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#1 |
Registered User
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Il Pd pensa di cancellare l'art.18, Bertinotti chiede di estenderlo
Torna lo scontro sullo statuto dei lavoratori. Pietro Ichino vincola la sua candidatura nel Pd all'abolizione di quella norma
che è stata il simbolo dell'autunno caldo, e poi della resistenza del centrosinistra a Berlusconi. Ora le parti si invertono. Il Pd pensa di cancellare l'art.18. Bertinotti chiede di estenderlo Fonte: Liberazione Due o tre notizie. Che vanno tutte nella stessa direzione. Due o tre notizie e un silenzio. Quello di Veltroni. Messi insieme "disegnano" un più che probabile nuovo attacco al sindacato, allo statuto dei diritti dei lavoratori. All'"articolo 18", quello che impedisce il licenziamento senza motivo, quello che esattamente nel marzo di sei anni fa la destra provò a cancellare. Ma non ci riuscì, grazie ad un'opposizione - politica, sindacale, sociale - che in quell'occasione si riscoprì capace di vincere. Le due o tre notizie, allora. La prima. Magari, non è una news in senso stretto. E' invece un'intervista, pubblicata su Repubblica . Sono sei-domande-sei a Pietro Ichino, professore di diritto ma conosciuto soprattutto per i suoi editoriali sul Corriere . Dove, in genere, denuncia la scarsa produttività. Ultimamente dei dipendenti pubblici ma spessissimo dei lavoratori tout court. Ichino rivela che gli è stato proposto dal piddì di candidarsi nelle liste per la Camera e che quasi sicuramente accetterà. L'unica condizione che pone è la possibilità di «continuare le sue battaglie». Dentro questa definizione c'è anche - esplicito - il suo progetto di tornare a mettere mano allo Statuto dei diritti dei lavoratori, a cominciare dall'ormai famoso "articolo 18". L'altra notizia, è quella che tutti gli osservatori davano per acquisita già da diversi giorni, nonostante il "teatrino" di trattative che sembravano sempre vicine al punto della rottura. Si parla dell'intesa fra democratici e radicali. Emma Bonino e altri otto del suo gruppo - meno Pannella, perché ha fatto troppe legislature, e meno Sergio D'Elia, che ha un passato troppo ingombrante - saranno eletti nelle liste di Veltroni. Se andrà bene al piddì, la Bonino sarà confermata ministra, altrimenti si accontenterà della Presidenza di una commissione. In più, avranno il dieci per cento dei rimborsi elettorali. Non ci sarà comunque il simbolo dei radicali, in nessuna delle varianti che si sono viste in questi anni. Nè la rosa, nè il pugno, nè altri fiori. Nulla. Un accordo, insomma, che i radicali sembrano aver subito, piuttosto che contrattato. In più, si dice, Veltroni ha preteso un impegno perché la Bonino e i suoi "tengano conto" delle diversità di posizioni e di culture che esistono nel piddì. Tradotto: i radicali potranno parlare dei temi che più conoscono, i diritti civili. Ma un po' in sordina, sottovoce. Più esplicita, tanto che sarà scritta in un documento ufficiale, sarà invece la convergenza fra democratici e radicali sui temi sociali. Economici, sindacali. Su questo, tutti - da Veltroni alla Binetti, da Livia Turco alla Bonino, e via sempre più a destra, fino a Pietro Ichino - sembrano vederla allo stesso modo. Del resto, appena due anni prima dell'attacco voluto da Berlusconi, dalla Lega - allora ministro era Maroni - e dalla Confindustria - anche se era un'altra Confindustria, guidata da D'Amato - contro l'articolo 18, il movimento sindacale aveva dovuto fronteggiare un'altra, durissima offensiva. Lanciata, nel 2000, dai radicali che raccolsero le firme per due referendum: uno per abrogare proprio l'articolo 18 (meglio: una parte di quelle norme), l'altro per ostacolare le adesioni dei lavoratori al sindacato confederale. Due referendum naufragati perché non si raggiunse il quorum dei votanti. E' dietrologia? Si dà troppo peso alle uscite preelettorali? Forse. Fatto sta che ieri Veltroni ha parlato di tutto. Davvero di tutto, sostenendo - esattamente come aveva fatto Berlusconi qualche giorno fa - che, nel caso di vittoria elettorale, alla prima riunione del «suo» consiglio dei ministri farà approvare dodici disegni di legge. Non si sa bene esattamente di cosa si tratti - Veltroni lo farà sapere il 13 marzo - ma saranno approvati. E riguarderanno più o meno la casa, la sicurezza, i treni e qualcos'altro. Ha parlato di tutto, insomma, meno che della proposta di Ichino. E allora si può fare un conto. Perché anche in politica, anche nella politica italiana, la somma di due o tre addendi produce un risultato sicuro. Certificabile. E i progetti di Ichino, più i radicali - «depurati» dei loro temi, la laicità, la difesa intransigente dei diritti individuali - più il silenzio di Veltroni (e mettiamoci, una volta tanto, anche il silenzio di tutte le componenti del piddì: anche Rosi Bindi ha preferito glissare sull'argomento, preferendo parlare dei rischi che il suo partito si trasformi in una minicoalizione senza colore) fanno un nuovo attacco all'"articolo 18". Quello voluto da Brodolini, il sindacalista socialista che fu anche ministro del lavoro, ormai quasi quarant'anni fa. Quello inserito nelle legge 300, che tutti conoscono come lo Statuto dei diritti. Una delle legislazioni più avanzate del vecchio continente, materialmente scritta da un giovane giurista alle prime esperienze: Gino Giugni. Allievo di Brodolini. Una norma che impedisce alle aziende - solo alle grandi aziende, non vale nelle imprese con meno di 15 dipendenti - di cacciare un lavoratore senza nemmeno spiegargli il perché. Una legge che forse andrebbe rivista. Ma bisogna intendersi su quel verbo: «rivedere». Lo chiedono anche il ministro Ferrero e il leader della nuova sinistra, la «Sinistra/l'Arcobaleno», Fausto Bertinotti: «Sono d'accordo che la norma andrebbe riformata, dice. Ma ovviamente invertendone il senso: la riforma andrebbe fatta per "estendere" a tutti i lavoratori la tutela contro il licenziamento senza giusta causa». Insomma: di là il piddì (e non solo), di qua la sinistra. Anche su questo. N.B: In ossequio all'aggiornamento del regolamento qui riportato: http://www.hwupgrade.it/forum/showpo...1&postcount=12 pubblico questo articolo proveniente dal giornale Liberazione, testata di partito di Rifondazione Comunista, perché non ho trovato fonti alternative imparziali. Invito tutti a discutere sul contenuto, senza polemiche sulla fonte. Grazie. ![]() |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: altamura
Messaggi: 309
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Sarei curioso di sapere l'opinione della gente di destra sull'abolizione dell'articolo 18.
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#3 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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Perchè l'art 18 è in gran parte inutile, nella parte in cui prevede il reintegro nel posto di lavoro Secondo me basta e avanza il risarcimento monetario in caso di licenziamento senza giusta causa |
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Grosseto
Messaggi: 10696
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che, estendendo l' opinione, aggiunge anche che la pensa perfettamente come Fritz!: "è in gran parte inutile, nella parte in cui prevede il reintegro nel posto di lavoro" La pensavo così prima, non capisco perché ora che lo dice il PD dovrei cambiar rotta. Ultima modifica di street : 22-02-2008 alle 16:54. |
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#5 |
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Messaggi: 28
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Ah, è inutile. Licenzio un lavoratore che magari rompe le palle per la sicurezza sul posto di lavoro, gli do 6 mensilità, dopo una causa e mentre questo è senza stipendio, e me lo tolgo dalle palle. Fantastico.
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#6 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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comunque nell'intervista ichino ha posto come condizione la libertà sua di poter portare avanti le sue battaglie.
non dice da nessuna parte che il PD ha previstol'abrogazione dell'art 18. Oltretutto ichino dice di riscrivere lo statuto dei lavoratori da tempo, che è un po' diverso da voler abrogare l'art 18 tout ccourt.... a me pare un articolo sul nulla |
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Grosseto
Messaggi: 10696
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Preferisci il mobbing? entrambe le cose non son tutelate dall' art.18, tanto per parare subito il "il mobbing é illegale". Anche non attenersi alle norme sulla sicurezza.
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#8 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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nell'articolo comunque si dice che Pannella non sarà nelle liste. Buona notizia
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Franciacorta (BRESCIA)
Messaggi: 692
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Ci sono cose che NON si possono "comprare"; .... L'INGIUSTIZIA è una di queste !!
Una società deve basarsi sulle regole ,.. il GIUSTO ha i principi della giustizia ; venderla per 4 soldi o 10000000 fa perdere la dignità intrinseca dell'uomo!! Io voglio rimanere un uomo ,..non un mercenario o un prostituto.
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Bye...... MâíÎÅñÐrë ® |
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#10 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
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#11 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Franciacorta (BRESCIA)
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hu??
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#12 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
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Ichino Candidato:
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#13 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Messaggi: 2839
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#14 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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Bisognerebbe trovare i dati esatti, ma credo che i casi concreti di reintegro ordinato dal tribunale per via dell'art 18 siano pochissimi
E' normale, uno preferisce farsi pagare i danni e trovarsi un altro lavoro piuttosto che tornare alle dipendenze di chi lo ha umiliato licenziandolo senza motivo |
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#15 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
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#16 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Franciacorta (BRESCIA)
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Scelte chiare e interesse generale sono di parte
(22.2.08) - «E' giusto che in un grande partito ci siano voci diverse e, peraltro, io stimo il professor Ichino, che è anche iscritto alla Cgil. Come è noto ho idee diverse dalle sue, ma in un grande partito le opinioni diverse sono una ricchezza» Con queste parole Paolo Nerozzi accoglie la notizia della candidatura di Pietro Ichino nelle liste del Partito democratico. Il segretario confederale della Cgil, insieme ad altri pezzi importanti del sindacato che inizialmente era legata a Sd, stanno per ufficializzare l'ingresso nel partito di Veltroni, al seguito di Famiano Crucianelli. I sintomi dello scollamento di questa componente della Cgil con la formazione di Fabio Mussi non sono cosa di oggi, basti ricordare le polemiche sulla manifestazione contro il precariato del 20 ottobre e la loro assenza all'assemblea generale della Sinistra-l'Arcobaleno dell'8 e 9 dicembre. Domenica prossima si ufficializzerà l'abbandono di Sd e l'adesione al Pd nel corso di un convegno che vedrà la partecipazione di Veltroni ed Epifani e vedrà tra i promotori, oltre a Nerozzi, Carla Cantone della segreteria Cgil, Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila, Famiano Crucianelli e Olga D'Antona. Sarà interessante, ma si spera non inquietante, capire come questa parte del sindacato riuscirà a coniugare la propria azione, materiale ed ideale, con chi rilancia ancora oggi il problema dell'articolo 18 come Ichino e con uomini espressione di Confindustria come il giovane Colaninno. Tutto ciò dovrebbe essere in nome di una poco convincente vocazione maggioritaria, tanto da far dichiarare a Nerozzi che, da una parte, «il Pd è l'unica forza in campo per tentare di governare il Paese. Ha rimesso in moto un sistema politico bloccato facendo scelte chiare» mentre la Sinistra-L'Arcobalneo, dall'altra parte con il suo slogan “siamo di parte” non gli piace: «Ognuno nella vita politica è di parte. Ma il punto è che non bisogna mai perdere di vista l'interesse generale (...). Questo farsi carico dell'interesse generale non lo vedo». Scelte chiare e interesse generale? Da una parte gli operai, i lavoratori e i precari, dalle altre parti i figli di papà: queste sono le scelte chiare, questo è l'interesse per il paese. http://www.larinascita.org/index.php...2027&Itemid=75
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#17 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Napoli@Roma
Messaggi: 4554
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bhè finalmente Nerozzi si è deciso ad andarsene dopo aver fatto solo ostruzionismo a SD
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#18 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: Milano
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Beh ovviamente Liberazione fa propaganda per il suo partito.
Nel programma del PD non c'è alcuna abolizione dell'articolo 18...idea alquanto malsana e tanto che neanche gli industriali lo chiedono. Che poi ci siano personalità che in passato avevano sostenuto tale idea è un altro discorso, questo è solo un argomento propagandistico. Figurati se il Veltroncino si mette contro l'armata dei sindacati e di 4/5 del suo stesso partito. |
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#19 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Franciacorta (BRESCIA)
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Quote:
"Il mio? Sarà un governo diverso" ......CUT......CUT,..... .............e aggiunge che «nelle liste al Senato ci sarà anche il professor Pietro Ichino, che ha detto cose coraggiose, a volte difficili, e che sta a pieno titolo nel solco del riformismo». articolo completo: http://www.lastampa.it/redazione/cms...0374girata.asp P.s. Vedo troppe somiglianze fra il "Riformismo" e il "Liberismo",.. Vedremo se il sindacato riuscirà a mantenere la propria autonomia senza contraddizioni,...già sta "mollando" la Contrattazione al primo livello !! ![]()
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#20 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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Ichino fa da tempo una campagna per licenziare i cosiddetti fannulloni
E questo scatena la rabbia di "certa sinistra" |
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