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[Thread Ufficiale] Final Fantasy X e X-2
Ecco le recensioni di FFX e del suo sequel, FFX-2
-------------------------------------------------------------------------- Final fantasy x E' forse inutile presentare la serie Final Fantasy, nel bene o nel male, resta una delle serie di GdR di stampo giapponese più longeve e note fra il pubblico console. Dal 1997 Square, puntuale come un orologio (o quasi), anno dopo anno non ha fatto mancare un nuovo capito della sua saga di punta per nutrire lo stuolo di fan che di volta in volta diventava sempre più numeroso. Eppure attorno a questo decimo capitolo si respira un'aria di trepidante attesa come non mai. Per cui diciamolo subito, Final Fantasy X è veramente un bel gioco nel suo genere. Giocare a Final Fantasy X è stata una vera sorpresa, le novità introdotte dal team capeggiato da Kitase sono corpose e rendono questo decimo episodio decisamente uno fra i migliori mai pubblicati. Ora, con più calma, vi spieghiamo anche perché siamo rimasti così favorevolmente compiaciuti. THIS IS MY STORY La prima cosa che colpisce è il nuovo impianto narrativo. Per la prima volta, infatti, viene introdotta una voce narrante, rappresentata dal protagonista, Tidus, che racconta la "sua storia" come in un lungo flash-back e ce la racconta con la sua voce. Questo perché fra le varie novità introdotte con Final Fantasy X c'è anche l'aspetto vocale: ogni protagonista è stato ben doppiato da attori americani. Era questo forse uno degli aspetti che si temeva di più: voci sbagliate e doppiaggio poco professionale, possono anche "ammazzare" un videogioco. Fortunatamente, le voci scelte, danno maggior vitalità ai personaggi, creando un coinvolgimento più intenso. E' bene precisare che le voci sono rimaste in inglese, ma sono sottotitolate in italiano. Allo scopo di rendere i personaggi più espressivi e coinvolgere maggiormente il giocatore, è stato introdotto anche il Facial Motion System. Da questo punto di vista, il lavoro svolto dai programmatori è notevole, ma - in alcuni momenti - anche eccessivo e con risultati che sfiorano quasi il ridicolo. Il protagonista di questo decimo capitolo è Tidus, un famoso campione di Blitzball della squadra di Zanarkand, uno sport a metà strada fra la palla nuoto, il calcio e il basket che si svolge sott'acqua. Durante un'importante partita, Zanarkand è attaccata e distrutta da un essere misterioso e dal quel momento per Tidus nulla sarà più come prima. Si ritroverà, infatti, solo su Spira, un mondo flagellato dall'incubo di Sin, un essere che semina morte e distruzioni. Il destino vorrà che Tidus diventi uno dei guardiani di Yuna, una giovane invocatrice che ha intrapreso un lungo pellegrinaggio per ottenere "l'Invocazione Suprema", in grado di sconfiggere Sin. Ma nulla accade mai per caso e questo viaggio assumerà vari aspetti e significati. Oltre ai già citati Tidus e Yuna, gli altri guardiani fanno da comprimari. I personaggi nel loro complesso sono ben caratterizzati e approfonditi, ognuno di loro è mosso da motivazioni profonde e le diverse personalità si colgono e fondono creando un gruppo di personaggi eterogeneo che è un piacere gestire. Le sottotrame che si dipanano, rendono la storia in generale ricca e ben narrata, lasciando pochi "buchi" di sceneggiatura, un difetto che invece aveva caratterizzato soprattutto i precedenti due capitoli. La trama cattura e coinvolge, spingendo il giocatore verso l'inevitabile finale spinto dalla foga di scoprire come si evolveranno gli eventi. Ai momenti drammatici si alternano quelli ironici: ottimi sono per esempio i punti in cui Lulu (la maga nera guardiana di Yuna) non manca di rimarcare la stupidità o il pessimo gusto dell'abbigliamento di Tidus e lo stesso Tidus, forse un po' eccessivo all'inizio, col progredire della storia diventa più accettabile e credibile. Non mancano i colpi di scena e certe sequenze sono quasi commuoventi. I temi trattati in Final Fantasy X sono "maturi", come il legame genitori-figli, l'accettazione del proprio destino e soprattutto è predominante il tema della morte. Ma quel che emerge è il tema dell'uomo fuori dal suo tempo e dai suoi luoghi, alle prese con una realtà che non gli appartiene. Quasi come una metafora del ruolo del giocatore in Final Fantasy e al contempo una sorta di "manifesto" (citando le parole del nostro Alessandro Paglia) del GdR secondo Square. Tidus da subito chiarisce che quella è la sua storia e noi siamo solo invitati a seguirlo nel doppio ruolo di spettatori e protagonisti. Un ruolo, questo, destinato a cambiare con l'avvento di Final Fantasy XI Online, dove sarà il giocatore fautore della sua storia. STANDARD O MASTER? Il gameplay di Final Fantasy è rimasto sostanzialmente invariato nel corso degli anni, fossilizzato su un sistema di combattimento a turni con scontri casuali. Anche questo decimo capitolo rimane fedele alla linea, ma da subito capiamo che non è proprio come tutti gli altri. Le maggiori novità infatti risiedono proprio nel sistema di combattimento. Inoltre, il gioco PAL è tratto da Final Fantasy X International, una versione più ricca pubblicata solo in Giappone con sezioni di gioco, abilità e sotto giochi aggiuntivi rispetto alle normali versioni NTSC, ma soprattutto ci sono due Sferografie diverse fra cui optare. Infatti, la prima cosa che viene chiesta appena inserito il gioco nella PlayStation 2 è di scegliere fra due metodi diversi di gestire lo sviluppo dei personaggi: Sferografia standard o master. Standard consente uno sviluppo omogeneo dei personaggi, mentre Master ne permette una gestione più libera ma più rischiosa, con il pericolo di condurre male la crescita di un personaggio. La Sferografia è forse uno dei sistemi più interessanti e divertenti introdotti in un Final Fantasy dai tempi dei Materia del capitolo sette. Per aumentare le statistiche dei personaggi o apprendere nuove abilità magiche e di attacco bisogna attivare le Somatosfere. In Final Fantasy VII vi erano armi e armature con slot liberi per inserire i diversi Materia, qui gli slot sono posti sulla Sferografia, predisposti per accogliere le varie tipologie di sfere che una volta collocate, incrementano la difesa fisica o magica, i punti magia o salute, oppure attivano varie abilità e una volta posizionate non si possono rimuovere. La Sferografia funziona come una sorta di scacchiera su cui muovere i personaggi per raggiungere i vari spazi e inserire le sfere che si guadagnano soprattutto in battaglia. L'ampiezza dei movimenti sulla Sferigrafia dipende esclusivamente dal Livello Sfera (Lv. S) del personaggio e aumenta guadagnando Punti Abilità (AP) in battaglia. Un ottimo sistema per rendere più sopportabili gli scontri random, poiché si innesca quel meccanismo che spinge a voler guadagnare sempre più punti per poter spostare i personaggi lungo la griglia e potenziarli il più possibile. Bisogna ammettere che funziona perfettamente, grazie anche al fatto che, rispetto ai precedenti capitoli, il numero di scontri random è meno fastidioso ed è invece più facile incappare in Boss e mostri impegnativi che danno molti AP. Tutto ciò non risolve di certo il problema dei poco amati scontri casuali , ma sicuramente li rende meno monotoni e in alcuni casi anche più impegnativi. Anche l'azione durante gli scontri è più dinamica, grazie alla possibilità di ruotare in battaglia i membri del party. Fermo restando che il party è sempre formato da tre elementi, durante gli scontri possono esser sostituiti, per utilizzare le abilità di un altro personaggio. Inoltre, gli scontri sono resi più strategici (e in questo si nota la mano di Tsuchida fautore del Battle System di Front Mission 3) dall'abolizione dell'Active Time Battle (ATB), in favore del Conditional Turn-Based (CTB). Sul lato destro dello schermo vi è una barra che raffigura l'ordine di attacco del party e dei nemici, la scelta di determinati attacchi, influisce su quest'ordine e permette di gestire in modo più strategico e funzionale le fasi di attacco o di cura dei personaggi. Per la prima volta non ci troviamo di fronte a una semplice "variazione sul tema", ma il corposo insieme di novità introdotte, rende il gioco forse uno dei titoli della serie più originali degli ultimi tempi, soprattutto rispetto agli ultimi due che peccavano forse un po' troppo di "autocitazionismo". Sia chiaro, anche Final Fantasy X risente del legame diretto con il capitolo otto, il team di sviluppo per gran parte è il medesimo, ma ne prende alcuni spunti e li perfeziona, come l'uso degli Aeon (l'ennesimo modo per identificare le Summon). Sia qui sia in Final Fantasy VIII le Summon una volta evocate (solo Yuna può farlo), sostituiscono il party e hanno abilità, punti salute e magia esattamente come un normale personaggio. Anche le Turbotecniche dei personaggi o attacchi speciali, ricordano quelli di Final Fantasy VIII. Per eseguire questi attacchi, ogni personaggio ha una tecnica peculiare: per Tidus bisogna fermare al momento esatto la barra che scorre sullo schermo, Auron sfrutta una combinazione di tasti (come Zell) e Wakka ha una slot-machine. Anche il modo di ottenere la Turbotecnica varia, infatti crescendo di livello si acquisiscono modalità di incremento differenti. COME PRIMA, PIU' DI PRIMA... TI AMERO' Final Fantasy X sfrutta per la prima volta un motore grafico in 3D e, oltre alle solite sequenze in computer grafica, come sempre di ottima fattura, l'azione di gioco vera e propria è intervallata da sezioni realizzare sfruttando il motore grafico del gioco. Ci sono ancora degli sfondi pre-renderizzati, ma questa volta le ambientazioni sfruttano il 3D, che permette anche di inserire nei fondali alcuni elementi che li animano, aumentandone il fascino e il realismo. E' un 3D, però, non sfruttato a pieno, dato che non c'è possibilità di ruotare le telecamere o di muovere i personaggi sfruttando tutti gli assi. E' uno sforzo di programmazione che apprezziamo, ma ci chiediamo quale sia la sua effettiva utilità ai fini del gioco. In ogni caso le texture sono di ottima fattura, a parte qualche fliccherio o scalettatura, mentre la qualità e la varietà degli ambienti è ottima. Nel suo complesso il gioco è visivamente piacevole. Anche gli effetti speciali sono spettacolari, le magie e gli Aeon sono arricchiti da effetti luce e animazioni sono sbalorditive. Il mondo di Spira ha un aspetto molto esotico e vivido, le aree da esplorare sono vaste e l'introduzione di una piccola mappa a lato dello schermo aiuta nell'esplorazione. Le diverse località sono realizzate da strutture architettoniche che enfatizzano le differenti culture che popolano il mondo di Spira e sono veramente deliziose. Il fatto di interrompere l'azione di gioco con sequenze animate, può essere sicuramente funzionale al fine narrativo, ma dal punto di vista dell'azione pura, soprattutto nelle fasi iniziali del gioco, rischia di infastidire. Per spezzare la linearità della trama, non mancano i vari sotto-giochi che hanno sempre caratterizzato la serie. Mentre in Final Fantasy VIII e in Final Fantasy IX c'erano le carte, qui c'è il Blitzball: sarà compito vostro reclutare i membri per comporre la vostra squadra e gareggiare in un vero torneo. Ma non c'è problema, ci sono anche le gare dei Chocobo, l'Arena e tutta una serie di segreti da scovare sparsi per il mondo di Spira che completano l'avventura di Final Fantasy X. Le musiche questa volta sono state realizzate da un trio d'eccezione: a Nobuo Uematsu si affiancano i talenti di Hamauzu (Saga Frontiers) e Nakano, tre fra i più fulgidi talenti di Square, che ci hanno regalato sempre ottime colonne sonore e anche questa volta hanno confezionato melodie che sottolineano in modo impeccabile i vari momenti della storia. E' ottimo notare anche come i settaggi del gioco siano stati realizzati tenendo presente sia le esigenze dei giocatori più esperti sia dei neofiti. Apprezzabile il poter ridurre la durata delle animazioni degli Aeon o di eliminare i sottotitoli, ma encomiabili sono anche gli aiuti che vengono in soccorso a coloro che si avvicinano per la prima volta a un titolo come questo: la mappa, i suggerimenti e i tutorial sono sempre disponibili e aiutano a capire come affrontare i diversi nemici. La localizzazione in italiano è senza infamia e senza lode, ma non mancano delle imprecisioni, soprattutto evidenziate dal parlato in inglese. E' come se fosse stata favorita più la sintesi, forse per garantire i tempi di lettura dei sottotitoli, che non la fedeltà verso il parlato. Fortunatamente non è nulla di scandaloso. La versione PAL di Final Fantasy X è a 50 Hz e presenta le classiche bande nere con conseguente schiacciamento dell'immagine. Nulla che precluda la giocabilità e a lungo andare ci si abitua anche, resta però l'amaro in bocca per questa conversione, soprattutto considerando l'importanza del titolo in questione e il tempo impiegato per localizzarlo. Durante la conferenza stampa che ha preceduto il lancio del gioco è stato spiegato che era impossibile ottimizzare Final Fantasy X a 60 Hz a causa del sincrono con il labiale (un sincrono che in ogni caso non è sempre perfetto), ma resta in ogni caso una certa delusione, perché il gioco visivamente ne risente. In conclusione, chi ha amato la serie può stare tranquillo, questo Final Fantasy è un ottimo decimo capitolo. Chi non conosce Final Fantasy e vuole sperimentare un GdR di stampo nipponico, può trovare molti spunti interessanti e gli aiuti per rendere quest'esperienza poco frustrante non mancano. I più esigenti invece posso cimentarsi con la Sferografia Master e sbizzarrirsi nel completare tutte le sottomissioni e cercare tutti i segreti, che sono parecchi. Final fantasy X-2 L'effetto più eclatante scaturito dalla recente fusione tra i colossi giapponesi Squaresoft ed Enix va forse ricercato nell'astuto sfruttamento commerciale condotto dal nuovo publisher sul popolarissimo "brand" Final Fantasy, sottoposto a una massiccia campagna di espansione verso gusti e generi in gran parte differenti rispetto al passato. Con il suo undicesimo episodio, la storica serie nata nel 1987 si appresta infatti a diventare un universo online anche nel vecchio continente, tornando inoltre sotto forma di "hack'n slash" con Final Fantasy Crystal Chronicles per il pubblico del Nintendo GameCube; senza dimenticare poi l'ultima apparizione "strategica" del franchise su GameBoy Advance risalente solo a qualche mese fa... Nella fattispecie la nuova incarnazione della saga per PlayStation 2 mira a rileggere in senso "pop" il respiro epico del precedente decimo capitolo, rivoluzionando tanto la collaudata struttura narrativa del franchise quanto i toni e le atmosfere che contraddistinguevano il mondo di Spira: un compromesso destinato a inseguire l'utenza femminile salvo preservare l'interesse e l'attenzione dei maschietti, magari anche per mezzo delle vertiginose scollature esibite dalle tre protagoniste. WHAT CAN I DO FOR YOU? L'idea di realizzare un seguito delle vicende narrate in Final Fantasy X spezza la tradizionale discontinuità esistente tra i capitoli della saga, dove ciascuna nuova uscita raffigura sempre un universo indipendente e popolato da personaggi inediti. Il primo capitolo "parallelo" della serie rappresenta comunque anche un importante terreno di sperimentazione per gli sviluppatori Square Enix, stavolta liberi dall'esigenza di mantenere intatti tutti i connotati tipici del franchise: malgrado lo storyline prosegua gli eventi narrati nell'episodio precedente, la trama sembra rivestire stavolta un ruolo marginale rispetto al passato, con la sua strana suddivisione in missioni e capitoli (cinque, per un totale di quindici città). Il gioco propone infatti una struttura libera che consente di scegliere in maniera autonoma il nostro percorso e di scartare le avventure secondarie perdendo però alcuni sviluppi significativi della storia; segnaliamo a questo proposito la presenza di sei finali distinti fruibili sulla base delle differenti scelte compiute lungo il percorso. Ne deriva un intreccio forse meno coinvolgente eppure intuitivo, fresco e leggero, raccontato dalla voce fuori campo di Yuna attraverso l'espediente narrativo del flashback. Sebbene il plot viva una progressiva escalation verso toni maggiormente impegnati (il pericolo di un'ennesima guerra tra fazioni resta sempre dietro l'angolo), la temporanea pacificazione di Spira comporta un'atmosfera più rilassata che apre il campo al tema dell'amicizia e del cambiamento. Dismessi gli abiti da evocatrice, la protagonista risulta ora impegnata con l'amica Rikku e la "cuginetta" Paine nella ricerca di alcune affascinanti sfere magiche dove vengono custodite le memorie del passato, proprio come quella raffigurante la misteriosa cattura del povero Tidus. Curiosamente il titolo limita i propri legami con il predecessore solo a qualche gustosa citazione, agli ambienti raffigurati e alla presenza della medesima eroina nel ruolo di figura centrale, garantendo contenuti facilmente fruibili pure per i novizi dei Role Playing Game giapponesi: l'implementazione di un comando relativo al salto, la semplificazione del sistema di combattimento e l'innesto di molti sfiziosi mini-game costituiscono d'altronde concessioni "arcade" nient'affatto trascurabili. L'assenza di una vasta area di gioco dove muovere il gruppo in cerca di location visitabili facilita infine l'esplorazione dell'ambientazioni e limita le chance di perdersi nell'immenso universo concepito dagli sviluppatori, danneggiando però drasticamente la libertà d'azione degli utenti. 1000 WORDS Strano a dirsi, ma i motivi d'interesse primari dell'ultima produzione Square Enix non risiedono nelle suggestioni evocate dallo storyline o nel respiro epico dell'avventura (decisamente troppo frivola e leggera), bensì in un sistema di combattimento inedito, veloce e più spettacolare che mai. Malgrado il publisher assicuri una durata complessiva superiore alle cinquanta ore di gioco, il calcolo include tutte le missioni secondarie e una serie di diversivi purtroppo inutili per il completamento del titolo. I veterani della saga rischieranno inoltre di trovare le peripezie di Rikku, Yuna e Paine estremamente facili se confrontate con gli episodi precedenti, nonostante il numero di scontri sembri oltremodo accresciuto rispetto al passato. Lo scarso interesse per una trama nebulosa e poco immersiva non oscura fortunatamente le rinnovate meccaniche di base proposte dagli sviluppatori, forti del vasto campionario di novità inserite: malgrado Final Fantasy X-2 eviti di stravolgere la tradizionale impostazione "random" delle battaglie e mantenga inalterata la loro controversa struttura a turni, il ritmo incalzante delle sfide casuali ne fa per esempio quasi un'esperienza "real time". Con l'"Active Time Battle", la scelta degli incantesimi, degli oggetti e degli attacchi da utilizzare non interrompe il fluire dell'azione, ma espone il giocatore alle iniziative dei nemici, generando un ritmo sempre adrenalinico, caotico, comunque estremamente coreografico. Senza dimenticare le combo attivabili con gli attacchi simultanei delle protagoniste, una vera festa di colori ed effetti speciali. Se il volume forse eccessivo di combattimenti finisce per spezzare drasticamente la scorrevolezza delle missioni, occorre tuttavia rendere omaggio all'ottima idea di semplificare la fuga dagli assalitori con un comando stavolta davvero efficiente. Il geniale meccanismo di gestione dei personaggi mescola lo "Sphere Grid" del capitolo scorso con la varietà di "Jobs" proposta dal recente Final Fantasy Tactics Advance, dove i protagonisti potevano scegliere mestieri differenti e acquisire determinate abilità per ogni lavoro. Il numero effettivo di classi interpretabili da ciascun membro del party coincide con la quantità di sfere applicabili alle rispettive "Garment Grid", comprendendo quella di maga, ladra, alchimista o guerriera. L'apprendimento delle relative capacità deriva invece dall'ammontare di successi conseguiti nelle lotte con i rivali grazie alla "skill" scelta. Realizzati con un'eccezionale maestria e animati da uno spirito leggero e rilassante, i tanti mini-game inclusi in fase di programmazione denotano un design felicissimo, ma assicurano anche un'impareggiabile supporto alla longevità del prodotto. Tra corse contro il tempo, puzzle assolutamente fuori di testa, qualche esperimento in stile Tamagotchi, e azzeccate rivisitazioni del "domino", i rari momenti morti presenti nella quest principale diventeranno più vivi che mai! Segnaliamo infine l'ottima interfaccia impiegata per i menu e il gustoso tutorial incarnato dalle spiegazione di Shinra mentre desta legittime perplessità l'impossibilità di regolare la pur discreta telecamera virtuale. NON E' TUTT'ORO QUEL CHE LUCCICA Benché il numero di poligoni su schermo non raggiunga le vette toccate da Dark Chronicle o Beyond Good And Evil, la definizione delle coloratissime texture applicate agli ambienti esterni rende il titolo un'autentica gioia per gli occhi e contribuisce a diversificarne le location rispetto a Final Fantasy X. Le qualità registiche mostrate dai filmati pre-renderizzati (e in particolare dalla splendida presentazione iniziale) fanno rimpiangere il numero esiguo di full motion video implementati, mentre la caratterizzazione dei personaggi sfiora di poco l'eccellenza: i costumi delle protagoniste denotano per esempio una cura per i dettagli veramente unica nell'odierno panorama videoludico, senza contare la varietà degli oltre duecento nemici inseriti... Peccato solo per la scarsa fluidità delle animazioni (ma le espressione facciali delle protagoniste sono da capogiro!) e per una localizzazione PAL ancora deficitaria nel supporto alla modalità video a 60 Hz: basta guardare le enormi bande orizzontali o fare un confronto con le versioni NTSC per accorgersene. Semmai l'unica vera perplessità circa la cornice grafica dell'ultima fatica Square Enix risiede proprio nei suoi toni esageratamente "pop" e leggeri, di certo in linea col taglio iper-frivolo del nuovo episodio eppure probabilmente indigesti agli appassionati storici del franchise. Le discutibili scelte tecniche operate dal team responsabile si riflettono anche su un accompagnamento musicale meritevole per la compressione delle tracce audio, ma davvero noioso sul piano strettamente melodico, dove l'assenza del compositore Nobuo Uematsu lascia purtroppo il segno. Il doppiaggio in lingua inglese raggiunge invece vette di livello quasi cinematografico, specialmente nella voce fuori campo di Yuna. Pensato forse per allargare il bacino d'utenza della saga verso un pubblico maggiormente eterogeneo e meno legato agli stilemi fantasy dei predecessori, il gioco rischia invece di scontentare i vecchi estimatori del franchise per colpa di atmosfere poco coinvolgenti, dell'inconsistente storyline proposto dagli sviluppatori e di una durata complessiva tutto sommato limitata. La seconda avventura nel mondo di Spira trova però un degno riscatto in una struttura del gameplay immediata, profonda e avvincente, dove le rinnovate meccaniche di base, lo spettacolare sistema di combattimento, le gustose citazioni e i tanti mini-game presenti ne giustificano almeno parzialmente il successo. Eppure la magia dei vecchi episodi rimane tremendamente lontana... ---------------- Fonte: nextgame -------------------------------------------------------------------------- Sono aperte le discussioni su questi due giochi!
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Concluso felicemente con: Rambo87 - lord_cianix |
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