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#41 | |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 1999
Città: Torino
Messaggi: 65
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Onore al popolo irakeno, e applausi. Una grande lezione per tutti |
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#42 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5390
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a me neppure questo fa venire la voglia di andare a votare; questo vale ovviamente per le politiche e le amministrative: i referendum sono un'altra cosa |
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#43 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 433
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beh, vorrà dire che per gli anarchici creeremo un lembo di terra ove quel minimo di organizzazione sarà deciso solo ed esclusivamente da referendum
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http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3 Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper) |
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#44 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
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(ops,dimenticavo che in Iraq a parte le minoranze cristiane non si bevono certe cose Quote:
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The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD! |
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#45 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5390
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ti ringrazio a nome degli anarchici tutti Battute a parte, le elezioni in Iraq non rendono più credibile la politica del nostro Paese, né rendono migliori i suoi rappresentanti. |
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#46 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 433
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#47 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
Città: Montesilvano (PE)
Messaggi: 1045
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Quote:
Tornando a noi come si sono svolte le elezioni e la partecipazione enorme sono fatti straordinari e direi anche commoventi e mettono la parola fine sulle posizioni di chi ipotizza la "resistenza iraquena" giudici compresi. È ormai evidente che a certa gente sta bene solo l'appellativo di terroristi. Ed onore anche ad al Sistani che si sta dimostrando un vero leader, almeno nel frangente, dichiarando che è jiad (sforzo) andare a votare.
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Pace e Bene |
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#48 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Firenze
Messaggi: 1445
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p.s. i più anziani del forum si ricorderanno sicuramente una sign tristemente levata dopo poco tempo dopo la "liberazione" dell'iraq... spero da oggi sia possibile rimetterla senza tirare lo sfondone che all'epoca fece chi la mise...
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...affidavano nello stesso istante il medesimo sgomento per il sapore aspro della fine e la sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode. (Oceano Mare - A.Baricco) ..:: ¿ÄØ Group ::.. |
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#49 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 351
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Con queste elezioni gli iracheni hanno sconfitto il terrorismo !!
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«La mia libertà finisce dove comincia la vostra.» MLK - "Io sto con Ronaldinho" facebook group |
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#50 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 433
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#51 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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#52 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Incrociamo le dita e speriamo bene. Ciao Federico |
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#53 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Chi attacca gli elicotteri e i blindati CHI è? Forse babbo natale? Ciao Federico |
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#54 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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#55 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Non voglio fare la parte di quello di sinistra che si imbosca quando le cose vanno meglio ed alcune motivazioni di critica cominciano a venir meno, quindi ribadisco che sono molto felice che il 60% degli iraqeni sia riuscito ad esprimere il proprio pensiero e spero che questo sia un serio presupposto perchè la situazione possa migliorare. Non vorrei però nemmeno che le felicitazioni per l'evento si trasformassero, come ho letto, in un dibattito sulla definizione terrorismo/resistenza, alla faccia di... etc. Ho già espresso la mia opinione in proposito nel topic riguardante i Mangusta in modo più articolato; non c'è alcun dubbio che chi utilizzi metodi così violenti e non convenzionali (farsi esplodere) sia un terrorista, ma da qui ad identificare come tale qualsiasi non-occidentale con un fucile in mano ne passa. Chiusa la parentesi.
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. Ultima modifica di Onisem : 31-01-2005 alle 12:31. |
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#56 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Molti osservatori dall'Iraq hanno sottolineato che vi sia una distinzione di metodologia di lotta fra guerriglieri e terroristi, ne abbiamo parlato varie volte anche in queste discussioni (ad esempio mi ripeto per l'ennesima volta, gli atttentati alle moschee o ai matrimoni hanno lo scopo dichiarato di provocare la guerra civile per infiammare il paese, viceversa chi attacca i convogli militari o i centri di polizia dimostra spesso una organizzazione e un coordinamento militare ecc....).
Che poi faccia comodo a molti confondere il tutto per fini propagandistici non è una novità, ma almeno qui nel forum di discussione cerchiamo di evitarla (per quanto sia possibile) Ciao Federico |
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#57 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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beh diciamo che non c'è solo Al Zarkawi, certo le sparate di alcuni di sx fanno sono un pò fuoriluogo
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#58 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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#59 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
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LuVi |
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#60 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Bergamo
Messaggi: 3204
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L’Islam e la tv: le elezioni raccontate dalle emittenti arabe
Gioia da Al Arabiya, veleni da Al Jazira
«È la prima volta che uno Stato arabo affida le scelte cruciali al suo popolo». «Sono elezioni farsa, risultati già noti» di MAGDI ALLAM Le prime elezioni veramente libere nella storia dell’Iraq e del mondo arabo non sono piaciute affatto a Al Zarqawi, Saddam, Assad e Al Jazira . Sono piaciute poco a Erdogan, re Fahd, Khamenei. Sono risultate indigeste anche agli europei ossessionati dall’antiamericanismo e persino agli americani che mal sopportano Bush. Ma sono piaciute tanto, veramente tanto, alla maggioranza degli iracheni, dentro e fuori l’Iraq. Chi ha seguito le elezioni da vicino, calandosi nell’animo degli iracheni, analizzando le parole espresse da candidati e elettori, ha potuto constatare come in realtà si sia trattato di un plebiscito a favore di un Iraq libero, garantendo la più alta affluenza alle urne. Tutti si sono limitati a esprimere appelli e poi hanno gioito insieme per la comune vittoria di circa otto milioni di votanti. Che hanno sfidato e sconfitto i kamikaze e i razzi di Al Zarkawi, nonostante l’alto sacrificio in perdite umane. Con il voto di ieri si è visto il Paese reale, un popolo che si è definitivamente emancipato dalla dittatura di Saddam, che rigetta l’oscurantismo di Al Qaeda e vuole edificare uno Stato democratico e federale in grado di reggersi senza la tutela degli americani. Si comprende bene la paura dei regimi teocratici e autocratici limitrofi. Il contagio dei valori dei diritti individuali della persona e dei diritti collettivi delle comunità etnico-confessionali è temuto più di uno tsunami. A farsi interpreti della portata dello sconvolgimento prodotto dal voto iracheno sono state la più contestata tv araba, Al Jazira , e la rivale, ben più moderata, Al Arabiya . Quest’ultima, grazie alla ferma presa di posizione a favore del voto e della legalità in Iraq, ha di fatto scalzato il primato di ascolti di Al Jazira . Quando alle 17 si sono chiusi i seggi elettorali, Al Arabiya ha annunciato: «Gli iracheni hanno vinto la loro sfida contro le bombe dei terroristi». E dallo studio a Dubai la conduttrice ha rivolto le «congratulazioni per la vittoria» al ministro dell’Interno Naqib al Fallah. Viceversa Al Jazira ha dato libero sfogo alle invettive di Abdallah al Sennawi, direttore del quotidiano egiziano Al Arabi , contro le «elezioni farsa, antidemocratiche, i cui risultati sono già noti agli occupanti americani», e a un anonimo siriano interpellato a Damasco che ha detto di essere sì preoccupato «ma mi tranquillizza la persistenza dell’attività della resistenza irachena contro l’occupazione americana». E poi tanto spazio a un certo Ali Haj Massoud, rifugiato in Siria, che denuncia di essere stato escluso dalla candidatura per aver osato «criticare l’occupazione americana» e di un certo Zumaili, del Partito dell’avanguardia nasseriana, che da Mosul ha assicurato che «la popolazione ha boicottato in massa le urne». Veleno. Solo veleno. Distillato anche nella formulazione delle domande rivolte ai visitatori del sito di Al Jazira in lingua inglese, dove emerge una maggioranza a favore del rinvio delle elezioni in Iraq e di scettici sul cambiamento della vita degli iracheni dopo le elezioni di ieri. Dal canto suo il direttore di Al Arabiya , Abdel Rahman al Rashed, ha detto entusiasta: «E’ la prima volta che uno Stato arabo affida le scelte cruciali al suo popolo. Ora, dopo le elezioni, si paventa il rischio che l’Iraq esporti la democrazia nella regione. Devono forse preoccuparsi i Paesi limitrofi? Sì, se pensano solo a sigillare le frontiere e a non promuovere le riforme interne. Iraq o non Iraq, il mondo va avanti e tutti dovranno allinearsi». Contenuti e toni ben diversi da quelli di Al Jazira. Un cambiamento sul piano ideale che si poteva cogliere anche nell’inedita decisione del più diffuso quotidiano arabofono, Asharq al Awsat , di schierarsi apertamente con un editoriale dal titolo «Sì alle elezioni», perché vi si legge «è una svolta storica per tutti gli iracheni e per l’intera regione». Il 30 gennaio 2005 resterà nella storia come l’inizio del crollo del Muro della dittatura e del fanatismo nel mondo arabo. La fine di Saddam, la disfatta dei terroristi islamici, il successo della democrazia in Iraq finiranno per contagiare l’intera regione. Certamente è una strada tutta in salita. Ma ora è lecito sperare.
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(ops,dimenticavo che in Iraq a parte le minoranze cristiane non si bevono certe cose








