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Junior Member
Iscritto dal: Dec 2006
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Le invenzioni della propaganda occidentale contro la Repubblica Islamica dell’Iran
La fantasia al potere: le invenzioni della propaganda occidentale contro la Repubblica Islamica dell’Iran
25.06.09 di Enrico Galoppini* - da eurasia-rivista.org Fonte: http://www.megachip.info/modules.php...cle&artid=9288 In questi giorni, a chi segue le notizie provenienti dall’Iran e cerca d’interpretare la portata degli eventi in corso, non sarà sfuggito il totale allineamento pro-“dimostranti” di tutte le opinioni ammesse dal sistema mediatico occidentale. Non solo quello “ufficiale” delle tv e dei giornali ad alta visibilità (garantita dal meccanismo delle rassegne stampa), ma anche di gran parte di quello per così dire “alternativo” dei siti e delle agenzie “pacifiste”. La voce unanime che accomuna tutti costoro è che le elezioni presidenziali iraniane sono state “falsate da brogli” e che gli iraniani vogliono “libertà e democrazia”. E tanto basterebbe per convincere un pubblico naturalmente distratto e non qualificato della bontà dei motivi per cui “gli iraniani” scendono in piazza per protestare contro “il regime”. Tra tutti i motivi messi in giro dalla macchina disinformativa ci ha colpito in particolare quello di chi è giunto – in una sede considerata “autorevole”, gestita da “accademici” - a definire "resistenza" un'organizzazione come quella dei “Mujahidin del Popolo” resasi responsabile di una catena ininterrotta di attentati in tutto l’Iran (v. il famoso "terrorismo" contro cui tutti dovremmo unirci). Forse costoro credono sia giunto il loro momento di gloria? Ci si può documentare facilmente sulle imprese di questa organizzazione e la scia di sangue che sin dall’inizio della Rivoluzione del ’79 ha colpito la Repubblica Islamica dell’Iran. Purtroppo per gli sponsor di questi "resistenti", accolti non molto tempo fa con grandi onori presso il Parlamento Europeo (!) dagli agenti che in quella sede ha il partito americano-sionista, la nuova "rivoluzione colorata" (di verde!) pare già abortita prima di condurre all'agognato abbattimento del "regime". Non ce la possono fare dall'esterno, militarmente, sia perché impantanati in Iraq e Afghanistan, sia perché l'Iran è inattaccabile, iperprotetto ed armato com’è fino ai denti, quindi hanno scelto di giocare la carta della sovversione interna, resa difficilissima però dall'assenza in loco delle ONG delle "rivoluzioni colorate" e delle tv private. La macchina della propaganda occidentale, come detto, va a tutto gas, sempre più patetica e dalla fervida immaginazione. Gli inviati-fotocopia che si dolevano di non poter più "informare" a causa della scadenza dei visti (hanno mai intervistato, questi "professionisti", un sostenitore di Ahmadinejad?) si sono ridotti a smanettare su Facebook e su qualche altro arnese simile alla ricerca dell’ultimo “video-verità”. S’è narrato d’un inesistente "attentato suicida" al mausoleo dell'Imam Khomeyni, sul quale ora, guarda caso, s’allunga postumo lo zolfo della “benevolenza” del Mossad nei mesi che precedettero la rivoluzione (“potevamo ucciderlo, ma non lo facemmo: ne siamo pentiti”, hanno messo in circolazione)... Si sparano cifre tonde di "martiri" senza uno straccio di prova: anche la "martire Neda" presto si rivelerà essere l'ennesima trovata mediatica da affiancare al mitico “cormorano iracheno” inzuppato di petrolio (del Mare del Nord). In apici di sbornia mediatica s’è gridato anche all’acido lanciato dagli elicotteri dei Basij! Le foto che circolano dalla rete anche nei tg dimostrano solo che c'è una “mobilitazione di piazza” dei sostenitori di Moussavi contro Ahmadinejad e quel che rappresenta, in politica interna ed estera. Dimostrano anche che c'è una "repressione". Ma la cosa finisce qui. Perché se i risultati delle elezioni sono veritieri (ed i "brogli" non possono essere dell'ordine dei 30 punti di scarto!), questa operazione si chiama "colpo di Stato". E come ad ogni latitudine le autorità non possono non intervenire per sedare ogni tentativo di questo tipo. Nel “democratico” Occidente, per molto meno, non succederebbe una carneficina (al di là del giudizio su quelle vicende, ci si ricordi di quel che accadde a margine del G8 di Genova)? Si assiste, inoltre, a tentativi di “colonialismo elettorale”; così, sulle prime, i “verdi” hanno sperato di far ripetere le elezioni alla presenza di "osservatori". Ma da quando un Paese sovrano accetta simili imposizioni? Ahmadinejad viene presentato sempre più come un "nuovo Hitler", mentre giganti eurasiatici del calibro di Turchia e Russia, a margine della riunione della Organizzazione della Conferenza di Shanghai gli riconoscono la rielezione (e poi sarebbero loro, due terzi d’Eurasia, che “si isolano”…). Un presidente che è amato dalle classi popolari perché incarna i valori della "tradizione", detestato dalle classi già agiate (simili a quelle mandate a ''spentolare' a Caracas nel 2002, aizzate dalla Cia e dalle tv private) che vorrebbero diventarlo sempre di più! Il Presidente iraniano – nella neolingua dei megafoni dell’informazione – sarebbe addirittura ‘reo' d'aver aumentato pensioni e stipendi, il che ha dato lo spunto, per i soliti in malafede, di dire che "è in campagna elettorale da 3 anni": insomma, non è importante cosa si fa, ma "chi fa cosa"! Quanto al posizionamento dell'Iran in politica estera, un'inversione di rotta farebbe molto comodo a Usa e soci. La linea seguita sin qui è quella giusta, compreso il "nucleare iraniano", che nasconde la vera posta in gioco, quella energetica (quindi, politica con la P maiuscola). Ecco cosa sono gli “studenti e gli operai” di cui vaneggiano vecchie ciabatte dell’”antimperialismo” totalmente a digiuno di geopolitica. Ma chiediamoci: perché tutta questa agitazione intorno all'Iran? Perché il risultato delle elezioni (alle quali ha partecipato l'85% degli aventi diritto, a differenza delle nostre elezioni, che ormai non entusiasmano più nessuno) dovrebbe essere "falsato"? Chi lo dice? Qualche istituto "indipendente"? E chi è che ha l'autorità per ficcare il naso in questo modo in casa d'altri? Noi lo sopporteremmo (in effetti lo facciamo, dal '45 in poi, passando per i "casi" Mattei, Moro, “misteri d’Italia”, servizi cosiddetti "deviati" e "terrorismo rosso” e “stragismo nero", Cermis, Mani Pulite, fino alle ultime uscite su "Papi&Noemi", e la cosa non ci fa molto onore come "popolo italiano"). Insomma, qual è il "problema" con l'Iran? Quale "pericolo" rappresenta per noi? Parliamone, magari in un confronto tra “punti di vista” divergenti così come piace alla retorica “democratica”, così vediamo di chiarire una cosa che altrimenti rischia di non assumere connotati chiari (le manfrine sui "diritti umani" lasciamole perdere, perché chi ne fa uno strumento di pressione in giro per il mondo è il primo che dovrebbe starsene zitto). La verità – oltre al dato geopolitico - è che non si vuol prendere atto da trent'anni che nel 1979 in Iran è avvenuto un evento di quelli che andrebbero studiati sui manuali di Storia, come l'89 della Rivoluzione francese o il '17 della Rivoluzione bolscevica, che a torto o a ragione sono considerate delle date-simbolo. Questo rifiuto di accettare che anche i non europei possano scrivere pagine di "storia universale" è uno dei tanti segni della boria della cosiddetta "civiltà occidentale" e dei suoi rappresentanti. Una cosa è certa: dall'esito di questa situazione in Iran dipenderà molto di quel che resta di speranza, per noi italiani ed europei, di affrancarsi dalla presa del dominio occidentale. *Enrico Galoppini, saggista e traduttore dall'arabo, diplomato in lingua araba a Tunisi e ad Amman, ha lavorato nell’ambito di progetti internazionali (ad es. in Yemen) ed ha insegnato per alcuni anni Storia dei Paesi islamici presso le Università di Torino e di Enna. È nel comitato di redazione della rivista di Studi geopolitici “Eurasia” (www.eurasia-rivista.org). Particolarmente interessato agli aspetti religioso e storico-politico del mondo arabo-islamico, alla storia del colonialismo, all'attualità politica internazionale, ma anche ai viaggi e a fenomeni di costume, collabora o ha collaborato a riviste e quotidiani tra cui "LiMes", "Imperi", "Eurasia", "Levante", "La Porta d'Oriente", "Kervàn", "Africana", "Meridione. Sud e Nord del mondo", "Diorama Letterario", "Italicum", "Rinascita". Tra le sue pubblicazioni: "Il Fascismo e l'Islàm" (Edizioni All'Insegna del Veltro, Parma 2001), Islamofobia (Edizioni All'Insegna del Veltro, Parma 2008). Fonte: http://www.megachip.info/modules.php...cle&artid=9288
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La Israel lobby e la politica estera americana##La pulizia etnica della Palestina
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Mi pareva strano che non fosse spuntato il solito (e ovvio) articolo contro USraele dei soliti giornalisti conservatori "eurasiatici" che si ammanta di eleganza nella forma per ripetere le solite stantie tesi complottiste
Quote:
Krusciov in confronto era un simpatico agnellino. La democrazia è parecchio imperfetta e piena di simpatici exploit da sfruttare (soprattutto quella iraniana, essendo vincolata al consiglio dei guardiani e agli ayatollah in modo INDISSOLUBILE, alla faccia della sovranità popolare), ma almeno le persone non scompaiono nel nulla come in Russia, dove poi i processi te li fanno le corti militari per insabbiare tutto.....puff. Ultima modifica di lowenz : 26-06-2009 alle 07:44. |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Messaggi: 2052
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ciao |
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#4 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Che pazienza a farlo
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Gallarate (VA)
Messaggi: 3903
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Beh, che la stampa "occidentale" ce l'abbia un pò su con l'Iran è indubbio.
Pare che tutta questa rivolta sia meno di quel che si pensi: sembra che in realtà i rivoltosi siano numericamente molto pochi, semplicemente da noi si dà molto risalto alla cosa. E i presunti brogli elettorali non li ha dimostrati nessuno mi pare .Ah, tanto per avere un esempio di stampa di parte, divertitevi a scovare le differenze nelle due immagini qui sotto EDIT: vedere anche http://bnp.org.uk/2009/06/weapon-of-...t-lying-again/
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Santech M58: CPU: i7 3840QM, RAM: 16GB (2x8GB CL10), HARD DISK: SSD crucial M4 128GB + HD Sata 3 1TB 7200rpm, SCHEDA VIDEO: GeForce GTX 680M Ultima modifica di Necromachine : 26-06-2009 alle 11:54. |
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#6 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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E la stampa "euroasiatica" (gente come eurasia.org appunto) si attacca da ANNI a queste cose per fare polemiche contro gli USA e la loro influenza in Europa (sono anti-NATO tanto per intenderci, ma tutt'altro che comunisti).
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2008
Messaggi: 376
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Quote:
Per il resto, il solito urlo: "gombloddo! gombloddo!", da cui mi dissocio |
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#8 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Messaggi: 1022
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Quote:
non si può assolutamente paragonare la rivoluzione francese e quella russa con l'insurrezione fondamentalista dell'iran , vanno in direzioni completamente opposte . |
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14068
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Senza vergogna.
C'è sempre chi è pronto a contestare Bush, gli USa e Israele (anzi Usraele), ma che al contempo è sempre disposto a inginocchiarsi a 360gradi nei confronti della Guida Spirituale (promossa con barbatrucchi) e del truffatore delle elezioni Ahmadinejad. C'è chi appoggerebbe anche Satana se fosse contro gli Stati Uniti ed ISraele.
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 26-06-2009 alle 14:00. |
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#10 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Città: Ferrara (cs_italy)
Messaggi: 5102
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Praticamente Chesim non fa altro che aprire thread e postare articoli tratti da qualche fonte d'informazione che segue i suoi ideali e poi non posta più.
Ci sono due alternative: Posta per far pubblicità alle suddette fonti Ha talmente tanto prosciutto negli occhi che è irremovibile nelle sue tesi e ignora chiunque contesti le sue opinioni Io voto per la prima ipotesi Comunque quotone a Zero e Lowenz, costoro venderebbero l'anima al diavolo pur di vedere la rovina di USraele
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Messaggi: 4907
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Manca un pizzico di Blondet ed il piatto è pronto!
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