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[NEWS] Dragulescu: c'è bellezza in quel malware
venerdì 11 aprile 2008
Roma - La proliferazione di malware, botnet e softwarilli sgradevoli viene generalmente vista come motivo di preoccupazione e studio da parte di utenti, aziende e società di sicurezza. Ma c'è anche chi in quel proliferare sincopato e irrefrenabile di codici malevoli ci ha visto la possibilità di nuove esperienze visive, con immagini tridimensionali scaturite dai "pattern" di istruzioni codificati all'interno dei malware. L'artista digitale è Alex Dragulescu, ricercatore del MIT di origini rumene a cui la security enterprise MessageLabs ha commissionato un'analisi visiva del codice di alcuni tra i malware più pestilenziali in circolazione. Dragulescu ha risposto con Malwarez, portfolio di immagini in 3D nate dalla trasformazione delle routine implementate nei worm, virus, trojan, spyware e quant'altro forniti da MessageLabs in elementi autoricorsivi e autogeni che contribuiscono a creare l'immagine finale. "Per ogni pezzo di codice disassemblato - spiega Dragulescu a riguardo del progetto - le chiamate alle API, gli indirizzi di memoria o le subroutine vengono tracciate e analizzate. La loro frequenza, densità e raggruppamento sono redirette verso gli input a un algoritmo che fa crescere una entità virtuale in 3D. Per cui i pattern e i ritmi trovati nei dati guidano la configurazione dell'organismo artificiale". Del lotto di agenti patogeni presi a "modello" delle rappresentazioni virtuali fanno parte worm storici e ancora sulla breccia come Mydoom e NetSky - costantemente alle prime posizioni dei malware più diffusi nel traffico di mail infette secondo la Top Twenty mensile stilata della società moscovita Kaspersky - codici spara-spam come "russian3" e trojan ruba-password dai videogame MMOG come "PWSLineage". ![]() "Penso che ci sia bellezza nella loro complessità", ha dichiarato Dragulescu durante il debutto artistico della sua galleria di malware a San Francisco. "Questi tipi di minacce sono davvero astute. Molto intelligenti nel design. Sono davvero organismi digitali che si adattano e si autoriproducono. Noi volevamo catturare parte di questa complessità e unicità" continua il performer. Dragulescu d'altronde non è nuovo a simili esperimenti: l'artista visuale è da tempo interessato alle dinamiche di rete e alla possibilità di ricavarne rappresentazioni in 3D semi-automatizzate - caotiche, frattalizzanti ma proprio per questo affascinanti e stimolanti. Tra i suoi progetti si segnalano Blogbot, un generatore casuale di "graphic novel" basate sul testo catturato dai weblog in giro per la rete e Spam Architecture, modellatore tridimensionale di strutture e cassoni cacofonici che accetta come input la posta spazzatura. Alfonso Maruccia Fonte: Punto Informatico
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