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Bannato
Iscritto dal: Aug 2003
Messaggi: 76
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Tolkien autore di destra? Storia di una mistificazione
Copio e incollo un articolo di Repubblica, dove viene smontata la tesi alla base dell'utilizzo, nel mondo, dei simboli legati al mondo Fantasy da parte delle formazioni politiche di destra, in tutto il mondo.
http://www.repubblica.it/2003/i/sezi...n/tolkien.html Esce in libreria "L'anello che non tiene" come "Il signore degli anelli" è stato strumentalizzato Tolkien autore di destra? Storia di una mistificazione Intervista a Paolo Pecere, uno degli autori "L'interpretazione politica è sterile e retorica" di DARIO OLIVERO J.R.R. Tolkien Gennaio 2002, anteprima vip per la proiezione del Signore degli anelli, il film di Peter Jackson tratto dalla trilogia di J.R.R. Tolkien. Presenti in sala, tra gli altri, tre ministri della Repubblica, Maurizio Gasparri e Giovanni Alemanno di An e Roberto Castelli della Lega. Con loro, decine di esponenti della destra italiana. I commenti sono tutti improntati allo stesso sentire: Tolkien è da sempre un autore che appartiene alla biblioteca ideale della destra. Una fama difficile da scalfire. Eppure è una fama di cui il creatore degli hobbit, del mago Gandalf e della Terra di mezzo gode solo in Italia. Al punto che quando nel nostro paese uscì la prima ristampa del libro nel 1977, l'editore Rusconi appose una fascetta che recitava: "La bibbia degli hippies". Infatti il '68 americano aveva adottato Tolkien come autore anarchico e portatore di ideali di forte critica alla società moderna (e capitalistica). Come si spiega? Provano a rispondere Lucio Del Corso e Paolo Pecere, uno studioso di paleologia greca e l'altro di filosofia, trentenni innamorati di Tolkien - come molti - da quando erano ragazzini. Il loro libro si intitola L'anello che non tiene. Tolkien fra letteratura e mistificazione (Minimu Fax, 7,50 euro). E smonta, con toni pacati, una mole di documentazione spaventosa e con un'impostazione assolutamente laica quel comune sentire. Un libro quanto mai attuale, visto che quest'anno ricorre il trentennale della morte di Tolkien e quest'inverno uscirà il terzo film tratto dalla trilogia. Cominciamo dall'inizio, dagli anni Settanta. Allora partì l'operazione che gli autori definiscono "trasfigurazione". Come fu possibile? "Attraverso una lettura superficiale - dice Pecere - di analogie tra l'opera di Tolkien e il linguaggio di una certa destra in Italia". - Pubblicità - In che modo? "Esisteva una cultura della destra extraparlamentare e marginalizzata dalla cultura fascista che si nutriva, soprattutto attraverso la figura di Julius Evola, di letture esoteriche. C'era la necessità di diffondere queste idee che nel contesto culturale di quegli anni risultavano impresentabili. Il testo di Tolkien era un testo di successo, di ampia diffusione. L'immaginario fantasy letto in modo superficiale con aspetti come l'eroismo, la cavalleria, una società organizzata in caste, permetteva di tentare di sostenere che fossero rappresentati i valori di quella destra". Un'operazione di massificazione di valori ghettizzati attraverso il successo del libro? "Sì, e anche un'inziativa comunitaria che veniva portata avanti attraverso i 'Campi hobbit' che nascevano per aggregare persone non politicizzate sulla base della fama del libro". Perché dopo anni di silenzio l'erede del Msi, il partito di governo An, ha ripreso questa operazione culturale? "C'è una falsa continuità. L'esperienza originaria era mossa da un effettivo interesse per la cultura esoterica sia pure costituita da un allestimento piuttosto eterogeneo di testi e già diverso dal modello originale di Evola. Quello che avviene oggi è un fenomeno di secondo grado. L'immaginario tolkeniano è ridotto a un'operazione di marketing. Un autore entra nel canone di autore di destra e siccome il successo continua si continua a ritenerlo tale. Anche perché il contenuto 'ideologico' si presta ancora meglio per un pubblico borghese e conservatore perché depurato dalle spinte anarchiche che la destra vi leggeva negli anni Settanta". Allora esiste un contenuto ideologico? "La verità è che il libro da un punto di vista ideologico non contiene nessuno spunto di vero approfondimento, è neutrale". La destra ha sempre fatto leva sul concetto di "tradizione" che sarebbe la base dell'opera di Tolkien. Perché un concetto come questo dovrebbe avere tra i suoi elementi fondatori un mondo fantastico fatto di elfi e hobbit? "Questo è il nodo della vicenda. A parte la questione se il concetto di tradizione debba essere identificato come 'di destra', il punto è che nella vicenda tolkeniana non è possibile sostenere la plasticità di questo concetto. In Evola il concetto di tradizione è sovrastorico: allude a un passato mitico della civiltà con i suoi valori gerarchici che viene presentato come modello ideale e base di un ideale rivoluzionario antidemocratico in contrasto con il mondo moderno. In realtà è la proiezione del fascismo". Quindi ci sarebbe una mistificazione precedente a quella di Tolkien che snatura il concetto di "tradizione"? "Viviamo in un paese in cui il passato di 50 anni fa viene quotidianamente reinventato in blocco. Si assiste a interpretazioni tranchant completamente in contrasto con quelle acquisite dagli storici. Il concetto di tradizione è una mescolanza che viene ridotta a slogan. La tradizione è un'invenzione in cui è possibile fare entrare anche il caso Tolkien". Nell'intervista a Francesco Cossiga riportata nel libro, l'ex presidente della Repubblica sottolinea che Tolkien è troppo conservatore per esser preso a modello dal fascismo che non può liberarsi delle sue radici socialiste e positiviste. Così come, per lo stesso motivo, Tolkien non può essere condiviso da un marxista. Tolkien è dunque irriducibile, non declinabile? "Tolkien inventa un mondo immaginario, opera un rifiuto della realtà. Ma è un rifiuto articolato. A differenza di Orwell non esiste un'elaborazione della realtà contemporanea attraverso gli strumenti del mito. L'operazione di Tolkien nasce da un fastidio non ideologico, ma esistenziale, intriso di contenuti religiosi, ma mai elaborato in un sistema politico. La sue era più una sfiducia generale nei confronti del potere. L'interpretazione della fantasy di Tolkien in senso libertario è altrettanto arbitraria di quella fatta dalla destra". Quest'anno è il trentennale della morte di Tolkien, il mercato editoriale si sta preparando a riproporre le sue opere e i saggi sull'autore del "Signore degli anelli" prolifereranno. Così come il dibattito su destra e sinistra. Pensate che sia possibile svincolare una volta per tutte Tolkien da questi binari? "Una discussione sull'interpretazione politica di Tolkien è sterile. Speriamo che questo anno di celebrazioni non sia dominato da questa disputa. Noi abbiamo cercato di mettere a fuoco da cosa derivava la nostra passione letteraria e per quali vie Tolkien sia stato mistificato. Rimane la domanda: qual è il valore del libro? Su questo bisgnerebbe discutere". (23 settembre 2003) |
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#2 |
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Member
Iscritto dal: Jan 2002
Messaggi: 6
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ma non solo! nel film (e sono parole riprese dal libro) saruman (che è, è evidente, il "cattivo"), dice
"il vecchio mondo soccombera' tra le fiamme della macchina e dell'industria" la rivolta degli ent ha molto più a che vedere con il riappropriarsi da parte della natura di cio' che e' suo e le è stato usurpato dalla mania espansionistica umana e dalla sua voglia di controllo di tutte le altre razze... l'occhio di sauron è evidentemente "il male", dove per male si intende controllo assoluto ed incondizionato sulle altre specie... (bill? ci sei? stai ascoltando?)... fra l'altro, ennesima caxxata, le due statue a rauros fanno il saluto con la sinistra, e non con la destra (pirla chi ha pensato che facessero il saluto fascista). la stessa compagnia è un invito all'appianamento delle diversità sociali per la lotta contro chi vorrebbe la supremazia di una razza al posto di un'altra... c'è tanta metafora in tolkien, ma nulla che possa convincermi che si tratti di un fascista. bah.
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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il signore degli anelli non è di destra ne di sinistra. non è neanche una cosciente allegoria.
è un libro fatto per lettori che non abbiano paraocchi. tolkien vi ha riversato dentro la sua anima senza avere la pretesa di insegnare qualcosa a chi lo legge e questo è uno dei suoi punti di forza. |
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#4 | |
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Member
Iscritto dal: Jan 2002
Messaggi: 6
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bella citazione dalla prefazione dell'autore e dallo speciale in dvd di jackson. rimane il fatto che, cosciente o meno, abbia inserito delle allegorie e delle metafore che abbiano a che fare con la rivalsa di alcuni elementari (ma pur sempre fondamentali ed irrinunciabili) valori dell'essere umano...
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#5 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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se ti riferisci alla "cosciente allegoria" non è una citazione della prefazione del libro ne tantomeno dall' insulso film di jackson. è tolkien stesso che lo dice in una delle sue lettere. leggendole si capisce davvero lo scopo reale di tolkien e vengono smontati tutti i miti che lo vedono politicizzato o cose del genere. è ovvio che lui è un cattolico fervente e parte della filosofia cristiana emerge dalle pagine ma non è una questione di pedagogia! è un libro che può esseere letto da chiunque, ripeto non abbia paraocchi, cattolico o musulmano, fascista o comunista (sto citando esempi a caso si intende). lui ha scritto il libro per divertire e per dar vita alla sua immaginazione. nel farlo ha evidentemente riversato nel libro la sua coscienza e il suo modo di vedere il mondo. |
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 424
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Anche nei miei temi delle elementari, volendo, possono riscontrarsi allegorie e metafore che hanno a che fare con i valori umani e sui quali fare speculazioni politiche.... ma non per questo i professori mi hanno mai definito un 'autore di destra' o un 'autore di sinistra'.... .. questo per dire che certe speculazioni fatte da politici d'accatto poco dotati culturalmente , il voler ricercare sempre una verità , presunta e nascosta sulle cose più elementari, la dietrologia appunto, il vedere ogni cosa sotto l'ottica più comoda per DARSI RAGIONE... .tutto questo mi fa tristezza e disgusto , mi fa schifo, mi ripugna Gentaglia che non sa leggersi un libro per il solo gusto di farlo, capaci solo di vedere la politica (attenzione non la Politica con la P maiuscola ma il banale esilarante avanspettacolo politico italiano colmo di burattini e marionette da strapazzo in giacca e cravatta) dietro tutto, capaci solo di parlare di fascio, di braccio destro alzato, di razze.... Tolkien di destra, ma stiamo scherzando? Vogliono torci il diritto alla fantasia, il diritto a scrivere di ELFI e HOBBIT, di parlare di un mondo diverso pieno di battaglie ed eroi, un mondo che non c'entra un cazzo con questo... il nostro mondo e non il loro... Non possono abbatterlo e tentanto di controllarlo, e subdolamente come pedine di un orrendo Matrix obbedienti al loro creatore invadere le nostre menti... non ci riusciranno Forse Berlusconi può illudersi di essere Frodo Baggins, ma Gasparri nei panni di Aragorn proprio non ce lo vedo...
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.. ora stringiti forte a Lana, Dai Conan, bella non c'è nessuna come lei...http://wwp.icq.com/scripts/online.dl...1701&img=5 [/siz] |
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 1999
Messaggi: 606
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Infatti sarebbe molto più interessante leggerlo in chiave cattolica o cmq spirituale piuttosto che politica (puramente ridicolo).
Saluti, GreG
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"Il Sogno è l'infinita ombra del Vero" Giovanni Pascoli |
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Il fatto è che in Italia siamo abituati ad una certa concezione di "destra" e "sinistra", per cui, nella nostra politica, chi sta a destra è invariabilmente un conservatore industrialista, chi sta a sinistra è inevitabilmente un progressista operaista.
Tolkien era sicuramente un "conservatore", nella stessa misura in cui lo erano Orwell, Huxley e Karl Popper. Ma la loro visione non era grettamente retrograda o nostalgica, ma era di una tale apertura da sfidare il secolo. Infatti, come non restare affascinati dalla capacità predittiva delle loro razionalizzazioni prudenti che di seguito ricordo? Orwell, negli anni quaranta intuiva nella sproporzione dei consumi la causa presente e futura delle differenze tra stati. Nella tentazione riduzionista delle ideologia coglieva futuri da incubo. Huxley, con cinquanta anni di anticipo intuiva un futuro diviso tra esclusi e privilegiati prigionieri del loro stesso benessere, fino ad arrivare a superare Orwell intuendo che "Il Grande Fratello non sarebbe stato un occhio minaccioso che ti segue ovunque, ma un sorriso accattivante a cui volontariamente e fiduciosamente ti rivolgi" (dalla prefazione italiana a "Ritorno a Mondo nuovo"). Popper scrisse con anni di anticipo del dovere morale e etico a cui dovrebbe conformarsi chi gestisce la comunicazione televisiva, arrivando a chiedere la costituzione di un Albo professionale dei programmatori televisivi con tanto di esame di ammissione e organi sanzionatori (oltre ovviamente a tutte le altre intuizioni). Di Tolkien, già si è detto.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#9 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2003
Messaggi: 76
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Inoltre non è mai stato il mio pensiero, per me Tolkien era solo un genio, apolitico e apartitico, come le sue creazioni. |
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
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quoto A TUONO!!
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Torino
Messaggi: 355
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Da tanto si parla delle significazioni nascoste; ed effettivamente, se uno le cerca le trova anche: così sauron e la sua armata di orchetti impersonano il male assoluto (quel male che non suscita equivoci, che non può destare simpatie, il male e basta), e potremmo vederci l'avanzata di Hitler e del nazismo. Per converso, il fatto che la resistenza al male sia affidata ad una compagnia composta da tutte le razze che popolano la terra di mezzo, può essere letto come la replica alla teorizzazione della superiorità della razza ariana.
Ci sono queste cose nel libro, basta volerle leggere. Oppure ci si può limitare a farsi cullare dalla dolce poesia dei mondi incantati che Tolkien ci ha regalato: e il naufragar ci è dolce in questo mare |
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#12 |
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Bannato
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Sanremo, Italy
Messaggi: 1941
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certo.....
....e George Lucas è un comunista |
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#13 | |
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Member
Iscritto dal: Jan 2002
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mi stupisce l' insulso. quanto ne sai della realizzazione di quel film?
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#14 | |
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Member
Iscritto dal: Mar 2002
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
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cosa dovrei saperne? non è abbastanza l' averlo visto? |
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#16 | |
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Member
Iscritto dal: Jan 2002
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#17 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
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capolavoro di cosa? di tecnica? di tecnologia applicata a un film? di scenografie? questo è sicuro! |
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#18 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2003
Messaggi: 76
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Mi piace, comunque, che tutti condividiamo l'idea che sia fastidioso vedere etichettata una opera d'arte a cui siamo affezionati. |
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
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concordo sulla distorsione che sarebbe vedere Tolkien come un ideologo di destra,ma secondo me la storia è raccontata male.
storicamente se in Italia Tolkien è stato (a torto) etichettato in un certo modo(di destra) è perche' lo decreto' la cultura di sinistra. mi spiegho. nel resto del globo,venne accolto da tutti destra,sinistra,sopra sotto..basti pensare ai gruppi di contestazione contro la guerra in vietnam,o ai gruppi ecologisti ispirati a lui e ai suoi personaggi. in Italia in quegli anni,come in seguito,la critica letteraria è fortemente composta da uomini di sinistra. in quegli anni,un libro che apparentemente parlava di fate e mondi inesistenti..venne fondamentalmente considerato un testo futile...(non si impegnava con i problemi sociali del mondo,allora a sinistra era forte l'idea del rivoluzionare il mondo,bisognava parlare quindi di cose concrete..),venne in sostanza snobbato e criticato dalla critica italiana(al di la che fossero di sinistra o di destra,si trattava di uomini abbastanza ottusi e poco aperti),che per supportare ulteriormente il proprio cattivo giudizio gli diedero pure gli impietosi aggettivi di essere un testo scritto per esaltare ideali nazi-fascisti.. si parlo del razzismo di Tolkien(gli elfi bianchi,alti e puri..ecc ecc),del suo insistere su valori che stavano a cuore alla destra(come se poi l'onore e la tradizione non fossero cose importanti per chiunque..),si parlo di manicheismo..insomma ogni spunto era letto in maniera superficiale per polemizzare. in pratica i critici letterari di sinistra italiani massacrarono il libro..e ironia della sorte per deplorarlo ulteriormente gli diedero pure l'epitaffio di libro di destra... coloro che di destra avevano apprezzato il libro(non che non fu apprezzato anche da molti di sinistra non appartenenti alla elite culturale che componeva la critica!),e che su molte cose avevano trovato punti in comune,si trovarono quindi con un libro straordinario etichettato dalla loro parte..a gratis. questo comunque successe solo in Italia,dove è lo sport nazionale a vedere tutto in maniera ideologica,e a incanalare tutto in questi schemi...altrove ai critici che piaque..piaque e a quelli che non piaque non piaque..nessuno doveva sostenere che siccome faceva schifo o era bello,era perche' era di quella o quell'altra ideologia.
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"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile" |
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