View Full Version : CAGLIARI CALCIO OFFICIAL THREAD STAGIONE 2009/2010
Pangasius
29-11-2009, 11:25
ovviamente,è pur sempre in meno lasciato disponibile ai sassaresi!:D
:p
Probabilmente,come ogni anno vedrò il Cagliari al San Paolo....:cool:
Devo dire che ultimamente ho portato bene!!! :ciapet:
conan_75
29-11-2009, 11:57
-14
:cool: :cool:
Ragazzi mi aspetto qualche commento visto che oggi da lavoro non riesco a vedere la partita....vi prego:)
MATRIIIIIIIIIIIII GOLLLLEEEEE!
Solertes
29-11-2009, 15:48
Ragazzi mi aspetto qualche commento visto che oggi da lavoro non riesco a vedere la partita....vi prego:)
Sofferenza...pero 2-0 :asd:
verso la fine sofferenza, ma che dire , è fatta, sconfitta pesante per la Juve, è arrivata la vittoria del Cagliari, c'era magari qualche rigore a favore juve ma non basta! la Juve doveva fare di più!
Pangasius
29-11-2009, 16:00
GRANDI!!! :ave:
Asfaltati!!!!!!!!!!!!!
Sofferenza...pero 2-0 :asd:
Vuoi mettere la sofferenza che ho avuto io a guardare il numeretto del risultato con radiolina che qui a bologna non prende e internet firewallato al massimo?
siete senza cuore.
Solertes
29-11-2009, 16:18
verso la fine sofferenza, ma che dire , è fatta, sconfitta pesante per la Juve, è arrivata la vittoria del Cagliari, c'era magari qualche rigore a favore juve ma non basta! la Juve doveva fare di più!
Rigore il tuffo di Amauri contro bombetta? Ora come ora non mi vengono in mente altri episoi, ma - imho - se era rigore quello li io sono un vichingo :stordita:
Solertes
29-11-2009, 16:22
Vuoi mettere la sofferenza che ho avuto io a guardare il numeretto del risultato con radiolina che qui a bologna non prende e internet firewallato al massimo?
siete senza cuore.
Il problema è stato che dopo aver cambiato Nenè con Matri, poi ha cambiato Lazzari con Dessena - la juve ha inserito diversi giocatori di fascia e servivano anche muscoli per contenere lo strapotere fisico della vecchiaccia - successivamente Cossu ha avuto i crampi per cui è stato sostituito con Parola....l'avere Conti + 3 incontristi ha abbassato il baricentro della squadra e limitato le capacità di ripartire....ma quando è accaduto, Matri ha messo dentro il 2-0.
Devo dire che imho la Juve di Ranieri era molto più pericolosa.
Pangasius
29-11-2009, 16:23
Rigore il tuffo di Amauri contro bombetta? Ora come ora non mi vengono in mente altri episoi, ma - imho - se era rigore quello li io sono un vichingo :stordita:
Ed io un nibelungo.....:asd:
Il problema è stato che dopo aver cambiato Nenè con Matri, poi ha cambiato Lazzari con Dessena - la juve ha inserito diversi giocatori di fascia e servivano anche muscoli per contenere lo strapotere fisico della vecchiaccia - successivamente Cossu ha avuto i crampi per cui è stato sostituito con Parola....l'avere Conti + 3 incontristi ha abbassato il baricentro della squadra e limitato le capacità di ripartire....ma quando è accaduto, Matri ha messo dentro il 2-0.
Devo dire che imho la Juve di Ranieri era molto più pericolosa.
Ti ringrazio.
Qua a lavoro mi son dovuto sorbire Lazio-Bologna...che tristezza di partita.
La cosa che mi sorprende di più è che nonostante ci sia questo turn over in attacco, i giocatori sono sempre pronti e concentrati...bravo Allegri.
Rigore il tuffo di Amauri contro bombetta? Ora come ora non mi vengono in mente altri episoi, ma - imho - se era rigore quello li io sono un vichingo :stordita:
Beh... potevano darlo.
MA perchè non ricordare il tocco di braccio di Caceres? Nel corso della partita l'arbitro ha fischiato falli di mano meno evidenti e con i giocatori più vicini...
Solertes
29-11-2009, 16:49
Ed io un nibelungo.....:asd:
A "tutto il calcio minuto per minuto" dicono che c'erano addirittura due rigori pro-juve....aspetto la moviola.
A giudicare da quello che ho visto io non mi è parso....boh?
Ferrara dice che la sconfitta era immeritata....in effetti la Juve ha concesso molto meno al Cagliari rispetto al Milan....però io occasioni da goal nitide pro-juve ne ricordo forse un paio....anche il Cagliari non è che abbia avuto le occasioni come con il Milan, è stato semplicemente più cinico che in passato, ma - sopratutto nel primo tempo - il Cagliari ha prodotto una mole di gioco nettamente superiore a quella Juventina.
Solertes
29-11-2009, 16:53
Beh... potevano darlo.
MA perchè non ricordare il tocco di braccio di Caceres? Nel corso della partita l'arbitro ha fischiato falli di mano meno evidenti e con i giocatori più vicini...
Io, personalmente, avrei fatto esattamente come ha fatto l'arbitro - anche se il braccio di Caceres era nettamente distante al corpo - e poi, regola del vantaggio non concessa, falli a profusione a centrocampo...Il Cagliari ha sofferto molto il gioco fisico della Juve.
A "tutto il calcio minuto per minuto" dicono che c'erano addirittura due rigori pro-juve....aspetto la moviola.
A giudicare da quello che ho visto io non mi è parso....boh?
Si chiama memoria selettiva...
Quando amuri ha spostato lopez col braccio e spinta in area di rigore rubando la palla e creando pericoli nessuno ha detto nulla.
Quando Jedà è stato fermato ad un metro da buffon per il vantaggio non concesso non han detto nulla.
Ferrara e molti altri si ricordano solo quello che fa comodo loro...
Solertes
29-11-2009, 17:08
Si chiama memoria selettiva...
Quando amuri ha spostato lopez col braccio e spinta in area di rigore rubando la palla e creando pericoli nessuno ha detto nulla.
Quando Jedà è stato fermato ad un metro da buffon per il vantaggio non concesso non han detto nulla.
Ferrara e molti altri si ricordano solo quello che fa comodo loro...
Anche Nenè, mi pare avesse preso palla sul fallo - ed in posizione vantaggiosa - da tergo - costato l'ammonizione - di Sissoko su Cossu.
juninho85
29-11-2009, 17:56
VENGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Solertes
29-11-2009, 18:06
Dopo la moviola, continuo a pensare - coerentemente al metro di giudizio l'arbitro ha adottato - che Bombetta vs Amauri non sia rigore....poteva esserlo l'intervento di Biondini, se l'arbitro avesse avuto la moviola. :O
Pangasius
29-11-2009, 18:11
Dopo la moviola, continuo a pensare - coerentemente al metro di giudizio l'arbitro ha adottato - che Bombetta vs Amauri non sia rigore....poteva esserlo l'intervento di Biondini, se l'arbitro avesse avuto la moviola. :O
Pienamente d'accordo,Amauri degno del miglior Cagnotto,fallo di Biondo da rigore,ma come si fa
a ritenere involontario il fallo di mano/gomito di Caceres???
juninho85
29-11-2009, 18:20
primo tempo MAGNIFICO,seppur con un jeda ancora un pò in sordina(ammazza però come si fa rispettare sulle palle alte,ha dato merda parecchie volte a chiellini,sissoko e cannavaro :ave: ),un lazzari poco in partita e un cossu meno funambolico del solito....nonostante le poche occasione nitide da rete costruite meritavamo il vantaggio.
male,malissimo il secondo tempo:non è da noi chiuderci a catenaccio per UN TEMPO INTERO aspettando praticamente di avere l'occasione della vita per punire in contropiede(che grazie al cielo è arrivato,ma quante volte mi son cagato addosso :muro: )...non puoi lasciare il pallino del gioco a una squadra così fisica e forte sulle mischie come la juve,te la vai a cercare,fortunatamente i 2 gol in fuorigioco son stati visti,alla radio han parlato di due rigori netti non dati alla juve.
dal mio settore non s'è visto nulla,però vorrei ricordare
1)jeda fermato davanti alla porta per un fatto al limite
2)fallo si mano di caceres su cross di cossu
3)dubbio intervento in scivolata di caceres su matri lanciato a rete
per cui andiamoci piano con le cazzate
sempre per rimanere in tema,il primo che prova a dire qualcosa riguardo agli ululati per sissoko vado a domicilio e me lo INCULO a secco,vediamo se anche questa settimana devono farci due coglioni con le strumentalizzazioni.
primo tempo MAGNIFICO,seppur con un jeda ancora un pò in sordina(ammazza però come si fa rispettare sulle palle alte,ha dato merda parecchie volte a chiellini,sissoko e cannavaro :ave: ),un lazzari poco in partita e un cossu meno funambolico del solito....nonostante le poche occasione nitide da rete costruite meritavamo il vantaggio.
male,malissimo il secondo tempo:non è da noi chiuderci a catenaccio per UN TEMPO INTERO aspettando praticamente di avere l'occasione della vita per punire in contropiede(che grazie al cielo è arrivato,ma quante volte mi son cagato addosso :muro: )...non puoi lasciare il pallino del gioco a una squadra così fisica e forte sulle mischie come la juve,te la vai a cercare,fortunatamente i 2 gol in fuorigioco son stati visti,alla radio han parlato di due rigori netti non dati alla juve.
dal mio settore non s'è visto nulla,però vorrei ricordare
1)jeda fermato davanti alla porta per un fatto al limite
2)fallo si mano di caceres su cross di cossu
3)dubbio intervento in scivolata di caceres su matri lanciato a rete
per cui andiamoci piano con le cazzate
sempre per rimanere in tema,il primo che prova a dire qualcosa riguardo agli ululati per sissoko vado a domicilio e me lo INCULO a secco,vediamo se anche questa settimana devono farci due coglioni con le strumentalizzazioni.
Ci siamo chiusi quando ci simao trovati contemporaneamente senza cossu e lazzari. Prima no. Continuavamo a difendere e ripartire.
Il punto 3: è entrato sul pallone.
Sul punto 2: Longhi ha detto che era involontario e vicino al corpo. Ma a me sembra una cazzata, visto che dopo l'arbitro ha fischiato diversi falli simili dopo.
L'ansa ha detto che ci sono stti ululati e fischi(?????????????????????) razzisti per sissoko.
Io ho sentito fischi per tutti i gobbi...
juninho85
29-11-2009, 18:40
Juventus cucù, è apoteosi rossoblù
Nenè golazo, poi Matri: 2-0 da sogno
Un Cagliari aggressivo, veloce e determinato scrive l'ennesima pagina dell'esaltante storia recente superando la Juventus. Un Sant'Elia colmo in ogni ordine di posto ed ebbro di felicità accompagna così la formazione di Allegri verso le altissime zone della classifica.
Partenza ad alti ritmi col Cagliari che comincia subito col piglio giusto. Ed è proprio dei rossoblù la prima occasione, con Nenè che al 10' stacca di testa su un cross dalla sinistra di Cossu; la palla finisce però alta. Più pericolosa la punizione calciata da Daniele Conti al 18' e ben respinta da Buffon. Sempre Conti al minuto 22 fa gridare al gol: una sua conclusione dai venti metri termina a pochi centimetri dal palo di destra della porta bianconera. Alla mezzora esplode il Sant'Elia. Punizione battuta rapidamente da Biondini verso Nené; il brasiliano dai trenta metri lascia partire un bolide che si insacca all'incrocio dei pali. Il Cagliari passa così meritatamente in vantaggio. Dopo cinque minuti la squadra di Ferrara si affaccia per la prima volta dalle parti di Marchetti: la conclusione di Marchisio termina però alta senza impensierire il portierone rossoblù. Sibila il palo invece il diagonale calciato da Diego al 43'. La prima frazione scivola via così, col netto predominio degli uomini di Allegri.
La ripresa inizia con gli stessi ventidue dei primi 45 minuti. Al 3' Amauri insacca su cross dalla destra di Caceres, ma De Marco annulla per fuorigioco. Sul ribaltamento di fronte proteste rossoblù per un evidente tocco di braccio da parte di Caceres, ma il direttore di gara lascia proseguire. I primi cambi al quarto d'ora: Allegri inserisce Matri per Nenè, Ferrara Del Piero per Marchisio. Poco dopo è anche il turno di Dessena, inserito al posto di Andrea Lazzari, mentre al 70' un Cossu claudicante lascia il posto a Parola. La Juve guadagna metri, ma si rende pericolosa solo a dieci dal termine, prima con Molinaro e poi sugli sviluppi di una punizione calciata da Del Piero che ha seminato il panico nell'area rossoblù.
Il Cagliari si difende col cuore ma non riesce ad orchestrare ripartenze pungenti. Per la formazione di Ferrara, che ha inserito Giovinco e Tiago per Molinaro e Sissoko, ci prova anche Diego all'83', ma Marchetti blocca a terra. Le sofferenze rossoblù svaniscono, tramutandosi in gioia, a due minuti dal termine quando Matri raddoppia. La punta lombarda si invola imbeccato da Jeda, lascia sul posto un irriconoscibile Cannavaro e insacca calciando fra le gambe di Buffon, chiudendo di fatto il match.
CAGLIARI-JUVENTUS 2-0 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Nenè al 30' p.t., Matri al 44' s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Pisano, Lopez, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Lazzari (19' s.t. Dessena); Cossu (27' s.t. Parola); Jeda, Nenè (16' p.t. Matri). (Lupatelli, Canini, Barone, Larrivey). All. Allegri.
JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Caceres, Cannavaro, Chiellini, Molinaro (35' s.t. Giovinco); Sissoko (39' s.t. Tiago), Poulsen; Camoranesi, Diego , Marchisio (16' s.t. Del Piero); Amauri. (Manninger, Grygera, Legrottaglie, De Ceglie). All. Ferrara.
ARBITRO: De Marco.
NOTE: spettatori 20.000 circa. Ammoniti: Sissoko, Jeda, Camoranesi, Cossu, Amauri, Lopez. Recupero: 1' p.t.; 5' s.t.
Cagliari-Juventus 2-0, le pagelle
Marchetti 7 - Voto che premia la personalità, perchè la Juve lo impegna poco seriamente se si esclude un riflesso con il quale sventa una punizione insidiosissima di Del Piero. Il suo lavoro per il resto si limita a uscite sicure e parate di ordinaria amministrazione sui tiri che i bianconeri provano dalla distanza nella ripresa.
Pisano 7 - Prestazione esemplare del terzino selargino al rientro dall'inizio dopo l'infortunio che l'ha tenuto due mesi lontano dai campi di gioco. Reattivo sugli attaccanti bianconeri, nel primo tempo non fa passare un pallone dalle sue parti. Ancora discontinuo in fase di spinta, ma la sua avanzata nella ripresa con il cross per Matri per poco nonporta i rossoblù al raddoppio.
Lopez 7 - Il Capitano aveva macchiata la sua prestazione milanese con i due errori in occasione dei gol di Borriello e Pato. Oggi davanti al suo pubblico guida la difesa senza commettere sbavature, con autorità e grande senso della posizione.
Astori 7,5 - Il piccolo Beckenbauer rossoblù si riscatta con gli interessi dalla prova opaca disputata contro il Milan. Perfetto nelle chiusure e nel mantenere la posizione, si concede alcune autoritarie uscite palla al piede dalla difesa e regala una deliziosa chiusura di tacco su Amauri lanciato verso l'area di rigore. Quando gioca così è un piacere vederlo in campo.
Agostini 7 - Si è presentato alle porte di questa stagione tirato a lucido, per portare in dote al Cagliari tutte le qualità a sua disposizione. E l'intento sta riuscendo pienamente. Il veterano rossoblù gioca una partita impeccabile, per impegno e concentrazione. Puntuali le sue diagonali che sventano gli attacchi dei bianconeri, Camoranesi non lo impensierisce mai e quando può si concede la solita volata sulla fascia.
Biondini 6,5 - Corre tanto, come sempre, tamponando e pressando con grande energia. Qualche passaggio sbagliato, ma resta in campo sino alla fine dando tutto ciò che ha, conscio del fatto che in tribuna gli occhi attenti di Lippi lo osservano.
Conti 7,5 - Un signore davanti alla difesa. Nel primo tempo domina, vincendo ogni contrasto contro i mastini della Juventus. Sbaglia nella giocata di un solo pallone in tutta la partita, quando il 90' è ormai vicino. Non viene ammonito per la terza partita consecutiva, e anche questo è il segnale di una grande condizione. Scalda le mani a Buffon direttamente da calcio piazzato sul punteggio di zero a zero.
Lazzari 7 - Aggiunge alla innata qualità anche tanta genorosità. Recupera palloni importanti e lancia sempre i compagni cercando la rapida ripartenza. Sta diventando protagonista di questo bell'inizio di stagione rossoblù. (dal 64' Dessena 6,5 - Entra per dare tutto. E lo fa, contenendo e provando sempre a ripartire).
Cossu 7 - Ci mette tutto l'impegno possibile, crea problemi nella retroguardia della Juve che per fermarlo usa sempre le maniere forti. Non riesce a trovare i consueti spazi in cui disegnare calcio, ma fa sentire eccome la sua presenza in campo. (dal 72' Parola 6,5 - Si fa trovare pronto ogni volta che viene chiamato in causa. E' questa la sua virtù più grande. Gioca venti minuti con il coltello fra i denti).
Jeda 7 - Vince tutti i duelli aerei contro gli alti avversari bianconeri. Grande esplosività, e un continuo lavoro di movimento che sopratutto nel primo tempo crea disordine nella trequarti della Juventus. Nella ripresa viene un pò isolato dal gioco, ma lavora tanto per i compagni, andando sempre a coprirne la posizione. Imprescindibile.
Nenè 7,5 - Realizza un gol incredibile per potenza e precisione. Aggiunge alla vena realizzativa potenza fisica e lavora molto nella fase di pressing. La Juventus non lascia molti spazi, e allora ingaggia un duello prevalentemente fisico con Chiellini. Alla sua prima stagione in Italia, ha già realizzato sei gol. Per ora è un gran colpo del mercato del Cagliari. (dal 61' Matri 7 - Entra per dare freschezza e profondità all'attacco del Cagliari, pronto a sfruttare gli spazi che la Juventus lanciata in attacco giocoforza doveva concedere. Ridicolizza Cannavaro prima superandolo in tunnel ma venendo poi fermato da Caceres, poi puntandolo e facendolo secco in occasione del due a zero definitivo. Sei gol in questa stagione, nelle due precedenti stagioni in Sardegna questo era stato il suo più alto score per stagione).
Allegri 7,5 - Altro capolavoro del tecnico livornese. Prepara bene la partita, la sua squadra entra in campo con il piglio della grande, prendendo subito possesso del campo. Alla fine della prima frazione meriterebbe anche il doppio vantaggio, nella ripresa fatica, in modo particolare dopo il cambio forzato di Cossu. I rossoblù però sanno soffrire non perdendo la testa, e trovano anche la forza per trovare il gol che chiude i giochi con Matri. La salvezza è a meno 18 punti. Una volta raggiunta la fatidica quota, potrà parlarsi d'altro. In pieno stile Allegri.
Juventus - Buffon 6; Caceres 5,5, Cannavaro 5, Chiellini 6, Molinaro 5,5 (dall'80' Giovinco s.v.); Camoranesi 5, Sissoko 5 (dall'84' Thiago s.v.), Poulsen 5, Marchisio 5,5 (dal 61' Del Piero 6); Diego 5,5, Amauri 5. All. Ferrara 5.
juninho85
29-11-2009, 18:49
Ci siamo chiusi quando ci simao trovati contemporaneamente senza cossu e lazzari. Prima no. Continuavamo a difendere e ripartire.
Il punto 3: è entrato sul pallone.
Sul punto 2: Longhi ha detto che era involontario e vicino al corpo. Ma a me sembra una cazzata, visto che dopo l'arbitro ha fischiato diversi falli simili dopo.
L'ansa ha detto che ci sono stti ululati e fischi(?????????????????????) razzisti per sissoko.
Io ho sentito fischi per tutti i gobbi...
io ricordo un monologo juventino praticamente ininterrotto dal primo all'ultimo minuto del secondo tempo,tranne qualche pallone mandato ragionando davanti
gli ululati per sissoko ci sono stati,ma non sono stati ululati fini a sè stessi...quel fesso voleva continuare l'azione a tutti i costi quando l'arbitro aveva fermato il gioco per il problema muscolare di cossu...più le altre volte che stava rompendo i coglioni a centrocampo,tant'è che per il resto è stato oggetto di semplici fischi come del resto è stato per tutti gli altri juventini(del pippa in particolare una volta entrato)
non so se qualcuno ha sentito ferrara,a par suo la ciuffe meritava senza alcun dubbio la vittoria :eek::rotfl:
Grandi, partita bellissima e soffertissima...
2° tempo però pessimo, ci siamo chiusi troppo... Il 2° gol è stato una liberazione da tutta quella sofferenza :)
juninho85
29-11-2009, 19:00
Allegri: "Perfetti i miei ragazzi"
Prevedibilmente raggiante dopo il successo interno contro la Juventus, Massimiliano Allegri ringrazia innanzitutto la tifoseria rossoblù, oggi accorsa in massa al Sant'Elia «Siamo felicissimi di aver potuto ripagare i nostri splendidi supporter, che hanno letteralmente riempito lo stadio per questo appuntamento. Questa è anche una loro vittoria». Il tecnico isolano evidenzia poi l'atteggiamento irreprensibile dei suoi uomini in campo: «I ragazzi oggi non hanno sbagliato proprio nulla, io piuttosto posso rimproverarmi il fatto di aver tolto Lazzari troppo presto dalla mischia, senza sapere che Cossu 2 minuti dopo avrebbe avuto bisogno di uscire, ma ho deciso in questo senso perché l'avevo visto molto affaticato...Dessena e Parola comunque hanno svolto un ottimo lavoro, il centrocampo a 4 ci ha dato la solidità di cui avevamo bisogno in quel momento. Matri ha giocato solo mezz'ora perché in settimana non era al meglio, ma direi che gli è bastata per incidere. L'operato dell'arbitro mi è parso nella norma, anche alcuni evnetuali errori non tolgono nulla al risultato conseguito. Ora l'importante è mantenere vivo questo spirito, che a Milano avevamo rischiato di smarrire. Allenare qui a Cagliari? È un'esperienza magnifica».
Nenè: "Felice perchè qui ho l'affetto di tutti"
Corsi e ricorsi storici. L'ultima volta che il Cagliari aveva battuto la Juventus era stato all'ultimo incrocio, lo scorso anno, all'Olimpico: memorabile 2-3 griffato da Biondini, Jeda e Matri. Era il 31 gennaio 2009. Esattamente dieci anni prima, il 31 gennaio del 1999, il Cagliari di Ventura regolava con un gol di Berretta la Vecchia Signora. Da allora, più nessuna vittoria al Sant'Elia.
Dieci anni - quasi undici - dopo, Massimiliano Allegri impartisce un'altra lezione da professorone a una delle grandi (o supposte tali) del nostro calcio. Il primo tempo, è da enciclopedia del football. Squadra corta, ripartenze avvolgenti, inserimenti a turno dei centrocampisti: decide una magia di Nenè, uno di quei brasiliani atipici che uniscono tecnica a potenza. Una bordata terrificante, da una posizione assurda, al migliore portiere del mondo: collo esterno, destro chirurgico, da vedere e rivedere alla moviola.
Moviola che la Juventus invoca per un presunto fallo di Astori su Amauri nel secondo tempo. Lo fa dopo un arbitraggio praticamente a senso unico, con un De Marco totalmente incapace di contenere i nervosismi bianconeri: la gestione dei cartellini è penosa, con gialli che volano un po' a casaccio e falli di compensazione che finiscono puntualmente per penalizzare il Cagliari. Ma stavolta, l'orgoglio è più grande delle nefandezze arbitrali.
Quello che particolarmente ha colpito è stato il colpo d'occhio offerto dal Sant'Elia per quello che Vittorio Sanna ha definito, commentando il pre-match dagli schermi di Videolina, "una sorta di derby". Un altro collega, Bruno Corda, narrando cinque anni fa il pareggio di Zola (erano il Cagliari di Arrigoni e la Juve di Capello: pare passato un secolo), commentava: "Il pubblico per metà gioisce, per metà am-mu-to-li-to". L'impressione (dalla tele, lo premetto) è stata piacevole: tanto rossoblù, tanti cori di sfottò verso i bianconeri e poche repliche juventine. Insomma, si è giocato tra le mura amiche, davvero.
Quel Sant'Elia very very rossoblù
Corsi e ricorsi storici. L'ultima volta che il Cagliari aveva battuto la Juventus era stato all'ultimo incrocio, lo scorso anno, all'Olimpico: memorabile 2-3 griffato da Biondini, Jeda e Matri. Era il 31 gennaio 2009. Esattamente dieci anni prima, il 31 gennaio del 1999, il Cagliari di Ventura regolava con un gol di Berretta la Vecchia Signora. Da allora, più nessuna vittoria al Sant'Elia.
Dieci anni - quasi undici - dopo, Massimiliano Allegri impartisce un'altra lezione da professorone a una delle grandi (o supposte tali) del nostro calcio. Il primo tempo, è da enciclopedia del football. Squadra corta, ripartenze avvolgenti, inserimenti a turno dei centrocampisti: decide una magia di Nenè, uno di quei brasiliani atipici che uniscono tecnica a potenza. Una bordata terrificante, da una posizione assurda, al migliore portiere del mondo: collo esterno, destro chirurgico, da vedere e rivedere alla moviola.
Moviola che la Juventus invoca per un presunto fallo di Astori su Amauri nel secondo tempo. Lo fa dopo un arbitraggio praticamente a senso unico, con un De Marco totalmente incapace di contenere i nervosismi bianconeri: la gestione dei cartellini è penosa, con gialli che volano un po' a casaccio e falli di compensazione che finiscono puntualmente per penalizzare il Cagliari. Ma stavolta, l'orgoglio è più grande delle nefandezze arbitrali.
Quello che particolarmente ha colpito è stato il colpo d'occhio offerto dal Sant'Elia per quello che Vittorio Sanna ha definito, commentando il pre-match dagli schermi di Videolina, "una sorta di derby". Un altro collega, Bruno Corda, narrando cinque anni fa il pareggio di Zola (erano il Cagliari di Arrigoni e la Juve di Capello: pare passato un secolo), commentava: "Il pubblico per metà gioisce, per metà am-mu-to-li-to". L'impressione (dalla tele, lo premetto) è stata piacevole: tanto rossoblù, tanti cori di sfottò verso i bianconeri e poche repliche juventine. Insomma, si è giocato tra le mura amiche, davvero.
Può essere questa la premessa a un'auspicabile inversione di tendenza: il Cagliari, questo Cagliari, piace e attrae. Attrae sempre più tifosi, anche tra i più giovani. E questo, soprattutto grazie a un gioco scintillante, a quella faccia tosta da ragazzotto di provincia che non ha bisogno di inchinarsi alle vetuste carampane già fin troppo ossequiate da distinti (distinti?) signori in giacchetta nera.
i tifosi della juve c'erano eccome,altrochè....non so se alla tv s'è sentito il boato al gol poi annullato...fino a quel momento erano letteralmente ZITTI.
così doveste stare,sardi juventini,ZITTI E IMBOSCATI,perchè dovete VERGOGNARVI di tifare "chi" e "assieme a" chi vi da dei pecoroni,dei banditi,dei fuori di testa,dei terroni.
come per inter,e milan....sardo juventino sei veramente PESSIMO,go home!
i tifosi della juve c'erano eccome,altrochè....non so se alla tv s'è sentito il boato al gol poi annullato...fino a quel momento erano letteralmente ZITTI.
così doveste stare,sardi juventini,ZITTI E IMBOSCATI,perchè dovete VERGOGNARVI di tifare "chi" e "assieme a" chi vi da dei pecoroni,dei banditi,dei fuori di testa,dei terroni.
come per inter,e milan....sardo juventino sei veramente PESSIMO,go home!
Quoto.
i tifosi della juve c'erano eccome,altrochè....non so se alla tv s'è sentito il boato al gol poi annullato...fino a quel momento erano letteralmente ZITTI.
così doveste stare,sardi juventini,ZITTI E IMBOSCATI,perchè dovete VERGOGNARVI di tifare "chi" e "assieme a" chi vi da dei pecoroni,dei banditi,dei fuori di testa,dei terroni.
come per inter,e milan....sardo juventino sei veramente PESSIMO,go home!
A parte le pecore e i banditi, mi sembra assurdo
non provare emozione quando vedi la squadra della tua citta o regione che ridicolizza squadre di rango altissimo come Milan e Juve.
Io sono dall'82 che diciamo simpatizzo per il Milan, ma il cuore non puoi comandarlo, chi non prova emozione è proprio privo di cuore.
juninho85
29-11-2009, 22:21
Undici anni dopo, il Cagliari viola la Signora
L'ultima vittoria in casa contro la Juventus risaliva a undici anni fa. Gennaio '99, il Cagliari di Ventura doma la Juventus con la rete di Daniele Berretta. Dopo aver fatto cadere il tabù a Torino, dove i sardi non vincevano da 40 anni, la Allegri band è riuscita ancora una volta a scrivere una pagina di storia del Cagliari. Due a zero secco alla cosiddetta "anti-Inter", Nenè e Matri che stendono Diego e compagni con un primo tempo in cui guardano i bianconeri dall'alto verso il basso, e una ripresa di cuore e sacrificio, a contenere i disordinati attacchi portati dalla squadra di Ferrara e farsi trovare pronti a sfruttare le ripartenze. Una prestazione di personalità. Dopo le grandi partite disputate contro Inter e Milan, senza raccogliere risultati, ecco arrivare un premio alla crescita prorompente del gruppo allenato da Allegri. Che ora vede a diciotto punti di distanza l'obiettivo salvezza, imprescindibile da raggiungere se si vuole buttare lo sguardo un pò più avanti.
TRECENTESIMA DA LEADER - Non poteva esserci regalo migliore. Per la trecentesima gara in maglia rossoblù, Daniele Conti, ha festeggiato con la vittoria della sua squadra contro la Juventus. Un successo prestigioso, ma sopratutto sentito da chi tiene per i colori del Cagliari. E sopratutto un grande traguardo quello tagliato dal vice capitano. Arrivato a Cagliari nel 1999, ancora ventenne, ha percorso un lungo tratto di storia della società di Viale la Playa, rimanendo sempre fedele alla maglia e guadagnandosi con tenacia e classe sul campo l'affetto e il grande riconoscimento di tutti i tifosi dell'Isola. E il prolungamento di contratto fino al 2013, unito alle dichiarazioni d'amore per la sua squadra, fanno presagire che saranno tante ancora le volte in cui Conti scenderà in campo con la maglia rossoblù.
MATRI BOMBER - Alessando Matri sta provando a scalare quel gradino che secondo Allegri lo separa dall'essere un grande giocatore. Con una serie di prestazioni convincenti, l'attaccante ex Milan ha siglato cinque volte negli ultimi cinque incontri, sei in totale. Eguagliato il suo record personale di segnature in un campionato, giocando talvota dall'inizio, talvolta subentrando, ma fornendo sempre un egual contributo alla causa del Cagliari. Il numero 32 rossoblù sta crescendo, Allegri lo sa e si gode il momento positivo del suo attaccante. Cannavaro invece lo vedrà nei suoi incubi, dato che nella mezz'ora in cui se l'è trovato di fronte, ha subito prima un tunnel secco, poi è finito giù come un sacco quando Matri, dopo averlo puntato e saltato, è andato a depositare in rete il due a zero.
LIPPI E PERUZZI OSSERVANO - C'era anche Marcello Lippi in un Sant'Elia gremito a seguire la partita fra Cagliari e Juventus. Il ct della Nazionale, accompagnato dal suo collaboratore ed ex portiere bianconero Peruzzi, ha sfruttato l'occasione per poter seguire alcuni giocatori che fanno parte in pianta stabile della sua Nazionale, e altri che o hanno fatto parte del gruppo per alcune partite, o potrebbero in futuro farne parte.
FERRARA, PROVE DI MATURITA' - Prova di maturità per l'allenatore dell Juventus Ciro Ferrara. La sua Juventus arranca, stremata dal confronto con il ritmo infernale dell'Inter capolista, e in piena crisi di gioco. I bianconeri faticano a trovare idee in mezzo al campo, e si affidano prevalentemente alla loro potenza fisica e alla tecnica dei singoli per provare a creare problemi alle avversarie. Nel dopo partita il giovane tecnico napoletano è parso un pò stordito dalle due sconfitte consecutive con Bordeaux e Cagliari e dalla pressione mediatica che gli si è chiusa attorno. Ne ha avuto un pò per tutti, dall'arbitro al suo fantasista Diego. E si è aggrappato alle assenze per difendere la sua squadra, finendo invece per sminuire chi è andato in campo. La turbolenza in cui Ferrara è finito sarà probabilmente per lui il viatico verso una maggiore maturità. Il prossimo incontro contro l'Inter non rappresenta indubbiamente il miglior appiglio per allontanarsi dal momento critico.
GIOIA ROSSOBLU' - E' stata grande la gioia dei tifosi rossoblù presenti al Sant'Elia questo pomeriggio. Sconfiggere la Juventus con un secco due a zero ha assunto per loro un valore che và oltre i tre punti raccolti dalla squadra. Dopo undici anni dall'ultimo successo, e dopo un anno dalla storica vittoria a Torino, è giunta l'occasione per poter vedere i tanti tifosi bianconeri arrivati dalle varie parti della Sardegna abbandonare i loro settori sconsolati e un pò arrabbiati. Il Cagliari di Allegri ha abituato che tutto è possibile. E la speranza del popolo sardo che tifa Cagliari è quella che questa abitudine possa consolidarsi più a lungo possibile.
conan_75
29-11-2009, 22:39
CHE SPETTACOLO!!!!!!
Comunque stavamo arrancando troppo alla fine, se non avesse segnato matri, a mio avviso, non saremmo stati qui a gioire.
Boh, mossa strana per allegri, poi così presto.
juninho85
30-11-2009, 08:01
Il Sardegna - Allegri lascia ancora il segno: "Felice di allenare il Cagliari"
Dopo aver fatto trascorrere due ore ad alta tensione a Leonardo ha mandato in tilt pure Ciro. “Meritavamo il pareggio”, “L'arbitro non ci ha dato un rigore nettissimo”, “I ragazzi non meritavano di perdere”, ripeteva ieri con toni vittimistici l'allenatore della Juventus sconfitto 2-2 al Sant'Elia. Max Allegri di Livorno, Conte non per caso, dopo averlo sconfitto sul campo gli ha risposto con eleganza. Dribbling, tunnel, finta, chiamatela come vi pare. «Il rigore su Amauri c'era ma così come anche il nostro e se iniziassimo a parlare degli arbitri facciamo notte. Poi oggi era difficile dirigere questa gara, l'arbitro lasciava correre e ci sono stati molti interventi duri». Saranno altri i particolari che Allegri ricorderà di questa gara, un risultato destinato a restare memorabile così come ormai tanti altri dalla sua gestione al Cagliari. «È stata una partita molto emozionante, fisica, maschia, veloce». Un po' quello che si aspettava, Allegri, che l'ha preparata minuziosamente. «Avevo chiesto di cercare soluzioni sugli esterni mantenendo la difesa alta, provare a colpirli in profondità e dare pressione ai loro centrocampisti». Ha azzeccato tutto, giocando un primo tempo discreto e un secondo tempo di sofferenza pura. «Bravo Nenè a fare un gol importante, si vede che questi numeri ce li ha nei piedi». Ma l'applauso personale di Allegri va a tutto il suo Cagliari. «Siamo stati bravi a mettere in campo spirito di sacrificio, soprattutto sono soddisfatto del secondo tempo, siamo riusciti a difenderci con tanta cattiveria agonistica. I ragazzi hanno capito che dovevamo prenderci ciò che è sfumato a San Siro». Poi i cambi. «Cossu è morto, l'ho visto un po' stanco», sorride il tecnico. Che stavolta si è chiuso a riccio per non rischiare nulla. «Parola ha fatto una buona partita entrando dalla panchina giocando nel 4-4-2, modulo che vediamo per la prima volta». Solo un espediente. «Il mio modulo non cambia». E ora il Cagliari viaggia in alto. «È vero 22 punti sono tanti ora e ci servono per trascorrere un Natale sereno. Sono contento di allenare il Cagliari e mi sento fortunato perché questi ragazzi lavorano tanto e ti regalano soddisfazioni».
La Nuova Sardegna - Nenè e un gol da impazzire: "Ho visto Buffon spostato e ho cercato l'angolino"
Come sempre, un soffio di voce e lo sguardo verso il cielo, ringrazia Dio. Poi, la dedica: «A mia moglie Marisa e mio figlio Gustavo: sentirli vicino mi regala serenità». Anderson Da Silva, per i tifosi Nené, festeggia con la saggezza di chi sa che la strada per affermarsi in Italia è ancora lunga. Intanto, il sesto gol, con una strepitosa media realizzatrice di 87, è stato spettacolare. «Ho visto Buffon spostato al centro, e ho cercato la porta. Mi è andata bene. Il più bello della mia carriera? No, i gol sono tutti importanti». E Buffon? «E’ uno dei più grandi portieri al mondo. Ma sono contento: la rete è servita a battere la Juve e a farci fare punti importanti per la salvezza». Nel secondo tempo, da oltre 50 metri, l’“Atleta di Cristo” (come Kakà, ndr) ci ha riprovato: «Buffon era fuori dai pali. Ma non ho colpito bene ed è andata fuori». Classe ’83 - contratto quadriennale con il club di Cellino che la scorsa estate per quattro milioni e mezzo di euro lo ha strappato a diverse società della Bundesliga - parte in sordina ma ha le idee chiare. «So di essere arrivato qui da sconosciuto ma sono stato il capocannoniere della serie A portoghese. E proverò a farmi sentire anche in Italia». Messaggio centrato. Ieri, il brasiliano ha vinto due sfide a distanza. La prima con Diego: quando il centravanti rossoblu giocava nella Primavera del Santos, la mezzala juventina era in prima squadra: «Fortissimo. Ma stavolta abbiamo vinto noi». Il secondo test ha un sapore perfino migliore: Nenè ha vinto la prova con Amauri, carioca in cerca di passaporto italiano. E per ora, ha segnato di più. «Diventare italiano? Sarei lusingato ma voglio dimostrare che posso essere utile alla nazionale del mio paese». Dunga è avvertito. E sul tema allenatori, c’è un grazie per Allegri. «Sono contento per l’opportunità che mi dà il mister e per la collaborazione dei compagni. Il cambio? Ero stanco e Matri è stato bravissimo. Ma ora pensiamo al Palermo».
La Nuova Sardegna - Un'ora di gioco eccezionale
«Mi dispiace per gli juventini della Sardegna che saranno costretti a fare ritorno a casa con le bandiere ben arrotolate in macchina ma in questa partita è stato soltanto il Cagliari ad aver conquistato punti».
Spetta ad Andrea Cossu il compito di aprire le danze per la festa-vittoria contro la Vecchia Signora.
«Abbiamo disputato almeno un’ora di gioco eccezionale - dice il fantasista del Cagliari - tutti, ma proprio tutti, hanno giocato ad altissimi livelli». Occhi luccicanti di gioia anche quelli di Davide Astori. «Nel secondo tempo sembrava che la partita non volesse finire mai - scherza il centrale del Cagliari - rispetto alla gara col Milan la Juve è stata forse più brava a rompere le nostre trame offensive e a non permetterci di ripartire». Tutto cambiato però, almeno dopo che Nenè ha messo a segno il primo vantaggio rossoblù. «Faccio i complimenti al mio connazionale - dice Jeda - partita dopo partita sta dimostrando tutto il suo valore. Ormai è davvero pronto per il fare grandi cose nel campionato italiano». Per la mezza punta del Cagliari la gara coi bianconeri è stata tutt’altro che agevole. «E’ stato un confronto complicato - spiega - nel quale abbiamo avuto la capacità di soffrire forse più di altre partite ma anche di punire gli avversari alla prima occasione concessaci». Lo stesso Jeda rompe infine gli indugi e inizia a far luce su alcune discutibili scelte arbitrali. «Ricordate il fallo su Cossu? - dice - dal proseguimento di quell’azione mi sono trovato tu per tu col portiere e con certezza posso dire che non ero in fuorigioco». Parole che fanno tandem con quelle di Alessandro Agostini. «La Juve parla di rigori negati? Io penso che quello su Amauri non lo era assolutamente, penso che quando si perde 2-0 ci sia poco da dire e penso ancora che noi non usiamo mai lamentarci dei direttori di gara». Gara di sacrificio, invece, per Davide Biondini. «Forse dalla Juve era lecito attendersi qualcosa di più - dice - ma il merito va soprattutto a questo Cagliari, che col passare delle domeniche impara dagli errori fatti in precedenza». Meno intenso del solito ma ugualmente efficace il gioco rossoblù per Andrea Lazzari. «Oggi, anche per merito della Juventus, siamo stati meno brillanti ma più cinici - dice l’ex atalantino - il segreto di queste vittorie sta nel gruppo, che è sempre più capace di interpretare le partite». Parole che non sono di circostanza neanche quelle di Andrea Parola e Daniele Dessena. «Sono entrato in un momento particolarmente convulso - dice il calciatore toscano - era normale attendersi il ritorno della Juve ma tutti eravamo anche consapevoli di poterli affondare in contropiede». «È stata una partita dove bisognava correre - si accoda l’ex blucerchiato - abbiamo lottato e tirato fuori l’anima ma alla fine ci siamo ripresi quello che ci avevano tolto sabato a Milano». Infine Alessandro Matri e Federico Marchetti, ancora una volta artefici, su fronti diversi, della cavalcata rossoblù: «Quando sono entrato le nostre giocate erano soltanto di contropiede - dice l’attaccante che ieri con sei reti ha eguagliato il suo record stagionale - nell’occasione del gol avevo capito di essere da solo in avanti così ho deciso di affondare, mi è andata bene». «Il contrasto con Amauri è stato molto duro e doloroso - spiega Marchetti visibilmente zoppicante all’uscita dagli spogliatoi - ma sono felice per l’ennesima vittoria conquistata col coltello tra i denti».
La Nuova Sardegna - Un Cagliari yè yè le suona alla vecchia signora
Il Cagliari di Massimiliano Allegri somiglia alla sua Ford Fiesta fucsia, modello Woodstock. In un mondo di Hammer e di Porsche fa la differenza e vale il pullover di Marchionne: la sostanza prevale sull’apparenza. A fine partita, il più decorato club italiano schiuma rabbia di fronte a un gruppo di giovanotti rossoblù, colorati come hippies in gita, guidati da un professore con la chitarra in mano. Spesso le suonano alle grandi squadre.
La miscela che fa del Cagliari una squadra pericolosa per tutti è un insieme di virtù societarie, di circostanze geografiche e qualità personali. Aiuta la temperatura mite della città, il mare e la spiaggia, il clima provinciale che ne fa un Sud America fuori porta e il senso del club per gli uomini. Quest’ultima caratteristica del Cagliari Calcio si traduce in campagne acquisti che non perdono un colpo e in scelte per la panchina che sembrano una specie di selezione di “Saranno famosi”.
L’elenco degli allenatori rivelazione che si sono susseguiti alla guida del Cagliari sono una specie di catalogo della nuova generazione di tecnici italiani.
Di stagione in stagione, i rossoblù prendono le sembianze del mister che li conduce ed emergono nuovi talenti da affiancare ai marescialli plurimedagliati di tante battaglie.
Un campionato, il Cagliari è squadra operaia dedita alla fatica e a lavorare di vanga e piccone, quello successivo sperimenta tecniche guerriere, tanto più esaltate quanto maggiore è il valore del nemico. Quest’anno è una squadra “ye ye” che suona uno spartito divertente, eseguito in scioltezza con la serenità del direttore d’orchestra Max Allegri.
Di fronte alla Juventus che un tempo faceva tremare il mondo del calcio e che ora punta a ritrovare la passata potenza, si è visto un “Cagliarone”, versione locale dello “squadrone”.
I rossoblù corrono per tutta la partita, pressano il centrocampo avversario, stanno alti finché possono, cedono per due terzi del secondo tempo all’assalto avversario, lo infilano in scioltezza con un contropiede da calcio italico di vecchia scuola.
In settimana, Massimiliano Allegri aveva preannunciato una brutta partita, fisica, rude, lontana dalla prestazione tutta champagne vista contro il Milan.
In parte è stato così: una gara spigolosa, i contatti duri, più concretezza che bollicine, ma si è visto pure del buon calcio, anche volendo trascurare il gol di Nenè che ripaga il biglietto.
La mano di Allegri, lo scorso anno come questo, è quella di un grande motivatore, capace di tenere il gruppo, di comunicare serenità, di difenderlo e gratificarlo con uno stile meno mediatico ma altrettanto concreto di altri celebrati allenatori in corsa per tutti i trofei possibili e immaginabili.
Se insegnasse in un liceo, invece che allenare una squadra di calcio, i suoi alunni studierebbero in letizia e di buona lena. Visto che guida il Cagliari, si può star certi che i rossoblù faticheranno fino alla fine del campionato per conquistare il massimo, a cominciare dalla salvezza, con la grinta di un gruppo rock in vacanza su una Fiesta fucsia.
La Nuova Sardegna - Cagliari, due schiaffi alla Juve
Sconfitto ingiustamente da Inter e Milan, il Cagliari si è rifatto delle sfortune del recente passato battendo in maniera inequivocabile la Juventus, la terza delle grandi del calcio italiano. Soprattutto i rossoblù hanno superato l’esame di maturità. Da squadra che è partita con l’obiettivo di salvarsi, da ieri può essere davvero considerata qualcosina di più. Settimo posto in classifica, a due punti dalla zona Champions. Tutto vero, tutto meritato.
Una partita perfetta, quella del Cagliari. In cui Allegri ha vinto alla grande il duello tattico con Ferrara. Il tecnico rossoblù ha azzeccato tutte le mosse e scelto sempre l’atteggiamento migliore: aggressivo nel primo tempo, prudente quasi rinunciatario a difendere l’1-0 sino al velenosissimo 2-0 che ha chiuso la gara. Ferrara ha pasticciato inizialmente la formazione, volendo mettere dentro a tutti i costi Amauri e un Molinaro francamente impresentabile. Buttando dentro Del Piero quando ormai era troppo tardi.
La partita il Cagliari l’ha vinta nel primo tempo. Intanto con un pressing asfissiante sui portatori di palla bianconeri. I centrocampisti cagliaritani, con Biondini e Conti autentici giganti, hanno interrotto decine di iniziative juventine, per poi ripartire in rapide e incisive incursioni piratesche nella metà campo avversaria. Il gioco spezzettato della Juve, non ha consentito ai fuoriclasse bianconeri di esaltare le indubbie qualità tecniche. Dall’altro lato, il Cagliari invece ha sempre attaccato con pericolosità, forte di Cossu e Lazzari capaci di inventare sempre giocate interessanti sulla trequarti. I tiri di Conti hanno fatto rabbrividire Buffon, mentre in un paio di occasioni i cross dalle fasce hanno messo a nudo una difesa bianconera un po’ allo sbando, a cominciare (e duole sottolinearlo) dal monumento Cannavaro.
E’ vero che il punteggio è stato sbloccato da una prodezza balistica, ma il Cagliari aveva ampiamente meritato già il vantaggio. Nel tiro di Nenè si sono mescolati in un perfetto cocktail tecnica, potenza, precisione e quel pizzico di culo che non guasta: la palla è finita all’incrocio dei pali con Buffon inutilmente proteso in tuffo. Il brasiliano ha firmato così il suo sesto gol stagionale, confermando che la porta la vede, eccome!!!
Rotto l’equilibrio nel primo tempo, è iniziata un’altra partita. Al 3’ della ripresa la Juve avrebbe potuto rimettersi in sella, ma il gol di Amauri in tuffo è stato siglato in fuorigioco, ed è servito solo a dimostrare che nell’affollato Sant’Elia gli juventini erano tantissimi. Strozzato in gola l’urlo del gol ai supporter bianconeri, il Cagliari ha iniziato ad arretrare sempre più il baricentro. Allegri ha prima messo dentro Matri per Nenè. Poi però ha accentuato la copertura togliendo Lazzari al 19’ per Dessena e al 28’ anche Cossu per inserire Parola. Qualche disapprovazione in tribuna, visto che la squadra praticamente rinunciava a giocare puntando tutto sul contenimento. Ma Allegri, invece, ha avuto ragione. Perchè in effetti il Cagliari ha corso pochi pericoli. Giusto una conclusione ravvicinata di Chiellini in una megamischia in area su cui Marchetti ha compiuto un miracolo, e due tiri dalla distanza di Diego che il portierone cagliaritano ha controllato senza grossi patemi d’animo. E alla fine il contropiede di Matri ha chiuso i conti defintivamente. Dopo la vittoria di Torino della scorsa stagione, ora il successo sui bianconeri al Sant’Elia che mancava addirittura da dieci anni.
juninho85
30-11-2009, 08:02
CHE SPETTACOLO!!!!!!
Comunque stavamo arrancando troppo alla fine, se non avesse segnato matri, a mio avviso, non saremmo stati qui a gioire.
Boh, mossa strana per allegri, poi così presto.
esatto,la differenza tra la partita di ieri e quella col milan l'han fatta i campioni:una settimana fa han fatto la differenza,ieri no.
juninho85
30-11-2009, 09:04
http://www.sportitalia.com/ns/NewsImages/NENE%20CAGLIARI.JPG
mi brucia ancora il diaframma :cry:
conan_75
30-11-2009, 09:10
Bellissima foto!
Pangasius
30-11-2009, 09:10
http://www.sportitalia.com/ns/NewsImages/NENE%20CAGLIARI.JPG
mi brucia ancora il diaframma :cry:
Sai che cosa brucia ancora a Ferrara.....:ciapet:
http://205.196.123.203/23ea81cbbc13da5bf6007d82bb4f95d56g.jpg
http://i48.tinypic.com/k2ivwg.jpg
juninho85
30-11-2009, 10:32
IDOLO :rotfl:
ahaha grandi ragazzi, cossu che sfida il gigante nero mi fa morire:)
Pangasius
30-11-2009, 10:58
http://205.196.123.203/23ea81cbbc13da5bf6007d82bb4f95d56g.jpg
http://i48.tinypic.com/k2ivwg.jpg
Mitico.......:ave:
Cossu è un grezzo da paura...
Comunque: http://www.calciomercato.com/index.php?c=25&a=155121.
Conferma che esiste il razzismo nel calcio.
Se un bianco viene fischiato o insultato è tutto ok, se lo sui fa ad un nero no. Ptraticamente i bianchi vengono considerati inferiori e non meritevoli di rispetto.
Seriamente... Solo una cosa è peggio del razzismo: il vedercelo anche quando non c'è.
Io sapevo che il razzismo era sfruttare caratteristiche fische, storia di una "razza" o luoghi comuni per insultare una persona. Ma buuuuu e fischi non mi pare che facciano qualcosa di simile.
Il verso della scimmia, il "negro di m...", riferimenti alle banane o altre così sì. Ma i fischi e i buuu no.
Il coro contro balotelli "Se saltelli muore balotelli", per quanto di cattivo gusto, non era razzista (altrimenti lo sarebbe satto anche ai tempi di lucarelli), " un negro non può essere italiano" invce sì.
Ma pwerchèp sembra che nessuno in tv o giornali riesce più a cogliere questa differenza?
conan_75
30-11-2009, 12:39
Secondo me Balotelli si nasconde proprio dietro il colore della sua pelle: ha spesso atteggiamenti antisportivi ed è antipatico e montato.
Se mi capita lo fischio, ma non perchè sia nero...perchè è Balotelli e a mio avviso è italiano al 100%.
Secondo me Balotelli si nasconde proprio dietro il colore della sua pelle: ha spesso atteggiamenti antisportivi ed è antipatico e montato.
Se mi capita lo fischio, ma non perchè sia nero...perchè è Balotelli e a mio avviso è italiano al 100%.
Secondo me balotrelli non si nasconde proprio... Lui sa di essere barroso e se ne frega di chi lo insulta.
Sono gli altri, compagni di squadra, giornali, tv a creare il casino.
Diventa difficile combattere il razzismo quando non si è nenache in grado di riconoscere cosa è razzista e cosa no.
juninho85
30-11-2009, 14:52
Secondo me Balotelli si nasconde proprio dietro il colore della sua pelle: ha spesso atteggiamenti antisportivi ed è antipatico e montato.
Se mi capita lo fischio, ma non perchè sia nero...perchè è Balotelli e a mio avviso è italiano al 100%.
non è balotelli che si nasconde,è chi attorno a lui che l'ha danneggiato e continua a danneggiarlo,per non parlare della stampa che amplifica ogni qualsiasi minchiata che lo riguarda
juninho85
30-11-2009, 14:54
Secondo me balotrelli non si nasconde proprio... Lui sa di essere barroso e se ne frega di chi lo insulta.
Sono gli altri, compagni di squadra, giornali, tv a creare il casino.
Diventa difficile combattere il razzismo quando non si è nenache in grado di riconoscere cosa è razzista e cosa no.
non avrei potuto esprimermi meglio :ave:
conan_75
30-11-2009, 15:03
Bah, a me sta antipatico e lo sarebbe stato anche se fosse stato bianco, giallo, grigio alieno etc.
I suoi atteggiamenti antisportivi e altezzosi lo contraddistinguono, che poi la stampa ci mangi sopra è ovvio ;)
E' una antipatia che devo essere libero di dimostrare.
Se mi sta sulle balle il napoli lo fischio, come faccio ogni anno allo stadio :D
E' disapprovazione, non razzismo.
juninho85
30-11-2009, 15:08
Palermo-Cagliari è già iniziata. Zamparini è sicuro: "Con i rossoblù vinceremo"
Maurizio Zamparini, lo si sa, ama parlare spesso, a volte a ragion veduta, altre volte a sproposito. Stavolta, dopo la sconfitta rimediata a Verona dal suo Palermo contro il Chievo, il presidente rosanero non ha trovato niente di meglio che anticipare il risultato del prossimo incontro della sua squadra, rovinando così l'attesa dei suoi tifosi e sopratutto quella dei tifosi della squadra avversaria, il Cagliari. Allontanando l'ipotesi ritiro, l'ex numero uno di Emmezeta ha affermato: "Squadra in ritiro? Non serve nessun ritiro, questa squadra non era in una condizione atletica perfetta perchè ha giocato giovedì e certamente gli episodi non ci hanno premiato e hanno premiato a dismisura un Chievo che non meritava di vincere. Cavani e Kjaer sottotono? Lo sono un po' tutti, ci penserà Rossi, ho fiducia in lui. Riprenderemo il nostro cammino contro il Cagliari, vinceremo. Niente panico". Solo pochi giorni fa il presidente del Napoli pronosticava un secco 3-0 della sua squadra in quel di Parma. La partita è poi finita 1-1 con i ducali che hanno ottenuto un punto nonostante le tante assenze. Adesso è toccato a Zamparini improvvisarsi indovino. I giocatori del Cagliari prenderanno con il sorriso il pronostico del presidente "mangia allenatori", ma allo stesso tempo serberanno dentro il desiderio di poter smentire con il gioco e con il risultato la sua premunizione.
e così sia :fiufiu:
32 mila spettatori, 11 mesi per la realizzazione: Tumatis parla della Karalis Arena
Venerdì durante la trasmissione di RadioxCaso, Fuorigioco, il consigliere comunale di Cagliari Claudio Tumatis ha illustrato il percorso tortuoso che ha portato all'approvazione del progetto del nuovo stadio che sorgerà al posto del Sant'Elia.
Consigliere, lei è stato tra promotori della realizzazione del progetto del nuovo stadio.
"Sì esatto. Quando sono entrato in politica, io avevo un sogno da uomo di sport, da ex allenatore e direttore tecnico della Ferrini Cagliari. Visto che erano dieci anni che si parlava di un nuovo stadio, ho cercato di dare l’input a questo progetto. Ho contattato prima il sindaco Floris e poi ho proposto il tutto a Massimo Cellino che conosco sin da giovane. Inizialmente non era molto d’accordo ma poi ci siamo dati appuntamento dietro un tavolo insieme anche ad altri due assessori, Massimiliano Tavolacci della commissione urbanistica e Alessandro Serra. Avevamo tutti la stessa idea ed abbiamo coinvolto tutti i gruppi politici. Durante l’incontro con Cellino abbiamo trovato un accordo immediato. Noi gli abbiamo chiesto la disponibilità all’interno della struttura di un sito per i “grandi eventi”. A fine luglio del 2008 come maggioranza del consiglio comunale abbiamo approvato un ordine del giorno con mandato al sindaco di prendere accordi con il Cagliari Calcio per la realizzazione di un nuovo stadio, che potesse consentire al pubblico di godere lo spettacolo in maniera adeguata e sicura per le famiglie e che avesse i posti coperti sia nelle tribune che in distinti e nelle curve. Questo è stato pattuito con Cellino che ci ha chiesto la possibilità di avere la concessione per il tempo necessario per pagare il nuovo stadio. Ci sarebbero voluti 30 milioni di cui 10 pagati immediatamente e altri 20 attraverso un credito sportivo a tasso zero e rimborsato in 20 anni. Lui ha chiesto quindi la concessione per 20-25 anni. Il progetto era già pronto, disegnato da Jaime Manca di Villahermosa e da realizzare con un materiale koreano costituito da una lega di acciaio e cemento armato e da realizzare in 10-11 mesi con la possibilità di accogliere 32 mila spettatori, richiesti dal delegato della FIGC dottor Uva per poter avere la possibilità di accogliere qualche squadra di rango qualora si disputassero in Italia gli Europei del 2016. A Cellino verrà dato il diritto di superficie e lui stesso si occuperà di abbattere il vecchio stadio e di eliminare i detriti e lui ha concesso il diritto per i grandi eventi all’interno del nuovo impianto."
Ci può spiegare in cosa consiste l’atto notarile del 1961 che ha per lungo tempo bloccato il progetto del nuovo stadio?
"Come sempre in questi casi si va a pescare un po’ nel torbido, nel senso che si vanno a cercare cose insignificanti. Lo stadio Sant’Elia sorge in una zona di Cagliari che è individuata dal Puc di Cagliari per ospitare lo stadio della prima squadra di Cagliari. Nel 61 quel terreno fu affidato dalla regione al comune per realizzare quello stadio. Ed oggi stiamo rifacendo lo stadio della prima squadra di Cagliari. Il terreno non viene alienato ma viene concesso il diritto di superficie e tra 20-25 anni rientra nelle mani del Comune di Cagliari. "
C’è il rischio che per poter avere i fondi per la realizzazione, quindi i primi 10 milioni, Cellino decida di vendere qualche pezzo pregiato della squadra come Marchetti, Canini o Matri?
"Io conosco bene Cellino e vi assicuro che non è uno sprovveduto e sa perfettamente che se fa un investimento di questo tipo dovrà avere dei ritorni e non li può avere smembrando una squadra ma rinforzandola. Lui ha grande occhio, basti pensare che il giorno del primo incontro con il sindaco per lo stadio fu intervistato da Vittorio Sanna e disse di aver preso un portiere che sarebbe diventato non solo portiere del Cagliari ma avrebbe potuto fare grandi cose e stava parlando di Federico Marchetti. Ricordiamo anche che il Cagliari è una delle poche squadre con un bilancio paritario. Per una questione di crescita poi non mi pare giusto che il secondo portiere della Nazionale non possa avere un palcoscenico importante come quello della Champions League."
speriamo bene,stavolta pare proprio di essere alla stretta finale :)
juninho85
30-11-2009, 15:12
Bah, a me sta antipatico e lo sarebbe stato anche se fosse stato bianco, giallo, grigio alieno etc.
I suoi atteggiamenti antisportivi e altezzosi lo contraddistinguono, che poi la stampa ci mangi sopra è ovvio ;)
E' una antipatia che devo essere libero di dimostrare.
Se mi sta sulle balle il napoli lo fischio, come faccio ogni anno allo stadio :D
E' disapprovazione, non razzismo.
sicuramente,e mi trovi d'accordo in pieno(anche sul napoli :D)
conan_75
30-11-2009, 15:42
sicuramente,e mi trovi d'accordo in pieno(anche sul napoli :D)
Io sono già in preparazione psicofisica per la prossima casalinga, accumulo tutto il nervoso da lavoro etc.
...e comunque -13 :D
Io sono già in preparazione psicofisica per la prossima casalinga, accumulo tutto il nervoso da lavoro etc.
...e comunque -13 :D
ma ta è custu -13?
Balotelli è molto presuntuoso sicuramente, irritante, indisponente, ma è anche uno che non sorride mai, e per questo mi fa un pò pena...sembra incazzato con il mondo, avrà i suoi motivi.
juninho85
30-11-2009, 17:48
ma ta è custu -13?
Balotelli è molto presuntuoso sicuramente, irritante, indisponente, ma è anche uno che non sorride mai, e per questo mi fa un pò pena...sembra incazzato con il mondo, avrà i suoi motivi.
è milanista ma gioca nell'inter,ti basta?:asd:
conan_75
30-11-2009, 19:42
ma ta è custu -13?
Quanto manca alla partita più importante? :D
juninho85
30-11-2009, 21:22
http://www.youtube.com/watch?v=lNsKovrQDcg
juninho85
30-11-2009, 22:32
http://www.youtube.com/watch?v=lNsKovrQDcg
gol di nenè a 132Km/h....dopo il gol di weah contro la samp pensavo di averle viste tutte:eek:
juninho85
30-11-2009, 22:59
link (http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2009/11/30/1657794/cori-contro-balotelli-non-%C3%A8-il-solo-ieri-a-cagliari-hanno)
giusto per farvi un idea,leggete i commenti e valutate quanto CAZZONI possano essere i nostri i media,qualora ce ne fosse ulteriore bisogno di conferma
Solertes
01-12-2009, 00:04
link (http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2009/11/30/1657794/cori-contro-balotelli-non-%C3%A8-il-solo-ieri-a-cagliari-hanno)
giusto per farvi un idea,leggete i commenti e valutate quanto CAZZONI possano essere i nostri i media,qualora ce ne fosse ulteriore bisogno di conferma
E' solo una tecnica per fare risultare i cori dei pirla contro Balotelli - a cui è stata data una matrice razzistica - meno isolati e di conseguenza meno gravi....il fine non è capire il motivo dei cori contro il "taglialegna" Sissoko - (il ruolo del incontrista è spesso ingrato) che imho son dovuti alle scaramucce con Cossu - ma solo esclusivamente mediatico.
Io non credo che contro Balotelli ci siano motivi di stampo razzistico.....a meno che non esista la razza degli antipatici....e tantomeno con Sissoko, è utile passare per vittima perchè garantisce benevolenza da parte dell'opinione pubblica.
juninho85
01-12-2009, 07:50
Il Sardegna - Natale in Europa
È calciopanettone per i tifosi rossoblù che mai come ora avevano visto la possibilità di girare il loro “Natale in Europa o dintorni”. Produttore Massimo Cellino, sue le musiche, ovviamente. Rolling Stones e più chitarra elettrica c'è, meglio è. Poi, quel cast perfetto. Iniziando dal regista, Massimiliano Allegri, il meglio. E per ora De Laurentiis sta a guardare (il suo Napoli è a quota 20). Il Cagliari è settimo in classifica, 22 punti, due soli in meno dal quarto posto dei sogni che significherebbe Champions League: è l'incasso più inaspettato che si potesse immaginare. Palermo, Napoli e Udinese sono le ultime tre tappe per riempire i botteghini a Natale. Un anno fa a quest'ora novello e castagne si mangiavano col buon umore. Ma ora stiamo parlando di ben cinque punti in più rispetto alla quattordicesima giornata della scorsa stagione. E nelle ultime sei partite il Cagliari è riuscito a fare 15 punti, soltanto uno in meno rispetto a Inter e Milan. Insomma, dopo le prove iniziali, il Cagliari sta entrando in un'altra dimensione. È una squadra che per sia per gioco e uomini è da medioalta classifica. Ormai ha due nazionali (Marchetti, Biondini), tre che lo meriterebbero (Conti – Cossu - Agostini), uno dei giovani difensori migliori del campionato (Astori se rimane concentrato), il miglior straniero del campionato all'esordio (Nenè). Viene spontaneo chiedersi dove sarebbe ora questo Cagliari se avesse vinto anche contro Siena e Catania (contro il Cagliari hanno ottenuto l'unica loro vittoria in campionato) o in casa col Chievo. Ma a quel punto staremmo a parlare di un campionato perfetto. Per ora accontentiamoci di questo calciopanettone. Nessuno chiederà mai indietro i soldi del biglietto. Non si pareggia, si vince o si perde. E la nuova coppia di fine anno, dopo l'addio al legame Boldi-De Sica è ovviamente Matri-Nenè. Con loro, ultimamente lo spasso è comunque assicurato. La storia del brasiliano sembra un film. “El tigre de la Choupana” è diventata “El tigre del Sant'Elia”. Lui gioca come fosse un bambino arrabbiato. Sgambetta nervoso, vuole la palla, sgomita, è nato per fare gol. Così si ritrova ad avere la media-gol più alta di tutti gli attaccanti del campionato. Segna ogni 74 minuti. Matri, uno che la faccia da cinema ce l'ha, vuole giustamente il trono. Ne ha messi dentro 5 di fila e in tre mesi ne ha realizzati quanti in una sua intera stagione. Ma sarebbe riduttivo individuare in loro i protagonisti assoluti di questa scorpacciata di punti. Che dire di Pisano? Il salvataggio di domenica su Molinaro vale almeno quanto il gol di Nenè. E la trama del film datela pure a chi di trame se ne intende. Lazzari e Cossu, se non ci fossero loro vedremmo tutti secondi tempi con la Juve: resistere e resistere, poi magari ci scappa il contropiede. Mica male, ma troppo forte per i deboli di cuore. E poi non dimentichiamolo c'è una panchina che tutti vorrebbero: Canini, Parola, Barone e Dessena valgono i titolari. E c'è ancora qualche tesoro nascosto.
La Nuova Sardegna - A tanti punti dalla salvezza e a due soli dalla Champions
Settimi in classifica con 22 punti in 14 partite. Da capogiro, senza se e senza ma. Il Cagliari dei miracoli archivia il Milan di Pato e Dinho e affonda la Juve. Con una freddezza e uno spirito di sacrificio che non finisce di stupire.
“Da qui a Natale siamo tranquilli. Ora dobbiamo prendere qualche altro puntarello prima della fine del girone d’andata” minimizza Allegri.
I rossoblù sono a un punto dall’Europa League e a due dai preliminari di Champions. A pieno titolo, con gioco, solidità del gruppo e fantasia a partorire risultati boom.
Dopo il 3-2 di Torino, vittoria che mancava dai tempi di Riva, la Juve sconfitta al Sant’Elia (Berretta aveva “matato” i bianconeri dieci anni fa), è la prova che questa squadra sa osare con lucidità e senza correre troppi rischi.
Tra storia e strategia. Per capire l’importanza del successo e del raggiungimento della zona coppe, basta pensare a chi sta dietro. Oppure, ai tempi magici di Mazzone prima e Giorgi poi. Quella squadra, nel 1992/93 con in rosa Max Allegri, si piazzò sesta. E fu Uefa. Il primo successo di Cellino. Neanche con Zola e soci, Arrigoni in panca, si raggiunsero simili livelli. Ma fin dall’anno scorso, nonostante le prime cinque sconfitte di fila, si intuì un’aria interessante. Grazie anche ai capolavori dello scorso gennaio - in trasferta, tra l’altro, pari a San Siro con l’Inter, vittorie con Juve e Lazio - il Cagliari annusò l’ultima stagione di coppe europee chiamata Uefa. Ma per una serie di ragioni, non ultima la scarsa propensione ad affrontare un duro “viaggio europeo” (rosa, ingaggi, stadio, programmazione...), il patron diede una frenata.
Cauto ottimismo. Salvezza, prima di tutto. La parola d’ordine del club di Cellino è questa. Lo dicono in sequenza Allegri, il patron, i giocatori. E guai a chi esagera nel volare alto.
“Per stare in serie A ci mancano ancora 18 punti” è il commento univoco in casa rossoblù. Però, i numeri e le performance di Nené e compagni fanno sognare i tifosi. Il Cagliari ha totalizzato 5 punti in più dell’anno scorso. Solo Samp e Chievo hanno fatto meglio. Con 21 gol fatti e 16 subiti, quinto attacco e settima difesa, si può cominciare a sostenere che le partenze di Acquafresca, Bianco e Fini stiano pesando meno di quel che si potesse prevedere in avvio.
Dall’eskimo al gessato. Marchetti e Biondini in nazionale, l’exploit di Nené (6 reti, come Matri), la continuità di Lazzari, Cossu e Agostini, la solidità di Conti, Lopez e Dessena, la fantasia di Cossu e Jeda, le ventate generazionali di Pisano e Astori, un gruppo di 23 che risponde al meglio, sono i tasselli del team Allegri. Che con la Juve ha spiazzato tutti: il Cagliari freak e spregiudicato ha lasciato eskimo e jeans a casa per indossare i panni della logica e della calma nel ribattere colpo su colpo alla fisicità e alla tecnica della Juve.
La Nuova Sardegna - La settima meraviglia? Il Cagliari
Il Cagliari gioca bene, vince e vola in classifica. Non è un caso, però, non è l’esito delle bizarrie che un pallone, pur sempre tondo, può realizzare. Questa squadra comincia a far fruttare un progetto e un lavoro che va avanti dall’estate del 2008. Subito merito a Cellino di aver tenuto un allenatore per due campionati consecutivi. Non succedeva da dieci anni.
E di aver operato sul mercato come i più navigati volponi del calcio italiano. Al resto ci ha pensato Allegri. Tecnico esordiente in A, lo scorso anno, e subito entrato nel novero dei possibili futuri allenatori di Milan e Juventus.
Un anno fa Cellino resistette alla tentazione di cacciare l’allenatore dopo le prime cinque partite, in cui il Cagliari venne sempre sconfitto. Forse è stato quello l’inizio della favola bella che oggi fa sognare la Sardegna, a 40 anni giusti dallo scudetto di Riva. Il tecnico livornese ha potuto lavorare con serenità al progetto e dopo la salvezza conquistata senza soffrire, provare a migliorare gioco e organico. Rispetto a un anno fa questo Cagliari sembra enormemente più forte. E pensare che le partenze di Fini e Acquafresca sembravano il preludio a una stagione di sofferenze. Invece le cose sono nettamente migliorate. Frutto della crescita di alcuni giovani, del miglioramento dei meccanismi di gioco, e della fiducia che gasa l’intero ambiente.
Ma un discorso a parte meritano i due attaccanti che hanno firmato l’esaltante vittoria di domenica: Nenè e Matri. La staffetta del gol, ci si è affrettati a definire la coppia. I due bomber hanno dato efficacia al gioco: 12 gol in due nelle prime 14 giornate non sono roba da poco. Matri, per esempio, un anno fa di questi tempi non aveva ancora segnato. Nenè invece sgambettava nel campionato portoghese. Quando l’omonimo di Claudio Olinto De Carvalho fu acquistato da Cellino, in molti storsero il naso. Chissà se sarà capace di integrarsi nel campionato italiano? Il tutto mentre veniva confermato l’oggetto misterioso o il pacco, come preferite, Larrivey, e lasciato partire Acquafresca, attaccante di razza e molto prolifico in maglia rossoblù. I dati stanno dando ragione alla scelta di Cellino e Allegri. Nenè e Matri segnano a raffica, il Cagliari vola. E l’Europa è davvero dietro l’angolo.
Vittorio Sanna su nenè:
http://www.youtube.com/watch?v=uIHbiUXDGLo&feature=player_embedded
Un commento più intelligente di quello di sanna:
http://www.youtube.com/v/DP8-e0xo-EA&feature=related
Cronaca di coco:
http://www.youtube.com/v/jNsQntaa8Vc&feature=related
Ta peccau per quelli che hanno ascoltato la radio e si sono sentiti dire: Pareggio della Juve! E l'esultanza è morta due secondi dopo.
La 7 gold
http://www.youtube.com/v/55EfoYION4w&feature=related
Uauauauauauauauauauaua!
Vittorio Sanna su nenè:
http://www.youtube.com/watch?v=uIHbiUXDGLo&feature=player_embedded
Un commento più intelligente di quello di sanna:
http://www.youtube.com/v/DP8-e0xo-EA&feature=related
Cronaca di coco:
http://www.youtube.com/v/jNsQntaa8Vc&feature=related
Ta peccau per quelli che hanno ascoltato la radio e si sono sentiti dire: Pareggio della Juve! E l'esultanza è morta due secondi dopo.
La 7 gold
http://www.youtube.com/v/55EfoYION4w&feature=related
Uauauauauauauauauauaua!
LoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooL troppo forti... XD
http://www.tuttomercatoweb.com/cagliari/?action=read&idnotizia=3657
MA ammazzati!
E' stato pure definito intenditore di calcio... 8 esoneri dal 2002 al palermo. capisse qualcosa di calcio avrebbe scelto un allenatore buono a giugno invece di cambiarlo a metà stagione ogni volta...
http://www.tuttomercatoweb.com/cagliari/?action=read&idnotizia=3657
MA ammazzati!
E' stato pure definito intenditore di calcio... 8 esoneri dal 2002 al palermo. capisse qualcosa di calcio avrebbe scelto un allenatore buono a giugno invece di cambiarlo a metà stagione ogni volta...
Omg....................................... Stavolta ha superato il limite sto *******... Andrebbe deferito.
Vuol dire che godrò ancora di più rifilandogli 3 pappine :D
Solertes
01-12-2009, 21:14
Omg....................................... Stavolta ha superato il limite sto *******... Andrebbe deferito.
Vuol dire che godrò ancora di più rifilandogli 3 pappine :D
E per cosa? Perchè fà il gufo e l'indovino fallito? A peraulas maccas origras surdas....per me può anche dire che la terra è un tetraedro :asd:
juninho85
01-12-2009, 21:52
i nostri son già carichi per i 5 ceffoni che c'hanno dato l'anno scorso,state tranquillo che non ci sarà bisogno di ascoltare quel buffone :D
juninho85
01-12-2009, 22:28
Zamparini: "Squalifica Miccoli? Cornuti e mazziati!"
"Cornuti e mazziati…questa è la definizione giusta. Ci hanno preso a botte tutta la partita e ci ritroviamo con due squalificati". Non usa mezzi termini il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ai microfoni di Mediterraneonline.it per commentare la squalifica di due giornate inflitta a Fabrizio Miccoli dal Giudice sportivo a seguito della partita giocata dai rosanero contro il Chievo al Bentegodi.
Contro il Cagliari vi mancheranno due leader, Liverani e appunto Miccoli…
"Pazienza, è un periodo no in tutti i sensi, anche da parte degli arbitraggi che hanno permesso che il Chievo ci aggredisse tutta la partita e anziché essere ammoniti o espulsi loro, lo siamo stati noi. Per Miccoli il mio direttore sportivo farà ricorso. Ma contro il Cagliari vinceremo lo stesso".
Si è detto che Miccoli per adesso forse è un po' nervoso…
"Lui ha fatto una protesta a fine partita per quello che gli avevano combinato, non ha detto nulla di male. Nervosa è questa giustizia sportiva che vuole dare degli esempi ma fa una brutta figura".
vedi che devi stare ZITTO?!:rotfl:
Suazo: "Palermo, attento al mio Cagliari"
"A Cagliari sono maturato e mi sono formato come calciatore. Ho ancora degli amici che giocano lì, è stato fantastico. Per me Cagliari sarà sempre nel cuore, è stata un'esperienza bellissima". La ricorda così David Suazo in esclusiva ai microfoni di Mediterraneonline.it la sua esperienza al Cagliari.
Con l'attaccante dell'Inter Mediterraneonline.it ha parlato della partita in programma per la quindicesima giornata tra il 'suo' Cagliari e il Palermo di Delio Rossi che è chiamato a vincere per riscattarsi dal periodo negativo: "Credo che il Cagliari giocherà come nelle ultime partite – dice Suazo - quindi penso che andrà a Palermo per fare la sua partita. Speriamo per il Cagliari che faccia una bella gara.Il Palermo sta facendo un campionato di transizione per adesso anche perchè ha cambiato allenatore, dovrà rimettersi in carreggiata visto che da poco non c'è più Walter e vuol dire che c'era qualche difficoltà. Sarà una partita importante anche per il Palermo. Tiferò Cagliari ma voglio essere scaramantico e quindi – sorride – dico 'vinca il migliore'". Palermo da Europa? "Non ho seguito molto il Palermo - continua Suazo – ma con il nuovo allenatore mi auguro che i rosanero si ambientino e si rimettano in carreggiata per i loro obiettivi".
Nelle scorse sessioni di mercato Suazo è stato accostato anche al Palermo di Maurizio Zamparini, su questo argomento l'attaccante nerazzurro preferisce mantenere un atteggiamento diplomatico: "Adesso sono all'Inter – dice a Mediterraneonline.it -, non ricordo, però sicuramente fa piacere che si parli di me". E quando a Suazo gli si chiede se vorrebbe giocare di più magari in prestito da qualche altra parte, saggiamente evita l'argomento con un sorriso: "Lasciamo stare".
:ave:
juninho85
01-12-2009, 22:34
Matri: "Nenè o Acquafresca? L'importante che giochi io"
Alessandro Matri, insieme a Daniele Conti, si è presentato questa sera di fronte ad un gruppo di giornalisti particolari, ovvero tanti giovani tifosi giunti alla presentazione delle nuove scarpette di una nota marca, appositamente per porre delle domande ai loro idoli. Non poteva mancare la curiosità sull'esultanza dopo i suoi gol: "E' un gesto che abbiamo deciso un pò di tempo fa con Andrea Lazzari". E subito la domanda che tutti si aspettano: "Com'è segnare a Gigi Buffon?" . Il ragazzo non si scompone e con il sorriso sulle labbra da cui sprigiona soddisfazione risponde: "Segnare a Buffon è di certo una soddisfazione in più a livello personale. Poi ovviamente ogni gol segnato è bellissimo,ma questo ha un sapore sicuramente particolare". Senza contare che prima di beffare Buffon ha saltato un certo Fabio Cannavaro: "Quando sei lì non pensi a chi hai di fronte e cerchi solo di saltarlo. Se poi il dribbling ti riesce e magari riesci anche a segnare, poi ci pensi il doppio." Poi un salto nel passato, agli esordi: "Ho esordito al Prato, mentre il mio primo gol in serie A è arrivato contro il Napoli. Sarà un ricordo che porterò sempre con me." Le domande si fanno incalzanti ed arrivano alla sconfitta con il Milan, gara ancor più importante se vissuta da un ex: "Quando si perde dispiace sempre, ancor di più quando giochi bene come domenica scorsa." Proprio nella gara con il Milan l'altro marcatore è stato Nenè. A questo punto la domanda dal pubblico sorge spontanea ed un piccolo tifoso chiede chi preferisce Matri come spalla dopo aver giocato anche con Acquafresca. La sua risposta è un inno alla diplomazia: "Nenè o Acquafresca? L'importante è che giochi io. Poi sono due attaccanti molto simili, quindi mi sono trovato bene con entrambi." Ed infine una battuta dedicata a Marcello Lippi: "Arrivare alla Nazionale è il sogno di ogni giocatore. Io sto lavorando sodo, poi vedremo".
Conti: "A Cagliari sto bene. C'è la voglia di fare sempre meglio"
Questa volta ha dovuto rispondere non ad occhialuti giornalisti muniti di penna e blocchetto, ma a curiosi e smaliziati ragazzini festanti. Daniele Conti, intervenuto assieme a Matri alla presentazione di un nuovo paio di scarpini opera di un'azienda molto nota, grazie ai quali il più giovane compagno “da quando li indossa fa tanti gol”, non si è risparmiato e ha saziato la sete di risposte del caldo quanto piccolo pubblico.
Chiaramente assai inflazionata la questione Juventus, battuta al Sant'Elia dopo undici lunghissimi anni. “È sempre difficile battere la Juve, così come pareggiarvi; la nostra umiltà però ci ha permesso di cogliere il successo”.
Il centrocampista romano, oramai punto fermo dei rossoblù, al suo undicesimo anno in Sardegna, giura fedeltà al Cagliari e a Cagliari:”Si sta benissimo. Non è facile trovare un ambiente dove si lavora così bene: c'è sempre il sole e poi questa gente fantastica ci trasmette tanto calore”. Prosegue Conti: “Sono soddisfatto di essere vice-capitano; c'è la voglia di fare sempre meglio perché sono di più le responsabilità” A chi gli chiede se è meglio segnare o far segnare, da autentico uomo-squadra, il trentenne figlio d'arte risponde così: “L'importante è la vittoria. Poi se si fa gol e si vince meglio ancora”.
Tra le domande più singolari c'è chi chiede il perché di tanti falli: “È un mio difetto, certo; ma giocando in quella posizione fare qualche fallo serve”. E ancora, la curiosità è sapere cosa si tifa a casa Conti durante Roma-Cagliari: “Mamma tifa Cagliari, papà no”.
Simone Pepe: "Cagliari in salute ma vincerà il Palermo"
Simone Pepe, ex Palermo e Cagliari, ed attualmente in forza all'Udinese parla ai microfoni di Mediterraneonline.it raccontando la sua esperienza in rossoblù: "A Cagliari ho vissuto un'esperienza importante che mi ha dato tanto. l gol a Cagliari contro il Palermo, è un ricordo importante perchè è stato il mio primo gol in serie A". Il centrocampista della Nazionale poi si sbilancia con un pronostico: ""Il Cagliari è una squadra in salute, gioca bene a calcio. Sta dimostrando il suo valore. Mi aspetto una partita bella e spettacolare con due squadre che giocano a calcio e tanti giocatori che giocano bene. Verrà fuori una grande partita e spero vinca il migliore. Sono convinto che vincerà il Palermo. Dico 2-1. E' il mio pensiero, però di calcio non capisco molto, poca roba. Preferisco giocarlo".
e cc'hai raggione :O
juninho85
01-12-2009, 22:40
ah,c'hanno rifiliato 10000€ di multa per cori razzisti:sofico:
juninho85
01-12-2009, 22:48
Nenè al Corriere dello Sport: "Continuare così, la nostra sfida"
Anderson Miguel Da Silva non è Olindo de Carvalho. Ma tutti e due in arte fanno Nenè. Olindo ha vinto uno scudetto a Cagliari, Anderson Miguel sta stupendo tutti tranne se stesso. Anzi, lo guardi negli occhi e scopri che il suo sorriso disarmante nasce dal fatto che è stupito di stupire. Sei gol finora, per lui è tutto normale. In estate lo presentò al presidente Cellino Davide Lippi. Una operazione chiusa in una settimana. «Cellino è stato più svelto degli altri, ha avuto fiducia - spiega Lippi junior - per Nenè avevo parlato anche in Grecia e in Turchia». Numeri da attaccante di razza per il secondo Nenè di Cagliari, che si stropiccia gli occhi. Ha battuto la Juve, è a due punti dalla zona Champions, ha visto un gol straordinario, quello del suo nuovo brasiliano, al Signore dei Portieri, Gigi Buffon. Nenè si racconta in un giorno di pioggia, prima nella pancia del Sant’Elia, davanti al suo armadietto nello spogliatoio, poi a Marina Corta, dove comincia la spiaggia del Poetto, con la Sella del Diavolo, l’altra icona paesaggistica cagliaritana, che domina il mare. « Si chiama Nenè, è nato il 28 luglio, lo stesso giorno del presidente, Cellino non poteva non prenderlo... », scherza Davide Lippi. E Cagliari ride, felice di sognare.
Nenè, ha rivisto il gol in tv?
« Sì, domenica sera, diverse volte, tra le varie trasmissioni televisive »
Continua a pensare che sia impor*tante come ogni gol che ha fatto nel*la sua carriera o rivedendolo ha sco*perto che ha qualcosa di più?
« E’ un bellissimo gol, però io ne ho fatti altri in carriera così » .
Questo però lo ha segnato al portie*re campione del mondo. Almeno per questo particolare è unico. O no?
( sorride, si illumina) « Sì, è vero, que*sto particolare lo rende speciale. Pos*so metterlo tra i più belli e importan*ti » .
Che botta! Buffon non se l’aspetta*va. Come l’ha colpita?
( si tocca il piede per far vedere il punto preciso) « Di esterno collo, con un po’ di effetto. D’altra parte lui era un po’ distratto e io ne ho approfitta*to per non pensare ed essere più rapi*do possibile. E’ andata bene. Ma non è mica la prima volta... » .
Era già successo?
( sorride e gli capiterà spesso anco*ra durante questa chiacchierata: Ne*nè è un ragazzo solare) « Ci provo sempre in allenamento e ogni tanto mi riesce. I miei compagni lo sanno » .
Senza rancore: ma lei lo sa che se lo fa qualche suo connazionale, tipo Pa*to, Ronaldinho o Kakà, questo gol fa il giro del mondo; lo segna Nenè e di*venta bellissimo ma dura lo spazio di una sera. Giusto così, sono le leggi e le gerarchie del calcio?
« Ma sì, non importa. Lo so che è co*sì, è vero che è così. Però sono felice del mio gol e non invidio nessuno » .
Perché Cagliari?
« E’ andata molto semplicemente co*sì. E’ arrivata la proposta della socie*tà, sono andato su internet con mia moglie Marisa e mio figlio Gustavo a vedere Cagliari: ho visto le foto, il ma*re bellissimo, ho letto che era un po*sto tranquillo, senza violenza. Quello che cercavo per salire un altro gradi*no della mia carriera, arrivare in un grande paese di calcio e sapere che la mia famiglia poteva seguirmi stando tranquilla. Ho scelto Cagliari per que*sto » .
Calcisticamente cosa sapeva di Ca*gliari?
« Non moltissimo, ma quando sono arrivato ho conosciuto i compagni, il tecnico, e ho capito che era un posto dove si poteva far bene » .
Lei ha cominciato con Diego?
« Cominciato con Diego è una paro*la grossa. Io ero nella Primavera del Santos e lui era già in prima squadra, pur essendo più piccolo. Però non ci siamo mai parlati o conosciuti » .
La sua vera carriera è cominciata nel Cruzeiro.
« Sì, lì ho giocato e fatto gol. E da lì sono arrivato al Madeira » .
Dove ha fatto 20 gol e ha portati la squadra portoghese in Europa Lea*gue.
« In tutto 26 gol, compresa la coppa nazionale. Sì, è stato un bel traguardo quello dell’Europa » .
Non è che le sta venendo la stessa idea anche qui a Cagliari?
« Mi dicono che il primo obiettivo è la salvezza. E a me sta bene. Però poi vediamo. Sicuramente ora siamo in una posizione di classifica che qual*che voglia in più la fa venire. E per me, continuando così, è giusto pensar*ci » .
Non ha giocato molto finora. Però ha già segnato sei reti, ha fatto la pri*ma doppietta in A e ha una media gol di uno ogni ottanta minuti circa. Sta bruciando le tappe.
« Io sono contento, però non mi me*raviglio di questo. So quello che pos*so dare, so quello che ho già fatto in Portogallo e sono qui per ripetermi » .
Quanti gol ha programmato per questa stagione?
« Io credo che come primo anno in Italia andrebbero bene anche 12 gol » .
Ne ha già fatti sei... deve frenare!
« Ma l’obiettivo è quello, se ne ver*ranno di più tanto meglio. Sarebbe un bel biglietto da visita » .
Sa che Cagliari è stato il trampolino di lancio per molti suoi colleghi? Sia per andare in club più importanti, sia per la nazionale. Pensi a Marchetti e Biondini. Da dove cominciamo?
« La Seleçao per me puo essere un sogno ma nulla di più. Se penso a chi ho davanti, da Kakà a Luis Fabiano, a Pato, Nilmar... Però è un bel sogno con cui andare in campo per essere stimolato a fare sempre meglio. Un grande club di serie A? Quello maga*ri verrà, non nascondo che in futuro mi piacerebbe. Ora non ci penso ma se arriverà vorrà dire che io e il Ca*gliari avremo fatto bene. Ora conta la gratitudine per il presidente Cellino e questa società, che mi hanno fatto ar*rivare in Italia » .
A chi somiglia Nenè?
« Non saprei, credo a nessuno, ho le mie caratteristiche e non mi vengono in mente attaccanti simili a cui acco*starmi. E nemmeno mi interessa » .
Però sa che qui c’è stato un Nenè che ha vinto lo scudetto?
« Lo so, il primo giorno che sono ar*rivato me lo hanno detto in tanti. So che vive ancora qui e che ha fatto mol*to bene con la maglia del Cagliari » .
Saprà anche che c’è stato un attac*cante su tutti nel Cagliari. Vive anche lui qui, è una leggenda vivente...
( non ti fa finire la frase...) « Gigi Ri*va. Erano i miei primi giorni a Caglia*ri e l’ho conosciuto, siamo andati a prendere un caffè insieme, abbiamo chiacchierato parecchio. E’ stato una autentica stella, a me sembra anche una gran brava persona, con cari*sma» .
Nenè è un attaccante atipico. Ha po*tenza, fa gol di testa e di piede, ma sa*le anche molto ad aiutare la squadra e fa una gran mole di lavoro, di movi*mento. Una cosa imparata con Allegri o una caratteristica personale?
« Sono sempre stato così, giocavo in questo modo già in Portogallo, mi pia*ce interpretare così il ruolo » .
Tifa Cruzeiro?
« No, tifo Palmeiras » .
Si è mangiato la dote nelle ultime partite per provare a vincere il Bra*sileirao...
« Incredibile, lo so bene. Nelle ulti*me quattro partite ha buttato via tut*to. Ora se non farà qualcosa il Fla*mengo, anche quest’anno il campio*nato andrà al San Paolo » .
Chi è il calciatore che adora per quello che ha saputo dimostrare?
«Uno solo, il Fenomeno. Ronaldo è il mio idolo, ora la sua carriera è alla fi*ne ma è ancora Fenomeno e lo sarà fin quando non smetterà di giocare » .
Chi è il calciatore che ammira per quello che potrà dare?
« Pato. Giocatore veloce, tecnico, lui è uno che può diventare una stella » .
E in Italia? C’è un attaccante italia*no che le piace più di altri?
« A me piace Gilardino. Dopo quello che gli ho visto fare con l’Inter mi pia*ce ancora di più. Ha fatto una cosa straordinaria, non meritava che il pa*lo lo fermasse, meritava di far gol » .
Domenica tutti aspettavano Amau*ri e Diego. E invece i brasiliani vinci*tori sono stati Jeda e Nenè. Il calcio non è mai una scienza esatta, vero?
«Verissimo, però anche Amauri è un grande calciatore. Lasciate stare la partita di domenica, può succedere » .
Lei è un Atleta di Cristo. Come Le*grottaglie.
«Sì, ho conosciuto questo fratello do*menica, ci siamo incontrati, abbiamo parlato di un pastore della nostra chiesa qui a Cagliari che anche lui co*nosce » .
Un Atleta di Cristo che esulta facen*do il pistolero...
« Dipende, quella della pistole è una esultanza nata in Portogallo e ogni tanto la ripeto. Ma esulto anche indi*cando Dio con le dita al Cielo » .
All’inizio ci ha detto che ha scelto Cagliari anche per l’ambiente natu*rale, per questo mare straordinario. Le piace il mare?
«Molto. E qui è bello perché puoi an*dare in spiaggia a rilassarti appena hai tempo. Da casa mia in Brasile do*vevo fare un’ora e mezza con la mac*china » .
Quanto è importante la famiglia per lei?
« Tanto, prima mia moglie Marisa e mio figlio Gustavo erano in Brasile, c’era il problema del permesso di sog*giorno. Ora sono arrivati e non mi la*sciano più. Con loro accanto sono più sereno » .
Chi sono i suoi amici nel Cagliari?
« Tutti, però parlo molto con Danie*le Conti e Ago ( Agostini, n, d, i,) » .
Allora lo slogan è “ Europa si può“?
«Io ripeto che è giusto pensare a sal*varsi ma che è anche giusto non limi*tare le ambizioni. Andiamo avanti giorno dopo giorno. I punti di adesso ci dicono che si può. Dovremo essere bravi a continuare così. E’ questa la sfida » .
E per cosa? Perchè fà il gufo e l'indovino fallito? A peraulas maccas origras surdas....per me può anche dire che la terra è un tetraedro :asd:
Ma si hai ragione, solo che quando ho letto quel commento mi ha dato parecchio fastidio, per quello ho commentato così. :)
Nenè al Corriere dello Sport: "Continuare così, la nostra sfida"
Anderson Miguel Da Silva non è Olindo de Carvalho. Ma tutti e due in arte fanno Nenè. Olindo ha vinto uno scudetto a Cagliari, Anderson Miguel sta stupendo tutti tranne se stesso. Anzi, lo guardi negli occhi e scopri che il suo sorriso disarmante nasce dal fatto che è stupito di stupire. Sei gol finora, per lui è tutto normale. In estate lo presentò al presidente Cellino Davide Lippi. Una operazione chiusa in una settimana. «Cellino è stato più svelto degli altri, ha avuto fiducia - spiega Lippi junior - per Nenè avevo parlato anche in Grecia e in Turchia». Numeri da attaccante di razza per il secondo Nenè di Cagliari, che si stropiccia gli occhi. Ha battuto la Juve, è a due punti dalla zona Champions, ha visto un gol straordinario, quello del suo nuovo brasiliano, al Signore dei Portieri, Gigi Buffon. Nenè si racconta in un giorno di pioggia, prima nella pancia del Sant’Elia, davanti al suo armadietto nello spogliatoio, poi a Marina Corta, dove comincia la spiaggia del Poetto, con la Sella del Diavolo, l’altra icona paesaggistica cagliaritana, che domina il mare. « Si chiama Nenè, è nato il 28 luglio, lo stesso giorno del presidente, Cellino non poteva non prenderlo... », scherza Davide Lippi. E Cagliari ride, felice di sognare.
Nenè, ha rivisto il gol in tv?
« Sì, domenica sera, diverse volte, tra le varie trasmissioni televisive »
Continua a pensare che sia impor*tante come ogni gol che ha fatto nel*la sua carriera o rivedendolo ha sco*perto che ha qualcosa di più?
« E’ un bellissimo gol, però io ne ho fatti altri in carriera così » .
Questo però lo ha segnato al portie*re campione del mondo. Almeno per questo particolare è unico. O no?
( sorride, si illumina) « Sì, è vero, que*sto particolare lo rende speciale. Pos*so metterlo tra i più belli e importan*ti » .
Che botta! Buffon non se l’aspetta*va. Come l’ha colpita?
( si tocca il piede per far vedere il punto preciso) « Di esterno collo, con un po’ di effetto. D’altra parte lui era un po’ distratto e io ne ho approfitta*to per non pensare ed essere più rapi*do possibile. E’ andata bene. Ma non è mica la prima volta... » .
Era già successo?
( sorride e gli capiterà spesso anco*ra durante questa chiacchierata: Ne*nè è un ragazzo solare) « Ci provo sempre in allenamento e ogni tanto mi riesce. I miei compagni lo sanno » .
Senza rancore: ma lei lo sa che se lo fa qualche suo connazionale, tipo Pa*to, Ronaldinho o Kakà, questo gol fa il giro del mondo; lo segna Nenè e di*venta bellissimo ma dura lo spazio di una sera. Giusto così, sono le leggi e le gerarchie del calcio?
« Ma sì, non importa. Lo so che è co*sì, è vero che è così. Però sono felice del mio gol e non invidio nessuno » .
Perché Cagliari?
« E’ andata molto semplicemente co*sì. E’ arrivata la proposta della socie*tà, sono andato su internet con mia moglie Marisa e mio figlio Gustavo a vedere Cagliari: ho visto le foto, il ma*re bellissimo, ho letto che era un po*sto tranquillo, senza violenza. Quello che cercavo per salire un altro gradi*no della mia carriera, arrivare in un grande paese di calcio e sapere che la mia famiglia poteva seguirmi stando tranquilla. Ho scelto Cagliari per que*sto » .
Calcisticamente cosa sapeva di Ca*gliari?
« Non moltissimo, ma quando sono arrivato ho conosciuto i compagni, il tecnico, e ho capito che era un posto dove si poteva far bene » .
Lei ha cominciato con Diego?
« Cominciato con Diego è una paro*la grossa. Io ero nella Primavera del Santos e lui era già in prima squadra, pur essendo più piccolo. Però non ci siamo mai parlati o conosciuti » .
La sua vera carriera è cominciata nel Cruzeiro.
« Sì, lì ho giocato e fatto gol. E da lì sono arrivato al Madeira » .
Dove ha fatto 20 gol e ha portati la squadra portoghese in Europa Lea*gue.
« In tutto 26 gol, compresa la coppa nazionale. Sì, è stato un bel traguardo quello dell’Europa » .
Non è che le sta venendo la stessa idea anche qui a Cagliari?
« Mi dicono che il primo obiettivo è la salvezza. E a me sta bene. Però poi vediamo. Sicuramente ora siamo in una posizione di classifica che qual*che voglia in più la fa venire. E per me, continuando così, è giusto pensar*ci » .
Non ha giocato molto finora. Però ha già segnato sei reti, ha fatto la pri*ma doppietta in A e ha una media gol di uno ogni ottanta minuti circa. Sta bruciando le tappe.
« Io sono contento, però non mi me*raviglio di questo. So quello che pos*so dare, so quello che ho già fatto in Portogallo e sono qui per ripetermi » .
Quanti gol ha programmato per questa stagione?
« Io credo che come primo anno in Italia andrebbero bene anche 12 gol » .
Ne ha già fatti sei... deve frenare!
« Ma l’obiettivo è quello, se ne ver*ranno di più tanto meglio. Sarebbe un bel biglietto da visita » .
Sa che Cagliari è stato il trampolino di lancio per molti suoi colleghi? Sia per andare in club più importanti, sia per la nazionale. Pensi a Marchetti e Biondini. Da dove cominciamo?
« La Seleçao per me puo essere un sogno ma nulla di più. Se penso a chi ho davanti, da Kakà a Luis Fabiano, a Pato, Nilmar... Però è un bel sogno con cui andare in campo per essere stimolato a fare sempre meglio. Un grande club di serie A? Quello maga*ri verrà, non nascondo che in futuro mi piacerebbe. Ora non ci penso ma se arriverà vorrà dire che io e il Ca*gliari avremo fatto bene. Ora conta la gratitudine per il presidente Cellino e questa società, che mi hanno fatto ar*rivare in Italia » .
A chi somiglia Nenè?
« Non saprei, credo a nessuno, ho le mie caratteristiche e non mi vengono in mente attaccanti simili a cui acco*starmi. E nemmeno mi interessa » .
Però sa che qui c’è stato un Nenè che ha vinto lo scudetto?
« Lo so, il primo giorno che sono ar*rivato me lo hanno detto in tanti. So che vive ancora qui e che ha fatto mol*to bene con la maglia del Cagliari » .
Saprà anche che c’è stato un attac*cante su tutti nel Cagliari. Vive anche lui qui, è una leggenda vivente...
( non ti fa finire la frase...) « Gigi Ri*va. Erano i miei primi giorni a Caglia*ri e l’ho conosciuto, siamo andati a prendere un caffè insieme, abbiamo chiacchierato parecchio. E’ stato una autentica stella, a me sembra anche una gran brava persona, con cari*sma» .
Nenè è un attaccante atipico. Ha po*tenza, fa gol di testa e di piede, ma sa*le anche molto ad aiutare la squadra e fa una gran mole di lavoro, di movi*mento. Una cosa imparata con Allegri o una caratteristica personale?
« Sono sempre stato così, giocavo in questo modo già in Portogallo, mi pia*ce interpretare così il ruolo » .
Tifa Cruzeiro?
« No, tifo Palmeiras » .
Si è mangiato la dote nelle ultime partite per provare a vincere il Bra*sileirao...
« Incredibile, lo so bene. Nelle ulti*me quattro partite ha buttato via tut*to. Ora se non farà qualcosa il Fla*mengo, anche quest’anno il campio*nato andrà al San Paolo » .
Chi è il calciatore che adora per quello che ha saputo dimostrare?
«Uno solo, il Fenomeno. Ronaldo è il mio idolo, ora la sua carriera è alla fi*ne ma è ancora Fenomeno e lo sarà fin quando non smetterà di giocare » .
Chi è il calciatore che ammira per quello che potrà dare?
« Pato. Giocatore veloce, tecnico, lui è uno che può diventare una stella » .
E in Italia? C’è un attaccante italia*no che le piace più di altri?
« A me piace Gilardino. Dopo quello che gli ho visto fare con l’Inter mi pia*ce ancora di più. Ha fatto una cosa straordinaria, non meritava che il pa*lo lo fermasse, meritava di far gol » .
Domenica tutti aspettavano Amau*ri e Diego. E invece i brasiliani vinci*tori sono stati Jeda e Nenè. Il calcio non è mai una scienza esatta, vero?
«Verissimo, però anche Amauri è un grande calciatore. Lasciate stare la partita di domenica, può succedere » .
Lei è un Atleta di Cristo. Come Le*grottaglie.
«Sì, ho conosciuto questo fratello do*menica, ci siamo incontrati, abbiamo parlato di un pastore della nostra chiesa qui a Cagliari che anche lui co*nosce » .
Un Atleta di Cristo che esulta facen*do il pistolero...
« Dipende, quella della pistole è una esultanza nata in Portogallo e ogni tanto la ripeto. Ma esulto anche indi*cando Dio con le dita al Cielo » .
All’inizio ci ha detto che ha scelto Cagliari anche per l’ambiente natu*rale, per questo mare straordinario. Le piace il mare?
«Molto. E qui è bello perché puoi an*dare in spiaggia a rilassarti appena hai tempo. Da casa mia in Brasile do*vevo fare un’ora e mezza con la mac*china » .
Quanto è importante la famiglia per lei?
« Tanto, prima mia moglie Marisa e mio figlio Gustavo erano in Brasile, c’era il problema del permesso di sog*giorno. Ora sono arrivati e non mi la*sciano più. Con loro accanto sono più sereno » .
Chi sono i suoi amici nel Cagliari?
« Tutti, però parlo molto con Danie*le Conti e Ago ( Agostini, n, d, i,) » .
Allora lo slogan è “ Europa si può“?
«Io ripeto che è giusto pensare a sal*varsi ma che è anche giusto non limi*tare le ambizioni. Andiamo avanti giorno dopo giorno. I punti di adesso ci dicono che si può. Dovremo essere bravi a continuare così. E’ questa la sfida » .
Grande Nenè, sto giocatore già mi piaceva quando è arrivato ma ora mi piace ancora di più!
juninho85
02-12-2009, 07:51
Unione Sarda - Cagliari, 40 punti per sognare
Giusto per intendersi: «Non ci nascondiamo dietro la salvezza. Mancano, però, diciotto punti ancora, non sono tanti ma nemmeno pochi. Dipende da quando li conquisteremo. Solo allora, eventualmente, potremo fare altri discorsi».
Non soffre di vertigini, Max Allegri, ma certo non si fa trascinare dall'euforia ora che la sua vetrina (così giovane, così ricca) è stata ulteriormente impreziosita dalla vittoria sulla Juve (è la seconda nel 2009) e che il Cagliari è settimo in classifica (due punti appena sotto la zona Champions). Ma qualcosa sta cambiando, nella testa dell'allenatore livornese e in quella di ogni singolo rossoblù, al di là delle parole di facciata, che poi sono sempre le stesse, e inevitabili.
«Piedi per terra», ritornello quasi scaramantico, ripetuto anche ieri dal tecnico durante una conferenza stampa paradossalmente scomoda. Perché da queste parti - evidentemente - è più semplice rialzare la testa dopo una delusione piuttosto che frenare facili illusioni, almeno nei toni e nei modi. In questo Allegri (così inesperto, così preparato) è un maestro. «Ma l'ambizione c'è», tiene a precisare, non sia mai che il suo pragmatismo esagerato venga frainteso. Già, l'ambizione di puntare in alto, magari all'Europa che conta, normale, no? «Ma da qui a dire che questa squadra è stata costruita per classificarsi nelle prime posizioni ce ne passa. Se poi dovessimo arrivare terzi saremmo tutti contenti». Un passo alla volta, anche nel cambio di mentalità, almeno davanti alle telecamere che affollano la piccola sala stampa del centro sportivo di Assemini, dove si è appena concluso il primo allenamento in vista della trasferta di Palermo. «Per il salto di qualità», sottolinea, invece, Allegri, «bisogna aspettare sino alla fine del campionato. Bilancio definitivo alla mano, potremo quindi capire meglio». Intanto prova a godersi l'attimo con raziocinio, magari ci sta riuscendo davvero visto lo sguardo rilassato e il tono pacato con i quali racconta (anzi, accenna appena) il momento magico del suo Cagliari. «Stiamo giocando bene, trascinando i tifosi». E vincendo partite su partite, dettaglio che Allegri (e non potrebbe essere altrimenti) evita volentieri, lui è già in trincea. «Perché domenica prossima sarà di nuovo battaglia», spiega, «e se non faremo una partita cattiva come quella contro la Juventus sarà davvero difficile lasciare la Sicilia con un risultato positivo».
Cagliari, è una storia fantastica. «Sono orgoglioso di lavorare in una piazza così prestigiosa e di allenare un gruppo eccezionale», ripete ormai da un anno e mezzo (e intanto la squadra continua a stupire e salire). Subito cinque sconfitte di fila, peggior impatto possibile per un esordiente in serie A, poi Allegri si è preso la scena e non l'ha più mollata. Ora è il più corteggiato tra gli allenatori italiani. «Non scherziamo». Sempre le mani avanti, e la testa dietro le quinte. «Non mi piacciono le luci della ribalta», ha puntualizzato domenica sera. Sincero, come quando ammette di aver ereditato un modulo vincente da Ballardini (il 4-3-1-2) e di averlo cavalcato (comunque a modo suo). «Sono stato fortunato». Sin troppo umile. «Quando sono arrivato in Sardegna il Cagliari già adottava, e con successo, un modo di giocare che non avevo mai applicato. Ma un allenatore deve essere bravo ad adattarsi e, soprattutto, a far rendere al meglio i calciatori in base alle caratteristiche». E allora bravissimo Allegri, ma non ripeteteglielo più di una volta, è allergico ai complimenti, semmai è abituato a farli, lui, soprattutto ai colleghi. «Che sorpresa Leonardo, sta dimostrando al Milan di essere un grande allenatore. E che forza Prandelli per la continuità che sta dando alla Fiorentina». Spesso accostato a Galeone per il suo modo spavaldo di interpretare le partite e per un'amicizia di lungo corso («ma con Giovanni raramente parliamo di calcio»), il suo punto di riferimento resta comunque Ancelotti. «In assoluto il migliore». E spiega anche il perché: «Persona semplice, professionista serio e preparato». E soprattutto: «In Italia ha vinto tutto quello che poteva vincere, si è trasferito in Inghilterra e sta continuando a vincere divertendo pure». E allora Allegri e il suo Cagliari sono sulla buona strada.
Da Marchetti a Biondini passando per Conti, Agostini, Cossu e Lazzari. «Sono tutti protagonisti, compresi quelli della panchina. Basta vedere la prestazione di Parola, straordinaria, per quantificare il valore tecnico e umano di questo gruppo». E ben vengano pure i dualismi. «All'inizio c'era il problema del gol», durato assai poco, a dir il vero, «adesso c'è il ballottaggio Matri-Nenè». Che poi non è un problema, infatti Allegri se lo tiene stretto. «Semmai vorrei tanto allargarlo anche a Larrivey. Ma sono certo che prima o poi arriverà anche il suo momento». L'ennesimo gioiello da esporre in vetrina.
Il Sardegna - Cellino prussiano
Cinque punti in più rispetto alla passata stagione dopo quattordici turni. Stessa avversaria alla quindicesima giornata, la prossima: il Palermo. L'anno scorso però a Sant'Elia. Fiore all'occhiello la vittoria sulla Juventus domenica. Il presidente Massimo Cellino preferisce però sempre volar basso. Ora più che mai. Evitare quelli che possano essere gli atteggiamenti entusiastici, tali da turbare lo spogliatoio. Dettati dall'euforia. Che, nel dopo partita di domenica era incontenibile. Lui non era presente. Ha preferito seguire da Miami l'evolversi della gara. Stando però attaccato al teleschermo. Non ha perduto un solo dettaglio della sfida alla Vecchia Signora. «Vittoria meritata. Credo non si possa discutere su questo. Però lancio un messaggio ai ragazzi.
A me, della vittoria sulla Juventus, non mi interessa. Il nostro campionato è un altro. Domenica andiamo a Palermo e ancora non dimentico i cinque gol che ci rifilò l'anno scorso. Quindi mi attendo un riscatto». Ventidue punti in classifica e settimo posto. A sole due lunghezze dalla zona-Champions.Si rischia davvero di soffrire di capogiri. «In questo condivido il punto di vista di Allegri – afferma Cellino - Noi abbiamo il solito obiettivo, che è quello della salvezza. Preferisco guardare dietro, ai dieci punti sulla terz'ultima. Dunque, per arrivare a quota quaranta, che vuol dire raggiungere il nostro piccolo scudetto, mancano ancora diciotto punti. E chissà se basteranno. Vi garantisco, non è assolutamente facile. La strada è ancora lunga ed irta di insidie». Ha avuto una marcata lungimiranza, il numero uno della società di viale La Playa. E' riuscito a pescare Nenè, emarginato nell'isola di Madeira, in Portogallo, fino alla passata stagione. Uno che non sa neppure cosa sia la nostalgia del proprio paese. «Racconto in breve ciò che è successo: era già del Porto. Però il pagamento doveva avvenire in tre rate. Io sono intervenuto, dopo aver visto cassette su cassette che lo riguardavano, ed ho messo mano al portafoglio. L'ho pagato in contanti e portato subito a Cagliari». E domenica prossima prossima, all'orizzonte, altro appuntamento da non perdere. Allo stadio Renzo Barbera di Palermo il confronto con i rosanero di Maurizio Zamparini con Delio Rossi al posto di Zenga in panchina. «Talvolta il cambio della guida tecnica non produce gli effetti sperati. Zamparini, in questi ultimi anni, per la frenesia di vincere, forse sta commettendo qualche errore. Guardate me. Sono andato in America per estraniarmi, e questo mi ha aiutato molto. Vedo le cose con più raziocinio». Tabù i discorsi di mercato. Non è il momento. Anche se l'arrivo di Lorenzo Ariaudo, proprio dalla Juventus, appare molto più di un'ipotesi per puntellare un reparto numericamente contato. «Anch'io ho notato questo particolare. Però, per adesso, non voglio parlare di mercato. E' meglio aspettare la fine del mese». Arrivederci a Palermo dunque? «E chi lo sa? Non è in programma, però non è escluso che lasci i miei affari a Miami ed arrivi in Sicilia. Magari all'ultimo momento. L'attrazione è fatale!».
La Nuova Sardegna - Allegri: "Zona Champions? Esagerati"
Zona Champions? Europa League? Massimiliano Allegri non vuole nemmeno sentire pronunciare parole tanto grosse, saltate fuori dopo l’esaltante vittoria di domenica ai danni della vice capolista Juventus. “Questo perché - spiega il tecnico - si rischierebbe di perdere completamente di vista la realtà, che per una squadra come la nostra significa arrivare alla fatidica quota 40, che significa salvezza. Guai a illudersi anche perché in proposito c’è un precedente che bisogna tenere a mente».
- A che cosa si riferisce?
«Se non ricordo male due anni fa il Catania aveva ventidue punti alla quindicesima giornata del girone di andata, poi ha infilato unfilotto di risultati negativi ed è riusceta a salvarsi soltanto nelle ultimissime partite. Ecco perché continuo a predicare calma. Sappiamo benissimo che c’è ancora molto da fare».
- Quali le differenze fra la gara di Milano e quella contro la Juventus?
«Contro il Milan non siamo stati in grado di difendere adeguatamente nei frangenti più importanti della gara, e questo ha contribuito a creare scompensi dei quali hanno approfittato i nostri avversari. Viceversa contro i bianconeri la squadra è stata pressochè perfetta ed ed è riuscita a portare a casa un risultato molto importante».
- Ora avete dieci punti di vantaggio sulla zona retrocessione.
«E’ un vantaggio importante perché ti consente di lavorare serenamente e gestire al meglio i momenti di difficoltà nel caso in cui dovessero arrivare. Certo non escludo che potremmo trovare degli ostacoli sul nostro cammino se dovessimo abbassare un po’ la guardia».
- A proposito di ostacoli il prossimo si preannuncia piuttosto elevato.
«A Palermo avremo davanti una squadra che butterà sul campo tutta la grinta e la determinazione possibile perché sa di non poter sbagliare, oltretutto davanti al suo pubblico. Occorre rispondere con le loro stesse armi, diversamente saranno dolori».
- Nella sua classifica ideale chi è il più bravo fra i tecnici?
«Beh in questo momento sicuramente Leonardo, specie per il modo con cui è riuscito a trasformare il Milan. Poi penso Prandelli, allenatore della Fiorentina, per gli ottimi risultati che sta ottenendo sia in Europa che in campionato».
- Si è ispirato a qualcuno in particolare?
«Non mi era mai capitato di giocare con l’attuale modulo e ho dovuto adattarmi alle caratteristiche tecniche dei giocatori a disposizione per cercare di farli rendere al meglio. Ma sono dell’idea che molto spesso i moduli sono fini a se stessi».
- Fra un mese si apre la sessione invernale del mercato, cosa farete?
«Il Cagliari non ha bisogno di nulla e credoc he andrà avanti con l’attuale organico. A noi interessa soprattutto arrivare alla prossima sosta, quella per le vacanze di Natale, con qualche altro punto in tasca, da conquistare nelle tre gare con Palermo, Napoli e Udinese».
- Cosa teme del Palermo?
«E’ una squadra importante con delle buone qualità tecniche e giovani talenti di valore, fra cui il neo acquisto Pastore. E’ partita con obiettivi di alta classifica e anche se mancheranno giocatori importanti come Liverani e Miccoli squalificati, ci impegnerà a fondo».
juninho85
02-12-2009, 10:58
Cagliari-stadio, ecco il piano per costruirlo
Un campionato che per ora sta andando an*che al di sopra delle aspettative, come di*cono quei sottilissimi due punti di distanza dalla linea di demarcazione della zona Cham*pions, il quarto posto. Ma per Cagliari e per il Cagliari di Massimo Cellino le belle notizie non sono finite. Arriverà il nuovo stadio e la cosa non è più solo una speranza. Nei giorni scorsi sono stati compiuti passi decisivi in questa direzione dal consiglio comunale del capoluogo sardo. Questo non senza un per*corso a ostacoli e privo di unanimità: l’ultimo a schierarsi più per la ristrutturazione del Sa*n’Elia che per le ruspe è stato Gigi Riva. Il nuovo impianto si chiamerà Caralis Arena. Caralis era Cagliari al tempo dei latini.
LA SVOLTA - Entro i prossimi tre mesi arriverà l’attesissimo bando per la realizzazione: questo dopo che la giunta, ot*to giorni fa ha approvato la delibera con cui si apre uffi*cialmente l’iter della nuova struttura. «Noi ci auguriamo proprio che non passino tre mesi, ma che il nuovo anno ci porti subito il bando - spiega Marcello Vasapollo, oggi membro del cda del Cagliari, amico personale di Cellino, con delega, nell’ambito del consiglio di amministrazione, allo stadio e alla sicurezza - Ci sono delle scadenze che la Figc ha anche con l’Uefa in merito all’Europeo 2016: a metà feb*braio dovrà essere tutto definito e quindi an*che da noi bisognerà conoscere con chiarez*za le cose».
IL NUOVO STADIO - La Caralis Arena nascerà dalle ceneri dell’attuale stadio Sant’Elia, che dunque saluterà la città dopo quarant’anni di calcio, da Riva, Brugnera, Cera, Piras, passando per Zola e arrivando fino a Conti e Ago*stini, leader del Cagliari di oggi in cui Cossu, Matri e Nenè sono il futuro. Avrà 30.000 po*sti, così come richiesto dalle norme Uefa per ospitare incontri internazionali (al Cagliari ne sarebbero bastati anche 20-25 mila). È scritto espressamente nella delibera comu*nale: il vincitore dovrà demolire lo stadio esi- stente, costruire nella stessa area il nuovo im*pianto e proporre un progetto per l’utilizzo complessivo dell’area di 47 mila metri qua*drati. In cambio avrà la gestione di quanto costruito per un numero di anni necessari al rientro delle spese e al profitto di impresa. Poi il tutto diventerà di proprietà del Comu*ne. Condizione precisa è che chiunque si ag*giudichi il bando garantisca al Cagliari di gio*care le partite casalinghe nel nuovo impian*to. Ecco perché è intuibile che bando sarà, in piena regola, ma che il presidente del Caglia*ri, avendo presentato un proprio progetto at*traverso l’architetto Jaime Manca di Villa*hermosa, sia in posizione di vantaggio.
Ma nel frattempo dove giochiamo?
Al poetto c'è troppa sabbia e se finisce la palla in acqua è un casino riprenderla.
conan_75
02-12-2009, 11:32
Giochiamo nei parcheggi usando 4 pietre per fare le porte...
Giochiamo nei parcheggi usando 4 pietre per fare le porte...
Ci sono le ruspe nei parcheggi....
Solertes
02-12-2009, 12:18
ah,c'hanno rifiliato 10000€ di multa per cori razzisti:sofico:
Ma veramente?
Propongo allora di fare dei cori di "buuu" a Kjaer nella prossima partita e poi pagare volontariamente 10000 € di multa per cori razzisti. :O
juninho85
02-12-2009, 14:35
tutto vero,è questa la cosa triste!:D
Quanto manca alla partita più importante? :D
ah...ho capito, cos'è quella partita che i medici consigliano di andare a vedere per sfogare tutta la rabbia possibile urlando e prendendo a parolacce la squadra avversaria?dicono che fa bene come antistress...
...il mio medico è napoletano, ecco perchè non mi ha dato questo consiglio...:ciapet:
juninho85
02-12-2009, 16:26
Cagliari, il dg Marroccu: "Il Palermo sarà arrabbiato"
Passata la sbornia per il successo sulla Juventus, il Cagliari di Massimiliano Allegri pensa già al Palermo. I sardi infatti domenica 6 dicembre 2009 al Renzo Barbera di Palermo saranno impegnati per la quindicesima giornata di campionato contro i rosanero di Delio Rossi: "Il Cagliari è in un momento di buona salute, abbiamo un po' di acciaccati però siamo in salute – dice Francesco Marroccu, direttore generale del club sardo a Mediterraneonline.it - Mi aspetto un Palermo arrabbiato, determinato a fare risultato perchè la classifica non rispecchia il valore tecnico dei rosanero. Sarà una partita da prendere con le pinze perchè il Palermo è da Europa, per forza economica della società e per organico".
Walter Zenga esonerato. Al suo posto è arrivato Delio Rossi. Che idea si è fatto su questo cambio di guida tecnica che riguarda il Palermo?
"Mi era sembrato che Zenga avesse in mano lo spogliatoio, vedevo un grande affiatamento tra il tecnico e la squadra, a questo però non seguivano i risultati quindi bisogna rispettare la scelta della società sperando che sia quella giusta. Quando presidente decide di cambiare un allenatore che ha scelto in prima persona e ha elogiato in più occasioni l'esonero non deve essere facile ma è una scelta ponderata".
Negli ultimi anni è stato bravo il Cagliari a credere in un allenatore, Massimiliano Allegri, nonostante qualche momento negativo...
"Bisogna dare merito a Cellino per aver creduto sempre nel tecnico, questa è la lungimiranza del presidente che molte volte ha preso decisioni senza neanche far iniziare il campionato invece con Allegri ha avuto la pazienza che adesso viene ripagata dai risultati".
Fiducia incondizionata al tecnico. Forse dovrebbe darla anche Zamparini per un po' ai suoi allenatori...
"Sarà che sono dall'altra parte, però sono sempre dalla parte dei dirigenti. Quando un presidente cambia allenatore non lo fa per il gusto di farlo visto che ci rimette di tasca, sono scelte fatte per il bene e non per piacere. Ognuno in casa sua sa le sue cose e se Zamparini gestisce le cose così ha le sue ragioni".
L'anno scorso un Cagliari – Palermo fu condizionato pesantemente dall'arbitro Banti. Gli errori dell'arbitro fecero arrabbiare Zamparini tant'è che attraverso un comunicato avete chiesto le scuse del presidente del Palermo...
"Non ricordo questo episodio".
Dopo la partita Zamparini disse che il Palermo era stato penalizzato e che "Sapevamo che dovevamo guardarci da Moggi, da Giraudo, oggi ci dobbiamo guardare anche dal Cagliari"...
"Adesso si. Ci fu una nota del presidente Cellino che chiese a Zamparini di ritrattare le dichiarazioni".
Ricorda l'arbitraggio di Banti?
"Non lo ricordo nel dettaglio però come filosofia Cellino ci ha insegnato che tutte le decisioni vanno accettate nel bene e nel male. Infatti difficilmente faremo dichiarazioni fuori norma, seguiamo la filosofia del presidente e accettiamo sempre il verdetto del campo".
In questo periodo ci sono tanti presidenti che si lamentano degli arbitraggi…
"Noi non li commentiamo seguendo la filosofia del nostro presidente. Massimo rispetto per il lavoro di Collina. Pertanto accettiamo sempre il verdetto del campo fiduciosi che arrivi sempre con la buona fede".
Zamparini, forse in maniera scherzosa, ha detto che vi augura la stessa escalation negativa del Palermo dopo che ha battuto la Juventus...
"Ognuno è padrone di dire quello che pensa (sorride,ndr). Non commento, rimane sempre un presidente".
Comunque il patron rosanero è sicuro che il Palermo nonostante l'assenza di Miccoli vincerà la partita...
"Parola di presidente... I presidenti è giusto che dicano quello che pensano e devono essere sempre sicuri perchè se non fossero sicuri della loro squadra chi porterebbe avanti la bandiera? Quelli che hanno dubbi non fanno bene il loro mestiere".
Per adesso in classifica siete davanti a squadre come Palermo e Lazio che erano partite con ambizioni importanti…Se l'aspettava?
"No e comunque la classifica si guarda a maggio. Fa piacere ma stiamo mettendo da parte punti salvezza che è il nostro obiettivo, l'unico obiettivo del Cagliari".
Però è lecito sognare...
"A salvezza acquisita ma è tutta da guadagnare. La storia del calcio è costellata da gironi d'andata fantastici e ritorno da retrocessione. Siamo metà dell'opera e solo con questa mentalità si conquistano gli obiettivi"
Palermo – Cagliari sarà anche Sirigu – Marchetti. Due portieri giovani che grazie alle loro prestazioni hanno conquistato considerazione e stima da tanti addetti ai lavori e potrebbero rappresentare il futuro della Nazionale...
"Decisamente si. Sirigu ha fatto benissimo quando il Palermo l'ha mandato in prestito a giocare. Fa piacere vedere un altro sardo che raggiunge traguardi importanti. Sono felice per lui".
Cagliari-Palermo, per Mazzone siciliani favoriti
Nella sua lunga esperienza da allenatore, Carlo Mazzone ha guidato anche il Cagliari: “Ho bei ricordi, fu un periodo fatto di gioie e dolori - ricorda il ‘decano’ degli allenatori a Mediterraneonline.it - Qualche dolore c’è stato. Abbiamo perso uno spareggio”. Sor Carletto, da ex tecnico del Cagliari, ai microfoni di Mediterraneonline.it si è espresso sulla partita che il Palermo di Delio Rossi giocherà domenica 6 dicembre al Renzo Barbera contro i sardi: “Il Palermo si gioca tanto - dice Mazzone – Il Cagliari sta dimostrando di giocare un buon calcio composto da qualità e organizzazione quindi sarà una bella partita, aperta a tutti i risultati. La squadra di Allegri potrebbe essere appagata dalla vittoria sulla Juve e il Palermo ha bisogno di vincere di conseguenza vedo favoriti i rosanero perchè le motivazioni saranno forti. Questa – spiega l’ex allenatore del Cagliari – potrebbe essere la disamina della partita, una partita che potrebbe sancire la svolta per i rosanero”.
Allegri: "Salviamoci, niente illusioni. Ricordo il Catania di due stagioni fa..."
E' la salvezza l'obiettivo del Cagliari, mister Allegri non vuol sentire parlare d'altro nonostante i 22 punti sin qui conquistati in campionato. "Non può che essere la permanenza in A la nostra parola d'ordine - dichiara il tecnico rossoblù -, mancano 18 punti al conseguimento del nostro traguardo. Ricordo il Catania prodigio di due stagioni fa che si ritrovò a lottare sino all'ultimo per evitare la retrocessione. Poi se arriviamo terzi, saremo tutti contenti. Tireremo le somme soltanto alla fine. Il Palermo? Bella squadra, ma vorremmo fare qualche altro punticino prima di Natale".
juninho85
02-12-2009, 21:08
Gli "Amici della Juventus" si lamentano con la stampa
L'"Associazione Nazionale Amici della Juventus" ha inviato un comunicato stampa alle testate giornalistiche di stampa e tv, a firma Paolo Bertinetti, nel quale esprime le proprie lamentele in merito ad una netta disparità di trattamento a danno della tifoseria bianconera alla luce dei cori razzisti uditi a Cagliari all'indirizzo di Mohamed Sissoko. Ecco il testo del comunicato:
"Una cinquantina di individui, zittiti dai tifosi juventini, da Buffon e dai dirigenti della Juventus, hanno intonato per qualche minuto un coretto (non razzista) contro Balotelli. I giornali hanno riempito per giorni paginate intere di dichiarazioni e commenti scandalizzati, mirati a scatenare una nuova volta la canea mediatica contro la Juventus.
Domenica, per tutta la partita, un'intera curva (anzi, quasi un intero stadio) ha sistematicamente irriso in modo razzista il giocatore della Juventus Sissoko. In questo caso praticamente tutti i giornali, le radio e le televisioni hanno rigorosamente taciuto.
Questo comportamento vergognoso non è giornalismo: da un lato è partigianeria tifosa, dall'altro è linciaggio a mezzo stampa".
:rotfl::rotfl::rotfl:
c'è poco da fare,hanno l'allenatore che si meritano :asd:
ma si fottano.
I soliti gobbi piangini...
juninho85
02-12-2009, 22:24
Astori: "Coscienza dei nostri mezzi"
Davide Astori si sta confermando come una delle rivelazioni del campionato. Non per questo, il giovane difensore rossoblu si monta la testa: "Sono soddisfatto delle prestazioni, ma soprattutto degli ottimi risultati della squadra. Se la difesa sta andando bene, il merito è di tutti, non solo dei difensori. Il nostro obbiettivo è la salvezza. Abbiamo 22 punti, ne mancano 18 per arrivare al traguardo. Personalmente, voglio migliorare e dare più continuità ".
Astori traccia un parallelo tra la partita contro il Milan e quella contro la Juventus. "Sono due gare diverse. Credo che le abbiamo interpretate bene entrambe in fase difensiva, ma a Milano siamo stati meno attenti. Stiamo crescendo perchè stiamo prendendo consapevolezza dei nostri mezzi".
Il campionato di Serie A presenta diversi attaccanti forti. Nelle ultime settimane, Astori ha affrontato gente che risponde ai nomi di Borriello, Inzaghi e Amauri. "Ma quello più difficile da marcare è Gilardino: una mezza occasione e ti fa gol".
Domenica a Palermo, nuova battaglia da affrontare con le solite armi dei rossoblu: grinta, determinazione, corsa, e naturalmente tecnica. "Troveremo un ambiente particolare, loro vorranno vincere ad ogni costo. La pressione la sentiranno, più di noi, ma non dobbiamo fallire: ci servono altri punti, prima della sosta. A tre quarti di campionato, la classifica è buona, stiamo facendo un torneo ottimo".
juninho85
03-12-2009, 07:49
Si parla del caso Balotelli mentre i napoletani da anni sono vittime del razzismo
link (http://www.youtube.com/v/mdS1vsWM1co&hl=it_IT&fs=1&)
Monta il caso Balotelli dopo che i tifosi della Juve hanno preso di mira il giocatore dell'Inter. Moratti si indigna e la stampa lo asseconda. Ma il pulpito non è credibile per i suoi precedenti. E l'intera società italiana si dimostra ipocrita visto che ci si indigna (giustamente) per i cori contro Balotelli e i giocatori di colore ma non quando (ogni Domenica e da sempre) ingiurie ancor più gravi piovono sui Napoletani. Ma il motivo di tutto questo è anche politico, ed è svelato alla fine del video di Angelo Forgione.
qua concordo :asd:
Unione Sarda - Nenè si blocca ma a Palermo vuole esserci
Si ferma Nenè. Piccolo stop per uno dei grandi protagonisti della stagione rossoblù. L'attaccante brasiliano, autore finora di sei reti, non si allenato ieri con il resto del gruppo nel corso della doppia seduta disputata all'Ercole Cellino di Assemini. Per il bomber rossoblù solo un affaticamento muscolare ai flessori della coscia sinistra, problema che non pregiudica comunque la sua presenza contro il Palermo domenica.
In mattinata, nel primo dei due allenamenti, è rimasto fermo anche Biondini, il centrocampista romagnolo ha comunque svolto tutto il lavoro nella seduta del pomeriggio. Differenziato anche per Marchetti, che risente ancora della botta subita da Amauri alla coscia sinistra nel corso della partita di domenica scorsa contro la Juventus, ma la sua presenza nella trasferta di domenica non è a rischio. Continua intanto il programma di recupero di Marzoratti: l'ex difensore dell'Empoli ha lavorato a parte e conta di risolvere una volta per tutte i suoi problemi di postura. Tutti gli altri rossoblù si sono ritrovati in mattinata e dopo il riscaldamento hanno lavorato in palestra. Nel pomeriggio Allegri ha fatto disputare una partitella. Oggi alle 15 è in programma l'amichevole con il Sanluri, domani allenamento nel pomeriggio, sabato partenza per la Sicilia alle 9, dopo l'arrivo il Cagliari svolgerà la consueta rifinitura.
PALERMO Doppia seduta anche per i rosanero al campo “Tenente Onorato” di Boccadifalco. Palestra e esercizi a cui non ha partecipato Mark Bresciano. Il centrocampista è stato sottoposto ad un esame ecografico che ha evidenziato una distrazione muscolare al retto femorale destro, in seguito ad una contusione rimediata nel corso del match col Chievo. Il calciatore italoaustraliano ha lavorato a parte con i fisioterapisti ed è in fortissimo dubbio per domenica. In gruppo è rientrato Giovanni Tedesco, mentre Davide Succi ha svolto un lavoro differenziato. Rossi contro la squadra di Allegri dovrà invece rinunciare sicuramente a due pedine fondamentali quali Miccoli e Liverani, squalificati dal giudice sportivo rispettivamente per due e una giornata. La società rosanero ha presentato ricorso d'urgenza per quanto riguarda la sanzione inflitta a Miccoli. Il massimo che potrà ottenere Miccoli è lo sconto di una giornata. Certa, quindi, la sua assenza contro il Cagliari.
forza nenno:tie:
La Nuova Sardegna - Astori: "Prima la salvezza, poi i sogni"
E’ una delle rivelazioni del Cagliari-rivelazione, in questa prima parte di campionato. Ha impressionato soprattutto la sua grande sicurezza nella marcatura degli attaccanti più pericolosi. Davide Astori vive con gioia e serenità, ma anche con grande umiltà, il suo ottimo momento.
- Che effetto fa essere uno dei pilastri della retroguardia del Cagliari?
“Sto vivendo una meravigliosa sensazione, e il fatto di avere avuto la possibilità di giocare con continuità ha contribuito ad aumentare la fiducia nei miei mezzi. A questo poi uniamo i grandi risultati ottenuti dalla squadra”.
- Siete una delle difese più forti della serie A.
“Stiamo andando come meglio non potremmo, ma il merito non è solo di noi difensori: per essere tanto bravi occorre il contributo dei centrocampisti e degli attaccanti”.
- Una prestazione monstre con la Juve, è mancato qualcosa invece nella gara di Milano.
“Il Milan è una squadra molto forte dal punto di vista tecnico, gioca e allo stesso tempo ti lascia giocare. Abbiamo qualcosa da rimproverarci perché abbiamo peccato di concentrazione e siamo stati poco cattivi nei momenti cruciali. Invece la Juve è più tosta e quadrata ed è difficile affrontarla, però siamo riusciti a esprimerci bene e a portare a casa il successo”.
- Gli attaccanti più pericolosi che ha marcato?
“Quelli del Milan, in particolare Borriello e Inzaghi. Poi metto lo juventino Amauri, ma se devo fare un nome dico senza dubbio Gilardino, perché è uno a cui basta toccare una sola palla per buttarla dentro, e questo lo rende più imprevedibile”.
- Come giudica il suo rendimento?
“Credo di essere migliorato molto da quando sono a Cagliari, allo stesso tempo però so di poter crescere ancora¯
- Coltiva qualche ambizione particolare?
“Vorrei in un futuro magari non tanto lontano coronare il sogno di dare il mio contributo in una squadra blasonata, fra le più forti in Italia”.
- La classifica autorizza a pensare in grande.
“Abbiamo ventidue punti, un bottino ragguardevole, noi però guardiamo soprattutto a raggiungere quanto prima quota 40 ovvero la certezza della salvezza, dobbiamo quindi farne ancora diciotto. Pensiamo a chiudere bene l’anno, cercando di portare a casa qualche altro risultato utile”.
- Domenica a Palermo, una bella battaglia.
“Cercheremo di interpretare quella partita come abbiamo sempre fatto sinora, senza farci condizionare né dalle condizioni ambientali né dal valore degli avversari. A loro mancheranno Miccoli e Liverani, ma credo abbiano i mezzi per rimpiazzarli”.
conan_75
03-12-2009, 08:04
Chi é che ingiuria contro i partenopei? :D
juninho85
03-12-2009, 08:13
boh,tutta italia?:D
Chi é che ingiuria contro i partenopei? :D
Direi che dopo la nazionale, l'insulto ai napoletani è la cosa che unisce di più l'italia intera...
Un po' come succede ai simpatici cugini francesi in europa.
Quando i tifosi dell'inter scrissero "Napoli fogna d'italia" in uno striscionefurono puniti però.
tutto vero,è questa la cosa triste!:D
Dopo aver letto certi commenti di certi ultras del cagliari in altri forum e di certi comportamenti che hanno verso i tifosi avversari penso che sarebbe meglio chiudere la curva...
Loro la chiamano: mentalità ultras.
juninho85
04-12-2009, 08:05
Daniele Conti a vita
Come ha rivelato il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, per Daniele Conti (30) in passato Napoli, Palermo e Celtic hanno presentato offerte dai 7 ai 12 milioni, ma il centrocampista laziale non ha voluto saperne di lasciare il club rossoblu, che ora, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello sport, avrebbe pronto per lui un nuovo contratto che scadrebbe nel 2013.
Il Sardegna - Il tandem dei sogni
Prove generali in vista di Palermo. Nel test infrasettimanale Allegri ha voluto tastare il polso ai suoi. Tutti sulla corda, onde evitare pericolosi cali di tensione. Che potrebbero essere fisiologici, soprattutto dopo una vittoria esaltante, come quella conseguita sulla Juventus. Ed il tecnico diffida pure del fatto che ai rosanero mancheranno due pedine importanti, come Liverani e Miccoli, entrambi appiedati dal giudice sportivo. E forse mancherà pure Mark Bresciano. Soglia di concentrazione alta, dunque, e massima attenzione al Barbera. Anche perchè come ha ricordato il presidente Cellino, c'è da vendicare il mortificante 5 a 1 della stagione scorsa. Contro il Sanluri, il mister non ha voluto variare l'assetto tattico. Ha insistito, sgolandosi a più riprese dalla panchina, sul mantenimento delle distanze fra i reparti. Squadra corta ed armonica, filtro a centrocampo a protezione della difesa, compatibilmente con la reale consistenza degli avversari. A seguire particolari accorgimenti per le sovrapposizioni sulle fasce. Dove finalmente il duo Agostini-Pisano (alternatisi sulla sinistra in entrambi i tempi) si è ricomposto, dopo i guai fisici patiti dal selargino ad inizio stagione. A Palermo sarà fondamentale la fase di non possesso, data la prevedibile foga con la quale i padroni di casa affronteranno il match, cercando di imporre la propria iniziativa, a prescindere dalle assenze. Una situazione non ottimale da provare contro il Sanluri, dato che il Cagliari ha praticamente sempre condotto le danze. Sarà un' importantissima prova per i siciliani, soprattutto dopo le esternazioni settimanali del presidente Zamparini, che ha richiesto i tre punti alla sua squadra. Anche in maniera abbastanza esplicita. Per Allegri nessuna divagazione sul tema, come da suo costume, e conferma del modulo con il trequartista. Qualche spruzzata, sul finire del test, del 4-4-1-1 (con Matri prima punta e Ragatzu immediatamente dietro), già evidenziato nella battute conclusive contro la Juventus. Schema che potrebbe essere rispolverato solo in particolari circostanze, a difesa del risultato. Ovviamente, nell'amichevole, il “gap” tecnico era evidente, tuttavia uno straccio di ciò che potrà accadere domenica si è potuto osservare chiaramente. Veloci le ripartenze, soprattutto quando i rossoblu intercettavano palla, e ricerca sistematica del “play” basso. Parola nel primo tempo e Conti nel secondo. Con quest'ultimo che si incaricava del ribaltamento rapido, verticalizzando talvolta su Lazzari in appoggio, oppure dando respiro alla manovra impostando sulla mezzala di turno. Spesso Dessena, ma anche Barone, che ha rilevato Biondini. Mai lanci lunghi a “saltare” il centrocampo. Il ballottaggio davanti stavolta potrebbe premiare la premiata ditta Matri-Jeda. Nenè ha avuto fastidi al flessore, non ha preso parte al test, per cui è ipotizzabile, al momento, che possa partire dalla panchina. Tenendo conto dei precedenti. Allegri non è portato a fidarsi troppo di chi è claudicante in settimana, ma potrebbe proporlo in corso d'opera. Staremo a vedere.
La Nuova Sardegna - Cagliari in «maschera» col Sanluri
È un Cagliari “mascherato” quello visto all’opera nell’amichevole col Sanluri, finita 7-0. Allegri schierato nel primo tempo una formazione sperimentale, con Brkliaca a centrocampo assieme a Parola e Biondini, Cotza centrale difensivo con Lopez, mentre Canini e Agostini hanno occupato le rispettive fasce.
In avanti hanno agito Jeda e Larrivey, supportati alle spalle da Andrea Cossu. Non hanno giocato Marchetti e Nenè che hanno svolto attività differenziata, ma dovrebbero recuperare in tempo utile per la sfida col Palermo. Il Sanluri ha offerto una discreta resistenza soprattutto nei primi 45’, andando vicino al gol con Borrotzu prima e Del Grande poi, salvo poi crollare nella ripresa quando hanno giocato le seconde linee.
Per assistere ad una giocata interessante dei rossoblù si è dovuto attendere mezz’ora, quando Andrea Cossu a furia di finte e dribbling ha mandato fuori giri il diretto avversario, è entrato in area saltando anche il portiere Carnevali e ha offerto a Jeda la più comoda delle palle gol, trasformata facilmente dal brasiliano. Il copione si è ripeteva al 37’: stessi protagonisti e modalità, e Jeda anche in questo caso ha messo nel sacco.
Nel secondo tempo sono entrati Pisano, Sivakov, Barone, Dessena, Conti, Lazzari e Matri, cui si sono aggiunti Daniele Ragatzu e il “Primavera” Nieddu. Al 7’ il 3-0 con Matri. Poi è salitoin cattedra Ragatzu: ha sfruttato alla perfezione un cross dalla sinistra di Matri deviando da pochi passi in porta e, subito dopo, su assist di Dessena, si è ripetuto. In mezzo alla doppietta dell’attaccante la gran botta dal limite di Daniele Conti (apparso in ottima forma) per il 5-0. La marcatura del definitivo 7-0 è stata di Lazzari, servito da Barone che ha vinto un rimpallo.
Oggi è in programma una seduta pomeridiana, l’ultima ad Assemini prima della partenza per Palermo prevista domani mattina alle 9. Nella città siciliana si svolgerà anche la seduta di rifinitura.
Unione Sarda - Cagliari, ora è allarme davvero
Cagliari, Allegri ma non troppo. La doppietta di Jeda, una perla di Ragatzu e gli assist di Cossu nel test con il Sanluri (finito 7-0) addolciscono a malapena la pillola, amarissima, che il tecnico livornese prova a ingoiare in vista della gara con il Palermo. Il dolore alla coscia sinistra non dà tregua a Marchetti, anche i flessori di Nenè continuano a fare le bizze. Come se non bastasse, brutta botta alla testa e quattro punti di sutura per Larrivey. Non proprio il massimo.
Cagliari in alto mare. Preoccupano soprattutto le condizioni del portiere, contusione più grave del previsto, fatale un'uscita su Amauri contro la Juventus. Praticamente Marchetti è fermo da domenica sera, nemmeno un allenamento in settimana, e le continue terapie alle quali si sta sottoponendo - evidentemente - non hanno ancora portato gli effetti sperati. Trasferta siciliana a rischio. E non a caso il suo vice Lupatelli gioca l'intero collaudo: solitamente, anche quando Marchetti è impegnato con la Nazionale, Allegri alterna i portieri tra primo e secondo tempo, nessuna traccia tra i pali, invece, del terzo Vigorito. Lupatelli in odore di esordio stagionale, insomma. Tra l'altro è un ex rosanero, come Jeda e Barone.
Se la passa leggermente meglio di Marchetti, invece, Nenè, che pure salta l'amichevole del giovedì, ma tra oggi e domani dovrebbe riaggregarsi al gruppo. Lo staff medico rossoblù non si sbilancia, preferisce valutare la situazione ora per ora. Il brasiliano si è bloccato mercoledì pomeriggio, spera comunque in un recupero in extremis, qualunque sarà l'esito, tuttavia, difficilmente partirà dal primo minuto al Barbera. Già se n'è fatto una ragione Allegri, che infatti sfrutta il test infrasettimanale per sperimentare diverse soluzioni alternative là davanti. E chissà quale brutto pensiero gli passa per la testa nel momento in cui Larrivey si scontra con un difensore del Sanluri. Ferita alla testa subito suturata con quattro punti. L'argentino sarà comunque disponibile per la partita con il Palermo e già questo pomeriggio riprenderà regolarmente gli allenamenti.
Ieri in campo per mezz'ora appena, in coppia con Jeda. Ma non mancano gli spunti interessanti, anche se proprio in quella fase del match il Cagliari fatica non poco a sviluppare la propria manovra offensiva, subendo (forse eccessivamente) la pressione e la velocità della squadra del Medio Campidano, che occupa il quarto posto nel girone G del campionato di serie D. Qualche leggerezza di troppo nell'interdizione. Paradossalmente un buon allenamento per Lupatelli, ma da quelle parti il protagonista è Lopez. Il piede del capitano arriva ovunque. Serve poi una grande giocata del solito Cossu per sbloccare il risultato, il tap-in di Jeda è la conclusione perfetta dell'azione, che si ripete - in fotocopia - dieci minuti più tardi. E non può essere certo un caso.
Il test ad Assemini porta consiglio e più di un'idea ad Allegri che sfrutta l'occasione per rivedere Pisano a sinistra (non è la sua posizione naturale, ma è comunque un bel vedere), così pure Dessena a centrocampo (negli ultimi test ha giocato terzino, maglia da titolare in Sicilia?). Poi sono sempre i soliti noti a prendersi la scena. Cossu prima, Agostini, Jeda, Conti, Matri poi. Ma anche Lazzari nella ripresa (giocando da trequartista) impreziosisce il pomeriggio di un centinaio di tifosi appollaiati nelle tribune che si affacciano sul campo principale del centro sportivo rossoblù. Fa il pieno di applausi infine Sivakov, schierato nell'inedito (per lui) ruolo di esterno destro, e autore di alcune giocate offensive davvero interessanti (meno brillante quando è il momento di coprire la fascia, ma è giustificato).
Allegri mischia le carte, ma questa non è certo una novità. Nel Cagliari del primo tempo la difesa davanti a Lupatelli è composta da Canini, Cotza, Lopez e Agostini. Parola fa il playmaker, Brkljaca (a destra) e Biondini (a sinistra) le due mezze ali. Cossu balla tra le linee dietro il duo d'attacco Jeda-Larrivey. Il brasiliano sigla appunto due reti, l'argentino sgomita e si dà un gran da fare nell'area del Sanluri, poi si infortuna alla mezz'ora ed è costretto a cedere il testimone al giovane Gallon.
Tutto un altro Cagliari nella ripresa, eccetto il portiere. Ora sono Astori e il baby Nieddu i centrali difensivi, Sivakov e Pisano i terzini. Dessena e Barone (eccezionalmente a sinistra) i due interni di centrocampo a supporto del regista Conti, mentre Lazzari guida il tridente completato da Matri e Ragatzu. Arrivano così altri cinque gol (comunque contro le seconde linee del Sanluri): Matri, Ragatzu, Conti, ancora Ragatzu e Lazzari. Il Cagliari stravince l'amichevole, ma la vera sfida in vista di Palermo si gioca in infermeria.
juninho85
04-12-2009, 08:06
Dopo aver letto certi commenti di certi ultras del cagliari in altri forum e di certi comportamenti che hanno verso i tifosi avversari penso che sarebbe meglio chiudere la curva...
Loro la chiamano: mentalità ultras.
mentalità de cozzinasa :asd:
mentalità de cozzinasa :asd:
Il problema è che oltre a pensare agiscono.
tifosi avversari costretti a dare le sciarpe pena cinghiate. Minacce per chi allo sattdio tifa un'altra squadra.
Addirittura un ragazzino di 12 anni con la maglia del napoli è stato costretto da 7 "tifosi" del cagliari a togliersi la maglietta...
Tutto questo perchèè bisgna portare "RISPETTO" quando si va in trasferta...
Il problema è che oltre a pensare agiscono.
tifosi avversari costretti a dare le sciarpe pena cinghiate. Minacce per chi allo sattdio tifa un'altra squadra.
Addirittura un ragazzino di 12 anni con la maglia del napoli è stato costretto da 7 "tifosi" del cagliari a togliersi la maglietta...
Tutto questo perchèè bisgna portare "RISPETTO" quando si va in trasferta...
L'ho sempre detto che i nostri ultras sono gravi... Purtroppo non danno una bella immagine. Comunque c'è sempre qualcuno peggiore (vedi Austria Vienna-Athletic di ieri :asd:)
juninho85
04-12-2009, 22:51
Forfait di Marchetti: niente Palermo
Il Cagliari ha svolto questo pomeriggio l'ultima seduta di allenamento in Sardegna prima di partire alla volta di Palermo. I rossoblù hanno svolto una seduta prevalentemente tattica, iniziata con il riscaldamento tecnico, a cui hanno fatto seguito una parte esclusivamente tattica, calci piazzati e partitina finale.
Si è ristabilito dall'infortunio Nenè, che ha svolto tutta la seduta insieme al resto del gruppo. Cattive notizie invece per Marchetti, che ha lavorato ancora a parte e per questo non è stato convocato per Palermo. Al suo posto ci sarà il vice Lupatelli.
La squadra rossoblù partirà domani mattina alle 9 dall'aereoporto di Elmas, e svolgerà l'allenamento di rifinitura nel capoluogo siciliano.
20 convocati per Palermo: c'è Nenè
Non ci sarà Federico Marchetti a difendere i pali del Cagliari nell'insidiosa trasferta di Palermo. Il portierone rossoblù non ha smaltito i postumi della botta subita alla coscia sinistra nella partita contro la Juventus, e sarà costretto a lasciare maglia e guantoni da titolare al suo vice Lupatelli. Ha recuperato invece Nenè, che partirà regolarmente alla volta del capoluogo siciliano.
Portieri: Lupatelli e Vigorito
Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez, Pisano
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Cossu, Conti, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
Zamparini giù: "Siamo a pezzi, vince il Cagliari 2-0"
Una giornataccia, calcisticamente parlando. Con certezze che non promettono nulla di buono a frullar per la testa di Maurizio Zamparini. La sua 'gita' palermitana, ieri, è stata rovinata dalla prima mezz'ora dell’amichevole in famiglia del suo 'giocattolo' rosanero. "Vedere la partitella - osserva Zamparini - mi ha messo nelle condizioni di fare un pronostico. Domenica vince il Cagliari 2-0 e, stavolta, non è scaramanzia. Ora i sardi sono nettamente più forti di noi, sul piano fisico e su quello psicologico. Rispetto a inizio stagione i ragazzi sono a un terzo della loro forma fisica. La squadra si è come autodistrutta".
Al presidente ieri non è piaciuto nulla. "Il nuovo allenatore - aggiunge Zamparini rincarando la dose - ha molto da lavorare, per cominciare a vedere i frutti dovremo aspettare un bel po'. Domenica non addebitate le colpe della sconfitta a Delio Rossi, lui non c'entra niente…".
ma porca zozza
juninho85
04-12-2009, 22:55
ah,i matusa del casms della fava hanno valutato palermo-cagliari come gara a rischio,per cui da giocare senza tifosi ospiti sugli spalti.
c'è bisogno che vi dica il verdetto per juve-inter e roma-lazio?
juninho85
05-12-2009, 11:17
La Nuova Sardegna - Marchetti salta la sfida con Sirigu
Marchetti salta la sfida con il Palermo di Sirigu: la botta riportata al fianco nello scontro fortuito con Amauri ha lasciato il segno. Il Cagliari di Allegri riparte senza il vice di Buffon in azzurro e si affida a Lupatelli. E’ questa la novità per la gara del “Barbera”.
Per tirare un po’ su il morale del tecnico, Nené si è allenato regolarmente. Il fastidio muscolare è in archivio. E anche Larrivey è tra i 20 convocati. L’attaccante argentino è nel gruppo nonostante i quattro punti di sutura in testa rimediati dopo lo scontro con un avversario nell’amichevole con il Sanluri. Insomma, il match si annuncia carico di aspettative sia per quanto riguarda i primi undici, sia per l’assetto tattico. Allegri non vuole cambiare il dna della squadra. Ma potrebbe optare, considerando anche le assenze dei padroni di casa, su un Cagliari cauto e pronto a librarsi in contropiede.
Sicilia turbolenta. La voglia di riscatto di Delio Rossi, l’aggressione di due teppisti in scooter al Suv di Cavani e Bertolo, le dure, e ingiuste, parole di Zamparini su Balotelli: sono anche questi temi da non trascurare alla vigilia di Palermo-Cagliari.
Col segno più In settimana l’apertura dei cancelli del campo di allenamento ai cronisti: non accadeva da due anni. Tra siciliani e sardi lo scorso anno finì male per i rossoblù (5 a 1 per Miccoli e soci). Ma ora la banda Allegri ha la tranquillità e la voglia di proseguire la striscia positiva riaperta dall’esaltante vittoria casalinga con la Juve.
Assenti doc. Miccoli e Liverani squalificati, Succi e Bresciano fuori per infortunio: il Palermo, reduce dalla sconfitta con il Chievo, si presenta con i cerotti. Ma guai a fidarsi. Delio Rossi, una vittoria a testa nel suo faccia a faccia con Allegri lo scorso anno, vuole dimostrare a Zamparini di aver scelto il meglio per rimpiazzare Zenga.
I numeri del derby. Il Palermo è imbattuto al “Barbera” da 15 partite. Tra vecchio e nuovo campionato i rosanero hanno collezionato 10 vittorie e 5 pari. In questa stagione - con Inter, Napoli e Fiorentina - il club di Zamparini è l’unico imbattuto della A. Le statistiche dicono che il Cagliari di Allegri è letale nell’ultimo quarto d’ora: 7 le reti all’attivo. Ma i rossoblù concedono in fase d’avvio: “Vorrà dire che chiederemo di scendere in campo dopo le quattro e mezza” ha ironizzato Allegri. Inoltre, Jeda e soci segnano da 11 turni consecutivi.
La Nuova Sardegna - Zamparini: "I veri tifosi isolino i violenti"
Alla prossima me ne vado. Se si dovesse scoprire che sono stati i tifosi a fare questa cosa io me ne vado. Non so quali siano i reali motivi di questa aggressione, non capisco perchè si possano fare una cosa simile a Cavani e Bertolo». Questo l’amaro commento del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, dopo che giovedì sera due ragazzi in motorino si erano affiancati all’auto di Edinson Cavani e Nicolas Bertolo, sferrando alcuni colpi sulla carrozzeria. «Non pensavo a una Palermo così: o i tifosi provvedono a sistemare la faccenda o me ne vado - ha continuato Zamparini -. La tifoseria sana c’è in tutta Italia, c’è bisogno che la parte sana isoli la parte non sana. C’è da vergognarsi a fare queste cose, specialmente verso due stranieri. Io come italiano provo vergogna e come palermitano proverei la stessa vergogna. A Venezia mi hanno sputato addosso, quindi se i palermitani ce l’hanno con la società che se la prendano con me che mi so difendere».
Unione Sarda -La "Favorita" imbattuta
Il Palermo imbattuto nelle ultime 15 esibizioni ufficiali al Barbera, dove i rosanero hanno ottenuto - tra vecchia e nuova stagione - 10 vittorie e 5 pareggi. L'ultima sconfitta alla Favorita del Palermo (-4) risale al marzo scorso contro il Catania.
Cosìl Palermo è una delle quattro squadre dell'attuale serie A a non aver ancora perso in casa (3 successi e 4 pareggi). Le altre sono Inter, Napoli e Sampdoria.
Balzaretti, se gioca il match contro il Cagliari, festeggia la centesima gara in A. Proprio il giorno del suo compleanno, essendo nato il 6 dicembre 1981 a Torino.
Il Palermoè una delle due squadre della serie A 2009/10, assieme alla Juventus, a non aver beneficiato di espulsioni a favore. Il Cagliari, invece, l'unica formazione a non aver ancora subito espulsioni.
La squadra di Allegri, inoltre, ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 11 giornate di campionato, per un totale di 20 reti all'attivo. L'ultimo digiuno sardo risale al 13 settembre scorso quando, in serie A, i rossobl?ono sconfitti per 1-0 in casa della Fiorentina.
Unione Sarda - Cagliari: out Marchetti, para Lupatelli
A vuoto anche l'ultimo tentativo, ieri pomeriggio nel centro sportivo di Assemini. Il dolore alla coscia sinistra proprio non gli d࠴regua, Marchetti salter࠰ertanto la sfida di domani al Barbera con il Palermo. Il portiere veneto non è stato nemmeno convocato per la trasferta siciliana. A difendere la porta del Cagliari ci penserà Lupatelli, tre presenze in rossobl?passata stagione ed ex rosanero (lo sono anche Jeda e Barone). Recupera in extremis, invece, Nenè che difficilmente, però, partirà titolare. Allegri sembra avere ormai deciso: all'attacco con Jeda-Matri, tanto per cominciare.
MARCHETTI OUT Fatale un'uscita su Amauri, nel match con la Juve domenica scorsa. Nemmeno un allenamento in settimana, ieri l'ultimo test, l'ennesimo summit tra staff medico, allenatore e lo stesso portiere poi ha portato al forfait, inevitabile. L'infortunio si è rivelato più importante del previsto, e il recupero per la successiva sfida con il Napoli (sabato 12 alle 18 al Sant'Elia) non è affatto scontato. Marchetti è stato così depennato dalla lista dei (venti) convocati. Al suo posto è stato inserito Vigorito, che farà il vice di Lupatelli e festeggerà sua prima panchina tra i professionisti. E di panchina ne ha fatta tanta (almeno in Sardegna), Lupatelli, ma la sua esperienza non si discute certo. Una vittoria, un pari e una sconfitta sinora con il Cagliari, rispettivamente contro Siena, Sampdoria e Udinese. Oltre quella del Palermo appunto, in passato ha indossato le maglie di Fidelis Andria, Roma, Chievo, Fiorentina e Parma.
SOSPIRO NENE' Tradito dai flessori della coscia sinistra nel cuore della settimana. Mercoledì non si è allenato, giovedì ha saltato il collaudo con il Sanluri. L'allarme è tuttavia rientrato ieri, ultimo appuntamento ad Assemini prima della rifinitura che i rossobl?lgeranno questa mattina direttamente a Palermo. Il brasiliano, infatti, ha svolto l'intera seduta, partitella finale compresa. Disponibile per il match con i rosanero, insomma, magari per la panchina visto che Allegri ha già individuato in Jeda e Matri gli attaccanti ideali (dal punto di vista tecnico, ma soprattutto fisico) per dare l'assalto alla porta difesa dal nuorese Sirigu.
I DUBBI DI ALLEGRI L'unico dubbio che - presumibilmente - il tecnico livornese porterà con sè in Sicilia riguarda il centrocampo. Scontata la presenza del regista Conti, due maglie per tre mezze ali, vale a dire Biondini, Dessena e Lazzari. Allegri scioglierà le riserve soltanto domani, durante la riunione tecnica con la squadra che precederࠤi poche ore il match. A proposito di Allegri: riecco sulla sua strada Delio Rossi, neo allenatore del Palermo (ha sostituito Zenga due settimane fa) e suo primo dispiacere in serie A. L'1-4 subito dal suo Cagliari lo scorso campionato alla prima giornata proprio contro la Lazio di Rossi ha lasciato a lungo il segno. Almeno sino alla gara di ritorno, quando Allegri si è rifatto all'Olimpico, con lo stesso risultato.
juninho85
05-12-2009, 14:05
Rossi: "Col Cagliari faremo un'ottima partita"
"Quanti progressi ha già fatto la mia squadra? Io so dove voglio arrivare e ho nella testa il prodotto finito: non so quanto tempo ci vuole". Il tecnico del Palermo, Delio Rossi, fa un primo piccolo bilancio di questi primi giorni alla guida dei rosanero. "I ragazzi si sono messi subito a disposizione - ha spiegato l'allenatore del Palermo - e prendo atto che ci sono state cose buone e cose meno buone a Verona. Mi vedrete sempre metterci la faccia nei momenti difficili, essendo capo di un gruppo devo avere le mie responsabilità. C'è da lavorare, bisogna reagire ad un momento non facile. Ma la squadra c'è ed è vogliosa, sono convinto che con il Cagliari faremo un'ottima partita".
Centrocampo e attacco: i dubbi di Allegri
"Ci aspetta una gara difficile, contro una squadra forte, che gode di un grande sostegno da parte del proprio pubblico". Massimiliano Allegri commenta così la vigilia di Palermo-Cagliari. "Dobbiamo affrontare l'impegno con grande determinazione. Ci vorrà il migior Cagliari - spiega il tecnico rossoblù -. Dobbiamo giocarci la partita, viste le nostre caratteristiche".
Per quanto riguarda la formazione, Allegri conserva qualche dubbio su centrocampo e attacco. Biondini, Lazzari e Dessena si giocano i due posti al fianco di Daniele Conti. In attacco, Matri dovrebbe partire dall'inizio al fianco di Jeda, anche perchè "Nenè non si è allenato tutta la settimana - puntualizza Allegri -. Prenderò una decisione domani mattina. L'assenza di Marchetti non mi preoccupa: Lupatelli è un grande giocatore, offre le migliori garanzie".
juninho85
05-12-2009, 23:16
http://gianlucaalbanese.files.wordpress.com/2009/09/mourinho.jpg
:sofico:
juninho85
06-12-2009, 10:38
C'è l'insidia Palermo per il Cagliari
Allegri si affida a Jeda e Matri
Il rischio, è quello di perdere la testa. Di farsi inebriare dall'aria fresca che si respira in alta, altissima classifica. Dopo aver indossato il tight alla Scala del Calcio contro il Milan e l'abito della festa domenica scorsa contro la Juventus, il Cagliari di Allegri necessita di un cambio d'abito: via i ninnoli e i lustrini, spazio alla tuta da lavoro. Fuor di metafora, a Palermo sarà necessaria una partita diversa dalle ultime due, contro un avversario alla disperata ricerca di punti e lasciato di fatto solo persino dal proprio presidente, il vulcanico Zamparini.
Una settimana convulsa per il Palermo, che tra esternazioni presidenziali (martedì: "Vinciamo noi, garantito"; giovedì: "Il Cagliari ci batte 2-0". La coerenza, infatti, è donna) e atti di intimidazione (Cavani e Bertolo aggrediti in centro) ha preparato la partita di oggi con i nervi a livello di epidermide. Delio Rossi deve fare a meno anche di capitan Miccoli e del vice Liverani, così come dell'infortunato Bresciano.
Massimiliano Allegri invece si cruccia soltanto per l'assenza di Marchetti, colpito duro da Amauri sette giorni fa. Un'assenza non da poco, considerata la caratura ormai internazionale del portiere ex AlbinoLeffe. Al suo posto, in porta, Cristiano Lupatelli, all'esordio stagionale in campionato. L'unico altro dubbio riguarda Anderson Nenè, allenatosi a parte fino a giovedì: facile prevedere che Allegri lo preservi in vista del rush finale del match, affidando inizialmente le sorti offensive al collaudato duo Jeda-Matri. A centrocampo non dovrebbe essere variato l'assetto consueto, con Conti perno centrale e Biondini con Lazzari ai suoi lati: Dessena, in forma smagliante, scalpita.
Queste le probabili formazioni:
PALERMO: Sirigu, Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Nocerino, Simplicio, Pastore, Cavani, Budan.
CAGLIARI: Lupatelli, Pisano, Lopez, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu, Jeda, Matri.
ARBITRO: Orsato di Schio.
La Nuova Sardegna - Un esame di maturità
La sfida tra Palermo e Cagliari è molto delicata per i siciliani. Delio Rossi, chiamato a sostituire Zenga, non ha avuto tempo sufficiente per applicare in pieno le sue teorie tattiche. Deve fare di necessità virtù, per le squalifiche di Liverani e Miccoli e le indisponibilità di Bresciano e Succi, adottando uno schema tattico simile a quello, collaudato, del Cagliari. Nello stesso tempo, però, Zamparini (Cellino é ormai un gran saggio, pur con minore disponibilità finanziaria!) vuole i rosanero audaci contro i rossoblù. Anche se il teppistico assalto all’auto di Cavani, da parte di presunti tifosi, ha scosso lo spogliatoio. Se il Palermo dovesse ritenere che il Cagliari é formazione tecnicamente meno dotata e quindi non difficile da superare, potrebbe commettere un fatale errore. Poiché la pur importante e forzata assenza di Federico Marchetti, sostituito dall’esperto Lupatelli, e l’annunciata utilizzazione par-time di Nené non alterano gli equilibri della squadra di Allegri. Lo ha già dimostrato in altre circostanze.
La forza in più del Cagliari - in trasferta su sette gare ne ha vinte tre e pareggiata una - é nella consapevolezza che giocando da squadra (ciascuno mette le proprie capacità tecniche e fisiche al servizio del gruppo) può affrontare qualsiasi avversario. Inoltre, lo dimostrano i risultati acquisiti, i rossoblù non si arrendono, sanno recuperare e lottare fino al 90’ ed oltre e hanno una grande fiducia nei loro mezzi. Senza sottovalutare la trasferta a Palermo, la squadra - insomma - è abituata a confidare nelle proprie capacità, tenendo un profilo basso. Nonostante il settimo posto in punta alla salvezza. Il Palermo, invece, con una classifica precaria, deve superare la frustrazione di non essere, secondo i desiderata di Zamparini, in zona Champions.
La Nuova Sardegna - Cagliari pronto per un altro blitz
Il Palermo ha il fiatone. La tensione è alle stelle. Ai risultati negativi si è aggiunta l’aggressione di alcuni tifosi a Cavani e Bertolo. Ma il Cagliari non deve fidarsi. Si troverà di fronte un avversario affamato. Ai rossoblù servirà una prova di carattere.
Fioretto e sciabola per dare continuità alla prestigiosa vittoria contro la Juventus, per continuare ad alimentare un sogno. Bisognerà essere concreti, tenere le linee cortissime, pressare alto e ripartire in velocità. Queste le armi con le quali la squadra di Allegri può mettere in ginocchio una formazione che sente il peso della responsabilità, che è consapevole di non poter sbagliare. E se da una parte questo trametterà ai rosanero una carica agonistica fuori dal normale, dall’altra rappresenta un vantaggio per il Cagliari, che dovrà essere abile a sfruttare una situaziome psicologica favorevole. Dalla partita di oggi è il Palermo che ha tutto da perdere.
La formazione. La novità sarà Lupatelli in porta. Sostituirà l’infortunato Marchetti. In attacco giocheranno Jeda e Matri (Nenè dovrebbe partire dalla panchina perchè in settimana non è stato bene), mentre l’unico dubbio è a centrocampo. A contendersi una maglia ci sono Biondini e Lazzari. Allegri deciderà all’ultimo momento ma il primo sembra favorito. Non cambia nulla in difesa: Pisano, Lopez, Astori e Agostini non si toccano.
Stesso modulo. Anche il Palermo gioca con il 4-3-1-2. Ma ai siciliani (da due settimane guidati da Delio Rossi che ha sostituito Walter Zenga) mancheranno pedine del calibro di Miccoli e Liverani, entrambi squalificati. Assenze che peseranno, soprattutto la prima. Miccoli è un giocatore che ha i numeri per decidere la partita con una prodezza, non trovarselo di fronte sarà un vantaggio. Ma attenzione a Cavani e Budan (Pastore agirà alle loro spalle), sono imprevedibili.
L’ambiente. Sarà una partita tesa, difficile, da interpretare in modo intelligente. Almeno in avvio, c’è da aspettarsi un Palermo aggressivo, che proverà a riconquistare una tifoseria in fermento. Il Cagliari non dovrà snaturarsi, ma sarà determinate l’approccio alla partita. Guai a farsi vedere intimoriti o a lasciare il comando del gioco ai siciliani, sarebbe un errore imperdonabile.
La corsa Uefa. Allegri considera la parola Europa quasi una bestemmia. L’allenatore del Cagliari pensa alla salvezza e non vede l’ora di raggiungere quota 40 per mettersi al sicuro. Un ragionamento saggio e per certi versi logico. Ma quella sarda è la squadra che esprime un calcio da lustrarsi gli occhi, che ha numeri e potenzialità per ritagliarsi un posto stabile nella parte sinistra della classifica. Oggi è l’occasione per dimostrare di che pasta sono fatti i rossoblù. In un ambiente difficile, contro un avversario che ha quasi l’acqua alla gola, sarà un test che se superato positivamente, potrebbe dare un volto completamente nuovo alla stagione.
Unione Sarda - La prudenza di Allegri
Paradossalmente quella con il Palermo sarà una sfida più facile di quelle contro Milan e Juventus. Ne è convinto anche Massimiliano Allegri, l'allenatore del Cagliari predica prudenza ai suoi ragazzi a poche ore dalla sfida del Barbera. Una gara che nasconde insidie certe e altre probabili, considerato l'ambiente che troveranno i rossoblù . I siciliani di Delio Rossi non vivono un grande momento, ma si sa, in serie A, non esistono gare facili e nonostante le assenze di Liverani e Miccoli, i rosanero sono sempre un gran gruppo. Stadio bollente, entusiasmo e accoglienza "particolare" attendono i rossoblù che si aspettano una gara difficile, contro una squadra forte, che gode di un grande sostegno da parte del proprio pubblico, dice l'allenatore del Cagliari, dobbiamo affrontare l'impegno con grande determinazione. Ci vorrà il miglior Cagliari.
I rossoblù sono in un periodo esaltante ma le sfide contro le squadre siciliane in genere nascondono sempre insidie. Questa volta per certi versi sarà una gara simile a quella affrontata contro la Juve, il Palermo infatti ha il giusto mix di tecnica e forza fisica. Serviranno corsa, determinazione, applicazione ma anche tecnica, sottolinea il tecnico livornese, sono queste le armi che dovremo mettere sul campo. Di sicuro non rinunceremo a fare il nostro gioco, non snatureremo le nostre caratteristiche ma come abbiamo sempre fatto ci adegueremo alla gara?.
Per quanto riguarda la formazione Allegri deve risolvere solo alcuni piccoli dubbi. Scontato l'utilizzo di Lupatelli, considerata l'indisponibilità di Marchetti, le decisioni riguardano soprattutto gli esterni di centrocampo e i due giocatori che agiranno in attacco davanti a Cossu. I ballottaggi saranno tra Lazzari e Dessena (ma anche Biondini) e Nenè che perònon è al cento per cento, visti i problemi che ha dovuto superare durante la settimana) e Matri (ma anche Jeda e Larrivey). Nenè non si è allenato tutta la settimana, aggiunge Allegri, che prenderà la decisione soltanto poco prima di scendere in campo.
Allegri non è assolutamente preoccupato per l'assenza del secondo portiere della Nazionale: Lupatelli è un grande giocatore, offre le migliori garanzie. Si è allenato bene. è esperto e anche se non gioca una partita ufficiale da diverso tempo, non avrà nessun problema.
Unione Sarda - Il Cagliari prova a prendere il volo
Il Cagliari si presenta all'insidiosa sfida del Barbera con il morale alle stelle, un paio di problemini di formazione (Marchetti out, Nenè non al top e per questo in panchina) e con la consapevolezza che il Palermo si gioca moltissimo. Delio Rossi, fresco sostituito dell'ex "enfant prodige" Walter Zenga, ha incassato una sconfitta (1-0 dal Chievo a Verona) all'esordio e non vorrebbe ripetere l'esperienza oggi pomeriggio, nel giorno del sua prima casalinga in campionato (senza problemi, invece, la formalità di Coppa Italia, sbrigata con un roboante e, forse, illusorio 4-1 alla Reggina).
A sorpresa, Allegri si è dovuto lambiccare il cervello per presentare una squadra equilibrata e che tenesse conto dello stato di forma dei rossobl?rchetti, notizia ufficiale già venerdì pomeriggio, si è dovuto arrendere alla botta subita da Amauri in un'uscita da kamikaze nel convulso finale della gara con la Juventus, prima che il raddoppio di Matri sterilizzasse la reazione bianconera. Lo sostituirà da copione Lupatelli, portiere di ottimo livello, già buon protagonista l'anno scorso nelle poche volte in cui Marchetti è stato costretto ad alzare bandiera bianca, mentre Vigorito sarà il dodicesimo. Ha recuperato, invece, Nenè fermo sino a giovedì per un indolenzimento agli adduttori. Il brasiliano pare destinato alla panchina, perchè non può avere la freschezza atletica necessaria per scendere in campo dall'inizio. La coppia d'attacco sarଠquindi, composta da Matri e Jeda, dal quale ci si attende un contributo pi?tanzioso, come il brasiliano ci aveva abituati nella scorsa stagione. Il resto della squadra - assicura Allegri - in alto mare.
Il tecnico ha qualche dubbio anche in difesa. Pisano, rientrato a tempo pieno con la Juventus dopo tre mesi di assenza, potrebbe accusare la fatica e non è escluso che il tecnico gli faccia tirare il fiato. Al suo posto Canini, come è accaduto dopo i forfait di Pisano prima e del suo sostituito, Marzoratti, poi. Tra l'altro, non ci sarà Miccoli (squalificato come Liverani, mentre Bresciano (infortunato), attaccante guizzante contro il quale il rapido Pisano sarebbe stato indispensabile.
A centrocampo, i punti fermi sono Conti, regista basso davanti alla difesa, e Cossu, trequartista e vertice alto del rombo. In tre, Dessena, Biondini e Lazzari, si contendono i due posti da mezzala. I favoriti sono Dessena e Biondini, un po' perchè Lazzari è affaticato, come ha dimostrato la prestazione, pur ampiamente positiva, contro la Juventus, un po' perchè Delio Rossi ha in animo di puntare su un centrocampo muscolare e aggressivo, Nocerino, Migliaccio e Simplicio, che va contrastato con le stesse armi. Lazzari sarebbe utilissimo nella ripresa, con ritmi presumibilmente più alti, stanchezza affiorante e, di conseguenza, spazi più, nei quali l'ex atalantino (come ha dimostrato a San Siro con il Milan) può risultare devastante.
juninho85
06-12-2009, 10:52
Roma, 6 dicembre 2009, quasi Natale…
Perché no?
Perché non possiamo pensarci?
Perché ci è precluso qualsiasi tipo di sogno?
Ci sono delle analogie….
Anche in quel lontano 1970 eravamo una piccola squadra del sud che andava a scontrarsi con le grandi potenze calcistiche del nord, eppure è successo…
È vero, avevamo il più forte attaccante di tutti i tempi, ma perché non provare a sognare lo stesso?
Io credo che ci manchi solo la continuità e quella potrà arrivare solo se la squadra rimarrà compatta, che non si smembri ai primi richiami delle sirene con le maglie e strisce…
Ci sono delle analogie.
Quando arrivammo in Serie A, nella metà degli anni sessanta, rischiammo di ritornare subito in B facendo uin girone d’andata disastroso, ma poi, non so come, nel ritorno abbiamo fatto uscire l’anima guerriera e ci siamo salvati, classificandoci anche bene.
Mi viene in mente quel 2 - 1 contro il Napoli nella prima del girone di ritorno di 2 anni fa. Più me lo riguardo su youtube e più non ci credo. La partita è finita, il recupero segna 4 minuti e stiamo perdendo 1 a 0. Quel maledetto gol di Hamsik ci condannerà per l’ennesima volta ad una sconfitta. Ma ci sono dei segnali, il Cagliari attacca, non è domo, vuole riscattarsi: tiri, parate di Gianello, traverse…. non ne va una giusta…. È passato il primo minuto di recupero, anche il secondo. Il Napoli si chiuderà, tirerà qualche pallone in tribuna, farà finta di farsi male rimandndo 6 ore per terra e la partita finirà. A neanche 2 minuti dalla fine Jeda tira, Gianello non trattiene, irrompe Matri ed è pareggio. GOOOOLLL!!! Già così sarei soddisfatto… ma Dio la pensava in modo diverso. Palla al centro, Foggia sulla destra, messo a terra. Punizione…. scade il tempo di recupero… l’arbitro la farà battere. Cross in mezzo, spizzata di Conti… GOOOOOOOOOOOOOLLLLLL!!! Non è vero, non ci posso credere, avevamo perso. Non è possibile, non capita mai…Da quel momento non ci siamo più fermati e abbiamo portato a casa una salvezza che ha dell’incredibile. Questo io lo giudico un segno. E forse i segni stanno nelle prime partite di ritorno perché anche l’anno scorso è successa una cosa strana. Veniamo a vincere qui a Roma (io sono di Roma) 4 – 1 con la Lazio: lo stesso identico, preciso, inimmaginabile risultato dell’andata, e maturato nello stesso modo: va in vantaggio la squadra di casa e poi becca 4 pallini. La cosa strana è che sembra che quella partita dovesse finire proprio in quel modo, perché alla Lazio sono stati concessi ben 2 rigori: ma almeno uno lo vuoi segnare? E invece no… doveva finire 4 – 1. È un segno.
E allora, se c’è il segno, perché non ci può essere il sogno. Tre settimane fa ho conosciuto Gigi Riva. Era il sogno che avevo da bambino e finalmente, a 46 anni l’ho realizzato. Io ho visto il Cagliari che vinceva lo scudetto, avevo 7 anni, ma mi ricordo tutto… Perché mi devo sentir dire da mio figlio: “Io non lo vivrò mai un momento come quello che hai vissuto tu da bambino…” e io lo consolo dicendo che ha già visto l’Italia vincere un mondiale, che la sua seconda squadra (il Barcellona…, vista la globalizzazione con Sky…) ha vinto tutto, che il suo eroe Messi è pallone d’oro…. Ma lui vede che quando parlo di Gigi Riva mi vengono i lucciconi agli occhi e capisce che per quanto possa amare Messi… il Cagliari è un’altra cosa. Allora perché non provarci? Perché appena un giocatore fa bene da noi “è pronto per una grande”? Perché non ce lo possiamo tenere? Forse è perché non siamo grandi? Possiamo esserlo, basta volerlo! Ieri sera ho visto un’Inter irritante perdere contro la Juve che sette giorni fa abbiamo battuto. Irritante perché fanno una miriade di fallacci e non gli succede niente. A noi basta che Conti si soffi il naso che viene esibito il cartellino giallo.
Ecco, se avessimo la grinta, la costanza e qualche arbitro non dico a favore, ma almeno no contro, io mi sento autorizzato a sognare. È vero, abbiamo tutti contro, anche il telecronista e il commentatore di Sky tifano sempre per gli altri… ma noi siamo noi, abbiamo l’amore per la nostra maglia rossoblù. E questo è più forte di tutti. È vero che il Barcellona ha dei fenomeni in squadra, ma secondo me, e secondo Borgonovo, hanno ridicolizzato l’Inter proprio perché hanno la marcia in più dell’amore per la loro squadra. Sono praticamente cresciuti tutti nella Cantera, mentre i nerazzurri sono solo dei mercenari…
Allora facciamo sì che anche i nostri piccoli eroi si innamorino della maglia e non pensino solo a loro stessi e ai loro interessi. Che ci vuole a vincere uno scudetto con la maglia della Juve-Milan-Inter. È molto più bello sudarselo e vincerlo con il Cagliari… è un’impresa titanica. Perché Marchetti e Allegri devono già essere del Milan, Astori e Biondini della Juve e, che ne so, Nenè se fa altri tre gol se lo compra l’Inter? Perché non possono restare e sognare con noi?
Dicevo all’inizio che vedo delle analogie…
Albertosi era in Nazionale, secondo di Zoff (o meglio, si alternavano…), noi abbiamo Marchetti, secondo di Buffon.
Martiradonna, Zignoli, Niccolai, Tomasini: erano dei bei difensori, le sole 11 reti prese nel 1969/70 ancora resistono come primato di minor numero di reti subite in Serie A. Ma non erano così superiori agli attuali Pisano (nazionale under 21), Lopez (nazionale uruguaiano) Canini (nazionale under 21), Marzoratti (nazionale under 21), Astori e Agostini. Si può fare…
Una mensione particolare merita Pierluigi Cera, libero ante litteram che precorse il ruolo di centrale difensivo davanti la difesa… noi abbiamo Conti, che se non è nazionale è solo perché non lo vogliono chiamare. Daniele è il nostro cuore, la nostra diga, il nostro cervello, il nostro baluardo.
Ora bisogna passare agli altri 5 che restano: Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva!
Beh, se tornasse Suazo si potrebbe mettere sulla destra a fare l’ala tornante proprio come faceva il Domingo. D’altronde, fatevelo dire da uno che ha allentao e insegnato calcio per anni qui a Roma, David non è una punta centrale, ma un’ala. Se prende la palla sulla fascia e se ne va… non lo prendi più. Ma chissà se tornerà mai… dicono che a gennaio… Nel caso, ci sono Dessena o Lazzari o Biondini, che vanno bene pure nel ruolo che era di Nenè (Claudio Olinto…), al quale auguro ogni bene e una pronta guarigione. Al posto di Gori abbiamo Jeda o Ragatzu, al posto di Greatti ci mettiamo la fantasia di Messi-Cossu, e al posto di Riva…. al posto di Riva… al posto di Riva non può essere messo nessuno, ma se insieme Matri e Nenè fanno 12 gol in 14 partite… è lecito sognare.
E allora, signor Presidente Massimo Cellino, perché non provare a resistere alle sirene dei soldi che ci darebbero per i nostri campioni e non provare a fare un’impresa? Se non altro per il mio bambino di 11 anni che tutti i suoi compagni di scuola che tifano Roma, Lazio, Juventus, Mlan ed Inter prendono in giro continuamente perché pensano che il Cagliari sia ancora in Serie B. Vorrei che anche lui un giorno, come è accaduto a me da bambino, possa dire: sono Campione d’Italia.
Io amo il Cagliari.
E non ho neanche un parente sardo…..
preso da cagliaricalcio.net
Solertes
06-12-2009, 11:45
http://gianlucaalbanese.files.wordpress.com/2009/09/mourinho.jpg
:sofico:
Ma non so se avete seguito la moviola di "Lampada" Cesari :asd:
Meno male che non arbitra più....il pestone di Milito a Caceres per lui era rigore...:rolleyes:
preso da cagliaricalcio.net
Bello, nessun altro commento.
juninho85
06-12-2009, 11:50
Ma non so se avete seguito la moviola di "Lampada" Cesari :asd:
Meno male che non arbitra più....il pestone di Milito a Caceres per lui era rigore...:rolleyes:
per me si poteva dare...non era ecclatante ma nemmeno inesistente.
diciamo che è stato una volpe milito ad andare a cercarselo...un pò come quello non dato a cassano in casa nostra
juninho85
06-12-2009, 11:54
quest'oggi,giocando in uno stadio che abitualmente è riempito da una tifoseria PESSIMA quasi quanto quella di catania e inter,sarà di fondamentale importanza passare in vantaggio per primi e ancor meglio chiudere il primo tempo avanti.
questo perchè prontamente vengono sommersi da bordate di fischi e la cosa potrebbe demoralizzarli.
l'impresa si può fare,il cagliari deve giocare da cagliari,ovvero fare la sua partita senza rinunciare ad offendere con tutta la squadra,non so come giochino con rossi ma con zenga diciamo che giocavano ma lasciavano anche parecchi spazi alle squadre avversarie,in tal senso le ripartenze dei nostri velocisti potrebbero risultare devastanti,se,come pare,nenno inizierà dalla panca.
in assenza di miccoli,liverani e molto probabilmente di cavani ocio alle fascie,cassani e balzaretti attualmente sono tra i migliori nel proprio ruolo,ancor peggio se giocherà budan che fisicamente è di testa è molto ma molto forte
Solertes
06-12-2009, 12:48
per me si poteva dare...non era ecclatante ma nemmeno inesistente.
diciamo che è stato una volpe milito ad andare a cercarselo...un pò come quello non dato a cassano in casa nostra
Per me non era nemmeno da discutere, Milito pesta il piede di Caceres non il contrario....quindi non c'era nessun fallo....altrimenti era fallo pure la scivolata di Balotelli quando ha battuto una punizione perchè su quella zolla ha scatarrato poco prima Grosso. :D
(inoltre nella ripresa da bordo campo si vede anche come Milito cerchi di allargare la gamba per cercare il contatto)
juninho85
06-12-2009, 16:43
la partita di oggi è stata molto simile a quella dell'anno scorso,con la differenza che i loro attaccanti sono stati molto più imprecisi di un anno fa.
rinunciatari e imbavagliati fino ai capelli nella prima parte del primo tempo,abbiamo proprio rinunciato a giocare lasciando che sfogassero il dinamismo con i loro 4 centrocampisti dai piedi quadrati più gli esterni di fascia,in particolare canini non ci capiva nulla(allegri ti prego BASTA,piuttosto mettici un primavera!)
ci siamo dati una leggera svegliata col gol di matri,un episodio,che è bastato per smorzare il dominio che fino a quel momento stava esprimendo il palermo...il punto è che quando ha due palle NITIDE da gol come quelle di cossu prima e matri poi(a inizio secondo tempo)DEVI far male e chiudere la partita,a maggior ragione quando l'avversario è una squadra che non getta mai la spugna fino alla fine.
allegri tantissime altre volte ha dato una svolta alla partita con i cambi fatti nel primo quarto d'ora del secondo tempo,stavolta non solo ha fatto qualche scelta discutibile nella formazione iniziale,insistendo su canini laterale e un jeda che ancora una volta ha palesato il periodo di scarsa forma con una prova incolore,ma è riuscito a far di peggio quando nel secondo ha tolto biondini che per caratteristiche era l'unico con conti che poteva fare da tampone alle sfuriato di simplicio,cavani e pastore.sarà pur vero che non era in una giornata di grazia,ma avrei cambiato dessena che dopo un avvio di stagione più che promettente sta confermando la discontinuità che da sempre ha caratterizzato i suoi campionati.
ci mancava soltanto che avesse messo tipo larrivey per matri come fatto a milano e la cagata era ben che servita.
migliori in campo cossu,nonostante l'errore clamoroso sotto porta corre per quattro,fa letteralmente impazzire i palermitani con le sue serpentine e i cambi di direzione improvvisi,lopez che pur coi piedi ruvidi che si ritrova ha fatto il suo sbrogliando parecchie situazioni complicate.
peggiori assolutamente canini,jeda e dessena
juninho85
06-12-2009, 16:46
Palermo-Cagliari, le pagelle
Lupatelli 6 Due parate da campione, due incertezze da pivellino. Il voto è la media tra l'8 del primo tempo, quando Lupo si esalta a freddo sulle conclusioni di Nocerino e Budan, e il 4 del secondo, quando dorme un tantino sulle conclusioni di Budan e Kjaer, che regalano un insperato successo ai siciliani. Nel finale, scosso, rimedia pure uno stiramento alla coscia destra. Auguri.
Canini 6 Finisce tra i pali, con la maglia di Lupatelli indosso e i guantoni alle mani. In pratica, gioca in tutti i ruoli della difesa: parte da esterno, si accentra con l'ingresso di Pisano e conclude portiere. Finchè staziona sulla destra, il Palermo non riesce a sfondare da quella parte. Ordinaria amministrazione al centro.
Lopez 5 Nell'occasione del pari rosanero, Budan lo aggira con la facilità con la quale un off-shore circumnaviga una boa. In affanno contro il connazionale Cavani, finisce con un cartellino giallo sul groppone per un fallaccio su Bertolo.
Astori 5 Qualche errore in fase di impostazione, ma anche diversi interventi decisivi nelle prime fasi della partita, quando il Palermo pressa e spaventa i rossoblù. Errore pesante in disimpegno sul gol del pari di Budan. Ammonito, lascia spazio a Pisano.
(dal 69' Pisano 5 Non incide: puntualmente saltato dall'indemoniato duo Bertolo-Pastore, non riesce neppure a proporsi in fase offensiva con costrutto)
Agostini 6 Il Palermo dalla sua parte spinge relativamente poco, seppure Cassani e Simplicio ci provino in più d'un'occasione. Rispetto al solito, poco presente in proiezione.
Dessena 5 Partita anonima e avvio in affanno. Si fa notare soltanto alla mezz'ora, quando con una bordata dai venti metri spaventa Sirigu e rischia di chiudere l'incontro. Finisce tritato tra Blasi e Nocerino.
Conti 6 Ammonito, salterà la gara di sabato prossimo contro il Napoli. Tiene a galla il centrocampo sradicando una notevole quantità di palloni dai piedi dei dirimpettai siciliani, ma non riesce ad essere altrettanto efficace in fase di impostazione. Nervosissimo, prova a farsi giustizia nel dopo-gara.
Biondini 5,5 Parte bene, mostrandosi intraprendente in fase offensiva. Poi, progressivamente, si sgonfia fino a lasciare il campo.
(dal 60' Lazzari 5,5 Col Palermo proiettato in avanti, non riesce a mettere il marchio sulla partita. Un paio di sventagliate delle sue, un tentativo acrobatico e poco più: stavolta non basta)
Cossu 7 Primo tempo da 9 in pagella. Scherza con guizzi d'alta scuola i difensori rosanero, mettendo per due volte Matri a tu per tu con Sirigu: l'attaccante lombardo ringrazia nella seconda situazione, battendo a rete. Ci prova anche in prima persona, andando per due volte vicinissimo al gol: cala sensibilmente nella ripresa. Senza dubbio il migliore tra i rossoblù.
Jeda 5 Impalpabile. Sbuccia di testa qualche pallone, prova a rendersi pericoloso partendo dalla destra, ma finisce con l'immalinconirsi a contatto con la linea laterale.
(dall'80' Nenè s.v. Fa a sportellate con i difensori di Rossi, ma in dieci minuti non riesce a procurarsi occasioni da gol degne di tale nome: ci prova dalla distanza senza fortuna. Ingiudicabile)
Matri 6,5 Due occasioni nitide, ne mette dentro una. Score da attaccante di razza: il gol (settimo in campionato, record personale) è di pregevole fattura. Sparisce o quasi nella ripresa, dopo una progressione da centometrista in contropiede.
Allegri 6 Nel primo tempo prende encomiabilmente le misure al Palermo, riuscendo a raddrizzare l'andamento della gara che sembrava orientata nettamente in favore dei padroni di casa. Il Cagliari esce fuori dopo un quarto d'ora, dominando fino alla chiusura di tempo e rischiando in almeno tre circostanze di raddoppiare. Poi, più delle alchimie tattiche, può la fame della squadra di Delio Rossi, che sfrutta al meglio l'invenzione di Budan e il consueto dormi-dormi generale della difesa rossoblù sui calci piazzati. Tarda forse eccessivamente l'ingresso di Nenè; stucchevole il balletto tra Pisano e Canini per decidere chi dei due dovesse sostituire tra i pali Lupatelli.
PALERMO Sirigu 6; Cassani 6,5, Kjaer 7, Bovo 7, Balzaretti 6,5; Migliaccio 5,5, Nocerino 6, Blasi 5 (46' Bertolo 6,5); Simplicio 6,5; Budan 6,5 (70' Pastore 7), Cavani 6,5. All. Rossi 6,5
juninho85
06-12-2009, 16:49
Allegri: "Dobbiamo migliorare"
"Dispiace per la sconfitta"
Massimiliano Allegri ha parecchi rimpianti per la sconfitta del "Barbera": "Peccato giocare una buona partita dal punto di vista tecnico e poi uscire dal campo sconfitti. Fino al gol del pareggio, avevamo giocato bene. Il Palermo era partito forte, ma dopo i primi cinque minuti non aveva più tirato in porta. Siamo passati in vantaggio meritatamente, e abbiamo avuto diverse occasioni per il raddoppio. Poi Budan ha trovato il gol del pareggio con una grande azione, nella quale forse noi siamo stati un po' troppo leggerini, e subito dopo abbiamo preso il secondo gol. Abbiamo reagito, ma non siamo riusciti a pareggiare".
E' una sconfitta che indica chiaramente i limiti della formazione rossoblu. "Dobbiamo migliorare nella gestione della partita e sfruttare le occasioni che costruiamo". Sulle scelte iniziali: "Ho preferito schierare Canini perchè Pisano era fuori da molto tempo e domenica aveva giocato una partita intensa, l'avevo visto affaticato. Ho messo dentro Lazzari per verticalizzare con più qualità e non farci schiacciare, cosa che poi non è accaduta".
Sabato arriva il Napoli. "Una squadra in forma, lo siamo anche noi. L'assenza di Conti? Verrà rimpiazzato nel migliore dei modi".
juninho85
06-12-2009, 17:06
Palermo amara, non basta Matri
Budan e Kjaer ribaltano il risultato: 2-1
Il “Renzo Barbera” si conferma terreno ostico per il Cagliari di Allegri, che ha perso tutte e quattro le gare giocate in terra siciliana (fanno parte del conto anche le sconfitte subite contro il Catania) nel suo anno e mezzo di conduzione della squadra rossoblu.
Il mister cagliaritano non tiene fede al popolare detto “squadra che vince non si cambia”, pertanto tra necessità (Marchetti infortunato, Nené recuperato all’ultimo) e scelte tecniche si trova a cambiare ben quattro undicesimi della formazione che ha avuto la meglio contro la Juventus sette giorni fa. Delio Rossi, dal canto suo, ripropone un 4-3-1-2 di stampo ballardiniano, con Simplicio dietro gli attaccanti Cavani e Budan e una mediana da combattimento composta da Migliaccio, Nocerino e Blasi.
Partono bene i padroni di casa: non passa nemmeno un minuto e Nocerino costringe Lupatelli, chiamato a sostituire Marchetti, a un difficile intervento in angolo. La veemenza dei rosanero tiene alle corde i rossoblu per almeno una ventina di minuti. Gli uomini di Rossi sanno proporsi al tiro anche con Budan al 4’ e al 15’ (con il portiere dei sardi sempre reattivo nella circostanza) e Migliaccio al 18’ (pallone fuori di poco). In mezzo a tutto questo, gli uomini di Allegri hanno fatto vedere solamente un’interessante intuizione di Cossu per Matri che ha fallito l’aggancio a pochi passi da Sirigu. Tuttavia, nonostante l’ottima partenza rosanero è il Cagliari a passare ed è ancora la premiata ditta Cossu-Matri sugli scudi: il trottolino sardo inventa un’altra delle sue verticalizzazioni, l’attaccante di scuola Milan si trova solo davanti a Sirigu e lo salta con un preciso pallonetto. L’1-0 sembra svegliare i sardi, che sfiorano il raddoppio con due conclusioni da fuori di Dessena e Biondini e spengono le iniziative del Palermo che costruisce ben poco sino al ritorno negli spogliatoi.
Nella ripresa Rossi gioca la carta Bertolo che va a posizionarsi sul centro-sinistra in luogo di un opaco Blasi. Stavolta è il Cagliari a partire meglio, con Cossu che spreca malamente l’occasione per il colpo del KO e Matri che, su suggerimento di Jeda, strozza il tiro con la palla che termina abbondantemente fuori. Il pari del Palermo arriva quando i rosanero sembrano fuori dalla partita: Budan riceve palla sulla trequarti e si accentra saltando Astori e scaricando un violento destro all’incrocio dei pali. Lupatelli, inutilmente proteso in tuffo, niente può fare per evitare l’1-1. Allegri prova a scuotere i suoi inserendo Lazzari per Biondini, ma è ancora il Palermo a passare. Su calcio d’angolo dalla sinistra, la testa bionda di Kjaer svetta su tutte le altre e sorprende ancora Lupatelli che non può andare a raggiungere il pallone deviato sull’angolo più lontano.
Prosegue la girandola dei cambi: Allegri cerca una maggior spinta sulla destra e mette dentro Pisano per Astori, con Canini che si sposta al centro. Da parte sua Rossi, sagacemente, inserisce Pastore con la chiara finalità di mantenere la palla alta sulla trequarti del Cagliari. I rossoblu, incapaci di costruire una reazione efficace, riescono a produrre la sola conclusione di Cossu dalla distanza, che finisce alta di poco. Risponde da par suo Simplicio, il cui violento tiro da fuori finisce a lato. Nel momento in cui gli ospiti sono chiamati a tentare l’assalto finale, Lupatelli si infortuna lasciando i suoi uomini in dieci in quanto Allegri ha già eseguito tutti e tre i cambi (nel frattempo Nené è subentrato a uno Jeda non pervenuto nel secondo tempo). I sardi finiscono in dieci uomini e con Canini in porta. Nonostante il disperato tentativo di riagguantare il risultato, il Cagliari arriva dalle parti di Sirigu solamente con un debole tiro di Nené, che ha tentato invano di ripetere la prodezza vista contro la Juventus. Alla fine è il Palermo a far festa, con Rossi che porta a casa la prima vittoria della sua avventura in rosanero e Allegri che, oltre a tornare dalla Sicilia con un pugno di mosche, dovrà incassare la squalifica di Conti (diffidato e ammonito) e l’infortunio del suo secondo portiere in vista dell’importante match di sabato prossimo contro il Napoli.
PALERMO-CAGLIARI 2-1 (0-1)
Marcatori: 23′ Matri, 54′ Budan, 64′ Kjaer
Palermo: Sirigu, Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti, Blasi (46′ Bertolo), Nocerino, Migliaccio, Simplicio, Cavani, Budan (69′ Pastore)
Allenatore: Rossi
Cagliari: Lupatelli, Canini, Lopez, Astori (68′ Pisano), Agostini, Dessena, Conti, Biondini (60′ Lazzari), Cossu, Jeda (78′ Nenè), Matri
Allenatore: Allegri
Arbitro: Orsato di Schio
Ammoniti: 20′ Astori, 38′ Blasi, 56′ Conti, 63′ Lazzari, 68′ Kjaer, 80′ Lopez, 87′ Pisano, 90′ Migliaccio per gioco scorretto
juninho85
06-12-2009, 22:55
http://www.youtube.com/watch?v=1cMNHntQpCk
Pangasius
07-12-2009, 02:15
I problemi secondo me sono essenzialmente due:
quando vai in vantaggio e l'avversario ti concede due palle-gol nette come ha fatto il Palermo
(e come è capitato altre volte) lì è il momento di chiudere la partita, (juninho era stato facile profeta
nell'indovinare l'andazzo della partita "#603") e invece Cossu prima e Matri poi hanno fallito il raddoppio;
Altro errore,altrettanto ricorrente, è l'errato posizionamento o la pessima marcatura e il conseguente gol nei calci da fermo,che caratterizza la fase difensiva della squadra in questo primo scorcio di campionato.
Ormai è un classico palla in area e prima o poi il gollonzolo arriva,Kjaer ha segnato con tre giocatori attorno a lui che si sono fatti anticipare come dei polli.
E contro il Napoli non ci sarà Conti.....:mad:
juninho85
07-12-2009, 08:16
Il Sardegna - Allegri: "Bene fino al pari, poi troppo molli"
Catino infernale il Renzo Barbera. Era preventivato che per il Cagliari non sarebbe stata una passeggiata. «Sapevamo perfettamente a cosa andavamo incontro. I nostri avversari stanno attraversando un momento particolare. Difficile la situazione ambientale, dopo i fatti extra-calcistici accaduti ultimamente». Poi il cambio di panchina. Con Delio Rossi al posto di Walter Zenga. Fattore scatenante, che probabilmente ha avuto l'effetto di caricare l'ambiente. «Sono risultanze fisiologiche. Ora i giocatori si sentono più responsabilizzati». Non vuole assolutamente arrampicarsi sugli specchi. Non cerca alibi, il tecnico. L'approccio alla gara, stavolta, non ha convinto. «Troppo molli all'inizio. Anche se poi abbiamo reagito, siamo passati in vantaggio e, addirittura, soprattutto ad inizio ripresa, potevamo chiudere l'incontro. È vero che, in taluni frangenti, si è subito la loro verve e la voglia di riscattarsi. Dal punto di vista tattico non siamo riusciti a filtrare bene in mezzo al campo, ragion per cui la difesa si è ritrovata spesso scoperta. Senza protezione è difficile difendersi, specialmente nell'uno contro uno». Eppure i siciliani avevano assenze “pesanti”. Soprattutto Miccoli e Bresciano, oltre a Liverani. «Ma questo fattore è servito da stimolo agli altri. Stavolta hanno avuto la possibilità di giocare e dimostrare il loro valore. Non bisogna mai fidarsi quando una squadra ha delle defezioni, anche importanti. La gara contro il Palermo ne è un esempio lampante» . Lupatelli al posto di Marchetti. Nessuna ripercussione particolare. «Bravo in alcune occasioni ad inizio gara. Poi si è fatto male, ma non è nulla di preoccupante». L'inserimento di Lazzari? «Per dare più qualità. Biondini mi pareva stanco». Le scelte ponderate. Allegri ha voluto pensarci fino all'immediata vigilia. Poi, negli spogliatoi, poco prima della gara, ha snocciolato i nomi. «Ho inserito Canini perché Pisano, reduce da un infortunio, aveva dato molto contro la Juve. Poi, senza Miccoli, c'era bisogno di uno che coprisse meglio la zona, senza variare l'assetto. Ho poi inserito lo stesso Pisano perchè eravamo in svantaggio e avevo bisogno di maggiore spinta».
La Nuova Sardegna - I rossoblu: "Peccato, troppe occasioni perse"
La rabbia di Cossu, il malumore di Matri, il rammarico di Biondini. Il dopo partita al “Barbera” è carico di tensione. La sconfitta in Sicilia non va giù agli Allegri boys. Tanto meno, l’atteggiamento dell’ex Paradisi. L’allenatore dei portieri del Palermo ha ricoperto anni fa lo stesso ruolo al Cagliari. Con Andrea Cossu si sono beccati anche l’anno scorso: «E’ vero - ha detto il trequartista - ma sull’episodio non dico nulla». In tv e a bordo campo il diverbio che ha poi coinvolto anche Lopez e Conti, è stato ricostruito come un acceso battibecco tra i due. Un Paradisi, in panca furioso con la sua ex squadra. Al di là del diverbio, Cossu, sempre magico nel firmare assist perfetti, taglia corto: «Ho chiamato la palla ad Ale (Matri, ndr) che me l’ha data bene. Purtroppo, mi è rimbalzata male e ho calciato sull’esterno della rete». L’occasione è quella che avrebbe portato il Cagliari sul 2 a 0. Matri conferma: «Andrea mi ha chiamato la palla, c’era anche Jeda ma non ero messo al meglio per dargliela. Peccato”. Insomma, dura smaltire la rabbia per una gara gestita bene per un’ora. Con diverse palle gol per il raddoppio. Per poi finire battuti per 10’ di amnesia. La squadra saluta il settimo posto. E aspetta il Napoli, sabato alle 18 al Sant’Elia. Ma Allegri non si dà pace. Però, episodi e dea bendata non sono stati al fianco del suo team: il Cagliari in 10 con Pisano in porta (il tecnico aveva già fatto tutte le sostituzioni, ndr) per coprire l’infortunato Lupatelli - in campo al posto di Marchetti out per la botta al fianco rimediata da Amauri - la dice lunga. «Dovevamo chiuderla prima, si rischia sempre a non sfruttare al meglio le occasioni da rete. Il Palermo era assatanato ma siamo riusciti a tenergli testa» spiega Davide Biondini. Il mediano è uscito dal campo imbronciato. Nel dopo partita spiega: «Tutto a posto. Sono uscito perché in settimana non mi sono allenato con regolarità a causa dell’influenza».
La Nuova Sardegna - Sirigu: "Vittoria meritata, ma il Cagliari è una squadra che farà grandi cose"
Per lui quella di ieri era una partita speciale. Salvatore Sirigu, nato a Siniscola, è un grande tifoso del Cagliari.
Il portiere del Palermo, lanciato da Walter Zenga, non si è però fatto condizionare dai colori rossoblù. Ha disputato un’ottima partita, attento e puntuale negli interventi, anche se di grandissime parate in realtà non ne ha dovuto compiere.
«Abbiamo vinto credo meritatamente - spiega -, anche se sarebbe stupido non ammettere che il Cagliari ci ha fatto soffrire. Siamo andati sotto e loro hanno anche avuto l’occasione per chiudere la gara, per fortuna Cossu ha calciato fuori. Ma che giocatore, mi ha davvero impressionato, ha fatto delle cose da manuale. Credo che in questo momento sia uno dei più forti nel suo ruolo, è veramente in gran forma. Davvero tanti complementi».
Sirigu si sta affermando in Sicilia, dove ha conquistato i galloni da titolare e se li tiene stretti. Anche Delio Rossi, così come chi lo ha preceduto in panchina, lo tiene in grande considerazione e lui vuole ripagare questa fiducia. «Per noi era fondamentale portare a casa i tre punti - aggiunge -. E’ stata una settimana difficile, durante la quale sono successe tante cose. La pressione era tanta e poteva anche schiacciarci. Quando siamo andati in svantaggio poteva arrivare il crollo, invece siamo stati bravi a reagire e credo che alla fine la nostra vittoria sia meritata. Non mi sembra che abbiamo rubato qualcosa al Cagliari e nella ripresa abbiamo legittimato il risultato, anche perchè abbiamo avuto altre occasione per segnare».
Non c’era Federico Marchetti, che la prossima stagione potrebbe lasciare Cagliari per una grande squadra. E se Cellino decidesse di puntare su di lui? «Per carità non è il momento di fare questi discorsi - conclude Salvatore Sirigu -. Io sto bene a Palemo, sono affezionato a questa città e sono grato a questa società che mi sta facendo crescere. Certo, essendo sardo, non posso negare che mi piacerebbe indossare in futuro la maglia del Cagliari. Ma sono cose che si vedranno soltanto in futuro, per ora in pentola non bolle nulla e, ripeto, io qui in Sicilia mi trovo benissimo».
Ieri il portiere rosanero è andato via dallo stadio felice, ma forse un po’ gli è dispiaciuto battere il Cagliari.
Unione Sarda - Rissa nel finale con l'ex rossoblù Paradisi
L'ex Paradisi colpisce ancora. Una parola di troppo, forse addirittura un gestaccio al triplice fischio dell'arbitro. E la reazione dei rossoblù è inevitabile. Furente. Prima Cossu, poi Conti e, soprattutto, Lopez. Nervi a fior di pelle, occhi spiritati, uno spintone dietro l'altro. La rissa viene sedata sul nascere, davanti all'ingresso del sottopassaggio. «Ma Paradisi ha perso l'ennesima occasione per stare zitto», tuona il direttore generale rossoblù Marroccu, che in campo fa da paciere (è lui il primo a fermare il capitano uruguaiano), ma una volta negli spogliatoi se la prende con l'ex preparatore dei portieri, e non glielo manda certo a dire: «Ha avuto il cattivo gusto di deridere i giocatori del Cagliari per la sconfitta. E non è la prima volta che accade».
In effetti Paradisi (in Sardegna ai tempi di Ballardini) ogni volta che affronta il Cagliari con il suo Palermo trova sempre il modo per rendersi protagonista. Le prime schermaglie lo scorso campionato al Sant'Elia, nella gara d'andata, con una maschera. Al ritorno al Barbera il faccia a faccia è con Conti. Il regista romano (con lui c'è anche Fini) prova a soccorrere il compagno Matheu a terra (spinto dall'allora allenatore rosanero Ballardini, che infatti viene espulso) e si ritrova davanti proprio il muso duro di Paradisi. Che, evidentemente, ha il dente avvelenato nei confronti del Cagliari.
Stavolta la coda è nel finale. Verso le diciotto l'ex portiere di Fiorentina e Como lascia sorridente lo stadio, ma in campo il suo sguardo non è proprio disteso, anzi. Tutto inizia nel momento in cui Orsato fischia la fine del match. La prima reazione è di Cossu, che si avventa verso la panchina del Palermo. Il fantasista sardo viene subito fermato da alcuni compagni, mentre il quarto uomo Garvasoni fa altrettanto con Conti. Ma il più arrabbiato sembra essere Lopez, che viene letteralmente placcato dal dg rossoblù Marroccu. Nel frattempo Allegri si avvicina dallo stesso Paradisi e - con toni più o meno pacati - lo invita ad avere un atteggiamento più sportivo. In campo gli animi sono accesi, ma i rossoblù attendono che Paradisi raggiunga lo spogliatoio prima di infilarsi nel tunnel. E qui finisce l'ennesimo fuori onda. Almeno sino alla prossima puntata. «È stato un battibecco, a volte succede», taglia corto Cossu mentre sale sul pullman parcheggiato nel piazzale davanti allo stadio. «Sono deluso per la sconfitta, è il mio unico pensiero in questo momento. Avevamo in mano la partita, invece torniamo a casa a mani vuote».
Unione Sarda - Lo strano caso del portiere Canini
Il fiato resta in gola, per dieci lunghissimi minuti le gambe tremano: «Meno male che la palla non si è quasi mai fatta vedere dalle mie parti». Guantoni per caso, portiere inventato in un istante. Michele Canini sorride: «Non avevo mai provato neanche in allenamento, un posto tra i pali è l'ultima cosa che mi sarei aspettato». Prima esterno di difesa, poi centrale davanti all'area, fino alla scommessa improvvisa del posto tra i pali. Colpa dell'incidente a Cristiano Lupatelli, costretto ad alzare bandiera bianca al minuto quaranta della ripresa dopo una fitta alla coscia destra.
Allegri ha già fatto tre sostituzioni, il regolamento non consente l'ingresso del portiere di riserva (Mauro Vigorito, a diciannove anni, avrebbe potuto fare l'esordio in A). È una mazzata per il Cagliari che cerca di rientrare in partita dopo il micidiale uno-due del Palermo. Attimi di confusione. I giocatori non sanno cosa fare e cercano lo sguardo di Allegri. Canini si leva la maglia, ma Pisano lo imita e prende quella di Lupatelli. «Sembrava che il mister avesse indicato Francesco», racconta il giocatore rossoblù. Ma poi arriva un contrordine: «Credo che Lopez abbia suggerito all'allenatore che Pisano fosse più fresco», continua Canini. «Era entrato da poco in campo e serviva la sua spinta per tentare di raddrizzare il risultato».
Così tocca al giocatore bresciano prendersi la briga di proteggere la porta del Cagliari dalle ultime incursioni del Palermo. La partita è ancora in bilico, i rossoblù possono tentare il tutto per tutto, ma il rischio di esporsi ai contropiede dei padroni di casa è forte. «Guardavo la palla e speravo non arrivasse dalle mie parti», confessa Canini, che però si è potuto permettere di non correre grossi pericoli. Giusto un paio di rinvii di piede e una palla minacciosa spinta in area da Simplicio ma calciata lontano da Pisano.
Finisce al cinquantunesimo, con sei minuti di recupero per il tempo perso dopo l'infortunio a Lupatelli. Il Cagliari perde, ma può recriminare davanti a una partita che, con un po' più di cinismo, si poteva chiudere all'inizio del secondo tempo. «Abbiamo fallito il due a zero che forse ci avrebbe fatto mettere in cassaforte la gara», sottolinea Canini. «Meritavamo almeno il pareggio, ma purtroppo a volte le cose possono non andare bene». Il difensore rossoblù continua ad adattarsi un po' in ogni angolo della difesa: «Sono cresciuto facendo il centrale ma da un po' mi sto adattando a fare l'esterno destro». Nel curriculum ora ci sono anche i guanti da estremo difensore. Canini scherza: «Spero che quella di Palermo sia stata l'eccezione. Mi accontento di giocare nella linea difensiva».
Intanto Lupatelli non può gioire per il suo esordio stagionale nella porta rossoblù (per il forfait di Marchetti, uscito malconcio dalla partita con la Juve). Lascia la porta in barella, ed è l'ultimo a uscire dagli spogliatoi prima di salire sul pullman per l'aeroporto. Zoppica visibilmente e il medico del Cagliari deve ancora chiarire la natura del danno: «Non so nulla», taglia corto Marco Scorcu. La contusione sembra nell'inserzione muscolare tra il fianco e la coscia. Difficilmente Lupatelli potrà tornare in campo per sabato (c'è la sfida col Napoli). Così sarà fondamentale accorciare i tempi per il recupero di Marchetti (contusione alla coscia sinistra), altrimenti Allegri dovrà affidarsi davvero al giovane Vigorito.
Il fiato resta in gola, per dieci lunghissimi minuti le gambe tremano: «Meno male che la palla non si è quasi mai fatta vedere dalle mie parti». Guantoni per caso, portiere inventato in un istante. Michele Canini sorride: «Non avevo mai provato neanche in allenamento, un posto tra i pali è l'ultima cosa che mi sarei aspettato». Prima esterno di difesa, poi centrale davanti all'area, fino alla scommessa improvvisa del posto tra i pali. Colpa dell'incidente a Cristiano Lupatelli, costretto ad alzare bandiera bianca al minuto quaranta della ripresa dopo una fitta alla coscia destra.
Allegri ha già fatto tre sostituzioni, il regolamento non consente l'ingresso del portiere di riserva (Mauro Vigorito, a diciannove anni, avrebbe potuto fare l'esordio in A). È una mazzata per il Cagliari che cerca di rientrare in partita dopo il micidiale uno-due del Palermo. Attimi di confusione. I giocatori non sanno cosa fare e cercano lo sguardo di Allegri. Canini si leva la maglia, ma Pisano lo imita e prende quella di Lupatelli. «Sembrava che il mister avesse indicato Francesco», racconta il giocatore rossoblù. Ma poi arriva un contrordine: «Credo che Lopez abbia suggerito all'allenatore che Pisano fosse più fresco», continua Canini. «Era entrato da poco in campo e serviva la sua spinta per tentare di raddrizzare il risultato».
Così tocca al giocatore bresciano prendersi la briga di proteggere la porta del Cagliari dalle ultime incursioni del Palermo. La partita è ancora in bilico, i rossoblù possono tentare il tutto per tutto, ma il rischio di esporsi ai contropiede dei padroni di casa è forte. «Guardavo la palla e speravo non arrivasse dalle mie parti», confessa Canini, che però si è potuto permettere di non correre grossi pericoli. Giusto un paio di rinvii di piede e una palla minacciosa spinta in area da Simplicio ma calciata lontano da Pisano.
Finisce al cinquantunesimo, con sei minuti di recupero per il tempo perso dopo l'infortunio a Lupatelli. Il Cagliari perde, ma può recriminare davanti a una partita che, con un po' più di cinismo, si poteva chiudere all'inizio del secondo tempo. «Abbiamo fallito il due a zero che forse ci avrebbe fatto mettere in cassaforte la gara», sottolinea Canini. «Meritavamo almeno il pareggio, ma purtroppo a volte le cose possono non andare bene». Il difensore rossoblù continua ad adattarsi un po' in ogni angolo della difesa: «Sono cresciuto facendo il centrale ma da un po' mi sto adattando a fare l'esterno destro». Nel curriculum ora ci sono anche i guanti da estremo difensore. Canini scherza: «Spero che quella di Palermo sia stata l'eccezione. Mi accontento di giocare nella linea difensiva».
Intanto Lupatelli non può gioire per il suo esordio stagionale nella porta rossoblù (per il forfait di Marchetti, uscito malconcio dalla partita con la Juve). Lascia la porta in barella, ed è l'ultimo a uscire dagli spogliatoi prima di salire sul pullman per l'aeroporto. Zoppica visibilmente e il medico del Cagliari deve ancora chiarire la natura del danno: «Non so nulla», taglia corto Marco Scorcu. La contusione sembra nell'inserzione muscolare tra il fianco e la coscia. Difficilmente Lupatelli potrà tornare in campo per sabato (c'è la sfida col Napoli). Così sarà fondamentale accorciare i tempi per il recupero di Marchetti (contusione alla coscia sinistra), altrimenti Allegri dovrà affidarsi davvero al giovane Vigorito.
Unione Sarda - Segna Matri, poi il buio
Nella corrida del Renzo Barbera, il Cagliari è uscito abbattuto da un Palermo grintoso e confusionario ma soprattutto dalla sua incapacità di gestire il vantaggio prodotto dalla settima rete (la sesta consecutiva) di Matri. Il Cagliari ha commesso molti errori, compreso quello di farsi coinvolgere nel clima da battaglia che la squadra di Rossi ha deciso di adottare in mancanza di chiare idee di gioco e organizzazione. Una confusione che ha impedito al Cagliari, dopo il pareggio di Budan e la rete di Kjaer che hanno rovesciato il risultato, una reazione lucida e produttiva. Invece, calcioni, ammonizioni, gomitate, litigi. Non solo. Ci si è messa di mezzo anche la sfortuna, sotto forma di un infortunio a Lupatelli che, avendo Allegri esaurito le sostituzioni, è stato rimpiazzato tra i pali da Canini, portiere improvvisato per una decina di minuti.
Finale di fuoco, con un litigio tra molti rossoblù e la panchina del Palermo (tra questi l'ex preparatore dei portieri rossoblù Paradisi, che aveva seguito a Palermo Ballardini e qui era rimasto dopo l'arrivo di Zenga), confronto per fortuna solo verbale per l'intervento dei dirigenti del Cagliari.
Allegri, sostituito l'infortunato Marchetti con Lupatelli, ha riproposto Canini nel ruolo di terzino destro, un po' per non appesantire troppo Pisano e un po' per fronteggiare il gigante Budan, partner d'attacco di Cavani, scelto per sostituire Miccoli, squalificato al pari dell'ex di vecchia data Liverani. Novità anche a centrocampo, con Dessena e Biondini mezzeali a suppporto di Conti e Lazzari in panchina. Recuperato, ma solo part-time, Nenè e conseguente coppia d'attacco Jeda-Matri.
L'avvio di gara del Palermo è stato veemente e sarebbe stato anche fruttuoso se Lupatelli non si fosse opposto da campione a Nocerino e due volte a Budan. Pareva che il Palermo dovesse passare in vantaggio da un momento all'altro ma la difesa, in qualche maniera, ha retto. Lopez ha levato parecchie castagne dal fuoco, supportato da Astori, Canini e Agostini, i primi due, però, non impeccabili in fase di rilancio. La furia del Palermo si è via via esaurita e il Cagliari è salito in cattedra. Cossu, colpevolmente ignorato dai compagni per i primi quindici minuti, è entrato sempre più spesso nel vivo del gioco e per il Palermo sono stati dolori. Inutilmente Delio Rossi si è alzato dalla panchina per suggerire a Nocerino, centromediano basso rosanero, di andare in pressione sullo scatenato rossoblù. Cossu ha svariato su tutta la trequarti, risultando imprendibile. Il folletto rossoblù ha fatto le prove generali all'11', inventando una verticalizzazione sulla quale Matri è arrivato con una frazione di secondo di ritardo; al 24' Cossu ci ha riprovato e questa volta il bomber rossoblù ha fulminato il nuorese Sirigu con un pallonetto da favola. Per lui, settimo gol stagionale, sesto consecutivo. Il Palermo è andato in tilt e il Cagliari avrebbe potuto colpirlo a morte ma le fucilate dalla distanza di Dessena e Biondini si sono perse di un soffio sul fondo, con Sirigu terrorizzato spettatore degli eventi.
Il secondo tempo ha riservato al Cagliari solo amarezze. I rossoblù hanno avuto il torto di non affondare i colpi, esibendosi in un palleggio magari anche piacevole ma poco efficace. Matri ha avuto in apertura una palla d'oro ma ha cincischiato, ignorando Jeda e servendo in ritardo Cossu che, leggermente decentrato, ha scaricato a lato un destro da distanza ravvicinata. È stato l'unico rischio che ha corso il Palermo nella ripresa e ciò ha permesso a Budan di cavare dal suo repertorio un gran destro dal limite che ha colto l'angolo alto alla sinistra di Lupatelli. Era il 20' e la partita ha cambiato volto. Il Palermo si è avventato sul Cagliari, ormai in chiara difficoltà. Allegri ha provato a rompere l'assedio sostituendo Biondini con Lazzari ma la mossa è stata inefficace. Sospinta da Bertolo, che aveva rimpiazzato il falloso Blasi a inizio ripresa, e da un Simplicio più pungente, il Palermo è riuscito a capovolgere il risultato. Al 30', su angolo di Bovo, Kjaer ha trovato l'angolo giusto, confermandosi difensore con il vizio del gol. La partita si è trasformata in corrida, con falli a ripetizione e cartellini gialli che volavano da una parte e dall'altra. In questa confusione, il Cagliari non è riuscito a farsi valere mentre Rossi dava un chiaro segnale: fuori Budan e dietro Pastore. Quindi, Palermo chiuso a riccio e attacchi affidati a due attaccanti veloci e tecnici come Pastore e Cavani. Il finale di gara è stato drammatico per il Cagliari, che ha subito le ammonizioni di Conti (squalificato per il Napoli), Lopez e Pisano, che aveva sostituito Astori, con spostamento al centro di Canini. Non solo, Lupatelli è stato tradito dal terreno del Barbera e ha subito un infortunio alla caviglia che lo ha costretto a uscire. Avendo esaurito le sostituzioni, Allegri ha dovuto spedire in porta Canini e giocare i tre minuti di tempo regolamentare e i sei di recupero in dieci contro undici.
Nei calci piazzati siamo troppo deboli... E' in quelle situazioni che prendiamo troppe reti...
Partita di merda.
Appagati, leziosi, e con poca voglia di correre.
Allegri si prenda le sue responsabilità, prepara benissimo le partite contro le medie e le grandi ma le altre partite a parer mio le prepara con sufficenza.
Basta con questa storia del ""dobbiamo migliorare"".
Ci sono rimasto di merda quando ho visto Canini in campo..almeno come terzino.
Dessena fuori, male anche Biondini, mai un cross decente, i nostri esterni hanno giocato male.
ultimo quarto d'ora con palla avanti e senza idee.Non è proprio una cosa da Cagliari. Senza la giusta cattiveria non si fà nulla, forse si son dimenticati dei 6 gol dello scorso anno.
Se domenica giochiamo così con il napoli son dolori e dolori.
Sarebbe meglio giocare ogni domenica con squadre forti a questo punto..almeno se perdiamo perdiamo con onore.
juninho85
08-12-2009, 11:11
Alessandro Matri: L'oro di Cagliari
Alessando Matri è l'uomo del momento. E' lui il pezzo pregiato del marcato e oggetto di attenzioni da parte di tante squadre. Anche se la Sicilia non porta bene al Cagliari, l'attaccante continua a segnare a ripetizione. Dopo Catania i rossoblù sono caduti anche Palermo. E le due partite hanno qualcosa in comune, che va oltre il risultato. Anche al «Cibali» la squadra di Allegri aveva avuto la possibilità di chiudere il conto, non lo ha fatto ed è stata punita.. Un difetto che i rossoblù non riescono a cancellare.
Bel gioco. Non è un caso se uno come Arrigo Sacchi, non più di una settimana fa, ha detto che il Cagliari è una squadra dove c'è tanta qualità. La formazione di Allegri esprime um calcio piacevole, bello esteticamente e qualche volta addirittura lezioso. Manca quella cattiveria che ti consente di dare il colpo del ko all'avversario. Si ha quasi la sensazione che i rossoblù si piacciano troppo e invece di affondare il coltello nella ferita, si accontentano di vedere gli avversari in difficoltà. «E' un limite sul quale dobbiamo lavorare», ha spiegato il tecnico nella sala stampa dello stadio di Palermo. Una lacuna che sta facendo perdere al Cagliari punti preziosi.
Cagliari, piace il brasiliano Felipe Lopes
Secondo l'edizione odierna de La Gazzetta dello sport, il Cagliari sarebbe interessato all'acquisto dell'esterno brasiliano Felipe Lopes (21), di proprietà del Nacional di Madeira, lo stesso club da cui è stato acquistato Nené.
Cagliari, rientra l'emergenza portieri: Lupatelli ko, ma recupera Marchetti
È un Cagliari arrabbiatissimo quello che si prepara alla sfida di sabato pomeriggio (ore 18) contro il Napoli. La sconfitta con il Palermo ha lasciato strascichi pesanti sul morale dei giocatori rossoblù, consapevoli di aver perso una grande occasione. Nella battaglia del Barbera ne hanno fatto le spese Lupatelli e Conti. Il primo si è infortunato, il secondo, a causa dell'ammonizione dell'arbitro Orsato, deve fare i conti con la squalifica e salterà l'attesissima gara con i partenopei. Ieri i giocatori non hanno riposato e chi ha giocato in Sicilia si è sottoposto a una seduta di massaggi. Allenamento di tecnica, invece, per chi non è sceso in campo contro la squadra di Delio Rossi. Oggi doppia seduta, il Cagliari lavorerà di mattina e di pomeriggio.
Non esiste un'emergenza portieri per il tecnico Allegri. Marchetti infatti oggi rientrerà in gruppo e solo per precauzione continuerà a fare differenziato per tutta la settimana. Il problema muscolare che l'ha reso indisponibile per l'incontro con i siciliani è superato. Marchetti sta meglio ma i medici non vogliono forzare i tempi e il giocatore seguirà un programma prestabilito per arrivare pronto alla partita di sabato. Brutta tegola invece per Lupatelli, che a Palermo in occasione di un rinvio nel finale di gara, si è procurato una lesione al tendine del retto femorale della gamba destra. L'ex giocatore della Roma ne avrà per qualche mese e rientrerà solo nel 2010. Nuova chance quindi per Vigorito, il portiere arrivato dalla Primavera, che non è riuscito a fare il suo esordio in campionato in quanto Allegri aveva già effettuato tutti i cambi. Il giovane portiere c'è rimasto male ma adesso con l'assenza di Lupatelli, Vigorito avrà nuove chance. Possibilità che gli permetteranno di crescere e di conoscere meglio il mondo del calcio professionistico, anche perché avrà la possibilità di allenarsi con Marchetti, attualmente uno dei più forti portieri in circolazione. Marchetti già oggi stava molto meglio, ma l'indisponibilità di Lupatelli porta lo staff rossoblù ad assumere un atteggiamento precauzionale. Differenziato anche per Marzoratti: l'ex empolese, assente ormai da diverse settimane, continua con il suo programma per risolvere i suoi problemi di postura. La settimana del Cagliari proseguirà domani con un altro allenamento pomeridiano, giovedì e venerdì nuove sedute nel pomeriggio, il giorno successivo sarà la volta della partita del Sant'Elia contro il Napoli.
Unione Sarda - Cagliari, voglia di riscatto
Per la quarta volta (Inter, Catania, Milan e Palermo) il Cagliari ha subito una sconfitta dopo essere passato in vantaggio e questo dimostra che la squadra non riesce a fare un ulteriore salto di qualità. Ma è vero anche che chiedere la luna a una formazione costruita per salvarsi, sarebbe un azzardo. A Palermo, il Cagliari ha sbagliato, non ci sono dubbi, ma ne è venuta fuori una sconfitta subito rimediabile, già sabato pomeriggio contro il Napoli. Inutile nasconderlo, i partenopei sono diventati rivali storici dei rossoblù e una vittoria contro di loro avrebbe un valore simile a quella ottenuta due domeniche fa con la Juventus.
Insomma, in queste ore deve prevalere la voglia di voltare pagina (unita all'analisi della sconfitta, ci mancherebbe) e occorre mettere in un cantuccio della mente i rimpianti per quel quarto posto accarezzato per circa trentacinque minuti, il tempo, cioè, intercorso dal settimo gol di Matri (sesto consecutivo) e il pareggio di Budan, a cui poi ha fatto seguito la rete del sorpasso di Kjaer, ottimo difensore con il vizio del gol.
La battuta d'arresto fa rabbia, naturalmente, soprattutto per un motivo: superata senza danni la sfuriata iniziale del Palermo (bravo Lupatelli due volte su Budan e una su Nocerino), il Cagliari ha iniziato a giocare un calcio estremamente convincente: personalità, pericolosità, tempi giusti degli inserimenti (tranne qualche amnesia di Dessena, meno brillante rispetto all'inizio di stagione), palleggio rapido e preciso. Una bella prova d'orchestra, interrotta dal destro di Budan, al 10' della ripresa.
Da quel momento in poi, il Cagliari si è smarrito, dimostrando poca maturità e assoluta incapacità di partecipare a gare in cui prevale l'agonismo. Sino a quando il confronto è sul piano del gioco e dell'organizzazione, il Cagliari non teme confronti. Quando si tratta di indossare l'elmetto, i rossoblù si innervosiscono, collezionano errori e cartellini gialli.
Il peso delle ammonizioni inizia a essere notevole. Conti ha rimediato l'ottava e salterà il Napoli per squalifica. È la seconda punizione della stagione. Tra l'altro, la diffida è stata decisamente penalizzante per il regista rossoblù che, in occasione della rete di Budan, ha chiuso con troppa timidezza sull'attaccante rosanero proprio per paura del cartellino giallo. Puntualmente arrivato, come beffa del destino, tre minuti più tardi. Tre dei cinque difensori a disposizione di Allegri (Lopez, Astori e Canini) sono diffidati e al prossimo cartellino saranno squalificati. Una circostanza che evidenzia ancor di più il grande limite della rosa di quest'anno: la penuria di difensori a cui la società porrà rimedio con l'ingaggio del giovane juventino Ariaudo. Ma per fare ciò, occorrerà aspettare la riapertura del calciomercato, a gennaio, nel frattempo bisognerà superare gli ostacoli rappresentati da Napoli e Udinese.
Il punto centrale resta, comunque, la capacità di tenere i piedi per terra, avendo coscienza delle proprie qualità e dei propri limiti. Bisogna, in sostanza, guardarsi indietro e non cercare di sbirciare i quartieri alti della classifica. Mettersi in bocca parole come Europa è prematuro. Prima, bisogna raggiungere quota quaranta, poi fantasticare non sarà un peccato né rischierà di distrarre i rossoblù dall'obiettivo principale. Sino a quel momento, guardia alta e realismo. Per sognare c'è tempo.
La Nuova Sardegna - Conti sogna un contratto a vitaCon il Napoli, lui che negli ultimi anni l’ha sempre castigato, non ci sarà. Daniele Conti al “Barbera” era in diffida. Il giallo mostratogli da Orsato per gioco falloso sabato costringe il regista in tribuna. Peccato. E il Cagliari, quarto in classifica tra primo e secondo tempo, si ritrova a +10 dal terzultimo posto.
E Conti? Contratto che scade nel 2011, si avvia a rinnovare fino al 2013. «Con lui non ho bisogno di parlare, né di vedere come gioca», taglia corto Cellino. «Diventerà un ottimo allenatore», profetizza Allegri. «E’ nato a Nettuno ma nella concretezza e nel suo essere di poche parole, ricorda noi sardi», spiega Maurizio Loi, capofila dei tifosi al mercato di San Benedetto. Nello storico megastore del centro, tra serrande e vetrinette dei box di ortofrutta, pesce e carne, il rossoblù con le facce di Riva e Zola abbonda. E proprio qui, lo scorso maggio gli hanno intitolato un Cagliari club. «E’ vero, dopo tanti anni mi sento a casa mia».
Daniele Conti, classe ’79, non se la tira: alle amichevoli con detenuti e guardie, nel campetto del carcere di Buoncammino, non manca mai. E tra autografi, foto e abbracci, va via sempre per ultimo. «E’ il mio capitano tecnico», aggiunge Allegri. Tra i leader storici della squadra, con undici stagioni in rossoblù, Conti ha sempre avuto un unico riferimento: i compagni. «La nostra forza è il gruppo. Chiunque venga chiamato in causa, fa bene. L’abbiamo dimostrato in tanti momenti delicati. E continuiamo a farlo».
Amico inseparabile di Agostini, Conti con la Juve ha festeggiato 300 partite da professionista. «Quanti gol ho segnato col Cagliari? Non ricordo, certamente più di 20», ha risposto ai ragazzini dell’Istituto tecnico di Serramanna. Per l’esattezza sono 28, compreso l’ultimo nel 2 a 0 alla Samp, distribuiti in 175 partite di A, 101 di B, 24 di Coppa Italia. Tanto asciutto quanto pratico in campo, il figlio di Bruno, campione del mondo in Spagna, ha preferito un profilo sobrio a flash e taccuini. «Io in nazionale? Come chiunque giochi a calcio, è il traguardo massimo. Ma non ci penso, innanzi tutto mi interessa la salvezza del Cagliari». Per stare in tema, Conti - una convocazione in under 21 in carriera - è stato il primo ad abbracciare Biondini per la chiamata di Lippi in azzurro. La mezzala arriva in comproprietà al Cagliari nel ‘99. A fine stagione Cellino scuce un miliardo e 250 milioni di lire. Un investimento azzeccato. Nelle ultime due annate per il regista hanno fatto la fila Napoli, Palermo e Celtic. Con in mano assegni tra i dieci e i 15 milioni di euro.
«Anche la Fiorentina avrebbe dato un sacco di soldi a me e a lui. Ci siamo guardati negli occhi. Gli ho detto: «Daniele, vuoi andarci?. Lui ha detto no», racconta Cellino. Il patron per Conti ha un debole: «Per me vale più di Lavezzi o Hamsik e non ne faccio solo una questione di cuore», ha risposto alle avance del Napoli. E lui? Zitto e asciutto. Tre tatuaggi, due dedicati al figlio Bruno junior, indossa la maglia numero 5, quella di Falcao, suo idolo quando giocava nelle giovanili della Roma.
L'amuleto rossoblu
Smaltita la delusione per la sconfitta patita in terra siciliana, per il Cagliari è già tempo di guardare avanti, all’anticipo pomeridiano del sabato quando al “S.Elia” sarà di scena il difficile match contro il Napoli rigenerato dalla cura Mazzarri, ancora imbattuto da quando si è seduto sulla panchina partenopea. Quella contro Quagliarella e compagni non sarà una partita come le altre; da tre stagioni a questa parte gli incroci contro gli azzurri campani hanno sempre più assunto una valenza simbolica notevole per il popolo rossoblu che sembra aver trovato, negli incontri contro i napoletani, il proprio amuleto capace, almeno parzialmente, di “vendicare” l’amarezza sportiva e ambientale dello spareggio contro il Piacenza del 1997 e di sancire (stagione 2007-2008) l’inizio della rinascita della Fenice cagliaritana dalle ceneri del fondo classifica. E’ inutile nasconderlo: quando il tifoso cagliaritano sente parlare di Cagliari-Napoli non può non riandare con la mente a quel 27 gennaio 2008, a quel 2-1 in rimonta firmato Matri e Conti che segnò l’inizio di una nuova trama per la stagione dei sardi che nemmeno il miglior Kubrick o Hitchcock avrebbe mai potuto immaginare. Per questo e per mille altri motivi Cagliari-Napoli non può essere una partita come le altre, da tre anni a questa parte tale incontro ha assunto valenze particolari che possono essere positive o negative, questione di punti di vista. Sapore dolce, dolcissimo se vista dalla sponda sarda del Tirreno (3 vittorie e un pareggio in rimonta, allo scadere e sempre con Conti lo scorso anno al “S.Paolo”, nda), gusto amaro se vista dalla sponda campana. Cagliari-Napoli è anche sfida della scaramanzia: quella non troppo nascosta di Cellino e dei tifosi rossoblu che, fatti i debiti scongiuri, si augurano che l’amuleto campano continui a portare risultati alla causa cagliaritana, e quella dei partenopei, popolo in grado di essere anche autoironico. A proposito di scaramanzia e corsi e ricorsi storici: lo scorso anno i tifosi azzurri esultarono alla notizia che Conti avrebbe saltato il ritorno in terra sarda (finito 2 a 0 per gli uomini di Allegri, nda) beh, non diciamogli che Conti sarà nuovamente squalificato per l’incontro contro la truppa di Mazzarri e speriamo che l’amuleto funzioni ancora una volta: che dire, non è vero ma ci credo.
juninho85
08-12-2009, 11:12
Lolito le ha provate tutte: avvistati maghi a Formello
La Lazio è sempre più in crisi e con lo spettro della Serie B a un passo. Il verdetto del derby è impietoso, anche al di là degli effettivi demeriti della compagine biancoceleste, che contro la Roma avrebbe forse meritato il pareggio.
Già non amatissimo ai tempi belli, Claudio Lotito è sempre più un uomo solo, primo nome sulla bocca dei contestatori. Eppure il presidente dell'Aquila le ha provate davvero tutte per invertire la tendenza, compreso un accorgimento non proprio tecnico alla vigilia della stracittadina.
E' la 'Gazzetta dello Sport' a rivelare il retroscena: Lotito si era recato di persona a Formello sabato per stare vici*no alla squadra, ma non solo. Aveva portato con sè anche un paio di maghi, che avrebbero dovuto allontanare il malocchio dalla formazione biancoceleste. Tentativo a quanto pare vano, o forse Rosella Sensi aveva allertato il Divino Otelma per controbattere...
:sbonk:
Pangasius
08-12-2009, 16:17
Beh non è l'unico presidente superstizioso........:asd:
juninho85
08-12-2009, 19:22
Allegri: "Complimenti alla squadra"
"Siamo giovani"
Massimiliano Allegri, a 48 ore di distanza dalla sconfitta di Palermo, usa toni dolci per i suoi ragazzi: "Voglio fare i complimenti alla squadra per la prestazione. Abbiamo giocato bene, dopo un inizio difficile. Poi abbiamo iniziato a prendere in mano la partita".
Il rammarico semmai è proprio per il modo nel quale è avvenuto il ko: ovvero, dopo una grande partita. "Siamo giovani, dobbiamo ancora crescere, io per primo. L'occasione per chiudere la partita l'abbiamo avuta, al momento giusto della gara: l'abbiamo sprecata. Vuol dire che ci manca ancora qualcosa. La squadra ha comunque sempre offerto bel gioco, con un gran dispendio di energie fisiche e mentali".
Pensare che dopo i primi tempi, il Cagliari si trovava al quarto posto. "A chi non piace vincere e sognare? D'altronde, immaginatevi cosa sarebbe successo oggi. Saremmo stati la squadra copertina. Troppe telecamere e troppe attenzioni non fanno bene. Non dobbiamo perdere di vista la nostra realtà, e il nostro obiettivo: che rimane quello di fare al più presto i 40 punti per la salvezza".
Contro il Napoli sabato mancherà Daniele Conti: assenza pesante, anche se Allegri dispone di alternative credibili. "Parola è uno degl indiziati per la sostituzione di Daniele. Il Napoli? Un'ottima squadra che vive un buon momento. Ci sarà da soffrire. Mancano altre due gare prima di Natale: un ultimo sforzo per trascorrere delle feste serene".
juninho85
09-12-2009, 22:25
Unione Sarda - Una spallata ai rimpianti
Quarto in classifica per cinquanta minuti. «E meritatamente». Poi l'uno-due del Palermo ha riportato il suo Cagliari sulla terra. Ridimensionato. «Mai come stavolta, però, l'occasione per chiudere la gara è arrivata nel posto giusto e al momento giusto. Addirittura al minuto giusto». Replay da capogiro. «Era il nono della ripresa, noi già sopra di un gol. Purtroppo non siamo riusciti a dare la spallata decisiva».
L'azione perfetta (almeno sino al tiro finale di Cossu) è un rimpianto troppo grande che nemmeno la domenica sera, un lunedì intero e il martedì che avanza sono riusciti a smaltire. L'ha rivista in tv tante di quelle volte, Max Allegri, che quasi gli è venuta la nausea. «Del resto Matri non ha fatto la scelta sbagliata», prova a farsene una ragione il tecnico livornese. «Magari se Jeda avesse chiamato la palla, Alessandro l'avrebbe notato». E la partita non avrebbe preso tutta un'altra piega. «Il calcio è micidiale, spietato».
Così l'errore davanti al portiere nuorese Sirigu fa più rumore delle disattenzioni difensive, in occasione delle due reti dei rosanero, che fanno male pure quelle. Soprattutto la staffilata di Budan. «Perché se sul due a uno è stato bravo Kjaer ad anticipare tutti, sul pareggio una serie di errori ha consentito a Budan di entrare troppo facilmente». Dietro il rammarico europeo, c'è, però. tutto l'orgoglio rossoblù. «Nelle ultime sette giornate abbiamo ottenuto cinque vittorie e appena due sconfitte, tra l'altro contro Milan e Palermo e non meritandole». Tradotto: «Non ho nulla da rimproverare a questi ragazzi, sono solo da elogiare, stanno facendo grandi cose». Allegri non perde occasione per ribadirlo. Poi precisa: «A tutti piace sognare. Se avessimo vinto, ora saremmo addirittura in zona Champions. Ma mi arrabbio quando sento dire che il Cagliari è stato costruito per arrivare in alto, perché così non è». Tono pacato, ma perentorio. «È inutile illudersi, col tempo verranno fuori i valori delle altre squadre». Così l'allenatore del Cagliari si tiene stretti i ventidue punti sin qui ottenuti, e soprattutto i dieci di vantaggio sulla terzultima. «Occhio ai trabocchetti, non perdiamo di vista l'obiettivo». Ma nemmeno l'identità. «Noi vogliamo conquistare la salvezza giocando un buon calcio». E a volte (vedi San Siro o Barbera) il prezzo da pagare è proprio la sconfitta. Ma il Cagliari non è in affanno, assicura Allegri. «Anche a Palermo abbiamo fatto un'ora di grande calcio». Certo la pausa natalizia potrebbe rivelarsi un toccasana per i rossoblù. «In questi ultimi due mesi abbiamo speso tante energie, sia fisiche che mentali». L'obiettivo, dunque, è quello di chiudere l'anno in bellezza. «Contro Napoli e Udinese proviamo a raccogliere il più possibile».
La sfida con i partenopei tanto per (ri)cominciare. «So quanto i tifosi tengono a questa partita, faremo di tutto per non deluderli». Ma le insidie non mancano. «Il Napoli sta attraversando un ottimo momento di forma. Squadra tosta, concede pochi spazi e quando riparte in contropiede è imprevedibile. Mazzarri può contare su giocatori di qualità, poi ha ritrovato il miglior Quagliarella». Dall'altra parte c'è, però, il miglior Matri di sempre, almeno in serie A. Sette gol quest'anno, sempre a segno nelle ultime sei gare. «Ma ancora deve superare il famoso scalino per diventare un grande giocatore». A sorpresa Allegri usa la carota e il bastone con il suo bomber. «A Palermo ha fatto un grande primo tempo, ma anche una ripresa così così». Testo: «Non deve soltanto cullarsi sugli allori per le cose buone, dev'essere anche più autocritico sugli errori». Messaggio inviato.
La Nuova Sardegna - Esame di maturità per il Cagliari
Ci sono ancora due esami da superare per il Cagliari prima della sosta di Natale, contro il Napoli sabato al “S. Elia” e il 20 dicembre in trasferta a Udine. Obiettivo rendere ancora più solida l’attuale nona posizione, e se possibile migliorarla.
Intanto Massimiliano Allegri nonostante la sfortunata prova di Palermo, ha parole di elogio per la squadra. «Non dobbiamo dimenticare gli enormi sforzi fatti nelle ultime sette partite in cui abbiamo totalizzato cinque vittorie e due sconfitte, queste ultime peraltro giunte contro avversarie di spessore tecnico superiore quali Milan e Palermo - afferma il tecnico rossoblù -. Siamo una squadra composta in prevalenza da giovani, incluso il sottoscritto, che sicuramente deve migliorare ancora».
- Una vittoria buttata via?
«Beh dopo un inizio titubante in cui abbiamo subito le iniziative del Palermo, per oltre un’ora il pallino del gioco è stato in mano nostra. Infatti oltre al gol di Matri abbiamo creato almeno altre due opportunità per chiudere anzitempo il discorso».
- Invece il pareggio ha rovinato tutto.
«È arrivato proprio quando sembrava che loro non fossero più in grado di raggiungerlo. Poi a completare la beffa è giunta anche la seconda rete su azione di palla inattiva, in cui forse c’è qualche responsabilità».
- Palermo rappresentava veramente un esame di maturità?
«Il vero esame di maturità consiste soprattutto nel cercare di far crescere e migliorare i giocatori a nostra disposizione. Certo a chi non sarebbe piaciuto essere oggi al quarto posto in classifica, cosa che sarebbe successa se avessimo vinto. Non siamo riusciti a uccidere la partita nonostante ne avessimo avuto la possibilità, è questo è un grosso rammarico».
- Intanto Matri continua a segnare.
«Ha fatto molto bene specialmente nella prima frazione, poi è calato nel secondo tempo, però ha i mezzi per poter ulteriormente perfezionarsi».
- Sabato arriva il Napoli
«I partenopei stanno attraversando un ottimo momento di forma, hanno ritrovato lo smalto e la brillantezza che avevano perso e dispongono di individualità di spicco, quali l’argentino Denis e soprattutto Quagliarella, senza dimenticare Hamsik. Un avversario bravo poi nel chiudere gli spazi e nel ripartire velocemente di rimessa».
- A Cagliari c’è molta attesa per questa sfida.
«Lo sappiamo bene, ma quando capitano incontri di questo genere stimoli e motivazioni vengono naturali».
- La società interverrà sul mercato?
«Ancora non ho parlato con il presidente, però a mio avviso questo organico è più che sufficiente per raggiungere la salvezza e francamente non ho bisogno di nessun rinforzo».
Il Sardegna - La Sicilia è indigesta per Allegri
Ad un certo punto, domenica scorsa, nel corso dell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo, sul tabellone luminoso dello stadio Renzo Barbera di Palermo è comparsa la classifica parziale del campionato. Da stropicciarsi gli occhi. Il Cagliari figurava in quarta posizione, in beata solitudine. Salvo poi ritrovarsi, alla fine, al decimo posto. «Quando si perde è naturale che ci siano responsabilità. Più o meno ingigantite dal risultato che si ottiene. Ma, se devo esser sincero, stavolta avremmo meritato qualcosa in più. Le occasioni per chiudere il match le abbiamo avute. Ecco, è mancata forse quella cattiveria in fase di finalizzazione, che in altre circostanze ci ha consentito di conquistare i tre punti. C'è amarezza. La mia squadra non ha mai dato la sensazione di
subire l'avversario». Soprattutto al Sant'Elia riesce di concretizzare. Effettivamente, in trasferta, Lazio a parte, il Cagliari ultimamente zoppica un po'. Subisce la fisicità avversaria. Attenzione però. Guai a gettar la croce addosso al team isolano. «Chiunque avrebbe firmato, in sede di pronostico, per avere ventidue punti dopo quindici giornate». Chissà se, però, il mister cagliaritano, all'ingresso in campo nella ripresa a Palermo, ha dato anch'egli uno sguardo furtivo verso quella graduatoria esaltante. L'occhio di qualche giocatore c'è caduto sicuro. Ora però, il tutto fa parte del passato. Del resto, con Allegri, la peculiarità è che, nella massima serie, la Sicilia non è mai stata prodiga. Anzi, è risultata proprio indigesta. Quattro volte c'è andato e quattro volte ha perso, fra Catania e Palermo, nei due anni di panchina rossoblù. «La serie A è bastarda. Basta un niente e ti ritrovi in una situazione diversa. Siamo una squadra giovane, che deve crescere. Me compreso. Certi alti e bassi sono fisiologici». La lista dei diffidati è adesso corposa. La fase difensiva è già falcidiata la sua parte, il buco nell'organico palese. Oltre a Canini, si sono aggiunti all'elenco Astori e Lopez. Al prossimo giallo scatterà automatica la squalifica per ognuno di loro. L'ansia potrebbe esser ora una fastidiosa compagna di viaggio. «In questo scorcio di stagione ne abbiamo viste di peggio. La situazione va gestita senza particolari patemi. In campo si scende sempre con quattro elementi per la difesa. Fino a quando raggiungeremo quel numero non ci sarà il problema». Domenica mancherà Conti. «Parola l'ha già sostituito bene a Bari». Già si pensa al Napoli. «Squadra che si chiude bene. E' difficile trovare spazi. Poi ha ritrovato Quagliarella e Denis. Avversario tosto».
juninho85
10-12-2009, 09:03
La Nuova Sardegna - Il segreto di Biondini: sangue romagnolo e cuore ormai sardo"
L’allungamento del biennale col Cagliari, la convocazione in Nazionale e l’esordio nella sua Cesena. E’ già una stagione da metter sotto vetro quella di Davide Biondini. Il guerriero del centrocampo rossoblù, ospite ieri della Scuola Media Statale Alfieri di Cagliari per la consueta iniziativa “Lo stadio dei bimbi” ha analizzato con minuzia di particolari la dieci giorni di passione al servizio di Marcello Lippi. “E’ stata un’ emozione grandissima vestire l’azzurro - ha detto il biondo centrocampista davanti agli studenti - anche perché la chiamata è arrivata del tutto a sorpresa».
«L’esperienza azzurra è stata fantastica, ho scoperto che anche alcune persone che all’apparenza sembravano antipatiche in realtà sono personaggi di spessore e soprattutto positive. Tengo però a precisare che non è tutto merito mio. E’ grazie al Cagliari Calcio e alla sua politica se in tre anni ho migliorato il mio rendimento raggiungendo questo prestigioso traguardo. Ora spetta a me confermarmi».
Motorino instancabile in mezzo al campo, piedi buoni e tatticamente prezioso, Biondini rivela senza riserve anche la scadenza del contratto che lo lega in rossoblù. «Starò qui fino al 2012, ho rinnovato il venerdì precedente alla gara Cagliari-Sampdoria. Mi sembra il giusto riconoscimento per una società che ha creduto in me fin dall’inizio. Oggi, al mio quarto anno in Sardegna, ogni gara inizia ad avere un sapore diverso, le sensazioni aumentano perché questa terra e la sua gente ti prendono». Il cesenate, sereno nel rispondere al fuoco di fila dei giovani studenti, passa poi all’analisi del recente passato e del futuro immediato in campionato. «Nell’ ultimo periodo abbiamo avuto impegni ravvicinati con grandi squadre - dice - non si può vincere sempre ma è ovvio che se abbiamo battuto big come Sampdoria e Juventus un motivo ci sarà. Stiamo attraversando un buon momento di forma e riusciamo il più delle volte ad esprimerci come vorremmo». Giro palla sempre più rapido e intensità agonistica che proveranno a far male anche al Napoli di Lavezi. «Speriamo, il Napoli ha una bella corsa, in questo momento è in forma, e si è sbloccato Quagliarella, attaccante temibile e pericoloso». Poi riaccende i riflettori sulla sconfitta in Sicilia. «Siamo una squadra che è stata costruita per proporsi e non per cedere il pallino del gioco ai nostri avversari - spiega - e forse non è un caso se le sconfitte sono arrivate proprio quando abbiamo inciso di meno sul match». Poi l’analisi del faccia a faccia di domenica prossima coi napoletani. «È una gara cui teniamo e sappiamo che è molto sentita anche dai nostri tifosi - aggiunge - siamo a tre punti dalla quota che raggiungemmo l’anno passato. Abbiamo ancora quattro gare prima del giro di boa e vogliamo migliorarci». Coi partenopei non ci sarà il mattatore delle ultime gare tinte d’azzurro, il romano Daniele Conti. «Giochiamo insieme ormai da anni e abbiamo affinati i meccanismi».
La Nuova Sardegna - Giocatori in salute, a parte Lupatelli
Il Cagliari ha proseguito ieri la preparazione in vista dell’anticipo di sabato al “S. Elia” contro il Napoli il cui inizio è previsto per le ore 18. Si sono allenati in disparte il portiere Cristiano Lupatelli (il cui rientro è previsto fra tre settimane circa, presumibilmente entro la prima decade di gennaio 2010) e Lino Marzoratti. Riguardo al giocatore ex Empoli, fermo da quasi due mesi, esattamente dalla gara casalinga contro il Genoa, non si sa se e quando potrà riprendere a lavorare con il gruppo. Federico Marchetti ha invece svolto regolarmente tutta la seduta e il suo impiego contro i partenopei è dato per certo. Mancherà causa squalifica Daniele Conti. Tutti gli altri sono in ottime condizioni fisiche. Il tecnico Massimiliano Allegri ha alleggerito il carico di lavoro, facendo svolgere una semplice partitella in famiglia ad una sola meta campo, della durata di quarantacinque minuti. Oggi non è prevista alcuna amichevole infrasettimanale contro formazioni partecipanti ai campionati dilettantistici regionali, ma soltanto un unico allenamento alle ore 15.00. La rifinitura pre gara è anticipata a domani pomeriggio, dove verranno messi a punto gli aspetti tattici della partita, e provati gli schemi su palla inattiva. Al termine saranno resi noti i convocati.
Unione Sarda - Biondini prenota il riscatto: "Ko assorbito, con il Napoli faremo una grande gara"
Carico al punto giusto. Davide Biondini c'è: il centrocampista romagnolo l'ha ribadito ieri nel consueto appuntamento con il tour del Cagliari nelle scuole. La sconfitta di Palermo brucia ancora ma è lontana. Davanti agli alunni festanti della scuola Vittorio Alfieri a Cagliari, il giocatore rossoblù è deciso, insieme ai suoi compagni, a rilanciare la sfida. Sabato pomeriggio al Sant'Elia c'è il Napoli e quello con i partenopei non è mai un confronto normale. C'è da vendicare la sconfitta di domenica scorsa ma soprattutto il Cagliari deve raggiungere al più presto la quota salvezza, per evitare qualsiasi rsichio: «Abbiamo voglia di riscatto e cercheremo di dimenticare il passo falso di domenica. Giochiamo davanti al nostro pubblico, un motivo in più per far bene».
Quella contro la squadra di Mazzarri sarà una sfida vera, il Napoli è attualmente una delle squadre più in forma del campionato. «Ma anche noi non siamo da meno. Tutte le grandi, quando devono confrontarsi con il Cagliari, perdono il sorriso». Biondini è pronto e non ha paura ma rispetta i partenopei: «Loro hanno dei giocatori che possono fare la differenza, come Quagliarella. Noi dobbiamo affrontarli senza paura e non rinunciando a giocare. Perché quando smettiamo di giocare e subiamo l'iniziativa degli avversari, spesso ci disuniamo».
Il Cagliari nello scorso torneo alla fine del girone d'andata aveva 25 punti, quest'anno ne ha 22, a quattro giornate dalla fine, c'è la possibilità di fare meglio: «Vogliamo raggiungere i 40 punti utili per la quota salvezza», sottolinea Biondini, «poi penseremo anche a migliorarci». Sabato però il Cagliari dovrà rinunciare ad uno dei suoi cardini, Daniele Conti, squalificato: «Conosciamo il valore di Daniele», ammette Biondini, «ma giochiamo con lo stesso modulo da parecchio tempo e questo è un gruppo che si conosce da quattro anni, i meccanismi saranno gli stessi».
Ultime battute sulla Nazionale, Biondini nonostante il tour de force di quei giorni è contento dell'esperienza in azzurro: «Stancante ma piacevole, e al tempo stesso emozionante. Adesso, però, devo pensare al Cagliari».
Unione Sarda - Cellino, atto d'accusa al Cagliari
Presidente Cellino, buongiorno. Ha avuto modo di vedere a Miami Palermo-Cagliari?
«L'ho vista in differita e non mi è piaciuta per niente. Ho visto un Cagliari prima timoroso, poi presuntuoso. Quando sento parlare di Europa mi vengono i brividi. Preferisco voltarmi all'indietro e tenere d'occhio la parte bassa della classifica».
Non pensa che sia una paura esagerata?
«Affatto. Ne ho visto di squadre “girare” alla fine del girone di andata a ventidue punti e poi non riuscire a racimolare nel ritorno i diciotto necessari per salvarsi».
Può essere più preciso, che cosa non le è piaciuto della sconfitta di Palermo?
«A parte il risultato? L'atteggiamento. Ho avuto la sensazione, anche da alcuni avvenimenti della vigilia, che la squadra pensasse più alle prossime vacanze di Natale che all'impegno di Palermo. E dire che lo sapevano che ci tenevo».
A causa della rivalità con Zamparini?
«Anche. Ma soprattutto perché sono stufo di una squadra che batte la Juventus e che si fa fregare da Siena, Chievo e da un Palermo malmesso».
Ma la vittoria sui bianconeri è stata storica.
«Le dico la verità, di battere la Juventus mi interessa poco, di battere il Palermo molto. Chiaro il concetto»?
Chiarissimo. Credo anche che vincere con il Napoli sia una sua priorità. O no?
«Avrei preferito che non avessimo l'obbligo di riscattare la sconfitta con il Palermo. Mi aspetto una squadra viva, determinata».
Sarà in tribuna al Sant'Elia?
«Mi imbarcherò tra poche ore sul volo Miami-Roma. Voglio vedere con i miei occhi, dal vivo, come andranno le cose. Non le nascondo che sono piuttosto irritato per l'incapacità della squadra di compiere il salto di qualità».
Ma è una squadra costruita per salvarsi, che nelle ultime sette partite ne ha vinto cinque e perso due con Milan e Palermo in entrambe le occasioni non meritando affatto la sconfitta.
«Io credo che la rosa sia di ottima qualità e che si possa pretendere attenzione in ogni occasione. La sconfitta di Palermo assomiglia a quella di Milano, ed è frutto di una serie di errori».
Commessi da chi?
«Da tutti. Torno in Italia per ribadire un concetto: si fa come dico io. Il messaggio è indirizzato a dirigenti, tecnici e giocatori».
Pare una sfuriata basata più sulla scaramanzia che su dati di fatto.
«La scaramanzia non c'entra affatto. Ho visto tante di quelle sciocchezze a Palermo che mi sono arrabbiato e preoccupato. Sia chiaro che sabato con il Napoli non voglio vedere calciatori giocare con sufficienza, errori marchiani, distrazioni. Natale è lontano e quando arriverà vorrei trascorrerlo serenamente e non incazzato come sono ora».
:ave:
Se perdiomo col napoli Cellins li ammazza...
juninho85
11-12-2009, 07:42
Il Sardegna - Distrazione fatale
Inevitabile follia. Ma cosa sarebbe oggi il Cagliari senza quei cinque, dieci, minuti allo sbando? Tanto, o meglio, così poco, dura il blackout rossoblu, quando si va via dal campo a mani vuote. Un vero peccato, perchè le sconfitte sono, sette su quindici e sarebbero potute essere meno. Eppure, sembra essere solo questo l'ultimo gradino che rimane ai rossoblu e ad Allegri (che in settimana ha sottolineato «Siamo giovani e dobbiamo crescere») per diventare “grandi” e non nascondersi dietro la sindrome di “Peter Pan”. Quella che alla fine del primo tempo di Palermo-Cagliari, coi rossoblu momentaneamente quarti in classifica, ha fatto un po' paura e reso pesanti le gambe. Per il resto, la squadra gioca un bel calcio, ha due volti da Nazionale, altri tre che la meriterebbero, un tecnico da copertina. Rare volte, o forse mai, è capitato di uscire dal campo sconfitti per effettiva bravura altrui.
È sempre colpa di quella manciata di maledetti minuti di distrazioni, gambe molli, leggerezze. Volendo, possiamo anche chiamarli normali cali fisiologici. Eppure, anche solo dimezzando quei minuti, il Cagliari sarebbe ancora più in alto in questa classifica già esaltante. A Palermo, dopo aver gestito egregiamente il vantaggio di Matri, la partita è stata capovolta in dieci minuti esatti. Esattamente tra il 54' e il 64' quel quarto posto in classifica che sembrava un miraggio si è trasformato in decimo posto tutto d'un botto. E Milan-Cagliari? Storia simile. Lopez e compagni avevano strappato un 2-1 fino al 37'. Poi, due giri completi delle lancette dei secondi e così Borriello e Pato hanno capovolto tutto (37'- 39'). E sappiamo come è andata a finire, un 4-3 a favore dei rossoneri, esaltante per i rossoblu, ma rimasto indigesto dopo la grande prestazione offerta dalla banda Allegri. Un'altra partita significativa è stata quella giocata contro l'Inter. Dopo l'1-0 realizzato da Jeda al 15' i rossoblu hanno resistito e sorpreso prima di farsi giustiziare in 4 minuti (50' e 54') definitivamente dal Principe Milito. Prendere un gol è un attimo per tutti, ma per il Cagliari sembra ancor più facile prenderne subito un altro. Come fosse uno shock che imbambola e fa tardare la reazione...o la protezione. E qui torniamo dritti al dato più evidente. O si vince o si perde. Un solo pari in 15 giornate di campionato. E oggi quei tre punti in più, di quelle tre gare indiziate, che il Cagliari con un po' più di attenzione avrebbe “almeno” pareggiato, vorrebbero dire quota 25 in classifica. Ovvero quarto posto. Ora le grandi. Champions League. Questo Cagliari c'è e deve crescere, come dice Allegri. E gli basta così poco per trasformare l'obiettivo salvezza in altro. È ancora presto, se ne riparlerà più avanti, ma una bella consapevolezza dei propri mezzi esiste tra i rossoblu. Convive con l'altrettanto bella sindrome di Peter Pan alla quale non si vorrebbe rinunciare. Non ci resta che vederli crescere. Chiedete a Marchetti e Biondini, che di cose incredibili ne hanno vissute sulla propria pelle. Senza mai dimenticare le proprie origini. Così deve fare il Cagliari. Ambizioso, sognatore, ma pur sempre umile.
La Nuova Sardegna - Jeda e Matri le armi per fare male al Napoli
Senza Conti, con Astori, Lopez, Lazzari e Canini in diffida. Il Cagliari anti Napoli deve affilare le armi e i fastidi non mancano. Anche il forfait di Lupatelli, messo al teppeto da una lesione al tendine del retto femorale, è un problema in più. Con Marchetti che rientra dall’infortunio, Allegri presenta per la seconda giornata di fila il portiere della Primavera, Vigorito, in panchina.
Ma la questione che tiene sulle spine, specie alla vigilia di una partita che come da copione consolidato si annuncia tesa e combattuta, riguarda il trio di difensori con la diffida sul collo. Massimiliano Allegri non ci pensa e guarda avanti.
La forza del gruppo. La squadra ha nel collettivo la sua forza. Anche ieri, nel corso della seduta dedicata all’assetto tattico, il gruppo ha mostrato di aver superato senza particolari traumi la sconfitta rimediata al “Barbera”. D’altronde, quando nelle ultime sette gare si è vinto cinque volte e si è perso per proprie colpe nelle altre due, in casa di Milan e Palermo (club con ben altri organici e ambizioni), è il caso di vedere il bicchiere mezzo pieno. Con il presidente Cellino in rientro da Miami, quello di domani è l’ennesimo test per una formazione che sta dando ben più di quel che ci aspettava. Per i tifosi, una ragione di più per sostenerla.
Il grande assente. Peccato per l’assenza di Conti (squalificato per un turno dopo il cartellino giallo rimediato in Sicilia): il vice capitano da qualche anno veste i panni del giustiziere del Napoli. Vorrà dire che nell’anticipo di domani sera al Sant’Elia, ci proveranno Jeda e Matri. Anche se i tifosi attendono con impazienza il gol di Andrea Cossu. Di fatto, dovrebbe essere questo il trio che parte dal via. Nené sta bene. Il brasiliano, dopo una settimana a corrente alternata a seguito di fastidi muscolari successivi alla vittoria con la Juventus, è di nuovo pronto a dare dolori a De Sanctis (in panchina il vice è l’ex Iezzo).
Qui Napoli. Walter Mazzarri pare intenzionato a promuovere la squadra che ha battuto in rimonta il Bari di un altro ex, Ventura: «Mi è piaciuto lo spirito», ha detto il tecnico dei campani durante la conferenza stampa di martedì e lo ha ripetuto anche ieri. Quagliarella, in grande spolvero, auspica le due punte: «Si creano più occasioni da rete e tutti ce ne avvantaggiamo», ha detto l’attaccante. Che, a conti fatti, verrebbe affiancato da Lavezzi con Hamsik a rimorchio. Insomma, gli azzurri arrivano a Cagliari per continuare la serie positiva. Ma non sarà facile.
Unione Sarda - Tattica e calci piazzati, Allegri prepara la super sfida di domani
Due in differenziato, gli altri sono a posto. Rientra l'emergenza infortuni, il Cagliari adesso pensa soprattutto al Napoli. Allegri devo risolvere solo i suoi dubbi tattici, per il resto sarà l'ultimo allenamento a dire chi giocherà a centrocampo e in attacco. Solo Marzoratti ha svolto allenamento a parte, mentre Lupatelli è ancora fermo. Il secondo portiere rossoblù prosegue le terapie dopo il brutto infortunio capitatogli contro il Palermo. L'ex romanista ne avrà per un paio di mesi. In panchina scatta il momento di Vigorito, il giovane portiere arrivato dalla Primavera che domenica scorsa al Barbera ha solo accarezzato il sogno di esordire in serie A. Dopo la gara con i rosanero il portiere cresciuto nel Cagliari aveva manifestato la sua tristezza per non aver potuto giocare qualche minuto in serie A. Vigorito dovrà aspettare, perché anche ieri Marchetti ha svolto regolarmente l'allenamento con il resto del gruppo. La botta rimediata nella sfida con la Juventus è solo un ricordo: contro il Napoli, tra i pali, i rossoblù potranno contare sul vice di Buffon in Nazionale. Ieri il tecnico del Cagliari ha badato soprattutto alla tattica. Dopo il riscaldamento e le prove sugli schemi (con un occhio particolare alle palle inattive) è arrivata anche la consueta partitella. Oggi la rifinitura.
PREMIAZIONE Primi vincitori per l'iniziativa “Giornalista per un giorno”, varata dal Cagliari Calcio. Sono i piccoli Andrea Cerolini e Federico Murino, entrambi di 7 anni, che riceveranno oggi pomeriggio il loro premio. Avranno infatti la possibilità di assistere alla conferenza stampa di Massimiliano Allegri, e rivolgere al tecnico le prime domande dell'incontro. “Giornalista per un giorno” è aperto a tutti i bambini delle scuole elementari e medie della Sardegna. I partecipanti dovranno scrivere un elaborato a piacere con tema il Cagliari.
Unione Sarda - Chiamateli pure gemelli del gol
Hanno spazzato via il fantasma di Acquafresca a suon di gol e già messo metà salvezza del Cagliari in cassaforte. Adesso Matri e Nenè provano a stravolgere le gerarchie della classifica marcatori di serie A. Sette reti l'italiano, sei il brasiliano. Tredici in tutto. Soltanto la coppia dell'Inter Milito-Eto'o e quella dell'Udinese Di Natale-Floro Flores (entrambe a quota sedici) hanno fatto meglio sinora. Numeri da capogiro.
Finalmente decisivo sotto porta Matri. Non perde tempo Nenè. E allora chiamateli pure i nuovi gemelli del gol. Così diversi, così bomber. Sulla scia di quelli nerazzurri e friulani, guardano tutti gli altri attaccanti dall'alto, e per loro già si sprecano paragoni eccellenti e traguardi importanti.
In un'ipotetica graduatoria delle coppie di attaccanti i rossoblù occuperebbero, dunque, il terzo posto. Davanti ai romanisti Totti e Vucinic (dodici), ai milanisti Pato e Borriello (undici), ai fiorentini Gilardino e Jovetic (dieci), agli juventini Trezeguet e Amauri (ancora dieci). Seguirebbero con nove il duo Pazzini-Cassano (Sampdoria), Adailton-Di Vaio (Bologna), Martinez-Mascara (Catania); con otto Bojinov-Paloschi (Parma), Crespo-Floccari (Genoa), Miccoli-Cavani (Palermo), Marcolini-Pellissier (Chievo), Tiribocchi-Valdes (Atalanta), Calaiò-Maccarone (Siena). Infine Quagliarella e Lazezzi del Napoli (sette complessivi), Cruz e Zarate della Lazio (cinque), Barreto e Greco del Bari (quattro) e Lucarelli e Tavano del Livorno (tre). Presi in considerazione, naturalmente, gli attaccanti, e non alcuni centrocampisti goleador come lo slovacco del Napoli Hamsik (ben sette centri), il blucerchiato Mannini (cinque) e il giallorosso De Rossi (quattro).
Sorprendono non poco le sette perle di Matri, che in quindici partite ha già migliorato il suo record personale in serie A e addirittura spera di eguagliare quello tra i professionisti in generale (undici) ottenuto nella stagione 2005-06 in C1 con la maglia del Lumezzane. Cresciuto nel Milan, poi in prestito qua e là per farsi le ossa, ora il suo cartellino è interamente del Cagliari. E proprio in Sardegna il processo di maturazione del venticinquenne attaccante lombardo ha subito un'accelerazione improvvisa. Dà il meglio di sé nel ruolo di seconda punta, gli piace aggredire gli spazi, allargarsi e poi tagliare verso l'area. Oscurato da Acquafresca e per questo spesso sacrificato in panchina nelle prime due stagioni, in questo campionato si è preso la scena mostrando notevoli progressi soprattutto sotto porta e diventando a sorpresa il quinto cecchino del campionato. Passi da gigante. «Per diventare un giocatore importante, però, deve fare un ultimo scalino», ripete ormai da mesi il suo allenatore Allegri, e lo ha ribadito pure martedì commentando la mancata impresa di Palermo. «Alessandro non deve solo cullarsi sugli allori per le cose buone, ma dev'essere anche più autocritico per gli errori per migliorarsi». Chiaro il riferimento all'occasione in avvio di ripresa (Matri ha passato la palla a Cossu in arrivo da destra e non a Jeda, solissimo a sinistra) che avrebbe potuto chiudere il conto con i siciliani e catapultare il Cagliari al quarto posto, in piena zona Champions League. Avvio di torneo comunque straordinario per l'ex bomber del Rimini che realizzò il primo gol in serie A proprio contro il Napoli (prossimo avversario dei rossoblù) due anni fa in una partita storica, che segnò l'inizio di una nuova era per la squadra allora allenata da Ballardini, poi ereditata da Allegri.
Sorprendente Matri, ma forse lo è ancora di più Nenè, subito protagonista in Italia. Solo Eto'o (un gol in più) ha fatto meglio del brasiliano del Cagliari tra gli stranieri approdati quest'anno nel nostro campionato. Prima punta abile nello stretto, fa salire la squadra, e ha un fiuto del gol eccezionale. Da qualsiasi posizione. E che perla contro la Juventus, due domeniche fa al Sant'Elia.
Ventisei anni, parla poco italiano, ma il feeling in campo con i compagni è già collaudato. E non a caso si è sbloccato nel momento in cui la famiglia lo ha raggiunto nell'Isola. E da allora ha una media gol impressionante: praticamente uno a partita. «Non pongo limiti alla provvidenza e ringrazio il mister per le occasioni che ogni volta mi dà». Profilo basso, così Anderson Miguel da Silva (per tutti Nenè) ha iniziato la sua avventura in Portogallo con il Nacional del Madeira, la prima in Europa, lo scorso anno. Ha chiuso il campionato con venti reti in ventotto gare. Capocannoniere della Superliga. Ora sogna di sbancare la serie A. E come dargli torto.
-1 alla grande sfida.... :asd:
-1 alla grande sfida.... :asd:
Giochiamo di sabato?
conan_75
11-12-2009, 16:32
Giochiamo di sabato?
Essì porcamiseria :muro: :muro: :muro: mi pare 18:30.
Quest'anno non posso andare ad insul....ehm, esultare :D:D
juninho85
11-12-2009, 16:39
Essì porcamiseria :muro: :muro: :muro: mi pare 18:30.
Quest'anno non posso andare ad insul....ehm, esultare :D:D
18:00...io ci sarò :O
ebbè zente, voglio un 3(tre) a niente per i rossoblu, una di quelle ripassate che poi si sentono fino all'epifania, carbone per loro! FORZA CASTEDDU!
juninho85
11-12-2009, 22:44
Cagliari, i convocati di Allegri
Sono 19 i convocati del tecnico del Cagliari, Massimiliano Allegri, per la partita con il Napoli in programma domani allo Stadio "Sant'Elia".
Questa la lista completa:
Portieri: Marchetti e Vigorito
Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez, Pisano
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Cossu, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
Cagliari-Napoli: la chiave tattica
Azzurri di scena a Cagliari dopo i segnali positivi arrivati dall'ultima trasferta di Parma. Mazzarri non dovrebbe cambiare il 3-4-3 anche se in Emilia ha schierato un 3-4-1-2 con Hamsik alle spalle di Denis e Quagliarella. La squadra di Allegri adotta il 4-3-1-2 con Cossu alle spalle della coppia Matri-Nenè. Il Cagliari è una squadra che gioca a memoria con un tecnico addestratore come Allegri che lavora in Sardegna da oltre un anno. In fase di non possesso, gli azzurri si difenderanno con quattro uomini e data la presenza di un trequartista, sarà necessario stringere gli spazi tra linea difensiva e mediana per evitare che l'agile Cossu, crei problemi alla retroguardia azzurra. Sul fantasista dovranno agire Pazienza e Gargano con il gioco d'anticipo a protezione della difesa. Le assenze nella difesa azzurra potrebbero penalizzare un po' la squadra di Mazzarri che dovrà inventarsi l'intero reparto. A sinistra potrebbe giocare di nuovo Zuniga con Aronica arretrato insieme a Grava e Cannavaro. In fase attiva, Mazzarri ha annunciato che sarà un Napoli diverso rispetto a quello visto a Parma. Tanto dipenderà dalle scelte in attacco. Lavezzi sembra favorito come partner di Quagliarella anche se lo stabiese è sembrato più pericoloso al fianco di una prima punta. Le sovrapposizioni di Maggio su Hamsik oltre ai movimenti delle punte saranno l'arma offensiva azzurra. Non è da escludere il tridente a gara in corso per i partenopei, qualora le cose dovessero mettersi male. Dal punto di vista dell'atteggiamento tattico, vedremo due squadre che si affronteranno a viso aperto, entrambe alla ricerca della vittoria.
CAGLIARI (4-3-1-2): 22 Marchetti; 14 Pisano, 6 Lopez, 21 Canini, 31 Agostini; 4 Dessena, 18 Parola, 10 Lazzari; 7 Cossu; 32 Matri, 9 Nenè. All. Allegri
NAPOLI (3-4-3) 26 De Sanctis; 2 Grava, 28 Cannavaro, 6 Aronica; 11 Maggio, 23 Gargano, 5 Pazienza, 16 Zuniga; 17 Hamsik, 7 Lavezzi, 27 Quagliarella. All. Mazzarri
Pangasius
12-12-2009, 09:27
Ragazzi se oggi perdiamo non posso più uscire da casa.........:ncomment:
per non parlare poi delle pizze che mi tocca pagare..............:cry:
juninho85
12-12-2009, 11:04
non ho NESSUN dubbio sul fatto che oggi faremo una grande partita,chiedete a cellino il perchè:D
che poi si vinca o si perda è un altra cosa...
juninho85
12-12-2009, 11:06
La Nuova Sardegna - Intensità e concentrazione per piegare gli azzurri
Una sfida ricca di fascino quella tra Cagliari e Napoli, ma soprattutto una classica del campionato di serie A, visti i numerosi confronti fra le due formazioni. Massimiliano Allegri vuole sfruttare per benino il fattore campo, però avrà le sue brave gatte da pelare, considerando il valore dell’avversario. «Non lo considero un derby perchè Mazzarri non è nato a Livorno. Eppoi la gara è fra il Cagliari e il Napoli, due squadre in un buon stato di salute, e che soprattutto nell’ultimo periodo hanno messo insieme una bella serie di risultati positivi».
- Quindi entrambe andranno a caccia della vittoria.
«A noi mancano diciotto punti, quindi sei successi per centrare l’obiettivo stagionale, ovvero la salvezza. Loro hanno un potenziale costruito per puntare alle Coppe europee, sicuramente non vedremo una gara all’insegna del tatticismo».
- Come commenta il duro intervento del presidente Cellino?
«Lui cerca sempre di intervenire nei momenti giusti. Le sue parole sono servite per preparare al meglio una partita importante come questa, e allo scopo di stimolare al massimo i giocatori».
- Il Napoli ha costruito molti dei suoi punti attuali soprattutto negli ultimi minuti.
«La dote principale di questa squadra è sicuramente il grande carattere, e soprattutto la voglia di non darsi mai per vinta. Se non ricordo male nelle ultime otto gare ne ha rimesso in piedi ben sei, partendo proprio da situazioni di svantaggio. Questo dimostra come Mazzarri sia riuscito a trasmettere la sua forte personalità alla squadra».
- Come se lo aspetta?
«Un avversario molto propositivo perché vorrà continuare nella sua serie positiva, e ha giocatori in grado di assecondare questo suo desiderio. A cominciare da Denis, per continuare con Lavezzi Quagliarella ed Hamsik, tutta gente che se è in giornata può risolvere le gare da sola».
- Mancherà Daniele Conti.
«C’è già pronto il sostituto, è Parola, un giocatore su cui ripongo molta fiducia. Fra l’altro era stato già impiegato a Bari in una posizione più o meno analoga a quella di Conti, ed i risultati erano stati assai soddisfacenti».
- Altri dubbi di formazione?
«Ho intenzione di dare un turno di riposo ad Astori, anche perché è in diffida e voglio conservarmelo per le prossime sfide. Poi ho da risolvere qualche cosa a centrocampo e in avanti, quindi voglio pensarci bene perché vorrei azzeccare le scelte».
- Cosa chiede ai suoi?
«Una prestazione intensa tipo quella che siamo stati in grado di fare nella prima ora di gioco a Palermo, dove abbiamo esibito veramente un ottimo calcio».
La Nuova Sardegna - Cagliari in corsia di sorpasso
A caccia dei tre punti con determinazione e personalità. Max Allegri non cerca mezze misure e scaccia i sogni di Europa League. La sfida al Napoli - anticipo della 16ª giornata, alle 18 arbitra Pierpaoli - mette di fronte due squadre che devono azzannarsi. I padroni di casa hanno lasciato i tre punti a Palermo dopo essersi portati in vantaggio. Oggi c’è l’occasione per rifarsi.
I campani vengono invece dalla quinta vittoria colta in extremis, con Quagliarella protagonista. In più, sono reduci da otto gare positive di fila. A dirla tutta, non mancano elementi per intuire una partita palpitante e ricca di agonismo. D’altronde, la sfida tra quattro mori e ciucchino è oramai un classico. Tanto da poter dire che al Sant’Elia ci sarà atmosfera da derby. Di fatto, quel che accade tra i due allenatori. Da livornesi doc, Mazzarri e di San Vincenzo (60 km dal capoluogo), i due coach hanno l’approccio un tantino ruvido. Mentre il tecnico ospite nasconde le carte (Denis in panca a favore del duo Quagliarella-Lavezzi con Hamsik a rimorchio è il probabile assetto avanzato), Allegri ha due dubbi. Il primo sulla corsa tra Biondini, Dessena e Lazzari per due maglie. L’altro mette in ballo le punte. Jeda pare in vantaggio su Matri, a sua volta favorito su Nenè. Ma ieri ha preso corpo l’ipotesi che sia proprio Jeda a partire dalla panca per fare spazio al tandem offensivo che ha messo a segno 13 reti.
In difesa giochi chiusi: Pisano va a destra mentre Canini fa coppia con Lopez. Il sacrificato è Astori. In sostanza, i primi undici dovrebbero essere Marchetti (perfettamente recuperato dalla botta al fianco, rimediata con la Juve, che lo ha tenuto fuori a Palermo), Pisano, Lopez, Canini, Agostini, Biondini, Parola, Lazzari, Cossu, Nené e Matri. Con questa formazione, sull’assetto c’è poco da analizzare. Cossu sarà il “genietto” autorizzato a muoversi tra le linee per creare problemi a Gargano e Pazienza. Di fronte alla difesa, out Conti squalificato, Allegri piazza Parola. Il centrocampista ha all’attivo (a Bari e fu vittoria), una presenza stagionale in cabina di regia. Il Napoli può presentarsi con Quagliarella boa alta, o con al fianco Lavezzi, rapidità e fantasia ottima per il tempismo di Pisano. In quest’ultimo caso, ci sarà da prestare attenzione agli inserimenti di Hamsik. Ma quel che più conta sarà l’atteggiamento. Ed è su questo che Allegri ha lavorato in settimana.
Il tecnico teme il buon momento psicologico e la voglia di non mollare dei campani. Inoltre si augura il sostegno di un pubblico numeroso e pretende una concentrazione speciale: “Ci mancano sei vittorie per arrivare a 40. Poi, facciamo altri discorsi”. In più vuole il cinismo che sotto porta permette di chiudere le partite. “A Palermo abbiamo commesso errori dietro, ma ci stanno. Quel che dobbiamo correggere è l’attenzione e la cattiveria giusta nello sfruttare le occasioni che ci capitano”. Il messaggio è chiaro. E stasera, i tifosi ne attendono la conferma. I regali fatti al Milan e al Palermo sono più che sufficienti per chiudere l’anno.
Unione Sarda - Undici anni dopo è tutta un'altra storia
Undici anni dopo è tutta un'altra storia. De Laurentiis ha spazzato via il fantasma di Ferlaino e cancellato la macchia di un fallimento. Ora è il Napoli di Hamsik, Lavezzi e Quagliarella, pensa in grande e sogna addirittura la Champions League. Nel frattempo Allegri è diventato un allenatore di successo grazie al Cagliari e si è ripreso la serie A perduta proprio all'ombra del Vesuvio, quando ancora giocava. E anche a Max un tour per l'Europa non dispiacerebbe affatto.
La macchina del tempo sputa fuori un sorriso sbarazzino (termine a lui molto caro). Stagione 1997-98, trent'anni tondi tondi. A Napoli ce l'ha portato Galeone. «Otto mesi particolari. Sono stato bene, certo, ho conosciuto gente fantastica, mangiato alla grande, ma il calcio... lasciamo stare». Sette presenze appena, giusto scampoli di partite per l'attuale tecnico rossoblù. «Sono arrivato a novembre, la situazione in classifica era già compromessa, la società era in piena crisi, infatti è finita come è finita». Breve parentesi, insomma, forse Allegri l'ha chiusa prima ancora di aprirla. Eppure quella domenica in pullman non se la scorda più. «Dovevamo affrontare il Brescia, partita decisiva per la salvezza», poi persa 0-3. «I tifosi ci hanno scortato sino allo stadio. Qualcosa di straordinario, il corteo partiva dal centro sportivo di Soccavo e finiva al San Paolo. Io una cosa del genere non l'avevo mai vista, e nemmeno l'ho più rivista». Flash. «È l'unico bel ricordo che conservo ancora». Lì è finita la sua serie A, ancora Pescara (in B), Pistoiese (sempre tra i cadetti) e Aglianese (D e C2) prima di chiudere la carriera di calciatore e cominciare quella di allenatore. Subito in discesa. «E per questo non smetterò mai di ringraziare il Cagliari e i giocatori con i quali ho la fortuna di lavorare», confida a Federico Murino e Andrea Cerolini, sette anni entrambi, cagliaritani, vincitori dell'iniziativa "Giornalista per un giorno" (promossa dal club rossoblù nelle varie scuole) e ospiti ieri nella conferenza stampa con la quale Allegri lancia ufficialmente la sfida al Napoli.
Ex sì, ma non troppo, Allegri. Che poi è lo stesso status con il quale si presenta stasera al Sant'Elia l'allenatore del Napoli Mazzarri, quattro gettoni rossoblù nel 1982 e nemmeno il tempo di maturare qualche rimpianto. «Ma questa non è la sfida Allegri-Mazzarri». Tra l'altro entrambi livornesi. O meglio: «Io sono di Livorno, lui è di San Vincenzo, una sessantina di chilometri più in là». Evidentemente non un dettaglio qualsiasi per l'allenatore del Cagliari che, però, non perde occasione per elogiare il collega. «Ha trasmesso il suo carisma alla squadra, che infatti si è trasformata dal punto di vista caratteriale», dopo l'esonero di Donadoni. «Non si spiegherebbero altrimenti così tante rimonte, alcune quasi impensabili».
Per quanto Allegri provi a nascondere il suo Cagliari («la Champions non ci interessa, noi la guardiamo in tv il mercoledì e pensiamo a conquistare al più presto la salvezza») quella di oggi non sarà una partita come tutte le altre, una sorta di prova d'appello dopo il ko di Palermo. «Equilibrio, equilibrio, ci vuole equilibrio», ripete sino alla nausea il tecnico rossoblù, evidentemente rilassato mentre prova a raccontare il big match che verrà. «Siamo una banda di ragazzi che va in campo per vivere e far vivere emozioni». Il suo modo per mostrare il petto all'avversario. «Forse il peggior avversario possibile in questo momento». E non potrebbe essere altrimenti. «Il Napoli è stato costruito per arrivare tra le prime sei posizioni, sta giocando bene, ottenendo risultati importanti e per questo a livello psicologico è molto forte».
Inutile girarci attorno: «Serve una prestazione di altissimo livello dal punto di vista tecnico. Buone geometrie, concentrazione. Dobbiamo concedere, insomma, il meno possibile. Giocatori come Quagliarella, Hamsik, Lavezzi e lo stesso Denis possono risolvere la partita in qualsiasi situazione».
Sfida al passato sognando un futuro in Europa. E la sfuriata dell'altro ieri di Cellino (che non ha risparmiato nessuno) non ha sorpreso più di tanto l'allenatore. «Il presidente cerca sempre di intervenire nei momenti giusti, e questo lo era». Lui intanto prova a tirar fuori il miglior Cagliari possibile. «Marchetti sta bene», assicura il tecnico che rilancia Pisano terzino («Sì, torna titolare») e preferisce Canini ad Astori in coppia con Lopez («Mi è sembrato giusto far riposare Davide, tra l'altro devo fare anche i conti con le diffide»).
A proposito di Conti: sarà Parola il sostituto del regista romano squalificato. «Mai avuto dubbi in merito». Le uniche incognite riguardano l'attacco e il centrocampo, ammette. «Sono legate al tipo di lettura che darò alla partita. Poi aspetto l'intuizione, sperando che sia quella vincente».
Unione Sarda - C'è il Napoli, Cagliari si mobilita
Il Cagliari, leggermente appannato dopo un periodo costantemente sotto le luci della ribalta, deve raccogliere le ultime energie per superare due ostacoli oggettivamente alti (oggi il Napoli, domenica prossima l'Udinese in trasferta), per poi recuperare lucidità mentale e fisica durante la pausa natalizia. Una partita che tutti i tifosi rossoblù vorrebbero vincere, per la forte rivalità che sentono con la squadra partenopea, ma il cui risultato non è affatto scontato. Il Napoli è stato rivitalizzato dalla cura Mazzarri (quattro vittorie, quattro pareggi e nessuna sconfitta dopo aver sostituito Donadoni), si presenta al Sant'Elia con un alto tasso di pericolosità con il suo centravanti, Quagliarella, risorto con una doppietta al Bari dopo sette giornate di astinenza. Non da meno (anzi) la coppia di attaccanti rossoblù con Nenè (sei reti) preferito a Jeda, e Matri (sette), che con tredici centri si trovano al terzo posto della speciale classifica delle coppie-gol della serie A, dietro solo a quelle di Inter (Eto'o-Milito) e Udinese (Di Natale-Floro Flores) entrambe a quota sedici.
Giusto cercare la vittoria, ma con grande equilibrio e tenendo a mente che la pazienza oggi potrebbe essere un'arma decisiva. Andare all'assalto all'arma bianca, per di pi?condizioni psicofisiche non ottimali, significherebbe regalare la partita a Lavezzi e Hamsik. Il Cagliari sta inevitabilmente pagando il grande sforzo agonistico e mentale che gli ha permesso di vincere cinque delle ultime sette partite e di esprimersi a grandi livelli con squadre a esso superiori, come Milan e Palermo.
Allegri deve fare i conti con l'assenza di Daniele Conti che a Palermo ha accumulato l'ottavo cartellino giallo della stagione, rimediando la seconda squalifica. Sarà Andrea Parola a sostituirlo, in virtù delle sue caratteristiche (certamente più adatto di Cossu che, tra l'altro, sarebbe deleterio allontanare dalle zone alte del campo, dove si esprime al meglio) e della sua professionalità che gli ha permesso di accettare un ruolo solo apparentemente di secondo piano.
Per fortuna, Marchetti ha superato la contusione muscolare che lo aveva costretto a disertare la trasferta di Palermo. Lupatelli, che lo aveva sostituito bene al Barbera, infatti fuori gioco per un paio di mesi. Per quanto riguarda la difesa, a questo giro dovrebbe riposare il diffidato Astori, lasciando a Lopez e Canini (anch'essi a rischio squalifica), il compito di opporsi al ritrovato Quagliarella e a Lavezzi, alle cui spalle agirà Hamsik. Pisano torna dal primo minuto nel suo ruolo di terzino destro, con lo stakanovista Agostini (l'unico ad aver giocato sempre) dall'altra parte. Biondini dovrebbe essere preferito a Dessena per completare il reparto di mezzo con il rientrante Lazzari. Sugli spalti un gran pubblico che dovrà indossare la maglia di "dodicesimo uomo", mai così gradita.
juninho85
12-12-2009, 11:07
Napoli, qualche dubbio per la formazione anti Cagliari
Contini e Rinaudo squalificati. Santacroce ancora impegnato in un lungo recupero. Campagnaro alle prese con i suoi noti problemi fisici di natura muscolare. Questa è la situazione attuale riguardante la difesa del Napoli. Le forzate assenze tengono in apprensione Mazzarri in vista della difficile trasferta di Cagliari.
Il tecnico azzurro, non dovrà ovviare solo a queste defezioni riguardanti il reparto arretrato ma dovrà, in parte, rivedere anche le scelte per il centrocampo. Con una difesa rivoluzionata è chiaro che i centrocampisti dovranno offrire un maggior contributo in fase di filtro a metà campo e, contemporaneamente, non abbandonare il reparto avanzato. E'vero che Pazienza, Gargano, Hamik, Maggio ed il giocatore preposto ad occupare la corsia sinistra dovranno adoperarsi in un surplus di lavoro in fase di contenimento ma non im modo tale da far si che la squadra non si divida in due tronconi. Mazzarri, quindi, in queste ore mancanti all'inizio del match, è ancora dubbioso su alcuni giocatori da inserire nella formazione che incontrerà gli uomini di Allegri, un tecnico che, anche in questa stagione, per l'ottima quadratura data alla sua squadra e per i notevoli risultati ottenuti, è al centro delle attenzioni di una critica che gli riserva, sempre piu', giudizi positivi.
"Certo non è una bella situazione" – afferma Mazzarri, in una intervista rilasciata al "Corriere dello Sport"- "Vuol dire che tocca rivedere qualcosa nel reparto arretrato ed anche a centrocampo. Ma sono convinto che chi giocherà metterà l'anima come sempre" Sulla possibilità di un arretramento di Aronica con l'inserimento di Zuniga a sinistra, il tecnico partenopeo precisa: "Vorrei valutare con calma. Un conto è provare in allenamento, un altro in partita. Zuniga, a volte,lo vedo bene a sinistra altre meno. Sono incognite che avrei evitato volentieri in questa gara. Ad ogni modo nel caso dovessi scegliere una formazione, potrò cambiare in corsa".
Mentre il reparto difensivo presenta dei problemi, per quello avanzato, Mazzarri ha problemi di scelta infatti, non potendo, in una partita così delicata, schierare il tridente per cui uno tra Quaglierella, Denis e Lavezzi dovrà, inizialmente, restare fuori. Mazzarri, in questo caso, non mostra alcuna preoccupazione ed asserisce: " Ma l'imbarazzo della scelta non sarà mai un problema"
Matri, l'investitura di Gigi Riva: "Crescerà ancora"
Gigi Riva elogia pubblicamente Alessandro Matri: "È potente e sa manovrare - ha detto Rombo di Tuono alla Gazzetta dello Sport -, ha i numeri per crescere ancora. Quando un attaccante trova la via della rete con continuità, c’è poco altro da chiedere". Il numero 32 rossoblù è andato a segno consecutivamente nelle ultime sei giornate.
Là, dove tutto ebbe inizio
27 gennaio 2008, ore 16.45. Il Cagliari di Ballardini, ultimo in classifica, è sotto di un gol al Sant'Elia contro il Naipoli dell'ex Reja. I partenopei, avanti grazie a un gol di Hamsik, soffrono: il portiere Gianello si supera in almeno tre occasioni, poi pali e traverse dicono no alla squadra rossoblù. Pare il canto del cigno, ma capita qualcosa, come nelle favole.
Al 93' Matri, sfruttando una corta respinta dell'estremo difensore azzurro su tiro di Jeda, insacca. A tempo ormai scaduto, quando le lancette del cronometro ticchettano sul minuto 95, Foggia pennella un calcio di punizione verso l'area: Daniele Conti, imperioso, stacca di testa, mandando la palla là dove Gianello non può arrivarci. E' il tripudio. Da lì, il Cagliari non si fermerà più, raggiungendo una salvezza che ha del clamoroso, addirittura con una giornata d'anticipo.
Un'epifania. E' stata, Cagliari-Napoli del 2008, la partita dalla quale sono scaturiti i risultati che l'hanno seguita. Senza quella vittoria - raggiunta con i nervi, il cuore, la disperazione - non avremmo neppure vissuto, forse, le magiche vittorie del biennio successivo. Il passaggio di consegne tra Ballardini e Allegri è stato tutto sommato indolore, ma rivelatore: dopo approssimazioni e tattiche sparagnine incentrate sull'inventiva dei singoli (Zola prima, Suazo poi) si è giunti a trovare un'identità precisa. Marco Giampaolo, amato e odiato da Cellino, fu il primo a provare a instillare questa mentalità nei giocatori: all'epoca, il tecnico abruzzese, si trovava tuttavia troppe primedonne nel pollaio, talmente poco umili da non mettersi completamente al servizio del giovane allenatore.
4-3-1-2, dove l'1 è quel Cossu, autentica variabile impazzita: oggi, è probabilmente in Italia il trequartista più decisivo. Un modulo avvolgente, meccanismi ormai oliati a puntino, che pure ogni tanto - come a Palermo - subiscono qualche piccolo inceppamento.
Cagliari-Napoli non è, non può essere una partita come tutte le altre. La rivalità tra le due tifoserie, il derby tra le uniche due squadre scudettate a sud di Roma, gli ultimi vibranti scontri: tutti ingredienti per una serata dalle grandi atmosfere.
juninho85
12-12-2009, 11:11
Caso Pandev, Claudio Lotito espulso dall'aula
Ieri si è tenuta la prima udienza del processo che vede contrapposti Goran Pandev e la Lazio. In aula Claudio Lotito è stato protagonista di un autentico show, sovrapponendosi più volte con parole forti al suo stesso avvocato e costringendo il presidente del Collegio Arbitrale a espellerlo dall'aula. Ieri si è discusso sul fatto che il giocatore sia stato messo o meno fuori rosa. Ovviamente, durante una discussione di circa due ore, il club si è opposto a questa idea. La data della prossima udienza è stata fissata per il 21 di dicembre. E' in tale data che saranno ascoltati 5 testimoni. Due per parte: Ballardini e il team manager Manzini (Lazio), Firmani e De Silvestri (Pandev). Più Angelo Crialesi il tecnico in seconda della Lazio che il Collegio Arbitrale vuole sentire. La questione da analizzare è: Pandev era realmente fuori rosa nelle date in cui il giocatore attraverso il suo legale Mattia Grassiani aveva chiesto il reintegro in rosa (18 agosto)? Il 21 la sentenza.
pagliaccione :rotfl:
comunque mi auguro che finalmente jeda e dessena vengano lasciati in panca finchè non ritroveranno la forma migliore
Pangasius
12-12-2009, 11:16
non ho NESSUN dubbio sul fatto che oggi faremo una grande partita,chiedete a cellino il perchè:D
che poi si vinca o si perda è un altra cosa...
Be li per voi (beati) forse.......
ma qui....io sono circondato.........:doh:
e da un paio di stagioni a questa parte non ho fatto altro che sfottere (bonariamente)....:Perfido:
Oggi abbiamo giocato la nostra peggior partita. Dopo tante corse i giocatori sembrano un po' stanchi e i risultati nel rubare palla e nel fare passaggi si vedono.
Eppure siamo riusciti a ribaltare una partita in maniera assurda ma, come sempre, ci facciamo fregare nei calci piazzati con cross dentro l'area. Sono anni che succede così.
Comunque, un signore Lavezzi...
Direi il solito Cagliari delle prime giornate...volenteroso ma impreciso e in ritardo sulle chiusure...manca un leader..manca il Conti della situazione, anche se il rispetto per Parola è dovuto.
bravo il Napoli quasi tutta la partita a chiuderci a raddoppiare a tirare in porta...meno bravo Lavezzi che per me andrebbe squalificato per tutto il campionato solo per il fatto che Allegri non è sicuramente un provocatore o un polemico.
...le lacrime di Zamparini...forse...qualcosa stanno facendo...
Alessio.16390
12-12-2009, 19:44
Comunque, un signore Lavezzi...
*
Lavezzi è da ergastolo sportivo :ncomment:
LuPellox85
12-12-2009, 20:50
bella partita, mi sono divertito!!
alla fine tifavo cagliari, peccato per il gol subito, lavezzi da squalifica!
alexio.bin
12-12-2009, 21:04
Come da ergastolo è il caro presidente Cellino, mi potete dire che cosa cova dentro contro i napoletani, è la seconda volta che pubblicamente, davanti alle telecamere dicebastardi napoletani, voi che siete lì più vicini, avete qualche vaga idea di cosa sia successo, io da napoletano/meridionalista sono troppo incazzato, ma perchè non se la prende con i milanesi e il lombardi, con tutto il rispetto per loro, che hanno invaso la costa smeralda e a cui vanno tutti gli introiti che i turisti ogni anno elargiscono profumatamente, lasciando al sardo di Arzachena pochi spiccioli?
Come da ergastolo è il caro presidente Cellino, mi potete dire che cosa cova dentro contro i napoletani, è la seconda volta che pubblicamente, davanti alle telecamere dicebastardi napoletani, voi che siete lì più vicini, avete qualche vaga idea di cosa sia successo, io da napoletano/meridionalista sono troppo incazzato, ma perchè non se la prende con i milanesi e il lombardi, con tutto il rispetto per loro, che hanno invaso la costa smeralda e a cui vanno tutti gli introiti che i turisti ogni anno elargiscono profumatamente, lasciando al sardo di Arzachena pochi spiccioli?
Cellino è un essere umano come tutti. Si è lasciato prendere la mano... E' vero anche l'anno scorso l'aveva fatto, ma poi si era scusato.
Ormai tutti lo conoscono, e sanno del suo carattere burrascoso...
Comunque partita bruttissima per 75 minuti da parte nostra, poi grazie a Larrivey (che secondo me oggi ha giocato BENISSIMO, e non solo per il gol) ci siamo svegliati... Peccato per la beffa al 96'. In ogni caso il pareggio direi che ci sta tutto, però se avessimo giocato tutta la partita come quei 20 minuti avremmo probabilmente vinto con un bel pò di scarto :asd:
Il gesto di Lavezzi non lo commento neanche, mi aspetto una squalifica abbastanza lunghetta comunque.
Pangasius
12-12-2009, 22:06
Non dico niente meglio così o mi bannano a vita!!! :grrr:
juninho85
12-12-2009, 22:08
Inferno, paradiso e ritorno: da 0-2 a 3-2
La vittoria-apoteosi sfuma al 96'
Cagliari-Napoli regala sempre grandissime emozioni. Questa sera al Sant'Elia rossoblù e azzurri si sono superati, fornendo una gara che non ha certamente lasciato insoddisfatti gli amanti del brivido. Finisce 3-3, al termine di una girandola di emozioni incredibili che termina soltanto al 96', quando Bogliacino sigla il pareggio partenopeo.
Allegri sceglie Parola a centrocampo per sostituire lo squalificato Conti, affiancandogli Biondini (e non Dessena, entrato nel finale) e Lazzari. In difesa turno di riposo per Astori, con Canini-Lopez al centro e Pisano sulla corsia mancina.
Cagliari poco reattivo nel primo tempo: Matri, imbeccato da Nenè ha un'ottima occasione, poi sale in cattedra il Napoli, che passa in vantaggio al 20' grazie a una magia di Lavezzi. La formazione rossoblù non si scuote e finisce anzi per subire il raddoppio azzurro a inizio ripresa, con il gol di Pazienza sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
La gara qui prende un'altra piega: Allegri azzecca i cambi, mandando in campo Larrivey (per Nenè) e Dessena (per Pisano, nell'inedito ruolo di esterno difensivo). Proprio l'attaccante argentino, su assist di Matri, realizza il gol dell'1-2, con una splendida volèe. Poi è proprio Matri, su un calcio di punizione baciato di Cossu a regalare al Sant'Elia la gioia del pareggio. Il Napoli, ancora su corner, potrebbe riportarsi avanti, ma Larrivey - in serata di grazia - evita rocambolescamente che il colpo di testa di Pazienza finisca in porta. Allegri toglie infine Cossu per inserire Jeda al 90': tempo di prendere posizione e il brasiliano, di testa, batte imparabilmente De Sanctis. Il Napoli pare ormai spacciato e conclude in 10 per una follia di Lavezzi, che calcia un pallone contro Allegri, beccandosi oltre al rosso di Pierpaoli una squalifica di almeno quattro giornate (o almeno, questo è l'auspicio). Al 96', oltre l'ultimo dei cinque minuti di recupero, arriva il pari partenopeo, ancora sugli sviluppi di un calcio da fermo: è l'uruguaiano Bogliacino a far ammutolire lo stadio. Il cul de Mazz funziona ancora al Sant'Elia: per il Cagliari è il secondo pareggio stagionale.
CAGLIARI-NAPOLI 3-3 (0-1)
Marcatori: Lavezzi (N) al 22’ p.t; Pazienza (N) al 20’, Larrivey (C) al 30’, Matri (C) al 35’, Jeda (C) al 45’, Bogliacino (N) al 51’ s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2) Marchetti; Pisano (dal 22’ s.t. Dessena), Lopez, Canini, Agostini; Biondini, Parola, Lazzari; Cossu (dal 44’ s.t. Jeda); Matri, Nenè (dal 14’ s.t. Larrivey). A disp. Vigorito, Astori, Sivakov, Barone. All.Allegri.
NAPOLI (3-4-2-1) De Sanctis; Grava, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza (dal 47’ s.t. Bogliacino), Gargano, Zuniga (dal 42’ s.t. Datolo); Hamsik, Lavezzi; Quagliarella (dal 37’ s.t. Denis). A disp. Gianello, Rullo, Cigarini, Pià. All. Mazzarri.
Arbitro: Pierpaoli di Firenze
Note: spettatori 10 mila circa. Espulso: Lavezzi al 49’ s.t. per comportamento antisportivo. Ammoniti: Aronica, Maggio, Pazienza e Zuniga, Lavezzi (N), Nenè, Matri (C). Angoli 1-11. In fuorigioco 1-6. Tiri in porta 4-9. Tiri fuori: 3-5. Recuperi: 1’ p.t., 5' s.t.
Cagliari-Napoli, le pagelle
Marchetti 6 Incolpevole sui due gol, qualche parata d'ordinanza come di consueto nel suo regno: l'area piccola.
Pisano 5,5 Timido nelle proiezioni offensive, non convince appieno neppure in fase difensiva.
(dal 67' Dessena 6 In un ruolo inedito, spinge con profitto nell'assalto finale)
Lopez 6 Qualche amnesia difensiva che potrebbe costare, ma nel complesso una prova sufficiente.
Canini 6,5 Torna al centro e non sfigura affatto. Un paio di chiusure da campione: è tornato il giocatore di qualità che si fece notare al primo anno in rossoblù.
Agostini 7 Devastante. Macina chilometri sulla fascia mancina, arrivando con una certa frequenza al cross. Sta bene e si vede anche quando c'è da mettere una pezza. Garanzia.
Biondini 6 Senza infamia nè lode. Allegri, nonostante i rumors della vigilia, lo getta nella mischia dall'inizio Gara senza fronzoli.
Parola 6 Si sacrifica al centro, ma Conti è un'altra cosa. Consueta prova tutto cuore.
Lazzari 6,5 Il consueto ricamo a centrocampo, con un bel più grande grande per il cioccolatino servito sulla testa di Jeda per il 3-2.
Cossu 7 Non ci sono più parole per elogiare l'opera del folletto sardo. Il primo tempo è piuttosto opaco, ma la ripresa è da manuale del calcio. Smista una quantità inimmaginabile di palloni, svariando da destra a sinistra senza differenze.
(dal 90' Jeda 7 Ci mette 29 secondi per segnare: un pallone, un gol. Niente male come media)
Nenè 6 Si sbatte più di Matri nel primo tempo, ma non trova la strada per tentare di avvicinarsi alla porta. Un po' sacrificato.
(dal 59' Larrivey 7,5 Un gol strepitoso e un impatto devastante sulla gara: segna, spalleggia con precisione Matri e si toglie pure la soddisfazione di levare dalla porta di Marchetti un gol azzurro. Ben ritrovato)
Matri 7 Il gol è un capolavoro d'altri tempi, un colpo di pennello su una tela di classe quale è stata Cagliari-Napoli. Settimo gol consecutivo nelle ultime sette giornate: da urlo.
Allegri 7 Azzecca tutti i cambi, a dispetto di quanti (un po' tutti, ammettiamolo) hanno storto il naso quando Larrivey ha rilevato Nenè. La fase centrale del secondo tempo è da applausi: peccato i soliti black-out difensivi sui calci da fermo.
Allegri: "Orgoglioso dei ragazzi. Mazzarri? Lasciamo perdere"
Massimiliano Allegri commenta così l'incredibile 3-3 tra il suo Cagliari ed il Napoli: "E' stata una buona partita. Nel secondo tempo abbiamo sofferto troppo nei primi venti minuti ed il Napoli era meritatamente in vantaggio per 2-0. Dopo il raddoppio siamo cresciuti tantissimo, soprattutto dal punto di fisico e i ragazzi sono stati bravissimi a crederci e il 3-2 era anche giusto. Purtoppo poi è arrivato questo goal nel finale, che dispiace ma rimane la prestazione importante ed un buon punto. Lo screzio con Lavezzi? Si è arrabbiato perchè secondo lui ho perso tempo, ma va bene così, finisce tutto sul campo. Noi a Cagliari siamo anche troppo corretti, a differenza di quanto accade altrove. Io sono molto educato e rispettoso, e non voglio confondermi con altra gente. Se io ho sbagliato chiedo scusa. Mazzarri? Lasciamo perdere, io mi considero un gentiluomo. Basta. L'arbitro è stato bravissimo, come sempre"
Matri: "Subiamo troppi goal su palla inattiva"
Queste le parola di Alessandro Matri, bomber del Cagliari e autore anche oggi di un goal importante per la squadra rossoblu: "Dispiace per il goal subito all'ultimo minuto ma anche oggi abbiamo giocato una grandissima gara. Forse prendiamo troppi goal su palla da fermo, e su questo aspetto dobbiamo migliorare. Io nella storia del Cagliari? Ma no, non ci penso, il mio obiettivo è entrare nella storia insieme a tutta la squadra arrivando il più in alto possibile. Ci mancano 17 punti alla salvezza e speriamo di ottenerla il prima possibile"
juninho85
12-12-2009, 22:20
e questa è la stampa che si meritano,preparatevi perchè c'è da farsi delle grasse risate :D
Laser, Cellino ed espulsione al Pocho, ma si parlerà di tutto il resto?
Come al solito ci aspettiamo che la direzione del signor Pierpaoli non sarà messa sotto la lente d'ingrandimento da parte delle moviole nazionali poiché - forse non essendosi presentata l'occasione - il fischietto di Firenze non stecca in nessun episodio decisivo. Nessun fuorigioco non segnalato, nessuna punizione, nessun rigore concesso o non concesso, ma la prestazione degli arbitri va valutata anche alla luce della gestione della gara. Già nel primo tempo risulta evidente una disparità imbarazzante nella distribuzione di falli a centrocampo e di cartellini gialli: quattro ammonizioni per il Napoli, nessuna per il Cagliari, quando di falli cattivi o in ritardo, anche da tergo si sono per la verità visti da una parte e dall'altra. Il primo cagliaritano a finire sul taccuino del signor Pierpaoli è Nenè (56'), non per un fallo di gioco, ma per proteste. L'arbitro non può evitare di annotare anche il nome di Matri per una palese simulazione in area azzurra. Tra i due provvedimenti disciplinari non manca un giallo regalato a Pazienza che il replay scagiona in pieno al 72' quando anticipa nettamente Dessena con un tackle. Tutti avvenimenti che come dicevamo non godono di grande attenzione da parte delle principali moviole nazionali, che come al solito probabilmente baderanno al folklore dei laser verdi indirizzati dagli spalti rossoblu verso Lavezzi e De Sanctis, dell'esultanza come al solito poco elegante del presidente Cellino. Non sfuggirà invece alle TV un episodio che acquista rilevanza in quanto il cartellino è di colore più scuro: al 94', sul punteggio di 3-2 Lavezzi rincorre con fretta il pallone fuori dal campo per riprendere il gioco da una rimessa laterale; Allegri lo allontana con malizia e quando arriva un'altra sfera tra i piedi del Pocho, un istinto spinto da rabbia e frustrazione (speriamo non anche dal desiderio andare in vacanza in anticipo, come si è già malignato) gli fa scagliare il pallone sulle gambe di Allegri. Il rosso diretto c'è tutto, per carità, ma la partita aveva già preso una piega strana...
juninho85
12-12-2009, 22:37
oggi è come se ci fosse stato i proseguio della partita di palermo,dove dopo il gol il vantaggio e il mancato colpo del ko abbiamo letteralmente lasciato il pallino del gioco agli avversari.
per 70 minuti buoni,a parte qualche giocata a sprazzi nell'inizio della partita,siamo stati in totale balia del napoli in qualsiasi zona del campo,sulle fascia zuniga era imprendibile,a centrocampo le prendevano tutte quante loro e comunque andavano al doppio dei nostri,quando poi hamsik e lavezzi partivano palla al piede era imprendibili,con i nostri che avevano paura di fargli volare gli stinchi in tribuna al secondo dribbling giusto per far capire chi comanda.
tra l'altro il primo gol è nato da un errore da spararsi nei coglioni,con i nostri in netta supremazia numerica che hanno perso una pallone da folli giochicchiando a centrocampo.
come è entrato larrivey sinceramente ho bestemmiato in turco come tutto lo stadio(penso che anche in tv l'effetto acustico sia stato chiaramente udibile)...tutto mi sarei aspettato meno che vedermelo subentrare a nenè sotto di 2 gol con mezz'ora da giocare.
c'hanno dominato per 70 minuti,è vero,ma dal momento in cui abbiamo trovato il gol loro erano letteralmente in preda al panico,è bastato un pò di grinta da parte dei nostri per rimettere in sesto una partita che era ormai compromessa e meritavamo di straperdere
come tutte le altre partite ogni volta che c'è un calcio piazzato negli ultimi 30 metri mi cago addosso,soffriamo da cani pur avendo giocatori forti nel gioco aereo,e ancora non riesco a spiegarmi perchè....speriamo che allegri lavori per limare questo limite
Solertes
12-12-2009, 22:56
oggi è come se ci fosse stato i proseguio della partita di palermo,dove dopo il gol il vantaggio e il mancato colpo del ko abbiamo letteralmente lasciato il pallino del gioco agli avversari.
per 70 minuti buoni,a parte qualche giocata a sprazzi nell'inizio della partita,siamo stati in totale balia del napoli in qualsiasi zona del campo,sulle fascia zuniga era imprendibile,a centrocampo le prendevano tutte quante loro e comunque andavano al doppio dei nostri,quando poi hamsik e lavezzi partivano palla al piede era imprendibili,con i nostri che avevano paura di fargli volare gli stinchi in tribuna al secondo dribbling giusto per far capire chi comanda.
tra l'altro il primo gol è nato da un errore da spararsi nei coglioni,con i nostri in netta supremazia numerica che hanno perso una pallone da folli giochicchiando a centrocampo.
come è entrato larrivey sinceramente ho bestemmiato in turco come tutto lo stadio(penso che anche in tv l'effetto acustico sia stato chiaramente udibile)...tutto mi sarei aspettato meno che vedermelo subentrare a nenè sotto di 2 gol con mezz'ora da giocare.
c'hanno dominato per 70 minuti,è vero,ma dal momento in cui abbiamo trovato il gol loro erano letteralmente in preda al panico,è bastato un pò di grinta da parte dei nostri per rimettere in senso una partita che era ormai compromessa e meritavamo di straperdere
come tutte le altre partite ogni volta che c'è un calcio piazzato negli ultimi 30 metri mi cago addosso,soffriamo da cani pur avendo giocatori forti nel gioco aereo,e ancora non riesco a spiegarmi perchè....speriamo che allegri lavori per limare questo limite
Mi hai risparmiato la scrittura di una sintesi della partita che sarebbe stata a grandi linee molto simile.
Parola ha la stessa velocità a smistare la palla di un comodino....il centrocampo era troppo lento a far girare palla e imho la chiave della sofferenza era tutta lì.
Trovo che nonostante tutto il pareggio sia un risultato corretto, che le pagelle siano troppo generose eccetto Ago, Cossu e Larrivey che ha fatto una signora partita e che segnando ha dimostrato che i miracoli esistono :asd:
Solertes
12-12-2009, 23:01
e questa è la stampa che si meritano,preparatevi perchè c'è da farsi delle grasse risate :D
Laser, Cellino ed espulsione al Pocho, ma si parlerà di tutto il resto?
Come al solito ci aspettiamo che la direzione del signor Pierpaoli non sarà messa sotto la lente d'ingrandimento da parte delle moviole nazionali poiché - forse non essendosi presentata l'occasione - il fischietto di Firenze non stecca in nessun episodio decisivo. Nessun fuorigioco non segnalato, nessuna punizione, nessun rigore concesso o non concesso, ma la prestazione degli arbitri va valutata anche alla luce della gestione della gara. Già nel primo tempo risulta evidente una disparità imbarazzante nella distribuzione di falli a centrocampo e di cartellini gialli: quattro ammonizioni per il Napoli, nessuna per il Cagliari, quando di falli cattivi o in ritardo, anche da tergo si sono per la verità visti da una parte e dall'altra. Il primo cagliaritano a finire sul taccuino del signor Pierpaoli è Nenè (56'), non per un fallo di gioco, ma per proteste. L'arbitro non può evitare di annotare anche il nome di Matri per una palese simulazione in area azzurra. Tra i due provvedimenti disciplinari non manca un giallo regalato a Pazienza che il replay scagiona in pieno al 72' quando anticipa nettamente Dessena con un tackle. Tutti avvenimenti che come dicevamo non godono di grande attenzione da parte delle principali moviole nazionali, che come al solito probabilmente baderanno al folklore dei laser verdi indirizzati dagli spalti rossoblu verso Lavezzi e De Sanctis, dell'esultanza come al solito poco elegante del presidente Cellino. Non sfuggirà invece alle TV un episodio che acquista rilevanza in quanto il cartellino è di colore più scuro: al 94', sul punteggio di 3-2 Lavezzi rincorre con fretta il pallone fuori dal campo per riprendere il gioco da una rimessa laterale; Allegri lo allontana con malizia e quando arriva un'altra sfera tra i piedi del Pocho, un istinto spinto da rabbia e frustrazione (speriamo non anche dal desiderio andare in vacanza in anticipo, come si è già malignato) gli fa scagliare il pallone sulle gambe di Allegri. Il rosso diretto c'è tutto, per carità, ma la partita aveva già preso una piega strana...
Puttanate colossali, han rivisto il replay e non si sono accorti che era Cossu e non Dessena....il resto è negare l'evidenza, il Napoli ha messo la partita su un piano agonistico che il Cagliari soffre particolarmente affidando il suo gioco ai lampi dei singoli. Per quello che riguarda la questione Lavezzi, se l'articolista non cercasse di giustificare la sua tesi si sarebbe accorto che mentre Allegri mandava il pallone in panca, un raccattapalle prontamente ne mandava uno verso i giocatori azzurri, esattamente lo stesso pallone che Lavezzi scagliava contro Allegri.
Ma il Laser non era contro Diego in Bari-Juventus? :asd:
P.S. Il Bari gioca un signor contropiede......io adoro le ripartenze (sempre con umiltè).
Solertes
12-12-2009, 23:13
Come da ergastolo è il caro presidente Cellino, mi potete dire che cosa cova dentro contro i napoletani, è la seconda volta che pubblicamente, davanti alle telecamere dicebastardi napoletani, voi che siete lì più vicini, avete qualche vaga idea di cosa sia successo, io da napoletano/meridionalista sono troppo incazzato, ma perchè non se la prende con i milanesi e il lombardi, con tutto il rispetto per loro, che hanno invaso la costa smeralda e a cui vanno tutti gli introiti che i turisti ogni anno elargiscono profumatamente, lasciando al sardo di Arzachena pochi spiccioli?
Perchè la Costa Smeralda è in Gallura che è solo geograficamente Sardegna, gli stessi Galluresi chiamano nella loro lingua (che è più simile al Corso che al Sardo) i non Galluresi:"Li Sardi (i sardi)", in sintesi i Galluresi non sono Sardi e non si sentono Sardi.....quindi a Cellino della Costa Smeralda importa ben poco.
L'odio per i Napoletani - ma non verso il resto dei meridionali - è molto radicato qui a Cagliari....io non sono indigeno per cui ne ignoro le radici, conoscendo i Cagliaritani, un motivo - magari lontano secoli - c'è sicuramente....calcisticamente nello spareggio per la B, Cagliari-Piacenza giocato a Napoli, nessuno qui ha digerito il tifo pro-Piacenza.....alla faccia del meridionalismo. ;)
Come da ergastolo è il caro presidente Cellino, mi potete dire che cosa cova dentro contro i napoletani, è la seconda volta che pubblicamente, davanti alle telecamere dicebastardi napoletani, voi che siete lì più vicini, avete qualche vaga idea di cosa sia successo, io da napoletano/meridionalista sono troppo incazzato, ma perchè non se la prende con i milanesi e il lombardi, con tutto il rispetto per loro, che hanno invaso la costa smeralda e a cui vanno tutti gli introiti che i turisti ogni anno elargiscono profumatamente, lasciando al sardo di Arzachena pochi spiccioli?
Davanti alle telecamere un paio di palle... Lui è allo stadio e fa il tifoso. Sono le telecamere che vanno a cercare il suo labiale, mica lui a correre da loro.
E visto i fatti accaduti durante lo spareggio cagliari piacenza a napoli fa bene ad avercela coi napoletani.
E poi cellino se la prende con tutti come tifoso, basti ricordare il mitico gesto alla juventus di due anni fa.
juninho85
12-12-2009, 23:18
non è tanto per il tifo pro-piacenza(lì la cazzata la fece cellino...)quanto per gli ultras o presunti tali che PESTARONO A SANGUE le famiglie con bambini al seguito che stavano nella curva b,con le forze dell'ordine che non intervenirono se non per prendere a manganellate gli stessi cagliaritani(bambini compresi)
per questo motivo e altri fatti FIERISSIMO di non essere napoletano
juninho85
12-12-2009, 23:20
per chi l'hai vista in tv l'ammonizione di matri era giusta?dalla tribuna autorità è parsa simulazione netta...tra l'altro fesso perchè col tocco a seguire se ne andava in porta
per chi l'hai vista in tv l'ammonizione di matri era giusta?dalla tribuna autorità è parsa simulazione netta...tra l'altro fesso perchè col tocco a seguire se ne andava in porta
Simulazione piena!
Solertes
12-12-2009, 23:27
per chi l'hai vista in tv l'ammonizione di matri era giusta?dalla tribuna autorità è parsa simulazione netta...tra l'altro fesso perchè col tocco a seguire se ne andava in porta
110% simulazione
Se invece di girarsi a cercare la porta avesse fatto il passaggio a centro area c'era un rossoblù smarcato che poteva comodamente appoggiare di piatto in rete.
Non capisco come si possa dare del razzista a Cellino...è vero che geneticamente, causa insularità, i Sardi sono un pò differenti dagli italiani....ma tirare in ballo il razzismo mi pare esagerato :asd:
Non capisco come si possa dare del razzista a Cellino...è vero che geneticamente, causa insularità, i Sardi sono un pò differenti dagli italiani....ma tirare in ballo il razzismo mi pare esagerato :asd:
Cellino è solo folkloristico. Fa sempre un po' il pirla. Purtroppo a volte lo fa anche col cagliari. Ma ultimamente ha ridotto queste fasi di pirlismo casalingo e ha aumentato quella verso gli altri.
alexio.bin
13-12-2009, 00:12
non è tanto per il tifo pro-piacenza(lì la cazzata la fece cellino...)quanto per gli ultras o presunti tali che PESTARONO A SANGUE le famiglie con bambini al seguito che stavano nella curva b,con le forze dell'ordine che non intervenirono se non per prendere a manganellate gli stessi cagliaritani(bambini compresi)
per questo motivo e altri fatti FIERISSIMO di non essere napoletano
Fierissimo di essere napoletano, fierissimo di essere meridionale, dovresti vergognarti di quello che dici, dimostri ignoranza facendo di un'erba un fascio.
Mentre ringrazio solertes per le delucidazioni, da cui si evince tanto.;)
kundalini1616
13-12-2009, 08:15
Che partita :eek:
FIERISSIMO di non essere napoletano
*****************:D
Perchè la Costa Smeralda è in Gallura che è solo geograficamente Sardegna, gli stessi Galluresi chiamano nella loro lingua (che è più simile al Corso che al Sardo) i non Galluresi:"Li Sardi (i sardi)", in sintesi i Galluresi non sono Sardi e non si sentono Sardi.....quindi a Cellino della Costa Smeralda importa ben poco.
L'odio per i Napoletani - ma non verso il resto dei meridionali - è molto radicato qui a Cagliari....io non sono indigeno per cui ne ignoro le radici, conoscendo i Cagliaritani, un motivo - magari lontano secoli - c'è sicuramente....calcisticamente nello spareggio per la B, Cagliari-Piacenza giocato a Napoli, nessuno qui ha digerito il tifo pro-Piacenza.....alla faccia del meridionalismo. ;)
errata corrige: Li Saldi (da non leggersi come liquidazione di fine stagione :D )
juninho85
13-12-2009, 10:45
Fierissimo di essere napoletano, fierissimo di essere meridionale, dovresti vergognarti di quello che dici, dimostri ignoranza facendo di un'erba un fascio.
Mentre ringrazio solertes per le delucidazioni, da cui si evince tanto.;)
fiero di esser ignorante,di vergognarmi e di far di tutta l'erba un fascio
ora vai a manifestare la tua altrettanta fierezza nel thread dedicato alla tua squadra,qui si parla del cagliari.grazie.
ai caproni,come il giornalista di cui ho riportato un ritaglio di articolo di cui sopra,ma anche questo qui:
Cellino reloaded: "Zitti bastardi"
La Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) è associazione riconosciuta con personalità giuridica di diritto privato avente lo scopo di promuovere e disciplinare l'attavità del giuoco del calcio e gli aspetti ad essa connessi.
Art 1 Figc.
Sembrerà inopportuno citare l'incipit dello Statuto Federale ma se l'organo sportivo nazionale disciplina gli aspetti dell'attività del giuoco del calcio ad essa connessi come stasera, allora siamo veramente alla frutta. Avremmo voluto soffermarci al commento tecnico della partita, intensa, spettacolare e vietata ai cardiopatici, ma quanto visto sugli spalti è da censura e merita un doveroso approfondimento. Il protagonista? Beh se parliamo di Cagliari-Napoli, non può che essere il presidente sardo Massimo Cellino, che ha tanto a cuore l'etnia partenopea. Il calcio è fatto anche di gemellaggi e rivalità, di antipatie e simpatie, ma non bisogna mai perdere la retta via cadendo in squallide esternazioni: "Zitti Bastardi", una frase inaccettabile, carica di rabbia e odio, gridata a squarciagola dal patron cagliaritano dopo la rete di Jeda del 3-2. Il malcapitato e attonito destinatario, l'universo napoletano. Caro presidente lei che in Lega rappresenta venti società italiane farebbe bene a rileggere lo Statuto Federale e i punti cardine dello Sport facendo mea culpa, chiedendo scusa a sei milioni di tifosi azzurri che probabilmente non avranno tutti il suo stesso conto in banca, ma che possono sicuramente insegnarle senso civico ed educazione. L'episodio non passera inosservato e soprattutto non dovrà rimanere impunito. Il patron del Cagliari merita la stessa punizione esemplare di coloro che nelle curve partenopee gli dedicarono striscioni deplorevoli, augurandogli mali incurabili. Odio genera odio. Si addestrano steward, si costruiscono tornelli, si creano tessere del tifoso e biglietti nominativi al fine di identificare soggetti che si mettono in cattiva luce, ma se "O pesc fet ra cap", allora tutti questi tentativi di stroncare violenza risulteranno inutili. Atteggiamenti che fomentano astio che matura e diventa ignoranza che a sua volta acceca gli animi del tifo malato, come stasera. La redazione di TuttoNapoli.net esprime vicinanza al collega di Canale 9, Carlo Alvino, vittima di censurabili attacchi del pubblico di casa e costretto a lavorare in condizioni “precarie”. La squadra di Allegri esce dal campo con un punto, ma lo sport sardo questa sera ha decisamente perso, alla Procura Federale l'ardua sentenza.
consiglio di concentrare le proprie attenzioni sulle leggerezze della propria squadra che riesce a prendere 3 pappine da una squadra che ieri in campo non c'è scesa in15 minuti,di prendersela col suo campioncino e i suoi atteggiamenti che tanto lo inorgogliscono,e di lasciare le balle in pace una volta tanto a cellino,dato che i "bastardi" ,i"state zitti" e i "seduti!" erano rivolti al pubblico del sant'elia e in particolare ai giornalisti che affollavano la tribuna stampa,in merito al cambio larrivey-nenè
juninho85
13-12-2009, 10:52
Larrivey: "Rimane la rabbia per i tre punti persi"
Quando Allegri l'ha mandato in campo, i soliti non-tifosi hanno fischiato il suo ingresso in campo. Stavolta però Joaquin Larrivey ha avuto il tempo e sopratutto l'occasione giusta per dimostrare che in questo Cagliari anche lui può avere un ruolo determinante. E così, sull'assist di Matri, ha riaperto la partita con un preciso tocco, per poi risultare uno dei rossoblù più in palla nel finale, quando dallo 0-2 si è passati a un inaspettato 3-2. Tanti palloni ben giocati, un colpo di tacco forse fortuito con cui ha salvato sulla linea un quasi gol partenopeo, un altro tacco, stavolta fantastico, per mandare Agostini in fascia. A fine partita l'argentino, nonostante il risultato, ha ritrovato il sorriso dopo mesi passati in naftalina. "Non è facile il calcio italiano, non è facile poi giocare ogni volta cinque o dieci minuti. Lavoro tanto in settimana. Il mister oggi mi ha dato una grande dimostrazione di fiducia". E lui ha ricambiato la fiducia con una grande prestazione, regalando ai tifosi, ai compagni e alla società la speranza di aver ritrovato, o meglio trovato, un grande attaccante. "El Bati", come lo chiamano in Argentina, si è poi soffermato anche sul risultato della gara. "Tutto sommato è giusto, anche il Napoli ha giocato bene. Ma abbiamo tanto amaro in bocca, per come si era mossa. Ci siamo divertiti a giocare questa partita, credo che i tifosi neutrali si siano divertiti ancora di più. Non troppo quelli di Cagliari e Napoli per come hanno sofferto".
Unione Sarda - Cagliari-Napoli la solita follia
Alla fine di una partita folle, il Cagliari ha conquistato il secondo pareggio stagionale dopo lo 0-0 di Livorno alla prima giornata. Un risultato ottimo, se si pensa che il Napoli era andato in doppio vantaggio e che aveva dominato in lungo e in largo sino al 31', quando incredibilmente Larrivey ha riaperto la partita. Estremamente deludente se si pensa che non solo il Cagliari è riuscito con il settimo gol di fila di Matri (ottavo complessivo, eguagliato il record di segnature consecutive di Gigi Riva) ad acciuffare il pareggio ma, addirittura, a passare in vantaggio al novantesimo. Nei cinque minuti di recupero 蠳uccesso il finimondo, con parapiglia in campo, espulsione di Lavezzi (che ha scagliato il pallone addosso a Allegri), mini risse da una parte all'altra del campo, polemiche a non finire. Quando l'arbitro ha riportato la calma, Grava ha battuto la punizione che aveva scatenato il putiferio, Denis ha incornato, Marchetti ha salvato e Bogliacino ha azzeccato il tap-in del 3-3. Il tutto al 96', un minuto oltre il recupero assegnato e dilatato a causa del pandemonio scatenato da Lavezzi, tanto bravo quanto maleducato. In poche parole, una partita incredibile, che ha riservato un carico di emozioni che solitamente regala un anno intero.
Nel primo tempo, il Cagliari ha avuto la possibilitࠤi volgere a suo favore la gara, ma Cossu, splendidamente liberato da Biondini, ha tirato addosso a De Sanctis in uscita. Era il 10' e da quel momento il Cagliari è sparito dal campo. Il Napoli, che ha tenuto tre difensori in marcatura sulle tre punte rossoblù con Nenè e Matri larghi, Cossu falso centravanti), ha sfruttato la superiorità umerica a metà campo, costringendo il Cagliari a commettere numerosi errori. Su uno di questi, al 21', Lavezzi è ripartito e ha concluso la sua azione con un micidiale diagonale che ha colto l'angolo basso alla destra di Marchetti. Senza Conti (sostituito discretamente da Parola) e con Lazzari a mezzo servizio, il Cagliari non ha mai ripreso in mano il pallino del gioco e le difficoltà sono apparse ancor più evidenti nella ripresa, quando tutti si attendevano la reazione rossoblù e Hamsik ha costretto Marchetti a fare gli straordinari, poi al 20' Pazienza, su angolo dello scatenato slovacco, ha prima ciccato la conclusione, poi l'ha azzeccata, concludendo alle spalle di Marchetti mentre la difesa rossobl?bambolata, stava a guardare.
Allegri ha fatto ricorso alla mossa della disperazione: ha richiamato lo spento Nenè troppo decentrato, per far valere le sue doti di centravanti) per inserire Larrivey, schierato da ala sinistra, con Matri largo dall'altra parte. Dopo qualche minuto di niente, il Cagliari ha iniziato a giocare come sa. Dessena, che nel frattempo aveva rimpiazzato Pisano, in evidente difficoltà fisica, ha iniziato a spingere con decisione, incoraggiando Biondini, trasformatosi da confuso corridore a metࠣampo in assaltatore professionista. Al 31' la svolta: Lazzari, sfruttando il primo errore del centrocampo napoletano si è infilato tra le linee e ha innescato Matri, il cui cross è stato impreziosito da un tocco di classe di Larrivey. L'argentino è risorto dalle ceneri in cui si trovava da tempo immemorabile e pi?di ha addirittura salvato sulla linea dopo un colpo di testa di Pazienza. Prima, invece, Cossu ha utilizzato le ultime energie per spedire sulla testa di Matri il pallone del 2-2. Un miracolo, trasformato in effimero trionfo da Jeda. Il brasiliano, tenuto in panchina sino all'89', è stato spedito in campo al posto di Cossu, ormai allo stremo delle forze. Trotterellando, Jeda si è portato al centro dell'area e al prima pallone toccato, ha beffato con un colpo di testa l'esterrefatto De Sanctis. Il tutto al novantesimo minuto.
Non c'è stato nessuno al Sant'Elia (tifosi napoletani compresi) che a quel punto abbia dubitato della vittoria rossoblù, i partenopei erano stralunati, Mazzarri incredulo ma abbastanza lucido da gettare nella mischia il gigante Denis al posto di un Quagliarella impalpabile. Come vedremo, Denis risulterà decisivo.
Al Cagliari non restava da fare altro che far trascorrere i cinque minuti di recupero, invece, ha commesso l'errore di arretrare troppo e ha continuato a difendere malissimo sui calci piazzati, situazione di gioco sulla quale ha sofferto come non mai. Neanche con i giganti dell'Inter e della Juventus i rossoblù si erano trovati così a mal partito sulle palle alte. Fatto sta, che dopo il tumulto, la palla finita sulla testa di Denis e, dopo un rapido passaggio tra le mani di Marchetti, su quella di Bogliacino (entrato al 91' al posto di Pazienza), poi sommerso da un abbraccio incredulo e liberatorio dei compagni di squadra. Alla fine, ha fatto festa il Napoli, che sino a pochi minuti prima avrebbe accolto il pareggio con una montagna di recriminazioni.
Marchetti: "Mondiali? Ci spero tanto"
Il portiere del Cagliari, Federico Marchetti, ha rilasciato alcune dichiarazioni riprese da L'Unione Sarda: "Il sogno di giocare in maglia azzurra era un obiettivo fin da piccolo: non mi monto la testa e devo stare coi piedi per terra, ma è chiaro che spero tanto di far parte del gruppo della Nazionale per giugno. Tra gli attaccanti che ammiro di piu in Serie A c'è Diego Milito, che si sta confermando a grandi livelli: l'argentino con Pato è il più forte e imprevedibile sotto porta"
Jeda: "Credevamo di avere la gara in pugno"
Jeda ha fatto gol al primo pallone toccato contro il Napoli, dopo soli 15 secondi dal suo ingresso in campo. "Credevamo di avere la partita in cassaforte, poi è accaduto quel parapiglia, un'azione in mischia e i 3 punti sono sfumati. Ci teniamo quanto di buono fatto. Forse abbiamo affrontato la partita con un po' di tensione e nervosismo: era una partita sentita, dobbiamo imparare ad essere più tranquilli. Abbiamo giocato un primo tempo così così, un secondo tempo dove siamo stati lucidi e aggressivi"
Matri: "Non penso al record"
Alessandro Matri ce l'ha fatta. Andando a segno per ben sette partite consecutive, ha eguagliato il record di Gigi Riva con la maglia del Cagliari, e ora, con otto reti segnate, occupa le prime posizioni della classifica marcatori. Peccato però che il suo ottavo, e bellissimo, gol, non sia conciso con la vittoria dei rossoblù, sfumata negli ultimi istanti della gara. "Lasciamo stare i record. Quel che importa è il risultato della squadra. Potevamo fare bottino pieno perchè abbiamo giocato un'ottima seconda parte di gara. Purtroppo ci sono stati fatali i calci piazzati. Dobbiamo migliorare nell'attenzione".
juninho85
13-12-2009, 11:02
Tensione in tribuna stampa, la polizia guarda
Tensione in campo e anche in tribuna stampa. A più riprese, dopo i tre gol del Cagliari e il pareggio di Bogliacino, alcuni giornalisti napoletani sono stati insultati e minacciati dai tifosi cagliaritani presenti in tribuna. Non sono intervenuti nè poliziotti nè dirigenti del Cagliari a tutela di cronisti e cineoperatori.
link (http://www.youtube.com/watch?v=0sGtNw_Vtgk)
chissà che avranno avuto da ridire i presenti in tribuna stampa,eh?
cos'hai linkato juno...
Tensione in tribuna stampa, la polizia guarda
Tensione in campo e anche in tribuna stampa. A più riprese, dopo i tre gol del Cagliari e il pareggio di Bogliacino, alcuni giornalisti napoletani sono stati insultati e minacciati dai tifosi cagliaritani presenti in tribuna. Non sono intervenuti nè poliziotti nè dirigenti del Cagliari a tutela di cronisti e cineoperatori.
link (http://www.hwupgrade.it/forum/newreply.php?do=newreply&t=2028539)
chissà che avranno avuto da ridire i presenti in tribuna stampa,eh?
juninho85
13-12-2009, 11:16
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juninho85
13-12-2009, 11:17
cos'hai linkato juno...
grazie,ho corretto ;)
stupende:) la faccia del portiere del napoli è la migliore..:)
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juninho85
13-12-2009, 11:24
pareggio di matri (http://www.facebook.com/home.php?#/profile.php?id=1548913793&ref=ts) :asd:
juninho85
13-12-2009, 12:00
Cagliari-Napoli, una sfida infinita
Cagliari-Napoli, la sfida infinita. Da quando i partenopei hanno fatto il loro ritorno in Serie A, ogni incrocio fra le due rivali è un insieme di scintille, colpi spettacolari, risultati già decisi e rimessi in discussione nell'arco di pochi minuti. La prima da quando il Napoli è tornato nella massima serie, era stata una partita mai in discussione. Due a zero secco dei rossoblù in un San Paolo vestito a festa, con Matri e Foggia a fare i leoni guastafeste. Poi la sfida al ritorno, in un Sant'Elia pieno che si apprestava a salutare un Cagliari destinato alla Serie B. Hamsik lo condannava, Matri al 92' e Conti al 95' rimettevano tutto in gioco, dando il via a una rincorsa culminata in una splendida salvezza, i cui risultati benefici tuttora sono evidenti. Anche la stagione scorsa furono gli ultimi minuti a decidere il risultato. Il Cagliari di Allegri acciuffò il pari a Napoli con un gol, ancora di Conti, al fotofinish, dopo che Hamsik e Lavezzi avevano replicato a Lopez. Al ritorno, a Cagliari, i partenopei ebbero poco da dire. Ancora un due a zero secco, targato Jeda e Lazzari. Ieri per un attimo il Napoli aveva accarezzato il sogno di liberarsi dallo spettro Cagliari, ma i rossoblù, spinti da un pubblico calorosissimo e sempre unito contro i napoletani, hanno messo sul campo tutto l'orgoglio sardo, capovolgendo il risultato e cadendo nella consueta mazzarriana trappola a pochi secondi dal fischio finale. Poco male, due punti persi ma anche l'orgoglio di poter rivendicare l'imbattibilità contro l'odiato avversario da quando le due squadre hanno fatto ritorno nella massima serie. E i titoli di coda, con Mazzarri e Allegri a pizzicarsi, fanno presagire che la sfida di ritorno al San Paolo sarà ancora una volta uno spettacolo tutto da vedere.
ROMBO DI MATRI - Chi l'avrebbe mai detto? Dopo Gigi Riva in Sardegna sono passati tanti forti attaccanti. Da Gigi Piras a Dely Valdes, da Oliveira a Muzzi, da Suazo ad Acquafresca. Ma ad eguagliare il record di segnature consecutive del grande Rombo di tuono è stato lui, Alessandro Matri. Il "belloccio" del gruppo, quello che nei primi due anni in rossoblù aveva messo insieme appena 12 reti. Con otto reti in sedici giornate è nelle prime posizioni della classifica cannonieri, e sopratutto, è andato a segno per ben sette gare consecutive. Matri come Riva, e il sogno di scrivere un record nuovo, tutto suo, fra sette giorni ad Udine. Il clamore mediatico attorno a lui si fa sempre più grande, anche per via della fidanzata velina, ma il numero 32 rossoblù sta riuscendo a mantenere il giusto equilibrio, e anche ieri ha potuto festeggiare sotto la Nord con il consueto, quanto segreto nel significato, gesto della papera.
LA GRINTA DEL "BATI"... - Quando Massimiliano Allegri l'ha mandato in campo, alcuni hanno fischiato, altri non hanno capito e altri ancora hanno sperato. Alla fine l'hanno spuntata i terzi, ritrovando finalmente un attaccante importante per il Cagliari per quanto mostra settimanalmente in allenamento, un pò meno per quanto mostrato fino a ieri sul campo. Joaquin Larrivey è stata la prima mossa di Allegri per cambiare il risultato. Azzeccatissima. Un gran gol per accorciare le distanze e poi tanto lavoro. Nel ripiegamento, nell'aiutare la squadra a salire e a giocare. Sempre intelligente nei movimenti e finalmente non impacciato. Cagliari spera di aver trovato il vero Larrivey e attende dal suo attaccante argentino immediate conferme.
... E LA RIVINCITA DI CELLINO - L'ha difeso anche a costo di esser preso per matto. Ha sempre speso parole di elogio per lui, credendo fermamente nell'investimento fatto tre stagioni fa. Massimo Cellino è il primo estimatore di Joaquin Larrivey, e ha sempre avuto la certezza che prima o poi sarebbe dovuto sbocciare. Così ieri, quando l'argentino ha siglato il gol dell'1-2, il presidente si è alzato in piedi e ha intimato il silenzio, rivolgendosi a tutti coloro che avevano ricoperto di fischi l'ingresso in campo di Larrivey, e che invece in quel momento si spellavano le mani per applaudire l'attaccante. Un gesto d'impulso, sentito, una rivincita contro le malelingue e contro quelle persone che ancora non hanno capito quanto i fischi possano distruggere definitivamente un giocatore in cerca di riscatto.
INTRUSI NAPOLETANI - Al gol di Lavezzi è venuto il sospetto. Quando poi Pazienza ha raddoppiato, c'è stata la certezza. Nella Tribuna Laterale si annidava un gruppo di tifosi napoletani, probabilmente residenti in Sardegna dato che la vendita di biglietti ai non residenti era vietata. Un oltraggio per i tifosi del Cagliari, grandi nemici dei partenopei da quando, nel '97, in occasione dello spareggio per non retrocedere fra Cagliari e Piacenza disputatosi in campo neutro al San Paolo, videro una folta presenza di napoletani andati allo stadio per tifare a favore degli emiliani. Sul gol di Matri lo sparuto gruppo di sostenitori azzurri ha dovuto abbandonare la propria postazione onde evitare che la rabbia si tramutasse in una rissa solo sfiorata.
IMBATTUTO E SCORRETTO - Walter Mazzarri è ancora imbattuto da allenatore del Napoli. Nove partita sulla panchina partenopea e altrettanti risultati positivi. Certo, sei votle su nove sono stati gli ultimi minuti a consentire di mantenere l'imbattibilità, ma indubbiamente il dato mette in mostra una grande capacità di reazione unita a una buona dose di fortuna. Peccato che il tecnico toscano non sia altrettanto bravo quando si tratti di andare di fronte ai microfoni. Mentre Allegri riconosceva il pareggio come risultato giusto e chiedeva addirittura scusa per quanto accaduto nel finale, Mazzarri, da contraltare, parlava di un Napoli dominatore in lungo e in largo e di un pari rubato, oltre a difendere Lavezzi per il suo brutto gesto. Che dire, signori, o il contrario, si nasce.
LA TEORIA DEL NUMERO 5 - A parlarne troppo si rischia d'esser presi per matti. Ma la teoria del presidente Cellino sul numero portafortuna, il 5, trova nuovi riscontri. Sul punteggio di 2-0 per il Napoli Allegri ha mandato in campo Larrivey, numero 23, e dunque 2+3=5. Gol dell'argentino per l'1-2, poi ecco Matri, numero 32, e ancora 3+2=5. Raggiunto il pareggio, Allegri manda in campo Jeda, e qui il calcolo è forzato. Il 27 come numero di maglia, ad essere maniaci 7-2 fa 5. E sopratutto, Jeda fa 3-2. Sarebbe stato perfetto così, con il numero 5 anche nella somma della punteggio. Invece è arrivato Bogliacino a disfare il gioco. Scaramanzia o meno, ciò che conta è che al 75' il Cagliari perdeva 2-0, salvo poi risucire a portare a casa il risultato regalando ai propri tifosi un quarto d'ora epico.
conan_75
13-12-2009, 12:16
Diciamo....che se avessimo vinto sarebbe stata rubatissima...ma avrei goduto come un porco suino :D:D
Alla fine va bene anche così, per come si erano messe le cose e per come stavamo giocando...Parola era inguardabile in quel ruolo.
Per il resto Cellino si rivolgeva al pubblico del S.Elia e a noi tutti che trattiamo Larrivey come una barzelletta.
Del resto io sono antinapoletano fino al midollo per la questione dello spareggio dove, tra l'altro, siamo stati presi a pietrate dai napoletani, manco stessimo giocando contro di loro.
juninho85
13-12-2009, 12:23
che ci vuoi fare,fa comodo prendersela con cellino,con le vicende di quel pagliaccio di alvino,con l'antisportività di allegri e non preoccuparsi della figura barbina che hanno fatto negli ultimi 20 minuti.
conan_75
13-12-2009, 12:42
Quell'Alvino poi è proprio odioso, io sinceramente a trovarmelo di fronte non so cosa gli farei....
juninho85
13-12-2009, 12:46
qualora ce ne fosse bisogno,ecco la dimostrazione della pochezza dei personaggi che circondano questa squadra
Da Cagliari confermano?
Cagliari-Napoli non finisce mai. Tanto sul campo quanto fuori da questo. Si arriva addirittura ad estrappolare dal contesto di un articolo alcune frasi, per utilizzarle in maniera strumentale con il fine di affermare che il presidente Cellino abbia insultato i tifosi napoletani presenti in tribuna. Si fa riferimento a un articolo pubblicato su un sito, il quale, al pari di TuttoCagliari, si occupa prettamente del Napoli (http://www.tuttomercatoweb.com/napoli/?action=read&idnotizia=40505). Probabilmente chi ha voluto citare l'articolo pubblicato da TuttoCagliari si è limitato a leggerne esclusivamente alcune parti. Nell'articolo "Cagliari-Napoli, una sfida infinita", si fa infatti riferimento al presidente Cellino relativamente al momento in cui il patron ha zittito i tifosi della propria squadra, rei di aver fischiato Larrivey al suo ingresso in campo. Nessun riferimento invece a presunti insulti lanciati dal presidente ai tifosi del Napoli nel momento in cui il Cagliari ha capovolto il risultato. Si aggiunga che, al momento del 3-2, i supporters partenopei avevano già abbandonato lo stadio. Da Cagliari dunque, si specifica, non giunge conferma di alcunchè.
riferito a
Da Cagliari confermano: parole di Cellino erano contro tifosi del Napoli presenti in tribuna
Al gol di Lavezzi è venuto il sospetto. Quando poi Pazienza ha raddoppiato, c'è stata la certezza. Nella Tribuna Laterale si annidava un gruppo di tifosi napoletani, probabilmente residenti in Sardegna dato che la vendita di biglietti ai non residenti era vietata. Un oltraggio per i tifosi del Cagliari, grandi nemici dei partenopei da quando, nel '97, in occasione dello spareggio per non retrocedere fra Cagliari e Piacenza disputatosi in campo neutro al San Paolo, videro una folta presenza di napoletani andati allo stadio per tifare a favore degli emiliani. Sul gol di Matri lo sparuto gruppo di sostenitori azzurri ha dovuto abbandonare la propria postazione onde evitare che la rabbia si tramutasse in una rissa solo sfiorata.
Chi nel lontano 97 fece la trasferta racconta di alcune bandiere del Napoli bruciate dai tifosi del Cagliari alla richiesta del gemellaggio da parte dei partenopei, non sono sicuro della cosa, ma una motivazione per quell'astio nei confronti dei nostri ultra e tifosi in genere, che presero botte da orbi, ci deve essere sicuramente, non siamo dei santi.
Poi su Alvino si può dire quello che si vuole, provoca in continuazione con il suo voler sventolare la sciarpa del napoli ovunque...e ovunque prende fischi e parolacce...si limitasse a fare il SUO LAVORO di commentatore...
juninho85
13-12-2009, 13:41
Allegri: "Non ho dato del terrone a Lavezzi, non è nel mio stile"
L'allenatore del Cagliari, Massimiliano Allegri intervenendo a Sky Sport 24 si è difeso dall'accusa avanzata da Lavezzi (Allegri mi ha dato del Terrone, ndr). Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net: "Comprendo il gesto di Lavezzi, era nervoso, può capitare, non volevo perdere tempo in quell'occasione. Non ho mai dato del terrone a Lavezzi, non è nel mio stile offendere le persone. Spero che questa storia finisca il più presto possibile".
SquallSed
13-12-2009, 14:13
alcuni di voi creano solo odio, peccato, altrimenti si potrebbe parlare veramente di calcio e non di tutt'altro :).
Un saluto ai veri Tifosi
alcuni di voi creano solo odio, peccato, altrimenti si potrebbe parlare veramente di calcio e non di tutt'altro :).
Un saluto ai veri Tifosi
Scusa? noi siamo nel nostro topic, e non mi sembra che stiamo insultando o altro...
SquallSed
13-12-2009, 15:58
Scusa? noi siamo nel nostro topic, e non mi sembra che stiamo insultando o altro...
senti non é nel mio stile fare polemica. Sono venuto in pace, da tifoso, e leggere certe cose fa dispiacere, nulla di piu'.
Ps. in genere non vado a postare negli altri club, ma visto che un vostro collega lo fa spesso, e solo per flammare, mi sentivo in dovere di fare una piccola considerazione e salutare i veri tifosi, quelli che accettano a braccia aperte anche gente di altre fedi calcistiche, senza preconcetti e senza volersi scannare per un gioco. :)
Tutto qui'.
juninho85
13-12-2009, 16:01
:blah:
aria!
SquallSed
13-12-2009, 16:20
:blah:
aria!
cvd.
Un saluto a tutti gli altri.
cvd.
Un saluto a tutti gli altri.
Con tutto il rispetto è molto meglio che ognuno rimanga nel proprio spazio, tanto questa storia tra cagliari e napoli non finirà mai finche qualcuno non rinuncerà al proprio orgoglio.
Se poi c'è qualcuno che vi infastidisce prendetevela con lui e basta..senza inquinare la discussione. Grazie
SquallSed
13-12-2009, 17:38
Con tutto il rispetto è molto meglio che ognuno rimanga nel proprio spazio, tanto questa storia tra cagliari e napoli non finirà mai finche qualcuno non rinuncerà al proprio orgoglio.
Se poi c'è qualcuno che vi infastidisce prendetevela con lui e basta..senza inquinare la discussione. Grazie
nessun problema, ciao
juninho85
13-12-2009, 17:51
Genoa: Gasperini “Arbitro ha condizionato la gara”
“Il Genoa rallenta perchè non e' facile sopperire a questo deficit” -
Il tecnico dei liguri attacca la direzione arbitrale: “Per noi è stato più difficile, Celi ha arbitrato da una parte sola”. Gian Piero Gasperini esplode dopo le molte domeniche nelle quali il suo Genoa viene messo in crisi dagli arbitri: “Da due domeniche veniamo fermato da episodi ma oggi anche da una direzione. Comunque la nostra buona prestazione ci deve dare forza per il Valencia. Un conto è arbitrare e un conto e' dirigere, basta vedere i cartellini, le espulsioni, il rigore e la simulazione di Rocchi a tempo scaduto. E' stato emblematico di come a volte non si ha il coraggio di applicare il regolamento”.
I punti persi quindi dipendono molto dalle decisioni arbitrali: “Oggi era un buon Genoa, ma l'arbitro ha condizionato la partita con una direzione da una parte sola. Per il Genoa è stato tutto più difficile. E' qualche domenica che ci succede così e il Genoa rallenta perchè non e' facile sopperire a questo deficit”.
novellino ha fatto scuola :asd:
OvErClOck82
13-12-2009, 18:01
Genoa: Gasperini “Arbitro ha condizionato la gara”
“Il Genoa rallenta perchè non e' facile sopperire a questo deficit” -
Il tecnico dei liguri attacca la direzione arbitrale: “Per noi è stato più difficile, Celi ha arbitrato da una parte sola”. Gian Piero Gasperini esplode dopo le molte domeniche nelle quali il suo Genoa viene messo in crisi dagli arbitri: “Da due domeniche veniamo fermato da episodi ma oggi anche da una direzione. Comunque la nostra buona prestazione ci deve dare forza per il Valencia. Un conto è arbitrare e un conto e' dirigere, basta vedere i cartellini, le espulsioni, il rigore e la simulazione di Rocchi a tempo scaduto. E' stato emblematico di come a volte non si ha il coraggio di applicare il regolamento”.
I punti persi quindi dipendono molto dalle decisioni arbitrali: “Oggi era un buon Genoa, ma l'arbitro ha condizionato la partita con una direzione da una parte sola. Per il Genoa è stato tutto più difficile. E' qualche domenica che ci succede così e il Genoa rallenta perchè non e' facile sopperire a questo deficit”.
novellino ha fatto scuola :asd:
ma se l'andasse a prendere intercooler... e noi che senza "sviste" arbitrali avremmo ALMENO 6 punti in più ?
quanto odio (sportivamente parlando, eh) il Genoa :mad:
juninho85
13-12-2009, 18:08
lo vedo bene per il dopo ferrara :asd:
black_wizard
13-12-2009, 18:45
Poi su Alvino si può dire quello che si vuole, provoca in continuazione con il suo voler sventolare la sciarpa del napoli ovunque...e ovunque prende fischi e parolacce...si limitasse a fare il SUO LAVORO di commentatore...
Piccolo intervento.
Lui fa il suo lavoro..e lo fa molto bene. Lui non provoca nessuno visto che sventola la maglietta del napoli per il concorso che si fa ogni settimana e gadget vari visto che è in diretta tv ogni volta che va allo stadio.
Di certo non provoca i tifosi avversari sventolando cose varie quando anche i tifosi del napoli sventolano le loro bandiere quando vanno allo stadio.
Basta vedere i vari video su youtube di ieri e anche dell'anno scorso dove i vari tifosi del cagliari in tribuna stampa o nei pressi si sono comportati in malo modo nei confronti dei giornalisti partenopei cosa che non capita quando si è al San Paolo nella postazione per la stampa.
juninho85
13-12-2009, 18:56
Piccolo intervento.
Lui fa il suo lavoro..e lo fa molto bene. Lui non provoca nessuno visto che sventola la maglietta del napoli per il concorso che si fa ogni settimana e gadget vari visto che è in diretta tv ogni volta che va allo stadio.
infatti si vede come nelle sue cronache si limita a raccontare gli eventi della partita,sissi....
link (http://www.youtube.com/watch?v=0sGtNw_Vtgk)
nessuno o quasi se lo caga manco di striscio,eppure trova comunque il modo di metter su quel teatrino pietoso...oppure faceva parte anche questo del concorso"buffone e più buffone"?
black_wizard
13-12-2009, 19:03
infatti si vede come nelle sue cronache si limita a raccontare gli eventi della partita,sissi....
link (http://www.youtube.com/watch?v=0sGtNw_Vtgk)
nessuno o quasi se lo caga manco di striscio,eppure trova comunque il modo di metter su quel teatrino pietoso...oppure faceva parte anche questo del concorso"buffone e più buffone"?
beh e allora facendo il tuo ragionamento..la trasmissione "quelli del calcio" cosa fanno??
Per piacer su..
Ha fatto esulti migliori anche quando abbiamo vinto contro la juventus sul finale.
Poi se andiamo a veder pure gli altri giornalisti delle televisioni private tipo quello di Direttastadio 7Gold che gioisce come un pazzo quando il milan segna...
http://www.youtube.com/watch?v=N9wBtC4Tl5s&feature=player_embedded#
dunque per piacer
Poi se per te è corretto che un tifoso insulti i giornalisti della squadra avversaria che fanno il loro lavoro...io sono contro ai cori contro i tifosi avversari. Allo stadio si va solo a guardare la partita, spronare e tifare la propria squadra..non a fare dell'altro...
Sempre per il discorso correttezza, vi dico un aneddoto che mi è stato raccontato...
Sappiamo tutti che la trasferta era vietata ieri per i tifosi napoletani... Eppure, 5 di loro sono riusciti ad entrare eludendo la sorveglianza... Al gol del Napoli, hanno tirato fuori sciarpe e sciarpette azzurre e hanno iniziato ad insultare e a sfottere... Potete immaginare la reazione dei tifosi del Cagliari... Gli steward hanno fermato in tempo la rissa e poi hanno sbattuto fuori dallo stadio i napoletani...
Fossimo stati incivili come spesso si dice, probabilmente non sarebbero usciti senza qualche osso rotto... Invece a quanto vedo non è successo nulla di rilevante. Apparte forse il fatto che all'uscita tutti quelli che stavano nei posti sopra li hanno messo i piedi in testa :asd:
juninho85
13-12-2009, 21:51
Sempre per il discorso correttezza, vi dico un aneddoto che mi è stato raccontato...
Sappiamo tutti che la trasferta era vietata ieri per i tifosi napoletani... Eppure, 5 di loro sono riusciti ad entrare eludendo la sorveglianza... Al gol del Napoli, hanno tirato fuori sciarpe e sciarpette azzurre e hanno iniziato ad insultare e a sfottere... Potete immaginare la reazione dei tifosi del Cagliari... Gli steward hanno fermato in tempo la rissa e poi hanno sbattuto fuori dallo stadio i napoletani...
Fossimo stati incivili come spesso si dice, probabilmente non sarebbero usciti senza qualche osso rotto... Invece a quanto vedo non è successo nulla di rilevante. Apparte forse il fatto che all'uscita tutti quelli che stavano nei posti sopra li hanno messo i piedi in testa :asd:
toglimi questa curiosità...per caso era nelle poltroncine numerate nord?io ero in tribuna autorità e a un certo punto(metà del secondo tempo se non ricordo male)ho sentito un mormorio generale con tutto lo stadio che guardava verso la zona della tribuna stampa ma non son riuscito a capire nulla:confused:
toglimi questa curiosità...per caso era nelle poltroncine numerate nord?io ero in tribuna autorità e a un certo punto(metà del secondo tempo se non ricordo male)ho sentito un mormorio generale con tutto lo stadio che guardava verso la zona della tribuna stampa ma non son riuscito a capire nulla:confused:
Nell'area distinti..
juninho85
13-12-2009, 22:08
beh e allora facendo il tuo ragionamento..la trasmissione "quelli del calcio" cosa fanno??
Per piacer su..
Ha fatto esulti migliori anche quando abbiamo vinto contro la juventus sul finale.
Poi se andiamo a veder pure gli altri giornalisti delle televisioni private tipo quello di Direttastadio 7Gold che gioisce come un pazzo quando il milan segna...
http://www.youtube.com/watch?v=N9wBtC4Tl5s&feature=player_embedded#
dunque per piacer
un conto è fare lo sbruffoncello in tv,tutt'altra cosa è farla in uno stadio,per di più avverso...può provocare e fare il burattino quanto vuole(come si può notare nel video),però se trova qualcuno che li fa mandar giù i denti allora non la deve mettere sul vittimismo;)
Poi se per te è corretto che un tifoso insulti i giornalisti della squadra avversaria che fanno il loro lavoro...io sono contro ai cori contro i tifosi avversari. Allo stadio si va solo a guardare la partita, spronare e tifare la propria squadra..non a fare dell'altro...
non mi risulta che quel pagliaccione sia stato insultato anche quest'anno,o mi son perso qualcosa?:confused:
conan_75
13-12-2009, 22:11
Ps. in genere non vado a postare negli altri club, ma visto che un vostro collega lo fa spesso, e solo per flammare, mi sentivo in dovere di fare una piccola considerazione
Tutto qui'.
Non è la prima volta che viene usata questa scusa per venire a pizzicare da queste parti.
Ricordiamoci che in questo thread ci scrivono diverse persone.
Puoi cercare tra tutti i miei messaggi, mai sono andato a scrivere opinioni altrove, proprio per rispetto.
Esigo altrettanto ;)
Nell'area distinti..
Era gente che si voleva suicidare??
juninho85
13-12-2009, 22:15
Lavezzi: "Non volevo colpire Allegri"
“Mi spiace, non volevo colpire Allegri”. Ezequiel Lavezzi il giorno dopo l’espulsione del Sant’Elia ci tiene a chiarire la natura dell’episodio che lo ha visto protagonista insieme all’allenatore del Cagliari.
“Ero vicino alla panchina e quando mi è arrivato un pallone tra i piedi l’ho calciato via come gesto di stizza, non per colpire Allegri o chiunque altro. Il mio è stato un comportamento istintivo dettato dalla rabbia del momento, perché ci stava sfuggendo di mano una partita che avevamo a lungo comandato e meritato di vincere. Ripeto è stato un gesto di rabbia istintivo, rivolto solo a me stesso e all’andamento della gara. Non era assolutamente mia intenzione colpire né Allegri, né nessun altro e chiedo scusa per questo”
http://www.youtube.com/watch?v=B2s1P64Cv4A(minuto 3:40)
perchè,qualcuno aveva pensato il contrario?!
oppure ragioniamo già nell'ottica dei verdetti del giudice sportivo?
Era gente che si voleva suicidare??
Missà di si :asd:
black_wizard
14-12-2009, 11:27
non mi risulta che quel pagliaccione sia stato insultato anche quest'anno,o mi son perso qualcosa?:confused:
dovresti vedere qualche video su youtube di quando il cagliari ha segnato il 2° e 3° gol.
però se trova qualcuno che li fa mandar giù i denti
e secondo te è un atteggiamento da buon tifoso?
juninho85
14-12-2009, 12:11
e secondo te è un atteggiamento da buon tifoso?
indubbiamente no,ma non dovrebbe avere di cui stupirsi
stasera mi vedo gli altri video
I tifosi fanno i tifosi, i giornalisti, in tribuna stampa, devono fare i giornalisti, se vuole fare il tifoso deve ricordarsi che le tifoserie sono separate da quando esiste il calcio.
Nessun altro giornalista si è mai lamentato della tribuna stampa del Cagliari, quindi direi che è meglio che il signor Alvino si faccia per lo meno un esame di coscienza e rivaluti un attimo il suo atteggiamento visto e considerato che prende INSULTI in tutta ITALIA.
Piccolo intervento.
Lui fa il suo lavoro..e lo fa molto bene. Lui non provoca nessuno visto che sventola la maglietta del napoli per il concorso che si fa ogni settimana e gadget vari visto che è in diretta tv ogni volta che va allo stadio.
Di certo non provoca i tifosi avversari sventolando cose varie quando anche i tifosi del napoli sventolano le loro bandiere quando vanno allo stadio.
Basta vedere i vari video su youtube di ieri e anche dell'anno scorso dove i vari tifosi del cagliari in tribuna stampa o nei pressi si sono comportati in malo modo nei confronti dei giornalisti partenopei cosa che non capita quando si è al San Paolo nella postazione per la stampa.
Meno male che si è giocato sabato pomeriggio. Si fosse giocato sabato sera probabilmente Lavezzi avrebbe tirato ad Allegri un souvenir in ferro e gesso a forma di chiesa di Bonaria...
juninho85
14-12-2009, 14:52
Mercato di gennaio, tre difensori nel taccuino di Cellino
Il mercato di riparazione si avvicina e anche il Cagliari si sta guardando intorno per provare a completare una rosa già abbastanza competitiva. Ci sarà sicuramente un'operazione in difesa. Si parla sempre di Lorenzo Ariaudo, centrale della Juventus. C'è anche un interessamento per Alessandro Lambrughi del Mantova e ora è spuntato fuori anche il nome di un giovane difensore del campionato francese, individuato dal presidente Cellino. Con Pisano spesso infortunato e Marzorati che non riesce a recuperare dall'infortunio, i rossoblù hanno bisogno di almeno un elemento nel reparto difensivo. Intanto arriva anche la voce che il Milan vorrebbe riprendere, già da gennaio, Davide Astori, in comproprietà tra il Cagliari e i rossoneri. Pare però difficile che Cellino si liberi così facilmente di una pedina importante come il giovane centrale.
Il Sardegna - Cellino: "Quel salto si farà"
Vodafone: servizio di segreteria telefonica. Eccetera, eccetera, eccetera. Il presidente Massimo Cellino ha il cellulare spento. La frase «Non fatemi parlare», è l'unica cosa che, pare, resti di Cagliari-Napoli. Tutto mentre girano cattive voci. Allegri avrebbe detto terrone a Lavezzi e Cellino “bastardi napoletani”. Mah... Ore 18. Mettiamo fine a questa pagliacciata. «Dormivo - dice il presidente totalmente ignaro delle polemiche - sono tornato ieri dall'America, sono a pezzi». Tutta colpa dell'America. Magari no, è la partita. «Forse, certo, ma il pareggio alla fine è giusto, vincere sarebbe stato un regalo di Natale splendido». Eppure sembrava troppo arrabbiato, a fine gara. «Ma no, ero stanco dal volo e pensi che sono andato a suonare fino alle tre». Su questo ci crediamo. «Che posso dire ai ragazzi? La partita è stata intensa ed emozionante, mi ha provato. I ragazzi sono stati bravi, e il 23 porta sempre bene». Meno male, ci stavamo preoccupando. «Abbiamo pareggiato solo perchè c'era una cugurra». Sarà colpa di Zamparini, che due settimane fa ha gettato la lacrima ai rossoblù. «Ma no, quello non mi tocca. Ma comunque gli auguro un ambo al lotto». Maledizione napoletana. A proposito, un putiferio, dicono abbia inveito contro i napoletani. «Ma che non scherzino, ero in tribuna con amici napoletani, persone per bene e educate. Mi sono arrabbiato col mio pubblico in tribuna che fischiava contro Larrivey, come facevano con Suazo e Conti tempo fa. Così ho detto a tutti di stare zitti». In piedi, giubbino marron, indice teso appoggiato alla punta del naso contro i colpevoli. “Shhhhh”. «Qualsiasi cosa poi abbia detto era rivolta a queste persone. Ma si rende conto? Lo stavano massacrando, per fortuna questo ragazzo è più forte della cattiveria di questa gente». Esigere un briciolo di sensibilità e pazienza, allo stadio, è da pazzi. Come al Colosseo, pollice in alto o in basso. Senza pietà. Quindi, nessuna ingiuria nei confronti dei giornalisti esuberanti della tribuna stampa rossoblù. Anzi, è l'ora del contrattacco. «È stato bruttissimo il gesto di Lavezzi. Serve educazione. A noi sardi possono chiamarci pastori ma siamo persone oneste e educate. Noi non nascondiamo i palloni sul 3-2, e si è visto. Il raccattapalle in altri posti avrebbe sicuramente tardato la rimessa in campo della palla». Poi la sua squadra. «Le mie punte sono tutte del leone come me, lo sa? E poi si vede che i ragazzi hanno sangue dentro. Allegri dovete smettere di dire che è bravo o scarso, è un buon allenatore ma non un mago. In campo poi ci va la squadra e i ragazzi sul 2-0 hanno dimostrato
di avere adrenalina per riaprire la gara». E a proposito di punte, quanto vale ora Matri dopo sette gol di fila? «Vale sempre di più di quello che mi posso permettere». Peccato però. Per due gare di fila dal quarto-quinto posto, per un nonnulla si è precipitati in basso. Sabato in quei secondi finali di partita sono state perse minimo sei posizioni. «I ragazzi devono ancora maturare, ma da qui a fine anno lo faranno, si fidi di me. Devono tirare fuori gli attributi. Ad Allegri poi ci penso io». Ergo, non si molla.
La Nuova Sardegna - Il ritorno di Larrivey: Questo gol mi dà forza
Come un sogno inseguito a lungo. Applaudito dai 25 mila del Sant’Elia. Gli stessi che appena prima, e nel corso delle sue rare uscite di questa stagione, lo avevano sonoramente fischiato. Nel calcio, e non solo, va così. Dunque, più di una liberazione. Un flash che regala gioia e serenità: «Sì, questo gol mi dà forza». Joaquim Larrivey, la vita che per una volta, gira per il verso giusto. Quel pallone messo alle spalle di De Sanctis. A riaprire una partita che pareva segnata. Lui, l’argentino che chiamano El Bati, come sua maestà Batistuta.
Lui, che l’anno scorso era voluto andar via per ritrovare forma e reti, e vincere anche il campionato argentino, con la maglia del Velez. «Ha avuto fretta, doveva stare con noi. Ve ne accorgerete, Larrivey è forte. E verrà fuori» ha sempre detto Massimo Cellino. Il patron sul centravanti di Buenos Aires, classe ’84, accetta scommesse. Per adesso, “Larry” come viene chiamato dai compagni, ha interrotto un digiuno infinito. «A guardare bene - ha detto sorridendo con la sciarpa rossa di Telethon al collo - con il Napoli ho fatto una doppietta». Al 31’ il gol della resurrezione su cross di Matri (l’argentino non segnava dalla prima partita dello scorso campionato: 1-4 in casa con la Lazio) e al 90’ il salvataggio sulla linea con Marchetti battuto. Un doppio tocco che ha messo a tacere tanti, forse troppi accaniti detrattori. Non a caso il presidente rossoblu, al gol del 2 a 1 è balzato in piedi come una furia lanciando improperi verso vicini di posto e tifosi, rei di non aver mai avuto pazienza con il “suo” giocatore.
«Conta non aver mollato. Ho sempre creduto nelle mie capacità - dice l’attaccante sudamericano - e pensato che prima o poi avrei ritrovato la via del gol. Per questo, devo ringraziare il mister e i compagni». Con la gratitudine al gruppo, anche una notevole autocritica. «Sì, forse anche io ho sbagliato in passato. Avrei potuto far di più. Ma ora riparto da zero».
Sul tema, anche Allegri si è congratulato con la punta: «Sono molto contento per Larrivey - ha detto l’allenatore a fine gara -, ha segnato un gol importante in un momento decisivo. Sarà fondamentale per la sua autostima: Noi abbiamo sempre creduto in lui». Partita riaperta.
La Nuova Sardegna - Cagliari, la forza del carattere
Il Cagliari recrimina per la vittoria sfuggita sabato all’ultimo secondo. Alla luce dei risultati di ieri in serie A, quei due punti in più avrebbero proiettato i rossoblù in piena zona Euroleague.
Mai come questa volta, però, occorre guardare il bicchiere mezzo pieno. Se la classifica sorride solo in prospettiva salvezza, visto che la squadra di Allegri vanta un margine di dieci punti dal terz’ultimo posto, occorre anche dire che sono tanti i lati positivi scaturiti dalla emozionante partita di sabato. A cominciare dal carattere mostrato dal Cagliari. Al 20’ della ripresa, dopo il 2-0 siglato da Pazienza, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul pareggio. Invece i rossoblù hanno reagito alla grande ribaltando il punteggio nel quarto d’ora più esaltante della loro stagione, dal 30’ al 45’.
La rosa. Uno dei segreti del Cagliari di questa stagione è sicuramente la panchina lunga. Qualche problemino in difesa, con sei giocatori soli per quattro ruoli, ma a centrocampo e in attacco Allegri ha a disposizione ricambi abbondanti e di qualità. Così, l’allenatore ha potuto in diverse partite metter mano ai cambi per far svoltare partite compromesse. Ciò che è puntualmente avvenuto sabato, quando gli ingressi di Larrivey e Dessena, e nel finale di Jeda, hanno ribaltato l’inerzia di una partita che sembrava destinata a finire con una larga vittoria del Napoli.
Larrivey. L’ultimo esempio è quello di Larrivey. Autore di poche e discusse prestazioni in questa stagione, l’attaccante argentino si è dimostrato incredibilmente l’uomo della riscossa contro il Napoli. A parte il gol realizzato, da consumata volpe delle aree di rigore, e il salvataggio sulla linea quando il punteggio era ancora sul 2-1 per gli ospiti, Larrivey ha giocato 25 minuti di grosso spessore. Non è detto che l’argentino sia diventato improvvisamente un trascinatore, ma di certo quella di sabato potrebbe essere la partita della sua rinascita.
Allegri. Meriti al tecnico bisogna darne a piene mani. E non solo perché riesce ad azzeccare i cambi e a raddrizzare partite messe male. Ma anzitutto all’allenatore livornese va riconosciuta la capacità di grande motivatore del gruppo e dei singoli. La squadra entra in campo conscia delle proprie capacità e della propria forza. E il fatto che il Cagliari sia la squadra che in questo campionato ha segnato più reti nei minuti finali (ben dieci), significa che prima di arrendersi gli uomini di Allegri danno fondo a tutte le loro risorse.
Stagioni a confronto. Rispetto a un anno fa, il Cagliari viaggia con tre punti in più in classifica e sicuramente con una prospettiva finale molto migliore. E’ cambiato tanto e in meglio, nonostante alla vigilia dell’inizio di questa stagione le partenze di Fini e Acquafresca sembravano aver indebolito parecchio l’organico. Invece Allegri ha fatto del gruppo che già si conosceva a memoria la forza della squadra. I meccanismi di un anno fa sono stati migliorati ulteriormente. Gli innesti di Nenè e Dessena, la crescita di Marchetti, Lazzari e Biondini, il decollo di Cossu, l’esplosione di Matri, hanno dato spessore a una compagine che ora può sognare davvero grandi imprese. L’Europa, dice la classifica, è dietro l’angolo. Non sarà facile raggiungerla ma, per ora, i tifosi si possono godere una stagione davvero esaltante.
Unione Sarda - Il Cagliari è una fabbrica di emozioni
Il Cagliari sta arrivando con un po' di fiatone alla fine del 2009. Dopo il pirotecnico 3-3 con il Napoli, i rossoblù dovranno radunare le residue energie e sfidare un'Udinese in crisi, battuta anche a Siena e ormai pallida parente della scintillante squadra del passato, abituata a frequentare il palcoscenico europeo. La pausa di Natale servirà alla squadra per ricaricare le batterie, il calciomercato di gennaio alla società per riequilibrare la rosa.
La partita con il Napoli è stata un concentrato di emozioni, come è ormai tradizione con il Napoli. Due stagioni fa, il 2-1 in rimonta firmato da Matri e Conti che diede il via alla risalita del Cagliari. L'anno scorso il 2-2 al San Paolo, firmato dallo stesso Conti all'ultimo respiro. Ieri, la rimonta, da 0-2 a 3-2 e la beffa finale al 96'. I rossoblù sono usciti dal campo arrabbiati ma il punto è guadagnato, perché per larghi tratti della partita il Napoli è stato superiore. Questo è un chiaro sintomo della fatica psicofisica che sta accusando la squadra. Niente di grave, le curve di rendimento sono fisiologiche, e lo sono ancor di più per una squadra costruita per salvarsi e che è andata al di là delle più rosee previsioni.
Con il Napoli, gli episodi sono stati determinanti. Il Cagliari, con Cossu, ha avuto subito la possibilità di passare in vantaggio ma non ci è riuscito. È riuscita, invece, la prodezza a Lavezzi, che ha fatto pendere la bilancia dalla parte degli ospiti. Da quel momento, il Cagliari ha perduto la bussola. Disagio diventato evidente soprattutto nella ripresa. Quando tutti si aspettavano la reazione, il Cagliari ha perduto le distanze tra i reparti, ha sbagliato molti passaggi, esaltando la superiorità numerica del centrocampo napoletano. Il raddoppio di Pazienza è stata la logica conseguenza dello squilibrio in campo.
Allegri ha pescato il coniglio dal cilindro, ovvero Larrivey, il più discusso tra gli attaccanti. L'argentino ha piazzato la zampata che ha riaperto la partita. Ne è scaturita una girandola di reti, con pareggio di Matri, sorpasso di Jeda e definitivo 3-3 di Bogliacino, con il Napoli in dieci per l'espulsione di Lavezzi.
Ingiusto crocifiggere i rossoblù per le difficoltà incontrate sino alla rete di Larrivey e per la disattenzione finale, anche se è vero che il fallo di Parola su Lavezzi è stato inutile e che la difesa sul lungo calcio piazzato dalla trequarti poco attenta. Il bilancio rossoblù resta ampiamente positivo.
Il Cagliari ha idee di gioco chiare e efficaci. Lo ha dimostrato poco prima della rete di Larrivey, quando Allegri, sostituendo l'acciaccato Pisano con Dessena e invitando Agostini a sganciarsi più spesso, ha aumentato la spinta sulle fasce, annullando la superiorità numerica del Napoli a centrocampo, e mettendo in crisi la difesa a tre di Mazzarri. Il gol dell'1-2 è stato quindi il frutto di alcuni minuti di superiorità di gioco del Cagliari, incapace, per la fatica di cui si parlava prima, di imporlo da subito.
Non bisogna chiedere troppo a questa squadra, è bene ripeterlo. Gli investimenti di De Laurentiis sono stati fantasmagorici, rispetto alla gestione oculata di Cellino, abile a tenere sotto controllo il bilancio e, allo stesso tempo, arricchire il patrimonio tecnico della squadra. A gennaio va fatto qualche ritocco. La penuria di difensori è evidente (sabato Allegri è stato costretto a sostituire un terzino con una mezzala), mentre il centrocampo è sin troppo affollato ma poco variegato (un solo giocatore tecnico, Lazzari, e cinque cursori, Barone, Biondini, Dessena, Sivakov, Brkljaca). Per ripartire bene dopo la pausa di Natale e Capodanno, servirà, quindi, non solo un adeguato lavoro in campo ma anche nella sede del calciomercato. Basta poco per riequilibrare la rosa ed essere in grado di rilanciare la sfida a un campionato ancora molto aperto e nel quale il Cagliari può recitare un ruolo da protagonista.
Unione Sarda - Riva applaude l'erede: "Adesso però segna l'ottavo"
Matri entra nella storia del Cagliari e il mito Gigi Riva gli cede volentieri metà della sua poltrona, una delle tante. Il venticinquenne attaccante lombardo sempre in gol nelle ultime sette giornate, proprio come Rombodituono nella stagione 1971-72. E nel passaggio del testimone gli applausi si sprecano: «Sono davvero felice per Alessandro, sta facendo molto bene e questo risultato penso sia un giusto premio, per lui ma anche per il Cagliari».
Il maestro non sembra affatto geloso dell'allievo, tutt'altro. «I record», afferma il team manager della Nazionale, bandiera rossoblù per sempre, «sono fatti per essere raggiunti e, possibilmente, superati. Già il termine in certi casi è inadatto, io parlerei piuttosto di continuità. Ora, però, Matri faccia l'ottavo, sarebbe davvero bello. Domenica prossima sarò il suo primo tifoso».
Contro Lazio, Atalanta, Sampdoria, Milan, Juventus, Palermo e Napoli appunto le reti del successo dell'attuale capocannoniere rossoblù (che prima ancora era andato a segno alla settima giornata contro il Chievo) e quarto nella classifica marcatori dell'intera serie A. Una in particolare, però, ha colpito Riva, quella con la Juve. «Ha dimostrato di essere un signor contropiedista. Ha lasciato sul posto Cannavaro, poi ha fulminato Buffon». In pratica mezza difesa azzurra, particolare che non poteva certo sfuggirgli. «Attaccante di altissimo livello. È forte fisicamente, veloce, ha buone qualità, poi è giovane e può ancora migliorarsi. Non lo conosco bene», tiene a precisare ancora Riva, «ma tutti dicono un gran bene di lui. Negli ultimi anni è cresciuto tantissimo, sia sotto il profilo tecnico che umano. Decisivo quando entra dalla panchina, ma anche quando parte titolare. E penso che l'allenatore Allegri lo stia gestendo nel miglior modo possibile».
Trent'anni dopo, dunque, la storia si ripete. «Certo i tempi sono cambiati, ma il risultato ottenuto da Matri quest'anno ha lo stesso valore del mio. Io all'epoca ero molto felice e orgoglioso, spero lo sia anche lui. Si goda il traguardo. Ma ripeto, ora deve fare un ultimo sforzo e segnare questo benedetto ottavo gol».
Unione Sarda - Questo favoloso poker d'assi rossoblù
Otto reti Matri, sei Nenè, quattro Jeda. E ora che pure Larrivey si è sbloccato il poker è servito. Favoloso poker d'assi che in pochi mesi ha spazzato via il fantasma di Acquafresca, sposato le ambizioni di Allegri, esaltato le qualità offensive di un'intera squadra e trasformato il Cagliari in una macchina da gol. Attaccanti tutti protagonisti, come ai tempi di Zola, Suazo, Esposito e Langella. Persino il mito Riva si è dovuto scomodare per applaudire il suo nuovo erede. Sant'Elia, è qui la festa.
MATRI Una papera al posto della mitraglia. Dopo essere entrato nella storia rossoblù eguagliando il record della stagione 1971-72 di Rombodituono (sempre a segno nelle ultime sette giornate) ora sogna di raggiungere il primato assoluto in serie A (undici partite di fila) centrato nel 1994 da Batistuta con la maglia della Fiorentina. «Piano con i paragoni, loro sono campioni, io semplicemente Matri». Sin troppo umile il bomber lombardo, che con otto prodezze complessive è quarto nella classifica marcatori dietro Di Natale, Milito e Totti. E chi l'avrebbe detto giusto un'estate fa, quando la partenza di Acquafresca (che sinora nell'Atalanta ha segnato solo un gol, e per di più su rigore) sembrava aver lasciato un vuoto incolmabile là davanti.
NENÈ Subito protagonista in Italia, soltanto Eto'o ha fatto meglio (ma giusto una rete in più) del bomber rossoblù, sei perle ed ennesima scommessa vinta da Cellino che è andato a pescarlo in Portogallo. Capocannoniere della Superliga lo scorso anno con il Nacional Madeira, Anderson Miguel da Silva (per tutti Nenè) ora vuole conquistare l'Italia e, soprattutto, un posto nella nazionale brasiliana. Ronaldo e Kakà sono i suoi punti di riferimento, in campo e nella vita. «Che forza, però, questo Pato», ha ammesso prima e dopo aver affrontato il Milan e segnato il suo primo gol a San Siro. «Emozione unica». Contro la Juve al Sant'Elia la perla più preziosa. Almeno per ora.
JEDA Sul più bello Allegri ritrova il suo vero punto di riferimento in attacco. Il brasiliano (di recente naturalizzato italiano) non segnava da quasi tre mesi. Contro il Napoli uno dei gol più veloci della storia del calcio: giusto il tempo di entrare in campo al posto di Cossu, raggiungere l'area avversaria e insaccare di testa alle spalle di De Sanctis. Tempestivo. È arrivato così a quota quattro. «Mi sento alla grande». L'allenatore si sfrega le mani.
LARRIVEY Sulle spalle lo stesso Ventitré di Michael Jordan, stella dei Chicago Bulls di basket negli anni Ottanta e suo idolo da bambino. «Poi il ventitré sino sono sposati i miei genitori, solo dopo averlo scelto ho scoperto che era anche il numero preferito del presidente». Dettagli. L'argentino si riprende la scena sul campo, con una prodezza contro il Napoli, non una partita qualunque per i tifosi che dopo averlo a lungo fischiato ora si godono il suo riscatto. «Spero sia l'inizio di un ciclo importante». Il mercato invernale non è ancora iniziato, ma il Cagliari ha già centrato il suo primo colpo: Larrivey.
Premio Ussi a Pisano
Francesco Pisano riceverà, questo pomeriggio a Cagliari, il premio Ussi, assegnato dai Giornalisti Sardi, per il rendimento ottimo con la maglia del Cagliari e dell'Under21. L'appuntamento è fissato per questo pomeriggio al T-Hotel di Cagliari alle ore 16.30.
juninho85
14-12-2009, 14:53
De Luca: "Cellino non si rivolgeva ai napoletani quando ha detto bastardi"
Il conduttore della nota trasmissione "La domenica sportiva", ha commentato l'episodio che ha visto protagonista il presidente del Cagliari Cellino, reo secondo alcuni di aver rivolto imprecazioni ai tifosi del Napoli:"
Ho sentito oggi il presidente dei sardi e mi ha confermato ciò che già sospettavo. E' vero che ha detto "bastardi" ma lo ha rivolto al suo stesso entourage dal momento che non ha mai creduto nella sua scommessa-Larrivey. Al goal dell'argentino c'è stata la liberazione di Cellino che ha sempre creduto nell'attaccante. Se avesse speso quelle parole per i tifosi del Napoli non lo avrebbe fatto di certo con quel sorriso sulle labbra."
Cagliari-Napoli, interrogazione parlamentare?
A distanza di 36 ore non sembrano placarsi le polemiche dopo il match tra Cagliari e Napoli giocato al Sant'Elia. Ai partenopei forse non va giù il fatto di aver gettato al vento una vittoria che credevano ormai certa e che invece non è arrivata. Dopo le parole di Mazzarri nel dopo partita, arrivano quelle del senatore Antonio Gentile, che vorrebbe presentare un'interrogazione parlamentare al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, per chiedere quali siano i provvedimenti che la Federazione intende assumere “per i gravi episodi di razzismo e di intolleranza verso la città di Napoli emersi durante l'incontro Cagliari-Napoli".
Secondo il senatore del Pdl, bisognerebbe verificare se il tecnico rossoblù Allegri abbia apostrofato Lavezzi con l'epiteto di "Terrone" e se è vero che il presidente Cellino abbia definito "bastardi" i giornalisti e i supporter del Napoli.
Perchè tutto ciò? Le immagini le hanno viste tutti. Lavezzi colpisce Allegri senza motivo. Lo stesso tecnico intervistato da Sky ha detto di non aver mai offeso nessun tesserato del Napoli. Quanto alle frasi di Cellino, si nota chiaramente che il presidente si rivolge ai sostenitori del Cagliari che avevano prima fischiato Larrivey al suo ingresso e che poi hanno applaudito e gioito al gol dell'argentino.
Interrogazioni parlamentari? Riserviamole per cose più serie.
De Luca: "Cellino non si rivolgeva ai napoletani quando ha detto bastardi"
Il conduttore della nota trasmissione "La domenica sportiva", ha commentato l'episodio che ha visto protagonista il presidente del Cagliari Cellino, reo secondo alcuni di aver rivolto imprecazioni ai tifosi del Napoli:"
Ho sentito oggi il presidente dei sardi e mi ha confermato ciò che già sospettavo. E' vero che ha detto "bastardi" ma lo ha rivolto al suo stesso entourage dal momento che non ha mai creduto nella sua scommessa-Larrivey. Al goal dell'argentino c'è stata la liberazione di Cellino che ha sempre creduto nell'attaccante. Se avesse speso quelle parole per i tifosi del Napoli non lo avrebbe fatto di certo con quel sorriso sulle labbra."
Cagliari-Napoli, interrogazione parlamentare?
A distanza di 36 ore non sembrano placarsi le polemiche dopo il match tra Cagliari e Napoli giocato al Sant'Elia. Ai partenopei forse non va giù il fatto di aver gettato al vento una vittoria che credevano ormai certa e che invece non è arrivata. Dopo le parole di Mazzarri nel dopo partita, arrivano quelle del senatore Antonio Gentile, che vorrebbe presentare un'interrogazione parlamentare al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, per chiedere quali siano i provvedimenti che la Federazione intende assumere “per i gravi episodi di razzismo e di intolleranza verso la città di Napoli emersi durante l'incontro Cagliari-Napoli".
Secondo il senatore del Pdl, bisognerebbe verificare se il tecnico rossoblù Allegri abbia apostrofato Lavezzi con l'epiteto di "Terrone" e se è vero che il presidente Cellino abbia definito "bastardi" i giornalisti e i supporter del Napoli.
Perchè tutto ciò? Le immagini le hanno viste tutti. Lavezzi colpisce Allegri senza motivo. Lo stesso tecnico intervistato da Sky ha detto di non aver mai offeso nessun tesserato del Napoli. Quanto alle frasi di Cellino, si nota chiaramente che il presidente si rivolge ai sostenitori del Cagliari che avevano prima fischiato Larrivey al suo ingresso e che poi hanno applaudito e gioito al gol dell'argentino.
Interrogazioni parlamentari? Riserviamole per cose più serie.
Io farò un esposto per sapere quali provvedimenti intende assumere il governo per episodi ripetuti di mancanza di cervello di determinati senatori che poggiano le loro chiappette profumatamente pagate dalle mie tasse in sedie romane.
Il fatto che cellino si fosse rivolto alla curva mi era sembrato chiaro dal replay durante la partita stessa (lui è l'unico nella galassia a credere in larrygay).
Riguardo il terrone di allegri... Quando l'avrebbe detto, quando era di spalle e prendeva le pallonate?
Sabato ho rimpianto il fatto di non avere in squadra gente come Abejon e langella... Il tatuaggio ambulante avrebbe fatto meno il barroso.
Srei curioso di sapere cosa ne pensano certi senatori del verso delle pecore che ci fanno spesso allo stadio quando andiamo fuori.
juninho85
14-12-2009, 16:08
probabilmente si riferiscono al "noi non siamo napoletani"...più un altro coro rivolto a loro che non ho capito bene.
se così fosse...beh ci sarà da ridere anche nelle prossime partite!:asd:
juninho85
14-12-2009, 20:06
link (http://www.youtube.com/watch?v=RLD2UrvhSyA)
agevolo altro video per i caproni complottisti,vediamo se con questo è chiaro
juninho85
14-12-2009, 20:41
http://www.guardian.co.uk/football/blog/2009/dec/14/alessandro-matri-scoring-record:D
juninho85
14-12-2009, 21:59
Il Punto sul Cagliari – Soliti vecchi problemi
Preoccupano le amnesie difensive.
Non poteva essere una partita banale e non lo è stata come da pronostico. La storia si ripete da oltre tredici anni: Cagliari-Napoli non è una partita come le altre. E sabato se ne è avuta ulteriore conferma. Ma al di là della schizofrenia di un pirotecnico risultato, più o meno giusto epilogo di una gara da cardiopalma, la gara con i partenopei offre diversi altri spunti di riflessione. C'è da chiedersi ad esempio quale sia il vero Cagliari alla luce di una prestazione dai due volti: quello che per oltre un'ora è stato reso incapace di giocare il suo solito calcio o quello dell'ultimo quarto d'ora in grado di mettere sotto l'avversario riuscendo persino a ribaltare il risultato? Quello sciupone e inconcludente ed eccessivamente vulnerabile del primo tempo o quello cinico e caparbio del finale? La verità può stare nel mezzo, ma è certo che da un paio di settimane a questa parte il Cagliari è in flessione (più che fisiologica) dopo la striscia positiva in termini di risultati e di gioco.
D'accordo, il Napoli di Mazzarri (ancora imbattuto nella sua gestione) non era proprio certo l'avversario ideale per riprendere quota, ma la gara di Palermo e soprattutto l'ultima hanno evidenziato vecchie magagne che si pensava fossero ormai superate. Sembrava che la fase difensiva avesse trovato la sua quadratura e invece ci si ritrova con cinque gol subiti in due partite, troppi per una squadra che proprio ad una retroguardia solida ha basato i suoi recenti successi. Paradossale che la difesa torni a fare acqua da tutte le parti proprio nel momento in cui è pressochè terminata l'emergenza (con il rientro di Pisano peraltro ancora lontanissimo dal suo standard abituale). Non è servito l'avvicendamento in mezzo tra Canini e Astori. Il problema si è riproposto inesorabilmente al S.Elia come a Palermo: vedi i gol quasi fotocopia di Budan e Lavezzi (lasciati liberi di avanzare palla al piede e piazzare il destro vincente) o quelli di Kjaer e Pazienza su calcio piazzato. A ciò si aggiunge un difficoltà quasi patologica a mantenere e gestire il risultato. Un problema non solo psicologico. Molti i passaggi a vuoto di un centrocampo che ha dovuto fare a meno del talismano Conti, sostituito da un Parola appena sufficiente, poco supportato da Biondini e Lazzari altrettanto modesti. Poi il solito Cossu generoso a tuttocampo, ma come al solito non efficace in fase realizzativa.
Il rovescio della medaglia parla anche della strepitosa rimonta nei minuti finali, segno di grande personalità e caparbietà di un gruppo che nemmeno dopo l'uno-due Lavezzi-Pazienza ha abbassato la guardia, continuando a lottare nonostante non fosse in grande vena, trovando il jolly con Larrivay prima e con Matri e Jeda poi, salvo il gol di Bogliacino in extremis che fa recriminare ma solo parzialmente visto come si erano messe le cose. Di mezzo il fattaccio Lavezzi e le polemiche innescate da un Mazzarri che neanche di fronte all'evidenza (del gesto del Pocho) ha avuto il pudore di trattenersi dall'accusare chichessia.
E allora consoliamoci con le note positive. Ben venga il punto che muove la classifica, l'ottava rete di Matri, il ritorno al gol di Jeda e mettiamoci anche la realizzazione di Larrivay che non salverà l'argentino dal suo (terzo) anonimo campionato italiano, ma che quantomeno è servito a portare a casa il punticino. Va da sé che per riprendere a correre serve ben altro. Quattro punti in quattro gare non sono certo il massimo della vita alla vigilia di una trasferta tra le più insidiose in questo momento.
juninho85
15-12-2009, 09:01
Il Sardegna - Non fermarti ora
The show must go on. Che si vinca o che si perda questo Cagliari travolgente ed emozionante non deve smettere di esserlo. E adesso che mancano tre partite alla fine del girone d'andata è solo a un passo da uno dei primi obiettivi preannunciati: riuscire ad aver messo da parte, alla fine del girone di ritorno, più punti rispetto a quelli della scorsa stagione. Venticinque allora, ventitré adesso. Ne mancano tre quindi, da conquistare tra Udinese, Roma e Bologna.
Queste le gare che restano al giro di boa di questo campionato. Se il Bologna è ancora lontano e la Roma è sempre la Roma, la più vicina Udinese sembrerebbe oggi la preda più facile per realizzare l'obiettivo. Condizionale d'obbligo perché si era parlato di crisi anche alla vigilia della gara contro il Palermo che col Cagliari è resuscitato e ha vinto. Ma tornando all'Udinese, il campo del Friuli evoca due recenti ricordi contrastanti. Lì, due anni fa, arrivò la salvezza matematica con Ballardini in panchina. Rossoblù salvi con due giornate d'anticipo. E a segnare, con Acquafresca, fu Andrea Cossu, gioia in più visto che il trequartista tornò quasi per caso a Cagliari. Cellino per quel gol aveva esultato in modo particolare. Come dire, se adesso segna pure, ho fatto davvero bingo. E bingo fu. Chissà che quel prodigio non si ripeta. Al numero sette del Cagliari, dopo gli assist e le prestazioni pregiate che hanno conquistato un po' tutti, in fondo, manca solamente il gol. Ma a Udine i rossoblù hanno vissuto anche un vero e proprio incubo e non tanto tempo fa. Lo scorso 31 maggio, nonostante la squadra di Allegri non avesse più niente da chiedere al campionato, ha preso una batosta storica. Quel 6-2 è il risultato peggiore in assoluto della storia del Cagliari. Mai si erano subiti tanti gol. Disattenzioni difensive che nel finale dello scorso campionato si erano ripetute spesso. Ma non c'era più niente da chiedere, normale calo di concentrazione dopo una stagione esaltante. Attualmente la squadra di Marino è a quota 18, sotto le aspettative. E a proposito di quote anche solo questa classifica fa nascere inevitabilmente pensieri stupendi ai rossoblù. Perché Allegri si ritrova oggi a pari punti con il Palermo, al dodicesimo posto. Ma ciò che più fa ben sperare è che sopra di sé ha cinque squadre che viaggiano a 24 (Napoli, Genoa, Fiorentina,Chievo, Bari) e due a 25 (Roma e Sampdoria). Questo vuol dire che il quinto posto dista solamente due punti. Un motivo in più per restare attaccati alla bella mischia (quella di sopra appunto) e non rischiare di finire più un basso. Dove oggi, la sola salvezza, sembra essere sì il traguardo principale, ma onestamente banale. Per ciò che il Cagliari ha dimostrato di saper fare, quando e come vuole. Come passare, lo scorso sabato, dal quinto posto al dodicesimo. Ci vuole un attimo. Una disattenzione o un colpo di sfortuna per tornare coi piedi per terra. Se il presidente Cellino crede che la squadra possa maturare da questo punto di vista non resta che aspettare. Nessuno chiede ai rossoblù la Champions, ma di divertire ancora così, sbarazzini e un pericolo per chiunque.
La Nuova Sardegna - Daniele Conti pronto al rientro
Riprenderà questo pomeriggio la preparazione del Cagliari in vista della trasferta sul campo dell’Udinese di domenica prossima, ultima fatica prima della sosta per le vacanze di Natale e fine anno. Dal punto di vista fisico la gara col Napoli non ha lasciato particolari strascichi, non sono inoltre previsti provvedimenti disciplinari da parte del giudice sportivo. Contro i friulani rientrerà Daniele Conti che ha scontato il turno di stop inflittogli la settimana scorsa. Saranno inoltre rivalutate attentamente le condizioni del portiere Cristiano Lupatelli, infortunatosi in occasione della partita di Palermo e il cui rientro in gruppo è previsto per la prima decade di gennaio 2010. Continuerà invece a lavorare in disparte Lino Marzoratti e nel suo caso si cercherà di capire se e quando potrà nuovamente riunirsi al gruppo. Il programma della settimana prevede per domani una doppia seduta, da decidere invece se far disputare giovedì l’amichevole contro squadre partecipanti ai campionati dilettantistici regionali. La rifinitura avrà luogo sabato mattina, mentre il trasferimento ad Udine avverrà nel primo pomeriggio della stessa giornata. Subito dopo il rompete le righe.
Unione Sarda - Rossoblù pronti per l'operazione Udinese
Lupatelli e Marzoratti ai box, gli altri tutti abili e arruolati, compreso Conti pronto al rientro dopo la squalifica. Nelle gambe non ci sono più le tossine della sfida con il Napoli, ma nella testa il ricordo dell'emozionante sfida del Sant'Elia nell'anticipo di sabato è ancora molto vivo nella memoria dei rossoblù. Tantissime emozioni da raccontare, ma non c'è più tempo perché domenica è in programma Udinese-Cagliari, gara che precede la sosta natalizia. Ieri riposo, oggi la ripresa, con una seduta pomeridiana.
Sotto l'aspetto psicologico l'allenatore del Cagliari potrà contare su un gruppo motivato e sereno, in più non potrà trascurare l'aspetto legato alla rinascita di Larrivey, che finalmente si è sbloccato. C'è anche un Matri scalpitante dopo l'ennesimo gol: il giocatore lombardo è diventato un vero e proprio portafortuna e la caccia al record di Riva potrebbe regalargli nuovi stimoli.
La settimana del Cagliari continuerà domani con un altro allenamento nel pomeriggio, mentre per giovedì è già stata fissata, all'Ercole Cellino di Assemini, un'amichevole con i dilettanti del Sant'Elena, che milita in Promozione. Durante questi giorni non sono quindi previste doppie sedute, mentre venerdì il Cagliari svolgerà un altro allenamento pomeridiano, che precede la rifinitura di sabato mattina, che i rossoblù svolgeranno comunque ad Assemini. Subito dopo, alle 14.30, la partenza per il Friuli, dove il giorno dopo, alle 15, affronteranno la squadra di Marino.
UDINESE Gianpaolo Pozzo evita decisioni drastiche: l'Udinese rimane sempre affidata a Pasquale Marino, l'azionista di riferimento gli rinnova fiducia, ma a termine. Questo l'esito di un summit che il patron bianconero ha tenuto ieri con il presidente Franco Soldati, con Sergio Gasparin e con il figlio Gino Pozzo, facendo il punto della situazione e studiando possibili rimedi, all'indomani della sconfitta di Siena.
L'Udinese ormai è in piena crisi: nelle ultime cinque gare i bianconeri hanno perso quattro volte ottenendo un successo casalingo a spese del Livorno tutt'altro che convincente, la classifica è deficitaria, e piano piano si stanno facendo risucchiare in zona retrocessione. Decisiva sarà la gara di domenica con il Cagliari, in casa allo stadio Friuli. Lunga la lista degli assenti per il tecnico della squadra friulana: oltre a Di Natale, squalificato, contro il Cagliari potrebbero non esserci Obodo, Ferronetti, Sanchez, Pasquale, l'ex Pepe e Zimling. Scontato l'uso del 4-3-3, Marino ad oggi potrebbe schierare Handanovic in porta, Lukovic, Zapata, Coda e Basta in difesa, Asamoah, D'Agostino e Inler a centrocampo, e Romero, Floro Flores e Isla in attacco.
Unione Sarda - È un miracolo annunciato
Dodicesimo posto insieme al Palermo, quarto attacco (con quello della Roma) del campionato, undicesima difesa (come quella dell'Udinese). È un Cagliari dai grandi numeri, quello che sta per chiudere il 2009. Anche perché i bei risultati di questo campionato vanno a a sommarsi a quelli dello scorso torneo (nono posto assoluto), in cui spesso i rossoblù sono stati interpreti di un calcio ammirevole. È dal girone di ritorno del campionato 2007-08 (dall'avvento di Ballardini dopo le tormentate gestioni di Giampaolo prima e di Sonetti poi) che il Cagliari ha cambiato registro, giocando un bel calcio, mostrando comportamenti ineccepibili fuori e dentro il campo. Il caso Foggia-Marchini, risolto con l'emarginazione del primo e la cessione del secondo, è stato lo spartiacque. Da quel momento in poi, il Cagliari ha vissuto solo una sana tensione sportiva e i pochi scossoni sono stati provocati dal presidente Cellino, più che altro per scuotere la squadra in momenti che egli considerava di stanca.
Non ci sono dubbi che il cambio di rotta sia stato impresso da Cellino. Egli ha innanzitutto vietato ai propri tesserati esternazioni contro gli arbitri, metodo usuale per scaricare le proprie responsabilità e individuare un capro espiatorio alle proprie manchevolezze. Lo stesso Gasperini, bravo allenatore del Genoa, solitamente moderato ma oppresso da un presidente, Preziosi, sempre più insofferente nei suoi confronti, non ha trovato di meglio che attaccare l'arbitro sia dopo la sconfitta di Cagliari che dopo quella di Roma con la Lazio di domenica scorsa. I rossoblù, Allegri in testa, hanno sempre evitato polemiche, anche quando hanno subito torti evidenti. Hanno masticato amaro, si sono tuffati nel lavoro e hanno sempre ottenuto risultati.
Il Cagliari ha un'immagine di squadra educata, che cerca la vittoria con il gioco e non con i mezzucci. A questo ha contribuito in maniera decisiva Allegri, misurato in ogni occasione e abile a disinnescare la mina armata da Lavezzi, costretto a chiedere scusa per la pallonata rifilata al tecnico rossoblù nel convulso finale di Cagliari-Napoli.
I buoni risultati sono frutto di una filosofia di gestione radicalmente diversa rispetto al passato. Cellino è stato bravo a imprimerla e fortunato ad aver trovato interpreti all'altezza, dai dirigenti allo staff tecnico e medico, per finire ai giocatori, esemplari per professionalità e capacità. Tutto questo ha permesso al Cagliari di vivere un lungo momento magico.
Facile la ricetta per proseguirlo: salvaguardare questi principi fondamentali (serietà, compattezza, voglia di migliorarsi), non mutando mai atteggiamento.
In un ambiente così positivo, le scelte tecniche sono più facili. La società a gennaio deve operare con oculatezza sul mercato per equilibrare la rosa. Rinnovati i contratti di Biondini e Conti, presto ne saranno prolungati altri. Nel frattempo, va ingaggiato al più presto un difensore (Ariaudo) per dare ossigeno a un reparto sotto numero e rimediare così a uno dei pochi errori della società. Serve, poi, razionalizzare il centrocampo. Troppi cursori e pochi giocatori tecnici. È un peccato che Sivakov, Brkljaca e Barone non trovino spazio. Meglio rinunciare a due di loro per ingaggiare un alter ego di Lazzari, adesso senza alternativa.
Poche mosse ma importanti, perché potrebbero aiutare il Cagliari a restare nei quartieri nobili della classifica.
CESENA SU LARRIVEY.
L'ottima prestazione contro il Napoli, condita da un gol bello e importante, ha portato alla ribalta Joaquin Larrivey. Il delantero del Cagliari pare interessi al Cesena. La squadra di Bisoli ha appena messo sotto contratto lo svincolato Colucci e vorrebbe ora una prima punta d'area di rigore. Larrivey potrebbe essere l'uomo giusto. Ora bisognerebbe convincere Massimo Cellino a lasciarlo partire in prestito, cosa non del tutto semplice. Anche se Allegri punta prevalentemente su Jeda, Matri e Nenè, El Bati è da sempre un pupillo del presidente e difficilmente Cellino lo lascerà andare.
RAGAZTU E COTZA VERSO VILLACIDRO.
Massimo Cellino ha dato il suo assenso: Enrico Cotza vestirà la maglia della Villacidrese. La società non ha confermato - ieri il dg Francesco Marroccu era irraggiungibile - ma sembra proprio che il numero uno di viale la Playa abbia deciso di dare una grossa mano alla squadra del medio campidano che milita nel campionato di Seconda Divisione. Il presidente del Cagliari sarebbe dovuto essere presente per assistere alla gara tra Villacidrese e Sanbonifacese (persa dai padroni di casa per due reti ad una), poi un impegno dell'ultim'ora lo ha tenuto lontano.
Di certo Cellino si è detto, con la politica dei fatti, favorevole a cedere calciatori alle squadre sarde, e oltre a Cotza, considerata la via del gol ritrovata da Larrivey, a Villacidro con ogni probabilità andrà anche Ragatzu, destinazione che il giovane attaccante rossoblù gradirebbe soprattutto perché a Villacidro giocano molti suoi amici. Tramonta invece la possibilità di vedere Rafael Acosta agli ordini di Bernardo Mereu: il centrocampista venezuelano è sempre più vicino ad una squadra spagnola che disputa il campionato di serie B.
Bene per cotza e ragatzu. Larrivey o lo si cede per denaro o nada!
juninho85
15-12-2009, 15:02
ragatzu buttato via in serie c farà la fine di tutti gli altri ragazzini che si son persi per strada:muro:
juninho85
15-12-2009, 15:06
Calciopoli, accompagnamento coatto per Cellino
La nona sezione del Tribunale di Napoli ha disposto l'accompagnamento coatto con la forza pubblica di Massimo Cellino per la prossima udienza del 22 dicembre. Questo perchè per due volte il presidente rossoblù, chiamato come testimone, ha sempre disertato l'aula. Per il numero uno di Viale La Playa anche una multa di 250 euro.
Giudice Sportivo: una giornata a Landucci
Il Giudice Sportivo ha squalificato per una giornata Marco Landucci, preparatore dei portieri rossoblù e vice di Massimiliano Allegri, per aver rivolto frasi irriguardose verso la panchina avversaria. La società rossoblù invece ha ricevuto una multa di 15.000 euro, perchè i propri tifosi hanno disturbato il portiere avversario con un fascio di luce laser. Multa di 1500 euro anche per Alessandro Matri, per aver simulato un contatto in area di rigore avversaria.
Lavezzi squalificato per una giornata
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA ED AMMONIZIONE ED
AMMENDA DI € 10.000,00 LAVEZZI Ezequiel (Napoli): per comportamento non regolamentare in campo (Primasanzione); per avere, al 49° del secondo tempo, a giuoco fermo, calciato con veemenza il pallone verso l'allenatore della squadra avversaria, colpendole alle gambe; infrazione rilevata dal QuartoUfficiale.
Solo una giornata.... Mah...
juninho85
15-12-2009, 22:03
Allegri: "Il bilancio è positivo"
Massimiliano Allegri, nella conferenza stampa a margine della ripresa degli allenamenti, ha commentato ulteriormente rispetto a quanto fatto sabato nel dopo partita, il pirotecnico 3-3 casalingo contro il Napoli. "E' stata una gara inizialmente aggressiva - ha detto il tecnico, che come d'abitudine ha rivisto tutta la partita - c'era poco spazio per giocare la palla. Loro hanno avuto il merito di sbloccare la situazione con quella grande giocata di Lavezzi, e ci hanno fatto soffrire. Però gli ultimi 20-25 minuti sono stati fatti bene, siamo usciti fuori fisicamente". L'unico neo dell'ultima prodigiosa mezz'ora di gioco è quella distrazione fatale che ha consentito ai partenopei di pareggiare al 96'. "Loro sono stati molto lucidi a giocarsi quella punizione, dando il pallone a Grava. Magari ci aspettavamo la buttassero subito dentro, non pensavamo potesse scaturire il gol da una palla inattiva a metà campo. Le scelte? Le rifarei tutte".
Oltre alle lodi per lo spettacolo esibito sul campo, nel fine settimana sono imperversati voci, critiche e commenti su quanto accaduto fra lo stesso Allegri e Lavezzi, il quale domenica si è scusato con il tecnico livornese attraverso un comunicato ufficiale. "Accetto le scuse, anche perchè non credo di aver fatto niente di male. Quando la palla è transitata dalle mie parti, c'era già un altro pallone pronto ad essere mandato in campo".
A tre giornate dal termine del girone d'andata, è tempo anche di bilanci in casa Cagliari. E il responso di questi non può che essere positivo. 23 punti sino ad ora, e la possibilità di superare la soglia dei 25 punti raggiunta al "giro di boa" la scorsa stagione. "Pensando di ripetere lo stesso cammino nel girone di ritorno, arriveremmo a 46: ci salveremmo bene. Mancano ancora tre partite alla fine del girone d'andata, possiamo superare i 25 punti dell'anno scorso, basta una vittoria".
Una delle soddisfazioni più belle per il tecnico rossoblù è quella di aver riportato allo stadio il pubblico delle grandi occasioni. "Grazie ad una squadra che bene o male cerca sempre di giocare e dare spettacolo", ha detto Allegri. Un pubblico che, dopo la partita di sabato, si sarà ricreduto sulle qualità del fino ad ora fischiato Larrivey. Lo confermano i tanti voti che l'argentino ha ricevuto sul sito ufficiale della società nel sondaggio sul migliore in campo nella sfida contro il Napoli. Per Allegri l'aver ritrovato il centravanti ex Velez è un ulteriore motivo d'orgoglio. "Le capacità non le ha mai smarrite. L'ho visto rinfrancato, in palla, specie a partire da giovedì".
Domenica si fa a fare visita all'Udinese. Squadra in crisi di risultati, ma in maniera particolare lontano dalle mura amiche, e l'allenatore Marino che pare essere sulla graticola. Da parte dei rossoblù tanto rispetto come al solito e un risultato roboante da vendicare. "L'ultima sfida l'abbiamo persa 6-2, ma non fa testo. Loro sono forti soprattutto in casa dove hanno ottenuto 16 punti. Un'ottima squadra".
juninho85
15-12-2009, 22:04
Solo una giornata.... Mah...
più che altro non ho letto nulla di eventuali scuse di lavezzi riguardo la calunniata su allegri,tantomeno di dietrofront dei media riguardo l'atteggiamento di cellino...non che ci si dovesse aspettare non so chè...
http://edicola.corrieredellosport.it/newsmem/corsport/20091215/corsarcag151209501a.pdf.0/img/Image_2.jpg
Che minchia ci fa larrivey là?
juninho85
15-12-2009, 22:42
...vogliamo parlare di lopez?!:stordita:
comunque ne mancano almeno 3 e sono clamorose!
conan_75
15-12-2009, 23:07
Manca Romero....
conan_75
15-12-2009, 23:28
Tinkler, Lonstrup, Nyathi, Vega (non quello di street fighter...purtroppo...), Cammarata (e ci era costato pure molto) e i vari portieri tra cui ricorderemo malvolentieri il mitico katergiannakis....
Edit...
e tejera dove lo mettiamo?
juninho85
16-12-2009, 07:25
io mi riferivo a zebina,m'boma e muzzi:stordita:
juninho85
16-12-2009, 07:32
La Nuova Sardegna - Allegri: «Rifarei le stesse cose»
Non si sono ancora spenti gli echi dello spettacolare match fra Cagliari e Napoli che ha confermato ancora una volta come i rossoblù siano in grado di giocare senza paura con tutti gli avversari. «Sicuramente era più facile vincerla che pareggiarla - dice il tecnico Massimiliano Allegri - Il loro 3-3 agguantato al 96’ dimostra come nel calcio di oggi l’ultimo minuto diventa sempre il più pericoloso, occorre quindi essere preparati a tutte le evenienze».
- A mente fredda c’è stata qualche riflessione particolare?
«Ho rivisto la gara e ho avuto le stesse sensazioni di sabato: nel primo tempo c’è stata molta tattica, aggressività, poco spazio per la tecnica».
- Nella ripresa invece è successo di tutto.
«Loro nei primi venti minuti ci hanno messo in difficoltà anche perchè noi siamo stati presi dalla fretta e questo ha facilitato il compito al Napoli. Viceversa nella seconda parte abbiamo preso in mano le redini del gioco. Personalmente rifarei tutte le scelte iniziali e ci tengo a ribadirlo».
- Il gol del 3-3 poteva essere evitato?
«Parlerei in ugual misura di disattenzione da parte nostra e bravura da parte loro. Non pensavamo che riuscissero a segnare sfruttando un calcio di punizione battuto dalla loro meta campo».
- Lavezzi si è scusato, per quel gestaccio verso di lei.
«Le ho accettate volentieri ma io sinceramente non credo di avere fatto nulla di male. Alla fine a rimetterci è stato lui che si è beccato la squalifica, magari bisogna evitare situazioni di quel tipo perché sono poco educative».
- Domenica a Udine troverete una squadra in crisi.
«Loro finora sono andati male soprattutto in trasferta mentre in casa se non ricordo male hanno totalizzato sedici punti. Come complesso non sono male, sarà dura».
- Cosa darebbe per chiudere l’andata meglio dell’anno scorso?
«Dovremmo girare a quota 26 e per fare questo ci manca una vittoria da centrare fra Udinese, Bologna e Roma».
- Larrivey come l’ha trovato?
«Aveva avuto una settimana molto positiva e quando si è trattato di buttarlo in campo non ci ho pensato su. Il gol segnato gli aumenterà la fiducia nelle sue capacità».
- Matri in compenso non si ferma più.
«È cresciuto tantissimo, è diventato più freddo e preciso. Ma non deve accontentarsi».
Il Sardegna - Allegri: "Simpatica bagarre"
“Max, era Max, più tranquillo che mai”. Allegri come il gatto di Paolo Conte. Semplifica, racconta la partita mozzafiato in dieci secondi. E si consola, quel pareggio non è male. «È stato giusto, e le scelte, le rifarei tutte». Soprattutto una, Larrivey. «Il suo gol ci ha ridato speranze e caricato, era tutta la settimana che ci pensavo, lo vedevo bene. Avevo intenzione di inserirlo anche a Palermo». La punta, educata, felice e un po' malinconica per quei fischi, ha ringraziato il tecnico. «Ora ho quattro attaccanti che meriterebbero tutti di giocare da gestire, ma sono tranquillo». Ovvio, è Max. La responsabilità delle scelte sarà solo la sua. «E sono contento di questo così loro potranno sentirsi alleggeriti, e se si sbaglia sarà colpa mia». Parla di leggi del calcio, dopo la massima (“il calcio è bastardo”) un pensiero più profondo. Semplificando. «O sei bravo o scarso nel calcio, ma ai bravi può andare bene o male. Vedete Jeda che ha segnato dopo 19 secondi che era entrato in campo». Insomma, nulla è prevedibile. Ci voleva Matri ad abbattere le teorie. Lui segna da otto giornate di fila. Allegri ci pensa su, grattatina alla testa, smorfia. «Mah...speriamo...in un anno ha fatto un bel salto. Ma non si deve accontentare». Dopo, fuorionda, lo dice: «È il giovane emergente di questo campionato». Bravo Allegri, che intanto sta cercando di buttar giù la bella Napoli rimasta solo un po' indigesta. «Il risultato è stato giusto, ma abbiamo capito tutti che dobbiamo stare concentrati e pronti fino al fischio finale». Il fattore Lavezzi è stato destabilizzante. «Quell'episodio ha spezzato il ritmo della gara, cosa che non ha giovato a noi ma aloro. Avevamo già vinto, non avremmo mai pensato che da quella punizione potesse nascere il 3-3. Dobbiamo restare concentrati fino alla fine». Si prende le scuse del Pocho. «Le accetto volentieri perché non credo di aver fatto nulla di male, quando ho toccato la palla un'altra era stata già messa in campo dal raccattapalle. Ci ha rimesso lui con la squalifica, sono gesti poco educativi e i calciatori sono esempi importanti». Ma già pensa all'Udinese. L'ultimo ricordo, è quasi drammatico, ma emerge il livornese che è in lui. «6-2? Era una partita tra scapoli e ammogliati». Ah ah. Ma c'è qualcosa che spezza la risata. «Non ci sarà Lopez, Pisano è da valutare». E Marzoratti continua a non allenarsi. «Giocheranno Canini e Astori al centro». Il resto si vedrà. Anche perché c'è un obiettivo da raggiungere. «Fare più punti del girone di andata della scorsa stagione». Udinese, Roma e Bologna. «Basta una vittoria». Nessun altro calcolo in più. Gli basta che la sua squadra «giochi nel bene e nel male entusiasmando». Soprattutto riesce a stare nella bagarre. «Una simpatica bagarre! Siamo nove squadre tutte lì nel giro di due punti, per noi è molto positivo e dobbiamo continuare così». Non osiate pensare a chissà quali pensieri “trasgressivi”. «Se facciamo 23 punti anche al ritorno siamo salvi». Per ora possiamo accettarla, Max.
Unione Sarda - Allegri: "Simpatica bagarre e noi ci siamo dentro"
Il suo sorriso è uno schiaffo all'emergenza che lo travolge appena mette piede nel centro sportivo di Assemini. «Per ora sono tranquillo, abbiamo tutta una settimana davanti, magari riusciamo a recuperare Pisano». Sempre e comunque ottimista, Max Allegri, e pure rilassato nonostante la beffa di sabato sera al Sant'Elia contro il Napoli.
«Abbiamo disputato una buona partita contro una delle formazioni più in forma del campionato». Il bicchiere è mezzo pieno, insomma. «Il pareggio ci consente di avvicinare l'obiettivo salvezza». Ma anche di restare a ridosso delle big del campionato. «Siamo nove squadre nello spazio di tre punti, questa bagarre è davvero simpatica, ed esserci dentro è motivo d'orgoglio. Speriamo che duri il più a lungo possibile». Nessun rimpianto, nessun dolore. «Dovessi rigiocare la partita, rifarei tutte le scelte». Magari eviterebbe il "siparietto" con Lavezzi, che paradossalmente ha favorito il Napoli. «In teoria quell'episodio avrebbe dovuto spezzare la concentrazione, invece ha avvantaggiato loro, bravi e soprattutto lucidi a rimettere in gioco quella palla con Hamsik». La beffa è digerita, così pure la pallonata di Lavezzi. Allegri accetta le scuse dell'argentino: «Ci mancherebbe, ma il suo è stato un gesto poco educativo». Poi aggiunge: «Non ho fatto nulla di male, anche perché quando mi è arrivata la palla vicino, ce n'era già un'altra in gioco». Caso chiuso. «Ora pensiamo alla gara con l'Udinese, vogliamo chiudere l'anno nel migliore dei modi». E se la difesa perde pezzi, l'attacco ha finalmente ritrovato Larrivey. «Adesso è molto più sereno e convinto dei propri mezzi, e non potrebbe essere altrimenti». Potenza di un gol. «Alle volte il calcio è proprio bello, stai in panchina per dieci partite, poi entri a gara in corso e dai il via alla rimonta». Intuizione vincente, quella di Allegri, che ammette di avere avuto «sensazioni positive» già prima della partita di Palermo. Sabato contro il Napoli, poi, non ci ha pensato su due volte e sullo zero a due ha rilanciato il bomber argentino. «Ma io non c'entro nulla il merito è solo del giocatore che ha dimostrato il suo valore, aveva solo bisogno di un po' di autostima». E di autostima ne ha parecchia in questo momento Matri, in gol da sette giornate consecutive come il mito Gigi Riva nella stagione 1971-72. «Sta andando alla grande, è migliorato tantissimo sotto porta, è molto più freddo. Ha fatto davvero un bel salto di qualità. Ma non si deve accontentare».
Cagliari avanti tutta, Allegri si gode il suo poker d'assi là davanti. Matri, Jeda, Nenè, e ora pure Larrivey. La concorrenza è agguerritissima. «Ora la responsabilità è tutta dell'allenatore». E lui se la prende volentieri.
Unione Sarda - Cagliari, la difesa è a pezzi
Lopez in Uruguay per gravi motivi familiari, Pisano di nuovo ai box, Marzoratti ancora fuori uso. Difesa del Cagliari a pezzi in vista della trasferta di Udine. E tra gli indisponibili (e lo sarà sino al 2010) c'è pure il secondo portiere Lupatelli, da ieri in cura in un centro fisioterapico di Ravenna.
Reparto ridotto all'osso. Allegri ha esaurito il bonus e non ha più cambi da sfruttare a gara in corso. Non solo, in questo momento non è nemmeno in grado di schierare i quattro titolari, è pertanto costretto a spostare altri giocatori, evidentemente fuori ruolo. La speranza è quella di recuperare in extremis almeno Pisano, anche se lo staff medico rossoblù non appare ottimista, anzi. Un affaticamento ai flessori della gamba destra ha costretto l'esterno selargino a disertare la ripresa degli allenamenti. Pomeriggio in palestra, segnale tutt'altro che incoraggiante visti anche i precedenti: quest'anno Pisano ha saltato ben undici partite per infortunio, stop di quasi tre mesi. Una mazzata, insomma. L'alternativa Marzoratti è fuori uso dallo scorso 25 ottobre (per problemi agli adduttori prima e di postura poi, recita il referto clinico del Cagliari Calcio) e quindi pure lui inutilizzabile domenica al Friuli. Pisano e Marzoratti fermi contemporaneamente, la storia si ripete. Senza Canini terzino della provvidenza, però. Il bresciano, infatti, giocherà sicuramente al centro della retroguardia (sua posizione naturale) in coppia con Astori, soluzione inevitabile complice il sicuro forfait di Lopez.
Il capitano ha raggiunto ieri la sua famiglia a Montevideo, e presumibilmente (dopo la gara di Udine è in programma la sosta natalizia) non tornerà dalla capitale uruguaiana prima del giorno di Santo Stefano. Salvo clamorose opzioni dell'ultim'ora, l'esterno destro sarà Dessena, mezzala che Allegri talvolta ha utilizzato anche in difesa (soprattutto nei test del giovedì) proprio in previsione di un'emergenza che per fortuna si è presentata a una sola partita dal mercato di riparazione (l'arrivo di Ariaudo dalla Juve appare ormai scontato).
Nonostante gli incastri la coperta resta cortissima. Mai come stavolta gli uomini sono contati dal centrocampo in giù: basta un minimo acciacco per far crollare il castello che l'allenatore del Cagliari sta a fatica componendo. Così vecchi esperimenti in allenamento (inutili solo in apparenza) tornano prepotentemente di moda: Conti e Cotza difensori centrali per esempio, ma anche Sivakov terzino destro. Difficilmente il tecnico livornese si affiderà a qualche giocatore della Primavera, nemmeno per la panchina. I ritmi della serie A non si improvvisano da un giorno all'altro, aveva spiegato un mese fa Allegri in una situazione più o meno simile. Vigorito l'unica eccezione. Sarà, infatti, il diciannovenne portiere di Macomer il vice di Marchetti al posto di Lupatelli, tradito dalla coscia destra sul più bello del match con il Palermo.
Ancora guai. Ieri Brkljaca si è limitato a svolgere un lavoro differenziato per un sovraccarico ai flessori della gamba destra. E visto lo spostamento in difesa di Dessena, anche l'assenza del centrocampista croato (nemmeno un minuto di serie A nelle gambe) diventerebbe un problema per Allegri che prende tempo. Ma ogni allenamento da qui a sabato mattina potrebbe rivelarsi quello giusto per la formazione anti-Udinese.
E diventa fondamentale il collaudo di domani (il fischio d'inizio è fissato per le 15) nel centro sportivo di Assemini con il Sant'Elena, seconda della classe nel girone A del campionato di Promozione. Un primo banco di prova per quel che resta della difesa del Cagliari.
juninho85
16-12-2009, 11:43
Astori torna al Milan?
Continuano a susseguirsi le voci che vorrebbero un ritorno, già da gennaio, di Davide Astori al Milan. Il centrale rossoblù è al momento in comproprietà tra i sardi e appunto i rossoneri, e pare che la società di via Turati voglia farlo rientrare a Milano già dal mercato di riparazione. Dal canto suo il Cagliari non può rinunciarci, visti i pochi effettivi che conta nel reparto difensivo. L'unica possibilità di rientro anticipato di Astori , sarebbe quella di trovare almeno altri due difensori per il reparto difensivo di Allegri. Ariaudo della Juventus potrebbe essere uno di questi. Secondo milannews.it infatti, pare che l'arrivo a Cagliari del giovane difensore bianconero possa sbloccare la trattativa e quindi facilitare il ritorno di Astori a Milano
Milan, Ariaudo la chiave per Diniz e Astori?
Cagliari e Livorno stanno stringendo per avere Lorenzo Ariaudo, 20enne difensore della Juventus, che quest'anno ha trovato poco spazio in prima squadra. In caso una delle due squadre arrivasse al giocatore, potrebbe lasciar partire un difensore in rosa. Il Livorno potrebbe lasciare Diniz, anche se il nuovo tecnico dei labronici Mihajlovic ha dimostrato di tenere molto in considerazione il giovane difensore. Il Cagliari, da parte sua, potrebbe far rientrare alla base rossonera Astori, molto apprezzato sia dalla dirigenza che dai tifosi, qualora riuscisse ad arrivare a Ariaudo.
LuPellox85
16-12-2009, 13:03
Astori torna al Milan?
Continuano a susseguirsi le voci che vorrebbero un ritorno, già da gennaio, di Davide Astori al Milan. Il centrale rossoblù è al momento in comproprietà tra i sardi e appunto i rossoneri, e pare che la società di via Turati voglia farlo rientrare a Milano già dal mercato di riparazione. Dal canto suo il Cagliari non può rinunciarci, visti i pochi effettivi che conta nel reparto difensivo. L'unica possibilità di rientro anticipato di Astori , sarebbe quella di trovare almeno altri due difensori per il reparto difensivo di Allegri. Ariaudo della Juventus potrebbe essere uno di questi. Secondo milannews.it infatti, pare che l'arrivo a Cagliari del giovane difensore bianconero possa sbloccare la trattativa e quindi facilitare il ritorno di Astori a Milano
vi diamo Kaladze :O
fategli solo capire bene in quale porta deve segnare alla fine di ogni tempo :D
vi diamo Kaladze :O
fategli solo capire bene in quale porta deve segnare alla fine di ogni tempo :D
No grazie. Tenetevelo pure.
Comuqnue sta minchiata del "arriva ariaudo, parte astori" non la capisco. Abbiamo un difensore centrale buono (che comuqnue ci verrà pagato a giugno, se cellino decidesse di venderlo) e lo daremmo via per prendere uno che non ha mai giocato seriamente in serie A? Siamo così scemi?
juninho85
16-12-2009, 14:26
No grazie. Tenetevelo pure.
Comuqnue sta minchiata del "arriva ariaudo, parte astori" non la capisco. Abbiamo un difensore centrale buono (che comuqnue ci verrà pagato a giugno, se cellino decidesse di venderlo) e lo daremmo via per prendere uno che non ha mai giocato seriamente in serie A? Siamo così scemi?
se cellino accetta una cosa del genere significa che ci hanno promesso parecchi soldi per l'altra metà di astori
juninho85
16-12-2009, 17:02
Cellino: "L'accompagnamento coatto è prassi. Non ho nulla da nascondere"
Il presidente rossoblù Massimo Cellino, atteso ieri a Napoli per testimoniare al processo relativo alla vicenda Calciopoli, spiega i motivi della sua assenza: “Non sono un marziano, l'avviso di comparizione mi è stato recapitato lunedì sera alle ore 20. E poi ho anche un po' di febbre”.
Al patron della societa’ sarda, come si legge su ‘La Stampa’, ora il Tribunale di Napoli ha disposto l’accompagnamento coatto: “E chi se ne frega" commenta Cellino, che prosegue "In questi casi l'accompagnamento coatto è di prassi. Io non ho nulla da nascondere. Mi chiamino in tempo e andrò a deporre come hanno fatto tutti gli altri”.
Nessuna sorpresa sulla condanna a tre anni dell’ex ad della Juventus Giraudo: “E cosa c'è di nuovo? Non prendiamoci per i fondelli, lo sapevano anche i bambini che qualcuno faceva il furbo, quei verdetti hanno solo ufficializzato la storia; quello che succedeva nel nostro calcio era chiaro a tutti”.
Larrivey: "Ora comincia il mio campionato"
Joaquin Larrivey ha parlato in conferenza stampa, dopo il gol e l'ottima prestazione contro il Napoli. L'attaccante argentino è felicissimo di essersi sbloccato: "Il campionato per me inizia domenica. Il gol mi ha dato tanta carica e fiducia. Mi sono sempre allenato bene, ovviamente cerco di migliorare. Spero che sia l'inizio di un buon periodo per me, e naturalmente, prosegua il momento della squadra. Il gol mi ha dato tanta carica e fiducia. Mi sono sempre allenato bene, ovviamente cerco di migliorare. Spero che sia l'inizio di un buon periodo per me, e naturalmente, prosegua il momento della squadra. Ho avuto le mie occasioni, poi alle prime difficoltà mi sono arenato. Sicuramente devo progredire sotto questo punto di vista, forse è un problema di testa. Le mie occasioni le ho avute, non posso pretendere troppo, anche perchè gli altri attaccanti stanno facendo bene. Adesso spero di avere più spazio. I tifosi che mi fischiano? Li capisco. Si aspettano molto da me e spesso non ho dimostrato il mio valore ".
El Bati commenta il gol e lo dedica a diverse persone: "Non mi era mai capitato di entrare dalla panchina e segnare subito. E' la prima volta nella mia carriera. Il gol lo dedico alla mia famiglia, ai miei amici e a Diego Lopez. La sua famiglia per me ha sempre rappresentato un punti di riferimento".
juninho85
16-12-2009, 20:59
ARTICOLO DELL'UNIONE SARDA SPAREGGIO nAPOLI.
Coltellate e cariche di polizia
Lunedì 16 giugno 1997
Coltellate e cariche di polizia
Ai Campi Flegrei Palomba media per evitare il peggio. Doveva essere una festa, una giornata memorabile, quasi uno scudetto al rovescio. Invece, la trasferta al San Paolo è finita male, malissimo. Scontri tra tifoserie, due aggressioni a bastonate e coltellate, cariche violente degli agenti dell'ordine pubblico napoletano dentro e fuori lo stadio.Al di là del risultato sportivo, il bilancio di questo spareggio andato in malora è pesante: due tifosi sardi accoltellati, sei contusi negli scontri insieme a due napoletani e due agenti. Stando alle notizie diffuse nella sala stampa della questura, il più grave ne avrà per dieci giorni. Non è detto che questa sia tutta la verità, visto che secondo chi ha assistito alla partita e soprattutto agli scontri, la polizia napoletana ha davvero tanto da farsi perdonare.E sarebbe andata molto peggio se in occasione dell'ultima carica alla stazione ferroviaria Campi Flegrei, non fosse intervenuto il presidente della Regione. Federico Palomba stava attraversando la piazza insieme all'assessore Antonello Paba quando ha notato gli agenti in assetto da guerra correre verso un gruppo di tifosi sardi. Con molto coraggio, in un parapiglia dove hanno avuto la meglio i poliziotti, Palomba si è intromesso e ha bloccato la carica deicelerini napoletani. Sei feriti tra i sardi, i nomi non sono stati resi noti: il più grave ha la frattura del setto nasale e una vasta lacerazione sulla fronte.Ma la vicenda non finirà qui: ancora sotto shock il presidente Palomba ha chiesto di parlare immediatamente con il questore e col prefetto e nel frattempo ha difeso i tifosi sardi facendo scudo davanti a loro. Il primo segnale di questa guerra cercata e voluta dagli ultrà napoletani è arrivato pochi minuti dopo lo sbarco della nave Capo Sandalo, quella che tra gli altri trasportava gli Sconvolts. Erano le tredici, i pullman del Ctm incolonnati stavano attraversando il rettilineo di via Nuova Marina diretti allo stadio quando, all'altezza di piazza Piedigrotta, due teppisti hanno preso a sassate la carovana rossoblù. Immediata la risposta degli ultrà cagliaritani che dai finestrini dei pullman hanno lanciato di tutto: seggiole di plastica e bottiglie.Poi, alle 14, due sardi di 21 e 27 anni sono stati provocati e aggrediti all'uscita da una pizzeria. Prima il solito copione di insulti, poi le botte: in venti contro due. Il tifoso più giovane è stato accoltellato lievemente a una natica e alle gambe; ne avrà per dieci giorni. L'altro, invece, è stato colpito alle gambe con un bastone. Trasportati subito al pronto soccorso, i ragazzi hanno potuto assistere ugualmente alla partita.Ma la battaglia autentica è nata sugli spalti del San Paolo poco prima che lo spareggio iniziasse. Un ultrà napoletano, rappresentante dello stretto manipolo di tifosi biancazzurri, ha scambiato la propria sciarpetta con un ultrà rossoblù. Sembrava un gesto palese di gemellaggio e solidarietà solidarietà . Invece era una provocazione: dopo qualche minuto, dalla tribuna centrale i napoletani hanno preso a insultare la tifoseria cagliaritana. Poi, quando il Piacenza è passato in vantaggio, i padroni di casa hanno esultato con gli emiliani. È stato questo il preludio di uno sfottò pesantissimo. Tra il primo e il secondo tempo un giovane ultrà di casa ha sfilato con una bandiera bandiera biancorossa sotto la curva dei cagliaritani, mentre un altro staccava a uno a uno gli striscioni rossoblù piantati sulle gradinate. Misteriosamente, i soliti agenti non hanno visto nulla ma hanno avuto un occhio di riguardo (picchiandolo di santa ragione alle spalle) per il tifoso cagliaritano che ha scavalcato e inseguito il teppista per riprendere gli striscioni. A quel punto è scoppiato il finimondo: dalla curva dei sardi sono volate bottiglie contro i poliziotti che hanno tentato, a vuoto, una prima carica. Qualche istante ancora e la carica degli agenti c'è stata davvero. Ne hanno fatto le spese in tanti, ultrà che hanno sfidato la polizia, ma anche semplici spettatori come il giornalista Antonello Lai, che è finito a terra ed è stato calpestato.Quando l'arbitro ha fischiato l'ingresso solenne del Cagliari nel purgatorio del calcio italiano, si sono scatenati gli altri incidenti. Erano le 18,40, quando a due passi dallo stadio San Paolo, alcuni tifosi in partenza per Civitavecchia dalla stazione di Campi Flegrei hanno incrociato un gruppo di agenti napoletani. Èpartito qualche insulto, forse anche una lattina ha colpito alle gambe un poliziotto, ma la reazione degli agenti è stata pesantissima. «Hanno ferito a colpi di casco sei ragazzi», raccontano Fernando Garau di Arzachena e Massimo Cogoni, studente a Siena, «e hanno sparato qualche lacrimogeno. Èstata sicuramente una reazione spropositata».Nessun commento sull'episodio al commisariato di San Paolo, salvo la conferma che nel corso della giornata due agenti sono rimasti contusi. Certo è che nel giro di pochi minuti, soccorso dal presidente Palomba, un giovane col volto coperto di sangue è stato caricato sull'ambulanza e ricoverato in ospedale. A pochi passi dalla stazione, in quello stesso istante, un giovane della provincia di Oristano è stato accoltellato alle gambe da quattro delinquenti napoletani. Prima di picchiarlo, gli hanno chiesto da dove venisse. Avuta la conferma, al gridosardo di merda si sono gettati su di lui. È questo l'ultimo triste episodio di una trasferta che non doveva finire così. E il silenzio dei tifosi che in fila sono risaliti sulle navi racconta da solo tutta l'amarezza per una sfida sportiva che si poteva anche perdere. Ma che non doveva diventare una battaglia.
Direi che c'è poco da commentare... Uno scandalo e basta.
juninho85
17-12-2009, 07:54
Il Sardegna - É "Larryvincita"
Avete mai visto “Space Jam”? Joaquin Larrivey come Michael Jordan. Non solo per quel numero di maglia, il 23, voluto dall'argentino amante del basket. Sembra vittima dello stesso scherzo crudele. Gli alieni scesi sulla terra gli hanno rubato il talento, glielo restituiscono in allenamento (fortissimo) e...una volta all'anno! (tre gol in tre stagioni). Ma speriamo che con la rete realizzata sabato contro il Napoli, quegli esseri malvagi risalgano sulla loro navicella e lascino in pace il povero “Larry”. Che sia un nuovo inizio o un puro caso, il gol del numero 23 rossoblù ha fatto sicuramente bene a tutti. E Massimiliano Allegri ha assicurato che ora, Joaquin, ha il viso più disteso. Senza il suo gol Cagliari-Napoli, sarebbe stato probabilmente una disfatta. «È la prima volta che mi capita di segnare entrando dalla panchina. La prima volta nella mia carriera», ha detto l'argentino. Che riaprendo la partita ha trasmesso una carica speciale ai compagni. Tutti lo aspettavano. Per poco non li ha condotti alla vittoria in una gara che sembrava già persa. «Per me è un nuovo inizio di campionato. Mi sono sempre allenato bene ma voglio dimostrare con i fatti il mio valore. Ma solo l'aver ripagato la fiducia di Allegri è un incentivo in più per mettermi ancora più in evidenza». Così ora, “Larry” può vantare più fiducia in sè, ma abbozza solo un mezzo sorriso. Era un bel gol, sì, ma tra le spine. Quei fischi ovviamente hanno fatto male. A chi ha un briciolo di sensibilità e a chi ancora crede in lui, come Allegri e ancor di più Cellino, che imbufalito l'ha difeso come ha potuto. Tutti dicono che lui, Larrivey, è più forte di quella pioggia di fischi piombatagli addosso al momento del cambio, lo scorso sabato al Sant'Elia. Sembra un capo tribù, non lo abbatte niente. Dopo tre anni è ancora qui a lottare. Anzi, cerca addirittura di giustificare quella brutta scena. «La gente ha tutto il diritto di fischiarmi, in rapporto a ciò che si aspettava e non gli ho dato. Poi magari gli insulti no, non sono belli da sentire e sono diseducativi». “Larry” è uno tosto, generoso. «La dedica del gol va alla mia famiglia e a Diego (Lopez), tornato a casa per problemi familiari. Mi è sempre stato molto vicino in ogni momento di difficoltà, gliene sono grato e vorrei stargli vicino in questo momento. Lui e la sua famiglia per me sono un punto di riferimento». Anche perchè non sono mancati i momenti di sconforto per l'argentino. «Se ho pensato di andare via? Certo, è capitato in questo periodo in cui non mettevo piede in campo. All'inizio non ho sfruttato le occasioni che mi ha dato il mister, forse mi sono scoraggiato un po'. Diciamo che dopo il gol va già meglio, ma non posso pretendere troppo». La sua battaglia è solo riniziata. «C'è tanta concorrenza, Matri, Jeda e Nenè stanno andando alla grande». Ora si sente più partecipe di questo campionato entusiasmante. «Ventitrè punti sono un bel traguardo». D'altronde, 23. Come il numero della sua maglia e il giorno di nozze di mamma e papà.
La Nuova Sardegna - Pisano resta in forse: "Ma non mi arrendo mai"
Dalla microfrattura alla rotula al problema dei flessori. Per Francesco Pisano la stagione non è partita al meglio. Fuori per quasi tre mesi dopo i fastidi al ginocchio, adesso il terzino combatte un malanno muscolare. Anche ieri, Pisano ha svolto differenziato. Solo oggi si potrà capire se potrà essere in campo domenica al “Friuli”. Eppure, il difensore non demorde.
«Sto lavorando duro per ritrovare la condizione migliore - dice il difensore -. Contro la Juventus sono rientrato in squadra dopo un’assenza molto lunga e sono uscito dal campo stremato. Ma non mollo».
Genuino, stacanovista senza eguali, col turbo sempre acceso, anche in allenamento. «Come i miei compagni, ho un solo slogan: lavoro, sofferenza e sudore. Purtroppo, con il Napoli dopo una grande rimonta siamo stati beffati al 96’. Capita. Comunque, bisogna essere onesti: per come si era messa, sarebbero stati 3 punti insperati».
Ma adesso c’è da fare i conti con l’Udinese di Pasquale Marino. Il tecnico bianconero è sull’altalena da qualche tempo. I Pozzo non l’hanno ancora scaricato però la panchina, stando anche ai siti locali, scricchiola.
Lo scorso anno la trasferta fu una sorta di set tennistico: «Quel 6 a 2 non fa testo. È stata una gara particolare di fine stagione. Domenica il discorso cambia e di molto. Noi abbiamo mostrato di avere una mentalità propositiva e non ci accontentiamo mai» dice Pisano.
Intanto, il terzino e il gruppo, senza darlo a vedere, tirano un sospiro di sollievo per l’assenza del bomber Di Natale: «È fortissimo, lo considero uno dei più difficili da marcare di tutta la serie A». E se lo dice uno che se l’è cavata con Miccoli, Ronaldinho e Cassano, c’è da crederci.
Sull’assetto e sulla manovra del Cagliari, aspetti chiave dell’era Allegri, poche storie: «Quando abbiamo il gioco in mano, siamo imprevedibili e possiamo proporci in velocità creando problemi a chiunque - dice Pisano -. Anche a Milano con Pato e gli altri rossoneri siamo stati condannati soltanto dagli episodi. Però, la partita l’abbiamo sempre tenuta in pugno noi».
Per “Checco”, come lo chiamano i compagni di squadra, non si parla di classifica e tabelle di marcia. «Siamo appena alla sedicesima giornata di campionato, è inutile guardare le posizioni in classifica. Tra l’altro - spiega Pisano - in appena 2 punti ci sono ben 7 squadre. Noi dobbiamo pensare a fare quanto prima i 40 punti che servono per la salvezza. Poi, si vedrà».
Unione Sarda - Pisano ancora ai box, Dessena è pronto
Improvvisamente Allegri dovrà fare i conti con assenze che pesano. Difesa da inventare quella di domenica contro l'Udinese per il tecnico del Cagliari, che in pochi giorni ha perso per un motivo o per l'altro alcuni dei possibili protagonisti.
Il reparto più malmesso è sempre quello arretrato, tanto più che, ormai certificata l'assenza di Lopez (il capitano è già in Sudamerica e starà fuori per problemi di famiglia), al danno se n'è aggiunto anche un altro: Pisano infatti potrebbe non farcela. L'ennesimo problema muscolare della stagione (già contro il Napoli il laterale selargino aveva evidenziato la sua difficoltà a proseguire la gara ed era stato sostituito) non sarebbe una bazzecola e contro la squadra di Marino, Allegri potrebbe dovergli trovargli un sostituto.
Anche ieri l'affaticamento ai flessori della gamba destra ha costretto Pisano ad un allenamento differenziato. Un'emergenza resa gravissima dal fatto che, il suo naturale sostituto, Marzoratti, non ha ancora risolto i problemi di postura e continua ad allenarsi lontano dal gruppo ormai da quasi due mesi. Necessariamente, a questo punto, l'allenatore toscano dovrà sistemare almeno un uomo fuori ruolo. Quello che non era accaduto durante il resto della stagione, quindi, è arrivato adesso, poco prima della sosta: la carenza di giocatori in difesa e le contemporanee sfortune di Lopez, Pisano e Marzoratti hanno fatto il resto.
Adesso Allegri dovrà fare di necessità virtù, affidandosi agli eclettici del gruppo (Dessena, Conti e Parola) o richiamando in organico qualche giovane. Ieri doppia seduta e allenamento differenziato anche per Brkljaca, reduce da un sovraccarico ai flessori della gamba destra. Lontano dal gruppo anche il secondo portiere Lupatelli, che prosegue il suo programma di recupero in un centro specializzato di Ravenna. Ieri Allegri ha fatto svolgere una seduta in palestra, poi nel pomeriggio ha badato soprattutto agli schemi per reparti.
Il recupero di Pisano appare improbabile, ecco quindi che l'amichevole di oggi contro il Sant'Elena, in programma all'Ercole Cellino alle 15, potrebbe diventare un test importantissimo per trovare le giuste soluzioni anti-Udinese in difesa. Una soluzione potrebbe essere l'utilizzo di Dessena al posto di Pisano. Oppure l'arretramento di Conti (che ritorna dalla squalifica) come centrale di difesa, lo spostamento a destra di Canini, e l'utilizzo di Parola come playmaker tra i due esterni di centrocampo. La speranza dei più, comunque, è quella che Pisano, stringendo i denti, riesca ad essere in campo al Friuli. Domani il Cagliari si allenerà nel pomeriggio.
Unione Sarda - Larrivey ha riavvolto il nastro
Persino gli occhi sembrano più azzurri. E i capelli più biondi. E il cuore sempre più rossoblù. «È come se la mia storia nel Cagliari cominciasse adesso». Piacere, Joaquin Larrivey. Anni venticinque. Nazionalità argentina. Professione bomber. Quante emozioni dietro quel timido sorriso, quasi impacciato, maschera a malapena una gioia esagerata che allontana vecchi cattivi pensieri, riavvolge il nastro e asciuga le lacrime versate negli ultimi due anni e mezzo. E i fischi si trasformano in applausi.
Potenza di un gol. Proprio contro il Napoli, l'avversario ideale per conquistare anche il tifoso più scettico. «Rete fondamentale. Innanzitutto perché ci ha consentito di iniziare la rimonta. Poi mi ha dato una carica incredibile, così come la prestazione in generale e la fiducia del mister». Sabato 12 dicembre, e chi se lo scorda più. «Che strano, è la prima volta in carriera che segno entrando dalla panchina». Con quel ventitré sulle spalle che piace tanto a mamma Lucrecia («è la data del suo matrimonio») e al presidente Cellino («ma quando l'ho scelto non sapevo che fosse il suo numero preferito»), e che gli ricorda l'infanzia («che mito Michael Jordan»), quando ancora non aveva deciso se da grande avrebbe fatto il calciatore o il giocatore di basket. «Il canestro è stata la mia prima passione. Ma da ragazzo facevo entrambe le cose». E studiava pure. Perché nella vita non si sa mai come va a finire, gli ripetevano i genitori. E soprattutto per loro si è diplomato e poi iscritto all'Università di Buones Aires, facoltà di Commercio internazionale. «Ma ho smesso dopo otto mesi. Ormai pensavo solo al calcio e dovevo scegliere tra la squadra e lo studio». Hernán Crespo il suo docente spirituale. «Volevo diventare come lui».
La carriera di Larrivey comincia soltanto a diciotto anni, nelle giovanili dell'Huracán. «Prima giocavo nella squadra del quartiere, giusto due allenamenti a settimana e il sabato la partita». Il Sitas (l'italiana Società italiana di tiro a segno, il destino?). Nel 2004 l'esordio nella Primera B Nacional (la seconda divisione argentina). In due anni realizza trenta reti e centra un promozione. Incredibile. Per tutti è il nuovo El Bati. Per il fiuto del gol, ma anche per la somiglianza con l'ex attaccante argentino della Fiorentina. «Che onore il paragone con Batistuta, sarebbe bello un giorno conoscerlo». Come lui sceglie l'Italia per sfondare. Nel Cagliari, però, trova un'eredità pesantissima. Prima Zola, poi Esposito, Langella e soprattutto Suazo hanno lasciato un segno indelebile là davanti. Larrivey parte davanti a tutti, col tempo sono, però, Matri, Acquafresca e Jeda a prendersi la scena. Così ogni volta che l'allenatore Ballardini fa giocare l'argentino piovono fischi sulla panchina. Il gol alla Reggina nell'ultima giornata è una magrissima consolazione. «Troppe aspettative nei miei confronti, forse. Una parte dei tifosi mi ha sempre sostenuto, altri proprio non mi volevano, non penso sia giusto, ma li capisco, del resto ho segnato solo tre gol in quasi cinquanta partite. Ma il mio impegno non è mai venuto meno». Avvio col botto l'anno successivo, subito in gol contro la Lazio. Larrivey parte ancora titolare, in pochi mesi diventa, però, il quarto attaccante. E stavolta le critiche se le prende Allegri. Inevitabile la partenza a gennaio. «Solo in prestito, però». Categorico Cellino, forse l'unico a credere in lui in quel momento. Eppure in Argentina il bomber non solo ritrova se stesso e la via del gol, ma addirittura conquista il torneo di clausura (ossia lo scudetto) con la maglia del Vélez Sársfield. E la partita decisiva - strano davvero il destino - la gioca contro l'Huracán. Nel frattempo il Cagliari ha già iniziato la preparazione estiva, il Vélez è pronto ad acquistare il cartellino di Larrivey, ma Cellino tira su l'ennesimo muro. «Vedrete, sarà la sorpresa. Ricordate Suazo all'inizio?».
Nuovo giro, terza corsa. L'argentino resta in Sardegna, trova subito spazio nella formazione titolare, per poi perderlo e finire nel dimenticatoio. «Non è stato semplice, ma tutti gli altri attaccanti stavano e stanno facendo alla grande. E il bene del Cagliari viene prima di tutto». E ogni volta che Allegri (ri)prova a buttarlo della mischia il Sant'Elia mugugna e fischia al primo errore. «Conti mi ha raccontato i suoi primi anni qui. Tutti lo fischiavano, strano, no?». Perché a volte il buon giorno si vede anche dal pomeriggio. Da Cagliari-Napoli, per esempio. «Che giornata». Un calcio alla sfortuna. «Ma anche io ho fatto degli errori, d'altronde sono sempre partito titolare, evidentemente le preparazioni le ho fatte bene, poi forse non sono riuscito a superare i momenti di difficoltà, un problema soprattutto mentale. Ma in questi ultimi anni penso di essere cresciuto tanto». La chance quando meno te l'aspetti. «Trenta minuti per ricominciare». Al diavolo le tentazioni. «Spesso ho pensato di non essere nel posto giusto per esprimere al meglio le mie qualità e che sarebbe stato opportuno tornare in Argentina». Ora prova a riprendersi i sogni di due anni e mezzo fa. «Cagliari, ci sono anch'io».
juninho85
17-12-2009, 13:33
Mareco per la difesa?
Spunta un uomo nuovo per il reparto difensivo del Cagliari. Si tratta del paraguaiano Victor Hugo Mareco, centrale difensivo del Brescia. Già a inizio stagione il suo nome era stato accostato al club rossoblù. Il difensore piace anche a Genoa e Bologna. Con l'arrivo quasi certo di Ariaudo dalla Juventus, l'acquisto di Mareco completerebbe definitivamente il reparto arretrato, visti anche i continui infortuni di Pisano e l'attuale infortunio di Marzoratti, che ha ridotto all'osso gli effettivi della retroguardia cagliaritana.
Ariaudo, ci prova il Livorno ma andrà a Cagliari
Il Livorno, proprio in queste ore, ha provato ad inserirsi nel discorso Ariaudo. Il presidente Aldo Spinelli lo vorrebbe consegnare a Cosmi per rinforzare la squadra ma si è sentito rispondere no. Il motivo è semplice: i dirigenti bianconeri si sono già impegnati con Massimo Cellino e per questo il ragazzo, che quest'anno non è stato preso in considerazione neppure per un minuto, andrà agli ordini di Allegri. Quindi concluderà la stagione nel Cagliari
juninho85
17-12-2009, 13:36
Sky punta su Caressa per sostituire la D'Amico, ma a rimetterci le PENNE è Mauro...
Il noto telecronista ha richiesto Bergomi per la sua nuova avventura nel pomeriggio domenicale.
Acque agitate in casa Sky Sport. La sostituzione per maternità di Ilaria D'Amico a partire dal 6 gennaio 2010 sta scatenando più di una polemica. La 36enne giornalista romana, infatti, dovrà assentarsi forzatamente per portare a termine la sua gravidanza, lasciando vacante il posto alla guida di 'Sky Calcio Show', trasmissione culto per i calciofili di tutta Italia.
In un primo momento i dirigenti della tv di Murdoch avevano pensato a Martina Colombari, show girl legata sentimentalmente all'ex bandiera del Milan Billy Costacurta, ma alla fine hanno optato per una soluzione interna, chiamando alla sostituzione della D'Amico Fabio Caressa.
Il noto telecronista diventato famosissimo dopo i Mondiali 2006 ha chiesto e ottenuto, come riportato oggi dal quotidiano 'Il Giornale', di avere al suo fianco in trasmissione il fedele Beppe Bergomi. Insieme, da anni, fanno coppia fissa nelle telecronache dei match più importanti, si intendono al volo e hanno gli stessi gusti calcistici.
In questo modo, scontata la conferma del decano Mario Sconcerti, toccherà a Massimo Mauro, a partire dal turno di campionato dell'Epifania, far posto allo Zio come opinionista. L'ex centrocampista di Juventus e Napoli non l'ha presa naturalmente bene ed ha avuto un confronto molto duro con il direttore di 'Sky Sport' Fabio Guadagnini.
speriamo rimanga perennemente infagiolata :ave:
juninho85
18-12-2009, 07:43
Il Sardegna - Scoperti ma buoni
Ma che freddo fa, soprattutto se la coperta è corta e ti lascia i piedi scoperti. Povero Allegri, a nudo dietro e bell'imbacuccato davanti. Ha quattro attaccanti che lo tormentano (chi premiare e chi punire tra i “quattro cavalieri” Matri, Jeda, Larrivey, Nenè?) e una difesa contata che lo fa tremare un po'. Nessuna influenza all'agguato, il Cagliari ha gli anticorpi per superare anche queste difficoltà. L'ha dimostrato. Duttilità ed eclettismo. Non c'è terzino destro? Pazienza. Pisano paga ancora le conseguenze dell'infortunio e anche stavolta guarderà la partita da casa. Non c'è neppure il suo sostituto Marzoratti, il rossoblù fermo da quasi due mesi per un fastidio misterioso, sospetta pubalgia non provata. A vabbé. Non è la prima volta, direte, ma in quella fascia stavolta non può andare neanche Canini. Già occupato, entra in coppia con Davide Astori al centro della difesa. Non resta che...l'eclettismo appunto, che non sarà “minestrone”. Perché Daniele Dessena il terzino destro lo sa fare, e anche bene. Allegri lo ha già provato in amichevole e nei minuti finali col Napoli, può camminare sul velluto. E dopo la scoperta di Parola regista potrebbe essere questa la new entry della settimana. Dessena arretrato è un lusso, ha fisico, grinta e la fascia se la mangia. Tornando alle coppie, Canini e Astori hanno già fatto vedere buone cose...ma anche no. Se restano concentrati e dimenticano di avere l'età che hanno (il primo 24 il secondo 22) sono a cavallo. Con questi tre giovani rampanti ci sarà l'“irriducibile”, Agostini, a sinistra, finora, probabilmente, il rossoblù più continuo e con 16 gare su 16 sulle gambe. Sarà lui a prendere quei giovanotti in mano domenica contro l'Udinese, sarà lui a colmare l'assenza del capitano rossoblù Diego Lopez. Detto ciò, “l'insostenibile leggerezza” di Allegri non mancherà almeno in una parte del campo, fortuna sua. Centrocampo deciso, senza rifletterci neanche un attimo. Se Dessena starà dietro, il trio sarà composto da Lazzari, Conti e Biondini. Armonia assicurata, giocatori molto diversi tra loro che garantiscono quel benedetto equilibrio professato dal tecnico rossoblù. Il regista romano ormai sardo torna a disposizione dopo la squalifica contro il Napoli. Il leader rossoblù in campo avrebbe magari dato supporto alla concentrazione dei compagni nei minuti finali. Stavolta ci sarà e Parola starà pronto al cambio. Più di Barone, non lo si vede in una gara ufficiale da un bel po'. Ma a proposito di cambi, facendo ogni gesto scaramantico dovuto, se servisse qualche sostituzione nella retroguardia in corso gara, potremmo vedere proprio Conti. Che le qualità di difensore le ha tutte, insieme a tutto il resto. In tutto questo non sfugge l'altro intoccabile, Andrea Cossu. L'ombelico del mondo rossoblù, centro nevralgico e potremmo anche cantargli tutta la canzoncina di Jovanotti. Il fatto non è sfuggito a Mazzarri (gliene ha messo due addosso) cosa che speriamo non accada con Marino. Che non se la passa meglio di Allegri con la sua coperta corta: lui, di scoperto, ora come ora, ha ben altro. Forze e debolezze del “lato b”...
La Nuova Sardegna - Il Cagliari punta tutto sull'attacco
Matri che raggiunge Riva. Nené a rimorchio, Jeda che con il Napoli entra e dopo una manciata di secondi mette dentro la prima palla toccata. Infine, Larrivey. L’argentino domenica scorsa ha riaperto la partita con i campani. Non segnava dal debutto in rossoblù, all’esordio con la Lazio nello scorso campionato.
Bilancio: in attacco Allegri ha ottimi motivi per avere l’imbarazzo della scelta. Purtroppo, le cose non vanno nella medesima direzione in difesa. Il reparto arretrato paga una panchina corta. Tanto che al “Friuli”, se Pisano dovesse dare definitivamente forfait, ci sarà Dessena con i compiti del terzino destro. In sostanza, Matheu non è stato rimpiazzato. E i nodi vengono al pettine. Ma in casa Cagliari non si fanno drammi.
Intanto, alla riapertura del mercato di gennaio si dà per quasi scontata la chiusura dell’operazione con la Juve: in rossoblù, la trattativa è stata avviata lo scorso agosto, dovrebbe arrivare Ariaudo.
E per stare alla campagna acquisti e cessioni, potrebbe subire modifiche il destino delle mezze ali: Allegri ha troppi centrocampisti incontristi (Barone, Parola, Sivakov, Brkjliaca, Dessena, Biondini più il Primavera Cotza) e il solo Lazzari ad alto valore aggiunto dal punto di vista tecnico. Per riequilibrare quantità e qualità, un intervento è auspicabile. E a quanto trapela, Massimo Cellino lo ha già messo in preventivo.
Ma si diceva del poker delle punte. Matri (8 reti, 7 di fila: eguagliato il record del ‘71/72 di Rombo di tuono: «Adesso che ci sei, fai l’ottavo» gli ha augurato il re dei super bomber), Nené (6), Jeda (4) e Larrivey (1) hanno segnato 20 delle 25 reti all’attivo. In particolare, l’ex Milan e Rimini è quarto nella classifica marcatori alla pari con Pazzini. E dietro Totti (9), Milito (10) e Di Natale (11). Nené, alla sua prima stagione in Italia, è in compagnia di Miccoli e Tiribocchi. «Vedrete quanto è forte. Nené se facesse la metà dei gol che ha fatto in Portogallo (con la maglia del Nacional Madeira capocannoniere con 20 sigilli in 28 gare) sarebbe eccellente» si è congratulato Cellino.
E siamo a Jeda. Con il brasiliano-italiano ci sono, tra gli altri, sia grandi e stagionati bomber, come Amauri, Amoruso, Di Vaio, Pellissier e giovani promesse, come Balotelli e Paloschi. Ovviamente, in coda alla lista, con Larrivey che ha appena rotto il ghiaccio, c’è un esercito di goleador. Uno stimolo per approfittare di qualsiasi occasione per muovere verso compagnie meno numerose. Del gruppetto di killer dell’area di rigore fanno parte anche Ragatzu (’91) e Gallon (’92).
Sul primo, il Cagliari sta lavorando assiduamente per costruire un calciatore dalle prospettive interessanti. In questi casi, sarebbe deleterio avere fretta nel mandarlo a giocare magari in C1 o C2, dove oltre a dover lottare in una categoria che chiede da subito mestiere, potrebbe sciupare irrimediabilmente il dna da professionista.
Unione Sarda - La mossa vincente di Allegri
Nel suo mazzo c'è spesso la carta vincente, contro il Napoli ne ha pescate addirittura due. Prima Larrivey, poi Jeda. Lui, Max Allegri, si limita a definirla «un po' intuizione, un po' fortuna». Sin troppo modesto, il tecnico del Cagliari, anche perché in almeno cinque occasioni ci ha messo una pezza e i suoi cambi finali si sono rivelati decisivi.
Benedette sostituzioni. E pensare che Larrivey non aveva mai segnato entrando dalla panchina. Più clamoroso Jeda: in campo al novantesimo e in rete diciannove secondi dopo. Prima di loro il subentrato Nenè aveva sbancato Bari e dato un senso al finale di San Siro, Lazzari aveva piegato il Genoa e Matri chiuso i conti con Samp e Juve.
La mano dell'allenatore c'è, e si vede anche nelle rimonte. Grazie anche alle alternative e alla duttilità tattica di alcuni giocatori. Come Lazzari, a suo agio sia nel ruolo di mezzala che di trequartista. E se Jeda può giocare in attacco o tra le linee, Biondini a destra o a sinistra non fa poi tanta differenza. E tutti i centrocampisti in generale si adattano senza traumi. E il burattinaio Allegri muove i fili come meglio non potrebbe.
LIVORNO-CAGLIARI 0-0 I tre cambi effettuati negli ultimi 25 minuti non bastano per sbloccare il risultato. Matri per Larrivey al 65', Biondini per Cossu al 78', Nenè per Jeda all'88'. Al Picchi finisce senza reti.
CAGLIARI-SIENA 1-3 La partita comincia male e finisce peggio. Allegri replica al vantaggio toscano inserendo al 58' Matri per Larrivey e Nenè per Cossu, ma al 71' Calaiò firma la doppietta. Cinque minuti più tardi Barone rileva Biondini. Arriva il gol di Jeda, ma anche quello di Reginaldo.
FIORENTINA-CAGLIARI 1-0 I viola colpiscono al 55'. Allegri corre ai ripari inserendo Matri per Larrivey al 63' e Dessena per Barone al 69'. L'assalto rossoblù non porta al pari. E anche il tentativo Nenè per Jeda all'86' va a vuoto.
CAGLIARI-INTER 1-2 A Milito bastano quattro minuti in avvio di ripresa per ribaltare l'1-0 di Jeda. Il valzer delle sostituzioni inizia al 68' (Lazzari per Biondini), prosegue al 76' (Nenè per Matri) e si conclude al 93' Larrivey per Cossu). Tutte inutili.
BARI-CAGLIARI 0-1 Al San Nicola la prima mossa vincente di Allegri a gara in corso: Nenè sostituisce Matri al 73' e quattro minuti dopo va in gol. Gli ingressi poi di Biondini all'80' e Barone all'89' (al posto di Cossu e Jeda) per blindare i tre punti.
PARMA-CAGLIARI 0-2 I rossoblù hanno già chiuso la pratica quando Allegri coinvolge la panchina. Biondini dal 63' (per Matri), Nenè dal 71' (per Lazzari) e Parola dall'85' (per Cossu) contribuiscono a mettere il successo in cassaforte.
CAGLIARI-CHIEVO 1-2 Botta e risposta nel primo tempo tra Matri e Marcolini. Il cambio Lazzari per Biondini al 59' non porta bene al Cagliari, che capitola ancora al 70'. E quelli successivi (Nenè per Matri al 75' e Larrivey per Dessena all'88') non evitano la sconfitta.
CATANIA-CAGLIARI 2-1 Tra il 37' e il 45' l'1-1 firmato Ricchiuti e Dessena. Allegri dà una sterzata al 68': fuori Cossu, dentro Biondini. Il guizzo vincente è, però, di Martinez. Allo scadere Barone e Nenè rilevano Marzoratti e Matri. Niente da fare.
CAGLIARI-GENOA 3-2 Al 59' il Cagliari è sotto e la rimonta comincia dalla panchina. Lazzari per Dessena al 67', Matri per Jeda al 71' e infine Barone per Cossu al 91'. E il gol della vittoria lo segna proprio Lazzari.
LAZIO-CAGLIARI 0-1 All'Olimpico i cambi (Dessena per Cossu al 63', Nenè per Jeda al 76', Barone per Matri al 93') aiutano a custodire lo 0-1.
CAGLIARI-ATALANTA 3-0 L'uno-due di Nenè e Matri chiudono il match già al 45'. Negli ultimi 25 minuti spazio a chi gioca meno: Larrivey per Nenè al 65', Barone per Lazzari al 77', Parola per Biondini all'88'.
CAGLIARI-SAMPDORIA 2-0 Matri per Jeda al 66' e Larrivey per Nenè all'82': la doppia mossa di Allegri è vincente. Prima Conti, poi lo stesso Matri siglano il 2-0. Al 93' l'esordiente Sivakov rileva Biondini.
MILAN-CAGLIARI 4-3 Il Cagliari è sotto 4-2, Nenè sostituisce Biondini al 65' e va subito a segno riducendo lo svantaggio. La rimonta, però, non riesce, nonostante gli innesti finali di Pisano (al 71' per Canini) e di Larrivey (all'82' per Matri).
CAGLIARI-JUVENTUS 2-0 Il solito Matri lascia il segno entrando (al 62' per Nenè) dalla panchina. Dessena (65') e Parola (73') sostituiscono poi Lazzari e Cossu.
PALERMO-CAGLIARI 2-1 L'ingresso di Lazzari al 60' al posto di Biondini non porta bene ai rossoblù: cinque minuti più tardi arriva, infatti, il gol di Budan. Allegri prova a metterci una pezza. Al 69' dentro Pisano per Canini, all'(90' Jeda esce per Nenè. A seguire l'infortunio di Lupatelli è una mazzata.
CAGLIARI-NAPOLI 3-2 La svolta è nei cambi. Tra il 60' e il 68' Dessena e Larrivey sostituiscono Nenè e Pisano. E proprio l'argentino dà il via alla rimonta sui partenopei. Infine al 90' Jeda entra al posto di Cossu e dopo 19 secondi realizza il gol del 3-2. Poi arriva la beffa allo scadere, ma questa è un'altra storia ancora.
juninho85
18-12-2009, 23:43
Gioia Picault: il Ct lo convoca nell'Under 20 Usa
Nella lista dei convocati del Ct della Nazionale Under 20 degli Stati Uniti, Thomas Rongen, figura anche il nome di Fabrice "Fafà" Picault, attaccante 18enne in forza nella Primavera rossoblù. Una grandissima soddisfazione per il ragazzo prelevato dal Cagliari Strike Force di Miami, chiamato dal Ct Usa per il primo ritiro in vista dei Mondiali Under 20 del 2011.
juninho85
18-12-2009, 23:46
link (http://www.youtube.com/watch?v=WIjpxxDuoag)
cossu :rotfl:
juninho85
19-12-2009, 15:51
La Nuova Sardegna - Rossoblù in gol da 13 turni
Il Cagliari evoca piacevoli ricordi per Pasquale Marino che, proprio contro i sardi ha esordito in serie A. E accaduto il 10 settembre 2006, quando il suo Catania si impose per 1-0 in casa dei rossoblù. Nelle ultime 5 giornate l’Udinese ha perso 4 volte. I bianconeri sono una delle tre squadre della serie A, assieme al Catania e Livorno, ad aver segnato con il minor numero di giocatori: appena 5. Il Cagliari ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 13 giornate di campionato. L’ultimo digiuno sardo risale al 13 settembre scorso quando sono stati sconfitti per 0-1 in casa della Fiorentina. Sette dei 25 gol segnati finora dal Cagliari portano la firma di subentranti: Matri e Nenè (2 ciascuno), Jeda, Larrivey e Lazzari (1 a testa).
La Nuova Sardegna - Tutti i dubbi di Allegri
Corsa a tre per due posti in attacco. Allegri ha l’imbarazzo della scelta: Jeda e Matri sono in leggerissimo vantaggio su Nenè. Ma sarebbe sciocco scordare Larrivey: il centravanti argentino si è sbloccato con il Napoli. A dirla tutta, il tecnico del Cagliari ha un del dilemma. Il testa a testa dà motivazioni e fiducia anche ai compagni. Tra l’altro, i quattro goleador stanno bene. E l’argentino è nel cuore del patron: Massimo Cellino non nasconde l’affetto e la certezza che il ragazzo di Buenos Aires possa dare un contributo sostanzioso. Intanto, ieri, a 48 ore dal match del Friuli, l’assetto avanzato è ancora tutto da sistemare. E come al solito, le riserve si sciolgono domani nella riunione tecnica che precede la partita.
Dall’abbondanza alla penuria. Infatti, se il Cagliari ha punte a sufficienza, dietro e in mezzo i giochi sono obbligatoriamente fatti. All’appello mancano Lupatelli, Marzoratti, Pisano e Brkljaca. In effetti sulla presenza tra i convocati del terzino di Selargius e del mediano ex Hajuduk Spalato, c’è ancora qualche remoto spiraglio. Lo staff tecnico, in accordo con i sanitari, rompe gli indugi solo oggi dopo la rifinitura in programma alle 9.30. Poi, appuntamento all’aeroporto di Elmas per il charter che conduce la squadra a Udine con scalo a Trieste.
La sfida con i friulani riparte dal 6 a 2 dello scorso anno. «Siamo partiti maluccio e loro non ci hanno perdonato il minimo errore. Poi, ci siamo rimessi in corsa ma non ce l’abbiamo fatta a cambiarne l’esito», ha commentato Francesco Pisano in settimana. In effetti, l’incontro dello scorso fine campionato aveva il sapore consueto delle gare da saldi di fine stagione. L’Udinese non perdonò, il Cagliari sì.
Il presente, a prescindere dalle assenze pesantissime dei padroni di casa - fuori Di Natale, capocannoniere della serie A, e l’ex Pepe - ha il sapore di una sorta di bivio per entrambe le formazioni. Per l’Udinese potrebbe essere vitale non perdere: in caso di debacle la panchina di Marino potrebbe saltare. Per il Cagliari, dopo la grande rimonta con beffa finale di domenica con il Napoli, c’è da capire qual è la solidità da qui allo stop natalizio. Forse, mai come ora emerge la difficoltà di gestire con i difensori contati. Lo scorso anno si è girato a 25 punti, pur con le cinque gare di fila perse all’avvio. «Ne mancano tre, credo che anche in questa stagione sia un risultato che possiamo raggiungere», ha sdrammatizzato Allegri. Dunque, l’ennesimo test. Con al fianco il rientrante da Miami, Massimo Cellino. Il patron si stabilirà in città. Poi, a gennaio riapre il mercato. E ci sarà da seguire i lavori (se tutto filerà liscio) del nuovo stadio. Con tutto quel che questo comporta.
Unione sarda - Il poker d'assi del Cagliari
Pisano alza bandiera bianca, Lopez in Uruguay, Marzoratti fermo ai box da tempo (ultima apparizione il 18 ottobre a Catania, poi l'eclissi), Brkljaca bloccato da un malanno muscolare. Allegri tocca ferro per scongiurare altri guai e si ritrova con un difensore in meno del necessario (Canini, Astori e Agostini per quattro posti) e con gli uomini contati a centrocampo. In compenso, ha una tale ricchezza in attacco che per lui saà difficile scegliere. Fermo restando che Cossu intoccabile nel ruolo di trequartista, in lizza per due posti ci sono: Matri (capocannoniere rossoblù otto gol di cui gli ultimi sette consecutivi, uguagliato il record di Gigi Riva); Nenèsecondo miglior realizzatore con sei reti); Jeda (quattro gol, l'ultimo dei quali l'effimero vantaggio sul Napoli e, comunque, uomo di maggior classe della prima linea rossoblù, Larrivey (spettacolare rete che ha riaperto la partita con il Napoli e interprete di una prestazione convincente al di là della bella segnatura). In poche parole, un dilemma.
Allegri dovrà rabberciare la difesa con l'abbassamento di Dessena sulla linea di retroguardia. Questo significa che a centrocampo il tecnico avrù pochissimi margini di manovra: Biondini e Lazzari saranno le mezzeali, Conti il centromediano, Cossu il rifinitore.
Impossibile indovinare i ragionamenti di Allegri per risolvere il piacevole rebus dell'attacco. Insistere sulla straordinaria continuità di Matri? Puntare sulla potenza di Nenè?O giocare tutte le carte sul Jeda ritrovato o su un Larrivey mai così carico (il mio campionato inizia adesso, ha detto l'argentino dopo la convincente prova di sabato scorso)? Troppe domande, che troveranno risposta solo domenica mattina, quando Allegri, nella riunione tecnica che precederà la partita di Udine, annuncerà le sue decisioni.
Lo straordinario momento degli attaccanti conferma l'imprevedibilià del calcio e la sua sostanziale capacità di sfuggire spesso alle previsioni. Perduto Acquafresca, si pensava che il problema maggiore del nuovo Cagliari sarebbe stata la capacità di fare gol. Matri non aveva mai mostrato la necessaria freddezza di fronte alla porta avversaria, Larrivey aveva deluso nella sua prima esperienza italiana e non aveva entusiasmato neanche dopo essere rientrato in Argentina nelle file del Velez (con cui si èggiudicato il Torneo di Clausura), Nenè era una scommessa, dato che aveva realizzato gol a grappoli ma in Portogallo, campionato molto meno complicato del nostro dal punto di vista tecnico e tattico.
Invece, dopo qualche affanno iniziale, solo un gol nelle prime tre partite, l'attacco rossoblù si ètrasformato in una mitraglia implacabile, come dicono gli attuali numeri: venticinque reti segnate, che portano l'attacco del Cagliari al quarto posto tra quelli di serie A in coabitazione con quello della Roma e dopo quelli di Inter (35), Juventus (29) e Genoa (28). Al contrario, Acquafresca ha incontrato difficoltà quasi insormontabili con la maglia dell'Atalanta. Sinora, infatti, l'ex bomber rossobl?segnato una sola rete, per di pi?rigore, e per questo motivo ha chiesto a gennaio di tornare al Genoa, club che detiene la proprietà del suo cartellino.
L'Udinese affamata di vittorie, perciò dovrà guardarsi dalle bocche di fuoco rossoblù se non vorrà avere l'ennesimo dispiacere della sua tormentata stagione.
juninho85
19-12-2009, 15:53
Che fine ha fatto David Suazo?
La pantera non morde più. David Suazo non segna un gol in Italia da quasi 21 mesi, da un Genoa-Inter del 19 marzo 2008, terminato 1-1. Era la sua prima stagione in nerazzurro, conclusa con 8 centri in campionato, 6 presenze in Champions e uno scudetto cucito sulla maglia.
Poi venne Mourinho. Il portoghese non ha mai visto troppo di buon occhio Re David. La scorsa stagione l'ha mandato in prestito al Benfica, quest'anno, quasi costretto a tenerselo, lo utilizza col contagocce.
Quel giocatore ammirato a Cagliari e capace di distruggere le difese avversarie, autore di 94 reti in 255 partite in rossoblù, è sparito. Il secondo bomber di sempre della storia dei sardi, alle spalle dell'inarrivabile Rombo di Tuono, non c'è più. A Milano Suazo ha perso fiducia nei propri mezzi, fiuto del gol, velocità. Non corre, non salta l'uomo, non ride più. Le ultime soddisfazioni calcistiche le ha trovate a Lisbona, ma un infortunio gli ha impedito di dimostrare il suo valore fino in fondo anche lì.
Vederlo vagare per il campo contro il Livorno in Coppa Italia, è stato uno spettacolo triste. David sembrava l'ombra di se stesso, capace di ritrovarsi per un attimo solo con una buona fuga sulla fascia, roba che per lui un tempo era ordinaria amministrazione. Una punta spuntata, ma soprattutto un ragazzo malinconico, all'apparenza incapace di divertirsi ancora con un pallone tra i piedi. Gioca poco, quasi niente, e Mou sembra ignorarlo spesso di proposito, tanto da preferire giocare con una sola punta piuttosto che schierarlo dal primo minuto. Lui non fa una piega, non una parola fuori posto, mai una protesta o un gesto di stizza nei confronti del tecnico portoghese. Non sarebbe da lui, ragazzo umile e pacato che anche grazie alle sue doti umane ha conquistato tutta la Sardegna.
Ora però è giunto il momento di andarsene, e a gennaio lo potrebbe fare. In silenzio, senza sbattere la porta, senza fare rumore, com'è nel suo carattere. Il carattere di chi scelse di andarsene in sordina anche dalla città che lo aveva amato come un fratello. Nel suo futuro potrebbe esserci la Roma biancoceleste o quella giallorossa, la Liga o la Premier. Poco importa il nome del prossimo stadio, l'importante è che la pantera ritrovi il suo habitat naturale. Per tornare a correre, a mordere, a ridere.
Allegri: "Voglio una squadra con spirito e sacrificio"
Massimiliano Allegri è convinto delle possibilità che il suo Cagliari ha di disputare una bella gara a Udine. Il tecnico toscano ha visto la squadra particolarmente pronta nella settimana di allenamenti che ha portato alla preparazione dell'ultimo appuntamento del 2009. "Nell'ultimo allenamento ho visto molta brillantezza", ha detto nella conferenza stampa prima della partenza verso Udine. Questo però, accompagnato al cattivo momento dell'Udinese, non deve far credere che la partita di domani sia una passeggiata. "Voglio vedere spirito, sacrificio e disponibilità. L'Udinese è una gran bella squadra. Attraversa un momento di difficoltà, ma vedrete che alla fine usciranno fuori i veri valori e la ritroveremo nella parte sinistra della classifica".
La formazione anti-Udinese sarà per buona parte una formazione obbligata. A partire dalla difesa, dove Allegri non ha possibiltà di scelta, passando per il centrocampo. L'unico dubbio per il tecnico è rappresentato dalla scelta della spalla di Matri in avanti. "La composizione della difesa è obbligata. Dessena farà il terzino destro, Astori e Canini saranno i centrali. In attacco ho un dubbio. Giocherà sicuramente Matri, il secondo attaccante lo sceglierò domani mattina". Fra i convocati spicca la presenza del giovane Paolo Dametto, classe '93, uno dei punti di forza della difesa della Primavera rossoblù. "E' un premio al ragazzo e al settore giovanile", ha chiosato Allegri prima di partire per Udine, da dove il tecnico spera di tornare con un bottino pieno che possa dare slancio alla sua squadra per intraprendere poi nel migliore dei modi il 2010.
juninho85
19-12-2009, 16:51
Comunicato stampa su Udinese-Cagliari
A seguito delle abbondanti precipitazioni nevose avvenute su Udine in data odierna ed in considerazione del verbale GOS del 19/12/2009, successivo al sopraluogo effettuato dall’organismo per la sicurezza nel pomeriggio odierno, nel quale si esprime parere negativo all’accesso del pubblico per la partita Udinese-Cagliari in programma domani, domenica 20/12/2009; la Società Udinese Calcio S.p.A. comunica di conseguenza che:
-non sarà consentita l’entrata al pubblico in occasione della gara Udinese-Cagliari del 20/12/2009.
Si fa presente che, come prevedono le norme della F.I.G.C., la decisione sull’effettuazione, o meno, della partita spetta esclusivamente all’arbitro designato dopo un sopraluogo sul terreno di gioco, alla presenza dei due capitani, che avverrà nella giornata di domani.
juninho85
19-12-2009, 18:25
Udinese-Cagliari rinviata
Anche Udinese-Cagliari è stata rinviata per la neve. In un primo momento si era deciso di giocare a porte chiuse anche se alla fine visto le pessime condizione del campo assai ghiacciato, le due squadre hanno pensato di rinviare la partita.
juninho85
20-12-2009, 12:08
Cagliari, anno da ricordare
La nevicata che ha colpito Udine e il conseguente rinvio della gara di commiato al 2009 sportivo contro l’Udinese, consegnano in anticipo agli annali sportivi il 2009 del Cagliari. Un anno senza dubbio positivo per la squadra isolana che, durante questi dodici mesi, è ulteriormente cresciuta, assimilando ulteriormente il credo calcistico della propria guida sportiva, Massimiliano “Max” Allegri. Per tutto il corso del 2009 infatti, la truppa rossoblù ha regalato un calcio moderno, spavaldo, mai timoroso nemmeno di fronte alle big. Un gioco che non appare un’eresia accostare a quello della mitica Olanda degli anni Settanta, targata Cruiff e Neskens o al Milan del periodo d’oro di Arrigo Sacchi. Un Cagliari così non si vedeva da tempo, probabilmente dal Cagliari targato Ventura, stagione 1998-1999, una squadra, quella di Allegri, che finalmente ha attuato sul campo quella che era la speranza di molti tifosi rossoblù: ossia battersi con tutti a viso aperto, su ogni campo al di là del blasone dell’avversario. E in effetti che si chiami Juventus, Milan o meno, il Cagliari ha mostrato un carattere forte, spregiudicato che in non pochi casi ha messo in difficoltà avversari più quotati. In tal senso le gare da ricordare di questo 2009, non possono non essere, su tutte quelle di Milano contro Inter e Milan (seppur persa 4 a 3) l’impresa di Torino di inizio anno e il roboante 4 a 1 dell’Olimpico contro la Lazio. Accanto a questi pregi, ovviamente occorre segnalare gli ampi margini di miglioramento che questa squadra può ancora realizzare; in particolare la difesa può, e deve, migliorarsi sulle situazioni legate a palle inattive. Troppi sono stati i gol subiti da azioni avviatesi da palle inattive o calci d’angolo, un limite sul quale mister Allegri, ne siamo certi, cercherà di lavorare, così da rendere questo Cagliari ancora più competitivo. Nella speranza che il 2010 si apra, sin dalla gara casalinga contro la Roma dell’ex Ranieri, con un’altra impresa rossoblù, un sentito augurio di serene feste a tutti i tifosi e alla squadra
Il Cagliari chiude per Ariaudo, Astori verso Milano?
Manca soltanto la firma e il giovane Lorenzo Ariaudo saluterà la Juventus per vestire la maglia del Cagliari. I rossoblù, quindi, hanno trovato il centrale difensivo che stavano cercando e potrebbero lasciare libero David Astori, come già anticipato dalla nostra redazione i giorni scorsi, di trasferirsi al Milan.
Unione Sarda - Il gelo ferma Udinese-Cagliari
Dopo una giornata convulsa e un trasferimento a Udine avventuroso, il Cagliari ha preso possesso dell'albergo sede del ritiro e poi ha saputo del rinvio della partita con l'Udinese. Dopo aver tentato un immediato rientro in città, la comitiva rossoblù, per problemi operativi dell'aeroporto di Trieste, ha dovuto rinviare il volo a questa mattina. Il Cagliari, che voleva tornare alla vittoria dopo due gare (sconfitta di Palermo e pareggio interno con il Napoli) contro un'Udinese a pezzi (fuori sette titolari, tra cui il capocannoniere del campionato Di Natale), ha dovuto rimandare l'operazione rilancio e dovrà aspettare il recupero, la cui data verrà stabilita nei prossimi giorni. Il recupero sarà infrasettimanale e verrà concordato dalle due società.
Ieri, a tarda sera, la partita era apparsa subito in bilico. In serata, la commissione sulle manifestazioni sportive della provincia di Udine aveva dichiarato inagibile lo stadio Friuli, coperto di neve. Inoltre, le strade intorno allo stadio erano impraticabili e per gli spettatori sarebbe stato impossibile recarsi allo stadio. Quindi, se la partita si fosse giocata, sarebbe stato solo a porte chiuse, perché gli spalti erano ghiacciati e quindi estremamente pericolosi.
Il presidente rossoblù Cellino, informato della situazione dal direttore generale, Francesco Marroccu, ha dato disposizioni ai dirigenti accompagnatori di attenersi rigidamente a quanto avrebbero deciso i funzionari della Lega, già alle prese con il rinvio della partita del Dall'Ara tra Bologna e Atalanta, in programma alle 18, e di quella del Franchi tra Fiorentina e Milan, alle 20,45. Quindi, da parte del Cagliari nessuna opposizione a un eventuale rinvio e nessuna richiesta in proposito.
A Mazzoleni, direttore di gara designato, è stato così evitato il compito di stabilire se la partita avrebbe potuto avere luogo o meno. Il campo è stato protetto dai teloni e per oggi non sono previste ulteriori nevicate. E' ipotizzabile, quindi, che il terreno di gioco sarebbe stato in condizioni sufficientemente buone. Tra l'altro, il campo è stato completamente rifatto all'inizio della settimana e quindi in grado di garantire il regolare svolgimento della partita.
Anche il trasferimento della comitiva rossoblù è stato tormentato. Di buon mattino, il dg Marroccu è stato informato dal collega dell'Udinese, Gasparin, delle difficili condizioni meteo che gravavano sulla città friulana e sulla chiusura dell'aeroporto di Trieste. Il responsabile dei viaggi aerei rossoblù, Roberto Satta, è stato in contatto telefonico costante con le autorità aeroportuali triestine, che non assicuravano la riapertura dello scalo in tempo per accogliere il charter della squadra, il cui decollo era stato programmato per le 14,30.
La squadra si è presentata regolarmente alle 14 a Elmas e ha atteso che Trieste fosse riaperto. La pista è stata sgomberata dalla neve che nel frattempo era cessata. Poi, con speciali mezzi, sono state effettuate le prove di frenata, necessarie per verificare che la patina di ghiaccio non mettesse a rischio le manovre di decelerazione degli aerei. Ricevuto l'ok da Trieste, il comandante del Super80 della compagnia ItAli ha effettuato la manovra di decollo e poi è atterrato, intorno alle 16,30, dopo poco più di un'ora di volo. Il charter del Cagliari è stato il primo aereo ad atterrare a Trieste nel corso della giornata. Sforzi inutili. In serata, l'Udinese è riuscita nel suo intento di rinviare la partita, che arrivava per essa in un momento assai critico.
A parte le numerose assenze, la squadra friulana è scossa in questi giorni dalle polemiche intorno al suo allenatore, Pasquale Marino. Il patron, Giampaolo Pozzo, aveva detto senza mezzi termini che la partita con il Cagliari sarebbe stata l'ultima spiaggia per il tecnico. In caso di mancata vittoria, l'esonero sarebbe stato automatico. Ecco perché, una volta che le condizioni meteo sono peggiorate, l'Udinese ha messo in moto la sua diplomazia per arrivare a un rinvio della gara, sperando di affrontare i rossoblù in un momento più sereno e dopo aver ricaricato le pile durante la pausa natalizia. Al Cagliari non è rimasto altro da fare che accettare la situazione e prepararsi a iniziare con un anticipo di quarantotto ore (il rompete le righe era previsto per lunedì alle 14), le vacanze di Natale.
Poco altro da dire se non che tra i rossoblù sarebbero stati assenti Lupatelli, Pisano, Lopez e Marzoratti e che sarebbe rientrato Conti dopo la squalifica che lo aveva costretto a saltare la partita con il Napoli. Per quanto riguarda la formazione, quindi, davanti a Marchetti, il terzino di emergenza Dessena, Astori, Canini e Agostini. Conti, come al solito, in cabina di regia, Biondini e Lazzari le mezze ali, con Cossu rifinitore alle spalle delle due punte, Matri e Larrivey, probabilmente preferito a Nenè e Jeda. Era stato convocato per la prima volta, ma era destinato alla tribuna, il giovanissimo difensore Paolo Dametto, classe '93.
La Nuova Sardegna - Natale in bianco per il Cagliari
Weekend in bianco e niente sfida con l’Udinese, ma forse stavolta è un colpo di fortuna. La neve mette il bastone tra le ruote anche al milionario carrozzone della serie A e il Cagliari resta al palo. La partita in programma questo pomeriggio allo stadio Friuli è stata rinviata a data da destinarsi.
Il maltempo che ha colpito il nord Italia non ha risparmiato la città friulana, sulla quale ieri si è abbattuta una imponente nevicata. Il Cagliari era partito ieri pomeriggio per Udine con un volo charter e negli istanti in cui la Lega calcio ufficializzava la decisione i rossoblù si trovavano già in ritiro in albergo. Inizialmente, per l’assenza di condizioni di sicurezza sugli spalti, si era optato per una gara a porte chiuse. Poi la Lega, in accordo con il Comitato per la sicurezza ha optato per il rinvio.
Poco male (viaggio a vuoto a parte), perchè per l’occasione Massimiliano Allegri era stato costretto a inventare una serie di alchimie tattiche a causa delle assenze. L’emergenza in realtà riguardava la difesa: con la contemporanea assenza di Pisano, Marzoratti e Lopez, il tecnico rossoblù aveva deciso di “inventare” Andrea Dessena terzino, sul lato destro della linea difensiva, con Canini e Agostini centrali e Agostini sulla sinistra. «Generalmente non mi attacco agli alibi, e non lo faccio neppure adesso - aveva detto Allegri alla vigilia -. Poi in questa stagione è già successo di trovarmi in condizioni di emergenza, eppure ho sempre avuto da parte dei ragazzi le giuste risposte sopratutto in termini di abnegazione e spirito di sacrificio. Per cui non ho alcun motivo di essere preoccupato».
Per il resto, comunque, Allegri si presentava al Friuli con problemi di abbondanza, con quattro attaccanti in lizza per due maglie: Matri, Jeda, Nenè e Larrivey (i primi due nettamente favoriti).
Anche l’Udinese, a conti fatti, può però tirare un sospiro di sollievo. Col il tecnico Marino ormai in rotta con la società, i bianconeri avrebbero dovuto fare a meno di Di Natale. Non un giocatore qualsiasi, ma un bomber particolarmente temuto dal Cagliari e da Allegri. Il quale ieri ha detto: «E’ un vero fuoriclasse, dotato di piedi assolutamente magici. Oltre che aiutare i compagni in fase di impostazione del gioco, è un terribile finalizzatore, uno dei migliori nel suo ruolo in Italia. La sua assenza certo è un vantaggio, ma non sottovaluterei i sostituti, in particolare Floro Flores e Asamoah».
La Nuova Sardegna - Un'occasione per ricaricare le pile
Una nevicata che rinvia Udinese-Cagliari, consente al tecnico Marino di salvare, per il momento, la panchina poiché la sfida con il Cagliari costituiva l’ultima chance offertagli dalla società friulana. La stessa neve consente ad Allegri di far tirare il fiato ai rossoblù che sarebbero scesi in campo, contro l’Udinese priva di Di Natale, Sanchez e Pepe, senza Pisano e Lopez in difesa e con Dessena inventato terzino. È vero che il Cagliari di Allegri ha offerto prestazioni ottime e ottenuto risultati positivi anche con qualche assenza importante, a riprova della validità dall’assetto tattico, della condizione atletica e della solidarietà in campo. Saltare l’ultima gara del 2009 risparmiando energie importanti è allora un fatto da accettare con sollievo.
Il Cagliari ha 23 punti. Lo scorso ha chiuso il girone d’andata a quota 25. Deve ancora affrontare la Roma, al Sant’Elia il giorno dell’Epifania, e quindi andare a Bologna il 10 gennaio, oltre il recupero della gara con l’Udinese. Nel frattempo la società può muoversi sul mercato per acquisire il difensore annunciato, sfoltire il centrocampo che ha in Parola e Barone due giocatori validi ma chiusi da elementi più in forma. Un’operazione che potrebbe consentire a Cellino di acquisire quattrini (il presidente, però, non ci bada) o meglio ancora elementi destinati a ringiovanire ed arricchire l’organico.
juninho85
21-12-2009, 07:31
La Nuova Sardegna - L'esordio di Dametto con i grandi
Ha scelto la maglia numero 26: «Quella di Terry, il mio idolo». Paolo Dametto, classe ’93, ha debuttato nel gruppo. Massimiliano Allegri, causa forfait di Lopez (partita in fretta e furia in Uruguay per gravi problemi familiari), Pisano, Marzoratti e Brkljaca (infortunati) con Dessena destinato a giocare titolare nel ruolo di terzino destro, lo ha convocato a Udine.
«Una gran bella soddisfazione che ricorderò a lungo anche se non si è giocato» ha detto il giovane giocatore rossoblù. Punto di forza degli allievi nazionali allenati da Pino Bellini, Dametto si è pian piano conquistato un posto da titolare anche nella Primavera guidata da Giorgio Melis.
Originario di Arborea, Paolo Dametto attualmente studia ragioneria all’istituto privato Italia di Oristano. «Chi tifo dopo il Cagliari? L’Inter, sicuramente è la squadra più forte».
Unione Sarda - Cagliari, definito l'ingaggio di Ariaudo
Il 2009 si chiude con un bilancio estremamente positivo per il Cagliari. Molte le luci, pochissime le ombre, legate soprattutto a una rosa non perfettamente equilibrata e che, perciò, andrà ritoccata durante il calciomercato di gennaio, che aprirà i battenti il sette gennaio per chiuderli lunedì primo febbraio. Le uniche pecche si sono registrate in difesa ma non per le prestazioni dei singoli, che sono state il più delle volte positive, quanto per l'esiguità numerica del reparto e l'incredibile serie di problemi che si sono registrati proprio nel reparto arretrato.
È una delle leggi del calcio, infortuni e contrattempi vari si verificano sempre nei reparti già di per sé striminziti. Per primo si è fermato Pisano, poi il suo sostituto Marzoratti, quindi Lopez è stato costretto a giocare con una caviglia dolorante per alcune partite. Nel frattempo, Astori, Canini e lo stesso Lopez si sono caricati di cartellini gialli. Infine, si è fermato Marchetti e il suo secondo Lupatelli (nella finale della gara di Palermo) si è infortunato seriamente, costringendo Canini a improvvisarsi portiere, perché Allegri aveva esaurito le sostituzioni. Per fortuna, l'inossidabile Agostini (unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite dal primo all'ultimo minuto) ha retto bene.
Va da sé che il mercato dovrà porre rimedio a questo. L'ingaggio di Ariaudo è stato definito, il giovane difensore della Juventus si aggregherà al gruppo rossoblù alla riapertura delle liste di trasferimento.
La Nuova Sardegna - La Società: "Abbiamo accettato con serenità la decisione di questo rinvio"«Abbiamo accettato il rinvio con serenità». Francesco Marroccu taglia corto. E va indietro nel tempo: «L’unico precedente risale a due anni fa, quando ci fu lo stop per la morte del papa. Eravamo a Livorno». Sul presente, il direttore generale dice: «Purtroppo, sabato sera non siamo riusciti a rimbarcarci da Trieste per Cagliari. E non abbiamo direttamente preso parte alla gestione dell’emergenza maturata al mattino. Avremmo risparmiato disagi e oneri. Ma è andata così. Pace».
Il direttore generale legge del Cagliari positivamente la mancata partita del Friuli. E si concentra sul recupero. «Le date libere in mezzo alla settimana non sono tante. Potremmo giocare il 20 gennaio, tra Livorno in casa e Siena fuori. Ma è più probabile mercoledì 27, la settimana successiva, tra Siena e Fiorentina al “Franchi”». Proprio il 27 sembra essere la data quasi certa.
Intanto, il programma è già stilato. La squadra si ritrova domenica 27 da Asseminello per la ripresa degli allenamenti. E sabato notte, nella club del centro tecnico del Cagliari si è tenuta la festa rock con centinaia di invitati. Sul palco i Maurilios, il gruppo musicale guidato dallo stesso presidente Cellino. Pare che il massimo dirigente rossoblù abbia preso bene la notizia del mancato match contro l’Udinese. Ma forse, tra tutti, se la gode di più Pasquale Marino: il tecnico della formazione friulana venerdì ha avuto l’ultimatum del presidente Pozzo. La partita è saltata ma comunque ha le ore contate.
La Nuova Sardegna - La domenica diversa del Cagliari
Neve ovunque a Udine, un paesaggio che anche da quelle parti non si vedeva da anni. La storia di una trasferta surreale si è aperta alle 18 di sabato. Frenetici i contatti fra i dirigenti friulani e il presidente Cellino: il patron sarebbe arrivato a Udine ieri mattina con un volo privato. Sabato alle 17 l’idea è di giocare a porte chiuse. Ma alle 18.45 la Lega spezza il filo: rinviata.
Nel gruppo, il rammarico è enorme. Il risultato è che si va in vacanza con un giorno d’anticipo. Già ieri, chi poteva, ha lasciato l’albergo Astoria, sede del ritiro, per tornare a casa. Conti con l’ex, e ora udinese, Pepe, Allegri e Landucci per Livorno e Lucca, Biondini e Dessena per Cesena e Parma mentre Lazzari, Matri, Astori e Canini vanno a Milano. Quel che è rimasto del Cagliari, ha lasciato alle 7.45 di ieri mattina l’hotel. In testa i dirigenti Francesco Marroccu, Matteo Stagno, Marcello Sanfelice e il medico sociale Marco Scorcu. E la squadra? Stordita da una domenica inusuale: né ansia e tensione per la gara imminente, né aria da panettone e brut. I rossoblù partono in bus da Udine per lo scalo triestino di Ronchi dei legionari. Sull’Md 80 da 150 posti dell’ItAli, noleggiato per l’occasione, salgono una ventina di persone, fra loro anche il presidente del coordinamento regionale donazione d’organi e trapianti, Ugo Storelli, tifoso e reduce da un convegno a Trieste.
«La nevicata non sorprende, temperature così basse sì. Ma quel che ci lascia un po’ frastornati è il tornare a casa senza aver giocato. Avevamo preparato la partita a puntino. E’ andata» - dice Federico Marchetti, natali a Bassano del Grappa. Il portiere sbarca a Cagliari, due ore dopo è ripartito per Milano.
«Eravamo pronti a giocarcela fino in fondo. In settimana abbiamo lavorato nei dettagli per bloccare l’Udinese e provare a dire la nostra» aggiunge Joaquim Larrivey, occhi vispi che spuntano tra piumino e cuffia in lana. La punta argentina parte oggi per Buenos Aires via Roma.
La neve regala un sorriso a Nené: «Non mi è capitato spesso di trovare tanto freddo e questo paesaggio bianco. La partita con l’Udinese ce la siamo studiata bene. Ora stacchiamo la spina e ricarichiamoci con le nostre famiglie», aggiunge la punta, seguace dei Figli di Gesù, in partenza stamani da Fiumicino per San Paolo. Stamani tornano in Slovenia e Bielorussia, Brkljaca e Sivakov. «Dieci anni in Italia - dice Jeda - e non mi è mai capitato di non giocare per il maltempo. In tutta Europa si è giocato, vuol dire che gli stadi italiani sono inadeguati». Sulla partita del «Friuli», poche storie: «Non so se avrei giocato dal via. Il mister non ci ha detto la formazione», spiega l’italo-brasiliano, da oggi a Milano con la famiglia. L’odissea rossoblu è finita ieri alle 10.30 quando l’aereo è atterrato a Elmas.
Unione Sarda - Ma questo rinvio non piace ai rossoblù
Loro Udinese-Cagliari l'avrebbero giocata persino sul ghiaccio e con i pattini ai piedi. «Magari l'avremmo pure vinta». Rossoblù in vacanza con l'amaro in bocca. «Eravamo pronti, prontissimi. E questo rinvio certo non ci avvantaggia. Tutt'altro». Si ipotizza il 27 gennaio (comunque sarà un mercoledì pomeriggio) come data del recupero, entrambi i club hanno già dato la propria disponibilità. E il 2010 si fa subito in salita: sei gare in un mese.
Ma che strana atmosfera si respira sul volo charter che di buon mattino riporta il Cagliari nell'Isola. O meglio, quel che resta del Cagliari visto che la maggior parte dei giocatori (una volta ottenuto il via libera sabato sera, dalla Lega prima e dal presidente Cellino poi) hanno preferito raggiungere le rispettive famiglie direttamente dall'aeroporto di Trieste. Oltre ai sardi Cossu, Cotza, Vigorito e Dametto, ci sono anche il portiere Marchetti, il bielorusso Sivakov e i sudamericani Jeda, Nené e Larrivey, questi ultimi due sono poi ripartiti nel pomeriggio da Elmas, rispettivamente per il Brasile e per l'Argentina. «Però così non vale, festeggeremo il Natale con il colpo ancora in canna». Certo è il modo più inedito per chiudere un 2009 eccezionale. La battuta di Jeda tuttavia attenua appena la delusione. «Perché il recupero di questa gara stravolgerà comunque i nostri programmi. Poi parliamoci chiaro, troveremo un'Udinese diversa». In effetti i friulani in questo momento non se la passano benissimo. Il botta e risposta di sabato mattina tra il patron Pozzo («tre anni deludenti, contro il Cagliari serve solo vincere») e l'allenatore Marino («accuse ingiuste») ha evidenziato una frattura ormai insanabile tra i due. La gara di domenica avrebbe rappresentato una sorta di ultima spiaggia per il tecnico siciliano. E a Udine c'è già chi ipotizza comunque un cambio della guardia in panchina (come accadde a Giampaolo proprio a Cagliari due campionati fa ventiquattr'ore dopo il rinvio della gara con la Roma). Jeda evidenzia poi un altro aspetto: «Loro erano in piena emergenza, mancavano sette giocatori tra infortuni e squalifiche». Uno su tutti: «Di Natale, il giocatore più forte e capocannoniere della serie A». Insomma, il 27 gennaio (o qualsiasi altra data verrà decisa) Udinese-Cagliari sarà tutta un'altra storia. «Non solo», sottolinea Cossu, «essendo una gara infrasettimanale, ci costringerà a stravolgere il programma e soprattutto a giocare mentre l'avversario successivo si riposerà». Tra l'altro il mese di gennaio diventa un tour de force: sei partite in programma. «Mica briciole».
Tutto da rifare, viaggio compreso. «Per carità, prendiamo atto della decisione della Lega, ma i motivi del rinvio ci lasciano un po' così». Campo gelato, spalti pericolosi. «Stadi vecchi, urge una riflessione, e in fretta pure», sbotta ancora Jeda. «Se basta una mezza nevicata per mandare in tilt l'intero apparato, anche in una piazza importante come Udine, non siamo messi bene. Basti pensare alla Germania, dove c'è molto più freddo e meno problemi».
Unione Sarda - Cagliari, un 2009 da favola anche senza il botto finale
Al Cagliari è rimasto il colpo il canna, quello che aveva in serbo per chiudere alla grande un 2009 da incorniciare. La neve di Udine ha costretto i rossoblù ad anticipare le vacanze, pausa molto gradita ad Allegri che, comunque, aveva notato una certa flessione fisica e mentale della sua squadra. Logico, dopo una serie di prestazioni esaltanti ma molto dispendiose. Alla ripresa del campionato, il sei gennaio, giorno della Befana, al Sant'Elia arriverà la lanciatissima Roma dell'indimenticato ex Claudio Ranieri. Sarà una partita vibrante e complicata per i rossoblù che, per allora, avranno, però, di nuovo le pile cariche e l'entusiasmo dei giorni migliori.
Il 2009 si chiude con un bilancio estremamente positivo. Molte le luci, pochissime le ombre, legate soprattutto a una rosa non perfettamente equilibrata e che, perciò, andrà ritoccata durante il calciomercato di gennaio, che aprirà i battenti il sette gennaio per chiuderli lunedì primo febbraio.
Non ci sono dubbi che le soddisfazioni maggiori siano arrivate dal reparto avanzato, che costituiva la grande incognita della stagione. Infatti, perduto Acquafresca (quattordici gol la scorsa stagione), il peso dell'attacco è ricaduto su un reparto con poche certezze. Anzi, una sola, Jeda, l'unico che avesse dimostrato una certa dimestichezza con il gol. Matri era una scommessa, anche se parziale, viste le sei reti del campionato precedente. Nenè, accreditato di un bel numero di segnature nel campionato portoghese, doveva dimostrare di essere all'altezza del più selettivo campionato italiano. Larrivey aveva deluso con la maglia rossoblù e non aveva brillato neanche con quella del Velez, squadra argentina dove si era rifugiato a gennaio per cercare il rilancio.
Quando siamo giunti quasi al giro di boa (mancano le gare con Roma e Bologna, oltre, naturalmente, al recupero con l'Udinese), Allegri si ritrova con una prima linea da favola: Matri ha già segnato otto gol, di cui sette consecutivi (eguagliato il record di Gigi Riva), Nenè è andato a bersaglio sei volte giocando a singhiozzo, Jeda ha ritrovato la via della rete con il Napoli e Larrivey, anch'egli nell'entusiasmante partita contro gli azzurri di Mazzarri, si è improvvisamente risvegliato, segnando la sua prima rete stagionale e dimostrando una grande capacità di partecipare al gioco della squadra.
Insomma, il più grande punto interrogativo è stato spazzato via a suon di reti (ben venticinque), evitando alla società di doversi presentare all'insidioso calciomercato di gennaio con il grande problema di rinforzare l'attacco.
L'altro grande dubbio riguardava il centrocampo, orfano di Fini, che sta vivendo una stagione tribolata a Siena. Perso il regista avanzato, Allegri ha faticato a ritrovare il bandolo della matassa. Il calciomercato ha messo a disposizione del tecnico tanti giocatori (Brkljaca, Barone, Dessena) ma nessuno con le stesse caratteristiche di Fini. Dopo molti tentativi andati a vuoto (tra cui quello di trasformare Lazzari in mezzala destra), l'allenatore ha trovato la soluzione: ha dato fiducia a Lazzari, “rovesciando” il gioco della squadra che, adesso, anziché passare dalla mezzala destra, passa da quella di sinistra. La squadra ha ritrovato automatismi, efficacia e equilibrio, grazie anche allo spirito di sacrificio di Lazzari che dà un ottimo contributo in fase di non possesso. In questo contesto, Dessena si è inserito benissimo, disputando un'ottima prima parte di girone salvo poi accusare una naturale flessione. Così, sono risalite le quotazioni di Biondini, bravo a ritornare nell'antico ruolo di mezzala destra dopo aver disputato uno strepitoso campionato da mezzala sinistra. Le sue prestazioni sono state tanto convincenti, da spingere il ct azzurro Lippi a convocarlo per un paio di amichevoli e a inserirlo nel lotto dei possibili partecipanti ai Mondiali in Sudafrica. Nei nuovi equilibri del centrocampo, si è trovato a meraviglia il solito Cossu, esemplare per la capacità di cantare e portare la croce. Pochi giocatori in Italia hanno la medesima efficacia nelle due fasi di gioco.
Le uniche pecche si sono registrate in difesa ma non per le prestazioni dei singoli, che sono state il più delle volte positive, quanto per l'esiguità numerica del reparto e l'incredibile serie di problemi che si sono registrati proprio nel reparto arretrato.
È una delle leggi del calcio, infortuni e contrattempi vari si verificano sempre nei reparti già di per sé striminziti. Per primo si è fermato Pisano, poi il suo sostituto Marzoratti, quindi Lopez è stato costretto a giocare con una caviglia dolorante per alcune partite. Nel frattempo, Astori, Canini e lo stesso Lopez si sono caricati di cartellini gialli. Infine, si è fermato Marchetti e il suo secondo Lupatelli (nella finale della gara di Palermo) si è infortunato seriamente, costringendo Canini a improvvisarsi portiere, perché Allegri aveva esaurito le sostituzioni. Per fortuna, l'inossidabile Agostini (unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite dal primo all'ultimo minuto) ha retto bene.
Va da sé che il mercato dovrà porre rimedio a questo. L'ingaggio di Ariaudo è stato definito, il giovane difensore della Juventus si aggregherà al gruppo rossoblù alla riapertura delle liste di trasferimento. Più complesso il discorso sul centrocampo, affollato di cursori e povero di giocatori tecnici. Uno squilibrio a cui però non sarà facile porre rimedio.
juninho85
22-12-2009, 07:41
Il Sardegna - Cossu stellare
Futuro visto in rosa. Per Andrea Cossu si chiude un'annata dai contorni esaltanti. Che lo hanno portato alle soglie di una clamorosa chiamata in Nazionale.
Niente male per un giocatore che, fino al gennaio del 2008, quindi solo un paio di stagioni fa, svernava in quel di Verona. Per lo più in panchina. Cambio di copione, regista: Davide Ballardini. Che gli trovò, a suo tempo, la giusta collocazione sul terreno di gioco. Ora qua ad interrogarsi. Cosa riserverà il 2010? Oltre al fatto che, il trequartista cagliaritano, nato nei campetti della Johannes ad Is Mirrionis, compirà trent'anni. Un'età che potrebbe coincidere con l'appagamento. Ma che invece per Andrea Cossu rappresenta una tappa, in un'ascesa ancora dai contorni indefiniti. «È stato un anno positivo, quello che sta per chiudersi. Abbiamo fatto tanti punti, che non sono arrivati certo per caso. Nel calcio moderno non si improvvisa niente. Oltre ad essere riusciti a capitalizzare, abbiamo infatti espresso un bel gioco. Ci è stato pubblicamente riconosciuto da tutti, in modo particolare dagli addetti ai lavori. E questo grazie al mister, che ha lavorato con pazienza durante la settimana. Poi è ovvio che, la domenica, tocca a noi mettere in pratica le direttive». La consegna, per adesso, è quella di proseguire sulla stessa lunghezza d'onda e continuare a tener basso il profilo. «Non credo si corrano questi rischi. Siamo un bel gruppo, compatto. Gli innesti, pochi in verità, non hanno avuto la benchè minima difficoltà ad inserirsi, anche per la disponibilità dimostrata. Per cui sono convinto che, l'anno che verrà, potrà riservarci altre sorprese positive. Ed i punti che ci servono per salvarci. Mi auguro di riuscire a centrare l'obiettivo prima possibile, come accadde nell'ultimo torneo. Poi ci divertiremo». Quasi una promessa. Per un giocatore con i colori rossoblù saldamente appiccicati
addosso a mo' di sotto ma praticamente dalla nascita. Che vorrebbe chiudere, fra molto tempo, la propria carriera senza più doversi sciroppare altri spostamenti dalla città natia. «Ma questo non dipende solo ed esclusivamente da me - è il messaggio di Andrea Cossu – Potrebbe pure capitare che il Cagliari decida di cambiare registro e di non aver bisogno del sottoscritto. Del resto, nel mondo del calcio non si sa mai, può accadere di tutto da un momento all'altro. I ribaltoni sono all'ordine del giorno. Io, ovviamente, mi auguro di essere utile alla causa ancora per tanto tempo. Con un'opzione in più».
Quella di riuscire a convincere, a suon di prestazioni positive, il Commissario Tecnico della Nazionale, Marcello Lippi, a riconoscergli almeno una convocazione in azzurro. Ci sta andando vicino. Argomento tabù, almeno per l'interessato. «Certo, ho sentito anch'io e mi fa piacere. Però non ci penso. Il Cagliari prima di tutto». Resta però il dato di fatto. Gli emissari azzurri lo hanno seguito spesso. Per cui ecco che, le relazioni indirizzate verso altri elementi della formazione di Allegri, spesso venivano dirottate nell'esaltare le doti del piccolo “assistman”. Il Sudafrica è lontano, chissà che non si apra qualche spiraglio. Del resto Lippi ha confermato più volte di avere bisogno di un giocatore dalle caratteristiche di Camoranesi e Cossu sicuramente in Italia è
quello che si avvicina di più all'argentino. Ammesso che il titolare recuperi lui sarebbe la controfigura.
La Nuova Sardegna - E' Andrea Cossu il segreto del volo rossoblù
L’hanno battezzato Maradona di Sardegna. Per movenze e tecnica, l’hanno affiancato a Gianfranco Zola. “Non scherziamo. Zola è stato un modello, un campione inarrivabile. Io devo lavorare duro per migliorarmi giorno dopo giorno”.
Andrea Cossu, mister umiltà. Il trequartista del Cagliari sta vivendo a livelli eccelsi la seconda stagione consecutiva in rossoblù. Qualcuno l’ha fatto rientrare anche tra le attenzioni di mercato di diverse squadre con il curriculum esaltante. “L’ho detto e lo ripeto: il mio futuro lo vedo qui a Cagliari con la maglia rossoblù”.
Cossu ha da sempre un amore speciale per la squadra in cui è nato. Per poi migrare e rischiare - a Verona (con un intermezzo alla Torres), dove si annoiava in panchina ed è stato “salvato” dal presidente Cellino che lo ha portato al Sant’Elia nel gennaio 2008 - evitando di chiudere in C1 una carriera che merita ben altre pagine. “Non penso mai a quel che ho fatto ma mi concentro sul quel che devo ancora fare per rispondere al meglio a quel che mi chiede il mister”. Cossu è così: pratico, senza fronzoli. Maglia numero 7, cagliaritano doc del quartiere Fonsarda, prime pallonate alla Johannes, ha compiuto 29 anni lo scorso maggio. Domenica sul charter al rientro da Udine, ha chiuso così le ipotesi di nazionale: “Ho sentito ma lasciamo stare. Devo pensare solo a far bene per contribuire alla salvezza del Cagliari. Come vedo il nostro futuro? Roseo. Nel 2009 abbiamo fatto tanti punti, giocando alla pari anche con le grandi. Come potrei non essere contento”.
Sul cammino che si riapre con la Roma al Sant’Elia il giorno della Befana, poche storie: “E’ una grande in rimonta e, tra molti giocatori importanti, ha Totti: nel suo ruolo, il più forte al mondo”.
Intanto, non è stata smaltita al meglio la partita non giocata con l’Udinese: “L’avevamo preparata nei dettagli. Adesso, col recupero, che dovrebbe essere a fine gennaio, ci ritroviamo a giocare tre volte di seguito in una settimana”. Inoltre, Cossu non lo dice ma lo pensa, le condizioni dei friulani - che avevano Di Natale, Pepe e altri cinque titolari fuori tra squalifiche e infortuni; e il tecnico Marino più o meno cacciato - potrebbero cambiare. E di certo non in peggio. “Abbiamo dimostrato sul campo di possedere le qualità per giocare a testa alta ovunque. Non abbiamo mai guardato in casa d’altri, proseguiamo così” aggiunge Cossu.
Infine, un dettaglio trapelato nei giorni scorsi. Il presidente Cellino avrebbe rinnovato la quasi totalità dei contratti ai giocatori. Si parla, per l’intera rosa, del 2013. Con Marchetti che vola fino al 2014. Per Cossu, ma il club rossoblù non conferma né smentisce, ci sarebbe il rinnovo fino al 2012.
Unione Sarda - Centrocampo delle meraviglie
La partenza di Fini sembrava aver lasciato un vuoto incolmabile, lì, proprio nel cuore della manovra. Paradossalmente ha, invece, accelerato il processo di maturazione di un intero reparto, complice il lavoro oscuro (ma non troppo) dell'allenatore Allegri. Perché se l'attacco fa bello il Cagliari, è proprio il centrocampo a dargli un'anima.
Dessena si è ripreso la scena, Lazzari è finalmente uscito dal guscio, Biondini ha addirittura conquistato la Nazionale. E non è un caso se la svolta della squadra tutta è coincisa con quella di Conti, faro rossoblù e di nuovo protagonista dopo un avvio stentato. Poi ci sono i gregari. Tra tutti Parola: soltanto quattro mesi fa aveva la valigia pronta, ora potrebbe addirittura rinnovare il contratto («come rapporto qualità-prezzo non ha rivali», disse di lui il presidente Cellino), è diventato il vice-Conti e nei finali di gara roventi il suo apporto è preziosissimo. Intanto crescono Sivakov e Brkljaca, spesso sacrificati in tribuna, ma rappresentano già un punto di forza per il Cagliari che verrà. Magari avrebbero bisogno di giocare con più continuità per farsi le ossa, e infatti alla riapertura del mercato (il 7 gennaio) sia il bielorusso sia il croato potrebbero finire in prestito, anche in serie B.
Centrocampo completo e abbondante, insomma. L'unico neo riguarda Barone, tra l'altro l'investimento più importante dell'estate scorsa, sia sotto il profilo tecnico che economico. L'ex granata si è inserito subito nel gruppo (ha legato soprattutto con Matri), meno nei meccanismi di Allegri, comunque non abbastanza per meritare una maglia da titolare e riscattare così le ultime deludenti stagioni con Palermo e Torino (dopo aver sollevato a Berlino la Coppa del Mondo). Certo le esigenze tecniche del Cagliari non lo hanno agevolato, tutt'altro. Allegri cercava, infatti, una mezzala di quantità, ma soprattutto di qualità, una sorta di trequartista aggiunto. Un altro Fini, insomma. Ma pur avendo ottimi piedi, Barone ha caratteristiche diverse, più che impostare cerca spesso il triangolo con il compagno di riferimento (che sia il terzino o l'attaccante) e si esalta negli inserimenti nell'area avversaria. Disguido tattico evidenziato inoltre dalle difficoltà iniziali di un'intera squadra, e non a caso spazzato via dall'acquisto di Dessena prima e dall'esplosione di Lazzari poi. Proprio quest'ultimo si è rivelato col tempo il vero erede di Fini (che nel Siena sta faticando non poco) sul centrodestra. L'ex atalantino ha finalmente trovato la continuità che gli è sempre mancata. Come Cossu ha il genio in ogni giocata, certo recupera meno palloni (anche se negli ultimi mesi è cresciuto tantissimo nella fase di interdizione), ma ha il vantaggio di essere cresciuto nel ruolo di mezzala. La visuale è quella giusta, insomma, e quando la palla arriva dalle sue parti la manovra subisce un'accelerata e quel tocco di qualità in più che fa la differenza, soprattutto nelle verticalizzazioni. Il pomeriggio di San Siro contro il Milan è senza dubbio la miglior cartolina di questo 2009 per Lazzari, protagonista nel regno dei fantasisti e pure decisivo sotto porta. Ha già eguagliato il suo primato di reti (due) in serie A. E lo spettacolo non è ancora entrato nel vivo.
Il fiuto del gol ce l'ha anche Dessena, che dopo aver perso il ballottaggio con Barone (in estate durante il mercato), l'ha poi vinto sul campo (dopo che Cellino ha deciso, in extremis, di ingaggiare pure lui). È la variante a Lazzari, essendo più affidabile in copertura, e in certe partite diventa essenziale. Cancellata in pochi mesi l'anonima esperienza blucerchiata dello scorso anno, Dessena è di nuovo il centrocampista promettente di Parma. E con lo stesso club emiliano il Cagliari sta trattando il riscatto della comproprietà (l'altra metà del cartellino è della Sampdoria). Tra l'altro proprio al Tardini e alla sua ex squadra ha segnato il primo gol rossoblù, inutile (ma da incorniciare) poi la rovesciata di Catania vista la sconfitta. E se necessario, fa persino il terzino.
Ma il vero fiore all'occhiello del centrocampo rossoblù resta Biondini: ha reso il Cagliari sempre più azzurro e ha conquistato definitivamente Allegri. Che, infatti, difficilmente fa a meno di lui, e se non c'è posto sul centrosinistra, glielo trova a destra. Il romagnolo è il contrappeso ideale per Lazzari, così come lo è stato in passato per Fini. Legna e legnate, eppure Biondini è maturato tantissimo anche sotto il profilo della tecnica. Spesso e volentieri imposta l'azione, l'accompagna e talvolta prova pure a finalizzarla. Ora sogna addirittura di giocare i prossimi Mondiali in Sudafrica. E con il Gattuso di oggi...
Tutti protagonisti in questo centrocampo delle meraviglie. Ma lo sarebbero anche senza il lavoro sporco di Conti?
Ora che è iniziata la pausa cominciano gli articoli fuffa per riempire le pagine del giornale...
http://www.goal.com/it/news/7/calciomercato/2009/12/22/1703138/pentolone-serie-a-i-nomi-si-rincorrono-e-riguardano-pi%C3%B9
Pentolone Serie A, i nomi si rincorrono e riguardano più squadre: Atalanta, Cagliari, Catania, Bari...
Sono tanti i nomi che girano per il mercato invernale che si aprirà nei primi di gennaio.
22/dic/2009 13.01.27
Federico Marchetti è uno dei punti di forza del Cagliari (Grazia Neri)
Mercato in fermento in Serie A in vista di gennaio. Manca ormai poco più di una settimana all'apertura della sessione invernale e molte squadre sono già al lavoro.
La Roma deve piazzare Guberti, utilizzato troppo poco da Ranieri: piace all'Atalanta di Conte e al Bari, ma il Catania secondo la 'Gazzetta dello Sport' sembra in vantaggio.
L'Atalanta cerca di intavolare sempre lo scambio Acuqfresca-Floccari, ma è difficile vada in porto. Il Chievo libererà De Paula e Gasparetto, al loro posto magari Succi, Okaka o Castillo. Oggi il Cagliari prende Ariaudo dalla Juventus, e proprio il club sardo intanto ha rinnovato i contratti di tutti i pezzi pregiati.
Marchetti secondo la 'Gazzetta dello Sport' avrebbe rinnovato fino al 2014, nonostante le pretendenti per lui non manchino (Milan?); stessa cosa ha fatto Cossu, che da 2011 ha prolungato di un altro anno e ha affermato di "voler chiudere la carriera a Cagliari". Pure Jeda, Lazzari, Matri e Biondini destinati a rimanere a lungo in rossoblù...
juninho85
22-12-2009, 14:30
peccato che lazzari sia per metà dell'atalanta e dovranno discutere sul dà farsi questa estate:muro:
Marchetti secondo la 'Gazzetta dello Sport' avrebbe rinnovato fino al 2014, nonostante le pretendenti per lui non manchino (Milan?); stessa cosa ha fatto Cossu, che da 2011 ha prolungato di un altro anno e ha affermato di "voler chiudere la carriera a Cagliari". Pure Jeda, Lazzari, Matri e Biondini destinati a rimanere a lungo in rossoblù...
Ottime notizie!
juninho85
22-12-2009, 22:20
Larrivey: "Ho alcune proposte"
L'attaccante argentino del Cagliari Joaquin Larrivey (25) potrebbe andarsene nel mercato di gennaio. A sostenerlo è lui stesso, che in un'intervista per il quotidiano Olè ha dichiarato: "Avevo iniziato bene la stagione, ma poi ho trovato poco spazio. Il mio agente, tuttavia, ha detto che ci sono un paio di proposte interessanti e quindi avrò diverse cose da consdirare".
ma baidindi a casinu!!!
PER ARIAUDO MANCA SOLO L' UFFICIALITA'
Dopo che quest' estate la trattativa per portare Ariaudo dalla Juve al Cagliari, era tramontata proprio negli ultimi minuti, pare che questa volta sia la volta buona. Infatti manca solo l' ufficialità per il passaggio in rossoblu del giocatore. Il procuratore del difensore, Davide Torchia, in esclusiva per Tuttocagliari.net, ha confermato le indiscrezioni: "Stiamo trattando. C'è una trattativa che prosegue. Credo possa andare in porto a breve. Però non c'è ancora l'ufficialità. La formula del trasferimento? Credo che alla fine sarà un prestito con diritto di riscatto della comproprietà a favore del Cagliari".
:oink:
juninho85
22-12-2009, 22:42
Calciopoli, Cellino contro Moggi
Il presidente del Cagliari al processo di Napoli: «I sorteggi erano pilotati». L’ex dg della Juve replica: «Questo procedimento è basato sui “si dice”»
L'udienza del processo di Calciopoli, ripreso oggi davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli, è stata caratterizzata dalla testimonianza del presidente del Cagliari Massimo Cellino e da alcune dichiarazioni spontanee rese dall'ex dg della Juventus Luciano Moggi. Cellino, che è stato accompagnato in Tribunale dai carabinieri su disposizione dei giudici dopo che era risultato assente in tre precedenti udienze, si è soffermato in particolare su alcuni presunti torti arbitrali subiti dal Cagliari nei campionati scorsi. Rispondendo alle domande di un legale, Cellino ha affermato a proposito delle designazioni: «Sì, c'era il sorteggio e si è visto anche che sorteggio c'era». Alla richiesta di chiarimenti Cellino ha sostenuto di credere che «il sorteggio era pilotato».
A conclusione dell'udienza Moggi ha chiesto la parola per una dichiarazione spontanea, nel corso della quale ha sostenuto che «questo è un processo sui “si dice”», riferendosi al fatto che le dichiarazioni dei testi, come in particolare quella odierna di Cellino, sono tutte notizie apprese non da fonti dirette ma da quello che si diceva nell'ambiente calcistico. Il processo riprenderà il 9 febbraio prossimo quando sarà ascoltato il colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio che ha condotto le indagini.
peccato che lazzari sia per metà dell'atalanta e dovranno discutere sul dà farsi questa estate:muro:
Non per augurare niente a nessuno, ma se l'Atalanta retrocede quest'anno non credo che avremo problemi a tenere Lazzari...
juninho85
23-12-2009, 07:47
Il Sardegna - Sempre meglio
Hit parade dell'anno. Allegri e il suo Cagliari mettono il fiocco al 2009, chiuso all'ottavo posto con 55 punti realizzati in 37 domeniche di calcio-champagne e solo qualche parentesi meno frizzante. Mancherebbero cinque ipotetici punti dall'Europa League, e tutto questo mentre i rossoblù continuano a volare basso parlando solo ed esclusivamente di salvezza. C'è da capirli, ma questa classifica è comunque la conferma che la banda Allegri debba e possa guardare in alto. Non è un caso che ci sia una certa e importante continuità rispetto allo scorso anno. I punti totali del 2008 furono 53 (32 con Ballardini e 21 con Allegri), si è addirittura migliorato il bottino e probabilmente senza il rinvio della gara a Udine della scorsa domenica (insieme a Bologna, Atalanta, Fiorentina, Milan, Genoa, e Udinese) i conti sarebbero ancora più felici. Ma comunque siamo lì. Allegri non divide il panettone con nessuno stavolta, in regia nel 2009 c'è stato solo lui. Lui e il suo Cagliari fatto di armonia e nomi ormai noti e apprezzati. Ha portato Marchetti in Nazionale, regalato mercato ad Acquafresca, festeggiato l'azzurro con Biondini, reso Cossu un gigante, e ora, dalla sue mani sta nascendo un bomber di razza, Matri. Senza dimenticare Nenè e tutti gli altri rossoblù grandi protagonisti del 2009. Più bravi della banda Allegri in questo anno di molti alti e pochi bassi sono stati l'Inter con 81 punti e il Milan con 72. Seguono Juventus 68, Roma 68, Genoa 63, Fiorentina 60 e il Palermo 60. Il Cagliari va quindi a spezzare una classifica che vede più giù proprio l'Udinese con 54 punti, il Chievo 53, la Sampdoria 52, Lazio 49, Napoli 43, Bologna 38, Siena 37, Atalanta 36, Catania 30. Insomma, i rossoblù sono i più belli della mezza classifica e sono riusciti ad avere la meglio anche con squadre come Samp, Lazio e Napoli che non solo vorrebbero essere al posto del Cagliari, ma ben oltre. Progetti falliti. I bei ricordi rossoblù invece riempiono il calendario che vive i suoi ultimi giorni di vita. Gennaio stellare, coronato con la vittoria al Delle Alpi contro la Juventus (3-2) che mancava dai tempi dello scudetto con replica nove mesi dopo al Sant'Elia. Il record di cinque vittorie di fila sfiorato per ben due volte, Matri che sfida Gigi Riva e ne fa 7 di fila. La constatazione che quando c'è un infrasettimanale di mezzo ai rossoblù viene facile il tris di vittoria. E cosa sarebbe stato se nel finale del campionato 2008-2009 il Cagliari fosse rimasto più concentrato e non avesse preso tutti quei gol (anche se in casa riuscì a battere l'Inter già Campione d'Italia)...e cosa sarebbe accaduto se la fortuna fosse girata prima e la squadra di Allegri avesse racimolato punti sin da questo recente settembre? Di sicuro questo entusiasmante risultato sarebbe potuto essere ancora più incisivo. Palermo, Fiorentina e Genoa non sono poi così lontane. Ma c'è il 2010 alle porte, per inseguire. Raggiungere la salvezza e poi divertirsi, come ha suggerito Cossu. Perchè il Cagliari può farlo e non deve nascondersi.
La Nuova Sardegna - Gruppo blindato per quattro anni
Un’azione coordinata passo passo dal presidente e perseguita con puntiglio: il Cagliari ha messo il parco giocatori in cassaforte. Un armadio solido e flessibile al tempo stesso. Da Federico Marchetti, che ha rinnovato fino al 2014, passando per il gruppo, blindato fino al 2013, per arrivare ad Andrea Cossu, in rossoblù fino al 2012.
Di ufficiale dal club di Massimo Cellino non trapela nulla. Ma le ragioni dell’accelerata sono intuibili: dal 2010/11, con una sontuosa ripartizione dei diritti televisivi, le società si ritroveranno con un lauto tesoretto a disposizione.
Il patron ha scritto la parola fine su un lavoro certosino portato avanti dallo staff dirigenziale con il prima fila il direttore generale, Francesco Marroccu.
L’operazione ha coinvolto sia la vecchia guardia, guidata da Conti e Agostini, sia i pezzi mercato: Marchetti, Biondini, Matri e, nonostante sia in partecipazione con l’Atalanta, lo stesso Lazzari. A quanto pare, il solo Cossu ha rinnovato dal 2011 al 2012. Per Cossu, il presidente stravede e a fronte di un rinnovo anticipato di 12 mesi, potrebbe mettere sulla bilancia una lievitazione dello stipendio.
Il Dna di un gruppo solido. Concentrato nel correre il più in fretta possibile verso l’asticella dei 40 punti, quota salvezza.
Ma a guardar bene, è l’operazione Marchetti a prendersi la scena. In pianta stabile nel giro azzurro, il portiere è stato al centro di un tira e molla sul rinnovo dell’ingaggio.
Appena risolta la faccenda economica, Cellino ha chiuso il discorso: rinnovo fino al 2014 con il preludio al riscatto totale dall’Albinoleffe. Al riguardo, la prima metà il Cagliari potrebbe prenderla a gennaio, il rimanente 50% a fine stagione.
Intanto, sul giocatore le sirene non mancano. Per gli operatori vale tra i 15 e i 25 milioni di euro.
Unione Sarda - Il campionato conferma: è solo la squadra il segreto del successo
Dieci panchine saltate (record europeo), campioni strapagati che stentano (Diego e Melo nella Juventus, ma anche Acquafresca nell'Atalanta), gioco che latita. Non è un buon momento per il campionato di serie A, che non propone alcuna suspense in vetta (l'Inter si avvia a vincere in surplace il quinto scudetto consecutivo) e nessun picco di bel gioco (si pensi alla mediocrità di Juventus-Inter, presentata come partita dell'anno). Dopo diciassette giornate, emerge un dato chiaro: solo chi è capace di essere squadra può ambire a risultati importanti e avere la speranza di offrire un gioco piacevole e vincente. Sinora, l'Inter ha dominato per la qualità dei singoli e non per la superiorità della manovra. Infatti, quando ha messo il naso fuori dall'Italia ha rimediato figuracce (la batosta di Barcellona) o vittorie stentate (quella di Kiev), che hanno messo a nudo il pesante ritardo del lavoro di Mourinho.
Per restare a esempi più vicini al Cagliari, c'è quello di Acquafresca. Perso il suo miglior realizzatore, la squadra rossoblù temeva di pagare dazio. Allegri ha sopperito alla pesante perdita continuando nella stessa direzione: la costruzione di una squadra propositiva, che avesse il gioco come faro del suo lavoro. La struttura della squadra ha permesso agli attaccanti di prendere fiducia e ha lanciato in orbita Matri (otto reti), Nenè (sei) e fatto rialzare le quotazioni di Larrivey, sbloccatosi contro il Napoli.
Al contrario, Acquafresca sta attraversando difficoltà che nessuno aveva previsto. Inserito in una squadra, l'Atalanta, che balbetta, l'ex bomber rossoblù ha sinora segnato la miseria di una rete e per di più su rigore. Ma anche Diego, giocatore molto vicino a essere un fuoriclasse, inserito in un complesso confuso come è la Juventus quest'anno, sta balbettando calcio, facendo persino dubitare delle qualità messe in mostra in alcune fantastiche stagioni con il Werder Brema. Il calcio moderno non può essere una semplice sommatoria di talenti ma il risultato di un lavoro comune, condotto sul filo dell'entusiasmo e della voglia di migliorarsi. Un indirizzo che il Cagliari sta seguendo alla lettera.
Unione Sarda - Il Cagliari pronto in due mosse
Un paio di aggiustamenti e il Cagliari sarà pronto per le prossime sfide. Con il campionato in vacanza, la parola passa alla società, ma solo dopo qualche giorno di pausa in occasione del Natale.
La prima mossa è stata effettuata la scorsa settimana, quando il direttore generale, Francesco Marroccu, ha definito con il ds della Juventus, Alessio Secco, il passaggio del difensore Ariaudo nelle fila rossoblù. Con questo ingaggio (la formula è quella del prestito con diritto di riscatto della metà a una cifra già pattuita), si è posto rimedio alla più macroscopica lacuna dell'organico: la penuria di difensori. A causa degli infortuni di Pisano e Marzoratti e dell'indisponibilità di Lopez, Allegri a Udine si è ritrovato con solo tre uomini per quattro posti. Se la partita non fosse stata rinviata per la neve, Dessena sarebbe stato costretto a giocare nell'insolito ruolo di terzino destro.
D'ora in avanti le cose miglioreranno. Ariaudo arricchisce il reparto, che ritroverà anche Pisano e Marzoratti. I due, al contrario del resto dei compagni, ieri si sono allenati e altrettanto faranno oggi. Poi, potranno godere di qualche giorno di riposo. Gli ultimi accertamenti radiologici hanno dato esiti confortanti, entrambi saranno pronti ad aggregarsi al gruppo domenica 27 dicembre, quando la squadra si ritroverà per riprendere la preparazione in vista della gara dell'Epifania contro la Roma. Solo Lupatelli (infortunatosi seriamente a Palermo) dovrà pazientare ancora prima di tornare a disposizione.
Sistemata la difesa, è il centrocampo ad aver bisogno di una sistemata. È il reparto più ricco ma anche il meno assortito. Una sola mezzala tecnica, Lazzari, e molti cursori, da Dessena a Biondini, da Brkljaca a Sivakov, a Barone. L'ideale sarebbe cedere alcuni di questi per ingaggiare un centrocampista che possa costituire l'alter ego di Lazzari: Pinardi, per esempio, già vanamente inseguito l'estate scorsa, oppure Bentivoglio, che, però, si sta ritagliando un discreto spazio nel Chievo Verona, mentre alcuni mesi fa era considerato in esubero.
Non sarà, comunque, un'operazione facile, come dimostra il fatto che non è riuscita nella sessione estiva del calciomercato, quando c'era più tempo e più scelta per individuare il sostituto di Fini. Tra l'altro, l'ingaggio di Barone è improponibile per quasi tutte le squadre di serie B, mentre in A la collocazione dell'ex granata non è facile, dal momento che sinora Barone ha avuto pochissime possibilità di mettersi in mostra. L'unico ad aver richieste è Parola. Cederlo, però, significherebbe rinunciare all'unico sostituto di Conti e costringere Cossu, in caso di assenza del vice capitano, ad arretrare e giocare in un ruolo non suo. Questa potrebbe essere l'unica, autentica spina del prossimo calciomercato rossoblù.
Ma non avavevamo già riscattato marchetti?
juninho85
23-12-2009, 08:46
Ma non avavevamo già riscattato marchetti?
ma infatti,dovrebbe averlo riscattato questa estate:mbe:
ma infatti,dovrebbe averlo riscattato questa estate:mbe:
Si infatti :confused:
juninho85
23-12-2009, 21:51
A Udine si giocherà il 27 alle 18
La Lega Calcio ha comunicato le date dei recuperi delle partite che non si sono disputate nell'ultima giornata di campionato a causa del maltempo. Come anticipato, Udinese-Cagliari verrà recuperata il 27 gennaio. L'orario del calcio d'inizio è stato fissato alle 18, mentre alle 20,45 dello stesso giorno si recupererà la partita fra Fiorentina e Milan. Le altre due partite rinviate per le avverse condizioni atmosferiche verranno invece disputate il 20 gennaio. Si tratta di Bologna-Atalanta e Genoa-Bari, che si giocheranno entrambe alle 18.
La Lega ha anche fissato anticipi e posticipi delle prime quattro giornate del girone di ritorno. Il Cagliari giocherà in anticipo la prima di ritorno, in casa contro il Livorno. La partita si disputerà infatti sabato 16 gennaio alle 18.
Euro 2016, la FIGC sceglie i 12 Comuni
La FIGC conferma i 12 Comuni già presentati per l'edizione 2012 dell'Europeo (appannaggio di Polonia e Ucraina) allo scopo di candidarsi a ospitare la kermesse di Euro 2016 (prima della storia ampliata a 24 squadre): si tratta di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Udine e Verona. Prosegue nel frattempo la compilazione del dossier italiano di presentazione: già passati al vaglio e valutati positivamente i riscontri effettuati a Napoli, Cagliari e Verona, saranno a breve via via consultate in merito anche le altre 9 amministrazioni locali.
ESCLUSIVA TMW – La Lazio torna su Canini. Idea Mareco
Se non dovesse sbloccare la telenovela Rever con il Gremio, la Lazio dovrà valutare altre soluzioni. E' stato proposto Mareco (accostato anche al Genoa) che potrebbe decidere di cambiare aria e di lasciare il Brescia. Ma Ballardini preme per Michele Canini, suo vecchio pallino: c'è stato un nuovo sondaggio con il Cagliari.
Toro su Parola e Brkljaca, Catania su Barone
Il mercato non è ancora cominciato, ma le trattative per gennaio sono già in rampa di lancio. Il Cagliari, che ha quasi concluso la trattativa per Ariaudo, ha molte richieste per i suoi giocatori, specialmente per i centrocampisti. Il Torino ha bussato alla porta di Cellino per avere Parola, già cercato in estate, e pare abbia fatto un sondaggio anche per Brkljaca e Sivakov, che piace anche a Triestina e Brescia. Richieste anche per Barone. Il Catania avrebbe chiesto notizie sul campione del mondo, poco utilizzato da Allegri nella prima parte di stagione. Interesse dell'AlbinoLeffe per Ragatzu, ma pare che il giovane attaccante rossoblù rimarrà in Sardegna per giocare in Prima Divisione con la Villacidrese.
Ipotesi Triestina per Sivakov
Arrivato lo scorso gennaio dal Bate Borisov, Mikhail Sivakov ha collezionato appena una presenza in dodici mesi di esperienza rossoblù. Max Allegri ha concesso infatti al biondissimo centrocampista bielorusso, una manciata di minuti nel recupero di Cagliari-Sampdoria dello scorso 8 novembre. Chiuso da Biondini, Lazzari, Conti, Dessena, Parola e Barone, il giovane mediano potrebbe terminare la stagione in prestito: secondo alcune indiscrezioni, tra le squadre interessate a Miki ci sarebbe la Triestina, che con la dirigenza guidata dal presidente Cellino vanta ottimi rapporti. A testimoniarlo, le recenti operazioni che hanno portato in Friuli Venezia Giulia Pani e Magliocchetti, con Agazzi che il prossimo giugno compierà il percorso inverso.
Sarebbe ottimo mandare questi giocatori in prestito, soprattutto Ragatzu, Sivakov e Brkljaca
juninho85
24-12-2009, 07:59
Il Sardegna - Matrimonio col gol
Lo scettro al tronista, prego. Quattordici gol in un anno non sono mica robetta da niente. Dopo il Principe Milito (22), Pazzini (19), Totti (17), Pato e Di Vaio (16), Di Natale e Pellissier (15), c'è lui, Alessandro Matri, 14 reti segnate insieme a Gilardino. Esattamente lo stesso numero di gol che fece Acquafresca la scorsa stagione per farsi proclamare bomber rossoblù. Per l'attaccante di Lodi è stato un 2009 da sex symbol e da bomber di razza. Potrebbe stare bene da Maria de Filippi così come sta bene tra i migliori goleador dell'anno. Gol e sushi, di gran gusto Matri. Seppure la polenta di mamma e le dormite sul divano restino le intoccabili tradizioni del lunedì. E come fosse un capo Armani anche in Inghilterra si sono accorti di lui. Il “Guardian” gli ha voluto dedicare una pagina intera. Non si capisce bene, poi, se il prestigioso quotidiano britannico abbia notato più l'exploit dell'attaccante o la...bellissima velina mora italiana che gli sta accanto da qualche mese. Stavolta nessuna critica alla società italiana, solo elogi. E un oracolo: Matri andrà con Lippi. Il rossoblù per ora entra nel globo. Galattico. Meritata la fama del “bronzo di Riace” forgiato sulla bici, a spasso tra salite e discese di Lodi. Altro che ciclismo! Piove, piovono gol. Sei nella scorsa stagione tutti tra gennaio e maggio, otto in questa. Quell'esultanza birichina col compagno di merende Andrea Lazzari (ma sì, chiamatela pure papera), il sorriso quasi incredulo e la consapevolezza dei propri mezzi che finalmente avanza. Immancabile la rabbia, poi, se entra dalla panchina. Max Allegri lo pungola. Lo fa da sempre e ripete la solita cantilena: «Ha grandi potenzialità ma deve crescere e migliorare». Dopo sette gol di fila il tecnico rossoblù ha dovuto ritrattare: «È migliorato tantissimo ma non deve accontentarsi». Ma tanto poi Matri diventa “Matrix”, corre e sbatte le braccia sui fianchi finchè il gol non arriva. Così persino il “vai che c'è Nenè” è relativo. Diciamo pure che l'attaccante sta “oscurando” - ed era dura - il bellissimo esordio in Italia del brasiliano ma soprattutto ha cancellato il fantasma di Robert Acquafresca, colui che gli aveva chiaramente lasciato in eredità lo scettro di bomber rossoblù . Questo “Drogba” (così lo vedono gli inglesi) ha segnato sette reti di fila come Gigi Riva, di piede e di testa Gli bastava spazio e continuità. Eccovi accontentati. Matri non si ferma più. Ha segnato contro il Chievo, preso un po' di respiro e iniziato il massacro di portieri avversari. Ha messo la firma contro Lazio, Atalanta, Sampdoria, Milan, Juve, Palermo, Napoli, uno dopo l'altro. Un peccato solo per lui, forse il rinvio contro l'Udinese. Ma per ora si accontenta di festeggiare il Natale... inseguendo Di Natale, in cima alla classifica cannonieri di questo campionato con undici reti a carico, davanti a Milito (10), Totti (9) e ai cecchini che come Matri hanno siglato otto volte. E guardate chi sono: Eto'o, Pazzini, e Hamsik. Insomma, Matri si è preso la sua consacrazione di bomber di razza. Ora altro record? Le tredici reti di fila in undici gare di Batistuta. Ma allora sarebbe un alieno.
La Nuova Sardegna - Tutti a casa con le famiglie, a Capodanno cena con "asado"
Ferie natalizie in famiglia per i rossoblù. D’altronde, Allegri ha fatto saltare il Capodanno, inteso come festa con qualche piccola concessione al menù e alle bevande. In vista della Roma, il tecnico tiene in campo la squadra sia il 31 sera, sia il primo del 2010. A dirla tutta, dalla ripresa, alle 15 di domenica 27 fino alla vigilia della partita con Totti e soci al sant’Elia, è possibile che la squadra lavori no-stop. Intanto, i rossoblù, grazie al rinvio di Udinese-Cagliari hanno guadagnato quasi 48 ore di riposo supplementare. Biondini e Dessena hanno raggiunto direttamente da Udine fidanzate e famiglie a Cesenatico e Parma. Lo stesso hanno fatto i toscani Allegri, verso Livorno, il “secondo” Landucci, per Lucca, e Agostini a Empoli. Conti trascorrerà il Natale a Nettuno con papà Bruno e familiari. I “milanesi” Lazzari, Matri, Canini e Astori stanno a casa sparsi per la Lombardia. Anche il naturalizzato Jeda è in zona: dalle parti di Cusano Milanino ci sono i suoceri e gli altri parenti della moglie. A Bassano del Grappa, con i genitori, Marchetti. Mentre trascorrono Natale oltre oceano sia Nené, volato a San Paolo con moglie e figlio, sia Larrivey, tornato a Buenos Aires dove il 25 brinderà con i fratelli German e Denis nel locale inaugurato di recente nella capitale. Il nome? Quattro mori e cucina con i sapori della Sardegna. In Bielorussia è tornato Sivakov, mentre Brkljaca e famiglia sono in Slovenia, dove l’ex Hajduk di Spalato ha i familiari. Feste natalizie senza muovere un piede da Cagliari dintorni per Pisano, Cossu e Ragatzu. A San Silvestro, invece, pare che la squadra quasi al completo, stia organizzando con la supervisione di Lopez, un gigantesco “asado”, il tipico arrosto misto del Sudamerica.
Unione Sarda - Difesa, l'emergenza finisce qui
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RASSEGNA STAMPA
Unione Sarda - Difesa, l'emergenza finisce qui
24.12.2009 08.14 di Francesco Aresu articolo letto 50 volte
Fonte: tuttocagliari.net
© foto di Federico De Luca
Cagliari, l'emergenza è finita. L'arrivo di Ariaudo va finalmente a coprire il vuoto lasciato l'estate scorsa da Bianco, passato all'Atalanta dopo essersi svincolato. Più soluzioni nel cuore della difesa. La sosta natalizia consentirà poi agli esterni Pisano e Marzoratti di lasciarsi alle spalle i rispettivi acciacchi una volta per tutte e rimettersi così al passo dei compagni.
Ha chiuso il 2009 zoppicando, inizierà il 2010 di corsa. L'allenatore Allegri non sarà più costretto a cambiare formazione in corsa, persino stravolgere l'assetto tattico e magari far giocare un centrocampista (come Dessena) nel ruolo di terzino (sarebbe successo domenica scorsa se la gara con l'Udinese non fosse stata rinviata per il maltempo). Marginale solo in apparenza, l'ingaggio del giovane juventino chiude il quadro nell'unico reparto quest'anno in sofferenza. L'operazione (verrà formalizzata e ufficializzata solo dopo il 7 gennaio) va in porto con quattro mesi di ritardo. Ad agosto il tira e molla tra Juve e Lione per Grosso la fece, infatti, saltare in extremis (a svantaggio del Cagliari, ma anche dello stesso Ariaudo, visto che non ha giocato nemmeno un minuto in diciassette partite).
Cresciuto nel vivaio bianconero, dai Pulcini sino alla prima squadra con la quale ha esordito il 26 agosto del 2008 addirittura nei preliminari di Champions League contro l'Artmedia Bratislava. A diciannove anni l'esordio in serie A, a Roma contro la Lazio. Ora di anni ne ha venti e ha scelto la Sardegna come trampolino di lancio.
Mancino, ma all'occorrenza gioca anche col destro. Un jolly difensivo, insomma, che dovrebbe trovarsi a proprio agio con l'esperto Lopez, ma anche con Astori e Canini. Ariado diventa così il quarto centrale a disposizione di Allegri che, d'ora in poi, digerirà più facilmente infortuni o squalifiche che, inevitabilmente, condizioneranno il Cagliari (così come tutte le altre squadre della serie A) nella seconda parte della stagione. Avanti un altro nel gioco delle coppie (di centrali) davanti alla porta di Marchetti. Lopez gioca sempre nel centrodestra, Astori nel centrosinistra, Canini, invece, si adegua in base al compagno. Così farà lo stesso Ariaudo che all'occorrenza potrebbe rivelarsi prezioso anche come terzino sinistro. In quel ruolo Agostini sinora non ha perso un colpo, e infatti è l'unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite senza mai essere stato sostituito. Ma alla fine del torneo mancano ancora cinque mesi. Al momento la prima alternativa è Pisano (che con Sonetti ha dimostrato di non soffrire il cambio di fascia, tutt'altro). Lo scorso anno Allegri ha sopperito all'assenza dell'esterno toscano anche con Astori, in futuro potrà farlo anche con l'ormai ex bianconero.
Allarme rientrato anche dall'altra parte del campo. Proprio Pisano (titolare se sta bene) ha ripreso ad allenarsi. Il selargino non era stato nemmeno convocato per l'ultima trasferta friulana, lo staff medico rossoblù ha, infatti, preferito non forzare i tempi e sfruttare la lunga sosta per un recupero meno traumatico e più sicuro. Già infortunato al ginocchio alla seconda giornata di campionato durante la gara con il Siena (è dovuto star fuori quasi tre mesi), Pisano si è di nuovo fermato all'inizio della settimana scorsa per un fastidio ai flessori della coscia destra. Niente Udine. Nel frattempo ha svolto un lavoro personalizzato nel centro sportivo di Assemini che gli permetterà di essere al top per la prima gara del 2010, il 6 gennaio al Sant'Elia contro la Roma.
Domenica prossima alla ripresa degli allenamenti ci sarà pertanto anche l'esterno selargino che spera di aver chiuso i conti con la sfortuna. E lo spera anche Allegri che si è dovuto arrangiare non poco negli ultimi mesi per superare l'emergenza a destra. E a dir il vero ci è riuscito alla grande (grazie anche alla disponibilità tattica di Canini), almeno sino allo scorso week end quando ha dovuto precettare una mezzala, essendo indisponibili contemporaneamente tre difensori su sei, vale a dire Lopez, Pisano e Marzoratti. E anche quest'ultimo pare essere sulla via del recupero. Tradito dagli adduttori lo scorso 25 ottobre, a poche ore dalla gara con il Genoa, e da allora non si è più ripreso. Problemi di postura (ha precisato lo staff medico rossoblù) hanno poi condizionato la fase di riabilitazione. L'ex difensore dell'Empoli dovrebbe essere a disposizione dell'allenatore all'inizio dell'anno che verrà. Così pure Lopez, che tornerà dall'Uruguay giusto in tempo per la seduta pomeridiana del 27. Dieci giorni fa il capitano aveva ottenuto un permesso speciale dalla società per gravi problemi familiari, avrebbe saltato la partita con l'Udinese, ma sarà lui a guidare la difesa rossoblù contro la Roma. Anno nuovo, emergenza vecchia.
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