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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Regione Lombardia: verso la crisi di governo.
Bocciati sei articoli dell'assestamento di bilancio
La Regione Lombardia verso la crisi Il presidente Roberto Formigoni ha aperto una verifica di maggioranza: «Non nascondo la gravità di quanto accaduto» MILANO -Il presidentedella Regione Roberto Formigoni chiede la verifica di maggioranza in Regione Lombardia. La decisione è stata presa dopo che, nell'aula del Consiglio regionale lombardo, la Lega Nord si è astenuta dal voto di 7 articoli emendati dell'assestamento di bilancio 2005. Dopo la richiesta di fare tornare in Commissione il provvedimento intero dell'assestamento, Formigoni si è pronunciato sulla verifica. «Il rinvio è un gesto di responsabilità - ha spiegato Formigoni - ma non voglio nascondere la gravità di quanto accaduto. Il provvedimento di assestamento era stato approvato unanimemente dalla Giunta, compresi gli assessori leghisti. Il voto di astensione di oggi equivale a un voto di opposizione. Chiedo la verifica di maggioranza da subito per garantire il governo della Lombardia ai cittadini. Sarà mia premura poi informare il Consiglio regionale». SCONTRO FORMIGONI-CE' ALL'ORIGINE DELLA CRISI - L'origine dello stallo politico in Regione dipende in buona parte dalla vicenda che divide il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e l'assessore leghista (attualmente sospeso) Alessandro Cè. Dopo oltre un mese di polemiche, riunioni, vertici, contatti fra i partiti, colloqui ad Arcore e dichiarazioni incrociate, al Pirellone è arrivato il momento della resa dei conti. Sulla vicenda era intervenuto anche Umberto Bossi che aveva detto agli uomini di Formigoni: «Se dobbiamo togliere il nostro uomo, allora anche gli altri debbono togliere i loro». Come dire: fuori Cè, ma via anche Giancarlo Abelli, l'assessore alla Famiglia vicinissimo al governatore e additato più volte dalla Lega come il prezzo necessario per chiudere la vicenda. 04 ottobre 2005 http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...ombardia.shtml Votazioni anticipate in Lombardia sarebbero proprio la classica ciliegina sulla torta.:d |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Messaggi: 1831
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LA «SOLUZIONE MARONI» - Non ha sbloccato la situazione l'ipotesi proposta dalla Lega che avrebbe suggerito il nome dell'attuale ministro del Welfare, Roberto Maroni, come assessore lombardo a Sanità, Famiglia e Welfare, nell'ambito di un ridisegno globale delle deleghe in Regione Lombardia, volto a risolvere la questione aperta dallo scontro Cè-Formigoni. Lo stesso Maroni ha detto che per lui «Sarebbe un grande onore diventare assessore della Lombardia. Sarei ministro nella mia regione».
ANNULLATA SEDUTA SUL CASO CE' - Mercoledì non si svolgerà la seduta del consiglio regionale in cui si doveva discutere del caso Cè. Dopo quanto è successo in aula e dopo la dichiarazione da parte del presidente della Regione, Roberto Formigoni, di una verifica di maggioranza, infatti, la seduta è stata sconvocata. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio, Attilio Fontana, poco prima di dichiarare chiusa la seduta. hanno aggiornato l'articolo, infatti sentivo giusto stamattina di maroni al posto di cè per tentare di ricucire. ps: immagino little quanto tu sia affranto per tutto ciò |
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#3 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Che il toro leghista incorni Formigon il matador?
Naaaa, non ci credo. Non può permetterselo. |
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#4 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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aaaaargh....portatore di cattive nuove P.S.: tanto in regione sono alla frutta, se non è oggi sarà domani, ma sono pronto a scommettere che a fine legislatura non ci arrivano |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Bocciati sei articoli dell'assestamento di bilancio
La Regione Lombardia verso la crisi Il presidente Roberto Formigoni ha aperto una verifica di maggioranza: «Non nascondo la gravità di quanto accaduto» MILANO - Il presidente della Regione Roberto Formigoni chiede la verifica di maggioranza in Regione Lombardia. La decisione è stata presa dopo che, nell'aula del Consiglio regionale lombardo, la Lega Nord si è astenuta dal voto di sette articoli (sei poi non otterranno abbastanza voti per l'approvazione) emendati dell'assestamento di bilancio 2005. Dopo la richiesta di fare tornare in Commissione il provvedimento intero dell'assestamento, Formigoni si è pronunciato sulla verifica. «Il rinvio è un gesto di responsabilità - ha spiegato Formigoni - ma non voglio nascondere la gravità di quanto accaduto. Il provvedimento di assestamento era stato approvato unanimemente dalla Giunta, compresi gli assessori leghisti. Il voto di astensione di oggi equivale a un voto di opposizione. Chiedo la verifica di maggioranza da subito per garantire il governo della Lombardia ai cittadini. Sarà mia premura poi informare il Consiglio regionale». SCONTRO FORMIGONI - CE' ALL'ORIGINE DELLA CRISI - L'origine dello stallo politico in Regione dipende in buona parte dalla vicenda che divide il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e l'assessore leghista (attualmente sospeso) Alessandro Cè. Dopo oltre un mese di polemiche, riunioni, vertici, contatti fra i partiti, colloqui ad Arcore e dichiarazioni incrociate, al Pirellone è arrivato il momento della resa dei conti. Sulla vicenda era intervenuto anche Umberto Bossi che aveva detto agli uomini di Formigoni: «Se dobbiamo togliere il nostro uomo, allora anche gli altri debbono togliere i loro». Come dire: fuori Cè, ma via anche Giancarlo Abelli, l'assessore alla Famiglia vicinissimo al governatore e additato più volte dalla Lega come il prezzo necessario per chiudere la vicenda. LA «SOLUZIONE MARONI» - Non ha sbloccato la situazione l'ipotesi proposta dalla Lega che avrebbe suggerito il nome dell'attuale ministro del Welfare, Roberto Maroni, come assessore lombardo a Sanità, Famiglia e Welfare, nell'ambito di un ridisegno globale delle deleghe in Regione Lombardia, volto a risolvere la questione aperta dallo scontro Cè-Formigoni. Lo stesso Maroni ha detto che per lui «Sarebbe un grande onore diventare assessore della Lombardia. Sarei ministro nella mia regione». ANNULLATA SEDUTA SUL CASO CE' - Mercoledì non si svolgerà la seduta del consiglio regionale in cui si doveva discutere del caso Cè. Dopo quanto è successo in aula e dopo la dichiarazione da parte del presidente della Regione, Roberto Formigoni, di una verifica di maggioranza, infatti, la seduta è stata sconvocata. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio, Attilio Fontana, poco prima di dichiarare chiusa la seduta. 04 ottobre 2005 http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...ombardia.shtml Si scornano, si scornano, oh se si scornano. |
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 369
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E' un avvertimento: ecco cosa succede se non passa la devoluzione.
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| Italiani Liberi | |
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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#8 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Messaggi: 1831
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Ma l'accordo raggiunto dopo 5 ore di trattativa non spegne i malumori
Intesa ad Arcore, crisi risolta in Lombardia Dopo l'incontro tra Bossi e Berlusconi anche Formigoni vede il premier. E accetta di lasciare al suo posto l'assessore leghista Cè MILANO - Silvio Berlusconi e Umberto Bossi riconfermano l’alleanza e la fiducia a Roberto Formigoni. Per iscritto, e stigmatizzando le intemperanze del passato. Mentre i due grandi contendenti, gli assessori Alessandro Cè (Lega) e Giancarlo Abelli (Forza Italia) resteranno entrambi al loro posto. È l’esito del summit di villa San Martino, ad Arcore, che dovrebbe chiudere la lunga crisi lombarda innescata dalla sospensione, lo scorso 29 agosto, dell’assessore leghista da parte del presidente Roberto Formigoni. Il faccia a faccia Bossi-Berlusconi, seguito da un incontro a più Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni (Fotogramma) volti, quello scuro di Roberto Formigoni e gli altri, neanche loro troppo solari, di Roberto Brancher e Giuliano Urbani per gli «azzurri» e di Maroni, Calderoli e Castelli per la Lega, ha dunque prodotto il risultato. Anche se tutte le implicazioni dell’accordo potranno emergere soltanto nelle prossime ore. Alla tradizionale «cena del lunedì» le pietanze servite sul desco di Arcore sono state molte e non tutte digeribili: devolution, legge elettorale, Tfr, ma soprattutto il caso Lombardia. Alla fine, dopo una discussione di quasi cinque ore, è tramontato il possibile assessorato per Roberto Maroni e la Casa delle libertà ha trovato un’altra strada. Che prevedibilmente sarà assai contestata dalle opposizioni. Formigoni è arrivato ad Arcore con pochi sorrisi da dispensare. Perché l’offensiva del Carroccio degli ultimi giorni l’ha messo nell’angolo e a fare ancora più male è il sospetto che Berlusconi abbia approfittato della vicenda per tenere sulla corda un potenziale futuro rivale. Il governatore si è convinto insomma che dalla crisi si deve uscire. Così, ieri avrebbe proposto a Lega e Berlusconi di concedere a Maroni - e a lui solo - la delega alla Sanità (che fu di Cè) e quella al Lavoro. Il governatore avrebbe invece opposto un rifiuto a cedere la delega all’Assistenza, chiesta dal Carroccio e oggi «regno» del grande avversario di Cè, Giancarlo Abelli. Sulla carta, esisteva comunque un piano B: la sostituzione di Abelli con Viviana Beccalossi (An). Ma anche in Alleanza nazionale i malumori sono molti, e la crisi suscita scintille tra il capo carismatico del partito in Lombardia, Ignazio La Russa, e la coordinatrice voluta da Fini, Cristiana Muscardini. Con la mano tesa di Formigoni e «la bacchetta magica» di Berlusconi, come la chiama Bossi, la soluzione è dunque arrivata. Fino all’ultimo però, la partita è rimasta aperta, troppi gli elementi aleatori. Lo stesso Maroni era per nulla entusiasta di lasciare Roma: «Non muoio dalla voglia di andare in Regione» ha detto ieri. Del resto l’idea di trasformare il ministro in assessore era stata di Giancarlo Giorgetti e Maroni l’ha saputa per telefono quando aveva già abbandonato il Federale. E anche Berlusconi, riferiscono i fedelissimi, non gioiva all’idea di «dimettere» un ministro a pochi mesi dalle elezioni. Mentre la Lega non ha mai smesso di tenere alta la tensione. Ancora domenica, la Padania sparava in prima pagina il «sistema di potere» che governerebbe la sanità lombarda. Marco Cremonesi Alessandro Trocino 11 ottobre 2005 http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...ombardia.shtml |
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