Torna indietro   Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > Storia, politica e attualità (forum chiuso)

Lenovo Legion Go 2: Ryzen Z2 Extreme e OLED 8,8'' per spingere gli handheld gaming PC al massimo
Lenovo Legion Go 2: Ryzen Z2 Extreme e OLED 8,8'' per spingere gli handheld gaming PC al massimo
Lenovo Legion Go 2 è la nuova handheld PC gaming con processore AMD Ryzen Z2 Extreme (8 core Zen 5/5c, GPU RDNA 3.5 16 CU) e schermo OLED 8,8" 1920x1200 144Hz. È dotata anche di controller rimovibili TrueStrike con joystick Hall effect e una batteria da 74Wh. Rispetto al dispositivo che l'ha preceduta, migliora ergonomia e prestazioni a basse risoluzioni, ma pesa 920g e costa 1.299€ nella configurazione con 32GB RAM/1TB SSD e Z2 Extreme
AWS re:Invent 2025: inizia l'era dell'AI-as-a-Service con al centro gli agenti
AWS re:Invent 2025: inizia l'era dell'AI-as-a-Service con al centro gli agenti
A re:Invent 2025, AWS mostra un’evoluzione profonda della propria strategia: l’IA diventa una piattaforma di servizi sempre più pronta all’uso, con agenti e modelli preconfigurati che accelerano lo sviluppo, mentre il cloud resta la base imprescindibile per governare dati, complessità e lock-in in uno scenario sempre più orientato all’hybrid cloud
Cos'è la bolla dell'IA e perché se ne parla
Cos'è la bolla dell'IA e perché se ne parla
Si parla molto ultimamente di "bolla dell'intelligenza artificiale", ma non è sempre chiaro perché: l'IA è una tecnologia molto promettente e che ha già cambiato molte cose dentro e fuori le aziende, ma ci sono enormi aspettative che stanno gonfiando a dismisura i valori delle azioni e distorcendo il mercato. Il che, com'è facile intuire, può portare a una ripetizione della "bolla dotcom", e forse anche di quella dei mutui subprime. Vediamo perché
Tutti gli articoli Tutte le news

Vai al Forum
Rispondi
 
Strumenti
Old 23-05-2007, 01:09   #1
gretas
Member
 
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 41
Il viaggio con Manù

Il viaggio con Manù, che aveva quattro mesi quando il padre venne ucciso. «Poteva cambiare tutto, ma lo Stato si è fermato»
«A Palermo con mio figlio 15 anni dopo
La gente mi evita, teme la mafia»
Rosaria Schifani, vedova di un agente della scorta di Falcone: i giudici? Litigano come allora



PALERMO — Quindici anni dopo la strage di Capaci, è tornata a Palermo
Il luogo dove avvenne la strage di Capaci nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della polizia di Stato di scorta Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro. (Ansa)
Il luogo dove avvenne la strage di Capaci nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della polizia di Stato di scorta Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro. (Ansa)
Rosaria. Con il suo Manù che aveva appena quattro mesi quando restò orfano. La giovane vedova, sempre ricordata per quell'acuto dolente rivolto ai mafiosi, «Vi perdono, ma inginocchiatevi», ha scrutato per cinque giorni la città dove il marito Vito Schifani morì dilaniato con altri due colleghi per proteggere Giovanni Falcone. Eccola con Manù in centro, in vacanza come una turista, fra Politeama e Teatro Massimo dove nessuno la riconosce. A passeggio nella borgata dove nacque, a Vergine Maria, con il ragazzo che lei ha fatto crescere in Toscana.

E Manù ha scoperto solo adesso con inquietudine i vicoli, le casette basse fra lungomare e cimitero dei Rotoli, gli angoli abbelliti, ma anche il disastro della vicina Arenella, la spazzatura agli angoli, le costruzioni abusive. Con gli occhi di un ragazzo stupito, disorientato davanti alla città ritrovata: «Mamma perché Palermo è così bella e così brutta?». Rosaria ha ricostruito la sua vita lontano da Vergine Maria e dall'Uditore, il quartiere dei genitori. Ma ha voluto accompagnare Manù nella città da dove l'aveva portato via. Ha ripercorso le strade dell'infanzia, ha rivisto parenti, incrociato conoscenti.

Un viaggio, un calvario. La prima posta è la casa natia, due ulivi, il mare di fronte. Una donna s'avvicina, incerta. «Sei la figlia di Lina?». «Ho colto affetto. Ma è scattato subito un rifiuto», spiega Rosaria turbata su queste viuzze a due passi dal cimitero. Le case dei vivi a ridosso delle tombe. Le case sulla costa dominate da croci e gentilizie che scivolano sul pendio. Morte e vita impastate. «Gli uomini non si avvicinano. Contorti come i vicoli. Hanno paura, incontrandomi, fermandosi e parlando, di dare l'impressione di pensarla come me. E allora tanti fingono di non vedermi: meglio non averci a che fare. E gli sguardi mi attraversano come fossi trasparente. Ma non dovrebbe essere il contrario? Dovrei essere io a non volere avere a che fare con loro». Manù osserva e chiede: «Si vergognano di te, mamma?».

Ha trovato la casa delle vacanze su Internet, a due passi da Villa Igiea. «Bellissima», gioisce dal balconcino sul mare e sui pizzi della Tonnara Florio. Ma si rabbuia subito, mentre due ragazzotti schizzano in moto senza caschi: «La spiaggia, una distesa sterrata. Il mare bagna polvere e immondizia. Dov'è il Comune? Hanno fatto le elezioni e hanno un sindaco. Ma c'è un netturbino? Un vigile urbano che si occupi delle norme da rispettare? La facciata di Palermo finalmente appare vivibile nel centro della città. Qualcosa è stata fatta, si vede. Ma un sindaco non deve lavorare sul bello, deve occuparsi del brutto. Chiedo scusa, ma non mi sembra che Palermo sia andata avanti».

Tornerebbe Rosaria a vivere qui? «Manco morta. A Palermo sento odore di mafia, l'arroganza del quartiere, della politica ridotta ad affare, del parcheggiatore abusivo, dei commercianti meravigliati quando chiedo lo scontrino. Da sola ci starei. Per sfidare quei maledetti che condizionano pure il respiro dei nostri parenti. Qui prevale il doppio. La costa sembra bella ed è brutta per le costruzioni che la assediano. Le case sembrano brutte, ma dentro sono belle. Per nascondere, per confondere, per scansare invidie. Prevale il contrasto. Guardo e mi rattristo. Qui non cambia niente».
E' l'amara sensazione che l'accompagna attraversando la città, indicando a Manù l'Albero Falcone, arenandosi nel traffico intorno al Palazzo di Giustizia.

Da lontano ha pensato che potesse cambiare qualcosa? «Poteva cambiare tutto. Ma lo Stato si è fermato. I magistrati hanno ripreso a litigare fra loro. Divisi fra amici di Grasso e amici di Caselli. Ancora? Basta. Come ai tempi di Falcone. Senza mai riconoscere i meriti di chi lavora davvero. Sono contenta per tante inchieste che hanno fatto scoprire dei traditori pure all'interno dell'apparato investigativo. Ma non basta. Lo Stato s'è fermato troppe volte. Perché lo Stato ha paura di guardarsi dentro».
E' un atto d'accusa con il quale evoca una stagione investigativa: «Sciolsero il Gruppo Stragi quando ancora stavano lavorando sui mandanti occulti di Capaci e via D'Amelio. E' come se lo Stato avesse voluto interrompere quel lavoro. Quanti libri sono usciti su quelle ed altre inchieste. I magistrati diventano scrittori. Ma non ci dicono fino in fondo in quali misteri si sono impantanati. A cominciare dalla cassaforte vuota di Riina, dal databank di Falcone con la memoria cancellata, dalla borsa fatta sparire dalla macchina di Borsellino con l'agenda dentro».
Un consiglio? «Per Provenzano e compagnia non parlate di cicoria, vizi e vezzi. Non create e non amplificate il mito. Abbiamo di fronte solo assassini».

Chi è Provenzano? «Un signore che, col suo misticismo, prende in giro anche Dio».

Se potesse parlargli? «Una domanda ce l'ho. Perché furono fatte le stragi? Questo voglio sapere, visto che la giustizia arriva e si ferma solo a voi boss. Ma la mafia è mafia quando si associa a qualcosa che si muove in altri ambienti. No, forse è meglio un altro tono: se può fare quest'atto di carità, signor Provenzano, parli per favore. So che forse è utopia. Capisco che potrebbe temere di essere avvelenato in carcere, com'è successo altre volte in Italia, ma faccia la carità a questo popolo senza verità. Si liberi signor Provenzano e muoia almeno senza questo peso. Ti scade l'affitto, Bernardo Provenzano. Sei anche tu di passaggio. Liberati dal male, liberaci con la verità».

L'inquietudine maggiore? «Il mistero delle stragi a Palermo. Perché non a Roma, dove Falcone era un bersaglio facile? A che cosa doveva servire il segnale di Palermo? Bisogna scoprire le complicità alte, visto che tutto accadde mentre si stava eleggendo il Presidente della Repubblica».

Chi potrebbe convincere Provenzano a parlare? «I suoi figli. Ho notato una differenza con quelli di Riina. Una diversità segnata forse dal ruolo della donna. "I miei ragazzi non devono delinquere", avrà detto la madre. Mentre la moglie di Riina, sorella di Bagarella, non mi pare che abbia fatto lo stesso. Ecco perché oggi mi interessa di più la famiglia Provenzano. Ai suoi figli parlerei: aiutate vostro padre a confessare. Tu, figlio di Provenzano che insegni a scuola, insegna a tuo padre a cambiare».

Rosaria insiste quindi su pentimento e perdono? Si può ancora ripetere quel «perdono, ma inginocchiatevi»? «Intanto, chi lo vuole deve chiederlo. E agire. Inginocchiarsi significa parlare, raccontare, pentirsi davvero, non solo fare un patto con lo Stato. Perché con quei patti sono emerse solo mezze verità. Non basta. Serve solo la verità, anche se cruda. Non controfigure della verità nascosta occultando il contenuto di una cassaforte, cancellando e facendo sparire agende».

Prevale il pessimismo? «Ricordo l'incontro con la vedova di Pio La Torre, guardinga. Mi spiegò che eravamo vittime non di "segreti di Stato", ma di "delitti di Stato"».

Che immagine porta via Manù di questa Sicilia? «Gli ho spiegato che, oltre ai boss con la coppola, in questo Paese troppi conviviamo con i mafiosi diventando ciechi. Io no, non posso farlo. Per Manù, cresciuto accanto a un uomo straordinario che chiama papà. Un uomo dello Stato, come lo era il mio Vito. Lo racconto perché perfino un vicino qui mi ha redarguito, agghiacciante: "Te lo sei portato appresso lo sbirro? La prossima volta, da sola". Specchio di una mentalità che se ne infischia della società civile, pietrificata, immutabile, nonostante ogni tragedia, ogni anniversario». E Rosaria riparte.
Felice Cavallaro
22 maggio 2007



dal corriere.it
gretas è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 23-05-2007, 01:12   #2
gigio2005
Senior Member
 
Iscritto dal: Aug 2005
Città: prov di NA
Messaggi: 888
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1477685
gigio2005 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 Rispondi


Lenovo Legion Go 2: Ryzen Z2 Extreme e OLED 8,8'' per spingere gli handheld gaming PC al massimo Lenovo Legion Go 2: Ryzen Z2 Extreme e OLED 8,8'...
AWS re:Invent 2025: inizia l'era dell'AI-as-a-Service con al centro gli agenti AWS re:Invent 2025: inizia l'era dell'AI-as-a-Se...
Cos'è la bolla dell'IA e perché se ne parla Cos'è la bolla dell'IA e perché se...
BOOX Palma 2 Pro in prova: l'e-reader diventa a colori, e davvero tascabile BOOX Palma 2 Pro in prova: l'e-reader diventa a ...
FRITZ!Repeater 1700 estende la rete super-veloce Wi-Fi 7 FRITZ!Repeater 1700 estende la rete super-veloce...
GTA 6 potrebbe evolversi in un MMORPG, s...
Green Deal anche per i caldarrostai: a R...
BYD lancia la condivisione dei caricator...
L'Antitrust italiano colpisce Apple: san...
Lo Stato paga il conto: un miliardo di e...
Il furgone elettrico Kia PV5 alza l'asti...
Instagram introduce limite agli hashtag:...
Fortnite non arriverà sull'App Store gia...
IBM: dall’AI agentica ai dati in tempo r...
Vodafone ha la rete mobile migliore in I...
Lenovo Legion Go 2 con SteamOS: il debut...
L'aggiornamento ai contenuti pre-espansi...
Sony prepara il terreno per la sua handh...
DAZN per Android blocca l'accesso all'ut...
Amazon non si ferma più e abbassa...
Chromium
GPU-Z
OCCT
LibreOffice Portable
Opera One Portable
Opera One 106
CCleaner Portable
CCleaner Standard
Cpu-Z
Driver NVIDIA GeForce 546.65 WHQL
SmartFTP
Trillian
Google Chrome Portable
Google Chrome 120
VirtualBox
Tutti gli articoli Tutte le news Tutti i download

Strumenti

Regole
Non Puoi aprire nuove discussioni
Non Puoi rispondere ai messaggi
Non Puoi allegare file
Non Puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è On
Le Faccine sono On
Il codice [IMG] è On
Il codice HTML è Off
Vai al Forum


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 12:51.


Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Served by www3v