|
|
|
![]() |
|
Strumenti |
![]() |
#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
Messaggi: 2928
|
Tecnologie e progetti in campo agronomico
Stò facendo una piccola ricerca per capire quali sono i principali filoni della ricerca in campo agronomico attualmente in sviluppo. Il mio interesse è piu' che altro rivolto verso il miglioramento della resa primaria attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie che permettano il risparmio delle risorse.
Qualcuno conosce l'argomento??
__________________
"Lascialo camminare da solo senza commettere peccati... con pochi desideri. Come gli elefanti nella foresta" |
![]() |
![]() |
![]() |
#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 1020
|
Penso che la nuova frontiera sia lo studio genetico teso a migliorare le specie vegetali... vedi golden rice.
|
![]() |
![]() |
![]() |
#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Messaggi: 9576
|
può essere attinente l'opera compiuta da Vallerani? Con la meccanizzazione di tecniche antiche, per la coltivazione e recupero di terreni ormai desertificati o esausti dall'uso intensivo
Se si guarda bene presuppone un diverso approccio da quello fatto fin'ora, e comporta vantaggi innegabili, risparmio di risorse, risparmio idrico, riscostituzione delle riserve idriche, eliminazione del problema del dilavamento, ricostituzione della capacità del tereno a produrre nuovamente, ecc. Però richiede l'impiego di specie autoctone meno avide di risorse, il bloccare l'uso a pascolo per alcuni anni, ecc. Praticamente risolverebbe il problema della perdita annuale di terreni produttivi e garantirebbe il recupero di quello già perso con risparmio notevole rispetto ad altre metodologie. i link li ho messi in firma e su youtube si trovano video interessanti su diversi progetti in atto |
![]() |
![]() |
![]() |
#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
Messaggi: 2928
|
Ok ma qui si entra già nel campo delle biotecnologie!!
__________________
"Lascialo camminare da solo senza commettere peccati... con pochi desideri. Come gli elefanti nella foresta" |
![]() |
![]() |
![]() |
#5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
Messaggi: 2928
|
Quote:
__________________
"Lascialo camminare da solo senza commettere peccati... con pochi desideri. Come gli elefanti nella foresta" |
|
![]() |
![]() |
![]() |
#6 |
Member
Iscritto dal: Jul 2005
Città: Canelli
Messaggi: 158
|
Sull'ultimo "le scienze" c'è un bell'articolo sul "No-Till" e sulle tecniche di coltivazione intensiva ma a basso impatto ambientale.
|
![]() |
![]() |
![]() |
#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Messaggi: 9576
|
Quote:
purtroppo info in giro se ne trovano poche, l'ultima che ho trovato è di un progetto sempre con Vallerani in Cina, che era iniziato nel 2006 e ha dato dei risultati insperati, anche perchè la zona, l'Inner Mongolia cinese: nel frattempo fu pure colpita da una siccità che aveva dimezzato le precipitazioni. Adesso che la Cina se ne è accorta che il metodo funziona i progetti si sono moltiplicati alla cinese ![]() http://www.newsitaliapress.it/pages/...id_lnk=12_4498 "Pechino - Un trattore New Holland della serie TM175 con due aratri speciali progettati da Venanzio Vallerani e prodotti dalla Nardi, combattono il processo di desertificazione con un progetto pilota che prevede l'applicazione delle tecnologie del sistema Vallerani nella contea di Balinzuo nella regione autonoma dell'Inner Mongolia in Cina. Azienda globale attiva nella costruzione e commercializzazione di macchine per l'agricoltura, New Holland è un brand di CNH (NYSE: CNH) e società controllata del Gruppo Fiat (FIA.MI). Il progetto pilota finanziato con un accordo bilaterale tra il Ministero italiano dell'Ambiente e il Territorio e la State Forestry Administration of the People's Republic of China si è rivelato un successo. Il progetto prevedeva, a partire dall'aprile 2006, di sottrarre al deserto circa 1.000 ettari di terra in cinque anni. Dopo solo tre anni, i numeri sono più che raddoppiati e sono stati restituiti alla coltivazione ben 2.500 ettari. Naturale, quindi, che il progetto sia stato finanziato nuovamente per il 2008 e che dai cinesi sia partita la richiesta di avviare altri progetti simili su grandi superfici con il sistema Vallerani, e sempre a fianco di New Holland. Venanzio Vallerani, umbro, 84 anni, agronomo tropicalista, è uno dei massimi esperti di lotta alla desertificazione e ha ricevuto ambiti riconoscimenti e risultati in tutto il mondo. Il sistema brevettato da Vallerani consiste nell'uso di aratri speciali in grado di scavare semilune o solchi divisi creando microbacini che agevolano la raccolta e concentrazione delle risorse scarse ancora disponibili (acque meteoriche e di ruscellamento, terra fina superficiale e sostanza organica) e quindi agevolare la restituzione delle terre alle coltivazioni. La meccanizzazione di questo processo è vitale per adempitrattorecampo.jpgere alle tre convenzioni delle Nazioni Unite: lotta alla desertificazione, mantenimento della biodiversità e lotta ai cambiamenti climatici; la sola forza fisica dell'uomo non può sconfiggere il problema; la sola desertificazione causa la perdita di oltre 12 milioni di ettari all'anno. Lodovico Tarabini, che ha presentato il progetto per la CNH Italia Spa, racconta: "Abbiamo fornito il mezzo e tutta l'assistenza tecnica necessaria in loco; abbiamo scelto un trattore New Holland di 180 cavalli di potenza con 4 ruote motrici in grado di sviluppare tutta la potenza necessaria a dissodare il terreno e a lavorare a ritmi elevati". L'impegno richiesto ai mezzi è infatti durissimo, in quanto si deve lavorare in condizioni estreme, ai confini del deserto, lontano da tutto, con ritmi sostenuti e sollecitazioni meccaniche inusuali, per poter arare il maggior numero di ettari da rimboschire prima dell'arrivo delle piogge. La partnership tra New Holland e Vallerani si è consolidata anni fa nell'ambito del "Progetto Acacia", finanziato dalla FAO in collaborazione con il governo italiano, attraverso cui trattori New Holland della Serie TM155 insieme ad un pacchetto di ricambi e assistenza e il sistema Vallerani, sono stati impegnati nella zona subsahariana per arginare l'avanzata del deserto. Il progetto ha permesso alle popolazioni rurali del Burkina Faso, del Ciad, del Kenya, del Niger, del Senegal e del Sudan di strappare oltre 13 mila ettari al deserto, rendendoli fertili, e di impiantare coltivazioni di Acacia, con la quale si produce gomma commestibile oggi assai richiesta dal mercato, contribuendo a dare un valido reddito alle popolazioni locali." del progetto in Burkina Faso su youtube c'è anche un video bello corposo http://it.youtube.com/watch?v=SK3_YniDjoM Quello he non capisco è il silenzio della TV e massmedia tutti persi dietro a minch#@te: qui abbiamo uno dei maggiori esperti al mondo per la lotta alla desertificazione, che inventa una metodologia valida efficace, poco costosa, e che porta a risultati rapidamente, e praticamente sono vent'anni che si sbatte a destra e a manca per farsi sentire, e silenzio niente si muove. A uno così bisognerebbe iniziare a intitolare vie e piazze e pure qualche monumento, praticamente se la guerra per l'acqua ancora non è scongiurata almeno quella per accapararsi le risorse alimentari forse è scongiurata, sempre se si decide un impiego esteso del sistema. E il bello è che ha pure una certa età, 84 anni non sono pochi. Ultima modifica di giacomo_uncino : 08-09-2008 alle 09:39. |
|
![]() |
![]() |
![]() |
Strumenti | |
|
|
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 04:37.