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Old 07-08-2022, 14:18   #101
Informative
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Continuando ad approfondire i recenti sviluppi:

https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1906/1906.00861.pdf

molto, anche troppo approfondito, ma alcuni punti utili:

"pag 17: In contrast, consensus mechanisms providing total finality (e.g., PBFT [41]
or PoA [110]) can only include a comparatively small set of validating nodes due to their extensive
communication overhead Hence, consensus mechanisms providing fast finality are commonly
applied in permissioned DLT designs

pag 18 . Due to the exponential increase in message complexity
in contrast to probabilistic consensus mechanisms, finality comes at the cost of the degree of decentralization
of the DLT design and its fault tolerance
"

In pratica il design con finalità dei blocchi immediata e non probabilistica ha il tradeoff della decentralizzazione come sospettavo, perchè richiede grandi potenze computazionali e banda per i nodi per il messaging overhead che si genera affinchè tutti raggiungano il consenso senza ammettere forks da valutare a posteriori tramite regole di scelta della chain canonica. Quindi sono design adatti a piccoli networks di nodi dotati delle risorse necessarie.



Anche in Algorand troviamo un tradeoff simile, pur con le differenze tecniche (come già accennato anche nei reply precedenti). Dalle loro faqs e risposte varie in giro per reddit:

"What are the types of nodes in the Algorand network?
The Algorand network has two types of nodes to simultaneously optimize decentralization and high transaction throughput.

Relay nodes allow for highly efficient communication paths.

Participation nodes propose and vote on blocks.

Even if all the relays misbehave, the worst that can happen is that the blockchain will slow down or stall.

While relay nodes do not participate in consensus, having highly reliable relays is critical to the performance of the Algorand blockchain. That is why, currently, the Algorand Foundation maintains the list of relays to ensure relay nodes satisfy the necessary performance requirements and do not slow down the blockchain.
"

Cioè tradotto dal marketinghese: il nostro consensus design è decentralizzato ma ha overhead che scala male al crescere del numero dei nodi, quindi servono dei relay nodes specializzati con ampie risorse per rendere il network utilizzabile. Essendo che questi nodi sarebbero pochi e tendenzialmente sempre meno all'ingrandirsi del network (sempre più risorse per gestirne uno più nodi partecipano) e quindi renderebbero vulnerabile il tutto in caso di bad actors (il network è stoppabile attaccando o impedendo a quei pochi nodi di operare, o se qualche attacker decide di creare molti relay che poi interferiscono col messaging) allora diamo noi il permesso e li incentiviamo noi.
Quindi la nostra è una blockchain permissionless, sia chiaro, ma in realtà no ma poi in futuro sistemiamo tutto! Come non si sa dato che è un tradeoff inerente al design che può solo peggiorare al crescere del network, MA FIDATEVI!
"Risolvono" ( ) il trilemma con il solito sconto sulla decentralizzazione, in questo caso per garantire il throughput.

Come già spiegato le blockchain parzialmente centralizzate e/o permissioned possono avere anche un senso per iterare e sperimentare più rapidamente, e per offrire servizi dove la totale decentralizzazione è un po' meno prioritaria (sperando non arrivi mai un tentativo di attacco serio).
Ma per uno scope come quello di bitcoin non vanno bene.
Oltre al discorso security: sono tutte soluzioni con potenziali superfici di attacco molto più estese che quindi vanno testate molto a lungo, pure se superassero tutti i tradeoffs sulla decentralizzazione un domani.
E quando le soluzioni sono sufficientemente convincenti vanno su bitcoin, che non ha bisogno dell'algoritmo "che distingue" perchè ha già le caratteristiche più fondamentali dalla sua: enorme first mover advantage, la più ampia adozione, il più ampio battle test sia in termini di tempo che di scala.

Riassumendo tutte le discussioni: che enormi cagate da newbie che scrivi arriva lui nato ieri a tentare di reinventare la ruota come se tutti gli altri che ci lavorano da prima che lui nascesse non ci avessero mai pensato e non ci fossero delle serie questioni dietro certe scelte

Ultima modifica di Informative : 07-08-2022 alle 17:30.
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Old 10-08-2022, 10:21   #102
Informative
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https://kraken.docsend.com/view/58b6xidjxk44xedc

Sostanzialmente tutto quello che ho detto e in più questo passaggio che spiega meglio di quanto abbia fatto io la differenza tra mining e staking pools:

"Imagine a scenario where a mining pool operator acts maliciously and the mining pool
contributors opt to leave the pool. At worst, the malicious mining pool operator could
keep the contributor’s earnings. However, they could not continue to utilize their hash
power for malicious purposes because the individual miners could turn off their mining
equipment. Conversely, suppose a similar situation emerges where hackers target a thirdparty custodian and utilize the stolen funds to gain an overwhelming influence over a PoS
network. Unlike PoW, in this hypothetical situation, the customers of the compromised
custodian could not withdraw their contributions, losing both their funds and voting
power.
"
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Old 19-08-2022, 11:40   #103
pachainti
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Messaggi: 840
Premetto che ti ho segnalato un'altra volta per la tua maleducazione. Quindi non solo dimostri di essere ignorante in materia, ma anche di non sapere tenere una discussione civile.
Te lo ripeto fino dall'inizio che sei adatto a un talk show.

Quote:
Originariamente inviato da Informative Guarda i messaggi
Già, ed è andata esattamente come ho detto:
- tu: btc non passa a pos perchè i miners non vogliono
- io: no guarda che è la userbase che in ultima analisi decide, prova ne è che .. ecc ecc le dinamiche economiche...la blockwar... ai miners convenivano i blocchi grandi ma han dovuto abbandonare...
- tu: no in realtà i blocchi grandi non gli convenivano perchè... cazzate numeriche da asilo irrilevanti per come funziona il pow come spiegato, atte a dimostrare (inizialmente) che i rewards in realtà sarebbero diminuiti
- io: non sai come funziona il pow, i rewards sarebbero aumentati (è detto anche in tutti gli articoli linkati dopo, servisse)
- tu: le mie cazzate numeriche da asilo Mariuccia dimostrano che è inefficiente il pow! Neghi? Ritratti?
- io: non nego ma non era il punto, parlavamo dei rewards...
- tu: ECCO L'HAI AMESSO!!
Ho riletto la discussione e non ho trovato dovei avrei scritto che i miner non vogliono, ma solo che sono i miner ad aver il poter di decisione (fork).
Non hai risposto agli altri punti, per alcuni hai ammesso di aver sbagliato.
Rileggiti i messaggi, non è andata cosi. Altrimenti dimostralo...

Quote:
Originariamente inviato da Informative Guarda i messaggi
Ah e ovviamente che siano argomentazioni invalide le mie lo decidi tu, postando dei links che non sono rilevanti per il punto della discussione e reiterandoli 80000 volte. Questo atteggiamento di reiterare (continui a tutt'ora) come se fossimo deficienti è un modo subdolo di insultare il tuo interlocutore, molto peggiore dei miei insulti sani e diretti. Anche questo non ci sfugge, non preoccuparti, abbiamo un po' di anni e discussioni alle spalle.

Sei veramente un pirla comunque appunto è tutto scritto quindi amen la chiudo qui questa pagliacciata di chi ha detto cosa di cui a nessuno frega un cazzo comunque.
Chi comprende l'italiano, può rileggere la discussione su come siano andati fatti. Tra e me e te c'è solo uno che insulta l'altro, non potendo ribattere in modo civile perché privo di argomentazione valide.

Quote:
Originariamente inviato da Informative Guarda i messaggi
Hai tentato di usare questa argomentazione del potere di fork, sfrantando i coglioni e insultando l'interlocutore reiterando la menata dei links inutili al discorso ad ogni reply, per sostenere che il potere di cambiamento sul protocollo Bitcoin sia in mano agli interessi economici dei miners. Cosa NON VERA come dimostra anche la storia, nonchè la conoscenza degli equilibri antagonistici delle parti del protocollo.
Io ho sostenuto fin dall'inizio che la decisione sulle modifiche al protocollo spetta ai miner (tramite fork). Il resto lo hai aggiunto tu. Provami il contrario e cambierò idea.

Quote:
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Ecco appunto. E di nuovo ti sbagli perchè, per le dinamiche già spiegate al vomito se saltasse fuori qualche alternativa totalmente convincente al PoW per avere le stesse garanzie di sicurezza e decentralizzazione (soprattutto la seconda, se no c'è già Paypal grazie), dopo un periodo opportunamente lungo di testing la userbase si convincerebbe, i nodi upgraderebbero a pos, i miners continuerebbero a minare la versione PoW CHE NON VORREBBE PIU' NESSUNO, QUINDI NON LA COMPREREBBERO, QUINDI SPENGNEREBBERO LE MACCHINE.
Ficcatelo in quella testa.
Non è cosi. Nel whitepaper di BTC si parla solo di PoW, anche perché il PoS, non esisteva. Effettuare un cambiamento cosi radicale cambierebbe la natura di BTC e chi ha il potere decisionale per farlo, non ha l'interesse.

Quote:
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E ancora perseveri con questa argomentazione sull'inefficienza, palese e inutile dato che si parlava dei rewards dei miners, E BASTA, e del fatto che con blocchi più grandi diminuirebbero, mentre è falso, aumenterebbero. L'inefficienza è tutt'altro discorso trattato già a parte.
ABBIAMO CAPITO CHE CI VOGLIONO IL DOPPIO DEI BLOCCHI DA 1MB PER CONTENERE LE STESSE TRANSAZIONI RISPETTO AI BLOCCHI DA 2MB, CI ARRIVA QUALSIASI CRETINO MA BASTAAAAAAAA NON C'ENTRA CON IL DISCORSO REWARDSSSS PERCHE' IL POW NON E' QUIESCENTE VA AVANTI COMUNQUE ANCHE SE NON CI SONO TRANSAZIONI
In questo blocco di testo non ho parlato di efficienza. Se la tua seconda affermazione è corretta, come sostengo dall'inizio, il numero di reward calerebbe.

Quote:
Originariamente inviato da Informative Guarda i messaggi
Ma vai a fanculo, vedi sopra.
Assenza di argomentazione valide, modalità maleducata attiva.

"A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio." Oscar Wilde

Quote:
Originariamente inviato da Informative Guarda i messaggi
Torna a fanculo hai continuato a portare avanti il discorso come se il potere di fork potesse impedire cambiamenti del protocollo, seguendo i desiderata dei miners, mentre non è così. Ribadisco che nessuno qui è imbecille e anche se infarcisci di pseudo discorsi tecnici il filo lo seguiamo.
L'unico filo che puoi seguire tu è quello dei talk show.

"Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza." Oscar Wilde

Quote:
Originariamente inviato da Informative Guarda i messaggi
Sei tu quello che insulta l'intelligenza degli interlocutori in maniera molto peggiore come ho già sottolineato. E continui a scrivere cose senza senso su presunte prove che non avrei portato.
Io svio il discorso
Non mi sembra di insultare nessuno, diversamente da te.
Dimostralo. La quasi la totalità di quanto riportato da me è confermato da link e da terzi. La quasi totalità di quanto riportato da te ne è privo e sono opinioni personali. Io differenzio sempre (o cerco di farlo) tra fatti e opinioni personali.

Quote:
Originariamente inviato da Informative Guarda i messaggi
Cosa irrilevante per il tuo punto iniziale, come spiegato e dimostrato e anche "linkato". E penso che tu abbia capito anche benissimo, ma continua pure a menarla col fork.
Ti ho chiesto diverse volte di riportarmi in quale messaggi avrei scritto quello che tu stai sostenendo che io abbia scritto. Ho riletto la discussione, ma non l'ho trovato.

Quote:
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Ma tu non eri quello del rigore argomentativo, cosa sono queste risposte "de panza" non andare out of character
Comunque ribadiamo che non hai compreso a fondo le meccaniche di Bitcoin, dai troppo peso al ruolo dei miners e da lì il tutto. Prenditi più tempo, è multidisciplinare e non ti basta il tuo mero bagaglio tecnico per avere la visione d'insieme. Poi oh, fai quel che vuoi.
Grazie del consiglio. La discussione mostra chi dei due riporti i fatti e chi no.

Quote:
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Me ne sbatto della tua pignoleria semantica, ci siamo capiti perfettamente. In un sistema pos delegato sarebbero ancora meno e ancora più facili da "andare a prendere". Tanto basta.
Certo, ma in diversi PoS che ti ho riportato c'è maggiore decentralizzazione di BTC, pur essendo progetti molto più nuovi.

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No, è tutto il discorso, dato che il tuo punto iniziale era quanto ribadito sopra e la questione più rilevante a quel riguardo è chi imponga la coin "ufficiale" non semplicemente fare un fork. Non te la faccio sviare mettitela via
Aspetto il link del messaggio con la mia affermazione.

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La ricerca dimostra una parziale e non critica centralizzazione dell'hash rate (io continuo a ritenerla una decentralizzazione abbastanza buona anche di quello, ma pareri), cosa che non mina il sistema visto come funziona, come spiegato e "stress-testato". La distribuzione delle coins non rileva molto, visto che appunto non stiamo parlando di un PoS (dove invece rileva eccome): la concentrazione del token per cause esogene alla blockchain, normali dinamiche di mercato, va bene: la avresti con qualsiasi sistema monetario funzionante, che deve essere neutro in questo senso, interferendo il meno possibile con le suddette dinamiche (è proprio uno degli scopi principali). Non va bene invece incentivare questo trend a livello di protocollo, come succede con il PoS. E' una pessima scelta di design anche economica, già questo basta e avanza vista la ragion d'essere di questi sistemi. Poi c'è tutto il resto fin qui discusso.
Ti manca la visione d'insieme e continui a ritenere che realtà dei fatti e tue interpretazioni e conclusioni siano un tutt'uno, mentre mettitela via non è così.
Rendere possibile un attacco del 51% su una rete PoW da parte di 50 entità, non mina la sicurezza? La consideri decentralizzata? Allora utilizzi un metro diverso da quello degli altri ed è inutile discutere.
A te manca l'obiettività e l'ammettere di poter sbagliare.

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Ti attacco perchè sei un pirla saccente che in realtà non sa un cazzo delle questioni sostanziali, non perchè mi manchino le argomentazioni Eh sì, per fortuna c'è lo storico dove fai la figura... del pirla saccente che in definitiva non ha capito
Lo storico dei messaggi mostra il contrario a proposito di chi dei due sia un pirla a livello di conoscenze e comprensione dell'argomento.
Io potrei essere considerato un pirla perché continuo a risponderti.

Ultima modifica di pachainti : 23-08-2022 alle 07:06.
pachainti è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-08-2022, 16:54   #104
pachainti
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Quello che è già scritto bene in quegli articoli: sei incentivato a non vendere, il che centralizza sempre di più lo stake, e la centralizzazione dello stake rileva anche sul mining al contrario del PoW, dove tra l'altro i miners devono redistribuire gran parte. Rileggi bene perchè temo tu non abbia compreso a fondo l'aspetto economico della questione. E non te lo rispiego.
Gli articoli parlano del PoW e della centralizzazione di BTC. Forse leggiamo cose diverse...

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E va beh torniamo al tuo punto originale e vedi reply precedente, hai rotto le palle
Esatto, ancora siamo alle basi.

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E invece considerando tutto l'insieme e non solo l'hash rate (la distribuzione delle monete poco importa nel pow dal punto di vista della decentralizzazione dell'infrastruttura) il sistema è quanto di più decentralizzato attualmente disponibile. Tutti i pos analizzati hanno degli evidenti punti di centralizzazione e del fatto che la fondazione operi nell'interesse collettivo TI DEVI FIDARE, conosci davvero i concetti di trustless e decentralizzato? Perchè non mi pare proprio altro che rompere le palle a me su vulnerabilità e points of failure Certo la rete fallirebbe ma intanto possono arricchirsi. Inoltre è anche un point of failure o vulnerabilità o come cazzo preferisci chiamarlo senza sfrantarmi la minchia con la Treccani, nel senso che gli possono venire fatte pressioni per direzionare il software e se ha strapotere in quella direzione si va. Seriamente devo spiegarti anche cose del genere? Ma da dove sei uscito?
Ripeto: se per te, dopo l'articolo che ti ho riportato in cui è mostrato che sono sufficienti 50 miner per effettuare un attacco del 51%, BTC è il meglio che ci possa essere, è inutile parlare.

Ci sono vari modi per misurare la decentralizzazione, probabilmente il più noto è il coefficiente di Nakamoto:

That is, we define the Nakamoto coefficient as the minimum number of entities in a given subsystem required to get to 51% of the total capacity. Aggregating this measure by taking the minimum of the minimum across subsystems then gives us the “minimum Nakamoto coefficient”, which is the number of entities we need to compromise in order to compromise the system as a whole.


Purtroppo non conosco articoli scientifici che confrontino BTC, ETH e le nuove blockchain che ti ho riportato.
Tuttavia ci sono questi due: Measuring Decentralization in Bitcoin and Ethereum using Multiple Metrics and Granularities e How centralized is decentralized? Comparison of wealth distribution in coins and tokens dove il coefficiente ha valori inferiori a 10 per entrambi i progetti (quindi inferiori ai 50 miner per l'attacco del 51%, ancora peggio).

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Bitcoin è quello che ha funzionato da più tempo e con il maggior valore rappresentato e i maggiori interessi ad attaccarlo, rispetto a qualsiasi altra alt coin. Chiaro che non è una garanzia per sempre ma è un elemento di cui tenere conto quando si dicono vaccate tipo "è decentralizzato solo in teoria", perchè poi reality disagrees.
I dati dimostrano che nella pratica non è decentralizzato. Ti ripeto: il fatto di aver funzionato per un certo tempo senza problemi, non significa che sia decentralizzato e sopratutto che non ci siano alternative migliori.

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Infatti chi ha parlato di impossibilità? Ti ho sempre detto che se realmente (ribadiamo..) fosse trovata una soluzione CHE NON FA SCONTI, soprattutto sulla decentralizzazione, e fosse sicura, testata sufficientemente a lungo, verrebbe implementata su bitcoin perchè la userbase la abbraccerebbe, forks o non forks.
Se i portatori di interesse di BTC avessero voluto o volessero cambiare, avrebbero potuto averlo già fatto viste diverse alternative migliori, algorand su tutte.

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Perchè chi "detiene il potere su bitcoin" non sono appunto i miners, ma la base di adozione, l'utenza, e se qualcuno di questi algoritmi che tu affermi siano complessivamente migliori (ma poi, ad oggi, ad un'analisi più approfondita che vada oltre il marketing si notano punti di centralizzazione. E qualche dubbio anche sulla sicurezza dato che sono soluzioni molto più complesse e molto meno testate sul campo, discorso di prima) realmente convincessero l'utenza, verrebbero adottati
Tra l'altro aggiungiamo che la resistenza al cambiamento di Bitcoin è più una feature che un problema, perchè qualcosa che si candida a sistema monetario sano deve dare certe garanzie di immutabilità nel tempo. E' un bene che ci venga implementata solo roba ultra testata e convincente sotto tutti i punti di vista.
I dati e le ricerche scientifiche mostrano che ci sono alternative migliori sia dal punto di vista della sicurezza, sia della scalabilità/efficienza, sia della decentralizzazione.
Sicuramente non sono testati sul campo come BTC, ma molti di loro hanno dimostrazioni matematiche del corretto funzionamento. Inoltre, il confronto, lo ripeto, deve essere fatto a parità di anni e di volume di transazioni/carico, altrimenti non ha molto senso.

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Non hai capito davvero un cazzo delle dinamiche di questo ambito più che in altri passaggi E peraltro avevo capito perfettamente che saresti andato a parare lì l'esperienza...
Il valore deriva dal fatto di avere un sistema che funziona nella sua value proposition, il più largamente adottato e da tante congiunture storiche come appunto la sparizione del fondatore. Questo ti dà migliori garanzie di commerciabilità e di stabilità, che sono le cose veramente essenziali per un candidato a sistema monetario/store of value long term non maneggiabile.
Non il fatto che usi un algoritmo diverso perchè "fa figo e old school" e differenzia. Continui a focalizzarti sugli aspetti meramente tecnici, con una sorta di fascinazione e saccenza da informatico novellino in tunnelvision che ti porta a fare queste figure barbine.
Se mai è l'esatto contrario: una soluzione alternativa ha pochissime possibilità di imporsi perchè se fa la stessa cosa di bitcoin... c'è già bitcoin con l'ampia adozione e capitali, non avrebbe senso spostarsi su qualcosa di uguale ma con adozione incerta col rischio di perdere tutto; se fa meglio di bitcoin (realmente, in tutto, con sufficiente testing e bla bla bla come detto)... si può adottare il tutto su bitcoin dato che si parla di software open source, di nuovo senza spostare capitali.
L'unico scenario sarebbe che arrivasse una soluzione molto migliore in toto, che si imponesse subito anche a livello di adozione spinta da un marketing incredibile dei fondatori, che poi spariscano nel nulla, il tutto in brevissimo tempo prima che le cose possano smuoversi dalle parti di Bitcoin. E allora magari tutti si sposterebbero lì.
Lo vedo proprio ESTREMAMENTE improbabile, ma chi vivrà...
Secondo me, e non solo, sei tu quello che non ha chiaro come funzioni.
I nostri commenti, storico nel forum, mostrano chi dei due conosce l'informatica e altro.
Nessuno ha la possibilità di prevedere il futuro, ma obiettivamente ci sono blockchain PoS superiori praticamente in tutto a PoW e BTC. Per questo ritengo che sia solo questione di tempo prima che diventino predominanti, vedremo nei prossimi anni.

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No, vedi le risposte sopra, non dico affatto questo. Le questioni sono più sottili. Studia.
Certo, lo faccio sempre. Tu?

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Ti ho già detto di fotterti con la tua retorica inutile da studentello brufoloso. Vado alla sostanza, linko quando serve, argomento e non posto un link per ogni parola dove non serve. Tu non riporti fatti, tu li interpreti (male), e sfranti i coglioni con links inutili su cose nemmeno in discussione (è in discussione solo il tuo modo di interpretarle e la contestualizzazione, che restano errati per quante volte tu rilinki, da pagliaccio). Le tue sono opinioni tanto quanto quelle di chiunque altro, che peraltro si scontrano con la realtà, il mercato, le dinamiche comprese a livello profondo. Riportare 8000 volte due links non le trasformano in fatti, mettitela via. E neanche atteggiarti da finto interlocutore pacato, quando in realtà attacchi e provochi in modo subdolo e peggiore con la tua retorica spaccacoglioni inutile che non ti dà nessuna maggiore autorità.
Copio e incollo.
Non ho mai scritto quello che tu dici. Riportami dove e ammetterò l'errore.
Ancora con parolacce atte a coprire la tua ignoranza e/o mancanza di voglia nel riportare i link?
Dimostri ancora una volta quello che ti dico dall'inizio: tu riporti le tue opinioni, io fatti supportati da prove.

Ripeto: quando ti trovi a corto di argomentazioni, scattano le offese. Tipico di chi non è competente e attacca il suo interlocutore, come nei talk show.

Quote:
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Esatto, secondo me e secondo chiunque abbia realmente capito a cosa serva sta roba. Tu non sei tra questi.
Fai bene a rimanere convinto della tua opinione, ma come tale deve essere presa.

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"Mo me la segno" Per quello che deve fare invece è ancora la soluzione migliore. Se arriverà di meglio si imporrà naturalmente e sarò il primo a spostarmici (non venisse portato su Bitcoin). "Ma non è questo il giorno" cit.
Fai come vuoi, io non ho interessi personali in gioco, ma analizzo solo le blockchain dal punto di vista tecnologico e da quello economico cercando di riportare fatti supportati da link.

Ultima modifica di pachainti : 19-08-2022 alle 16:59.
pachainti è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-08-2022, 17:23   #105
pachainti
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Il mining come detto è sufficientemente decentralizzato: 50 miners grossi col 50% e altri piccoli, per il ruolo che ricoprono e tutto il contesto dei pesi e contrappesi dell'ecosistema, è abbastanza buono. Poi tu hai un parere diverso e amen.
Tutto il resto che dici non rileva molto per il suo use case: deve essere un sistema il più possibile decentralizzato, trustless, permissionless, difficilmente attaccabile e con buone garanzie di immutabilità, perchè cambiare come tira il vento è assai pericoloso, non parliamo del frontend di qualche banca..
Il consumo (e non spreco) e l'inefficienza sono tradeoffs, se vuoi l'efficienza in primo luogo hai già cose come Paypal. Non è quello lo scopo. Puoi recuperare su alcuni di questi aspetti con i layers 2, è una scelta, a mio avviso azzeccata per mantenere il layer 1 più sicuro e decentralizzato.
Venisse meno la necessità dei tradeoffs in modo veramente convincente e testato, la nuova soluzione verrebbe implementata su Bitcoin come discusso.
Cosa stai dicendo?
Non è un mio parere, ma un fatto trovato dalla ricerca che ti ho riportato in precedenza. I 50 miner hanno potere di effettuare l'attacco del 51% indipendentemente dagli altri, siano essi 100-1000-10000.
Ti sto dicendo fino dall'inizio che i pareri personali lasciano il tempo che trovano, sono interessato a leggere dati, fatti supportati da prove. Grazie

Quote:
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In Algorand i nodi "minano" anche... di nuovo devi guardare la soluzione nel suo insieme come ammetti tu stesso. La struttura è diversa, hanno un "peso" diverso: in Bitcoin i nodi possono fare a meno dell'incentivo monetario, che sarebbe probabilmente anche una cattiva idea perché è inverificabile se esegui realmente un full node o meno e incentiverebbe le botnet a costo quasi zero gestite da pochi, ad esempio.
Poi c'è tutta la questione degli incentivi ai relay, altrettanto critici, attualmente in mano alla foundation. Se leggi..
Ti ho scritto varie volte che l'algoritmo di consenso di algorand è indipendente dai relay node. L'algoritmo ha bisogno dei 2/3 dei nodi onesti affinché ci sia consenso e la rete non vada in stallo.
I relay node inoltrano i messaggi nella rete e il consenso può funzionare anche con pochi di loro onesti (uno al limite) che inoltrano ai nodi partecipanti.

Quote:
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Banalmente: se i relay non servissero verrebbero tolti adesso. Tutto quello che implementeranno in futuro, incluso un adeguato sistema di incentivi per rendere il tutto autosostenibile si vedrà. Per il momento non convince sotto il profilo decentralizzazione, è ancora ampiamente permissioned e gestito da una foundation. Poi ribadisco: implementeranno la soluzione perfetta come credi --> qualche anno dopo ce la ritroveremmo su Bitcoin (dubito fortemente andrà così )
I relay node non partecipano al consenso, ma inoltrano i messaggi nella rete. Non ho trovato studi in merito al numero minimo di relay node (se li trovi, riportameli). Al limite ci potrebbe essere anche un solo relay node in grado di servire tutta la rete. I vari relay node tengono una lista degli altri e possono escludere dinamicamente chi di loro non si comporta come dovrebbe. Secondo me, quello che manca ad algorand è un sistema in grado di gestire automaticamente la lista dei relay node onesti.
In ogni caso 120 relay node sono più di 50 miner e il coefficiente di Nakamoto dovrebbe essere più alto per algorand (purtroppo non ho trovato niente in merito).

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Di nuovo: questo non è così rilevante per un PoW. Sono normali dinamiche economiche che con qualcosa come Bitcoin puoi lasciare equilibrare per conto loro. Col PoS no, si ripercuote anche a livello di infrastruttura, perchè l'aspetto è tutt'uno con il mining (lo so che in questo caso si chiama staking, non rompere le palle).
L'infrastruttura deve rimanere neutrale alla distribuzione delle coins e poter funzionare bene a prescindere: con il PoW alla Bitcoin hai questo, con i pos no
Stiamo parlando di decentralizzazione o no? Fare confronti fuori contesto non ha molto senso.

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No, dipende da oltre 14000 nodi [EDIT] oltre 15000 era outdated: https://bitnodes.io/#reachable-bitcoin-nodes. Non hai capito a fondo le dinamiche, e via. Eventuali miners attaccanti potrebbero venire esclusi dai nodi, pur con qualche disagio. C'è un robusto equilibrio "antagonistico" tra tutte le parti del protocollo Bitcoin che ad oggi ha retto diversi stress tests andando sempre verso la direzione di mantenere la massima decentralizzazione possibile, come la suddetta blockwar. Cosa che al momento non si vede sulle coins concorrenti specialmente pos. Sei in tunnelvision su un aspetto singolo.
Dimentichi l'attacco del 51% che i nodi non sono in grado di escludere (altrimenti non sarebbe avvenuto con successo su altre reti come ETC, BTG, ecc.).

Quote:
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E poi te la dai sui denti l'integrità della blockchain di Algorand se c'è la foundation che può renderla tutta obsoleta e passare ad un'altra, visto che la vecchia da sola non si può reggere senza relays (nella sua funzionalità COMPLESSIVA) e non se la cagherebbe più nessuno. Moooolto più decentralizzato di btc che si regge benissimo autonomamente
Vedi sopra a proposito dei nodi relay.

Quote:
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https://crosstower.com/resources/edu...o-coefficient/

e anche https://medium.com/blockchain-at-ber...d-6fe9db45f2a7

(così hai un po' di links e forse non la meni, anche se superflui)
Il primo link riporta dei dati errati, come dimostrato dai due articolo scientifici che ti ho riportato in precedenza: Measuring Decentralization in Bitcoin and Ethereum using Multiple Metrics and Granularities e How centralized is decentralized? Comparison of wealth distribution in coins and tokens dove il coefficiente di Nakamoto ha valori inferiori a 10 per entrambi i progetti (BTC e ETH).
Il secondo link parla di mancanza di incentivo, ma non tiene conto del fatto che i nodi validatori su algorand hanno una stake per poter participare al processo di convalida e il loro incentivo deriva dal valore della stessa (se si comportano male, la moneta perde valore).
Come ho scritto sopra quello che manca, è l'incentivo per i nodi relay i quali non partecipano al consenso.

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Discorsi già fatti sulla foundation, e aggiungo: è cosa ben diversa se all'inizio i nodi del pow erano pochi ma la struttura poteva supportarne molti senza sconti o problemi. E' ovvio che all'inizio qualsiasi soluzione è vulnerabile e centralizzata perchè la minano in 2 Ma nel caso di Algorand deve ancora dimostrare che il difetto non sia invece sistemico, e non solo contingente.

Comunque la chiudo qui con questi botta e risposta frase per frase inutili: li leggiamo solo noi, rompono inutilmente le palle non aggiungendo nulla alla discussione, anzi potenzialmente fan perdere di vista i punti (soprattutto a te ). Al massimo torno con risposte generali.
Anche i questo caso i nodi relay possono essere molto di più e non c'è un limite a priori.
Inoltre, come ti ho scritto, potrebbe essere sufficiente anche un solo nodo relay per gestire tutti i nodi che partecipano al consenso. Purtroppo non ci sono dati in merito e quindi siamo nel campo delle ipotesi.

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Il mio parere resta questo, penso molto ben fondato (ne ho visti mille...): sei uno con un buon bagaglio tecnico che si è affacciato relativamente da poco all'ambito, non si è preso l'adeguato tempo per riflettere su tutte le sfumature perchè è partito dal presupposto che le sue conoscenze meramente tecniche bastassero.
Prenditi più tempo, ne riparleremo tra qualche anno, se avrò avuto torto nessun problema.
E non farti abbindolare così facilmente dal marketing.
Grazie dell'analisi, ma non ci hai azzeccato molto.
Ne riparleremo in futuro.

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Old 19-08-2022, 17:33   #106
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Non direttamente correlato al topic iniziale, ma ecco un altro dei motivi per cui implementare le funzionalità di smart contract direttamente sul layer 1 non è del tutto una buona idea:

https://cointelegraph.com/news/vital...eth-hard-forks

meglio la scelta di bitcoin di delegare le vm (e quindi i tokens vari) sui layer 2, così questioni del genere non interferiscono con la direzione della chain principale. Oltre ovviamente al solito discorso del bloat centralizzante.
Quindi quando si dice "eh bitcoin non innova, non implementa mentre altri implementano cose meravigliose": magari vi sfuggono certe considerazioni non immediatamente ovvie.
Per cose come ethereum può anche andare.
Secondo me, qui stai facendo confusione. Qual è la relazione tra smart contract sul layer 1 invece che sul layer 2 e questa notizia?
USDC è una stablecoin super centralizzata, per esempio DAI è molto più decentralizzata e utilizza lo stesso layer 1.
L'algoritmo di consenso è una questione, gli smart contract un'altra.

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Old 19-08-2022, 17:53   #107
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Continuando ad approfondire i recenti sviluppi:

https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1906/1906.00861.pdf

molto, anche troppo approfondito, ma alcuni punti utili:

"pag 17: In contrast, consensus mechanisms providing total finality (e.g., PBFT [41]
or PoA [110]) can only include a comparatively small set of validating nodes due to their extensive
communication overhead Hence, consensus mechanisms providing fast finality are commonly
applied in permissioned DLT designs

pag 18 . Due to the exponential increase in message complexity
in contrast to probabilistic consensus mechanisms, finality comes at the cost of the degree of decentralization
of the DLT design and its fault tolerance
"

In pratica il design con finalità dei blocchi immediata e non probabilistica ha il tradeoff della decentralizzazione come sospettavo, perchè richiede grandi potenze computazionali e banda per i nodi per il messaging overhead che si genera affinchè tutti raggiungano il consenso senza ammettere forks da valutare a posteriori tramite regole di scelta della chain canonica. Quindi sono design adatti a piccoli networks di nodi dotati delle risorse necessarie.
Perché mi riporti degli articoli in cui l'esempio in questione algorand (non mi volevo focalizzare su di esso dall'inizio, ma è andata così) non è trattato?
Algorand richiede basse potenze computazionali per il calcolo delle VRF e utilizza un protocollo di propagazione in stile gossip molto simile a BTC.
Su algorand il tempo di finalità di un blocco è di 5 secondi, se ci volessero enormi potenze di calcolo o tempi di propagazione, non sarebbero sufficienti.

Immediate Transaction Finality
In contrast, the Algorand blockchain never forks. Two blocks can never be added to the chain at once because only one block can have the required threshold of committee votes. At most, one block is certified and written to the chain in a given round. Accordingly, all transactions are final in Algorand. When the consensus protocol decides on a block, this decision is never changed. Every honest user soon learns of this decision, and no honest user ever thinks that a different block at the same height was chosen. Once a block appears, users can rely on the transactions it contains immediately and they can be confident that the block will forever be part of the chain, which means the money they receive is safe.

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Anche in Algorand troviamo un tradeoff simile, pur con le differenze tecniche (come già accennato anche nei reply precedenti). Dalle loro faqs e risposte varie in giro per reddit:

"What are the types of nodes in the Algorand network?
The Algorand network has two types of nodes to simultaneously optimize decentralization and high transaction throughput.

Relay nodes allow for highly efficient communication paths.

Participation nodes propose and vote on blocks.

Even if all the relays misbehave, the worst that can happen is that the blockchain will slow down or stall.

While relay nodes do not participate in consensus, having highly reliable relays is critical to the performance of the Algorand blockchain. That is why, currently, the Algorand Foundation maintains the list of relays to ensure relay nodes satisfy the necessary performance requirements and do not slow down the blockchain.
"

Cioè tradotto dal marketinghese: il nostro consensus design è decentralizzato ma ha overhead che scala male al crescere del numero dei nodi, quindi servono dei relay nodes specializzati con ampie risorse per rendere il network utilizzabile. Essendo che questi nodi sarebbero pochi e tendenzialmente sempre meno all'ingrandirsi del network (sempre più risorse per gestirne uno più nodi partecipano) e quindi renderebbero vulnerabile il tutto in caso di bad actors (il network è stoppabile attaccando o impedendo a quei pochi nodi di operare, o se qualche attacker decide di creare molti relay che poi interferiscono col messaging) allora diamo noi il permesso e li incentiviamo noi.
Quindi la nostra è una blockchain permissionless, sia chiaro, ma in realtà no ma poi in futuro sistemiamo tutto! Come non si sa dato che è un tradeoff inerente al design che può solo peggiorare al crescere del network, MA FIDATEVI!
"Risolvono" ( ) il trilemma con il solito sconto sulla decentralizzazione, in questo caso per garantire il throughput.
Il testo non dice quanto da te tradotto (questa è la tua interprestazione).
Il comitato di convalida su algorand è composto tra 1000 e 2000 posti nel quale partecipano mediamente 400 nodi diversi (i valori sono determinati in base a studi effettuati su simulazioni presenti in vari articoli scientifici). I nodi relay si occupano di inviare i messaggi sulla rete e da loro dipendono le prestazioni, ma non il consenso.
Come ho scritto nei messaggi precedenti, non ho trovato uno studio che mostri il numero minimo di relay node necessari affinché la rete funzioni. In teoria potrebbe bastare anche un solo relay node onesto. In pratica anche se ci fossero 2/3 nei relay node onesti (come i nodi per il consenso), tale numero sarebbe superiore (80) a quello dei 50 miner su BTC ovvero algorand sarebbe comunque più decentralizzato. Se trovo qualcosa, ti aggiorno.
Ti ho già scritto che anche le reti PoW come BTC nei primi anni di vita sono praticamente semi-permissioned dato che i miner e i nodi sono gli stessi sviluppatori.
Il confronto deve essere fatto a parità di anni di vita.

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Come già spiegato le blockchain parzialmente centralizzate e/o permissioned possono avere anche un senso per iterare e sperimentare più rapidamente, e per offrire servizi dove la totale decentralizzazione è un po' meno prioritaria (sperando non arrivi mai un tentativo di attacco serio).
Ma per uno scope come quello di bitcoin non vanno bene.
Oltre al discorso security: sono tutte soluzioni con potenziali superfici di attacco molto più estese che quindi vanno testate molto a lungo, pure se superassero tutti i tradeoffs sulla decentralizzazione un domani.
E quando le soluzioni sono sufficientemente convincenti vanno su bitcoin, che non ha bisogno dell'algoritmo "che distingue" perchè ha già le caratteristiche più fondamentali dalla sua: enorme first mover advantage, la più ampia adozione, il più ampio battle test sia in termini di tempo che di scala.
Ancora, questo è il tuo parere, non come stanno i fatti. Sono le tue deduzioni errate da quanto hai letto.
Riporta un articolo scientifico recente dove venga analizzato l'algoritmo di consenso di algorand e poi ne potremo parlare.
Sui principali vantaggi di BTC concordo con te.

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Riassumendo tutte le discussioni: che enormi cagate da newbie che scrivi arriva lui nato ieri a tentare di reinventare la ruota come se tutti gli altri che ci lavorano da prima che lui nascesse non ci avessero mai pensato e non ci fossero delle serie questioni dietro certe scelte
La ruota l'ha reinventata un certo Silvio Micali premio Turing nel 2012 per i suo lavori sulla crittografia (un principiante come te )

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Old 19-08-2022, 18:07   #108
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https://kraken.docsend.com/view/58b6xidjxk44xedc

Sostanzialmente tutto quello che ho detto e in più questo passaggio che spiega meglio di quanto abbia fatto io la differenza tra mining e staking pools:

"Imagine a scenario where a mining pool operator acts maliciously and the mining pool
contributors opt to leave the pool. At worst, the malicious mining pool operator could
keep the contributor’s earnings. However, they could not continue to utilize their hash
power for malicious purposes because the individual miners could turn off their mining
equipment. Conversely, suppose a similar situation emerges where hackers target a thirdparty custodian and utilize the stolen funds to gain an overwhelming influence over a PoS
network. Unlike PoW, in this hypothetical situation, the customers of the compromised
custodian could not withdraw their contributions, losing both their funds and voting
power.
"
Secondo me l'esempio non è equo. Nel caso del mining si ipotizza che si comporti in modo disonesto il gestore della mining pool mentre in quello dello staking si ipotizza un attacco hacker al gestore della staking pool.
Dividiamo in due casi:
1) Comportamento disonesto gestore staking pool (equivalente alle mining pool).
Nelle blockchain PoS serie le monete messe in staking non sono custodite da terze parti, ma sono direttamente sulla blockchain e gestite da smart contract (trustless) presso i validatori e vengono rilasciate al termine del periodo di staking.
I validatori devono loro stessi depositare quantità ingenti di monete per creare una staking pool e quindi non hanno interesse a comportarsi in modo disonesto a causa dello slashing e della perdita delle stesse.
Questo scenario è poco probabile visto l'interesse in gioco dei validatori.
2) Attacco hacker a un validatore (o a un gestore di fondi che tenta di diventare un validatore).
Se venisse bucato da hacker lo smart contract dello staking allora ci sarebbe una perdita sia per un validatore sia per gli utenti. Se l'attaccante tentasse di partecipare alla rete al posto del validatore compromesso, entrerebbe in funzione lo slashing e i fondi sarebbero recuperati. Se l'attaccante vendesse i fondi in modo non tracciabile (non passando da CEX o DEX noti), sarebbero molto probabilmente persi.
Di solito il codice dello smart contract dello staking è molto verificato vista la sua criticità. Comunque questo scenario è più probabile del primo, ma non ricordo casi importanti avvenuti (escludendo gli hacking della DeFi, ma è un altro argomento).

Dal mio punto di vista occorre fare una precisazione: un utente che acquista un certo valore X di monete perché vuole partecipare allo staking e un altro utente che acquista la stessa somma di attrezzature per il mining.
Entrambi hanno dei vantaggi e dei rischi: nel caso dello staking l'utente riceve degli interessi per tenere le sue monete in staking su un validatore/custode, ma rischia lo slashing e l'hacking dello smart contract. Nel caso del mining l'utente riceve le ricompense di partecipazione alla pool, ma ha delle spese variabili (costi energia elettrica, tempo di gestione/manutenzione) e dei rischi (aumento energia elettrica, obsolescenza dei dispositivi, guasti, ecc.).

P.S. non tutte le blockchain richiedono una staking pool per poter partecipare allo staking (mi viene in mente algorand, ancora una volta, come esempio). Inoltre, alcune blockchain (polkadot, cardano, ecc.) hanno un limite massimo di staking per validatore per evitare troppa centralizzazione ed eventi di questo tipo.

Ultima modifica di pachainti : 23-08-2022 alle 08:33.
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Old 16-01-2024, 11:16   #109
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Come promesso, visto che continui ad imperversare, ho deciso di ri-smazzarmi il discorso. Toccherà spezzare in più reply per leggibilità. Inizio con il primo e poi man mano che avrò voglia aggiungerò gli altri.

1/3 - Bitcoin

(tanti punti li ho già toccati anche qui e replies successivi)

Premettiamo che, come già spiegato, la value proposition principale di Bitcoin è essere moneta sana. Questo implica ad esempio che debba esserci una certa immutabilità perché la scarsità credibile è direttamente collegata a questa e al fatto che non ci sia "un'elite" in grado di imporre cambiamenti al protocollo. Altrimenti un domani certi parametri possono essere cambiati, tipo la max supply in primis. Quindi estrema cautela col "nell'informatica spesso si upgrada, il ticcipì/l'uddippì": la maintenance e la pura ottimizzazione del codice o la correzione di bug critici (ce n'è stato solo uno ad oggi) ok, gli hardforks ogni 6 mesi perché "si builda bros!", l'innovazione ecc, non vanno bene per questo use case. Non sono "evoluzioni tecnologiche", semplicemente minano il discorso immutability -> scarcity.
La blocksize war (vedi sotto) ha dimostrato che effettivamente l'immutabilità di Bitcoin è credibile. Altrettanto non si può dire delle altre varie altcoins.

Poi poniamo definitivamente fine alla tua imbarazzante arrampicata sugli specchi relativa a cosa hai o non hai detto sulla questione del PoS come evoluzione tecnologica:

Tu stai cercando di sostenere la superiorità del PoS in quanto "evoluzione tecnologica", venuta dopo (tra l'altro falso, vedi nota 1), senza tradeoffs.
Io ti ho spiegato che sono discorsi totalmente fuori luogo in questo ambito, che dimostri di conoscere molto superficialmente soprattutto proprio da considerazioni da newbie di questo tipo, perché parliamo di protocolli open source, non di prodotti software brevettati, quindi tutte le soluzioni sono portabili se c'è la volontà di farlo.
Ergo se PoS costituisse effettivamente un upgrade lo vedremmo prima o poi su Bitcoin.
Messo alle strette hai cominciato con le arrampicate finendo per contraddirti:

1)
Quote:
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Effettuare un cambiamento cosi radicale cambierebbe la natura di BTC e chi ha il potere decisionale per farlo, non ha l'interesse.
2)
Quote:
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Ho riletto la discussione e non ho trovato dovei avrei scritto che i miner non vogliono, ma solo che sono i miner ad aver il poter di decisione (fork).
Da 1) + 2) deriva, con ben poco margine interpretativo, che secondo te Bitcoin non passa a PoS non per riserve sulla bontà di questa soluzione in sé, ma perché i miners lo impediscono per proprio interesse (fortuna avevi riletto ).
Non c'è una lettura alternativa delle tue parole perchè ovviamente soltanto i miners avrebbero un incentivo ad ostacolare un passaggio di questo tipo: tutti gli altri attori avrebbero nulla da perdere/solo da guadagnare se ci fosse consenso sul fatto che PoS sia questa miglioria indubbia.

"Chiarito" ( ) oltre ogni dubbio cosa stai sostenendo tu, già ti ho spiegato ampiamente perché è falso, ma espandiamo:

Ti consiglio di leggerti The blocksize war, che il tuo aver seguito gli eventi "in differita" come affermi con il tuo english humor di patate a quanto pare non ti aiuta molto: quella famosa frase di Armstrong con cui l'hai menata per millenni citandola come prova definitiva, fatti non pugnette, "supportato da vari links" era in realtà una mera opinione del suddetto, noto big blocker, che riprendeva un punto di vista diffuso anche tra i grandi miners, postata sul blog di Coinbase durante la blocksize war a sostegno delle narrative big blockers ma smentita poi dai fatti storici. Ad esempio in occasione del fork di eth/etc (e successivamente con Bitcoin Cash), quando si è avuta la prova che le dinamiche non comprendono solo questioni tecniche ma anche e soprattutto economiche e quindi tutto quanto ti ho già spiegato su cosa determina realmente l'imporsi di un fork piuttosto che un altro.
Dal libro:

"Around three days after the split, exchanges started listing Ethereum Classic. Poloniex, one of the leading alternative coin exchanges at the time, listed Ethereum Classic on July 23, 2016. The price of Ethereum Classic then started to increase on the exchange. From memory, it started trading at around two percent of the value of Ethereum and peaked on July 25 at more than 50 percent of the price of Ethereum. Ethereum Classic was proving to be extremely volatile. What's more, the miners were following the price. Not a perfect correlation exactly, but as the price of Ethereum Classic increased, more miners mined it in order to scoop up the increased block rewards. Small blockers then started to argue that the situation was more complex than the large blockers had argued: perhaps miners did not define the protocol, but instead followed traders and investors to maximise their profits.
As the price of Ethereum Classic increased, it gained more and more momentum. Miners, it appeared, just wanted to follow the money. This is when many people started to realise that a hardfork and contentious split was not just about two issues, hashrate and computer science, but financial markets too. This kind of event was an opportunity for financial speculators and traders, who could trade between the coins.
"

Questo evento, insieme successivamente a Bitcoin Cash dove si sono riproposte dinamiche simili, ha portato i miners ad essere molto più prudenti nel perseguire hard forks secondo i loro desiderata, alla fine rinunciandoci sotto la minaccia di uno user activated soft fork.

Come si è visto non sono i miners a poter direzionare i cambiamenti al protocollo: devono uniformarsi a quello che scelgono la userbase e gli investors per via della ben congegnata struttura di incentivi.
Non sono nemmeno i devs ad avere questo potere, che hanno influenza ma limitata: i big blockers avevano il sostegno di gente come Mike Hearn e soprattutto Gavin Andersen, praticamente "il braccio destro di Satoshi" che manteneva inizialmente anche il repository "ufficiale" su Github tuttavia non sono riusciti ad imporsi.
E neppure exchanges e industry players vari, che pure erano in maggioranza big blockers.
Bitcoin ha dimostrato sul campo di avere una governance realmente decentralizzata in mano all'utente finale: ogni cambiamento necessita del consenso schiacciante (non solo la maggioranza) da parte dell'utenza o non passa, con una certa propensione all'immutabilità.
In un ambiente realmente decentralizzato senza uno o più leaders che tutti seguono (e di cui poi ti devi fidare) gli updates devono essere opt-in retrocompatibili, affinchè ogni utente possa scegliere se aderire o meno senza venire escluso perchè non c'è garanzia che gli hard forks non retrocompatibili vengano accettati da tutti senza finire per splittare e diluire il network effect, tranne appunto nel caso di consenso schiacciante.
Ecco il perchè dell'approccio layer 1 ridotto all'osso, il più possibile immutabile e le innovazioni/esperimenti vari con tradeoffs sui layers successivi: dà le migliori garanzie sulla decentralizzazione e sulla stabilità della "politica monetaria" senza escludere l'innovazione, con il tradeoff che è più difficile sviluppare con questa struttura (i soliti tradeoffs della decentralizzazione).


Da tutte queste considerazioni è evidente che Bitcoin non passa a PoS non per via dei miners, tantomeno per "limiti tecnologici", fuori contesto in un ambito open source, ma per precise scelte di design e di approccio, perché il PoS semplicemente NON CONVINCE per i casi d'uso di Bitcoin, per i vari motivi già ampiamente analizzati (ma ci torno, di nuovo, nel prossimo reply).
Non ha senso quindi parlare di obsolescenza, puoi al massimo non condividere tali scelte: mi troveresti in disaccordo ma sarebbe una discussione sensata. Parlando di obsolescenza invece dimostri semplice incompetenza e scarsa conoscenza storica dell'ambito.



*Aggiungo una correzione sul discorso fees con i blocchi grandi/piccoli:
sono stato impreciso perché in realtà non è automatico che le fees totali raccolte aumentino con blocchi più grandi, il discorso è più sfaccettato.
Non cambia nulla per quanto riguarda quello che volevo sostenere e non c'entra il tuo esempio pseudomatematico per scemi ma il tutto va comunque precisato meglio: da un lato c'è il fattore aumento del numero delle transazioni accomodabili e dall'altro c'è la questione che se c'è meno competizione per lo spazio disponibile gli utenti tendono a pagare meno per una tx (fee market). I big blockers erano convinti che comunque l'effetto netto dell'aumento del numero di transazioni includibili avrebbe sovrastato quello relativo alle singole fee inferiori, perché fees inferiori e più tps avrebbe portato a più adozione e utilizzo di Bitcoin per i pagamenti, gli small blockers il contrario, ovvero che i blocchi piccoli favorissero un "healthy fee market". Non si sa chi abbia ragione (io propendo per gli small blockers perché aumentare le dimensioni del blocco comporta un hard fork che come ho spiegato va il più possibile evitato per una sound money, meglio scalare il throughput sui layer 2) ma in ogni caso il grosso dei miners aveva abbracciato la versione big blocker e quindi valgono tutti i discorsi relativi alla blocksize war fin qui fatti.


NOTE

1 -
Quote:
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Nel whitepaper di BTC si parla solo di PoW, anche perché il PoS, non esisteva
scarsa conoscenza storica appunto:

https://www.youtube.com/watch?v=jE_elgnIw3M&t=4777s

Te l'avevo anche già detto: il PoS è stato discusso e analizzato prima (o comunque più o meno nello stesso periodo) del PoW e scartato per ragioni fondamentali. Le "novità" recenti sono solo le varie pezze introdotte via via per tamponare, che risolvono e non risolvono, spesso introducendo ulteriori problemi e nella maggior parte dei casi riducendo la decentralizzazione (checkpoints, slashing o cose più offuscate tipo i vari masternodes o relay nodes).


2 - Una versione PoS di Bitcoin è stata già tentata nel 2020. Questa l'accoglienza del mercato:

https://coinmarketcap.com/currencies/bitcoinpos/

Ultima modifica di Informative : 17-01-2024 alle 12:40.
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Old 16-01-2024, 11:17   #110
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2/3 - PoS/PoW ecc

-
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Old 16-01-2024, 11:17   #111
Informative
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3/3 - Algorand

-
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