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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Bolzano
Messaggi: 2776
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Mediobanca...
Bah, lo posto giusto per condividere con voi gioia e giubilo
non so voi, ma da un pò di tempo ad intervalli regolari mi giro di scatto e mi metto una mano nel sedere...io ho paura che oltre a mettercelo nel di dietro in modo continuativo, ma in senso figurato, possano arrivare a mettercelo in c@@o anche fisicamente. Mediobanca, entra Marina Berlusconi Tronchetti Provera nominato vicepresidente, la figlia del premier nel cda MILANO - Via libera dal patto di Mediobanca alla nuova governance: abbandonata la forma duale (la divisione delle funzioni tra un Consiglio di sorveglianza che definisce le linee guida della società e un Consiglio di gestione, che si occupa dell'amministrazione) si ritorna alla forma di organizzazione tradizionale, che fa capo al Consiglio di amministrazione. VIA LIBERA - Il voto tuttavia non è stato unanime. Due azionisti del gruppo B (soci industriali) avrebbero infatti mosso alcuni rilievi. Da quanto si apprende uno dei due sarebbe Oscar Zannoni. Voto favorevole alla nuova governance sarebbe comunque arrivato dai rappresentanti di Unicredit. «Unicredit durante l'assemblea del patto non ha detto niente», ha riferito uno dei partecipanti alla riunione, durata circa due ore e mezza. Dai commenti raccolti al termine dell'incontro si è appreso che due piccoli azionisti industriali hanno motivato il loro dissenso alla nuova governance con il fatto che questa nuova forma di governo societario è stata adottata a troppo breve distanza di tempo rispetto al precedente passaggio a duale. «Si poteva aspettare più tempo per fare qualche cambiamento - è stato il commento -, anche perchè il management ha dato dei buoni risultati nel corso di questo esercizio». LE NUOVE NOMINE - Intanto si iniziano a delineare i nuovi assetti nel gruppo dirigenziale. Vicepresidente di Mediobanca, a fianco del numero uno di Unicredit Dieter Rampl, sarà Marco Tronchetti Provera, il cui nome è uscito a sorpresa dalla riunione del patto. Inoltre è previsto l'ingresso nel Cda della presidente di Fininvest, Marina Berlusconi. A proporre il suon nome è stato il patto di sindacato che controlla la maggioranza di Mediobanca. Il consiglio avrà 22 componenti. Fininvest è socia del patto con l'1% del capitale e detiene un altro 1,2% non vincolato all'accordo parasociale. «La data di scadenza del patto di sindacato di Mediobanca - ha po precisato lo stesso Rampl - resta invariata». Verrà dunque rispettata la scadenza naturale prevista per fine 2009, con proroghe biennali. 18 settembre 2008 |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2007
Messaggi: 1441
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Tronchetti Provera Vicepresidente ????????? |
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#3 |
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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Toscana
Messaggi: 146
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Bhè dire che hai vertici dellz'aienda c'è il peggio del peggio che in italia si possa avere direi poco..... basterebbe che qualcuno s'informasse sul tipo di persona che è Geronzi, senza voler scomodare il nuovo assetto societario.....
Cmq leggetevi questo articolodi Gad Lerner a riguardo di qualche settimana fa A che cosa serve Mediobanca? Se lo aveste chiesto al suo fondatore Enrico Cuccia, morto ultranovantenne nel 2000, probabilmente vi avrebbe risposto: “L’economia italiana ha bisogno di Mediobanca per dare una regia ai capitalisti del Nord, privi come sono di una visione che vada al di là del proprio naso”. (NB. Questa frase è rigorosamente inventata perché Cuccia non ha mai parlato in pubblico. La desumo dalle rare confidenze che i suoi amici hanno lasciato filtrare) Nel frattempo è successo che siano divenute grandi, molto più grandi, altre banche private, in grado di decidere da sole quali aziende salvare e a chi prestare il denaro. In un’economia debole le banche contano più delle industrie e certi banchieri contano più dei ministri. E allora, a che cosa serve ancora Mediobanca? Perché intorno alla prestigiosa, ma tutto sommato piccola, banca d’affari milanese si sta giocando una partita di potere che –statene certi- avrà sul futuro dell’Italia effetti più importanti di una legge finanziaria? Temo che, esattamente come a metà del secolo scorso, stia prevalendo fra chi detiene le redini della nostra economia l’idea che “troppo libero mercato” faccia male all’Italia, dunque ci vuole qualcuno a guidarlo dall’alto. Non occorre essere intenditori di alta finanza per decifrare il “flirt” in corso fra il superministro valtellinese Giulio Tremonti e il superbanchiere romano Cesare Geronzi. Quest’ultimo sta tentando di interpretare a modo suo le direttive della Banca d’Italia, contraria all’architettura barocca del “modello duale”, cioè un vertice di Mediobanca oggi scisso fra due diversi organismi dirigenti: il Consiglio di sorveglianza in cui decidono gli azionisti e il Consiglio di gestione in cui decidono i manager. Vale la pena di notare che un simile “modello duale” vige pure in Intesa Sanpaolo, cioè il grande istituto di credito che Giovanni Bazoli concepisce come “Banca per il paese”, non solo per il mercato, e che non a caso tende ad assumersi l’onere “politico” di salvataggi come Telecom e Alitalia. Non dirò che Geronzi e Bazoli siano personalità simili –culturalmente restano agli antipodi- ma pare avvicinarli la medesima concezione del potere. Suffragata, per l’appunto, dall’idea che l’Italia non possa permettersi “troppo libero mercato”, e dunque tra le banche di Milano e i ministeri di Roma ci voglia qualcuno a guidarlo dall’alto. In pratica Geronzi sta cercando di assumere i pieni poteri dentro Mediobanca, replicando nel 2008 la funzione di Enrico Cuccia. Come? Attraverso la costituzione di un cda in cui gli azionisti rafforzino la sua supremazia nei confronti del management. L’ ambizione di Geronzi non dispiace a Tremonti per ovvie ragioni: in tempi di crisi il governo preferisce contrattare con un “banchiere politico” le aziende da sostenere o ristrutturare, nonché la fisionomia dell’establishment. Tale disegno pare condiviso, per calcolo realistico, dagli azionisti francesi di Mediobanca e dai tradizionali esponenti del salotto buono: Ligresti, Tronchetti Provera, Benetton, con l’aggiunta non casuale di Ennio Doris, socio di Berlusconi. Ma incontra un ostacolo. L’Unicredit, cioè il singolo azionista più cospicuo di Mediobanca, non può dimenticare di esserne soprattutto un naturale concorrente. Alla domanda da cui siamo partiti –a cosa serve Mediobanca?- Alessandro Profumo risponderebbe volentieri: a niente! E ne sarebbe già uscito, se non temesse con ciò di consegnare gratis il controllo delle Generali a un cartello di banche rivali. Non ho la più pallida idea di quale esito possa avere il braccio di ferro su Mediobanca. Da una parte sembra che il potere italiano non riesca, non possa fare senza la figura-chiave del “banchiere politico” –poco importa se già condannato e rinviato a giudizio in crack che hanno recato danno a risparmiatori e azionisti. La dinamica dell’establishment spinge all’incoronazione di un nuovo Cuccia risciacquato e ammorbidito dalle buone frequentazioni con i giornali, i partiti e le lobby capitoline. Pazienza se non ha un pedigree di successi aziendali: i manager di Mediobanca si rassegnino. Ma se è davvero questa la Mediobanca che serve all’economia italiana, vuol dire che siamo destinati a crescere col passo del gambero. Fonte http://www.gadlerner.it/2008/08/26/m...l-gambero.html
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"E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani." C.Malaparte |
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#4 |
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Iscritto dal: Dec 2002
Città: Bellano (LC)
Messaggi: 117
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Queste sono le vere persone che comandano l'Italia, altro che il mafioso di turno che ogni tanto prendono... Vedi Provenzano & co. facendo credere che governi l'Italia senza nemmeno conoscere l'italiano e vivendo da segregato in una stamberga!
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-- LucaLore -- |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 3076
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In effetti questa era una di quelle che mancava alla fam. Berlusconi...
come le figurine forza! che ormai non manca molto a finire l'album.. |
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#6 |
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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 361
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Ma almeno, ci sentiamo tutti più sicuri
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Chiesa Valdese - Remember, my child: Without innocence the cross is only iron, - Grazie Daniele di regalarmi ogni giorno il tuo amore! - Per l'Alternativa - Chi ci pensa nel miele, annega - La Filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier) |
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Messaggi: 460
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sentito prima in tv..
geronzi.. tronchetti provera.. berlsuconi... i 3 dell'ave maria..
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