|
|
|
![]() |
|
Strumenti |
![]() |
#21 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
Città: UK
Messaggi: 7458
|
![]() Che bello che la sinistra catalana ha perso un bel po' di voti ![]() E' l'unica cosa di cui sono soddisfatto ![]() PP e PSOE guadagnano seggi a scapito di tutti i partitelli minori, però il PSOE non ha la maggioranza assoluta. Chissà con chi si metterà assieme...
__________________
"Questo forum non è un fottuto cellulare quindi scrivi in italiano, grazie." (by Hire) ![]() Le mie foto su Panoramio - Google Earth |
![]() |
![]() |
![]() |
#22 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
|
Quote:
comunque qualche gonnella mastica amaro :-P :-P Tra i cattolici di radio Cope L’allarme dei vescovi: «Il Paese si disgrega» «A rischio l’unità nazionale, vince la cultura del '68. È cominciata la seconda Transizione» Il direttore, José Luis Restan: «Non siamo a una nuova guerra civile, ma è cominciata la seconda Transizione» MADRID — L’usciere peruviano sgrana il rosario. Gli exit-poll sono attesi con la devota tensione con cui in Vaticano Pio V aspettò – per 16 giorni – la notizia della vittoria cristiana a Lepanto. Stavolta però hanno vinto i turchi. E sotto la redazione della Cope, la radio dei vescovi baluardo di una Spagna oggi sconfitta, non vengono i simpatizzanti del Partido popular, come dopo le grandi manifestazioni della destra che si tengono qui vicino, a piazza Alcalà o a piazza Colon; passano beffarde le auto degli elettori socialisti, a suonare il clacson in segno di vittoria e di sfregio. «Ma non siamo noi ad aver perso. E’ la Spagna che ha scelto di correre seri pericoli, consegnando il potere per altri quattro anni a Zapatero» dice grave il direttore, José Luis Restan. Rede Cope, tre milioni di ascoltatori, seconda radio del Paese, è diventata protagonista della campagna elettorale non tanto per scelta propria quanto della sinistra. Attaccare i vescovi in Spagna porta voti. «Indeciso? Ascolta la Cope ogni mattina » era scritto sui manifesti del partito socialista a Barcellona. Sono diventate star o bersagli i due commentatori che per settimane hanno massacrato Zapatero: Cesar Vidal, divorziato e accanito difensore della famiglia, e Federico Jimenez Losantos, che Felipe Gonzalez nei comizi chiama Losdemonios. Ma la mente politica di Cope è Restan, il direttore. Autore di un pamphlet antisocialista («Diario de una legislatura »), cultore di storia patria, la sua non è una polemica virulenta, è un lamento per la Spagna che da tempo considera minoritaria, e quindi perdente. Arrivano qui in calle Alfonso XII le prime chiamate degli ascoltatori, spaventati più che arrabbiati. La domanda si ripete: «Che ci succederà ora?». Sostiene il direttore, davanti a una tazza di caffè senza zucchero, che i rischi sono molti. «Il processo di disgregazione nazionale, che Zapatero ha accelerato trattando con Eta e approvando lo Statuto catalano, proseguirà. A ottobre i baschi voteranno per l’autodeterminazione, e il Psoe non avrà la forza di fermarli. Certo non accadrà in pochi mesi, ma la Spagna unita come l’abbiamo conosciuta rischia di non esistere più». Le ferite che si riaprono, è la linea della Cope, sono le stesse del ’36: Madrid contro i separatisti; e lo Stato contro la Chiesa. «Ovvio che non siamo alla vigilia di una guerra civile — sorride amaro Restan —. Però con Zapatero è cominciata una seconda Transizione, che non pretende solo di riscrivere la storia, ma di rimodellarla. Molti nel Psoe non la pensano come lui, ma tacciono, a maggior ragione ora. Zapatero e i suoi non amano la storia spagnola. La considerano triste. Detestano i Re Cattolici che hanno costruito il Paese. Rinnegano l’evangelizzazione delle Americhe, narrata come impresa criminale. Rifiutano la tradizione cristiana, ridotta a Inquisizione e autodafé. Rappresentano la guerra civile come scontro tra buoni e cattivi. E mettono in discussione pure la monarchia: Zapatero è arrivato a dire che Juan Carlos va bene perché è un re quasi repubblicano! ». Il conduttore legge i primi dati e tenta di consolare il pubblico: «Coraggio, la maggioranza assoluta forse non ci sarà, il Pp non è andato così male…». Il direttore commenta: «Il Pp non è un partito cristiano. E’ un partito laico, che non ha ingaggiato una battaglia culturale con la sinistra. Zapatero ora potrà continuare la sua rivoluzione culturale laicista, basata sul capovolgimento della Scrittura: non "la verità vi farà liberi", ma "la libertà vi farà veri". E’ un motto della Gioventù socialista, ed è la linea del governo che la maggioranza degli spagnoli ha approvato. I desideri si convertono in diritti: matrimonio omosessuale, divorzio lampo, aborto. L’uomo e la vita sociale sono una pagina bianca, materia informe da plasmare a piacimento, grazie a un consenso tremendamente malleabile dal potere politico e mediatico. Un potere come quello descritto da Pasolini, che non si impone più con la violenza ma in modo sottile, abile, ambiguo; un potere come quello dipinto da Goya nelle Pinturas Negras. Lo Stato, oltre alla storia, rimodella l’individuo, educandolo al laicismo fin dalla scuola. La vittoria di Zapatero è la vittoria, quarant’anni dopo, della cultura del ‘68». I dati regione per regione confermano che il voto di stanotte si regge su radici storiche: la mappa politica della Spagna continua ad assomigliare a quella del luglio 1936; il Pp vince là dove il pronunciamento di Franco riuscì, in Galizia, nella Vecchia Castiglia, in Navarra, altrove arretra, in Catalogna quasi non esiste. «A Barcellona Rede Cope è ascoltata quasi clandestinamente, come da voi un tempo Radio Londra— racconta Restan —. Ci sono imprenditori che comprano la pubblicità a patto che non venga trasmessa in Catalogna. Ma noi giornalisti non siamo politici; siamo "provocatori", nel senso positivo in cui ci definiva don Giussani; rappresentiamo la minoranza che resiste. Alcuni miei amici parlano di Zapatero come di un marziano. Questi risultati confermano che non è così. Più che cercare lo scontro con un governo vincitore, per i vescovi e i credenti è tempo di ricominciare l’evangelizzazione, di lavorare alla riconquista della società». Aldo Cazzullo 10 marzo 2008 |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#23 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
Città: UK
Messaggi: 7458
|
Potrei sbagliarmi, però mi pare che governasse proprio con la sinistra catalana...
__________________
"Questo forum non è un fottuto cellulare quindi scrivi in italiano, grazie." (by Hire) ![]() Le mie foto su Panoramio - Google Earth |
![]() |
![]() |
![]() |
#24 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
|
|
![]() |
![]() |
![]() |
#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
Città: UK
Messaggi: 7458
|
Mi pare che CiU sia di centro, è Esquerra Republicana Catalunia che è passata da 8 seggi a 2, di fatto quindi sparendo essendo incorporata nel "gruppo misto", e direi che era ERC che appoggiava Zapatero. Ma qua ci vuol Nevione, rischio di dir scemenze...
__________________
"Questo forum non è un fottuto cellulare quindi scrivi in italiano, grazie." (by Hire) ![]() Le mie foto su Panoramio - Google Earth |
![]() |
![]() |
![]() |
#26 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2006
Città: Wursteland
Messaggi: 1749
|
speriamo, l'unica cosa che mi piace di Zapatero è la sua anticlericità
![]()
__________________
Nintendo WIII 4d Turbo Intercooler - Sestium X 666 99,312 GHz - 6.984 Ram Σ(9999) MHz - HDD SATA 97e^(10) bytes 93³ rpm - ATI biberon X900z ∞Mb - Win Eight SP (1 > yours) 16 Valve |
![]() |
![]() |
![]() |
#27 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
Città: UK
Messaggi: 7458
|
2008-03-10 21:11
ZAPATERO FINO AL 2012, MA ORA C'E' L'INCOGNITA ALLEATI Di Francesco Cerri MADRID - L'era Zapatero prosegue per la Spagna fino al 2012. Il premier socialista, grande vincitore delle elezioni di domenica, è ora il terzo capo di governo spagnolo del dopo franchismo, dopo Felipe Gonzalez e José Maria Aznar, a ottenere dagli elettori un secondo mandato. Zapatero ha vinto, il Psoe è salito da 164 a 169 deputati in parlamento, ma ha fallito di 7 seggi l'obiettivo della maggioranza assoluta. Dovrà ora, come nella legislatura uscente, trovare alleati in parlamento, anche se il governo dovrebbe essere come negli ultimi quattro anni monocolore socialista. "Ho una maggioranza forte, sufficiente, solida" ha detto però oggi il leader socialista. A Zapatero sono giunte oggi anche le congratulazioni dal presidente dell'episcopato spagnolo il cardinale Antonio Maria Rouco Varela. L'elezione di domenica ha fatto registrare in Spagna una nuova forte spinta verso il bipolarismo. Anche il Partido Popular di Mariano Rajoy infatti, pur perdendo la sfida con il Psoe, cresce in seggi, da 148 a 153, quanto i socialisti, e più di loro in percentuale di voto. Il futuro politico di Rajoy, dopo la seconda sconfitta consecutiva alle politiche contro Zapatero appare incerto. Secondo diversi quotidiani potrebbe dover lasciare la guida del partito. I candidati alla successione, secondo i giornali, stanno già scaldando i motori. In pole, se Rajoy dovrà farsi da parte, c'é la 'dama di ferro' del Pp Esperanza Aguirre, presidente della Comunità di Madrid, principale caposaldo dei popolari in Spagna. Oggi lo sfidante di Zapatero non ha partecipato alla direzione nazionale del partito. Domani dovrebbe assistere a quella dell'esecutivo Pp. Insieme, per la prima volta, i due grandi partiti esprimono oggi 9 deputati su 10 al 'Congreso' di Madrid. Il voto utile, la forte bipolarizzazione della campagna, con i due seguitissimi duelli in Tv fra 'Zp' e Rajoy, hanno schiacciato i piccoli partiti. Solo i nazionalisti catalani di Convergencia i Union (CiU) escono bene dal voto, guadagnando perfino un seggio, da 10 a 11. Sono la terza forza parlamentare del paese, e si propongono come possibile partner del nuovo governo Zapatero 2. Perdono invece i piccoli movimenti alleati del Psoe nella legislatura uscente, la sinistra arcobaleno di Izquierda Unida, da 5 a 2 seggi, i repubblicani indipendentisti catalani di Erc, da 8 a 3, i nazionalisti baschi moderati del Pnv da 7 a 6. La stampa rileva che il Psoe ha vinto grazie soprattutto al voto di catalani e baschi, che gli hanno consentito di conservare il vantaggio di 16 seggi sul Pp che aveva nella scorsa legislatura. La quasi scomparsa di Izquierda Unida (da 5 a 2 seggi) in parlamento, e di Erc (da 8 a 3) potrebbe incidere sul programma di riforme sociali del prossimo governo Zapatero 2, che non avrà più maggioranze aritmetiche di sinistra per approvare le misure più delicate. La questione della scelta degli alleati con i quali garantire al nuovo governo una maggioranza al 'Congreso' è ora la prima grande incognita del dopo elezioni. Per Zapatero ci sono al momento tre ipotesi: quella di alleanze puntuali con diverse forze politiche vicine e/o con i piccoli partiti nazionalisti, un patto di legislatura, che garantirebbe più stabilità all' esecutivo, con i nazionalisti catalani di CiU, o in alternativa una possibile maggioranza parlamentare con i resti degli alleati della legislatura uscente, Pnv, Iu, Erc, con i nazionalisti galiziani del Bng (2 seggi) o con la dissidente socialista Rosa Diez che è riuscita a farsi eleggere. L'ipotesi di una grande coalizione con i popolari, evocata durante al campagna da Rajoy, per evitare alleanze con i nazionalisti, sembra per ora remota. "Il presidente del governo deciderà se vuole governare da solo" oppure "in coalizione" ha detto oggi il segretario organizzativo del Psoe José Blanco. Lo stesso Zapatero ha detto che parlerà con tutti i 'piccoli', senza sbilanciarsi per ora sulle possibili alleanze. "In qualsiasi scenario, con una alleanza stabile o con accordi puntuali, manterrò il principio della capacità di dialogo con tutti i gruppi parlamentari" ha sottolineato. Il nuovo parlamento spagnolo si riunirà ai primi di aprile. Poi il re darà l'incarico a Zapatero di formare il nuovo governo che, se le trattative fra i partiti non riserveranno sorprese, potrebbe essere pronto nella seconda metà di aprile. Il premier uscente oggi ha promesso che governerà "meglio e con più umiltà".
__________________
"Questo forum non è un fottuto cellulare quindi scrivi in italiano, grazie." (by Hire) ![]() Le mie foto su Panoramio - Google Earth |
![]() |
![]() |
![]() |
#28 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
|
Zapatero apunta a CiU y PNV para gobernar con estabilidad garantizada
http://www.elmundo.es/elmundo/eleccionesgenerales.html che se ho capito sono gli stessi con cui governava prima |
![]() |
![]() |
![]() |
#29 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
|
I preti affilano le armi
![]() Quote:
|
|
![]() |
![]() |
![]() |
#30 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
Città: UK
Messaggi: 7458
|
Quote:
Comunque onestamente avrei preferito la maggioranza assoluta al PSOE piuttosto che, ancora una volta, debba soddisfare le richieste dei nazionalisti per tenerli nel governo.
__________________
"Questo forum non è un fottuto cellulare quindi scrivi in italiano, grazie." (by Hire) ![]() Le mie foto su Panoramio - Google Earth |
|
![]() |
![]() |
![]() |
Strumenti | |
|
|
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 20:01.