L’intelligenza artificiale ridisegna Wall Street: a rischio 200 mila posti di lavoro
Le principali banche statunitensi si preparano a una profonda trasformazione con l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi operativi. Una recente analisi prevede un taglio del 3% della forza lavoro nei prossimi anni, con un impatto significativo su circa 200 mila lavoratori
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Gennaio 2025, alle 13:01 nel canale WebWall Street si prepara a un cambiamento che potrebbe ridefinire il panorama occupazionale del settore finanziario. Secondo una ricerca pubblicata da Bloomberg, i principali istituti bancari prevedono un taglio del 3% della loro forza lavoro nei prossimi 3-5 anni, pari a circa 200 mila posizioni. La causa principale di questa riduzione è l’adozione sempre più diffusa dell’intelligenza artificiale, destinata a sostituire compiti ripetitivi e al tempo stesso ottimizzare le operazioni interne.
Gli impatti interesseranno soprattutto le aree amministrative e operative, dove l’automazione promette di migliorare efficienza e velocità nei processi decisionali. L’analisi ha raccolto i pareri di manager bancari, che vedono nell’introduzione di queste tecnologie un’opportunità per ridurre i costi e aumentare la competitività in un mercato sempre più esigente. Tuttavia, il rovescio della medaglia è l’incertezza per migliaia di lavoratori, costretti a ripensare il proprio ruolo.
Le banche stanno già investendo in soluzioni avanzate per l’elaborazione dei dati e l’analisi predittiva, che trovano applicazione nei settori chiave come il trading, la gestione dei portafogli e la prevenzione delle frodi. Gli esperti concordano sul fatto che, sebbene questa transizione tecnologica possa offrire benefici economici nel lungo termine, è necessario un piano di riqualificazione mirato per i dipendenti che rischiano di perdere il lavoro.
Già oggi la maggior parte delle transazioni e delle operazioni finanziarie a Wall Street viene eseguita da algoritmi, all'insaputa dell'essere umano, e con tempi di reazione ed efficacia nelle azioni che difficilmente sarebbero umanamente possibili. Un'intensificazione nell'uso delle tecnologie non è quindi sorprendente, alla luce del valore aggiunto che l'IA può garantire.
Alla luce di questi dati, il futuro di Wall Street si preannuncia complesso ma pieno di sfide, in cui tecnologia e capitale umano dovranno trovare nuovi equilibri.
11 Commenti
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Questo é quello che sostengono alcuni esperti di AI qui nel forum
Grande
certo è che questo è solo l'inizio
certo è che questo è solo l'inizio
Vero, però visto che ci girano letteralmente miliardi di dollari al giorno, un occhio umano male non fa.
è proprio l'Occhio Umano che ha combinato quei casini fino ad ora...
Di quali casini parli?
subprime, lehman brothers, dotcom, ma anche bond argentina e simili e non parliamo poi delle speculazioni completamente astratte come quando c'è stata la bolla degli NFT, Gamestop e cose del genere.
Ah va beh, ma quello non è mica questione di AI o meno. Anzi, con l'AI mi aspetto che mosse speculative del genere aumentino.
Non è possibile darti una risposta perché dipende da come viene addestrata la AI.
Nel senso che il problema della AI applicata alla finanza è che se la addestri al massimo profitto finirà con una economia a sinusoide stretta. L'AI se cerca il massimo profitto andrà cercando bolle estreme seguite da short estremi perché se ti approcci matematicamente e basta i movimenti violenti sono quelli che portano i guadagni enormi.
Il problema però è che così devasti l'economia reale e quindi le aziende produttive.
Per questo dico che dipende come addestri l'IA perché è evidente che se la addestri alla ricerca del guadagno massimo è una cosa, se la addestri alla ricerca del guadagno a certe condizioni è un'altra e così via.
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