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Iscritto dal: Feb 2001
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Economia Politica - Fino a che punto lo stato....
Sapete cos'è l'economia politica?
è una scienza che studia come uno stato (cioè il sistema) deve agire per migliorare il benessere economico. Ebbene dagli errori del passato si è scoperto che i grandi 'ismi' (Comunismo, ecc) non funzionano. Dopo questo fallimento il secondo tentativo storico è stato il liberismo. Negli ultimi 40 anni ci si è accorti che fallisce anche questo e si sta tentando di sostituirlo.... Oggi le linee guida sono diverse. Le più importanti in Italia sono: - libero pagamento mazzette (non sto scherzando sono serissimo, pur essendo implicita è riconosciuta de facto da chi va al potere) - forti aiuti alle aziende - mantenere lo status economico più o meno stabile - minimizzare gli interventi diretti sull'economia (il contrario degli ismi) - ecc Se legge un economista mi fucila, ma non mi va di dilungarmi... se volete correggermi fate pure Il punto è che l'economia NON è un bisogno innato ma DERIVATO! Faccio un esempio. Se inventassero i robot, la manodopera perderebbe di valore. La ricchezza mondiale diventerebbe nulla. Eppure nessuno starebbe peggio Ora la mia domanda è: "Lo stato suppone che sia bene penalizzare il cittadino per aiutare le aziende. Ciò è probabilmente meglio di aiutare il cittadino penalizzando le aziende... Tuttavia mi chiedo. Fino a che punto è lecito? Fino a che punto è conveniente? Ci sono tecnici capaci a effettuare queste scelte?" Mi spiego meglio. Quanti economisti conoscono i controlli automatici? Quante teorie economiche prevedono l'uso di tale materia? Nessuna!!!! Ma vi siete accorti che siamo circondati da inetti? Ma soprattutto... non sarebbe meglio cercare di aumentare l'efficienza e rinunciare alle mazzette per aiutare le aziende invece che tartassare i cittadini? No??? |
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