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Avigdor Lieberman e altri crimini
Ancora tiene banco in Italia la vicenda Berlusconi-Lario, con il premier che chiede pubbliche scuse alla moglie.
Già. Poco invece si parla, come di consueto quando c’e’ di mezzo Israele, delle cosacce che stanno emergendo riguardo l’operazione Piombo Fuso e altre tragiche violazioni dei diritti umani fondamentali da parte del piccolo stato mediorientale. Risulta infatti che il Comitato anti-tortura dell'Onu ha denunciato l'utilizzo da parte israeliana di un centro di detenzione segreto noto come installazione 1391, ubicato in "un luogo sconosciuto di Israele e inaccessibile al Comitato internazionale della Croce Rossa". Lì sarebbero state effettuate torture ai danni dei detenuti durante interrogatori. "alcuni ufficiali israeliani sottopongono i detenuti palestinesi a trattamenti che violano la Convenzione (contro la tortura) prima, durante e dopo gli interrogatori" Riguardo i crimini di guerra a Gaza, secondo un rapporto dell’ONU Israele avrebbe aperto il fuoco intenzionalmente contro istituzioni dell'Unrwa (l'agenzia dell' Onu per i profughi palestinesi) durante l'Operazione Piombo Fuso. Il rapporto inoltre accusa Israele di aver fatto un uso eccessivo della forza e di aver colpito civili palestinesi senza che ciò fosse indispensabile. Il ministero degli esteri israeliano, Lieberman, con il suo stile notoriamente raffinato e diplomatico sostiene che con questo rapporto devono comunque terminare le indagini dell'Onu su Piombo fuso. A proposito di Lieberman, ieri in visita a Roma, vi proponiamo questo ritratto doppio. Avigdor Lieberman, chi era costui? Dall’allineatissimo Il Foglio: per Dershowitz, Lieberman è progressista come Livni Il “surge” diplomatico del signor Lieberman è cominciato ieri con la visita a Roma, prima tappa del tour europeo. Il ministro degli Esteri israeliano ha la fama e il linguaggio da duro, un falco inviso alla diplomazia del Vecchio continente (e non solo), che preferisce nutrirsi di “slogan o dichiarazioni pompose” piuttosto che puntare a “risultati concreti”. Alan Dershowitz dice al Foglio che “Lieberman è molto ‘misunderstood’, male interpretato”. L’avvocato liberal più famoso d’America – in Italia per la presentazione del suo ultimo libro “Processo ai nemici d’Israele” – è convinto che il processo di pace non subirà certo una battuta d’arresto a causa del governo israeliano di Benjamin Netanyahu. Anzi. “Avigdor Lieberman è progressista tanto quanto lo era Tzipi Livni, ministro degli Esteri prima di lui – continua Dershowitz – Livni aveva la faccia più liberal, ma non credo che ci siano grandissime differenze tra i due”. Dal blog Tlaxcala, la rete di traduttori per la diversità linguistica: Entra Adolph Lieberman Lieberman è molto più che una "controversa" personalità, come i media ebraici e controllati dagli Ebrei lo dipingerebbero, soprattutto per evitare di affronare la realtà della sua mentalità fascista. Egli è in effetti un pericoloso demagogo ed un guerrafondaio che sostiene la pulizia etnica, il genocidio e le guerre nucleari. Di fatto, l'uomo può essere visto come un Hitler in erba, con assai poca esagerazione. Il comportamento delinquenziale di Lieberman è assai noto tra gli Ebrei di Israele. Nel 1999, l'ex immigrato Moldavo aggredì e picchiò selvaggiamente, alcuni dicono che morse, il figlio di un suo vicino che avrebbe picchiato suo figlio. La questione fu resa pubblica in Israele ma poi messa a tacere quando la stella di Lieberman spiccò il volo, prima come avvocato che rappresentava gli immigrati ebraici della vecchia Unione Sovietica, e poi come ministro del gabinetto Sharon nel 2001-2003. Come ministro Lieberman espose idee nazistoidi così sfacciatamente che il Ministro degli Esteri Shimon Peres dovette avvertirlo che poteva essere citato in giudizio all'Aya per crimini contro l'umanità se avesse deciso di mettere in pratica la sua ideologia razzista. L'8 Marzo 2002, il quotidiano israeliano Yediot Ahronot lo citò per aver detto durante una riunione di governo: "Alle 8 bombardiamo tutti i centri commerciali, alle 12 bombardiamo tutte le pompe di benzina, alle 2 del pomeriggio, bombardiamo tutte le banche, e teniamo aperte le frontiere". Più precisamente, la piattaforma elettorale di Lieberman parlava di togliere la cittadinanza ai non-Ebrei di Israele, espellere i Palestinesi dala Galilea, e fare la pulizia etnica dei Palestinesi nella West Bank e Gaza per mezzo dell'espansione degli insediamenti ebraici e confinando i Palestinesi in Bantustan e città come nell'apartheid Sud Africano. Questione di punti di vista. A voi scegliere qual è il più veritiero, a voi distinguere la propaganda. http://informazionescorretta.blogspot.com/
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
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ahhhh capisco.
sei a El Salvador (edit perchè come ogni paese dell'america latina/centro america è uno dei paesi dove si rifugiavano quelli lì....uhmm mi sfugge la parola. ![]() ps effedieffe
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ho condotto diverse trattive ma sono troppo pigro per segnarmele. CMR 2.0 tornante - AMIGA 600 Ultima modifica di Gio22 : 06-05-2009 alle 12:42. |
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#3 |
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Senior Member
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tanto per controbilanciare.....
Il brillante debutto di Avigdor Lieberman di Daniel Pipes FrontPageMagazine.com 2 aprile 2009 http://it.danielpipes.org/6287/il-br...gdor-lieberman Pezzo in lingua originale inglese: Avigdor Lieberman's Brilliant Debut Ieri Avigdor Lieberman è diventato ministro degli Esteri di Israele e ha festeggiato il suo insediamento con un discorso inaugurale che a detta dei media ha lasciato il pubblico accigliato, imbarazzato e stupefatto. La BBC, ad esempio, ci informa sul fatto che le sue parole hanno spinto "il suo predecessore Tzipi Livni a interromperlo e i diplomatici a sentirsi a disagio e a muoversi con imbarazzo". Avigdor Lieberman Peggio per loro, il discorso mi ha lasciato esultante. Qui di seguito, alcuni degli argomenti trattati da Lieberman nel suo entusiasmante discorso di 1.100 parole. L'ordine mondiale. L'ordine internazionale di Westfalia è morto, rimpiazzato da un moderno sistema che include stati, semi-stati ed irrazionali attori internazionali (p.es. Al-Qaeda, forse l'Iran). Priorità mondiali. Queste devono cambiare. Il mondo libero deve focalizzare la propria attenzione sulla sconfitta di paesi, forze ed entità estremiste "che cercano di violarlo". I veri problemi arrivano "dal Pakistan, dall'Afghanistan, dall'Iran e dell'Iraq – e non dal conflitto israelo-palestinese". Egitto. Lieberman elogia il Cairo in quanto "fattore di stabilità nella regione e probabilmente perfino oltre", ma annuncia al governo Mubarak che si recherà in visita in Egitto solo se la sua controparte si recherà a Gerusalemme. Ripetere la parola 'pace'. Lieberman denigra i precedenti governi israeliani: "Il fatto che noi ripetiamo la parola 'pace' venti volte al giorno non renderà la pace più vicina". L'onere della pace. "Apprezzo tutte le proposte fatte in modo così generoso da Ehud Olmert, ma non vedo alcun risultato". Adesso, le cose sono cambiate: "anche l'altra parte si assume la responsabilità" per la pace e deve dare il proprio contributo. La Road Map. La notizia più sorprendente del discorso consiste nell'attenzione riservata da Lieberman alla Road Map e nell'approvazione di questo piano, un'iniziativa diplomatica del 2003 cui egli ha votato contro all'epoca, ma che è, come egli dice, "l'unico documento approvato dal Gabinetto [israeliano] e dal Consiglio di Sicurezza". Egli la definisce "una risoluzione vincolante" che il nuovo governo deve implementare. Al contrario, Lieberman osserva in modo specifico che il governo non è legato dall'accordo siglato ad Annapolis nel 2007 ("Né il Gabinetto né la Knesset lo hanno mai ratificato"). Attuare la Road Map. Lieberman intende "agire esattamente" in assoluto accordo alla Road Map, inclusi i suoi sotto-documenti Tenet e Zinni. Poi segue una delle due dichiarazioni principali del discorso: Non accetterò mai di rinunciare a tutte le clausole – credo ce ne siano 48 – e di andare direttamente alla clausola finale, ai negoziati su un accordo permanente. No. Queste concessioni non ottengono nulla. Ci atterremo rigorosamente ad esse. Clausola uno, due, tre, quattro – smantellare le organizzazioni terroristiche, creare un efficace governo, effettuare un profondo cambiamento costituzionale in seno all'Autorità palestinese. Procederemo esattamente in accordo alle clausole. Siamo inoltre obbligati a mettere in atto ciò che ci è richiesto in ogni clausola, e così anche per l'altra parte. Essi devono attuare in toto il documento. L'errore di fare concessioni. Lieberman rimarca "le sensazionali misure e le proposte di vasta portata" dei governi Sharon e Olmert e poi conclude dicendo: "Ma non mi pare che [esse] hanno portato alla pace. Al contrario (…) È proprio quando abbiamo fatto ogni concessione" che Israele è diventato più isolato, come alla Conferenza di Durban nel 2001. Poi segue l'altra sua dichiarazione basilare: Stiamo inoltre perdendo quotidianamente terreno nell'opinione pubblica. Qualcuno pensa che le concessioni, come pure l'affermare costantemente: "Sono pronto a concedere", nonché l'utilizzo della parola 'pace', porteranno a qualcosa? No, provocheranno solamente tensioni, e cagioneranno sempre più guerre. "Si vis pacem, para bellum" – se vuoi la pace, preparati alla guerra, sii forte. La forza israeliana. Lieberman conclude il suo discorso con un entusiasmante invito alla fermezza: "Quando Israele è stato più forte che mai in termini di opinione pubblica nel mondo? Dopo la vittoria della Guerra dei Sei giorni, non dopo tutte le concessioni previste dagli Accordi di Oslo I, II, III e IV". Commenti: (1) Ho avuto delle riserve nei confronti di Lieberman, e ce l'ho ancora, ma con questo discorso è partito bene. Ha annunciato che "Israele è di nuovo al suo posto". (2) Visto che la denominazione ufficiale della Road Map è "Una Road Map a base esecutiva per una soluzione permanente con due Stati del conflitto arabo-israeliano", confesso di essere sconcertato dai pezzi giornalistici (come quello intitolato dal Los Angeles Times "Foreign minister says Israel not bound to follow two-state path") che dichiarano che Lieberman ha proclamato la fine della soluzione a due Stati. (3) C'è molta ironia nel fatto che adesso Lieberman sia il paladino della Road Map, un'iniziativa che lui e molti altri hanno condannato all'epoca. Per un'autorevole disamina delle sue origini, delle pecche e delle implicazioni si veda l'analisi di Daniel Mandel "Four-Part Disharmony: The Quartet Maps Peace".
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ho condotto diverse trattive ma sono troppo pigro per segnarmele. CMR 2.0 tornante - AMIGA 600 Ultima modifica di Gio22 : 06-05-2009 alle 12:49. |
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"A Gaza furono colpiti i civili" il rapporto Onu accusa Israele
di VINCENZO NIGRO "A Gaza furono colpiti i civili" il rapporto Onu accusa Israele Famiglia palestinese tra le rovine della propria casa dopo un bombardamento israeliano a Jabaliya ROMA - Con una lettera al presidente di turno del Consiglio di sicurezza dell'Onu, il segretario generale Ban Ki-moon ha presentato una sintesi del rapporto sui "nove incidenti più gravi" accaduti durante l'operazione "Cast Lead" decisa da Israele alla fine del 2008 per fermare il lancio dei razzi Kassam da Gaza. Dal 27 dicembre al 19 gennaio 2009, data della tregua fra Israele e Hamas, molte scuole ed edifici dell'Onu a Gaza vennero colpite durante i combattimenti: dipendenti dell'Onu, ma anche civili rifugiati all'interno di scuole ed edifici delle Nazioni Unite furono uccisi o feriti da proiettili della IDF (Israel Defence Force). Nella lettera con cui accompagna il rapporto fatto avere ieri al Consiglio di Sicurezza, Ban Ki-moon precisa che "il Board of Inquiry creato per questa investigazione non è una istituzione giudiziaria o una corte di giustizia, non riscontra fatti legali e non considera questioni di rispetto della legge". Questo per spiegare che il rapporto, non provenendo da un organismo giudiziario delle Nazioni Unite, non ha valore di "condanna" o "assoluzione" ai sensi della legislazione internazionale. Ma la ricostruzione fatta dagli esperti Onu guidati da Ian Martin comunque accusa Israele di una serie di "gravi offese", innanzitutto di uso sproporzionato della forza e di aver colpito deliberatamente civili e istituzioni Onu. Israele ha collaborato seriamente con il Board degli investigatori: durante il mese di febbraio il ministero degli Esteri e l'esercito israeliano hanno incontrato più volte la commissione d'inchiesta, mettendo a disposizione fotografie aeree, informazioni di intelligence e permettendo colloqui con ufficiali e soldati coinvolti in Cast Lead. Per questo, in vista della pubblicazione del rapporto e avendo capito di che tipo di lavoro si trattava, il ministero degli Esteri israeliano l'altroieri ha inviato all'Onu il suo nuovo segretario generale, Yossi Gal. Dopo aver offerto il massimo della collaborazione, Israele si aspettava un rapporto che analizzasse anche il comportamento dei miliziani di Hamas, cosa che sarebbe stata possibile utilizzando il materiale di intelligence che era stato offerto al Board. Ma il rapporto non analizza nessun caso sospetto in cui sia stato coinvolto Hamas. Gli unici casi presi in esame sono i 9 episodi in cui l'Onu è stata colpita da Israele. Si parte dal bombardamento della scuola femminile UNRWA di Khan Younis del 29 dicembre, per passare a quello della scuola elementare di Gaza City del 5 gennaio, alla scuola di Jabalya (6 gennaio), per arrivare ai morti provocati dai proiettili contro la scuola elementare di Beit Lahia (17 gennaio). Con la sua missione al Palazzo di Vetro l'ambasciatore Gal sarebbe riuscito a limitare i danni politici per il suo paese, tanto che anche in una conferenza stampa tenuta per presentare il rapporto Ban Ki-moon ha confermato che il testo non ha valore giudiziario. Lo studio del rapporto impegnerà gli esperti per parecchio tempo: ognuno dei nove episodi contestati ad Israele dovrà essere analizzato passo dopo passo. Ma per quasi tutti, ad iniziare dai proiettili caduti sulla scuola UNRWA di Jabalya per finire ai mezzi e alle ambulanze Onu colpite, il giudizio degli esperti Onu è duro per Israele: uso eccessivo della forza, uso della forza indiscriminato contro i civili, attacchi a sedi Onu pur sapendo che si trattava di edifici delle Nazioni Unite. Ieri un diplomatico Usa ha spiegato alla stampa israeliana che "a parte l'accusa formale di crimini di guerra, questo rapporto ha tutto per mettere in imbarazzo Israele, è senza precedenti nella sua gravità nei confronti di Gerusalemme: potrebbe costituire un serio problema per molti anni se il testo verrà accettato nella sua versione finale". Secondo fonti diplomatiche, mentre era a Roma impegnato negli incontri con il governo italiano, il ministro degli Esteri di Israele Avigdor Lieberman avrebbe telefonato a Ban chiedendo di rinviare la pubblicazione del rapporto e di modificare alcuni dei passaggi più duri, protestando poi perché il comportamento di Hamas non è stato preso in considerazione neppure marginalmente. Per Israele il problema adesso è che il rapporto non venga approvato dal Consiglio di Sicurezza: gli Stati Uniti potrebbero bloccare il voto con il loro veto come hanno fatto altre volte, ma bocciare un testo di una commissione Onu, in questa fase politica, per l'amministrazione Obama sarebbe assai delicato.
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
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ma prendere le notizie da una fonte che non sia il "Giornalino dell'Attivista Comunista Antisionista"?
Non ho capito se si tratta di effedieffe o di un suo derivato, se così fosse tanto vale chiudere il thread, sarebbe come parlare di Romano Prodi prendendo le notizie dal TG4... Comunque io che in queste elezioni speravo la spuntasse Ehud Barak (dai, prendete per il culo Poi chiaro che con l'avvicinarsi alle europee bisogna giocare a "Tutti Contro Israele".... fino all'ultimo voto
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Sordatino a.k.a. Quelo Ho venduto/scambiato con successo aPaso74, AK47, AleAme, Prezioso84, Ckone, Nemios, yoyo83, Rhadamanthis, pitusman, mickscores, Gadducci, zeropage, 29Leonardo, Falcao3, BlackCerberus, Holly86, sesshoumaru, Lukkkka, Jimmy41, vittorio130881, Trick*, techmania, glabro76, dottorcapone; Ho comprato con successo da musodatopo, mynol, ^Christof^; Ultima modifica di Ventresca : 06-05-2009 alle 21:11. |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
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Messaggi: 2308
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bastava leggere il link postato dove c'è scritto che la fonte è effedieffe .
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
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Messaggi: 571
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Smettiamola di dare del comunista a caso, chi è comunista potrebbe sentirsi oltraggiato nel farsi paragonare a Blondet, che comunque scrive su Avvenire, non certo sul Manifesto (per fortuna).
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Messaggi: 4907
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Blondet comunista?
Ma se è l'idolo di forza nuova.
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
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