Intel acquisisce Mobileye (15,3 miliardi di dollari!) e si prepara a entrare nel mondo delle auto a guida autonoma

Mobileye è un'azienda israeliana con 18 anni di esperienza nei sistemi elettronici di assistenza alla guida, detentrice inoltre di molte tecnologie che verranno utilizzate nelle auto a guida autonoma. Intel l'ha acquistata per 15,3 miliardi di dollari, con il chiaro obiettivo di essere presente nel settore delle auto senza pilota
di Alessandro Bordin pubblicata il 14 Marzo 2017, alle 15:17 nel canale SistemiIntel
Se vi state chiedendo da dove venga fuori Mobileye, sappiate che si tratta di un'azienda fornitrice di tecnologie ad altre aziende, motivo per cui il logo non spicca su qualcosa di universalmente noto al grande pubblico. Già, perché se Intel arriva a pagare ben 15,3 miliardi di dollari per acquisirla, un appassionato si aspetta almeno di conoscerla, questa azienda. Mobileye nasce nel 1999 a Gerusalemme, Israele, dove ha sede anche oggi; Amnon Shashua, il suo fondatore, è partito con un'idea semplice ma molto avveniristica per quei tempi, ovvero realizzare un sistema di rilevamento veicoli sfruttando una singola camera e speciali algoritmi.
Il colosso Intel (107.300 dipendenti) e la "piccola" Mobileye (circa 550 dipendenti) collaborano da tempo su quello che è visto come il trend del futuro, ovvero l'auto a guida autonoma
Fondamentalmente, quindi, un veicolo equipaggiato con la singola camera prodotta da Mobileye è grado di rilevare altri mezzi in maniera automatica, a tutto vantaggio della sicurezza del veicolo su cui è installata e non solo. Ovviamente questo era solo l'inizio, a cui sono seguiti il riconoscimento della segnalazione stradale orizzontale e verticale, pedoni e tutto ciò che è seguito. I sistemi si sono rivelati nel tempo estremamente affidabili e sono stati utilizzati, negli anni, sui diversi modelli di fascia alta BMW, Volvo, General Motors e Opel. La collaborazione negli anni si è estesa a ben 27 produttori di automobili, che hanno adottato ognuno a modo proprio diverse tecnologie Mobileye. Il colosso Intel (107.300 dipendenti) e la "piccola" Mobileye (circa 550 dipendenti) collaborano da tempo su quello che è visto come il trend del futuro, ovvero l'auto a guida autonoma, dove i sistemi automatizzati e gli algoritmi di gestione sono parte vitale e principale del tutto. Secondo Intel il mercato delle auto a guida autonoma varrà nell'anno 2030 qualcosa come 70 miliardi di dollari, motivo per cui l'investimento deve essere visto come qualcosa di proiettato nel futuro non imminente ma in grado di regalare enormi soddisfazioni, anche economiche, fra una decina di anni.
Per la seconda metà di quest'anno BMW farà circolare come test ben 40 vetture a guida autonoma sul suolo tedesco.
La collaborazione è in atto da tempo, in gni caso: per la seconda metà di quest'anno BMW farà circolare come test ben 40 vetture a guida autonoma sul suolo tedesco, un progetto nato proprio in collaborazione con Intel e Mobileye. Passando ad un freddo dato di market share, che serve a spiegare ulteriormente la cifra folle pagata da Intel, si pensi anche che Mobileye detiene due terzi del mercato nei settori delle tecnologie per frenata automatica di emergenza e per la guida "cruise control" semi autonoma, utilizzate già oggi su alcune auto e molti camion.
Quello a cui assistiamo da un po' è una vera e propria corsa all'auto a guida autonoma da parte di tutti i colossi con le tasche piene di soldi e grandi ambizioni: Google, Apple, oltre a diversi nomi di prima grandezza nel mondo automotive, sono tutte impegnate nello studio di qualcosa che sia sicuro, convincente, economicamente sostenibile e verosimilmente realizzabile. In palio c'è qualcosa che molti analisti considerano come una rivoluzione ancora più importante di quella del personal computer.
Poter disporre di un sistema di gestione per le auto a guida autonoma affidabile e al contempo più economico delle proposte concorrenti potrebbe rivelarsi la vera arma vincente
Ad Intel non mancano i fondi e le competenze per la realizzazione di qualsiasi apparecchiatura elettronica a base di silicio; accoppiando queste ai preziosissimi algoritmi di Mobileye può uscire qualcosa di veramente convincente nel campo dell'automotive e il messaggio ai concorrenti sarà già arrivato forte e chiaro. Mobileye per giunta non ha abbandonato i propositi degli esordi, per certi versi: a differenza dei sistemi della concorrenza, che sfruttano in abbondanza anche radar e scanner laser, l'azienda israeliana punta soprattutto sull'utilizzo della rilevazione ottica, sembra con risultati comparabili. Poter disporre di un sistema di gestione per le auto a guida autonoma affidabile e al contempo più economico delle proposte concorrenti potrebbe rivelarsi la vera arma vincente di un mondo che ancora non c'è. Non resta che attendere.