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#1 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Patenti Software - Aggiornamenti
A quanto sembra il Parlamento Europeo ha accettato la petizione che chiedeva di emendare il progetto europeo di regolamentazione dei brevetti il quale, inopinatamente, prevedeva di brevettare "soluzioni software" (qualsiasi cosa voglia dire
Per chi si fosse perso il filo della questione, riassumerò dicendo che una confederazione di piccole e medie case software, inclusi tutti i maggiori distributori Linux (mandrake, debian ed altri) ha dato vita ad una protesta contro il progetto di brevettare "soluzioni software" affermando (a ragione a mio parere) che tale generica definizione avrebbe ridotto nell'impossibilità di produrre tecnologia tutti i progetti Open Source e tutti i produttori privi di un ufficio legale abbastanza potente da far valere i suoi diritti. Per contro, le majors del software (indovinate chi, sopra tutti?) e l'ufficio brevetti USA, sostengono che l'Europa permette situazioni illegali e blocca l'incentivazione tipica del mercato Qui trovate la rassegna stampa del comitato contro le patenti software: http://swpat.ffii.org/journal/news/i...#swnpeti031001 E, personalmente, vi invito a firmare qui per difendere la piccola e media industria del software europeo, che sull'Open Source vive e dall'Open Source ha tratto l'ossigeno necessario per proporre a committenti istituzionali progetti di notevole estensione (molte amministrazioni pubbliche, ormai anche in Italia, chiedono a sviluppatori locali di sviluppare progetti di informatica amministrativa su Linux per contenere i costi e, così facendo, impiegano risorse presenti sul territorio invece di consegnarsi mani e piedi a voisapetebenechi). http://petition.eurolinux.org/index_html
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
Messaggi: 661
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concordo.
Quella legge ha come primo risultato l'affossare linux. Ma in America è già legge
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I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai |
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#3 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Quote:
Negli USA, questa genericità, ha permesso ad un certo William Gates, ad esempio, di attingere alle "soluzioni software" altrui per fare i soldi e poi dimostrare, in via legale, che in realtà non aveva proprio copiato QUELLA soluzione software (molto semplificando). Il problema è che applicare le patenti di brevetto al software è semplicemente infattibile, a meno di non arrivare a definire brevettabile il prodotto finito e completo... ma in quel caso esiste il copyright. Nel caso, invece, di "parti" o "logiche", semplicemente si crea un casino per cui chiunque può denunciare chiunque altro e da una guerra di questo genere vince chi si può permettere gli avvocati migliori. Il signor William Gates ebbe il fiuto sufficiente ad accumulare un patrimonio sufficiente a patteggiare molte delle cause aperte contro di lui, di fatto aggirando il problema. Purtroppo i distributori Linux, piuttosto che piccole ditte locali come quella per cui lavoro, non avranno mai questa possibilità. In questo, in ultima analisi, si traduce il pericolo dei brevetti software: il terrore di impantanarsi in cause legali inibirà migliaia di piccoli sviluppatori e persino gli stessi dipartimenti di ricerca universitaria con uno scacco al progresso tecnologico tremendo.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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a proposito... ero perso nella risposta... ma
... ma ... ma ... ERI D'ACCORDO CON ME, EVELON??????!!!!!!!!!!!!! ![]()
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Lo riporto su...
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 1999
Città: Monza
Messaggi: 2791
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Cebert, patent si traduce con "brevetto" non patente
L'argomento brevetti e' molto delicato in tutti campi, non solo nei sw. Solo che nel sw e' un aspetto assolutamente nuovo, e ancora non sono ben chiari pregi e difetti. Certo, scrivere "prodotto sw" in una legge non vuol dire nulla ed e' molto pericoloso. Pero' se si riuscisse a deliniare dei paletti riguardo a cio' che e' proprieta' intelletuale meno sarebbe una gran cosa. Se io realizzassi un sw di controllo industriale, vorrei avere tutti i diritti che a svilupparlo sia solo io. Se la concorrenza ne sviluppa un altro "troppo similee" credo sia giusto che io faccia valere i miei diritti. Ma, brevettare lo sfondo del desktop con le donnine, mi sembra un abuso. insomma, il problema non e' brevetto si o no, e' come e cosa brevettare.
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Mathusalem Member - Intollerante con gli intolleranti Devo lavorare, non ho tempo per fare carriera |
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#7 |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 2003
Messaggi: 30
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Scusate... io ho brevettato il meccanismo del "post" in un forum web.
Grazie a tutti voi sono miliardario (in Euro! |
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#8 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 1999
Città: Monza
Messaggi: 2791
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Non puoi brevettare le cose note
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Mathusalem Member - Intollerante con gli intolleranti Devo lavorare, non ho tempo per fare carriera |
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Quote:
Se io sviluppo un prodotto finito e lo faccio proteggere da copyright, ho già tutto quello che devo avere per garantirmi un ragionevole margine di profitto. Se, quindi, sviluppo e commercializzo un word processor con la possibilità di integrare immagini in maniera semplice e intuitiva, nel tempo in cui la concorrenza sarà riuscita a mettere in campo una copia, io sarò già rientrato dell'investimento iniziale: molti utenti avranno comprato il mio pacchetto e non sapranno che farsene di una copia, a meno che questa copia non introduca (o prometta di introdurre, ma qui entriamo nel marketing) sostanziali innovazioni. In questo caso sarebbe folle che il loro investimento in innovazione non venisse compensato dal mercato. Questo da un punto di vista "di mercato". Da un punto di vista "di progresso", fino ad ora i colossi del software hanno inventato ben poco, o meglio hanno commercializzato e distribuito il lavoro di centinaia di team di ricerca universitari, piccoli inventori, appassionati. Premiandoli e riconoscendone il lavoro in molti casi e "troncandogliela nel..." nella restante parte. Il loro profitto è venuto, finora, dal confronto con comunità pubbliche di sviluppo. Gli algoritmi di consultazione dei dati, il sistema a finestre, le politiche di criptazione, sono tutte acquisizioni tecnologiche nate nel "pubblico" che, poi, le ditte hanno assemblato, razionalizzato, impacchettato e venduto. E per questo lavoro hanno visto tutelato il loro diritto di copia: il prodotto finito, titolato e prezzato, è loro esclusiva. La pretesa di poter portare il brevetto in questo campo sembra, a mio parere, un disonesto tentativo di mettere il proprio timbro anche su tutto il lavoro minuto. E quindi arriviamo al punto di vista "di logica". Mettiamo che io, privato ricercatore, sviluppo un algoritmo software che permette qualsiasi tipo di sorting con 3 operazioni invece che 4. Pubblico il mio algoritmo su di una rivista scientifica. Una major del software prende il mio algoritmo, introduce una classe wrapper, e lo brevetta. Nel caso io me ne accorga dovrò indire una battaglia legale per riappropriarmi di tale algoritmo, contro una major software, assumendo quindi avvocati all'altezza e periti di parte abbastanza qualificati da spiegare ad un giudice come mai il prodotto della major non può esistere senza il mio algoritmo. Nel frattempo, per paradosso, chiunque utilizzi il MIO algoritmo, magari con mia esplicita autorizzazione, potrebbe essere denunciato dalla major in questione. Come ho detto: copyright SI' brevetto NO.
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 1999
Città: Monza
Messaggi: 2791
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in teoria il sw non si puo' brevettare n quento il sw e' gia' stato inventato. Questo e' vero, ma non applicabile.
Ad esempio, non si puo' brevettare "l'automobile", e' gia' stata inventata. Mapotresti brevettare chesso', il sistema di ribaltamento dei sedili Si possono brevettare solo le innovazioni, non le migliorie. Inoltre, nell'esempio di automazione industrale, un mercato veramente grosso, e' abbastanza facile arginare il brevetto. Se si usa hardware (brevettabilissimo) con sw dedicato, l'utente e' costretto ad usare il tuo sw in quanto nessun altrp produttore di sw puo' conoscere le specifiche del tuo HW. Inotre la comunicazione fra i vari strumenti puo' benissimo avvenire per protocolii non standard, e quindi, ancora una volta "costringi" il cliente a comprare i tuoi prodotti se non vuole rifare tutto l'impianto da capo.
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Mathusalem Member - Intollerante con gli intolleranti Devo lavorare, non ho tempo per fare carriera |
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Quote:
1) il sistema di ribaltamento dei sedili ha due implicazioni: a) è sufficientemente specifico da garantire una e una sola funzione b) il sistema "macchina" può essere definito anche senza tale componente. Invece, ammettiamo che l'interfaccia grafica a finestre stia per essere introdotta, il brevetto su di essa automaticamente condannerà all'obsolescenza qualunque sviluppatore non paghi per utilizzarla, in quanto il suo uso è "non specifico" e i suoi vantaggi sono tali da rendere impensabile un S.O. senza finestre. L'aleatorietà del brevetto ha permesso la diffusione di un sistema di interfaccia tale da far compiere all'informatica di consumo un passo avanti da gigante. Se la Xerox (con tutto che il concept non è suo ma di un'università USA) avesse brevettato con inappellabile certezza tale interfaccia, il caro William se la sarebbe presa nei denti... ma con lui tutti noi. 2) i sistemi dedicati sono dei vicoli ciechi, tecnologicamente parlando. Possono garantire anche elevati profitti (vedi la Playstation) ma sono condannati a sparire senza memoria. Non a caso sono quasi sempre sviluppati partendo da standard preesistenti e mai integralmente: nessun produttore è così folle da investire su un ramo morto. D'altro canto, se comincia una guerra dei brevetti, pervenire agli standard sarà sempre più difficile, con rallentamenti tecnologici e perdite di lungo periodo semplicemente mostruose.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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