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ORGOSOLO: DOPO PEPPINO MAROTTO, ALTRI 2 MORTI
ORGOSOLO: DOPO PEPPINO MAROTTO, ALTRI 2 MORTI
NUORO - Due fratelli, Salvatore ed Egidio Mattana, 47 e 45 anni, sono stati uccisi ad Orgosolo, un duplice omicidio sembra collegato con quello di Peppino Marotto, poeta-sindacalista di 82 anni, figura di spicco negli ambienti politico-sindacali e culturali della Sardegna, ucciso con sei colpi di pistola nel centro del paese il 29 dicembre scorso. Per quell'omicidio, era sospettato Raffaele, fratello delle due ultime. A scoprire il duplice delitto sono stati alcuni confinanti dei due allevatori, che sono accorsi sul posto dopo aver sentito le detonazioni e che hanno subito dato l'allarme, telefonando con un cellulare al 113. Secondo i primi rilievi, si ritiene che all'agguato abbiano partecipato almeno due sicari. Secondo i primi accertamenti, sembra che uno dei due fratelli Mattana abbia tentato in extremis la fuga, ma avrebbe fatto solo qualche passo (il corpo era fuori dall'abitacolo della Fiat Panda) prima di cadere e di ricevere il colpo in viso che l'ha sfigurato, particolare che viene interpretato come significativo non già di una vendetta personale ma come una sorta di "giustizia della comunità" contro chi l'avrebbe infangata con l'omicidio Marotto. Il posto dove è avvenuto il duplice omicidio è molto impervio e difficile da raggiungere e si trova vicino al bivio per Galanoli, una località entrata nella storia del banditismo sardo che ha visto proprio a questo incrocio consumarsi conflitti a fuoco, rilascio di sequestrati e altri episodi di criminalità. Sul posto si è recato il Procuratore della Repubblica del tribunale di Nuoro, Antonio Amoroso, accompagnato dal sostituto Daniele La Rosa. I corpi non sono stati ancora rimossi in attesa dell'arrivo dei carabinieri del Ris. Si è intanto appreso, che oltre a un conflitto a fuoco con i carabinieri, ingaggiato alcuni anni fa da Raffaele Mattana, il fratello delle vittime, che aveva scambiato i militari per banditi (per questo fatto era stato condannato a 8 anni), uno dei morti era sfuggito una decina di anni fa a un tentativo di omicidio. Uno sconosciuto aveva sparato alcuni colpi di arma da fuoco contro l'auto sulla quale viaggiava con la madre e la sorella, Maria Pina, che ha 42 anni. Proprio quest'ultima era rimasta leggermente ferita di Giorgio Greco NUORO - La "rivoluzione" della rete è arrivata anche negli ovili (come testimoniano le vendite on-line del suo pecorino da parte di un allevatore) ma non ha intaccato tradizioni e riti ancestrali delle zone interne della Sardegna, a cominciare da quelli che vogliono la giustizia affidata non ai Codici ma a quelle regole non scritte che lo scrittore-docente Antonio Pigliaru raccolse nello studio "La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico". E i due delitti, con tre vittime, avvenuti nell'ultima settimana a Orgosolo, fanno rimpiombare il paese-simbolo di tale realtà in questo "tempo immutabile" dove il passato sembra convivere col presente e proiettarsi sul futuro. I FATTI - Sono quasi le 16,30, quando alcuni allevatori che stanno accudendo il loro bestiame nelle campagne di Orgosolo, a breve distanza da Galanoli, località entrata negli annali del banditismo (zone di passaggio o rilascio di sequestrati, di conflitti a fuoco, omicidi e altri episodi di criminalità), sentono una serie di detonazioni provenire dall'ovile dei fratelli Mattana. Accorono sul posto e trovano i fratelli Salvatore e Egidio, 47 e 45 anni, riversi per terra o nell'abitacolo della loro Panda, crivellati di colpi di fucile. Gli ultimi, una sorta di "marchio", al viso quasi a voler "cancellare" l'immagine delle vittime. Danno subito l'allarme, chiamando col cellulare il 113 e sul posto, molto impervio, arrivano poco dopo gli agenti del Commissariato di Orgosolo e quelli della Squadra Mobile della Questura di Nuoro, raggiunti più tardi dai Carabinieri del Comando provinciale, e dai magistrati, il Procuratore di Nuoro, Antonio Amoroso e il suo sostituto Daniele La Rosa. Anche se si attende per rendere nota l'identità delle vittime (i Mattana sono tre fratelli e una sorella), tra gli inquirenti si fa subito strada l'ipotesi di un collegamento con un altro delitto che dopo anni di silenzio-assenza ha riportato il nome di Orgosolo sulle pagine della cronaca nera. L'OMICIDIO DEL POETA-SINDACALISTA - Sabato scorso, antivigila di capodanno, nel centro del paese, viene ucciso, con sei colpi di pistola, un personaggio molto noto in tutta la Sardegna e in diversi ambienti (soprattutto sindacali) nazionali, Peppino Marotto, 82 anni, definito il poeta-sindacalista. Una morte apparentemente inspiegabile, ma che proprio per le circostanze (in pieno giorno, poco dopo le 10,30, vicino all'edicola dove aveva appena comprato i giornali) e la notorietà della vittima suscita molti interrogativi. IL FILO UNITARIO - E' quello che sembra collegare i due episodi. I fratelli Mattana sono, infatti, vicini di casa della famiglia Marotto e proprio su uno di loro si erano appuntanti negli ultimi giorni le attenzioni degli investigatori. Si parla di un "bisticcio tra vicini", un fatto di per sé banale, ma che va inquadrato nel contesto di un paese dove anche un rimprovero ad alta voce può diventare un'offesa che non si cancella con le scuse o una stretta di mano. I Mattana sono poi considerati dalle forze dell'ordine abbastanza "turbolenti", uno di loro è sfuggito in passato a un tentativo di omicidio e un altro ingaggiò un conflitto a fuoco con i carabinieri che disse di aver scambiato per banditi che volevano assalire il suo ovile. REAZIONI E VISITE - L'uccisione di Marotto provoca una marea di reazioni, quasi tutte improntate all'indignazione e i funerali registrano una partecipazione corale del paese che si stringe intorno alla famiglia per esprimere solidarietà e vicinanza umana, ma anche ferma condanna. E questo atteggiamento é apparso ancora più palese quando si è recato ad Orgosolo il prefetto Antonio Pitea, profondo conoscitore della realtà barbaricina. La sua - come sottolinea - è una visita istituzionale, che vuole testimoniare che non c'é un'emergenza sociale e che nessuno deve "criminalizzare" Orgosolo. "Sono due delitti inquietanti - ha spiegato Pitea, con riferimento all'uccisione dei due fratelli e all'omicidio Marotto - che richiedono una forte e tempestiva risposta giudiziaria, ricordandoci sempre che la sicurezza, tema più che mai attuale, non può prescindere dall'efficacia di tale risposta. Purtroppo, c'é ancora qualcuno che equivoca tra problemi di ordine pubblico e problemi di sicurezza pubblica. Ribadisco che ad Orgosolo non c'é un problema di ordine pubblico da affrontare con reazioni di massa, ma piuttosto di sicurezza pubblica che è ben altra cosa e che, in ogni caso, non può prescindere dal superamento di resistenze culturali". http://www.ansa.it/opencms/export/si..._16131290.html |
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spari per offese e balentia.
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