Torna indietro   Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > Cinema, letteratura, arte e spettacolo

Google Pixel 10 è compatto e ha uno zoom 5x a 899€: basta per essere un best-buy?
Google Pixel 10 è compatto e ha uno zoom 5x a 899€: basta per essere un best-buy?
Google Pixel 10 è uno smartphone che unisce una fotocamera molto più versatile rispetto al passato grazie allo zoom ottico 5x, il supporto magnetico Pixelsnap e il nuovo chip Tensor G5. Il dispositivo porta Android 16 e funzionalità AI avanzate come Camera Coach, mantenendo il design caratteristico della serie Pixel con miglioramenti nelle prestazioni e nell'autonomia. In Italia, però, mancano diverse feature peculiari basate sull'AI.
Prova GeForce NOW upgrade Blackwell: il cloud gaming cambia per sempre
Prova GeForce NOW upgrade Blackwell: il cloud gaming cambia per sempre
L'abbonamento Ultimate di GeForce NOW ora comprende la nuova architettura Blackwell RTX con GPU RTX 5080 che garantisce prestazioni tre volte superiori alla precedente generazione. Non si tratta solo di velocità, ma di un'esperienza di gioco migliorata con nuove tecnologie di streaming e un catalogo giochi raddoppiato grazie alla funzione Install-to-Play
Ecovacs Deebot X11 Omnicyclone: niente più sacchetto per lo sporco
Ecovacs Deebot X11 Omnicyclone: niente più sacchetto per lo sporco
Deebot X11 Omnicyclone implementa tutte le ultime tecnologie Ecovacs per l'aspirazione dei pavimenti di casa e il loro lavaggio, con una novità: nella base di ricarica non c'è più il sacchetto di raccolta dello sporco, sostituito da un aspirapolvere ciclonico che accumula tutto in un contenitore rigido
Tutti gli articoli Tutte le news

Vai al Forum
Rispondi
 
Strumenti
Old 21-11-2007, 12:15   #1
giannola
Senior Member
 
L'Avatar di giannola
 
Iscritto dal: Oct 2005
Città: Palermo
Messaggi: 2579
Salvation

Come promesso ecco il mio poema del 2002
Quote:
SALVATION

INTRO


Non avevo mai compreso cose tanto elevate quanto l’amore che ci avvolge
senza chiedere nulla o vantarsi di sé.
Ma come viene la stagione in cui si mette mano alla falce per mietere,
così anche per me era giunto il tempo di comprendere il senno delle cose per farne tesoro e arricchire il mondo.

I . Il lato oscuro

Nel tuo letto
Come mai sono ancora qua?
Preso tra due guanciali e avvolto in lenzuola di raso,
vorrei stare per sempre a poltrire in questo letto.
E’ una sensazione di benessere potersi compiacere di essere al riparo dai venti e dalle piogge che sferzano e bagnano i popoli del mondo.
Voglio stare ancora in questo letto anche se dovrei pensare un po’ più agli altri e ai loro giacigli così scomodi che vi si passa la notte insonne.
Ma tu hai voluto per me questo letto e non posso preoccuparmi troppo se gli altri non hanno trovato migliori sistemazioni.
Se mentre fuori imperversa la tempesta e qualcuno non ha neanche un guanciale dove posare il capo e non ha dove ripararsi, io cosa posso farci?
Voglio vivere la mia piccola vita fatta di calore e benessere e per gli altri ci penserà Dio che non abbandona mai nessuno.

Premonizioni

Bisbigli, sussurri nell’ombra di qualcuno che mi disprezza e mi inonda di disonore,
ovunque sento che sono adirati con me e mi spiano, mi giudicano e mi condannano,
è solo un sogno o è un incubo?
Un anziano mi saluta ma io non lo riconosco e gli domando chi è,
-Davvero non ti ricordi di me?- mi domanda e ad un ulteriore mio diniego si allontana seccato eppure io ero sincero nel non ricordarmi chi fosse.
Col tempo mi abituai all’idea che non fosse mai andato via ma che mi guardasse le spalle fino alla fine dei miei giorni eppure ancora non sapevo chi fosse.

Amore eterno

Ho visto innumerevoli tramonti, uno per ogni giorno della mia vita eppure questo tramonto è diverso da quelli precedenti per qualcosa di imponderabile.
Sulla strada del mio ritorno a casa incontro una ragazza di una bellezza sconvolgente e da quell’ istante il tempo sembra scorrere pressocchè immobile.
Mi accorgo che nei suoi occhi c’è il cielo sotto cui vorrei ripararmi,
che il suo cuore ha il ritmo della pace e i suoi sogni e le sue speranze diventano le mie.
Nel tempo di un soffio realizzo che il mio mondo può attendere e la sua strada può diventare la mia.
Lasciando tutto il mio passato al crocevia vado con lei nella sua casa,
ora che sono insieme a lei posso lasciare che le cose scorrano per i fatti loro e non mi importa che direzione abbia la mia vita.
Solo guardare i suoi occhi e amare il suo cuore, questo conta adesso per me,
solo se lei avesse voluto accostarsi a me saremmo stati un’anima unica,
ma lei mi rispose che non era ancora tempo e adesso aspetto arso dalla sete il suo ritorno.
Prima o poi mi comparirà davanti a qualche crocevia come allora e quel giorno percorreremo lo stesso cammino senza più dividerci.

Emergenza

Chiamano, chiamano, le persone gridano da lontano una richiesta d’aiuto e dal fronte giungono lettere di morte, non andare, non andare dice la mia ragione.
“Vuoi lasciarli morire?”, chiede il mio cuore atterrito mentre feriti mi strattonano in cerca di un gesto di umana pietà e
altri strisciando mi si aggrappano alle gambe.
Vorrei ma non posso o potrei ma non voglio?
Silenzio, silenzio, anche i morti dai sogni implorano un aiuto che non so dare e non so a chi darlo,
qualcuno vuol dare sfogo al suo dolore?, me lo dica pure ma non ho risposte per consolare la penuria di gioie, questo sono tutti uomini senza madri.
Perché proprio io? E perché no?
Non so cosa fare.
Impara!
Non resta che scegliere : voltare lo sguardo altrove e mettersi le mani sulle orecchie per non udire il lamento e turarsi il naso per non sentire l’odore di morte e imbavagliarsi la bocca per non confortare nessuno e allungare l’agonia.
Ma così potrei sopravvivere?
Correte, correte, le bombe sono arrivate fin qui e il male ha prevaricato anche grazie al mio silenzio, anche la terra trema ed io con essa.
Non c’è soluzione o rimedio per non sentire o vedere questa strage,
possiamo solo scappare in una fuga vana,
la fine è così e non c’è scampo o salvezza,
è solo evidente.

Coscienza

Sparendo da questa terra e girando il mondo come un fantasma nei giorni e nelle notti di questo immenso paese in cui uomini vivono stretti in un fazzoletto e da qualche parte c’è una terra che attende solo di essere abitata,
svanisco e ricompaio all’improvviso,
distruggo e devasto per poi svanire di nuovo.
Come certi temporali che nemmeno ci si accorge del loro arrivo e li senti solo quando il grande lampo illumina il giorno più forte,
allora è troppo tardi e una grandine grossa come uova ti piomba addosso e pensi che sia il giudizio universale.
Ma non lo è ancora, sono io che ti raggiungo e ti colpisco e poi mi dissolvo come una nuvola vaporosa,
portando con me le tue falsità e quello che rimane è cielo terso.

L’ultimo sogno

L’ultimo sogno prima del risveglio,
quando la luce mattutina filtra dalle tende,
rivela tutto l’amore che era prima chiuso dietro portoni d’acciaio.
Non sapevo che da qualche parte dentro di noi vi fosse una tale energia e nemmeno credo ci appartenga davvero,
non ha molta importanza adesso, ciò che importa è questa vita,
che ci offre tanto eppure non ne siamo mai appagati.
Queste lenzuola mi danno fastidio, sono una tortura per me,
è appena mattina ed in un respiro è di nuovo calata la sera mentre per le strade uomini come me patiscono crampi e brividi.
Oggi sono io in strada, sono io che vado a fare mie le loro debolezze e i loro dolori li prendo con me,
consapevole che io stesso sono debole non posso più accettare una vita riparata senza dividere il mio stesso riparo con chi non ce l’ha,
sono cambiato divenendo un uomo vero dedito all’unica vera battaglia,
per conquistare più vite possibile,
perché non c’è guadagno più grande che uno sguardo carico di gioia e gratitudine che dice da solo “mi sono trovato un fratello”.
Stanotte dormo scoperto e felice di non aver più le lenzuola di raso,
attendendo che si compia ciò che si deve compiere e che gli uomini si riuniscano sotto una sola bandiera e un solo credo.

II . La visione


Mentre si oscura il cielo e il giorno sembra volgere anzitempo al suo termine,
questo strano torpore che mi accompagna da sempre, si fa più intenso.
Che sia malato?
Qualunque mia domanda svanisce di colpo e la mia vista fluttua mentre i sensi mi abbandonano in balia di un nuovo mare,
vorrei resistere, ma come?
Mi ritrovo a camminare a piedi scalzi su di un prato di erba sottile e asciutta come quella dei parchi inglesi,
sono sovrastato da nubi minacciose e dovunque mi volti non vedo un possibile riparo tranne che nascondermi tra l’erba,
in lontananza minacciosi temporali si scatenano senza pietà sulla superficie e annunziano una sorta di disgrazia.
Ora vedo qualcosa,
sono come statue di persone tutto intorno a me,
inginocchiate in preghiera,
questo mi fa rabbrividire,
che siano morte pregando?
Cominciai a camminare per quella terra in direzione delle tempeste
di cui avevo paura, eppure venivo spinto verso quella che mi appariva come una distruzione.
All’improvviso vidi un anziano seduto su di un fiore,
il fiore aveva un gambo sottile ma non si piegava sotto il peso dell’uomo,
nè questi standovi seduto sopra perdeva l’equilibrio.
Lo guardo e domando “ dove diavolo sono?”
Lui alza lo sguardo e risponde “domandati piuttosto cosa diavolo sei”,
dopodiché spariscono nel vuoto,
lui e il fiore su cui sedeva come se non fossero mai esistiti.
Qualcuno smonta la mia sorpresa con un'altra sorpresa prendendomi alle spalle,
volendo sapere chi è mi volto velocemente,
ma col senno di poi sarebbe stato forse meglio che non avessi visto o saputo niente,
che non avessi mai scrutato in tali profondità per scoprire di trovarmi davanti a me stesso.
Sembrava un pò più vecchio e consumato, ma gli occhi,
i suoi occhi avevano un fuoco interiore pari a qualche inarrestabile forza della natura,
ne fui spaventato non conoscendo quali fossero le azioni di tale energia.
“Tu sei qui”, disse, “poiché è giunto il momento che tu conosca”.
Quando tacque sentii che la tempesta, prima lontana, era adesso sopra di noi e il vento soffiava forte da ogni dove e ci lanciava contro pugni di polvere da tutte le direzioni.
Io avevo paura e freddo,
lui mise una mano sul mio petto ed io di colpo non tremai più,
la mia paura era stata come risucchiata dalla sua mano,
poi spalancò gli occhi divenuti luminosi come soli e la sua energia cominciò a scorrere al di fuori del suo corpo, potevo quasi toccarla,
gridò alla tempesta e questa si rannicchiò e divenne l’ombra di sé stessa.
Poi tornò a parlarmi “conoscerai come nessuno ha mai conosciuto, sentiti onorato di questo”.
Gli domandai chi fosse ed egli mi sorrise “puoi immaginarmi come il tuo angelo custode, ma in effetti sono il riflesso di ciò che sarai tu alla fine della tua vita”.
Così scomparve lasciandomi pieno di domande inesaudite e fra tutte, quella di sapere se io davvero avrei comandato alle tempeste di placarsi e ci sarei riuscito.
Poi all’improvviso,esattamente come ero finito in quel posto me ne allontanai,
questo mi parve rimpicciolirsi ed io mi sentii risucchiato da qualche altra parte.
Riaprii gli occhi e mi rialzai da terra giurando a me stesso di sedermi la prossima volta prima di svenire.
Senza avere ancora capito che il mio viaggio tra sogno e realtà era appena cominciato.


III . Incubi

Primo incubo

Guardai i cassieri spauriti e la gente distesa a terra che piagnucolava e singhiozzava .
Che cavolo ci faccio con una pistola in mano?
Ma non ero solo:
“Forza “ disse un ragazzo che impugnava anche lui una pistola “andiamo”.
Aveva i capelli rasati e disegnata sulla nuca una svastica.
Oddio sono diventato uno skinhead e sto rapinando una banca,
nella mia mente pensieri e paure si attorcigliano attorno all’unica domanda che mi viene da pormi “come mi sono cacciato in questo pasticcio?”.
Il suono delle sirene mi sveglia dallo stordimento proprio mentre vengo trascinato fuori da un mio complice.
“Dobbiamo scappare”, gridava guardandomi e tirandomi,
ma la sua espressione cambiò in fretta e la sua bocca si schiuse ma non uscirono parole.
Sgranò gli occhi come avesse visto un fantasma,
la sua pelle diventò biancastra,
invece di trascinarmi in avanti cominciò a tirarmi verso il basso,
afflosciandosi come un sacco vuoto.
Dalla sua bocca uscì il suo ultimo alito di vita insieme ad un rivolo di sangue,
vedevo i suoi occhi terrorizzati che quasi mi supplicavano perché trovassi il modo di fargli trattenere quel suo ultimo respiro e glielo lasciassi gustare, ancora e ancora come una cosa preziosa da cui non ci si può assolutamente separare.
Andato lui, adesso toccava a me, ed io feci la scelta sbagliata,
ma solo perchè sentivo di essere indegno di sopravvivere al mio amico di sventura.
Avevano tempo gli agenti di gridare che buttassi via la pistola perché sapevo che il destino deve avere un modo per compiersi sempre, non importa quale.
Alzai la canna e non ebbi bisogno di far del male a nessuno, mi bastò attendere poco e sentii qualcosa penetrare dentro di me,
poi altre cose fecero breccia nel mio corpo,
sentii un po’ di dolore ma soprattutto tanto freddo e paura.
Presto il dolore divenne quiete e il mondo si fece più alto e ancora più alto e di lato,
la mia guancia è su qualcosa di freddo,
terra, sono a terra,
gli agenti cattivi si avvicinano ora che sono inerme,
ho solo ventisei anni e non finirò in prigione, sono troppo giovane per rovinarmi così,
non mi avrete mai e già inizia il buio a calare sulla mia vita.
Mi svegliai di soprassalto, era un incubo ma non sarebbe stato l’unico.

Secondo incubo

Spari da tutte le parti.
Fuggiamo e nascondiamoci ora che è quasi tutto fatto.
Un boato e le urla di vetri e calcinacci.
Tutto è compiuto.
Quelli non saranno mai nostri fratelli,
ora non più,
né ora né mai.
Ancora spari
alle nostre spalle,
i nostri nemici ci hanno trovato ma noi venderemo cara la pelle,
perché solo nell’onore si vive o muore per il nostro grande padre Allah.
Guardami, ho paura, lo sento che hai paura anche tu,
ma non dobbiamo temere di morire perché la Sua mano ci raccoglierà e staremo per sempre tra le sue braccia.
Tira via la sicura così pochi respiri ci separeranno dalla gloria.
Nove respiri.
Sparano vicino a noi.
Otto respiri.
Chissà se gli altri sono riusciti a fuggire.
Sette respiri.
Spero di essere stato un buon soldato perché la causa è tutto ciò che mi resta.
Sei respiri.
Un fucile all’orizzonte, ci hanno trovati.
Cinque respiri.
Non mi abbandonare ora che ho paura, abbracciamoci.
Quattro respiri.
La tua camicia è diventata rossa, così rossa,
ti prego rispondimi, dimmi cosa c’è.
Tre respiri.
Anch’io sento nella mia bocca un sapore di sale,
stupidi soldati, avvicinatevi, ora che mi credete indifeso.
E quello chi è?
Due respiri.
Era nella moschea.
Che orrore, ma come fa a camminare ancora, in quelle condizioni,
neanche sembra umano.
Un respiro.
Striscia i piedi in attesa di morire di nuovo.
Cosa ho fatto?
Cosa ho fatto?
E’ tutto sbagliato e non c’è il tempo di rimediare,
forse Allah non mi vorrà mai con sé,
forse non c’è gloria nella causa.
Soldati stupidi andate via,
c’è una bomba,
ho una bomba….
Il respiro è finito, non c’è più aria da trattenere dentro,
né vite da salvare.
Mi sveglio di soprassalto guardo fuori dalla finestra pensando a quali campane suoneranno mai per chi non ha potuto confessare sé stesso prima di morire.

IV . L’incontro

Esco di casa e cammino per la città mentre il sole è appena tornato.
Guardo ovunque fra la folla che corre senza meta precisa e non vedo nemmeno uno che mi guarda come io guardo loro.
Penso che forse dovrei essere già morto previa una marcia funebre mesta,
che mi accompagni in questa dissoluzione terrena.
Dovrei non essere mai nato, io che sono sempre fuori posto in qualunque contesto, io che mi sento un eterno disadattato,
come un esiliato io sto rinchiuso nel mio piccolo mondo,
tutto rannicchiato per non farmi vedere da nessuno,
che possa gridare: “Eccolo, è qui!”.
Se fossi nato al tempo dei Signori della fede, certamente sarei sopravvissuto alle angustie del mondo perché ci saremmo sostenuti a vicenda e magari sarei anche potuto divenire un baluardo della fede.
Ma oggi sono solo un surrogato d’uomo,
rintanato nelle sue miserie per paura di affrontare ciò che non può vincere da solo,
che cammina sulle sue false illusioni come su carboni ardenti,
che coltiva il suo orticello di false speranze nell’attesa che giunga la fine della sua vita e la morte se lo porti nel paese dove risiedono i Signori della fede.
Poi, oltre l’asfalto illuminato a specchio dal sole,
un uomo mi guarda come lo guardo io e mi invita a venire dalla sua parte.
Mi chiama come nessun’altro mi ha mai chiamato e rinnova l’invito a dividere con lui la stessa strada.
Finalmente è arrivata anche per me la possibilità di scoprire se davvero ho coltivato qualcosa che dà frutto.
Insieme all’uomo che mi ha chiamato col mio nome percorrerò questa via senza timore per trovare ciò che abbiamo sempre cercato,
un uomo come noi ma diverso da noi,
l’uomo che viene da lontano.


V . L’uomo che viene da lontano


Viene da lontano ed è un uomo dolce e gentile,
il suo calore lo senti da lontano, da molto lontano
scaccia via questo gelo che si è impossessato di me troppe volte.
Lo fisso bene perché riconosco dagli occhi un mascalzone da un uomo perbene ed i suoi occhi sono come tutto l’oceano,
quello che c’è dentro di essi è vita inarrestabile e sento che potrei morire per quest’uomo o seguirlo in capo al mondo.
Da soli i miei occhi si stringono al mio cuore e piangono,
la mia anima è finalmente appagata,
affrancata dal freddo che la circondava,
persa nello sguardo di questo uomo che viene da lontano,
ma che come nessun’altro è mai stato così vicino alla mia anima.
Non te ne andare, restami accanto,
la tua forza sarà la mia forza, non ho mai cercato un altro,
ed ora non voglio più separarmi da te qualunque cosa succeda,
voglio starti vicino e se tu lo vorrai sarò con te fino alla fine dei giorni di questo sfortunato mondo che non si è mai deciso a seguirti fino in fondo,
mollando tutto;
mi basta che tu faccia un cenno ed io capirò.
Disse Lui:
“Dove vado io nessuno può venire perché gli altri non ci possono arrivare per la paura di scoprire quello che sono nella realtà.
Dove vado io non ci sono piaceri da godere e non ci si riposa e non c’è pace perché il posto che indico è il luogo dove la anime soffrono,
dove la dignità è fatta di lacrime e vomito e la gente attende ancora di poter mangiare e ti guarda sperando che sia tu a portargli la salvezza.
Dove vado io voi non riuscirete a resistere,
arriverete a contare le ossa di uomini che stanno in piedi perché lo vuole Dio,
e mosche che danzano sui corpi mentre lebbra e pustole umiliano lo spirito.
Qui il dolore ha un peso e un colore, ma più questo si fa intenso così Dio è su di loro e nella morte l’anima diventa corporea,
Qui la fede è l’unica cosa commestibile il resto è polvere.
Puoi venire dove vado io? Puoi lasciare davvero tutto e consegnare la tua dignità ai tuoi fratelli?
Certo tu non puoi, nessuno può,
certo vomiterete di fronte a tutto questo e vi coprirete gli occhi,
ma quello che voi non potete fare da soli, sarà Dio a farvelo fare,
ve lo farà fare senza che voi ve ne accorgiate,
un po’ per volta e ogni giorno di più.
Quando riaprirete gli occhi sarete nel luogo dove vado io e insieme a me sarete finalmente servi”.

VI . Visione

La croce


Ho freddo, tanto freddo ancora e il cielo, questo cielo non promette niente di buono,
ho paura ma devo farmi coraggio perché tra poco tutto sarà finito.
Però il cuore, il mio cuore non mi dà ascolto e mi sento già in alto, troppo in alto mentre la gente alza gli occhi per guardarmi.
Sono il regalo più gradito, lo spettacolo migliore, ma io tremo, il mio corpo trema di freddo, di paura e di dolore.
Sono così in alto, troppo in alto per un uomo comune,
eppure da qui sento la polvere che il vento mi porge malizioso e mi inebria il cervello.
Vorrei che fosse tutto già finito e che questa croce avesse termine.
Madre mia, mi hai fatto per questo momento?
Sono un uomo e nulla più e questa croce è più di quanto un uomo possa sopportare,
eppure sono, come un semplice uomo fianco a fianco alla speranza di un futuro migliore.
Il cielo si sta adornando per il suo lutto e tra poco sarà davvero finito questo spettacolo raccapricciante ed io avrò finito di soffrire,
sento già che il terrore lascia il posto alla pace e all’abbandono,
e l’uomo cui io volgo lo sguardo è la mia speranza:
che il mondo non avrà più la notte.
Madre mia, tu mi hai condotto per queste vie,
ma non penare per me,
questo uomo che mi sta accanto mi porterà per vie dove non ci sarà più nessun dolore a lacerare il corpo e l’anima,
delle vie che ancora non conosci.
E spero di cuore che questo uomo che ha confuso tutti si ricordi che sono un uomo solo in mezzo al freddo,
ne abbia pena e mi porti con sé.


Jesus


Io mi ricordo di te e ne avrò cura, te lo prometto,
ma tu ricordati di me,
ricorda il mio nome,
non dimenticare che io ti sono sempre stato vicino,
sono e sarò sempre il tuo migliore amico.
Ricordati di queste mani che ti hanno tirato via dal fango,
senti il mio cuore che batte per te.
Io non smetterò mai di amarti e non tradirò mai la tua fiducia,
neanche se mi urlerai “vai via “.
Non ti lascerò mai perché ti amo con tutto me stesso,
ti amerò con tutta la mia essenza e tutto ciò che posso darti,
te lo darò.
Anche se mi passi davanti,
anche se mi schiaffeggi,
tu sarai con me in paradiso,
certo alla fine tu ritornerai perché siamo un cuore solo e se non batte il tuo,
allora non batterà neanche il mio,
finchè tu non ti sarai rimesso.
Dovunque andrai io sarò con te e dormiremo sotto gli stessi ponti,
mangeremo la stessa minestra,
condivideremo la fame,
patiremo la sete,
soffriremo per lo stesso dolore e non sarà mai troppo piccolo e non sarà mai troppo grande,
ti terrò in braccio nella prova e ascolterò le tue solitudini.
Perché io sono in te e tu in me e niente può cambiare l’amore che ho per te,
come un fuoco che l’oceano non può spegnere.


VII . Il sogno

La piazza


La piazza era lugubre quella mattina e gremita di una folla rabbiosa che scherniva l’uomo indifeso.
Il sole non era ancora sorto e già il plotone era pronto a giustiziare un innocente sulla via del mondo .
Io e i miei fratelli avremmo voluto fermare questo scempio di vite e di corpi,
la violenza che ti dice cosa pensare,
l’uomo che spinge a fondo il suo dito teso nel cuore del proprio fratello,
che stronca la vita e se può ne cancella le tracce dalla storia,
che elimina ogni volontà contraria.
Nessuno esita a fare la propria parte qui su questa piazza,
si adempie il corso degli eventi che da sempre è stato previsto da chi lo sa prevedere e le cose vanno come devono andare,
l’indifeso dà la sua vita mentre il mondo pensa di aver avuto il potere di far tutto da sé.
Il corteo funerario è già pronto a portar via il defunto,
l’uomo che metteva paura perché il suo parlare era un linguaggio che proveniva da lontano, da un’altra vita.
Il corteo avanza tenuto insieme da cordoni di soldati,
gli stessi che hanno assolto i loro compiti nella piazza devono ora sincerarsi che il morto non scappi.
La gente piange, la gente ride proprio come accadde la prima volta,
quando tolsero di mezzo l’uomo che divideva gli uomini a causa del premio,
che turbava le folle perché voleva che fossero tutti liberi.
Questa volta è diverso e vorrei dirlo ai miei fratelli,
vorrei spiegar loro che non si deve più attendere oltre la vita per tornare a vedere l’uomo che veniva da lontano,
vorrei gridarlo alla folla che lui non è mai morto,
né prima, né adesso perché niente a questo mondo può uccidere il figlio di Dio.
Fratelli non mi fermate ma lasciate che io scopra che cosa vuol dire fede e scopriate anche voi che vuol dire resurrezione.
Lasciatemi andare, lasciatemi libero di credere contro ogni probabilità che siete immortali, che siete sempre stati e sempre sarete.
Ma la folla sfugge e piange come se davvero non ci fosse alcun Dio e tu ancora non ti risvegli ed io spero che questo sia solo un incubo,
mentre il corteo procede inesorabilmente nella sua marcia.


Resurrection


Non ho mai sperato invano,
nemmeno un giorno la mia fiducia è stata tradita,
fino ad ora la mia fede è stata soccorsa,
non mi sono mai pentito di aver confidato di poter camminare su corde sospese nel vuoto senza perdere l’equilibrio,
di potermi sedere su di un fiore senza romperlo.
Il corteo è lontano e l’addio ad un morto è cosa futile,
prendo la strada del ritorno a casa ma vorrei già essere lì,
non più solo temendo per la mia vita ora che tutto sembra avermi abbandonato al mio destino,
anche se in me perseguita il dubbio.
Improvvisamente incontro un uomo che mi sorride,
gli sorrido di rimando ma voglio evitare che anche lui si impadronisca di me,
poi apro gli occhi e riconosco le sue sembianza.
L’angelo chiamato Michele mi dice “Lo aspettavi da tanto”.
Dietro di lui compare un ombra di uomo che poi si illumina e si mostra lasciandomi in lacrime.
Allora capii che non avevo sperato invano perché era tornato come aveva detto,
l’uomo che veniva da lontano era tornato come promesso per non lasciarmi mai più.
Mi pose le sue mani sulla mia fronte per darmi sollievo,
ero smarrito ed ora sono di nuovo al suo fianco,
non per proteggerlo ma per essere protetto,
sono già a Casa e presto mi riposerò dalla vita,
dalle lacrime e dalle afflizioni,
finalmente finirà questo esame per dimostrare a sé stessi di esser degni eredi della Casa che sarà sempre troppo vuota.
“Chi è stato fedele nel poco lo sarà anche nel molto e tu sei stato un buon fratello”,
le parole che avrei sempre voluto sentirgli dire anche quando mi dovevo accontentare dei suoi silenzi, ora sono stampate nel mio cuore ed ho la certezza che tutto è finito.
I soldati lo guardano increduli e depongono le armi,
il corteo è fermo e la bara si scopre vuota,
nessuno più fiata mentre passa l’uomo venuto per noi che eravamo così importanti e non lo sapevamo,
che non ci saremmo potuti salvare mai con le nostre mani ed invece credevamo di avere potere su tutto.
Guarda sorge ancora il sole su questo mondo,
nonostante tutto tu ed io possiamo ancora essere felici insieme,
è ora che tu perdoni te stesso,
così staremo insieme per sempre a guardare questo sole che non tramonta più.
Vieni balliamo col mondo e intoniamo un canto che sale al cielo,
il canto degli Dei decaduti che pensavano di essere niente ed invece avevano un regno da guidare,
ora guarda quanta luce fa la nostra nuova dimora,
vieni, torniamo da dove siamo scesi,
è tempo che le cose finiscano ora che sappiamo che la nostra vera vita è appena cominciata.


VIII . Risvegli

Riaprii gli occhi e dissi al mio angelo, sono pronto,
adesso sono capace di lasciare tutto e venire via.
Il mio compito è terminato e spero di non averti deluso e di aver resistito fino al sangue per restare con te a condividere questo cammino verso il sapere supremo.
Ora mi accorgo di quante volte sono stato sull’orlo di separarmi da te,
però adesso sono pronto ad accettare il mio destino,
ora sono pronto ad andare e lasciare ogni cosa senza rimpianti e senza timore pronto a ricongiungermi a te.
La fine dei miei giorni è arrivata, non ho bagagli da portare, ma se chiudo gli occhi mi sento già al sicuro insieme a te,
solo spero che quelli che restano sappiano che anch’io starò insieme a loro fino alla fine dei giorni proprio come hai fatto tu con me.
Faglielo sapere.
Mi rispose una voce che non era dell’angelo,
buonanotte figlio mio, chiudi gli occhi e lasciati andare, sono Io che reggo il tuo capo nella notte eterna,
domani non dormirai più, ma stanotte riposa e non ci pensare e non ti preoccupare per chi resta fuori,
non aver timore perché Io non ti lascio andare a fondo come non ho lasciato mai che nella vita i tuoi passi si facessero incerti,
non ti ho lasciato mai cadere per sempre.
Ora non aver paura perché Io conosco le tue paure ed i tuoi dolori sono impressi nel mio cuore che si fa grande e ti accoglie per non lasciarti annegare nello sconforto.
Tu sei mio e questa è casa tua.
Dal tuo primo respiro aspettavo questo momento per poterti riabbracciare e carezzarti la testa in questa notte di festa,
dopo non conterai più i giorni perchè Io sarò con te per sempre e la gioia sarà eterna come il bene che ti voglio.
__________________
Utente gran figlio di Jobs ed in via di ubuntizzazione
Lippi, perchè non hai convocato loro ?
giannola è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 Rispondi


Google Pixel 10 è compatto e ha uno zoom 5x a 899€: basta per essere un best-buy? Google Pixel 10 è compatto e ha uno zoom ...
Prova GeForce NOW upgrade Blackwell: il cloud gaming cambia per sempre Prova GeForce NOW upgrade Blackwell: il cloud ga...
Ecovacs Deebot X11 Omnicyclone: niente più sacchetto per lo sporco Ecovacs Deebot X11 Omnicyclone: niente più...
Narwal Flow: con il mocio orizzontale lava i pavimenti al meglio Narwal Flow: con il mocio orizzontale lava i pav...
Panasonic 55Z95BEG cala gli assi: pannello Tandem e audio senza compromessi Panasonic 55Z95BEG cala gli assi: pannello Tande...
ASUS ProArt P16 arriva in Italia: la wor...
Fujifilm presenta l'obiettivo FUJINON GF...
Il grafene ha appena 'infranto' una legg...
Metroid Prime Beyond: arriva un trailer ...
Fujifilm GFX Eterna 55: una soluzione co...
Stardew Valley arriva su Switch 2: una c...
E-bike fat legale con "pulsante mag...
Nintendo Virtual Boy: l'accessorio per S...
Popucom si presenta come uno dei miglior...
Super Mario Galaxy il film: l'idraulico ...
Stellantis, contro risposta a BYD: "...
Microsoft evita una sanzione in Europa p...
TCL a IFA 2025: TV Mini LED, smartphone ...
Neanche la politica è salva: l'Al...
I nuovi Pixel 10 in mostra a Milano con ...
Chromium
GPU-Z
OCCT
LibreOffice Portable
Opera One Portable
Opera One 106
CCleaner Portable
CCleaner Standard
Cpu-Z
Driver NVIDIA GeForce 546.65 WHQL
SmartFTP
Trillian
Google Chrome Portable
Google Chrome 120
VirtualBox
Tutti gli articoli Tutte le news Tutti i download

Strumenti

Regole
Non Puoi aprire nuove discussioni
Non Puoi rispondere ai messaggi
Non Puoi allegare file
Non Puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è On
Le Faccine sono On
Il codice [IMG] è On
Il codice HTML è Off
Vai al Forum


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 08:35.


Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Served by www3v