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Burundi:verso la pace...forse
BURUNDI 17/6/2006 7.43
ANNUNCIATA TREGUA TRA GOVERNO E ULTIMI RIBELLI, IN ATTESA DI CONFERMA [PIME] La firma di un ‘cessate-il-fuoco’ oggi tra il governo del Burundi e i ribelli delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), ultima ribellione attiva nel paese, è stata annunciata da Dar es Salaam, in Tanzania, dove dal 29 maggio sono in corso colloqui tra le due parti. Lo ha detto un portavoce della presidenza burundese, Hafsa Mossi, anche se non c’è ancora una conferma da parte della formazione armata anti-governativa. Per tutta la giornata di ieri si erano susseguite notizie di segno contrastante, tra il pessimismo della delegazione governativa – che ha anche annunciato la sospensione delle trattative – e l’insistente ottimismo dell’inviato di pace sudafricano, Charles Nqakula. All’agenzia ‘Afp’ il portavoce presidenziale ha detto che “gli ostacoli sono stati rimossi” e che oggi verrà sottoscritta un’intesa per sospendere gli attacchi, anche se – ha aggiunto – “restano piccoli dettagli da definire”. Sembra che l’accordo prevede un “impegno solenne” a sospendere le ostilità e a proseguire ulteriori negoziati. Il documento verrà sottoscritto dal presidente Pierre Nkurunziza – a sua volta ex-capo dell’altra storica ribellione burundese, le ‘Forze per la difesa della democrazia’ – e dal comandante delle Fnl, Agathon Rwasa. Con le elezioni del 2005, il Burundi ha avviato in modo decisivo il processo di pace per chiudere del tutto il conflitto che dal 1993 ha provocato circa 300.000 morti, in gran parte civili.
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BURUNDI 19/6/2006 9.07
ACCORDO TRA GOVERNO E RIBELLI PER FIRMA DI PACE ENTRO DUE SETTIMANE Un documento che impegna il governo del Burundi e i ribelli delle Forze nazionali di liberazione (Fnl) – ultimo gruppo armato attivo nel paese - a “serie trattative per mettere fine alle ostilità e raggiungere un cessate-il-fuoco totale entro un periodo di due settimane” è stato sottoscritto ieri a Dar es Salaam, in Tanzania, alla presenza di alcuni dirigenti africani, tra cui il presidente del Sudafrica Thabo Mbeki. “Credo che non serviranno più di quindici giorni” ha detto Mbeki, invitando le due parti a “fermare le armi”. La firma dell’accordo era stata annunciata per sabato, ma le trattative dell’ultimo minuto si erano poi protratte fino a notte fonda, rinviandola al giorno successivo. “Questa intesa offre una possibilità di pace al Burundi e permette di fermare le ostilità nel periodo di ulteriore negoziato in vista di una tregua totale” ha spiegato il presidente della Tanzania Jakaya Kikwete; il suo paese ha contribuito alla mediazione di pace guidata dal Sudafrica mesi fa e ai colloqui di pace iniziati lo scorso 29 mnaggio. L’accordo è stato sottoscritto dal comandante delle Fnl Agathon Rwasa e dal ministro burundese dell’Interno e della sicurezza pubblica Evariste Ndayishimiye alla presenza del presidente Pierre Nkurunziza, un ex-ribelle hutu al potere dal settembre 2005 che negli anni precedenti ha guidato l’altro grande gruppo ribelle del Burundi (le ormai disciolte Forze per la difesa della democrazia). Si calcola che le Fnl abbiano tra 1.500 e 3.000 uomini armati; è l’ultimo movimento anti-governativo ancora attivo tra i circa sette gruppi coinvolti nel conflitto iniziato nel 1993. Con il referendum sulla nuova Costituzione approvato l’anno scorso e le successive elezioni amministrative, politiche e presidenziali il Burundi sta portando a conclusione la guerra che – iniziata tredici anni fa con l’assassino del primo presidente democraticamente eletto, Melchior Ndadaye – ha provocato oltre 300.000 vittime, in gran parte civili; le ultime solo pochi giorni fa, quando una persone è stata uccisa per il lancio di alcune granate alla periferia della capitale Bujumbura, attribuite dall’esercito ai ribelli, anche se si sospetta che la responsabilità sia invece dei governativi.
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BURUNDI 21/6/2006 9.07
DOPO FIRMA TREGUA, SI LAVORA PER ACCORDO DI PACE DEFINITIVO Dopo l’accordo firmato domenica scorsa a Dar es Salaam per la cessazione delle ostilità in vista di un accordo di pace, dovrebbero riprendere già oggi i colloqui tra il governo dei Bujumbura e l’ultimo gruppo ribelle del paese, le Forze di liberazione nazionale (Fnl). Il documento firmato tre giorni fa davanti al presidente Pierre Nkurunziza impegna le due parti a una tregua definitiva entro 15 giorni, per porre fine a 13 anni di guerra civile. Un’esortazione a concludere un accordo di pace è arrivata ieri anche dal Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione Africana (Ua), che ha invitato governo e ribelli a “proseguire le discussioni in uno spirito di compromesso per giungere a una rapida conclusione degli accordi per il cessate-il-fuoco”. Il Consiglio – incaricato di prevenire e risolvere i conflitti nel continente – chiede inoltre alla comunità internazionale e ai partner dell’Unione Africana di garantire il necessario sostegno per la ricostruzione del Burundi, che con le elezioni dell’anno scorso ha avviato un percorso di ritorno alla normalità democratica. Le Fnl sono l’unico gruppo armato ancora in attività; si stima che il conflitto abbia provocato circa 300.000 vittime, in gran parte civili.
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BURUNDI - “Un importante passo verso la conclusione del devastante conflitto che per 13 anni ha scosso il Burundi”: così il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha definito il memorandum d’intesa siglato domenica in Tanzania tra il governo di Bujumbura e le Forze di liberazione nazionali (Fnl), l’ultimo gruppo ribelle attivo nel paese. Le parti avrebbero dovuto riprendere oggi i negoziati per finalizzare l’accordo di pace, dopo una pausa di 48 ore nei negoziati. Per il momento non è stato possibile ottenere conferme alla ripresa concreta del confronto.
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BURUNDI 22/6/2006 16.35
COLLOQUI DI PACE: NUOVO RINVIO IN VISTA, RIBELLI RIPROPONGONO QUESTIONE ETNICA Sarebbe stato nuovamente rinviato l’avvio dei colloqui di pace tra il governo burundese e le Forze di liberazione nazionali (Fnl), l’ultimo gruppo ribelle ancora attivo in Burundi. Lo riferiscono fonti giornalistiche, precisando che i negoziati in Tanzania - il cui avvio era previsto ieri, poi fissato a oggi e con tutta probabilità spostato ancora di 24 ore – ricominceranno solo venerdì, anche se ancora non si conoscono le cause di questi rinvii. Intanto in dichiarazioni rilasciate alla stampa, i due principali esponenti delle Fnl (Pasteur Habimana e Agathon Rwasa) hanno evidenziato il nodo centrale da sciogliere al tavolo dei colloqui prima di arrivare alla firma di un accordo di pace definitivo tra le parti, che domenica scorsa hanno già siglato un memorandum d’intesa sul prosieguo del confronto e un cessate il fuoco temporaneo. Sia Rwasa che Habimana hanno sottolineato l’importanza che l’elemento etnico venga completamente rimosso dalla struttura dell’esercito. In base all’accordo che gli ex-ribelli delle Forze di difesa della democrazia (Fdd) - il principale gruppo ribelle nella decennale guerra civile burundese che oggi rappresenta il partito di governo a cui appartiene lo stesso presidente - l’esercito deve essere equamente composto (50-50) dalle due principali etnie del paese (hutu e tutsi). Le Fnl ritengono che le percentuali siano una forzatura politica e non rispettino la realtà del paese dove la distribuzione dei due gruppi è ben diversa: 85% hutu e 14% di tutsi.
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BURUNDI 23/6/2006 17.16
RIPRESI COLLOQUI DI PACE A DAR ES SALAAM Dopo essere stati rimandati per tre volte negli ultimi giorni, sono effettivamente ripresi questa mattina a Dar es Salaam, capitale della Tanzania, i colloqui di pace tra il governo burundese e le Forze di liberazione nazionali (Fnl), l’ultimo gruppo ribelle ancora attivo in Burundi. Sembra che ieri sera le parti si siano infine accordate sul programma da discutere e siano quindi tornate a sedersi al tavolo negoziale. Iniziate il 29 maggio scorso, le trattative hanno già portato ad un primo risultato sabato scorso quando ribelli e rappresentanti governativi hanno siglato un primo ‘memorandum d’intenti’ su un cessate il fuoco temporaneo; nell’intesa le parti si sono date 15 giorni di tempo (che scadranno il 2 luglio) per arrivare alla cessazione definitiva delle ostilità, ma non è chiaro quanto questa scadenza sia rigida. In dichiarazioni rilasciate alla stampa, i due principali esponenti delle Fnl (Pasteur Habimana e Agathon Rwasa) hanno evidenziato che il nodo centrale del negoziato graviterà intorno alla rimozione dei criteri etnici che ancora vincolano l’ingresso nelle forze armate.
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BURUNDI - L’Unione Europea ha chiesto al governo di Bujumbura di indagare sulle accuse, contenute in un rapporto diffuso oggi dall’Ufficio europeo per le lotte alle frodi (Olaf), in cui si parla di corruzione, frode e falsificazione nella gestione in Burundi del programma europeo di aiuti destinati alla ricostruzione del Paese, conosciuto con l’acronimo di Probe. Il presidente Pierre Nkurinziza si è detto pronto a “fare chiarezza sulle rivelazioni dell’inchiesta”. L’Ue è il principale sostenitore economico del processo di ricostruzione del Burundi.
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BURUNDI 24/6/2006 8.07
PREMIO ‘AFRICA PEACE’ AL POPOLO BURUNDESE Il popolo burundese è stato premiato con l’ ‘Africa Peace Award’, un riconoscimento destinato a chi, singolo o gruppo, si è impegnato con successo nella costruzione della pace. A ritirare il premio, creato nel 1993 da un’organizzazione non governativa sudafricana, sarà, a nome dei suoi connazionali, il presidente burundese Pierre Nkuruziza, giunto oggi a Durban e che domani lo riceverà dalle mani del presidente sudafricano Thabo Mbeki. “Il Burundi è passato attraverso un genocidio dopo l’altro dalla sua indipendenza nel 1962 e attraverso una guerra civile durata più di dieci anni” ha detto Vasu Golden, direttore dell’ong ‘Accord’ (African center for the costructive resolution of disputes) che ha istituito il premio. “Ora dopo tutti questi anni di conflitto hanno un governo democratico. Questo premio va ai burundesi per avere saputo trovare una soluzione pacifica alle loro divergenze”. Il processo di pace in Burundi, iniziato tre anni fa e proceduto senza intoppi significativi e con una enorme partecipazione popolare, è stato riconosciuto internazionalmente come un pieno successo e un esempio per gli altri paesi. In questi giorni si stanno tenendo a Dar es Salaam i negoziati, apparentemente positivi, con l’ultimo gruppo ribelle rimasto fuori dagli accordi.
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BURUNDI 26/6/2006 18.33
STALLO NEL NEGOZIATO DI PACE TRA GOVERNO E RIBELLI FNL Notizie contrastanti giungono da Dar es-Salaam (Tanzania) dove il negoziato tra il governo di Bujumbura e i ribelli delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), unico gruppo armato ancora attivo in Burundi, sembrano nuovamente a un punto si stallo. “Le trattative sono bloccate” ha detto all’Afp il portavoce delle Fnl, Pasteur Habimana, denunciando non meglio precisate “minacce” che i i negoziatori ribelli avrebbero ricevuto dai delegati dei paesi ‘facilitatori’ del processo di pace (Sudafrica, Tanzania e Uganda). “Attendiamo il rientro del mediatore sudafricano Charles Ngakula affinché ci spieghi perché i suoi collaboratori ci hanno intimidito” ha aggiunto Habimana, senza fornire altri dettagli. Un responsabile tanzaniano, coperto dall’anonimato, ha confermato che i delegati di entrambe le parti avrebbero abbandonato il tavolo del dialogo “perché minacciati dai mediatori”. Il capo della delegazione governativa burundese, generale Lazare Nduwayo, ha ammesso l’esistenza di “problemi” che sarebbero “interni alle Fnl” sostenendo che “è prematuro parlare di sospensione del negoziato”. Secondo lo stesso Nduwayo “gli uomini delle Fn dispiegati sul terreno non vogliono per il momento che venga posta la questione della firma di un cessate-il-fuoco. Credono che sia troppo presto. Non siamo andati molto avanti sul piano dei colloqui – ha aggiunto – ma credo che chiuderemo la discussione nei tempi previsti” ovvero entro il 2 luglio. Il governo burundese e i ribelli avevano firmato il 18 giugno scorso a Dar es-Salaam un primo ‘memorandum di intenti’ su una temporanea sospensione delle ostilità, impegnandosi entro due settimane ad arrivare ad un accordo definitivo. In visita in Sudafrica, sabato scorso, il presidente Pierre Nkurunziza aveva dichiarato che le Fnl “non hanno mezzi per continuare la loro lotta, né il sostegno della diplomazia né quello popolare” ribadendo che la loro unica alternativa “è deporre le armi”.
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#10 |
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TANZANIA/BURUNDI – Oltre 700 prigionieri rifugiati burundesi – attualmente detenuti nelle carceri delle regioni Kigoma e Kagera in Tanzania – verranno presto rimpatriati in Burundi e lì finiranno di scontare le loro sentenze. Il provvedimento fa parte dell’accordo tripartito per il rimpatrio dei rifugiati siglato dai due paesi e dall’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Acnur/Uhncr) lo scorso 21 marzo.
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BURUNDI 30/6/2006 15.47
RIPRESI COLLOQUI DI PACE TRA GOVERNO E RIBELLI Dopo l’atteso rientro a Dar es-Salaam, in Tanzania, del mediatore sudafricano Charles Ngakula, ministro per la Sicurezza, sono ripresi oggi i negoziati tra il governo di Bujumbura e i ribelli hutu delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), unico gruppo armato ancora attivo in Burundi. “Nqakula è arrivato, abbiamo parlato con lui e risolto i nostri problemi. Ora possiamo continuare i colloqui” ha detto Pasteur Habimana, portavoce delle Fnl che lunedì avevano bloccato le trattative accusando i mediatori e il governo burundese di pressioni – anche con la forza – per la firma di un cessate-il-fuoco entro sabato. Il 18 giugno scorso il governo burundese e le Fnl avevano firmato un’intesa per sospendere le ostilità, impegnandosi a siglare una tregua definitiva entro due settimane. Tra i circa sette gruppi coinvolti nella guerra civile che dal 1993 ha provocato oltre 300.000 morti, in gran parte civili, le Fnl sono l’unica formazione ribelle antigovernativa a non aver ancora deposto le armi e a non aver partecipato al processo di pace che nel 2005 ha posto fine ai 12 anni di conflitto, iniziati nel 1993 con l’assassino del primo presidente democraticamente eletto, Melchior Ndadaye.
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BURUNDI – Nonostante gli sforzi del mediatore sudafricano Charles Nqakula di far ripartire i negoziati in stallo oramai da lunedì, il governo e i ribelli hutu delle Forze nazionali di liberazione (Fnl) non hanno siglato alcuna tregua definitiva entro la scadenza del 2 luglio, prevista dall’intesa siglata dalle due parti il 18 giugno scorso.
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#13 |
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BURUNDI – Due dirigenti delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), unico gruppo ribelle ancora attivo nel paese, sono stati arrestati a Bujumbura: l’uno, il comandante Jean Berchmans Ndayishimiye, diramava direttive ai ribelli, l’altro, noto solo come ‘Blandine’, era consigliere del capo delle Fnl e raccoglieva fondi. Il provvedimento rischia di frenare ulteriormente i negoziati tra i ribelli e il governo in stallo dalla scorsa settimana, nonostante il mediatore sudafricano Charles Nqakula ieri si sia recato nuovamente in Burundi per sollecitare le parti a firmare un cessate-il-fuoco.
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#14 |
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BURUNDI 7/7/2006 18.11
BUJUMBURA: TREDICI RIBELLI UCCISI IN CIRCOSTANZE INCERTE Notizie contrastanti giungono da Bujumbura sull’uccisione di tredici ribelli delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), unico gruppo armato ancora attivo nel paese. I fatti risalgono a ieri pomeriggio ma la notizia sta circolando solo da alcune ore, riportata da alcune radio locali. Incerta la dinamica dell’episodio, avvenuto sulla collina di Giterama, nel comune di Isale (provincia di Bujumbura Rurale), una decina di chilometri a est della capitale: fonti dell’esercito governativo hanno riferito di essere stati informati della presenza dei ribelli nella zona e di averli circondati ingaggiando poi una battaglia, costata la vita anche a un soldato e il ferimento di un altro. Testimonianze raccolte sul posto, non confermate da fonti ufficiali, parlano invece di un attacco mirato dei soldati ai ribelli. Un portavoce militare – citato dall’agenzia ‘Afp’ – ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per fare chiarezza sull’incidente. L’episodio giunge in un momento di stallo delle trattative tra il governo e le Fnl, che il 18 giungo scorso a Dar es-Salaam (Tanzania) avevano firmato una prima intesa sulla sospensione delle ostilità che avrebbe dovuto portare entro il 2 luglio a un ‘cessate-il-fuoco’ definitivo. Il negoziato è però entrato in una fase di stallo e i colloqui sono stati aggiornati al prossimo 13 luglio.
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BURUNDI 13/7/2006 11.51
MEDIATORE SUDAFRICA: “BASTA COLLOQUI, NECESSARIO ACCORDO GOVERNO-FNL” “I burundesi hanno fatto molta strada negli ultimi anni per arrivare a questo punto. È necessario ora fare l’ultimo passo e firmare questo accordo”: lo ha detto il vice-ministro degli Esteri sudafricano Aziz Pahad alla vigilia dell’annunciata ripresa dei colloqui tra il governo e i ribelli delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), unico gruppo armato ancora attivo nel paese. “Questa non può essere una situazione infinita, con i leader regionali e i facilitatori che spendono tempo per risolvere quello che tutti in linea di principio hanno già deciso di concludere” ha aggiunto Pahad riferendosi all’intesa sulla sospensione delle ostilità raggiunta tra le parti il 18 giugno scorso a Dar es-Salaam (Tanzania) che avrebbe dovuto portare entro il 2 luglio a un ‘cessate-il-fuoco’ definitivo. Lo stallo del negoziato è attribuito al fatto che le Fnl insisterebbero sullo smantellamento dell’esercito e la creazione di un nuovo non basato sul principio della pari rappresentanza etnica tra hutu e tutsi, come previsto invece dagli accordi che hanno portato alla fine della lunga guerra civile. “Dal momento che hanno accettato le trattative devono anche accettare quello che è stato già deciso e vedere come inserirsi nel processo di pace. Dopo settimane di discussione è ora che si giunga a una conclusione” ha aggiunto Pahad.
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#16 |
Bannato
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forse non ti sei a corto che non gliene frega nulla a nessuno....
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#17 |
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BURUNDI 14/7/2006 10.53
SLITTANO ANCORA COLLOQUI TRA BUJUMBURA E RIBELLI FNL Tre civili sono stati uccisi e altri sette sono rimasti feriti ieri in un attacco armato attribuito alle Forze nazionali di liberazione (Fnl), unico gruppo ribelle ancora attivo nel paese, nel giorno in cui sarebbero dovuti riprendere a Dar es Salaam (Tanzania) i colloqui di pace col governo: lo ha riferito il portavoce aggiunto dell’esercito, Cimana Clément, secondo cui le Fnl hanno assaltato il comune di Musigati, 30 chilometri a nord della capitale Bujumbura, per rifornirsi di scorte alimentari; un’offensiva, a detta del militare, lanciata dalla vicina foresta di Kibira, dove un gruppo di ribelli si sarebbe stanziato due anni fa. L’attacco è avvenuto in concomitanza con l’annuncio di un nuovo rinvio dei colloqui a una data ancora imprecisata: la delegazione dei negoziatori del governo non avrebbe ancora lasciato Bujumbura ma potrebbe farlo oggi o domani; secondo fonti ufficiali di Pretoria, il ministro per la Sicurezza e mediatore sudafricano Charles Ngakula è atteso in Tanzania oggi, ma non è ancora chiaro quando riprenderà ufficialmente il dialogo tra le parti. Il 18 giugno scorso a Dar es Salaam governo e ribelli avevano firmato una prima intesa per la sospensione delle ostilità che avrebbe dovuto portare entro il 2 luglio a un ‘cessate-il-fuoco’ definitivo.
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BURUNDI 17/7/2006 22.17
DAR ES SALAAM, RIPRESO NEGOZIATO TRA GOVERNO E ULTIMO GRUPPO RIBELLE I ribelli delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), unico gruppo ribelle ancora attivo in Burundi, e i rappresentanti del governo di Bujumbura sono tornati oggi insieme al tavolo negoziale a Dar es Salaam, in Tanzania, dopo quasi due settimane di stallo nei colloqui di pace. Tra sabato e domenica i mediatori sudafricani avevano incontrato separatamente le due parti, convincendole a rispendere il dialogo. Dopo un promettente avvio il 18 giugno scorso con la firma di un cessate-il-fuoco temporaneo, la trattativa è proseguita con tra rinvii e sospensioni fino a mancare l’obiettivo – assunto dai ribelli e dal governo burundese - di siglare una tregua definitiva entro il 2 luglio. Sembra che il principale ostacolo sia la richiesta del Fnl di una radicale riforma delle forze armate, argomento che Bujumbura esclude a priori poiché essa è stata già realizzata in seguito agli accordi di pace del 2000 con quasi tutte le parti coinvolte nella guerra civile, ma a cui l’Fnl non volle partecipare.
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BURUNDI 24/7/2006 17.42
COLLOQUI DI PACE, RIBELLI FNL PONGONO CONDIZIONI Un attacco – il terzo dall’inizio dei negoziati tra i ribelli delle Forze di liberazione nazionale (Fnl) e il governo di Bujumbura lo scorso 29 maggio – è stato sferrato la scorsa notte contro la capitale: lo hanno riferito oggi alla MISNA fonti locali, precisando che otto bombe sono state lanciate intorno alle 21 locali dalle colline che sovrastano la città verso il quartiere meridionale di Musaga; una persona è morta e molte case sono state distrutte. Secondo il portavoce dell’esercito, il maggiore Adolphe Manirakiza, responsabili dell’attacco sarebbero le Fnl, ultimo gruppo ribelle hutu ancora in attività nel paese che però ha respinto le accuse. “Questa è una manovra dell’esercito burundese per fare indietreggiare i colloqui proprio ora che stiamo discutendo materie molto importanti” ha commentato Pasteur Habimana, portavoce delle Fnl, unica formazione armata che non ha partecipato al processo di pace con cui nel 2005 si sono conclusi 12 anni di guerra civile. Proprio oggi nell’ambito delle trattative bilaterali ospitate a Dar es-Salaam, in Tanzania, le Fnl avrebbero posto per la prima volta “condizioni concrete”: secondo fonti diplomatiche citate da agenzie internazionali di stampa i ribelli avrebbero chiesto che l’esercito sia ristrutturato includendo per il 60% i loro combattenti, oltre a reclamare l’incarico di capo di stato maggiore generale dell’arma e la costituzione di un nuovo governo ‘allargato’. Il colonnello Bernard Bandonkeye, capo della delegazione governativa, ha replicato che “le Fnl hanno espresso le loro condizioni per la ripresa del dialogo, ma noi le abbiamo rifiutate recisamente”. Il calendario dei colloqui, fissato lo scorso 18 giugno, prevedeva la firma di un cessate-il-fuoco definitivo entro il 2 luglio, ma a ostacolarlo è stata la persistente richiesta delle Fnl di una riforma dell’esercito che il governo invece continua a rifiutare.
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BURUNDI 29/7/2006 15.05
ANNUNCIATO CESSATE-IL-FUOCO TRA GOVERNO E ULTIMO GRUPPO RIBELLE Un’intesa su “tutti i termini dell’accordo di cessate il fuoco” tra il governo e le Forze di liberazione nazionale (Fnl) è stata annunciata dal ministro degli Interni Evariste Ndayishimiye, secondo il quale settimana prossima a Dar es Salaam, in Tanzania, si terrà un vertice tra i capi di Stato della regione per la firma dell’accordo. Dopo lo slittamento della tregua fissata per il 2 luglio nel memorandum d’intesa firmato dalle due parti a metà giugno e i ripetuti blocchi nelle trattative, l’annuncio sembrerebbe confermare un’imminente cessazione delle ostilità tra il governo di Bujumbura e i ribelli hutu delle Fnl, ultimo gruppo ribelle ancora attivo dopo la pace che nel 2005 ha posto fine a 12 anni di conflitto interno (300.000 vittime, in gran parte civili). Più cauto il portavoce delle Fnl, Pasteur Habimana: “C’è il progetto per un cessate il fuoco, ma prima di siglare l’intesa, vi sono dei nodi da sciogliere… la distribuzione dei posti di governo, senato, assemblea nazionale, esercito e polizia”. I ribelli chiedono – finora invano - un governo ‘allargato’ e una ristrutturazione delle forze armate che rifletta la distribuzione etnica della popolazione del Burundi, composta per circa l’85% da hutu e per il 14% di tutsi che, pur in minoranza, hanno prevalso nel governo e nell’esercito dall’indipendenza sino all’adozione lo scorso anno di una costituzione che prevede una presenza paritaria delle due componenti nell’esercito.
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