essere arrivati dopo... Ma si, chi se ne frega
![]() ![]() Se cominciamo a chiedere in giro listini "dell'epoca" per toglierci il dubbio come minimo riaprono i manicomi apposta ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Resta il fatto che le pressioni ci sono state, e Asus ci ha pensato e ripensato più volte, come molti altri produttori. Il candore di quella scatola parla più di mille parole (scritte, che appunto non c'erano). Comunque mi sa che stiamo finendo un tantinello OT... Ciao. Ultima modifica di xeal : 07-10-2004 alle 02:14. |
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#82 |
Senior Member
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Era su slot A.
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#83 | |||||||||||||||||
Junior Member
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Ciao di nuovo, scusate se in questi giorni vi ho "trascurato" ma ho avuto un sacco da fare. Per comodità rispondo ad entrambi con questo unico messaggio
Dunque, vorrei cominciare facendo alcune altre digressioni sul funzionamento tecnico di TCG e Palladium, digressioni pertinenti alla nostra chiacchierata, sia per chiarire meglio alcune cose che ho già scritto ma che forse non ho messo bene insieme e che, leggendo i vostri post, capisco che hanno creato qualche piccolo equivoco, sia per dare la risposta ad alcuni vostri nuovi interrogativi di tipo tecnico che avete introdotto nei vostri ultimi post. Tutto questo dovrebbe servirmi anche da base (tecnica) per le mie personali congetture che vanno ad opinare alcune delle vostre Prima questione: la differenziazione tra P.M. e P.B. (come avviene). Per riassumere e rimettere insieme i concetti, ho affermato che tale differenziazione consiste in quei 3 punti fondamentali che avevo elencato e che ri-elenco qui per completezza: 1) certificati di conformità (scusate se lo evidenzio ma c'è davvero molta importanza nel distinguerli dagli altri certificati coinvolti nei meccanismi di TCG/Palladium) impressi all'origine in maniera irrevocabile 2) TakeOwnership effettuata prima della consegna all'acquirente/utente-finale 3) disabilitazione della funzione ClearOwner in modo da rendere irrevocabile la Ownership imposta Un chip TCG siffatto è la base imprescindibile per qualsiasi altra ulteriore successiva "malignità" di Palladium. Senza queste tre caratteristiche qualsiasi altro tentativo di coercizione avrebbe vita breve. Quelle 3 caratteristiche sono il "supporto" irrinunciabile che ci deve essere da parte dell'hardware per un software che voglia imporre qualcosa ad un (pseudo-)Owner. Un hardware con quelle 3 caratteristiche crea i presupposti per una miriade di coercizioni di ogni tipo. Un hardware SENZA quelle 3 caratteristiche è un hardware che viene lasciato sostanzialmente intatto all'acquirente/utente-finale, ed è quindi benigno. Anche l'inserimento di una lista di s.o. avviabili, pur essendo il passo immediatamente successivo (tanto che potrebbe meritare di essere il quarto punto delle caratteristiche essenziali per rendere un hardware maligno) non può prescindere da quelle 3 perchè è chiaro che un produttore o un OEM potrebbe certamente configurare un PC per fargli, che so, rifiutare di avviare s.o. diversi da Windows, ma senza quelle 3 "features" sarebbe una coercizione effimera in quanto l'utente finale, diventato nel frattempo Owner sovrascrivendo (tramite la funzione ClearOwner non disabilitata) la Ownership precedentemente inserita dall'OEM, non dovrebbe fare altro che azzerare tali configurazioni. Per correttezza e completezza vi rammento che in realtà c'è un uso perfido che si può fare anche con un hardware perfettamente benigno e cioè, tanto per non essere generici, la "sigillatura" dei documenti di MS Office in modo che solo MS Office li possa aprire, ma per non spezzettarci in troppe specificità rimaniamo alle malignità che si possono fare solo con un hardware con quelle 3 caratteristiche. In seguito ho anche affermato che la "trasformazione" da un P.B. (cioè un P.Neutrale come quello descritto dalle attuali specifiche) in un P.M., ovvero l'inserimento di quelle 3 caratteristiche in un hardware P.-compliant, consiste in una mera configurazione eseguibile totalmente via software. Mi rendo conto ora che questa definizione che ho usato, "via software", vi ha fuorviato poichè vi ha fatto intendere che siccome si può "attivare" la malignità via software, evidentemente la si può anche "disattivare". Qui sta l'equivoco, e mi scuso se non sono stato sufficientemente chiaro in precedenza, perchè è vero, si, che l'attivazione della malignità (cioè l'inserimento di quelle 3 caratteristiche) è perfettamente effettuabile via software, ma è altrettanto vero che le attuali specifiche indicano l'eventuale attivazione di quelle cose come un evento irreversibile. Dal punto di vista hardware quelle 3 configurazioni stanno memorizzate in NVRAM (e non in una sorta di PROM) e quindi come tale tecnicamente sarebbero perfettamente alterabili successivamente, ma almeno via software non è previsto che si possa tornare indietro. Ovviamente in questo senso mi riferisco in particolare alle caratteristiche 1 e 3. Seconda questione: la moddabilità di Palladium. Molto dipende anche da quale dovesse essere il chip avente le funzionalità descritte dalle specifiche TCG. Inizialmente (anche per forza di cose tecniche) dovrebbe essere un chip a sè stante oppure parte integrante del BIOS. Stando così le cose potrebbe essere ancora tentabile un modding (molto estremo, ma almeno tentabile con speranze di successo). Ben diverso sarebbe qualora quelle funzioni dovessero diventare parte integrante del processore o del chipset (Northbridge); in quel caso un modding diverrebbe davvero proibitivo. Avendo tutto questo come "knowledge-base" vado ora a commentare alcune delle cose che avete detto dopo il mio ultimo post: Quote:
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In ogni caso questo aspetto mi da lo spunto per fare un'altra piccola considerazione: se questa combinazione di eventi potrebbe forse "cristallizzare" tutto il mercato in un P.M. tout-court, allora verrebbe automaticamente meno anche il motivo primario che voi dite essere quello per il quale ms e i suoi "scagnozzi" dovrebbero voler un P.M., che è la lotta alla pirateria, in quanto la pirateria cesserebbe di esistere poichè inutile. Se invece anche i giochi per Linux+DirectX-certificati dovessero avere gli stessi costi (e la stessa non-piratabilità) di quelli per Windows P.M., allora tutti loro (quelli del cartello di aziende) otterrebbero solo di inaridire un pò tutto il mercato, specie proprio quello homeuser, perchè la gente semplicemente comprerebbe meno, molto meno. Si accorgerebbero una volta per tutte che 1 copia pirata in più non sempre (quasi mai) è 1 copia venduta in meno.... Ma io sono convinto che lo sappiano già benissimo e per questo non credo che si azzarderanno nemmeno a tentare questa strada, la strada del P.M. tout-court Quote:
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TCG/Palladium: l'ennesimo strumento tecnologico (ed in quanto tale di per sè neutro) al servizio dei programmatori e dei sistemisti che sono alla continua ricerca di sempre nuove e sempre più sofisticate soluzioni per soddisfare le esigenze più disparate dei propri clienti. DRM: un bieco tentativo di "faccendieri" illiberali di arrogarsi proprietà (= ownership) financo nella privacy dei computer altrui, su cui hanno pochi o punti diritti morali ma ahimè tanti diritti legali riconosciuti da leggi che possono essere adeguate (entro certi limiti che comunque sono stati purtroppo già ampiamente superati) nel mondo materiale ma che sono difficilmente concepibili nel mondo immateriale del digitale. Perdonami la digressione euforica ma davvero la tua frase è l'essenza del mio concetto di differenza tra DRM e TCG/P. Rientro nei ranghi per riconoscere che, si, il caso del file DRM è l'unico caso dove l'Owner del computer anche in un P.B. vede limitare i propri poteri decisionali, e questo perchè quel file viene considerato, da chi te lo ha "concesso in licenza", una "estensione" della sua proprietà, un pò come le ambasciate sono a tutti gli effetti territorio di una data Nazione in terra altrimenti straniera. Il massimo che puoi fare è cacciarli via, sia nel caso delle ambasciate che nel caso dei file DRM Quote:
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Risposte specifiche per Cesare: Quote:
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1) l'errata abitudine/convinzione/cultura che la massa bovina ha nell'associare i computer alla microsoft, come se fosse un binomio inscindibile (anzi, spesso per loro non è nemmeno un binomio, bensì un tutt'uno, un vero e proprio "monolite") 2) la tendenza/esigenza che ha la massa bovina nel "non rompersi troppo i coglioni" nel fare le cose: un mod una-tantum, magari per lo scopo di risparmiare comprando/reperendo sw pirata è ok, un continuo patchare e ri-patchare per l'unico scopo di non vedersi censurati determinati siti o di potersi installare Mozilla al posto di IE (cosa che tra l'altro quasi tutti loro non farebbero comunque) è un altro conto: si stuferebbero di patchare, ergo ms l'avrebbe vinta, ergo ms controllerebbe la visibilità dei siti SSL 3) l'ineluttabilità del destino cui i vari siti SSL si troverebbero giocoforza a dover rassegnarsi, poichè non potrebbero certo dire "chi usa IE non vede il mio sito? peggio per lui!" in quanto a non vedere i loro siti sarebbe la maggioranza degli utenti di computer Un'obbiettivo tanto iniquo quanto dispendioso per ms stessa, è ovvio, totalmente inverosimile anche perchè scarsamente interessante (che gli potrà mai fregare a ms di oscurare a piacimento questo o quel sito SSL!!!!); era un esempio totalmente fittizo che ho inventato li per li nel tentativo anche di spiegare la mia tesi per la quale è sbagliato rifarcela ora con TCG e Palladium (finchè rimangono neutrali) per le possibili malignità da Protected Storage (quelle che ms potrebbe attuare anche con P.Benigno, le uniche davvero realistiche), perchè questa eventualità ha radici ben diverse e cioè l'errata "cultura" della massa, appunto (la stessa cultura che darebbe vinta a ms l'ipotesi del controllo dei siti SSL), e perciò va combattuta in modo diverso. Tutto questo sempre assolutamente IMHO, ovviamente (l'ho detto tante volte ma ogni tanto è bene ribadirlo ![]() |
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#84 | |||||||||
Senior Member
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#85 | ||||||||||||||||||||||||||||||
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Quanto ai tre punti, secondo me il numero due potrebbe ammettere una variante da non trascurare, e che forse non ho descritto in maniera precisa: la possibilità di lasciare all’owner poteri limitati, come se ci fosse una sorta di doppia ownership con privilegi differenziati. Chiaramente, così siamo ai limiti della conformità alle specifiche (e forse decisamente oltre), ma credo che chi le ha formulate (per poi insistere su una implementazione non limpida) chiuderebbe volentieri un occhio… In questo modo il punto 3 diventerebbe superfluo (per la TakeOwnership, diciamo, di secondo livello) e una parte della libertà dell’utente-owner sarebbe garantita, così come le necessità delle aziende e aziendine che potrebbero continuare a usare il software che preferiscono come preferiscono, purché possiedano i sorgenti da compilare in loco o chi li produce sia disposto a fare un lavoro ad hoc e a compilarli appositamente, usando chiavi fornite da quel particolare cliente in modo da firmare il codice direttamente durante la compilazione. Ad esempio, per firmare/certificare qualcosa potrebbe essere necessario avere dei privilegi attribuiti solo a sw certificato ad hoc, come dei compilatori, oppure il sistema potrebbe limitarsi ad impedire, via hw (e qui potrebbe entrare in gioco l’interazione tra tcg e LaGrande/Presidio), l’apposizione e/o l’alterazione/modifica (mediante aggiunta) di firme/certificati a sw (codice eseguibile) che non presenta già una firma riconosciuta sul sistema, così che si possa firmare con una propria chiave (valida sul/i proprio/i computer ma non su altri) un sw già certificato, ma non uno che non presenti firme/certificati o li perda in seguito a modifiche (sempre che una modifica sia possibile). Si potrebbe pensare ad un meccanismo simile anche per le certificazioni per la distribuzione di massa: la CA ti fornisce, insieme al certificato da apporre al sw, una chiave, vincolata al certificato, per firmare il software durante la compilazione, in modo da avere una omogeneità di comportamento di tutti gli hw compatibili. Del resto, le specifiche non dicono niente a proposito di come debbano realizzarsi all’atto pratico le certificazioni sul sistema, vengono solo descritte per compatibilità con le specifiche. Credo che questa sarebbe l’implementazione più subdola. Quote:
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In principio Palladium è neutro, i sw praticamente lo ignorano, è come se non ci fosse; cominciano i primi pallidi tentativi di sfruttamento del protected storage per sw e contenuti, fenomeni marginali. Nessun coro di protesta. Gradualmente vengono introdotte (inizialmente anche “via software”) le 3 feature, cominciando dalla prima, forse la meno “percepibile” finché puoi gestire le chiavi e autorizzare personalmente sw in formato binario; continuano le sperimentazioni, senza influire significativamente sulla pirateria. Forse qualcuno comincia a storcere il naso, per una questione di principio, ma nessuna vera protesta (domanda di alternative nulla o del tutto trascurabile). La “dorsale” sw per lo sfruttamento è completa (manca solo l’obbligo dei certificati, ma si verifica qualcosa di analogo al controllo sui driver di XP, oltre a fenomeni di “sigillo” dei file), ma la pirateria sopravvive, come l’open source e la concorrenza; il problema non si pone per le aziende (l’hw è ancora sufficientemente benigno). Sembra solo l’ennesimo tentativo per scoraggiare la pirateria, ma gli sviluppatori di sw cominciano ad avvertire il peso della certificazione. Nessuna protesta da parte dell’utente finale. Viene introdotta la feature 2-bis, il supporto sw è notevole, ma LaGrande non è ancora attivo di default e non modificabile (poco dopo lo diventa di default, ma potrebbe esserlo già da prima, non cambierebbe molto; resta per ora disattivabile); si delinea meglio la “rogna” dei certificati, ma all’inizio sono a buon mercato se non gratuiti, solo una rogna in più e un (potenziale) ostacolo per le beta di progetti nuovi; si profilano (o si comincia a tastare il terreno per raggiungere) accordi di mutua convenienza per le grandi; la versione introdotta non è particolarmente maligna per i settori più professionali (trovato un buon compromesso); sopravvive la pirateria, e i certificati sono ancora validi per i sw crackati. Si diffonde come un morbo, ma in ambienti molto ristretti, il “tic al naso”; nessuna presa di posizione “seria”; l’open source sopravvive tra gli appassionati grazie alla libera circolazione di sorgenti compilabili e certificabili sul proprio computer, ma si rinchiude progressivamente in una nicchia sempre più piccola (diminuendo progressivamente l’afflusso di nuovi “adepti”). Siamo all’atto finale: LaGrande diventa maligno, mentre la differenziazione non è più possibile “via software”. P.M. è operativo e non aggirabile, ma lascia sufficiente liberta ai professionisti; i “vecchi” sw pirata girano ancora, ma i nuovi non sono più piratabili. Gradualmente i certificati “vecchi”, potenzialmente compromessi, vengono revocati: o compri il nuovo, oppure resti col vecchio, finché ti è possibile, vuoi per reale necessità di maggiore potenza in ambito lavorativo – studi di progettazione, video editing et similia, vuoi per poter fare lo sborone, vuoi perché magari sorge qualche problema con qualche particolare servizio in remoto, o con alcuni (molti) siti, perché il server potrebbe rifiutare connessioni da un computer non “full trusted”. Tutti alla fine gridano disperati (principalmente per la compianta pirateria), ma ormai è troppo tardi e per tornare indietro occorrerà molto tempo, molto più di quello che è servito per arrivare a questo punto. Quote:
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Ciò nonostante, si tratta di due mondi comunque separati e, per certi versi paralleli, che talvolta si influenzano a vicenda: capita a volte che soluzioni del mondo professionale vengano riprese in quello homeconsumer (è il caso dei bus EV6 ed EV7 degli Alpha, ripresi nel fsb dei K7 e in parte nel memory controller dei K8), anche se più spesso ormai succede il contrario, poiché gran parte degli investimenti per la ricerca vengono “dirottati” verso il mercato più ampio e spesso basta poco per creare soluzioni separate per entrambi i settori. E tuttavia sono necessarie delle diversificazioni che ne fanno due mondi comunque separati. Palladium e TCG nascono per entrambi, ma è molto probabile che uno dei due venga “infestato” da implementazioni maligne: se con un abile gioco di prestigio queste implementazioni salvaguardassero gli interessi e le necessità dei professionisti a cui tu, giustamente, fai costante riferimento, aggiungendo dei vantaggi laddove togliessero qualcosa, allora con la stessa strategia della diversificazione (e forse neanche) di un progetto comune P.M. potrebbe, partendo dalla massa, infettare tutti. Se invece i professionisti riuscissero/volessero rigettare P.M. o perfino P.B., non è detto che questo possa avere ripercussioni positive anche per gli homeuser, perché in ogni caso gli hw specifici necessitano di produzioni almeno in parte separate. Quote:
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Quanto ai sw (videogiochi e applicativi vari) di buona qualità per Linux, se gli “accordi” prevedessero l’emulazione ottimale di Windows sui soli os certificati, molte sw house potrebbero trovare più conveniente produrre una sola versione, piuttosto che due da certificare (salvo “offerte speciali” per chi produce versioni di sw che si differenzia solo per l’interazione con il so, per cui il processo di certificazione risulterebbe semplificato e il costo potrebbe essere minore). Resterebbero i sw prodotti dalla comunità, ma se privi di una certificazione non potrebbero essere usati su un os full P.M. (ovvero certificato). Quote:
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E’ vero che oggi la leggibilità e la riusabilità del codice sono un must, però non sarebbe poi così difficile mantenere due versioni del codice, con un programmino che fa il lavoro sporco andando a generare casualmente, ma in maniera mirata, dei nomi da sostituire agli identificatori di variabili e funzioni, e magari anche del codice fittizio da inserire, partendo da pattern prestabiliti e senza coinvolgere, ovviamente, le strutture “vere”. Costringere all’apertura dei sorgenti non cambierebbe necessariamente in maniera radicale lo scenario di oggi. Né si potrebbe sostenere che quei sorgenti non sono validi, poiché descriverebbero esattamente quello che fa il programma, il cui eseguibile potrebbe essere generato proprio a partire dal sorgente modificato. Non sarebbe un’impresa improba, certo, ma scoraggerebbe comunnqe la lettura ai meno esperti (ovviamente faciliterebbe la pirateria, ma a impedirla/scoraggiarla ci penserebbero i certificati di P.M.). Quote:
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Inoltre, la certificazione di un sw da parte dell’autore del contenuto temo sarebbe comunque subordinata alla diffusione di quel sw e dell’os su cui gira, cosa che potrebbe risultare penalizzante per i sw open source, specialmente per quelli pensati per Linux: per quanto ne so, persistono problemi per la compatibilità con hw per il quale non vengono rilasciati sorgenti e/o specifiche per i driver, e laddove vengano rilasciati dei binari non sempre la compatibilità e accettabile, soprattutto perché lo sviluppo di quei driver non corre di pari passo alla rapidità con cui si evolve il mondo open source. Ma lo sarebbe anche per sw closed source pensati per Windows: non credo proprio che le major possano o vogliano certificare tutti i player e tutte le configurazioni possibili. Un’alternativa potrebbe essere l’introduzione di un sistema di certificazione per far sì che l’autore del contenuto riceva delle garanzie da vagliare a valle dell’esame sulla compatibilità tra l’eseguibile e il DRM, che diventerebbe di fatto un esame sulla compatibilità tra il sw e la tecnologia TCG + Palladium cui il DRM si appoggia per avere massima efficacia. Ma l’autore (e in particolare le major) potrebbe lasciarsi influenzare da chi domina il mercato nella scelta delle CA da considerare “sicure” al punto di accettare senza remore le garanzie offerte, e in ogni caso il processo di certificazione potrebbe essere lungo e costoso, in proporzione alla complessità del sw (in particolare per un os), pertanto potrebbe risultare molto penalizzante per molti sw e i loro creatori. Mi sembra uno scenario plausibile in cui un uso “corretto” delle specifiche neutrali diventa un ostacolo alla libera concorrenza. Ovviamente tu potresti decidere di non certificare il tuo sw, e io di usarlo, salvo poi rendermi conto di non poter aprire determinati file decidere non solo di abbandonarlo, ma anche di farti una cattiva pubblicità (con amici e conoscenti). Quindi il tuo sw (eventualmente un os), se utilizzabile diversamente, rischierebbe di diventare destinato ad una nicchia molto piccola, per cui P.M. anche se non implementato come tale sortirebbe comunque il suo effetto. E questo sarebbe vero per tutto il settore homeuser, senza esclusione neanche dei power-homeuser, riducendo quindi il numero di coloro i quali potrebbero (voler) trarre beneficio da un P.N., libero dagli oneri della certificazione, e tenere alta la richiesta sul mercato. Ma anche in ambito più professionale qualcuno potrebbe sempre preferire sw certificato da fonti “autorevoli” sull’uso corretto delle caratteristiche di P.N. necessarie ai propri fini (in particolare, la protezione dei dati riservati). Il rischio che P.M. entri dalla “porta sul retro” e sostituisca gradualmente e inesorabilmente P.N., il quale potrebbe servire da apripista. Ma a prescindere, un processo del genere potrebbe risultare lungo e compromettere la rapidità con cui si evolve il mondo open source, rapidità che ne costituisce la caratteristica più pregnante. Ho sentito in giro parecchie lamentele sul fatto che spesso i componenti binari, in particolare driver, forniti per Linux garantiscono piena compatibilità solo con versioni “vecchie” (perché soppiantate rapidamente dalle più recenti da chi ne fa uso) del kernel, oppure di Xfree (che per i motivi che tu conosci meglio di me sta lasciando il posto a Xorg). Credo che una eventuale certificazione del sw per la fruizione dei contenuti potrebbe solo peggiorare le cose, in tutta franchezza non riesco a condividere il tuo ottimismo sui vantaggi che Linux e l’open source in genere trarrebbe da TCG + Palladium, anche nell’ipotesi più rosea di un’implementazione e uso neutrale. Quote:
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Lo capisco perfettamente, e mi scuso per l’ennesima volta della lunghezza dei miei post. Però l’argomento in questione è troppo delicato, e nel momento stesso in cui ci stancassimo e smettessimo di parlarne spesso e diffusamente, IMHO (ma ritengo che sia un’opinione condivisibile ben più di tutte le altre), P.M. avrebbe già vinto, prima ancora di diventare realtà. Personalmente ritengo che il rischio che le ipotesi più pessimistiche su P.M. si trasformino in realtà sono troppo elevate per non cercare di impedire in tutti i modi che ciò avvenga, anche cercando di ostacolare la diffusione di una sua versione neutrale, poiché se P.N. è davvero così utile e necessario, e per loro è importante realizzarlo in questo modo, ritengo che faranno comunque i salti mortali per tradurlo in realtà, però sarà ben chiaro qual’è il limite oltre il quale non possono e non devono assolutamente spingersi: se vorranno palladium dovranno darci garanzie precise sulla sua implementazione e sul suo utilizzo, e dovranno impegnarsi a mantenere le promesse, ben consapevoli che non possono “fingere” di non conoscere quel limite. Io, in quanto cliente, per loro ho comunque ragione a prescindere, per cui, se vogliono mettere “quell’affare” sul mio computer dovranno convincermi che non lo useranno mai in alcun modo contro il mio interesse, non voglio e non posso essere io a convincere loro a non farlo a posteriori; pretendo, e credo di averne il diritto, che mi vengano date garanzie precise e ben maggiori di quelle attuali sulla neutralità delle specifiche: voglio garanzie sull’implementazione delle specifiche (su ogni possibile implementazione che risulti compatibile) e sull’immutabilità dei punti chiave che rendono neutre le specifiche stesse. Finché non riceverò tali garanzie, e oggi non le vedo, farò tutto ciò che è in mio potere (e purtroppo temo che sia molto poco) affinché Palladium sul mio computer (e su quello degli altri, se possibile) non arrivi mai, comunque sia implementato e sfruttato. Ad ogni modo, come ho già detto, temo che anche un P.N. possa avere impieghi e conseguenze negative, non solo per l’effetto “sigillo” del protected storage, tanto da poter essere un precursore per P.M. Vedremo cosa accadrà, sperando di non essere spettatori impotenti… Per chi avesse avuto la pazienza di leggere fin qui, mi scuso ancora per aver scritto così tanto. ![]() ![]() In futuro cercherò di essere più breve, sperando di riuscirci… :P ![]() ![]() Ciao a tutti ![]() |
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#86 |
Senior Member
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L'esempio della PROM che hai fatto rende bene l'idea, ma qui il problema è che non ci sarà un chip da poter eventualmente sostituire, perché sarà tutto integrato nel core del processore, chipset, GPU, ecc.
L'ipotesi della NVRAM è da valutare bene: in teoria si potrebbe pensare di poterci scrivere di nuovo per "cancellare" il passaggio a P.M., ma è anche possibile che il (micro)codice che si occupa della scrittura esegua un controllo prima di farlo, e se c'è qualche flag che indica la presenza di P.M., rifiutarsi di proseguire con la scrittura. Il tutto, ovviamente, eseguito "on chip", per cui praticamente equivarrebbe ad aver protetto dalla scrittura via software la NVRAM... ![]() ![]()
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#87 | |
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![]() Con un chip di NVRAM non si potrebbe fare altrettanto, sostituendola con uno "vergine" e senza flag impostati? Oppure si potrebbe integrare facilmente nel TPM (un po' come la L2)? In ogni caso, i flag potrebbero sempre essere spostati altrove e il controllo potrebbe ripristinare le impostazioni maligne. Sempre che la "malignità" non sia implementata via hw e indipendentemente dal contenuto della NVRAM. In ogni caso, se l'hw uscisse neutrale dalle linee produttive e fossero gli oem, eventualmente gli acquirenti di prodotti retail, a poter scegliere, prima o poi circolerebbe hw non P.M., nel momento in cui i sw non fossero più crackabili su hw P.M. gli oem che vendessero sistemi neutri prevarrebbero sugli altri e così tutti abbandonerebbero la pratica di riprogrammare le NVRAM neutrali. Quindi, se questa dovesse essere l'implementazione di P.M. (NVRAM con flag di controllo per abilitare/disabilitare la scrittura), a regime per renderlo efficace probabilmente le impostazioni sarebbero programmate in fabbrica, e le speranze di schivare la programmazione degli oem andrebbe a farsi benedire... ![]() |
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#88 | ||
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E comunque, il ripristino delle impostazioni potrebbe venire bloccato come ho scritto sopra. Quote:
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#89 | ||
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#90 | |
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#91 | |
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#92 |
Senior Member
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Appunto: integrando tutto su chip, non ci sarà scampo.
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#93 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1) nelle specifiche si parla di "memoria NV" 2) per quanto ne so PROM o EPROM, per la loro natura fisica, necessitano di apparecchi particolari per essere scritte che, per quanto possano essere più o meno economici, penso che difficilmente potrebbero essere integrati in unico chip (o meglio: in un unica scheda madre) 3) ci sono dei "protection profiles" hardware che sostanzialmente sono degli addendum alle specifiche che riguardano prettamente le modalità di realizzazione dei chip (i TPM) in modo che siano il più possibile "anti-tampering". Questi non li ho letti perchè non sono un ingegnere elettronico, capisco poco e niente di piastre, circuiti, segnali elettrici, ecc. (di conseguenza non ho idea se una tipica NVRAM sia facilmente alterabile tramite qualche semplice strumento da elettrotecnico) ma immagino che ci abbiano pensato. Comunque che quei dati siano in una PROM o in una NVRAM credo che sia un dettaglio ininfluente al nostro discorso principale Quote:
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Comunque sto perdendo il filo conduttore del tuo discorso. Cioè mi sembra che tu stia spaziando a fare ipotesi un pò alla rinfusa. Per cercare di risintonizzarmi sulla tua lunghezza d'onda, mi ridici per favore qual'è il tuo timore? temi che ms rafforzi la sua posizione dominante? oppure temi che si formi un cartello di grandi vendor? temi che si voglia eliminare tutto il software gratis (freeware, shareware)? e/o che si voglia eliminare (ridurre a manipolo di scontenti nostalgici) la comuntà opensource? o solamente limitarsi ad impedire (ridurre drasticamente) la pirateria? o cosa altro? lo dico perchè tutte queste ipotesi hanno in comune solo un'unica caratteristica: il fatto di essere oggettivamente "indesiderabili" (eufemismo), per il resto molte di queste cose sono anche mutuamente esclusive. Ad esempio: l'ipotesi di rafforzamento di ms non è conciliabile con quella di cartello di grandi vendor mentre mi pare che tu le prenda in esame entrambe contemporaneamente; questo non è possibile: o si rafforza la posizione di ms a scapito degli altri, oppure gli altri si rafforzano a discapito di ms in modo da riequilibrare l'attuale situazione e poter fare eventualmente "cartello". Siccome sia ms che IBM e gli altri stanno tutti dentro TCG, come è possibile che tutte quante contemporaneamente diventino più forti, visto che sono dirette concorrenti ed in molti casi vere e proprie acerrime nemiche? Quote:
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La prima: inserire tutti i certificati fin dall'origine è già di per sè una cosa che non può passare inosservata, perchè anche nel caso in cui non fosse previsto di inserire certificati emessi in proprio, vorrebbe dire comunque che il proprietario del computer non può decidere liberamente da QUALE Certification Authority far emettere i certificati di conformità da imprimere nel TPM del suo computer. Sarebbe come dire oggi che la CA che deve emettere il certificato che tu userai, ad esempio, per firmare le tue email (uso questo esempio tanto per non riusare quello del sito SSL, che è altrettanto valido) debba essere imposta da qualcun altro. Io non credo che una simile imposizione potrebbe passare tanto inosservata, nè oggi per le email nè domani per TCG. Detto in altri termini: si vuole sospettare che i certificati TCG potrebbero essere imposti "dall'alto"? ok, allora è doveroso sospettare la stessa cosa anche per i certificati che già si usano oggi. L'imposizione potrebbe arrivare per forma politica (tramite una legge ad hoc) invece che tecnica ma il risultato sarebbe esattamente lo stesso La seconda + la terza (oppure la tua seconda-bis): Queste due di per sè potrebbero FORSE (ma non credo) passare anche inosservate, per un motivo molto semplice: di per sè sono praticamente innocue. Finchè non vengono accompagnate anche da configurazioni specifiche atte ad impedire qualcosa (qualunque cosa sia) all'utente finale, le mie 2+3 o la tua 2bis sono totalmente innocue. Allora perchè le ho inserite tra le 3 caratteristiche maligne di base? perchè senza di quelle qualsiasi configurazione coercitiva avrebbe vita breve. Quindi il momento in cui ci si potrebbe accorgere dell'avvenuta "mutazione genetica" del chip da neutrale a maligno è quando in abbinamento all'introduzione di queste "features" venisse imposto un qualcosa. Ma questo "qualcosa" che può essere imposto ha una caratteristica imprescindibile: deve essere un sistema operativo. E' l'unica cosa che si può imporre direttamente dal chip. Non si può imporre nessun altro sw o driver se si lascia immutata la possibilità di far avviare liberamente qualsiasi s.o. In quella fase si può imporre solo quello. E allora come puoi non accorgerti se sul tuo computer nuovo di zecca non parte il tuo kernel personalizzato? come puoi non accorgerti se non riesci ad installarci il tuo Windows P.M.-ready piratato? Non c'è verso di non accorgersene. Questo per quanto riguarda un utonto qualunque. Viceversa un poweruser o un IT pro, che si informa, che legge hwupgrade, slashdot e punto-informatico (tanto per dirne tre del settore) lo sa prima ancora che venga prodotto il primo siffatto TPM Quote:
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1) avere questi benedetti introiti in più che sono, a quanto dici, i famosi "interessi" che stanno dietro a P.M. 2) garantirsi che ms non li userà come fantocci 3) garantirsi che ms non se li divorerà a suo piacimento forte della sua posizione dominante Quote:
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Comunque non mi puoi saltare da un'ipotesi (rafforzamento di ms) all'altra (cartello di aziende) come se nulla fosse e riutilizzando le stesse congetture come se fossero valide sia nell'uno che nell'altro scenario. Possiamo anche valutare ogni singolo scenario, non è un problema, ma ho davvero bisogno che mi riepiloghi ciascuno dei tuoi punti di vista ognuno in un unico discorso, ciascuno separato dagli altri, sennò non ci capisco più niente Quote:
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(*) Ci potrebbe essere una mezza eccezione che avevo già accennato: la Endorsement Key (la "madre di tutte le chiavi" di un TPM) può venire creata quando il TPM si trova ancora in fabbrica. Essa può benissimo venir creata con lo stesso metodo usabile dall'Owner, un metodo che mantiene la segretezza della chiave privata, ma ovviamente non puoi essere certo che il produttore l'abbia davvero creata in quel modo; potrebbe crearla esternamente ed imprimerla nel TPM dopo essersela annotata accuratamente. E' per questo motivo che le specifiche vietano categoricamente che tale chiave venga usata per criptare: il produttore potrebbe decifrare quanto criptato da quella chiave. Può ancora ovviamente firmare con quella chiave (facendo quindi finta di essere quel TPM) ma il danno è già più marginale ed in ogni caso proprio per questo è previsto che l'Owner possa in qualsiasi momento revocare quella chiave e generarne un'altra. Questo oltretutto è previsto anche per l'eventualità di un passaggio di Owner (es: vendita dell'usato). Generare un'altra EK non consiste nel lanciare il tuo software di generazione chiavi RSA preferito prenderne l'output e imprimerlo via software nel TPM, bensì consiste nel richiamare, sempre via software, l'apposita funzione del TPM che lo comanda di generare una nuova EK Quote:
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1) il sistema su cui è montato quel TPM sta facendo girare una versione ben determinata di un s.o. ben determinato (es: Debian Sarge 3.1, come esce installato dal CD ufficiale) 2) il sistema su cui è montato quel TPM sta facendo girare una versione ben determinata di un sw player ben determinato (es: XMMS DRM-compliant versione 1.3) La major è sicura che nessun altro computer potrà decifrare quel file perchè lo ha cifrato con una chiave pubblica comunicatagli dal TPM destinatario, il quale l'ha generata durante la sua normale vita operativa, magari proprio per l'occasione in questione, e secondo le modalità di segretezza assoluta sulla chiave privata che ho descritto poco fa. Il file può essere decifrato solo dal TPM, e non dal s.o. La major è sicura che il kernel 2.6.x di Debian Sarge non reca seco driver "traditori" (dal punto di vista della major) perchè ha verificato "di persona" la affidabilità di tutto il kernel o semplicemente perchè ha avuto garanzie scritte in tal senso da parte di Debian (magari la major paga Debian affinchè ogni volta gli faccia la verifica e quindi gli dia sempre questa garanzia). Stesso discorso vale per XMMS v1.3. Inoltre, la major è sicura che quel TPM mai e poi mai decifrerà quel file se il s.o. che sta girando in quel momento non è Debian Sarge con il kernel 2.6.x che viene installato dal CD di Debian Sarge (quello per cui Debian garantisce) e se il sw player che sta girando non è XMMS DRM-compliant v1.3 (quello per cui l'autore di XMMS garantisce). La major è altresì sicura che quel TPM davvero mai e poi mai decifrerà quel file perchè è sicura che quel TPM è davvero un TPM conforme alle specifiche TCG. La major è sicura che quel TPM è davvero un TPM conforme alle specifiche TCG perchè: 1) i certificati di conformità presentatigli dal TPM sono stati emessi da un ente di cui la major si fida 2) oppure il server della major ha fatto al volo il challenge zero-knowledge con esito positivo Quote:
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1) non è per consentire alle major di propinarmi i loro file DRM che vedo vantaggi per Linux, per il semplice fatto che io non considero il DRM un vantaggio di alcun tipo (se non per le major, ma a me dei vantaggi per le major importa assai poco) 2) in generale, non vedo vantaggi specifici che l'eventuale avvento di TCG+P potrebbe portare a Linux e all'open source se non forse come veicolo di "insegnamento culturale" agli utenti che se è giusto potersi fidare dell'hw, ciò non può prescindere dal fidarsi del sw e l'unico modo per fidarsi del sw è averne i sorgenti 3) vantaggi specifici (tecnici) che posso vedere in TCG+P prescindono dal s.o. usato e dipendono strettamente ed esclusivamente dal campo di applicazione, dal contesto di utilizzo 4) in generale, il mio ottimismo non è dovuto a qualsivoglia possibile "vantaggio" sia esso tecnico o culturale, bensì è rivolto al fatto che ritengo PARECCHIO inverosimile che a causa di TCG+P possano verificarsi scenari tanto lugubri come quelli che mi hai proposto Quote:
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![]() Ultima modifica di asbuni : 15-10-2004 alle 23:44. |
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#94 | ||
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Messaggi: 25
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- schede madri EATX e relativi cabinet - alimentatori ridondanti - cabinet ad alta accessibilità, "monta-e-rismonta" - schede PCI-X - slitte hot-swap per harddisk - box esterni e interni per RAID0/1/5 - processori SMP e relative schede madri multiprocessore - moduli di memoria RIMM - moduli di memoria ECC - memorie MTD - dispositivi di backup a nastro magnetico (tutti di alta capienza) - schede per reti Frame Relay e ATM (per la felicità del broadband) - ... (posso continuare se vuoi) Cosa hanno in comune tutte queste cose? apparentemente niente. Invece ce l'hanno: sono tutte cose che normalmente riguardano solo il mercato aziendale, tutte cose che "il grande mercato" spesso non sa nemmeno che esistono e che certamente non compra. Eppure esistono. Se contasse solo "il grande mercato" allora di quelle cose esisterebbero solo la rispettiva alternativa consumer: - harddisk IDE - schede madri ATX - alimentatori singoli semplici - cabinet a bassa accessibilità, "monta-e-dimentica" - schede PCI - harddisk fissati dentro il cabinet - controller RAID integrati alle schede madri (cose che peraltro cominciano ad apparire solamente ora nel "grande mercato" mentre per la aziende esistono da un sacco di anni, ulteriore esempio di tecnologia che solo dopo il successo a livello aziendale possono godere di abbattimento di costi in modo da poter passare al mercato consumer) - processori monovia e schede madri uniprocessore - moduli di memoria DIMM, non-ECC - supporti di massa esclusivamente di tipo magnetico - dispositivi di backup a floppydisk o CDROM o DVD (tutti di bassa capienza) - modem PSTN, ISDN, ADSL e basta (con buona pace del broadband) - ... (posso continuare se vuoi) Sei quindi così sicuro che sia solo "il grande mercato" quello che conta? |
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#95 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Germania
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Non è ho detto che è solo il grande mercato, ma indubbiamente è quello da cui si ricavano i maggiori profitti, per cui è quello "conta".
Comunque, con P.B. né MS né le lobby avrebbero il controllo del PC e di quello che vi passa, per cui da questo punto di vista non avrebbero raggiunto il loro scopo.
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Per iniziare a programmare c'è solo Python con questo o quest'altro (più avanzato) libro @LinkedIn Non parlo in alcun modo a nome dell'azienda per la quale lavoro Ho poco tempo per frequentare il forum; eventualmente, contattatemi in PVT o nel mio sito. Fanboys |
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#96 | ||
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2004
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![]() Scusami Cesare, non per essere petulante ma.... per essere petulante ![]() |
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#97 | ||||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Germania
Messaggi: 26110
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[quote]Ok, accantoniamo il mero interesse economico ed affrontiamo l'altra folle idea della "dottrina" Anderson: il Grande Fratello. A che pro e a chi gioverebbe davvero questo fantomatico controllo? [quote] A chi già da tempo si interessa del controllo della massa: i governi e le grandi lobby multinazionali. Quote:
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#98 | |||
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2004
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#99 |
Bannato
Iscritto dal: May 2004
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però, quanti byte sprecati a parlare di ciò che effettivamente non sarà, cioè del nulla
il nulla peraltro è un concetto difficilmente definibile forse in questa discussione vi siete avvicinati, complimenti ![]() |
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#100 | |
Senior Member
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