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Old 28-08-2025, 08:11   #41
the_joe
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Nei posti che dico io le persone lottano per trovare un posto anche se è un posto di merda. E quindi mi chiedo, se quelli lottano per avere un posto di merda, quale è il motivo per cui una persona che vive nell'agio deve invece suicidarsi appena ha un problema di depressione (dovuto a cosa poi? Che lo smartphone si scarichi e ti lasci da solo? Che il tuo amichetto smetta di frequentarti?).
Hai studiato sotto stress e hai finito da poco. Certo. E' evidente che non conosci la scuole per come era, altro che stress adesso.

La società è in rapido degrado, lo si vede anche da questi commenti che riflettono il modo di pensare di oggi che non ha niente a che fare con quello di soli 20 anni fa. Oggi pure mangiare in mensa è diventata un problema. Ai miei tempi si mangiava scegliendo tra quello disponibile e senza poter fare richieste personali, e no questo e no quello, e sono vegano, fruttariano, e il maiale no, e la mucca no, e il latte no... La depressione la si lasciava a quello che era malato vero che suo malgrado doveva passare la vita rinchiuso in una stanza o in un letto. Chi era libero era felice di vivere i problemi della vita da uomo fisicamente sano sapendo che c'era di peggio che dover alzarsi la mattina alle 6 per andare a scuola o al lavoro... ovvero non avere una scuola o un posto di lavoro.

Se portassimo i ragazzi di oggi con le loro paturnie sul nulla al modo di vivere di 30 anni fa, ci sarebbe un suicidio di massa collettivo. Mangiano tutti tutti i giorni almeno 3 volte al giorno e dormono con un materasso in memory foam in una stanza calda d'inverno e fresca d'estate, hanno l'acqua corrente e non devono preoccuparsi che gli arrivino le bombe in testa, possono andare a scuola mantenuti fino a fine università e lo fanno accompagnati dalla mamma con il SUV e sicuramente hanno anche la possibilità di svagarsi nella quantità immensa di tempo libero che altri non hanno! Che noi alla loro età non avevamo! Solo spostarsi per trovarsi in gruppo era una perdita di tempo e con costi superiori a quelli di adesso.

Pensa se mai dovessero reintegrare il servizio militare, magari anche per le donne che vogliono la parità di genere (nei diritti ma non nei doveri)! Che catastrofe.

La verità è che noi, i nostri figli e i loro figli siamo cresciuti ogni volta in un ambiente sempre più ovattato, sterile, protetto, sicuro in cui si danno per scontanti sempre più cose. Ora diventa una cosa assurda dire che si spendono soldi per armarsi e difendersi. Come se la protezione militare sia stata data per scontata o inutile a meno di 100 anni da 2 guerre mondiali le cui cause-effetti a quanto pare non insegnano più a scuola (ma è rimasto qualcuno in grado di insegnare?). Lo abbiamo fatto anche noi "più anziani" rispetto ai nostri genitori che hanno visto la guerra mondiale o i nonni che ne hanno viste due (se sono sopravvissuti alla prima). Il risultato è che la maturità arriva sempre più tardi. Mia mamma che è molto anziana a 13 anni lavorava (sì, prima di poter avere il libretto ufficiale di lavoro) e si occupava di sua mamma che era malata. Oggi una ragazzina di 13 anni è una bambina/bamboccia a cui non affideresti il trasporto di un bicchiere di vetro da una stanza all'altra.
Oggi se manca un minimo confort, c'è un disguido, una variazione, un intoppo diventa una cosa insuperabile, i ragazzi diventano isterici, credono che tutto debba finire, che il resto oltre a loro stessi non ha più importanza. Manca loro capire cosa sia il sacrificio e cosa sia veramente la privazione di qualcosa perché hanno sempre avuto tutto sin da subito. Basta vedere i figli frignoni che trovi in giro a cui la mamma non si permette di dire di smettere o di raddrizzarli in altra maniera. Capricci continui che vengono semplicemente ignorati per poi magari alla fine ricevere anche qualche coccola di consolazione.
Oggi vige una confusione assoluta in gran parte di quello che noi ritenevamo "consolidato". Pure andare al cesso è ora un problema perché prima "chi aveva il pisello" andava nel cesso degli uomini compresi gli omosessuali che sono sempre esistiti, altrimenti in quello delle donne, oggi con la questione LGBTQ+XYZ non sai mai chi puoi trovare in un cesso pubblico perché uno "che ha il pisello" ha la facoltà di considerarsi a tutti gli effetti una donna e quindi avere diritto di andare nell'altro cesso.
Poi però cadono in depressione, diventano bulimici/anoressici/obesi, hanno tutti i PDP a scuola perché ciascuno ha un problema diverso, ormai sono tutti giustificati a non studiare perché ogni minima deficienza cognitiva ricade sotto il cappello di "dislessia".. mi chiedo come ai nostri tempi invece si potesse studiare tutti in maniera uguale e tutti, tranne proprio i casi limite di cui ne ho avuto testimonianza diretta in prima elementare, si andava dalle elementari all'università con lo stesso programma e affrontando interrogazioni ed esami tutti allo stesso modo.
E non conosco nessuno (tranne il caso speciale detto prima) di tutti quelli che ho frequentato dall'asilo fino al inizio liceo che non avesse imparato a far di conto perché la discalculia non esisteva o a leggere e scrivere perché la "dislessia" era solo per chi davvero non riusciva a parlare correttamente (zero casi in tutta la mia carriera scolastica se si escludono un paio di balbuzienti).

Quindi mi spiace se non sono empatico con i neo disagiati mentali che non trovano soluzione ai loro "immensi problemi di esistenza" anche se la società garantisce loro tappeti rossi in tutte le situazioni, compresa una scuola che ormai è solo l'ombra di quello che era.
Per quelli che non ce la fanno davvero, c'è chi si toglie la vita in maniera innocua per gli altri e c'è chi invece a vent'anni entra in una scuola con fucili e pistole (ma chissà dove le avrà prese!), uccide a caso e poi si spara. Questi ultimi non sono certo peggio dei primi, hanno solo manifestato il loro disagio nella società in maniera diversa.
E ripeto, non giustifico questi ultimi esattamente come non lo faccio per i primi.
Mai sentita una quantità cosi densa di deliri ai quali non saprei nemmeno da dove iniziare a fare una disamina.

Stai parlando di come si stava bene prima, ma ti sei domandato mai veramente se a livello mentale stessero realmente bene o si accontentassero di vivere?

I "bei" tempi che tanto ammiri, quando si lavorava già a 5 anni ecc. erano anche quelli in cui se eri depresso ti mettevano in manicomio, o dove il babbo arrivava a casa e si sfondava di vinaccio e sarconava la moglie di botte e tutti zitti...

Tiri in ballo la naja dove c'era un bel numero di suicidi e la droga girava come in una giostra.

Comunque resta pure nelle tue convinzioni, sia mai che mettere in discussione le proprie credenze ci possa rendere più cosapevoli.
__________________
焦爾焦
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Old 28-08-2025, 09:33   #42
Piedone1113
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Mai sentita una quantità cosi densa di deliri ai quali non saprei nemmeno da dove iniziare a fare una disamina.

Stai parlando di come si stava bene prima, ma ti sei domandato mai veramente se a livello mentale stessero realmente bene o si accontentassero di vivere?

I "bei" tempi che tanto ammiri, quando si lavorava già a 5 anni ecc. erano anche quelli in cui se eri depresso ti mettevano in manicomio, o dove il babbo arrivava a casa e si sfondava di vinaccio e sarconava la moglie di botte e tutti zitti...

Tiri in ballo la naja dove c'era un bel numero di suicidi e la droga girava come in una giostra.

Comunque resta pure nelle tue convinzioni, sia mai che mettere in discussione le proprie credenze ci possa rendere più cosapevoli.
Ho l'impressione che Idealizza ciò che non ha vissuto.
Come ignora pesantemente l'argomento.

Ignora di gente che a 8 anni si alzava la mattina alle 5, portava fuori le pecore dell'ovile, puliva e riempiva l'acqua, poi si faceva 2-3 km a piedi per andare a prendere lo scuolabus ed andare a scuola.
Anche se prima era ancora peggio.
Ignora di persone che andavano al servizio militare e ci stava 18 mesi senza mai tornare a casa.
Ma quando ritornavano erano un'altra persona.
Ignora degli innumerevoli suicidi teneti nascosti perchè era una vergogna ( o peggio ancora una colpa)
Ignora come una persona depressa veniva rinchiusa in strutture e si diceva in giro che era andata fuori a lavorare ( perchè la "pazzia" era un morbo che appestava la famiglia impedendo ai congiunti di poter avere relazioni normali)
Tantissime situazioni e meccaniche che venivano nascoste sotto il tappeto o del tutto ignorate ( anche per l'assoluta asssenza di conoscenza).
Poi come non ricordare i casi di soldati fucilati per vigliaccheria durante la prima guerra mondiale che invece erano affetti da shock post traumatico da stress.
Io onestamente ci vedo tantissima ignoranza e nessuna percezione che il problema è reale impedendo nei fatti di poterlo intercettare e/o minimizzare le possibili conclusioni tragiche.
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Old 28-08-2025, 10:23   #43
randorama
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ma una bella citazione contro il Tempo che, brutto cattivo, ha ucciso nonnina?
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Old 28-08-2025, 15:34   #44
CrapaDiLegno
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sono veramente meravigliato delle prospettive a te note

bla, bla, bla

per il resto del tuo post vai avanti con opinioni e lamentele, a volte anche lecite, ma non da generalizzare
Solita risposta: se generalizzi fai un discorso sbagliato, bisogna parlare di ogni singolo caso etc.. etc...
Fatto sta che dove si soffre il numero di suicidi è minore di dove si sta bene e il numero di suicidi è in aumento per via di condizioni sociali che alienano le persone che non sanno più che fare della loro (inutile?) vita in un contesto sociale dove o sei omologato al gregge oppure sei escluso totalmente.
Generalizzare serve a capire le cose. Fare l'analisi dettagliata di un solo caso serve a niete a capire l'evoluzione di un fenomeno.

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Ho l'impressione che Idealizza ciò che non ha vissuto.
Come ignora pesantemente l'argomento.

Ignora di gente che a 8 anni si alzava la mattina alle 5, portava fuori le pecore dell'ovile, puliva e riempiva l'acqua, poi si faceva 2-3 km a piedi per andare a prendere lo scuolabus ed andare a scuola.
Anche se prima era ancora peggio.
Ignora di persone che andavano al servizio militare e ci stava 18 mesi senza mai tornare a casa.
Ma quando ritornavano erano un'altra persona.
Ignora degli innumerevoli suicidi teneti nascosti perchè era una vergogna ( o peggio ancora una colpa)
Ignora come una persona depressa veniva rinchiusa in strutture e si diceva in giro che era andata fuori a lavorare ( perchè la "pazzia" era un morbo che appestava la famiglia impedendo ai congiunti di poter avere relazioni normali)
Tantissime situazioni e meccaniche che venivano nascoste sotto il tappeto o del tutto ignorate ( anche per l'assoluta asssenza di conoscenza).
Poi come non ricordare i casi di soldati fucilati per vigliaccheria durante la prima guerra mondiale che invece erano affetti da shock post traumatico da stress.
Io onestamente ci vedo tantissima ignoranza e nessuna percezione che il problema è reale impedendo nei fatti di poterlo intercettare e/o minimizzare le possibili conclusioni tragiche.
Vabbe', parliamo di tutto un po'.
Pure dei traumatizzati dalla guerra.
Non si stava parlando si adolescenti in società civili che si scopre essere disadattati in vari modi e la colpa ricade sempre su qualcun altro?

P.S: se avete fatto la naja magari lì si che ricordavate cosa vuol dire essere sotto pressione e considerati una merda tutti i giorni per la prima metà del tempo. Poi c'erano quelli che erano delle merde ancora prima di entrare al servizio militare, hanno passato i loro momenti bui (alcuni pure piangendo) ma dopo si sono rifatti verso le nuove reclute credendosi dei super uomini (ma sempre merde sono rimaste).
Chi si suicidava era proprio l'ameba della società.
Comunque sia è un periodo dove imparavi a ubbidire, sacrificarti, tacere e ubbidire. E ha fatto del bene a molti che si sono svegliati fuori.

Ultima modifica di CrapaDiLegno : 28-08-2025 alle 15:43.
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Old 28-08-2025, 15:48   #45
Giuss
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Mi sa che la colpa è proprio dei genitori, prima che della AI
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Old 28-08-2025, 16:07   #46
the_joe
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Solita risposta: se generalizzi fai un discorso sbagliato, bisogna parlare di ogni singolo caso etc.. etc...
Fatto sta che dove si soffre il numero di suicidi è minore di dove si sta bene e il numero di suicidi è in aumento per via di condizioni sociali che alienano le persone che non sanno più che fare della loro (inutile?) vita in un contesto sociale dove o sei omologato al gregge oppure sei escluso totalmente.
Generalizzare serve a capire le cose. Fare l'analisi dettagliata di un solo caso serve a niete a capire l'evoluzione di un fenomeno.
E questi dati dove li avresti trovati?

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Vabbe', parliamo di tutto un po'.
Pure dei traumatizzati dalla guerra.
Non si stava parlando si adolescenti in società civili che si scopre essere disadattati in vari modi e la colpa ricade sempre su qualcun altro?

P.S: se avete fatto la naja magari lì si che ricordavate cosa vuol dire essere sotto pressione e considerati una merda tutti i giorni per la prima metà del tempo. Poi c'erano quelli che erano delle merde ancora prima di entrare al servizio militare, hanno passato i loro momenti bui (alcuni pure piangendo) ma dopo si sono rifatti verso le nuove reclute credendosi dei super uomini (ma sempre merde sono rimaste).
Chi si suicidava era proprio l'ameba della società.
Comunque sia è un periodo dove imparavi a ubbidire, sacrificarti, tacere e ubbidire. E ha fatto del bene a molti che si sono svegliati fuori.
Ok hai ragione, non si può dire altro, questa frase spiega tutto.
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Old 28-08-2025, 16:33   #47
CrapaDiLegno
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E questi dati dove li avresti trovati?
2025, credersi il redentore dei casi umani e non sapere fare una ricerca.

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Ok hai ragione, non si può dire altro, questa frase spiega tutto.
Tu non hai fatto la naja, vero?
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Old 28-08-2025, 16:51   #48
the_joe
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2025, credersi il redentore dei casi umani e non sapere fare una ricerca.
Nemmeno tu, visto che i dati non si trovano a meno di paragonare paesi benestanti, le statistiche paesi benestanti vs paesi come il Brasile/Argentina/Senegal ecc. non le fanno nemmeno.

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Tu non hai fatto la naja, vero?
Scommettiamo? 5° '85 così fai anche un conto di quanti anni ho.
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Old 28-08-2025, 16:57   #49
Piedone1113
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2025, credersi il redentore dei casi umani e non sapere fare una ricerca.


Tu non hai fatto la naja, vero?
Io si, ed allora?
Tu invece l'hai fatti?
A quanti km da casa e con che reparto?
Io prima in Folgore e poi a alla Vannucci.
Per tornare a casa bisognava fare un viaggio di 16h.
E ne ho visti di gente che facevano i duri piangere come mammolette in periodi di crisi. Come qualche commilitone rimandato a casa di volta in volta per crisi psicologiche dopo aver tentato il suicidio, ma anche gente che martoriava le spine anche fisicamente perchè ormai del tutto schizzato.
Ma tu queste cose le hai visssute per parlarne così bene?
Ma magari eri di quei raccomandati che veniva messo in fureria in una caserma da villeggianti?
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Old 28-08-2025, 17:04   #50
the_joe
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Io si, ed allora?
Tu invece l'hai fatti?
A quanti km da casa e con che reparto?
Io prima in Folgore e poi a alla Vannucci.
Per tornare a casa bisognava fare un viaggio di 16h.
E ne ho visti di gente che facevano i duri piangere come mammolette in periodi di crisi. Come qualche commilitone rimandato a casa di volta in volta per crisi psicologiche dopo aver tentato il suicidio, ma anche gente che martoriava le spine anche fisicamente perchè ormai del tutto schizzato.
Ma tu queste cose le hai visssute per parlarne così bene?
Ma magari eri di quei raccomandati che veniva messo in fureria in una caserma da villeggianti?
Eri a Livorno nei parà? Cassi tuoi!!!

9° reggimento artiglieria missili contraerei a Mantova, incarico 121L lanciatore missili, quando si stava anche 3 settimane consecutive al sito missili che era in aperta campagna senza avere libera uscita e contatti col mondo civile e montando di guardia per una settimana intera, quando finiva sembrava di rinascere, non a caso durante il mio periodo si sono sparati in 2, per fortuna senza morire e non per suicidarsi, ma per andare in ospedale e tornare a casa visto che le licenze le vedevamo col binocolo.
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Old 28-08-2025, 17:40   #51
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Io si, ed allora?
Tu invece l'hai fatti?
A quanti km da casa e con che reparto?
Io prima in Folgore e poi a alla Vannucci.
Per tornare a casa bisognava fare un viaggio di 16h.
E ne ho visti di gente che facevano i duri piangere come mammolette in periodi di crisi. Come qualche commilitone rimandato a casa di volta in volta per crisi psicologiche dopo aver tentato il suicidio, ma anche gente che martoriava le spine anche fisicamente perchè ormai del tutto schizzato.
Ma tu queste cose le hai visssute per parlarne così bene?
Ma magari eri di quei raccomandati che veniva messo in fureria in una caserma da villeggianti?
Io l'ho fatto a quasi 500Km da casa. Alpini, a -18 sotto zero alcune notti mentre ero fuori a fare la guardia. Nessun privilegio, anzi, ho proprio rifiutato il privilegio di un ufficio per andare a marciare e uscire all'aria aperta con sguardo sgomento del capitano quando gli ho detto che non volevo stare dentro 4 mura. Tornavo a casa una volta ogni tre settimane. La prima volta dopo 6 settimane. Mai pianto né sofferto particolarmente. Forse perché già non stavo attaccato alla gonna della mamma tutti i giorni e un giorno senza mi faceva stare male. E comunque anche quelli in fureria dormivano e mangiavano con noi e quindi fossi stato anche uno di loro avrei visto lo stesso i vari mentecatti che giravano, chi come amebe, chi all'opposto come i bulli di quartiere.
Ma dopo che hai visto le mammolette piangere e tentare di suicidarsi, che cosa ne hai dedotto? Che era gente pronta ad affrontare la vita di tutti i giorni come una persona normale? Che sarebbero state un contributo positivo alla società?
Io li ho sempre associati ai bulli, quelli che stavano dall'altra parte della curva gaussiana, che pure loro non erano di alcuna utilità sociale.

Io non dico che sia stata una passeggiata, soprattutto le prime settimane, ma diamine, non eravamo in guerra, non c'erano accoltellatori che giravano la notte (al massimo qualche scherzo), mangiavo (anche bene devo dire) tre volte al giorno e ho conosciuto persone nuove, alcune per bene, alcune meno, alcune proprio da evitare. Bastava non essere un'ameba e lasciare spazio proprio agli schizzati di mente e costruirsi attorno una compagnia di gente sana di mente con cui trascorrere le giornate, fare battute, parlare delle proprie esperienze, seguire gli ordini (per quanto li trovassi sciocchi, inutili, deprimenti o faticosi) e riempire la stecca ogni giorni che passava.
Capisco fosse stata una situazione permanente in cui ti sei stato condannato tutta la vita. Se non il suicidio sicuramente qualche atto di omicidio sarebbe anche potuto balenarmi in mente. Ma un anno, non resistere neanche un anno (di cui l'ultima parte è in discesa) significa proprio avere gravi disturbi mentali.
Si chiama capacità di trovare posto nell'ambiente in cui ci si trova dopo che si è capito come funziona. Anche rassegnandosi all'evidenza della cose, non necessariamente facendo il leone della situazione. Se non si ha questa capacità non c'è alcun rimedio medico che possa aiutare: ci si sente fuori posto ovunque e se non si è capaci di trovare un senso alla propria esistenza o capacità di adattamento per brevi periodi, beh, ripeto per l'ennesima volta, non è un problema che mi prende emotivamente perché lo percepisco come un fattore di selezione naturale di un individuo non adatto alla vita sociale.
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Old 28-08-2025, 18:28   #52
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Io l'ho fatto a quasi 500Km da casa. Alpini, a -18 sotto zero alcune notti mentre ero fuori a fare la guardia. Nessun privilegio, anzi, ho proprio rifiutato il privilegio di un ufficio per andare a marciare e uscire all'aria aperta con sguardo sgomento del capitano quando gli ho detto che non volevo stare dentro 4 mura. Tornavo a casa una volta ogni tre settimane. La prima volta dopo 6 settimane. Mai pianto né sofferto particolarmente. Forse perché già non stavo attaccato alla gonna della mamma tutti i giorni e un giorno senza mi faceva stare male. E comunque anche quelli in fureria dormivano e mangiavano con noi e quindi fossi stato anche uno di loro avrei visto lo stesso i vari mentecatti che giravano, chi come amebe, chi all'opposto come i bulli di quartiere.
Ma dopo che hai visto le mammolette piangere e tentare di suicidarsi, che cosa ne hai dedotto? Che era gente pronta ad affrontare la vita di tutti i giorni come una persona normale? Che sarebbero state un contributo positivo alla società?
Io li ho sempre associati ai bulli, quelli che stavano dall'altra parte della curva gaussiana, che pure loro non erano di alcuna utilità sociale.

Io non dico che sia stata una passeggiata, soprattutto le prime settimane, ma diamine, non eravamo in guerra, non c'erano accoltellatori che giravano la notte (al massimo qualche scherzo), mangiavo (anche bene devo dire) tre volte al giorno e ho conosciuto persone nuove, alcune per bene, alcune meno, alcune proprio da evitare. Bastava non essere un'ameba e lasciare spazio proprio agli schizzati di mente e costruirsi attorno una compagnia di gente sana di mente con cui trascorrere le giornate, fare battute, parlare delle proprie esperienze, seguire gli ordini (per quanto li trovassi sciocchi, inutili, deprimenti o faticosi) e riempire la stecca ogni giorni che passava.
Capisco fosse stata una situazione permanente in cui ti sei stato condannato tutta la vita. Se non il suicidio sicuramente qualche atto di omicidio sarebbe anche potuto balenarmi in mente. Ma un anno, non resistere neanche un anno (di cui l'ultima parte è in discesa) significa proprio avere gravi disturbi mentali.
Si chiama capacità di trovare posto nell'ambiente in cui ci si trova dopo che si è capito come funziona. Anche rassegnandosi all'evidenza della cose, non necessariamente facendo il leone della situazione. Se non si ha questa capacità non c'è alcun rimedio medico che possa aiutare: ci si sente fuori posto ovunque e se non si è capaci di trovare un senso alla propria esistenza o capacità di adattamento per brevi periodi, beh, ripeto per l'ennesima volta, non è un problema che mi prende emotivamente perché lo percepisco come un fattore di selezione naturale di un individuo non adatto alla vita sociale.
Guarda che la Folgore era operativa, non stava certo a fare la guardia alla neve, anche se 15gg sulla neve per il brevetto da sciatore qualcuno se l'è preso, come pure qualche brevetto da SUB.
E poi bravo ogni 3 settimane a casa quando da noi un 48 su 24 non serviva nemmeno per coprire il viaggio ( e di gente che arrivava la mattina a casa e ripartiva la sera ne ho vista).
Poi alla Vannucci eravamo sempre in preallarme ( c'è,il Col Moschin ed i Tuscania dove la Folgore era aggregata come supporto operativo ) per via della missione in Somalia e la una licenza 5+2 era un miracolo prenderla ogni 3 mesi.
Confermo, i -18 non sono nulla, lontano anni luce dalla Vannucci, ma anche da Forte Boccea.
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Old 28-08-2025, 18:31   #53
Piedone1113
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Eri a Livorno nei parà? Cassi tuoi!!!

9° reggimento artiglieria missili contraerei a Mantova, incarico 121L lanciatore missili, quando si stava anche 3 settimane consecutive al sito missili che era in aperta campagna senza avere libera uscita e contatti col mondo civile e montando di guardia per una settimana intera, quando finiva sembrava di rinascere, non a caso durante il mio periodo si sono sparati in 2, per fortuna senza morire e non per suicidarsi, ma per andare in ospedale e tornare a casa visto che le licenze le vedevamo col binocolo.
Be sai la gioventù ti fa sentire una Tigre, per poi sbattere il muso contro un muro.
Ma tutto sommato non lo rimpiango, anche se qualcuno ne è uscito con 9 mesi di convalescenza e qualcuno trasferito in qualche corpo più soft ( tipo aviere)
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Old 28-08-2025, 18:46   #54
the_joe
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Be sai la gioventù ti fa sentire una Tigre, per poi sbattere il muso contro un muro.
Ma tutto sommato non lo rimpiango, anche se qualcuno ne è uscito con 9 mesi di convalescenza e qualcuno trasferito in qualche corpo più soft ( tipo aviere)
Erano anche altri tempi, al giorno d'oggi vedrei meglio un anno obbligatorio di studio all'estero, anche perchè sinceramente di persone migliorate durante la naja non ne ho viste, anzi.
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Old 28-08-2025, 19:03   #55
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Erano anche altri tempi, al giorno d'oggi vedrei meglio un anno obbligatorio di studio all'estero, anche perchè sinceramente di persone migliorate durante la naja non ne ho viste, anzi.
ma anche 6 mesi di servizio civile...
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Old 28-08-2025, 20:20   #56
Piedone1113
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Originariamente inviato da the_joe Guarda i messaggi
Erano anche altri tempi, al giorno d'oggi vedrei meglio un anno obbligatorio di studio all'estero, anche perchè sinceramente di persone migliorate durante la naja non ne ho viste, anzi.
Ai miei tempi in estate andavo a spietrare nei campi o raccogliere le pesche, non per necesssità ma per la voglia di essere indipendente nel togliermi alcuni sfizi (non solo io, ma quasi tutti i miei coetanei).
La leva ad oggi distruggerebbe psicologicamente un sacco di giovani poichè sono immaturi ed inesperti e per nulla forgiati nel doversela vedere da soli.
Mi incazzo ( scusate il francesismo) quando dei bambini litigano ed i genitori si intromettono pesantemente ( praticamente la maggiorparte delle amicizie profonde le ho avute con gente che da piccolo ci ho fatto a botte, per quanto possa essere grande la parola botte tra i 6 e i 14 anni, poi si cresceva).
Mi meraviglio di genitori che difendono e giustificano i figli per i brutti voti a scuola ( ma quando cresceranno ed avranno consapevolezza delle proprie azioni).
Un'intera generazione impreparata ad affrontare qualsiasi situazione seria in autonomia.
E poi ci ritroviamo giovani che sono insicuri e si sentono inadeguati o peggio inutili ( depressione con tendenze suicide) o perseguitati ( disturbo grave che porta a commetere omicidi).
La verità è che i giovani d'oggi si trovano impreparati ad affrontare la vita in autonomia e questo li porta ad essere più inclini alla depressione e a cooperare meno tra loro ( quanti giovani hanno riparato la moto o la bici insieme ad un amico, o costruito il fortino per soli uomini dove giocare a carte o bere una birra o fumare o portarci la ragazza previa prenotazione).
In Quanti fanno una scampagnata acquistando il cibo e preparandolo sul posto?
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Old 28-08-2025, 20:35   #57
the_joe
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Ai miei tempi in estate andavo a spietrare nei campi o raccogliere le pesche, non per necesssità ma per la voglia di essere indipendente nel togliermi alcuni sfizi (non solo io, ma quasi tutti i miei coetanei).
La leva ad oggi distruggerebbe psicologicamente un sacco di giovani poichè sono immaturi ed inesperti e per nulla forgiati nel doversela vedere da soli.
Mi incazzo ( scusate il francesismo) quando dei bambini litigano ed i genitori si intromettono pesantemente ( praticamente la maggiorparte delle amicizie profonde le ho avute con gente che da piccolo ci ho fatto a botte, per quanto possa essere grande la parola botte tra i 6 e i 14 anni, poi si cresceva).
Mi meraviglio di genitori che difendono e giustificano i figli per i brutti voti a scuola ( ma quando cresceranno ed avranno consapevolezza delle proprie azioni).
Un'intera generazione impreparata ad affrontare qualsiasi situazione seria in autonomia.
E poi ci ritroviamo giovani che sono insicuri e si sentono inadeguati o peggio inutili ( depressione con tendenze suicide) o perseguitati ( disturbo grave che porta a commetere omicidi).
La verità è che i giovani d'oggi si trovano impreparati ad affrontare la vita in autonomia e questo li porta ad essere più inclini alla depressione e a cooperare meno tra loro ( quanti giovani hanno riparato la moto o la bici insieme ad un amico, o costruito il fortino per soli uomini dove giocare a carte o bere una birra o fumare o portarci la ragazza previa prenotazione).
In Quanti fanno una scampagnata acquistando il cibo e preparandolo sul posto?
Qui purtroppo si entra in un discorso complicato, noi a 14 anni potevamo andare a lavorare anche in posti pericolosi, a 15 anni ho fatto le prime vacanze lontano dalla famiglia, a 17 ero in campeggio a Torino per il concerto dei rolling stones, smontavo e rimontavo i motori delle vespe come fosse la cosa più normale al mondo.

Diciamo che crescevano prima delle generazioni successive e che il colpo di grazia lo ha dato il mondo virtuale, facendo estraniare gran parte dei giovani dalla vita reale.

Comunque sono sempre stato convinto che l'anno di militare non servisse a nulla, se non a mantenere il baraccone di sottufficiali e ufficiali.
__________________
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Ultima modifica di the_joe : 28-08-2025 alle 20:37.
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Old 28-08-2025, 21:36   #58
Piedone1113
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Qui purtroppo si entra in un discorso complicato, noi a 14 anni potevamo andare a lavorare anche in posti pericolosi, a 15 anni ho fatto le prime vacanze lontano dalla famiglia, a 17 ero in campeggio a Torino per il concerto dei rolling stones, smontavo e rimontavo i motori delle vespe come fosse la cosa più normale al mondo.

Diciamo che crescevano prima delle generazioni successive e che il colpo di grazia lo ha dato il mondo virtuale, facendo estraniare gran parte dei giovani dalla vita reale.

Comunque sono sempre stato convinto che l'anno di militare non servisse a nulla, se non a mantenere il baraccone di sottufficiali e ufficiali.
L'unico servizio di leva che trovo funzionale è quello svizzero con 4 mesi nell'anno della chiamata e poi 3 settimane ogni anno per 9 anni.
Ci si ritrova con un bagaglio sempre aggiornato senza quell' inutile naja.
In un servizio di leva serio e moderno dovrebbe essere inclusa la capacità operativa di essere Impiegati in situazioni complesse incluse le emergenze sanitarie, terremoti calamità estreme ( anche da poter essere impiegate in contesti non limitati al territorio italiano).
In caso di conflitto la leva che avevamo in Italia non avrebbe fatto nulla. Giusto qualche supporto da parte di caserme operative ai professionisti.
Invece un servizio di leva indirizzato anche alle emergenze civili sarebbe un bel progresso culturale.
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Old 28-08-2025, 22:28   #59
raxas
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Solita risposta: se generalizzi fai un discorso sbagliato, bisogna parlare di ogni singolo caso etc.. etc...
Fatto sta che dove si soffre il numero di suicidi è minore di dove si sta bene e il numero di suicidi è in aumento per via di condizioni sociali che alienano le persone che non sanno più che fare della loro (inutile?) vita in un contesto sociale dove o sei omologato al gregge oppure sei escluso totalmente.
Generalizzare serve a capire le cose. Fare l'analisi dettagliata di un solo caso serve a niete a capire l'evoluzione di un fenomeno.
se generalizzi secondo la tua visione sommaria* non conoscerai i casi
diversi
*tipo che "oggi i ragazzi stanno meglio, ai miei tempi io avevo condizioni dure" e quindi secondo te chi si suicida lo fa per passatempo
__________________
CONTRO L'HIMMOBILISMO

promozione Ponte di Mexina(postcount6)->In a Big Country dreams stay with you Loggarsi se non si vede il video, Grazie.
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Old 28-08-2025, 22:54   #60
the_joe
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Originariamente inviato da raxas Guarda i messaggi
*tipo che "oggi i ragazzi stanno meglio, ai miei tempi io avevo condizioni dure" e quindi secondo te chi si suicida lo fa per passatempo
Che poi direi "condizioni dure" un casso! Chi è nato negli anni del rilancio economico (anni '60/70) è entrato nel mondo del lavoro fra gli anni 80/2000 quando dalle mie parti, letteralmente ti cercavano per lavorare e i contratti erano a tempo indeterminato e con paghe congrue, magari da bambino ha dovuto rinunciare a qualche gelato e alle vacanze estive se era in una famiglia operaia, ma in età adulta si è trovato con una situazione nettamente migliore di chi entra nel mondo del lavoro oggi, fra stage, tirocini, interinali, contratti a tempo determinato, prima di avere una situazione accettabile, si invecchia.
__________________
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