View Full Version : I furbetti dell'indultino
Lo sconto sulla pena di 30 anni. In carcere dal'93
Concesso l'indulto al mostro di Foligno
La Corte d'assise d'appello di Perugia accoglie la richiesta di Luigi Chiatti
PERUGIA - Sì allo sconto sulla pena per il mostro di Foligno. I giudici della Corte d'assise d'appello di Perugia hanno accolto la richiesta di indulto avanzata da Luigi Chiatti, il geometra folignate che 15 anni fa uccise barbaramente Simone Allegretti di 4 anni e Lorenzo Paolucci di 13.
Chiatti è in cella dall'agosto del 1993, venne infatti arrestato subito dopo il secondo delitto, e fu condannato in primo grado all'ergastolo, pena ridotta a 30 anni di reclusione in appello dopo il riconoscimento della seminfermità mentale e confermata in Cassazione. Fino ad oggi, i giudici si erano sempre opposti alla possibilità di concedere a Chiatti persino un permesso-premio, negandogli la possibilità di uscire anche per un giorno, anche per qualche ora, dalla sua cella nel penitenziario di Prati.
03 ottobre 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/10_Ottobre/03/chiatti.shtml
Mi vergogno veramente per l'italia, volutamente con la minuscola. E' uno schifo.
indelebile
03-10-2006, 14:25
ah e se fosse uscito tra 3 anni voi avreste detto che andava bene?
ma non ci credo, fosse per voi tutti in galera e via la chiave quindi che esca ora o 3 anni cambia poco
insomma sono polemiche spicciole
ah e se fosse uscito tra 3 anni voi avreste detto che andava bene?
ma non ci credo, fosse per voi tutti in galera e via la chiave quindi che esca ora o 3 anni cambia poco
insomma sono polemiche spicciole
Polemiche spicciole i miei maroni... hai ammazzato? Resti in galera. Dopo che ti hanno fatto un processo con seimila miliardi di garanzie, la condanna che ti prendi te la sconti, altro che indulti e premi...
indelebile
03-10-2006, 14:29
Polemiche spicciole i miei maroni... hai ammazzato? Resti in galera. Dopo che ti hanno fatto un processo con seimila miliardi di garanzie, la condanna che ti prendi te la sconti, altro che indulti e premi...
Usa altri toni, polemica spicciola perchè centra poco indulto, tu critichi la giustizia in toto e per te dovrebbero stare dentro, punto
Usa altri toni, polemica spicciola perchè centra poco indulto, tu critichi la giustizia in toto e per te dovrebbero stare dentro, punto
No che non uso altri toni, l'indulto è la ciliegina sulla torta: già la giustizia tutela a momenti più i criminali delle vittime, poi gli fai pure l'atto di clemenza... diamogli un premio, magari, no?
indelebile
03-10-2006, 14:58
Carceri, indulto: un grande successo politico che non viene valorizzato. Occasione mancata per l’Unione e il governo Prodi
di Gualtiero Vecellio
Non sono moltissime le cose di cui si può vantare il governo Prodi; e non per un caso giungono critiche anche da quei settori e da quegli ambienti che gli sono vicini. Non ci si riferisce solo o tanto alla patetica vicenda Telekom, questo avvilente balletto del “Riferire in Parlamento? Ma siamo matti”, che poi si è trasformato in “riferiranno i ministri competenti”, e si è infine concluso con l’annuncio che il presidente del Consiglio riferirà in Aula il 28 settembre. Se poi sono aumentici i “retroscena” riferiti da alcuni giornali circa la conversazione telefonica tra il presidente del Consiglio e il presidente della Camera, allora all’avvilimento si unisce a preoccupazione e sconcerto.
Questo governo che sa mandare benissimo segnali e messaggi sbagliati, a quanto pare non non sa valorizzare le poche cose positive che ha realizzato. Per esempio: da giorni e giorni giornali e televisioni enfatizzano i frutti amari dell’indulto. Che ci sono; e che erano stati messi in conto: veleni da trangugiare in cambio di benefici che ci sono stati, e che non vengono in alcun modo posti in evidenza.
Quello che non viene detto è che l’indulto riporta il sistema agli anni '90: quando nelle carceri italiane c’erano 35mila detenuti per 43mila posti. Ora finalmente gli istituti sono tornati nelle condizioni ottimali di vivibilità. Quanto dureranno questi effetti positivi, se non si metteranno rapidamente in cantiere le riforme necessarie? Quando, per esempio, il governo adeguerà il regolamento penitenziario del 2000?
Grazie all’effetto “indulto”, al 31 agosto sono usciti 21.411 detenuti (più di mille le donne) ma i numeri sono in leggera e costante crescita mano a mano che i tribunali di sorveglianza applicano la clemenza decisa in estate dal parlamento. Dai 61.041 detenuti del 1 luglio si è ormai prossimi a quota 35-36mila a fronte di una capienza regolamentari di 43mila posti. Più del doppio delle uscite preventivate in sede parlamentare dal ministero della Giustizia. E’ l’effetto dell'interpretazione estensiva data nei singoli casi giudiziari dalle procure della Repubblica. La perenne “emergenza carceri”, dunque, per ora è finita.
E analizziamo ora lo sbandierato dato della recidiva. Nonostante si cerchi di accreditare un paese messo a ferro e fuoco da detenuti “irriducibili” che delinquono appena usciti di cella, i dati parlano chiaro i recidivi sono il 2 per cento; tra questi molti sono extracomunitari tornati dentro per mancata esecuzione dell'espulsione. Per “tranquillizzare” chi teme un'ondata di criminalità dovuta al provvedimento di clemenza basta pensare però che per i detenuti “normali” a fine pena quel tasso nei cinque anni successivi alla scarcerazione è prossimo al 75 per cento.
E’ un indiscutibile e incontestabile successo politico che il governo non sa (non vuole?) sfruttare. E sul fronte della politica riformatrice resta tutta da mettere in cantiere l'azione politica e amministrativa che consenta di realizzare una detenzione corrispondente ai principi della Costituzione.
C’è poi il nodo dei vertici dell'amministrazione penitenziaria. L'incarico del capo del Dap Giovanni Tinebra è stato prorogato fino a ottobre. Tra i “candidati” che i boatos accreditano, Paolo Mancuso, già numero due del dipartimento; Carlo Fucci e Giuseppe Ayala. Fuori “classifica” sembra essere l’attuale vicedirettore Emilio Di Somma. Chissà se l’Unione si occuperà prima o poi anche di questo problema.
....quindi che esca ora o 3 anni cambia poco
insomma sono polemiche spicciole
Si chiama certezza della pena ed è una cosa molto seria diversamente da quello che pensi. In un paese in cui giustizia e legalità hanno ancora un valore a differenza dell'Italia, non dovrebbe ammettere eccezioni, a maggior ragione se si tratta di crimini come quelli commessi da Chiatti.
indelebile
03-10-2006, 17:03
Si chiama certezza della pena ed è una cosa molto seria diversamente da quello che pensi. In un paese in cui giustizia e legalità hanno ancora un valore a differenza dell'Italia, non dovrebbe ammettere eccezioni, a maggior ragione se si tratta di crimini come quelli commessi da Chiatti.
e li ci può stare anche se il discorso è complesso, ma qua il 90% non vuole proprio che esca, non avrebbe cambiato niente se fosse uscito tra 3 anni
e li ci può stare anche se il discorso è complesso, ma qua il 90% non vuole proprio che esca, non avrebbe cambiato niente se fosse uscito tra 3 anni
non è vero.
Avrebbe avuto una condanna, anche se molto leggera, e l'avrebbe scontata.
Ora non sconta nemmeno quella.
indelebile
03-10-2006, 17:19
non è vero.
Avrebbe avuto una condanna, anche se molto leggera, e l'avrebbe scontata.
Ora non sconta nemmeno quella.
non ci pigliamo in giro, un po di onestà, forse per il 90% delle persone sarebbe alla gogna o comunque la cosa sarebbe stata criticatissima, vedo già i tg tra 3 anni...
non ci pigliamo in giro, un po di onestà, forse per il 90% delle persone sarebbe alla gogna o comunque la cosa sarebbe stata criticatissima, vedo già i tg tra 3 anni...
Vabbuò, quando hai finito con la sfera di cristallo me la passi, eh?
Meglio tardi che mai
"Un provvedimento di clemenza non era più rinviabile, tenuto conto che l'ultimo indulto risale a sedici anni fa. La Costituzione richiede, per una legge di questa natura, il voto favorevole dei due terzi dei componenti di ogni ramo del Parlamento. Una maggioranza amplissima che può essere realizzata solo con un'intesa tra il più ampio numero di forze politiche e con la ricerca di un punto di equilibrio. Abbiamo perciò lavorato ad un testo equilibrato e ragionevole. Non solo, ma su tutti i reati a cui si applica l'indulto non c'è nessun colpo di spugna. Abbiamo detto sì all'indulto, dunque, non per favorire qualcuno, ma perché era una risposta necessaria, doverosa e non più eludibile all'emergenza delle carceri" (Piero Fassino risponde così alle mail di migliaia di iscritti ed elettori che protestano contro l'indulto, agosto 2006).
"I cittadini non hanno apprezzato l'indulto, che è stato percepito come un provvedimento di sola emergenza, rischioso per la sicurezza dei cittadini e incapace di rimuovere le cause della stessa emergenza carceraria" (Piero Fassino, la Repubblica, 22 ottobre 2006).
http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/27-ottobre/27-ottobre.html?ref=hprub
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