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#61 | |
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Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: outside italy
Messaggi: 1202
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E' quello che dalle mie parti si chiama "pan per focaccia". Mio figlio è tornato a casa un paio di volte lamentandosi che il prof. in classe aveva sbottato dicendo "mi sembra di parlare a una classe di deficienti". Il mio commento alla cosa è stato "evidentemente vi siete comportati da deficienti". Fine della storia. |
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#62 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2006
Città: dove mi pare. Linux per sempre
Messaggi: 1121
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Io avrei fatto scrivere 1000 "Sono deficiente" ai genitori del bulletto che sono dei veri deficienti che vanno a denunciare l'insegnante anzichè educare il figlio. Se l'avessi fatto io alla stessa età del teppistello, il mio buon padre -pace alla sua anima - mi avrebbe fatto scrivere a casa 1000000 di volte sul quaderno "sono un cazzone"... Il problema è che i genitori di oggi non hanno le palle per fare i genitori...
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"mo va a fer dal pugnàt! THO' UN CUOCO .....(Daniele Luttazzi Raiperunanotte 25/03/2010) Ultima modifica di AntonioBO : 28-06-2007 alle 12:27. |
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#63 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: Lucca
Messaggi: 14978
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E questo vorrei far capire anche a mio figlio, che ci sono regole e limiti che non si devono superare.
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焦爾焦 |
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#64 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Bologna-Ferrara
Messaggi: 1418
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Io sono a favore delle punizioni corporali (leggere), una bella bacchettata sulle mani, una zuccata contro la lavagna, un ceffone, una serie di "frontini", due strattonate alle guance, i bambini ricordano sempre che se facendo A hanno ricevuto un calcio nel sedere A non lo ripetono.
Se dai del gay o del panzone al tuo compagno, rimani in ginocchio sui ceci per 10 minuti. Nel mio paese funzionava così, io ed altri spesso andavamo a casa con la pelle arrossata dagli schiaffi, ma i genitori erano (tutti) dalla parte della maestra/o, perchè il carattere lo formi da ragazzino. Siamo tutti e dico tutti persone oneste, che hanno rispetto per il prossimo, nessuno in galera, nessuno si droga, lavoro e famiglia. |
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#65 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 7030
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Io però vorrei farvi notare una cosa Tutti si lamentano dei genitori di oggi E tutti elogiano i metodi di un tempo Facendo 2+2 i metodi di un tempo han tirato fuori i genitori di oggi Non è che qualcosa non quadra?
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#66 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Bologna-Ferrara
Messaggi: 1418
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Scusa ma se mangiare il salame fa venire sete e per far passare la sete si beve, non siglifica che il salame fa passare la sete.
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#67 | |
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Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 206
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condivido tutto ciò che hai scritto anche se all'insegnante un discorsetto, un qualcosina farei. |
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#68 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 7030
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Si ma perchè i genitori di oggi sono così? (che poi son sicuro che anche ieri c'eran genitori come quelli di oggi ma vabbè
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#69 |
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Junior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Piemonte
Messaggi: 1
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Quando capita che un ragazzo muoia suicida,a causa di insulti omofobi subiti a scuola,allora tutti corrono a fasciarsi la testa e a domandarsi quale sia stato l'errore e di chi sia la colpa a non aver provveduto per tempo a fermare certi insulti.
Quando però capita un'insegnante come quella di Palermo che prova a raddrizzare l'alunno bullo e omofobo facendogli scrivere "sono un deficiente" come punizione,questa si becca una denuncia e pure della cogliona dai genitori. Una scuola che abdica alla sua funzione educativa diventa una scuola inutile perchè perde la sua caratteristtica fondamentale. Alla fine viene quasi da pensare che è quasi meglio chiuderla come provocatoriamente scrive in un suo articolo Massimo Gramellini: Il bullo e l'aguzzina di Massimo Gramellini Va bene mandare i professori in galera, ma non si farebbe prima a chiudere le scuole? Luoghi antiquati in cui sopravvivono esemplari come l’insegnante siciliana che ha costretto un allievo a scrivere sul quaderno per cento volte «Io sono un deficiente». Fortuna che c’è un giudice, a Palermo, e ha chiesto due mesi di carcere per l’aguzzina. Sì, chiudiamole, queste camere di tortura dove si proibisce a un povero fanciullo di dare simpaticamente del «finocchio» a un compagno, ribadendo il concetto con dovizia di particolari e di immagini. Quel talento aveva le carte in regola per sfondare in televisione e un domani in Parlamento, se solo la sadica istitutrice non fosse intervenuta a ingabbiarne la creatività dentro un castigo umiliante. E nel caso in cui il «finocchio» si fosse poi fatto del male, come in un’altra scuola qualche tempo fa? Che domande: sarebbe stato giusto accusare la prof di non aver saputo prevenire la tragedia. Scuole con professoresse simili non si possono tenere aperte un giorno di più. Di bizzarria in bizzarria, sono arrivate a costringere un giovanotto vivace e appena un po’ razzista ad autoinsultarsi per iscritto. Vogliono il ripristino delle punizioni corporali? Bene hanno fatto i genitori della vittima a risponderle per le rime. «Nostro figlio sarà un deficiente ma lei è una c...» E benissimo ha fatto il pubblico ministero che ha incriminato l’insegnante a non ritenere punibile la parolaccia di mamma e papà, considerandone l’alto valore educativo. Datemi retta: è meglio chiuderle, queste scuole. Soprattutto perché quel ragazzino fa la seconda media e ha scritto per cento volte «Io sono un deficente» senza la i. Fortunatamente però questa storia ha avuto un lieto fine. Per fortuna che la magistratura alla fine mette sempre una pezza e da ancora dignità a questo paese. Infatti il tribunale di Palermo ha dichiarato che: "Far scrivere cento volte all'alunno ''sono un deficiente'' non è una punizione umiliante, anzi: è un mezzo pedagogico del tutto lecito". Aggiunge inoltre che il comportamento del ragazzo omofobo è stato "lesivo della sensibilità del compagno di classe" e che quindi andava giustamente punito "per evitare che la convinzione di agire impunemente lo portasse ad una progressiva assunzione di comportamenti antisociali". Speriamo che la prossima volta i genitori omofobi ed iperprotettivi di turno ci pensino 2 volte prima di denunciare un'insengante che si limita a fare il suo dovere. |
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#70 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Firenze, Perugia, Formia(LT)
Messaggi: 9016
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#71 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 206
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i genitori di oggi sono così perchè vogliono fare ai figli l'agiatezza che loro non hanno avuto. ottimo direi, ma c'è un errore, pur nell'agiatezza le cose devono venire conquistate con la fatica e lo studio, altrimenti avremo scarsi professionisti e scarsi uomini.
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#72 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Firenze, Perugia, Formia(LT)
Messaggi: 9016
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#73 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: Vercelli
Messaggi: 1874
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Riporto un brano dell'articolo di F. Merlo uscito oggi su Repubblica, che condivido in pieno:
"Dunque, secondo il giudice, e anche secondo noi, il giovanissimo bullo che, nelle mille varianti del dialetto palermitano ha dato del frocio al suo compagno e gli ha impedito di entrare nel bagno dei maschi, andava proprio punito ed è stato un atto educativo per tutta la classe oltre che per lui, un addestramento alla responsabilità, l'averlo costretto a riflettere sulle sue deficienze etico-caratteriali, scrivendo cento volte "sono un deficiente". E tuttavia almeno quel bullo ha le attenuanti dell'età immatura. Non hanno invece attenuanti, nella loro fosca responsabiità, gli adulti: i genitori, innanzitutto, che si compiacciono del figlio "malandrino", e non capiscono che la scuola è un'opportunità formativa di gran lunga superiore a quella offerta dalla famiglia e dalla strada. Sono loro che, dinanzi alla punizione del figlio, reagiscono da superbulli fabbricatori di bulli. E invece dovrebbero arretrare, cedere il passo, consegnare il figlio all'insegnante. Un tempo era riconosciuto il diritto alla punizione dello scolaro, si aveva fiducia nella qualità dell'insegnante, e anche gli aristocratici mandavano i figli a scuola con la convinzione di trovarvi un assemblaggio di strumenti, uomini e opportunità educative e formative che in casa, nonostante l'agio, non c'erano. E la punizione di copiare cento volte una frase educativa sul quaderno scolastico si chiama "penso" ed è un'antica, cardinale istituzione della scuola, fatta non solo di bullismo, di parole in libertà, di gite, di baby parking, ma anche di compiti a casa, di interrogazioni, di rimproveri e di "penso". Ricordo di aver scritto per cento volte su un quaderno nero "non dirò mai più "piccolo babbeo" al mio compagno Gulizia". E ricordo anche che mio padre, convocato a scuola, si mise a dare fin troppo ragione all'insegnante, accusandomi più di quanto non avesse fatto il professore, il quale, a un certo punto, fu costretto a difendere me, il deficiente: "Non esageriamo, il ragazzo vale". Qui, al contrario, in un processo che non si doveva proprio celebrare con quell'imputata, si volevano far passare per categorie nobili, forti e civili la schiuma della sozzura e i preconcetti sul sesso. E' purtroppo vero che la responsabilità non è solo del padre che, comunque, andrebbe punito da un Tribunale di Stato. C'è anche la responsabilità di altri adulti, parlamentari, uomini politici, altri professori, altri giudici e anche uomini di chiesa. Non solo il padre dunque, ma tutti quelli che nella diversità sessuale vedono crimini, depravazione, abnormità e mostruosità naturali, vizi dell'anima e magari anche l'assenza di Dio. Tanti in Italia dovrebbero scrivere, cento o mille volte, sul quaderno nero "sono un deficiente". E la parola giusta è proprio deficiente, che viene da deficio, indica un deficit, un buco di bilancio, un vuoto di testa, un conto in rosso, una vacanza di educazione sessuale e dunque di intelligenza della complessità della sessualità. Ecco perchè questa sentenza è un'assoluzione con l'encomio per aver commesso un fatto che non solo non è un delitto, ma è il suo contrario: è una buona azione, una di quelle rare e sorprendenti in questo parcheggio sfasciato che è la scuola italiana. Nelle sue otto pagine dattiloscritte il giudice di Palermo scrive anche che l'ordinamento italiano non prevede adeguate punizioni per quel bullismo che offende la sfera sessuale. Più propriamente, la scuola italiana di oggi non è attrezzata a liberare i figli dal familismo, dal mammismo, dai padri malandrini che esclamano offesi: "a mme figghiu!". Perciò forse la sentenza si può riassumere così: lasciate che la scuola difenda i figli dai loro genitori."
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"Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale. Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l’autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo e alla gioia dell’umanità" (Alexander S. Neill, «Summerhill», 1960). Ultima modifica di LucaTortuga : 28-06-2007 alle 12:56. |
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#74 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2006
Città: dove mi pare. Linux per sempre
Messaggi: 1121
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Provo a dare una risposta:si è passati da una generazione oggettivamente autoritaria -spesso inutilmente autoritaria e non autorevole- ad una generazione che di riflusso si è comportata in maniera opposta complice un'errata interpretazione del '68 che insieme a molti vantaggi ha prodotto anche alcune lacune non colmate. I genitori devono essere genitori e non amici dei figli. Il genitore che dice "io sono un amico per mio figlio" è uno stronzo perchè il padre e la madre sono figure uniche nella vita di un individuo.
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"mo va a fer dal pugnàt! THO' UN CUOCO .....(Daniele Luttazzi Raiperunanotte 25/03/2010) |
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#75 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 1999
Messaggi: 31880
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Bene bene... la sentenza non solo assolve la prof. dal "delitto", ma ne sottolinea invece il valore educativo del gesto... Un giudizio pieno di nuon senso, insomma
Spero che i genitori del bullo ci riflettano sopra (ma ne dubito!)...
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Epilogo... Se non ti rispondo... potresti essere tra quelli che ho messo in ignore list! Thread ufficiale Asus ZenWiFi AX - XT8 |
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#76 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 206
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purtroppo questo gesto non è educativo. l'insegnante ha sbagliato. doveva scegliere un altro castigo. mi auguro che l'insegnante non se ne torni a scuola senza sanzioni.
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#77 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2006
Città: dove mi pare. Linux per sempre
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"mo va a fer dal pugnàt! THO' UN CUOCO .....(Daniele Luttazzi Raiperunanotte 25/03/2010) |
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#78 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2005
Messaggi: 17095
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sei ignorante e ottuso come un cattolico
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#79 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2005
Messaggi: 17095
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io fossi il genitore dell alunno insultato chiederei ai genitori del bulletto 50.000 euro di danni, poi vedi come fioccano le cinghiate al figlio..
il portafoglio bisogna attaccare se si vogliono avere effetti
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#80 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
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