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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Roma
Messaggi: 1852
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I nuovi disoccupati...che ne pensate (lungo)
La legge sulle pensioni è quasi cosa fatta. Di qualunque colore politico uno sia deve convenire che il problema economico delle pensioni c'era, c'è , ci sarà ed in qualche modo andava affrontato.
Ma non voglio discutere se questa sarà o no una buona legge e se risolverà i problemi economici dell'INPS in un futuro lontano. Mi preme un aspetto: quello in oggetto che ho visto solo sfiorato da qualche giornale e ampiamente, secondo lo scrivente, sottovalutato. La nuova legge sposta di circa 3-5 anni la data della pensione. In futuro potrebbe anche aumentare se il sistema economico continua a mostrare "sofferenza". Ebbene il problema non è solo banalmente che il lavoratore dovrà continuare la sua attività per altri 3-5 anni oltre il previsto. Il vero problema è che il lavoratore non saprà COME E DOVE RAGGIUNGERE L'ETA' PENSIONABILE. Eh già!! la nuova legge sulle pensioni entra in funzione mentre nel mercato del lavoro è in atto un cambiamento "epocale". Non esiste più il posto sicuro, c'è una lunga fase iniziale di lavoro a termine o stagionale per ognuno di noi e ...dulcis in fundo....NESSUNA AZIENDA HA PIU' MOTIVI VALIDI PER TENERE UN LAVORATORE OLTRE AI 50 ANNI. Quest'ultimo è il vero problema! Fino a pochi anni fa l'azienda aveva quasi un dovere "morale" nel portare i propri lavoratori anziani (e magari anche fedeli) alla pensione. Oggi non è più così. Il lavoratore dopo i 50 anni è un peso; la sua maggiore esperienza non è compensata dagli svantaggi derivanti dall'età, dal minor dinamismo e dal maggior costo retributivo. Nell'attuale mondo lavorativo l'esperienza conta poco: si bada di più alla quantità che alla qualità ( a dispetto di tutte le dichiarazioni). E l'azienda non può permettersi, anche volendo, nel sistema competitivo di avere impiegati ed operai "vecchi"!! Ergo le aziende si libereranno dei lavoratori anziani sostituendoli con forze nuove assunte con nuovi contratti temporanei sempre più aggressivi (verso il lavoratore) o di formazione. Il risultato è evidente e drammatico. Da un lato si allontana l'età pensionabile e dall'altro si rende precario il posto di lavoro negli ultimi 10 anni di vita lavorativa. Vediamo gli effetti (il fenomeno è già iniziato): - avremo sempre più numerose interruzioni di attività lavorative dipendente negli ultimi anni della propria carriera. - questa forza di lavoro abituata da 30 anni a fare il lavoratore dipendente difficilmente riuscirà ad riciclarsi nel mondo della piccola imprenditoria (ad esempio mettersi in una piccola attività in proprio); oggi con la "globalizzazione dei mercati" questo sta diventando difficile anche per chi lo fa' da sempre . - risultato molti di questi diventeranno o disoccupati o lavoratori "in nero" sottoccupati (quest'ultima è l'unica forma che "conviene" all'attuale mercato del lavoro). - perdendo il lavoro non verseranno più contributi all'INPS. INPS che se da un lato non dovrà loro versare una pensione a 57 anni dall'altro vedrà il contributo "corposo" di un lavoratore anziano trasformarsi (forse) in quello di un impiegato giovane a tempo (circa un terzo); quindi avrà un danno immediato dovuto alla perdita di questo posto di lavoro. - perdendo il lavoro e non trovando altre forme contributive si vedranno la futura pensione, che prenderanno al compimento del 65° anno di età, ridotta dai meccanismi attuali di calcolo per via del lungo periodo da disoccupati. - da consumatori si trasformeranno in "quasi" mendicanti con un drammatico calo dei loro consumi. Altro danno immediato per la nostra società che invece vorrebbe vedere incrementati i consumi. Questo meccanismo , direi infernale, è già in moto e vale per le persone che perdono oggi il posto di lavoro e che avendo ad esempio 51 anni non possono certo sperare in un ammortizzatore sociale di 9 anni. Inoltre tale meccanismo diverrà ogni mese più distruttivo man mano che ci avvicineremo al fatidico dicembre 2007. Con il tempo colpirà anche gli attuali giovani; ma in un decennio forse il mondo del lavoro potrà trovare un modo diverso per "adattarsi" al nuovo corso. Ad esempio sarà diventato comune il fatto che il lavoro dipendente non è più a vita ma è presente e disponibile in un arco limitato dai 30 anni ai 50 anni: prima c'è un precariato feroce e poi chissà. Possibile che nessuno ci pensa?? Spero che qualcuno non mi venga fuori con l'incentivo economico a rimanere sul posto di lavoro oltre la data della pensione!!!???. Questo vale solo per i lavoratori statali e solo se rimarranno "NON LICENZIABILI". Tutti gli altri non arriveranno neanche alla pensione ....altro che andare oltre. Dovrebbero pensare ad un incentivo per le aziende in modo da incentivare loro a tenere i dipendenti che hanno superato il 50 anno di età!!! Possibile che politicamente non si pensi a nessun sistema per utilizzare questa massa di lavoratori, la loro esperienza, le loro capacità. Tutto ciò anche con lo scopo, meno nobile ma necessario, di mantenere la loro capacità di spesa e in fondo la loro dignità. La cosa più brutta sarà proprio il muro del 2007. Da un lato un lavoratore che va ancora in pensione con le vecchie regole , dall'altra parte del muro NON un lavoratore che dovrà lavorare ancora per altri 3-5 anni ma un disoccupato senza più lavoro e con una pensione futura a 65 anni da fame. E questi due signori magari, qualche mese prima...erano colleghi e facevano lo stesso lavoro. saluti |
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#2 |
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Bannato
Iscritto dal: May 2002
Città: Roma Messaggi totali: 18774 Auto: Fiat Stilo 1.9 MJT Moto: Ducati Sport 900
Messaggi: 328
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E' un mondo difficile.. vita intensa.. paghiamo per quelli che ci hanno preceduto, e nessuno pagherà per noi..
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6711
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non solo per loro, la via maestra è quella dello spappolamento dello stato sociale nella vana speranza di non soccombere a cina e soci....
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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negli stati uniti le pensioni sono pagate grazie ai fondi comuni che il lavoratore paga attraverso i benefict, in italia le pensioni sono pagate dalle future retrebuzioni dei giovani
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#5 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6711
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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bisogna tagliarle! o pensioni statali da 2000euro al mese ce ne sono a bizzeffe! |
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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ricordatevi che lo stato in paese liberale come l' america siamo noi e non sono i politici e gli statali! mantenuti anche se non fanno una cippa! anche se bastasse 1 lavoratore per fare lo stesso lavoro di 10 statali li tengono sempre tutti! e il privato a 700euro al mese e 1200 di tasse che manda avanti la baracca!!!!!!!!!
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Senza fare inutile demagogia io ricorderei il sommerso, che ormai rappresenta una percentuale valutata intorno al 40% dell'economia reale, che se fosse alla luce del sole basterebbe per risolvere molti problemi, ma nel paese dei furbi conviene fare i condoni.
Ciao Federico |
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Roma
Messaggi: 1852
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Sempreio
ha toccato un tasto giusto.
Lo dico contro i miei interessi....io forse potrei ancora ...nel 2012 arrivare ad essere un pensionato (se non mi caccia prima via l'azienda perchè non gli servo più). Ma se c'è un problema perchè lo deve scontare solo una parte della popolazione; perchè un giovane di oggi deve pagare per una pensione che lui non avrà?? In un sistema giusto bisognerebbe "dividersi" i disagi. Allora abbassare le pensioni e ridurre i contributi di chi forse non la prenderà. Legalmente c'è il problema dei cosidetti "diritti acquisiti": E' vero i lavoratori oggi in pensione avevano un accordo....ma i loro soldi se li sono "fumati" le gestioni politiche allegre e non certo i giovani lavoratori....è come per chi viene coinvolto in una truffa. E come in una truffa bisognerebbe far scontare a chi ha truffato e non semplicemente trasferire il carico ad altri. In America quello che prendi di pensione sono soldi tuoi, non te li paga il lavoratore giovane....e se il tuo fondo pensione era disonesto ....tipo Hamron rimani con una pezza davanti e una di dietro. Qui invece la disonesta del fondo pensione si trasforma in un "onere" pesantissimo per i giovani. e per chi deve andare in pensione dopo il gennaio 2008. Bah!! |
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Re: I nuovi disoccupati...che ne pensate (lungo)
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Se un 55enne sa fare un lavoro che il 20enne non sa fare, perchè ha più esperienza, lo fa meglio, è più affidabile, l'impresa ha tutto l'interesse a tenere il 55enne anche a uno stipendio maggiore. Se invece il 55enne sa fare lo stesso lavoro che il 20enne può imparare in 1 mese, e grazie agli scatti di anzianità prende il triplo o il quadruplo, allora l'impresa cerca di mandarlo via alla prima occasione. Il problema quindi non è "in se'" il 55enne, ma gli stipendi fuori mercato di alcuni 55enni rispetto al lavoro che sanno fare. Gli "scatti di anzianità" nascono in un'economia che non c'è più.. dove più il lavoratore era anziano più era esperto, più era esperto più il suo lavoro valeva, più il suo lavoro valeva più cresceva lo stipendio. Oggi tutto questo esiste sempre meno.. il valore del lavoro dipende sempre meno dall'esperienza e sempre più da altre capacità.. un 55enne vale più di un 20enne se è più capace, se ha saputo mettere a frutto l'esperienza.. se sa fare lo stesso lavoro e nulla più, o persino peggio, non ha senso che prenda il triplo di stipendio.. è un incentivo troppo forte a sostituirlo a favore di un 20enne. Morale della favola? Gli scatti di anzianità, andrebbero ridimensionati, ridotti al minimo.. la gran parte degli aumenti dovrebbe essere destinata a chi è più capace, non semplicemente a chi sta diventando anziano.. a chi è più anziano se è più capace, a chi è più giovane se è più capace. Un'obiezione a questo discorso è "gli scatti di anzianità hanno anche una funzione sociale, i giovani hanno poche spese, gli anziani devono metter su famiglia, fare figli, quindi gli serve uno stipendio più alto". Il concetto è giusto, ma è sbagliato risolverlo con gli stipendi.. dovrebbe essere lo stato a offrire sgravi fiscali sulla casa, sui figli a carico, sulle spese per metter su famiglia, in modo da permettere anche a un 55enne con uno stipendio base di farcela.. includendo questi "benefit sociali" negli stipendi, si finisce col generare le situazioni assurde di cui sopra. Ricapitolando, l'idea è che vadano ridimensionati gli scatti automatici di anzianità, che non corrispondono più nell'economia moderna a un reale incremento di produttività.. a parità di costo del lavoro complessivo per le imprese, il risparmio degli scatti di anzianità sia ripartito in aumenti reali a chi è più produttivo (giovane o vecchio che sia), in modo che lo stipendio rispecchi realmente la produttività e sia incentivato chi migliora (giovane o vecchio che sia) non chi invecchia senza migliorare.. lo stato deve prevedere sgravi fiscali per aiutare chi mette su famiglia e sostiene più spese, senza più l'aiuto automatico degli scatti d'anzianità. Ultima modifica di SaMu : 09-06-2004 alle 03:11. |
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Città: Vicenza
Messaggi: 1520
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Non è mica così semplice, tieni a mente che molte persone hanno il secondo lavoro in nero per riuscire a campare. Lo stesso dicasi per certe zone depresse. Una fetta della popolazione sempre maggiore guadagna x quando, a conti fatti, per tirare avanti serve x+20%, quindi, in una maniera o nell'altra quel 20% devono farlo saltar fuori. E aggiungo che fanno anche bene. Dall'alto si fa presto a stabilire che per rientrare nella legalità (stabilita in base a cosa?) bisogna rispettare le leggi x,y,z, leggi spesso e volentieri fatte su misura. Dal mio punto di vista occorre ridistribuire la ricchezza in maniera diversa. Come diceva un mio ex collega di lavoro: al giorno d'oggi, per fare un pò di soldi, o lavori in proprio o sei un ladro (o meglio ancora tutti e 2). |
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Roma
Messaggi: 1852
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Samu
anche tu hai detto una cosa giustissima.
Infatti molti disegnano un nuovo scenario del sistema retributivo del lavoro dipendente dove il tuo stipendio cresce fino....diciamo per esempio a 40 anni e poi comincia a decrescere fino alla pensione (escludiamo i casi di quelle persone che sviluppano esperienze particolari insostituibili o che diventano, ad esempio, Amministratori Delegati). Il problema è che oggi non è così e non mi pare si faccia nulla per trovare una soluzione al problema...che incalza. Io penso che il lavoratore Fiat di 52 anni sarebbe più contento di vedere decrescere il suo stipendio piuttosto che perdere completamente il posto di lavoro. Non credo comunque che guadagni il triplo del collega giovane. Gli eccessi avvengono in altri settori e con altre figure professionali...in quei casi ti assicuro la persona "anziana" ha sviluppato tanti meccanismi che gli consentono comunque di "cadere" quasi sempre in piedi. Il problema vero è per i lavoratori più indifesi che guadagnano il 50 % in più del collega appena entrato. Ciao |
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#13 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Roma
Messaggi: 1852
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Tu però che hai fatto una scelta "al contrario": da imprenditore a dipendente....ti sei posto la domanda? cosa farà il tuo imprenditore di te dipendente quando sarai over 50??? e se deciderà di sostituirti con un giovane tu riuscirai a ridiventare un imprenditore?? o diverrai un disoccupato percorrendo una strana scaletta imprenditore > dipendente> disoccupato. |
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#14 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 350
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Re: Samu
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: bolognina
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Ad ogni modo il tempo libero da dedicare a se stessi e alla propria famiglia non ha prezzo secondo me.
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
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#17 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2001
Messaggi: 9098
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Riguardo al lavoro odierno e' palese che la cosa sta' realmente degenerando. Io parlo da giovane che lavora da 3 anni e si e' dovuto sorbire il classico periodo di stage gratuito, e la normale e reale conseguenza dell' interi(a)nale. Cosa che imho per cominciare va bene ma non e' nemmeno possibile che le ditte ti tengano in questo modo fino alla fine legale che non gli permette (a meno che non facciano il trucchetto del "lasciamolo a casa 2 settimane e legalmente lo possiamo riprendere") di prorogarti il contratto piu' di 4 volte. Io sono infatti arrivato giusto giusto a questa situazione e purtroppo le aspettative future per quanto la situazione della mia area sia positiva, non ci sono per niente. Questo perche' a tutti gli effetti gli conviene tenerti cosi'. A volte penso a come sia possibile arrivare alla pensione nelle nostre situazioni. Contratti a progetto e a tempo determinato per tutta la vita? Ma ve lo immaginate quanto poco tempo ci vorrebbe a farsi venire un esaurimento nervoso in questo modo? Sapendo che non sai se avrai i soldi per festeggiare il natale perche' magari ti scade il contratto il mese prima? AL PEGGIO il discorso di questa stramaledetta mobilita' sarebbe valso se di lavoro ce ne fosse stato veramente tanto in questo paese, ma purtroppo (e io parlo per quanto vedo a Genova che imho e' veramente nella merda e scusatemi la parola) la situazione e' tragica. Io non voglio passare anni con contratti a tempo determinato, progetto e co. co. co.. .io mi sono rotto i co-co-coglioni di questa nuova modalita' di schiavitu'.
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26/07/2003 |
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#18 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2001
Messaggi: 9098
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26/07/2003 |
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Roma
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Proteus, Simon
Cosi lo trasformiamo in un discorso elettorale......
Nessuno vuole addossare a questo governo nè la situazione di sfascio nè la responsabilità della riforma delle pensioni che avrebbe fatto anche la sinistra. Se una colpa vogliamo darla all'attuale grande capo può essere questa: - nessuno meglio di lui sa come funzionano le aziende - supponiamo che abbia a cuore il futuro dei lavoratori onesti e produttivi - supponiamo che voglia il bene della nazione. In questo caso mi aspetto da lui o da chiunque vorrà veramente cominciare a risolvere questo problema: - tenere in conto che l'allungamento solo..... dell'età pensionistica copre un buco e ne apre un altro (forse più grande); quindi non andrebbe fatto da solo; ad esempio perchè non studiava una cosa gradita alle aziende per fr tenere il lavoratore onesto over 50?? - vogliamo veramente proteggere i lavoratori onesti?? beh in tre anni non si potevano eliminare un bel po' di pensioni "indebite" !!!(sai quanti falsi invalidi conosco?) (ma forse avrebbe perso altrettanti voti??). E' vero non li ha nominati questo governo (salvo però quelli degli ultimi tre anni...e non c'è un grossa inversione di tendenza); ma poteva revocarne un po'. Non si poteva fare qualche legge dentro il sistema previdenziale (oltre a quella per allungare l'età) per eliminare privilegi: doppie pensioni, cumuli e un sacco di belle altre cose? o forse queste colpiscono la fascia alte, quella dei pensionati ricchi?? Tre anni non sono pochi?? - il bene della nazione sarebbe dovuto passare per profonde riforme del sistema di tassazione (non parlo di ribassi ma di semplificazione); per lo snellimento della "cosa pubblica" (si è visto poco e niente); per gli interventi nel mondo produttivo capaci di dare slancio (non solo con i contratti capestro per i lavoratori...così sono capaci tutti ). Insomma io non sono di sinistra (e neanche di destra); sono semplicemente deluso da entrambi !!! a tutti interessano solo le proprie cose ....senza eccezioni. Inutile fare colpe politiche colorate ...siamo noi italiani....appena finiamo al posto di comando diventiamo tutti uguali!!! Saluti |
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#20 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
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Re: Re: Proteus, Simon
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