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Old 10-02-2007, 00:36   #1
Keybomber
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Ma c'è davvero tutta questa povertà oppure esageriamo un pochino?

Premetto che questo post vuol essere una piccola provocazione, quindi evitiamo flame.

Avete mai notato che molte delle cose che si leggono in questo forum contrastano fortemente con ciò che si vede al di fuori? In queste pagine, leggo quotidianamente di persone sfruttate, con stipendi da barboni, che non possono permettersi una macchina usata, e poi magari sono ingegneri/avvocati/commercialisti.
Ora, io mi muovo piuttosto spesso, quindi non parlo di una singola realtà specifica come può essere una città ricca del nord, ma anche di ambienti ben più "terreni" come la Sardegna.

Dappertutto vedo gente che se la passa piuttosto bene. Mio suocero è operaio (ha la licenza media), eppure vive in una casa a 3 piani con giardino (in periferia, ok, ma non nel deserto dell'Arizona). Io ho frequentato la scuola pubblica e, pur essendo figlio di un dirigente di banca e di una professoressa, ero sempre nella fascia medio-bassa (e non si può certo dire che me la passi male). Anche in Sardegna, ho amici figli di operai che hanno delle belle villette con giardino di un migliaio di mq, che hanno due macchine e che possono tranquillamente farsi una birretta il sabato sera. Insomma, non conosco molta gente che fa fatica a tirare avanti, che si sbatte tra un lavoro e l'altro e che non arriva a fine mese neanche con l'aiuto dei genitori. Come mi spiegate questa discrepanza?
Keybomber è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-02-2007, 02:25   #2
mark41176
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L'Avatar di mark41176
 
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mi sembra di aver capito che tu parli in generale, penso che la gente si lamenti per un insieme di cose difficili da analizzare in dettaglio..... il lavoro ce n'è sempre meno e i figli li devi campare fino a 40 anni, le tasse aumentano ma i conti dello Stato sono sempre in rosso (ma dove vanno a finire?)... l'Euro è stato necessario ma l'Italia non era purtroppo ancora preparata al cambio!
i paesi considerati "poveri" in passato ci stanno superando (India e Cina ci hanno di fatto superato...)....

...la discrepanza sta cmq nella differenza delle "condizioni" di 2 generazioni diverse...... genitori e figli (dagli esempi che riporti tu stesso)...
...e non si può fare un confronto con la generazione precedente...
...... la nostra generazione (parlo di coloro che ancora nn hanno formato una famiglia) possiede ciò che ha ricevuto (e continua a ricevere) dalla famiglia che a sua volta (precedentemente) si era già conquistato........

........il problema è nell'immediato futuro........ cosa potremo garantire noi ai nostri figli?
se ci pensi bene noi non dovremmo lamentarci troppo ora, ma l'angoscia di un futuro incerto non ci fa apprezzare in pieno ciò che i nostri genitori ci hanno dato e continueranno a darci finchè potranno.......
ti trovi con il ragionamento?

la mia considerazione personale è la seguente:
prima dell'Euro una cosa che costava 10'000 Lire ora costa 10 Euro....... mentre uno stipendio medio di 2'000'000 di Lire ora è sui 1000 Euro......
ecco per me cosa non va........
il lavoro è un miraggio e pure se lo trovi le condizioni sono inferiori alla decenza!
mark41176 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-02-2007, 09:33   #3
COLLAPSE
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Ti porto l'esperienza di un neolaureato col massimo dei voti, in tempo, in ing. delle telecomunicazioni....Detta così l'equazione dice "lavoro assicurato!" e questo è vero se ti impegni ma che lavoro? Ti sembra normale entrare nel mondo del lavoro a 24-25 anni (se ti va bene) e percepire per 6 mesi uno stipendio di 600 euro quando io a Milano pago 500 euro solo di affitto?
Lascio a te le considerazioni, magari in Sardegna è diverso (ma ne dubito), ma ti assicuro che non è semplice e neanche giusto per uno che ha fatto 5 anni di sacrifici. L'alternativa possibile che mi sono trovato costretto a scegliere è trovare un lavoro interessante e "ben" retribuito ma che per esempio ti porta a lavorare di media 12 ore al giorno....cosa che l'operario che descrivevi non penso faccia lontanamente! Magro rimedio!
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Old 10-02-2007, 10:50   #4
Keybomber
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Originariamente inviato da COLLAPSE
Ti porto l'esperienza di un neolaureato col massimo dei voti, in tempo, in ing. delle telecomunicazioni....Detta così l'equazione dice "lavoro assicurato!" e questo è vero se ti impegni ma che lavoro? Ti sembra normale entrare nel mondo del lavoro a 24-25 anni (se ti va bene) e percepire per 6 mesi uno stipendio di 600 euro quando io a Milano pago 500 euro solo di affitto?
Lascio a te le considerazioni, magari in Sardegna è diverso (ma ne dubito), ma ti assicuro che non è semplice e neanche giusto per uno che ha fatto 5 anni di sacrifici. L'alternativa possibile che mi sono trovato costretto a scegliere è trovare un lavoro interessante e "ben" retribuito ma che per esempio ti porta a lavorare di media 12 ore al giorno....cosa che l'operario che descrivevi non penso faccia lontanamente! Magro rimedio!
La Sardegna era solo un esempio, ho vissuto negli ultimi 5 anni nel centro e nel nord e la situazione è sicuramente migliore che nell'isola. Intendevo dire che, comunque, anche in uno dei posti peggiori sulla carta, non mi sembra che la gente se la passi poi così male.
Non mi sembra una cosa stranissima percepire uno stipendio di 600 euro per i primi 6 mesi di lavoro a 24-25 anni, scusa. La tanto decantata "vecchia generazione" non mi sembra poi molto diversa: tutti gli uomini che conosco nati negli anni '50-'60 (genitori, familiari, amici di famiglia, conoscenti) hanno avuto tre vie:

1. Si sono specializzati e hanno iniziato a lavorare con buoni stipendi, ma non prima della soglia dei 30 anni.

2. Sono diventati liberi professionisti o entrati in banca con stipendi decenti, ma anche qui si parla di 27-28 anni.

3. Hanno seguito la strada "classica", iniziando a lavorare subito dopo l'università, intorno ai 25 anni, con stipendi da fame per i primi 12-24 mesi.

Che per diventare benestanti (senza esserlo già di famiglia) bisogni aspettare i 30 anni prima di poter anche solo pensare di metter su famiglia non mi sembra una prerogativa della nostra generazione, visto che anche per i nostri genitori è stato assolutamente identico (per lo meno per i miei e per tutti gli altri 35-40-45-50enni che conosco).

L'unica cosa su cui me la sento di darti piena ragione è il discorso degli immobili: in effetti, i nostri genitori, rinunciando alla carriera, avevano la possibilità di metter su famiglia (o comunque di andare via di casa) appena laureati, in quanto gli affitti si mangiavano solo una piccola parte dello stipendio anche di un neolaureato. Però, per tutti gli altri, penso che la situazione sia molto simile a com'era 20 o 30 anni fa.
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Old 10-02-2007, 11:10   #5
D-J
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secondo me dipende tutto dalkla fortuna, se ti va bene capiti in un posto dove ti pagano bene oppure in un altro dove pagabo male; per farvi un esempio, io trovai lavoro subito dopo qlche mese finito l'esame di maturità, ora mi trovo a lavorare sempre nello stesso posto, ancora in prova e con uno stipendio di 1200 ( straordinari esclusi ) euri netti al mese, nn sono laureato, sono diplomato e per ora sono operaio; invece un mio amico, ex comagno di classe si ritrova a lavorare in una ditta dove arriva a fine mese a max 700 euri con un patello di staordinari. E pensare che in quella ditta feci un colloquio pure io ma alla fine nn mi presero...
tutto questo per dire che i posti di lavoro dove ti pagano in modo giusto e lavori in modo dicuro ci sono, bisogna solo saper cercare
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Old 10-02-2007, 11:12   #6
COLLAPSE
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Messaggi: 56
Ciò che dici è vero, ma l'errore di fondo è che parti dal presupposto che la nostra situazione debba essere quella che c'era 20-30 anni fa....ma scusa dove lo metti il progresso, le condizioni migliori di vita? Se mi guardo un pò fuori questo è evidente, perchè non devo poterlo vedere anch'io? Scusa se voglio un pò di più di quello che si poteva avere 30 anni fa..ma non mi sembra una grande richiesta, è intriseco nello sviluppo delle società moderne! Mentre ciò che dici risulta essere un pò anacronistico...penso che bisogna tendere sempre verso un miglioramento e puntare in alto altrimenti si rimane sempre lì!
Poi il mio discorso era anche incentrato sulla figura del neolaureato...ti assicuro che se avessi iniziato a fare l'idraulico 5 anni fa (ma anche 10) non avrei preso come primo stipendio 600 euro...e soprattutto adesso per arrivare a guadagnare quello che un idraulico guadagno dopo 5 anni chissà quanto tempo dovrò attendere! Non me ne vogliano gli idraulici...è solo un esempioper far capire quanto poco è valorizzata una laurea qui in Italia!
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Old 10-02-2007, 11:13   #7
fabio80
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Originariamente inviato da Keybomber
Non mi sembra una cosa stranissima percepire uno stipendio di 600 euro per i primi 6 mesi di lavoro a 24-25 anni, scusa.

ma infatti, i minimi contrattuali che cazz li hanno inventati a fare?

quanto al resto, a detta dei miei, cominciando adesso, le cose che hanno avuto e il relativo tenore di vita non lo avrebbero mai raggiunto

guardiamoci in faccia. il posto fisso è un miraggio, gli stipendi fanno ormai schifo, per la casa o ti accontenti o vendi un rene, altro che villetta di tre piani con giardino. in più devi versare a destra e a manca denaro liquido per la lobby di turno ( benzina, metano, elettricità, assicurazioni) o per dare ossigeno a quella specie di gigantesco cancro che è lo stato italiano

qua dentro esagerano ma imho la realtà dei fatti è che ci sia stato un drop nella qualità della vita veramente senza precedenti, che ci ha riportato indietro di vari decenni quando qua siamo avvezzi a vedere le cose in un certo modo e abbiamo certe aspettative di un paese che millanta di appartenere al G8 e cammina nel terzo millennio.
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Old 10-02-2007, 11:15   #8
Amodio
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guarda come detto sopra, forse sei molto generico
forse vivi in un ambiente benestante,forse non hai avuto la "sfortuna" di conoscere la miseria
io vivo in provincia di latina, per lavorare mi tocca fare 2 ore di viaggio,infatti lavoro a roma, qui in zona non c'è niente, e se casomai lo trovi, ti sfruttano in quanto se ne approfittano
cmq guadagno bene,infatti nel forum non mi lamento, anzi,quando si parla di economia prendo lo spunto di roma. ma qui da me le cose sono diverse

concludendo,penso che non hai conosciuto la vera italia in cui vivi,prova a viaggiare piu' spesso
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Old 10-02-2007, 11:19   #9
Amodio
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Originariamente inviato da fabio80
ma infatti, i minimi contrattuali che cazz li hanno inventati a fare?

quanto al resto, a detta dei miei, cominciando adesso, le cose che hanno avuto e il relativo tenore di vita non lo avrebbero mai raggiunto

guardiamoci in faccia. il posto fisso è un miraggio, gli stipendi fanno ormai schifo, per la casa o ti accontenti o vendi un rene, altro che villetta di tre piani con giardino. in più devi versare a destra e a manca denaro liquido per la lobby di turno ( benzina, metano, elettricità, assicurazioni) o per dare ossigeno a quella specie di gigantesco cancro che è lo stato italiano

qua dentro esagerano ma imho la realtà dei fatti è che ci sia stato un drop nella qualità della vita veramente senza precedenti, che ci ha riportato indietro di vari decenni quando qua siamo avvezzi a vedere le cose in un certo modo e abbiamo certe aspettative di un paese che millanta di appartenere al G8 e cammina nel terzo millennio.
l'autore del thread non focalizza i veri problemi sociali,qui non isamo come a beautiful oppure a un posto al sole in cui i VERI problemi della vita non sono i soldi.........lo sono eccome!!!!
forse la tv ci sta veramente bettendo le bende agli occhi, non scherzo quando dico che la sera dopo essermi visto un telefilm non avevo piu' la concezioni di quali erano i miei problemi, giuro!!!!,come se per un attimo i problemi veri fossero altri...che ne so, amore,il cane...boh!

io ho quasi 30 anni, e ancora non so se arrivato a 40 anni mi accetteranno nelle ditte come lavoratore a progetto
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Old 10-02-2007, 11:51   #10
amd1ghz
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Originariamente inviato da Keybomber
Premetto che questo post vuol essere una piccola provocazione, quindi evitiamo flame.

Avete mai notato che molte delle cose che si leggono in questo forum contrastano fortemente con ciò che si vede al di fuori? In queste pagine, leggo quotidianamente di persone sfruttate, con stipendi da barboni, che non possono permettersi una macchina usata, e poi magari sono ingegneri/avvocati/commercialisti.
Ora, io mi muovo piuttosto spesso, quindi non parlo di una singola realtà specifica come può essere una città ricca del nord, ma anche di ambienti ben più "terreni" come la Sardegna.

Dappertutto vedo gente che se la passa piuttosto bene. Mio suocero è operaio (ha la licenza media), eppure vive in una casa a 3 piani con giardino (in periferia, ok, ma non nel deserto dell'Arizona). Io ho frequentato la scuola pubblica e, pur essendo figlio di un dirigente di banca e di una professoressa, ero sempre nella fascia medio-bassa (e non si può certo dire che me la passi male). Anche in Sardegna, ho amici figli di operai che hanno delle belle villette con giardino di un migliaio di mq, che hanno due macchine e che possono tranquillamente farsi una birretta il sabato sera. Insomma, non conosco molta gente che fa fatica a tirare avanti, che si sbatte tra un lavoro e l'altro e che non arriva a fine mese neanche con l'aiuto dei genitori. Come mi spiegate questa discrepanza?
apparentemente è cosi' , ma secondo me il fatto è che molti giovani non hanno paura di spendere .

Mi spiego , la maggior parte della gente che conosco con appena messa in piedi una famiglia o poco prima , non si fa problemi a portare il conto in banca vicino allo zero , però deve farsi la macchina , il viaggio , il giaccone firmato ecc ........ quindi apparentemente c'è benessere .

soldi se ne mettono da parte molto meno di quando c'era la lira , ma non si ha paura di spendere ; non sono tutti così ovviamente .
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Old 10-02-2007, 11:59   #11
Killian
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Iscritto dal: Sep 2002
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parlare di "povertà" mi sembra azzardato. Una persona che ha un tetto (anche se in affitto), 3 pasti al giorno, elettricità, acqua corrente ed un mezzo di trasporto personale non lo definisco povero. Semmai non benestante (chiaramente NON POVERO non è sinonimo di RICCO, ci sono tanti valori intermedi).

La povertà vera è ben altro, non l'auguro a nessuno (non l'ho mai vissuta, ma direi che basta guardare come sono ridotti ad esempio in Africa, per capire che bisogna ringraziare di essere nati in Italia e non in una miriade di altri posti dove si sta peggio).

Penso che se chiedessimo ai nostri nonni, ci direbbero che ai loro tempi se avessero avuto quello che abbiamo noi ora non si sarebbero ritenuti poveri.

Chiaramente non c'è niente di male a voler stare meglio, ci mancherebbe, ma almeno non diciamo di essere poveri, perchè non è vero, dirlo sarebbe una presa in giro nei confronti dei 5.000.000.000 di persone che stanno molto peggio di noi.
Killian è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-02-2007, 12:37   #12
BlueKnight
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Originariamente inviato da Keybomber
Premetto che questo post vuol essere una piccola provocazione, quindi evitiamo flame.

Avete mai notato che molte delle cose che si leggono in questo forum contrastano fortemente con ciò che si vede al di fuori? In queste pagine, leggo quotidianamente di persone sfruttate, con stipendi da barboni, che non possono permettersi una macchina usata, e poi magari sono ingegneri/avvocati/commercialisti.
Ora, io mi muovo piuttosto spesso, quindi non parlo di una singola realtà specifica come può essere una città ricca del nord, ma anche di ambienti ben più "terreni" come la Sardegna.

Dappertutto vedo gente che se la passa piuttosto bene. Mio suocero è operaio (ha la licenza media), eppure vive in una casa a 3 piani con giardino (in periferia, ok, ma non nel deserto dell'Arizona). Io ho frequentato la scuola pubblica e, pur essendo figlio di un dirigente di banca e di una professoressa, ero sempre nella fascia medio-bassa (e non si può certo dire che me la passi male). Anche in Sardegna, ho amici figli di operai che hanno delle belle villette con giardino di un migliaio di mq, che hanno due macchine e che possono tranquillamente farsi una birretta il sabato sera. Insomma, non conosco molta gente che fa fatica a tirare avanti, che si sbatte tra un lavoro e l'altro e che non arriva a fine mese neanche con l'aiuto dei genitori. Come mi spiegate questa discrepanza?

Ecco, secondo me hai azzeccato il concetto da solo e non te ne sei proprio accorto...figli di operai, Zio (che immagino ha una certa età), ecc...
una volta si viveva bene anche con il lavoro da operaio...

La gente che scrive in questo forum solitamente va dai 15 anni ai 35, e il lavoro è cambiato dal tempo dei padri di... e degli zii. Voglio proprio vedere quanti di noi possono permettersi ora una casa anche di un solo piano.

La mia è sempre stata una famiglia mediamente "ricca", alto ceto media per via del negozio e di mio padre che riparava roba elettronica. Una volta, almeno qui al nord, i genitori costruivano le case ai figli..ed è veramente poca dalle mie parti di gente che sopra i 45/50 anni non ha una casa di sua proprietà ma vive in affitto...
ora, te lo posso dire tranquillamente, tanto non mi conosce nessuno , il conto dei miei in banca va sempre da 0 a 20000 euro massimo toccato negli ultimi 8 anni.
Mi dici io e mio fratello dove andremo a vivere?!



Ciao

Ultima modifica di BlueKnight : 10-02-2007 alle 12:41.
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Old 10-02-2007, 12:40   #13
Amodio
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Originariamente inviato da Killian
parlare di "povertà" mi sembra azzardato. Una persona che ha un tetto (anche se in affitto), 3 pasti al giorno, elettricità, acqua corrente ed un mezzo di trasporto personale non lo definisco povero. Semmai non benestante (chiaramente NON POVERO non è sinonimo di RICCO, ci sono tanti valori intermedi).

La povertà vera è ben altro, non l'auguro a nessuno (non l'ho mai vissuta, ma direi che basta guardare come sono ridotti ad esempio in Africa, per capire che bisogna ringraziare di essere nati in Italia e non in una miriade di altri posti dove si sta peggio).

Penso che se chiedessimo ai nostri nonni, ci direbbero che ai loro tempi se avessero avuto quello che abbiamo noi ora non si sarebbero ritenuti poveri.

Chiaramente non c'è niente di male a voler stare meglio, ci mancherebbe, ma almeno non diciamo di essere poveri, perchè non è vero, dirlo sarebbe una presa in giro nei confronti dei 5.000.000.000 di persone che stanno molto peggio di noi.
mah ...la risposta giusta a questa tua affermazione (che condivido ovviamente) è che l'italia puo' essere tra le prime potenze mondiali
ma solo che è la classe dirigente che è troppo impegniata a rubare e fare mangnamagna per conto suo,le risorse le abbiamo ,i cervelli sono pure troppi,tanto è vero hce emigrano
ripeto....PUO!!!, ma la realta' ahime' è lontanda dalle statistiche
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Old 10-02-2007, 12:48   #14
fabio80
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Originariamente inviato da Killian
parlare di "povertà" mi sembra azzardato. Una persona che ha un tetto (anche se in affitto), 3 pasti al giorno, elettricità, acqua corrente ed un mezzo di trasporto personale non lo definisco povero. Semmai non benestante (chiaramente NON POVERO non è sinonimo di RICCO, ci sono tanti valori intermedi).

La povertà vera è ben altro, non l'auguro a nessuno (non l'ho mai vissuta, ma direi che basta guardare come sono ridotti ad esempio in Africa, per capire che bisogna ringraziare di essere nati in Italia e non in una miriade di altri posti dove si sta peggio).

Penso che se chiedessimo ai nostri nonni, ci direbbero che ai loro tempi se avessero avuto quello che abbiamo noi ora non si sarebbero ritenuti poveri.

Chiaramente non c'è niente di male a voler stare meglio, ci mancherebbe, ma almeno non diciamo di essere poveri, perchè non è vero, dirlo sarebbe una presa in giro nei confronti dei 5.000.000.000 di persone che stanno molto peggio di noi.

però se permetti prendo come metro di paragone il resto d'europa, o l'america, non il botswana.
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Old 10-02-2007, 12:49   #15
BlueKnight
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Originariamente inviato da Keybomber
La Sardegna era solo un esempio, ho vissuto negli ultimi 5 anni nel centro e nel nord e la situazione è sicuramente migliore che nell'isola. Intendevo dire che, comunque, anche in uno dei posti peggiori sulla carta, non mi sembra che la gente se la passi poi così male.
Non mi sembra una cosa stranissima percepire uno stipendio di 600 euro per i primi 6 mesi di lavoro a 24-25 anni, scusa. La tanto decantata "vecchia generazione" non mi sembra poi molto diversa: tutti gli uomini che conosco nati negli anni '50-'60 (genitori, familiari, amici di famiglia, conoscenti) hanno avuto tre vie:

1. Si sono specializzati e hanno iniziato a lavorare con buoni stipendi, ma non prima della soglia dei 30 anni.

2. Sono diventati liberi professionisti o entrati in banca con stipendi decenti, ma anche qui si parla di 27-28 anni.

3. Hanno seguito la strada "classica", iniziando a lavorare subito dopo l'università, intorno ai 25 anni, con stipendi da fame per i primi 12-24 mesi.

Che per diventare benestanti (senza esserlo già di famiglia) bisogni aspettare i 30 anni prima di poter anche solo pensare di metter su famiglia non mi sembra una prerogativa della nostra generazione, visto che anche per i nostri genitori è stato assolutamente identico (per lo meno per i miei e per tutti gli altri 35-40-45-50enni che conosco).

L'unica cosa su cui me la sento di darti piena ragione è il discorso degli immobili: in effetti, i nostri genitori, rinunciando alla carriera, avevano la possibilità di metter su famiglia (o comunque di andare via di casa) appena laureati, in quanto gli affitti si mangiavano solo una piccola parte dello stipendio anche di un neolaureato. Però, per tutti gli altri, penso che la situazione sia molto simile a com'era 20 o 30 anni fa.

Ecco vedi come ti dicevo nell'altro post probabilmente sei di un ceto sociale completamente diverso dalla media e non ti accorgi della situazione italiana...

parli di gente che ora ha 40/50 anni che ha cominciato a lavorare fra i 25/30 anni!!!!
Sai quanti ne conosco io che hanno quell'età che han cominciato a lavorare così tardi?! Una decina, massimo 20, su 100 persone se vogliamo fare una statistica (ovviamente tralasciando i professori, che comunque hanno avuto una famiglia facoltosa alle spalle se no col piffero che a quel tempo andavi all'università!)

Almeno il 50% della gente che conosco fra i 45/55 anni ha iniziato a lavorare a 16 anni se non prima, eppure ora vivono bene perchè a quei tempi la situazione economica era differente.
BlueKnight è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-02-2007, 13:21   #16
mark41176
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Keybomber non credo proprio che 30 anni fa era come adesso........ il numero di laureati rispetto alla popolazione era decisamente inferiore.... non ho mai detto che ora ci sono più problemi... i problemi ci sono sempre stati.. diciamo che sono cambiate le esigenze.....
pensa solo al sistema pensionistico che ormai sta collassando!!!

in questi ultimi 10 anni ci sono stati dei forti cambiamenti (le riforme non si contano più!!)... stiamo attraversando un periodo pieno di dubbi e incertezze..... forse migliorerà nei prossimi anni ma intanto resta il fatto che la gente fa bene a lamentarsi ha ragione!!

30 anni fa non c'erano tanti comfort ma c'era meno concorrenza, c'era meno istruzione ma più possibilità di distinguerti dalla massa......... ripeto è tutto relativo, le cose negative di prima sono migliorate ma alcune cose positive di un tempo sono peggiorate...
mark41176 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-02-2007, 18:35   #17
3vi
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L'Avatar di 3vi
 
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Non ho letto tutta la discussione, ma voglio dire una cosa: una persona che vuole fare soldi e che pensa di lavorare dal lunedì al sabato per 7.5 ore o al max 8, farà un pò fatica...

Se uno ha impegno e si mette e si danna per il lavoro che fa, magari qualche risultato lo ottiene...

pensiero mio personale, visto che sono ancora studente
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Old 10-02-2007, 18:57   #18
Killian
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Originariamente inviato da fabio80
però se permetti prendo come metro di paragone il resto d'europa, o l'america, non il botswana.
ovviamente non c'è niente di male voler ambire a qualcosa di più, anzi, è positivo. (anche io penso a volte di emigrare per migliorare la mia condizione economica)

Sicuramente NON siamo ricchi e NON benestanti in Italia (a parte pochi), ma almeno non dichiariamoci poveri.

Al massimo si può dire che ciò che è necessario sostanzialmente non ci manca, ma di lusso ("lusso" in senso lato, ovvero "non di prima necessità") possiamo permetterci ben poco.
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Old 10-02-2007, 20:36   #19
Keybomber
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Originariamente inviato da amd1ghz
apparentemente è cosi' , ma secondo me il fatto è che molti giovani non hanno paura di spendere .

Mi spiego , la maggior parte della gente che conosco con appena messa in piedi una famiglia o poco prima , non si fa problemi a portare il conto in banca vicino allo zero , però deve farsi la macchina , il viaggio , il giaccone firmato ecc ........ quindi apparentemente c'è benessere .

soldi se ne mettono da parte molto meno di quando c'era la lira , ma non si ha paura di spendere ; non sono tutti così ovviamente .

Concordo pienamente. Sono dalla mia ragazza, quindi devo scrivere in fretta e risponderò a tutti domani, grazie delle opinioni già da ora comunque!
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Old 10-02-2007, 23:55   #20
<Straker>
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Originariamente inviato da amd1ghz
apparentemente è cosi' , ma secondo me il fatto è che molti giovani non hanno paura di spendere .

Mi spiego , la maggior parte della gente che conosco con appena messa in piedi una famiglia o poco prima , non si fa problemi a portare il conto in banca vicino allo zero , però deve farsi la macchina , il viaggio , il giaccone firmato ecc ........ quindi apparentemente c'è benessere .

soldi se ne mettono da parte molto meno di quando c'era la lira , ma non si ha paura di spendere ; non sono tutti così ovviamente .
Quotone.
La parola magica a mio parere e' "apparentemente". Si spende facilmente, e se non si riesce a pagare in contanti, c'e' sempre il credito al consumo -che infatti negli ultimi anni ha avuto un vero e proprio boom. E poiche' la poverta' viene valutata in base al consumo, le famiglie che spendono non vengono valutate come povere -anche se magari sono indebitate fino all'osso.
Credo che molto sia una questione di aspettative. Pare che oggi non si possa quasi piu' vivere senza, come dice amd, il giaccone firmato, il viaggio, le due macchine. Probabilmente un tempo ci si accontentava di meno, e si era anche piu' disposti a fare sacrifici in ottica futura.
__________________
BLAMING YOU MAKE ME FEEL SO GOOD. So I blame you for wath you cannot control. YOUR RELIGION YOU NATIONALITY. I WANT TO BLAME YOU, IT MAKES ME FEEL GOOD (Shilpa Gupta, Blame, 2002 - 2004) ::. "...ma tutto finisce bene!" "In che modo?" "Non lo so... è un mistero." (Shakespeare in love)
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