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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Città: Roma-Milano Utente:Deberlusconizzato Iscritto:20/2/2000 Status:SuperUtenteAdm Messaggi totali:107634 Auto:BMW X3 3.0 SD M
Messaggi: 1722
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Università: neanche la riforma ha frenato l'emorragia
Neanche le semplificazioni legate all'introduzione della riforma degli ordinamenti sono riuscite ad arginare il fenomeno dell'abbandono.
http://www.repubblica.it/2006/06/sez...ti-scuola.html I dati di una indagine sul sistema scuola italiano: tempi lunghi e fughe dai banchi: "Così si mette a rischio lo sviluppo e la produttività del Paese" L'Università della dispersione partono in mille, si laureano in 18 di SALVO INTRAVAIA Partono in mille e arrivano, puntualmente al traguardo, appena in 18. Sono i laureati italiani nel 2004 che otto anni prima erano iscritti al primo anno delle scuole superiori. Alla maggior parte dei ragazzi non sono bastati cinque anni di scuola superiore (ora secondaria di secondo grado) e tre anni di università per coronare il sogno della laurea. Tutti gli altri - 982 studenti di prima liceo su mille - nel frattempo hanno ingrossato il fenomeno, che tanto preoccupa i paesi dell'Unione europea, della 'dispersione': scolastica o universitaria. Migliaia di ragazzi sono andati incontro ad una o più bocciature che hanno spostato in avanti il fatidico esame di maturità. Altrettanti, ma questa volta all'università, sono incappati in ritardi che li hanno costretti a ritardare l'appuntamento conclusivo con la laurea, ormai triennale per quasi tutte le facoltà. Ma sono tantissimi anche coloro che si sono persi per strada. Molti ragazzi dopo la maturità hanno deciso di non proseguire gli studi e una consistente fetta di quelli che si sono iscritti all'università ha gettato la spugna. A certificare la scarsissima 'produttività' del sistema formativo nazionale è l'Istat, che ha pubblicato la statistica dal titolo 'I diplomati e lo studio, anno 2004'. Per rendersene conto basta dare un'occhiata e incrociare i dati dell'Istituto nazionale di statistica. Poco più di 7 diplomati, nel 2001, su 10 hanno concluso gli studi entro i tempi previsti. Più di un quarto, il 27 per cento, si è diplomato ad un'età superiore ai 19 anni'. "Il percorso scolastico dei giovani - scrivono gli esperti Istat - che conseguono il diploma di scuola secondaria superiore è spesso accidentato, segnato da ripetenze, trasferimenti da un tipo di scuola all'altro, interruzioni di frequenza, anche temporanee, che allungano la permanenza all'interno del sistema scolastico". E, una volta agguantato il diploma, appena 6 ragazzi su dieci proseguono all'università (il 62 per cento, per l'esattezza). Molti cercano un lavoro, altri 'non hanno interesse ad acquisire ulteriore formazionè e per alcuni l'università 'è ancora troppo costosa'. E approdati nelle aule universitarie la storia si ripete. Dei 62 diplomati su 100 iscritti negli atenei italiani, appena il 4 per cento dopo tre anni raggiunge regolarmente la laurea. L'11,5% abbandona a metà strada e la maggior parte (l'84,5 %) deve ancora concludere il ciclo di studi universitari intrapreso: sono i cosiddetti fuori-corso. Negli ultimi anni, per la verità, qualche piccolo progresso anni è stato fatto, ma l'obiettivo di aumentare in maniera consistente il numero dei laureati italiani, specialmente nelle aree scientifiche, è tutt'altro che raggiunto. Insomma, i cosiddetti obiettivi di Lisbona sembrano ancora lontani. A marzo del 2000 nella capitale portoghese il Consiglio d'Europa ha stabilito che "entro il 2010 l'Europa deve diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo". Si trattava di una mossa strategica per dare risposta allo strapotere economico dei paesi asiatici e americani che rischiano di stritolare l'economia del vecchio continente. Secondo l'apposita commissione istituita per l'occasione, per "diventare l'economia più competitiva del mondo" basta centrare sei obiettivi. Il primo mira proprio a una drastica diminuzione della dispersione scolastica. Servono poi maggiori investimenti nel cosiddetto capitale umano e indirizzare anche chi ha concluso gli studi verso la formazione permanente. Quello della dispersione è un fenomeno attenzionato da tutti i paesi - industrializzati e in via di sviluppo - della Terra perché determina la distrazione dagli obiettivi di riscatto sociale ed economico dei vari stati di ingenti risorse umane ed economiche o rallenta l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. In pratica, se i ragazzi perdono anni a scuola o all'università - o peggio, abbandonano gli studi dopo averli iniziati - a cosa servono le riforme (basti pensare alla riforma delle scuole superiori proposta dall'allora ministro Berlinguer nel 2000, che accorciava l'intero percorso scolastico (elementare, media e superiore) di un anno - 12 anziché 13 - o alla riforma dell'ordinamento universitario, che ha introdotto la laurea triennale e l'eventuale specializzazione biennale), tentate o avviate anche in Italia tendenti a ridurre la permanenza degli studenti nel sistema di istruzione e formazione? (22 agosto 2006)
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Repubblica Della Serenissima (VENEZIA)
Messaggi: 660
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Da me il rettore aveva detto che è nella norma che gli studenti finiscano con un anno di ritardo.
E pensandoci o si è macchine da esami oppure è fisiologico finire con un semestre o due in più.. |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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e te credo nell' università italiana 2/3 delle materie sono totalmente inutili
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Quote:
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2004
Città: Nella bassa: BO - FE
Messaggi: 1692
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molti si sono accorti che spesso esci da li e sei nella cacca... troppo vecchio per essere assunto.. troppo inesperto ..
ecc ecc.. inoltre costicchiano e si viene trattati davvero male (parlo di studenti che però si impegnano... non di chi se la gode ![]()
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Concluso con: Boso - Fallen Angel - tcianca - sycret_area - carver - serbring - emax81 - Cluk Si chiude una porta.. si apre un portone |
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 2164
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per incentivare la gente a iscriversi in facoltà scientifiche basterebbe garantire loro un futuro. perchè mai uno dovrebbe laurearsi in una università facendosi un culo quadro salvo poi finire sfruttato da qualche cumenda del cazzo?
non mi meraviglia che finiscano tutti a fare sdc, tanta topa, fiesta e divertimento. e intanto la cina sforna ingegneri e scienziati con lo stampino. ma tanto la locomotiva italia si è ripresa... seeeeeee
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IN ANUBIS WE TRUST
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Napoli
Messaggi: 1727
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grazie a dio c'è ancora abbandono, altrimenti ke selezione ci sarebbe?
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Se buttassimo in un cestino tutto ciò che in Italia non funziona cosa rimarrebbe? Il cestino. |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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ma dai quelli che si laurano giusti quassù al nord in facoltà scientifiche si contano sulle mani |
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Napoli
Messaggi: 1727
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dall'università devono uscire poche persone e preparate, non un sacco di ignoranti.
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Se buttassimo in un cestino tutto ciò che in Italia non funziona cosa rimarrebbe? Il cestino. |
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#10 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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![]() comunque se prima dell' ultima riforma l' università era un cesso ma almeno qualcuno di preparato usciva, adesso escono solo ignoranti |
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Treviso
Messaggi: 1156
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veramente dal centrosinistra...è entrata in vigore nel 2001, non avrebbe fatto in tempo Silvio. Contate che da me (sc. dei materiali) sono 40 al primo anno, 23 al secondo, 15 al terzo...
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Non ho niente altro da offrire alle altre persone, se non la mia stessa confusione something cold is creepin' around, blue ghost is got me, I feel myself sinkin' down L'arte non insegna niente, tranne il senso della vita Ultima modifica di thotgor : 22-08-2006 alle 11:52. |
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#12 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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Quote:
come al solito non sanno fare proprio un caxxo ![]() |
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Repubblica Della Serenissima (VENEZIA)
Messaggi: 660
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E' proprio nata sbagliata la riforma..
Perchè, almeno nel mio caso, mi faccio 30 esami in 3 anni... Ma non sempre sono a programma ridotto, molte delle volte è lo stesso programma di un esame del vecchio ordinamento. Pure l'unita di misura dell'impegno (leggasi crediti formativi) è una di quelle puttanate pazzesche. Viene valutato 4 crediti un esame in cui fai 50 ore di lezione e 50 ore di studio a casa. Peccato che per l'esame di storia dell'architettura contemporanea solo 50 ore erano servite per preparare una tesina su un argomento (ricerche in biblioteca, svolgimento dello scritto, ecc), senza contare lo studio delle lezione e dei libri in bibliografia.. Questo è solo un esempio come tanti. Ci si chiede come mai la gente esce in ritardo, la risposta è che ci sono esami che succhiano tutto il tempo a disposizione, e lo stesso docente che dice o fai questo e lasci gli altri esami da parte o non lo fai e lo risegui il prossimo anno. Non si hanno le condizioni necessarie per poter stare al passo nonostante ci sia l'impegno e la voglia. |
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#15 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 1999
Città: Monza
Messaggi: 2791
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Come lessi da qualche parte, non ricordo dove, e non ho link, l'Italia e' un Paese atipico.
Atipico nel senso che, grazie (o purtroppo) al boom economico degli ani '60 e '70 la maggior parte dei datori di lavoro (quelli che hanno fatto nascere le aziende) hanno una cultura medio-bassa e a oggi, la maggior parte di chi cerca lavoro ha cultura medio-alta. Ne deriva che sono poche le aziende che capiscono quale valore aggunto possa portare un laureato (in effetti hanno vissuto e straguadagnato per 30 anni senza laureati) e pertanto i laureati sono fugure non ricercate. Consideriamo che circa il 50% dei neolaureati in ingegneria viene assunto con contratto atipico, oppure, per i piu' fortunati a tempo indeterminato con stipendi di circa 20mila euro/anno LORDI. Un ellettricista/udraulico/falegname guadagna circa il triplo, e considreando che entra nel mondo del lavoro 5 o 6 anni prima di un laureato...
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Mathusalem Member - Intollerante con gli intolleranti Devo lavorare, non ho tempo per fare carriera |
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#16 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: VR-PD
Messaggi: 11688
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Quote:
Finchè in Italia si va avanti a forza di amicizie e spintarelle piuttosto che in base alle capacità non ha senso studiare , ti fai il mazzo tanto e poi ti trovi a lavorare in qualche azienda dove trovi emeriti ignoranti che prendono le decisioni senza sapere cosa fanno , ma tanto loro sono amici di questo o quello e quindi fanno carriera , tu invece lavori e ti prendi le palate di merda in faccia .
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn |
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