AGCM bastona Shein: stangata da un milione di euro per greenwashing

AGCM bastona Shein: stangata da un milione di euro per greenwashing

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato una pesante sanzione al colosso del fast fashion per l'utilizzo di claim ambientali ingannevoli e omissivi nella promozione dei propri prodotti di abbigliamento.

di pubblicata il , alle 12:11 nel canale Web
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L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto una sanzione pecuniaria di 1 milione di euro a Infinite Styles Services Co. Ltd, la società che gestisce in Europa i siti di e-commerce del marchio Shein. La decisione dell'AGCM riguarda l'utilizzo di messaggi ambientali fuorvianti nella promozione e vendita di prodotti di abbigliamento, configurando un caso emblematico di greenwashing nel settore del fast fashion.

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L'indagine dell'Autorità ha preso di mira specificamente le comunicazioni pubblicate sul sito italiano di Shein e su altre pagine promozionali. Le violazioni sono state riscontrate principalmente in tre sezioni del portale web: #SHEINTHEKNOW, "evoluSHEIN" e "Responsabilità sociale". Le asserzioni ambientali contenute in queste aree sono state giudicate vaghe, generiche ed eccessivamente enfatiche, quando non direttamente ingannevoli o omissive nei confronti dei consumatori.

Shein bastonata dall'AGCM: le violazioni contestate dall'Autorità

Tra le pratiche scorrette identificate dall'AGCM emergono diversi elementi problematici. La sezione #SHEINTHEKNOW conteneva affermazioni sulla "progettazione di un sistema circolare" e sulla riciclabilità dei prodotti che sono risultate false o quantomeno confusionarie. L'azienda presentava i propri prodotti con caratteristiche di sostenibilità ambientale non corrispondenti alla realtà operativa.

Particolarmente criticata è stata la comunicazione relativa alla linea "evoluSHEIN by Design", dove l'utilizzo di fibre definite "green" veniva enfatizzato senza fornire indicazioni chiare sui reali benefici ambientali durante l'intero ciclo di vita dei prodotti. L'Autorità ha sottolineato come queste comunicazioni potessero indurre i consumatori a credere che l'intera collezione fosse realizzata esclusivamente con materiali ecosostenibili e che i prodotti fossero completamente riciclabili, circostanza non veritiera considerando le fibre utilizzate e i sistemi di riciclo attualmente disponibili.

Un altro aspetto critico riguarda gli annunci di Shein relativi alla riduzione delle emissioni di gas serra del 25% entro il 2030 e al loro azzeramento entro il 2050. L'AGCM ha rilevato come questi obiettivi fossero presentati in maniera generica e vaga nella sezione "Responsabilità sociale", risultando contraddetti dall'effettivo incremento delle emissioni registrato dall'azienda negli anni 2023 e 2024. L'Autorità ha evidenziato il particolare "dovere di diligenza" che incombe su Shein, operante in un settore caratterizzato da modalità produttive altamente inquinanti come quello dell'abbigliamento "usa e getta". Il modello di business del fast e super fast fashion comporta impatti ambientali significativi che rendono ancora più problematiche le comunicazioni ingannevoli sui benefici ecologici dei prodotti.

La sanzione rappresenta un precedente importante nella lotta al greenwashing nel settore della moda, dove le pratiche di comunicazione ambientale fuorviante sono particolarmente diffuse. L'intervento dell'AGCM sottolinea la necessità per le aziende di supportare le proprie affermazioni ambientali con dati concreti e verificabili, evitando dichiarazioni generiche che possano indurre in errore i consumatori più attenti alle questioni di sostenibilità.

Aggiornamento: Shein ha diffuso una nota ufficiale a margine dell'intervento dell'AGCM. La pubblichiamo di seguito per esteso:

"SHEIN ha collaborato attivamente con l’AGCM durante tutto il procedimento, adottando tempestivamente tutte le misure necessarie per rispondere alle criticità sollevate non appena ne è venuta a conoscenza. Abbiamo rafforzato i nostri processi interni di revisione e migliorato il sito web, con l’obiettivo di garantire che tutte le dichiarazioni ambientali siano chiare, specifiche e conformi alla normativa vigente".

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