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#1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 75173
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Link alla notizia: http://www.businessmagazine.it/news/...ver_40866.html
Grazie alla tecnologia resonant clock mesh, sviluppata da Cyclos Semiconductor, le future CPU AMD basate su architettura Piledriver potranno beneficiare di un contenimento del consumo addizionale rispetto a quanto attualmente disponibile Click sul link per visualizzare la notizia. |
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#2 |
Member
Iscritto dal: Jul 2008
Messaggi: 279
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Quindi in pratica il processore al posto di disperdere tutta la potenza ne riutilizzerebbe una parte per autoalimentarsi e ridurre i consumi?
Se è così sembra molto interessate ![]()
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----- MOBO: Asus X470 Strix-f,CPU: Ryzen 2700X,RAM: 16gb ddr4 3200 G.Skill Trident-Z,VIDEO: Sapphire 5700xt Nitro+, ALI: EVGA Supernova G3 750w,CASE: Corsair Graphite 780t, DISSI: Corsair H110i GT, AUDIO: Sound Blaster Z, MONITOR: Aoc AG322QC4 |
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#3 |
Bannato
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 6246
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mha'! forse, ma in sostanza utilizzano gli stessi transistor come capacitori? e come?, perche' se si devono integrare altre cose, aumentando la superfice, non credo che il 10% di consumo in meno sia altrettanto proficuo rispetto ad un aumento prestazionale....
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 544
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Quote:
10% sono in media, ma 24% di picco non son pochi (su 125W "riciclarne" 30 non è male). Se poi consideri che Trinity sarà un processore mobile ancora meglio.
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PSU CM Silent Pro Gold 500 CPU AMD FX 8350 BE MB MSI 990XA-GD55 RAM Kingston HyperX 1600MHz 2*4GB SSD Samsung 840 Pro 128GB VGA Sapphire AMD Radeon HD 7950 Graphics Card with Boost - Google Nexus 5 32GB Motorola Xoom 2 3G 32GB |
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#5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 6010
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Quote:
Se ho compreso correttamente quello che intendono (potrei anche prendere una cantonata) spiegando la cosa in modo molto spannometrico e grezzo (giusto per dare l'idea generale) essenzialmente il circuito di distribuzione del clock (le linee su cui passa il segnale di clock) invece di essere modellato come una struttura ad albero che si dirama nel chip e finisce con resistenze di terminazione (non proprio ma spero che renda l'idea), viene invece modellato come una rete con maglie interconnesse (una "griglia"). A quel punto hai l'equivalente di un grosso circuito elettrico con vari anelli ecc. prevalentemente con resistenze (sulle linee e sui gate) e capacitanze (quelle parassite sui gate). In pratica a questo punto se ti limiti a modellarlo come una rete hai "rozzamente" un grosso circuito RC con resistenze e capacitanze distribuite. Fin qui nessun vero vantaggio. Se su un circuito RC spari un segnale periodico, le capacitanze caricandosi e scaricandosi tendono a "smussarlo" tagliando principalmente le componenti alte di frequenza (filtro passa-basso). Quelli di Cyclos hanno "aggiunto induttanze" sulla rete in modo da ottenere un circuito RLC. Visto che le induttanze L tagliano le frequenze basse (filtro passa-alto) un RLC propriamente dimensionato (in questo caso scegliendo bene L) è un passa-banda (C "taglia in alto", L "taglia in basso" e solo in una certa banda intermedia il segnale viene smorzato relativamente poco). Se il clock che viene fornito sta nella "banda intermedia" viene attenuato di meno ed il circuito RLC "aiuta a tenerlo pulito da frequenze spurie". Il risultato è che per avere una certa qualità di segnale di clock si può usare una potenza inferiore (grazie al filtraggio dell'RLC distribuito). Questo spiegato a spanne ed in modo molto grezzo, eh! L'idea di base è "semplice" ma per realizzarla bisogna calcolare tratto per tratto come modificare il carico sulle linee tenendo conto di come poi si ripercuote su tutto il resto della rete e ragionare più in termini di linee di trasmissione che di "circuito elettrico semplice". N.B. Ripeto, quello che ho scritto sopra serve giusto per dare l'idea di massima, probabilmente ho scritto roba che per un telecomunicazionista o un microelettronico sono semplificazioni eccessive e/o sbagliate. |
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Messaggi: 256
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No, in realtà evita proprio di disperdere potenza sul segnale di clock.
In pratica (per gli ingegneri elettronici :-) invece di inviare un segnale su linee di trasmissione terminate elettricamente, si crea un'onda stazionaria su una linea risonante con perdite, che sono comunque più basse della potenza necessaria nel primo caso. I contro di questo sistema sono due: che variare dinamicamente la frequenza del clock diventa un pò più complicato e che un induttore integrato in un chip porta via TAANTO spazio prezioso... integrare un induttore su silicio (o su qualsiasi altro semiconduttore) non si fa praticamente mai, per questo motivo. Forse lo ricaveranno al di sotto dei transistor, annegato nel silicio del substrato? Mah. |
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2009
Messaggi: 3619
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mah...al giorno d'oggi una CPU da 130W è troppo!
poi dire che degli induttori generino recupero di corrente è tutto da valutare...una sorta di cella di Peltier inversa forse darebbe risultati migliori |
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Messaggi: 7502
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In questo link spiegano abbastanza bene le basi di questa tecnologia
http://www.semiwiki.com/forum/conten...ter-specs.html link diretto al PDF http://www.cyclos-semi.com/pdfs/time...the_clocks.pdf Ultima modifica di coschizza : 22-02-2012 alle 21:15. |
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#9 |
Member
Iscritto dal: Sep 2007
Messaggi: 265
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Confermo quanto scritto da LMCH e megawati, non c'e' alcun "recupero di energia" ma solo uan diversa rete di trasmissione del clock, piu' efficiente.
Anch'io ho i dubbi espressi da megawati, e cioe': * come fare a integrare gli induttori * come gestire il frequency scaling dinamico Immagino che la rete RLC renda piu' lento cambiare la frequenza, ma non saprei quantificare. Certo se ci mettesse es. 100ns a spegnere la rete, chissenefrega, tanto ci metti molto piu' tempo a far ripartire i PLL. |
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 6010
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Nel link indicato da coschizza sembra che vengano implementati come induttanze vere e proprie "a spirale" e che da soli si mangiano fino al il 5% dell'area del chip.
Per questo ragionavo in termini di filtro, al di sotto della banda di frequenza ottimale serve più potenza per mantenere il segnale, ma visto che il vero consumo avviene sulle commutazioni di fronte, la cosa viene compensata in parte dal minor numero di commutazioni per unità di tempo al calare della frequenza. |
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#11 |
Messaggi: n/a
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L'idea mi sembra abbastanza chiara in questa immagine:
http://www.semiwiki.com/forum/conten...ycled.jpg.html Mi ricorda un pò il discorso dei led. Se alimenti un led direttamente consumi x. Se invece lo spegni e lo accendi molto velocemente consumi la metà e visivamente invece sembra che resti sempre acceso (cyclos inductors = led, clock = occhio). Interessante, però credo che se gli arm continuano a crescere come negli ultimi anni (i benchmark dello Snapdragon S4 sono impressionanti specialmente se si considera che ogni core consuma al massimo 0.75W) gli x86 spariranno da qualunque dispositivo alimentato a batteria. |
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#12 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: Capua (CE)
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Se pensi di sapere, sappi che non sai di non saperlo! Le mie statistiche - "real man uses Duron!" Ho fatto affari con: schumyFast, navale, The_Nameless_One, Sonic80, diamante.picci, Downset88, ilviandante, tecno789 |
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