View Full Version : CAGLIARI CALCIO OFFICIAL THREAD STAGIONE 2009/2010
Il sosia di peter griffin non era contento in tribuna... peccato.
Comunque noi fortissimi, tranne matri. E domenica non abbiamo difensori.
Cagliari, Dessena: "A Genova non giocavo nemmeno le partitelle"
Daniele Dessena, che sta ripagando la fiducia concessagli da Allegri con una serie di ottime prestazioni, culminata nella gara di oggi in cui con il suo gol ha decretato il definitivo 2-0 del Cagliari al Tardini contro il Parma (seconda vittoria esterna per gli isolani, partiti con qualche difficoltà in questo campionato, dopo l'1-0 di Bari di mercoledì scorso), interrogato riguardo alla sua esultanza (una "C" fatta con la mano) risponde: «Figuriamoci se potrei mai voler polemizzare con il Parma, una società che mi dato tantissimo in passato: segno raramente, non sono certo un bomber Totti, e in quei casi mi viene spontaneo esprimere la mia gioia con forza. Tra l'altro in tribuna oggi era presente tutta la mia famiglia, e il gesto che ho compiuto era rivolto a Carlotta, la mia fidanzata, a cui ho dedicato il gol con la sua iniziale, la "C" appunto. Sono felicissimo qui, mi viene data la possibilità di giocare con continuità, e sto cercando di ripagare al meglio mister, compagni e tifosi. Pensare che a Genova con la Samp non giocavo nemmeno le partitelle».
da tuttomercatoweb
Secondo me si rivelerà un grande acquisto...
Pangasius
28-09-2009, 02:07
Tutto giusto,anche quel pizzico di fortuna per il rigore non concesso sull'inutile fallo di Agostini, :ciapet:
quello però che più mi impressiona,oltre al gioco veloce palla a terra che faceva notare juninho,
e la straordinaria forma fisica raggiunta,tutti che corrono per 90 minuti e giocano per la squadra,
ad eccezione di Matri,che forse anche per la presenza della velina al Tardini,si è intestardito in azioni
personali che con un pò più di altuismo avrebbero potuto essere più produttive....
juninho85
28-09-2009, 08:13
Il Sardegna - Dessena: "Giusto esultare"
«Non mi sembra di aver offeso nessuno con la mia esultanza dopo la rete». quasi cade dalle nuvole, Daniele Dessena.
In aperto contrasto con il pubblico parmense per quasi tutta la durata del confronto. «In tribuna era presente tutta la mia
famiglia e la mia ragazza. Alla quale ho dedicato il mio gol e mi sono rivolto in quel modo. non sono uno che segna molto frequentemente, per cui, ogni qual volta mi riesce, ed è una rarità, è anche logico che mi lasci andare ». Parmense purosangue, nella società emiliana è nato calcisticamente ed ha esordito nella massima serie. Ha collezionato 81 presenze, dal 2004 al 2005, e realizzato 5 gol. Poi un divorzio un po burrascoso ed il passaggio alla Sampdoria. «Sia ben chiara una cosa - prosegue Dessena - contro la mia ex squadra non ho assolutamente nulla. Continuo a voler bene ai colori gialloblù. Con il Parma sono ancora legato dalla comproprietà. Perche bisogna considerare anche tantissimi
altri fattori. Arrivo da un periodo durante il quale ho sofferto parecchio. Basti pensare che a Genova, ultimamente e prima di essere ceduto al Cagliari, non venivo utilizzato neppure durante le amichevoli. Voglio graziare tutti coloro che hanno creduto in me. Soprattutto mister Allegri. Il quale mi ha dato fiducia ed ha saputo rigenerarmi». Sarà anche per
questo che Dessena, dopo la rete, è corso ad abbracciare il proprio allenatore. quasi come una sorta di ringraziamento ufficiale. Poi c'è stato l'episodio finale. La curva parmense, a fine gara, ha chiamato a gran voce il giocatore sotto la curva. Probabilmente una provocazione. Lui ha dapprima accennato ad avvicinarsi al settore occupato dai supporters di casa applaudendo verso di loro, poi improvvisamente si è chinato a baciare il terreno di gioco. quindi è susseguito un parapiglia, con i giocatori del Parma che lo hanno spintonato. Grande giornata anche per Jeda, dopo qualche tentennamento iniziale. «Mi capita tutti gli anni, oramai per me è una costante - dice l'attaccante - Soffro il caldo di agosto e
sono lento a carburare. Poi, improvvisamente, riesco a ritrovare la forma. Sul gol non mi sono reso conto subito di essere solo, avrei potuto pure stoppare e tirare. Meglio così»
La Nuova Sardegna - Jeda - Dessena il Cagliari vola
Gioco, personalità, determinazione. Il Cagliari mette in campo le sue doti migliori e manda al tappeto il Parma di Guidolin. Jeda e Dessena, qualità e quantità. É questa la sintesi perfetta di una squadra che nel giro di sette giorni ha cambiato pelle raccogliendo prima soltanto applausi (domenica con l’Inter), poi la prima vittoria esterna (mercoledì a Bari) e ora scopre le carte. Altri tre punti in trasferta per rinverdire i fasti dello scorso anno.
Due occasioni create, due reti; nessun tiro in porta concesso a una squadra che pure arrivava da due vittorie consecutive. Quella di ieri per il Cagliari è stata la partita perfetta: concretezza in tutte le azioni create, assoluto controllo del gioco e difesa sempre puntuale e ordinata in chiusura.
Una gara che si è messa subito nel verso giusto. Allegri manda in campo dall’inizio Matri, preferendolo a Nenè, match winner mercoledì a Bari. In panchina resta anche Biondini: il ballottaggio per il posto di mezzo sinistro a centrocampo viene vinto da Lazzari. Per il resto tutto come previsto, con il rientro di Conti e l’impiego dell’ex Dessena sulla linea mediana.
Mini rivoluzione in casa Parma: Guidolin all’ultimo momento deve fare a meno di Panucci, sostituito da Paci. Restano fuori anche le punte Bojinov e Amoruso.
Il Cagliari inizia con il piglio giusto ma il primo affondo è del Parma: al 7’ Biabiany entra finisce a terra in area sull’intervento di Lazzari. Sarebbe rigore, ma per l’arbitro si può proseguire. É proprio sul capovolgimento di fronte che il Cagliari trova il vantaggio. Cossu affonda sulla destra e mette al centro rasoterra, Jeda arriva in corsa e con un preciso piatto destro indirizzato sul secondo palo fredda Mirante.
In questa fase i rossoblù danno spettacolo. Cossu e Jeda si trovano a occhi chiusi, Conti gioca come sa. Il raddoppio è nell’aria, ma al 24’ il colpo di testa di Jeda, su cross di Matri, è troppo debole per impensierire il portiere dei ducali.
Il Parma soffre e Guidolin è costretto a tornare sui suoi passi: già al 32’ Biabiany viene chiamato fuori, sostituito da Bojinov. Gli emiliani provano a uscire dal torpore ma i rossoblù controllano senza affanni sino all’intervallo.
Nella ripresa il Cagliari rientra in campo con la stessa sicurezza mostrata nella prima frazione. La manovra rossoblù resta sciolta, il Parma non riesce mai a tirare in porta e al quarto d’ora il raddoppio è cosa fatta. Cossu lavora un ottimo pallone sulla destra, attende l’inserimento di Dessena e lo serve. Il numero 4 rossoblù riceve spalle alla porta, si gira senza problemi e con un gran sinistro trafigge Mirante.
Il Tardini è ammutolito, mentre Dessena, nato a Parma ed ex parmigiano, fa tutto il campo a braccia alzate per festeggiare.
Il Parma è alle corde, senza idee e con poco gioco. Allegri si abbottona inserendo Biondini al posto di Matri, Guidolin risponde con un doppio cambio: fuori gli evanescenti Bojinov e Dzemaili, dentro Lanzafame e Amoruso.
Ma per i bianco-crociati non è giornata, e Marchetti compie la prima e unica parata su una punizione di Galloppa. I padroni di casa riescono solo a collezionare calci d’angolo, mentre l’unica nota stonata per i rossoblù è l’ammonizione ad Astori, che era in diffida.
La gara si addormenta, Dessena subisce volentieri i fischi dei suoi concittadini, ma ormai il dado è tratto. Sei punti in due trasferte: può essere l’antipasto di un’altra stagione da ricordare.
Unione Sarda - Ritorna il Cagliari spettacolo
Al rientro in campo dopo l'intervallo, Dessena ha posto una pietra tombale sulla gara, trasformando il resto del tempo in un'esibizione del Cagliari, che chiudeva e ripartiva, trascinato da due giocatori veramente sopra la media: Cossu e Jeda.
Ma sarebbe ingiusto non ricordare la prestazione scintillante di Conti o l'affidabilità raggiunta dal duo difensivo Astori-Canini, che si sono letteralmente mangiati vivi i quattro attaccanti alternati da Guidolin nel tentativo di cavare il ragno dal buco.
Ma quella di ieri, come quella di Bari e come la precedente partita con l'Inter (aumentano i rimpianti per non aver conquistato una vittoria contro i nerazzurri che sarebbe stata meritatissima) è stato il successo di un gruppo che ha valori tecnici e morali di livello assoluto. In questo inizio di campionato, nessuna squadra ha raggiunto i livelli di gioco del Cagliari, se non la Sampdoria, peraltro piuttosto fortunata sabato nell'anticipo vittorioso con l'Inter. Il Cagliari è stato lucido nei momenti di difficoltà.
Allegri, nonostante la partenza affannosa e i molti dubbi che avevano affollato la sua mente, ha avuto la freddezza necessaria per tenere in pugno la situazione. Ha convinto i suoi giocatori che il lavoro avrebbe pagato e che le conoscenze mostrate a lungo nella scorsa stagione non potevano essere volate via con i vari Bianco, Fini e Acquafresca.
Da sottolineare anche il ruolo svolto dalla società, a iniziare dal presidente Cellino, per proseguire con il direttore generale Marroccu e tutti gli altri. Mentre in qualche ambiente si iniziavano a far circolare le voci su un possibile siluramento di Allegri, il presidente serrava i ranghi e analizzava freddamente la situazione, dando coraggio e autorevolezza a un allenatore che si era conquistato la stima della squadra con le sue conoscenze e il lavoro sul campo. Con queste premesse, la crisi non poteva essere che passeggera e le ultime tre gare ne sono la naturale conferma.
La fine del tunnel si è intravista con l'Inter mentre la luce è riapparsa nella notte di Bari e nel luminoso pomeriggio di Parma. Adesso, il Cagliari deve essere bravo a gestire l'entusiasmo che il fantastico bottino di sei punti in due trasferte ha fatto crescere a dismisura. In arrivo c'è il Chievo Verona, squadra insidiosa soprattutto in trasferta, grazie alla velocità del suo gioco di rimessa. Serve concentrazione per superare anche questo ostacolo e andare alla seconda pausa di campionato con una bella dote di punti.
Il campionato è appena iniziato, occorre tenere alta la guardia, perché il Cagliari non può accontentarsi della salvezza. Essa va raggiunta con la qualità di gioco mostrata nelle ultime tre partite. Sarebbe una grande lezione al calcio italiano che stenta a trovare squadre guida. Come l'Europa ha dimostrato.
juninho85
28-09-2009, 15:35
Palermo, Zamparini: "Zenga non si discute ma siamo da retrocessione"
Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, è deluso dall'andamento delle cose ma spera che la squadra rosanero si risollevi presto. ''In questo momento altro che squadra da scudetto, siamo da retrocessione. Finora non abbiamo certo visto un bel Palermo - afferma ai microfoni di 'La politica nel pallone' su GR Parlamento - avendo vinto solo una partita e ieri pareggiato 1-1 sul campo della Lazio. L'unica nota positiva della partita di Roma e' il risultato e la prestazione del giovane portiere Salvatore Sirigu, che se fara' bene rimarrà lui in porta, visto che Rubinho attraversa un momento di difficoltà. Cosa non va? Al Palermo sta venendo a mancare un leader a centrocampo come Liverani e dobbiamo inserire un elemento di talento come Pastore. Zenga? Non è in discussione la posizione del nostro tecnico. Bisogna lavorare tutti insieme per uscire da questo momento".
::asd:
juninho85
28-09-2009, 16:37
Euro 2016, consultazione a Cagliari per la Figc
Prosegue il giro di consultazioni della Federcalcio sulla strada degli Europei 2016. Dopo l'incontro di venerdì a Napoli Michele Uva, coordinatore della struttura Figc che sta lavorando alla candidatura italiana per l'organizzazione del torneo continentale, accompagnato da Gigi Riva, ha incontrato oggi a Cagliari il presidente Massimo Cellino e una delegazione del capoluogo sardo guidata dal sindaco Emilio Floris, accompagnato per l'occasione dal vice sindaco Maurizio Onorato e da alcuni componenti la Giunta. "Cagliari non vuole perdere l'occasione di ospitare un evento di tale portata - ha commentato Uva - e per questo le istituzioni locali, insieme al Cagliari Calcio, si attiveranno per confrontarsi sul progetto del nuovo stadio già presentato dalla società, per verificarne la rispondenza ai requisiti previsti dall'Uefa". Domani, Uva sarà a Verona per incontrare il sindaco di Flavio Tosi e l'assessore allo sport, tempo libero, ecologia e ambiente Federico Sboarina, alla presenza dei rappresentanti di Chievo Verona e Hellas Verona. Il giro delle consultazioni con i sindaci e i dirigenti delle società di calcio delle altre città inserite nel dossier di candidatura proseguirà nei prossimi giorni, nei quali inoltre verrà ufficializzato il logo che accompagnerà la candidatura italiana. In agenda ci sono altri due workshop Uefa: il primo ottobre sull'area trasporti e aeroporti, il 6 ottobre sull'area commerciale/legale e sulle procedure di candidatura.
Il sosia di peter griffin non era contento in tribuna... peccato.
Comunque noi fortissimi, tranne matri. E domenica non abbiamo difensori.
Magari riesce a recuperare Pisano e si potrebbe spostare Marzoratti al centro...che se non sbaglio non se la cava male...oppure potrebbe farcela Lopez, chissa.
juninho85
28-09-2009, 20:20
per me giocherà ignazio carta sulla destra,o meglio:me lo auguro!
juninho85
28-09-2009, 21:59
Palermo, indiscrezione clamorosa: Zamparini blocca Delio Rossi
La notizia viene sparata a caratteri cubitali nell'homepage di sportmediaset.it: Zamparini avrebbe bloccato Delio Rossi, che sembrava già ad un passo dalla panchina del Napoli al posto del più che traballante Donadoni. Secondo la testata milanese, delle indiscrezioni riporterebbero che il presidente del Palermo avrebbe già contattato l'ex tecnico della Lazio, e lo avrebbe invitato a pazientare in attesa di sviluppi. Pazienza, data la portata dell'indiscrezione, che sembra stia per finire a Zamparini stesso deluso dall'andamento della squadra nelle prime sei giornate. Del resto, chi conosce Zamparini, sa che più conferma a parole il tecnico più quest'ultimo è sulla graticola.
:sofico:
juninho85
29-09-2009, 09:15
La Nuova Sardegna - Nuove certezze per Allegri
Più somiglia a quello dell’anno scorso, più vince. Il Cagliari di Massimiliano Allegri si gode la seconda vittoria esterna consecutiva e torna a specchiarsi nelle giocate dei suoi uomini migliori. Da Cossu a Jeda, da Conti a Dessena.
Un miglioramento costante che si fonda su due elementi: la crescita dello stato di forma (l’esempio più lampante è quello di Cossu) e l’inserimento delle pedine giuste. Fattori che hanno portato la squadra rossoblù a cambiare completamente volto rispetto alle prime partite. E a riproporre le caratteristiche che lo scorso campionato hanno portato in alto il Cagliari.
La difesa. Con Pisano e Lopez fuori per infortunio, Allegri ha dato ancora una volta fiducia a Marzoratti (schierato a destra) e ad Astori. Con risultati eccellenti: i due hanno giocato una gara perfetta, concedendo solo le briciole agli attaccanti del Parma. E non è tutto: Canini, che al Tardini ha giganteggiato, sembra addirittura intendersi meglio con Astori che non con Lopez. Domenica prossima contro il Chievo, con Astori che verrà certamente squalificato, il capitano va assolutamente recuperato. Ma intanto, in prospettiva, Allegri ha avuto la conferma di poter contare su altri due titolari.
Il centrocampo. Conti ha dettato i tempi in maniera impeccabile. Nel primo tempo, in particolare, il giocatore romano ha mostrato il meglio del suo repertorio. Al suo fianco, Lazzari ha dato il suo contributo, più a livello di quantità che di qualità, mentre Dessena ha bagnato con un bel gol una prestazione estremamente positiva.
L’attacco. Tutti in piedi, passa Andrea Cossu. Il furetto cagliaritano ha inventato giocate da stropicciarsi gli occhi, spingendo più d’uno a pronunciare una parola forse non troppo fuori luogo: nazionale. E spettacolo ha dato anche Jeda, particolarmente ispirato, che con Cossu duetta ormai a occhi chiusi. Più isolato Matri, il quale però è un maestro nel tuffarsi negli spazi e, anche quando giostra troppo lontano dalla porta avversaria, ha il merito di trascinarsi dietro almeno due difensori.
Gli eslcusi. Biondini, Nenè e Parola sono entrati nella ripresa, ormai a cose fatte, mettendosi al servizio della squadra. Il primo, in particolare, è stato fondamentale nel rompere i timidi tentativi di ripartenza del Parma. Diverso il discorso che riguarda Larrivey e Barone. Sinora il Cagliari ha giocato meglio senza di loro. Come per i compagni, anche il loro stato di forma crescerà. Per ora, però, Allegri sembra aver ritrovato la quadratura del cerchio dopo aver puntato su altre soluzioni.
Unione Sarda - Il segreto nel tridente
Metamorfosi in due mosse ma anche grazie alle formidabili basi gettate nelle due esaltanti stagioni precedenti. Il Cagliari timoroso e poco efficace visto in precampionato e contro Livorno, Siena e Fiorentina, è ormai un ricordo. Esso ha lasciato il posto a una squadra scintillante che ha perso immeritatamente con l'Inter e strapazzato Bari e Parma in rapida successione ed entrambe le volte in trasferta. La vittoria di domenica su un campo tabù (il Cagliari in serie A non aveva mai colto la vittoria in casa del Parma, mentre in serie B aveva vinto l'ultima volta nel '55) è stata, se possibile, colta con più autorevolezza rispetto a quella di mercoledì a Bari. Se allora Marchetti era stato decisivo con due super interventi su conclusioni di Meggiorini e Ranocchia, domenica il portierone rossoblù ha fatto quasi da spettatore, limitandosi a un paio di uscite alte di grande eleganza ed efficacia. Riassumendo: una grande organizzazione difensiva, una spiccata attitudine a verticalizzare il gioco, una discreta pericolosità offensiva. Il Cagliari non conclude molto in porta ma adesso dà sempre l'impressione di poter far male all'avversario.
Come è stata possibile la metamorfosi? Come ha fatto Allegri a far dimenticare le partenze eccellenti dell'estate scorsa? Il lavoro è stata la strada maestra, il tecnico rossoblù sapeva bene che insistendo, la squadra avrebbe riacquistato l'autostima e le certezze temporaneamente smarrite.
Il contributo dell'allenatore è stato decisivo anche nel ridisegnare l'assetto tattico della squadra. Due le mosse: il tridente e l'inserimento di Lazzari e Dessena a centrocampo. A Bari e a Parma, la prima linea rossoblù si è schierata in maniera diversa rispetto al solito. Jeda e Matri hanno giocato larghi mentre Cossu ha agito da centravanti arretrato, senza dare punti di riferimento ai difensori centrali avversari e imperversando sulla trequarti. È un assetto che ricorda quello del Cagliari della promozione dalla serie B alla A nel 2004. Allora, Esposito e Suazo giocavano larghi mentre Zola si travestiva da centravanti per svolgere, in realtà, il ruolo di regista avanzato. Il paragone tra Cossu e uno dei migliori calciatori italiani degli ultimi tempi, Zola appunto, sarebbe fuori luogo. Fatto sta che in questo modo Allegri ha risolto il problema dell'assenza di Fini, che l'anno scorso costituiva il fulcro del gioco. Grazie alle due punte larghe, Allegri ha dato ampiezza alla manovra del Cagliari e ha automaticamente aumentato gli spazi a disposizione di Cossu. In quella zona di campo, il fantasista rossoblù può contare sul dinamismo di Dessena e sulla qualità di Lazzari. Grazie a quest'ultimo, il tasso tecnico del centrocampo rossoblù è cresciuto e Allegri ha ottenuto quella qualità di palleggio e quella capacità di verticalizzazione che considera indispensabili per il suo tipo di gioco.
La squadra adesso è un giusto mix di tecnica e forza. I reparti stanno molto vicini tra loro quando a manovrare sono gli avversari. In fase di attacco, la squadra si allarga e il portatore di palla ha numerose possibilità di scelta, grazie alla capacità dei rossoblù di avere un ruolo attivo in ogni momento. Forza di volontà determinazione, consapevolezza dei propri mezzi, entusiasmo. Sono gli ingredienti del nuovo Cagliari, che assomiglia a quello vecchio. Ne vedremo ancora delle belle.
Il Sardegna - Accordo stadio con Figc+Parole, parole, parole. Cantava Mina. E ora la canta anche Massimo Cellino. Nella speranza che dai baci e dagli abbracci
scambiati ieri al vertice sui requisiti Uefa per Euro 2016, tra la Figc, il Cagliari calcio gestore del Sant'Elia e il Comune proprietario nasca uno stadio nuovo di zecca. Tutto a posto? Sembra proprio di no. L'Italia si è candidata per Euro
2016. Cagliari ha detto si, ma la Uefa vuole un impianto a norma. Non si sa ancora quale strada si dovrà percorrere. Due le ipotesi: ristrutturazione del Sant'Elia o demolizione e ricostruzione. Gli ostacoli burocratici alienazione e diritto di superficie sono in piedi. La relazione dei tecnici sarà pronta in meno di un mese assicurano dal Comune, ma la Figc attende documenti e risposta ufficiale entro il 15 gennaio 2010. Così ha spiegato Michele Uva, coordinatore della struttura Figc per Euro 2016, che ieri, accompagnato da Gigi Riva, ha incontrato al Comune il presidente rossoblù Massimo Cellino e una dedelegazione del capoluogo guidta dal sindaco Emilio Floris: in agenda i requisiti tecnici richiesti dall'Uefa. Si va verso il si alla proposta del Cagliari calcio, con qualche modifica 30 mila posti e i parcheggi interrati. Ma il Comune è diviso: maggioranza e Cellino vogliono la demolizione, l'opposizione e Gigi Riva la ristrutturazione. «Col fior fiore di tecnici che ha il Comune, Zoccheddu e Mossa sono straordinari, lo stadio lo fanno in un minuto. Ai politici la scelta. Perchè
l'occasione è irripetibile. Sull'alienazione », conclude, «nessun problema: l'area è destinata ad uno stadio e andrà ad una società che sta per compiere 100 anni e che ha lo stesso presidente da 20». Diverso il parere di Gigi Riva. «Il Sant'Elia nasce come stadio Olimpico della Sardegna », spiega l'ex bomber dello scudetto, «e un comune non può stare senza stadio per gare internazionali. Cancellare un impianto così per ricostruirlo e darlo ad un privato mi sembra troppo. Alla fine sarà il Comune a decidere. Ci sono aree alternative. basta cercarle
juninho85
29-09-2009, 14:27
Cellino: "Salvezza? Firmerei adesso"
Massimo Cellino, intervenuto ai microfoni di Radiolina, parla a tutto tondo del suo Cagliari: "Metterei la firma, adesso, per la salvezza. Mercato? Non abbiamo bisogno di an*dare sul mercato, meglio esse*re pochi ma buoni. Cossu, Je*da e Conti sono giocatori im*portantissimi per noi, perché quando non girano loro la squadra ne risente. Non mi aspetto cose straordinarie dai nuovi, ma da questi giocatori sì, loro sono indispensabili"
Un pensiero particolare per i nuovi arrivati Dessena, Nenè e Larrivey: "Stanno facendo la loro parte, e la faranno meglio in futuro. Il primo è salito agli onori della cronaca a Parma, il secondo a Bari, il terzo farà la fine di Suazo e Conti. Ve lo ricordate, che si diceva di loro nei primi tempi? Vedremo se non ho ragione io, stavolta".
Cellino: "Salvezza? Firmerei adesso"
Massimo Cellino, intervenuto ai microfoni di Radiolina, parla a tutto tondo del suo Cagliari: "Metterei la firma, adesso, per la salvezza. Mercato? Non abbiamo bisogno di an*dare sul mercato, meglio esse*re pochi ma buoni. Cossu, Je*da e Conti sono giocatori im*portantissimi per noi, perché quando non girano loro la squadra ne risente. Non mi aspetto cose straordinarie dai nuovi, ma da questi giocatori sì, loro sono indispensabili"
Un pensiero particolare per i nuovi arrivati Dessena, Nenè e Larrivey: "Stanno facendo la loro parte, e la faranno meglio in futuro. Il primo è salito agli onori della cronaca a Parma, il secondo a Bari, il terzo farà la fine di Suazo e Conti. Ve lo ricordate, che si diceva di loro nei primi tempi? Vedremo se non ho ragione io, stavolta".
Cellino si è proprio fissato con Larrivey lol..... Ovviamente si spera abbia ragione ma sinceramente ne dubito...
juninho85
30-09-2009, 07:45
La Nuova Sardegna - Allegri: "Bravo Cagliari"
Le due vittorie consecutive in trasferta hanno sicuramente contribuito a riassestare la classifica del Cagliari e a dargli maggiore fiducia nelle proprie forze. Massimiliano Allegri punta ora a rompere il ghiaccio al “S. Elia”. «Non parlerei di svolta dopo questi successi, la cosa importante era riassaporare il gusto della vittoria - spiega il tecnico rossoblù -. Sono stati sicuramente due risultati fondamentali che danno un’ulteriore testimonianza della crescita di un lavoro cominciato in estate. I ragazzi già dalla gara con l’Inter avevano capito di essere sulla buona strada».
- Adesso c’è la controprova contro il Chievo.
«Anche lo scorso anno la gara con i veneti aveva costituito una sorta di svolta in positivo nel nostro cammino, anche se allora eravamo in condizioni completamente diverse rispetto ad adesso. Non dobbiamo cullarci sugli allori ma proseguire su questi livelli».
- Due vittorie di seguito in trasferta una cosa inaspettata ma allo stesso tempo esaltante.
«Premetto che vincere non è mai facile tanto in casa quanto fuori, sicuramente domenica fra le tante cose andate bene, oltre al risultato, abbiamo dimostrato bravura nella gestione della palla».
- Michele Canini è ritornato sui suoi livelli eccellenti di rendimento.
«Sulle sue qualità non ho mai avuto dubbi, mi fa piacere che abbia dimostrato voglia e soprattutto concentrazione».
- Marzorati è un’altra bella sorpresa.
«E’ un giocatore affidabile su cui si può sempre contare, questo sta a dimostrare la validità di un gruppo dove ognuno si fa trovare sempre pronto nel momento in cui viene chiamato in causa».
- E Cossu?
«Lui sta facendo grandissime cose sia come trequartista che come centrocampista aggiunto, vederlo giocare è davvero un piacere».
- Tornando alla gara col Chievo cosa teme di più?
«Loro sono una buona squadra in generale, con delle individualità che possono fare la differenza in qualunque momento. Mi riferisco in particolare al reparto offensivo dove ci sono giocatori bravi tecnicamente come Pellissier e forti nel gioco aereo come Bogdani, senza dimenticare Granoche».
- Squalificato Astori, in compenso tornerà Lopez.
«Il suo ritorno è importante oggi ha dimostrato di essersi rimesso a posto, e uno come lui è sicuramente una garanzia».
- La Sampdoria in testa alla classifica, è davvero un evento.
«Beh il loro primato è meritato visto quanto hanno fatto vedere sinora, ma alla lunga squadre come Inter e Juventus verranno fuori».
Unione Sarda - Cagliari l'ora della verità
Cagliari, che spettacolo. «Già è difficile vincere in serie A, figurarsi in trasferta, e per due gare di fila». E mentre tiene a precisarlo, Max Allegri, incrocia le braccia e fissa senza batter ciglio le telecamere che affollano la sala stampa del centro sportivo rossoblù.
Quanti veli attorno alla scrivania. Sguardo impenetrabile, una pausa riflessiva dietro l'altra, l'allenatore livornese allunga le gambe e dosa le parole senza farsi trascinare dalle emozioni. Poi, però, stuzzicato, lo ammette, sotto voce, ma sinceramente: «La mia ambizione è quella di arrivare il più in alto possibile». Inutile aggiungere altro. E lui certo non lo fa.
Bari e Parma nel cuore, ma il sole che picchia su Assemini continua ad avere qualcosa di più speciale. Aria di casa, e il Sant'Elia non è poi così lontano. La sfida al Chievo è già iniziata. «Partita fondamentale perché chiude un trittico con squadre che come noi lottano per la salvezza». Allegri addirittura si sbilancia: «È quasi come una finale. Così come l'anno scorso, può diventare la gara della svolta». L'allenatore del Cagliari ha già voltato pagina, e delle ultime due vittorie si tiene giusto l'autostima di gruppo («che cresce ogni giorno di più») e il modo con il quale i rossoblù hanno gestito la palla («dopo il vantaggio e più in generale nell'arco dei novanta minuti»). Avanti tutta. «Ora dobbiamo avere la forza di voltare pagina e concentrarci sul match con i veronesi». Lui lo ha già fatto. «Tra l'altro in casa non abbiamo ancora vinto». E Allegri ha fretta di sfatare l'ennesimo tabù. «Non eravamo fenomeni l'anno scorso, così come non eravamo brocchi all'inizio di questo campionato, e non siamo di nuovo fenomeni». Profilo basso, e non potrebbe essere altrimenti. Ma benedetta sia la sconfitta con l'Inter. «Pur perdendo, quel giorno abbiamo acquisito consapevolezza nei nostri mezzi». Contemporaneamente è cresciuta la condizione fisica.
Il gruppo prima di tutto, Allegri è solito applaudire (o criticare) la squadra nel suo insieme. Stavolta, però, fa un eccezione e punta i riflettori dritti su Canini. «Mi fa davvero piacere che abbia ritrovato la voglia e la convinzione di fare il calciatore. Anche perché le sue qualità nessuno le aveva mai messe in discussione». E il Cagliari non subisce reti da due gare. «Questo è un altro dei lati positivi della doppia trasferta». Persino l'assenza con il Chievo di Astori (squalificato per un turno dal giudice sportivo) diventa un dettaglio. «Ritroviamo il nostro capitano». E Lopez per Allegri è molto più di una garanzia. «Diego ci sarà sicuramente, magari stringerà i denti, poi avrà altre due settimane complice la sosta per ritrovare il top della condizione». L'ha già ritrovata, invece, Jeda, metamorfosi che tanto ricorda quella di un anno fa (più o meno) di questi tempi. «E lo scorso campionato andò anche peggio visto che si sbloccò all'ottava giornata. Infatti era andato due volte in panchina, una in tribuna e per la trasferta di Bergamo non era stato nemmeno convocato». Questione tecnica, tattica e fisica insieme. «Non sono tanto i singoli ad essere cresciuti all'improvviso, quanto la manovra dell'intera squadra. E arrivando i risultati, aumenta anche la determinazione».
Non sbaglia un colpo dall'inizio della stagione, invece, Cossu. E che colpi. «È davvero un piacere vederlo giocare», rivela l'allenatore del Cagliari. «Sta facendo grandi cose. A livello tecnico, ma non solo». Allegri va controcorrente, ed esalta soprattutto il lavoro sporco svolto dal fantasista sardo senza palla. «È il nostro centrocampista aggiunto e dà quantità alla squadra». E in questo momento potrebbe giocare in qualsiasi grande squadra. «Assolutamente sì». Così si sprecano i rimpianti per una carriera sbocciata (forse) troppo tardi. «Lui è stato quasi sempre impiegato come esterno. Da trequartista, invece, ha trovato la sua dimensione, e il fatto di giocare in Sardegna gli dà un ulteriore spinta essendo lui un tifoso». Cellino se lo tiene stretto. Ma ora se lo gode l'Italia intera.
Cagliari a trecentosessanta gradi. E mentre Marzorati non fa rimpiangere l'infortunato Pisano («sta facendo bene, è un giocatore affidabile») anche i centrocampisti ritrovano la via della rete e spazzano una volta per tutte il fantasma di Fini. «Il gol a Parma di Dessena è importantissimo. Anche a Bari abbiamo avuto diverse occasioni grazie agli inserimenti delle mezze ali. E sono certo che sotto porta, da qui alla fine, i centrocampisti ci daranno parecchie soddisfazioni». Così pure le (cosiddette) seconde linee. «Chi oggi non gioca magari è arrabbiato, e ha ragione di esserlo», afferma non a caso Allegri. «Ma arriverà il momento per tutti perché tutti sono indispensabili». L'allenatore ne cita tre in particolare: «Parola a Bari ha sostituito alla grande Conti. Barone nelle prime due giornate ha dato il suo contributo. E Biondini ogni volta che entra in campo dimostra di essere un grande giocatore». Cagliari, una squadra di moschettieri e un solo re.
juninho85
30-09-2009, 08:46
Cagliari, recupera Lopez
Il Cagliari ritrova il suo capitano. Diego Lopez ha ripreso ad allenarsi regolarmente coi compagni, dopo l'infortunio alla caviglia che l'aveva tenuto al palo dalla 3° giornata di campionato.
Differenziato invece per Pisano e Astori, quest'ultimo vittima di un affaticamento muscolare.
Il programma della giornata prevedeva lavoro di mobilizzazione, scarico a terra, potenza aerobica a gruppi, possesso palla e partitina finale.
Cagliari, recupera Lopez
Il Cagliari ritrova il suo capitano. Diego Lopez ha ripreso ad allenarsi regolarmente coi compagni, dopo l'infortunio alla caviglia che l'aveva tenuto al palo dalla 3° giornata di campionato.
Differenziato invece per Pisano e Astori, quest'ultimo vittima di un affaticamento muscolare.
Il programma della giornata prevedeva lavoro di mobilizzazione, scarico a terra, potenza aerobica a gruppi, possesso palla e partitina finale.
Olèèèèèèèèèè.... Bella notizia, anche se penso che quando Astori sarà di nuovo disponibile si farà un pò di panchina :asd:
Olèèèèèèèèèè.... Bella notizia, anche se penso che quando Astori sarà di nuovo disponibile si farà un pò di panchina :asd:
MAgari! Ma temo di no... Lopez gioca solo percchè è lopez. CAnini si accomoderà fuori, anche se, per come sta giocando ultimamente, dovrebbe essere inamovibile.
Il problema è che questi giocatori sembra non abbiano costanza, Canini ti alterna belle prestazioni a cagate stratosferiche, Astori le prime giornate sembrava smarrito...ora sembra un dio...stranamente però dopo che è uscito Lopez è andato tutto quasi a meraviglia, mentre con Lopez in campo abbiamo subito caterve di gol su calci piazzati...non vorrei che tutti dessimo la colpa a questi ragazzi, quando invece colui che guida la difesa (il signor lopez) commette degli errori fondamentali e poco visibili (chiamate di fuori gioco ecc.) di cui nessuno si accorge.
Il dubbio è grande perchè fare una prestazione superba per 3 partite di fila qualcosa vuoldire...mha...per fortuna c'è Allegri:stordita:
juninho85
01-10-2009, 07:52
Unione Sarda - Cagliari, un Cossu nel motore
Un trequartista nel motore e il Cagliari ha uno dei migliori, Andrea Cossu. Come per incanto, la squadra rossoblù si ritrova un pezzo pregiato in mano, proprio quando l'evoluzione tattica del calcio ha riportato in auge il fantasista, dopo anni di dittatura del 4-4-2, iniziata quando Arrigo Sacchi, eravamo nel 1987, prese a sorpresa in consegna la squadra rossonera dal semi esordiente Berlusconi e la trasformò nella migliore espressione del calcio mondiale. Sacchi impose il passaggio dalla marcatura a uomo alla zona pressing e il 4-4-2 divenne il principio ispiratore di tutti gli allenatori italiani. Quattro o cinque anni fa, il ritorno al trequartista di cui molti si sentono precursori.
Tra essi, Franco Colomba , sfortunato allenatore del Cagliari per poche settimane nel 2007. «Avevo intuito le potenzialità di Cossu già ai tempi del Verona. Allora, Andrea giocava da esterno sinistro con tendenza ad accentrarsi. Lo invitai a trasformarsi in trequartista ma non mi sembrava convinto. Aveva la testa già a Cagliari e mi pare che sia stata la scelta giusta». Colomba è uno strenuo sostenitore dell'importanza del trequartista. «Anche perché era il mio ruolo da giocatore. Quando arrivai al Cagliari, schierai Capone alle spalle di Suazo, lasciando Marchini e Langella larghi sulle fasce. Pensavo che Capone potesse fare da collegamento tra il centrocampo e l'attacco. E non mi sbagliavo». Giampaolo, che si riprese la panchina rossoblù a febbraio, infatti, confermò Capone in quella posizione, rinnegando il 4-4-2 che aveva adottato all'inizio della sua esperienza al Cagliari.
Ma perché è tornato in auge il fantasista dietro le due punte? Lo spiega Daniele Arrigoni , che ha guidato il Cagliari nel 2005 portandolo alla salvezza e poi è stato protagonista di una parentesi rocambolesca durata appena una partita nel campionato successivo: «A un certo punto, gli allenatori hanno cercato un modo per mettere in difficoltà le difesa a quattro in linea. Piazzare una mezzapunta tra la linea di centrocampo e quella della difesa è stato l'uovo di Colombo. Spesso i difensori non colgono l'attimo ed escono in ritardo sul trequartista che, così, gode di una certa libertà a ridosso dell'area di rigore».
Ma attenzione - è il messaggio di Arrigoni - le cose stanno cambiando. «Le grandissime squadre, e parlo del Barcellona e del Real Madrid, schierano il tridente, con uno degli attaccanti esterni che talvolta si accentra per fare il trequartista. Il calcio internazionale mi sembra in evoluzione».
Un segnale che non ha colto Allegri impreparato. Ormai tutte le squadre piazzano un centromediano davanti alla difesa (Cagliari compreso), proprio per togliere spazio vitale al trequartista avversario. Allegri, nelle ultime due partite con Bari e Parma, ha schierato il tridente, con Cossu falso centravanti, Jeda e Matri sulle ali. Cercando la profondità, Allegri ha ottenuto che la squadre avversarie si allungassero, concedendo maggiori spazi per Cossu.
«Si allarga poco il gioco», è la riflessione di Alberto Zaccheroni , allenatore, tra le altre, di Udinese, Milan (campione d'Italia nel 1999), Inter e Torino. Inoltre, troppo frequentemente la presenza del trequartista è finalizzata a disturbare il possesso palla dell'avversario più che a costruire gioco. Insomma, spesso è un centrocampista aggiunto. Questo va a discapito dello spettacolo. Io preferisco giocare con il 3-4-3, in modo da presidiare le fasce e allargare il gioco. Se serve, una delle punte esterne si accentra per agire da fantasista a favore degli altri due attaccanti».
Insomma, non sempre il gioco vale la candela - è l'opinione di Zaccheroni - a cui, essendogli amico, si associa Milan Micussi , allenatore triestino che conosce alla perfezione i campionati di Croazia e Slovenia: «La il trequartista è una rarità, i tecnici preferiscono ancora il 4-4-2. Io penso che il fantasista dietro le punte abbia un senso solo se si tratta di un calciatore di alta qualità e che abbia le caratteristiche specifiche per il ruolo: tecnica, dinamismo, passaggio filtrante, saldezza mentale e capacità di giocare faccia alla porta. Non si deve scoraggiare se i centrocampisti lo ignorano e cercano immediatamente la punta. In questo caso, deve accorciare ed essere pronto a dialogare con l'attaccante. Spesso, ho visto traquartisti scocciarsi per non essere stati serviti e disinteressarsi dell'azione».
Di una cosa Micussi è sicuro: «Sneijder non è un trequartista. Lo era, ed era formidabile, Litmanen, il finlandese dell'Ajax. Quello è il prototipo del trequartista». Ah, se Cossu fosse venti centimetri più alto.
La Nuova Sardegna - Chievo esame di maturità
TMW » CAGLIARI » RASSEGNA STAMPA
RASSEGNA STAMPA
La Nuova Sardegna - Chievo esame di maturità
01.10.2009 08.39 di Denny Deriu
Fonte: La Nuova Sardegna
© foto di Federico De Luca
“Torna Lopez? Bene, vuol dire che avrò tre centrali titolari a disposizione”. Max Allegri è serafico. E pragmatico: il tecnico livornese sa che la corsa salvezza passa anche per le pronte risposte di tutti. E alla lunga, sono soprattutto quelli che giocano meno a fare la differenza, dando il massimo quando vengono chiamati. “La storia di questo gruppo parla chiaro, il campionato è lungo e duro, il nostro è un gioco particolarmente intenso, ci sarà spazio per tutti” ha sempre ribadito il tecnico del Cagliari. E siamo al dunque: Lopez ha scordato la distorsione alla caviglia rimediata a Firenze. Il capitano scalpita per rientrare e per la prossima in casa con il Chievo, Allegri lo accontenterà. Anche perché Astori è out per squalifica: il centrale ha chiuso i bonus dei cartellini gialli ed è stato fermato per un turno dal giudice sportivo.
La forza dei centrali. Scuola Milan, tenuto con lungimiranza da Cellino, il giovane difensore (classe’87) ha mostrato che è pronto per reggere le tensioni di una stagione spigolosa. E in coppia con Canini (’85), nell’ultima settimana, ha confermato di costituire una coppia a prova d’urto. Oltre, alle vittorie con Bari e Parma, Canini e Astori, pur con la doppietta di Milito, non avevano demeritato neanche con i campioni d’Italia dell’Inter. Guarda caso, la squadra contro cui avevano debuttato lo scorso gennaio a San Siro: un pari finale che aveva penalizzato il Cagliari. In breve, una solida chance in più che dà garanzie ad Allegri.
Ma è l’intero reparto che ha saputo fare quadrato: Marzoratti si è integrato a meraviglia con Dessena, mentre Agostini è ridiventato uno dei terzini sinistri più insidiosi della serie A. E che da oltre un mese sia fuori causa Pisano, è un altro tassello che conferma la bontà del reparto. E l’ottima coesione con il centrocampo. Domenica torna Lopez (’74) per chiudere col Chievo di Di Carlo un trittico che sa di riscossa.
Una questione di testa e di gambe. Nelle ultime due partite l’andamento del Cagliari si è davvero ribaltato. Sia nella qualità dell’approccio, della concentrazione e dello spirito, sia per la velocità del gioco, le ripartenze efficaci e la propensione al tiro. I rossoblù visti vincere due volte di fila in trasferta sono davvero la fotocopia della squadra che l’anno scorso ha chiuso al nono posto.
Ma la metamorfosi la si era vista fin dall’Inter. E qualcuno, anche tra gli addetti ai lavori, giura che questa squadra è anche più forte di quela che ha soporeso tutti la passata stagione. Se poi è vero che le avversarie sono meno temibili del passato..
juninho85
02-10-2009, 07:52
Unione Sarda - Jeda fa bello il Cagliari
Doppio dribling e rasoterra a rientrare, la palla accarezza il palo e si deposita in rete. Applausi. È un colpo da biliardo alla Cassano, così l'hanno ribattezzato i tifosi della Samp, o molto più semplicemente la conferma (dopo l'assist di Bari e il gol di Parma) che il Cagliari ha ritrovato il miglior Jeda.
Il rodaggio è finito, il brasiliano scalpita, quasi volesse recuperare il tempo perduto, tutto e subito. Ritrovato lui, ritrovata la squadra. No, non può essere un caso (non lo è stato nemmeno un anno fa di questi tempi). E pure in un pomeriggio senza grosse emozioni (appena cinque le reti realizzate dai rossoblù nel collaudo con il Castiadas) si prende la scena con un capolavoro che scalda mani e cuori di un centinaio di tifosi che assistono all'amichevole dalle nuove tribune in acciaio che si affacciano sul campo centrale del centro sportivo di Assemini.
Jeda in grande spolvero, ma non è l'unico nel Cagliari che ha ricominciato ad attaccare e, soprattutto, a segnare. Nenè fa un gran movimento là davanti, aggredisce gli spazi, tenta spesso la conclusione dalla lunga distanza e l'uno contro uno in area con il quale - tra l'altro - si procura un calcio di rigore, poi sbagliato da Matri. Ed è proprio quest'ultimo la nota stonata, almeno dal punto di vista realizzativo. È vincente, invece, l'incornata di Larrivey sul cross di Brkljaca. Di nuovo in campo e di nuovo in rete anche Ragatzu che smaltiti gli acciacchi fisici di inizio stagione, prova ora a ritagliarsi uno spazio almeno in panchina.
Domenica contro il Chievo Lopez (che rientra dopo l'infortunio) sostituirà Astori squalificato, e presumibilmente non ci saranno altre variazioni nella formazione titolare rispetto a quella di cinque giorni fa al Tardini. Allegri sfrutta quindi il test con il Castiadas (che milita nel campionato di Eccellenza e occupa il quarto posto assieme ad altre sei squadre) per qualche esperimento che potrebbe tornargli utile in futuro (magari a gara in corso). Così Dessena gioca terzino destro e cede temporaneamente a Barone la maglia da mezzala. Nella ripresa Jeda agisce sulla trequarti al posto dell'acciaccato Lazzari, mentre il croato Brkljaca (abituato a giocare destra) cerca sfogo sul centrosinistra dove potrebbe trovare posto una volta ultimata la pratica per il suo transfer.
Alla fine pochi gol, ma gli spunti non mancano nemmeno stavolta al tecnico livornese che si sfrega le mani ogni volta che la palla finisce sui piedi di Cossu, senza dubbio l'uomo in più di questo Cagliari al quale il pubblico del Tardini domenica ha riservato una standing ovation al momento del cambio.
Contro il Castiadas, dunque, nuova tappa di avvicinamento al match con il Chievo che (lo ha ammesso martedì scorso lo stesso Allegri) potrebbe rappresentare una svolta per la stagione rossoblù. Assenti il portiere Marchetti e il suo vice Lupatelli (entrambi si sono allenati in un altro campo assieme al preparatore Landucci), in porta ecco il giovane Ruzzittu. Dessena a destra è la novità di una difesa a quattro completata da Canini, Lopez e dall'altro terzino Agostini. Conti regista è supportato da Barone e Biondini, Cossu dietro le punte Matri e Nenè. Biondini sblocca subito il risultato (su assist di Matri), poi nemmeno un gol sino all'inizio della ripresa, ma in campo c'è un altro Cagliari. Tra i pali Vigorito, Marzorati e Carta gli esterni, Astori e Cotza i centrali. Davanti alla retroguardia si piazza Parola, Sivakov e Brkljaca le mezze ali. Tra le linee balla Jeda, Ragatzu-Larrivey l'inedita coppia d'attacco. Prima l'argentino, poi Jeda, quindi Brkljaca, infine Ragatzu. Aspettando il Chievo finisce così cinque a zero.
La Nuova Sardegna - Matri alla caccia del primo goal
Polmoni e gioco ma ancora nessun gol. L’avaro (in termini di realizzazioni) avvio stagionale di Alessandro Matri non sembra aver intaccato testa e cuore del calciatore. Serenità e fiducia emersi anche ieri mattina quando, ospite della scuola primaria paritaria La casa del Fanciullo-La Salle a Monserrato, l’attaccante lodigiano ha sorriso agli oltre 150 alunni accorsi ad acclamarlo per le sue personali sgroppate regalate senza risparmio sulla fascia sinistra.
L’appuntamento ha segnato l’esordio stagionale dell’iniziativa “Lo stadio dei bambini”, voluta dal Cagliari Calcio e da quest’anno impreziosita da un’altra lodevole iniziativa. “Giornalista per un giorno” sarà infatti il concorso che regalerà ogni mese a un bambino l’opportunità di condurre fianco a fianco con mister Allegri la conferenza stampa che precede la settimana lavorativa dei rossoblù.
Nonostante sia ancora a bocca asciutta Matri, dopo cinque giornate di campionato, appare comunque certo che la cosa non durerà a lungo: «Intanto l’importante è che la squadra continui a far bene come sta facendo - ha detto l’attaccante - personalmente sono abbastanza soddisfatto del mio avvio di stagione anche se proverò già da domenica a far gol». Al Sant’Elia tra due giorni arriva il Chievo, squadra tosta e ben organizzata in ogni parte del campo: «E’ una partita importante in questo momento perché vede confrontarsi due squadre in buona forma e con ottime individualità. Ma noi non possiamo cedere altri punti in casa dopo le sconfitte con Siena e Inter». Tra i veronesi lo spauracchio si chiama soprattutto Sergio Pellissier. «E’ un giocatore veloce e che vede bene la porta - ha proseguito - ma è l’organizzazione di tutta la squadra a fare la differenza. Per questo dovremmo affrontare la gara col massimo della concentrazione».
Intanto il Cagliari mostra i muscoli, rinfrancato dalle due vittorie di fila, dallo spirito di gruppo e da un approccio mentale alle gare invidiabile. «Psicologicamente e fisicamente stiamo bene. Le due affermazioni lontano da casa ci hanno dato morale e convinzione permettendoci di mettere da parte lo sfortunato avvio di torneo. Siamo però consapevoli di non poterci permettere distrazioni o cali di tensione. Per questo cerchiamo di entrare in campo sempre concentrati». Dedizione e abnegazione che stanno facendo la differenza.
juninho85
03-10-2009, 11:00
La Nuova Sardegna - Allegri chiede strada al Chievo
Dopo due vittorie in trasferta il Cagliari insegue i primi tre punti sul prato amico del Sant’Elia. Il compito non è facile perchè il Chievo è annunciato in grande forma ma i rossoblù hanno dalla loro un grande entusiasmo e una condizioni fisica invidiabile. Le premesse per centrare in tris ci sono tutte e Allegri, una volta tanto, ha anche “problemi” di scelta.
La geografia rossoblù Chi segue il Cagliari si è accorto di quanto sia importante la dorsale rossoblù. Da Marchetti a Jeda passando per Lopez, Conti e Cossu. A farci caso, si nota subito che con la crescita della condizione di questi cinque uomini, sono arrivati i risultati. E nessuno degli esclusi se la prenda a male. Ad esempio, il lavoro di Agostini sulla fascia sinistra o quello del neoacquisto Dessena a destra, sono stati esemplari. Ma anche grazie alla solidità della dorsale centrale.
Difesa anti Chievo. Diego Lopez torna a guidare la difesa. Il capitano è fuori dalla terza d’andata, sconfitta di misura a Firenze. Nel frattempo, il tandem Astori-Canini ha ben figurato. Di fatto, Allegri ha preso i classici due piccioni: da un lato, il recupero di Canini, che era andato via via spegnendosi dopo le voci di mercato. Dall’altro, sa di poter contare su una coppia di centrale che messa assieme non supera i 50 anni. Per il resto, il reparto lamenta ancora l’assenza di Pisano. Ieri il terzino ha lavorato in disparte ma la microfrattura alla rotula è in via di guarigione: potrebbe tornare dopo la prossima sosta per la nazionale. A sinistra, vola SuperAgo: il difensore, ha ritrovato i tempi e i guizzi della passata stagione. Una certezza e un riferimento nelle coperture.
Il Cagliari che ritrova il gol su azione. Due reti, su rigore di Jeda, in avvio. Poi, Nenè (a Bari), sempre Jeda e Dessena (a Parma): tre gol su azione che hanno finalizzato il lavoro del collettivo e sono valse sei punti in classifica. A uno sguardo più approfondito, anche in questo caso nulla di casuale: la squadra di Allegri è costruita sul gruppo. Un gruppo che non può risentire delle troppe assenze o di una condizione imperfetta.
Chievo più duro dell’Inter. La sfida di domani è semplicemente una delle peggiori che, dopo due vittorie in trasferta, potessero capitare ai rossoblù. Il Chievo non fa barricate ma è molto velenoso. Serve un’attenzione speciale.
Unione Sarda - Di Carlo prepara la gabbia per Cossu
Rigoni non ce la fa. Adesso è sicuro, contro il Cagliari in mezzo al centrocampo del Chievo giocherà ancora una volta Iori.
Niente da fare, Mimmo Di Carlo deve rinunciare ad uno dei suoi uomini migliori per la sfida di domani al Sant'Elia. Il centrale della squadra gialloblù non è riuscito a recuperare dal doppio infortunio e dovrà saltare anche la gara contro il Cagliari dopo quelle con Siena e Atalanta. Ma qualche idea di ballottaggio esiste, anche perché nelle ultime uscite, contro la Primavera giovedì e nelle varie partitelle, il tecnico dei veronesi ha provato anche Granoche e Bentivoglio, che quindi, se inseriti, andrebbero a scompaginare quella che da praticamente un mese è diventata la formazione tipo.
La rifinitura di oggi (a porte chiuse) dirà quali saranno le scelte definitive. Ieri Di Carlo ha puntato soprattutto a disciplinare i suoi dal punto di vista tattico. Sono state curate in modo particolare le soluzioni difensive e quelle offensive e il tecnico ha parlato a lungo con i suoi uomini, mettendo in evidenza i punti di forza della squadra di Allegri.
«Il Cagliari ha giocatori di qualità, tra l'altro molto rapidi», afferma, «Marchetti non subisce gol da diverse partite e ultimamente la squadra riesce a creare occasioni con una certa facilità. Gli ultimi risultati e le due vittorie consecutive contro Bari e Parma lo dimostrano». L'allenatore del Chievo teme la convinzione dei rossoblù: «Con questi ultimi due successi hanno acquistato coraggio e maggiore convinzione», sottolinea, «dovremo stare molto attenti. In ogni caso giocare contro una squadra in forma sarà un buon test anche per noi».
Di Carlo teme soprattutto Cossu: «I loro punti di forza? Tengono palla, ti chiudono gli spazi e spingono in avanti potendo contare su individualità valide, per esempio Cossu, un signor giocatore».
Unione Sarda - Cagliari, tre assi nella manica
© foto di Gianfranco Orrù
A carte scoperte, ma con tre assi nella manica. Matri, Jeda e Lazzari subito in campo come a Bari e a Parma. Nenè, Larrivey e Biondini pronti a subentrare dalla panchina e, magari, a dare una svolta alla partita sul più bello. Allegri se la gioca così Cagliari-Chievo, sfida che lui stesso non ha esitato a definire un crocevia per il campionato rossoblù.
«Come l'anno scorso più o meno di questi tempi può segnare una svolta», ha ammesso il tecnico livornese martedì scorso, evidentemente non appagato dal doppio successo in trasferta. Non lascerà nulla al caso, lo ha fatto chiaramente intendere nel collaudo del giovedì con il Castiadas. E difficilmente stravolgerà il Cagliari che ha sbancato il San Nicola e il Tardini nel giro di cinque giorni. L'unica variazione nel cuore della difesa. Forzata solo in parte. Magari Lopez (tradito dalla caviglia destra lo scorso 13 settembre a Firenze) avrebbe avuto bisogno di almeno un'altra settimana per ritrovare la condizione ideale, ma la squalifica di Astori costringe il capitano a bruciare le tappe. Immutato il resto della squadra, compreso il reparto offensivo. Cossu trequartista dietro le punte Jeda e Matri. Il nuovo trio delle meraviglie tanto per cominciare, perché Nenè e Larrivey sono in grande spolvero (entrambi sono andati a segno nell'amichevole dell'altro ieri) e - presumibilmente - l'allenatore ne terrà conto a gara in corso.
Possibile staffetta anche a centrocampo, dove al momento Allegri pare aver trovato un giusto equilibrio tra le due mezze ali e spazzato via una volta per tutte il fantasma di Fini, che ha raggiunto l'ex tecnico rossoblù Giampaolo a Siena. Lazzari dovrebbe partire ancora una volta titolare sul centrosinistra, ma Biondini potrebbe risultare assai utile nell'ultima mezz'ora. Dall'altra è Dessena ènettamente favorito su Barone.
NENÈ Sei presenze sinora in serie A, per lo più scampoli di partite per un totale di 117 minuti e un gol, ma che gol, decisivo, contro il Bari. «Il processo di ambientamento procede a gonfie vele», ha ammesso la settimana scorsa Allegri, anche se il brasiliano fatica ancora con la lingua italiana. Poco importa, giorno dopo giorno cresce l'intesa con i compagni di reparto e, soprattutto, la mira verso la porta. Esecuzione impeccabile due mercoledì fa in Puglia, davanti all'incolpevole Gillet. Nell'ultimo test ad Assemini (per l'occasione schierato in coppia con Matri) ha tentato spesso l'uno contro uno (procurandosi in questo modo anche un calcio di rigore) e la conclusione dalla lunga distanza. Bravo a far salire la squadra (e a guadagnare così minuti preziosi) nel finale di gara con il Parma, è entrato in campo con spirito battagliero interpretando al meglio il pensiero dell'allenatore in quel frangente. E ben venga pure il "giallo" rimediato per un fallo (solo apparentemente) inutile. Nenè avanti tutta. E ogni volta che lui si scalda a bordocampo, il Sant'Elia fa altrettanto sugli spalti.
LARRIVEY Più di tutti ha pagato l'avvio di stagione sofferto dell'intera squadra, ora prova a riprendersi lo scettro partendo dalle retrovie. Smaltiti i fischi di Cagliari-Siena (al momento del cambio), l'argentino si sta pian piano ritrovando (tecnicamente e mentalmente) e non perde occasione per dimostrarlo. A segno contro il Castiadas (perfetta l'incornata sul cross di Brkljaca) e nel precedente collaudo (due giovedì fa, con il Gemini Pirri) aveva realizzato addirittura sei reti. Nemmeno un minuto contro il Parma, eppure è stato tra i primi ad esultare domenica scorsa al Tardini, sia al vantaggio di Jeda che al raddoppio di Dessena, e pure al triplice fischio.
Evidentemente ritrovato, ora Allegri aspetta solo il momento giusto per rilanciarlo anche in campo e la sfida con il Chievo sembra scritta apposta per Larrivey. Che dopo aver conquistato il titolo nel torneo di Clausura in Argentina con la maglia del Velez, adesso vuole dare finalmente un senso alla sua avventura italiana.
BIONDINI «Ogni volta che entra in campo dimostra di essere un grande giocatore». Più che uno "zuccherino", è l'ennesimo attestato di stima da parte dell'allenatore che - non a caso - al termine dello scorso campionato aveva definito il centrocampista emiliano «la rivelazione più piacevole». Più del capocannoniere Acquafresca e più dell'azzurro Marchetti. A vuoto l'esperimento da mezzala destra (prima dell'arrivo di Dessena) Biondini continua ad alternarsi sul centrosinistra con Lazzari.
Molto più di un'alternativa all'ex atalantino, però. Garantisce quantità e qualità allo stesso tempo, gambe e polmoni in fase di interdizione, è sfuggente negli inserimenti nell'area avversaria. Il gol a Torino contro la Juve, lo scorso anno, è per ora il simbolo della sua carriera appena sbocciata e già richiama un pezzo di storia rossoblù.
juninho85
03-10-2009, 13:21
Allegri: "Gli stimoli sono alti"
Il Cagliari che affronta domani il Chievo è una squadra ormai lanciata verso l'obiettivo di mettere più fieno in cascina nel minor tempo possibile, in modo tale da raggiungere presto l'obiettivo salvezza. Dopo le due vittorie consecutive in trasferta, ora i rossoblù vogliono sfatare il tabù Sant'Elia. "Bisogna cominciare a vincere anche in casa - ha detto Massimiliano Allegri nella conferenza appena conclusasi - Dovremo fare in modo di giocar bene tecnicamente, senza sbavature e tenendo alta la concentrazione. Gli stimoli ci sono sempre, e sono alti. Il nostro obiettivo, non scordiamocelo mai, è di arrivare a 40 punti". Contro il Chievo ci si dovrà riconfermare, contro una squadra in salute, che è sicuramente fra le favorite per l'obiettivo finale della salvezza. Una vittoria in questo senso avrebbe un grande significato. "Una partita difficile, come tutte le altre. I veronesi giocano un buon calcio e sono un'ottima squadra sotto tutti i punti di vista".
In difesa Lopez tornerà e sostituirà Astori, fermato per squalifica. L'obiettivo è quello di prolungare l'imbattibilità della difesa, che a Bari e Parma ha dato l'impressione di esser tornata sui livelli della scorsa stagione e di essere veramente impenetrabile. "Non prendiamo gol da 214 minuti, se arriveremo a 1000 vorrà dire che non avremo mai perso. A parte gli scherzi, ciò che importa è non ripetere i black-out che ci sono costati la gara con l'Inter", è quanto ha detto il mister rossoblù, che vuole grande attenzione da parte dei suoi.
Per quanto riguarda la formazione, potrebbe esserci un ballottaggio Nenè-Matri per l'attacco, anche se Allegri ha parlato solo del dubbio Biondini-Lazzari, con numero 8 favorito sul fantasista bergamasco. "Biondini è in vantaggio. Lazzari si è allenato meno questa settimana".
juninho85
05-10-2009, 08:25
Sant'Elia stregato, nuovo ko
Il Chievo ringrazia Marcolini: 1-2
Zero punti in tre partite tra le mura amiche, se non è un caso poco ci manca. Il Cagliari dimentica quanto di buono fatto nelle ultime tre partite e ottiene un'altra sconfitta casalinga. Al Sant'Elia i rossoblu sono ancora una volta irriconoscibili, brutti e confusi difronte a un Chievo preciso e attento a non concedere spazi.
Il rientro di Lopez è quantomeno opportuno vista la squalifica di Astori, a centrocampo Biondini è preferito a Lazzari, in attacco Matri ancora una volta a Nené. Nel Chievo Bogdani fa coppia con Pellissier.
In avvio è il Cagliari a provare a fare la partita, ma il Chievo è ben disposto in campo, così il primo brivido arriva in modo casuale, con un cross sbagliato di Cossu che centra l'incrocio dei pali. I rossoblu comandano comunque le operazioni e cercano spesso e volentieri le fasce. A dominare però è la noia e serve un lampo di Matri per sbloccare il punteggio. Il cross di Biondini non è dei migliori, ma il colpo di testa dell'attaccante di scuola Milan è precisissimo e si infila imparabilmente nell'angolino lontano. La partita si accende e tre minuti dopo Marcolini trova il pareggio con un sinistro micidiale di Marcolini che non lascia scampo a un Marchetti non perfetto. Il primo tempo va in archivio così, con due gol e poche emozioni. Stranezze del calcio.
Anche l'avvio di ripresa mostra due squadre con poche idee e Allegri prova ad aggiungere imprevedibilità inserendo Lazzari al posto di Biondini, mentre Di Carlo manda in campo Granoche per Bogdani. Ora è il Chievo a fare la partita e il predominio territoriale dei clivensi trova il giusto premio al ventiseiesimo con Marcolini, che conclude prima addosso a Marchetti ma poi è il più rapido sulla respinta del portiere e appoggia in rete nonostante il disperato tentativo di salvataggio di Lopez. Allegri corre ai ripari inserendo Nené al posto di Matri. Nel finale entra anche Larrivey per Dessena ma non succede più niente fino alla fine. Il Chievo vince con merito, il Cagliari precipita nella maledizione del Sant'Elia.
CAGLIARI-CHIEVO 1-2 (1-1)
MARCATORI: Matri (CA) al 38' p.t.; Marcolini (CH) al 41' p.t. e al 25' s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Marzoratti, Canini, Lopez, Agostini; Dessena (dal 42' s.t. Larrivey), Conti, Biondini (dal 13' s.t. Lazzari); Cossu; Jeda, Matri (dal 29' s.t. Nené). (Lupatelli, Barone, Ragatzu, Parola). All: Allegri
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Morero, Yepes, Mantovani (dal 37' s.t. Ariatti); Luciano (dal 35' s.t. Bentivoglio), Iori, Marcolini; Pinzi; Bogdani (dal 19' s.t. Granoche), Pellissier. (Squizzi, Mandelli, Sardo, Abbruscato). All: Di Carlo
ARBITRO: Peruzzo di Schio
NOTE: pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori: 12mila circa. Ammoniti: Cossu (CA) e Frey (CH) per reciproche scorrettezze; Bogdani (CH) per comportamento non regolamentare; Conti (CA) per gioco scorretto. Angoli: 7-6. Recupero: p.t. 1'; s.t. 4'.
Cagliari-Chievo 1-2, le pagelle
Marchetti 6 - Prova il miracolo sul primo gol di Marcolini. Non viene particolarmente impegnato per il resto della partita.
Marzoratti 5,5 - Il terzino rossoblù quest'oggi gioca al di sotto dei suoi standard. Sulle gambe nel finale, poco attento anche nella prima parte di partita. Sente la stanchezza, come i suoi compagni.
Canini 6,5 - Fra i migliori in campo per la sua squadra. Per la prima volta gioca sul centro destra con Lopez in campo, e regge con lucidità la difesa.
Lopez 5,5 - Alterna buone giocate a momenti di assenza, conditi da alcuni errori. Deve recuperare la forma.
Agostini 6,5 - Buona prova per il terzino, che tiene bene contro Luciano e si propone. Uno degli ultimi a mollare nel finale in cui la squadra era nettamente sulle gambe.
Dessena 5,5 - Ci si accorge poco della sua presenza in campo, fa mancare l'apporto che aveva dato nelle due vittorie consecutive in trasferta. Tanti passaggi sbagliati, la sosta arriva giusto in tempo per rimettere a posto la condizione. (dall'87' Larrivey n.g. - Gioca una manciata di minuti caratterizzati dalla confusione generale.)
Conti 6,5 - Tiene bene il centrocampo rossoblù, si rende pericoloso in zona d'attacco. Viene ammonito in maniera del tutto gratuita dall'arbitro, segno che ormai il giallo per il numero 5 del Cagliari è di routine.
Biondini 6 - Nel primo tempo gran parte del gioco passa per i suoi piedi. Fa quel che può, corre tanto e serve l'assist a Matri. Nella ripresa sparisce e viene sostituito da Lazzari. (dal 58' Lazzari 5,5 - Il suo ingresso doveva dare qualità alla manovra, ma l'intento non riesce più di tanto in quanto il fantasista rossoblù sbaglia diversi tocchi.)
Cossu 6,5 - Si carica il Cagliari sulle spalle per lunghi tratti della partita. Spesso imprendibile, il Chievo triplica la marcatura ogni volta che può. Nell'ultimo quarto d'ora sbaglia tanto perchè esausto.
Jeda 5 - Prova incolore del brasiliano. I clivensi lo temono a vista, e Yepes è spesso la sua ombra. Sbaglia tanti passaggi e non ha lo scatto solito. Toccato duro, rimane in campo e nel finale gioca largo a destra coprendo la zona lasciata libera dal sostituto Dessena, mostrando comunque grande generosità.
Matri 6 - Segna un gran gol, ma rimane spesso isolato dal gioco. E' un attaccante che ama attaccare gli spazi, e il Chievo abbottonato di Cagliari certo non lo favorisce. Lotta, ma crea poco. Ha il pregio di finalizzare perfettamente l'unica occasione che gli capita. (dal 75' Nenè 6 - Pochi palloni con cui rendersi pericoloso. Lotta, pressa, prova a far giocare la squadra, prima di interpretare un infinito duello aereo con i centrali del Chievo.)
Allegri 5,5 - La squadra si presenta in campo con una condizione fisica non ottimale, e lo si capisce da subito quando si nota la mancanza di lucidità tecnica fra i giocatori. Nonostante tutto i suoi ragazzi trovano il vantaggio, ma il pareggio immediato del Chievo scompagina i piani. Forse un pò tardivo il cambio di Matri con Nenè. Ora due settimane per lavorare al massimo pima di tentare l'impresa a Catania e riprendere il discorso interrotto questo pomeriggio.
Chievo - Sorrentino 6; Frey 6, Morero 6, Yepes 6,5, Mantovani 6,5 (dall'82' Ariatti s.v.); Luciano 5,5 (dall'80' Bentivoglio s.v.), Iori 6, Marcolini 7,5; Pinzi 6; Bogdani 6 (dal 64' Granoche 6,5), Pellissier 6,5. All. Di Carlo 7.
juninho85
05-10-2009, 09:16
Unione Sarda - Cellino: "Cagliari rock, via le cugurre"
Ha scelto di fare il chitarrista. Ma, in realtà, Massimo Cellino potrebbe pensare a un futuro da cabarettista. Quando apre bocca, diventa difficile prendere appunti: impossibile scrivere quando si sta ridendo. E, d'altronde, come non ridere se il gol del pareggio di Marcolini viene definito da ta gazzu . E dire che, quando passa davanti alla sala stampa, esordisce con un laconico: «Non ho voglia di parlare».
LA PARTITA Ma poi, pian piano, i cronisti si fanno intorno. E diventano un potenziale uditorio per lo show. «Ho fatto domanda alla Lega per giocare le partite in trasferte». Poco da aggiungere sulla sconfitta. «Abbiamo perso meritatamente. È vero, ho visto meno gialli di quanti ce ne sarebbero dovuti essere: loro hanno picchiato parecchio. Ma siamo stati puniti da una nostra disattenzione e dalla voglia di vincere». Nessun rimprovero, però, alla squadra. «In altre situazioni, una partita come questa sarebbe finita in parità. Invece, il Chievo è una squadra che ha gli attributi mentre noi puntavamo a prendere i tre punti. Francamente preferisco perdere così piuttosto che pareggiare con una squadra di ragionieri. Credo che alcuni pareggi di questa giornata siano venuti fuori proprio in questo modo». Rossoblù, dunque, almeno musicalmente promossi dal capo della band. «La nostra è una squadra rock».
LA SFORTUNA Ma il rock deve fare i conti con le influenze astrali. O, nel caso di Massimo Cellino, con le cugurre . E il presidente rossoblù dà lezioni di anti malocchio. «Ho già individuato il colpevole. Mi sa che la prossima volta non viene allo stadio. Durante la partita, quando ancora eravamo sull'uno a uno, gli ho detto: se oggi non vinciamo, tu non vieni più». A meno che non si trovi una nuova cugurra da portare al sant'Elia. «Perché la negatività è come l'algebra: meno per meno dà più. Dunque, se c'è una cugurra , il suo influsso può essere eliminato con un'altra cugurra ». Non devono essere dispari, per intendersi.
LE CONTESTAZIONI Be', dopo uno show, c'è anche spazio per le cose serie. Per i cori della curva nord che lo accusa di essere schierato con la “tessera del tifoso”. «Quando uno stato fa le leggi, devo rispettarle. Non mi piacciono quei miei colleghi che vanno a contestare pubblicamente. Ci sono le sedi opportune per discutere certi provvedimenti: io preferisco usare quelle». E, comunque, niente da dire sul comportamento degli ultras. «È vero che hanno fatto cori contro di me. Ma è anche vero che hanno sostenuto la squadra per tutti i novanta minuti. Preferisco loro a tanti che, invece, non vengono allo stadio».
IL SANT'ELIA E, visto che si parla di stadio, non si può non tornare sull'argomento del giorno. «Come al solito, quando salta fuori questa questione, noi cominciamo a non vincere più». Ma, entro breve, una decisione definitiva sarà presa. Cellino attende con impazienza notizie dal Comune. Ma, nel frattempo, non resta certamente con le mani in mano. «Vi posso garantire una cosa: lo stadio lo facciamo. Non a Cagliari ma lo stadio lo facciamo».
Unione Sarda - Cagliari, tris al contrario
Il Cagliari ha fatto tris al contrario. Non di vittorie (dopo quelle splendide in trasferta con Bari e Parma) ma di sconfitte casalinghe: dopo il Siena e l'Inter, anche il Chievo Verona ha fatto bottino pieno al Sant'Elia, dove i rossoblù sinora non hanno conquistato nemmeno un punto. E non si può dire che la vittoria dei veronesi sia immeritata. Dopo un buon primo tempo (gol di Matri e replica quasi immediata di Marcolini), i rossoblù nella ripresa si sono liquefatti, permettendo al Chievo di passare in vantaggio e di gestirlo senza affanni sino al 94'. Una mazzata per i sogni di gloria dei rossoblù che speravano di andare alla pausa di campionato con uno stato d'animo diverso. Invece, devono fare i conti con la maledizione del Sant'Elia e con una classifica che resta incerta.
Le premesse per la vittoria c'erano tutte: l'entusiasmo per il doppio successo esterno; la buona condizione fisica; le certezze tattiche, ritrovate dopo gli affanni iniziali. E i primi quarantacinque minuti hanno confermato le più ottimistiche previsioni della vigilia. Il Cagliari ha giocato bene, con scambi rapidi e precisi, trovando qualche spazio tra le linee grazie al movimento di Jeda e Cossu. Che il Chievo fosse un brutto cliente lo aveva detto Allegri sabato mattina e la gara lo ha confermato. Abile a chiudersi (un solo gol subito in trasferta alla prima di campionato con la Juventus e poi più niente sino al colpo di testa di Matri), insidioso in contropiede, sempre organizzato e mai in affanno. Contro un avversario così poco malleabile, il Cagliari ha giocato con buona intensità, senza mai offrire il fianco alle ripartenze di Pellissier e Luciano.
La difesa rossoblù, priva dello squalificato Astori e con Lopez recuperato frettolosamente dopo l'infortunio alla caviglia subito a Firenze, ha retto bene e se ha subito due gol è perché il centrocampo ha fallito clamorosamente due chiusure.
Nella prima frazione di gioco, il Chievo si è fatto vivo con un colpo di testa di Yepes, davvero poderoso il difensore colombiano sui palloni alti, che Marchetti ha potuto controllare con relativa facilità. Il Cagliari ha costruito di più. Biondini è stato stoppato in uscita da Sorrentino, Cossu ha colpito l'incrocio dei pali con un cross sbagliato, trasformatosi in insidiosissimo tiro dalla lunga distanza, poi Conti (ammonito per la sesta volta in sei partite, record mondiale) ha sprecato un cross telecomandato di Agostini colpendo di testa debolmente e troppo centralmente per impensierire Sorrentino.
Il Cagliari ha raccolto i frutti della sua leggera superiorità al 38' quando dopo una bella azione sviluppatasi prima sulla destra e poi sulla sinistra, Matri, su morbido cross di Biondini (preferito a Lazzari) ha inventato una palombella di testa che ha mandato il pallone a spegnersi nell'angolo alla sinistra di Sorrentino. È stato il primo gol di Matri in questo campionato, schierato largo a sinistra, come nelle ultime esibizioni, mentre Jeda agiva da attaccante esterno destro e Cossu da specchietto per le allodole al centro del tridente. Senza dare punti di riferimento ai massicci difensori centrali del Chievo, Allegri ha ottenuto lo scopo: trovare spazi tra le linee e mantenere un certo tasso di pericolosità.
L'errore è stato quello di distrarsi su una giocata classica del Chievo Verona, ovvero il rilancio del portiere alla ricerca del corazziere Bogdani. Al 41', su una palla di questo tipo, Canini è stato bravo a battere nello stacco l'albanese ma sul rinvio si è avventato l'indisturbato Marcolini che con un sinistro leggermente di esterno ha reso inutile il volo di Marchetti, peraltro apparso in lieve ritardo. Grave l'errore dei centrocampisti rossoblù, Dessena e Conti, che avrebbero dovuto attaccare la palla e non concedere la battuta indisturbata di Marcolini.
L'intervallo, incredibilmente, ha confuso le idee al Cagliari. Al rientro, i rossoblù sono apparsi spaesati, imprecisi e, improvvisamente, anche affaticati. In compenso, i veronesi andavano come schegge, arrivando sempre primi sul pallone e vincendo tutti i contrasti. I rossoblù iniziavano a sbagliare molti passaggi, mentre Jeda, Agostini, Dessena e lo stesso Cossu calavano vistosamente sul piano della corsa e, di conseguenza, della lucidità.
Allegri ha fatto ricorso a due cambi classici. Prima ha sostituito Biondini con Lazzari per cercare di migliorare il palleggio della squadra, poi ha richiamato Matri per inserire Nenè. Fra l'uno e l'altro cambio, Marcolini, sfruttando una dormita del centrocampo rossoblù, si è presentato davanti a Marchetti e lo ha battuto per la seconda volta dopo un primo intervento del portiere, un rimpallo e una strana deviazione da due passi che ha vanificato il disperato tentativo di Lopez sulla linea.
Il Cagliari si è perso. Non ha più azzeccato un passaggio, neanche il più elementare, e di conseguenza non ha costruito palle-gol, a eccezione di un cross sbagliato di Dessena che si è trasformato in tiro e che ha mandato la palla a carambolare beffarda sul palo. Allegri, sostituendo Dessena con Larrivey, ha mandato un segnale preciso alla sua squadra: scagliare palloni alti alla ricerca della testa dei due centravanti. Il Cagliari non è riuscito una sola volta a fare ciò. Cossu e Jeda, ali del rischiosissimo 4-2-4 con il quale il Cagliari ha concluso la partita, non sono mai entrati in possesso di palla, Marzorati, Lazzari e Conti hanno sbagliato tutti i passaggi. Il Chievo, rinforzato dalle energie fresche immesse da Di Carlo (Granoche, Bentivoglio e Ariatti), non ha avuto problemi a difendere la sua seconda vittoria esterna stagionale, portando a cinque turni la sua serie positiva. Prossimo avversario il Catania. Per fortuna in trasferta.
La Nuova Sardegna - Un passo indietro
Giornata storta in tutti i sensi. Il Cagliari ha giocato male e ha avuto sfortuna. Inevitabile l’esito finale della partita, la sconfitta. Peccato, sullo slancio delle due vittorie consecutive fuori casa, la squadra poteva fare un bel salto in classifica e cominciare a sognare di ripetere la passata stagione. Invece la sconfitta riporta sulla terra i rossoblù. C’è ancora tanto da lavorare, insomma: Allegri deve evitare errori di scelta, i giocatori devono migliorare.
Un errore lo ha commesso il tecnico, scegliendo di partire con un centrocampo privo di Lazzari. Giocatore che era stato uno degli artefici delle belle vittorie di Bari e Parma. Meno qualità, insomma, in fase di costruzione. Ma in generale, la partita è stata persa per altri motivi. Squadra fiacca, che non ha mai pressato l’avversario come invece bene aveva fatto nelle tre precedenti esibizioni, compresa quella sfortunata al Sant’Elia contro l’Inter. A questo aggiungiamo anche la giornata negativa di alcuni giocatori di primo piano, come Lopez, Dessena e Jeda, e il quadro è completo. Insomma, l’euforia per i sei punti consecutivi è già uno sbiadito ricordo. Senza dimenticare che sinora la squadra di Allegri in casa ha sempre perso: tre partite su tre. La difficoltà, insomma, sembra quella di non riuscire a condurre il pallino del gioco contro squadre schierate. Mica poco, insomma.
Eppure, nonostante tutto, il Cagliari era riuscito a partire discretamente, costruendo alcune buone occasioni. Al 5’ Cossu indovinava un bel corridoio per Biondini che calciava forse in ritardo vedendosi respinta la conclusione dal portiere. Al 14’ Cossu dall’out di destra faceva partire un gran tiro cross che scavalcava Sorrentino andando a stamparsi all’incrocio dei pali. Al 15’ cross da sinistra di Agostini che pescava in area tutto solo Conti il quale però schiacciava la palla di testa al centro, facilitando la parata a Sorrentino. Un buon quarto d’ora iniziale ma quasi un fuoco di paglia. Il Chievo pian piano riusciva a contenere l’attacco cagliaritano, frenando (con le buone o le cattive) il furetto Cossu, l’unico a mantenere la prestazione ai livelli delle ultime gare positive dei rossoblù. Comunque, quasi casualmente, l’1-0 arrivava ugualmente al 38’: Dessena si batteva al limite dell’area per difendere il pallone servendolo quindi a Biondini, cross da sinistra e bella zuccata di Matri che infilava il sette alla sinistra di Sorrentino, firmando anche il suo primo gol stagionale. La gioia durava però lo spazio di tre minuti: al 41’ un lancio lungo in area veniva respinto da Canini di testa, da circa 30 metri Marcolini faceva partire un sinistro terrificante che andava all’incrocio dei pali rendendo vano il tuffo (forse tardivo) di Marchetti.
Nella ripresa il canovaccio della partita non cambiava. Giusto al 10’ un tiro di Dessena da posizione defilata. Poi nessun tiro rossoblù. Il Chievo, puntuale nell’andare a pressare i portatori di palla rossoblù, continuava a bloccare le iniziative avversarie e ripartire di rimessa. Allegri tentava di sparigliare inserendo (13’) Lazzari per Biondini. Ormai la gara era bloccata, e forse sarebbe stato meglio tenersi stretto il pareggio. Invece cercando testardamente il gol del vantaggio, il Cagliari si scopriva, regalando al 26’ il contropiede decisivo agli scaligeri: Marcolini veniva servito in area da Granoche, sinistro bruciante, respinta di Marchetti e tap-in vincente dello stesso centrocampista veneto. Entravano prima Nenè, poi Larrivey, a rinforzare l’attacco, ma inutilmente.
L'anno scorso partite così le vincevamo con un gollettino senza brillare particolarmente, ieri invece grande impegno, tanta frenesia e conseguente marea di errori.
Sarà ora di cambiare qualcosa in casa, con le squadre che si chiudono facciamo fatica.
Complimenti al Chievo che con grande esperienza ha aspettato il momento giusto per assestare il gancio ad un avversario in preda al panico.
juninho85
06-10-2009, 21:25
Independiente, Matheu: "A Cagliari non ho fallito, voglio tornare in Europa"
Carlos Matheu, difensore argentino ex del Cagliari, oggi all'Independiente, dopo aver regalato domenica scorsa la vittoria alla sua squadra nel match contro il Tigre, ha parlato del suo passato in Italia e del sogno di tornare a giocare in Europa. "Dopo il mio ritorno in Argentina in tanti pensavano che la mia esperienza al Cagliari fosse stata un fallimento, oggi ho dimostrato che non è così – ha detto Matheu a Olè - In Italia ho vissuto un anno molto buono e non sono rimasto a Cagliari per problemi personali. Avevo bisogno di tornare in Argentina, ho detto di no al San Lorenzo perché l'Independiente era l'unica squadra che volevo. La mia esperienza al Cagliari non è stata affatto un fallimento perché ritengo di aver fatto bene in uno dei campionati più difficili e competitivi d'Europa. Abbiamo evitato la retrocessione e a fine stagione siamo arrivati vicini ad un piazzamento Uefa. Nei miei sogni c'è ancora quello di tornare in a giocare e a vincere in Europa".
Brkljaca a disposizione con il Catania?
Mario Brkljaca dovrebbe (condizionale d'obbligo) essere finalmente a disposizione di Massimiliano Allegri alla ripresa del campionato, quando la squadra rossoblù affronterà in trasferta il Catania. Arrivato in Italia da ormai una decina di giorni il transfer del centrocampista croato, la dirigenza del Cagliari attende ora soltanto il via libera dalla Federcalcio per completare il tesseramento dell'ex Hajduk Spalato. Sempre tra i più positivi nelle amichevoli infrasettimanali, Brkljaca potrebbe così finalmente esordire in serie A, sebbene la concorrenza a centrocampo sia piuttosto agguerrita.
juninho85
06-10-2009, 21:27
L'anno scorso partite così le vincevamo con un gollettino senza brillare particolarmente, ieri invece grande impegno, tanta frenesia e conseguente marea di errori.
Sarà ora di cambiare qualcosa in casa, con le squadre che si chiudono facciamo fatica.
Complimenti al Chievo che con grande esperienza ha aspettato il momento giusto per assestare il gancio ad un avversario in preda al panico.
fatichiamo con le squadre che giocano abbottonate,è cosa risaputa...l'hanno scorso partite così le sbloccavamo con episodi ma eravamo impeccabili ad amministrare fino al 90esimo,domenica non è avvenuto per via delle cappellate a ripetizione fatte dal centrocampo che oltre a proporsi raramente davanti non era capace di far filtro alle ripartenze del chievo
domenica era più partita da nenè che da matri,giocare contro squadre del genere con 2 seconde punte+cossu non agevola scardinare difese arcigne come quelle del chievo
fatichiamo con le squadre che giocano abbottonate,è cosa risaputa...l'hanno scorso partite così le sbloccavamo con episodi ma eravamo impeccabili ad amministrare fino al 90esimo,domenica non è avvenuto per via delle cappellate a ripetizione fatte dal centrocampo che oltre a proporsi raramente davanti non era capace di far filtro alle ripartenze del chievo
domenica era più partita da nenè che da matri,giocare contro squadre del genere con 2 seconde punte+cossu non agevola scardinare difese arcigne come quelle del chievo
Condivido, credo che si sia cercato di verticalizzare più che allargare e crossare (vista anche la lentezza della difesa del Chievo)dal fondo proprio per le scarse attinenze di Matri che gol a parte colpisce la palla di testa raramente.
Allegri è bravissimo ad inserire i giocatori quando sente che sono pronti, ma credo che Nenè debba essere inserito ormai almeno un tempo...e con squadre chiuse, vista la sua destrezza nel proteggere palla e colpire di testa.
Ormai diverse squadre hanno capito come devono giocare contro di noi....Bari e Parma da neo promosse forse non si aspettavano la velocità del Cagliari, ma con le altre dobbiamo essere brutti come molte partite in casa dello scorso anno ,ma efficaci al momento giusto senza strafare...infatti, dobbiamo reimparare a dosare le energie, perchè domenica siamo andati fuori giri per questo..
juninho85
09-10-2009, 07:54
La Nuova Sardegna - Allegri prova il tridente
Daniele Ragatzu superstar nell’amichevole con il Selargius. Ma dalla partitella di metà settimana contro la squadra allenata da Virgilio Perra, è emersa anche un’altra novità: la sorta di tridente schierato da Allegri nel primo tempo. Di fatto, un reparto avanzato composto da Nené, Matri e Ragatzu - punte con diverse caratteristiche ma certo nessuna catalogabile da trequartista - non si era ancora visto, neppure in allenamento.
Allegri prepara la trasferta a Catania in programma tra due domeniche, provando diverse soluzioni tattiche. Ma soprattutto, ribadisce un suo caro leit motiv: tenere tutti in tiro. Il tecnico del Cagliari sta programmando un recupero delle energie nervose e conta su un gruppo solido, con forte spirito di sacrificio e coesione: è questa la miscela per affrontare al meglio i siciliani.
Cagliari-Selargius 8-0. Un primo tempo ricco di azioni e reti. Tre firmate da Ragatzu: tiro a giro e due tap-in in anticipo sui difensori selargini. In tabellino anche Matri, in chiusura di tempo su assist millimetrico di Ragatzu, e apertura dei giochi con Canini di testa che sfrutta al meglio un cross di Agostini. Nella seconda frazione consueta giostra di cambi. Con la manovra che risente di freschezza e ritmo. I rossoblu segnano tre reti. Due le firma Larrivey, la seconda su rigore per fallo su Sedda, mentre la terza è opera del centravanti della Primavera, Gallon. Complessivamente un test interessante anche sotto il profilo psicofisico. Ma oltre al tridente schierato nella prima frazione, incuriosisce un centrocampo con Barone-Parola-Lazzari. E va segnalato anche il minutaggio corposo di Brkljca. Il croato ha personalità, corsa, tecnica e tanta voglia di fare bene. Pare essersi già ambientato e Allegri non lo perde d’occhio
L’ossatura che fa la differenza. Il Cagliari ha pagato cara la spesa nervosa e agonistica legata alle tre partite della scorsa settimana. Ma in ogni caso, non può permettersi in contemporanea alcuni degli uomini chiave non al meglio. Con il Chievo Lopez ha faticato per i postumi dell’infortunio alla caviglia, Conti e Jeda sono parsi non ancora non al top, Biondini e Dessena hanno pagato dazio alla fatica mostrando poca lucidità. E i veneti di Di Carlo non hanno fatto sconti.
Lo spogliatoio. Sono ancora assenti Marchetti, impegnato con la nazionale di Lippi, e Sivakov, in ritiro con la Bielorussia. Intanto, ieri hanno saltato l’amichevole con il Selargius Pisano e Lopez. I due hanno svolto lavoro differenziato. Per il terzino la sfida al Catania potrebbe coincidere con il rientro tra i convocati. Ieri, Lupatelli ha lavorato in palestra e con il preparatore dei portieri, Landucci. L’amichevole ha avuto un contuso: Andrea Parola ha preso una botta sulla coscia destra al 25’ ed è stato sostituito da Brkljca. Questo il tabellino dell’amichevole.
CAGLIARI p.t.: Ruzittu, Marzoratti, Canini, Astori, Agostini, Lazzari, Parola, (25’ Brkljaca), Barone, Ragatzu, Nenè, Matri. Cagliari s.t.: Vigorito, Dessena, Mancusi, Cotza, Sedda, Conti, Biondini, Cossu, Brkljaca (70’ Gallon), Larrivey, Jeda.
SELARGIUS p.t.: Crobeddu, Boi, Farci, Sini, Porcu, Chessa, Nurchi, Sartor, Iannini, Bergese, Garau. Selargius s. t.: Antinori, Sedda, Cogotti, Erriu, Cocco, Piselli, Montis, Nuvoli, Iannini, Sartor, Chessa.
RETI: p.t. 7’ Canini, 23’, 35’ e 38’ Ragatzu, 44’ Matri. S.t: 34’ e 39’ Larrivey, 35’º Gallon.
Unione Sarda - L'altro Cagliari che avanza
Ogni volta che ha la palla tra i piedi il portiere del Selargius trema. Tre gol di cui uno da capogiro (dribbla il difensore praticamente da terra) e un assist in quarantacinque minuti riportano Ragatzu alla ribalta dopo un avvio di stagione anonimo (nemmeno un minuto di campionato sinora).
Il baby bomber del Cagliari non è, però, l'unico a prendersi la scena nell'amichevole di ieri ad Assemini. Larrivey entra nella ripresa e realizza una doppietta. Barone conferma di essere in netta ripresa dal punto di vista atletico. Così pure Matri, finalmente in rete (anche) nel collaudo del giovedì dopo essersi sbloccato domenica scorsa contro il Chievo.
Finisce 8-0 per i rossoblù, e quanti esperimenti effettuati da Allegri, soprattutto nella prima parte del match. Conti difensore centrale è un'idea che l'allenatore toscano coltiva già da qualche settimana (per sopperire all'emergenza del reparto), contro il Selargius di Perra (squadra che occupa il decimo posto nel girone G della serie D) lo mette in pratica con risultati eccellenti. Cagliari in campo senza l'assillo della partita che verrà complice la sosta per la Nazionale, e allora il tecnico si può davvero sbizzarrire. Dessena gioca terzino destro, Biondini fa sempre la mezzala, ma a sinistra. Inedito poi il tridente del primo tempo: senza trequartista. La punta centrale è Nenè, Matri e Ragatzu i due esterni. Certo, dall'altra parte non c'è il Catania (prossimo avversario dei rossoblù alla ripresa del torneo, il 18 in Sicilia), ma la trama offensiva ne beneficia non poco. Allegri osserva attento, non batte ciglio, la soluzione potrebbe fargli assai comodo in futuro.
Pisano resta ai box. Reduce da un lungo infortunio, il terzino dovrebbe riaggregarsi al gruppo all'inizio della settimana prossima. Anche Lopez svolge un lavoro differenziato nell'altro campo. Del resto il capitano ha già forzato i tempi per rientrare con il Chievo - vista la squalifica di Astori - e lo staff medico rossoblù preferisce ora preservare la sua caviglia, e consentirgli così di ritrovare il top della condizione senza fretta. Dura, invece, una manciata di minuti il collaudo di Parola, costretto a lasciare il campo a causa di una contusione alla coscia destra. Al suo posto Brkljaca, che prova così a fare il vice Conti nel ruolo di regista. La grinta in fase di interdizione non gli manca affatto, e anche quando è il momento di impostare il centrocampista croato (che aspetta ancora il via libera dalla Figc per poter giocare in serie A) dimostra di avere discrete qualità tecniche, anche la sua posizione naturale è il centrodestra (dove, infatti, spazia nella parte finale del match), zona del campo, però, affollatissima in questo momento. Dessena ha accusato un leggero calo con il Chievo, ma nelle tre gare precedenti con Inter, Bari e Parma ha dato più di una garanzia, segnando tra l'altro il gol dell'ex al Tardini. Intanto cresce, e non poco, Barone, sacrificato in panchina dopo un inizio di stagione sofferto (per lui come per tutto il resto della squadra). Nel test con il Selargius recupera diversi palloni, si propone con personalità e spesso e volentieri tenta la conclusione dalla lunga distanza. Un'arma in più, insomma, per Allegri che proprio l'altro ieri ha ammesso di volerlo inserire nella ripresa domenica scorsa (poi il raddoppio di Marcolini gli ha scombussolato i piani). Sorride anche Larrivey, una doppietta nel secondo tempo e il segnale che l'argentino è su di giri e aspetta soltanto l'occasione giusta per rilanciarsi. Assenti ieri anche Marchetti, Lupatelli e Sivakov. Il portiere titolare è impegnato con la Nazionale di Lippi, quello di riserva preferisce svolgere un lavoro specifico con il preparatore Landucci, il centrocampista è in Bielorussia con l'Under 21 del suo paese. Tra i pali del Cagliari, almeno nel primo tempo, c'è quindi Ruzzittu. Solita retroguardia a quattro composta da Marzorati, Astori, Canini e Agostini. Parola prima, Brkljaca poi in cabina di regia, supportato da Barone e Lazzari. Matri a destra e Ragatzu a sinistra dilatano il tridente che ha in Nenè la boa centrale. A rompere il ghiaccio ci pensa un difensore, Canini, su perfetto assist di Agostini. Quindi si scatena Ragatzu. Il gioiellino rossoblù esalta i pochi tifosi (un centinaio circa) presenti nelle nuove tribune in acciaio che si affacciano sul campo centrale del centro sportivo di Assemini, segna tre reti e ispira quella di Matri.
Nella ripresa l'allenatore preferisce modificare gradualmente la squadra. Dopo un quarto d'ora circa il nuovo Cagliari fa leva sul portiere Vigorito, i centrali Mancusi e Cotza e i terzini Dessena e Sedda. Conti si riprende il posto di mediano basso davanti alla difesa. Ora la mezzala destra è Brkljaca, quella sinistra, invece, Biondini. Cossu balla tra le linee dietro le punte Jeda e Larrivey. Proprio l'argentino apre e chiude il tempo don due reti. Nel mezzo la prodezza di Gallon (tiro a girare alla Del Piero) che aveva appena sostituito Brkljaca. I tifosi applaudono, l'allenatore incrocia le braccia soddisfatto. Il Cagliari ha messo una pietra sopra sul Chievo.
Bene, sembra che Ragatzu voglia giocare :asd:
Certo ora abbiamo molti giocatori nel reparto offensivo, sarà dura per lui trovare spazio...
juninho85
11-10-2009, 11:06
Unione Sarda - Jeda l'italiano sogna l'azzurro
Un italiano in più per Allegri: Jeda. Documenti ok e doppio passaporto in tasca per l'attaccante nato in Brasile (ma quando gioca sembra quasi un europeo) che adesso può persino sognare la maglia azzurra. Mercoledì scorso, infatti, Jeda ha ottenuto la doppia cittadinanza. Al Comune di Lissone in Brianza, paese dove ha acquistato casa e dove ha la residenza, ha giurato solennemente diventando così un cittadino italiano a tutti gli effetti. «Sono molto contento e orgoglioso», ha ammesso. «Devo tutto a mia moglie, che è milanese. È stata lei alcuni anni fa a spingermi a presentare la domanda».
In questo momento, però, Jeda, più che a un'eventuale convocazione in Nazionale (nel suo ruolo non manca la concorrenza, e nemmeno le esclusioni eccellenti) adesso pensa soprattutto al suo Cagliari. Da un sogno alla realtà quotidiana, la squadra di Allegri va avanti tra alti e bassi. «Ci manca ancora la necessaria brillantezza fisica», afferma Jeda, «a cui bisogna aggiungere dei cali di concentrazione. Bisognerebbe essere più scaltri, soprattutto in casa, dove quest'anno abbiamo più difficoltà». Il motivo è presto spiegato: «Il calcio è cambiato, le squadre, tutte le squadre, sono più forti. Gli avversari, così come facciamo noi con loro, ti osservano e ti studiano. Ogni gara deve essere vissuta con attenzione, mentre noi con il Chievo, ad esempio, siamo stati poco lucidi».
Trequartista, attaccante, giocatore di movimento o bravo anche a costruire e impostare? «Posso fare bene in diverse posizioni. Alla fine credo che l'importante sia giocare e dare il proprio contributo».
Del resto l'eclettismo Jeda l'aveva sviluppato già da tempo. «Il primo impatto in Italia fu il torneo di Viareggio», continua il giocatore di Allegri, «l'ambiente mi è piaciuto subito, ma mi sentivo ancora acerbo e per far bene in questo calcio mi sono dovuto adattare, ecco spiegata questa mia concretezza che viene definita "europea", unita all'allegria calcistica propria di noi brasiliani». Avversari che migliorano, "piccole" squadre che giocano bene: sarà dura per la salvezza? «C'è molto equilibrio», insiste Jeda, tre gol all'attivo in questo torneo, «le squadre che lottano per salvarsi hanno organici normali, ma si preparano molto bene sotto l'aspetto fisico».
Terza stagione a Cagliari, rendimento personale in continua ascesa, Jeda è diventato uno degli inamovibili. «Ma non sono ancora al massimo», ammette, «sto facendo il possibile, sia chiaro, ma posso dare anche di più». Per lui tre partner diversi in attacco. Cambiando l'ordine dei fattori, però, il prodotto non cambia: «Nenè e Larrivey sono più punte centrali, mentre Matri parte sempre da dietro, sull'esterno, in ogni caso io cerco sempre di mettere tutti e tre nelle migliori condizioni per fare gol».
Nenè non più oggetto misterioso, ma sempre alla ricerca della condizione ideale: «Diamogli tempo, ha bisogno di adattarsi definitivamente. Lui si impegna tanto e ha voglia di fare. Io cerco di dargli una mano d'aiuto anche perché è un mio connazionale. Ha tutto per fare bene».
Il gruppo e Allegri sono i segreti del Cagliari, tutto il resto viene dopo. «Sì, non ci sono prime donne», afferma ancora Jeda, «mi trovo bene qui anche per questo. Io sono più maturo rispetto alla prima stagione e posso dare il mio contributo. Il resto lo fa Allegri, un tecnico con il quale ho un ottimo rapporto, che mi dice sempre di credere maggiormente nelle mie possibilità».
juninho85
12-10-2009, 21:49
Il Sardegna - Il mistero Brkljaca
Premio dell’anno a chi pronuncia per bene Brkljaca. Se mettete l’accento sulla “i” alla parola “Brcliaca” siete decisamente avanti rispetto a chi, comprensibilmente, si accontenta di chiamarlo “Mario”. Un nome, un mistero. Un transefert un altrettanto mistero. Di
questo croato dalla faccia birichina finora abbiamo avuto solamente promettenti comparse in amichevole. Assurdo ma vero, il nostro Mario ha fatto prima a crearsi un minimo di vocabolario italiano che ad essere regolarizzato come tutti gli altri acquisti estivi del mondo. Burocrazia, si salvi chi può. Il transfert è arrivato ma la società rossoblù parla di «problemi tecnici per regolarizzare il tutto». Chi è questo “investimento” così lo aveva chiamato il presidente Cellino, che si aggira silenzioso per la club house di
Asseminello�� Esterno destro di centrocampo, laddove Dessena ora non si tocca. Ma ci sarebbe anche Barone, per la cronaca.
Quindi, Allegri, durante queste prime settimane di allenamento, ha cercato di provare Brkljaca anche in altri ruoli. A sinistra
e da regista. Perché comunque Brkljaca si è dato un gran da fare per conquistare un posticino.
gol, assist, contropiedi. Tenace, tanto. «forte fisicamente e buona tecnica», ha detto di lui il tecnico livornese. E in casa
rossoblù garantiscono la sua convocazione possibile già a Catania. Quel già è un eufemismo, ma il biondino classe '85 intanto si gasa. Insomma, il perché di un così lungo tesseramento resterà senza risposta, ma almeno questa vicenda troverà una sua
fine. D'altronde ogni anno è avvolto in un modo o nell'altro di un minimo di mistero. Un'estate fa è stato venduto un fantasma,
Ricardo Chara Lerma, neanche un allenamento, una parola o un volto. Dall'Udinese poi, chissà che fine ha fatto. Mai visto giocare invece Rosano, qualche anno fa, ma almeno lui esisteva. Si è messo in gioco ed è tornato a casa. esiste Sivakov.
Ma quella di Mario è tutta un’altra storia. Profuma di convocazione
Unione Sarda - Cellino:"Il mio Cagliari rock"
Il patron che non ti aspetti, insomma, pragmatico, razionale e riflessivo. «Ma certe etichette non te le stacchi più». Chissenefrega, sembra poi voler dire con una risata sottile, filtra sibillina attraverso la cornetta e non sembra voler rinnegare il passato di un solo esonero. «Io guardo avanti», dice ripensando all'addio recente di Acquafresca e alla sua crisi attualissima, poi, però, si addolcisce non poco se l'ex è Suazo, oggi all'Inter. «Ma David è un discorso diverso, è come se non se ne fosse mai andato, per lui la porta è sempre aperta». E non a caso paragona Larrivey all'honduregno, e rilancia così la scommessa sull'argentino: «Prima o poi verrà fuori. Anche Suazo ha faticato all'inizio. Non sempre si può avere tutto e subito».
Due vittorie, un pareggio e quattro sconfitte in sette partite: come spiega questo inizio così altalenante?
«Il vero Cagliari non l'abbiamo ancora visto. Abbiamo bisogno di una fase di assestamento. Ci sono tanti giocatori nuovi. Calma e sangue freddo».
Siamo già a ottobre.
«Ma i giocatori sono uomini, non robot. C'è chi attende la famiglia, chi deve ambientarsi, chi sta entrando in una nuova realtà come Marchetti, passato in un anno dalla porta dell'AlbinoLeffe a quella della Nazionale. E parlo anche di chi c'è da più tempo».
Ossia?
«Per esempio Conti è un po' nervoso. Ma come dargli torto, lui tiene troppo al Cagliari, per questo accumula maggiore stress. Ma in generale tutti i miei giocatori storici spendono più energie nervose rispetto agli altri. Per questo dico: assestamento. Qualcuno poi si dimentica gli infortunati».
Un infortunato, Pisano.
«E vi sembra poco? Per me Pisano è un giocatore prezioso, anzi fondamentale, anche se Marzoratti sta facendo alla grande».
Intanto Nenè cresce.
«È un giocatore straniero arrivato da poco in Italia. Se ci farà vedere qualcosa di buono nel girone di ritorno sarà già tanta roba».
Questa, invece, è la terza stagione in Italia di Larrivey.
«Mi ricorda tanto Suazo, e non solo lui. Non ho dimenticato i fischi all'inizio per Conti, così pure per i vari Valdes, Bisoli, Herrera, Canini. Per non parlare dello stesso Marchetti. Già alla prima giornata tutti rivolevano Storari. Io, invece, ho avuto pazienza e difeso la mia scelta. Vedrete, verrà fuori anche Larrivey, sono certo. È del segno del leone».
Ha citato Canini, la sorpresa più lieta.
«Più che una sorpresa, è una conferma».
Eppure ad agosto stava per andar via.
«Se è rimasto ci sarà pure un motivo, no? Non è semplice per un giocatore lasciarsi alle spalle un brutto infortunio come il suo al ginocchio. Aveva bisogno di continuità. Del resto non si è titolari in serie A a ventun anni per caso».
Al contrario Barone stenta.
«Ho la sensazione che dirà la sua».
Sembra meno convinto, però.
«Assolutamente no. Anzi, proprio in settimana ho avuto segnali incoraggianti: sta tirando fuori il carattere. Gli ultimi tre anni non sono stati semplici per lui, ma ha il fisico e l'età giusta per potersi ritrovare e noi siamo qui per aspettarlo».
Mai visto, invece, un Cossu così.
«Sta giocando alla grande, la sua crescita è impressionante. È un figlio di Cagliari, mai conosciuto un giocatore più tifoso di lui».
Per questo non giocherà mai in una grande squadra?
«Gioca già in una grande squadra».
Certo non sfigurerebbe al posto di Ronaldinho.
«Il problema del Milan è generale non è dovuto ai singoli».
Come sarebbe il Milan con Allegri?
«Non riesco proprio a immaginarmelo. Già faccio fatica a pensare Allegri al Cagliari da un anno e mezzo».
Non si sarà mica stancato?
«Non scherziamo. Allegri sta crescendo e ce lo teniamo stretto. Non è miglior allenatore in circolazione ma nemmeno il peggiore. Di sicuro è una persona seria. Poi magari avrà avuto anche un po' di fortuna, ma comunque fa le sue scelte con rispetto e lealtà. E io lo sosterrò sempre».
Un'altra scommessa vinta?
«Semplicemente una scelta».
Così, però, rischia di "rovinare" la sua fama di mangiallenatori...
«Quella ce l'ho sempre. Ma l'errore non lo commetti quando mandi via un allenatore, piuttosto quando lo prendi».
Lei avrebbe cacciato Donadoni?
«Semmai mi avrebbe dovuto chiedere se io l'avrei mai preso. E la risposta è no. Per carità, è un bravo allenatore, ma non va bene per il mio carattere».
E qual é l'allenatore ideale per il carattere di Cellino?
«Deve avere più personalità».
Si aspettava Ventura di nuovo in A?
«È un ottimo tecnico, uno dei più bravi. Magari il modo in cui gestisce il gruppo non mi fa impazzire».
Rosica quando perde contro i suoi ex allenatori?
«Non mi piace perdere con quei tecnici che cercano di limitare i danni senza giocare al calcio. Vedi le gare con Siena e Chievo».
E vedi Giampaolo, dunque?
«Noi cerchiamo sempre di fare un calcio bello e diverso. Allegri si fa ogni giorno un mazzo così affinché il Cagliari non sia una squadra di ragionieri».
I tifosi del Cagliari possono sognare il primato come quelli della Samp?
«Se avessi uno stadietto come quello sarei più ottimista. Noi giochiamo su una struttura precaria. Siamo in mezzo a una strada».
Ma prima o poi lo stadio si farà?
«È colpa mia. Avrei dovuto costruire uno stadio tanti anni fa da un'altra parte».
Il rossoblù che l'ha più sorpresa sinora?
«Sivakov. L'ho visto in allenamento ed è cresciuto in una maniera imbarazzante. Per Allegri sarà difficile lasciarlo fuori in futuro».
Quello da cui si attende di più?
«Senza dubbio Larrivey. Non ha mostrato nemmeno il 10 per cento del suo valore».
Acquafresca non se la passa meglio.
«È normale, ha 21 anni, ha subito una grossa delusione dall'Inter e fatica a uscirne fuori. È un ragazzo eccezionale, è giusto che il padre e la madre gli stiano vicino in questo momento».
Magari l'aria della Sardegna gli farebbe bene.
«Io guardo avanti».
Lasciare l'Isola non ha portato bene nemmeno a Suazo.
«Per me è come se David non fosse mai andato via. Quando vuole tornare per lui la porta è sempre aperta».
Un peso e due misure?
«Ma Suazo è stato con noi nove anni. È un'altra storia, come quella di Moriero, Muzzi, Villa, Festa, Firicano, Bisoli. Tutti mi sono rimasti nel cuore».
Tra questi, quindi, c'è il futuro allenatore del Cagliari?
«Speriamo. Vorrebbe dire che tutti abbiamo fatto un passo in avanti».
De Laurentiis stravolge lo staff dirigenziale, Cellino invece lo cresce in casa.
«Meglio tardi che mai. Lavorare in Sardegna deve essere una scelta di vita. Abbiamo professionisti seri che hanno bisogno solo di fiducia per crescere».
Tra tutti il direttore generale Marroccu.
«Di direttore generale nel Cagliari ce n'è uno solo: sono io. I titoli nel calcio si sprecano. Marroccu è un gran dirigente col quale mi trovo benissimo. È una bella persona e, soprattutto, sta diventando davvero bravo».
Un Cellino così riflessivo è davvero inedito, merito della musica?
«Un tempo era il golf, ora la musica. Chissà. Certo la musica male non mi fa».
A proposito: a Cagliari tutti continuano a chiedersi come ha cacciato Belen dalla sua festa-concerto.
«Non ho mandato via nessuno. La signora non aveva piacere di restare. Ha iniziato a creare problemi per qualsiasi cosa. Le ho detto di non rovinarmi la festa e ho chiesto una macchina per farla accompagnare all'aeroporto. Lei è voluta andar via. Era nervosa. Capita».
La Nuova Sardegna - Allegri, rispolvera il tridente
Da Langella, Suazo ed Esposito a Matri, Nené e Jeda. I primi tre avevano Zola alle spalle a inventare gioco e assist. I rossoblù di Allegri potrebbero giovarsi della fantasia di Cossu. Fantacalcio? Può darsi. Ma intanto, l’allenatore del Cagliari prova anche il tridente. E il discorso tattico, che abbia un seguito o meno, non è così strampalato come sembra. Il tecnico, ovviamente, sa di poterlo utilizzare solo in certe situazioni. Poi, merita un discorso a parte l’equilibrio dei reparti. E’ evidente che la fase difensiva col tridente richiede ben altro carico, non solo per i tre attaccanti, ma anche per centrocampisti e difensori. Però, offre maggiori soluzioni sia nello scarico della palla, sia nella gestione e nella finalizzazione ai limiti dell’area avversaria.
Tra imprevedibilità e fantasia. Attualmente, uno dei giocatori più in forma è Cossu. Ed è proprio attorno al fantasista che si sta sviluppando il nuovo corso stagionale dei rossoblù. Il cambio di ritmo, la giocata rapida e imprevedibile, la forza nell’uno contro uno che procura superiorità numerica sono alcuni dei top motiv di Cossu. Con un limite: il cagliaritano non può cantare e portare la croce per tutti i 90’. Da qui, l’idea, almeno negli scontri diretti e con squadre che si arroccano difendendosi in 9, di occupare l’intero scacchiere d’attacco. Si vedrà.
Una sosta proficua. Nel corso di queste due settimane di lavoro, il Cagliari è tornato sui luoghi del misfatto: le tre sconfitte in tre partite al Sant’Elia, offrono più di uno spunto al lavoro dello staff tecnico. In breve, i punti critici da affrontare riguardano il non saper pazientare nel cercare l’affondo, i rischi corsi, e pagati cari, nei frangenti «caldi» della gara, le amnesie difensive e la fragile e arrembante carica emotiva conseguente alle fasi successive l’aver preso gol.
Con la testa a Catania. Allegri ritrova lo spogliatoio al completo. Potrebbe essere a disposizione Pisano mentre lo è di sicuro Lopez. Ma dietro c’è anche Astori, squalifica scontata. E in mezzo, stanno ricaricando le pile Conti, Dessena, Biondini, Cossu e Lazzari. Mentre Barone è in crescita e Brkljca potrebbe aver finalmente chiuso l’iter legato al transfer. In attacco, tutti in regola. A partire da Matri e Jeda, che col Chievo ha pagato salate le performance con Bari e Parma. Intanto, alle loro spalle premono Nenè, Larrivey e il piccolo grande Ragatzu: il bomber classe ’91 ha verniciato la partitella di giovedì segnando tre reti e offrendo a Matri una palla gol millimetrica. Allegri è avvertito.
Nazionale, Marchetti giocherà titolare
Federico Marchetti potrebbe esordire dal primo minuto in gare ufficiali con la maglia della Nazionale italiana. Considerate le non perfette condizioni fisiche di Gianluigi Buffon (che nei prossimi mesi dovrà sottoporsi a un'operazione al menisco), il Ct Marcello Lippi pare intenzionato a dare fiducia al numero 1 del Cagliari per l'ultima partita delle qualificazioni al Mondiale sudafricano, che si disputerà mercoledì prossimo a Parma contro Cipro.
Marchetti, che ha esordito in Nazionale da titolare nell'amichevole del 6 giugno scorso a Pisa contro l'Irlanda del Nord (finita 3-0 per gli azzurri), sarebbe dunque preferito al "napoletano" Morgan De Sanctis, che finirebbe dunque in panchina.
juninho85
13-10-2009, 08:21
Il Sardegna - Stadio, Cellino compra l'area
Cellino compra lo stadio. meglio: vuole acquisire l'area dove attualmente sorge il Sant'Elia per “rigenerare” il termine
è quello indicato nella documentazione il vecchio stadio per adeguarlo alle richieste Uefa e alle moderne esigenze delle
società di calcio. Tutto in vista dell'appuntamento per Euro 2016 per il quale l'Italia è attualmente in corsa, come paese
ospitante. I presupposti legali sui quali si basa la richiesta del Cagliari,e capitata al Comune lunedì scorso, si trovano tutti nel disegno di legge varato dal Governo il 17 marzo, e recentemente approvato dalla commissione Istruzione del Senato, sull'impiantistica sportiva. Il sì definitivo di palazzo Madama potrebbe sbloccare la situazione. Mentre in città la risposta spetta a
palazzo Bacaredda. E in attesa della relazione dei tecnici comunali, ieri mattina, in via Roma il primo cittadino Emilio Floris ha presentato la proposta ufficiale del Cagliari calcio agli assessori Lorrai Lavori pubblici , Campus, urbanistica e Collu Patrimonio. Il problema è sempre lo stesso: quale formula adottare per l'alienazione di una superficie pubblica ad una società privata. Il disegno di legge individua la soluzione: «Per favorire un'adeguata, efficace e trasparente attività di ristrutturazione degli impianti sportivi
pubblici», scrive il Governo, «si consente ai Comuni di inserire tali beni, comunque non produttivi, nel proprio patrimonio disponibile e di poter cedere i diritti reali di proprietà o di superficie, con affidamento diretto, alle società sportive professionistiche
che ne hanno l'uso prevalente». E il Cagliari risponde propio ai requisiti, come società professionistica che fa uso addirittura esclusivo dal 1999 dello stadio. Dunque la soluzione potrebbe essere questa: il Comune concedei diritti di proprietà o di superficie, attraverso l'affidamento diretto al Cagliari calcio come utilizzatore esclusivo dell'impianto. Due le ipotesi: cessione
dell'area o concessione e il prezzo della vendita o del canone per la superficie verrebbe calcolato dal Comune. Di sicuro il varo
della legge consentirà lo stanziamento di fondi e corsie preferenziali per le procedure burocratiche. Ancora incertezza sulla demolizione. Il termine “rigenerare” utilizzato dal Cagliari fa pensare ad una ristrutturazione o comunque al riutilizzo di una parte del vecchio stadio Sant'Elia
Unione Sarda - Marchetti. il futuro è adesso
Su il sipario, Federico Marchetti si prende la scena. E non sarà un mercoledì come tanti altri per il portiere veneto, domani allo stadio Tardini di Parma dove già tre domeniche fa ha fatto il pieno con il Cagliari. Guanti pesanti, come l'eredità che prima o poi lo accompagnerà in giro per il mondo, ma quanto corre stavolta il treno azzurro.
Dopo l'esordio nell'amichevole del 6 giugno a Pisa con l'Irlanda del Nord, molto probabilmente sostituirà Buffon in un match ufficiale. Italia-Cipro è, infatti, partita valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali, mica briciole, anche se la squadra di Lippi ha staccato il biglietto per il Sud Africa con una giornata d'anticipo pareggiando sabato scorso a Dublino (ecco perché il commissario tecnico ha ora intenzione di far giocare tutti i convocati).
Il futuro è adesso. «È lui il dopo Buffon», si sbilancia apertamente Gigi Riva, team manager della Nazionale e fratello dell'Italia tutta, ma con un occhio di riguardo per chi ha il rossoblù sotto l'azzurro. Una battuta per lasciapassare. «Finalmente ho trovato un compagno di viaggi», visto che entrambi partono dall'aeroporto di Elmas per raggiungere il centro federale fiorentino di Coverciano. «E ho l'impressione che di viaggi insieme ne faremo parecchi, io e Marchetti». E se a dirlo è Rombodituono (ormai gli basta una smorfia per interpretare un pensiero del ct) «l'impressione» diventa quasi una certezza. «Federico è molto stimato, sia dai compagni sia dallo staff». Questione tecnica e caratteriale insieme. «Il preparatore dei portieri Bordon lo ha seguito a lungo e adesso stravede per lui, sostiene che è completo. Lo stesso Lippi lo adora, anche per quel suo modo di proporsi. Durante la giornata», tiene a precisare Riva, «dirà sì e no dieci parole, appena indossa i guanti, poi, parla ininterrottamente, urla, richiama all'ordine i compagni e si sente solo lui. Insomma, come entra in porta si trasforma».
Il destino segnato, e in parte il portiere del Cagliari (solo un anno e mezzo fa giocava in B con l'AlbinoLeffe) se l'è conquistato a denti stretti. Sin da quando ha lasciato Bassano del Grappa, la città dove è nato e cresciuto, per trasferirsi a Torino e cominciare così tutta la trafila nelle giovanili granata. Aveva appena compiuto quattordici anni, ora ne ha ventisei e se si volta troppo indietro quasi gli gira la testa. Per il Toro ha tradito la Juve (che tifava da bambino), poi è stato il Toro a tradire lui scaricandolo sul più bello nella stagione 2004-05 in B. Così Marchetti (che ha faticato non poco a farsene una ragione) una settimana dopo l'esordio in prima squadra ha preferito ricominciare da zero in C2 con la Pro Vercelli dove l'anno precedente aveva iniziato a farsi le ossa. «E dove i palloni non bastavano mai in allenamento e i campi erano in terra e pietra», ha ricordato in più di un'occasione e con il sorriso liberatorio di chi ha saltato il fosso. L'anno successivo con la Biellese prima del doppio campionato con l'AlbinoLeffe, diventato poi il suo vero trampolino di lancio. Dalla C2 alla Nazionale in pochi anni, che scalata. E già sente sul collo il fiato del Milan. «Vivo alla giornata e per ora mi tengo stretto il Cagliari», ha ribadito anche lunedì scorso mentre si lasciava alle spalle la Sardegna. Nell'Isola è arrivato in prestito nel 2008. Dall'estate scorsa è ufficialmente in comproprietà e nel 2010 Cellino dovrebbe riscattare - sempre dall'AlbinoLeffe - l'altra metà del cartellino.
Portiere spavaldo. Ci mette sempre le mani, i piedi, e di conseguenza la faccia. Lui stesso ha sempre ammesso: «Mi piace collaborare con i compagni, tenere la difesa alta, uscire, talvolta in modo aggressivo e persino spericolato». Nel calcio come nella vita. «Vivo tutte le emozioni al massimo». Soprattutto da quando il destino, ancora lui, prima gli ha sbattuto la morte in faccia, poi gli ha strozzato il cuore. Sempre la strada di mezzo. Il primo incidente quattro anni fa sull'A4 che collega Milano con Torino, dentro l'auto lui e altri tre compagni della Pro Vercelli. Un camion di traverso, lo schianto sul guardrail, le lamiere accartocciate, le fiamme, il sangue, la paura. «Nel buio», ha poi ammesso Marchetti, «ho avuto un abbaglio e ho visto la Madonna». E per lei si è tatuato sul braccio destro una preghiera, un'Ave Maria in lingua avesta. «Il mio ringraziamento eterno». Asfalto maledetto, invece, due anni più tardi, i suoi amici più cari se li è portati via a distanza di qualche mese l'uno dall'altro. «Quanto vorrei che fossero qui con me, mi incitavano sempre, mi sostenevano quando mi sentivo triste e perso, mi ripetevano in continuazione che prima o poi ce l'avrei fatta e sarei arrivato in alto, sarebbero proprio orgogliosi di me», l'ultimo pensiero del portiere rossoblù, quattro mesi fa, mentre varcava per la prima volta il cancello verde che separa Coverciano dal resto del mondo. Andrea e Francesco, nomi speciali, sono ora scolpiti sull'altro braccio, quello sinistro. Amici per sempre, la prossima estate in Sud Africa con Marchetti ci saranno anche loro.
La Nuova Sardegna - Il battesimo di Marchetti
Tocca a Federico Marchetti. Il portiere del Cagliari nella partitella è stato schierato tra gli undici che domani affronteranno Cipro: Marchetti, Santon, Gamberini, Cannavaro, Bocchetti, Gattuso, D’Agostino, Pepe, Rossi, Quagliarella e Gilardino. Dall’altra parte Buffon, Zambrotta, Chiellini, Grosso, De Rossi, Pirlo, Palombo, Camoranesi, Di Natale e Iaquinta.
Il tecnico azzurro ha disposto la squadra in maglia rosa, ovvero i probabili titolari contro Cipro mercoledì, con il modulo 4-2-3-1. La partita è finita 3-2 per la squadra blu, a segno Palombo, D’Agostino, Gilardino, Camoranesi e Di Natale.
juninho85
15-10-2009, 08:23
Il Sardegna - Acquafresca dimenticato, l'attacco segna
La settima giornata, nella più recente storia rossoblù, fa parte della cabala. Un anno fa ha segnato la rinascita. Torino,
minuto 86: Acquafresca segna e scioglie la maledizione. Secondo gol della stagione dopo quello di Larrivey alla prima
giornata contro la Lazio��, e finalmente una stretta di mano ai tre punti. Da lì un percorso incalzante. Un anno dopo, alla
settima, il Cagliari ha tre punti in più e soprattutto un attacco più prolifico. Insomma, l'addio di Acquafresca non è stato un
problema così come si era temuto. Non ne ha fatto sentire la mancanza soprattutto Jeda, che si è caricato la squadra sulle
spalle e ha già siglato tre volte. Due rigori e una mezza girata. Buon momento per il brasiliano, in realtà meritevole della recente
cittadinanza italiana soprattutto per come padroneggia la lingua sciacquata nell'Arno. Meglio di chi dovrebbe. Ma date un po' di continuità e possibilità a Matri, che non vi deluderà. Nella gara che anticipava la sosta è arrivata la sua prima rete, di quelle che fanno bene perché portano sacchi di sicurezza. l'attaccante di Sant'Angelo Lodigiano l'anno scorso fu di quelli con la media migliore nel rapporto gol-minuti giocati. Insomma, il fantasma di Acquafresca non c'è più e ora Matri può continuare a difendere
il suo posto da titolare. A segno anche la scommessa di Cellino. No, non Larrivey. Ma Nenè, seppure si continui a ripetere
che non è pronto, il brasiliano ha già dato prova di “opportunismo” nel senso positivo del termine. ha trovato il primo
gol, realizzato da vera prima punta, un po' all'Inzaghi, come ci aveva abituato Acquafresca. A completare il ciclo dei gol ci si è messo Dessena. Troppa foga, troppa voglia di urlare al mondo che è tornato. L'ha fatto a suo modo, anche bersagliando la
porta dalla distanza. Fini non si rimpiange più. siamo a sei. Sei reti contro le due dello scorso anno. Otto quelle subìte contro
le dieci di un anno fa. Sette punti contro quattro. Col gioco ritrovato e premesse addirittura migliori, il Cagliari si avvicina all'ottava giornata. Chissà anche stavolta i rossoblù faranno la loro ascesa mozzafiato nel nuovo campionato. Tanto per iniziare ci sarà un Catania guerrigliero che finora non ha mai vinto. Poi altro faticoso trittico perché la prossima settimana nel giro di sette giorni arrivano il Genoa, che ha già 13 punti, la Lazio di Ballardini che per un'estate ha corteggiato Allegri e Canini, poi l'Atalanta ultima in
classifica con un Robert Acquafresca sinora ancora a secco. Altro tour de force. Ma visti i precedenti, niente paura
Unione Sarda - Cagliari , traffico a centrocampo
Cagliari in continuo movimento. Magari a gennaio qualcuno chiederà al presidente Cellino di essere ceduto: intanto Allegri guida felice nel traffico scoppiato (più o meno) improvvisamente a centrocampo.
Il tesseramento di Brkljaca (a disposizione per la trasferta di domenica a Catania) dopo un lungo e intricato iter burocratico consentirà, infatti, di provare ulteriori soluzioni all'allenatore toscano che già aveva l'imbarazzo della scelta. Ventiquattro anni, croato, mezzala destra naturale, ma anche quando è stato schierato sul centrosinistra durante le amichevoli del giovedì ha confermato di avere discrete qualità tecniche, oltre a uno spirito agonistico invidiabile (non tira mai indietro la gamba).
Giovedì scorso nel test con il Selargius, Allegri lo ha addirittura piazzato davanti alla difesa nel momento in cui si è infortunato Parola (vice Conti già dallo scorso campionato). Il ruolo di regista non è forse quello che più gli si addice, comunque anche in quella circostanza Brkljaca ha confermato di essere un giocatore polivalente, pertanto preziosissimo. Lo sarà presto anche Sivakov, ha assicurato nei giorni scorsi Cellino. «L'ho visto in allenamento, la sua crescita è imbarazzante. Per l'allenatore sarà difficile lasciarlo fuori in futuro», ha inoltre precisato il patron del Cagliari.
Tempo al tempo. Ora il centrocampo rossoblù ha tre moschettieri ben definiti, anche se Biondini e Lazzari si scambiano continuamente la spada. Dessena, invece, ha preso il sopravvento su Barone dall'altra parte del campo, mentre Conti del reparto è quasi un Re.
Ogni vigilia è quasi un gioco delle coppie per Allegri che deve scegliere gli interpreti ideali, in base allo stato di forma di ognuno, ma anche (o soprattutto) alle caratteristiche dell'avversario. Contro il Chievo Biondini ha bruciato Lazzari al fotofinish, e a Catania il ballottaggio per la maglia di interno sinistro sembra destinato a ripetersi e trascinarsi sino a poche ore prima del match. Al momento è l'ex atalantino (quattro presenze in sette partite sinora per un totale di 309 minuti) ad avere qualche chance in più rispetto al romagnolo (266 minuti in cinque gare). E difficilmente il test di oggi a Ussana sarà attendibile (nelle amichevoli del giovedì Allegri mischia sempre le carte).
Nettamente favorito Dessena su Barone, invece, nella porzione di campo sino a pochi mesi fa occupata da Fini. Quantità e qualità la miscela esplosiva che l'allenatore spera di trovare con le due mezze ali, che assieme al vice-capitano Conti proveranno a sfondare il bunker del Catania.
La Nuova Sardegna - Pisano, Nenè e Lopez in dubbio per Domenica
Doppio allenamento ieri per il Cagliari al centro sportivo «E. Cellino». Hanno lavorato in differenziato Pisano, Nenè cui si è aggiunto Diego Lopez. Il capitano ha nuovamente avvertito leggeri fastidi alla caviglia, gli stessi che lo avevano costretto a stare fermo quasi un mese, da valutare quindi se riuscirà a recuperare in tempo per essere in campo a Catania. Tutti gli altri invece godono ottima salute. La squadra al mattino ha svolto solo ed esclusivamente attività fisica in palestra, mentre nel pomeriggio lavoro tecnico con esercitazioni di possesso e non possesso palla, la partitella ad una sola meta campo ha chiuso poi la seduta. Oggi alle 15 ad Ussana è in programma il collaudo infrasettimanale contro una rappresentativa formata da dilettanti della zona. Alle 10.30 invece i calciatori Andrea Cossu e Francesco Pisano saranno ospiti dell’Istituto Comprensivo Monastir - Ussana, al Centro Polifunzionale sito in via Crispi ad Ussana, dove incontreranno gli studenti e gli insegnanti. Il tutto nell’ambito dell’iniziativa «Lo stadio dei bambini» giunta al suo quarto anno consecutivo. Sempre nella giornata odierna faranno rientro in città il portiere Federico Marchetti e il centrocampista bielorusso Mikhail Sivakov, reduci dagli impegni con le rispettive nazionali. Venerdì unica sessione lavorativa al mattino.
Io voglio vedere Brkljaca :asd:
juninho85
18-10-2009, 12:02
Unione Sarda - Cagliari, serve un'altra impresaTrasferta insidiosa per il Cagliari che a Catania cercherà di riscattare la terza sconfitta interna consecutiva (con il Chievo Verona, dopo quelle incassate da Siena e Inter), i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti grazie alla sosta. L'avversario è da prendere con le molle non tanto per lo spessore tecnico, quanto per la rabbia accumulata nelle ultime settimane. Atzori, successore di Zenga, nel frattempo trasferitosi sulla panchina del Palermo, ha costruito una squadra da combattimento che, però, non è ancora riuscita a vincere. In casa ha perduto con la Sampdoria e pareggiato con Lazio e Roma (quest'ultima salvatasi per il rotto della cuffia e senza alcun merito), in trasferta è caduta a Parma, Udine, ma ha strappato due 0-0 sui campi dell'Atalanta e del Bari. Insomma, il Catania non ha mai vinto ma ha tenuto quasi sempre bene il campo e questo non è un segnale rassicurante per i rossoblù.
Allegri, come nelle ultime settimane, ha avuto pochi margini di manovra per compilare la formazione. In pratica, il tecnico si è potuto concedere un solo ballottaggio (quello tra Lazzari e Biondini per il ruolo di mezzala sinistra, con il primo favorito), mentre ha dovuto fare scelte obbligate per tutto il resto.
In difesa, ancora assente Francesco Pisano, alle prese con un lunghissimo e fastidioso infortunio al ginocchio. Il capitano Lopez, infortunatosi a Firenze, rientrato con il Chievo Verona e di nuovo ai box per una distorsione alla caviglia, ha recuperato in extremis ma non potrà garantire altro che la sua disponibilità. Andrà in panchina, lasciando a Canini e Astori il compito di contrastare l'insidioso Mascara e il guizzante Martinez e il talentuoso giapponese Morimoto. Il reparto sarà completato dall'affidabile Marzoratti (che ha accusato un calo con il Chievo dopo tre ottime prestazioni) e dall'inossidabile Agostini, mentre tra i pali ci sarà l'azzurro Marchetti, reduce dalla tumultuosa gara con Cipro nel corso della quale ha subito due gol (francamente inevitabili) ma arricchita da una parata prodigiosa che ha evitato all'Italia la figuraccia. Purtroppo, gran parte degli osservatori ha visto solo i gol incassati e non la prodezza e la complessiva buona prova del portiere rossoblù, punito da voti in pagella troppo bassi.
A centrocampo, l'unico dubbio, Biondini o Lazzari, per completare il reparto che non può fare a meno della lucidità di Conti (dal quale ci si aspetta un po' di più, a essere sinceri) e della vigoria di Dessena. Ancora indietro Barone perché possa esserci una sua candidatura a un posto da titolare. Poca scelta anche in attacco. Cossu non si tocca, Jeda neppure, Matri, soprattutto per una partita in trasferta, è decisamente più indicato di Larrivey e di Nenè, tra l'altro in condizioni non ottimali a causa di una botta al ginocchio. Comitiva completata dal croato Brkljaca, alla prima convocazione, dopo il lunghissimo iter burocratico per la concessione del transfer.
La Nuova Sardegna - Cagliari a caccia di un nuovo exploit
Lontano dal Sant’Elia, il Cagliari ha un ottimo ruolino di marcia. Pareggio a Livorno, vittorie a Bari e Parma, sconfitta a Firenze. Sette punti, che oggi a Catania (i siciliani in casa non hanno ancora vinto, subendo due sconfitte) i rossoblù cercheranno di incrementare, aggiungendo un altro risultato positivo.
La formazione. Allegri dice di avere dei dubbi, in realtà l’allenatore del Cagliari ha le idee chiarissime. In difesa i centrali saranno Astori e Canini (difficile che Lopez possa giocare dall’inizio), mentre a centrocampo Biondini sarà preferito a Lazzari e Dessena e Barone (apparso in crescita), con Conti al centro a dettare i tempi del gioco. Cossu agirà, come sempre, alle spalle di Jeda e Matri. Larrivey partirà dalla panchina, per lui potrebbe essere spazio a gara in corso.
Gli avversari. Il Catania gioca col 4-3-2-1. Unica punta sarà Morimoto, alle sue spalle si muoveranno Mascara e Ricchiuti, abili a inserirsi negli spazi e nell’uno contro uno. La squadra di Atzori, in casa, aggredisce gli avversari, tiene la difesa (a quattro) molto alta e sfrutta le corsie esterne, con continue sovrapposizioni degli esterni bassi.
La tattica. La partita potrebbe decidersi in mezzo al campo. Il Cagliari dovrà mantenere le distanze tra i reparti, evitare di schiacciarsi all’indietro. Se ci riuscirà, potrebbe sfruttare la capacità di ribaltare il fronte dell’azione di Cossu e Conti. I rossoblù potrebbero trovarsi in vantaggio numerico nella zona «calda», soprattutto perchè sia Ricchiuti che Mascara, non sempre rientrano celermente. Ecco perchè sarà fondamentale rubare palla e ropartire subito.
La corsa. Quella del Cagliari verso posizioni tranquille di classifica è stata interrotta dal Chievo. Il ko casalingo col Chievo, ha annulato gli exploit di Bari e Parma. Errori tattici, seguiti da incredibili cali di concentrazione e di intensità, hanno consentito agli avversari di andare a nozze. Distrazioni che a Catania bisognerà assolutamente evitare, contro un avversario che ha già dimostrato di essere cinico e di saper colpire senza pietà.
Il futuro. Fare punti in Sicilia potrebbe lanciare in orbita il Cagliari. Prima dell’ultima sosta del 2009, i rossoblù giocheranno tre volte in casa (Genoa, Atalanta e Sampdoria), con l’intermezzo della trasferta di Roma con la Lazio (nel turno infrasettimanale del 28 ottobre). Non saranno partite facile, ma affrontarle dopo aver violato il campo del Catania, avrebbe un sapore decisamente diverso, condito da un grandissimo entusiasmo. Insomma, quello di oggi è un incrocio che potrebbe aprire le porte del... paradiso.
juninho85
18-10-2009, 13:25
Catania-Cagliari formazioni ufficiali
Catania (4-3-3): Campagnolo; Potenza, Augustyn, Silvestre, Marchese; Izco, Carboni, Llama; Martinez, Ricchiuti, Mascara;. A disposizione: Andujar,, Terlizzi, Biagianti, Pesce, Ledesma, Plasmati, Morimoto. All.: Atzori.
Indisponibili: Barrientos, Sciacca, Alvarez, Bellusci
Squalificati: Capuano (1), Spolli (1)
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti; Marzoratti, Astori, Canini, Agostini; Dessena, Conti, Lazzari; Cossu; Matri, Jeda. A disposizione: Lupatelli, Lopez, Barone, Parola, Lazzari, Nené, Larrivey. All.: Allegri
manco lui ci credeva, bello veramente, peccato per il tanto affannarsi quasi inutile di tutta la squadra...sembra di rivedere la partita con il chievo..
juninho85
18-10-2009, 17:50
l'hai detto:muro:
Solertes
19-10-2009, 03:53
Ho visto la partita, mi han colpito la scarsezza del Catania e la discontinuità del Cagliari....a momenti gioca discretamente, a momenti è svagato...a momenti gioca alla cazzo di cane con lanci nel vuoto....sinceramente non mi è piaciuta per niente la partita di oggi.
juninho85
19-10-2009, 07:54
Il Sardegna - Dessena, gran goal
Seconda rete stagionale. Un capolavoro. Daniele Dessena ha però un cruccio. «non meritavamo di perdere, sarebbe stato più giusto un pareggio». Il giovane esterno rossoblùincassa i complimenti. Da parte di tutti. Avversari compresi. «In effetti sono le cose belle del calcio. Quando fai un gesto tecnico e la tifoseria avversaria ti applaude, come è accaduto a Catania, riesci a capire i reali valori dello sport». Quindispiega la rete. «Premetto una cosa. non ho assolutamente paura di sbagliare. Quando ho visto arrivare il cross di Marzoratti ho capito subito che non sarei riuscito ad arrivare di testa. Ragion per cui ho cercato di coordinarmi al meglio e di fare la cosa apparentemente più difficile. Fortuna che mi è riuscita. Ammetto di essere un testardo, quando parto per fare una cosa, con quell’idea, tento di farla senza tentennamenti». Poi l’esultanza. «Ma stavolta i catanesi hanno capito, contrariamente a quelli della mia città, che fraintesero». E pace fatta anche con Potenza, con il quale c’è stato un battibecco subito dopo il gol. «Ci siamo spiegati in campo e pure negli spogliatoi. non volevo assolutamente sbeffeggiare nessuno». Quindi fa una disamina della gara. «Non meritavamo di perdere. Addirittura, prima del loro definitivo vantaggio, Lazzari ha avuto la possibilità di portarci in vantaggio. Solo che ha perso il tempo ed un difensore è riuscito a chiudere». Parola d’ordine: guardare avanti. Dessena ne è
convinto. «E continuare a lavorare così come stiamo facendo in questo periodo. Una cosa mi sento di dire senza paura di essere
smentito. Il Cagliari si salverà sicuramente. In questo periodo siamo stati traditi dagli episodi, ma sono sicuro che, alla
unga, ne verremo fuori senza tanti problemi. Dobbiamo solo limare certe disattenzioni, che possono capitare nel contesto
di una gara». Per Dessena c’è solo un modo per superare certi periodi bui. «Lavorare sodo durante la settimana. Solo così riusciremo a venir fuori da una situazione tuttavia rimediabilissima. Il campionato è talmente lungo ed articolato che basta un
filotto di vittorie per recuperare posizioni perdute. Catania però valeva 6 punti».
Unione Sarda - Allegri : "Ci risolleveremo"
Doccia gelata. I successi con Bari e Parma sembravano aver spazzato via la crisi sul nascere, ora però Max Allegri si ritrova di nuovo costretto a fare la conta delle lacrime. «Non facciamo drammi», dice e ripete ogni volta che ne ha l'occasione l'allenatore del Cagliari, quinto ko stagionale (il secondo consecutivo) sulle spalle e il morale stritolato dagli eventi. «Certo potevamo essere più precisi e determinati, in occasione dei gol subiti, ma anche durante la fase offensiva in generale, nella scelta dell'ultimo passaggio, e non solo. Eppure - ancora una volta - posso rimproverare davvero ben poco alla mia squadra». Episodi decisivi, per farla breve, adesso, però, iniziano a pesare.
Le braccia incrociate dietro una scrivania piccola e bassa, e con lo sguardo quasi sfida l'intera serie A attraverso le telecamere che affollano la sala stampa dello stadio Massimino. Giù le mani dal Cagliari. «Questa sconfitta», mette subito le mani avanti l'allenatore livornese, «non premia la nostra prestazione, non meritavamo di lasciare Catania senza nemmeno un punto». Una spruzzata di autostima, inizia così qui in Sicilia un lavoro psicologico che - c'è da scommetterci - accompagnerà i rossoblù sino alla gara con il Genoa, in programma domenica prossima al Sant'Elia. «In questo momento più che mai è importante non farsi trascinare dallo sconforto. Capisco che la partita con il Chievo prima e questa con il Catania adesso siano una mazzata sul morale, ma anche quest'anno abbiamo dimostrato di avere forza e carattere per riprendere la strada giusta». Tutto d'un fiato per non perdere il filo diretto con il campionato. Così anche la classifica diventa un dettaglio. «Conosciamo il nostro obiettivo», tiene a precisare non a caso Allegri, e non è la prima volta che lo fa. «Quest'anno il campionato è ancora più difficile. Per ottenere la salvezza dovremo conquistare quaranta punti, se bastano. Di sicuro dovremo lottare sino all'ultima partita». Da qui alla fine non mancheranno i periodi di difficoltà. «Sta a noi affrontarli nel modo giusto e, ripeto, senza fare drammi».
Sconfitta immeritata, insiste Allegri. «Almeno per quello che abbiamo fatto vedere in campo. Perché poi alla fine», sottolinea, «contano i risultati, e se abbiamo perso evidentemente il Cagliari ha commesso qualche errore, e sicuramente l'ho commesso anch'io». Recita il mea culpa, e qui si ferma. «Adesso lasciamoci alle spalle Catania e concentriamoci sul Genoa».
Eppure la sfida del Massimino è un continuo replay, è un coltello che gira e rigira nella piaga ancora calda e fa male. «Sapevo che sarebbe stata una partita difficile, così è stato, ma se andiamo ad esaminarla bene il Catania non ci ha mai messo realmente in difficoltà, certo non abbiamo subito arrembaggi. Tutt'altro». Aveva un dubbio per reparto, Allegri, e alla fine sono state ben due le novità rispetto alla precedente gara con il Chievo. Canini e Astori nel cuore della difesa, Lopez in panchina. «Diego ha svolto un lavoro differenziato per quasi tutta la settimana, ho preferito pertanto risparmiarlo». Scelta tecnica, invece, in mezzo al campo. Stavolta Lazzari si è aggiudicato il ballottaggio con Biondini per il ruolo di mezzala sinistra. «Avevo bisogno di qualità in quella zona e più geometria». Poi è stato lo stesso Biondini a cambiare gli scenari al 22' della ripresa. Il romagnolo è entrato al posto di Cossu, ma di fatto ha sostituito proprio Lazzari che, invece, si è piazzato tra le linee. «Cossu aveva speso tanto e in questo modo ho voluto tenere alto il ritmo della manovra. Mi serviva più gamba, E infatti le cose stavano andando nel verso giusto». Poi il gol di Martinez. «Una gran giocata, ma noi dovevamo essere più attenti».
Nel finale il (doppio) cambio della disperazione: fuori Marzoratti e Matri, dentro Barone e Nenè. «Prima non aveva senso cambiare», tiene ancora a precisare l'allenatore del Cagliari. «Stavamo facendo bene e le sostituzioni servono quando ti rendi conto che la squadra è in difficoltà. E non era certo questo il caso».
E ora il Genoa, che vorrà certamente riscattare la batosta (0-5) subita sabato a Marassi nell'anticipo con l'Inter. «Ma se loro sono arrabbiati, noi lo siamo molto di più», afferma Allegri. «Poi in serie A tutte le partite sono difficili. E il Cagliari non può e non deve guardare in faccia nessuno». Da ieri più che mai.
La Nuova Sardegna - Redimento lontano da quello di un anno fa
Il primo a sottolineare gli errori del Cagliari è stato lo stesso Massimiliano Allegri nelle rituali interviste di fine gara. Il tecnico toscano è sempre molto severo con i giocatori e con se stesso, quando i risultati sono determinati da errori e disattenzioni, come purtroppo è avvenuto anche ieri pomeriggio.
Reso merito, quindi, al tecnico rossoblu per la sua obiettività e detto anche che forse il risultato più giusto, per quanto ha espresso il campo, sarebbe stato il pareggio, bisogna tuttavia approfondire l’esame di una sconfitta che spinge il Cagliari al limite della zona retrocessione. A partire, ovviamente, dai due gol subiti a Catania. Sul primo la difesa rossoblu ha giocato alle belle statuine, mentre i catanesi sviluppavano la trama di un calcio di punizione provato e riprovato in allenamento. Sul secondo gol, quello decisivo di Martinez all’880 minuto, il Cagliari si è fatto trovare scoperto in difesa: è grave per una squadra che sta portando in porto un pareggio a conclusione di una gara che avrebbe potuto anche vincere se soltanto, nella ripresa, Lazzari, Jeda, Matri avessero avuto maggiore convinzione e decisione. L’impressione dopo questo ko, e dopo aver rapidamente ripercorso il cammino fin qui compiuto in campionato (con 0 punti in casa e con due vittorie, un pari e due sconfitte in 5 gare esterne) è che questa squadra è ancora lontana da quella esaltante dello scorso anno. Non tanto perché sono state cambiate tre pedine importanti in difesa, a centrocampo e in attacco, quanto piuttosto perché ha meno” anima” e forse più presunzione. Lo scorso anno, dopo le preoccupanti sconfitte iniziali, ha trovato lo sbocco giusto alle trame di gioco disputando un campionato d’alto livello. Quest’anno invece l’andamento è altalenante, con questi ultimi episodi, la sconfitta interna con il Chievo e questa di Catania, a preoccupare. Forse c’è bisogno di più giocatori, come gli assenti Lopez e Pisano, che diano l’anima
juninho85
20-10-2009, 07:51
Unione Sarda - Cellino: "Fiducia e serenità, diremo la nostra"
Fare quadrato, mantenendo la calma e cercando la soluzione al problema tattico che a Catania è tornato a evidenziarsi. La linea di condotta è stata dettata da Miami dal presidente Cellino, che ha trascorso buona parte del pomeriggio americano (in Italia era notte fonda) al telefono con il direttore generale del Cagliari, Francesco Marroccu. Ieri, invece, lungo colloquio telefonico con Massimiliano Allegri. Il presidente e l'allenatore hanno fatto il punto della situazione, analizzato gli alti e i bassi della squadra, cercato di individuare la strada giusta.
Il Cagliari sa giocare al calcio, lo ha dimostrato l'anno scorso e quest'anno con Inter, Bari e Parma. Si tratta di dare continuità alle prestazioni, con un progetto chiaro e condiviso. Ecco perché - ha spiegato Cellino a Marroccu - va salvaguardata per prima cosa la compattezza dello spogliatoio e la credibilità dell'allenatore, mai messe in discussioni nonostante le cinque sconfitte sin qua subite. Questo mentre i soliti bene informati provvedevano a far circolare il nome di Mario Beretta come potenziale successore dell'esonerato Allegri. Invenzioni di chi non vuole capacitarsi che la strada imboccata da Cellino è diversa e che non sono previste inversioni di marcia.
L'immediata reazione del presidente seguita alla sconfitta di Catania, equivale a un campanello d'allarme. Cellino non intende sottovalutare il ko che la squadra rossoblù ha subito in extremis da un avversario mediocre, incapace di portare pericoli alla porta di Marchetti e a lungo fischiato dal proprio pubblico.
Contro un avversario del genere, il Cagliari è riuscito nell'impresa di non portare a casa neanche un punto, subendo la rete decisiva di Martinez (dopo il gol iniziale di Ricchiuti e la spettacolare replica di Dessena in rovesciata) quando ormai neanche i siciliani credevano più nella prima vittoria del campionato. Smaltita gioco forza la delusione, presidente, staff dirigenziale e tecnico si sono messi al lavoro per scovare i motivi di questo rendimento altalenante e individuare le soluzioni.
Oggi Allegri farà il punto con i suoi collaboratori: la condizione fisica è ottima, anche se l'infortunio di Pisano pesa e quello, ormai superato, di Lopez ha comunque prodotto strascichi difficili da assorbire da un reparto, la difesa, già sotto numero in partenza. La compattezza dell'ambiente è fuori discussione, questo è l'unica cosa che non preoccupa Allegri. Piuttosto, sono i cali di attenzione a far riflettere l'allenatore. Urgono rimedi: è in arrivo il Genoa ferito dopo lo 0-5 con l'Inter e c'è sempre la maledizione del Sant'Elia (tre sconfitte su altrettante partite sinora) da scacciare. La sacrosanta preoccupazione va a braccetto con l'altrettanto doverosa fiducia. «Vedrete che alla fine», ha detto ieri Cellino a Allegri e Marroccu, «diremo la nostra anche quest'anno». L'operazione riscatto è già iniziata, a dispetto del calendario che non promette nulla di buono. Dopo il Genoa, trasferta sul campo della Lazio, quindi, doppio impegno casalingo con Atalanta e Sampdoria, poi tutte sfide con squadre della fascia medio-alta del campionato.
La Nuova Sardegna - Cagliari, va usata la sciabola
E’ un passo falso che fa male quello commesso dal Cagliari a Catania. Fa male per il modo in cui è maturato, fa male alla classifica che si fa preoccupante, fa male al morale della squadra, che continua a ripetere gli stessi errori e viene punita dagli avversari. Le origini delle sconfitte sono sempre le stesse: amnesie difensive.
Distrazioni. Gravi quelle dei rossoblù. Il gol che ha consentito ai siciliani di conquistare la prima vittoria della stagione, è nato da un’incertezza di Agostini. Il difensore ha concesso al giapponese Morimoto la possibilità di crossare indisturbato, invece di andare a chiudere lo spazio. La stessa cosa aveva fatto Marzoratti a Firenze e Vargas, aveva messo sulla testa di Gilardino il pallone decisivo. Incertezze che stanno costando care, punti persi che al momento di tirare le somme potrebbero pesare. Quest’anno salvarsi non sarà una passeggiata, di questo passo 40 punti non saranno sufficienti.
Incisività. Vedere giocare i rossoblù è piacevole. Una squadra che fa girare bene la palla, ha giocatori dotati di ottima tecnica, ma che trova enormi difficoltà quando deve affondare. L’azione si sviluppa bene, poi o manca l’ultimo passaggio, oppure arriva tardi all’appuntamento il giocatore chiamato a finalizzare. E’ un problema da risolvere in fretta. Al Cagliari i complimenti non servono, ha bisogno di punti per rianimare una classifica a cui comincia a mancare l’ossigeno.
Le scelte. Allegri non merita processi. Il tecnico a Catania ha mandato in campo una formazione logica. Aver dato fiducia a Lazzari e lasciato in panchina Biondini, col senno del poi potrebbe essere considerato un errore. In realtà l’idea era giusta, perchè il centrocampista, abile a saltare l’uomo e puntare verso la porta, pur non giocando una grande partita, ha evitato che il Catania conquistasse campo, schiacciando i rossoblù.
Gli attaccanti. Jeda e Matri giocano troppo lontani dalla porta. Sono costretti a partire da dietro e questo, in qualche modo, li limita. Forse non stanno attraversando un gran momento di forma, ma chi sono le alternative? Larrivey ogni volta che ha giocato non ha lasciato traccia, mentre Nenè, per il momento, non è uno che fa la differenza. Fa bene Allegri a insistere su di loro, solo giocando possono ritrovare la condizione migliore.
Il morale. Non può essere a mille dopo la seconda sconfitta consecutiva. Due stop che hanno praticamente annullato gli exploit di Bari e Parma. E’ come se il Cagliari dovesse ripartire da zero. Il compito di Allegri sarà quello di evitare che il gruppo cada in depressione e perda autostima.
La prossima gara. Domenica al Sant’Elia arriva il Genoa. Un avversario ferito dalla batosta subita contro l’Inter. E’ una partita delicata per i rossoblù, dalla quale non possono permettrsi di uscire sconfitti. Sarà una settimana intensa, di riflessione, di analisi degli errori commessi. Giusto voltare pagina, facendo tesoro delle cose che non funzionano per cercare di migliorare. Forse, oltre al fioretto, già dalla prossima gara, il Cagliari dovrà scendere in campo anche con la sciabola. Se è necessario per portare a casa punti prezioai, è meglio usarla.
juninho85
21-10-2009, 07:53
La Nuova Sardegna - Allegri: "Il Cagliari si rialzerà"
Ancora una volta il Cagliari è stato condannato più dalle proprie distrazioni che dai meriti degli avversari. Queste situazioni si stanno ripetendo con un po’ troppa frequenza negli ultimi tempi. Punti persi non facili da recuperare.
«Dobbiamo sforzarci di restare sereni e allo stesso tempo cercare di fare tesoro di tutti quegli errori che in questo momento ci stanno penalizzando - dice il tecnico rossoblù Massimiliano Allegri -. Non abbiamo disputato la nostra migliore partita dal punto di vista tecnico, ma la nostra condanna è arrivata solo per una disattenzione».
- Errore, un vocabolo a voi conosciuto.
«Non ne facciamo molti durante le singole partite, semmai sono gli avversari ad avere un’alta percentuale di realizzazione quelle poche volte che ne commettiamo. Ma personalmente mi sento tranquillo così come tranquilla è la squadra».
- Come spiega la sostituzione di Cossu a metà della ripresa?
«Andrea in quel momento della gara non mi stava dando quel contributo dal punto di vista tecnico che gli avevo chiesto. Inoltre avevo bisogno di dare maggiore fisicità al centrocampo inserendo Biondini a fianco di Lazzari. Ho fatto quindi una scelta ben precisa e sinceramente la rifarei».
- A parte l’errore finale come giudica la prova della squadra?
«I ragazzi hanno fatto delle buone cose e anzi sino a dieci minuti dalla fine avevamo in mano la gara e pensavamo addirittura di portare via l’intera posta. Però a volte il calcio è strano, così alla fine è arrivata quella distrazione e siamo andati via dal campo senza punti. Dobbiamo riflettere e bene».
- A fine gara ha detto di essersi assunto le responsabilità della sconfitta.
«Io sono molto critico con me stesso, e sicuramente nella preparazione della partita devo avere tralasciato di curare qualche dettaglio rivelatosi poi determinante ai fini del risultato finale, magari sotto il profilo della concentrazione dei singoli. Mi considero quindi il primo responsabile di questo passo falso».
- Cinque sconfitte in otto gare, situazione non semplice.
«Io in primo luogo valuto le prestazioni, poi è normale che quando perdi aumenti la rabbia e il dispiacere. Al momento siamo ancora fuori dalla zona retrocessione, dobbiamo renderci conto che questo campionato è più difficile di quello dell’anno scorso e ogni punto conquistato va sudato sino in fondo».
- Domenica cè il Genoa, ferito dallo 0-5 con l’Inter.
«Speriamo che giovedì faccia sei gol al Lilla in Europa League così arriverà più tranquillo. Battute a parte, l’avversario è di quelli molto quotati, ha un allenatore molto bravo e verranno per fare risultato. Ma anche noi abbiamo lo stesso obiettivo».
Unione Sarda - La scossa di Allegri
Sotto la scrivania le dita si intrecciano tra loro, il tono è pacato, lo sguardo impenetrabile, vaga per la stanza, quasi dribbla le telecamere che affollano la sala stampa del centro sportivo di Assemini. E ogni domanda (e soprattutto ogni risposta), alla fine, porta sempre verso la stessa direzione: «Il campionato è equilibrato e difficile, il Cagliari dovrà lottare e sudare domenica dopo domenica per centrare la salvezza».
No, non è il solito Allegri, almeno non è quello che ha sempre addolcito l'amaro avvio di stagione e che due settimane fa ha trasformato la sconfitta con il Chievo in un trampolino di lancio. Il tecnico livornese alterna soddisfazioni (poche) a delusioni (tante), e per la prima volta (a dir il vero lo ha fatto anche tre giorni fa a Catania a caldo) ci mette la faccia e ammette di aver sbagliato qualcosa pure lui durante la settimana che ha preceduto la partita. «Forse ho tralasciato qualche dettaglio, forse avrei dovuto approfittare in modo diverso della sosta e lavorare più sulla concentrazione e sull'attenzione in generale». Nemmeno la presenza in sala del direttore generale è casuale. Appoggiato alla parete, Marroccu incrocia le braccia e ascolta in silenzio l'allenatore che prova a spiegare i mali di una squadra schizofrenica (almeno sfogliando i risultati, ma anche le prestazioni). Su il muro rossoblù. Tutti per uno e uno per tutti.
Catania sul gruppone. «Non abbiamo fatto una grande partita, allo stesso tempo, però - eccetto i due gol - abbiamo subito poco-nulla». La premessa è una magra consolazione, la ricetta ancora da trovare. Una cosa è, però, certa: nessuna rivoluzione tattica in vista. «La settimana è appena cominciata, vedremo cammin facendo se cambiare qualcosa o no». Al momento la strada percorribile è forzata: «Analizzare ciò che non è andato e, soprattutto, fare tesoro degli errori commessi». A proposito, strano davvero il destino rossoblù: «Se la nostra percentuale di errori è bassa, quella di realizzazione degli avversari è altissima». Nemmeno il tempo di tirare il fiato, insomma. Il Cagliari commette poche disattenzioni, ma le paga a caro prezzo. «Nessun calo fisico, però», tiene a precisare l'allenatore rossoblù blindando due giocatori in particolare, Jeda e Conti, al di sotto dei loro livelli standard domenica scorsa in Sicilia. Giù le mani dal regista romano. «A livello difensivo Daniele ha fatto una buona partita. Certo, ultimamente è più marcato, ha sempre l'uomo addosso, e questo magari limita un po' il suo raggio d'azione». Questione più tattica che mentale, insomma. E il perché è presto spiegato: «Lui sta facendo lo stesso lavoro dello scorso anno. Semmai sono le altre squadre che hanno cambiato modo di giocare e di interpretare le partite. Adesso c'è la moda di marcare il centrocampista basso». Non proprio il massimo per il Cagliari. «Senza togliere nulla agli altri», ammette lo stesso Allegri, «Conti è il nostro ago della bilancia». Cinque sconfitte in otto partite, come un anno fa di questi tempi. Ma con una differenza sostanziale: lo scorso campionato la squadra si era appena lasciata la crisi alle spalle, oggi ci è ancora dentro. Da Miami (dove si trova al momento il presidente Cellino) continuano ad arrivare segnali più che incoraggianti per Allegri. La sua panchina non è a rischio. Ma come può sentirsi un allenatore in un momento così delicato? «Io penso alle prestazioni. È chiaro poi che sono arrabbiato e dispiaciuto». E non potrebbe essere altrimenti. «Ma la situazione non mi sembra disperata. Siamo ancora fuori dalla zona retrocessione e dobbiamo pensare domenica per domenica. L'ho ripetuto spesso in questi ultimi mesi e non smetterlo di farlo: la strada che porta alla salvezza non è affatto semplice, la quota salvezza si è sollevata, ogni punto dovremo sudarcelo. Questa è la nostra dimensione. Dovremo imparare a gestire meglio certe partite che magari sembrano alla portata. Mi riferisco a quella di domenica con il Catania, ma anche alla precedente con il Chievo».
Decisivo in Sicilia l'errore di Astori. «Ci può stare», taglia corto Allegri, «è un classe 1987 e ha già dimostrato di meritare la serie A». L'allenatore prova a blindare - per quanto - possibile anche l'attacco, e di conseguenza la coppia Matri-Jeda. «Nel complesso davanti hanno fatto tutti bene». Senza, però, tirare in porta. C'è voluta, infatti, una prodezza di Dessena per raddrizzare (temporaneamente) la partita. «Ma due-tre soluzioni le abbiamo avute, purtroppo non le abbiamo sfruttate nel modo migliore, sbagliando la scelta dell'ultimo passaggio».
E adesso il Genoa, forse il peggior avversario possibile in questo momento. Squadra di spessore e pure ferita dopo i cinque gol subiti a Marassi contro l'Inter. «Speriamo che ne segni altrettanti a Lilla». A prescindere dalla gara di domani valida per l'Europa League: «Domenica al Sant'Elia dobbiamo riprenderci i punti persi per strada». Riecco il solito Allegri. La sfida al campionato ricomincia.
Io attendo fiducioso... ma ogni domenica è nervoso per me...
juninho85
22-10-2009, 08:44
La Nuova Sardegna - Oggi collaudo col Carloforte
Doppia seduta ieri per i giocatori del Cagliari in vista della sfida di domenica al Sant’Elia contro il Genoa. La squadra di Giampiero Gasperini scenderà in campo oggi in casa dei francesi del Lilla nella terza giornata della fase a gironi di Europa League.
I rossoblù cagliaritani ieri erano tutti a disposizione dell’allenatore Massimiliano Allegri, ad eccezione di Francesco Pisano, che ha lavorato in differenziato. Al mattino il gruppo ha svolto attività fisica in palestra, nel pomeriggio spazio alla tecnica: sono state effettuate esercitazioni sulla fase di possesso e non possesso palla.
La partitella finale ad una sola metà campo ha chiuso la sessione lavorativa di ieri. C’è da registrare il ritorno nei ranghi del centrocampista venezuelano Rafael Acosta, reduce dall’esperienza con la nazionale del suo paese agli ultimi campionati del mondo under 20.
Questa mattina, dalle 10.30, l’attaccante brasiliano Jeda incontrerà gli alunni della scuola primaria «Sacra Famiglia» a Cagliari in via Montello, nell’ambito dell’iniziativa della società intitolata «Lo stadio dei bimbi».
Nel pomeriggio, invece, alle 15 ad Assemini è in programma il collaudo infrasettimanale, avversario dei rossoblù sarà il Carloforte (Promozione B). Domani un solo allenamento, sabato mattina la rifinitura.
Unione Sarda - Un anno dopo è lo stesso Cagliari
Sette punti in otto partite, quindicesimo posto in classifica, una lunghezza appena sopra la zona retrocessione. Così oggi, così un anno fa di questi tempi. Cagliari in fotocopia, bilancio identico dodici mesi dopo. Eppure l'umore non è proprio lo stesso. Perché se lo scorso ottobre la squadra di Allegri era appena uscita dalla crisi (e da allora è stata un'escalation continua), adesso ci è ancora dentro e fatica non poco a trovare un andamento costante.
Avvio choc con tre sconfitte di fila (contro Siena, Fiorentina e Inter) dopo il pari di Livorno all'esordio. Il doppio blitz in trasferta in cinque giorni (a Bari e a Parma) sembrava aver invertito la rotta, poi la mazzata con il Chievo e l'ennesima beffa, stavolta a Catania. Su e giù, su e ancora una volta giù. Punteggio uguale, percorso forse più disastroso all'inizio, ma decisamente meno schizofrenico, la passata stagione. Ben cinque i ko consecutivi, con Lazio, Siena, Juventus, Atalanta e Lecce. Il pareggio interno con il Milan, poi, ha stravolto gli scenari: a seguire, infatti, i rossoblù hanno sbancato Torino, si sono ripetuti la domenica successiva in casa con il Chievo e a quel punto la stagione del Cagliari ha preso tutt'altra piega.
Numeri relativi, insomma, comunque alimentano le speranze. «Del resto in questo momento saremmo salvi», la battuta (non casuale) di Allegri martedì scorso alla ripresa degli allenamenti.
Campionati a confronto, si specchiano soltanto apparentemente. Se lo scorso anno il fattore campo era decisivo solo in parte (ottenuti in casa quattro dei sette punti complessivi), ora lo è del tutto, ma al contrario. Sant'Elia, infatti, stregato per il Cagliari che in Sardegna ha preso solo schiaffi e oltre il mare, invece, ha costruito sinora la sua classifica.
Altro dato interessante, riguarda i gol segnati (quattro ieri, sette oggi), ma soprattutto quelli subiti (dieci contro dieci, vale a dire gli stessi). Bianco via, Astori promosso titolare, Lopez spesso infortunato, Canini di nuovo al top. Eppure il bilancio della difesa è immutato. Rispetto all'inizio dell'ultimo torneo, invece, gli attaccanti si sono già sbloccati (all'appello manca solo Larrivey) spazzando via così sul nascere il fantasma di Acquafresca (in nove giornate era andato a segno due volte) che a sua volta fatica a ritrovarsi a Bergamo (è ancora a secco e il nuovo tecnico Conte gli preferisce Tiribocchi). Ora è Jeda il capocannoniere rossoblù con tre reti. A seguire un centrocampista, Dessena, due prodezze per lui e un altro fantasma rinchiuso nel cassetto, quello di Fini.
Credo si esageri, le aspettative erano magari tante, ripetersi non è mai facile, specie quando i giocatori non sono gli stessi, oltretutto dobbiamo ricordarci che le squadre ormai ci conoscono, bisogna dare il tempo ad Allegri di recuperare tutte le pedine e utilizzarle a seconda dell'avversario.
Un Pisano in più ci fà comodo, un Lopez in forma fà comodo, anche se bisogna dire che Astori sta giocando bene, tranne in alcune occasioni quando dimentica il proprio uomo.
Pure Conti non lo vedo in grande forma può dare molto di più e non nel rompere le azini di ripartenza degli altri, ma NEL RECUPERARE PALLONI senza uccidere nessuno e aiutare nella manovra.
Biondini deve ancora capire che ruolo avrà, Nenè non ha praticamente giocato mentre secondo me è forte e quando sarà pronto darà il suo contributo. Matri bene o male è lo stesso, sciupone, volenteroso, ma poco lucido. Qualche volta vorrei rivedere il Marchetti che esce fuori dalla porta con uscite da urlo, magari avremo evitato qualche gol...
credo si dovrà attendere ancora diverse giornate prima di avere la situazione chiara, credo sia inutile dare gia gli ultimatum o parlare di situazione difficile, la squadra si sta impegnando, ma gioca con troppa ansia.
La Nuova Sardegna - Oggi collaudo col Carloforte
Doppia seduta ieri per i giocatori del Cagliari in vista della sfida di domenica al Sant’Elia contro il Genoa. La squadra di Giampiero Gasperini scenderà in campo oggi in casa dei francesi del Lilla nella terza giornata della fase a gironi di Europa League.
I rossoblù cagliaritani ieri erano tutti a disposizione dell’allenatore Massimiliano Allegri, ad eccezione di Francesco Pisano, che ha lavorato in differenziato. Al mattino il gruppo ha svolto attività fisica in palestra, nel pomeriggio spazio alla tecnica: sono state effettuate esercitazioni sulla fase di possesso e non possesso palla.
La partitella finale ad una sola metà campo ha chiuso la sessione lavorativa di ieri. C’è da registrare il ritorno nei ranghi del centrocampista venezuelano Rafael Acosta, reduce dall’esperienza con la nazionale del suo paese agli ultimi campionati del mondo under 20.
Questa mattina, dalle 10.30, l’attaccante brasiliano Jeda incontrerà gli alunni della scuola primaria «Sacra Famiglia» a Cagliari in via Montello, nell’ambito dell’iniziativa della società intitolata «Lo stadio dei bimbi».
Nel pomeriggio, invece, alle 15 ad Assemini è in programma il collaudo infrasettimanale, avversario dei rossoblù sarà il Carloforte (Promozione B). Domani un solo allenamento, sabato mattina la rifinitura.
Unione Sarda - Un anno dopo è lo stesso Cagliari
Sette punti in otto partite, quindicesimo posto in classifica, una lunghezza appena sopra la zona retrocessione. Così oggi, così un anno fa di questi tempi. Cagliari in fotocopia, bilancio identico dodici mesi dopo. Eppure l'umore non è proprio lo stesso. Perché se lo scorso ottobre la squadra di Allegri era appena uscita dalla crisi (e da allora è stata un'escalation continua), adesso ci è ancora dentro e fatica non poco a trovare un andamento costante.
Avvio choc con tre sconfitte di fila (contro Siena, Fiorentina e Inter) dopo il pari di Livorno all'esordio. Il doppio blitz in trasferta in cinque giorni (a Bari e a Parma) sembrava aver invertito la rotta, poi la mazzata con il Chievo e l'ennesima beffa, stavolta a Catania. Su e giù, su e ancora una volta giù. Punteggio uguale, percorso forse più disastroso all'inizio, ma decisamente meno schizofrenico, la passata stagione. Ben cinque i ko consecutivi, con Lazio, Siena, Juventus, Atalanta e Lecce. Il pareggio interno con il Milan, poi, ha stravolto gli scenari: a seguire, infatti, i rossoblù hanno sbancato Torino, si sono ripetuti la domenica successiva in casa con il Chievo e a quel punto la stagione del Cagliari ha preso tutt'altra piega.
Numeri relativi, insomma, comunque alimentano le speranze. «Del resto in questo momento saremmo salvi», la battuta (non casuale) di Allegri martedì scorso alla ripresa degli allenamenti.
Campionati a confronto, si specchiano soltanto apparentemente. Se lo scorso anno il fattore campo era decisivo solo in parte (ottenuti in casa quattro dei sette punti complessivi), ora lo è del tutto, ma al contrario. Sant'Elia, infatti, stregato per il Cagliari che in Sardegna ha preso solo schiaffi e oltre il mare, invece, ha costruito sinora la sua classifica.
Altro dato interessante, riguarda i gol segnati (quattro ieri, sette oggi), ma soprattutto quelli subiti (dieci contro dieci, vale a dire gli stessi). Bianco via, Astori promosso titolare, Lopez spesso infortunato, Canini di nuovo al top. Eppure il bilancio della difesa è immutato. Rispetto all'inizio dell'ultimo torneo, invece, gli attaccanti si sono già sbloccati (all'appello manca solo Larrivey) spazzando via così sul nascere il fantasma di Acquafresca (in nove giornate era andato a segno due volte) che a sua volta fatica a ritrovarsi a Bergamo (è ancora a secco e il nuovo tecnico Conte gli preferisce Tiribocchi). Ora è Jeda il capocannoniere rossoblù con tre reti. A seguire un centrocampista, Dessena, due prodezze per lui e un altro fantasma rinchiuso nel cassetto, quello di Fini.
juninho85
23-10-2009, 07:45
La Nuova Sardegna - Jeda pensa all'azzurro
Tranquillità e determinazione. Questo il diktat di Capucho Jeda per dare un calcio al momento no del Cagliari. «Le sconfitte fanno male ma è col lavoro che ci riprenderemo i punti per la salvezza - ha detto ieri il brasiliano davanti ai 200 studenti della scuola elementare Sacra Famiglia di via Montello - l’importante è tenere alta la concentrazione per evitare gli errori che ci hanno condannato domenica scorsa».
A rivedere il film delle ultime due gare con Chievo e Catania, paiono in effetti soprattutto le distrazioni il vero tallone d’Achille dei rossoblù. «Questo campionato è equilibrato e perdere punti con erroracci all’ultimo minuto potrebbe costarci caro, alla fine. Ecco perché in ogni partita dovremo tenere alta la guardia fino al novantesimo».
Sul banco degli imputati c’è però pure l’attacco che non gira più ai regimi cui ci aveva abituato l’anno passato. «Domenica abbiamo fatto alcuni errori tecnici grossolani - continua il brasiliano - scelte di passaggio spesso troppo affrettate e mal ponderate. La nostra è però una squadra equilibrata dove gli attaccanti faticano parecchio per coprire anche la fase difensiva. Ecco perché a volte mancano le energie per arrivare lucidi sottoporta».
In attesa del ritorno alla vittoria, il centravanti si fa garante degli umori di spogliatoio. «Siamo sereni ma anche consapevoli che alcuni gol vanno evitati - spiega - e sappiamo pure che per centrare la salvezza sarà necessario riprendere a vincere al S. Elia».
Obiettivo tre punti dunque, anche se domenica arriva il Genoa, indispettito dalla cinquina rifilatagli sette giorni fa dall’Inter. «E’ il peggior avversario ci potesse capitare in questo momento», prosegue Jeda. Nella sua analisi la mezza punta glissa poi con mestiere le ipotesi su un cambio di modulo. «In allenamento proviamo tante soluzioni ma la squadra ha caratteristiche ben definite che le permettono di rendere al meglio in questo modo».
Infine un battuta sul nuovo status di «Italiano» e sulle fantasie che lo accostano all’azzurro. «Considero l’Italia la mia casa e sono felice di averne acquisito la cittadinanza. Sulla Nazionale non mi pronuncio ma mai dire mai. La vera risposta dovrò darla sul campo per il bene del Cagliari».
Al fianco di Jeda un altro cagliaritano, che nella scuola aveva un amico speciale, Filippo. E’ il fratellino di Andrea Cossu, fantasista dai piedi vellutati e dalle giocate di gran classe. A neanche sette giorni dall’ultima apparizione nelle scuole è stato infatti l’amore verso il piccolo di famiglia a riportare il rossoblù a tu per tu con la folla di baby calciofili.
Unione Sarda - Lopez ritorna in trincea
La beffa di Catania l'ha vissuta dalla panchina. «E così fa ancora più male», ha ammesso Diego Lopez mentre si lasciava alle spalle la Sicilia e - forse una volta per tutte - l'infortunio alla caviglia destra che lo ha costretto a saltare ben quattro partite. Riposo precauzionale domenica scorsa, di nuovo in trincea dopodomani al Sant'Elia contro il Genoa. Cagliari, il gioco si fa duro e il capitano c'è.
Molto più di una consolazione per Allegri che non perde occasione per evidenziare il ruolo chiave dell'uruguaiano, dentro e fuori dal campo. Dodicesima stagione con la maglia rossoblù, una bandiera che non smette un attimo di sventolare. È arrivato in Sardegna nel '98 con l'aereo personale di Cellino (con lui a bordo anche il connazionale Abeijon). Era settembre, certo non immaginava di costruire proprio nell'Isola gran parte della sua storia, sportiva e non. È stato Zola a consegnargli la fascia, Sonetti gliel'ha poi tolta (per darla a Suazo), ma Lopez se l'è ripresa l'anno successivo e da allora non l'ha più lasciata. Capitano nel sangue, col tempo è diventato un punto di riferimento anche dal punto di vista tattico. Sempre protagonista dalla B in poi. Nel 2006 Giampaolo gli ha consegnato le chiavi della difesa. «Praticamente l'allena lui», amava ripetere il tecnico di Giulianova. E non a caso il reparto arretrato negli ultimi anni è passato indenne agli uragani.
La sfida col Genoa (e che sfida) per ricominciare, dunque. L'infortunio risale alla gara del 13 settembre a Firenze, quasi un mese di stop forzato, poi Lopez è stato costretto a bruciare le tappe e scendere in campo contro il Chievo complice la squalifica di Astori. Quindi ha approfittato della sosta per la Nazionale per ritrovare la condizione ideale. Nuovo campanello d'allarme quattro giorni prima della trasferta di Catania, il riacutizzarsi del dolore in allenamento ha spinto lo staff medico rossoblù a rivedere il programma di recupero e ritardare il ritorno in campo di una settimana. Ecco spiegata la panchina di Catania. Dopodomani, però, capitan Lopez si riprende il posto nel cuore della difesa in un match che potrebbe segnare una svolta nella stagione del Cagliari.
Lopez già scalpita, uno tra Astori e Canini dovrà pertanto cedergli il posto. Un mese fa Allegri non avrebbe avuto il minimo dubbio, avrebbe scelto Astori, rispettando una gerarchia nata e cresciuta sul campo durante la preparazione estiva. Ora, però, è combattuto, e non poco, il tecnico rossoblù. L'exploit di Canini ha sorpreso anche lui. Entrambi i difensori (ventidue anni il bergamasco, ventiquattro il bresciano) stanno attraversando un periodo positivo, hanno un buon feeling in campo e si frequentano spesso durante le ore libere. «La gerarchia iniziale non cambia», aveva detto Allegri la settimana scorsa, quando ancora non sapeva di dover fare a meno di Lopez per un'altra domenica. Di fatto un via libera per Astori. E chissà se dopo la partita di Catania (proprio un errore dell'ex centrale della Cremonese ha spalancato a Martinez la via del gol) ha cambiato idea.
L'altro dubbio riguarda l'attacco, e più precisamente il ruolo di prima punta. Matri parte ancora una volta favorito al fianco dell'intoccabile Jeda, ma nelle ultime ore sono cresciute parecchio le quotazioni di Nenè e Larrivey. Dopo una settimana travagliata il brasiliano si sta allenando regolarmente e già sogna la sua prima maglia da titolare. Ma la sorpresa della domenica potrebbe essere l'argentino, profilo basso, uno stato di forma eccezionale e una voglia matta di gol.
Il Sardegna - Lo Stadio vale 80 milioni
Lo stadio vale 80 milioni di euro: 50 di struttura più 30di area. È quanto filtra dalla relazione tecnico-amministrativa redatta dai dirigenti comunali coordinati da Paolo Zoccheddu. Spetta al Comune definire il prezzo da proporre al Cagliari: 80 milioni (ma c'è ancora incertezza sui numeri precisi) sarebbero forse un po' troppi, anche per Cellino. Tutto nella relazione dei tecnici: base giuridica per la risposta che il Comune darà al Cagliari per l'acquisto dello stadio. Il documento è pronto. Manca soltanto la firma
del primo cittadino, ieri fuori città. Oggi Floris esaminerà la relazione, dopodichè andrà in giunta a votare la delibera predisposta
dall'assessorato al Patrimonio per l'inserimento dello stadio nei beni disponibili del Comune. Anticamera della cessione, per la quale però servirà l'ok della giunta regionale (Cappellacci ha già comunicato informalmente l'assenso) da valutare però la modalità del passaggio burocratico. quel che è certo è che il Comune è determinato ad impedire qualsiasi possibilità di speculazione futura sull'area. Le ipotesi sono tre. La prima è la cessione: ma se il Calgiari chiede un prezzo basso, il rischio
è la Corte dei conti. Un'altra soluzione sarebbe quella della cessione del diritto di superficie: l'area rimarrebbe al Comune e il Cagliari si farebbe carico delle operazioni di demolizione e ricostruzione dell'impianto, entrando in possesso dello stadio per cinquanta o più anni. Una terza soluzione è quella della dismissione del bene da parte della Regione. E ieri il Pd ha aperto il dibattito sul ricavato dell'eventuale cessione. «Il sindaco spieghi ai cagliaritani e al Consiglio cosa intende fare», chiedono i consiglieri Pd, Claudio Cugusi, Ninni Depau e Lorenzo Cozzolino, «la vicenda dello stadio Sant’Elia è insieme esilarante e grottesca. Mentre trattava con il Cagliari calcio spa intorno al progetto di costruzione del nuovo stadio, il Comune non sapeva che l’area è di proprietà della Regione». Si chiede quindi chiarezza sulla trattativa in corso. Secondo i consiglieri Pd, il bilancio del Comune spiega che l’area e l’impianto valgono 80 milioni di euro. «E vorremmo sapere se il Cagliari calcio è disposto a pagare
80 milioni di euro in cambio di questa proprietà», aggiungono, «e vorremmo sapere anche come il sindaco, la giunta e la
maggioranza intendono spendere i denari che arriveranno da questa transazione commerciale ». Vengono rievocate le opere
pubbliche fondamentali per la città e prive della necessaria copertura finanziaria: dalla messa in sicurezza di Pirri e Fangario,
dalle opere pubbliche a Barracca Manna (��gli ex abusivi che hanno già pagato gli oneri��) alla riqualificazione del quartiere
Sant’Elia «del quale nessuno parla più. Aspettiamo», conclude, «il sindaco in Aula: dopo due anni di palleggi vuole spiegare
ai cagliaritani cosa intende fare?»
juninho85
24-10-2009, 12:30
Unione Sarda - Le duecento panchine di Allegri
L'allenatore del Cagliari, Massimiliano Allegri, domani festeggia la panchina numero duecento della sua carriera professionistica. Il tecnico dei rossoblù somma finora quarantasei gettoni in serie A, ottantanove in C-1, trentaquattro in C-2, sei in coppa Italia, diciotto in Coppa Italia di C e sei in altri tornei. La prima delle attuali centonovantanove panchine - collezionate alla guida di Aglianese, Spal, Grosseto, Sassuolo e Cagliari - risale al 20 agosto 2003 in Carrarese-Aglianese 2-3, in Coppa Italia di serie C. Il bilancio attuale di Massimiliano Allegri è di 71 vittorie, 58 pareggi e 70 sconfitte.
Il Cagliari è una delle tre formazioni della serie A 2009/10 a non aver ancora subito un rigore, come la Juventus e la Sampdoria. Il Cagliari non ne subisce uno da ventisei giornate: l'ultimo risale, infatti, al 25 gennaio 2009, in Lazio-Cagliari 1-4, e furono ben due, entrambi falliti, da Zarate e Rocchi, ed entrambi concessi molto generosamente alla squadra biancoceleste.
Il Cagliari è reduce da tre sconfitte interne consecutive, incassate contro il Siena (1-3), l'Inter (1-2) e il Chievo Verona (1-2). I rossoblù sono rimasti l'unica formazione della serie A a non aver fatto ancora punti davanti al pubblico amico. L'ultimo risultato utile casalingo del Cagliari risale al 24 maggio scorso, 2-1 all'Inter, già laureatasi campione d'Italia.
Nelle ultime sette gare la porta del Genoa non è mai rimasta inviolata, ma quello che preoccupa è il numero dei gol subiti: 19, quasi 3 di media a gara. Nelle ultime 21 partite ufficiali il Genoa ha subito 36 reti, rimanendo inviolato solo in due circostanze: Atalanta-Genoa 0-1 (30 agosto, serie A) e Genoa-Slavia Praga 2-0 (17 settembre, Europa League).
Unione Sarda - Cagliari, la strada del riscatto
Più attenzione, soprattutto nei minuti finali, quando la fatica annebbia la mente, e più cattiveria. Il bel gioco va bene ma, per salvarsi, occorre anche una certa aggressività nella fase di non possesso. Il Cagliari cerca di ritrovare lo spirito giusto per riprendere la corsa salvezza, bruscamente interrotta con il Chievo Verona e, ancor più, a Catania, dove è stato capace di farsi infilzare da un avversario decotto. Errori gravi, da non ripetere contro il Genoa, che domani si presenterà con le ossa rotta dopo aver beccato cinque gol dall'Inter in campionato e tre dal Lilla in Europa League. I disagi del Grifone non tranquillizzano Allegri e la sua banda. Essi sanno bene che il Genoa deve imprimere una sterzata e lasciarsi alle spalle il momento-no. Anche perché Enrico Preziosi sta già dando segni di nervosismo nei confronti del suo bravo allenatore, Gasperini, sinora al riparo dei turbamenti presidenziali solo in virtù dei risultati straordinari ottenuti sulla panchina genoana.
CATTIVERIA È un tasto sul quale ha battuto spesso Allegri. A Firenze, sarebbe servita una chiusura più decisa su Vargas, che invece ha avuto la possibilità di indirizzare sulla testa di Gilardino il gol della vittoria viola. Stessa cosa a Catania, dove Morimoto ha giostrato a suo piacimento sulla linea di fondo, sino a pilotare sul capo di Martinez il pallone del primo successo in campionato dei siciliani. Due errori gravi, a cui va aggiunto l'atteggiamento assunto contro il Chievo Verona. Il Cagliari non era in buona giornata dopo tre partite di alto livello con Inter, Bari e Parma. Anziché suicidarsi, consegnandosi al contropiede veneto, i rossoblù avrebbero dovuto controllare il match e portare a casa un pareggio non disprezzabile. Quindi, attenzione sino al triplice fischio dell'arbitro perché il patatrac può verificarsi anche nelle più sonnacchiose delle partite, come ha dimostrato l'amaro finale di Catania.
LA FASE OFFENSIVA In questo il Cagliari è bravo, non c'è alcun dubbio. E gli errori tecnici, numerosi a Catania, fanno parte del gioco. Quello che conta è che i rossoblù, dal primo all'ultimo, quando hanno il pallone tra i piedi, hanno un atteggiamento propositivo, cercano la giocata determinante. Quindi, verticalizzazioni, cambi di gioco, passaggi rischiosi per servire il compagno meglio posizionato per finalizzare l'azione. Molti errori sono frutto della voglia di giocare della squadra e questo è un fatto positivo. Molto meglio sbagliare nel tentativo di fare qualcosa piuttosto che vivacchiare a furia di passaggi laterali. Ecco perché Allegri è soddisfatto del rendimento di Lazzari ma anche dei progressi di Biondini, cresciuto notevolmente nel corso delle ultime due stagioni, e che non si limita più a fare il cursore ma cerca di partecipare alla manovra. Il problema sta nel tenere costantemente nel vivo del gioco Jeda e Cossu, due piedi buoni che devono sostenere il peso maggiore della manovra d'attacco.
IL NON POSSESSO Il Cagliari è ammirevole per partecipazione collettiva alla fase difensiva, meno sotto il profilo della determinazione e della concentrazione. Ci sono giornate, come con il Chievo e con il Catania, in cui va portato a casa il risultato, anche se il gioco non è stato particolarmente brillante. Constatato che non si è riusciti ad avere ragione dell'avversario con il gioco, si deve conquistare almeno un pareggio, aumentando la determinazione soprattutto nei minuti finali. Si immagini una classifica con i due possibilissimi pareggi con Chievo e Catania. Il Cagliari avrebbe nove punti e si troverebbe al quattordicesimo posto, in compagnia del Chievo. Sarebbe tutta un'altra storia. A volte, pochi punti fanno la differenza.
LE ATTENUANTI È evidente che il lavoro di costruzione della squadra non è concluso e che il cantiere rossoblù è aperto. Ciò pare assurdo a oltre tre mesi dall'inizio della stagione. Ma il Cagliari e il suo allenatore hanno diritto alle attenuanti generiche e specifiche. A qualcuno sarà sfuggito, ma il Cagliari è nettamente diverso rispetto a quello dell'anno scorso. Per motivi vari, Allegri ha dovuto sostituire ben sei titolari rispetto allo scorso campionato: Pisano, Lopez, Bianco, Fini, Biondini e Acquafresca, rimpiazzandoli con diverse modalità con Marzoratti, Canini, Astori, Dessena, Lazzari e Matri (o Larrivey). Una rivoluzione silenziosa. Ovvio che serva tempo e non può sorprendere il fatto che Allegri abbia impiegato più del previsto a individuare la strada giusta. Domani con il Genoa, ci saranno aggiustamenti che, si spera, servano a trovare l'assetto. Ma a gennaio qualche cosa andrà fatta anche in sede di calciomercato.
La Nuova Sardegna - Quattro pilastri per il Cagliari
Va bene o va male che il Genoa, atteso domani al Sant’Elia, ne abbia presi tre dal Lilla in Europa League? E la vittoria della Lazio - che aspetta il Cagliari nel turno infrasettimanale di mercoledì - capace di imporsi con Rocchi al 92’ (2 a 1 sul Villareal), che valore può avere per il match con i rossoblù? Sul tema, Massimiliano Allegri ha sempre dato una risposta univoca: «Tutte le partite sono diverse.
«In campo - dice l’allenatore del Cagliari - si pensa a giocare, che si sia reduci da un risultato positivo o meno». I rossoblù dalle sfide del giovedì di Europa League hanno tratto indicazioni sui prossimi avversari. Due sfide delicatissime. Si parte con i Gasperini boys. Domani, i 90’ sono molto importanti per entrambi i team. I liguri vogliono riscattare i cinque gol e la figuraccia rimediata in campionato con l’Inter. La batosta in Coppa ha completato il quadro.
Il Cagliari non può permettersi altre leggerezze. L’errore di Agostini e Conti, prima, e Astori e Canini, poi, che ha dato allo scadere i tre punti immeritati al Catania. In settimana, Cossu e soci sono riandati sulla prestazione del Massimino. La registrata è stata generale: equilibrio tra i reparti, intensità e qualità della manovra, approccio da rivedere. Allegri insiste su una partenza caparbia. Chiede ai suoi la conclusione in porta fin dai 25 metri. Al Cagliari manca attenzione dietro e cinismo in avanti. Senza, la lotta salvezza si complica.
Conti, Jeda, Biondini e Agostini: il Cagliari ha bisogno che i pilastri del gruppo si ritrovino al meglio e in fretta. Sia per la quantità, sia per la qualità.
E per Conti c’è anche un discorso di leadership da ribadire con una prestazione gagliarda. Fondamentali sia nella fase offensiva, sia in quella senza palla, il quartetto è nevralgico per la condotta psicoagonistica dell’intera squadra. La partita di domani con Floccari (vecchio pallino di Massimo Cellino) e compagni, è un test da non sbagliare.
Come sempre il tecnico livornese tiene tutti in ballo. Ma Lopez pare essersi ripreso la maglia da titolare dopo aver visto la partita dalla panchina in Sicilia. La distorsione alla caviglia è in archivio. A fargli posto, uno tra Canini e Astori, con quest’ultimo in leggero svantaggio. Poche sorprese a centrocampo. O meglio, Allegri tiene d’occhio le condizioni di Biondini ma Lazzari dovrebbe partire dal via. L’ex atalantino vanta talento e tecnica, «il rosso» al top è basilare in copertura. Il croato Brkljca potrebbe essere al debutto in casa, e anche Barone accelera. Si vedrà. In attacco Matri, sfiancatosi a Catania, è insidiato da Nené. Larrivey sta a guardare.
Discorso diverso per Jeda e Cossu. Il carioca, con tre reti bomber della squadra, non passa un momento strepitoso. Ma è quasi insostituibile. Cossu, invece, è illuminato come non mai. Ma viene sostituito quasi sempre per «stanchezza». Forse, solo Marchetti può permettersi un mezzo sorriso: è lui il miglior portiere della scorsa serie A. L’ha deciso una giuria di 600 preparatori di portieri italiani. La premiazione avviene domani prima della gara con il Genoa.
Martorelli: "Jeda resta a lungo. Stovini rifiutò Cagliari"
"Jeda da poco è diventato comunitario e questo può aprire orizzonti importanti per il suo futuro. Ma non si muoverà da Cagliari prima della conclusione della stagione". Lo ha dichiarato a Itasportpress Giocondo Martorelli, agente dell'attaccante brasiliano. Il procuratore cura anche gli interessi di Lorenzo Stovini, che "ha rifiutato proposte importanti arrivate da piazze prestigiose come Cagliari e Torino".
Spero che col Genoa ci sia Nenè titolare.
juninho85
25-10-2009, 13:36
Marzorati va ko, Nenè titolare
Ultimissime dal Sant'Elia, con il Cagliari già sceso in campo per saggiare il terreno dell'impianto isolano. Torna l'emergenza in difesa: Lino Marzorati questa mattina ha evidenziato un risentimento muscolare che lo tiene fuori dai giochi per la gara contro il Genoa. Allegri è costretto dunque a varare una difesa del tutto inedita, con Canini dirottato a destra e Lopez-Astori centrali.
Novità anche in attacco: al posto di Matri (che va in panchina), Massimiliano Allegri promuove titolare Nenè, all'esordio dal primo minuto. Tandem così tutto brasiliano, con l'ex Nacional Madeira affiancato a Jeda.
Il Cagliari scenderà così in campo con Marchetti; Canini, Lopez, Astori, Agostini; Dessena, Conti, Biondini; Cossu; Nenè, Jeda.
Se non ci si dà una calmata con tutta questa fretta che procura solo errori finisce male...e non solo oggi.
:D matri come ha passato la palla a lazzari...un genio:asd:
juninho85
25-10-2009, 16:05
come rosica gasperini!:rotfl:
OvErClOck82
25-10-2009, 16:10
come rosica gasperini!:rotfl:
che dice ?
juninho85
25-10-2009, 16:16
che dice ?
pareva un tarantolato in campo,meglio del miglior novellino :D
comunque non aveva tutti i torti,rigore quanto meno discutibile,ammonizione inesistente,rigore concesso su azione di agostini in fuorigioco
non rompesse le palle però e si ricordasse l'espulsione di cossu dell'anno scorso e la rapina a mano armata del marassi di 2 anni fa
Il rigore per me era evidente, il tiro era diretto in porta, solo che ha espulso il giocatore sbagliato!!! l'arbitro era completamente nel pallone...pessimo.
Sta di fatto che senza le incursioni dei due esterni non si va molto lontano..Agostini ha fatto qualche cross...ma Canini chiaramente non poteva fare chissà che.Un pò di culo non è guastato...comunque brutta partita.
juninho85
25-10-2009, 16:29
però c'abbiamo due palle grandi così,e biondini ha fatto bene a zittire chi stava iniziando a fischiare la squadra.
questo gruppo negli ultimi 3 anni ha fatto qualcosa di straordinario se si considerano capitale investito,il presidente pippomane che ci ritroviamo e le concorrenti che si rinforzano ogni anno....fischiare per un periodo no(che poi non siamo sicuramente lucidi ma nemmeno stiam facendo cagare al 100%)è veramente da ingrati
riguardo il rigore,è vero,il braccio era troppo staccato dal corpo ma cossu era troppo ravvicinato...comunque moretti l'ha colpita e lui è stato espulso,no?
juninho85
25-10-2009, 16:55
Lazzari segna, il Cagliari si rialza Partita batticuore col Genoa: 3-2
Un Cagliari tutto cuore batte il Genoa in rimonta e ottiene il suo primo successo interno in stagione. Il gioco però non è ancora ai livelli dello scorso anno e i sardi dovranno ancora lavorare parecchio.
È il giorno di Nené, all’esordio dal primo minuto. A centrocampo Biondini viene preferito a Lazzari, mentre Allegri scioglie i dubbi in difesa facendo giocare Lopez, Astori e Canini tutti e tre insieme, con quest’ultimo nel ruolo di terzino destro, complice anche l'infortunio dell'ultim'ora di Marzorati.
Il Cagliari prova a fare la partita da subito, mettendo immediatamente in evidenza un Cossu particolarmente ispirato. Per vedere il Genoa si deve attendere il quarto d’ora, quando i Grifoni prendono coraggio e provano a impensierire Marchetti. Il vantaggio degli ospiti arriva con un calcio di punizione battuto da Mesto e deviato da Dessena alle spalle del portiere rossoblu. I padroni di casa si scuotono e reagiscono e a cavallo della mezzora trovano due occasioni per pareggiare, prima con una traversa su calcio di punizione di Conti, poi con una percussione in area di Cossu conclusa con un cross basso deviato in angolo dalla difesa del Genoa. La squadra di Allegri però è disordinata e non riesce a sviluppare una manovra convincente, andando al riposo in svantaggio.
Cossu è scatenato anche nella ripresa e spaventa Amelia due volte. Il pareggio arriva al decimo al termine di un’azione insistita dei rossoblù. Agostini scatta in posizione decisamente sospetta e costringe Amelia alla respinta, la palla carambola sui piedi di Jeda, che perde il tempo per il tiro ma riesce a servire Dessena che centra il palo, Biondini è il più lesto a intervenire e appoggia in porta in spaccata. Il Genoa va in difficoltà ma Lopez gli regala il nuovo vantaggio servendo Floccari con un assist che chiede solo di essere spinto in rete. Tutto da rifare per i padroni di casa. Allegri corre ai ripari inserendo Lazzari e Matri al posto di Dessena e Jeda, due mosse che si riveleranno particolarmente azzeccate. Al trentaduesimo Moretti respinge col braccio una conclusione di Cossu, per lui c’è la seconda ammonizione, per il Cagliari il calcio di rigore. Sul dischetto va Nené che trasforma colpendo anche il palo e realizza il nuovo pareggio e il suo secondo gol in campionato. Gasperini, con l’uomo in meno, ora ha paura di perdere e inserisce Esposito per Palladino. Ha ragione l’allenatore del Genoa a temere il Cagliari che spinge e trova il vantaggio al quarantaduesimo con uno splendido gol di Lazzari servito da un altrettanto splendido assist di Matri, che da terra trova il modo di mandare in gol il compagno con un colpo di tacco. I padroni di casa potrebbero trovare anche il quarto gol, ma Amelia respinge la conclusione di Matri. Finisce così, 3-2 per il Cagliari che ottiene la prima vittoria interna della stagione.
CAGLIARI-GENOA 3-2 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: 21' p.t. Mesto, 10' s.t. Biondini, 14' s.t. Floccari, 33' s.t. Nenè (rig.), 42' s.t. Lazzari.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Canini, Lopez, Astori, Agostini; Dessena (20' s.t. Lazzari), Conti, Biondini; Cossu (44' s.t. Barone); Jeda (24' s.t. Matri), Nenè. In panchina: Lupatelli, Marzoratti, Parola, Larrivey. All: Allegri.
GENOA (4-3-3): Amelia; Papastathopoulos, Moretti, Biava, Bocchetti; Rossi, Milanetto, Juric (30' p.t. Zapater); Palladino (36' s.t. Esposito), Floccari (18' s.t. Sculli), Mesto. In panchina: Russo, Modesto, Palacio, Crespo. All: Gasperini.
ARBITRO: Gava di Conegliano Veneto.
NOTE: giornata di sole, terreno di gioco in non perfette condizioni. Angoli: 5-2. Espulsi Moretti al 32' s.t. per doppia ammonizione e al 48' s.t. il d.g. del Genoa, Fabrizio Preziosi. Ammoniti: Canini, Astori, Cossu, Rossi, Papastathopoulos, Floccari e Milanetto. Recupero: 2'; 5'.
Cagliari-Genoa, le pagelle
Marchetti 6 Sostanzialmente mai impegnato, viene beffato da due suoi compagni. Sulla punizione di Mesto, la beffarda deviazione di Dessena lo spiazza, costringendolo a raccogliere il pallone in fondo alla rete. Esente da colpe il portiere della Nazionale anche in occasione del raddoppio genoano: la frittata la fa Lopez, l'estremo difensore - coperto - nulla può sul piattone di Floccari.
Canini 7 Schierato nell'inedito ruolo di terzino destro per l'improvvisa assenza di Marzorati, l'ex atalantino non demerita. Nel primo tempo fa fatica a contenere Palladino, ma presidia con autorità la propria fascia di competenza. Nella ripresa, con il Cagliari all'assalto del fortino ligure, si proietta con convinzione in avanti, fornendo un utile supporto al centrocampo nelle fasi cruciali del match. Stoico fino all'ultimo, conclude la propria partita finendo a sportellate con Sculli. Da applausi.
Lopez 4,5 Troppo grave l'errore che rischia di vanificare la rincorsa del Cagliari. Uno svarione non degno di un giocatore che ha alle spalle oltre 400 presenze tra i professionisti: il peso dell'età inizia a farsi sentire, urge trovare il coraggio di fare un passo indietro. Allo stato attuale, Canini e Astori forniscono garanzie decisamente maggiori.
Astori 6 Qualche imprecisione di troppo in una partita comunque sufficiente. Soffre la mancanza di un riferimento offensivo stabile negli avversari, con Floccari che spesso finiva con l'arretrare per favorire l'inserimento dei centrocampisti.
Agostini 6,5 Gara dai due volti. Poco preciso e confusionario in fase offensiva, diventa prezioso nelle concitate battute finali, quando i rossoblù si lanciano generosamente in avanti. Da una sua progressione nasce il rigore poi trasformato da Nenè.
Dessena 5,5 Sfortunato nell'occasione del primo gol genoano, non riesce a fornire un contributo convincente, finendo quasi fagocitato nelle maglie del centrocampo ligure. Meglio in avvio di ripresa, quando pressa con maggior convinzione e si propone con concretezza in area di rigore: coglie un clamoroso palo, col pallone che poi finisce tra i piedi di Biondini per l'1-1.
(dal 65' Lazzari 6,5 La zampata del potenziale campione. Segue Matri, s'inserisce e si dota di una freddezza finlandese per battere Amelia e regalare i tre punti al Cagliari)
Conti 5,5 Ancora lontano dagli standard di rendimento ai quali ha abituato i tifosi rossoblù, coglie una clamorosa traversa alla mezz'ora del primo tempo. Nella ripresa, tanto lavoro oscuro ma un apporto poco consistente alla manovra offensiva.
Biondini 6,5 Riappropriatosi con orgoglio della maglia da titolare, offre una prestazione tutta sostanza, non negandosi qualche ragionata sortita dalle parti di Amelia. Con la voracità del rapace regala l'1-1 alla sua squadra, zittendo con rabbia i fischi piovuti dal settore distinti.
Cossu 7,5 Simply the best. Per il cuore, la voglia, l'impronta che dà a questo Cagliari. Lo trovi ovunque, pure marcato in maniera asfissiante dai centrocampisti della formazione di Gasperini, che gli riserva un trattamento tutto speciale. Nella ripresa, emergono schiumanti la rabbia e l'orgoglio: giocate sempre illuminanti, con tocchi deliziosi e dribbling di gran classe. E il marchio tattico della casa, quello svariare costantemente lungo tutto il fronte offensivo. Manca giusto il gol, cercato in due occasioni senza fortuna; esce stremato, al 90'. Chapeu.
(dal 90' Barone s.v.)
Jeda 6 Tanto fumo, poco arrosto e molte botte. I difensori liguri non risparmiano qualche generosa randellata all'attaccante brasiliano, che è più a contatto con il terreno del Sant'Elia con le terga che con i piedi. La classe, quella, c'è sempre: le sue ripartenze in velocità sono da manuale del calcio, per citare un altro ex goleador carioca. Esce, provato, per lasciare spazio a Matri.
(dal 69' Matri 6,5 Semplicemente perfetto nel calarsi nel match. Si allarga a sinistra, mette in difficoltà Papastathopoulos e Biava e serve il pallone decisivo a Lazzari. Un pieno di morale in vista della gara dell'Olimpico).
Nenè 6,5 Fatica nel primo tempo, sovrastato dai centrali del Genoa. Cresce nella ripresa, contendendo con caparbietà ogni pallone alto ai dirimpettai rossoblù: si presenta con encomiabile coraggio sul dischetto, trasformando chirurgicamente il rigore concesso da Gava.
Allegri 6,5 Diamogliene atto: a Catania lo criticammo per i cambi, che oggi ha azzeccato in pieno. Le manovre correttive apportate nella ripresa sono state decisive ai fini del risultato: coraggiosissimo nell'inserire Matri al posto di Jeda, lasciando in campo per tutti i 90 minuti Nenè.
Allegri:" Vittoria di cuore"
Alla duecentesima panchina tra i professionisti, Massimiliano Allegri ritrova la vittoria al Sant'Elia superando un Genoa per due volte in vantaggio. L'allenatore toscano sorvola sulle polemiche di Gasperini: "Non parlo dell'arbitraggio, non l'ho mai fatto e non mi mi permetto di farlo perchè altrimenti ogni domenica si creerebbe una polemica. Bisogna analizzare la partita e giudicare quello che i ragazzi hanno fatto sul campo". E conclude sottolineando l'ottima prestazione ed il carattere dei suoi:"E' stata una gara difficiòe contro una squadra importante con il Genoa. La squadra ha giocato con il cuore, non era sicuramente facile ottenere i tre punti ma i ragazzi hanno meritato di vincere per quello che hanno fatto vedere sul campo. Credo che oggi abbiamo dimostrato quello spirito di sacrificio che ci servirà per ottenere la salvezza".
Ho guardato la partita in internet e l'immagine non era chiara, ma non credo proprio sia stato Moretti a colpire la palla con la mano.
Sul fatto che si stesse esagerando sul Cagliari era chiaro, l'impegno c'era c'è e credo ci sarà manca solo della calma e quella precisione nei fraseggi che tanto mi piaceva l'anno passato. Biondini ha sicuramente fatto bene, ma sembrava troppo incazzato nel farlo...vabhe, bisogna essere in campo per capire cosa voglia dire..
Per concludere, sto cazzo di Nenè è una roccia, sembra magro ma è robusto, da l'idea di solidità nei contrasti ne esce sempre bene e appena gli capita tira in porta come per la sponda fatta da Matri..lo vede bene...
juninho85
25-10-2009, 17:40
d'accordo
matri tra l'altro mi pare sempre più uno da ultima mezz'ora
juninho85
25-10-2009, 18:32
Biondini: "La mia esultanza? Ce l'avevo con chi stava insultando mia madre"
Più che mai adrenalinico Davide Biondini, oggi autore del primo dei tre gol del Cagliari, commenta la vittoria finale dei suoi sul Genoa e spiega le motivazioni dietro alla sua rabbiosa esultanza: «Vedendo come stava andando, con loro in vantaggio nonostante noi avessimo fatto la partita fino a quel momento, pensavamo fosse una di quelle domeniche stregate, in cui nulla riesce a girar bene; per questo quella di oggi è a maggior ragione una vittoria di carattere, che fa un gran bene al morale oltre che alla classifica. Ho esultato con tutta quella rabbia per rispondere a quelli che stavano insultando mia madre e mi stavano dando del venduto; chiedo scusa alle persone a cui non mi stavo rivolgendo, il mio disappunto riguardava soltanto una piccola parte dello stadio, ma in quel momento non sono riuscito a starmene zitto e subire quelle offese».
:rolleyes:
juninho85
25-10-2009, 18:49
GASPERINI, Genoa meritava di vincere, arbitro condizionato
l tecnico del Genoa Giampiero Gasperini, prossimo avversario della Fiorentina nel turno infrasettimanale di mercoledì, non ha digerito il ko in rimonta al Sant'Elia contro il Cagliari, e se la prende con l'arbitro Gava. "Sarebbe stata più giusta una vittoria del Genoa, ma è andata diversamente. Se fossero state due grandi squadre a giocare questa gara si sarebbe creato il pandemonio, invece sono state solo Cagliari e Genoa e la cosa andrà nel dimenticatoio. E' stata una bruttissima giornata per chi ama lo sport. Il Genoa non è in crisi e abbiamo subito una sconfitta immeritata". Il tecnico parla di condizionamento dell'arbitro. "Al di là degli episodi il Genoa ha subito ingiustizie troppo pesanti. C'è stato un condizionamento continuo nei confronti dell'arbitro che ha finito col perdere la tramontana. Nell'intervallo ho visto pressioni e capannelli di giocatori e dirigenti intorno a lui".
:mc: :mc: :mc:
GASPERINI, Genoa meritava di vincere, arbitro condizionato
l tecnico del Genoa Giampiero Gasperini, prossimo avversario della Fiorentina nel turno infrasettimanale di mercoledì, non ha digerito il ko in rimonta al Sant'Elia contro il Cagliari, e se la prende con l'arbitro Gava. "Sarebbe stata più giusta una vittoria del Genoa, ma è andata diversamente. Se fossero state due grandi squadre a giocare questa gara si sarebbe creato il pandemonio, invece sono state solo Cagliari e Genoa e la cosa andrà nel dimenticatoio. E' stata una bruttissima giornata per chi ama lo sport. Il Genoa non è in crisi e abbiamo subito una sconfitta immeritata". Il tecnico parla di condizionamento dell'arbitro. "Al di là degli episodi il Genoa ha subito ingiustizie troppo pesanti. C'è stato un condizionamento continuo nei confronti dell'arbitro che ha finito col perdere la tramontana. Nell'intervallo ho visto pressioni e capannelli di giocatori e dirigenti intorno a lui".
:mc: :mc: :mc:
Qualcuno mi dà il numero di cell di Gaserini in modo da poterlo mandare a stendere di persona?
Il grande gioco offensivo di Gasperini equivale al catenaccio di Helenio Herrera?
Vittoria importante, Gasperini che impari da Allegri che non commenta mai l'arbitraggio. :asd:
E poi non capisco come faccia a dire che il Genoa meritava la vittoria, basta guardare le statistiche, 15 tiri nostri contro 3 loro.... Cioè....
Solertes
25-10-2009, 20:03
Biondini: "La mia esultanza? Ce l'avevo con chi stava insultando mia madre"
Più che mai adrenalinico Davide Biondini, oggi autore del primo dei tre gol del Cagliari, commenta la vittoria finale dei suoi sul Genoa e spiega le motivazioni dietro alla sua rabbiosa esultanza: «Vedendo come stava andando, con loro in vantaggio nonostante noi avessimo fatto la partita fino a quel momento, pensavamo fosse una di quelle domeniche stregate, in cui nulla riesce a girar bene; per questo quella di oggi è a maggior ragione una vittoria di carattere, che fa un gran bene al morale oltre che alla classifica. Ho esultato con tutta quella rabbia per rispondere a quelli che stavano insultando mia madre e mi stavano dando del venduto; chiedo scusa alle persone a cui non mi stavo rivolgendo, il mio disappunto riguardava soltanto una piccola parte dello stadio, ma in quel momento non sono riuscito a starmene zitto e subire quelle offese».
:rolleyes:
Mia sorella era presente e mi ha confermato che in tribuna erano presenti alcuni che lo stavano insultando....che poi dovesse fare orecchie da mercante è un altro discorso.
Per quel poco che ho visto, squadra incostante e con poca lucidità nella fase di inizio della azione.....avranno anche fatto delle stagioni prodigiose, ma nel calcio non ci si adagia sui ricordi...i palmares non fanno vincere le partite e sinceramente il Cagliari non ha più il bel gioco che lo caratterizzava....:(
Qualcuno mi dà il numero di cell di Gaserini in modo da poterlo mandare a stendere di persona?
Il grande gioco offensivo di Gasperini equivale al catenaccio di Helenio Herrera?
Gasperini ha fotocopiato l'allenatore del Chievo Di Carlo, Helenio in confronto sembrava Sacchi....inoltre le sue accuse contro i dirigenti del Cagliari sono molto gravi...ci andrei cauto se fossi in lui.
juninho85
27-10-2009, 07:57
Unione Sarda - Cagliari dalla pelle dura
Ci vuole pazienza, fiducia, compattezza e, soprattutto, una convinzione: il Cagliari ha come unico obiettivo la salvezza e i risultati straordinari dello scorso campionato vanno archiviati, se non si vuole perdere contatto con la realtà. Questo ha detto la partita con il Genoa, che ha sancito il primo successo interno della stagione dopo le tre sconfitte consecutive con Siena, Inter e Chievo Verona. È stata una vittoria sofferta, che i rossoblù hanno conquistato con le armi solitamente a disposizione delle squadre di provincia: umiltà, cuore, determinazione, capacità di non arrendersi. Il Genoa, pur in crisi, dispone di un potenziale tecnico non paragonabile a quello messo a disposizione di Allegri.
A NERVI TESI Per l'allenatore rossoblù è stato un week-end campale.
L'immagine di Allegri che dava le spalle a Nenè mentre calciava il rigore del 2-2 è emblematica: troppe tensioni, troppi mormorii, troppa insofferenza, anche da parte di settori del pubblico (in particolare quello dei distinti, al quale si è rivolto polemicamente Biondini dopo aver segnato il gol dell'1-1), che Allegri ha elegantemente ripreso nel dopo partita. In giro c'è qualche commentatore poco limpido che adombra presunte incomprensioni tra Cellino e il suo allenatore, con l'obiettivo di minare l'ambiente rossoblù e promuovere qualche candidato alternativo. Una manovra subdola che, per fortuna, trova poca presa in un ambiente compatto come una biglia di vetro. Pesava, inoltre, l'incapacità del Cagliari di spezzare il tabù Sant'Elia, che ha resistito sino all'87', quando Lazzari ha infilato in porta la palla del 3-2. «Meritato», ha detto Allegri, in un dopo gara innervosito dalle insinuazioni del tecnico genoano Gasperini, in grave difficoltà a giustificare con Preziosi (che non lo ha mai amato, nonostante le parole melliflue degli ultimi anni) le tre sconfitte consecutive con ben undici gol sul groppone.
A MUSO DURO Il Cagliari ha reagito alle difficoltà con determinazione, riuscendo persino ad attenuare i nefasti effetti del doppio infortunio del terzino destro. A Pisano, all'ultimo momento si è aggiunto Marzoratti, costringendo Canini a giocare in una posizione per lui inusuale, dove peraltro se l'è cavata più che dignitosamente. Il doppio svantaggio avrebbe stroncato un toro, invece, il Cagliari con molto cuore ha risalito la china, sino a compiere il sorpasso finale. Il Sant'Elia ha giustamente tributato ai rossoblù un lungo applauso finale. Ma prima?
LE DIFFICOLTÀ Dal settore distinti è piovuto qualche fischio di troppo, che hanno irritato i giocatori e l'allenatore. Per questo Allegri, nel dopo gara, ha ricordato che questo sarà un campionato di sofferenza, con alti e bassi e con un unico obiettivo: la salvezza. Le imprese dello scorso anno non possono essere ripetute, perché la squadra è meno ricca di quella dello scorso anno e perché i cambiamenti della formazione-base, per motivi vari, sono stati notevoli. Ecco perché serve pazienza da parte di tutti, a iniziare dalla società per proseguire con il pubblico. Allegri riuscirà a tenere la squadra ben oltre la linea di galleggiamento (adesso è quindicesima con quattro punti di vantaggio sul terzultimo posto) e a gennaio la società potrà apportare i ritocchi necessari. La difesa è corta e il deficit è evidenziato dagli infortuni. Il centrocampo è ricco di uomini ma male assortito, perché c'è meno qualità dello scorso anno, limite al quale Lazzari, bravo ma non ancora continuo, non riesce per il momento a sopperire completamente. E per quanto riguarda l'attacco, l'errore è stato evidente: per sostituire Acquafresca si è puntato su Larrivey, reduce da un'esperienza negativa in Italia, e su Nenè, neofita del campionato italiano. Allegri sta ancora cercando di capire chi dei due possa garantire il numero di gol necessari per salvarsi.
LO SCENARIO I tifosi, dopo le gioie della passata stagione, sognavano piazzamenti Uefa e cose del genere. Niente di più sbagliato. La strada per arrampicarsi sino a quelle vette è lunghissima e molto ripida.
Le gerarchie del campionato sono cristallizzate, per fare il salto di qualità, servirebbe rinforzare la società e dotarla di mezzi finanziari superiori. Come? Con uno stadio di proprietà che possa essere una fonte di reddito e con una diversa ripartizione dei diritti televisivi.
Questioni complesse, forse irrisolvibili. La vicenda del Sant'Elia forse sarà senza fine, mentre i nuovi diritti tv difficilmente determineranno la svolta. Le differenze tra ricchi e poveri resteranno immutate. Così va il mondo del calcio. E non solo quello.
La Nuova Sardegna - Cagliari tre punti di fiducia
Con fatica, un po’ di confusione, molto spirito di sacrificio. Il Cagliari batte il Genoa e si conferma solido e compatto. Passare sui liguri non era facile. Specie dopo il doppio svantaggio, su autorete sfortunato regalo di capitan Lopez. La gioia del dopo gara - peccato che la squadra non abbia completato il giro dello stadio per ringraziare i tifosi - è comprensibile.
Le 5 sconfitte in 8 gare, il Sant’Elia terra di conquista dopo essere stato fortino inespugnabile, un gioco pasticciato nei momenti clou, il calo tecnico di alcuni degli uomini più importanti, stavano trasformando un avvio difficile in una piccola crisi.
Le basi. Crisi di risultati e di gioco, se si eccettuano le gare con Inter, Bari e Parma. Poca personalità e maturità. Non a caso Allegri, che domenica ha festeggiato le 200 partite da professionista, alla vigilia aveva scomodato il concetto chiave per battere il Genoa: test mentale e caratteriale da affrontare senza sbavature. E’ andata bene. I liguri, pur affaticati - le coppe, senza rose ampie, pesano eccome - hanno avuto la strada spianata. Ma Cossu e compagni sono stati bravi nel reagire. Con lucidità, intensità ed equilibrio.
Cambi vincenti. Biondini, Lazzari e Nené in gol: tre sigilli, con sfumature diverse, molto pesanti. Per i singoli e per la squadra. Allegri per il forfait di Marzoratti, ha inserito Canini. Ha messo Nené e Biondini per poi chiedere la spallata a Lazzari e Matri. Tutto è filato liscio. Risultato? Un mix positivo. Utile da domani, con la Lazio dell’ex Ballardini. Intanto, se Allegri sottolinea che «il Cagliari ha 6 giocatori nuovi», va detto della mancanza di difensori. Per Cellino, in rientro da Miami, da qui al mercato di gennaio, temi per riflettere non ne mancano.
Scarsa memoria. Allegri risponde alle accuse del tecnico ligure: «Preferisco non commentare ma se ha parlato di intimidazioni dei miei giocatori all’arbitro, se ne assume le responsabilità». Ma se anche Gasperini, abile e galantuomo, attacca gli arbitri e dice di «aver avuto sensazioni negative, sembrava una partita tra ragazzini arbitrata da un parente della squadra di casa», si è davvero messi male. Tra l’altro, l’anno scorso il Cagliari perse 1-0 con il Genoa giocando in 10 per oltre un’ora per l’espulsione di Cossu chiesta a gran voce da Juric.
A Roma. Con Rocchi e soci, non ci sono solo i precedenti positivi. Scongiuri a parte, il Cagliari può accelerare. All’Olimpico, su una Lazio ferita dalla sconfitta di Bari, serve umiltà e carattere. Non sarà facile ma se la condizione fisica è ottimale i rossoblù hanno le carte in regola per affrontare Lazio e Atalanta con il coltello dalla parte del manico.
juninho85
27-10-2009, 15:14
Allegri: "La formazione? Ho ancora dubbi in avanti"
Consueto incontro con la stampa per mister Allegri, alla vigilia del match che vedrà i rossoblù affrontare la Lazio all'Olimpico, terra di conquista l'anno scorso. Ricordando il 4-1 di gennaio, il tecnico livornese commenta: "Arrivammo al massimo della forma e supportati dai risultati". Ben diversa la situazione attuale: "Stavolta sarà tutt'altra partita. Mi aspetto una Lazio aggressiva, che vorrà riscattare gli ultimi risultati negativi".
Allegri guarda comunque il bicchiere mezzo pieno di questo altalenante avvio di stagione: "Noi cercheremo come al solito di fare la nostra parte. C'è lo spirito giusto. I ragazzi attraversano un buon momento. Domenica hanno saputo reagire alle difficoltà nella maniera migliore. Abbiamo 10 punti, un buon bottino, considerando che sono cambiati gli equilibri, e Lopez è rimasto fuori un mese".
Per quanto riguarda la formazione da opporre ai biancocelesti, sicura la conferma in blocco della retroguardia, anche per la forzata assenza di Marzoratti, mentre i dubbi sono in attacco. "Nenè ha giocato bene, ma non disputava una partita intera da cinque mesi; Matri e Jeda sono in buona condizione, e ho pronto Larrivey, che vedo in palla. Deciderò domani mattina dopo l'ultimo allenamento".
:eek::tie:
juninho85
28-10-2009, 08:37
Unione Sarda - Cagliari incrocio pericoloso
Sfida alla Lazio guardandola negli occhi. Impensabile per il Cagliari arrivare al confronto con la squadra dell'ex Ballardini alla decima giornata con gli stessi punti: dieci. A piangere è la Lazio che per tradizione, qualità dell'organico e bilancio dovrebbe al quinto-sesto posto e non al quattordicesimo. La speranza è che la crisi biancoceleste prosegua e che il Cagliari riesca a dare continuità ai risultati. La vittoria all'ultimo respiro con il Genoa ha dato una raddrizzata alla classifica e una sistemata anche al morale. La maledizione del Sant'Elia è stata cancellata. In trasferta il Cagliari è paradossalmente andato meglio. Ha centrato due significative vittorie a Bari e Parma, arricchite da un gioco scintillante, ha pareggiato senza soffrire particolarmente a Livorno, ha perso di misura a Firenze e Catania, in entrambi i casi con parecchi rimpianti e a causa di errori individuali e non per la superiorità di gioco degli avversari. Insomma, ci sono le premesse per mettere in difficoltà la Lazio.
Allegri deve rinunciare ancora una volta ai due terzini destri. Pisano è in netto miglioramento e potrebbe anche aggregarsi alla squadra alla fine della settimana o, al massimo, martedì. Ma un suo utilizzo è ipotizzabile solo per la trasferta di San Siro contro il Milan, il 22 novembre, alla ripresa del campionato dopo la pausa di domenica 15. Marzoratti, messo ko da un problema agli adduttori nelle ore immediatamente precedenti la gara con il Genoa, tornerà disponibile per la partita di domenica prossima contro l'Atalanta. Quindi, spazio a Canini, nell'insolito ruolo di terzino, con conferma del resto della difesa: Marchetti tra i pali, Lopez-Astori al centro, Agostini a sinistra.
Le novità, inevitabili quando gli impegni sono così ravvicinati, riguardano gli altri due settori. A metà campo, ci sarà il ritorno di Lazzari, match-winner con il Genoa, nel ruolo di mezzala sinistra. Biondini non dovrebbe perdere il posto, perché dovrebbe rilevare lo stanco Dessena nel ruolo di mezzala destra, già coperto nel finale della partita di domenica scorsa. In attacco, Nenè dovrebbe cedere il posto a Matri, con la conferma di Cossu sulla trequarti e di Jeda nel ruolo di seconda punta. Il brasiliano, autore del gol del 2-2 su rigore, potrebbe essere riproposto con l'Atalanta in una gara dalla chiave tattica diversa.
La Lazio in casa non vince dalla prima giornata di campionato (1-0 all'Atalanta) e questa sera non può prendere in considerazione altro risultato che non sia la vittoria. Potrebbe essere una forte motivazione o una grande preoccupazione. Il Cagliari, invece, potrà contare sulla forza dei nervi distesi: nessun obbligo di vincere, serenità per una tabella di marcia sin qui rispettata (dieci punti in nove partite, in perfetta media salvezza) e la prospettiva di due partite in casa, con Atalanta e Sampdoria, prima della pausa. Per una volta, che sia Ballardini a tremare.
La Nuova Sardegna - Il Cagliari pensa ad un nuovo blitz
A caccia di continuità e di punti. Il Cagliari sbarca all’Olimpico per sfruttare il momento no della Lazio. Ma il match, con i rossoblù rinvigoriti dal primo successo casalingo domenica con il Genoa, si annuncia complesso e delicato. Sia dal punto di vista tattico, sia per quanto riguarda la gestione umorale della gara.
Stasera alle 20.45 - arbitra Brighi di Cesena - la squadra dell’ex Ballardini deve trovare un doppio riscatto (sconfitte in Europa League e campionato) di fronte al proprio pubblico.
Attenzione, flessibilità e concentrazione a prova di assedio, rientrano nel menu obbligati dei rossoblù che a quota 10 hanno raggiunto la Lazio. Per gli uomini di Ballardini, rimane ineludibile l’obbligo di gestire la gara.
L’ex tecnico rossoblù limiterà Conti, con Rocchi in prima battuta, e cercherà di contenere Cossu, con Brocchi e Matuzalem. L’altro ex, Pasquale Foggia, dovrebbe dare forfait (botta al ginocchio). Per il resto, con i biancoazzurri, c’è la rabbia dei 50mila attesi all’Olimpico.
E il Cagliari? Nelle 48 ore che sono seguite alla prima e sospirata vittoria in casa, Allegri ha seguito Marzoratti e ragionato sul turn over da adottare nella settimana dei tre turni di fila: domenica al Sant’Elia arriva l’Atalanta.
Partiamo dal terzino: Marzoratti ha provato ma l’adduttore infiammato lo ha messo ko. Da qui, la conferma di fronte a Marchetti del quartetto anti Genoa, con Canini adattato terzino destro, Lopez e Astori al centro, Agostini a sinistra. Per centrocampo e attacco Allegri ha tenuto tutti sulle corde. Ha provato Parola in regia. Ma è difficile che neghi a Conti il suo derby personale. Per il resto, partono in vantaggio Dessena, su Barone, e Lazzari, che però ha dietro Biondini. In avanti, Cossu e Jeda sono quelli quasi certi di partire dal via. Mentre Matri precede di un niente Nené e Larrivey.
Più in generale, con l’Atalanta alle porte e col dispendio psicofisico avuto col Genoa, Allegri vuol dosare le forze senza snaturare il Dna della squadra.
Il tecnico mescola le carte (anche Dessena e Jeda potrebbero tirare il fiato, con Barone pronto a superare la mezzora di gioco e Larrivey di nuovo in pole) ma non rinuncia a un assetto scapigliato. E chiede ai suoi la determinazione mostrata nel secondo tempo con i liguri.
Il Cagliari in trasferta vanta numeri interessanti: 2 vittorie, altrettante sconfitte e un pari con 4 gol fatti e 3 subiti. La Lazio in casa ha maturato una vittoria, due sconfitte e due pareggi con 4 gol segnati e 6 subiti. Traduzione: con equilibrio tra reparti e umiltà, Cossu (diffidato) e compagni potrebbero provarci. Non a caso Allegri parla di «spirito giusto».
Allegri: "La formazione? Ho ancora dubbi in avanti"
Consueto incontro con la stampa per mister Allegri, alla vigilia del match che vedrà i rossoblù affrontare la Lazio all'Olimpico, terra di conquista l'anno scorso. Ricordando il 4-1 di gennaio, il tecnico livornese commenta: "Arrivammo al massimo della forma e supportati dai risultati". Ben diversa la situazione attuale: "Stavolta sarà tutt'altra partita. Mi aspetto una Lazio aggressiva, che vorrà riscattare gli ultimi risultati negativi".
Allegri guarda comunque il bicchiere mezzo pieno di questo altalenante avvio di stagione: "Noi cercheremo come al solito di fare la nostra parte. C'è lo spirito giusto. I ragazzi attraversano un buon momento. Domenica hanno saputo reagire alle difficoltà nella maniera migliore. Abbiamo 10 punti, un buon bottino, considerando che sono cambiati gli equilibri, e Lopez è rimasto fuori un mese".
Per quanto riguarda la formazione da opporre ai biancocelesti, sicura la conferma in blocco della retroguardia, anche per la forzata assenza di Marzoratti, mentre i dubbi sono in attacco. "Nenè ha giocato bene, ma non disputava una partita intera da cinque mesi; Matri e Jeda sono in buona condizione, e ho pronto Larrivey, che vedo in palla. Deciderò domani mattina dopo l'ultimo allenamento".
:eek::tie:
Spero non pensi neanche lontanamente di mettere Larrivey :asd:
Avanti così, finalmente niente ansia nei passaggi, grande conti, 3 punti d'oro.:D
Pangasius
29-10-2009, 02:14
Quoto i 3 punti d'oro,qualche dubbio rimane ancora sulla linearità del gioco espresso,forse
ci eravamo abituati troppo bene lo scorso anno,ma ancora non vedo la qualità mostrata nel passato campionato.
Cmq tre punti in saccoccia alla faccia di chi ci vuole male.......:Prrr:
juninho85
29-10-2009, 07:35
lotito :fuck::ciapet:
juninho85
29-10-2009, 08:05
Unione Sarda - Cagliari, fantastico bis
L'incredibile Cagliari di Allegri ha espugnato per il secondo anno consecutivo il campo della Lazio, conquistando la terza vittoria esterna della stagione dopo appena dieci giornate, risultato straordinario per qualsiasi squadra, ancor di più per una in lotta per la salvezza. Il gol di Matri, realizzato con la pesante complicità del portiere laziale Muslera, ha gettato la Lazio nella crisi più nera della sua storia recente. Fischiata e contestata per quasi tutta la gara, la squadra biancoceleste vedrà le streghe nei prossimi giorni. Molle sulle gambe, confusa, priva di idee. Questa è stata l'immagine della squadra di Ballardini, contestatissimo dalla curva, di cui il pubblico ha chiesto senza mezzi termini la testa.
Il Cagliari, tosto come non mai, ha controllato senza affanni il primo tempo, è passato in vantaggio in aperturra di ripresa e ha sofferto solo per una decina di minuti nella parte centrale del secondo tempo. Poi ha avuto un solo torto: non aver chiuso la partita, un po' per imprecisione, un po' per due parate miracolose di Muslera su Biondini e Conti, e un po' per sfortuna, quando un micidiale sinistro radente di Lazzari (ieri stratosferico) si è schiantato sul palo. Allegri, privo dei due terzini destri Pisano e Marzoratti, ha confermato la linea difensiva di domenica scorsa, con Canini, Lopez, Astori e Agostini davanti a Marchetti. Scelte obbligate, al contrario di quelle per il centrocampo e l'attacco, dove il tecnico ha proposto due volti nuovi, Lazzari e Matri, al posto di Dessena e Nenè, risultati decisivi da subentranti nella vittoria sul Genoa, la prima in casa dopo tre sconfitte. Ballardini, per cercare di mettere a nudo le difficoltà difensive del Cagliari, ha optato per il 4-4-2, schierando l'ex Foggia sulla destra e invitando Kolarov ad attaccare Canini, costretto a giocare fuori ruolo. Il terzino d'emergenza rossoblù ha retto bene e nel primo tempo si è fatto sorprendere una sola volta dalle veloci incursioni dell'avversario, che ha scaricato un destro ravvicinato, neutralizzato da Marchetti, in collaborazione con Lopez. Rocchi, invece, ha vinto il ballottaggio con Cruz come partner di Zarate ma nel primo tempo non ha dato segnali. Il Cagliari, nel primo tempo, ha messo la museruola alla Lazio con facilità disarmante. I biancocelesti, stremati e sfiduciati, non sono mai riusciti a portare il pressing e hanno sperato solo nelle invenzioni di Zarate e Foggia. Quest'ultimo ha superato una sola volta Agostini, che se l'è cavata con una trattenuta di maglia fuori dall'area. I laziali hanno invocato il rigore, l'arbitro non ha concesso neanche la punizione, che sarebbe stata sacrosanta. A favore dei laziali, solo l'occasione di Kolarov già descritta, mentre il Cagliari avrebbe potuto aggravare la crisi della Lazio se Matri, dopo appena quattro minuti, avesse colpito in maniera più efficace su invito di Cossu dal fondo. Invece, la mezza girata, bella stilisticamente, è risultata troppo centrale per impensierire Muslera. Lo stesso Matri ha buttato alle ortiche un fantastico contropiede, intestardendosi in un dribbling invece di servire gli smarcati Cossu e Jeda. Un vero peccato. Comunque il Cagliari, imperniato su un Conti tornato ad altissimi livelli (sentiva aria di derby?), ha retto benissimo, sbagliando solo nel non affondare i colpi con più decisione.
La partita ha avuto la sua svolta al 5', quando Muslera non ha trattenuto una punziione di Conti e Matri, arrivando per primo sulla palla, l'ha fatta rotolare in rete con un colpo di suola. L'Olimpico, dapprima moderatamente insofferente, è diventato di colpo estremamente ostile verso i propri giocatori. La Lazio ha sbandato, ha rischiato di cadere ancora (gran sinistro di Lazzari che ha accarezzato la traversa), poi si è scossa e, facendo una grande confusione (alla quale ha partecipato anche Cruz, sostituto di un mediocre Foggia), ha creato qualche mischione nell'area rossoblù.
Niente di preoccupante, a parte un gran sinistro di Matuzalem che si è perduto nei pressi dell'incrocio. Il Cagliari, con un bel possesso palla e molta lucidità, ha ben presto ripreso in mano la partita. La fase finale della gara è stata costellata di occasioni per il Cagliari. Dopo una combinazione Lazzari-Matri, Jeda è arrivato in ritardo a pochi passi dalla linea di porta, quindi Biondini e Conti, con due bordate, hanno permesso a Muslera di riscattare parzialmente la papera decisiva. Quindi, al 45', il palo di Lazzari, dopo una serpentina al limite dell'area, con Nenè, sostituto di Jeda, mentre Dessena, in precedenza, aveva rimpiazzato uno sfinito Cossu, incapace di indirizzare in porta la palla rimbalzata in campo. E la Lazio? Qualche fiammata di Zarate e una apparente occasione (salvataggio sulla linea di Lazzari su punzione tagliata dello stesso argentino) che, nel caso, sarebbe stata vanificata dall'assistente, pronto a segnalare una posizione di fuorigioco di Matuzalem. Al 94' il triplice fischio, con relativa festa rossoblù in campo e nell'affollatissimo setttore destinato ai tifosi ospiti, accorsi in massa dalla Sardegna e dal centro Italia. Fuori, slogan e cori contro Lotito, Ballardini e giocatori laziali sino a notte fonda. Inevitabili con una squadra, fresca vincitrice della Supercoppa italiana, precipitata in zona retrocessione.
TuttoMercatoWeb.com - il sito di calciomercato aggiornato 24 ore su 24
* Stampa la notizia
* Accesso mobile
* Google toolbar
* Facebook
ALTRE NOTIZIE CAGLIARI
* 29.10 08:43 Unione Sarda - Cagliari, fantastico bis
* 29.10 08:40 La Nuova Sardegna - Ritrovato il vero Cagliari
* 29.10 00:15 Lazio, finita contestazione dei tifosi
* 28.10 23:39 A Roma un Cagliari...Olimpico
Matri segna e stende la Lazio
* 28.10 23:34 Lazio-Cagliari, le pagelle
* 28.10 23:23 Lazzari: "Bravi ad aspettarli e a ripartire "
* 28.10 23:19 Serie A, tutti i risultati
* 28.10 22:38 Allegri: "Vittoria meritata"
* 28.10 21:45 Serie A, i parziali: grandi Milan e Juventus
* 28.10 21:31 Errori e sbadigli all'Olimpico
Lazio-Cagliari 0-0 all'intervallo
* 28.10 20:41 Lazio-Cagliari, formazioni ufficiali: Allegri sceglie Matri e Biondini
* 28.10 16:56 Lazio-Cagliari, le probabili formazioni
* 28.10 16:28 Lazio: out Baronio, contro il Cagliari giocherà Foggia
* 28.10 13:50 Esclusiva TC - Bruno Giordano: "Sarà una partita nervosa"
* 28.10 13:37 Lazio - Cagliari, come seguirla in tv e radio
* 28.10 11:55 Sampdoria, Invernizzi ricorda Paolo Mantovani e le sfide con la Juve
* 28.10 10:53 Lazio, Ballardini insegue la vittoria
* 28.10 09:50 Serie A, 10^ giornata le probabili In-formazioni
* 28.10 08:45 Il Sardegna - Ora non femarti
* 28.10 08:39 Unione Sarda - Cagliari incrocio pericoloso
* 28.10 08:36 La Nuova Sardegna - Il Cagliari pensa ad un nuovo blitz
* 28.10 08:12 Fantacalcio: la guida alla decima giornata
* 28.10 07:09 Serie A: numeri e curiosità su tutti i match di oggi
* 28.10 00:00 Le 20 di A e il mercato: io mi muoverei così. Gli alibi di Ranieri. Ventura-Conte: applausi
* 27.10 22:04 Genoa, la carica di Gasperini
* 27.10 19:38 Jeda: "Con il Genoa vittoria del gruppo"
* 27.10 19:35 Nenè: " Il Sant'Elia mi ha regalato una grande emozione"
* 27.10 17:02 Lazio, Tare: "Ballardini resta e faremo con lui il mercato"
* 27.10 15:33 Allegri: "La formazione? Ho ancora dubbi in avanti"
* 27.10 14:45 Cagliari, 20 giocatori convocati per il match con la Lazio
* 27.10 13:06 Serie A, tutte le probabili formazioni
* 27.10 12:31 20 convocati per Roma, Marzoratti non ce la fa
* 27.10 11:00 Esclusiva TC - Canini, l'agente: "Michele in crescita, a gennaio possibili sviluppi"
* 27.10 10:33 Parma, Lucarelli: "Vietato sottovalutare il Bari"
IL PUNTO
Tanto c'ha ragione chi fa gol...
Alla fine degli anni '90, TeleMonteCarlo (oggi La7) trasmetteva una riuscitissima trasmissione di commento alla giornata di campionato, Goleada, condotta da Massimo Ca...
PRIMO PIANO
A Roma un Cagliari...Olimpico
Matri segna e stende la Lazio
Un Cagliari compatto, ordinato e cinico sconfigge la Lazio all'Olimpico e conferma la sua dimestichezza con le gare in trasferta. Allegri da un turno di riposo ...
MERCATO
Esclusiva TC, agente Ariaudo: "Per ora nessuna trattativa, ma Cagliari rimane una destinazione gradita"
Il 31 agosto il Cagliari e Lorenzo Ariaudo furono a un passo dall'accordo per il prestito del giovane centrale in maglia rossoblù. O meglio, l'accord...
RASSEGNA STAMPA
Unione Sarda - Cagliari, fantastico bis
L'incredibile Cagliari di Allegri ha espugnato per il secondo anno consecutivo il campo della Lazio, conquistando la terza vittoria esterna della stagione dopo ...
La Nuova Sardegna - Ritrovato il vero Cagliari
La Lazio di Ballardini, dopo le pesanti contestazioni di martedì di qualche centinaio di tifosi con annessi petardi, si presenta alla sfida con il Cagliari con Foggia a sostegno di Zarate e Rocchi.
Deve puntare alla vittoria, che manca da tempo, per allontanarsi dalla bassa classifica e stabilire una tregua con i tifosi più delusi. Il Cagliari di Allegri non si scompone, presentando Matri e Jeda in avanti, con Cossu a sostegno e con Lazzari, in mediana, preferito a Dessena. Il gioco non decolla, sia per le oggettive difficoltà dei laziali a far salire il ritmo, sia, soprattutto, per l’abilità dei rossoblù nel rispettare le consegne: distanze corte tra i reparti, palloni giocati con calma, raddoppio di marcature. Chiusura, insomma, d’ogni spazio a Rocchi e soci.
E, infatti, il più attivo Zarate riesce a proporsi, un paio di volte, con azioni pretenziose e senza creare seri pericoli. In avvio di ripresa, con il cinismo della squadra ormai esperta, il Cagliari colpisce, approfittando con Matri di un errore di Muslera su punizione di Conti. Ballardini corre ai ripari: fuori Foggia, inconsistente, dentro Cruz, chiamato ad affiancare Rocchi e Zarate per recuperare punteggio, partita e sostegno dei tifosi. Allegri fa entrare Dessena per Cossu con Lazzari spostato a sostegno delle punte. La Lazio spinge ma lascia spazio a Jeda (poi rilevato da Nené) e Matri pronti al contropiede, col sostegno anche di Biondini e Lazzari (colpito un palo!), contro una difesa in sofferenza se presa in velocità. Alla fine la vittoria, meritata, è apparsa quasi scontata.
Allegri sostiene che il Cagliari dello scorso anno non c’è più, è in archivio. Questo, con sei innesti, è un Cagliari diverso. Certamente. Comincia, però, ad assomigliare sempre di più all’esaltante squadra della passata stagione.
Sia gli articoli oggi che i commentatori di dahlia ieri sera hanno detto che il cagliari ha giocato bene ed è stato superiore. Sul superiore non ci piove, visto che solo una prestazione sotto lo zero potera essere inferiore a quella della lazio, ma sull'aver giocato bene. Bah... Abbiamo fatto partite dio gran lunga migliori.
Inoltre sarebbe ora di partire in 11, non in 10 come spesso ci capita, vista la forma di Jeda.
juninho85
29-10-2009, 08:40
benvengano partite opache come quella di ieri!:D
considerate lo sforzo della partita di domenica,una prestazione del genere ci sta tutta.
jeda purtroppo non attraversa un buon periodo ma in rosa non abbiamo un'altro con le sue caratteristiche(tolto ragatzu)
benvengano partite opache come quella di ieri!:D
considerate lo sforzo della partita di domenica,una prestazione del genere ci sta tutta.
jeda purtroppo non attraversa un buon periodo ma in rosa non abbiamo un'altro con le sue caratteristiche(tolto ragatzu)
Tenendo conto che peggio di zero è impossibile fare (neanche larry ce la farebbe) meglio usare nene matri, tanto il brasiliano meshato ogni tanto retrocede così tanto da guardare marchetti negli occhi, invece di fare il centravanti vero.
Ragazzi, comunque anche l'anno passato specialmente in casa vedevamo partite di completo controllo,gollettino e via, forse hanno concesso qualche tiro di troppo ma ieri secondo me Allegri non ha voluto dare troppo ritmo alla gara, infatti solo dopo il gol abbiamo visto i centrocampisti del Cagliari pressare per cercare il colpo di grazia...partita secondo me preparata perfettamente considerando lo stato psicologico dei giocatori della Lazio...io personalmente preferisco queste partite intelligenti che quella gran confusione vista con Chievo Catania e anche Genoa.
Ragazzi, comunque anche l'anno passato specialmente in casa vedevamo partite di completo controllo,gollettino e via, forse hanno concesso qualche tiro di troppo ma ieri secondo me Allegri non ha voluto dare troppo ritmo alla gara, infatti solo dopo il gol abbiamo visto i centrocampisti del Cagliari pressare per cercare il colpo di grazia...partita secondo me preparata perfettamente considerando lo stato psicologico dei giocatori della Lazio...io personalmente preferisco queste partite intelligenti che quella gran confusione vista con Chievo Catania e anche Genoa.
Quoto, anche se le partite più "combattute" danno più soddisfazione quando le vinci :D
juninho85
30-10-2009, 07:42
Unione Sarda - Cagliari, il futuro in 180 minuti
Due partite in casa per dare un volto alla propria classifica e capire che cosa riserverà il futuro. Il Cagliari, reduce dall'entusiasmante vittoria sul campo della Lazio, ha poco tempo per godersi il successo.
Dopodomani arriva l'Atalanta, tornata sconfitta senza particolari demeriti da Livorno, la domenica successiva la Sampdoria, cliente niente affatto facile. Grazie agli scontri incrociati, chiudere il mini ciclo di partite con un bilancio positivo potrebbe proiettare il Cagliari in zona di sicurezza, cancellando così tutti i dubbi emersi nel periodo in cui Sant'Elia è stato terra di conquista.
La gara dell'Olimpico ha comunque confermato i pregi del Cagliari edizione 2009-2010: organizzazione, grinta, idee chiare. L'organico è complessivamente meno ricco e assortito rispetto allo scorso anno, ma la squadra di Allegri non ha perduto quella compattezza che è stata l'autentico segreto degli ultimi due campionati.
La squadra è un blocco unico, è capace di difendersi con molti uomini e di attaccare con altrettanti, come è nella mentalità del suo allenatore. Paradossale, ma sino a un certo punto, che nel primo tempo la Lazio aspettasse le mosse del Cagliari, quasi come se fosse intimorita. Il gol di Matri (con la complicità di Muslera) arrivato al quinto della ripresa, ha cambiato radicalmente il volto della partita, costringendo i biancocelesti ad alzare ritmo e baricentro. Una mossa, che Ballardini ha fatto con gli innesti di Mauri e Cruz e poi anche di Simone Inzaghi, risultata poco produttiva: il Cagliari è stato attentissimo sulle incursioni centrali di Zarate (che partiva quasi da metà campo) e Matuzalem, ha contrastato efficacemente il gioco aereo di Cruz, ha arginato le folate di Kolarov, alla fine imbavagliato da un Canini in formato super anche nell'inusuale ruolo di terzino destro, a cui è stato costretto per le contemporanee assenze di Pisano e Marzoratti. Un bel Cagliari, sostenuto da un Conti che sentiva forte l'aria di derby e da un Lazzari in versione di lusso.
Pian piano, Allegri sta vincendo la scommessa fatta su questo giocatore, l'anno scorso impiegato part-time e quest'anno a tutti gli effetti titolare. Perduto Fini, Allegri ha trovato in Lazzari l'uomo di qualità, pur con caratteristiche differenti rispetto al predecessore. Fini era un autentico regista avanzato, capace di dettare i tempi del gioco e, quindi, di rallentare o accelerare a seconda dei momenti della gara. Lazzari è più dinamico e più geniale nelle intuizioni.
Il Cagliari ha cambiato pelle e Allegri ha dovuto adattare il gioco all'organico messogli a disposizione. Ma i risultati stanno iniziando ad arrivare. Tre vittorie esterne, accompagnate dalla prima in casa sul Genoa, costituiscono un bottino di tutto riguardo, anche perché spesso il Cagliari è stato convincente sul piano del gioco.
Idee, entusiasmo, compattezza e organizzazione: qualità emerse in maniera prepotente in un Olimpico prima diffidente verso la Lazio, poi chiaramente ostile. La curva (e non solo essa) ha contestato apertamente la propria squadra, soprattutto alla fine, quando, invece, i numerosi tifosi rossoblù (giunti in massa dalla Sardegna e dalle zone del centro Italia) festeggiavano l'ennesima impresa romana. Come l'anno scorso, quando gli scatenati cagliaritani seppellirono i laziali sotto quattro gol, giunti dopo il vantaggio-lampo di Rocchi.
L'1-0 di mercoledì ha - se possibile - acuito la crisi della squadra degli ex Ballardini (apparso confuso nelle scelte e nella gestione della gara) e di Foggia (impalpabile come lo zucchero a velo e sostituito da Cruz dopo il gol di Matri). La contestazione degli ultrà laziali è stata violenta e protratta nel tempo: petardi in campo martedì durante la seduta di rifinitura a Formello; prima mugugni e poi insulti durante la gara; «invasione» dell'antistadio e assedio alla squadra dopo la sconfitta. La Lazio ha lasciato l'Olimpico sotto una scorta massiccia di polizia e carabinieri, con auto e blindati a sirene spiegate.
Una brutta scena, simbolo della fragilità del progetto tecnico di Lotito. Perché questo è il punto: tutto dipende dalla società. Se il presidente ha idee chiare, serenità e capacità di governare i momenti di emergenza, il lavoro di allenatore e giocatori risulta più semplice.
In caso contrario, è difficile venire fuori dalla crisi. Lotito non ha saputo gestire le diatribe contrattuali di De Silvestri (ceduto frettolosamente), Pandev e Ledesma (fuori rosa) e la bomba gli è esplosa in mano. È di ieri l'annuncio della querela di Pandev contro Ballardini che aveva accusato il macedone di aver sputato veleno sulla maglia della Lazio. Non è un caso che due anni fa, il Cagliari si risollevò non appena Cellino riuscì a disinnescare il caso Foggia-Marchini, che aveva destabilizzato l'ambiente. Ballardini, che di quella straordinaria rimonta fu protagonista, dovrebbe quindi sapere come si fa.
La Nuova Sardegna - Cagliari, un arco e mille frecce
Semplicità, spirito di sacrificio, idee chiare. Allegri è un tecnico pragmatico, vuole una squadra concreta, organizzata, cinica. L’allenatore lavora molto su questo e il Cagliari comincia a prendere forma seguendo le sue indicazioni. La vittoria dell’Olimpico, contro la Lazio, è stata l’applicazione di tutti questi concetti.
Trasferte felici. E’ la terza vittoria lontano dal Sant’Elia. Dieci dei tredici punti in classifica sono stati conquistati nelle gare esterne. E senza gli evitabili errori commessi a Firenze e Catania, le cose sarebbero potute addirittura andare meglio. E’ la conferma che il Cagliari si trova a suo agio quando può attendere e ripartire. Le difficoltà aumentano, invece, se deve fare la partita.
Conti e Lazzari. Il primo è da anni un giocatore fondamentale. L’altro lo sta diventando. A Roma il regista è stato perfetto. Ha recuperato una quantità industriale di palloni, li ha gestiti con la solita attenzione, ha dettato i ritmi di gioco. Lazzari è in crescita, ha capito che deve attaccare gli spazi, non porta più palla come prima, va di più all’uno contro uno. Insomma, ha imparato a sfruttare le sue qualità. Una pedina preziosa per Allegri, anche se ci saranno delle partite nelle quali, per esigenze tattiche, non sarà titolare.
La difesa. Sta diventando il punto di forza della squadra. Le sbavature sono ridotte ai minimi termini e i sincronismi sono quasi perfetti. Canini si è adattato benissimo al ruolo di terzino destro, Astori è ormai una realtà, mentre Lopez garantisce esperienza e sicurezza. Se aggiungiamo che Marchetti è un portiere che trasmette tranquillità alla squadra, Massimiliano Allegri può davvero stare tranquillo, anche se sarebbe un errore abbassare la guardia.
Il futuro. Ora il Cagliari è atteso, prima della sosta, da due gare in casa consecutive. Domenica arriva l’Atalanta di Conte, la settimana successiva la Sampdoria di Cassano. Partite difficili, contro avversari da prendere con le molle. I rossoblù in casa, finora, hanno fatto fatica. Si sono sbloccati col Genoa e ora hanno tutte le intenzioni di evitare che il loro campo diventi terreno di conquista. Hanno subito la possibilità di dimostrarlo, ma attenzione all’Atalanta, è una squadra da non sottovalutare.
Dovessimo vincere saremmo salvi. Inoltre andremmo di nuovo ad una vittoria dal record di vittorie consecutive della nostra storia.
A me spaventa più l'atalanta della samp...
juninho85
30-10-2009, 08:55
Larrivey, a gennaio nuova cessione?
In estate Massimo Cellino lo aveva caricato a dovere, puntando in maniera decisa sulla sua esplosione. Ma Joaquin Larrivey, dopo alcune prove grigiastre e i primi fischi dell'inferocito pubblico del Sant'Elia, è finito stabilmente in panchina.
Scavalcato nelle gerarchie di Allegri via via da Matri e Nenè, l'attaccante ex Huracan è diventato l'ultima scelta del tecnico toscano, che non lo schiera da oltre un mese: era il 4 ottobre, sconfitta interna contro il Chievo e Larrivey gettato in campo per la mischia finale in pieno recupero.
Fattori tecnici o psicologici che siano, il rendimento del Bati è ovviamente ben al di sotto delle aspettative dell'ambiente. Il giocatore argentino, che già in estate aveva manifestato l'intenzione di rimanere al Velez, potrebbe ora chiedere a gran voce la cessione. La soluzione più percorribile è quella di un allontanamento in prestito, con la stessa formula utilizzata la scorso febbraio: tuttavia, la società rossoblù potrebbe decidere di trattenere in Italia il giocatore, cedendolo a una formazione di serie B che possa garantirgli un minutaggio cospicuo.
juninho85
31-10-2009, 11:50
La Nuova Sardegna - Cagliari non ti distrarre
Max Allegri non fa tabelle. E tocca ferro. Ma alla vigilia della partita con il Genoa si è lasciato sfuggire un dato: “Nelle quattro partite che ci sono da qui alla sosta per la nazionale, non sarebbe male fare cinque punti”. L’Italia di Lippi blocca il campionato fra tre domeniche. I conti sono presto fatti: con l’Atalanta, domani, e la Samp, domenica prossima, il Cagliari può mettere altra fiducia, e punti utili per soffrire meno, in cascina.
Tutto ciò è faciliotato dalle due vittorie consecutive che in quattro giorni hanno allontanato dubbi e perplessità dalla squadra. Ovviamente, sarebbe sciocco illudersi. O pensare che la resa psicoagonistica raggiunta, sia tale da mettere al riparo da un campionato schizofrenico, duro e ricco di sorprese.
Umili e coraggiosi. Quel che si è visto all’Olimpico è il Dna di Conti e soci. La constatazione è utile per proseguire senza tentennamenti sulla strada del sacrificio e della fatica. Allegri non ammette renitenti. Chi indossa la maglia deve sputare sangue. Il tutto, dando il massimo per una manovra rapida e priva di cali di concentrazione. Con un plauso alla panca: Dessena, Lazzari, Biondini, Barone e Nené sono i primi riferimenti del tecnico. La risposta è più che positiva.
Atalanta, test speciale. L’asticella nei prossimi dieci giorni è destinata a salire. Al Sant’Elia la prova con l’Atalanta - battuta mercoledì notte dal Livorno, complice una papera di Consigli - va presa con le molle. Sarà fondamentale la qualità della prestazione. Con il team di Conte, i rossoblù ripassano il primo comandamento: in casa, guai a lasciare punti alle dirette avversarie per la salvezza. Chievo e Siena, hanno già preso. Per Allegri è basilare la preparazione della gara: la gioia per i 6 punti in due turni ravvicinati, va gestita con attenzione.
La Samp e la solidità del gruppo. Con 14 punti in 10 giornate il Cagliari ha rimesso in sesto le forze dopo un avvio altalenante. Alcuni degli uomini chiave - Lopez, Conti, Biondini, Agostini - hanno mostrato smalto e grinta. La Samp di Del Neri, attualmente terza in classifica nonché bastonata dalla Juve, ha fin d’ora i panni della squadra che potrà dare una misura al Cagliari ritrovato.
La festa del rock. Massimo Cellino è tornato in Italia. Si sta godendo il buon momento della squadra. E per festeggiare, nulla di meglio che fare il bilancio dei primi mesi di attività dell’Accademia della musica. Fondata dal patron rossoblù, la scuola è intitolata alla mamma, Fanny Silesu, figlia del grande compositore Lao. Ieri notte, la club house del centro “Ercole Cellino” di Assemini ha ospitato una serata nel nome del rock e dell’Accademia. Con il presidente e la sua band, i Maurilios, si sono esibiti allievi e altri artisti. Performance talentuose e passionali per un rock fresco e innovativo. Ma la parte del leone è andata anche alle hit amate da Cellino: Eagles, Santana e Bob Dylan.
Unione Sarda - Cagliari, benvenuti al Lazzari-day
Avent'anni aveva già nel curriculum una tripletta alla Juve. Predestinato. E se fosse più costante sarebbe un fenomeno, ripetevano a Bergamo dove Andrea Lazzari è nato e cresciuto con la maglia dell'Atalanta (era la stessa Primavera di Montolivo, Pazzini e del prossimo portiere rossoblù Agazzi) prima di emigrare nella periferia del calcio perché profeta in patria lo si diventa col tempo. Cesena, Piacenza e Grosseto (sempre in prestito) per poi tornare in serie A dalla porta principale. Con il Cagliari. Prima stagione di ambientamento nell'Isola con qualche perla. Alla seconda è già protagonista. E, soprattutto, è diventato un giocatore costante.
«Sì, mi sento davvero bene». Gli occhi lucidi e un sorriso grande così mentre si lascia alle spalle lo stadio Olimpico, mercoledì speciale, partita da incorniciare, l'ennesima in un avvio di campionato a cinque stelle. Decisivo Lazzari. A tratti straripante. Persino umile mentre evidenzia il lavoro sporco svolto dalla squadra durante la fase difensiva. Crisi spazzata via sul nascere. E ora la sfida all'Atalanta, quasi un esame di maturità per lui in particolare (e per il Cagliari in generale) proprio contro il club che possiede ancora la metà del suo cartellino e - inevitabilmente - una grossa fetta del suo cuore. Dai pulcini alla prima squadra, le giovanili nerazzurre tutte d'un fiato. Nel 2004 (contro l'Inter) l'esordio in A grazie a Mandorlini, anche se poi è stato Delio Rossi l'allenatore della svolta per Lazzari. Stagione combattuta. L'Atalanta retrocede, lui, invece, chiude l'anno con il titolo di capocannoniere della Coppa Italia con nove reti di cui ben cinque realizzate contro la Juventus (due all'andata a Bergamo, tre nel ritorno a Torino). Insomma, non può essere una gara come tutte le altre quella di domani pomeriggio al Sant'Elia. Magari Lazzari non festeggerà in caso di gol (magari lo farà Matri al posto suo mimando la solita "papera"), di sicuro cercherà in tutti i modi di trascinare il Cagliari verso il terzo successo consecutivo (dopo quelli con Genoa e Lazio).
Mezzala o trequartista, il risultato non cambia. Geniale e concreto, il ventiquattrenne lombardo (il 3 dicembre saranno 25). Qualità e quantità insieme. Giocate da fuoriclasse, assist da capogiro, gol mai banali, ma anche nell'interdizione è assai efficace. Non a caso è il centrocampista del Cagliari che sinora ha recuperato più palloni. Ed è anche il più presente (602 minuti in 9 gare) tra i quattro interni che Allegri alterna dall'inizio della stagione. Seguono Dessena (563), Biondini (542) e Barone (180).
È stato Landucci a segnalarlo ad Allegri che lo ha poi indicato a Cellino. La scintilla è scoccata a Grosseto, dove il preparatore dei portieri si è trattenuto un anno in più rispetto all'allenatore (passato nel frattempo al Sassuolo) e ha così potuto ammirare dal vivo quel gol fantastico realizzato da Lazzari dalla propria metà campo contro il Piacenza. Stadio Zecchini, 22 dicembre del 2007, applausi, ma lo spettacolo era appena cominciato.
Acquafresca: "Peccato non esserci"
Un amarcord triste per l'ex bomber. Robert Acquafresca domani non sarà a Cagliari, in quel "suo" Sant'Elia che tante soddisfazioni gli ha regalato nella breve ma intensa parentesi rossoblù. Il giovane attaccante torinese non attraversa un bel periodo e la stagione in nerazzurro, dopo le mille promesse finora non mantenute, si è tinta di un colore scuro a tinte ancora più fosche.
Cinque presenze in campionato, una in coppa Italia con un gol, 444 minuti giocati e un infortunio che ha liberato la verve realizzativa di Tiribocchi: per Acquafresca la stagione nell'Atalanta è cominciata molto male. In campionato non ha ancora segnato, due settimane fa è arrivato anche lo stiramento alla gamba destra che lo costringerà a stare fuori per almeno altri venti giorni; a poche ore dalla sfida contro il Cagliari Robert ha la voce triste di chi è in credito con la fortuna: «Per me questo non è un bel periodo», ha ribadito Acquafresca che, da ex di turno e protagonista annunciato di una sfida come quella contro la squadra di Conte, si è trasformato in un giocatore malinconico.
Alle luci della ribalta dovrà necessariamente prediligere un allenamento differenziato a Zingonia in compagnia di Ventrone, l'ex preparatore juventino che è solito torchiare i nerazzurri alla maniera del sergente maggiore Hartman nel film Full Metal Racket, grazie anche all'aiuto di due grandi casse che "sparano" la colonna sonora del film di Kubrick, mentre in campo prosegue l'allenamento. «Mi sarebbe piaciuto ritrovare gli amici di Cagliari», sottolinea l'attaccante «ma mi devo curare e devo pensare soprattutto a ritornare in forma». Come sono lontani i tempi d'oro nell'Isola, pochi mesi per precipitare in una situazione di malessere che solo il tempo e i gol, a questo punto, potranno capovolgere. Prima le sconfitte in serie, poi la sfortuna sotto rete, 15 giorni fa il problema fisico. Dall'investitura interista sembra sia passato un secolo. Da quel momento sono cominciati i guai per l'ex rossoblù: «Voglio guarire bene», conclude Robert «per salutare gli amici ci sarà sempre tempo».
Acquafresca non sarà l'unico assente tra i bergamaschi: Barreto (lunedì verrà operato a Roma per ridurre la microfrattura del quinto metatarso del piede sinistro), Ferreira Pinto, Manfredini e forse Radovanovic (lieve distorsione alla caviglia) non giocheranno contro il Cagliari. L'altro ex rossoblù Bianco, invece, potrebbe partire dalla panchina. Oggi in mattinata rifinitura a porte chiuse.
Solertes
31-10-2009, 13:17
Full Metal Racket????? :huh: :boxe:
juninho85
01-11-2009, 00:07
Allegri: "Match duro con l'Atalanta, ci vuole attenzione"
Il tecnico del Cagliari, Massimiliano Allegri, non vuole fermarsi e chiudere in bellezza una settimana che può considerarsi storica. Quella con l'Atalanta sarà la partita numero 1000 nella massim serie e l'eventuale vittoria sarebbe la numero 300. "E' ovviamente un appuntamento speciale, mi auguro ci sia una grande risposta dei tifosi. La partita sarà difficile - ha dichiarato Allegri - perchè l'Atalanta sta attraversando un buon momento. E' la terza partita in una settimana e devo gestire bene le forze. Il nostro compito è tenere la gara aperta fino all'ultimo con molta attenzione".
A Cagliari un'Atalanta rimaneggiata
Dal calcio spettacolo dei due anni di gestione Del Neri all'inizio shock dell'esperienza con Gregucci, il passo per l'Atalanta è stato breve. L'ex allenatore del Vicenza è caduto nella stessa trappola in cui cadde a Lecce, quando, chiamato nella massima serie come uno degli allenatori più emergenti, non riuscì a dare quanto da lui ci si aspettava, finendo per rimediare un esonero lampo. Come a Lecce, anche a Bergamo l'allievo di Delio Rossi ha dovuto, giocoforza, alzare bandiera bianca. La scarsa vena realizzativa di Acquafresca, un Doni sotto ritmo e poche idee hanno condannato all'esonero il tecnico dopo la cocente sconfitta, 4-1, contro il Bari. Da lì è iniziata l'era di Antonio Conte, vicino d'estate alla Juve, prima di essere riconfermato a Bari e di rescindere, pochi giorni dopo, il contratto appena firmato. Con Contre si è ripartiti da quel 4-4-2 che fece le fortune di Del Neri, Floccari e compagnia, con le idee dell'ex centrocampista della Juve ad infiammare le doti del gruppo nerazzurro.
Tre pareggi, due vittorie e una sconfitta. Questo il ruolino della squadra da quando Conte si è insediato sulla panchina nerazzurra. Nove punti in classifica e un futuro meno buio, con l'esplosione di Tiribocchi e il ritorno del figliol prodigo De Ascentis, senza dimenticare i giovani emergenti Peluso e Radovanovic, o Valdes, ala dai piedi buoni che stuzzica la fantasia dell'allenatore pugliese.
L'Atalanta che sarà di scena domenica a Cagliari dovrà però fare a meno di una folta schiera di giocatori. A partire da Ferreira Pinto, che in questa stagione non è mai stato disponibile, mancherà anche l'ex Acquafresca, fuori per un mese e mezzo, oltre agli infortunati dell'ultim'ora De Ascentis, Barreto, per il quale si profila un'assenza di circa quattro mesi, Mafredini e Garics. Radovanovic, che dovrebbe sostituire al centro del campo De Ascentis, è peraltro in dubbio per una distorsione alla caviglia, e dunque potrebbe non partire per Cagliari. Al suo posto è pronto Caserta. Pertanto è pronosticabile uno schieramento con Consigli fra i pali, difesa a quattro dove Madonna potrebbe sostituire Garics sulla destra, con l'alternativa del rientrante Bianco, Talamonti e Peluso centrali, e il veterano Bellini sulla sinistra. A centrocampo Valdes e Padoin si invertiranno le fasce a seconda delle fasi di gioco, mentre Guarente sarà il perno della linea mediana, e verrà affiancato come detto da Radovanovic, o, se questi non dovesse farcela, da Caserta. In avanti il collaudato tandem Doni-Tiribocchi, con il centravanti che sfrutterà gli spazi che il fantasista riuscirà a creare.
Le premesse fanno pensare a una partita spettacolare, con due squadre che amano giocare palla a terra e mettere in pratica le idee dei propri allenatori. Alla fine però, la posta in palio, e il rispetto dell'avversario, potrebbero condizionare la gara, portandola fuori dai binari dello spettacolo. Allegri utilizzerà probabilmente Matri per bloccare il gioco sulle fasce dei bergamaschi, e non è da escludere che al suo fianco ci possa essere Nenè, per dare peso specifico all'attacco e sfruttare gli spazi che l'Atalanta potrebbe concedere. Canini, che giocherà a destra, è atteso da una grande prestazione, indispensabile per arginare le giocate di Valdes e Padoin. Conte stima Allegri e il Cagliari. Il risultato finale e la trama della partita dipenderanno molto da come questa stima si tramuterà nell'atteggiamento della sua squadra. Un'Atalanta troppo spavalda potrebbe soffrire il momento di forma dei rossoblù, una squadra accorta potrebbe invece far soffrire Conti e compagni, che già l'anno passato si videro chiudere tutti gli spazi dai nerazzurri e finirono per rimediare una sconfitta giunta su autogol a termine di una partita dove gli sbadiglie e le sbandierate inopportune del guaralinee nei confronti di Acquafresca causarono la prima e unica espulsione di mister Allegri nella massima serie.
Allegri ne convoca 20
Massimiliano Allegri ha convocato 20 giocatori per la sfida di domani al Sant'Elia conto l'Atalanta. Non c'è Lino Marzoratti, e dunque Canini giocherà ancora una volta da terzino destro. Rimane ai box anche Ragatzu, chiuso in avanti da Nenè, Jeda, Matri e Larrivey.
Questa la lista dei convocati:
Portieri: Lupatelli e Marchetti
Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cossu, Cotza, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
portare un difensore della primavera fa proprio così schifo?
cazzo 10 centrocampisti(tra i quali spiccano gli utilissimi cotza,bricacca e sivakov)e se si rompe qualcuno dietro chi ci mettiamo?!
Pangasius
01-11-2009, 01:31
Acquafresca: "Peccato non esserci".....
Concordo pienamente....peccato che non giochi.......:Perfido:
juninho85
01-11-2009, 10:47
Unione Sarda - Cagliari sogna la festa dei mille
Cagliari a caccia della terza vittoria consecutiva nel giorno in cui gioca la partita numero 1.000 in Serie A. Avversario di turno l'Atalanta, rigenerata dalla cura Conte, dopo gli affanni della gestione Gregucci.
Il compito che attende i rossoblù non sarà facile. Dall'avvento del nuovo allenatore, i nerazzurri hanno conquistato tre pareggi (Catania, Chievo Verona e Milan), hanno battuto in trasferta l'Udinese, in casa il Parma e hanno perduto mercoledì scorso sul campo del Livorno ma in maniera immeritata e anche rocambolesca, a causa di un infortunio del portiere Consigli. Quella di Conte, quindi, è una squadra in salute, insidiosa in contropiede e bene organizzata.
Il Cagliari non è da meno. Domenica scorsa ha spezzato il tabù del Sant'Elia, conquistando il successo in extremis sul Genoa dopo le tre sconfitte con Siena, Inter e Chievo. Mercoledì ha espugnato per il secondo anno consecutivo il campo della Lazio, gettando la squadra di Ballardini nella disperazione più nera. Ma proprio per questi motivi, i rossoblù dovranno essere bravi a gestire l'entusiasmo, in modo da non farsi trascinare in un assalto vano e pericoloso.
Allegri deve rinunciare ancora a Marzoratti (pronto per la successiva gara con la Sampdoria, la seconda consecutiva in casa) e Pisano (forse disponibile dopo la sosta), ma recupera Dessena, venerdì fermatosi per una lieve contusione al ginocchio, già superata.
Elementare indovinare la difesa, dal momento che Allegri ha solo quattro difensori a disposizione: davanti a Marchetti, quindi, Canini (ottimo terzino destro d'emergenza), Lopez, Astori e Agostini. Più difficile intuire le intenzioni di Allegri per gli altri due reparti. A centrocampo, sicuri Daniele Conti e Lazzari, mentre Biondini è in netto vantaggio su Dessena per il ruolo di mezzala destra. A giocare a suo favore, anche il problema accusato da Dessena venerdì, che ne sconsiglia l'utilizzo dal primo minuto.
In attacco, invece, considerando che Cossu è intoccabile nel ruolo di trequartista, la scelta è ampia, dal momento che tutti e quattro le punte sono a disposizione. Questa volta, dovrebbe toccare a Nenè, autore del gol del 2-2 su rigore contro il Genoa e poi finito in panchina all'Olimpico. A cedergli il posto uno tra Matri e Jeda, con il primo, realizzatore del gol della vittoria a Roma, maggiore candidato a iniziare dalla panchina. È vero che Jeda è apparso piuttosto stanco nel turno infrasettimanale, ma è vero anche che questa stanchezza è stata più evidente nel primo tempo. Il brasiliano è uno strano giocatore, quando sembra stremato, trova improvvisamente nuove energie e diventa decisivo. Inoltre, Allegri difficilmente rinuncerà al suo apporto in fase di non possesso palla. Poche chance, invece, per Larrivey, da tempo scivolato in fondo alla gerarchia dell'attacco.
Unione Sarda - Cagliari non ripetere gli errori
Parola d'ordine: non dimenticare l'amara lezione del Chievo, che inflisse una cocente sconfitta interna al Cagliari reduce dalle imprese di Bari e Parma. I rossoblù, con l'Atalanta, dovranno cercare la terza vittoria consecutiva ma con la massima prudenza. In un campionato non ancora ben delineato, un eventuale pareggio associato alla splendida vittoria di mercoledì sul campo della Lazio - come si dice in questi casi - muoverebbe la classifica in maniera determinante.
Attenzione, questo non significa che il Cagliari debba attuare una tattica rinunciataria. Sarebbe andare contro la natura dell'allenatore e della squadra stessa. Significa, invece, che i rossoblù dovranno cercare di vincere con una prestazione tecnico-tattica di qualità.
Quindi, pochi errori, equilibrio tra i reparti, niente frenesia di vincere. Il contropiede dell'Atalanta potrebbe creare guai seri.
Il gioco di Antonio Conte (rimasto senza panchina dopo aver portato il Bari in A e prontamente convocato al capezzale della squadra bergamasca al posto di Gregucci) è ben noto. È un 4-4-2 che prevede l'immobilità della linea difensiva, protetta dai due mediani, poco propensi a sganciarsi.
Il gioco d'attacco è affidato ai due veloci centrocampisti esterni, Madonna e Valdes, e ai due attaccanti, Tiribocchi e Doni. La squadra nerazzurra, in questo modo, occupa bene il campo e non si lascia mai sorprendere scoperta, poiché tiene costantemente sei uomini a protezione della propria metà campo. In questo modo, Conte non ha avuto difficoltà a dare una sterzata al rendimento della squadra e mercoledì ha incassato una sconfitta a Livorno senza particolari demeriti e a causa di una papera del portiere Consigli.
Sarà una gara difficile e importantissima. Inutile nascondere che i due turni casalinghi potrebbero imprimere un colpo d'ala al campionato del Cagliari. Se i rossoblù facessero bottino pieno, andrebbero alla pausa con il morale alle stelle e una classifica interessante. Il tutto finalizzato al solo, grande obiettivo della stagione: la salvezza.
La Nuova Sardegna - Allegri pensa al turnover
Conquistare i tre punti contro l’Atalanta avrebbe un doppio significato: anzitutto staccare un avversario diretto nella lotta per non retrocedere, e poi confermare il trend positivo delle ultime settimane, dove sono arrivate due vittorie consecutive.
«Ci sono tanti motivi per scendere in campo con la giusta concentrazione - spiega il tecnico Massimiliano Allegri - Anzitutto loro, nonostante abbiano perso mercoledì a Livorno stanno attraversando un buon momento di forma. In secondo luogo andremo a disputare la terza gara nel giro di una settimana, e quindi dovremo essere bravi a mantenere la lucidità necessaria per gestire bene i novanta minuti».
- Qualcuno avrà bisogno di rifiatare.
«Infatti non ho ancora deciso chi mandare in campo, a parte la difesa dove continuiamo a essere contati. Però posso dire che tutti sono in ottime condizioni fisiche e questo è un segnale molto positivo».
- Le novità principali le vedremo in attacco?
«Jeda è tra quelli che hanno giocato di più e magari avrebbe bisogno di tirare un po’ il fiato, mentre Nenè, a parte la gara interna con il Genoa, viene da un lungo periodo di inattività e non ha ancora i novanta minuti nelle gambe. In ogni caso dispongo di alternative abbastanza buone».
- Si temeva dovesse rinunciare all’apporto di Dessena.
«Si è allenato con noi e ha dimostrato di stare molto meglio, credo che sarà regolarmente a disposizione».
- Giudizio sull’avversario?
«E’ una squadra dove tutti si sacrificano e lottano dall’inizio alla fine, difendono bene e poi riescono a svolgere buone manovre in fase offensiva».
- La ricetta per portare a casa il successo è...
«Anzitutto tenere aperta la partita sino all’ultimo minuto, ragionare senza lasciarsi prendere dalla fretta. E molta attenzione poi alle ripartenze degli avversari».
- Il presidente Cellino ha fatto le sue esternazioni, in particolare ha detto di avere visto Marchetti un po’ distratto.
«Beh, lui è da quasi vent’anni nel mondo del calcio e sicuramente è un buon conoscitore della materia calcistica. La sua non era una critica, ma voleva soltanto essere da stimolo nei riguardi di tutto l’ambiente e quindi anche del portiere».
- Il Cagliari giocherà la gara n. 1000 in serie A.
«E’ un ulteriore motivo di orgoglio per questa società, e mi auguro che i tifosi vengano numerosi allo stadio, perché avremo bisogno del loro aiuto per superare i momenti di difficoltà che ci saranno durante la gara».
La Nuova Sardegna - Mille candeline per la festa rossoblu
Cagliari che a Roma con la Lazio ha messo le ali, con l’Atalanta può dare l’accelerata giusta. E marcare il campionato: non sarebbe così male festeggiare con i tre punti la millesima partita in serie A. Ma attenzione: guai ad avere fretta, a essere impazienti, a non ragionare con lucidità di fronte alle insidie legate alla formazione ben riorganizzata da Conte. Cagliari-Atalanta - arbitra Velotto di Grosseto - è sfida che sa di braccio di ferro teso e nervoso. I bergamaschi, spigolosi e capaci di gestire con determinazione il contropiede, vengono da una sconfitta sfortunata: papera di Consigli nel derby di bassa classifica con il Livorno. Ma Conte non molla. E predica un approccio feroce da spendere al Sant’Elia. Una ragione di più per Marchetti (pungolato in settimana dal presidente Cellino: “Mi sembra un tantino distratto”) e compagni per affrontare con la testa adeguata una partita che si annuncia, forse poco spettacolare, ma decisiva per confermare il cambio di marcia nato in rimonta domenica scorsa con il Genoa.
Allegri avverte le insidie del match. Sa che il gruppo sta ritrovando pian piano le coordinate che hanno segnato positivamente la scorsa stagione. Ma sa anche che basta un filo di un’amnesia per sciupare la terza gara di un trittico che ha già fruttato sei punti. Il tecnico ha chiesto ai suoi una gestione oculata delle forze fisiche: “Per fare bene tecnicamente occorre lucidità”. In breve, accortezza dietro, rapidità e capacità di infiltrarsi nella presumibile cerniera formata da Guarente, Valdes, Radovanovic e Padoin. Sui primi undici, i dubbi non mancano. La botta al ginocchio rischia di tagliar fuori Dessena. A destra dovrebbe spuntarla Biondini su Barone, mentre in attacco Matri e Nenè, in leggero vantaggio su Larrivey, dovrebbero partire dal via. Dunque, la novità del match potrebbe essere l’esclusione di Jeda. Il brasiliano non è ancora al top e tra gli attaccanti è quello che ha giocato più di tutti. Ricapitolando, Marchetti, Canini, Lopez, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu, Matri e Nenè sono candidati a partire dal via. Canini rigioca da terzino destro anche per le assenze di Pisano e Marzoratti, ancora infortunati e in dubbio anche per la prossima con la Sampdoria. In mezzo al campo rallegra i tifosi la crescita di Conti.
Il vice capitano, tra l’altro, non inciampa nei cartellini gialli da due turni: buon termometro per intuirne serenità e l’apporto, insostituibile, che la mezzala offre alla squadra. Sul collettivo, Allegri non ha avuto mezze parole: “Stiamo bene e sono certo che faremo la prestazione”. Un passo avanti e uno indietro: “Troviamo una squadra abile nel sacrificarsi e ben messa in campo”. La partita, dunque, è un test che promette scintille. Allegri non lo dice ma lo pensa: anche dopo il doppio confronto a Bari e Parma, il Cagliari prese una scivolata in casa con il Chievo a causa di un atteggiamento poco aggressivo. Ed è proprio su questo tema che ci si attende un guizzo deciso.
juninho85
01-11-2009, 10:48
Acquafresca: "Peccato non esserci".....
Concordo pienamente....peccato che non giochi.......:Perfido:
sarebbe stato appagante sommergerlo di fischi
juninho85
01-11-2009, 13:50
ACCESO CONFRONTO CON DONI: ECCO I FATTI ZINGONIA- Quello che è accaduto sabato alle ore 12.40 a Zingonia è stato un episodio molto spiacevole che non avremmo mai voluto divulgare.
Purtroppo, come accade in queste occasioni, la notizia è subito arrivata a colleghi locali e nazionali e hanno prontamente riportato l'accaduto sulla Gazzetta dello Sport di ieri.
Io per rispetto profondo nei confronti della famiglia Ruggeri, di Carlo Osti,dell'addetto stampa Andrea Lazzaroni e di tutto il nuovo staff di Antonio Conte, non ho cavalcato l'onda dell'episodio per fare pubblicità al mio sito.
Ho espresso una mia opinione e come tale, più o meno condivisibile, mi sarei aspettato un dissenso razionale e non come quello avvenuto ieri.
A questo punto, mi sento in obbligo di spiegare i fatti nei dettagli.
In settimana ho espresso una mia opinione su Cristiano Doni giocatore-capitano, ribadisco giocatore e non uomo, chiedendomi e chiedendovi se il suo comportamento in campo in questi anni sia da "premiare" con la fascia da capitano.
Se parliamo a livello tecnico, è da pazzi non riconoscere a Doni doti da grande giocatore, su questo non ci piove e non ci mettiamo nemmeno a discutere.
Quello che ci lascia perplessi è il costante atteggiamento da ribelle di Cristiano, che persevera con proteste inutili nei confronti dell'arbitro, che non può esimersi dall'ammonirlo, arrivando in poche partite ad essere diffidato e poi squalificato, recando danno alla squadra e società.
Non solo, è spesso polemico nei confronti degli avversari e in ultimo addirittura con il proprio mister.
Se pensiamo che Doni ha rifiutato, in passato, a contratti onerosi per rimanere a Bergamo in serie B e per stare vicino alla figlia, è un atto lodevole da parte sua, però questo non lo deve far per forza una bandiera, perchè la vera bandiera neroazzurra è il giocatore che ha fatto tutta la trafila nelle file di una squadra, giocatori che si contano ormai sulle dita di una mano e che noi possiamo vantare proprio qui a Bergamo, ed è Gianpaolo Bellini che ha militato nell'Atalanta fin dagli inizi della sua carriera professionistica.
Un capitano non è quello che urla e si fa espellere di più o manda a quel paese il proprio allenatore, ci sono capitani silenziosi che sudano la maglia e sono attaccati alla maglia ne più ne meno come Doni, comportandosi in campo da professionisti rispettosi dell'avversario, arbitro e proprio allenatore.
Un esempio in merito è quello di Gennaro Gattuso, che ha ottenuto la fascia di capitano, solo ed esclusivamente quando sono migliorati i suoi comportamenti disciplinari.
Gattuso è l'idolo della curva, è un lottatore nato come Doni, ma non per questo gli spettava la fascia di capitano che va conquistata in campo e fuori con atteggiamenti equilibrati e rispettosi.
I FATTI: Alle ore 13 di sabato è in previsione la consueta conferenza pre-partita di Antonio Conte, mi sono recato a Zingonia con 20' d'anticipo e appena entrato al campo Doni, che stava calciando le punizioni, quando ormai i suoi compagni erano tutti rientrati, ha cominciato ad applaudirmi con scherno e insultarmi, poi si è avvicinato con fare minaccioso ricoprendomi d'insulti, hanno dovuto fermarlo in 5 dello staff per evitare una rissa da bar.
Per il quieto vivere la società mi ha nvitato a non prendere parte alla conferenza stampa, poi, dopo pochi minuti mi hanno richiamato, rammaricati anche loro per l'episodio accaduto.
Segnale, se mai ce ne fosse stato bisogno, di una società formata da grandissime persone, che hanno sempre fatto gli interessi della società e della squadra.
Chi mi accusa di volermi fare pubblicità, è fuori luogo, perchè la notizia è apparsa su un giornale nazionale e non sul nostro sito.
Forza Atalanta
Luca ROnchi
juninho85
01-11-2009, 13:55
Cagliari-Atalanta, formazioni ufficiali: Nenè dal 1', Jeda in panca
Massimiliano Allegri punta su Nenè e Matri in attacco, lasciando rifiatare lo stremato Jeda. A centrocampo Biondini preferito a Dessena, non in perfette condizioni. Nell'Atalanta, Padoin gioca in difesa, con Madonna sull'out destro di centrocampo. In mediana Radovanovic rileva l'infortunato Barreto.
Queste le formazioni ufficiali:
CAGLIARI: Marchetti, Canini, Lopez, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu, Matri, Nenè.
ATALANTA: Consigli, Padoin, Talamonti, Peluso, Bellini, Madonna, Radovanovic, Guarente, Valdes, Doni, Tiribocchi.
Non avendo speso molto nel primo tempo spero ci sia spazio per qualche bella giocata...perchè prevedo un bel pò di noia.........:D
...come non detto...noia mortale...e meno male:)
Nenè grande (non avevo dubbi), Matri il solito egoista pasticcione, Cossu spettacolo, Conti molto meglio sui raddoppi, lazzari sta diventando una sicurezza, difesa attenta in generale, anche se diversi palloni preferiscono buttarli o darli dietro al poertiere anche quando non è necessario...
Comunque secondo me, squadra molto più tranquilla anche se non si segna subito.Anche oggi si è accelerato dopo il gol..ottimo allegri.
juninho85
01-11-2009, 16:15
grandi,che sicurezza :ave:
pochi cazzi,di provinciali abbiamo solo il nome!:D
juninho85
01-11-2009, 16:38
Tre gol, trecento urrà rossoblù in A
Nenè doppietta, poi Matri: Atalanta ko
Un Cagliari perfetto e un Nené micidiale stendono l’Atalanta e trovano la terza vittoria consecutiva in una settimana, la trecentesima in serie A, nel giorno della millesima partita. I rossoblù fanno un passo avanti in classifica e trovano la parte sinistra della graduatoria.
Cagliari con Biondini al posto dell’infortunato Dessena, Canini confermato nel ruolo di terzino destro e Matri e Nené in attacco.
Parte bene il Cagliari che sviluppa le sue manovre cercando la palla basse sulle fasce e i lanci per la testa di Nené, ma i rossoblù non riescono a trovare lo spunto finale per il tiro in porta e l’Atalanta ha gioco facile a controllare. I padroni di casa continuano a spingere e trovano il vantaggio poco dopo la mezzora di gioco con un colpo di testa di Nené su corner di Cossu. Passano pochi minuti e il brasiliano sigla l’uno-due micidiale, deviando al volo alle spalle di Consigli un altro splendido cross di Cossu.
L’Atalanta prova a tornare in partita e va molto vicina al gol con una punizione di Doni che Marchetti respinge in collaborazione con il palo. E allora il Cagliari ne approfitta e infierisce, complice un Velotto particolarmente generoso nell’accordare un rigore ai rossoblù per un intervento di Peluso su Lazzari. Dal dischetto va Matri che trasforma, chiudendo il primo tempo sul 3-0 per i sardi.
Nella ripresa il Cagliari è pericolosissimo in contropiede con Matri e col solito Nené, che su assist di Lazzari cerca uno spettacolare destro a giro e sfiora la traversa. Allegri concede la standing ovation a Nené e qualche minuto a Larrivey, poi fa riposare Lazzari inserendo Barone, che sfiora il quarto gol con una grande girata volante deviata coi pugni da Consigli. È l’ultima emozione della partita che Velotto chiude al novantesimo senza concedere neanche un minuto di recupero. Per il Cagliari è la terza vittoria in sette giorni, senza dubbio la più convincente delle tre.
CAGLIARI-ATALANTA 3-0
MARCATORI: Nenè al 33' e al 36' p.t. , Matri su rig. al 46' p.t.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Canini, Lopez, Astori, Agostini; Biondini, ( Parola dal 42' s.t.), Conti, Lazzari (Barone dal 31' s.t.); Cossu; Nenè (Larrivey dal 18' s.t.), Matri. (Lupatelli, Dessena, Brkljaca, Jeda). All. Allegri.
ATALANTA (4-4-2): Consigli; Padoin, Talamonti, Peluso, Bellini; Madonna (Layun Prado dal 22' s.t.), Radovanovic (Caserta dal 7' s.t.), Guarente, Valdes; Doni (Ceravolo dal 18' s.t.), Tiribocchi. (Coppola, Pellegrino, Bianco, Tiboni). All. Conte.
ARBITRO: Velotto di Grosseto.
Cagliari-Atalanta, le pagelle
Marchetti 6,5 Lucidissimo e reattivo quando chiamato in causa. Prodigioso parata sul due a zero, quando respinge la punizione di Doni e ribattuta di Valdes.
Canini 6 Fare il terzino non sarà mai il suo mestiere, ma si applica e non fa errori degni di memoria. Rimedia un'ammonizione.
Lopez 6,5 Dirige la difesa che non si trova mai in affanno contro l'attacco bergamasco. Degno capitano rossoblù nella millesima partita in serie A.
Astori 6 Cresce di partita in partita, tiene a bada Tiribocchi che gli sfugge solo una volta.
Agostini 6 Costantemente presente nelle due fasi di gioco, brilla di meno nel secondo tempo, come tutta la squadra.
Biondini 6,5 Nel primo tempo recupera tantissime palle, come quella che cattura e poi cede a Cossu nell'occasione del raddoppio di Nenè.
(dal 42' st: Parola sv.)
Conti 6 Impeccabile vertice basso del centrocampo rossoblù. Riesce a non trovare posto nel taccuino dell'arbitro e questo, se si tratta del centrocampista romano, è un complimento.
Lazzari 6,5 Quantità e qualità, il fantasista bergamasco sta trovando quella continuità di cui veniva rimproverato. Si guadagna il calcio di rigore che chiude la partita.
(dal 31' st Barone 6 Fa tirare il fiato a Lazzari e si inventa una girata al volo da applausi)
Cossu 7 Sa sempre cosa fare con la palla tra i piedi. Stupendo assist per Nenè per il due a zero.
Nenè 7,5 Nel primo tempo tira due volte in porta e fa due gol. Pressa i portatori di palla e va valere il suo fisico nei contrasti. Quella volpe di Cellino sembra averci preso un'altra volta.
(dal 18'st Larrivey 6 Resta ancora a secco, ma non sembra il brocco che le statistiche vorrebbero farci credere che sia.)
Matri 6,5 Gioca più largo rispetto a Nenè prima e a Larrivey dopo, si muove a suo agio tra le maglie della difesa atalantina. Calcia impeccabilmente il rigore procurato da Lazzari.
Allegri 7 Lancia Nenè nela mischia dal primo minuto per far fiatare Jeda. Ora forse avrà dolci problemi di abbondanza in attacco.
ATALANTA Consigli 5.5; Padoin 5.5, Talamonti 5.5, Peluso 6, Bellini 6; Madonna 6(dal 21' st Layun Prado 5.5), Radovanovic 5 (dal 6' st Caserta 5.5), Guarente 5.5, Valdes 6; Doni 5(dal 18' st Ceravolo), Tiribocchi 5.5. All. Conte 5.
MA chi è che ha scritto queste pagelle?
Grandi ragazzi oggi.... Nenè lo dicevo io che andava dal 1' subito... :D
juninho85
01-11-2009, 19:19
MA chi è che ha scritto queste pagelle?
tuttocagliari.net
oggi comunque almeno 5 minuti a bricacca poteva concederli...
juninho85
01-11-2009, 19:29
le prossime 3 partite sono con samp,milan e juve...sono proprio curioso di vedere che squadra metterà allegri e se saremo sfrontati come successo l'anno scorso...
Eh si sono partite toste, abbiamo varie alternative, bisogna solo azzeccare la combinazione giusta, sarà dura ripetersi, anche perchè la Juve vorra rifarsi e avrà la guardia alta, e il milan inzia a vedere la luce solo ora...quella con la Samp potrebbe invece essere una partita a noi favorevole, sentendo Cassano oggi m ipare ci sia maretta...
juninho85
03-11-2009, 08:21
La Nuova Sardegna - Cellino: "Il mio Cagliari dei miracoli"
«Dopo l’Atalanta volevo fare i complimenti a Biondini, poi ho lasciato perdere: avrei dovuto farli a tutti, da Cossu che sembrava Maradona a un Matri super. Ho un gruppo positivo, chi non dà in campo, dà fuori. E se la squadra gioca come sa, fa paura». Massimo Cellino non si nasconde. A 24 ore dalla terza vittoria di fila, il patron del Cagliari taglia corto: «Il 3 a 0 è stata la risposta giusta. Prima, in casa eravamo senza il giusto equilibrio»
«La squadra, diversa da quella dell’anno scorso e senza Acquafresca, aveva fretta e poco cinismo. Con l’Atalanta siamo cresciuti. Ora, si lavora per acquistare solidità».
- Presidente, cosa valgono 16 punti in dieci partite?
«Un bel gruzzolo per la salvezza. Ma sono realista: tenere la squadra in A in una regione con tante difficoltà quale è la Sardegna, non è facile. L’avversario più scarso guadagna 30 milioni di euro in più. Ecco perché non posso distrarmi e permettermi il lusso di godere: per stare a galla vanno curati i dettagli 365 giorni l’anno».
- C’è un trucco?
«Sì, essere bravi a risolvere anche le piccole cose dei giocatori, dalle trasferte ai rimborsi ai palloni. Fesserie che pesano sul rendimento. Li vediamo belli e forti, ma sono ragazzini fragili».
- Un esempio?
«Capire che per Nené è vitale avere la famiglia vicino. O che Marchetti, che fa cose lontane dal suo dna tecnico, non è sereno. Risolti i problemi abbiamo ritrovato Marchetti e intuito cosa può dare Nené: se fa la metà dei gol (20, ndr) che ha fatto in Portogallo, siamo a posto.
- Ma perché non le piacciono i “ragionieri”?
«Preferisco le squadre che osano e hanno cuore. Allegri deve dare voglia e determinazione per vincere con la testa e senza scomporsi».
- Presidente, giù la maschera: ha mai rischiato l’esonero?
«Max è un ragazzo educato e intelligente, raro nel mondo del calcio. Poteva andare alla Lazio, è qui per rimanere. Tre partite fa mi parlavano di esonero. Ho detto che se l’avessi cambiato non sarebbe stato per le sconfitte. E potrebbe accadere solo se dovessi rendermi conto che sta perdendo la sua identità e il contatto con la realtà».
- Insomma, il Cellino divora allenatori è in pensione?
«E’ cambiato il calcio, sono cambiato io e sono più sicuro delle scelte. Ma quando sei convinto di averlo capito e la volta che sbagli di grosso».
- Conti: pare di nuovo quello decisivo. O no?
«Non giudico Conti per un momento no. Sono uomini mica computer. Quest’estate la Fiorentina avrebbe dato un sacco di soldi a me e a lui. E’ voluto rimanere. E io sono felicissimo».
- Larrivey, perché non decolla?
«Verrà fuori ma non è facile giocare con i fischi. Qui hanno fischiato Suazo, Dario Silva, Dely Valdez, criticato Conti e Canini».
- «Cellino, sta con Lippi o con Cassano?
«Con Lippi, rispetto chi fa le scelte e se ne assume le responsabilità».
- Capello dice che il calcio italiano è in mano agli ultrà. Giudizio?
«Ha detto delle verità, ma avrei apprezzato di più se le avesse dette quando allenava in Italia».
- Le piace Mazzarri?
«E’ un ottimo allenatore, ma a Napoli le colpe non erano di Donadoni. Era da mesi che dicevo a De Laurentis di prendere il timone».
- Tra Ferrara e Leonardo, chi preferisce?
«Dico che Milan e Juve hanno fatto scelte coraggiose e senza arroganza, costruendo la squadra con il tecnico che si adegua».
- Chiudiamo con Mourinho: le è simpatico?
«No, potrebbe fare molto meglio. Ma deve piacere a Moratti».
Unione Sarda - Il Cagliari riscopre il centravanti
Il Cagliari riscopre il centravanti, quello vecchia maniera: alto, forte, bravo di testa, un po' goffo lontano dall'area, micidiale, invece, nei sedici metri. L'ultimo esempio in rossoblù è quello di Dely Valdes, mentre Rolando Bianchi fu ceduto troppo presto perché si affermasse. Non un attaccante moderno, mobile, abituato a partire dalle zone laterali per poi convergere (come Acquafresca), capace di non dare punti di riferimento.
No, stiamo parlando del classico “pennellone” che punti di riferimento ne dà eccome. Il problema, per i difensori, è che una volta individuato non è detto che riescano a fermarlo. Chiedetelo a Consigli, portiere dell'Atalanta, le cui mani sono state superate di venti centimetri dalla zazzera bionda del nostro eroe, oppure a Talamonti, difensore della stessa squadra nerazzurra, che gli stava incollato ma che non ha potuto evitare il tocco decisivo di Anderson Miguel Da Silva, in arte Nenè, come lo chiamava la madre, che quel nome lungo proprio non riusciva a pronunciare.
È diventato l'idolo dei tifosi rossoblù prima ancora che segnasse i suoi quattro gol, gli ultimi due nel giorno della millesima partita del Cagliari in A, coincisa con la trecentesima vittoria nella massima serie. Anzi, prima ancora che iniziasse a giocare. Per quella strana alchimia che lega i tifosi ai propri beniamini, eletti tali, a volte, anche in assenza di specifiche virtù. La forza del nome, che evoca quello di Claudio Olindo de Carvalho, Nenè, appunto, un grandissimo che si è cucito sulla maglia l'unico scudetto del Cagliari e che ha giocato in rossoblù più partite di tutti: 311. Nenè, l'attuale, è brasiliano come l'originale, e dei brasiliani ha tutti i tratti comuni: devotissimo (è un atleta di Dio, come Kakà e Lucio), legatissimo alla famiglia, al suo Paese (ma la saudade per adesso non si è fatta sentire) e con alle spalle una storia comune a tanti ragazzini brasiliani.
Nato nella megalopoli di San Paolo (venti milioni di abitanti, un traffico inimmaginabile, al punto che la compagnia aerea brasiliana TAM effettua un collegamento aereo con un B737 dall'aeroporto Guarulhos, periferia nord, a quello di Viracopos, a sud), là è cresciuto, con nel cuore il Palmeiras (squadra fondata da emigrati italiani con il nome di Palestra Italia), dove non ha mai giocato e alla quale ha segnato il suo primo gol da professionista con la maglia del Santos, il mitico club di Pelè. E, naturalmente, non poteva che muovere i primi passi nel mondo del calcio come tutti i ragazzini brasiliani. «Ero un bambino calmo, non creavo problemi», ha raccontato a Roberto Montesi per la rivista del Cagliari “Cuore rossoblù”. «Mi bastava avere un pallone tra i piedi per essere felice. Giocavo per strada, scalzo, in un pezzetto di asfalto, con uno di quei palloni di plastica, che volavano via non appena calciati. Come porte usavamo due pietre. Squadre formate da tre o quattro giocatori, non c'era molto posto in campo. Terminavo le giornate con i piedi distrutti».
Dai e dai calci al pallone di plastica, finisce al Santos, poi al Riachuelo, al Boca Junior Sergipe, al Santa Cruz, al Cruzeiro, all'Ipatinga e, infine, al Nacional Madeira in Portogallo. Qualcuno lo indica a Cellino, che chiede informazioni a Suazo, l'anno scorso al Benfica: «Lo prenda, è fortissimo». Detto fatto. Che cosa lo ha spinto all'acquisto?, chiesero a Cellino. «È nato il 28 luglio, come me. Potevo farmelo sfuggire»? No di certo. Così il Cagliari riscoprì il centravanti.
Spero che finalmente sia chiaro a tutti che nenè deve ricevere la palla in area o al limite, non a centrocampo.
Non ci voleva molto per accorgersi di questa cosa, eppure lo si trovava a scorrazzare a due metri da lopez nelle partite precedenti....
juninho85
03-11-2009, 10:08
mi trovi d'accordo
infatti lo ritengo più utile nelle partite casalinghe che non in casa
Infatti, è un giocatore decisamente diverso da Acquafresca, Allegri pretendeva che tutti partecipassero alla manovra, non che non lo sappia fare, ma oltre una sopnda o una tringolazione che cosa deve fare un attaccante puro? Poi probabilmente in certe partite potrebbe risultare meno utile, ma arrivare in fondo al campo e crossare è gia un 50% di palla in rete quando hai attaccanti così che sfruttano qualsiasi palla arrivi in area.
juninho85
03-11-2009, 10:19
qualcuno ha notizie di pisanino?:muro:
juninho85
03-11-2009, 10:53
Cellino: "Conti ha rifiutato un sacco di soldi dalla Fiorentina"
Nella sua intervista alla Gazzetta dello Sport, Massimo Cellino ha svelato un interessante retroscena di mercato: "In estate la Fiorentina ha offerto un sacco di soldi a Conti e a me per portarlo a Firenze. Ha deciso lui, ed ha scelto di rimanere. Sono stato davvero molto felice di questo"
qualcuno ha notizie di pisanino?:muro:
Nessuna...è preoccupante..l'unica cosa che ultimamente ho letto è del suo "lavoro differenziato", ma motivazioni zero.
Infatti, è un giocatore decisamente diverso da Acquafresca, Allegri pretendeva che tutti partecipassero alla manovra, non che non lo sappia fare, ma oltre una sopnda o una tringolazione che cosa deve fare un attaccante puro? Poi probabilmente in certe partite potrebbe risultare meno utile, ma arrivare in fondo al campo e crossare è gia un 50% di palla in rete quando hai attaccanti così che sfruttano qualsiasi palla arrivi in area.
Quoto.
Più che altro spero che ora sia chiaro ad Allegri che deve giocare, non è un attaccante da ultimi minuti come Matri...
juninho85
03-11-2009, 22:47
Cagliari, torna Suazo?
Potrebbe esserci un gradito ritorno a Cagliari nella finestra di mercato di gennaio. David Suazo (29), infatti, avrebbe esternato il proprio desiderio di tornare in Sardegna ora che all'Inter non trova spazi. Da parte del presidente Cellino non ci sono preclusioni, e probabilmente neanche da parte di Massimo Moratti che pare intenzionato a voler valorizzare il giocatore. Possibile dunque che la clamorosa trattativa si concluda nelle prossime settimane.
che dire?:fagiano:
juninho85
03-11-2009, 22:55
Tutti in campo, Marzoratti e Pisano in differenziato
Sono ripresi questo pomeriggio gli allenamenti per il Cagliari di Massimiliano Allegri. Non hanno lavorato con il gruppo i soli Pisano e Marzoratti. Per il primo si spera di averlo a disposizione per la gara del Meazza contro il Milan prevista per il 22 novembre, mentre per quanto riguarda il secondo si proverà un recupero per la partita di domenica contro la Sampdoria.
Il programma dell'allenamento odierno prevedeva, dopo il riscaldamento tecnico, delle partitine a tema e a pressione, prima della consueta partita finale.
Domani doppia seduta. Al mattino allenamento alle 10, pausa pranzo e poi tutti in campo nuovamente alle 15.
conan_75
03-11-2009, 23:51
Cagliari, torna Suazo?
Potrebbe esserci un gradito ritorno a Cagliari nella finestra di mercato di gennaio. David Suazo (29), infatti, avrebbe esternato il proprio desiderio di tornare in Sardegna ora che all'Inter non trova spazi. Da parte del presidente Cellino non ci sono preclusioni, e probabilmente neanche da parte di Massimo Moratti che pare intenzionato a voler valorizzare il giocatore. Possibile dunque che la clamorosa trattativa si concluda nelle prossime settimane.
che dire?:fagiano:
Sarebbe una grande notizia...ma impossibile.
Il gioco del cagliari attuale non funge con suazo, ovvero gioco esclusivamente in contropiede senza costruire nulla dalla metà campo in su con lui che correva e faceva tutto da solo...oggi abbiamo finalmente gioco.
Pangasius
04-11-2009, 02:16
Sarebbe una grande notizia...ma impossibile.
Il gioco del cagliari attuale non funge con suazo, ovvero gioco esclusivamente in contropiede senza costruire nulla dalla metà campo in su con lui che correva e faceva tutto da solo...oggi abbiamo finalmente gioco.
Perfettamente d'accordo,negli attuali meccanismi di gioco non lo vedrei a proprio agio,
se non nelle partite quali il secondo tempo di domenica,dove con la squadra avversaria sbilanciata
per cercare il gol,si aprirebbero delle praterie nelle quali potrebbe andare a nozze......
juninho85
04-11-2009, 07:52
Il Sardegna - Stadio, il Sant'Elia resta pubblico
Verso la concessione. Lo stadio resterà pubblico. Scoppia la pace al vertice tra Cellino e Floris. Dopo un anno di tira e molla le parti si riavvicinano. Ma l'ipotesi dell'acquisto dell'area, sembra tramontata. In via Roma si lavora per una concessione di lunga durata dello stadio Sant'Elia al Cagliari. E l'area dovrebbe dunque rimanere pubblica. Il problema ora sono i tempi. Perchè la proprietà pubblica dell'area impone una gara europea per l'appalto di costruzione (o ristrutturazione) dello stadio, dilatando inevitabilmente i tempi per le lungaggini della burocrazia. Da qui lo scetticismo di molti. Situazione confusa. Perchè lunedì l'ufficio
Espropriazioni del Patrimonio ha chiesto al Servizio Demanio regionale modifiche al vincolo di destinazione pubblica dell'area
dello stadio. Massimo Cellino arriva al Comune poco prima delle 13 e lascia il palazzo dopo un'oretta di colloquio con il primo cittadino. Chi frequenta palazzo Bacaredda dice di averlo visto più disteso rispetto alle ultime visite. Anche Cellino sembra soddisfatto. «Non ho mai visto Floris tanto determinato a costruire lo stadio come questa volta», ammette il patron rossoblù, «a
questo punto per me va bene qualsiasi cosa: alienazione o concessione. Mi va bene tutto. E sono pronto», conclude, «a fornire
tutta la documentazione necessaria. Sono nelle mani del sindaco». Poche parole anche da parte di Emilio Floris: «Non è più ora di parlare, ma di fare», sintetizza il primo cittadino. E lunedì è arrivata alla Regione la richiesta da parte del Comune di modifica dei vincoli di inalienabilità. La legge regionale (la numero 35 del 1995) allo stato attuale impone alla Ras di cedere a prezzo simbolico solo le aree con destinazione pubblica e in virtù di questa norma, l'alienazione sembra sfumare, salvo une tempestiva delibera ad
hoc della Giunta Cappellacci. In caso di no di viale Trento la soluzione potrebbe essere la gara pubblica per la progettazione, la costruzione e la gestione del nuovo impianto e una concessione duratura. Possibile la soluzione del project financing già prevista nel piano trienneale delle opere pubbliche.
La Nuova Sardegna - Allegri: "Sorpreso, ma non troppo"
Le tre vittorie consecutive dimostrano come il Cagliari abbia preso piena consapevolezza delle proprie possibilità, e soprattutto abbia ritrovato il gioco spumeggiante dello scorso campionato. Un exploit del genere ha in un certo senso sorpreso anche il tecnico Massimiliano Allegri. «Non mi aspettavo un simile rendimento, ottenuto, fra l’altro, nello spazio di una sola settimana».
«Certo - ha detto Allegri - dentro di me ci speravo. Ora però non dobbiamo allontanarci da quello che è il nostro vero obiettivo, ovvero ottenere la salvezza senza soffrire».
- Rispetto alle prime partite dove è cresciuta maggiormente la squadra?
«Anzitutto nello spirito di sacrificio dimostrato da ognuno dei giocatori, a questo va unito il miglioramento della condizione fisica. Ma avevamo offerto ottime prestazioni complessive anche prima di domenica e mi riferisco alla gara col Chievo, dove eravamo stati puniti soltanto dalle prodezze di Marcolini».
- Secondo lei Nenè quale grado di ambientamento ha raggiunto nel calcio italiano?
«Sinceramente non saprei quantificare la percentuale esatta, ma posso dire che i quattro gol messi a segno sinora dimostrano come sia decisamente a buon punto. Certo deve ancora migliorare in diversi aspetti. In ogni caso sono molto contento per lui».
- Con l’Atalanta avete espresso di gioco davvero notevole.
«Eppure per i primi trenta minuti le cose non erano andate esattamente così. Anzi erano stati caratterizzati da un sostanziale equilibrio. L’avere trovato il gol ha contribuito alla crescita della manovra e successivamente a rendere impeccabile anche la gestione della palla».
- A parte Nenè come ha visto il reparto offensivo?
«Matri è andato bene, così come Jeda e Larrivey, quest’ultimo nella mezz’ora in cui è stato impiegato ha fatto buone cose, si è creato due opportunità per segnare e questo è un segnale da interpretare positivamente. Soprattutto perchè consente al ragazzo di acquisire una maggiore fiducia nelle proprie capacità».
- Continua invece l’emergenza in difesa.
«Purtroppo durerà sino a domenica inclusa, perchè né Pisano né Marzoratti recupereranno per la gara con la Sampdoria. Fortunatamente ci verrà incontro la sosta».
- Sarà necessario tornare sul mercato?
«Pisano, quando rientrerà, sarà il nostro vero acquisto visto che finora non ha mai giocato, poi magari a gennaio con la riapertura del mercato vedremo se si potrà trovare un rimedio»:
- Sta pensando a quali accorgimenti adottare per fermare Cassano?
«Fermarlo è praticamente impossibile soprattutto se è in giornata di grazia, cercheremo di limitare il suo raggio d’azione e questo bisogna farlo con l’aiuto di tutti. Lui è un giocatore completo sotto tutti gli aspetti, è un autentico genio, ha forza fisica e una tecnica mostruosa. Dovremo superarci per renderlo inefficace».
Cagliari, torna Suazo?
Potrebbe esserci un gradito ritorno a Cagliari nella finestra di mercato di gennaio. David Suazo (29), infatti, avrebbe esternato il proprio desiderio di tornare in Sardegna ora che all'Inter non trova spazi. Da parte del presidente Cellino non ci sono preclusioni, e probabilmente neanche da parte di Massimo Moratti che pare intenzionato a voler valorizzare il giocatore. Possibile dunque che la clamorosa trattativa si concluda nelle prossime settimane.
che dire?:fagiano:
Ma magari!!!!!!!!!!! :asd:
Sarebbe una grande notizia...ma impossibile.
Il gioco del cagliari attuale non funge con suazo, ovvero gioco esclusivamente in contropiede senza costruire nulla dalla metà campo in su con lui che correva e faceva tutto da solo...oggi abbiamo finalmente gioco.
ehm... no. Suazoaha giocato anche ai tempi di zola sia in A che in B, e non facevamo solo contropiede con lui in campo.
Inoltre, visto come gioca matri (butta la palla avanti e la rincorre, spesso cadendo...) direi che uno come suazo sarebbe cento volte meglio.
ehm... no. Suazoaha giocato anche ai tempi di zola sia in A che in B, e non facevamo solo contropiede con lui in campo.
Inoltre, visto come gioca matri (butta la palla avanti e la rincorre, spesso cadendo...) direi che uno come suazo sarebbe cento volte meglio.
Credo che Matri resterà in panchina a prescindere, se Jedà torna in forma e con un Nenè costante...Con Suazo semmai di potrebbe provare il tridente...credo sia uno dei sogni di Allegri...
In ogni caso non brucerei Matri, è giovane e forse può migliorare, mentre Suazo va sui 29-30...non è detto che sia ancora esplosivo come un tempo..
juninho85
05-11-2009, 07:50
Il Sardegna - "Per fermare Cassano ci vuole la ragnatela"
Assist alla stessa stregua di un gol. Per Antonio Cassano è diventata un'abitudine. Domenica sarà al Sant'Elia, con la sua Sampdoria. "Giocatore che determina un risultato"ha detto Allegri, diretto interessato dato l'avvicinarsi del confronto, che tuttavia non pensa assolutamente a preparare qualcosa di particolare per mettergli la museruola. C'è già però chi l'ha affrontato in campionato. Che può dare delle "dritte" importanti al tecnico del Cagliari. E' il caso di alcuni ex allenatori, che si sono transitati sulla panchina rossoblù. Tutti con un denominatore comune. Non sono riusciti ad aver ragione della formazione blucerchiata. Ed è stato difficile raccoglier punti. Ha centrato l'impresa solo Davide Ballardini che, alla guida della Lazio, all'ottava giornata, ha impattato per 1 a 1. "Giocare di squadra, per limitarne la verve - è la ricetta dell'attuale allenatore della compagine romana - Senza stravolgere i meccanismi difensivi. Un giusto assemblaggio fra reparti, con i centrocampisti che danno una mano pure in fase di non possesso, può essere importante. Poi è evidente che, a sviluppare certe situazioni, può essere l'episodio, anche fortunato". Chi invece è stato travolto, con il Bologna, è Franco Colomba. Meteora alla corte celliniana, che ha avuto il contatto più recente con la squadra di Gigi Del Neri. La Sampdoria gliene ha rifilati quattro (a uno). "Era in una giornata di particolare vena -dice Colomba -Distribuì gli assist vincenti ai compagni. Io preparai, inizialmente, una sorta di gabbia attorno a lui, conoscendone le qualità. E lavorando pure di squadra. Quello che è importante è sbagliare poco. Se ti allunghi, e a noi capitò per cercare di recuperare il risultato, lui attacca gli spazi ed è un suicidio. Quando ha campo è immarcabile ". Chi invece non ha troppa voglia di parlare di calcio è Marco Giampaolo. Da poco avvicendato sulla panchina del Siena. Anche per lui quattro sberle (a una), rifilategli dai blucerchiati alla quarta giornata. "Gara nata male e finita peggio. Per tentare di bloccare Cassano è necessaria una ragnatela, meglio se supportata dagli aiuti in mezzo al campo". Non poteva mancare il giudizio di Eugenio Fascetti. Il tecnico che l'ha plasmato e lanciato nel calcio che conta. In quel di Bari. Correva la stagione 1999-2000. "E' sempre un talento.-ha detto-Però nella Sampdoria, ultimamente, l'ho visto cambiato. Pare quasi sedato. Non è più geniale e irriverente come prima. Resta però uno di quei giocatori che, in qualsiasi momento, ti inventa la giocata giusta".
La Nuova Sardegna - Allegri ha l'imbarazzo della scelta
Aspettando la seconda in classifica con un piacevole imbarazzo della scelta. Ovunque, meno che in difesa. Ma i mezzo e in attacco Max Allegri si può sbizzarrire. Anche per una concomitante crescita psicofisica degli attori principali. Da Biondini a Lazzari senza scordare Conti: la cerniera-pensatoio del Cagliari lievita.
E le tre vittorie di fila danno dati eloquenti. A 76 ore dalla sfida alla Samp di Del Neri, il tecnico ragiona sul dispendio fisico e sulle condizioni del collettivo. Intanto, Lazzari sta a casa per la febbre mentre Sivakov è stato chiamato dall’under 21 del suo paese. Per Pisano e Marzoratti ancora lavoro differenziato.
La frenata di Allegri. Il livornese non ha dubbi: «Guai a rilassarci». Il messaggio al gruppo è nitido. I 16 punti in 11 gare sono un tesoretto strepitoso. Il Cagliari ha vinto tre volte fuori, più un pari a Livorno, e due in casa: il Sant’Elia fa stava diventando il tabù da sfatare. Poi, con il Genoa c’è stata la svolta. E adesso, dalla Liguria arrivano i cugini. «La Samp? Affrontarla è motivo d’orgoglio per tutti noi. Non sono secondi in classifica per caso». Allegri non ha torto. E la sfuriata di Cassano dopo i fischi e i mugugni della tifoseria, subito ricomposta alla ripresa degli allenamenti, non promette bene. Domenica saranno 90’ complessi.
Centrocampo a go-go. Allegri ha sottolineato la forza di poter impiegare con profitto e in qualsiasi momento Barone e Parola. Ha ricordato che Dessena si è riposato per quasi due partite. Inoltre, c’è Brkljca che sgomita per fare i primi minuti in serie A. E gli altri volano: Conti, Lazzari, Biondini hanno mostrato una forma che ricorda i tempi migliori. Facile ipotizzare per i liguri qualche novità.
Un attacco ritrovato. I quattro gol di Nenè hanno ridato il sorriso al presidente Cellino. Ora, il patron aspetta Larrivey. Ma anche la gara di Matri ha avuto un ruolo decisivo per scardinare l’Atalanta. Infine, Jeda. Il brasiliano ha tirato il fiato: «Dal 15 luglio non aveva mai saltato neanche un’amichevole» ha spiegato Allegri. E ci sono anche Ragatzu e Gallon, fiore all’occhiello del vivaio.
Sivakov in nazionale. Mikhail «il biondo» è stato convocato per l’under 21 della Bielorussia che martedì 17 novembre per le qualificazioni agli Europei, gioca a Tirana con l’Albania. Sivakov raggiunge i compagni lunedì.
Il tour delle scuole. Daniele Conti e Alessandro Agostini sono i protagonisti della tappa dello «Stadio dei bambini - Tour delle scuole». Stamani alle 10.30 sono all’Istituto Comprensivo di Serramanna, in via Sicilia. Notiziario. Ieri, al centro tecnico «Ercole Cellino», doppia seduta. Al mattino, palestra e lavoro propiocettivo. Di pomeriggio, riscaldamento, possesso e non possesso palla con partitina finale. Ancora differenziato per Pisano e Marzoratti. Ieri, forfait Lazzari, a casa con la febbre.
Unione Sarda - Cagliari, le radici della rinascita
Intorno alle squadre di calcio - non solo il Cagliari, quindi - si fa sempre un gran parlare di obiettivi: scudetto, Europa, salvezza. Come se indicarne uno potesse aiutare a raggiungerlo. Ed ecco che la domanda più gettonata tra quelle rivolte a Allegri è: dove può arrivare il Cagliari? Inevitabile la sacrosanta irritazione dell'allenatore rossoblù, che preferisce tenere i piedi per terra, nonostante le tre vittorie consecutive e la possibilità di centrare il poker, con la Sampdoria, domenica al Sant'Elia.
Fissare un obiettivo è ozioso. Le squadre di serie A si possono grosso modo dividere in tre gruppi. Quelle che lottano per lo scudetto (Inter, Juventus, Milan), quelle per l'Europa (Roma, Fiorentina, Sampdoria, Napoli, Genoa, Lazio, Palermo e Udinese), quelle per la salvezza (tutte le altre, Cagliari compreso). Travasi da un settore all'altro sono possibili, ma non più facili, se si fanno proclami. E allora, l'obiettivo del Cagliari è uno solo: salvarsi giocando bene e affrontare tutte le partite per vincere.
Un piano ambiziosissimo, perché non sono poche le squadre che stentano e che non hanno ancora trovato l'assetto: dalla Roma alla Lazio, dal Milan alla Juventus. Allegri, dopo qualche difficoltà iniziale, dovuta ai radicali cambiamenti impressi alla sua squadra, ha trovato la strada giusta, come dimostrano i risultati e la qualità del gioco espresso nelle ultime apparizioni.
E ciò è reso ancor più evidente da un fatto: l'intelaiatura è talmente solida, che il rendimento non cambia a seconda degli interpreti. L'esempio più eclatante è quello di Biondini. Pareva che il Cagliari non potesse fare a meno di Dessena (peraltro bravissimo), invece adesso è il “rosso” centrocampista a sembrare un intoccabile. E che dire di Nenè, inserito occasionalmente in squadra e capocannoniere rossoblù con quattro gol?
Troppo spesso, nell'analizzare una partita o il rendimento di una squadra, ci si perde in particolari: se avesse giocato questo, se fosse toccato a quell'altro. La realtà è che occorre una serie di fattori: una società seria, un allenatore capace di proporre uno spartito valido, un gruppo di giocatori dotato di entusiasmo e qualità. Non ci sono dubbi che la Roma concluda il campionato davanti al Cagliari, ma ci sono ancor meno dubbi che il Cagliari sia una squadra e la Roma no. Questo perché i giallorossi sono più forti individualmente ma non sono sostenuti da un progetto tecnico valido, come dimostrano le dimissioni di Spalletti.
Per concludere, due parole su Allegri. Negli ultimi tempi Cellino ha insistito a dire che sia un allenatore bravo ma non fenomenale. Non è così. Allegri è sopra la media, come dimostra la sua capacità di affermarsi nello spogliatoio non per il curriculum (c'erano l'Aglianese e il Sassuolo nel suo passato, mica il Real Madrid) ma per le conoscenze dimostrate nel lavoro quotidiano. Certo, la società è stata brava a metterlo in condizioni di esprimere le sue qualità, a perenne conferma che una squadra vera può nascere solo se le varie componenti sono capaci di interagire.
juninho85
05-11-2009, 21:58
Conti: "Tutto merito del gruppo"
Daniele Conti ha parlato del buon momento che sta attraversando il Cagliari. Ecco quanto dichiarato dal centrocampista: "La nostra forza è il gruppo. Chiunque venga chiamato in causa, fa bene". La nostra mentalità dovrà rimanere immutata anche contro la Sampdoria: dare il 110%, con umiltà e voglia di vincere. Cassano? Dovremo dargli un occhio di riguardo. Salta l'uomo e può far vincere una partita da solo, con i suoi colpi"
Lazzari in dubbio: ha la febbre
Max Allegri potrebbe dover fare a meno di uno degli uomini più in forma del momento, Andrea Lazzari. Il centrocampista, protagonista contro Genoa, Lazio e Atalanta, è costretto a letto dalla febbre.
Questo pomeriggio i rossoblù hanno disputato una partitella in famiglia sul campo di Assemini. Durato 45 minuti, il match è servito al tecnico a trarre alcune indicazioni per la partita di domenica pomeriggio al Sant'Elia contro la Sampdoria. Oltre a Lazzari, fermi ai box i lungodegenti Pisano e Marzorati. Domani pomeriggio è in programma una nuova seduta, prima della rifinitura prevista per sabato mattina.
Agostini: "Con il lavoro e il sacrificio si và lontano"
Alessando Agostini, ospite dell'Istituto Comprensivo di Serramanna per l'iniziativa "Lo Stadio dei Bambini-Il tour delle scuole", ha messo in chiaro quale debba essere l'atteggiamento del Cagliari d'ora in avanti. Da veterano navigato con la maglia rossoblù, il terzino toscano sa bene quanto possa essere negativa un eventuale perdita di umiltà data dai troppi successi. "Montarsi la testa, pensare di essere diventati bravissimi sarebbe la cosa peggiore che potremmo fare. Dobbiamo continuare come stiamo facendo. Ci proviamo sempre, poi a volte ti va bene, altre no. Col lavoro e il sacrificio si va lontano". Pienamente in linea con le idee di mister Allegri, profilo basso, tanto lavoro, ma anche consapevolezza di potersela giocare con tutti. E domenica toccherà alla Samp di Cassano mettere alla prova le ambizioni rossoblù. "Come si ferma Cassano? Sparandogli! A parte gli scherzi, è un ottimo giocatore, ma noi possiamo giocarci le nostre carte. Alla fine, vincerà chi sarà più bravo". Lavorare sodo fino a domenica per dimostrare di essere più bravi dei doriani. Questo l'obiettivo del Cagliari. Rimanendo umili, ma senza timori reverenziali per l'avversario.
juninho85
06-11-2009, 07:38
La Nuova Sardegna - "Non temiamo il genio di Cassano"
Nessun accorgimento anti-Cassano. Il genio calcistico del fantasista pugliese sarà di scena tra 48 ore al Sant’Elia ma non sposterà di una virgola equilibri e dinamiche del gioco rossoblù. Le conferme di quanto già ribadito in settimana da Massimiliano Allegri sono arrivate ieri, a Serramanna, da parte di due pilastri della difesa e del centrocampo cagliaritano.
«Cassano, in questo momento, è uno dei giocatori più in forma del panorama nazionale italiano - hanno detto all’unisono Alessandro Agostini e Daniele Conti una volta conclusa la visita ai 600 alunni dell’Istituto Comprensivo di via Sicilia - ma noi davanti al pubblico di casa cercheremo di imporre come al solito il nostro gioco, dettando i giusti ritmi alla partita e cercando di ripetere la prestazione perfetta offerta domenica scorsa contro l’Atalanta». Un pizzico di attenzione in più verso l’attaccante blucerchiato, mago dell’assist e della giocata vincente, sarà però giocoforza uno dei dogmi pre-gara imposti dal tecnico livornese. «Potremmo sparargli» - scherza Agostini. «Avremo certamente un occhio di riguardo nei suoi confronti - puntualizza Daniele Conti - proveremo a raddoppiarlo spesso in modo da fargli giocare meno palloni possibili, non permettergli di saltare l’uomo con facilità e limitarlo nelle sue giocate di classe improvvise e imprevedibili».
La ricetta per conquistare il 12º punto consecutivo in quattro giornate di campionato non potrà prescindere però dalla corretta impostazione psicologica che si riuscirà a dare al match. «Dovremo evitare di scendere in campo più rilassati del solito - prosegue Agostini - sarebbe un grande errore perché abbiamo finalmente imboccato la strada giusta. Rallentare in questo momento di slancio sarebbe un vero peccato per la corsa salvezza».
Una cavalcata trionfale, quella delle ultime due settimane, nella quale ad aver influito è stata un po’ per tutti anche la migliore condizione fisica del gruppo. «Con la condizione personale aumenta anche il rendimento della squadra - continua il terzino toscano - e non è un caso se col lavoro e l’impegno arrivano in fretta anche i risultati». Unico fluidificante di ruolo sulla fascia sinistra e con i compagni di reparto contati a causa degli infortuni. Come si vive questa sensazione di precarietà davanti alla propria porta? «In nessun modo particolare - conclude il rossoblù - ogni partita scendiamo in campo e facciamo quello che sappiamo. Quello che è successo al termine dei 90 minuti di gioco si valuta dopo il fischio dell’arbitro».
Mentalità vincente, che anche il vicecapitano (11 stagioni in rossoblù e 278 presenze tra A e B) fa sua come il resto del gruppo. «In questi ultimi anni ci siamo tolti tante soddisfazioni grazie alla forza interiore e alla voglia di lavorare con umiltà - spiega Conti - per questo siamo sempre più consapevoli delle capacità e del nostro valore».
Anche se in mezzo al campo questo Cagliari pare ancora privo del sostituto naturale del romano. «Sono mancato in tante partite e la squadra mi sembra che abbia saputo fare bene lo stesso. Non mi reputo insostituibile e vivo la mia dimensione come quella di tutti gli altri miei compagni: una pedina in un gruppo di valore».
Unione Sarda - Lazzari si arrende, niente Samp
La febbre blocca Lazzari, domenica contro la Samp Allegri dovrà fare a meno dell'ex atalantino. Niente da fare, non recupera l'esterno di centrocampo rossoblù, che anche ieri è rimasto a casa con l'influenza. Una tegola per il tecnico del Cagliari che, a questo punto, lancerà nella mischia Dessena, pienamente recuperato dopo i piccoli guai fisici della settimana scorsa. Sempre fuori, naturalmente, anche Pisano e Marzoratti, che hanno svolto lavoro differenziato. Ieri per i rossoblù allenamento pomeridiano e piccola partitella in famiglia. Oggi nuova seduta nel pomeriggio, domani in mattinata è prevista la rifinitura.
L'obiettivo principale, inutile nasconderlo, sarà quello di fermare Cassano. C'è il talento della Sampdoria sulla strada dei rossoblù: a due veterani come Conti e Agostini il compito di spiegare come potrebbe essere arginato il genio di Bari Vecchia. I due giocatori del Cagliari sono stati ospitati ieri mattina a Serramanna dagli studenti dell'Istituto Comprensivo nella nuova tappa del tour nelle scuole, organizzato dal Cagliari Calcio. Un'immersione nel tifo del Medio Campidano per il centrocampista e il difensore di Allegri, ai quali domenica spetterà un compito importante contro la seconda forza del campionato. «Come fermeremo Cassano? Sparandogli». Agostini la butta sullo scherzo, ma la quarta vittoria consecutiva fa gola e il laterale toscano si ricompone di fronte all'impegno imminente: «Dobbiamo continuare sulla stessa strada. Il lavoro porta lontano. Tutti insieme potremo fermare Cassano e la Sampdoria». Il momento è esaltante ma l'ex empolese, in Sardegna ormai da sette anni, non si scompone: «Vietato rilassarsi», sottolinea, «manteniamo i piedi per terra, molto meglio». In difesa i giocatori sono contati ma Agostini non sente questo senso di precarietà: «No, non ci pesa essere così pochi, anzi, in situazioni del genere la carica è anche maggiore».
Da un amico all'altro, da Agostini a Conti, altro leader storico della squadra: «La nostra forza è il gruppo. Chiunque venga chiamato in causa, fa bene». La vittoria sull'Atalanta ha dato una spinta enorme. «Sicuramente, adesso la nostra mentalità dovrà rimanere immutata anche contro la Sampdoria: umiltà e voglia di vincere dovranno essere le stesse anche in questa nuova sfida». Occhio di riguardo per Cassano? «Senza dubbio», conclude il vice capitano del Cagliari, «salta l'uomo con grande facilità e può far vincere una partita da solo, con i suoi colpi».
SAMPDORIA Amichevole infrasettimanale per la squadra di Del Neri, che ieri ha affrontato i dilettanti del Vado a Bogliasco. I blucerchiati si sono imposti per 3-0, con le reti di Gastaldello, Tissone e Cassano. Al test non ha preso parte il centrocampista Mannini, che ha sostenuto un lavoro differenziato. Assenti anche gli infortunati Padalino e Semioli.
juninho85
07-11-2009, 11:35
La Nuova Sardegna - Il Cagliari aspetta Jeda e coccola Nenè
Se ci sei, batti un colpo. I tifosi rossoblù aspettano Jedais Capucho Neves, per tutti Jeda. Ormai, all’appello dei veterani che possono fare la differenza in manca solo il brasiliano. Riapparsi in crescita Conti, Lopez, Agostini e Biondini, il gruppo chiama a gran voce l’ex Rimini.
Vice capocannoniere, con 12 marcature, lo scorso anno alle spalle di Acquafresca, domenica scorsa Jeda ha riposato. Scelta tecnica, quella di preferirgli l’altro carioca, Nené. Che ha poi ripagato con gli interessi Allegri: doppietta e Atalanta al tappeto 3 a 0 con il gol di Matri. Ed così a 24 ore dalla sfida alla Sampdoria di Cassano, ci si interroga sull’assetto avanzato dei rossoblù.
Il valzer delle punte. Cellino rilancia Larrivey, ma qualche perplessità di Allegri che ha dato all’argentino più di una chance e l’ostilità del pubblico del Sant’Elia fa sì che le chance dell’ex Velez non siano copiose. Di fatto, il duo Nené-Matri dovrebbe ripartire dal via. Con Jeda che si candida per la ripresa. Salvo sorprese dell’allenatore livornese, l’attuale vice bomber con 3 reti, dovrebbe entrare a gara in corso. Un po’ come gli è capitato nella scorsa stagione. Per il «neo» italiano - Jeda ha acquisito di recente il doppio passaporto grazie ai dieci anni nel nostro paese, alla moglie italiana e al figlio nato in Italia - era un periodo non brillante, con difficoltà nell’affrontare e superare il diretto avversario per poi sfruttare la superiorità numerica. Tanto che è stato fatto abilmente riposare da Allegri. Ha rimesso piede in campo rigenerato con il Bologna. Ha firmato una doppietta che lo ha restituito al Cagliari più pimpante che mai. Ora, sostenitori e compagni lo aspettano. La squadra ha bisogno dei suoi guizzi. Cossu e Conti lo devono ritrovare al top per gli scambi in velocità e per le ripartenze. Inoltre, Jeda è abilissimo, anche se non è un gigante, nel vincere i duelli aerei: di testa è un cobra letale per le difese. Senza scordare l’apporto nel pressing alto sul primo portatore di palla avversario. Una fase vitale in cui Allegri chiede il massimo a tutti i rossoblù.
Riecco Dessena. Con Lazzari fuori causa, in pista di lancio torna Dessena. Il raffreddore dell’ex atalantino è una tegola per Allegri. Il tecnico non ha mai fatto mistero: con la partenza di Michele Fini, Lazzari è la sua pedina «più tecnica». Inoltre, il mancino, due reti finora, è cresciuto sia come consapevolezza ed equilibrio tattico, sia nella fase difensiva. E ha ragione l’allenatore del Cagliari a dolersene: «Andrea ha giocate congeniali al nostro modo di interpretare le partite e alle caratteristiche dei compagni». Lazzari è rimasto a letto mercoledì e giovedì. Difficile ipotizzarne, la sua convocazione. Ed ecco la probabile ricomparsa dal 1’ per Dessena. Con Biondini a sinistra, l’autore della grandiosa sforbiciata di Catania, domani è l’ex di turno: con la Samp e vuole fare sfracelli.
Gli avversari. «Sarà una partita come tutte le altre». Per il tecnico della Sampdoria Luigi Del Neri la sfida di domenica non sarà un test. Nonostante nelle ultime gare la corsa della sua squadra sia rallentata, non ha senso parlare di riscatto, anche perchè Cassano e compagni sono sempre al secondo posto. «Con il Bologna abbiamo fatto bene, con la Juventus abbiamo perso e con il Bari pareggiato. Lo definirei un periodo normale - continua Del Neri -. La Sampdoria non deve vincere il campionato ma giocare bene al calcio».
Unione Sarda - Cassano, Mazzarri costretto a difendersi
A me sembra di sognare. È una storia talmente assurda che non sta in cielo nè in terra. Con Lippi ho un buon rapporto ma sarebbe assurdo che un allenatore di nazionale chiedesse ad un tecnico di club consigli sulla formazione. E poi, anche se fosse, io di Cassano non potrei che parlarne bene». Così il tecnico del Napoli Walter Mazzarri ha risposto alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano se fosse vero il gossip secondo il quale sarebbe stato lui a sconsigliare il talento di Bari vecchia a Lippi. «Cassano - ha ripreso l'allenatore, l'anno scorso alla Sampdoria - è stato due anni con me, due anni durante i quali è tornato il giocatore di livello internazionale cui tutti conosciamo. Gli sono grato per quello che ha dato a me e alla Sampdoria quando c'ero io ad allenarla. Quindi, se dovessero chiedermi un parere sarebbe positivo. E se proprio Lippi dovesse chiedere informazioni su Cassano chiamerebbe Del Neri che da cinque mesi allena i blucerchiati e non me e questo fa capire come questa chiacchiera sia priva di fondamento».
In questo clima velenoso, Del Neri ieri ha proseguito la preparazione in vista della partita di Cagliari. La Sampdoria è sempre al secondo posto, ma è reduce dalla netta sconfitta di Torino contro la Juventus e dal pareggio interno con il Bari, due risultati che gli incontentabili non hanno gradito. Adesso arriva la sfida di Cagliari contro una squadra in salute e che è reduce da tre successi consecutivi, ottenuti nell'ordine contro Genoa, Lazio e Atalanta. «La Sampdoria sta vivendo un periodo normale - è l'analisi di Del Neri -, contraddistinto dal bel successo ottenuto in casa col Bologna non meno di due settimane fa, dalla sconfitta rimediata a Torino di fronte alla Juventus migliore vista in questa prima parte di campionato e dal pareggio casalingo con il Bari ivelazione. Detto questo, credo che la trasferta di Cagliari presenti delle insidie, come ogni gara del massimo campionato italiano e per questo i ragazzi sanno che dovranno scendere in campo concentrati e determinati, per riuscire a portare a casa un risultato positivo.
«Il Cagliari non ha iniziato a giocare bene nell'ultimo periodo, ma sono due stagioni che Allegri fa giocare in maniera spettacolare ed efficace la propria squadra. Alle tre vittorie consecutive ottenute dalla formazione rossoblù va dato il giusto peso: il successo di Roma a spese della Lazio, ad esempio, l'ho visto e penso che i biancocelesti non meritassero di uscire sconfitti da quel confronto. Ad ogni modo sappiamo che sarà una gara difficile, da affrontare col massimo rispetto, ma consapevoli che il campionato non finisce domenica».
Unione Sarda - Sarà un Cagliari da corsa
Riecco Dessena. Lazzari non è al meglio, la parola alla rifinitura di oggi ma contro la Sampdoria potrebbe toccare proprio al centrocampista emiliano. Non un giocatore qualunque ma l'ex di turno che dopo la rete al Parma, ci terrebbe da matti a castigare anche i suoi vecchi compagni di squadra in blucerchiato. Niente di certo, per ora, ma due sedute perse lasciano pochi dubbi sulla presenza o meno di Lazzari. Allegri ha sempre applicato la sua teoria: gioca solo chi sta bene e si allena. Da qui la certezza che al Sant'Elia per l'ex atalantino ci sarà poco spazio.
Via libera dunque a Dessena, che in questa stagione ha disputato otto gare mettendo a segno due gol, l'ultimo, quello con il Catania, bellissimo, in rovesciata. Cuore e polmoni al servizio del Cagliari: con Biondini e Conti ecco Dessena, l'uomo nuovo del Cagliari, il giocatore fortemente voluto da Cellino per il quale il presidente ha dovuto attendere alcuni mesi prima di poter mettere nero su bianco sul contratto.
Finora Dessena non ha deluso: risolti i problemi muscolari della settimana scorsa, che l'avevano costretto a partire dalla panchina, il centrocampista tuttofare di Allegri adesso scalpita. Ventidue anni, una vita calcistica davanti: Dessena vuole assolutamente dimostrare come e quanto sia mutata la sua vita con il trasferimento in rossoblu. Potrà farlo proprio di fronte ai blucerchiati che non completamente hanno creduto nelle sue potenzialità. Quattro anni a Parma, tante gare con la Nazionale Under 21, poi la stagione a Genova, condita da due gol in sole 22 presenze. Troppo poche per convincere tutti, tante per dimostrare di essere ancora un giocatore molto promettente.
Lazzari ultimamente ha fatto bene, palesando di aver accumulato l'esperienza giusta per conoscere la serie A e il calcio italiano che conta. Ma Dessena non sarà da meno: lui che i palcoscenici importanti li conosce anche meglio, non avrà problemi ad inserirsi al volo in questo Cagliari alla ricerca del quarto successo di fila. Davanti ci sarà la Samp, seconda forza del campionato, reduce da due gare non esaltanti ma ben decisa a ritrovare la strada giusta: quella della vittoria.
Rossoblù e blucerchiati in Sardegna si sono affrontati 35 volte (serie A, serie B e Coppa Italia): il bilancio è nettamente dalla parte del Cagliari che ha vinto ben 21 volte. Nove i pareggi, cinque i successi dei liguri. Il Cagliari tra sfide all'Amsicora e al Sant'Elia ha messo a segno 60 reti, subendone appena 31. Tanti i motivi di interesse intorno a questa gara, a partire proprio dall'impegno dell'ex Dessena. Cagliari-Sampdoria potrebbe essere un giorno di festa per Agostini che, se utilizzato, giocherebbe la gara ufficiale numero 200 in rossoblù. L'inattività di questi giorni ne mette in dubbio la presenza, anche Lazzari, comunque, avrebbe motivo di stappare una bottiglia di vino: per lui infatti si tratterebbe della duecentesima gara da prof. Due i motivi statistici che fanno sorridere i tifosi rossoblù: il Cagliari non subisce gol da 211', mentre la Samp in trasferta subisce ininterrottamente gol dal 13 settembre. Cassano a parte, grande attenzione da parte dei difensori del Cagliari dovrà essere data anche a Pazzini, che secondo le statistiche è il giocatore più decisivo del campionato. Grazie alle sue reti, infatti, i blucerchiati hanno conquistato 11 punti.
stranamente verrà convocato un primavera in difesa
juninho85
07-11-2009, 12:55
I 20 convocati di Allegri
Sono 20 i giocatori convocati da Massimiliano Allegri per la sfida di domenica contro la Sampdoria. Ancora una volta sono contati i difensori, date le assenze di Marzoratti e Pisano, mentre fa il suo ritorno in prima squadra il baby Ragatzu.
Questa la lista dei convocati:
Portieri: Lupatelli e Marchetti
Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cossu, Cotza, Dessena, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè, Ragatzu
manco stavolta :muro:
juninho85
07-11-2009, 22:17
Allegri: "Chi giocherà in attacco? Ho molti dubbi"
Il tecnico del Cagliari, Massimilano Allegri, non svela le sue carte per ciò che concerne l'attacco alla vigilia della sfida contro la Sampdoria: "Ho molti dubbi in attacco, stanno tutti bene. Larrivey si è ritrovato in quella mezz'oretta che ha giocato domenica scorsa. Chiunque ci sarà, farà bene". Sui blucerchiati, secondi in classifica al pari della Juventus: "E' una squadra che cura molto la fase difensiva. Diventano pericolosi quando prendono palla e la cedono a Cassano. In avanti concedono pochissimo".
Allegri: "La nostra prova di maturità"
Massimiliano Allegri lo sa bene. La partita di domani ha la sua importanza non solo nei motivi di classifica o nella difficoltà che l'avversario può causare. Ce l'ha sopratutto in quanto rappresenta un viatico che può segnare una crescita nella maturità del gruppo. La possibilità di centrare la quarta vittoria consecutiva, sfuggita l'anno scorso guarda caso contro Delneri, e la sapienza tattica necessaria per affrontare una squadra come la Samp rappresentano, come ha detto lo stesso Allegri, una prova di maturità. "Non dovremo prestare il fianco alle loro iniziative. Per noi è una prova di maturità". Le caratteristiche dell'avversario sono abbastanza chiare. "E' una squadra che cura molto la fase difensiva. Diventano pericolosi quando prendono palla e la cedono a Cassano. In avanti concedono pochissimo".
Per quanto attiene la formazione, sarà assente Lazzari, colpito dall'influenza. I dubbi di Allegri si concentrano però in attacco. "Sicuramente tornerà Dessena. I quattro difensori saranno quelli. Ho molti dubbi in attacco, stanno tutti bene. Larrivey si è ritrovato, in quella mezz'oretta che ha giocato domenica scorsa. Chiunque ci sarà, farà bene".
La partita di domani può essere vista come un trampolino dal quale spiccare il volo, ma se si guarda il calendario, le otto partite che mancano di qui alla conclusione del girone di andata saranno tutte partite difficilissime, contro avversari come Milan, Juve, Napoli, Palermo, Roma etc. Il risultato contro i doriani diventa perciò in qualche modo obbligatorio. "Saranno otto gare infernali, da qui alla fine del girone d'andata. Non dovremo però rinunciare a quelle che sono le nostre prerogative. La condizione fisica è cresciuta, i risultati lo dimostrano". L'obiettivo è il solito. Grande sacrificio e grande corsa per riuscire a mettere in campo le proprie idee e il proprio gioco. I risultati poi diranno dove questo Cagliari potrà arrivare.
Melis: "Ragatzu giocatore fantastico"
Raggiunto dai microfoni di TuttoCagliari.net pochi istanti dopo il triplice fischio finale, Giorgio Melis, allenatore della Primavera del Cagliari, racconta così la bella vittoria dei suoi ragazzi sul Modena: “La squadra ha fatto benissimo, contro un avversario di livello; stiamo crescendo tantissimo, e finalmente cominciamo a credere nei nostri mezzi”. Pur affermando che tutti i suoi uomini hanno “giocato un'ottima partita”, mister Melis pone l'accento sulla prestazione di Daniele Ragatzu: “È innegabile che quando è con noi, tutti ne traiamo beneficio. Oggi ha segnato e fatto segnare. È un giocatore fantastico”.
juninho85
08-11-2009, 13:00
La Nuova Sardegna - Il Cagliari non vuole fermarsi
Un faccia a faccia che sa di bel calcio, giocatori di qualità, squadre disposte con buon senso. D’altronde, sommando i punti di Cagliari (16) e Sampdoria (21) si arriva a 37: una soglia che permetterebbe a Gianni Brera di classificare la gara di “fascia alta”.
Questo pomeriggio - alle 15 fischio d’avvio di Gervasoni di Mantova - al Sant’Elia arriva la Sampdoria seconda in classifica ed è inutile sottolinearlo, l’atmosfera è speciale. Il Cagliari di Allegri vuole allungare la striscia positiva. I doriani di Del Neri non possono permettersi passi falsi se vogliono tenere la marcia di Inter (28) e Juve (21). Ma soprattutto, Palombo e i suoi intravedono nello specchietto il Milan (19) seguito dalla Fiorentina (18). In sostanza, un match che garantisce spettacolo, tecnica e rabbia agonistica. I rossoblù pare abbiano definitivamente superato la fase tira-e-molla. Con l’Atalanta, terza vittoria di fila e nono posto in classifica, si è chiuso un trittico che la dice lunga sulla consapevolezza di quanto sia dura la corsa salvezza. Una sorta di monito al gruppo. Anche perché sul filone “ci sarà da soffrire” ha fatto capolino anche il presidente. E siamo alla formazione. Lazzari è stato messo ko dall’influenza. Peccato, l’esterno, due gol pesanti all’attivo, ha raggiunto un rendimento interessante. Di fatto, Biondini trasloca a sinistra con il rientro di Dessena a destra. In regia, Conti. Tutto immutato dietro. Con Pisano e Marzoratti in fase di recupero, bisogna augurarsi che il quartetto Canini, Lopez, Astori e Agostini non abbia uno starnuto. In attacco, oltre a Cossu («Con l’Atalanta mi ha ricordato Maradona» ha esultato Cellino), la coppia Matri-Nené ha dato risposte eloquenti. Ma sul tandem, dopo una giornata di panca per Jeda, Allegri si riserva la sorpresa a poche ore dalla gara. Oltre al brasiliano, anche Larrivey rientra nel discorso turn over. Inoltre, a seconda di come si sviluppa la gara, Barone e Parola sono candidati al subentro. Con flebili possibilità per il croato Brkljca.
In sintesi, Marchetti, Canini, Lopez, Astori, Agostini, Dessena, Conti, Biondini, Cossu, Matri e Nené. Sulla Samp, almeno due considerazioni. Dopo il pari di domenica col Livorno, i fischi dei tifosi a Cassano, la replica del fantasista, nonostante la pace in settimana, da Genova confermano una temperatura dello “spogliatoio” ancora alta. Per i rossoblù, una ragione in più per diffidare. Inoltre, Del Neri è molto innamorato del suo giocattolo. E ha chiesto ai suoi la conferma della manovra efficace mostrata in avvio del torneo. Allegri, zitto zitto, rimugina sulle scelte. Una volta di più basate sulle qualità del collettivo. Il Cagliari soprattutto questo. Con la Samp serve prudenza e cattiveria, pazienza e capacità di sfruttare con cinismo le occasioni sotto porta. Un mix al quale va aggiunta una colossale concentrazione e un’altrettanto generosa dose di sacrificio. Senza, Samp arrabbiata o meno, ci sarà da soffrire.
La Nuova Sardegna - Allegri predica umiltà
Garibaldino come sempre. Ma con un mantra ben preciso: «Anche il Livorno si è rimesso in gioco. Noi abbiamo sei giocatori nuovi e siamo ancora in fase di assestamento. Per stare in A sarà durissima, servono 40 punti». Massimiliano Allegri alla vigilia della partita contro la Sampdoria non cambia il suo atteggiamento. Bastone e carota, con una battuta:
«Cosa ho detto ai ragazzi? Che con 16 punti siamo retrocessi». Allegri può permettersi anche un filo di ironia, dopo i risultati dell’ultimo mese. Ha la squadra che lo segue. Il presidente che lo apprezza e gli dà credito. La classifica che sorride. Eppure, il tecnico del Cagliari avverte: «La Samp non è seconda in classifica per caso. Ha giocatori di talento ed è stata costruita per altri obiettivi. Concedono poco dietro e sono molto abili nel riprendere palla e innescare Cassano. Sarà necessaria una grande prestazione tecnica e agonistica da parte di tutti, non dobbiamo illuderci che possa essere facile».
- Cassano. Sono previste attenzioni speciali?
«No. È un grande giocatore, sarà il collettivo a limitarlo. La squadra deve lavorare come sa nella fase di non possesso. Anche perché, oltre a Cassano, ci sono Mannini e Pazzini in gran forma. Ripeto, dovremo avere pazienza perché sarà molto difficile trovare sbocchi. E anche molto entusiasmo: mi aspetto una gara tecnica, determinata e senza sbavature».
- Allegri, venite da tre vittorie in tre partite. Perché frena?
«Il campionato è lungo e difficile. Dopo la pausa, da qui al termine del girone d’andata ci attendono otto partite difficilissime: il Milan fuori, poi, c’è la Juve in casa, quindi andiamo a Palermo, poi viene il Napoli e mi fermo qui».
- Qual è il concetto chiave?
«Per la salvezza dobbiamo lavorare per migliorare e mantenere una condizione psicofisica ottimale. Tutti siamo chiamati a dare il massimo. Io per primo».
- Chi gioca in attacco?
«Non ho ancora scelto anche perché le nostre quattro punte mi stanno mettendo in difficoltà. Jeda ha riposato, Nenè si sta integrando, Matri sta bene e Larrivey, dopo la buona mezzora con l’Atalanta, in settimana si è allenato al meglio».
- E quindi?
«Deciderò a poche ore dalla partita, ancora preferisco pensarci un po’ su. Ma quel che conta è un altro aspetto: si può essere decisivi anche quando si entra a gara in corso. Come dimostrano Parola e Barone».
- Cosa dirà ai suoi giocatori prima di entrare in campo?
«Soltanto che dobbiamo pedalare e soffrire». (m.f.)
Unione Sarda - Cagliari, la partita della svolta?
Non ci sono dubbi che quella di oggi pomeriggio sia la partita spartiacque della stagione rossoblù. Se il Cagliari battesse la Sampdoria, conquistando così la quarta vittoria consecutiva, si metterebbe in tasca mezza salvezza e potrebbe vedere il resto del campionato sotto un'altra ottica. Intendiamoci, non stiamo parlando di Europa o cose del genere (sono altre le squadre che hanno l'Europa League e la Champions nel loro destino), però il Cagliari potrebbe gettare le basi per un campionato importante, come quello dello scorsa stagione, e puntare a consolidare il suo ruolo di squadra di medio-alta classifica. È l'obiettivo parzialmente dichiarato di Cellino, che vorrebbe compiere il salto di qualità e che per questo considera di vitale importanza procedere alla costruzione del nuovo stadio. Ma questo è un altro discorso, che martedì verrà affrontato nella sede istituzionale, ovvero il palazzo del Comune. Il Cagliari, inteso come squadra, ha problemi più impellenti, ovvero affrontare la Sampdoria che presenta una coppia d'attacco da mille e una notte: Cassano-Pazzini. Del Neri, bravo allenatore che in provincia ha mietuto successi (Chievo Verona, Atalanta e, ora, Sampdoria) mentre ha stentato, non per colpa sua ma per l'incompetenza e la poca pazienza dei dirigenti, in piazze più grandi (Palermo, Roma, Benfica), presenterà una squadra tatticamente accorta, pronta a sfruttare il minimo sbandamento avversario per colpire con i suoi straordinari attaccanti. Il Cagliari dovrà guardarsi le spalle e non farsi travolgere dalla voglia di vincere. Un errore commesso con il Chievo ma non ripetuto con l'Atalanta, punita con un severo 3-0 frutto della pazienza e dell'abilità dei giocatori rossoblù. Il Cagliari, quindi, dovrà disputare una prova perfetta dal punto di vista tecnico-tattico. Le premesse perché ci riesca ci sono. Non v'è alcun dubbio che la condizione psicologica della squadra di Allegri sia al top. Le ultime vittorie hanno spazzato via le incertezze di avvio torneo. I rossoblù hanno fatto il pieno di autostima e adesso credono, a ragione, di poter vincere ogni partita. Anche contro quella che può essere considerata la squadra rivelazione del campionato.
juninho85
08-11-2009, 13:05
http://img231.imageshack.us/img231/2739/cagliaricalcioformazionlm8.jpg
figata,dovrebbe essere del primo campionato in A,a giudicare dai pochi pini attorno allo stadio(vero longo ?:asd: )
juninho85
08-11-2009, 13:07
chissà se una volta tanto le capre che ci ritroviamo per ultrà dedicheranno uno straccio di striscione a gigi...
nyquist82
08-11-2009, 14:58
qualcuno sa dove si può vedere la partita in streaming?
qualcuno potrebbe sbattere fuori Matri? Ora c'è pure larry il brocco...speriamo non porti sfiga...
Goooooooooooooooooooooooooooooooolllllllllllllllll
Sampdoria inesistente sia in 10 che in 11. A parte matri che mi fa girare le palle letteralmente quando non riesce neanche a proteggere un pallone, il resto è stato veramente grandioso, ai livelli dello scorso anno. Ora vado a sbirciare la classifica.....ho paura che mi verrà un colpo..
Solertes
08-11-2009, 16:00
qualcuno potrebbe sbattere fuori Matri? Ora c'è pure larry il brocco...speriamo non porti sfiga...
Pensavo di essere il solo ad averlo trovato dannoso per la manovra...sempre in fuori-gioco, pasticcione, frenetico...aperture alla membro di segugio...se non avesse fatto goal per me era da cinque.
Io avrei messo Matri per Nenè, Cossu rende meglio - imho - con Jeda a fianco.
Esordio di Sivakov che pare non abbia toccato il pallone.
Ad ogni modo la squadra ha grande corsa, potrebbe tornare utile la spinta dei terzini...bisogna aspettare Pisano.
juninho85
08-11-2009, 16:08
partita decisa dagli episodi e che abbiamo tutto sommato controllato dall'inizio alla fine,però
1)il fallo su cassano era rigore netto
2)dessena è un pazzo a sparare di prima quel pallone di potenza a porta vuota,poteva benissimo stopparla e piazzarci il piattone
3)abbiam vinto con larrivey che subentra dalla panca :eekk::rotfl:
tutto ciò avendo superato il palermo che ambisce alla vittoria dello scudetto e perchè no anche della coppa campioni e il (sempre)tanto prezzolato napoli :cool:
e ora tutti al san siro,intanto trastulliamoci per bene in queste due settimanehttp://www.italyteamforum.net/forums/images/smilies/000000000000000000.gif
LuPellox85
08-11-2009, 16:09
grazie :O
onore ai vincitori, ma vincere contro la Samp delle ultime giornate è tutt'altro che un'impresa, siamo ancora in bambola dalla scoppola di torino, purtroppo.
un rigore forse ce lo daranno solo se un difensore avversario abbatte un nostro giocatore con un fucile :asd: :( :cry:
Solertes
08-11-2009, 16:44
Probabilmente appartengo alla categoria degli incontentabili, ma ribadisco che secondo me la squadra è inferiore a quella dello scorso anno (in cui la qualità del gioco era uno spettacolo...si davano punti a tutte le altre squadre del torneo, Genoa escluso, ed era una soddisfazione giocare contro squadre al grande blasone e mostrare il gioco migliore...quando ricordo la partita con la Juve vinta 3-2 è una goduria...ma anche contro l'Inter), anche se per contro è più "fisica" e con soluzioni offensive maggiori (prima i calci piazzati erano praticamente improduttivi, invece Nenè da questo punto di vista è forte).
Concordo che il rigore per la Samp poteva benissimo starci...e sarebbe stata tutt'altra partita - dando per scontata la realizzazione dello stesso - e Cassano + spazi è una miscela esplosiva...la partita 11 vs 11 è stata, dal mio punto di vista, equilibrata e un bel pari sarebbe stato più giusto, anche perchè in superiorità numerica il Cagliari non ne ha saputo approfittare. :O
Probabilmente appartengo alla categoria degli incontentabili, ma ribadisco che secondo me la squadra è inferiore a quella dello scorso anno (in cui la qualità del gioco era uno spettacolo...si davano punti a tutte le altre squadre del torneo, Genoa escluso, ed era una soddisfazione giocare contro squadre al grande blasone e mostrare il gioco migliore...quando ricordo la partita con la Juve vinta 3-2 è una goduria...ma anche contro l'Inter), anche se per contro è più "fisica" e con soluzioni offensive maggiori (prima i calci piazzati erano praticamente improduttivi, invece Nenè da questo punto di vista è forte).
Concordo che il rigore per la Samp poteva benissimo starci...e sarebbe stata tutt'altra partita - dando per scontata la realizzazione dello stesso - e Cassano + spazi è una miscela esplosiva...la partita 11 vs 11 è stata, dal mio punto di vista, equilibrata e un bel pari sarebbe stato più giusto, anche perchè in superiorità numerica il Cagliari non ne ha saputo approfittare. :O
Ma se la samp ha fatto azioni solo su passaggi sbagliazi ad cazzum dai nostri? Sia in 10 che in 11 la samp giocava col modulo "palla a cassano e speriamo che ce la passi a due metri da marchetti". questa tattica ha funzionato una sola volta, quando mannini è svenuto di fronte a Marchetti prima di tirare. Il resto, a parte qualche buona giocata di Poli, è stato da far cadere le braccia. Non mi stupisco staino perdend spesso nelle ultime giornate.
In una azione (biondini palo e dessena fuori) ha creato più pericoli a castellazzi dell'intera samp...
juninho85
08-11-2009, 16:54
ricordiamo però che l'anno scorso siamo venuti fuori alla distanza,mentre ora a parte le prime 3 partite abbiamo acquisito da subito concretezza e cinicità che non guastano mai.
il gioco spumeggiante verrà col tempo,quando magari avremo pisano sulla sinistra che potrà fornire un valido diversivo di manovra(con canini si attacca con un uomo in meno),quando nenè sarà un amalgama con ilresto della squadra e non isolato ma sopratutto quando jeda recupera la forma migliore(imhò è lui quello che ci sta veramente mancando,anche più di pisano)
in attesa di tutto ciò essere ottavi a 19 punti non mi sembra malaccio,facciamo questi 40 punti poi si vedrà!
Solertes
08-11-2009, 17:10
Ma se la samp ha fatto azioni solo su passaggi sbagliazi ad cazzum dai nostri? Sia in 10 che in 11 la samp giocava col modulo "palla a cassano e speriamo che ce la passi a due metri da marchetti". questa tattica ha funzionato una sola volta, quando mannini è svenuto di fronte a Marchetti prima di tirare. Il resto, a parte qualche buona giocata di Poli, è stato da far cadere le braccia. Non mi stupisco staino perdend spesso nelle ultime giornate.
In una azione (biondini palo e dessena fuori) ha creato più pericoli a castellazzi dell'intera samp...
Nemmeno il Cagliari aveva fatto granchè fino al palo di Conchebagna...sinceramente non mi stavo divertendo per niente a vedere la partita.
Che poi il gioco della Samp passi dai piedi di Cassano - Palombo era fatto stranoto...le partite precedenti che ho visto della Samp non mi avevano di certo impressionato per qualità di gioco...squadra tignosa dalla gola in giù e spumeggiante nel duo Cassano-Pazzini.
Il codice Barbaricino regola solo alcuni aspetti della vendetta e non è scritto nè regolamentato ferreamente da nessuna parte. Mi ero ripromesso di mandarterlo come Pvt, ma mi son sempre dimenticato.
La regola fissa che regolamenta certi rapporti nel centro Saregna è il diritto alla vendetta, che sarà Barbaro ma è spesso un ottimo deterrente...è purtroppo un poco da legge della giungla e svantaggia le persone miti ed i piccoli clan.
Per contro esistono tante altre norme i comportamento che includono il mutuo soccorso, la condivisione di alcuni beni, la solidarietà, etc etc valori che i cosidetti "civilizzati" abitanti dei grossi centri urbani ha quasi completamente scordato.
ricordiamo però che l'anno scorso siamo venuti fuori alla distanza,mentre ora a parte le prime 3 partite abbiamo acquisito da subito concretezza e cinicità che non guastano mai.
il gioco spumeggiante verrà col tempo,quando magari avremo pisano sulla sinistra che potrà fornire un valido diversivo di manovra(con canini si attacca con un uomo in meno),quando nenè sarà un amalgama con ilresto della squadra e non isolato ma sopratutto quando jeda recupera la forma migliore(imhò è lui quello che ci sta veramente mancando,anche più di pisano)
in attesa di tutto ciò essere ottavi a 19 punti non mi sembra malaccio,facciamo questi 40 punti poi si vedrà!
Io non mi lamentavo dei punti, credo anche io che la squadra possa ancora migliorare, ma credo anche che sicuramente sarà un tipo di gioco diverso da quello a cui eravamo abituati....che era oggettivamente gradevole. :D
juninho85
08-11-2009, 17:17
we calmà raga!:D
io son certo che il calcio champagne arriverà anche quest'anno,magari in coincidenza delle grandi sfide(a iniziare dalla prossima)dove i nostri si sono sempre esaltati e aldilà del risultato finale c'hanno fatto sempre uscire a testa alta e orgogliosi della prestazione
ricordiamo però che anche l'anno scorso le prove opache ci son state e non poche,però forse si rischiava qualcosa meno dietro
son del parere che il bel gioco passa necessariamente dai piedi di jeda e pisanino,un volta recuperati loro due il resto,giocando partite anche come quella di oggi,verrà da se :)
Solertes
08-11-2009, 17:26
we calmà raga!:D
io son certo che il calcio champagne arriverà anche quest'anno,magari in coincidenza delle grandi sfide(a iniziare dalla prossima)dove i nostri si sono sempre esaltati e aldilà del risultato finale c'hanno fatto sempre uscire a testa alta e orgogliosi della prestazione
ricordiamo però che anche l'anno scorso le prove opache ci son state e non poche,però forse si rischiava qualcosa meno dietro
son del parere che il bel gioco passa necessariamente dai piedi di jeda e pisanino,un volta recuperati loro due il resto,giocando partite anche come quella di oggi,verrà da se :)
Tranquillo, il discorso del OT deriva a uno scambio di battute in SPA in una discussione in cui era impossibile poter discutere di questo aspetto - anche perchè il thread sulla storia del crocifisso in aula faceva un numero di post impressionante :D
A me dello scorso anno piaceva la costruzione della azione, si usciva dalla metacampo con facilità e fluidità...nelle partite che ho seguito questo anno non ho rivisto questo aspetto...poi non so se Conti fosse fuori forma oppure soffriva molto la marcatura...Lazzari schierato da mezzo esterno è forte in quelle azioni dove è dominante il dinamismo, con scambi in velocità...ma sono azioni che hanno solitamente luogo più avanti rispetto alla zona di inizio della manovra. :D
juninho85
08-11-2009, 17:38
Conti e Matri, red & blue pokerfaces
2-0 alla Samp, quarta vittoria di fila
Grande vittoria del Cagliari sull'ex capolista Sampdoria, con un netto 2-0 maturato nei minuti finali grazie alle reti di Conti e Matri.
Cagliari con Biondini al posto del febbricitante Lazzari, Canini ancora una volta confermato nel ruolo di terzino destro e la coppia brasiliana Jeda - Nené in attacco.
Sotto una pioggia incessante la gara ha il primo sussulto al 4' minuto, grazie ad un tiro di Mannini bloccato in uscita disperata da Marchetti, sulla cui respinta corta Poli spara alto sulla traversa. Cassano fa praticamente ciò che vuole, cercando spesso l'uno contro uno con Canini; dall'altra parte Conti e Cossu sono avulsi dal gioco, saltati continuamente dai rilanci verso le punte (spesso fuori misura) di Lopez. Al 22' azione discussa, con Jeda che perde una palla pericolosa sulla propria trequarti, subito recuperata da Cassano che entra in area e cade a causa di una spinta dello stesso brasiliano: Gervasoni fa proseguire, nonostante le proteste dei doriani. Tra il 28' e il 30' minuto due azioni pericolose. Prima una punizione dal limite per Palombo, parata in due tempi con qualche difficoltà da Marchetti, sul capovolgimento di fronte contropiede rosssoblu orchestrato da Jeda, il quale serve Biondini che colpisce il palo a Castellazzi battuto, sulla ribattuta Dessena conclude a lato a porta vuota. Al 41' l'episodio che cambia il volto al match: Stankevicius, da ultimo uomo, stende Jeda lanciato a rete e di conseguenza viene espulso. Il primo tempo si conclude dopo un minuto di recupero, senza altre occasioni degne di nota.
Il secondo tempo dopo il cambio tra Cacciatore e Poli, si apre con tre minuti pirotecnici nei quali è soprattutto Conti che mette in seria difficoltà Castellazzi con due conclusioni, una di testa e una di piede, entrambe deviate in angolo. La pressione degli uomini di Allegri è ficcante e obbliga la Sampdoria a chiudersi nella propria metà campo: Conti e Cossu si riappropriano degli spazi e macinano gioco in continuazione. Al 19' avviene la sostituzione che decisiva: dentro Matri per Jeda. Dopo alcuni minuti in cui le due squadre danno l'impressione di accontentarsi del risultato, al 39' il Cagliari rompe l'equilibrio: è Conti, con un colpo di testa ravvicinato su tiro-cross di Agostini, che supera il portiere doriano. La Samp prova a recuperare, affidandosi al suo faro Cassano, il quale effettua un cross radente molto pericoloso, sul quale Marchetti si oppone di pugno. Ma dopo pochi minuti gli uomini di Allegri chiudono i giochi: sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla sinistra, Matri raccoglie il colpo di testa di Conti e supera per la seconda volta Castellazzi. Il resto è accademia, con la felicità del bielorusso Sivakov, all'esordio assoluto in campionato, subentrato all'inesauribile Biondini. Con questi tre punti, frutto della quarta vittoria consecutiva, il Cagliari sale a 19 punti in classifica, conquistando l'ottavo posto ad un solo punto da Genoa e Parma.
CAGLIARI-SAMPDORIA 2-0
Marcatori: 84' Conti, 89' Matri
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Canini, Lopez, Astori, Agostini; Dessena, Conti, Biondini (91' Sivakov); Cossu; Jeda (64' Matri), Nenè (81' Larrivey).
SAMPDORIA (4-4-2): Castellazzi; Stankevicius, Gastaldello, Accardi (61' Franceschini), Rossi; Mannini (83' Tissone), Palombo, Poli (46' Cacciatore), Ziegler; Cassano, Pazzini.
Ammoniti: Accardi, Cossu, Canini
Espulso: Stankevicius al 41'
Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Cagliari-Sampdoria 2-0,le pagelle
Marchetti 6,5 - La Sampdoria lo impegna prevalentemente con tiri dalla lunga distanza mai angolati. Così la grande parata la compie dopo pochi minuti, chiudendo tempestivamente in uscita su Mannini pronto a concludere a rete.
Canini 6,5 - Ancora una bella prestazione per il centrale naturalizzato terzino. Chiude bene su Cassano, fa guardia su ogni pallone passi dalle sue parti, e partecipa con generosità alla fase offensiva.
Lopez 6,5 - Nel primo tempo sbaglia tanti palloni nell'impostazione. Nella ripresa il Capitano guida invece con sicurezza la difesa, e la sterilità di Pazzini e Cassano la si deve all'ottima prestazione sua e del reparto.
Astori 7 - Fantastico difensore centrale. Svetta sulle palle alte ridicolizzando Pazzini, esce palla al piede dalla difesa, anticipa, imposta. Sempre a testa alta. Sta diventando un cardine dello scacchiere rossoblù.
Agostini 7 - Sta disputando la migliore stagione dal 2004/2005. Corre senza soluzione di continuità, anticipa diverse volte l'ala blucerchiata e spinge costantemente sulla fascia. Deve migliorare nel cross, ma è imprescindibile per la causa del Cagliari.
Dessena 6,5 - Primo tempo opaco. Tiene troppo palla e sembra confuso. Ripresa di cuore e sostanza. Recupera tanti palloni e partecipa sempre alla fase offensiva.
Conti 7,5 - Trascinatore. Rischia il tracollo con un passaggio all'indietro avventato dopo pochi minuti dall'inizio, poi cresce fino a diventare l'uomo partita. Nella ripresa inizia subito chiamando Castellazzi a due interventi prodigiosi. Poi chiama il pressing alto della squadra in continuazione, e infine, a pochi minuti dallo scadere, trova il gol che vale tre punti. Per non farsi mancar nulla, firma anche l'assist per il raddoppio di Matri.
Biondini 7,5 - Probabilmente questa sera verrà convocato per la prima volta in Nazionale, e c'è da dire che la chiamata se la merita tutta. Migliore in campo insieme a Conti, ormai non è solo il motore del centrocampo rossoblù, ma a tratti anche un ispirato cervello. Numeri che solo due anni non sarebbero stati immaginabili da uno come lui. Continua a crescere senza fermarsi. Essenziale per il Cagliari di Allegri, allenatore a cui deve il suo salto di qualità. (dal 92' Sivakov s.v. - Esordio in maglia rossoblù. In bocca al lupo).
Cossu 7 - Un pò isolato nella prima frazione, solito trottolino nella ripresa. Fa dannare i difensori blucerchiati, non trova il gol per un niente. Ammonito, salterà il Milan ma giocherà sicuramente contro la Juventus. Per un "casteddaio doc" come lui, forse questo è il male minore.
Nenè 6,5 - Pomeriggio in veste di uomo squadra. Pressa senza fermarsi mai, e regala alla platea diversi numeri quando và a prendere palla e far salire la squadra. Meriterebbe il gol sull'assist delizioso di Biondini che viene però intercettato dai difensori della Samp. (dall'81' Larrivey 6,5 - Voto d'incoraggiamento perchè entra, e il Cagliari sigla due gol e porta a casa i tre punti. Si impegna e lotta contro i forti difensori centrali di Delneri. Allegri lo tiene sulla corda e gli da fiducia, contando in un suo completo recupero).
Jeda 6,5 - Non è ancora ai suoi massimi livelli, ma corre meglio di quanto visto due settimane fa. Gioca per la squadra, mette sempre in ansia i giocatori doriani, e lascia il campo solo perchè Allegri non poteva rinunciare al peso di Nenè. Con il quale peraltro iniziano a scorgersi cenni d'intesa. (dal 65' Matri 7 - Sfiorerebbe la sufficienza per quanto fatto fino al momento del gol. Ma ha il merito di siglare il 2-0, chiudere a ogni velleità doriana e portarsi a 4 reti nella classifica marcatori).
Allegri 8 - L'orchestra suona la quarta, lui la dirige come un grande direttore ma anche come un attendo padre. La sua creatura lo segue fedelmente, e quando stecca lo spartito viene prontamente richiamata dalle grida toscane che provengono dalla panchina rossoblù. Voleva vincere oggi, lo voleva perchè la squadra doveva superare la prova di maturità. Il 22 a San Siro la prova definitiva per provare a volare. Con umiltà, in pieno stile Allegri.
Sampdoria (4-4-2): Castellazzi 6,5; Stankevicius 4, Gastaldello 7, Rossi 6, Accardi 6 (dal 51' Franceschini 5,5); Mannini 5,5 (dall'83' Tissone s.v.), Palombo 5,5, Poli 5 (dal 46' Cacciatore 6), Ziegler 5,5; Cassano 5,5, Pazzini 5. All. Delneri 5,5.
Conti: "Il mio sogno? Chiudere la carriera qui"
"Ho ricevuto tante richieste negli ultimi anni, questo è vero. Ma ho un unico obiettivo, un sogno: chiudere la mia carriera con la maglia del Cagliari". Daniele Conti si presenta raggiante nella sala stampa del Sant'Elia. "Mi sento parte integrante di questo progetto, la mia famiglia si trova benissimo in Sardegna - spiega il 5 rossoblù -. La Nazionale? E' un sogno, ci mancherebbe: ma non ci penso. A chi mi paragono? Più che a Pirlo assomiglio per caratteristiche a De Rossi, se proprio dovessi azzardare un paragone".
Allegri: "Biondini in azzurro, un premio per il gruppo"
Massimiliao Allegri analizza il successo ottenuto questo pomeriggio al Sant'Elia sulla Sampdoria: "Vittoria importante e meritata, anche se c'è da dire che abbiamo giocato gran parte della partita in superioità numerica. Abbiamo avuto la pazienza di attendere il momento giusto e siamo stati premiati. Questa vittoria ci da la possibilità di affrontare la sosta con molta tranquillità." Una battuta sulle prossime gare: "Bisognerà affrontare le prossime gare con la stessa attenzione che abbiamo mantenuto finora. La salvezza è ancora distante 21 punti quini dobbiamo stare tanquilli". Infine il mister toscano commenta così la sempre più probabile convocazione di Biondini che andrà a far compagnia a federico Marchetti in Azzurro: "Sono contento per Davide, ma anche per la società e per il gruppo. E' un premio per tutti".
grande biondo,alla faccia di chi ha il coraggio di fischiarlo,burdusu!!!
juninho85
08-11-2009, 18:04
Italia, Lippi annuncia due novità
Le due amichevoli contro l’Olanda e la Svezia chiudono il 2009 della Nazionale. Nella lista dei 25 azzurri convocati, diramata oggi pomeriggio dal commissario tecnico Marcello Lippi, sono due le novità assolute: i centrocampisti Biondini del Cagliari e Candreva del Livorno. Inoltre integrano il gruppo giocatori come Cassani, Criscito, Galloppa, Maggio, Marchionni e Pazzini già convocati in precedenti occasioni.
La prima partita dell’Italia è in programma a Pescara sabato 14 (ore 20.50) contro l’Olanda, la seconda mercoledì 18 a Cesena (ore 20.50) contro la Svezia.
In particolare nell’ambito della gara di Pescara, la Nazionale italiana, che si radunerà presso il Centro Sportivo “La Borghesiana” di Roma martedì 10 (dove nel pomeriggio alle ore 15.30 svolgerà la prima seduta di allenamento), trascorrerà la giornata di giovedì 12 a L'Aquila come gesto di solidarietà con le popolazioni terremotate. In mattinata la squadra si allenerà allo stadio Fattori, al termine della seduta gli Azzurri visiteranno la zona rossa e le case nuove consegnate agli aquilani; successivamente è previsto il pranzo nella mensa della caserma di Coppito.
Questo l’elenco dei convocati:
Portieri: BUFFON (JUVENTUS), DE SANCTIS (NAPOLI), MARCHETTI (CAGLIARI)
Difensori: BOCCHETTI (GENOA), CANNAVARO (JUVENTUS), CASSANI (PALERMO), CHIELLINI (JUVENTUS), CRISCITO (GENOA), GROSSO (JUVENTUS), LEGROTTAGLIE (JUVENTUS), MAGGIO (NAPOLI), ZAMBROTTA (MILAN)
Centrocampisti: BIONDINI (CAGLIARI), CAMORANESI (JUVENTUS), CANDREVA (LIVORNO), DE ROSSI (ROMA), GALLOPPA (PARMA), MARCHIONNI (FIORENTINA), PALOMBO (SAMPDORIA), PIRLO (MILAN)
Attaccanti: DI NATALE (UDINESE), GILARDINO (FIORENTINA), PALLADINO (GENOA), PAZZINI (SAMPDORIA), ROSSI (VILLARREAL)
è il prossimo deve essere andrea cossu,altro che un cassano qualunque :ave:
Ma se la samp ha fatto azioni solo su passaggi sbagliazi ad cazzum dai nostri? Sia in 10 che in 11 la samp giocava col modulo "palla a cassano e speriamo che ce la passi a due metri da marchetti". questa tattica ha funzionato una sola volta, quando mannini è svenuto di fronte a Marchetti prima di tirare. Il resto, a parte qualche buona giocata di Poli, è stato da far cadere le braccia. Non mi stupisco staino perdend spesso nelle ultime giornate.
In una azione (biondini palo e dessena fuori) ha creato più pericoli a castellazzi dell'intera samp...
Quoto.Lo scorso anno la Samp fece molto di più e il Cagliari sia con la Samp che contro la Fiorentina fece due tiri in porta e due gol.
Quest'anno la Samp non è riuscita a punguere o impensierire assolutamente Marchetti, solo Cassano dava la sensazione di potersi inventare qualcosa ma è sempre stato chiuso. Non credo che dovremo lamentarci.
Il rigore dovrei rivederlo, ma da un primo replay mi è sembrato che Cassano sia andato a sbattere contro jedà e non il contrario..e poi c'era un rigore su NENè.
Pisano urge la tua presenza! sopratutto per i cross che da destra a parte Cossu si vedono raramente, mentre Agostini anche oggi a messo il suo piedino partecipando al primo gol oltre a numerosi cross..
Matri è a dir poco scandaloso. Polemico, pasticcione più che mai, si interstardisce a incunearsi in area per poi perdere il pallone, cerca di proteggere palla con le gambe molli perdendola costantemente...o cambia atteggiamento e modo di giocare o finirà in panchina definitivamente o in tribuna se dovesse arrivare veramente Suazo.
Il gioco dello scorso anno lo vedremo con squadre aperte...io oggi ho rivisto molti fraseggi e verticalizzazioni interessanti...Jedà lanciato a rete e fermato, Biondini idem, belle azoni che hanno fruttato un espulsione e un palo.
Italia, Lippi annuncia due novità
Le due amichevoli contro l’Olanda e la Svezia chiudono il 2009 della Nazionale. Nella lista dei 25 azzurri convocati, diramata oggi pomeriggio dal commissario tecnico Marcello Lippi, sono due le novità assolute: i centrocampisti Biondini del Cagliari e Candreva del Livorno. Inoltre integrano il gruppo giocatori come Cassani, Criscito, Galloppa, Maggio, Marchionni e Pazzini già convocati in precedenti occasioni.
La prima partita dell’Italia è in programma a Pescara sabato 14 (ore 20.50) contro l’Olanda, la seconda mercoledì 18 a Cesena (ore 20.50) contro la Svezia.
In particolare nell’ambito della gara di Pescara, la Nazionale italiana, che si radunerà presso il Centro Sportivo “La Borghesiana” di Roma martedì 10 (dove nel pomeriggio alle ore 15.30 svolgerà la prima seduta di allenamento), trascorrerà la giornata di giovedì 12 a L'Aquila come gesto di solidarietà con le popolazioni terremotate. In mattinata la squadra si allenerà allo stadio Fattori, al termine della seduta gli Azzurri visiteranno la zona rossa e le case nuove consegnate agli aquilani; successivamente è previsto il pranzo nella mensa della caserma di Coppito.
Questo l’elenco dei convocati:
Portieri: BUFFON (JUVENTUS), DE SANCTIS (NAPOLI), MARCHETTI (CAGLIARI)
Difensori: BOCCHETTI (GENOA), CANNAVARO (JUVENTUS), CASSANI (PALERMO), CHIELLINI (JUVENTUS), CRISCITO (GENOA), GROSSO (JUVENTUS), LEGROTTAGLIE (JUVENTUS), MAGGIO (NAPOLI), ZAMBROTTA (MILAN)
Centrocampisti: BIONDINI (CAGLIARI), CAMORANESI (JUVENTUS), CANDREVA (LIVORNO), DE ROSSI (ROMA), GALLOPPA (PARMA), MARCHIONNI (FIORENTINA), PALOMBO (SAMPDORIA), PIRLO (MILAN)
Attaccanti: DI NATALE (UDINESE), GILARDINO (FIORENTINA), PALLADINO (GENOA), PAZZINI (SAMPDORIA), ROSSI (VILLARREAL)
è il prossimo deve essere andrea cossu,altro che un cassano qualunque :ave:
Ricordo che lo scorso anno dopo le voci di convocazione Biondini inizio a giocare maluccio...spero l'esperienza gli sia servita..
Cossu?Cossu corre troppo, da troppo, e qualche volta non è abbastanza lucido, fa spesso il pressing da solo come un asino...doverebbe essere più egoista...per poter finalizzare meglio...io gli afrei un monumento altro che nazionale.
juninho85
08-11-2009, 18:56
c'avesse pure il tiro cossu sarebbe veramente un fenomeno,solo quello li manca :ave:
domani non potrò che prostrarmi al bar,grande andrea,continua così!:ave:
conan_75
08-11-2009, 19:16
Queste sono quelle partite che ci mancavano: nelle prime giornate le partite equilibrate e "noiose" come questa le perdevamo, ora le stiamo vincendo...non è poco.
Nenè ha giocato benissimo a mio avviso, ha recuperato un casino di palloni e alimentato molte triangolazioni.
Un valore aggiunto questo ragazzo!!
Il rigore c'era tutto su cassano, però del resto...è tutto qui questo super-cassano di cui tutti parlano?
A me è sembrato che la samp, con lui in campo, nel 2° tempo stesse giocando in 9...
Grande biondini che è tornato ai suoi livelli, grande Conti che con la samp segna sempre, Matri troppo casinista e deve imparare un pochino gli stop :D
Ci manca spinta sulla destra, attendiamo bombetta...
Classifica ultime 8 giornate di campionato:
in attesa di Inter - Roma (per adesso metto un pareggio 0 a 0, da aggiornare)
Inter 19 8 6 1 1 19:7 VpVvVVvX
Cagliari 18 8 6 0 2 14:6 vvPpVvVV
Milan 15 8 4 3 1 11:7 pXxVvxVv
Fiorentina 14 8 4 2 2 9:5 VvXxPpVv
Napoli 14 8 4 2 2 12:11 pVpVvXvx
Parma 13 8 4 1 3 9:9 vPxVpVpV
Juventus 12 8 3 3 2 17:12 xXpXvVPv
Bari 12 8 3 3 2 5:4 PxXvVpxV
Palermo 12 8 3 3 2 13:13 XxVvVpXp
Genoa 11 8 3 2 3 13:16 XpvPpVxV
Udinese 10 8 3 1 4 8:9 VVpPpVxP
Bologna 10 8 3 1 4 12:14 VxPppVpV
Roma 9 8 2 3 3 10:11 xxVpPpVx
Chievo 9 8 2 3 3 8:10 xXvPPvXp
Atalanta 9 8 2 3 3 10:13 XxXvVppP
Sampdoria 9 8 2 3 3 8:12 pVXxVpXp
Catania 7 8 1 4 3 6:9 xXxVpPpX
Livorno 7 8 2 1 5 3:8 pPxPvVPp
Lazio 4 8 0 4 4 5:10 PXxXpPxP
Siena 3 8 0 3 5 5:11 XpXpPpXp
I numeri parlano chiaro: siamo scarsi. Non è possibile essere dietro a squadre come l'inter di uno/tre punti, nonostante la differenza di budget tra noi e loro. i nostri colpi di mercato ci fanno sognare tutta l'estate e poi ci ritroviamo sempre a seguire qualche team di scarso livello...
Riguardo cassano: quando nessuno dei tuoi compagni ha il coraggio di superare il centrocampo non vedi pallone o, se lo vedi, non sai che fartene.
juninho85
08-11-2009, 19:27
eh vabbeh,le prime giornate però le abbiamo giocate pure noi!:D
rimango fiducioso,come lo ero dopo la partenza di acquafresca,fini e le prime giornate a vuoto
questa squadra se acquisisce continuità nei risultati e sicurezza nella manovra può lottare senza problemi per ottava e settima posizione
juninho85
08-11-2009, 19:31
Allegri: "Vittoria col cuore contro la Samp"
Max Allegri festeggia l'ennesima vittoria del Cagliari al S.Elia contro la Sampdoria: "Siamo stati bravi a non sbilanciarci, una volta avuta la superiorità numerica, a non cercare la vittoria ad ogni costo. Loro non attendevano altro che di colpirci in contropiede". 11 contro 11, era stata una gara equilibrata, a parte il palo di Biondini e l'episodio contestato del rigore reclamato da Cassano. "In quell'occasione avevamo concesso noi un errore in disimpegno. Nei primi dieci minuti della ripresa abbiamo spinto sull'acceleratore, poi a un certo punto è subentrata la paura di non vincere. Abbiamo comunque insistito, e siamo stati premiati dal gol di Conti".
Sull'alternanza degli attaccanti: "Jeda è in crescita. Ho messo Matri per cercare più profondità. Nenè era stanco, Larrivey è entrato bene in partita, un fatto positivo per il recupero di questo ragazzo".
Le partite si vincono così, col cuore e soffrendo. "Con questi tre punti, siamo a +10 sul terz'ultimo posto. Durante il campionato verranno momenti difficili, ma con questo vantaggio possiamo affrontarli in maniera più tranquilla ed equilibrata".
Dopo la sosta, Milan e Juventus. "Due squadre che lotteranno per lo scudetto. Le affronteremo con lo stesso spirito col quale abbiamo affrontato oggi la Sampdoria e tutte le altre: sacrificio e voglia di lottare. Senza questo, non si va da nessuna parte".
Astori: "Non abbiamo sbagliato nulla"
Davide Astori ha giganteggiato nella retroguardia rossoblu, fermando tutte le iniziative di Cassano e Pazzini. Il difensore centrale mette l'accento sull'importanza della vittoria odierna. "Stiamo vivendo un ottimo periodo. Si lavora bene. Oggi non abbiamo sbagliato nulla. Per noi sono tre punti fondamentali. Il mio futuro? Spero di rendermi utile al Cagliari".
Grandi ragazzi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
4° vittoria consecutiva!!! Ora ce la possiamo giocare a San Siro. :)
Solertes
08-11-2009, 19:46
Queste sono quelle partite che ci mancavano: nelle prime giornate le partite equilibrate e "noiose" come questa le perdevamo, ora le stiamo vincendo...non è poco.
Nenè ha giocato benissimo a mio avviso, ha recuperato un casino di palloni e alimentato molte triangolazioni.
Un valore aggiunto questo ragazzo!!
Il rigore c'era tutto su cassano, però del resto...è tutto qui questo super-cassano di cui tutti parlano?
A me è sembrato che la samp, con lui in campo, nel 2° tempo stesse giocando in 9...
Grande biondini che è tornato ai suoi livelli, grande Conti che con la samp segna sempre, Matri troppo casinista e deve imparare un pochino gli stop :D
Ci manca spinta sulla destra, attendiamo bombetta...
Nenè è un lottatore, non ha paura dei contrasti e quando deve pressare non si risparmia, usando anche le cattive....e in più sotto porta è efficace :D
juninho85
09-11-2009, 09:23
La Nuova Sardegna - La numerologia di Cellino: "Conti, Matri e Larrivey: decisivi grazie al 5"
Una bustina col sale prima della gara, il numero 23, Larrivey. Massimo Cellino commenta la quarta vittoria di fila con ironia. E una buona dose di superstizione: «Avete visto, è entrato Larrivey ed è arrivata la doppietta vincente. Ha segnato Conti, che ha il 5. Ovvero, la somma di 2 e 3, il numero di maglia di Larrivey. Ha raddoppiato Matri che indossa la 32: ancora una volta la somma dà 5, Avete presente la cabala nel gioco delle carte? Ebbene, va così anche con i numeri del calcio». Risate e sguardi stupiti degli inviati liguri, poco abituati alle analisi del patron.
Cellino gongola. E si gode Biondini convocato in nazionale. «Lo sapevo da venerdì ma non glielo ho detto per evitare che si emozionasse. Se lo merita, anche con la Samp è stato grandioso». E la bustina col sale? «Me l’ha data un tifoso. Ma il sale non porta bene. La storia è lunga ma vi dico solo che le cose si sono messe a posto quanto è entrato Larrivey. L’ho visto avvicinarsi al quarto uomo e ho capito che con lui in campo avremo vinto». Insomma, battute e aria di festa in casa rossoblù. Con 19 punti in classifica, ottava piazza in solitudine e un eloquente più 10 dal terzultimo posto, il Cagliari può godersi i 15 giorni di stop per la nazionale e preparare al meglio la trasferta a San Siro per il Milan. «Certo che sono contento! Con la Sampdoria non era facile e la squadra ha mostrato carattere e personalità» dice Cellino. Il numero uno rossoblù è stato interpellato anche per i gesti festosi ai gol subiti: in piedi, braccia spalancate mani con mignolo, indice e pollice spalancati: «E’ un gesto portafortuna». Simile al classico I Love You. Cellino scuote la testa: «No, è il simbolo di chi ama la musica». Ieri, in tribuna è apparso Anche Robert Acquafresca. Tra autografi, foto e abbracci, l’ex bomber ha avuto anche un breve colloquio con il presidente del Cagliari. «No, non so cosa accadrà a gennaio. Intanto, dovrei rientrare alla prossima» ha detto Bobo gol, in fase di recupero da un infortunio. Immediato l’in bocca al lupo di Cellino. Per il resto, l’attaccante dell’Atalanta non ha scucito mezzo ba al di fuori di frasi di circostanza: «Da sabato siamo in silenzio stampa. Ma l’attenzione dei tifosi e dell’ambiente di Cagliari, mi fa molto piacere».
La Nuova Sardegna - Allegri lo stratega indovina tutte le mosse
Questa vittoria ha molti padri. Certamente Conti, autore del gol che ha sbloccato il risultato, e Biondini e Cossu autori di una prova straordinaria. Su tutti, però, c’è Allegri. Che non si è fatto prendere dalla smania di caricare la squadra di punte, correndo il rischio di squilibrare il gioco. No, saggiamente, il tecnico ha operato cambi «normali»: punta per punta. Prima Matri per Jeda, poi Larrivey per Nenè. Il risultato gli ha dato ragione.
Sembra strano, in questo momento, parlare di saggezza ed equilibrio, quando la classifica è diventata inebriante e la squadra respira l’aria dell’Europa. La respira doppiamente, visto che due giocatori (Marchetti e Biondini) sono stati convocati da Lippi per gli impegni contro Olanda e Svezia. Ma Allegri continua a predicare calma. Dice che i 19 punti conquistati sinora sono fieno in cascina. Ricorda che ora il suo Cagliari deve affrontare una dopo l’altra il Milan, la Juventus, la Roma e altre squadre di grosso calibro. E che alla salvezza mancano ancora 21 punti. Tutto giusto, tutto vero. Ed è questo, forse, il segreto principale del tecnico livornese e del suo Cagliari che continua a fare miracoli, dopo quelli a ripetizione della passata stagione.
Non è un caso, certamente, se, dopo un’attesa protrattasi per 36 anni, il Cagliari ha vinto lo scorso anno quattro partite di fila e si è ripetuto ancora in questa stagione con la serie tuttora in corso (Genoa in casa, Lazio a Roma e ora, ancora al Sant’Elia, Atalanta e Sampdoria). Rimanendo alle statistiche occorre anche sottolineare come il momento del Cagliari sia esaltante. Ha iniziato il campionato zoppicando, conquistando un punto nelle prime quattro giornate. Poi ha inanellato 18 punti (6 vittorie) in 8 giornate. Un cammino da Champion’s league.
Il Cagliari ha vinto contro la Samp ricorrendo a tutte le sue armi. Ha sofferto in avvio di partita, è riuscito a salvarsi sulle occasioni costruite dai rivali, sugli errori commessi dai suoi, sul rigore forse magnanimamente non concesso da Gervasoni per fallo di Jeda su Cassano. Un rigore, per la verità, lo aveva subìto anche Nenè spinto in area da Pazzini su azione di calcio d’angolo. Comunque sia, i rossoblù erano riusciti ad arrivare indenni alla fine del primo tempo, passando il guado di una frazione difficile, contro un avversario (e questo va sottolineato con la matita rossa) molto forte. Poi c’è stato l’imprevisto che ha spinto la squadra cagliaritana verso il nuovo successo, il fallo di Stankevicius su Jeda e la conseguente espulsione del difensore lituano. Ma anche in questo caso non si può parlare certo di fortuna, perché le veloci ripartenze e i lanci in profondità per le punte sono una delle caratteristiche del Cagliari. Jeda, senza quel fallo, sarebbe andato tutto solo davanti a Castellazzi con molte probabilità di far gol.
Nella ripresa, Conti ha provato per due volte a segnare, vedendosi negare il gol dal portiere doriano. Allegri, invece di squilibrare la squadra, ha preferito poi togliere Jeda e mettere Matri, ripetendo l’assetto che aveva fatto 3 reti all’Atalanta. Quindi, tolto Nenè, ha messo l’altro artillero Larrivey. Alla fine i due gol. La pazienza e l’intelligenza sono state premiate.
Il Sardegna - Come un sogno
Poker di vittorie consecutive centrato e già questo basterebbe per gioire; ottavo posto in
classifica con dieci punti di vantaggio sulla zona calda, ad appena due lunghezze da quella Champions; sei punti in più rispetto all'anno scorso alla dodicesima giornata. Il Cagliari di Allegri continua a far sognare anche nel giorno in cui non incanta e rischia di vanificare la ghiotta occasione dell'uomo in più per oltre un tempo. La Sampdoria inizia benissimo, fallendo il gol del vantaggio per un nonnulla con Mannini e Poli e costruendo con Cassano l'azione di un rigore netto che Gervasoni non vede. A conferma della mediocrità dell'arbitro nel valutare gli episodi di gioco la mancata espulsione di Gastaldello
che al 34' sarebbe dovuto finire sotto la doccia per doppia ammonizione e che paradossalmente riesce a concludere la sfida senza neanche un giallo. Per fortuna il direttore di gara non ha esitazioni nel mandare fuori Stankevicius al 41' per fallo da ultimo uomo su Jeda lanciato a rete. Il Cagliari? dopo averla scampata sugli errori di Conti e Jeda
che avevano determinato le occasioni blucerchiate sopra citate, crea a sua volta due occasioni per passare in vantaggio nel giro di pochi secondi, ancor prima dell'espulsione. Con il palo del neo nazionale Biondini (una convocazione che premia lo splendido passato campionato e il ritorno a quei livelli di rendimento) e l'errore dell'ex Dessena la squadra di Allegri mostra i denti dando agli avversari un avvertimento di quel che li avrebbe attesi subito dopo il riposo. Non a caso Daniele Conti nei primissimi minuti della ripresa impegna severamente per ben due volte il bravo
Castellazzi e al 55' proprio Biondini inventa una bella giocata a fondocampo vanificata dal recupero di Rossi quando Nenè e Jeda erano ormai pronti per dare il colpo di grazia al pallone. Da lì in poi la partita ha vissuto una fase di stanca fino ai colpi di testa vincenti di Conti e Matri. Il romano alla prima rete stagionale vince con il portiere quello che era diventato ormai un duello personale. Matri pur sbuffando per l'ennesima panchina,
arriva al terzo centro consecutivo e con quattro reti raggiunge Nenè in vetta ai cannonieri
rossoblù. Davvero difficile chiedere di più alla squadra di Allegri.
Unione Sarda - Biondini, maglia azzurra da mediano
No, Allegri non lo ha richiamato in panchina, al 47' della ripresa, per concedergli la meritata standing ovation . E neanche per perdere tempo o per far esordire Sivakov in serie A. Quando Davide Biondini ha lasciato il campo, il tecnico rossoblù lo ha abbracciato. E gli ha sussurrato in un orecchio: «Ti hanno convocato in Nazionale». Uno scherzo? Impossibile. Il guascone Allegri calciatore ha lasciato il posto al posato Allegri allenatore. Non scherza più. E, comunque, qualche minuto più tardi, arriva la conferma. «Il presidente», racconta il centrocampista rossoblù,«mi ha dato quasi per certa la notizia». Però, non è mica facile crederci. Soltanto poche settimane, dopo aver segnato contro il Genoa, rivolse un gesto volgare ai tifosi dei distinti che l'avevano fischiato sino a quel momento. Poche settimane fa tutto sembrava nero. Adesso è tutto rosa. Anzi, azzurro. «Spero», afferma quando si presenta in sala stampa, «che questa notizia non sia uno scherzo del presidente. Comunque, è già uno splendido momento per me: è bellissimo stare in attesa di una notizia come questa. E ora aspetto una conferma ufficiale». Perché sembra davvero incredibile poter indossare quella maglia che rappresenta tutto il calcio italiano. «È un sogno,sono emozionatissimo». La convocazione di Lippi è arrivata assolutamente inattesa, giura il centrocampista dai capelli rossi. «Non me la aspettavo. Certo, come tutti i giocatori, anche io sognavo di indossare quella maglia. Ma, francamente, non credevo che questo momento sarebbe arrivato proprio adesso: in Italia si sono tanti grandissimi giocatori. Meraviglioso essere inserito in quel gruppo». Lui, quella convocazione se la sta meritando tutta. Anche ieri, è stato protagonista di una prova spettacolare. Ha recuperato un numero incredibile di palloni, ha chiuso tutti i varchi, ha partecipato alla fase offensiva con passaggi e lanci intelligenti. E ha anche sfiorato il gol del vantaggio: purtroppo la sua conclusione è finita sul palo. «Sono stato un po' sfortunato: Jeda è stato bravissimo a darmi la palla al momento giusto. Ho calciato ma la mia conclusione è finita sul palo». Un dettaglio, al tirar delle somme. Quel Biondini tutto cuore ma piedi un po' quadrati, come lo apostrofava bonariamente Allegri, non esiste più: anche contro la Sampdoria ha dimostrato di saper giocare a calcio. «L'allenatore è stato molto bravo a pungolarmi, a stimolarmi per migliorare. Se sono arrivato a questo traguardo, devo tanto anche a lui. Sto crescendo e sta crescendo tutta la squadra. Stiamo facendo davvero tutti bene. E adesso, con questa sosta, abbiamo quindici giorni per preparare al meglio la partita con il Milan». In realtà, il resto della squadra avrà quindici giorni a disposizione. Perché, nel frattempo, Biondini sarà a Coverciano con la maglia azzurra.
Unione Sarda-Allegri: "Cagliari operaio, che spettacolo"
La svolta, spiega Max Allegri, si è consumata il 25 ottobre. Proprio al Sant'Elia. «Contro il Genoa ci siamo ricordati come si vincono le partite soffrendo». Così anche la Samp rivelazione di Cassano e Pazzini resta al palo. E che spettacolo questo Cagliari operaio, proprio quello che il tecnico livornese ha in testa prima di ogni match. «Quattro successi di fila non sono pochi». Lo sono, invece, i punti che separano i rossoblù dalla zona Champions (due appena), ma in questo caso l'allenatore preferisce ribaltare le distanze e guardare la classifica da un'altra angolazione: «Io dico che siamo dieci lunghezze sopra la terzultima, e questo vantaggio ci servirà per affrontare i momenti di difficoltà che, inevitabilmente, arriveranno». Razionale. È il volto della felicità, la sua smorfia appena entra in sala stampa è un guanto di sfida al campionato, gli occhi lucidi, battute smorzate, non sta proprio nella pelle, Allegri, eppure non cade nelle tentazioni mediatiche. «Piedi per terra e niente voli pindarici». Ogni microfono (qualsiasi sia la testata, regionale o nazionale, prestigiosa o meno) è buono per tirare il freno a mano e - magari - lanciare un messaggio indiretto ai giocatori che non smettono di stupire (e stupirlo). «Il Cagliari continuerà a lottare per la salvezza». Non può fare a meno di dirlo e ripeterlo almeno due volte, il tecnico rossoblù, ma chissà quale pensiero stupendo gli passa per la testa ora che la sua squadra vince e convince a prescindere dal valore dell'avversario. Così alla fine trova un giusto compromesso: «L'ambizione di ognuno di noi è quella di fare il massimo, poi la classifica dirà che cosa ci saremo meritati».
Cagliari-Sampdoria è l'ennesima chicca (anche dal punto di vista tattico) di un avvio di stagione incredibile. «Nel primo tempo, undici contro undici, è stata una gara molto equilibrata e la mia squadra è stata brava a non accelerare rischiando di sbilanciarsi». L'espulsione di Stankevicius ha poi cambiato gli scenari. «Abbiamo avuto due-tre occasioni in dieci minuti. Forse lì abbiamo avuto paura di non vincere, ci siamo un po' allungati, quindi abbiamo ripreso a giocare con ordine e allargare la manovra». Decisivo il guizzo di Conti. «Ma il gol sarebbe potuto arrivare in qualsiasi altra situazione. Me lo sentivo». Decisivi anche i cambi. «Jeda ha fatto tutta la gara in crescita, alla fine era stanco, così pure Nenè. Ho preferito quindi puntare sulla profondità di Matri e su Larrivey». A proposito dell'argentino: «È stato davvero bravo, è entrato subito in partita, e questo è un buon passo avanti nel processo di recupero di un giocatore che ha grandi qualità e deve soltanto ritrovare la fiducia in se stesso». Cagliari bello e concreto, proprio come Biondini altro fiore azzurro sbocciato nell'orto rossoblù. «Davide in Nazionale è un motivo di orgoglio per la società e il giusto riconoscimento per il giocatore». È stato proprio il tecnico a comunicargli la convocazione al momento del cambio. A svelarlo è stato proprio il centrocampista romagnolo, a fine gara. Una gioia esagerata dietro quel lungo abbraccio davanti alla panchina. «Semplicemente gli ho detto "ti meriti la Nazionale", ancora non sapevo che sarebbe arrivata davvero una chiamata del ct». Piccola bugia, e infatti Allegri sorride mentre la dice. Poi si fa di nuovo serio quando qualcuno, in sala stampa, gli ricorda che il 22 novembre alla ripresa del campionato dopo la sosta («che arriva proprio al momento giusto») i due match clou della tredicesima giornata saranno Fiorentina-Parma e Milan-Cagliari. «Solo per una questione di classifica, ma i valori sono altri», taglia corto il tecnico, per poi precisare: «L'Inter e la Juventus, ma probabilmente anche il Milan, giocheranno per lo scudetto. Poi ci sono la Fiorentina, il Napoli, il Genoa e la Sampdoria che si contenderanno il resto dell'Europa. Il Cagliari ha altri obiettivi, lotta per salvarsi». Ma lassù ci sta divinamente.
juninho85
10-11-2009, 07:43
Il Sardegna - Cagliari da record
Col contributo di tutti, dai santi, ai numeri, dai giocatori all'allenatore, caso, arbitri, sfighe annullate, sale, spettatori spostati, preparatore atletico, medico e chi più ne ha più ne metta, nasce il primo record della stagione. Un polverone in cui nessuno ci sta più a capire niente ma alla fine il risultato è questo: 19 punti realizzati alla dodicesima giornata di campionato sono l'ennesimo traguardo da guinness rossoblù che il Cagliari riesce a mettere sul piatto. Perchè ne avevamo rispolverati diversi anche la scorsa stagione, ma non così presto, e non in modo così frenetico visto che tutto è “precipitato” nel meglio dei modi nel giro di due settimane. Da quando il campionato dà tre punti a vittoria non era mai accaduto che alla dodicesima giornata si avesse un bottino così alto. Nel 1994-'95, stagione fantastica con Muzzi goleador e Tabarez in panchina che finì col Cagliari al nono posto, dopo 12 giornate i punti erano comunque 17. Questo finora era stato il risultato migliore. Ci si era avvicinato Arrigoni nel 2004-2005 realizzando 16 punti. Ma per ora su tutti vince Allegri, che ha praticamente dalla sua una vittoria in più. Ora il tecnico ha una settimana di riposo e poi, per la seconda volta, gli si prospetterà l'ennesimo traguardo impossibile: 5 vittorie su 5 (mancano da gennaio del '70) e allora, se sfondasse le porte di San Siro, qualcuno lo farebbe santo. Primo perchè sarebbero
anche le porte della zona Champions (il Cagliari è distante solo due punti da Samp e Fiorentina quarte in classifica) secondo perchè il miracolo accadrebbe
contro il Milan, e senza Cossu squalificato. L'altroaspetto che lascia sgomenti è che da tre giornate la difesa rossoblù è rimasta imbattuta. Va bene che tra i pali c'è un portiere da Nazionale, ma far giocare Canini terzino non convinceva nessuno, soprattutto saperlo con Cassano tra i piedi. Più che altro per le caratteristiche del rossoblù, un bellissimo centrale riscoperto da pochi mesi. E invece, lo vedi contenere gli avversari più peperini e persino crossare in area in fase di attacco. Una vera sorpresa, anche perchè dietro quei quattro coraggiosi che proteggono Marchetti non c'è nessuno. Pisano e Marzoratti facciano comunque presto a riprendersi. Non avere neanche un cambio disponibile non lascia tranquillo il tecnico. È salito notevolmente anche il numero dei gol
realizzati. Il Cagliari, da quando era sterile e costruiva pochissime azioni da gol, ora viaggia a quota 16. L'attacco ha finalmente ripreso a fare l'attacco: Matri e Nenè ne hanno realizzati quattro, Jeda tre. Un grande aiuto al reparto è stato dato dal centrocampo. Dessena ha un gran tiro, e per ora ha dalla
sua una doppietta di reti. Un gol per Lazzari e Biondini, che ora potrete pure chiamare signor Biondini: la Nazionale gli dona, tutta quella grinta e la voglia
di superarsi ogni giorno andavano premiati. L'ultimo del reparto, poi, a segnare è stato Conti. Una ciliegina sulla torta dopo prestazioni in crescendo
del regista che hanno contribuito a risollevare il Cagliari dalle zone basse. Viene quasi da dire “peccato ci sia la sosta”.
Unione Sarda - Il Cagliari è già entrato nel futuro
Il futuro del Cagliari è già cominciato, prima ancora che con i gol di Conti e Matri la squadra rossoblù centrasse, a spese dell'ex vice capolista Sampdoria, il favoloso poker di vittorie.
Davide Biondini, al settimo cielo per la prima convocazione con la Nazionale di Marcello Lippi, si appresta a diventare rossoblù a vita. Ha infatti firmato il nuovo contratto che lo lega al Cagliari sino al giugno del 2013, quando avrà trent'anni. E Daniele Conti, veterano rossoblù e vice capitano, presto lo seguirà a ruota. Anch'egli ha raggiunto l'accordo sino al 2013, che sarà formalizzato nei prossimi giorni, quando il suo specialissimo procuratore, ovvero papà Bruno, indimenticabile protagonista dell'Italia mondiale in Spagna nell'82, avrà il tempo di venire a Cagliari e assistere il figlio nella storica firma. Storica perché Daniele Conti indossa la maglia rossoblù dalla stagione '99 e ha collezionato duecentosettantaquattro presenze, superato solo dal super veterano Diego Lopez, che al Cagliari è giunto nel lontano '98 e da allora ha indossato la maglia rossoblù per ben trecentoquattro volte. Biondini, invece, ha fatto cento, nel senso di presenze. Curiose le modalità del suo arrivo al Cagliari nell'estate del 2006, a poche ore dalla chiusura della sessione estiva del calciomercato. L'allenatore è Marco Giampaolo che, per tutto il periodo di ritiro a Santa Cristina di Val Gardena, insiste con il 4-4-2, utilizzando Langella da ala destra e Esposito a sinistra. A campionato ormai imminente, Giampaolo si rende conto che il sistema di gioco non funziona, soprattutto per la scarsa convinzione di Esposito e Langella, mai impiegati da centrocampisti esterni. Decide, allora, di adottare il 4-3-3 e ottiene dal presidente Cellino l'ingaggio di una mezzala, settore nel quale il Cagliari, a causa di un progetto tecnico differente, era carente. Cellino incarica l'allora dg Oreste Cinquini (che sarebbe stato licenziato un mese dopo) di individuare un candidato. Salta fuori il nome di Biondini, la stagione precedente in forza alla Reggina, e la trattativa, dati gli ottimi rapporti, tuttora esistenti, tra Cellino e il presidente amaranto Lillo Foti, viene conclusa in poche ore, sul filo di lana. Sarà la fortuna di Biondini e del Cagliari.
La società e Allegri credono molto nel giocatore, al punto che il rinnovo del contratto gli è stato proposto proprio mentre Biondini attraversava una fase difficile ed era stato sopravanzato dall'arrembante Dessena, prelevato dal Parma nell'ultimo giorno di calciomercato. Tra l'altro, nei giorni scorso Cellino ha raggiunto un accordo di massima con il presidente del Parma Ghirardi per acquisire la metà del cartellino di Dessena, attualmente al Cagliari in prestito.
Dopo Biondini, Daniele Conti, ma l'operazione "rinnovi contrattuali" è ancora in corso. Nelle prossime settimane ci potrebbero essere altre firme "pesanti".
La Nuova Sardegna - Un Cagliari più azzurro che mai
Ebbrezza azzurra. Incontenibile e sincera: Davide Biondini è in paradiso. La chiamata è giunta inaspettata. «Un premio che divido con i compagni» si è affrettato a dire, umile e concreto qual è. Forse, proprio per questo, alla notizia ha reagito con l’emozione del novizio.
Domenica sera, Biondini ha lasciato lo stadio e si è diretto a Elmas, volo Cagliari-Milano prenotato da un pezzo. La serie A si ferma per due settimane e scattano i permessi. Il mediano rientra a casa, Cesenatico, via Milano-Bologna. Ma qualcosa, nel frattempo è cambiata. Biondini gioca una gara sontuosa con l’Atalanta. Gli osservatori del commissario tecnico drizzano le orecchie. Con la Samp si ripete. Colpisce un palo, recupera palloni in quantità, è cerniera insormontabile per le manovre di Palombo e soci. In più, gioca di fino. E mette becco nella manovra finalizzatrice dei rossoblu: «Il mister mi pungola, cerco di rimodellarmi i piedi» ha ironizzato a fine gara.
D’altronde, l’affetto e la stima tra Allegri e il romagnolo dal Sant’Elia è andata più volte in tv: un abbraccio lungo e intenso. «Gli ho detto che era da nazionale» ha poi detto il tecnico. «E magari, vince poi i mondiali» canta Ligabue trovando la rima per un altro mediano doc degli anni ’70, Lele Oriali.
Memoria corta e gioia spaziale. A farla breve, domenica sera Biondini è partito per una destinazione diversa da quella prevista. Una chiamata in nazionale che al Cagliari, Marchetti è l’eccezione, manca dal 2005: i tempi di Esposito e Langella. Nella fretta, e nel pieno della felicità, Davide si è dimenticato l’attrezzatura. Sì, scarpe da gioco, da palestra, parastinchi e altri ferri del mestiere. Tanto che stamani, un corriere recapita alla Borghesiana, centro tecnico a poca distanza da Roma che ospita l’Italia, la sua sacca con tutto il necessario. In bocca al lupo “Biondo”.
Un Cagliari marziano. Ottavi in classifica dopo le quattro vittorie di fila, i 19 punti, 2 in meno della soglia Champions, la porta imbattuta da 301’. E non solo. Con 16 gol fatti Jeda e compagni balzano al settimo posto tra gli attacchi del campionato. Ancora meglio va per il reparto di capitan Lopez: il Cagliari ha subito 12 reti, come il Milan. Meglio hanno fatto solo Bari (7), Fiorentina (9) e Inter (10).
La gestione del successo. La squadra vola e, paradossalmente, per Massimiliano Allegri il bello viene adesso. «Stiamo attraversando un buon momento, la condizione collettiva e dei singoli cresce, ma non dobbiamo perdere il nostro obiettivo: la salvezza» avverte il tecnico. Che aggiunge: «Per fare un filotto negativo basta nulla».
Quindici giorni di lavoro meditato. Per la sfida ai rossoneri terzi in classifica con 22 punti, Allegri punta al recupero di Lazzari (influenzato) e Marzoratti (adduttore infiammato). Per Pisano (microfrattura alla rotula) i sanitari non si sbilanciano. Al “Meazza” sarà assente Cossu: era in diffida, il “giallo” di Gervasoni - che lo aveva espulso ingiustamente l’anno scorso con il Genoa - lo condanna a vedersi la partita in tv.
Il Cagliari riprende stamani. Con un cin cin collettivo per Marchetti e Biondini. Un brindisi anche per Sivakov, impegnato con l’under 21 della Bielorussia nelle qualificazioni agli Europei di categoria. Giovedì la squadra giocherà una partita amichevole a Oristano con il Luka Koper, squadra di Capo d’Istria che guida la classifica del campionato sloveno di serie A. La gara comincerà alle 15 e per l’occasione verranno praticati prezzi popolari: 10 euro i biglietti interi, 5 quelli ridotti.
juninho85
10-11-2009, 08:35
...con Biondini
Fresco di convocazione in Nazionale il centrocampista del Cagliari Davide Biondini ci parla di sé, delle sue emozioni e della sua squadra.
Quali sono le sensazioni dopo la convocazione in Nazionale?
"C'è soddisfazione e felicità, è un momento che ricorderò per sempre".
Te l'aspettavi?
"In settimana non mi era stato detto nulla, è stata una sorpresa al 100% e forse è stato ancora più bello così".
Allegri, oltre a farti gli auguri, ha detto che questo è un motivo di orgoglio per il Cagliari
"Questo di sicuro, il Cagliari da due anni e mezzo sta facendo cose bellissime e questo è un premio per tutto il lavoro fatto da giocatori, società e staff tecnico".
Dopo una partenza a rilento siete a ridosso della Champions, ci pensate?
"Non ci pensiamo perché la nostra realtà è quella di lottare per la salvezza ogni anno. Mancano più o meno 21 punti per avere la tranquillità e dobbiamo farli più in fretta possibile poi, a seconda di quante partite mancheranno, cercheremo di toglierci più soddisfazioni possibili".
Il merito è anche dell'allenatore e di una squadra ben assortita come la vostra
"Certamente, noi siamo una bella squadra perché siamo un gruppo fantastico. Lo scorso anno sono partiti compagni, che avevano anche ruoli importanti, ma siamo riusciti a sopperire a queste mancanze e ad integrare subito i nuovi arrivati. Il lavoro lo stiamo svolgendo molto bene e speriamo di continuare così".
Il campionato di Acquafresca a Bergamo sta lasciando molte perplessità, voi ex compagni come la pensate?
"Robert sta avendo un po' di difficoltà soprattutto per problemi fisici. Noi lo conosciamo come persona e come giocatore, perciò possiamo scommettere che si riprenderà e farà bene".
I tifosi del Cagliari erano preoccupati per la sua partenza, ma la squadra alla fine non sta avendo grossi problemi
"Le cose stanno andando bene e non c'è spazio per le preoccupazioni. Bisogna godersi questo bel momento mantenendo i piedi per terra".
Domenica avete battuto la Sampdoria che, fino a qualche giornata fa, era vista come l'antagonista dell'Inter
"E' stata una buonissima partita, abbiamo sfruttato il momento positivo e trovato altri tre punti che ci faranno lavorare tranquillità. Ne mancano sempre meno per salvarsi".
Parliamo anche di te, come ti descrivi dentro e fuori dal campo?
"Io sono un ragazzo molto tranquillo, mi piace vivere lo spogliatoio e lavorare tanto. Siamo un gruppo che ha sempre voglia di migliorarsi e penso che in questi anni si sia visto. Migliorando tutta la squadra anche i singoli hanno fatto dei passi in avanti. Fuori dal campo, invece, sono molto legato alla famiglia e cerco di tornare a casa ogni volta possibile. Per il resto passo praticamente tutto il mio tempo libero con gli altri ragazzi che vivono a Cagliari, il gruppo che si è formato è diventato così anche perché viviamo insieme la quotidianità".
Tu sei cresciuto nelle giovanili del Cesena, com'è stato quel periodo?
"Quel periodo è stato bellissimo perché sono nato là, ho fatto tutta la trafila delle giovanili ed ho avuto la possibilità di debuttare in prima squadra. Queste sono soddisfazioni".
Ti aspettavi un Cesena così competitivo quest'anno?
"Sta sorprendendo tutti perché ha qualità, ma è formata da tanti giovani. In B soprattutto il campionato è sempre un'incognita, ma visto l'andamento della squadra e delle altre grandi penso si possano togliere delle soddisfazioni".
Tu al Cesena cosa devi?
"Devo tanto, ha sempre creduto in me e mi ha dato la possibilità di giocare e mettermi in mostra. Gli sarò sempre riconoscente".
Fra i tuoi allenatori chi ti ha dato di più?
"Ogni allenatore mi ha dato qualcosa, magari ci sono stati alcuni che mi hanno allenato in momenti più decisivi per la mia carriera: Iachini, Mazzarri e Allegri stesso ad esempio".
A proposito di Mazzarri, pensi che il campionato del Napoli sia iniziato con lui?
"Il campionato del Napoli non è iniziato con lui, era una squadra che ha cambiato diversi giocatori e serviva trovare gli equilibri. Vista da fuori con Mazzarri hanno trovato tutte le piccole cose che mancavano prima, ma per sapere meglio bisognerebbe essere dentro la situazione".
A quanto si capisce, però, Mazzarri è un grande motivatore
"Quello di sicuro. Lavora molto bene con i giocatori a disposizione e riesce a fargli dare il 100%. Questo non è poco".
Marchetti, che già è stato con la Nazionale, cosa ti ha detto?
"E' un ragazzo molto tranquillo e so che potrò contare su di lui per qualsiasi cosa. E' stato molto contento per me come tutti i miei compagni, mi fa molto piacere avere un amico come lui che mi potrà dare dei consigli".
Ti aspettavi potesse diventare il secondo della Nazionale?
"Vedendolo allenarsi tutti i giocatori penso che lo meriti, non solo per le qualità che ha, ma anche per l'impegno e la serietà che mette nel suo lavoro. E' un giocatore completo e fortissimo".
Il tuo idolo?
"In particolare non ne ho avuti, ma sono sempre stato un tifosissimo di Dario Hubner quando era qua a Cesena. Sicuramente è un giocatore che ricordo con piacere".
Il tuo sogno nel cassetto?
"Un bel sogno si sta avverando: giocare con la Nazionale a Cesena. Lì ci saranno sicuramente tanti miei parenti e amici".
Sogni il Mondiale?
"No, sarebbe una stupidata anche perché le soddisfazioni e le emozioni sono tante. Meglio godersi volta per volta le occasioni, come questa, che potrebbe essere unica".
Dopo i Mondiali ci sarà comunque una rivoluzione vista l'età di molti partecipanti
"Quello è tutto da vedere, bisognerà vedere come andranno le cose e cosa deciderà il ct. Sono pensieri talmente tanto lontani da questo momento che non ci sto proprio pensando"
juninho85
10-11-2009, 08:37
...con Biondini
Fresco di convocazione in Nazionale il centrocampista del Cagliari Davide Biondini ci parla di sé, delle sue emozioni e della sua squadra.
Quali sono le sensazioni dopo la convocazione in Nazionale?
"C'è soddisfazione e felicità, è un momento che ricorderò per sempre".
Te l'aspettavi?
"In settimana non mi era stato detto nulla, è stata una sorpresa al 100% e forse è stato ancora più bello così".
Allegri, oltre a farti gli auguri, ha detto che questo è un motivo di orgoglio per il Cagliari
"Questo di sicuro, il Cagliari da due anni e mezzo sta facendo cose bellissime e questo è un premio per tutto il lavoro fatto da giocatori, società e staff tecnico".
Dopo una partenza a rilento siete a ridosso della Champions, ci pensate?
"Non ci pensiamo perché la nostra realtà è quella di lottare per la salvezza ogni anno. Mancano più o meno 21 punti per avere la tranquillità e dobbiamo farli più in fretta possibile poi, a seconda di quante partite mancheranno, cercheremo di toglierci più soddisfazioni possibili".
Il merito è anche dell'allenatore e di una squadra ben assortita come la vostra
"Certamente, noi siamo una bella squadra perché siamo un gruppo fantastico. Lo scorso anno sono partiti compagni, che avevano anche ruoli importanti, ma siamo riusciti a sopperire a queste mancanze e ad integrare subito i nuovi arrivati. Il lavoro lo stiamo svolgendo molto bene e speriamo di continuare così".
Il campionato di Acquafresca a Bergamo sta lasciando molte perplessità, voi ex compagni come la pensate?
"Robert sta avendo un po' di difficoltà soprattutto per problemi fisici. Noi lo conosciamo come persona e come giocatore, perciò possiamo scommettere che si riprenderà e farà bene".
I tifosi del Cagliari erano preoccupati per la sua partenza, ma la squadra alla fine non sta avendo grossi problemi
"Le cose stanno andando bene e non c'è spazio per le preoccupazioni. Bisogna godersi questo bel momento mantenendo i piedi per terra".
Domenica avete battuto la Sampdoria che, fino a qualche giornata fa, era vista come l'antagonista dell'Inter
"E' stata una buonissima partita, abbiamo sfruttato il momento positivo e trovato altri tre punti che ci faranno lavorare tranquillità. Ne mancano sempre meno per salvarsi".
Parliamo anche di te, come ti descrivi dentro e fuori dal campo?
"Io sono un ragazzo molto tranquillo, mi piace vivere lo spogliatoio e lavorare tanto. Siamo un gruppo che ha sempre voglia di migliorarsi e penso che in questi anni si sia visto. Migliorando tutta la squadra anche i singoli hanno fatto dei passi in avanti. Fuori dal campo, invece, sono molto legato alla famiglia e cerco di tornare a casa ogni volta possibile. Per il resto passo praticamente tutto il mio tempo libero con gli altri ragazzi che vivono a Cagliari, il gruppo che si è formato è diventato così anche perché viviamo insieme la quotidianità".
Tu sei cresciuto nelle giovanili del Cesena, com'è stato quel periodo?
"Quel periodo è stato bellissimo perché sono nato là, ho fatto tutta la trafila delle giovanili ed ho avuto la possibilità di debuttare in prima squadra. Queste sono soddisfazioni".
Ti aspettavi un Cesena così competitivo quest'anno?
"Sta sorprendendo tutti perché ha qualità, ma è formata da tanti giovani. In B soprattutto il campionato è sempre un'incognita, ma visto l'andamento della squadra e delle altre grandi penso si possano togliere delle soddisfazioni".
Tu al Cesena cosa devi?
"Devo tanto, ha sempre creduto in me e mi ha dato la possibilità di giocare e mettermi in mostra. Gli sarò sempre riconoscente".
Fra i tuoi allenatori chi ti ha dato di più?
"Ogni allenatore mi ha dato qualcosa, magari ci sono stati alcuni che mi hanno allenato in momenti più decisivi per la mia carriera: Iachini, Mazzarri e Allegri stesso ad esempio".
A proposito di Mazzarri, pensi che il campionato del Napoli sia iniziato con lui?
"Il campionato del Napoli non è iniziato con lui, era una squadra che ha cambiato diversi giocatori e serviva trovare gli equilibri. Vista da fuori con Mazzarri hanno trovato tutte le piccole cose che mancavano prima, ma per sapere meglio bisognerebbe essere dentro la situazione".
A quanto si capisce, però, Mazzarri è un grande motivatore
"Quello di sicuro. Lavora molto bene con i giocatori a disposizione e riesce a fargli dare il 100%. Questo non è poco".
Marchetti, che già è stato con la Nazionale, cosa ti ha detto?
"E' un ragazzo molto tranquillo e so che potrò contare su di lui per qualsiasi cosa. E' stato molto contento per me come tutti i miei compagni, mi fa molto piacere avere un amico come lui che mi potrà dare dei consigli".
Ti aspettavi potesse diventare il secondo della Nazionale?
"Vedendolo allenarsi tutti i giocatori penso che lo meriti, non solo per le qualità che ha, ma anche per l'impegno e la serietà che mette nel suo lavoro. E' un giocatore completo e fortissimo".
Il tuo idolo?
"In particolare non ne ho avuti, ma sono sempre stato un tifosissimo di Dario Hubner quando era qua a Cesena. Sicuramente è un giocatore che ricordo con piacere".
Il tuo sogno nel cassetto?
"Un bel sogno si sta avverando: giocare con la Nazionale a Cesena. Lì ci saranno sicuramente tanti miei parenti e amici".
Sogni il Mondiale?
"No, sarebbe una stupidata anche perché le soddisfazioni e le emozioni sono tante. Meglio godersi volta per volta le occasioni, come questa, che potrebbe essere unica".
Dopo i Mondiali ci sarà comunque una rivoluzione vista l'età di molti partecipanti
"Quello è tutto da vedere, bisognerà vedere come andranno le cose e cosa deciderà il ct. Sono pensieri talmente tanto lontani da questo momento che non ci sto proprio pensando"
juninho85
10-11-2009, 15:45
Acquafresca: non impossibile il ritorno a Gennaio
Robert Acquafresca domenica era sugli spalti del Sant'Elia per assistere al match fra Cagliari e Sampdoria. La punta in forza all'Atalanta potrebbe però tornare nuovamente in Sardegna, e non da semplice spettatore. Enrico Preziosi, presidente del Genoa, squadra che possiede il cartellino dell'ex rossoblù, è infatti fin qui scontento dell'esperienza a Bergamo del suo giocatore. Titolare nelle prime giornate con Gregucci e poi a lungo fermo per infortunio, Acquafresca adesso è secondo, nelle gerarchie del nuovo tecnico orobico Antonio Conte, a Simone Tiribocchi
Il patron genoano vuole assolutamente che Acquafresca trovi continuità e completi la propria maturazione dopo due ottime stagioni a Cagliari e se con Bergamo non scatterà il feeling, il giocatore potrebbe lasciare la Lombardia per un clamoroso ritorno in Sardegna. Il rapporto con Cellino e, soprattutto, con mister Allegri non solo è eccellente ma anche congeniale alla caratteristiche già affermate della punta.
piuttosto che se ne ritorni a cagare,questo si merita a cagliari
juninho85
10-11-2009, 21:39
Palermo e Cagliari in lotta per Maicon:eek:
E' lotta a due per un nuovo gioiello brasiliano: Maicon Marques Bitencourt (19). L'attaccante, di proprietà del Fluminense, secondo indiscrezioni raccolte da Itasportpress.it sarebbe finito nel mirino dei due club italiani che avrebbero anche già chiesto informazioni. Il valore di Maicon è di circa 5 milioni di euro e il giocatore fa parte della nazionale brasiliana Under20.
:D
Biondini rinnova fino al 2013
Dopo la convocazione con la Nazionale di Marcello Lippi, altra buona notizia per Davide Biondini. Il centrocampista rossoblù ha rinnovato il suo contratto con il Cagliari, firmando un sodalizio con scadenza nel 2013. Il 1° novembre di quest'anno, Biondini ha timbrato le 100 presenze con la maglia del club sardo.
Solertes
10-11-2009, 22:10
Acquafresca: non impossibile il ritorno a Gennaio
Robert Acquafresca domenica era sugli spalti del Sant'Elia per assistere al match fra Cagliari e Sampdoria. La punta in forza all'Atalanta potrebbe però tornare nuovamente in Sardegna, e non da semplice spettatore. Enrico Preziosi, presidente del Genoa, squadra che possiede il cartellino dell'ex rossoblù, è infatti fin qui scontento dell'esperienza a Bergamo del suo giocatore. Titolare nelle prime giornate con Gregucci e poi a lungo fermo per infortunio, Acquafresca adesso è secondo, nelle gerarchie del nuovo tecnico orobico Antonio Conte, a Simone Tiribocchi
Il patron genoano vuole assolutamente che Acquafresca trovi continuità e completi la propria maturazione dopo due ottime stagioni a Cagliari e se con Bergamo non scatterà il feeling, il giocatore potrebbe lasciare la Lombardia per un clamoroso ritorno in Sardegna. Il rapporto con Cellino e, soprattutto, con mister Allegri non solo è eccellente ma anche congeniale alla caratteristiche già affermate della punta.
piuttosto che se ne ritorni a cagare,questo si merita a cagliari
Secondo me lui sarebbe rimasto volentieri a Cagliari se avesse saputo che l'Inter lo avrebbe trattato come un pacco, ma di fronte alla possibilità di giocare in una squadra di vertice non lo posso biasimare....piuttosto al Cagliari non servono attaccanti, piuttosto un centrale/terzino sinistro di ricambio....e magari anche un terzino destro.
Penso che poi a Gennaio partirà Parola...ma il centrocampo ora è affollato, sfoltire è necessario.
juninho85
10-11-2009, 22:14
beh,se dopo che all'inter perfino gli adriano,i recoba e (parzialmente i crespo)hanno avuto seconda priorità sui giovani promettenti(dato che anche un primavera avrebbe fatto una figura migliore) o su suazo....all'inter non potevi che finire a vendere noccioline allo stadio.
volevi fare il salto di qualità?bene,se prima te la giocavi con matri e jeda ora dovrai farti il culo in quattro per rubare il posto al fenomeno tiribocchi....gente così fuori dai coglioni e avanti il prossimo,i giocatori che tengono e possono fare il bene della maglia sono altri
juninho85
11-11-2009, 08:44
La Nuova Sardegna - Biondini, l'umiltà del debuttante
Davide Biondini entra in scena con gli effetti speciali: ieri il centrocampista del Cagliari è arrivato alla Borghesiana in auto insieme al ct Marcello Lippi: «Sono contento di essere qua -spiega- cercherò di fare bene e vivere questa esperienza emozionante. E’ la prima convocazione: per me è tutto nuovo, ci sono tantissime cose da scoprire, sarà un altro mondo, che mi affascina».
Il centrocampista rossoblù è una delle novità di queste convocazioni di Marcello Lippi per le amichevoli della Nazionale contro Olanda e Svezia, nella quale troverà anche il compagno di squadra Federico Marchetti. Il quale, vista l’influenza che ha colpito Gigi Buffon, “rischia” di giocare da titolare almeno la prima delle due gare.
Tornando a Biondini, è stato il suo tecnico Allegri a dargli la notizia della convocazione dopo la sostituzione domenica: «Ci ho creduto -racconta- anche se con il mister il pericolo di uno scherzo c’era. Se ho dimenticato gli scarpini? E’ stato più un fatto di disorganizzazione, è stata la prima convocazione e qualche cosa avrò dimenticato sicuramente. Come mi hanno accolto i ‘senatori’? Si nota che c’è un gruppo splendido. Sono contento di farne parte e prendo questa convocazione come un premio per quello che sta facendo il Cagliari in quest’ultimo periodo». Biondini ha 26 anni, non arriva giovanissimo al primo appuntamento con la maglia azzurra e sogna il debutto soprattutto mercoledì nella sua Cesena contro la Svezia. In carriera ha svolto tutta la trafila in azzurro, giocando con le under 19, 20 e 21. Sul suo viaggio con Lippi dice che «mi ha chiesto solo come stavo e come era andata domenica», svela il romagnolo di Longiano, che però, come il suo collega di reparto Antonio Candreva, altro debuttante, non crede molto in un suo innesto nella lista dei 23 che rappresenteranno l’Italia al Mondiale sudafricano.
Per entrambi c’è la consapevolezza che l’esperienza in azzurro non frutterà una reale chance per il Mondiale in Sudafrica. Tanto che Candreva, 22enne centrocampista romano, una delle poche note liete del Livorno di Cosmi, ammette candidamente: «Scommetto di più sulla salvezza della mia squadra che sulla possibilità che Lippi mi inserisca nella rosa per il Sudafrica». E’ suo il ritorno a casa, visto che si è formato come calciatore nella Lodigiani proprio sui campi verdi della Borghesiana. «Sì, è qui che sono cresciuto calcisticamente - spiega orgoglioso Candreva al primo dei due giorni di raduno della Nazionale alla Borghesiana - e sono nato a Tor dè Cenci. Sono felicissimo di questa convocazione ma non spero di andare al Mondiale: la mia priorità è la salvezza del Livorno». Tifoso giallorosso, fan dichiarato di De Rossi, al quale manda un sincero augurio per l’operazione allo zigomo, Candreva è di proprietà dell’Udinese ma per ora congela ogni discorso sui suoi destini calcistici: prima viene il Livorno, poi tutto il resto. Segno, questo, di maturità e senso di responsabilità che può appartenere anche ai ventenni: «Non tutti i giovani sono uguali, sia io che quelli che conosco non abbiamo grilli per la testa».
Unione Sarda - Cagliari da record
Dodici giornate, 19 punti. Un andamento eccezionale rispetto al Cagliari delle ultime stagioni. Sei vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte, con 16 reti segnate e appena 12 subite. Nella passata stagione, in questo periodo, la squadra di Allegri aveva 13 punti (furono addirittura 9 nel torneo 2007-2008) e cominciava ad ingranare dopo le prime cinque sconfitte consecutive. Non tanto nei punti, quanto nell'atteggiamento sembra essere cambiata la situazione dei rossoblù: la maturità evidenziata negli ultimi confronti e l'atteggiamento deciso nelle gare esterne portano a pensare ad una crescita da parte dei giocatori e del gruppo plasmato dal tecnico toscano. L'equilibrio della serie A rende la stagione del Cagliari ancora più bella e imprevedibile: ancora nessuno sembra aver capito dove questa squadra possa arrivare veramente. Anche in questo torneo la partenza è stata da dimenticare: nelle prime quattro sfide, il Cagliari ha racimolato appena un punto, quello dell'esordio contro il Livorno. Nelle successive otto partite, quindi, i rossoblù hanno conquistato 18 punti, una media impressionante per una squadra che punta alla salvezza. Anche il discorso continuità sembra dare una mano alla formazione allenata da Allegri: in casa il Cagliari non riusciva a sbloccarsi, adesso, oltre ad andar sempre forte lontano dalla Sardegna, i rossoblù dimostrano di saperci fare anche al Sant'Elia. Insomma, attualmente, non ce n'è per nessuno e alla vigilia del "ciclo terribile" (così definito da Allegri) contro Milan, Juventus e Palermo, c'è il tanto per coltivare sogni quasi impossibili. La solidità delle difesa e le certezze di Marchetti hanno trasformato la retroguardia del Cagliari in un bunker. Nonostante gli uomini contati, l'addio di Matheu e gli infortuni di Pisano, Lopez e Marzorati, i gol subiti sono stati solamente 12 in 12 partite. Nella passata stagione, dopo la dodicesima giornata le reti subite erano 15. Quel Cagliari battagliero è sempre lo stesso: sono cambiate poche pedine, ma non la filosofia e l'atteggiamento improntato al sacrificio e alla disciplina. Doti che, unite alla coerenza e ad una solidità di valori non comune, hanno portato Allegri e i suoi giocatori a raggiungere questo primo traguardo. Tanto esaltante, quanto inutile. Allegri continua a dire, infatti, che con 19 punti non si arriva da nessuna parte, anzi si retrocede, e per continuare volare il Cagliari, questo Cagliari, non potrà mai scordare da dove arriva, l'umiltà di fondo e la consapevolezza che il gruppo viene prima di qualsiasi altro fattore, determinante o meno.
Il Sardegna - L'Allegrimania è ricominciata
Bene, bene. Dopo la solitudine dei momenti difficili il telefono rinizia a squillare con insistenza. Amici e parenti, persone più o meno importanti, i soliti scocciatori. Tutti per dire: «Bravo Max». Che ha iniziato la stagione con una paura: «È sempre difficile riconfermarsi...», aveva detto. Gli sono bastate
quattro vittorie di fila e un ottavo posto perché ci si ricordasse chi è Massimiliano Allegri. Come in “Il giorno della marmotta” si rinizia tutto da capo. Penne curiose pronte a ricostruire “il personaggio”: storie e vicissitudini del Conte Max, secondo atto. Si ritoglie fuori la storia della sposa abbandonata, del piacere incontrollato per le carte, del calciatore brulicante di talento che si applicava poco, fino ad arrivare all'Allegri uomo, finalmente. Papà premuroso e ora di nuovo “tra i migliori tecnici d'Italia”. Corteggiato perché trasforma in oro ciò che tocca. Un'immagine, uno stile, una falcata elegante che hanno fatto breccia persino nel cuore del Premier Berlusconi. Dopo tante difficoltà iniziali solo ora ci si ricorda che in lizza con Leonardo per la panchina del Milan c'era anche lui. Che Lotito si era preso una cotta per Max già lo scorso febbraio. Che Cellino se l'è tenuto stretto e si è riscoperto paziente e tollerante. Che ha regalato giornate indimenticabili. Leader con poche parole, non molla mai, neanche quando il telefono non squilla per un po'. Il suo Cagliari oggi viaggia alle porte della Champions, pur non mostrando il gioco frizzante dello scorso anno. Motivo logico: gli uomini sono cambiati, quindi anche i meccanismi. Allegri l'ha capito e ora che importa se non si tessono tele pregiate col pallone, l'importante è il risultato finale. La sua squadra sta vincendo soprattutto col carattere.
E in questo, Max, è un maestro, da una vita. Continui a dire che “il merito è tutto dei ragazzi” e “nessuno faccia voli pindarici”. Che lo voglia o no l'“allegrimania” è ripartita. Cellulare silenzioso e via.
juninho85
11-11-2009, 14:19
Santa alleanza per lo stadio
Un accordo di programma che consenta di superare tutte le problematiche burocratiche emerse in questa settimane. Comune, Giunta regionale e Cagliari calcio (con la Figc spettatrice interessata) ieri sera hanno percorso un nuovo passo in avanti verso la costruzione del nuovo stadio Sant'Elia. Stipulando un patto che deve essere messo nero su bianco entro il prossimo 27 novembre, se la città (e a questo punto l'intera Isola) non vuole perdere il treno degli Europei 2016. Entro quella data, secondo quanto precisato ieri dal project manager di Euro 2016 Michele Uva, negli uffici romani di via Allegri dovranno essere depositati sia l'atto formale con il quale il Comune si impegna a realizzare la nuova struttura entro il 2011 e sia il progetto preliminare della "Karalis Arena", fatto realizzare dal Cagliari calcio.
DIRITTO DI SUPERFICIE Questa, assieme alla disponibilità della società rossoblù di accontentarsi di una cessione del diritto di superficie dell'area («per un periodo variante tra i venti e trent'anni, che mi consenta di rientrare dell'investimento», ha detto il presidente Massimo Cellino) è stata la novità più importante del vertice svoltosi nella sede dell'ex Municipio di Cagliari, in piazza Palazzo, nel cuore di Castello.
IL VERTICE Al tavolo della sala fatta allestire a tempo di record dal capo di gabinetto del sindaco, Francesco Cicero, c'erano il presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci, l'assessore regionale all'Urbanistica Gabriele Asunis, il sindaco Emilio Floris, gli assessori Gianni Campus e Antonello Melis, il presidente del Cagliari Massimo Cellino e il dirigente Marcello Vasapollo, oltre al rappresentante della Figc Michele Uva.
LA FIGC «La vostra città ha dimostrato di essere all'avanguardia per quel che riguarda tutti i parametri richiestici dall'Uefa per la candidatura - ha detto il dirigente federale - aeroporto, ospitalità alberghiera, accomodation varie. Tutto è a posto. Tutto, tranne lo stadio». La lingua batte dove il dente duole, anche se la Figc ha ancora una volta voluto chiarire di non voler e poter entrare nel merito delle scelte che dovranno essere assunte dalla politica locale: «Noi non possiamo dire che l'attuale Sant'Elia vada abbattuto o ristrutturato o che la rigenerazione debba essere portata avanti dal Comune o dalla società - ha chiarito Uva - dobbiamo soltanto chiarire che l'attuale impianto non è a norma».
IL SINDACO Emilio Floris ha ancora una volta mostrato di essere estremamente determinato nell'andare avanti sulla strada ormai intrapresa da qualche settimana: «È indubbio che la città abbia bisogno di un impianto nuovo, più comodo, funzionale e al passo coi tempi - ha chiarito - deve essere realizzato sulle fondamenta di quello attuale, anche perchè ci deve servire come strumento di rilancio dell'intero quartiere».
IL GOVERNATORE Parole che sono state approvate e fatte proprie dal governatore Cappellacci: «L'intera regione si sente parte in causa per quel che riguarda la possibilità di ospitare a Cagliari alcune partite degli Europei di calcio del 2016 - ha chiarito - ci sono indubbiamente aspetti burocratici che vanno chiariti. Possiamo contribuire a farlo dando alle tre parti in causa (Comune, Regione, Cagliari Calcio) uno strumento che dia loro pari dignità». Da qui la proposta, immediatamente recepita da Floris e Cellino, di un accordo di programma che superi sul nascere i contenziosi dal punto di vista della proprietà e della finalità d'uso dell'area: «Siamo in grado di firmare questo documento in una settimana - ha promesso Cappellacci, rivolto a Uva - dopo di che prendiamo l'impegno di responsabilizzare la macchina burocratica, creando una task-force insieme al Comune, per mettere assieme tutti gli atti necessari». Parole impegnative sono arrivate anche dall'assessore Asunis: «La Regione vuole chiudere in tempi brevi questa partita, costi quel che costi - ha detto - col sindaco Emilio Floris l'intesa è totale. Siamo certi di poter giocare e vincere la partita».
I TERMINI Il primo cittadino ha chiarito, questa volta rivolto al presidente Cellino, che occorre fare le cose per bene in questa fase («magari prendendosi qualche giorno in più di tempo per la riflessione») piuttosto che trovarsi di fronte a freni procedurali in una fase successiva: «Ed è pur vero che noi dobbiamo cercare di risolvere le questioni burocratiche - ha chiarito - ma il Cagliari Calcio deve impegnarsi a farci avere entro il 27 novembre il progetto definitivo». Proposta inizialmente accolta dal massimo dirigente rossoblù. Peccato che a quella data ieri mancassero 17 giorni. Numero proibito e sconosciuto in casa Cellino.
LA SOCIETÀ Anche per rispetto della Regione, appena entrata nella partita, il termine ultimo è stato aggiornato al 5 dicembre («tra l'altro 5 è il mio numero fortunato»): «Io non voglio mettere in alcun modo il bastone fra le ruote al Comune - ha chiarito il rappresentante del Cagliari Calcio - ho dato la disponibilità a rinunciare all'acquisto dell'area, sono persino disponibile a prendere in considerazione che sia il Comune a farsi carico di tutti i lavori. Ma, capendo che non ci sono risorse, ripeto di potermi accollare io i costi dell'abbattimento e della ricostruzione del Sant'Elia. In cambio chiedo solo la concessione del diritto di superficie per almeno vent'anni, visto che devo avere il tempo di ammortizzare i costi dell'investimento». Definitivamente chiarito anche il fatto che il nuovo impianto non avrà al suo interno esercizi commerciali: «Non ci farò nemmeno una rivendita di tabacchi - ha promesso Cellino - voglio solo dare certezze alla squadra e alla società». Il vertice, trasformatosi da politico in tecnico, è andato avanti fino a notte inoltrata. Da oggi toccherà alle strutture burocratiche di Comune e Regione, oltre che ai progettisti del Cagliari Calcio.
CI SIAMO!!!:yeah:
juninho85
11-11-2009, 21:19
CELLINO, Sì agli stadi, no alle speculazioni edilizie
"Fare gli stadi, non speculazioni edilizie come stanno cercando di fare alcuni miei colleghi". Lo afferma il presidente del Cagliari Massimo Cellino, intervistato da Anci Rivista nell'ambito dello speciale Sardegna che sarà pubblicato sul numero di dicembre. Parlando del progetto del nuovo stadio per la sua città Cellino dice: "Intanto la nuova legge sugli stadi deve passare alla Camera perchè allo stato attuale è monca di particolari indispensabili per la realizzazione degli impianti", a partire dal "pensare norme che consentano di fare gli stadi, non speculazioni edilizie come stanno cercando di fare alcuni miei colleghi". Alla richiesta di specificare a quali colleghi si riferisca, il presidente del Cagliari risponde: "Non faccio esempi personali ma di modi di pensare i nuovi stadi. In questi mesi spesso ho sentito parlare di sobrietà e utilizzo commerciale degli impianti per sfruttarli oltre l'evento calcistico. A questi buoni propositi però seguono, nella pratica, attività edilizie e cubature, cioè operazioni miopi che portano a speculazioni che servono per un anno e non perseguono il fine ultimo che è quello di fornire impianti validi per chi vuole, per prima cosa, andare a vedere la partita", riporta Repubblica.it.
Sempre sugli stadi e sulla possibilità per le società di risollevarsi tramite la costruzione e lo sfruttamento dei nuovi impianti Cellino osserva: "Non si fa uno stadio per rilanciare le società. Lo stadio si costruisce per dare alla società la possibilità di avere continuità. Se si è operato male non è lo stadio o la speculazione del momento che ti salva anzi aggrava ancora di più la situazione".
Allegri: "La voglia di vincere non deve mai mancarci"
Dopo quattro vittorie consecutive, che diventano sei negli ultimi otto incontri, e un bottino di 19 punti in 12 giornate, la pausa per gli impegni della Nazionale arriva al momento giusto per ricaricare le pile. Massimiliano Allegri, nella conferenza stampa che arriva a conclusione del pomeriggio in cui il Cagliari ha ripreso gli allenamenti, traccia un bilancio di quanto fatto sin qui in campionato. "Certamente siamo a buon punto, 19 punti sono tanti, la posizione di classifica è davvero ottima, ma non siamo arrivati ancora alla meta - mette in chiaro subito il tecnico toscano. Che poi rilancia - Non deve mai mancare la voglia di ottenere i risultati per arrivare a centrare quanto prima l' obiettivo della salvezza, per farlo bisogna rimanere con i piedi per terra, in serie A è facile fare filotto al contrario. Questa sosta arriva al momento giusto, abbiamo la possibilità di ricaricare le batterie, qualcuno è stanco, dobbiamo recuperare un pò di energie".
A coronare lo splendido momento dei rossoblù è arrivata anche la convocazione in nazionale di Davide Biondini, uno dei giocatori che più si è giovato dei consigli del tecnico di Livorno, e che non ha perso l'occasione di ringraziarlo pubblicamente appena giunto nel ritiro della Borghesiana. "Ringrazio Davide per i complimenti, ma il merito è tutto suo e di questo fantastico gruppo che l'ha aiutato ad arrivare a vestire la maglia azzurra, io l'ho solo stimolato a credere nelle sue qualità". Profilo basso e valutazione della convocazione come successo del singolo ma sopratutto del gruppo. Questo è Massimiliano Allegri, l'allenatore che forse più d'ogni altro sta entrando nel cuore dei tifosi dell'Isola dopo il grande e indimenticato Manlio Scopigno. E il tecnico rivelazione per eccellenza ha parole di stima e riconoscenza anche verso società e presidente, dimostrando chiaramente quanto dietro ai successi della squadra ci sia una logica di gruppo complessiva che coinvolge in tutto e per tutto il Cagliari Calcio. "Aggiungo che la convocazione di Biondini è un premio non solo per lui e per tutta la squadra, ma anche per la Società e il Presidente Cellino che l'ha fortemente voluto a Cagliari 3 anni fa. Cellino ha molti pregi che forse in tanti non gli riconoscono, fare il Presidente per 18 anni e mantenere il Cagliari a grandi livelli non è per nulla facile, sono rimasto colpito positivamente dalla disciplina e dalle regole che regnano in questa Società, valori basilari per continuare a far bene". Un filosofo in panchina, e un presidente che sta mostrando ora più che mai le sue grandi capacità nel mondo del calcio, unendole a una pazienza e a una riflessività che forse per troppo tempo gli erano sconosciute. Segnali che a Cagliari il vento è cambiato, e ora soffia forte verso la crescita di un progetto che giò allo stato attuale sta regalando ai tifosi rossoblù grandi soddisfazioni e motivi d'orgoglio.
juninho85
12-11-2009, 07:42
Il Sardegna - Allegri: "E' un Cagliari nuovo"
Sorrisi e mal di schiena. Massimiliano Allegri, due giorni dopo. Ha passeggiato, letto qualche sms di complimenti, ha riflettuto: «Vorrei il Cagliari nel campionato inglese, giocare sempre domenica, mercoledì, domenica». Visto che quand'è così la sua squadra fa scintille. Ave Folletti, preparatore atletico che non freghi. Grazie a lui i rossoblù riescono ad andare al massimo tre volte su tre in una settimana. «Ma anche nei minuti finali di ogni gara, quelli più importanti stiamo bene. Ed è soprattutto in quei momenti che si vincono le partite». E se scherza dicendo che il segreto è solo a Fatima, le quattro vittorie di fila le motiva così. «Il calcio non è una scienza perfetta, ma credo che le cose stiano andando bene proprio perché la squadra è cresciuta fisicamente e perché dopo aver vinto due partite “facili” con Bari e Parma ora ha dimostrato di saper vincere soffrendo. Tutto è cambiato con la vittoria contro il Genoa».
E adesso 19 punti in classifica. Per la prima volta gli si legge in faccia un po' di stupore. «Sono tanti e siamo a buon punto». Poi le frasi d'obbligo dell'occorrenza: «Non bastano, non siamo ancora arrivati». Intanto però Massimiliano Allegri torna sulla cresta dell'onda: «Non è che avessi paura di non riconfermarmi dopo ciò che avevo fatto lo scorso anno, ma qualcuno non aveva considerato l'idea di un campionato nuovo e diverso così come lo è la squadra». Cosa è cambiato? «Ovviamente i giocatori». Parte l'elenco. «Lazzari sta giocando di più, è uno che ha la giocata in testa ma deve migliorare la gestione della palla; poi Astori è più fisico rispetto a Bianco,che era più esperto; Dessena deve migliorare tecnicamente ma ha una grande forza fisica ed è bravo negli inserimenti; Nenè rispetto ad Acquafresca fa giocare più la squadra, sale più incontro alla palla e non pensa solo al gol». L'obiettivo ora potrebbe essere quello di giungere al giro di boa con più di 25 punti, quelli della scorsa stagione alla fine del girone d'andata. «Magari», ha commentato Allegri. Che dice “grazie” alla sosta. «Dopo quattro vittorie di fila avevamo bisogno di ricaricare le batterie ». E magari di recuperare qualcuno. «Spero di riavere presto Pisano e Marzoratti». Priorità assoluta e un modo per scansare ogni intervento sul mercato nel reparto. «Ho sei difensori, devo pensare a recuperare i due infortunati». Una dovuta dichiarazione infine, per Biondini: «Gli dico sempre che mette le scarpette al contrario o che ha i piedi quadrati.
Mi piace pungolarlo, è migliorato tantissimo, la sua convocazione in Nazionale è un premio per tutti». Presidente compreso. «Ha occhio con gli allenatori e alla squadra, sin da quando facevo il giocatore, impone disciplina».
La Nuova Sardegna - Allegri: "Ci servono ancora ventuno punti"
Ripresa a ranghi incompleti ieri pomeriggio per il Cagliari al centro sportivo “E. Cellino”. Erano assenti Marchetti e Biondini, impegnati a Coverciano con la nazionale azzurra, e il bielorusso Sivakov convocato nella rappresentativa under 21 del suo paese. Niente allenamento neppure per Diego Lopez bloccato a casa dalla febbre, mentre Pisano e Marzoratti hanno proseguito nel lavoro differenziato. Oggi alle 15.00 a Oristano amichevole contro il Luka Koper, capolista della prima divisione slovena. Massimiliano Allegri smorza l’euforia.
«Sicuramente siamo a buon punto, ma non dimentichiamoci che mancano ancora ventuno punti per raggiungere il nostro obiettivo principale, la salvezza - spiega il mister-. La nostra classifica certo è ottima, e questo ci consentirà di presentarci nelle migliori condizioni di spirito al ciclo terribile di incontri cui saremo chiamati dopo la sosta».
Soprattutto alle sfide con Milan e Juventus.
«La serenità nel lavoro è stata fondamentale nell’ottenimento di risultati tanto importanti, e certamente avere diciannove punti dopo soltanto dodici giornate è motivo di grande soddisfazione. Ma adesso viene il difficile perché ci attendono due squadre con enormi qualità tecniche, e contro le quali non sarà per nulla facile ottenere punti».
Magari il girone di andata si potrebbe chiudere con un punteggio maggiore rispetto allo scorso anno.
«Beh se così accadesse sicuramente una buona fetta di salvezza sarebbe già conquistata. Il buon senso però mi dice che è meglio andarci con i piedi di piombo, anche perché nel calcio come è facile ottenere serie positive, si fa altrettanto in fretta a mettere insieme un filotto al contrario, col rischio di compromettere buona parte del lavoro svolto».
Visto il buon momento forse era meglio che non ci fosse la sosta.
«Sotto un certo aspetto invece la accolgo bene, in quanto ci servirà per recuperare nel pieno delle loro condizioni fisiche alcuni giocatori reduci da attacchi influenzali. Senza dimenticare l’enorme dispendio di energie sostenuto contro la Sampdoria».
Biondini l’ha pubblicamente ringraziata dopo la convocazione in azzurro.
«Anzitutto è lui che deve ringraziare se stesso e sopratutto i suoi compagni se è arrivato tanto in alto. Si prova certo tanta soddisfazione nel vedere un proprio giocatore vestire la maglia azzurra, ma nel Cagliari tanti altri meriterebbero di avere la stessa gioia».
Qualche merito ce l’avrà anche lei però.
«Lui è cresciuto tantissimo, inoltre ha un’età, 26 anni, in cui ha raggiunto la piena maturazione calcistica. Il mio lavoro è consistito in particolare nell’aiutarlo a credere maggiormente nelle proprie possibilità».
Unione Sarda - "Così è cambiato il Cagliari"
© foto di Gianfranco Orrù
Per centrare quattro vittorie consecutive in serie A ci vuole un fisico bestiale, ma anche una mentalità vincente. Il Cagliari sta dimostrando di avere sia l'uno che l'altra. E se un anno fa di questi tempi Allegri esaltava il lavoro del preparatore atletico Folletti, stavolta ci mette dentro pure l'allenatore dei portieri Landucci, il medico Scorcu e i fisioterapisti tutti. Poi cita il successo combattuto sul Genoa del 25 ottobre, molto più importante, spiega, dei blitz senza affanni di Bari e Parma. «La squadra è cresciuta fisicamente, sono arrivati i risultati e ci siamo ricordati come si vince soffrendo». La svolta in tre mosse.
Sollevato e rilassato, lo è stato per tutto l'allenamento che ha ridato gas ai rossoblù dopo due giorni di riposo, lo è ancora adesso, braccia incrociate e sorriso composto, mentre prova a raccontare l'emozione dell'ottavo della classe dietro la scrivania che domina la piccola sala stampa del centro sportivo di Assemini. «Adesso, però, viene la parte più difficile». Perché confermarsi a certi livelli non è semplice. «Tra l'altro abbiamo cinque partite molto insidiose, basta poco per fare un filotto al contrario e ritrovarsi di nuovo a ridosso della zona retrocessione». Razionale quanto basta per frenare le illusioni e allo stesso tempo alimentare le ambizioni che - inevitabilmente - i suoi giocatori hanno imparato ad avere col tempo. «Bisogna continuare ad avere la stessa serenità, la voglia di lottare e la rabbia essenziale per ottenere il risultato». Niente voli pindarici, insomma. «Cerchiamo di salvarci il più in fretta possibile, anche se capisco che in questo momento certi discorsi possano sembrare fuori luogo. Ripeto, bastano poche sconfitte e ti ritrovi lì, con l'acqua alla gola. Attenzione».
Milan, Juventus, Palermo, Napoli, Udinese le prossime cinque tappe con le quali il Cagliari chiuderà un 2009 comunque fantastico. Avversari ideali, ma non troppo. «Perché se è vero che tutte queste squadre fanno giocare, hanno grande qualità tecniche, la Juventus pure forza fisica. E io non mi fido affatto». Tempo al tempo. Ora Allegri si gode l'attimo, l'ultima vittoria sulla Samp, i diciannove punti in tredici gare, una classifica eccezionale, e di conseguenza la sosta per la Nazionale. «Arriva giusto a pennello». Per allungare di una settimana la festa. «Ci consentirà inoltre di ricaricare le pile, abbiamo speso parecchie energie nelle ultime gare, sia a livello psicologico che fisico. Magari ci consentirà anche di recuperare qualche giocatore». Soprattutto in difesa dove l'emergenza sembra essere diventata cronica, almeno sulla carta, visto che la porta di Marchetti è imbattuta da più di trecento minuti. Intanto si sprecano gli applausi per Canini, non proprio un terzino destro, ma evidentemente efficace al punto giusto. «Complimenti a Michele, ha svolto bene il ruolo pur non essendo il suo. Ottima in particolare la fase difensiva». Soddisfatto e rimborsato, Allegri, e il mercato (riapre a gennaio) sembra l'ultimo dei suoi pensieri. «Abbiamo sei difensori. L'emergenza c'è stata a livello numerico, non di giocatori. Pisano sarà il nostro primo acquisto, Marzoratti il secondo». Inutile insistere. Capitolo chiuso. Per ora.
Cagliari da amare e bere tutto d'un fiato. Cagliari addirittura più forte rispetto a quello dello scorso anno? «Sicuramente diverso», taglia corto l'allenatore, e stavolta entra nel dettaglio spiegando così il perché. «Ci sono sei giocatori, altri che giocavano poco sono diventati titolari». Chiaro il riferimento ad Astori. «Ha grande forza fisica, ma rispetto a Bianco», passato all'Atalanta, «ha sicuramente meno esperienza. Nel frattempo abbiamo ritrovato Canini. O meglio, lui ha ritrovato la fiducia in se stesso, anche perché le qualità tecniche non si inventano in pochi mesi». A centrocampo la metamorfosi più evidente. «Fini», ora al Siena, «era un secondo regista, Dessena, invece, ha più corsa e sfrutta gli inserimenti. Nello stesso ruolo gioca anche Lazzari, che ha sempre la giocata importante, ma deve ancora crescere nella gestione della palla». Indolore pure il cambio della guardia in attacco dopo l'addio di Acquafresca. «Robert viveva più in funzione del gol, Nenè attacca la profondità, chiude bene l'azione e lavora molto per la squadra».
Poi c'è un azzurro in più, Biondini, che al primo giorno in Nazionale ha ringraziato pubblicamente proprio Allegri. Il quale - e non potrebbe essere altrimenti - si fa subito da parte. «Deve ringraziare solo se stesso e il gruppo che lo ha portato sin lì. Il mio lavoro», tiene a precisare il tecnico livornese, «è marginale. Io posso giusto averlo stimolato a credere nelle sue qualità. Comunque lui e Marchetti non sono gli unici giocatori del Cagliari a meritare la maglia azzurra». Chi altro? «Tutti gli italiani», sorride Allegri, poi li cita uno per uno, da buon padre di famiglia (o fratello maggiore vista l'età), per Conti, Cossu e Agostini, tuttavia, ha una parola in più da spendere. Perché se il ct Lippi continua a ignorarli, lui quei tre se li tiene stretti.
juninho85
12-11-2009, 21:25
Cagliari, 3-1 al Koper
Il Cagliari, prossimo avversario del Milan in campionato, ha battuto 3 a 1 la squadra del Koper che milita nel campionato sloveno. Il primo tempo è terminato in parità, Cagliari in vantaggio al 14 esimo con Lazzari che su punizione ha trafitto Nenezic con un bolide all'incrocio dei pali. Pareggio sloveno al 26 esimo con Pavlin in assoluto il migliore dei suoi, che, anche lui su punizione, beffa Lupatelli sul primo palo. Nel secondo tempo i rossoblu chiudono l ' incontro nel giro di due minuti. combinazione Parola, Brkljaca Jeda con quest' ultimo che si presenta davanti al portiere e lo trafigge con un destro all' angolino. All' 11 esimo il croato Brkljaca salta un paio di avversari e viene atterrato in aerea prima di calciare. L'arbitro Lobina assegna il calcio di rigore che Jeda trasforma .
Brillicca in forma dunque... mmm.... Ma le formazioni?
juninho85
12-11-2009, 22:08
CAGLIARI : Lupatelli ( Vigorito ), Dessena ( Carta ) , Canini ( Cotza ), Astori ( Di Laura ), Agostini ( Lopez ) , Barone ( Verachi ), Parola ( Ragatzu ), Brkljaca ( Cossu ) , Lazzari ( Conti ) , Matri ( Jeda ) , Larrivey ( Nenè )
KOPER : Nenezic , Handanagic , Hadzic , Rajcevic , Polovanec , Guberac , Kovacevic , Brulc , Pavlin , Ipavec , Karic . A disp. : Suhonjic , Radujko , Sesar Ivan , Bozicic , Viler , Hasic , Huskic .
Reti : 14 ° Lazzari , 26 ° Pavlin , 9° st. Jeda , 11°st Jeda (rig.)
da notare il fenomenale guberac :D
juninho85
13-11-2009, 07:31
Il Sardegna - Agostini: "Vietato rilassarsi"
Ha trovato la sua dimensione. Alessandro Agostini, in Sardegna, magari non metterà definitivamente radici, però si è affermato nel calcio che conta. Trent'anni, toscano, è l'unico nella rosa rossoblù ad essere considerato insostituibile. Il giorno che, per un qualsiasi motivo, dovesse dare forfait, allora per Allegri sarebbero guai seri. «No, non è una cosa a cui penso, sono un giocatore come tutti gli altri. Sono convinto che, in caso di un mio avvicendamento, l'allenatore saprà come districarsi». Resta il dato di fatto. In effetti, da quando è arrivato in Sardegna, nel gennaio 2004 e con la squadra in B, ha totalizzato 200 presenze, delle quali 171 nella massima serie. Segni particolari: non ha mai realizzato un gol in gara ufficiale. Neppure nelle altre formazioni dove ha militato. «Anche se, talvolta, ci sono andato vicino». Neppure su rigore. È successo, recentemente, quest'estate. Il 2 agosto a Catania. Torneo a tre, anche con la Fiorentina. Tra i siciliani ed i cagliaritani la gara (di 45') terminò in parità. Si va dritti ai tiri dal dischetto. Il primo del Cagliari che si presenta è proprio Agostini. Che sia la volta buona? Neppure per sogno. Il portiere etneo ribatte il tiro. «Ma ovviamente non me ne faccio un cruccio. Segnare non è il mio mestiere». Le quattro affermazioni consecutive non hanno scalfito di un millimetro le sue convinzioni. «Guai se ci lasciamo trascinare dall'entusiasmo o, peggio, ci montiamo la testa. Noi dobbiamo continuare a lavorare così come stiamo facendo. Giorno dopo giorno. Senza far calare la soglia di concentrazione. È quella la ricetta per continuare a far bene. La strada è ancora lunga, anche se abbiamo finalmente raggiunto un buon standard di rendimento. I calcoli si fanno alla fine». L'accento toscano è marcato. Da il paio con quello del tecnico. L'atteggiamento non da adito a discussioni. Sempre simpatico e disponibile. Ora la domenica di riposo, poi cinque partite difficili da giocarsi tutte in apnea. «Per raccogliere più punti possibile. L'obiettivo è sempre il solito: la salvezza». Ed un sogno nel cassetto. Non dichiarato. Una chiamata in Nazionale.
La Nuova Sardegna - Il Cagliari non teme il Diavolo
Leonardo, si dice a Milano, sta guardando con attenzione le ultime gare del Cagliari. In particolare, quelle vinte in casa con Genoa, Atalanta e Sampdoria. Ma anche il dvd dell’1 a 0 alla Lazio, gol di Matri complice Muslera, è sul tavolo del tecnico del Milan. In breve, a dieci giorni dalla sfida di San Siro si parla dei rossoblu.
E si tira un sospiro di sollievo: Cossu non ci sarà per squalifica. Ma occhi puntati sulla solidità del collettivo abile anche nell’innescare il contropiede. Nomea mica male per un club che deve salvarsi ed è ottavo a due punti dalla zona Champions. Sul tema Allegri frena: «Fare filotti al contrario è facilissimo».
Un ambiente compatto. Il tecnico ha il merito di essersi costruito una sua autonomia sia nei confronti dei giocatori, sia per quanto riguarda la società. Sa quanto può rischiare e gode della fiducia del gruppo. Conosce meglio di tutti le condizioni psicofisiche dei giocatori. E detta i tempi adattandoli alle prestazioni e ai rendimenti individuali e di squadra. In breve, un mosaico proficuo. In questa fase - 12 gare, 19 punti, Biondini e Marchetti in azzurro - ha un valore decisivo la tenuta mentale. E la consapevolezza che per fare i 21 punti che valgono una soglia salvezza accettabile, ci sarà da soffrire.
Milan, Juve e Palermo, ruolino infuocato. «Prima della sosta ci attendono sette partite molto difficili». Allegri non parla a caso. Il Milan al Meazza, domenica 22 novembre, poi Juve in casa, trasferta a Palermo, Napoli al sant’Elia, Udinese al Friuli il 20 dicembre. Il giorno della Befana, arriva a Cagliari la Roma, poi si va a Bologna per chiudere il girone d’andata: una marcia insidiosa. Da affrontare con la grinta e lo spirito di cui è simbolo Davide Biondini.
Cagliari-Koper 3-1. Un test combattuto. Ieri, al campo Tharros di Oristano, Lopez e soci hanno battuto 3 a 1 il Luka Koper, capolista con sei punti di vantaggio sulla seconda nella serie A slovena. Primo tempo in parità con rete di Lazzari (punizione all’incrocio) e pareggio di Pavlin, migliore dei suoi. Nel secondo tempo i rossoblu firmano il match in 2’. Prima Jeda trova l’angolino basso dopo una combinazione con Parola e Brkljaca. Subito dopo, quest’ultimo va in percussione e viene atterrato in aerea. Sempre Jeda segna il rigore. Da segnalare nel Luka Koper, il difensore Guberac: figlio del primo ministro sloveno, tre anni fa ha giocato nella Primavera del Cagliari.
Cagliari: Lupatelli (Vigorito), Dessena (Carta), Canini (Cotza), Astori (Di Laura), Agostini (Lopez), Barone (Verachi), Parola (Ragatzu), Brkljaca (Cossu), Lazzari (Conti), Matri (Jeda), Larrivey (Nenè).
Luka Koper: Nenezic, Handanagic, Hadzic, Rajcevic, Polovanec, Guberac, Kovacevic, Brulc, Pavlin, Ipavec, Karic.A disposizione: Suhonjic, Radujko, Sesar Ivan, Bozicic, Viler, Hasic, Huskic.
Arbitro: Lobina di Cagliari.
Unione Sarda - Cagliari, il profumo d'Europa
Luci a Oristano sognando l'impresa a San Siro. E il 3-1 contro il Koper (squadra capolista della serie A slovena) diventa l'ennesimo trampolino di lancio verso il big match con il Milan alla ripresa del campionato dopo la sosta per la Nazionale. Il Cagliari c'è, e si vede. E si rivede pure un super Jeda, doppietta in tre minuti.
Un'amichevole che vale, insomma, pur senza i nazionali Marchetti e Biondini (e gli infortunati Pisano e Marzoratti). Ad accendere i rossoblù è soprattutto Lazzari, di nuovo in campo dopo il virus influenzale che lo ha costretto a saltare la sfida con la Samp e a tratti devastante. Gol capolavoro su punizione, assist, dribbling e quante palle recuperate in mezzo al campo. La squalifica di Cossu lo catapulta sulla trequarti e lui ci sguazza. Ancora non sa quale tridente guiderà al Meazza, nel frattempo prova a lanciare in rete entrambe le coppie che in questo momento ha in testa Allegri: Matri-Larrivey nel primo tempo, Jeda-Nenè in avvio di ripresa. «Ha sempre la giocata pronta, deve, però, migliorare ancora nella gestione del pallone», ha detto l'altro ieri il suo allenatore. Lazzari sembra averlo preso in parola e sfrutta l'inedito collaudo del giovedì per perfezionare la fase difensiva (essenziale vista la gara che aspetterà il Cagliari a Milano) esaltandosi poi (e non potrebbe essere altrimenti, è nel suo dna) quando è il momento di attaccare. Brillano le stelle del Cagliari, e serve infatti la fantasia di uno Jeda ritrovato (dopo qualche gara sotto tono) per riallungare sugli sloveni che la mettono subito sull'agonismo e sfruttano nel miglior modo possibile un'indecisione di Lupatelli sulla punizione calciata dal giocatore forse più rappresentativo, Pavlin. Ma a mettersi in mostra sono anche i gregari. Uno su tutti: Brkljaca. Il centrocampista croato (non ha ancora esordito in campionato, ma la sensazione è che lo farà presto) gioca da mezzala sinistra. È impeccabile in fase di non possesso, aggressivo, determinato, ma dimostra anche di avere buoni piedi e intuito negli inserimenti nell'area avversaria. Così serve in verticale l'assist per il primo gol di Jeda e qualche minuto più tardi si procura il rigore con il quale lo stesso attaccante brasiliano fissa il punteggio sul 3-1.
Allegri osserva soddisfatto, prova a blocchi la formazione anti-Milan e non perde l'occasione per esperimenti che potrebbero tornargli utili in futuro. Giovedì da terzino destro per il centrocampista Dessena, Astori parte dal centro (in coppia con Canini) e finisce il match a sinistra. E c'è spazio anche per un inedito Cossu mezzala, soluzione assai spregiudicata che consente all'allenatore di schierare negli ultimi minuti ben quattro attaccanti, compreso il numero sette cagliaritano.
Oristano si fa bella davanti ai rossoblù che per l'occasione rispolverano la fortunatissima maglia rossa (quest'anno indossata solo a Parma). Seicento e passa tifosi sulle due tribune che abbracciano il campo dove solitamente gioca la Tharros, squadra storica oristanese ora ai margini del calcio regionale, in Seconda categoria. E il Cagliari non tradisce le attese. Sugli scudi Parola, regista per gran parte del match con la fascia da capitano sul braccio. Tanti minuti e buoni anche per Barone, in evidente crescita dopo un avvio di stagione sofferto. Continua a stupire, invece, Agostini, spinta costante sulla fascia sinistra sin dalla prima giornata a Livorno e protagonista anche ieri pomeriggio, in fase di interdizione, ma non solo. Inesauribile.
Certo, il divario tra il calcio italiano e quello sloveno è sostanzioso, comunque il Koper rappresenta il top dalle sue parti, è abituato anche alle competizioni europee, fa della fisicità la sua forza, e dimostra discrete qualità anche dal punto di vista tecnico sfornando un 4-4-2 ordinato e pungente allo stesso tempo. Tra i gialloblù c'è anche Guberac, giocatore portato a Cagliari tre anni fa dall'allora ds rossoblù Salerno, non ha tuttavia lasciato segni evidenti in Sardegna.
Non rinuncia, invece, al 4-3-1-2 Allegri pur modificando la squadra di minuto in minuto (alla fine saranno in tutto ventitré i giocatori a scendere in campo). Pronti via, è composta da Dessena, Astori, Canini e Agostini la difesa davanti al portiere Lupatelli. Parola regista, Brkljaca interno sinistro, dall'altra parte c'è Barone, mentre Lazzari balla tra le linee dietro Larrivey e Matri. Serve un'invenzione di Lazzari su punizione per sbloccare il risultato dopo un quarto d'ora. E sempre sugli sviluppi di un calcio piazzato arriva il pari di Pavlin.
Rivoluzione graduale nella ripresa. Entrano prima Jeda, Lopez (influenza smaltita a tempo di record) e Nenè, a seguire Cossu e Conti, poi via via tutti i giovani della Primavera convocati da Allegri. L'uno-due di Jeda chiude la pratica, Oristano festeggia, la sfida col Milan incalza, il Cagliari sogna.
Fluminense, Maicon: "Mi vogliono Palermo e Cagliari? Mi lusinga"
Maicon Marques Bitencourt (19), attaccante brasiliano della Fluminense, obiettivo di mercato per gennaio di Palermo e Cagliari, ha commentato alla stampa del suo paese gli accostamenti ai due club italiani. “Sono molto giovane, devo rimanere calmo quando sento parlare di alcune offerte – dice Maicon a Terra – Ci sono momenti in cui bisogna dribblare l'entusiasmo. Ho 19 anni e ho molto da imparare. Sono comunque molto lusingato per l'interesse di questi club nei miei confronti”.
Sto Brkljaca gioca sempre bene nelle amichevoli, ma provarlo in campionato no? Anche farlo entrare dalla panchina...
juninho85
13-11-2009, 14:32
io lo visi a suo tempo contro il selargius ad agosto e mi fece una grande impressione...immaginatevi un biondini però con due piedi umani al posto di due pale
juninho85
14-11-2009, 17:47
La Nuova Sardegna - Lippi si converte alla giovane Italia
Un’altra notte da protagonista: Pescara e l’Abruzzo abbracciano per la quinta volta l’Italia del calcio. Sarà la prima in assoluto dei campioni del mondo allo stadio Adriatico-Cornacchia. Un’amichevole di prestigio nelle tappe di avvicinamento lungo il percorso che porterà ai Mondiali del 2010 in Sud Africa, una serata di festa per i tifosi abruzzesi.
Tutto esaurito sugli spalti, come per il trofeo Tim (con Juve, Milan e Inter) alla vigilia di Ferragosto; più della serata inaugurale degli Giochi del Mediterraneo, a fine giugno. Circa 22mila spettatori da tutta la regione, l’abbraccio sarà caloroso. Si passerà dalla contestazione di Parma (Italia-Cipro 3-2 di qualche settimana fa) alla festa di Pescara. Marcello Lippi, furioso nel dopo-gara del Tardini, ci spera: «Mi auguro che il pubblico ci dia una mano», ha detto il ct azzurro alla vigilia della gara, «che faccia quello che ritenga più giusto fare, ma alla fine. Vorrei che ci incitasse durante la partita. D’altronde, siamo pur sempre i campioni del mondo».
Pescara avrà la possibilità di applaudire anche un suo figlio diventato campione del mondo. Quella in scena questa sera sarà un’altra tappa entusiasmante della carriera di Fabio Grosso, il pescarese partito dai dilettanti e salito fino al tetto del mondo. Per la prima volta giocherà nello stadio della sua città con la maglia azzurra. Non sarà l’unico abruzzese, visto che in panchina ci saranno anche il portiere del Napoli Morgan De Sanctis, di Guardiagrele, e l’attaccante del Villarreal Giuseppe Rossi, il cui papà è originario di Fraine, nell’Alto Vastese. Probabilmente, avranno spazio nell’altra amichevole, quella di mercoledì a Cesena contro la Svezia. Quella di questa sera sarà la vera Italia con 8-9 titolari e un paio di giovani, l’esordiente Candreva («per me è un centrocampista completo», sostiene il ct) e il genoano Palladino («l’avrei chiamato anche prima se non avesse avuto problemi fisici», ha aggiunto), decisi a giocarsi una chance importante sulla strada del Sud Africa. E nella ripresa potrebbe debuttare anche Biondini.
«Mi aspetto una crescita dei singoli e del collettivo», ha detto il ct Marcello Lippi. Anche nella strada che ha portato a Germania 2006 c’è stata un’amichevole con l’Olanda. «Una piacevole coincidenza», ha aggiunto il tecnico azzurro, «ma questa volta abbiamo più certezze. Non è indispensabile fare una grande gara perché già siamo consapevoli delle nostre forze». Ma gli orange rappresentano un banco di prova probante, molto più di quelli offerti dalle squadre affrontate nel girone di qualificazione. L’Olanda, ad esempio, ha vinto il suo raggruppamento molto più facilmente degli azzurri. E nell’ultimo scontro diretto agli Europei del 2008 ha disintegrato l’Italia di Donadoni. Sneijder, van Persie, van Bommel e Van der Vaart, tra gli altri, misureranno il valore di una squadra ridimensionata nella Confederation Cup, ma orgogliosa e desiderosa di stupire.
Probabili formazioni:
Italia (4-3-3): 1 Buffon, 2 Zambrotta, 5 Cannavaro, 4 Chiellini, 3 Grosso, 10 Pirlo, 6 Palombo, 8 Candreva, 7 Camoranesi, 9 Gilardino, 11 Palladino. All. Lippi
Olanda (4-2-3-1): 1 Stekelenburg, 2 Van der Wiel, 4 Mathijsen, 3 Heitinga, 5 Van Bronckhorst, 6 Van Bommel, 8 De Jong, 7 Kuyt, 10 Sneijder, 11 Elia, 9 Van Persie. All. Van Marwijk.
Arbitro: Circhetta (Svi)
Unione Sarda - Dessena: Cagliari, io non ti lascio più
Con i piedi prende a calci il destino, con le mani mima la C della sua Carolina dopo ogni gol e agita la penna con la quale vorrebbe firmare presto il nuovo contratto. Cagliari tutto d'un fiato. «Sto divinamente», ammette Daniele Dessena, ventidue anni e la felicità stampata sul volto nel bene e nel male. «Rido sempre, forse perché sono un ragazzo positivo», aveva detto appena atterrato nell'Isola, giusto due mesi e mezzo fa. «In sei anni di serie A non sono mai stato così in alto», se la gode adesso, e dall'aereo non vuole più scendere, per questo ha fretta di mettere nero su bianco, trasformare il prestito in comproprietà e sentirsi ufficialmente rossoblù per metà. Parma e Sampdoria si contendono, infatti, il suo cartellino, ma proprio nei giorni scorsi Cellino ha raggiunto un accordo di massima con il club emiliano. Così lo stesso centrocampista prova a chiudere il cerchio in diretta, accelera il passo e lancia una sorta di appello al suo nuovo presidente: «L'ho conosciuto da poco, è un grande, una persona brillante, spero tanto che faccia ora quel passo in avanti che manca». Più chiaro di così.
«Speriamo», ride e ripete Dessena, senza veli, parole o smorfie di facciata. Trasparente. «Dietro questo mio "speriamo"», spiega poi, «c'è tutto quello che gira attorno al Cagliari. Da un allenatore che mi ha rigenerato a uno staff tecnico preparato e con un progetto importante, da un gruppo di giocatori eccezionale alla gente che incontro ogni giorno per strada». L'ultimo arrivato non vuole più andar via, insomma. Nell'Isola dove è nato suo nonno Antonio (a Sassari, ottantuno anni fa) tutto luccica, persino la concorrenza che definisce «una guerra pacifica tra compagni di squadra e amici, e male certo non può fare». Tutti per il Cagliari e il Cagliari per tutti. «Ci sono tanti centrocampisti di qualità e con una carriera importante. Poi è normale che star fuori non è mai piacevole. Io per esempio soffro proprio in panchina, soprattutto perché in campo mi sfogo. Per questo bisogna avere sempre la testa rivolta al lavoro e farsi trovare pronti in qualsiasi momento. Del resto si vince tutti insieme».
Domenica al Sant'Elia ha raccolto gli applausi dei suoi ex tifosi sampdoriani, quanti fischi, invece, lo scorso 27 settembre al Tardini, proprio nella città dove è nato e cresciuto. Dessena fa spallucce al passato che stride. «Il tifoso parmigiano lo conosco bene, è fatto così, rosica. Ma la più profonda delusione di quella partita me l'hanno data i miei ex compagni. Non hanno certo avuto un bell'atteggiamento. Mi hanno inseguito nello spogliatoio, sono venuti a dirmi che ho fatto lo stupido in campo. Io? Ma quando mai». Si è consolato con il primo gol con il Cagliari (proprio l'esultanza ha scatenato la reazione di tifosi e giocatori gialloblù) e, soprattutto, con il due a zero finale, lo stesso risultato, guarda caso, con il quale si è preso la rivincita sulla Sampdoria, altra storia combattuta, ma senza veleno in coda. «A Genova ho giocato poco, ma conservo un bellissimo ricordo». Giusto quello. «In Sardegna ho trovato la mia dimensione». E anche tre amici nuovi. «Agostini, Conti e Cossu mi hanno sorpreso tantissimo, sono dei campioni, ma soprattutto ragazzi speciali». Proprio quelli che Allegri vedrebbe benissimo in Nazionale. Sempre quei tre.
Canini: "Siamo sulla giusta strada"
Allenamento mattutino quest'oggi per il Cagliari. Al termine della seduta, prima del rompete le righe, ha parlato ai microfoni della sala stampa di Asseminello Michele Canini. Il centrale bresciano, dopo alcuni anni giocati a singhiozzo per i tanti infortuni, sta tornando ad essere il brillante difensore della prima stagione in rossoblù, quando gli applausi e i complimenti provenivano unanimi dalla critica. E, per dimostrare il suo recupero tecnico ma sopratutto psicologico, ci sono state le ultime quattro partite, giocate da terzino destro, per rimediare alle assenze di Pisano e Marzoratti. Seppur fuori ruolo, Canini ha disputato quattro grandi prestazioni, che sono coincise con quattro vittorie consecutive per la squadra. "Il ruolo per me è assolutamente nuovo, mi sono applicato nel migliore dei modi, ma un grazie speciale lo devo ai miei compagni di reparto che mi hanno aiutato e guidato con i loro consigli. Giocare terzino è davvero differente rispetto al ruolo di centrale, sono diverse le corse, le misure, i tempi, ho cercato di fare le cose semplici e di fare meno danni possibili, fino ad oggi è andata bene ma spero che sia Pisano che Marzoratti tornino presto, abbiamo bisogno di tutti". A lui sono arrivati i complimenti sinceri di mister Allegri, che ha sottolineato la grande abnegazione e la grande lucidità mentale del giocatore, che ha interpretato nel migliore dei modi il ruolo, consentendo alla squadra di esprimersi sui suoi standard nonostante le assenze di ruolo.
Ora Canini si è guadagnato un posto in pianta stabile in squadra, e, con il ritorno di Pisano e Marzoratti, si giocherà il posto di centrale con Lopez e Astori. Il dato più importante però è l'effettivo recupero del ragazzo, che ora si sente pienamente parte del progetto Cagliari che in questo momento và avanti a gonfie vele. "Mi sento decisamente meglio, sto bene, giocare è importante, sto acquistando sicurezza gara dopo gara, vinco i contrasti e la misura dei passaggi è sempre più precisa, sono contento di come le cose stiano andando sia per me che per la squadra, e se guardo le prestazioni di queste prime 12 giornate i 19 punti raccimolati ci stanno davvero tutti, la strada intrapresa è quella giusta". Avanti tutta dunque, verso l'obiettivo salvezza da raggiungere il più presto possibile.
juninho85
14-11-2009, 21:20
http://atdhe.net/10473/watch-italy-vs-netherlands
sta entrando conch'e bagna :ave:
Ha giocato bene il nostro conchebagna, ha messo in condizione rossi di tirare e molti altri interventi precisi e sicuri..bravo..non ricordo l'ultimo giocatore del cagliari giocare in nazionale...a parte marchetti..un pò di emozione l'ho sentita:)
juninho85
15-11-2009, 11:39
Unione Sarda - L'altra faccia del campione ritrovato
Estate combattuta, prima perde il posto, poi il treno che porta alla Lazio. La quinta stagione rossoblù comincia nel peggiore dei modi per Canini, fiore del fertilissimo orto atalantino mai sbocciato del tutto. L'infortunio di Lopez poi lo catapulta in trincea sul più bello, esordio stagionale contro l'Inter, l'avversario ideale per chi è cresciuto con una sciarpa rossonera al collo. Il Cagliari perde la partita, lui vince la sfida col destino e in novantasei minuti spazza via i tre anni più neri della sua breve carriera.
La svolta quando meno te l'aspetti. «Azzeccavo tutti i passaggi, vincevo i contrasti e non sbagliavo un colpo». Il modo migliore, insomma, per ritrovare la fiducia in se stesso. «Poi di gara in gara è andata sempre meglio. Ora sto bene, sono sereno». Talmente sereno che quando Allegri gli chiede di fare il terzino a poche ore dalla gara con il Genoa complice il contemporaneo ko di Pisano e Marzoratti, lui (una vita da centrale) si carica sulle spalle l'emergenza di un intero reparto senza batter ciglio. Risultato: quattro vittorie su quattro e da tre giornate il portiere Marchetti non subisce reti. «Ma io ho cercato solo di fare meno danni possibili».
Gioventù bruciata, la rottura del legamento crociato del ginocchio destro nel 2006 è uno schiaffo dopo un'annata di carezze, la prima in serie A, subito da protagonista. Flashback da capogiro. Perché gira la ruota e pure la testa, Canini quasi fatica a tornare indietro nel tempo, promessa classe 1985 scovata dall'allora ds rossoblù Salerno in C1 nella Sambenedettese (allenata da Ballardini) e a lungo seguita dai grandi club, poi persa tra i ricordi che fanno a cazzotti con il presente, disattenzioni fatali, errori banali, talvolta clamorosi. Avvio di carriera in discesa, poi la salita è ripidissima e la riabilitazione dopo l'intervento chirurgico è più lunga del previsto e più psicologica che fisica. Così i treni passano e lui resta spesso in panchina con il biglietto in mano e la paura di aver sbagliato stazione e tratta. Prima Bega, poi Bianco, ora Astori. C'è sempre un altro centrale al suo posto. Cellino non molla. «Vedrete, prima o poi dimostrerà tutto il suo valore», insiste il presidente rossoblù. Ma gli estimatori arrivano anche da lontano. Per il patron del Palermo Zamparini Canini è un vecchio pallino, per Ballardini una scommessa stravinta già a San Benedetto del Tronto, così chiede a Lotito di comprarlo. Storia ancora calda. La trattativa con la Lazio si arena allo scadere. Questione di soldi e contropartite. Stendardo non convince, e quando nell'operazione finisce anche il reggino Valdes è ormai troppo tardi. Sembra l'inizio dell'ennesimo calvario per il difensore bresciano, la rinascita, invece, è dietro l'angolo.
«Sono tranquillo, sto bene fisicamente e farò di tutto per continuare a meritare la fiducia dell'allenatore». E mentre lo dice, comodo dietro la scrivania che domina la piccola sala stampa del centro sportivo di Assemini, Canini mostra tutta la sicurezza repressa per anni. Cagliari-Inter tanto per (ri)cominciare, ora prende a calci il destino addirittura da terzino. «Non avevo mai svolto quel ruolo». Alla faccia. «Ho fatto le cose semplici, e se è andata benino devo ringraziare i compagni». Esterno per caso. «C'era un buco da coprire e mi sono messo a disposizione senza problemi, pur con qualche difficoltà. Io ho sempre giocato da centrale e, soprattutto, nella fase offensiva i tempi e le misure dei movimenti non sono uguali». Aspettando Pisano e Marzoratti (quasi certamente salteranno anche la sfida del Meazza) Canini c'è. «Ma speriamo che tornino presto, c'è bisogno di tutti».
Canini atto secondo. E se prima i punti di riferimento erano Baresi, Maldini e Costacurta («e non poteva essere altrimenti essendo io da bambino un tifoso milanista»), adesso è Terry, capitano del Cheslsea. «Il più grande difensore al mondo». Che forza, però, il nuovo Nesta, o il vecchio, non fa poi tanta differenza. «Colui che in Italia interpreta al meglio il ruolo di centrale». Il 22 a San Siro Nesta non ci sarà perché squalificato, Canini sì, e quale occasione migliore per dimostrare alla serie A intera che anche lui, come il suo idolo, è tornato, e più forte di prima.
Unione Sarda - Italia, festeggia anche Biondini
Uno zero a zero con l'Olanda, senza gol né brividi. Marcello Lippi deve consolarsi con qualche segnale positivo dalla sua Italia ancora in costruzione, primo su tutti il bell'esordio di Candreva e Biondini. Ma, alla fine, questa prima amichevole delle tre che rimangono verso Sudafrica 2010 rischia di essere né carne né pesce. All'appuntamento con l'Adriatico, la nazionale trova invece l'ospite fantasma tanto atteso, Antonio Cassano: gli striscioni dagli spalti lo reclamano, ma la voglia di fantasia in azzurro sfiora il surreale al 5', quando un tifoso con la maglia di Superman e la scritta "Cassano in nazionale" fa invasione di campo, ignorato dai 22 in campo - figurarsi Lippi -: a ben vedere, immagine perfetta di tutta la storia.
Davanti alla difesa quasi tutta juventina e a Buffon che fa 100 in azzurro, Lippi ha disegnato un centrocampo variabile: Palombo davanti alla difesa, Pirlo e Candreva da destra e sinistra vanno a turno a stringere dietro Gilardino, Camoranesi e Palladino sulla fasce fanno il pendolo tra la linea offensiva e quella di centrocampo per la copertura. Così l'ordinato 4-2-3-1 degli olandesi produce tanto movimento e qualche taglio giusto, ma pochi pericoli. Anche perché Van Persie si infortuna quasi subito (14') su anticipo di Chiellini, e Huntelaar che lo sostituisce è lento e impacciato.
Manca, all'Italia, l'ultima scintilla. Candreva gioca a tutto campo, contrasta, corre, tira, a dare idee con lui è Pirlo ma solo a sprazzi. Palladino, seconda novità azzurra della serata, è intraprendente. La prima combinazione giusta Candreva- Camoranesi arriva dopo 3', l'argentino è anticipato al tiro.
L'Olanda ci prova di più, al 20' Kuyt batte al volo da sinistra e sfiora il palo. Sulla sinistra le combinazioni Palladino- Candreva funzionano ma manca la chiusura dei cross, e allora l'Italia ci prova al tiro, neanche a dirlo con Candreva (22') e Palladino (27'). Dall'altra parte, con Huntelaar arrugginito, è Van der Vart a creare problemi. Il finale di tempo è un'accelerazione, ma il gol non arriva.
Buffon para la pericolosa deviazione di Gilardino su punizione di Van der Vart, ed è il 38', poi l'Italia spreca due volte: un minuto dopo Pirlo crossa corto su Palladino lanciato solo a rete, altri tre minuti e Palladino su angolo e deviazione di Grosso spara alto sotto porta.
La ripresa presenta due squadre identiche in avvio. Il ritmo resta compassato, ci prova Elia con una battuta al volo (8') deviata in angolo da Zambrotta, ma ci prova anche il ct azzuro col cambio all'11', Rossi per Palladino. Arriva subito la combinazione giovane: Candreva salta l'uomo e apre per Rossi, cross rapido in area deviato in angolo. Al 18' è ancora il paisà italo-americano ad accendere la luce: salta tre uomini e sull'assist Candreva è anticipato. Il livornese ci riprova in prima persona e serve la palla gol a Camoranesi anticipato in area alla battuta. Appena cambia passo l'Italia fa soffrire gli orange, come al 20' quando l'apertura di Gilardino su Grosso apre la difesa; ma sul cross lungo è ancora Camoranesi a perdere il tempo giusto. La verve azzurra è un'altra, diventa foga quando Zambrotta frana su Huntelaar in area (25') e l'arbitro Circhetta non fischia il rigore. Dentro Biondini per Palombo e Montolivo per Candreva, e l'Italia riesce ad accelerare anche se Rossi va a strappi. In mezzo, Pazzini, entrato per Gilardino, il gol lo fa, ma è di mano: se ne accorge il guardalinee Zeeder, che fa cambiare a Circhetta la decisione di convalidare il vantaggio azzurro.
juninho85
15-11-2009, 18:10
Pisano può farcela per il Milan
Incoraggianti le notizie provenienti dall'infermeria del Cagliari: Francesco Pisano, assente fin dall'inizio del campionato in seguito a un'infrazione periostale della rotula sinistra, sta dando segnali di netta ripresa in allenamento, e non è da escludere una sua presenza in panchina per la trasferta di domenica prossima contro il Milan. Il laterale destro classe '86 ha infatti dato buoni segnali durante e dopo la doppia seduta di allenamento dello scorso venerdì: le definitive valutazioni sul suo stato forma verranno effettuate a partire da martedì, quando i rossoblù, a eccezione dei nazionali Marchetti e Biondini, riprenderanno regolarmente le sessioni di preparazione. Più ardua la disponibilità dell'ex-rossonero Lino Marzorati, ancora lontano dalla condizione muscolare ottimale.
coraggio bombetta :ave:
Finalmente hanno detto che diavolo ha....un assenza super giustificata...speriamo torni subito in forma.
juninho85
15-11-2009, 19:04
si parlava di infortunio muscolare fino a oggi:mbe:
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/143557
un pò ovunque è confermato questo...ma tutti si aspettavano un recupero più rapido.. son cose noiose..
juninho85
16-11-2009, 07:55
Il Sardegna - Biondini: "Lippi mi ha fatto i complimenti"
Esordio in azzurro che è piaciuto a tutti, Lippi compreso. «Mi ha fatto i complimenti a fine gara», ha detto Biondini, che ieri è stato provato ancora tra i titolari ed è quasi certo che mercoledì contro la Svezia sarà schierato in campo sin dai primi minuti. Meriti di quell'impatto che non ti aspetti, con annessa la prima partita in maglia azzurra. Quarantunesimo esordiente nella gestione Lippi. Correva il 25' della ripresa. Il commissario tecnico l'ha buttato nella mischia senza esitare. «Non dimenticherò mai la serata di sabato scorso. Prima convocazione, coincisa anche con l'ingresso in campo. Di più, obiettivamente, non potevo chiedere. L'ho capito quando mi è stato detto di scaldarmi. Era il mio momento». Forse non era in preventivo essere utilizzato già a Pescara contro L'Olanda. Lippi ha accelerato i tempi. «Avevo lavorato per tutta la settimana però con questo chiodo fisso. Sapevo che c'era l'opportunità di entrare, nel secondo tempo, dato che l'allenatore poteva fare ben sei cambi. È toccato anche a me e sono felicissimo. Devo però dire che le avvisaglie erano buone fin dall'inizio ». In un mondo totalmente nuovo per lui. Davide Biondini ha trascorso il primo periodo con la Nazionale senza particolari sensazioni. Emotivamente è un freddo, non si lascia facilmente irretire e trascinare dall'euforia del momento. Anche se la sua “prima volta” non lo ha lasciato totalmente indifferente. E ci mancherebbe. Chi non vorrebbe essere chiamato ad indossare la maglia della Nazionale. «Devo dire che ho subito legato con tutti. Mi sono accorto dell'attitudine al dialogo da parte dei compagni di squadra. Anche di coloro che oramai sono divenute delle vere e proprie icone. Persone alla mano, che ti fanno sentire immediatamente a tuo agio». Poi Lippi. Che lo ha fatto seguire, soprattutto negli ultimi tempi. Non è facile entrare nelle sue grazie. «Dell'allenatore mi ha colpito una cosa. Ha lo stesso atteggiamento con tutti. Non si lascia condizionare dal fatto che in squadra vi sono elementi con i quali lavora da tanto tempo. Anzi, nei miei confronti, è stato sempre prodigo di consigli, per supportarmi ed aiutarmi ad inserirmi al meglio in un certo contesto». Normale l'emozione. Del resto, la formazione azzurra è quella che detiene il titolo di Campione del Mondo. Già con il biglietto in tasca per il Sud Africa dove, nella prossima estate, si svolgerà la manifestazione iridata. «Tengo a precisare una cosa. Io non guardo tanto avanti. Ad un futuro lontano. Potrebbe essere pericoloso e destabilizzante. Penso esclusivamente alla prossima partita con la Svezia, che fra l'altro si giocherà a casa mia, a Cesena». Poi prosegue: «Ora capisco perchè sono stati raggiunti determinati traguardi. Lo spirito e la compattezza del gruppo sono ingredienti imprescindibili. Alla base delle grandi imprese». E dopodomani, nella sua città, di fronte ad una platea di parenti richiamati dall'evento: «Ci saranno tutti». Il CT azzurro, in maniera velata, ha lanciato qualche segnale. Lo aveva ripetutamente provato, in settimana, anche in una ipotetica formazione base. Non ha remore,Marcello Lippi, lo ha già dimostrato contro l'Olanda inserendo da subito proprio Candreva. Ora potrebbe essere il turno del centrocampista cagliaritano partire titolare. «Che dire. Sarebbe meraviglioso. Per ora mi accontento di ciò che è avvenuto. Poi vedremo». Infine, una puntualizzazione. «Giocare in una squadra di provincia aiuta parecchio - ha detto Biondini – Perlomeno vengono evidenziate le qualità dei calciatori. C'è l'opportunità di essere utilizzati in maniera continuativa. Al contrario di quanto capita in una formazione di prima fascia, dove c'è il serio rischio di fare molta panchina e certe risorse restano inespresse».
La Nuova Sardegna - E' il momento di una messa a punto
A caccia di un terzino destro e con una mezzala in più. Il calciomercato di gennaio si avvicina e il Cagliari fa due conti. A sette partite dalla fine del girone di ritorno, il team di Massimiliano Allegri ha almeno due obiettivi che si intrecciano l’un l’altro. La salvezza da cogliere al più presto richiede una marcia accettabile e continua.
Gli ulteriori 19 punti chiesti da Allegri per raggiungere quota 40, sono il primo bersaglio per Conti e soci. Inoltre, la corsa per restare in A racchiude un secondo traguardo: con i mondiali alle porte, il campionato storicamente riserva sorprese, in testa e in coda. Il messaggio del tecnico è nitido: “Sarebbe follia pensare che il più è fatto. Ho detto che questa stagione si sarebbe rivelata durissima ed è così. Ci sarà da sudare partita dopo partita”.
Le strategie. Massimo Cellino si muove a fari spenti. Il patron è da un pezzo sulle mosse da attuare alla riapertura del mercato. In ballo per la difesa, due nomi già sentiti: Ariaudo (Juventus) e Andreolli (Roma). Poco importa che rientrino nei piani di Ferrara e Ranieri. Il presidente vuole mettere una zeppa e non molla. E serba un colpo a sorpresa. Tra l’altro, tra gli svincolati è stato seguito Stovini, accasatosi con l’Empoli. Ma non è tutto. A centrocampo, si fa la fila. Parola e Barone potrebbero cambiare aria. Idem in attacco, il Mantova preme per Joaquim Larrivey. Cellino tiene al centravanti ex Huracan ma, al prezzo giusto, potrebbe prendere in considerazione un prestito proficuo. Con Matri, Jeda, Nené e Ragatzu ci si può muovere senza grandi affanni.
Difesa. Con tre pedine che possono giocare al centro e a sinistra (Astori, Agostini e, se serve, Pisano), quattro centrali (Lopez, Canini, Astori e Marzoratti), a destra si soffre. Manca il Matheu di turno. Infatti, per la duplice assenza degli infortunati Pisano e Marzoratti, Allegri ha spolverato Canini. C’è anche Lopez, ma la coperta rimane corta. E anche con il rientro degli acciaccati, il quadro è critico. Ed è rischioso che l’ottava della A non abbia neanche un difensore di ruolo in panca.
Il mantra di Allegri. Il tecnico livornese batte su un tasto: “Il Cagliari della scorsa annata è stato splendido. Ma adesso, ci sono sei giocatori nuovi, si lavora al meglio per un assetto stabile e una proficua integrazione ma c’è tanto da fare”. Cellino ha annuito. E ha scelto toni sentimentali: “Questa squadra è forte perché ha cuore e personalità”. Il patron è molto attento anche ai singoli. In tempi diversi, ma con una scaletta per nulla casuale, ha applaudito Biondini, Astori e Cossu, bacchettato Marchetti, Jeda, Conti e Canini, incoraggiato Larrivey e Nené. Come sempre ha tirato le fila in un’annata che potrebbe essere davvero interessante.
I crucci. Leggermente ottimista per l’evolversi della questione stadio, Massimo Cellino è preoccupato per il ricorso di Conto tv e i problemi conseguenti per Sky e l’accordo sui diritti con la Lega. Un cruccio riguarda anche l’iter della tessera del tifoso: “Sono un cittadino italiano e devo rispettare le regole. Poi, possiamo parlarne per migliorarle” ha detto di recente. Ma intanto si gode il suo Cagliari. Il patron è forte, tra riscatti e acquisti, di almeno quattro scommesse vinte: Marchetti, Astori, Lazzari e Nené. Per non dire di Biondini, Cossu e Matri. Un gruppetto che vede il proprio listino prezzi lievitare. Certo, quando il valore sale, si mette in moto anche l’adeguamento dei contratti. Ma questa è un’altra storia.
Unione Sarda - Cagliari, operazione Milan
Cagliari avanti tutta verso il big match di San Siro, in programma il 22 alla ripresa del campionato. Quella con il Milan non sarà una partita come tutte le altre per Allegri, corteggiato proprio dai rossoneri la scorsa estate prima che la scelta ricadesse su Leonardo. Sfida speciale anche per Matri (cresciuto a Milano), ma anche per Marchetti e Astori, destinati a vestire un giorno la maglia del MilanMetti un pomeriggio speciale a San Siro. Ma non lo sarà soltanto per Allegri che, tra l'altro, da giocatore aveva anche indossato la maglia rossonera durante una tournée estiva.
MARCHETTI. Il Milan gli ha messo gli occhi addosso già dallo scorso campionato. Lo stesso amministratore delegato rossonero Galliani avrebbe già strappato un opzione all'amico Cellino che tra non molto riscatterà dall'AlbinoLeffe l'altra metà del cartellino a un prezzo già fissato in estate. Predestinato il portiere rossoblù e azzurro insieme. E pensare che tra i pali del Diavolo - al momento - ballano in tre. Ci sono Dida, Abbiati e l'ex Storari. E c'è pure Roma. E c'è soprattutto Marchetti. Dall'altra parte. Per ora.
NENÈ E JEDA. Sfida nella sfida tutta brasiliana con Pato e Ronaldinho. Già dopo il successo sulla Samp l'ex capocannoniere della Superliga portoghese non stava nelle pelle. «Sarà una gara particolare per me, e non potrebbe essere altrimenti», ha ammesso Nenè due domeniche fa mentre si lasciava alle spalle gli spogliatoi dello stadio Sant'Elia. «Tra l'altro è un onore giocare soprattutto contro Pato». Attaccante come lui. «Uno dei più forti al mondo. È velocissimo». E ci sono pure i brasiliani Dida e Thiago Silva.
ASTORI. L'estate scorsa il Cagliari ha acquistato metà del suo cartellino, ma già il prossimo campionato il Milan potrebbe riscattarlo nuovamente (sia Kaladze che Favalli hanno le valigie pronte). Il giovane difensore rossoblù è cresciuto proprio nelle giovanili rossonere (nel 2003 ha vinto il titolo Allievi, in quella squadra c'erano anche Abate e Marzoratti) per poi farsi le ossa in C1 prima con il Pizzighettone, poi con la Cremonese di Mondonico. Nel Cagliari la svolta nel calcio che conta, ora prova a sfidare il suo futuro.
MATRI. A Milano è di casa (è nato a Sant'Angelo Lodigiano), e non vuole certo sfigurare davanti agli amici che solitamente incontra la domenica sera o il lunedì pomeriggio. E ci terrà non poco a battere la squadra che due anni fa lo ha ceduto (proprio al Cagliari) dopo averlo hatto esordire in serie A nel 2002 quando ancora lui aveva ventidue anni.
Unione Sarda - Biondini, tre metri sopra il cielo azzurro
Lassù tra le colline riminesi dell'Alto Rubicone si divertiva a inseguire Pantani, le salite dell'infanzia, e il Pirata correva sempre più veloce del suo motorino. E l'amico Enrico, dietro, si ostinava a pedalare, lui ciclista voleva diventarlo davvero. Davide (Biondini ancora per pochi intimi) aveva, invece, il calcio nella testa, con la maglia del Cesena sette giorni su sette. Quante scampagnate, poi, con i compagni scout della sezione staccata di Montiano, il profumo della natura, indimenticabili pic-nic, meglio i crescioni della piadina, una preghiera nel verde, gli occhi chiusi, le braccia distese, pensieri stupendi. Già si immaginava sul prato di San Siro.
Studia che nella vita lo sport non basta, gli ripetevano mamma (insegnante) e papà (medico), soprattutto per loro si è preso il diploma come dirigente di comunità, indirizzo socio-pedagogico. Nel frattempo aveva già esordito in serie C1. Romagna mia, Romagna in fiore, tu sei la stella, tu sei l'amore. Quando ti penso, vorrei tornare dalla mia bella al casolare. Magari con la Nazionale. Ci siamo.
«Strano davvero il destino, no?». Già la convocazione di Lippi due domeniche fa gli ha cambiato la vita («è un sogno che si realizza, e non è una banalità»), l'esordio sabato a Pescara contro l'Olanda gliel'ha poi colorata d'azzurro («un'emozione indescrivibile, mi sono svegliato con più certezze e meno paure»), figurarsi la gara di mercoledì prossimo (forse partirà addirittura titolare) con la Svezia a Cesena, stadio Manuzzi, dove è cresciuto e diventato un professionista, una manciata di minuti appena dalla scuola dove ha preso per la prima volta a calci un pallone. «Più ci penso e più viene da sorridere, e chi l'avrebbe mai detto».
«Cagliari grazie per sempre, se sono qui lo devo proprio al Cagliari». A ventisei anni il centrocampista rossoblù cammina tre metri sopra il cielo. Pure il ritiro a Milano Marittima, dove è arrivato ieri mattina assieme ai nuovi compagni campioni del mondo («dopo tre e passa interminabili ore di pullman») e dove trascorre ogni estate le vacanze estive assieme agli amici di sempre, una ventina circa, figli di amici, perché le tradizioni e i rapporti da queste parti hanno radici profonde. «Quasi quasi faccio un salto nella mia nuova casa». Del resto Cesenatico dista appena dodici chilometri dall'hotel che ospita gli azzurri. E nell'osteria Pagadebit (aperta di recente da Biondini e gestita dalla fidanzata Irene) già lo aspettano dopodomani sera (comunque vada a finire) per festeggiare l'amico campione. Tanto offre il capo, sicuro.
Venti minuti posson bastare. Come il Venti che porta sulle spalle. «Sono un giocatore della Nazionale, un traguardo importante, non era affatto scontato che giocassi, farò di tutto per meritare la fiducia del mister». In campo quando meno te l'aspetti al posto di Palombo. «Non pensavo certo di esordire, tra l'altro si stava riscaldando tutta la panchina». Poi il ct ha chiamato proprio lui, capelli rossi, inconfondibili, sguardo impenetrabile e il cuore che batteva a mille. Una pacca sulle spalle, poi via, giusto qualche consiglio appena prima dell'ingresso in campo, già l'ha conservato nell'album dei ricordi, Biondini, e con esso le parole della svolta. «Mi ha detto di stare sereno, di mettercela tutta, e mi ha dato alcune disposizioni per i calci d'angolo». Poi lui ha iniziato a correre e non si è più fermato sino a quando l'arbitro ha fischiato tre volte. «Una favola, penso di avere dato il massimo, questo è un treno importante per me e farò di tutto per meritarmi la Nazionale anche in futuro». Aspettando il suo idolo De Rossi (infortunato) si gode Pirlo. «Che sorpresa. In allenamento cura i particolari come se stesse giocando una finale di Champions. Certo non te l'aspetti da un campione come lui». Il mondiale in Sudafrica è l'ultimo dei suoi pensieri. «Sino a pochi giorni fa non sapevo nemmeno che un giorno avrei indossato la maglia azzurra. Un passo alla volta e piedi per terra». Come quando gioca con il Cagliari.
E a piccoli passi il centrocampista romagnolo ha costruito la sua vita da mediano. Dai Pulcini alla prima squadra con il Cesena. «Che soddisfazione». Aveva diciassette anni quando Iachini lo ha fatto esordire in C1. Non un allenatore qualunque. «Forse un po' mi rispecchio in lui, nella sua grinta, nel modo in cui interpretava le partite quando ancora era un giocatore». Stesso lavoro sporco in mezzo al campo. «Magari i miei piedi sono migliori dei suoi», se la ride Biondini l'azzurro, «ogni volta che ci sentiamo al telefono glielo ricordo. A parte gli scherzi, lui ha creduto in me quando ancora ero un ragazzino e mi ha poi portato con sé in B a Vicenza consentendomi di fare un ulteriore gradino». Due anni dopo il calcio che conta passa per Reggio Calabria, ultima tappa prima della Sardegna, dove il centrocampista inizia la salita più ripida. Nell'Isola arriva quasi per caso all'ultimo giorno di mercato, complice il dietrofront tattico dell'allora tecnico rossoblù Giampaolo (dal 4-4-2 al 4-3-1-2) e trova subito un'eredità pesantissima. L'ombra di Abeijon (il Guerriero idolo dei tifosi passato nel frattempo all'Atalanta) lo accompagna per tutto il girone d'andata, poi Biondini si prende la scena e non si ferma più. Quarta stagione con il Cagliari (contro il Genoa ha festeggiato le cento partite con la maglia rossoblù) e giusto un mese fa ha rinnovato il contratto sino al 2012. «Devo tanto a questa società, alla squadra, all'allenatore e ai tifosi», non smette di ripetere Biondini, romagnolo doc innamorato pazzo della Sardegna. «Poi c'è il mare che nasconde sempre qualcosa di speciale, quasi un senso di libertà». Come quando sognava di scalare il mondo a bordo del suo motorino inseguendo il mito Pantani.
juninho85
17-11-2009, 07:44
Il Sardegna - Cellino e i suoi numeri vincenti
Cellino non solo come Re Mida ma ora pure “o munaciello“ dei numeri. Dicesi “o munaciello“ a Napoli chi consiglia i numeri da giocare al lotto. Ricordate quando alla fine della gara contro la Sampdoria il presidente rossoblù diede quella serie di numeri fortunati, 5, 23, 32, 14? «Abbiamo vinto grazie a loro», aveva detto. Consigliò persino di giocarli a lotto. Ebbene, incredibile ma vero, sono usciti tutti l'uno accanto all'altro nella ruota di Palermo (P di Pisano, numero 14 ultimo nominato dal presidente in quell'occasione). Se qualcuno avesse puntato un euro su tutte le ruote ne avrebbe vinti 12 mila.«Co sì inizieranno a darmi retta», ha commentato ieri il presidente. Superate le congiunzioni astrali del numero 17, il suo Cagliari continua a volare. L'inizio
della stagione è esaltante. A duepunti dalla zona-Champions. «La mia squadra ha naturalmente una consegna ben precisa. Dobbiamo salvarci. Guai a pensare di essere arrivati. Il campionato è lungo, per cui dobbiamo preoccuparci di guardare le nostre spalle, più che fare voli pindarici con la fantasia. Percepisco un po' troppa elettricità attorno alla squadra, che potrebbe essere motivo di deconcentrazione». La conseguenza logica di questa partenza lanciata sono i due giocatori entrati nelle grazie di Marcello Lippi. Federico Marchetti e Davide Biondini fanno parte del progetto rossoblù, anzitutto. Non sono stati però i soli, nella gestione-Cellino. Il ricordo di Mauro Esposito ed Antonio Langella è ancora fresco. «Tutti e quattro hanno meritato. Però, se proprio devo esser sincero, per la Nazionale ho avuto solo dei riscontri negativi storicamente parlando. Quando sono stati chiamati a vestire la maglia azzurra, gli stessi Esposito e Langella non hanno avuto l'input giusto. Capisco che è un premio, però al rientro non avevano la medesima voglia di sacrificarsi per la propria squadra di club ed il loro rendimento era sceso». Chissà, mancanza di stimoli reali oppure appagamento. L'augurio è dunque quello che non si ripeta quello che è già successo in precedenza. «Farebbe piacere se altri componenti la squadra venissero chiamati da Lippi. Però, per una formazione di provincia, c'è pure il rovescio della medaglia, nel senso che l'allenatore deve arrangiarsi in quei frangenti ed allenarsi con la rosa incompleta». Poi il rapporto con il tecnico. «L'ho scelto personalmente. Allegri è un allenatore di valore. Già lo aveva dimostrato nelle categorie inferiori». Il Cagliari è atteso dalla sfida in trasferta con il Milan. Affrontare i rossoneri, dopo dodici turni, stando dietro di loro di soli tre punti è motivo d'orgoglio. «Macchè storie. Dobbiamo solo pensare a salvarci ed a rimanere umili».
Unione Sarda - Il Cagliari di Zola sta a guardare
Persino meglio del Cagliari di Zola. Rossoblù mai così in alto dopo dodici giornate da quando sono tornati in serie A, stagione 2004-2005. Nonostante un avvio sofferto (un pareggio nei primi quattro turni) la squadra di Allegri corre a ridosso delle big con ben diciannove punti in classifica, due lunghezze appena sotto la zona Champions, traguardo insperato soltanto qualche mese fa e che nasconde (ma non troppo) scenari assai affascinanti.
Già i paragoni col passato (recente e non) si sprecano, il profumo dell'Europa si fa sempre più forte. E l'incredibile campionato targato Arrigoni di cinque anni fa non è più un modello da seguire, semmai l'ennesimo tabù sfatato. Non c'è solo Magic Box in quella squadra protagonista nel girone d'andata (per poi calare nel ritorno) con il tridente delle meraviglie completato da Suazo, Esposito e all'occorrenza da Langella. È inoltre il Cagliari di Abeijon, Iezzo, Gobbi e Brambilla, ma soprattutto di Lopez, Conti, Agostini e Pisano, gli unici ancora protagonisti al Sant'Elia. Ottiene sedici punti nelle prime dodici partite, scollina il girone d'andata con ventisei e chiude il torneo a quota quarantaquattro e quindi al dodicesimo posto.
Dall'anno successivo in poi - complice il continuo valzer sulla panchina - a un inizio (più o meno) disastroso segue sempre una travolgente scalata che porta poi alla salvezza. Giusto cinque i punti dei rossoblù alla dodicesima giornata nella stagione 2005-2006, diventati addirittura trentanove al fotofinish grazie al lavoro di Sonetti che proprio dopo dodici match sostituisce Ballardini (che aveva preso il posto di Arrigoni, a sua volta successore di Tesser, esonerato dopo novanta minuti).
Tormentato anche il primo anno in Sardegna di Giampaolo, che pure fa benissimo in dodici gare conquistando quattordici punti. Il tecnico di Giulianova viene tuttavia cacciato tre turni dopo, il Cagliari chiude così il girone con Colomba a diciannove lunghezze, poi torna Giampaolo e centra la salvezza con il quartultimo posto in quaranta punti.
Esce completamente dagli schemi il Giampaolo bis. Ancora una volta Sonetti raccoglie il testimone alla dodicesima giornata (stavolta i punti sono cinque), lo cede poi alla diciottesima a Ballardini che raccoglie la squadra ultima in classifica e la porta sino alla quattordicesima posizione con un trentanove storico.
Ma è senza dubbio il confronto con lo scorso campionato il più interessante. Allegri contro Allegri, e i precedenti alimentano le ambizioni dell'allenatore e le speranze dei tifosi. C'è sempre una partenza ad handicap. Rispetto allo scorso campionato, però, la squadra riprende a correre un po' prima e infatti oggi ha tre punti in più rispetto ai sedici di un anno fa di questi tempi. Così i punti di riferimento per il Cagliari che sogna l'Europa (comunque di restare nella parte alta della classifica) sono i ventisei con i quali la passata stagione i rossoblù chiudono il girone d'andata e i quarantaquattro finali che portano all'ennesima salvezza con ben due giornate d'anticipo e nonostante un calo fisiologico nella parte finale. Il futuro è nel passato. Dietro i numeri la nuova sfida rossoblù di Allegri.
La Nuova Sardegna - Una nazionale griffata rossoblù
Marcello Lippi prova un’Italia tutta nuova in vista dell’amichevole con la Svezia: il ct azzurro ha fatto disputare una partitella 11 contro 11. Nella squadra titolare Lippi ha schierato, con il 4-2-3-1, Marchetti in porta, Maggio, Legrottaglie, Chiellini e Criscito in difesa; Montolivo-Biondini coppia di centrocampo; Marchionni-Candreva-Di Natale alle spalle di Pazzini. Dall’altra parte De Sanctis; Cassani, Fonte (giocatore delle giovanili del Cesena), Bocchetti e Grosso; Palombo-Galloppa in mezzo; Camoranesi, Rossi e Palladino trequartisti con Gilardino in attacco.
La partitella si è conclusa 1-0 con il gol decisivo realizzato da Marchionni.
La giornata è stata però contraddistinta dalle dichiarazioni di Pazzini sul possibile inserimento di Amauri. «In competizione con Amauri non mi ci sento, perchè lui è un brasiliano e io sono un italiano» ha detto Pazzini al termine dell’allenamento di Cervia, che ha confermato l’intenzione di Lippi di schierare lui al centro dell’attacco azzurro contro la Svezia. Un’altra chance, dopo qualche colpo di sfortuna, per conquistarsi uno degli ultimi posti liberi per il Sudafrica. Ma poi, l’attaccante Samp non è riuscito a trattenere la sua sensazione: «Devo esser sincero? Un po’ dà fastidio, se a vincere la volata per la Nazionale è un brasiliano. Perchè un conto se uno è mezzo italiano e mezzo straniero, ma in questo caso di italiano non c’è proprio niente».
Il fatto è che Lippi ha già deciso, c’è solo da aspettare l’ok del Viminale alla concessione del passaporto: il che potrebbe avvenire in un arco di tempo che va da giovedì ai prossimi mesi, e comunque in tempo per le convocazioni Mondiali, che avverranno attorno al 20 maggio. L’intenzione del ct è quella di chiamare il brasiliano della Juve anche all’ultimo giorno utile. In attesa che la pratica Amauri si risolva e che i suoi gol rendano il panorama più azzurro, è intervenuto il presidente federale Giancarlo Abete a tamponare la situazione: «Il riferimento è la cittadinanza italiana, e chi la possiede ha tutto il diritto di esser convocato in Nazionale - le sue parole - la nostra politica è di non allargare ai naturalizzati oltre i limiti. Non vogliamo perdere la nostra identità nè discriminare». Detta così, più che una questione di oriundi o passaporti è gara con il coltello tra i denti per il posto di centravanti.
Non a caso a sfavore di Amauri si pronunciò, più di un anno fa, anche Gilardino, quando con Toni davanti si trovava in situazione analoga, sebbene meno incerta del Pazzini di oggi. «Amauri? Gli attaccanti azzurri bastano», disse allora il centravanti.
juninho85
17-11-2009, 22:07
Allegri: «Cagliari, Milan da aggredire»
Allegri sogna il pokerissimo. Dopo quattro vittorie di fila, il Cagliari domenica affronta la trasferta difficile di San Siro con il Milan: «Solo la partita di domenica potrà dirci se la sosta è stata dannosa. Giochiamo una gara difficilissima, contro una grande squadra. Sarà fondamentale una nostra buona prestazione».
LA RICETTA - Allegri vuole un Cagliari senza paura contro Pato e compagni: «Dovremo tenere alti i ritmi, l'aggressività. Il Milan ha una proprietà di palleggio incredibile. Non dobbiamo farli ragionare, ma spuntare le loro qualità, senza essere remissivi. Un giocatore che temo nel Milan? Ce ne sono di grandissimi, ma se devo fare proprio un nome, dico Seedorf, straordinario per tecnica e forza fisica».
LA CLASSIFICA - Chiusura sulla classifica rossoblù: «Direi che è quasi prestigiosa per la città di Cagliari. Non dobbiamo fermarci, ma arrivare a Natale con una classifica ancora migliore».
juninho85
18-11-2009, 07:34
Il Sardegna - Allegri: "Attenzione a Seedorf"
Stessa lunghezza d'onda del presidente. Anche Massimiliano Allegri cerca di spegnere i sacri fuochi e porre un freno all'entusiasmo. «In un campionato come il nostro, prima o poi arrivano i momenti difficili. Le contrarietà sono dietro l'angolo, per cui è necessario tenere alta la soglia di concentrazione. Per questo gli allenamenti settimanali vanno svolti con intensità e determinazione». Da qui alla fine dell'anno cinque partite impegnative. Difficili, poichè il Cagliari si ritroverà di fronte squadre dall'intelaiatura competitiva. Costruite su ben altre basi rispetto alla formazione rossoblù. Mai guardare indietro e specchiarsi, ma via subito con il Milan. Che ha ripreso a marciare a pieno ritmo, dopo un inizio balbettante. Tredici punti nelle ultime
cinque partite per i rossoneri. Ritmo da Champions. Ma il Cagliari non è da meno, data la striscia “aperta” di quattro affermazioni consecutive. «A parte queste constatazioni – fa notare il mister - siamo due squadre differenti. Cambiano naturalmente gli obiettivi. Il Milan ha qualità. Non bisogna farlo ragionare ed è per questo che bisogna tenere alti i ritmi della gara. Sarà importante essereaggressivi in fase di non-possesso. Loro sono praticamente tutti bravi nel gestire la palla, in particolare Seedorf. E' lui un elemento che può fare la differenza». La sosta stavolta non è stata gradita. O, perlomeno, non è arrivata al momento opportuno. Si è interrotto un trend positivo, da interpretare. Maturato in virtù di una miglioria nel gioco, grazie ad una condizione
atletica ritrovata ed a un dispositivo tattico indubbiamente collaudato. Ma che aveva bisogno di un supporto qualitativo. I meccanismi, già oliati e mandati a memoria nella scorsa annata, hanno ripreso a funzionare. Peraltro per il Milan la situazione è identica. «I progressi ci sono stati, questo è innegabile. Anche se mi ritengo soddisfatto anche dalle prestazioni offerte dalla mia squadra ad inizio stagione. Ora riusciamo a finalizzare meglio ed a tirare di più in porta. Non dobbiamo però cullarci sugli allori. Proviamo a migliorare la nostra classifica da qui alla sosta natalizia». Guai a lasciarsi ammaliare dal fatto che il Milan potrebbe essere distratto dal confronto di Champions con il Marsiglia. Una sorta di dentro o fuori dalla competizione internazionale. Anche se i rossoneri potranno avere la “valvola di sfogo” all'ultima giornata con lo Zurigo. «Sono abituati a giocare su più fronti. Hanno del resto una rosa ampia proprio per questo».
Unione Sarda - Cagliari, sognando l'impresa a San Siro
Avrebbe fatto volentieri a meno di questo week end milanese. L'ombra di San Siro già oscura le ultime quattro vittorie consecutive del suo Cagliari, e del filotto della svolta, Max Allegri, ne va particolarmente fiero. E quanto sarebbe bello allungarlo di un'altra partita. «Andarci, bisogna andarci, per forza. Alle tre l'arbitro fischia, sicuro, e se non dovessimo esserci sarebbero guai». Una battuta per allentare la tensione in vista del big match, per ora può bastare.
«Abbiamo ancora una settimana per preparare la partita». Tempo al tempo, soprattutto per le scelte che riguardano la formazione. «Già sappiamo, però», tiene a precisare il tecnico livornese, «che troveremo una delle squadre più forti del campionato, e per di più nel suo miglior momento. Per questo servirà una grande prestazione». Ma non solo. «Non dobbiamo essere remissivi, aspettare un loro errore non avrebbe senso, certo non possiamo impostare la partita per lo zero a zero, non potremmo farlo contro chiunque in serie A, figurarsi contro il Milan al Meazza. Tra l'altro non è proprio nel nostro dna giocare difendendo». Cagliari avanti tutta, insomma. «E serve una prestazione di alto livello tecnico. Bisogna dare ritmo alla gara, fare in modo che l'avversario possa esprimere il meno possibile il proprio valore».
L'impresa a San Siro in tre mosse: «Tecnica, sacrificio e coraggio». Allegri non si fa troppe illusioni, ma nemmeno parte sconfitto. «Ci mancherebbe».
La sosta precedente aveva rilanciato il Cagliari. E questa? «Arriva giusto a pennello», ha detto subito dopo il successo sulla Sampdoria. «Ci consentirà di ricaricare le batterie sia dal punto di vista fisico che psicologico». Ora che il campionato si riavvicina l'allenatore rossoblù prende tempo. «Se conquisteremo un risultato positivo a San Siro allora potremo dire che la sosta è stata proficua, altrimenti no». In ogni caso, mette le mani avanti Allegri, sarà una partita ad alto rischio, da qualunque parte la si osservi. Subito le carte in tavola. «Cerchiamo di non farli ragionare troppo e mettere in evidenza le loro qualità». Già l'ha detto alla squadra ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti, continuerà a farlo sino alla riunione tecnica di domenica mattina, quando scioglierà le riserve anche sulla formazione titolare. «Ancora non ho fatto le scelte, valuterò con attenzione anche in base allo stato di forma di ogni singolo giocatore».
Potrebbe essere la partita di Nenè, ammette Allegri, non lo sarà sicuramente per Cossu, squalificato. «È un grande peccato». Quale palcoscenico migliore per il fantasista cagliaritano. «In compenso ce lo teniamo stretto per la sfida successiva al Sant'Elia contro la Juventus». Lazzari già scalpita sulla trequarti, Matri, Jeda, Nenè e Larrivey si contendono gli altri due posti davanti. «Comunque nell'arco dei novanta minuti servirà l'apporto di tutti, ci sarà un grande dispendio di energie e anche chi entrerà a gara in corsa potrà risultare decisivo». Difficilmente ci sarà Pisano, out dalla seconda giornata e ieri di nuovo in gruppo (ha svolto l'intera seduta, partitella finale compresa). «È troppo presto per prendere delle decisioni. Non gioca una partita da tre mesi, valuteremo la sua situazione di giorno in giorno». Canini è pronto a disputare la sua quinta gara in carriera da terzino.
Cagliari nel posto giusto al momento sbagliato. «Affrontiamo il miglior Milan». Ma non solo. «Anche il miglior Pirlo, il miglior Seedorf e il miglior Ronaldinho». E anche Borriello e Pato stanno andando a mille. Chi tra questi toglierebbe volentieri al Diavolo? Allegri preferirebbe non scegliere, ma se proprio deve farlo, tiene a precisare, direbbe Seedorf. «Un giocatore straordinario», sottolinea, «di grande qualità e tecnica. Inoltre ha forza fisica e personalità. Non a caso ha vinto tutto, e non solo nel Milan».
Le luci di San Siro si accendono per il suo Cagliari, lui prova così a non pensare a come sarebbe stato affascinante vivere questa partita dall'altra parte. «Il Milan non mi ha cercato. Nessun contatto. Nessuna telefonata». Eppure, la scorsa estate, il tecnico livornese è stato per diversi giorni in cima alla lista per la panchina rossonera al posto di Ancelotti. Poi la scelta è ricaduta su Leonardo. «Questo bisogna chiederlo al presidente Berlusconi o all'amministratore delegato Galliani».
Insomma, Allegri non considera il Milan un'occasione persa. «Non ho mai pensato a San Siro come al mio possibile stadio e non ci ho mai creduto», taglia corto. «Il mio stadio è il Sant'Elia». Resta l'ambizione di arrivare il più in alto possibile. «E non potrebbe essere altrimenti. Ma sono orgoglioso di essere l'allenatore del Cagliari, e non smetterò mai di ripeterlo». E già gongola all'idea di sbancare San Siro con i quattro mori cuciti sul petto.
Unione Sarda - Cagliari, sognando l'impresa a San Siro
Avrebbe fatto volentieri a meno di questo week end milanese. L'ombra di San Siro già oscura le ultime quattro vittorie consecutive del suo Cagliari, e del filotto della svolta, Max Allegri, ne va particolarmente fiero. E quanto sarebbe bello allungarlo di un'altra partita. «Andarci, bisogna andarci, per forza. Alle tre l'arbitro fischia, sicuro, e se non dovessimo esserci sarebbero guai». Una battuta per allentare la tensione in vista del big match, per ora può bastare.
«Abbiamo ancora una settimana per preparare la partita». Tempo al tempo, soprattutto per le scelte che riguardano la formazione. «Già sappiamo, però», tiene a precisare il tecnico livornese, «che troveremo una delle squadre più forti del campionato, e per di più nel suo miglior momento. Per questo servirà una grande prestazione». Ma non solo. «Non dobbiamo essere remissivi, aspettare un loro errore non avrebbe senso, certo non possiamo impostare la partita per lo zero a zero, non potremmo farlo contro chiunque in serie A, figurarsi contro il Milan al Meazza. Tra l'altro non è proprio nel nostro dna giocare difendendo». Cagliari avanti tutta, insomma. «E serve una prestazione di alto livello tecnico. Bisogna dare ritmo alla gara, fare in modo che l'avversario possa esprimere il meno possibile il proprio valore».
L'impresa a San Siro in tre mosse: «Tecnica, sacrificio e coraggio». Allegri non si fa troppe illusioni, ma nemmeno parte sconfitto. «Ci mancherebbe».
La sosta precedente aveva rilanciato il Cagliari. E questa? «Arriva giusto a pennello», ha detto subito dopo il successo sulla Sampdoria. «Ci consentirà di ricaricare le batterie sia dal punto di vista fisico che psicologico». Ora che il campionato si riavvicina l'allenatore rossoblù prende tempo. «Se conquisteremo un risultato positivo a San Siro allora potremo dire che la sosta è stata proficua, altrimenti no». In ogni caso, mette le mani avanti Allegri, sarà una partita ad alto rischio, da qualunque parte la si osservi. Subito le carte in tavola. «Cerchiamo di non farli ragionare troppo e mettere in evidenza le loro qualità». Già l'ha detto alla squadra ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti, continuerà a farlo sino alla riunione tecnica di domenica mattina, quando scioglierà le riserve anche sulla formazione titolare. «Ancora non ho fatto le scelte, valuterò con attenzione anche in base allo stato di forma di ogni singolo giocatore».
Potrebbe essere la partita di Nenè, ammette Allegri, non lo sarà sicuramente per Cossu, squalificato. «È un grande peccato». Quale palcoscenico migliore per il fantasista cagliaritano. «In compenso ce lo teniamo stretto per la sfida successiva al Sant'Elia contro la Juventus». Lazzari già scalpita sulla trequarti, Matri, Jeda, Nenè e Larrivey si contendono gli altri due posti davanti. «Comunque nell'arco dei novanta minuti servirà l'apporto di tutti, ci sarà un grande dispendio di energie e anche chi entrerà a gara in corsa potrà risultare decisivo». Difficilmente ci sarà Pisano, out dalla seconda giornata e ieri di nuovo in gruppo (ha svolto l'intera seduta, partitella finale compresa). «È troppo presto per prendere delle decisioni. Non gioca una partita da tre mesi, valuteremo la sua situazione di giorno in giorno». Canini è pronto a disputare la sua quinta gara in carriera da terzino.
Cagliari nel posto giusto al momento sbagliato. «Affrontiamo il miglior Milan». Ma non solo. «Anche il miglior Pirlo, il miglior Seedorf e il miglior Ronaldinho». E anche Borriello e Pato stanno andando a mille. Chi tra questi toglierebbe volentieri al Diavolo? Allegri preferirebbe non scegliere, ma se proprio deve farlo, tiene a precisare, direbbe Seedorf. «Un giocatore straordinario», sottolinea, «di grande qualità e tecnica. Inoltre ha forza fisica e personalità. Non a caso ha vinto tutto, e non solo nel Milan».
Le luci di San Siro si accendono per il suo Cagliari, lui prova così a non pensare a come sarebbe stato affascinante vivere questa partita dall'altra parte. «Il Milan non mi ha cercato. Nessun contatto. Nessuna telefonata». Eppure, la scorsa estate, il tecnico livornese è stato per diversi giorni in cima alla lista per la panchina rossonera al posto di Ancelotti. Poi la scelta è ricaduta su Leonardo. «Questo bisogna chiederlo al presidente Berlusconi o all'amministratore delegato Galliani».
Insomma, Allegri non considera il Milan un'occasione persa. «Non ho mai pensato a San Siro come al mio possibile stadio e non ci ho mai creduto», taglia corto. «Il mio stadio è il Sant'Elia». Resta l'ambizione di arrivare il più in alto possibile. «E non potrebbe essere altrimenti. Ma sono orgoglioso di essere l'allenatore del Cagliari, e non smetterò mai di ripeterlo». E già gongola all'idea di sbancare San Siro con i quattro mori cuciti sul petto.
juninho85
18-11-2009, 16:52
Agente Ariaudo: "Probabile un prestito a gennaio"
Lorenzo Ariaudo potrebbe andare in prestito a gennaio. A dirlo è il suo procuratore Davide Torchia, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24: "Ariaudo ha dimostrato con l’Under 21 di farsi trovare pronto sia quando gioca per Casiraghi, sia quando Ciro Ferrara centellina le sue presenze. Molto probabilmente con la Juventus prenderemo in considerazione l'ipotesi di un prestito, per poter permettere al ragazzo di fare esperienza e giocare maggiormente".
Il difensore fu vicinissimo ai rossoblù nel mercato estivo. Potrebbe essere Cagliari la destinazione di gennaio? Vedremo se il presidente Cellino vorrà ancora puntare sul giovane centrale bianconero.
Matri carica i rossoblù: "A San Siro senza timori"
E' tempo di pensare alla partita contro il Milan anche per Alessandro Matri, attaccante rossoblù cresciuto nel vivaio rossonero: "E' una partita particolare per chiunque, non solo per me. Non si può rimanere indifferenti al Milan. Come si fa ad uscire indenni da San Siro? Giocheremo la nostra partita, senza timori reverenziali. Ci teniamo a far bene. In modo particolare io, che al Milan non ho mai segnato. Sarebbe una soddisfazione doppia".
Matri, come il resto della squadra, ha le idee chiare: "Stiamo facendo bene, ma il nostro obbiettivo deve restare quello di raggiungere in fretta i 40 punti. E' una gara importante. Di sicuro, non c'è pericolo di montarci la testa".
Spesso Allegri bacchetta Matri, dicendo che gli manca ancora qualcosa per diventare un grande attaccante, ma l'attaccante rossoblù non se la prende: "Ha ragione, ho dei difetti tecnici e a volte mi perdo. Devo migliorare la concentrazione. Mi fa piacere che l'allenatore spenda delle parole per me: significa che comunque mi stima".
Tiziano Crudeli: "Temo questo Cagliari"
In vista della gara di domenica tra Milan e Cagliari a San Siro, TuttoCagliari.net ha raggiunto ai suoi microfoni il giornalista e sostenitore rossonero Tiziano Crudeli. Con lui abbiamo analizzato il momento delle 2 squadre e ci ha raccontato qualche piccolo aneddoto che non tutti possono conoscere.
Signor Crudeli, da tifoso rossonero cosa si aspetta dalla gara di domenica?
"Prima di tutto attendo delle conferme. Sono convinto che sino a questo momento il Milan abbia fatto bene ma non benissimo, può fare meglio. I risultati portano sicuramente ottimismo nell'ambiente ma conoscendo il calcio ed analizzando le statistiche mi sono reso conto che i rossoneri concedono troppo all'avversario, soprattuto per quanto riguarda i tiri in porta. Il modulo dei rossoneri vede in fase difensiva due centrocampisti a supporto dei quattro difensori. Questi due uomini sono Pirlo ed Ambrosini, e sono costretti ad un lavoro immane, senza contare che la fase difensiva non è di certo il punto forte di Pirlo. Contro il Cagliari questo può essere un pericolo, vista la capacità dei sardi di sfruttare gli spazi."
Entrambe le squadre giungono da un momento più che positivo: il Milan è in serie positiva da sette giornate mentre il Cagliari ha ottenuto quattro vittorie consecutive.
"Esatto. Oltretutto c'è da dire che Marchetti è imbattuto da tre partite e ciò dimostra che la difesa è in salute. Allegri si sta dimostrando un ottimo allenatore, motivo in più per temere questo Cagliari."
A proposito di Allegri, il mister toscano è entrato nelle mire rossonere durante l'estate come uno di papabili alla successione di Ancelotti.
"Si Allegri è stato uno dei nome che sono circolati. Oltre lui si è parlato anche di Spalletti e Gasperini. La società rossonera sentiva il bisogno di cambiare e di puntare su un giovane. Alla fine ha prevalso la candidatura di Leonardo che conosceva al meglio l'ambiente. Il brasiliano sino a questo momento a mio parere si è rivelato una scommessa vincente."
Nella squadra rossoblù ci sono giocatori cresciuti nel vivaio rossonero che cercheranno di fare bene domenica. Parlo di Matri, Astori e Marzoratti
"Sono tre giocatori ottimi e sicuramente daranno il tutto per tutto in una gara per loro speciale. C'è anche un piccolo aneddoto che riguarda Alessandro Matri: ai tempi delle giovanili del Milan, il ragazzo non era molto considerato e l'idea era quella di cederlo. Poi qualcuno si è puntato e si è deciso di mandarlo solo in prestito. Nelle squadre in cui è andato in prestito poi ha dimostrato tutto il suo valore e 2 anni fa arrivando a Cagliari ha trovato la "terra promessa". Alessandro è una bravissimo ragazzo ed un ottimo giocatore, lo dimostrano le quattro reti messe a segno finora in questa stagione. Spero solo che non ci faccia la classica "pera".."
Altro nome che lega le due squadre è quello di Federico Marchetti sul quale pare ci sia un opzione del Milan per la prossima stagione.
"Marchetti è un ottimo portiere ed i rossoneri lo tengono sotto osservazione. Poi buoni rapporti tra le due squadre potrebbero consentire una trattativa."
Chi possono essere gli uomini chiave della gara?
"Per il Cagliari avrei detto Cossu, perchè sono un patito di numeri 10 e credo che Andrea sia un ottimo elemento. Essendo squalificato però, dico Nenè. Il brasiliano è un ottimo attaccante e potrebbe fare la differenza come ha dimostrato nelle ultime apparizioni. Per il Milan non è facile fare un nome perchè ci son tante individualità che potrebbero fare la fdifferenza. Una su tutte di certo Ronaldinho, sino a questo momento capace di fare cinque assist fondamentali oltre che tante giocate.E' capace di rompere gli equilibri da un momento all'altro. Senza parlare di Pato che con la sua velocità può rivelarsi la spina nel fianco della retroguardia dei rossoblù."
Concludiamo con un pronostico
"Temo sicuramente il Cagliari perchè è una squadra che gioca bene. Inoltre mi sta molto simpatica ma di sicuro spero vinca il Milan!"
juninho85
18-11-2009, 21:25
Cagliari su Lambrughi del Mantova
La difesa numericamente striminzita del Cagliari, ha spinto i dirigenti della società a tuffarsi sul mercato alla ricera di qualche elemento valido da aggiungere alla rosa.
In pole position resta il giovane bianconero Ariaudo, ma un nome nuovo sta riscontrando grande interesse. Il difensore del Mantova, Alessandro Lambrughi, classe 1987, cresciuto nelle giovanili del Milan, potrebbe essere lui la sorpresa di mercato della società sarda per il mese di gennaio.
Ma quale giornalista ha il coraggio di pubblicare una intervista a Crudeli? Tanto valeva andare al bar vicino casa...
Non conosco il tipo del mantova. Chissà se è uno di quelli stile canini/astori o una semplice riserva.
juninho85
19-11-2009, 10:20
Unione Sarda - Biondini felice: "Ho dato tutto e non ho alcun rimorso ma adesso penso al Cagliari"
Davide Biondini è felice, ha la coscienza a posto, perchè sa di essersi giocato al meglio le chance che gli ha concesso Lippi. Prima il debutto contro l'Olanda, poi una maglia da titolare contro la Svezia nella sua Cesena, adesso il sogno Mondiale è più vicino. «Non ci sto pensando, ma sono contento perchè so di aver dato tutto e di essermi giocato queste due chance come volevo», spiega il centrocampista del Cagliari «cioè senza troppi timori e cercando di fare meno errori possibili. Per me è importante non avere rimorsi, spero di essere riuscito a giocarmi bene le mie chance, ma adesso penserò solo a far bene con il Cagliari».
Anche ieri la sua prestazione è stata positiva. «È andato tutto benissimo peccato per quella occasione da gol che ho fallito, forse ho colpito troppo bene, purtroppo avevo la palla sul sinistro». Lo paragonano a Gattuso, a lui ovviamente va benissimo. «Il mio modello è lui, perchè cerco sempre di dare il massimo in campo e trasmettere grinta. Ma qui ci sono tanti campioni, noi dobbiamo cercare di diventarlo e dobbiamo fare di tutto per riuscirci. Queste partite trasmettono solo grande carica e non ti stancano, quindi non c'è nessun pericolo, anzi se fosse stato per me sarei rimasto in campo anche nel secondo tempo. Il presidente Cellino sarà contento di me e di Marchetti».
Unione Sarda - Matri ha un conto aperto con il Milan
Il cordone ombelicale si è rotto nell'estate del 2008 quando il Cagliari ha riscattato l'altra metà del suo cartellino. «Lì è finita la mia storia con il Milan, dopo otto anni tra le giovanili e quattro in prestito». Coccolato e scaricato sul più bello dal Diavolo, con il quale ha esordito in serie A sette stagioni fa. Giù il boccone, retrogusto amaro, amarissimo. E ancora oggi se qualcuno glielo ricorda, Alessandro Matri storce il naso e ammette: «Sì, ci sono rimasto male, mi ha dato proprio fastidio. Del resto a nessuno fa piacere essere ceduto, al di là del fatto che quella rossonera fosse la mia squadra del cuore sin da bambino».
Vigilia speciale per l'attaccante rossoblù, nato a Sant'Angelo Lodigiano, una quarantina di chilometri da San Siro, lo stadio dove domenica proverà a prendere a schiaffi il passato. Matri non cerca rivincite, e tiene subito a precisarlo. «Ci mancherebbe». E nemmeno gol pesanti. «È bello segnare a chiunque». Eppure già gongola all'idea di trascinare il suo Cagliari rivelazione proprio contro il Milan. «È una partita importante, in un palcoscenico non indifferente e contro una squadra non indifferente». E dopo quattro vittorie consecutive. «Piedi per terra, la salvezza nel mirino, mancano ancora ventun punti, ma ci teniamo a far bene e magari allungare la striscia positiva». Più chiaro di così.
Dai pulcini alla prima squadra. «Lo sport ma non solo, le giovanili al Milan sono proprio una scuola di vita». Rossonero sbiadito. «Gli anni passano, i ricordi pure». Matri conserva, però, gelosamente il debutto nel calcio che conta del 24 maggio 2003 contro il Piacenza. Partita di campionato, quello vero, testa e gambe sono però rivolte a Manchester dove il mercoledì successivo è in programma la finale di Champions League contro la Juventus. Così Ancelotti convoca alcune promesse della Primavera. Tra loro c'è anche Matri, gioca in coppia con Piccolo. Formazione inedita, Fiori il portiere, Brocchi e Redondo i leader. Lo stesso anno l'emergenza infortuni porta Matri in panchina per la gara di Champions con il Celta Vigo. Poi in prestito a Prato, Lumezzane e Rimini, ultima tappa prima dello sbarco in Sardegna.
Sei reti al primo campionato rossoblù, altrettante al secondo, quest'anno è già a quota quattro è sente il profumo del record personale. «Il mio obiettivo, non l'ho mai nascosto, è quello di migliorarmi». Spesso ignorato da Ballardini, rilanciato da Allegri. Che di lui dice: «Deve fare ancora un ultimo gradino per diventare un giocatore importante». Il diretto interessato ringrazia. «I complimenti del mister fanno sempre piacere», ammette. «Difetti ne abbiamo tutti. Io cerco comunque di perfezionarmi, sia sotto il profilo tecnico, ma anche per quel che riguarda la concentrazione».
Cagliari nel cuore. «Sarò per sempre grato a questa società che ha fatto uno sforzo notevole per portarmi qui e ha da subito creduto in me». La sfida alla serie A è ricominciata come prima e più di prima. «Siamo più o meno lo stesso gruppo e i nuovi si sono adattati alla grande». Nel frattempo Matri segna e prova a lasciarsi alle spalle etichette evidentemente scomode. «È vero, spesso sono risultato decisivo partendo dalla panchina, ma se venissi considerato per questo mi infastidirei, e non poco. Il mio obiettivo è quello di giocare dall'inizio e tutta la partita». Figurarsi domenica contro il Milan.
La Nuova Sardegna - Luci rossoblù nell'azzurro italiano
Basta un gol all’Italia per battere la Svezia e chiudere l’anno che l’ha portata al Mondiale con un sorriso, nonostante la bordata di fischi iniziale a Marcello Lippi e il coro finale per Cassano. A firmare l’1-0 è Chiellini, leader per una sera di una nazionale di giovani che in campo è stata per 80’, fino all’ingresso di Camoranesi, senza neanche uno dei Campioni di Berlino.
E anche questo basta - oltre al valore modesto degli avversari, senza Ibrahimovic, e non per nulla fuori da Sudafrica 2010 - per capire quanto probante sia stato il test, al di là di indicazioni individuali. La corsa ai sei posti liberi per giugno prossimo è partita, e il ct l’ha confermato dicendo che alla fine le qualificazioni contano pochissimo. Con l’ormai sicuro Marchetti, portiere del Cagliari, Candreva, Biondini (l’altro rossoblù in campo dal via) e Marchionni ha risposto bene, un po’ meno Rossi entrato nella ripresa. Ma è chiaro che la corsa è stata riaperta ufficialmente per Amauri più che per loro.
Lippi la sua strada l’ha presa, in fondo ieri Cesena non ha ecceduto nel reclamizzare Cassano. Ma è un segnale che l’umore popolare abbia cambiato bersaglio, dalla voglia del sampdoriano alla rabbia contro il ct.
Ma il pubblico si scioglie prestissimo, perchè l’Italia improvvisa l’assemblaggio eppure diverte.
Il primo brivido è azzurro, quando al 2’ Elm sfugge sul filo del fuorigioco e tira debole solo davanti a Marchetti, pronto a deviare in angolo. Sull’azione successiva il portiere azzurro risponde d’istinto alla battuta sottoporta dell’ex juventino Mellberg. La Svezia si esaurisce qui, persa nel suo palleggio.
L’Italia gioca in velocità, Lippi si riempie gli occhi dello scambio del 19’: Marchionni apre per Maggio, cross profondo e sinistro al volo di Di Natale, Biondini mette fuori sulla respinta del portiere. Il gol di Chiellini, al 28’ di testa, arriva su angolo, e premia a un tempo il difensore per la prestazione e l’Italia per come ha preso in mano la partita, grazie alla verve di un Marchionni a tutto campo.
Chiellini va addirittura vicino al raddoppio allo scadere, e un attimo dopo si ritrova nella sua area che anticipa Elm alla battuta a rete. Tanto basta a Lippi per fare, nella ripresa, altri esperimenti. Rossi entra per Candreva, Galloppa per Biondini, Cassani per Maggio, si passa a un quattro-due-tre-uno. Marchetti si toglie di dosso l’umidità della serata bloccando a terra la deviazione su angolo di Majstorovic quando sono già passati otto minuti.
I cambi - gli altri azzurri con Palombo per Montolivo e Camoranesi per Marchionni ma anche quelli svedesi - hanno sottratto logica e gioco alle squadre. Tra l’ammonizione di Chiellini e quella di Galloppa, finisce con Marchetti che salva su incornata di Majstorovic e col portiere Isakson che si improvvisa centravanti e su angolo mette fuori.
L’Italia dà appuntamento al 2010, per l’ultimo test di marzo prima di varare il gruppo Mondiale.
juninho85
19-11-2009, 23:34
Il magnate Bulgheroni in Italia: nel 2008 cercò di acquistare il Cagliari
Era aprile del 2008 quando per la prima le cronache italiane (non so*lo sarde) e i siti internet fecero rimbalzare il nome del magnate italo argen*tino Carlos Alberto Bul*gheroni come possibile acquirente del Cagliari. In qualche modo ci fu an*che un embrione di trat*tativa in gran segreto, stando a quanto riferiva*no le notizie di quei gior*ni, con l'editore Nicola Grauso nei panni del pos- sibile intermediario. Una storia legata anche all'in*tenzione di Massimo Cel*lino di lasciare la presi*denza del Cagliari: una intenzione manifestata e poi tramontata per il soli*to amore passionale che lega il presidente rosso*blù alla sua creatura e che ogni tanto gliela fa ri*cusare, ogni tanto ab*bracciare in una morsa mista di entusiasmo e sentimenti forti.
Bene, l'altro ieri notte (parliamo quindi tra mar*tedì e mercoledì) Carlos Alberto Bulgheroni è sbarcato a Fiumicino con un aereo privato decolla*to da New York e un cor*poso entourage. Affari in Italia, per un imprendito*re che a Milano è di casa ( lì sono le origini della sua famiglia) e che oltre ad essere il presidente del Gruppo argentino di famiglia Bridas (gas e pe*troli con ramificazioni forti in Afghanistan) è stato a lungo al timone della Torno Costruzioni, realizzatrice di una serie di opere imponenti sul nostro territorio ( tra cui il restyling e la copertura del Meazza in vista di Ita*lia '90). Bene, tra gli affa*ri, ufficiosamente è tra*pelata l'indiscrezione Ca*gliari: nulla di più, ma il precedente obbliga a sta*re con gli occhi aperti. Un ritorno di fiamma? La vo*glia di vedere con i propri occhi, in prima persona?
Bulgheroni è nato a Ru*fino, nella provincia di Santa Fe, 64 anni fa. E' considerato l'imprendito*re italo argentino più ric*co del mondo ed è stato anche presidente di di*verse associazioni mon*diali legate all'energia pa*namericana. Da un anno e mezzo Bulgheroni ha maturato l'idea di allarga*re le sue attività in Italia e di provare ad entrare in Italia. Il dubbio lecito è che questa missione ita*liana sbocciata nel cuore della notte possa ripor*tarlo a parlare di Caglia*ri, a provarci. Le cose mi*gliori si fanno in silenzio. E Bulgheroni con il Ca*gliari ci ha già provato una volta.
juninho85
20-11-2009, 08:09
La Nuova Sardegna - Cagliari, anche il bilancio è vincente
Un voto di piena sufficienza, un 6,5 che premia rigore aziendale, attenzione ai costi e investimenti pregiati. Per il Cagliari del presidente Massimo Cellino la pagella lusinghiera arriva da repubblica.it. Il sito del quotidiano conferma la virtuosità espressa anche dalla Covisoc, l’organo di controllo contabile della Figc: in viale La Playa si spende con oculatezza e si guarda al futuro.
Il club di Cellino, con sei milioni di euro al passivo (il doppio se si tiene conto dell’intera posta in gioco) in una stagione segnata da poderosi investimenti, si ritrova a ridosso delle big.
Un apprezzamento che fa il paio con classifica sontuosa, applausi per gioco e risultati, attenzioni. Infatti, pare sia tornato alla carica l’imprenditore italo-argentino Carlos Bulgheroni. Se anche fossero veri i suoi interessi per il Cagliari, è folle pensare che il patron voglia disfarsi del giocattolo.
Modello vincente. Con circa 19 milioni di budget dedicato agli stipendi, il club di Cellino ha inaugurato in Italia il salary cap. Il modello - adottato dagli Usa - è seguito anche da Lotito e, in parte, da altri presidenti. Cellino è stato attento a non sforare. Ha puntato sui giovani: da Pisano a Ragatzu fino a Gallon, il vivaio è doc. Ha costruito sulla credibilità con gli staff tecnici e medici, e soprattutto con i calciatori, la sua forza contrattuale. Al Cagliari - altrove si viaggia con mesi di ritardo - gli stipendi sono puntuali. Non è un dettaglio.
Campagna acquisti. E’ una stagione che dal punto di vista degli investimenti, per la società rossoblù rappresenta il culmine. Dall’aver puntato, e vinto, su Allegri (biennale che scade nel 2011) passando per tre rinnovi pesanti (Marchetti, Lazzari e Astori), acquisti impegnativi (Nenè, Dessena, Brkljaca, Matri, Agazzi, promettente portiere lasciato in prestito alla Triestina) e prestiti lussuosi (Lupatelli, Barone) il Cagliari ha scritto una pagina volta al futuro. Per repubblica.it il passivo che merita un plauso è di appena 6 milioni. Ma la cifra raddoppia se si tiene conto dell’intera partita estiva. Un discorso impegnativo che mette il Cagliari, assieme al Bari, tra le più virtuose della A, dopo Inter, Milan e Fiorentina. Una filosofia opposta, ad esempio, a quella del Parma, diretta concorrente per la salvezza.
Bulgheroni. Del magnate con interessi nel gas e nel petrolio che si interessa al Cagliari si parla nel 2008. I siti internet rilanciano un contatto, con l’editore Nicola Grauso che fa da intermediario, con Cellino. Il patron rossoblu pare intenzionato a cedere il timone. Ma l’idea di lasciare dura poco. E così, oltre a quella su Bulgheroni, presidente del gruppo Bridas e amministratore della Torno costruzioni, si chiudono tutte le voci sui probabili acquirenti del club: anche il terzetto di imprenditori locali formato da Porcedda, Cerina e Giannuzzi, si mette l’anima in pace.
Unione Sarda - Marchetti, il futuro è adesso
L'ultimo velo se l'è tolto mercoledì sera a Cesena. Ha iniziato la sfida alla Svezia da vice-Buffon, l'ha finita da Marchetti. La partita perfetta del portiere del Cagliari, sul quale Lippi non ha più dubbi (se mai li ha avuti). Predestinato. E finalmente protagonista tra i pali azzurri. «Per me questa era un'occasione importante». Meglio non avrebbe potuto sfruttarla. A giugno in Sudafrica per i Mondiali ci sarà. E ci sarà anche quando il numero uno della Juve lascerà la Nazionale.
Marchetti, il futuro è adesso. «So di avere la fiducia del commissario tecnico, mi godo l'attimo e vivo questa avventura giorno per giorno». Gli occhi lucidi, un po' arrossati, e i capelli lunghi al vento, vento di Sardegna. Nemmeno il tempo di dormire e sognare un'altra serata speciale. La notte è azzurra, il mattino rossoblù. Sveglia all'alba, da Bologna a Cagliari passando per Olbia, ma sotto questo sole è bello ricominciare. Poi c'è il Milan, non proprio un match qualunque, soprattutto per lui che a Milanello avrebbe già uno stipetto prenotato per la prossima stagione, ma questa è un'altra storia ancora, e Marchetti non ha proprio voglia di bruciare le tappe. «Io penso alle cose concrete», taglia corto all'uscita dell'aeroporto di Elmas, davanti al parcheggio dei taxi, una decina di gradi in più rispetto alla notte prima e uno strano silenzio dove è fantastico perdersi dopo dieci giorni vissuti sulla cresta dell'onda.
La Nazionale è il treno dei desideri, corre velocissimo, Marchetti ci è salito sopra lo scorso maggio, e non ha alcuna intenzione di scendere. Terza partita da titolare l'altro ieri a Cesena, forse il primo vero esame di maturità per lui visto che Buffon ha già fatto sapere che dopo Juventus-Inter (in programma il 6 dicembre) si sottoporrà a un intervento chirurgico al menisco e salterà pertanto le prossime amichevoli di marzo. Nel posto giusto al momento giusto. «Sono davvero contento», ammette. «C'era la possibilità di mettersi in evidenza, tra l'altro contro una squadra con una storia prestigiosa alle spalle e mi sono fatto trovare pronto». Nessun paragone con Buffon, però. «Gigi è un fenomeno, chiuso il discorso. Io mi accontento di far parte di un gruppo fantastico e di essere apprezzato».
Sin troppo modesto, il ventiseienne portiere veneto, impeccabile dal primo all'ultimo minuto nell'amichevole della svolta. Pronti via, subito protagonista. Prima chiude la strada a Hysen, poi la porta in faccia a Mellberg. Sicuro nelle uscite, e che personalità ogni volta che schiera la difesa e la carica a mille. «Federico è molto stimato, sia dai compagni sia dallo staff», aveva detto di lui un mese fa circa Gigi Riva, team manager azzurro e mito rossoblù. «Il preparatore dei portieri Bordon lo ha seguito a lungo e adesso stravede per lui, sostiene che è completo. Lo stesso Lippi lo adora, anche per quel suo modo di proporsi. Durante la giornata», aveva poi aggiunto Riva, «dirà sì e no dieci parole, appena indossa i guanti, poi, parla ininterrottamente, urla, richiama all'ordine i compagni e si sente solo lui. Insomma, come entra in porta si trasforma».
Metti un'estate in Sudafrica. «E chi l'avrebbe mai detto», se la (sor)ride Marchetti, già scalpita all'idea di rappresentare l'Italia intera in un mondiale di calcio. «Questa è l'ennesima conferma che molte volte i sogni si avverano, per questo non bisogna mai smettere di inseguirli». Nazionale da capogiro. «E chi la molla più». Marchetti ci è arrivato al termine dello scorso campionato, complici i successi del suo Cagliari. Prima alternativa ad Amelia, all'epoca unico vice-Buffon. Poi la Confederation's Cup in estate, proprio in Sudafrica, ha ribaltato le gerarchie alle spalle del numero uno bianconero. Amelia ha deluso e pagato così a caro prezzo la prestazione contro la Nuova Zelanda (lo staff dei portieri conservava già da tempo qualche riserva). Marchetti è stato quindi promosso, allo stesso tempo è stato ripescato l'attuale portiere del Napoli De Sanctis, terzo della rosa.
«Ogni volta che posso cerco di giocarmi le carte giuste. Sono orgoglioso di vestire questa maglia, così come sono onorato di parare per il Cagliari». E con il Cagliari ora Marchetti proverà a scalare i gradini della serie A. Subito il big match di San Siro per non perdere l'adrenalina della grande sfida. «Affrontiamo una delle squadre più forti del campionato, ma la partita è importante più che altro per la classifica». Concreto, Marchetti, predestinato anche a Milanello (l'amministratore rossonero Galliani ha già ottenuto da Cellino un'opzione qualora il presidente rossoblù decidesse di cederlo), ma aggrappato all'isola che lo ha reso famoso. «Stiamo giocando bene e i risultati ci stanno dando ragione. E sarebbe bello confermarsi a certi livelli». A San Siro un nuovo esame di maturità. Stavolta, però, Marchetti si presenta all'appello con i quattro mori stampati sul petto.
Il Sardegna - Il Milan è avvisato
Quella di mercoledì contro la Svezia è stata la sua migliore prova in azzurro. Da quell'esordio amichevole contro l'Irlanda del Nord, datato 6 giugno, poi seguito dalla gara disputata in ottobre contro Cipro, con la qualificazione mondiale già in tasca. Federico Marchetti, alla terza presenza, annuisce. «Anche se è sempre una grande responsabilità difendere la porta della squadra che rappresenta il tuo paese». Un compagno di club arrivato anch'egli in Nazionale, Davide Biondini. «Mi ha fatto piacere. Siamo rimasti assieme nei dieci giorni di ritiro. Un premio per lui, certamente meritato». È una sorta di portafortuna, l'estremo difensore rossoblù. Tre partite ed altrettante vittorie. Tra l'altro, ha mostrato di essere in possesso anche di una certa dose di personalità, messa in vetrina anche in azzurro, oltre che nel Cagliari. «Cerco di dare al meglio le direttive ai miei compagni di difesa. Del resto il compito del portiere è proprio questo. Oltre che infondere sicurezza al reparto. È normale che, con il passare del tempo, riesco ad integrarmi sempre meglio nel gruppo. In occasione della partita di mercoledì, mi ha dato fiducia l'intervento che ho fatto all'inizio. Mi ha sbloccato. Talvolta basta un episodio per cambiare le sorti di un incontro». Lippi ha mostrato, a chiare lettere, di apprezzare Marchetti. Al momento di varare la lista di coloro che prenderanno parte al mondiale in Sudafrica, non avrà la minima esitazione ad assegnargli il posto di vice-Buffon. Del resto, le avvisaglie ci sono tutte. «Io credo che prendere parte ad una manifestazione mondiale sia la massima aspirazione per tutti. È però la logica conseguenza del campionato che disputi con la tua squadra di club. Ecco perchè sarà fondamentale ciò che farò con il Cagliari da qui a maggio. So bene che i tecnici della formazione azzurra mi seguono, per cui mi auguro di continuare a mantenere un livello ottimale di rendimento». Nemmeno il tempo di rifiatare. Appena sbarcato dall'aereo che l'ha riportato in sede, assieme a Biondini, Marchetti si immediatamente tuffato nella “routine” quotidiana e si è sottoposto ad un lavoro defatigante. Guai a mollare gli ormeggi. C'è il confronto del Meazza alle porte. Al cospetto di un Milan che ha ripreso a marciare spedito, senza tentennamenti. Previsti gli straordinari anche domenica. «Giocheremo contro una squadra che sta attraversando un buon periodo. Ma anche noi non siamo da meno. Stiamo adesso raccogliendo
quanto di buono seminato. Senza però farsi trascinare troppo da facili entusiasmi. Il fatto di essere una buona squadra è un fatto assodato. Resta tuttavia l'innegabile constatazione che basta allentare la morsa e subito le cose si complicano. Sono i crudi destini delle squadre di provincia, che non possono permettersi distrazioni. Sarà così anche a Milano». L'anno scorso fu sconfitta per la squadra rossoblù. Gol di Seedorf al 20' della ripresa. Dopo una clamorosa spinta di Inzaghi ai danni di capitan Lopez. «Domenica sarà tutt'altra storia. Loro non hanno iniziato molto bene il campionato, ma si sono ripresi. C'è stata la sosta ed hanno anche rifiatato».
juninho85
21-11-2009, 16:29
Unione Sarda - Il Cagliari gioca il jolly
L'uomo per tutte le esigenze. Riecco Andrea Lazzari, nel giorno dell'assenza certa di Cossu, squalificato, è pronto l'ex atalantino, vero jolly di centrocampo. Da sostituto di Biondini a trequartista, il capocannoniere della Coppa Italia 2005 ritorna in campo dopo l'assenza contro la Sampdoria, causata da un attacco influenzale. Problema risolto, Andrea scalpita e offre una garanzia in più in chiave ultimo passaggio per gli attaccanti rossoblù (l'altra possibilità sarebbe quella di utilizzare Jeda alle spalle di Matri e Nenè). Non un giocatore qualunque ma un atleta, quello bergamasco, capace ultimamente di saper interpretare al meglio le partite. Anche le pause e una certa discontinuità sembrano ormai acqua passata: Lazzari nelle ultime gare ha giocato e segnato, mostrando grandi qualità in fase propositiva ma anche in quella difensiva, oltre alle solite proprietà balistiche già viste in allenamento e con la maglia dell'Atalanta. Dieci partite, 711 minuti giocati e una rete (quella decisiva nell'appassionante 3-2 contro il Genoa) per questo centrocampista che silenziosamente sta conquistando lo spogliatoio con la sua disponibilità e un calcio tecnico e bello da vedere, quanto redditizio. Nella passata stagione per lui due gol, tante apparizioni, qualche bella partita, ma anche discontinuità e piccoli limiti caratteriali che, in parte, ne hanno circoscritto l'enorme potenziale. Tecnica sopraffina, grandi giocate e adesso anche una grande crescita tattica, in parte dovuta alla stima e alla fiducia concessagli dal suo primo estimatore, Allegri.
OGGI LA SCELTA La rifinitura mattutina (all'ora di pranzo la partenza per Milano) di oggi dirà quante sono le possibilità di Lazzari di essere schierato dal primo minuto contro il Milan. Dovesse giocare a San Siro, quella contro il Milan sarebbe per Lazzari una gara particolare: la duecentesima da professionista. La sosta internazionale è servita al tecnico del Cagliari per recuperare gran parte dei giocatori infortunati. Ieri seduta nel pomeriggio: il solo Marzoratti ha svolto un lavoro differenziato. Rispetto all'ultima partita disputata contro la Sampdoria, invece, l'allenatore di Livorno ha recuperato Pisano e Lazzari. A Milano mancherà Cossu, che oggi sarà schierato con la Primavera nella gara di Assemini contro il Grosseto.
I PRECEDENTI Milan-Cagliari, oltre ad essere una sfida tra due delle squadre più in forma del momento, è anche un confronto ricco di storia e fascino. I rossoneri non perdono un incontro con il Cagliari dal 1998. Il 18 ottobre di quell'anno i rossoblu si imposero 1-0 al Sant'Elia: da allora, nei successivi 13 confronti ci sono state 9 vittorie del Milan e 4 pareggi. Impresa ardua ma se il Cagliari dovesse vincere, con 5 successi eguaglierebbe la serie dell'anno dello scudetto, ottenuta tra la 15a e la 19a giornata. Allegri e i suoi uomini dovranno fare attenzione ai finali dei lombardi: il Milan infatti, insieme con Inter e Napoli, è una delle squadre che guadagna il maggior numero di punti (ben nove) nei secondi tempi, rispetto ai primi 45 minuti giocati.
I NUMERI Sono favorevoli al Cagliari per quanto riguarda le reti subite: i rossoblù infatti non subiscono gol da 301 minuti (Cagliari-Genoa 3-2). Milan e Cagliari a San Siro si sono incontrate 28 volte da quando la serie A è a girone unico: i precedenti sono dalla parte dei rossoneri, con 16 successi, 9 pareggi e 3 sconfitte. Nella passata stagione il Milan si impose 1-0: decise un gol di Seedorf. L'ultima vittoria del Cagliari a Milano è targata 1996-1997: 1-0 e rete decisiva di Muzzi.
Cagliari, i convocati di Allegri
Sono 20 i convocati del tecnico del Cagliari, Massimiliano Allegri, per la trasferta di Milano contro la squadra di Leonardo.
Questa la lista completa:
Portieri: Lupatelli e Marchetti
Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez, Pisano
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cotza, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
juninho85
21-11-2009, 16:50
I convocati per Milan-Cagliari: Dinho c'é, Flamini out per una distorsione
Sono 19 i convocati di Leonardo per Milan-Cagliari:
Dida, Storari, Antonini, Favalli, Kaladze, Oddo, Thiago Silva, Zambrotta, Abate, Ambrosini, Merkel (n.52), Pirlo, Seedorf, Strasser (n.51), Borriello, Huntelaar, Inzaghi, Pato, Ronaldinho.
Giocatori indisponibili: Bonera, Jankulovski, Onyewu, Flamini, Gattuso.
Squalificato: Nesta.
juninho85
22-11-2009, 10:27
La Nuova Sardegna - Allegri: " Ce la giocheremo come sempre"
Il Cagliari oggi al Meazza proverà a invertire una tendenza che lo ha visto uscire sempre senza punti da quando ha rimesso piede in A nella stagione 2004-’05. Occorrerà un’impresa, visto che i rossoneri hanno ripreso a marciare su alti ritmi nelle ultime settimane.
Massimiliano Allegri è conscio delle difficoltà della gara. «Per noi è una partita quasi proibitiva, conosciamo benissimo la forza dei nostri avversari i quali fra l’altro sono in un ottimo momento di forma e stanno ottenendo risultati importanti», dice il tecnico rossoblù.
- Ha ancora dubbi sulla formazione?
«Devo decidere in particolare lo schieramento tattico da centrocampo in su, se cioè giocare con Lazzari trequartista oppure mezz’ala, e da ciò dipenderà anche chi giocherà in attacco fra Matri, Nenè, Jeda e Larrivey. Questo perché vorrei avere delle sostituzioni importanti da fare nel corso della partita».
- Forse è l’avversario peggiore in questo momento.
«È tutto il complesso da temere, soprattutto hanno una capacità di fraseggiare e di possesso palla come pochi altri, ma dovremo essere molto bravi ad impedire che loro riescano a portare la palla dentro l’area perché lì diventano micidiali».
- L’atteggiamento giusto da adottare è....
«Giocare con spregiudicatezza e spensieratezza come abbiamo sempre fatto, cercando allo stesso tempo di aggredirli e di non farli ragionare troppo. Solo così si può riuscire a impensierirli».
- Quanto può pesare l’assenza di un fantasista come Andrea Cossu?
«Lui stava attraversando un ottimo momento di forma fisica e tecnica ma il nostro è un gruppo forte e compatto e lo dimostra il fatto che chiunque giochi riesce sempre a dare il meglio di sé stesso».
- Come ha trovato Biondini dopo la Nazionale?
«Ha fatto bene in tutt’e due le gare e questo gli ha dato ulteriore carica ed entusiasmo, poi è chiaro che uno più gioca più trova la condizione e riesce ad esprimersi su altissimi livelli».
La Nuova Sardegna - La cinquina è possibile
Il Milan punta l’Europa, il Cagliari vuole la salvezza: così dice Cellino. Il Milan ha tre punti in più, come da classifica. Ancora: i rossoneri hanno un tasso tecnico più elevato dei rossoblù. Si potrebbe aggiungere: lo stadio Meazza induce spesso gli arbitri, nel dubbio, a tutelare la milanese di turno.
Nonostante tutto questo il Cagliari di Allegri, privo di Cossu, può ancora volta (lo ha già fatto nella passata stagione) tentare il colpo, pur nella consapevolezza dei propri limiti rispetto all’avversario. Il Milan, senza Nesta, vuol proseguire nella risalita in campionato tenendo d’occhio il prossimo impegno in champions. Lo schema “brasiliano” adottato da Leonardo se privilegia il gioco d’attacco espone a qualche rischio la difesa. Il Cagliari non ha fuoriclasse capaci di risolvere la partita. Ha però schemi tattici adeguati alle sue potenzialità; capacità di giocare a ritmi alti; rispetto delle distanze tra i reparti riuscendo a non dare punti di riferimento fissi alla difesa avversaria. Sia che dietro Nené e Matri giochi come rifinitore Lazzari oppure Jeda.
Gli impegni della nazionale hanno restituito ad Allegri due giocatori molto motivati come Marchetti (l’anno prossimo passerà al Milan?) e Biondini. Stimoli personali a parte, però, la sfida con il Milan dopo quattro vittorie consecutive offre la possibilità, sulla carta quasi impossibile, di eguagliare il Cagliari dello scudetto cogliendo, appunto, la quinta vittoria consecutiva. Lo scorso anno l’obiettivo fallì d’un soffio. Questa volta, chissà.
Unione Sarda - Milan-Cagliari, tutto è possibile
Dicono che a Milano insista l'alta pressione che ha trasformato novembre in un mese semi estivo. Sarà. Nove gradi, sole velato dalla nebbia, prime sciarpe di stagione. San Siro rossonero spera che ad accendere la grigia metropoli del nord siano gli uomini di Leonardo, che hanno ritrovato d'incanto i risultati dopo il disastroso inizio di stagione. Ma il Cagliari non è venuto da queste parti in gita di piacere: è reduce da quattro vittorie consecutive, è su di morale, ha recuperato concetti tecnico-tattici che sembravano smarriti in avvio di torneo. Era una logica difficoltà dovuta alla partenza per vari motivi di tre titolari (Bianco, Fini, Acquafresca), rimediata con il lavoro di una società competente, di un tecnico capace e di un gruppo di giocatori di valore. Vista in questa ottica, il proibitivo incontro di questo pomeriggio con il Milan e l'assenza del fantastico Cossu, squalificato, fanno meno paura.
Allegri si è arrovellato a lungo sulla scelta da fare per la sostituzione del trequartista. Il candidato è Lazzari, che agirebbe alle spalle delle due punte che dovrebbero essere Jeda e Matri, quest'ultimo favorito su Nenè. L'alternativa era arretrare Jeda e schierare Lazzari da mezzala. Una scelta apparsa azzardata persino all'offensivista Allegri, che accarezza il sogno di espugnare San Siro ma senza colpi di testa.
La scelta del trequartista ha condizionato anche l'assetto del centrocampo. Nominato Lazzari, va da sé che Dessena (al rientro dal primo minuto dopo tre panchine iniziali) e Biondini saranno le mezze ali a supporto di Daniele Conti, frangiflutti davanti alla difesa. Nessuna possibilità di errore per la difesa, nonostante il recupero di Pisano, assente dal 30 agosto, seconda giornata, Cagliari-Siena 1-3. Il terzino destro titolare si accomoderà in panchina, in vista di un suo rientro in pianta stabile domenica prossima, contro la Juventus.
Quindi, davanti a Marchetti (reduce come Biondini dalla gratificante esperienza con la Nazionale), i soliti noti: Canini, Lopez, Astori e Agostini. In panchina, oltre a Lupatelli, il già citato Pisano, Barone, Parola, Brkljaca, Larrivey e Nenè. Tribuna per Acosta e Sivakov, televisione a casa per Marzoratti, ancora infortunato.
Sugli intrecci di giornata ci si può sbizzarrire. Allegri contro quella che poteva essere la sua squadra, Marchetti con quella che lo diventerà (ma sarà vero?), Cellino contro l'amico Galliani. Un po' di tutto. Cellino giura: «Mi interessa la prestazione, del risultato non me ne può fregare di meno». Mah! In tribuna d'onore, molti tifosi illustri giunti dalla Sardegna. Si sa, il carro dei vincitori è sempre molto affollato. A Bari le poltroncine imbottite riservate al Cagliari erano desolatamente vuote.
Unione Sarda - Niente paura, contro i rossoneri a testa alta
Contro il Milan voglio un Cagliari sbarazzino». La ricetta di Allegri per la sfida di San Siro è fatta: per la gara di oggi contro i rossoneri servirà una squadra pronta a tutto e senza timori.
I rossoblù sognano il quinto successo consecutivo che eguaglierebbe la striscia positiva del 1969-70. Il tecnico del Cagliari sa però che questa volta sarà chiamato ad una sfida quasi proibitiva: «Affrontiamo probabilmente la squadra tecnicamente più forte del campionato. Ultimamente sta facendo molto bene. Come in altre occasioni non dovremo perdere le nostre caratteristiche, anche contro il Milan serviranno ritmi alti e aggressività». Qualche dubbio per quanto riguarda la formazione: di sicuro ci sarà Biondini, ritornato dalle gare con la maglia azzurra con una carica in più. «Davide sta bene, ha giocato ed è molto motivato. Stanco? No, lui più gioca e più cresce fisicamente». Mancherà Cossu, che con ogni probabilità verrà rimpiazzato da Lazzari: «Non so ancora se farò giocare Lazzari o Jeda a ridosso delle due punte», sottolinea l'allenatore livornese, «ma il primo è favorito». Jeda infatti potrebbe essere più utile in mezzo agli spazi stretti della difesa del Milan, dove potrebbero non avere grandi possibilità Matri e Nenè insieme. «Non è detto», continua l'allenatore del Cagliari, «a seconda di come si metterà la partita anche Nenè e Matri insieme potrebbero essere utili. A centrocampo invece giocheranno sicuramente Dessena e Biondini sugli esterni».
Lazzari dietro, Matri (del quale Allegri potrebbe sfruttare la gran voglia di mettersi in mostra contro la sua ex squadra) e Jeda partono favoriti. «Voglio avere anche dei cambi importanti in panchina. Insieme a Larrivey ci sarà un altro uomo di peso». Nessun dubbio invece per quanto riguarda la difesa: il recupero di Pisano non cambia le carte in tavola, in marcatura, a destra giocherà ancora Canini: «Francesco sta bene ed è di nuovo in gruppo», aggiunge il tecnico toscano, «ma i quattro lì dietro rimarranno gli stessi».
Il Milan va forte ma può essere fermato, Allegri contro Leonardo, quali potrebbero essere le soluzioni tattiche? «Non dovremo concedere spazio al loro contropiede», conclude Allegri, «bloccare i due terzini che salgono e soprattutto fermare Pirlo, la principale fonte di gioco». Dopo la teoria, adesso, spazio ai fatti.
forza ragazzi,fateci glassare anche oggi le mutande http://img162.imageshack.us/img162/4470/cagliaritz6.gifhttp://img162.imageshack.us/img162/4470/cagliaritz6.gifhttp://img162.imageshack.us/img162/4470/cagliaritz6.gif
2 a 1 per il Cagliari con gol di Nenè a fine partita...se sbaglio bannatemi.
conan_75
22-11-2009, 11:50
Io oggi firmerei anche per un pareggio...
Io oggi firmerei anche per un pareggio...
su questo non ci piove, preferisco sinceramente risparmiare il culo per battere la Juve in casa;)
juninho85
22-11-2009, 11:54
col milan si può anche perdere,a patto che lo si faccia giocando la propria partita
col milan si può anche perdere,a patto che lo si faccia giocando la propria partita
Dobbiamo però vendicare il furto di Inzaghi dello scorso anno...a me rode ancora.
juninho85
22-11-2009, 12:10
ce ne sarebbero di cose da vendicare...:asd:
per ora godo come un porco...anche se non ha segnato nenè :asd:
Solertes
22-11-2009, 14:58
Peccato, nel primo tempo il Cagliari ha giocato nettamente meglio...appena il ritmo cala, il Milan viene fuori e ha giocatori che alla prima occasione sono letali.
Con un pò più di esperienza Astori non commetteva fallo, con un pò più di esperienza Nenè capirebbe che cadere non è umiliante, con un pò più di cattiveria ne facevamo 4 al primo tempo.
meglio non discutere le decisioni arbitrali, ma mandiamo a casa Larrivey...per favore...
juninho85
22-11-2009, 16:08
con il milan non si passa,le ladrate sono sempre le solite,hai voglia a fare un primo tempo come quello di oggi...chiaro che poi ti cadono i coglioni per terra
juninho85
22-11-2009, 16:25
Luci a San Siro: il Milan passa 4-3
Una Milano uggiosa è illuminata dalle luci che a San Siro regalano Milan e Cagliari. Partita bellissima fra le due formazioni che, più che a contenere, hanno badato ad attaccare per tutti i 90 minuti. Alla fine l'hanno spuntata i rossoneri, con un 4-3 che comunque ci consegna uno fra i più bei Cagliari degli ultimi anni.
Dopo un buon avvio della formazione di Allegri sono i rossoneri a passare: al quarto minuto triangolazione in area fra Seedorf e Borriello; Marchetti in uscita sulla punta napoletana lascia la porta sguarnita e il trequartista orange insacca a porta vuota. Immediata reazione rossoblù: al 7' Matri lanciato in area viene atterrato da Dida, ma l'arbitro non segnala nulla. Un minuto dopo lo stesso Matri firma l'1-1 colpendo al volo su suggerimento di Lazzari dalla sinistra. Il Cagliari ha spazi, e soprattutto Lazzari ne trae beneficio: al 10' il mancino lombardo conclude da fuori, ma la palla si spegne a lato. Minuto 13: Andrea Lazzari, sempre dalla sinistra, fa partire un arcobaleno, ma Jeda non arriva puntuale all'appuntamento con la deviazione vincente. Al 14' il Milan si riaffaccia nell'area rossoblù, ma la conclusione di Pato è alta e non spaventa Marchetti. È sempre il Cagliari a costruire le azioni migliori: al quarto d'ora Lopez rilancia dalla difesa; Jeda anticipa di testa Kaladze, Matri al volo conclude e impegna severamente Dida. Matri è imprendibile e al 19' si invola sulla destra: l'attaccante di Sant'Angelo Lodigiano serve Jeda in area, ma Dida dice un'altra volta di no. Al minuto 24 punizione di Conti sulla trequarti; Lazzari devia di testa ma Dida è attento. Poco prima della mezzora il Cagliari passa in vantaggio: prima Matri e poi Jeda sfiorano il gol; a realizzare è Lazzari, imbeccato da Conti e libero di colpire di sinistro, con la difesa milanista in bambola. Al 38' però il risultato torna in parità: su azione di corner Pato di testa esalta i riflessi di Marchetti, ma sul tap-in di Borriello l'ex portiere dell'Albinoleffe non può nulla. Partita senza sosta. Un minuto dopo e il Milan fa 3-2: Ronaldinho serve Pato libero di colpire; il talentino brasiliano incrocia sul palo lontano e fa gioire tutto San Siro.
La ripresa inizia con gli stessi ventidue che hanno dato spettacolo nel primo tempo. Lazzari, libero fra le linee come nei primi 45 minuti, prova a far male al 48', ma la sua conclusione volante termina abbondantemente a lato. Ma anche dall'altra parte il tridente rossonero si ripresenta scintillante come nel primo tempo: al 51' Ronaldinho e Borriello apparecchiano per la conclusione di Pato; Marchetti però è bravo ad accompagnare a lato. Al 55' è di nuovo Lazzari ad impensierire la retroguardia lombarda: la sua deviazione aerea sui cross da sinistra è però sporca e termina fuori di qualche metro. Due minuti dopo Biondini impegna Dida dalla distanza: il tiro del rosso romagnolo è potente ma centrale. Al quarto d'ora della ripresa il Milan allunga: Ronaldinho insacca un rigore che sembra esserci tutto per atterramento su Pato da parte di Astori (che rimedia il giallo nell'occasione). Allegri cerca allora di invertire le sorti del match inserendo Nenè per Biondini. Come primo effetto Conti, su calcio piazzato, impegna Dida, bravo a distendersi e a deviare in corner. Un minuto dopo Jeda imbecca proprio il neo entrato Nenè che, sul filo del fuorigioco, insacca il gol del 4-3. Allegri allora, per dare maggior spinta sulla destra, inserisce Pisano per Canini; Leonardo risponde con Abate per Seedorf. Al minuto 80 il mister rossoblù si gioca la carta Larrivey, al posto di un Matri sicuramente stanco per il gran lavoro svolto nel primo tempo. Leonardo invece sostituisce Pato con il giovane Strasser (classe '90). A cinque dal termine bella palla di Lazzari dalla sinistra: Larrivey in tuffo non impensierisce però Dida. All'ottantasettesimo il guardalinee di destra segnala un fuorigioco che sembra non esserci, fermando così Jeda, completamente solo in area. È l'ultima occasione in cui i sardi si affacciano in attacco. Il Milan riesce a portare in porto una vittoria soffertissima che, almeno fino al posticipo serale che vedrà impegnata la Juventus, lancia i rossoneri al secondo posto.
MILAN (4-2-1-3): Dida; Oddo, T.Silva, Kaladze, Zambrotta; Pirlo, Ambrosini; Seedorf (Abate); Pato (Strasser), Ronaldinho, Borriello (Inzaghi).
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Canini (Pisano), Lopez, Astori, Agostini; Dessena, Conti, Biondini (Nenè); Lazzari; Jeda, Matri (Larrivey).
RETI: 4' Seedorf, 8' Matri, 24' Lazzari, 38' Borriello, 39' Pato, 60' Rig. Ronaldinho, 69' Nenè.
juninho85
22-11-2009, 18:34
Allegri: "Punti buttati via"
Dopo il rocambolesco 4-3 subito a San Siro dal Milan, si presenta nella "mixed zone" un Massimiliano Allegri deluso per il risultato, ma consapevole dell'ennesima dimostrazione delle grandi potenzialità del collettivo da lui guidato: «Possiamo rammaricarci per i punti buttati via oggi, la situazione andava gestita meglio quando eravamo in vantaggio 2-1, soprattutto per quanto riguarda il possesso palla. Con la presunzione di avere la partita in mano, abbiamo preso gol a difesa ben schierata, su giocate di altissima levatura tecnica da parte del Milan, che invece bisognava aspettarsi. I segnali sulla condizione fisica sono stati comunque molto positivi, siamo migliorati tantissimo rispetto a inizio campionato». Interrogato sull'episodio relativo al dubbio contatto in area rossonera tra Matri e Dida, il tecnico rossoblù risponde con la consueta signorilità: «Due settimane fa la Sampdoria contro di noi avrebbe dovuto beneficiare di un rigore che non era stato assegnato, oggi è toccato a noi lo stesso destino. Sono semplicemente cose che capitano, non c'è alcuna polemica da imbastire».
juninho85
22-11-2009, 18:45
anche oggi abbiamo dimostrato di avere due coglioni grandi così,ce la siamo giocati a viso aperto dal primo all'ultimo minuto,peccato per quelle poche amnesie difensive che ci sono costati i gol,con pisanino in campo dall'inizio il dentone pringiu avrebbe avuto ben poco da ridere tant'è che come è entrato in campo ne ha limitato notevolmente il raggio d'azione.
attualmente siamo la squadra che gioca il miglior calcio in italia,che si stia vincendo,pareggiando o perdendo non conta
sì, siamo fotri. Ma dobbiamo chiudere le partite e non sbagliare come abbiamo fatto. Loro 4 tiri 4 gol, noi molti di più ma solo 3 gol fatti.
Certo che se pirolo e ambrosini fossero statii ammoniti subito per i falli da dietro sarebbe stato meglio.
E il milan è scarso... le giocate dei singoli te le puoi permettere contro le medio piccole, ma se non hai gioco contro le grandi squadre fai brutta figura.
juninho85
22-11-2009, 22:28
Zenga vicinissimo all'esonero
Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini pochi minuti fa ha deciso di sospendere l'allenamento in programma domani al Tenente Onorato. Di conseguenza l'esonero di Walter Zenga dopo il pareggio nel derby contro il Catania sembra ormai certo. Si attende il nome del successore anche se Delio Rossi è vicinissimo alla firma
dopo aver vinto tutto sarà alla ricerca di nuovi stimoli :rotfl:
BUFFONE!
conan_75
22-11-2009, 22:48
Non avremmo vinto, ma oggi abbiamo giocato da signori.
1000 volte meglio questa sconfitta di quella in casa con gol su punizione di pirlo dove manco avevamo reagito.
Pangasius
23-11-2009, 03:24
Però che 2 @@!!!
Tra l'anno scorso e quest'anno avremmo meritato i sei punti e invece........:muro:
juninho85
23-11-2009, 07:24
Il Sardegna - Cellino: "Ma abbiamo fatto una bella figura"
Ha approfittato della riunione in Lega, svoltasi venerdì a Milano per trattenersi all'ombra
del Duomo e gustarsi la sfida. Massimo Cellino ha posticipato il suo rientro a Miami per
godersi il momento. E pazienza se al Meazza è incappato in una sconfitta, l'ennesima con i rossoneri.
«Un trend sfavorevole pesante - ammette il presidente, che ha visto la gara dalla tribuna vip a fianco dell'assessore Giorgio La Spisa - Anche perchè è necessario sottolineare che il Milan è squadra di livello. I ragazzi, stavolta non hanno però demeritato».Una vittoria che avrebbe eguagliato il record di vittorie consecutive dell'anno dello scudetto, con cinque affermazioni consecutive. «Paragone forse irriverente - prosegue Cellino - La nostra è squadra che si deve salvare, senza dover fare voli pindarici con la fantasia. Indubbiamente, se poi centri certi filotti, fa piacere. Ma il tutto resta fine a se stesso. C'è poco da dire, abbiamo fatto una bella figura. Farla in un campo come il Meazza non è affatto semplice». Poi un accenno al mercato di gennaio. In tempi non sospetti disse di estraniarsi. Ora, invece, è possibilista in merito. «A questo punto non escludo nulla». Obiettivo dichiarato lo juventino Ariaudo, con l'alternativa, non troppo caldeggiata, del mantovano Lambrughi. Quest'ultimo è cresciuto nel Milan. Cellino ovviamente glissa. «Lo dite voi, io non dico nulla». Potrebbe però interessare in prospettiva, quest'estate, quando Galliani tornerà alla carica per riprendersi Astori.
E a proposito del vicepresidente vicario del Milan, il risultato gli è piaciuto eccome. «Preferisco sempre un 4-3 a un 1-0». Adriano Galliani ribadisce un concetto che gli è caro per commentare la vittoria del Milan contro il Cagliari. «Creiamo moltissimo e concediamo molto agli avversari, quando hai quattro attaccanti succede - spiega ancora -. Abbiamo giocato
bene, palla a terra, ma abbiamo concesso parecchio a un Cagliari in grande condizione. A proposito di modulo, ritiene che «non ci siano alternative. Non vedo come si possa giocare diversamente, preferisco soffrire così».
La Nuova Sardegna - Conta ancora la sudditanza arbitrale
Il Milan continuerà a pensare alla Champions e il Cagliari, nonostante la splendida gara, penserà alla salvezza. La partita ha dimostrato che solo per qualche dettaglio la squadra rossoblù è uscita battuta alla fine di una gara ricca di gol e d’emozioni. Quindi, deve al momento porre da parte maggiori ambizioni.
Dettaglio non controllabile è rappresentato dalla «variante» arbitro. Il risultato del campo va sempre accettato. E’ un fatto, tuttavia, che Valeri avrebbe dovuto concedere un rigore per fallo di Dida su Matri e avrebbe dovuto ammonire Pirlo molto prima del 94’! Se Conti avesse commesso la metà dei falli compiuti dal milanista avrebbe avuto doppia ammonizione. Da archiviare alla solita voce «inconscia sudditanza psicologica». Ciò nonostante contro il Milan il Cagliari ha saputo reagire, sviluppare buone trame, incutere paura. Dopo il pareggio di Matri e poi il vantaggio siglato da Lazzari, i rossoblù non hanno avuto, però, il cinismo per chiudere la gara, continuando a giocare a viso aperto e subendo il pari e poi il gol, splendido per la verità, del 3 a 2 ad opera di Pato. Cinque minuti d’idee annebbiate. Forse qualcuno ha creduto d’avere già la gara in pugno, senza fare i conti con le invenzioni di Ronaldinho e la forza di Borriello e Pato. Alla fine del primo tempo, comunque, si può essere soddisfatti per un Cagliari che con il gioco onora il calcio, diverte ed ottiene risultati. Si capisce perché i dirigenti del Milan avevano visto giusto quando sembravano interessati all’ingaggio di Allegri. Il tecnico, senza avere a disposizione Ronaldinho o Pato ha saputo dare filo da torcere ai più quotati avversari, con una formazione quasi perfetta nei movimenti e nella gestione del pallone. Nella ripresa, nonostante l’estro di Ronaldinho e il rigore subito, i rossoblù hanno continuato a giocare, mettendo a segno il terzo gol con Nené e mancando il possibile e meritato pareggio con un debole colpo di testa di Larrivey.
La Nuova Sardegna - Rabbia e delusione in rossoblù
Rabbia e delusione. Il Cagliari esce a testa alta da San Siro ma è convinto di non aver meritato la sconfitta. I giocatori esaltano la bella partita disputata ma recriminano anche su alcune decisioni arbitrali, in particolare il rigore non concesso in apertura di gara per fallo di Dida su Matri. La classifica in ogni caso resta ottima, con i rossoblù sempre all’ottavo posto.
«Il pareggio sarebbe stato più giusto». Andrea Lazzari ha firmato il quinto gol della stagione nella sua duecentesima partita in A. «Ho avuto un’ottima palla da Jeda, ho incrociato, mi è andata bene. Più in generale, quando ci sono spazi ampi mi trovo meglio. E’ stata una partita bella e spettacolare - dice la mezzala - giocata a viso aperto». In breve, un inno al calcio. Ma la rabbia in casa rossoblu è tanta. «È stata una partita strana: ho preso quattro gol e fatto una sola parata. E dire - aggiunge Federico Marchetti - che dopo pochi secondi poteva starci il rigore per noi per il fallo di Dida su Matri». Il portiere rossoblu e vice di Buffon in azzurro, taglia corto sul suo chiacchierato futuro alla corte di Leonardo: «Sono un giocatore del Cagliari e penso di fare il massimo per la mia squadra». Un filo di sorriso nel dopo gara lo regala Nené: «Devo ringraziare il mister che ha fiducia in me. Sono molto contento per il gol ma avrei preferito un risultato positivo per la squadra». A guardare le statistiche si scopre che l’ex Maritimo Madeira ha all’attivo cinque reti in meno di 400’ giocati: una media da bomber di razza. Soddisfazione a metà anche per Francesco Pisano: «Non sono ancora al 100 per cento ma sono contento per il rientro. Comunque, almeno un punto potevamo prenderlo» spiega il terzino di nuovo in campo dopo il fastidioso infortunio (micro frattura alla rotula). «Meritavamo il pareggio. Abbiamo il rammarico per aver giocato positivamente e aver lasciato San Siro a mani vuote». La rabbia e l’amarezza di Michele Canini non hanno confini. Il centrale, adattato terzino da Allegri per mancanza di alternative, ha dovuto sputare sangue contro un Ronaldinho di nuovo stellare: «È un grande campione e attraversa un periodo di grande spolvero. Contrastarlo è stato molto complicato». Infine, il commento sul gol del 4 a 2, siglato dal dischetto da Ronaldinho: «Ci ha un po’ sorpreso la loro ripartenza velocissima, eravamo in difficoltà e ci hanno castigato».
In breve, una pausa che non preoccupa una squadra che veniva da quattro vittorie di fila e non prendeva gol da oltre 300 minuti. Resta la tradizione sfavorevole con i rossoneri: con il Milan i rossoblù non vincono dal 1998.
Unione Sarda - Matri-Nenè, i nuovi gemelli del gol
No, anche Matri ha preso l'ipocrita abitudine di non festeggiare i gol segnati contro le sue ex squadre? Realizzata la rete del momentaneo pareggio, l'attaccante resta fermo e muove esclusivamente la mano mimando una papera. «Ma non scherziamo», interviene immediatamente, «sono rimasto fermo soltanto perché stavo aspettando che arrivasse Lazzari: con lui, festeggiamo i gol sempre allo stesso modo». Cioè, facendo quello strano gesto con la mano. «Che cosa significa? Lo dirò soltanto a fine campionato: visto che le cose stanno andando bene, per il momento non è il caso di svelare questo segreto».
Inutile insistere. Meglio soffermarsi sugli episodi dei quali Matri è stato protagonista. «Quando ho visto che Lazzari stava per mettere al centro, mi sono affidato all'intuizione e mi sono spostato. È andata bene sia per la posizione che ho scelto che per il modo con il quale sono riuscito a battere». Qualche minuto prima, Matri è stato al centro di un'altra azione importante: è caduto in piena area di rigore dopo un contatto con Dida. «Nessun dubbio: era rigore netto.
Ho toccato la palla, l'ho spostata e sono stato colpito dal portiere del Milan. Dopo, l'arbitro mi ha spiegato che non ha concesso il rigore perché, secondo lui, sarebbe stato Dida a toccare il pallone».
Magari, il Cagliari avrebbe perso lo stesso. Però, resta il rammarico per una sconfitta che davvero lascia l'amaro in bocca. «Credo che nessuno possa dire niente sulla nostra partita. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo. Alla fine, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto». Determinanti sono stati forse quei minuti finali del primo tempo quando dal 2-1 per il Cagliari si è passati al 3-2 per il Milan. «In certi momenti, dovremmo essere più bravi nella gestione della partita. Ma questa qualità non fa parte del nostro patrimonio genetico: ogni volta che abbiamo palla, siamo portati a verticalizzare, a cercare il gol. Tra l'altro, se ci mettessimo a speculare, finiremmo inesorabilmente con il prendere gol. E, comunque, nonostante quella frazione di partita, siamo stati molti bravi a tenere e a credere sino alla fine nella possibilità di ottenere un risultato positivo».
A far sperare i rossoblù è arrivato il gol di Nené: difficile, però, riuscire a parlare con l'attaccante brasiliano. Se il suo feeling con la lingua italiana valesse un decimo del suo fiuto per il gol, lui sarebbe docente di italiano. Invece, regala solo poche parole. «Credo proprio di avere un'ottima media gol». In effetti, entra dalla panchina e segna. E, soprattutto, non si lamenta. Anzi. «Devo ringraziare l'allenatore per le occasioni che mi dà. Io cerco di sfruttarle al meglio».
Fine delle trasmissioni. Non resta che riprendere la chiacchierata con Matri. «Risultato a parte, è stata davvero una bella soddisfazione segnare un gol a San Siro. Anche se ci avrei rinunciato in cambio di un risultato positivo. Inutile recriminare: adesso non ci resta che archiviare questo risultato e preparare una partita difficile come quella che abbiamo appena giocato. Domenica arriva la Juventus e noi vogliamo farci trovare pronti».
i sfugge una cosa: dov'è che il milan, come dice zio fester, ha creato moltissimo?
No... perchè se il milan ha creato moltissimo (senza che marchetti abbia fatto una parata una) il cagliari cosa ha creato?
juninho85
23-11-2009, 08:11
abbiamo fatto il doppio dei tiri in porta
noi oltre ai gol abbiamo avuto delle occasioni ghiotte
juninho85
23-11-2009, 11:07
Esonerato Zenga.
link (http://www.youtube.com/watch?v=M3FY5HVCeSU)
per non dimenticare :sbonk:
juninho85
24-11-2009, 09:17
La Nuova Sardegna - Solo applausi per il Cagliari d'assalto
Come segnare tre gol in casa del Milan e tornare a casa a mani vuote. Il Cagliari riavvolge il film della sfida di domenica e incassa i complimenti unanimi della critica. Ma stavolta i conti proprio non tornano.
La tattica. Al cospetto dei campioni rossoneri, i rossoblù si sono concessi il lusso di dominare la gara per lunghi tratti, tutt’altro che intimoriti di fronte a una tale parata di stelle. Una prestazione di questo livello non è casuale, ma viene da lontano.
Massimiliano Allegri ha impostato la partita nell’ottica di provare a colpire, piuttosto che stare rintanato a cercare di non prenderle. Una “sfacciataggine” ancora più marcata, se si considera che il Milan di Leonardo è una squadra fortemente sbilanciata in avanti, che si affida senza remore al gioco d’attacco: Seedorf, Pato, Borriello e Ronaldinho costituiscono una prima linea devastante, ma stare arroccati in area a difendere la porta significa segnare la propria condanna a morte. Allegri ha deciso di affrontare il Milan cercando di colpire i suoi punti deboli. Così il Cagliari ha cercato dall’inizio di andare all’assalto della retroguardia rossonera, orfana dello squalificato Nesta.
Le pedine. Per fare questo, ovviamente, è fondamentale disporre di giocatori di grande bravura, disposti a eseguire alla lettera le direttive del mister. Nel gruppo rossoblù questo tipo di giocatori abbonda. Prendiamo Lazzari: con Cossu squalificato, l’ex atalantino ha abbandonato la corsia esterna ed è stato mandato a fare il regista avanzato alle spalle di Matri e Jeda. Risultato: Lazzari è stato il migliore in campo, ha segnato un gol splendido, servito diversi assist e duettato con continuità con le due punte. Un altro esempio di “sacrificio” è quello di Canini, che dall’infortunio di Pisano in poi si è adattato a fare il terzino. Con risultati ottimi. Allegri è la mente, ma in campo ci vanno i giocatori. E se si trattasse di fichi secchi, nozze (e figuroni a San Siro) non se ne potrebbero certo fare.
Le ingenuità. «Per un po’ abbiamo pensato di avere la gara in pugno. È stato il nostro errore principale, siamo stati troppo ingenui». Le dichiarazioni a caldo di Allegri sono condivisibili, ma forse soltanto col senno di poi. In quel frangente infatti, in vantaggio per 2-1, il Cagliari ha continuato a giocare nello stesso modo di sempre, coerentemente con le considerazioni appena fatte. I due gol che il Milan ha segnato in un minuto, infatti, non sembrano frutto di errori tattici o di impostazione, ma di episodi dovuti a piccole distrazioni o alla bravura altrui. Sul 2-2, arrivato da azione d’angolo, Marchetti ha fatto il possibile e l’errore è stato semmai lasciare Borriello solo davanti alla porta. Il 3-2 milanista, invece, è frutto di una grande giocata collettiva del Milan, finalizzata da Pato con un tiro imparabile.
Il bicchiere, dunque, è certamente mezzo pieno. Una prova così positiva non ha fruttato nessun punto, ma c’è poco da preoccuparsi. Il Cagliari ha dimostrato di poter andare a prendere punti contro chiunque. La Juve è avvertita.
Il Sardegna - Senza mezze misure
Ricordate quando si pareggiava e basta? Il presidente Cellino non ne poteva più, sbuffava - in compagnia - davanti a quelle partite insipide e scontate. Era il periodo di “me ne vado mollo tutto“. Si annoiava, e come biasimarlo? Allora, visto che nessuno comprava il suo Cagliari, via Marco Giampaolo: di quei punticini senza emozioni, Cellino, non se ne faceva niente. E adesso? È come se da un'utilitaria fosse passato ad una Spider. Corre e se ne vanta, senza sapere dove lo porterà. Ma intanto, quel vento in faccia, è bello di per sè. Tutto fuorchè noia, la squadra di Allegri, soprattutto da un mese a questa parte. Chi siede sulla poltrona di casa di casa anche per vedere...Cagliari-Az Alkmaar, o chi che sia l'avversario di turno, può star certo che tutto è possibile tranne il pareggio. L'anno scorso furono appena otto in 30 gare. E quest'anno, dopo quel punto a Livorno (0-0 alla prima di campionato) quel tatticismo senza personalità tipico dei primi passi in campionato non si è più visto. Sono arrivate, piuttosto, a valanga, sei vittorie, sei sconfitte, 19 gol realizzati, 16 subiti. Addirittura calcio champagne contro Samp e Parma, e anche contro il Milan più stellare Allegri ha tolto fuori i suoi flutes. E ad avere le goccioline di sudore sul volto era Leonardo, domenica, non certo Allegri. O Galliani, volendo, che un po' di paura di perdere a inizio gara l'aveva mentre un Cellino spensierato in tribuna gli gridava “Adriano mi sa che chiamo tuo figlio Gianluca per il gruppo, mi serve un altro bassista!”. Beata gioventù. Il Cagliari può fare qualsiasi risultato contro chiunque e ha sfiorato l'impresa a San Siro che manca da 11 anni. Non giocherà mai a scacchi, non ammazzerà mai il calcio, non si accontenterà. Per Allegri questa è l'unica ricetta per la sopravvivenza del Cagliari. Si gioca sempre a viso aperto. Verrebbe quasi da cantare “Vita Spericolata”, con presidente, allenatori e giocatori, tutti intonati. Detto ciò, le classifiche non si fanno certo con la gloria, i rossoblù sono tornati a casa con zero punti. Ma è una caduta che non fa male. Anzi è una carezza in confronto alle sconfitte con Siena e Catania, che in tutto il campionato hanno vinto solo una volta: col Cagliari. Però ci si chiede, come verrà domenica la Juventus al Sant'Elia dopo aver visto la gara dei rossoblù contro il Milan? Un po' impaurita forse è troppo, cauta e rispettosa sicuramente. Ma gli uomini di Ferrara saranno anche molto preparati. Quindi, presi dall'entusiasmo, meglio non tralasciare ciò che poteva essere con attenzione, evitato a San Siro: gli errori difensivi sono tornati dopo 306' di imbattibilità. Questo è trovare l'ago nel pagliaio, ma se Valeri non ha concesso un rigore che avrebbe potuto consacrare una vittoria del Cagliari è vero che anche i rossoblù hanno qualche colpa: rete di Seedorf (errore di Marchetti), rete di Borriello (errore di Conti che non si è fiondato su Pato), rete di Pato (errore di Canini che non ha anticipato Ronaldinho e Astori si è perso Pato), rete di Ronaldinho (Astori perde l'equilibrio e nonostante ciò entra in scivolata e procura il rigore al Milan). Giusto per cambiare per una volta - che il buon Shakespeare ci perdoni - il “Tanto rumore per nulla” in “Tanto rumore coi punti”.
Unione Sarda - Cagliari, restano solo gli applausi
Il grigio pomeriggio di San Siro resterà a lungo stampato nella memoria dei moltissimi tifosi del Cagliari che hanno assiepato il terzo anello della curva nord del monumentale stadio milanese. Non è facile vedere la propria squadra uscire sconfitta dopo aver dominato in lungo e in largo contro un Milan zeppo di campioni.
Per valutare la partita del Meazza non ci si può fermare al luccicante 4-3 finale di messicana memoria, sono anche altri i numeri indicativi: quattro i tiri nello specchio del Milan, nove quelli del Cagliari; tre quelli fuori dei rossoneri, cinque quelli rossoblù. In totale, sette tiri del Milan, quattordici del Cagliari. Basterebbe questo.
Allegri ha azzeccato tutte le mosse. Ha sostituito lo squalificato Cossu con Lazzari e l'ex atalantino è risultato devastante sia nel primo tempo, sia nella seconda parte della ripresa quando, per fare spazio a Nenè (cinque gol per lui, all'impressionante media di uno ogni 89 minuti e con solo tre apparizioni da titolare contro Genoa, Atalanta e Sampdoria), il tecnico ha richiamato Biondini, stanco per gli impegni della Nazionale, e ha spostato Lazzari nel consueto ruolo di mezzala sinistra. La squadra è stata convincente per ottantacinque minuti su novanta. Il problema è che in quei cinque minuti di amnesia il Milan è stato capace di ribaltare l'uno-due firmato da Matri e Lazzari e di operare il controsorpasso.
In definitiva, al Cagliari sono stati fatali quei pochi istanti in cui ha abbassato la guardia, in cui ha pensato di poter controllare la partita. Il Milan, passato in vantaggio immediatamente con Seedorf, è stato acciuffato e superato in breve tempo. Dopodiché, il Cagliari ha dominato, con un palleggio rapido e efficace, con triangolazioni perfette e un possesso di palla da manuale. Uno spettacolo. Ma è bastato allentare la guardia su Ronaldinho e Pato perché il papero prima inventasse prima un colpo di testa letale (il tap-in è stato di Borriello) e poi una folgore che si è infilata all'incrocio dei pali. Ecco il margine di miglioramento del Cagliari: tenere alta la concentrazione in ogni momento della gara, specie quando di fronte si hanno individualità di spicco.
E non ci sono dubbi che il Milan di individualità ne possieda in abbondanza. Quella di Leonardo è la squadra in possesso di maggiore qualità del campionato italiano. Neanche l'Inter, nettamente più forte per conduzione tecnica, organizzazione, fisicità e ricchezza di organico, è dotata di palleggiatori tanto raffinati. Leonardo li schiera tutti insieme, senza un barlume di organizzazione tattica, esponendo la difesa a rischi enormi. Il Milan è tutto fuorché una squadra, sino a quando i suoi talenti reggeranno il ritmo e avranno le motivazioni sufficienti, potrà ottenere risultati anche prestigiosi, altrimenti, collezionerà scoppole. Ecco perché il Milan ha vinto ma la bella figura l'ha fatta il Cagliari. Una magra consolazione? Può darsi, ma la prova di San Siro è bene augurante per la super sfida di domenica alla Juventus, che Ferrara ha modellato con meno fantasia ma più concretezza e idee di gioco.
juninho85
25-11-2009, 08:03
Il Sardegna - Allegri felice a metà: "E ora c'è la Juve"
Proposta del giorno: «Inseriamo il timeout come nel basket così limitiamo quei cinque minuti di “follia”». Ancora affranto ma comunque effervescente, Allegri, che ieri ha sbagliato sport. «Nenè segna quanto i giocatori di basket», continua. Il brasiliano, entrato dalla panchina inquieto, ha segnato inquieto, ha rimesso palla al centro, sempre inquieto. Non ha festeggiato con nessuno. Cinico. Perchè? «Questo non lo so, ma ha fatto il suo dovere ed è migliorato tanto, parla un po' di italiano, conosce meglio i compagni». E se Lazzari giocasse sempre come contro il Milan? «Sarebbe da Champions League». Ed è poco. Nba. «Varrebbe 177 milioni di euro». Non più solo lampi di genio o qualche partita da fuoriclasse: «Per me ha giocato bene ogni partita». Quotazioni attualmente più alte di Ronaldinho. «Che domenica ha fatto la sua partita più bella della stagione». E forse anche di più. «Se non fosse stato il Milan staremmo qui a parlare di punti persi. Però Leonardo si stava preoccupando davvero. Alla fine ci siamo salutati, lui è molto educato...». Qui digressione, “l'educazione oggi”. Lezione di sociologia su morsi, gesti, sputi... «Il calcio rispecchia la nostra società». Andiamo bene. Meglio riaggrapparsi a Leonardo: neanche una parola? «No, che avrebbe dovuto dirmi se non “bravo e c...”. E io gli avrei magari detto che c'ho un diavolo per capello». Ancora arrabbiato. Stavolta nessun tunnel a Leonardo, come fece invece con Baresi da giocatore. «Durante la gara speravo non andasse a finire come quel Pescara-Milan, perdemmo 5-4». Quando allenato da Galeone aveva segnato il suo solito gol, in tutto 12 in quel '92-'93, ma senza gustarlo fino in fondo. «Quell'anno poi non finì bene, arrivò la retrocessione». Il suo Cagliari invece dove vuole andare? «Voglio mantenere questa media che si avvicina ai 40 punti, e stiamo molto attenti a chi ci sta dietro. Certo che se il risultato contro il Milan fosse stato diverso la partita contro la Juventus sarebbe stata un'altra cosa». Sarebbe stata l'occasione di buttare lo sguardo in alta classifica. «Ora non mi resta che lavorare come ho fatto nelle altre settimane, dobbiamo affrontare la seconda forza del campionato, servirà intensità. Ci aspetta una gara molto diversa da quella di Milano. Sarà bella da giocare». Via il rammarico. «Anche se pensare che noi abbiamo fatto 16 tiri in porta e il Milan 5...». C'è da mangiarsi le mani. Torna il terzino vero. «Finalmente, Canini ha fatto bene, ora è diffidato e sono contento di riavere a dipsosizione Pisano».-
Unione Sarda - Matri si allena a parte. Domani test contro Oliveira
Piccolo campanello d'allarme per Alessandro Matri, l'attaccante rossoblù protagonista con un gol (e un rigore negato) a San Siro nella sfida con il Milan. Ieri, infatti, il giocatore è stato costretto ad allenarsi in disparte a causa di un indolenzimento agli adduttori. Il responsabile medico rossoblù, il dottor Marco Scorcu, non sembra particolarmente preoccupato e conta di recuperare il giocatore in tempo per la sfida con la Juventus di domenica prossima. Chi invece sarà sicuramente assente, è il difensore Lino Marzoratti, che ormai si trascina da oltre un mese un problema agli adduttori. Anche per lui, ieri pomeriggio allenamento differenziato come Matri ma nessuna prospettiva di essere disponibile per domenica.
Oggi, come ogni mercoledì, è previsto un doppio allenamento, mentre domani i rossoblù disputeranno un'amichevole (ore 15, centro sportivo di Assemini) contro il Muravera, squadra di Eccellenza, seconda in classifica grazie ai nove gol di una vecchia conoscenza del Cagliari, Lulù Oliveira, che, a quarant'anni suonati, non ha ancora smesso di segnare e divertirsi.
Per quanto riguarda l'iniziativa “Lo stadio dei bambini”, domani mattina sarà il turno di Federico Marchetti. Il portiere rossoblù incontrerà gli allievi dell'Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Sant'Andrea Frius in via Garibaldi. L'appuntamento è fissato per le ore 10,30.
Unione Sarda - Allegri, rabbia e felicità dopo San Siro
Felicità e rabbia si mescolano nell'inizio settimana di Massimiliano Allegri. Non è difficile capire perché: «Felicità per una prestazione scintillante, rabbia per essere usciti da San Siro senza neanche un punto». Una disdetta, se si pensa che il Cagliari ha bucato per tre volte il portiere del Milan Dida, verso il quale ha indirizzato sedici tiri contro i sette dei rossoneri. «E quando mai ci ricapiterà a San Siro?», si interroga l'allenatore rossoblù. Ma a accrescere il furore post San Siro è una certezza: «Se avessimo vinto, la nostra prospettiva sarebbe cambiata, non ci sono dubbi. Invece, dobbiamo guardarci alle spalle. Le squadre di coda corrono, e se si considera che nel girone di ritorno le formazioni di bassa classifica fanno tradizionalmente più punti dell'andata, forse non basteranno quaranta punti per salvarsi».
Una prudenza non di facciata. Occhio al calendario. Allegri strizza gli occhi ma non certo per la fatica di ricordarlo, visto che lo sa a memoria: la Juventus, poi la trasferta di Palermo, quindi il Napoli in casa e l'Udinese fuori, a chiudere il 2009. Dopo le vacanze di Natale, la Roma in casa e il Bologna fuori, gara che chiuderà il girone di andata. Per farla breve, un impegno più difficile dell'altro.
Insomma, qualche punto conquistato a San Siro avrebbe fatto dannatamente comodo. Invece, in pochi minuti il Milan ha operato il controsorpasso. «Due grandi giocate», puntualizza Allegri. «Ronaldinho ha disputato la sua miglior partita in Italia, Pato è un fenomeno. Ma prima dei due gol rossoneri, c'era qualcosa che non andava. Ci sembrava tutto facile, tutto definito. È stato un calo di attenzione letale». Non c'era un modo di intervenire dalla panchina, nella bolgia di San Siro? «Ci sarebbe voluto il time-out, ma questo è calcio e non basket. E così, abbiamo sprecato una grande occasione».
Restano gli applausi e, soprattutto, una prova di alto livello, che poi è il motivo di maggiore incoraggiamento per il prossimo futuro. «Il gioco è la nostra garanzia ma non illudiamoci, domenica con la Juventus sarà un'altra partita, contro un avversario più fisico, che concede molto meno. Serviranno spirito di sacrificio e intensità».
Allegri può contare sulla rosa quasi al completo, dove i progressi individuali sono evidenti. Come quelli di Nenè. «È migliorato molto, si è ambientato, ha iniziato a parlare l'italiano. E poi ha qualità». E una media gol incredibile, uno ogni ottantanove minuti. «Una media da giocatore di basket», chiosa Allegri, per il quale la pallacanestro è il secondo sport preferito. Ma anche i progressi di Lazzari sono evidenti («deve migliorare nella continuità ma solo da poco si sta specializzando in quello che è il suo vero ruolo, cioè la mezzala»), così come è fonte di tranquillità il rientro a tempo pieno di Pisano. «Canini è stato bravissimo nel ruolo di terzino destro, Pisano rimpolpa un reparto un po' striminzito e potrà dare un grande contributo».
Allegri sorride, nonostante la recente sconfitta che ha interrotto la serie di quattro vittorie consecutive. A togliergli un pizzico di buonumore, lo spettacolo poco edificante che si vede spesso sui campi di serie A: Cruz che morde Rinaudo e si becca un pugno (tre giornate di squalifica a testa), Maicon che manda a quel paese l'assistente (due turni), lo stadio della Juve che insulta Balotelli (ventimila euro di ammenda). «Il calcio rispecchia la nostra società, sempre più maleducata. Credo che pressare l'arbitro, polemizzare con gli avversari e quant'altro non migliori la prestazione, anzi, aumenta il nervosismo di tutti e provoca più errori. Il nostro calcio, purtroppo, è così. È un fatto che uno straniero, appena arrivato in Italia, la prima cosa che impara sono le cattive maniere». Il Cagliari, anche in questo, è la classica mosca bianca. «È una linea di comportamento imposta dal presidente e di cui siamo orgogliosi. Credo che i buoni comportamenti aiutino a giocare meglio, che è il nostro fine ultimo».
Allegri parla di time-out, quando quello dei gol rossoneri era il nostro miglior momento, certo, magari avevamo speso un pò per arrivare al vantaggio, ma è anche naturale la reazione di una squadra che gioca in casa, dovevamo semplicemente stare più attenti e dosare le energie, marcare come si deve pato e rendere inoffensivo dinho come fanno quasi tutti i difensori oggi, nessun gli fa toccar più palla. Canini essendo molto più lento gli ha concesso qualcosa di troppo. Bene che sia rientrato bombetta.
Domenica però a parte la bella partita speriamo di tirar fuori qualche punto.
juninho85
25-11-2009, 09:28
più che altro canini ha sbagliato in toto il modo di marcare il dentone,concedendogli sempre quei 2 metri di spazio temporeggiando che li consentivano di piazzare la palla dove voleva.
per come era ridotto ora sarebbe stato sufficiente appicciarli uno alle caviglie che lo picchiasse con le buone dal primo fino all'ultimo minuto,cosa che ha fatto pisano
Esatto, Canini aveva paura di essere scavalcato e preferiva lasciarli spazio per avere qualche metro in più di corsa nel caso scappasse. Purtroppo però non c'era soluzione a meno che non facesse giocare Pisano dall'inizio ma credo che sarebbe stata una soluzione rischiosa,...mettere Agostini a destra sarebbe stato un suicidio..insomma non credo ci fosse alternativa.
Vedremo oggi il Milan quanti ne prende visto il dispendio di energie di domenica..
Peccato, il risultato finale non ci rende giustizia... Comunque bellissima partita, gli amanti del calcio si sono divertiti parecchio :)
juninho85
25-11-2009, 22:13
sono curioso di vedere quante merdarelle affolleranno lo stadio domenica,c'è già il tutto esaurito da oggi
juninho85
26-11-2009, 07:39
Il Sardegna - Sant'Elia tutto pieno per il bis dell'Olimpico
Al Sant'Elia “tutto esaurito“ cercate la cura. A far diventare pazzi ci sono quei numeri indimenticabili: 31-01-2009, 2-3 all'Olimpico di Torino, vittoria che mancava dagli anni di Woodstock . Ma anche la caramella a San Siro, gustata un po' e poi lasciata cadere per terra la scorsa domenica. Le pillole giuste per la diagnosi attuale? I punti, magari. In classifica, ovviamente. Soprattutto ora che niente sembra essere impossibile alla banda Allegri. Ma ricominciamo pure da quel bel ricordo dello scorso inverno. Anzi, dalla sua fine. Si riaggancia perfettamente alle ultime belle immagini di San Siro, una domenica fa. Chi realizzò, allora, il 3-2 definitivo contro la Signora? Matri, assist di Lazzari. Si cercano e si trovano da allora. A gennaio ancora non c'era quel gesto birichino col quale esultano (ma sì, lo vogliamo chiamare “papera”?) ma l'intesa sì. Il resto di quell'opera magna portò la firma di Biondini e Jeda. Qualcuno mise loro la palla rispettivamente in testa e sul destro. Chi poteva essere se non Andrea Cossu? Dopo aver scontato il suo esilio contro il Milan il trequartista domenica può tornare in campo. All'andata della gara contro i bianconeri, persa 1-0 (a segno Amauri) aveva fatto girare la testa a quel gigante di Sissoko. Davide e Golia. E ovviamente domenica servirà qualcuno che faccia davvero la differenza. Verrebbe da dire “in porta siamo pari”. O quasi. Buffon contro il suo vice azzurro, Marchetti. Il portierone bianconero fu scandalosamente bravo due stagioni fa, sempre al Sant'Elia. Finì 2-3 per gli ospiti, con lo specchio della Juve bersagliato ad oltranza ma senza mai fregare quei guantoni-calamita (dall'altra parte eravamo in netto svantaggio!). Poi l'anno scorso, dopo la storica vittoria a Torino, l'abbraccio Buffon-Marchetti segnò l'inizio dell'avventura del rossoblu in Nazionale. Cosa rende ancora più accattivante questa sfida? Intanto che otto punti di differenza in classifica tra Cagliari e Juventus non sono un abisso. Poi sarà curioso scoprire quali saranno le scelte di Allegri, ora che ha tutta la squadra (escluso il solo Marzoratti) a disposizione. Chi lasciare fuori tra Lazzari, Biondini e Dessena? Chi tra Matri, Jeda e Nenè? Oggi si scoprirà forse qualcosa in più nell'amichevole contro il Muravera in programma ad Assemini alle 15. Ieri nel doppio allenamento, con Marzoratti ha svolto un lavoro a parte ancora Matri. Che non si stia aprendo un varco per Nenè da titolare? Tanto segna anche se non è arrabbiato come quando entra dalla panchina.
La Nuova Sardegna - Virdis: "Sognare l'Europa non è un reato"
Ormai vive da tanti anni a Milano. Ma Pietro Paolo Virdis non ha mai dimenticato le sue origini. La maglia del Cagliari gli è rimasta nel cuore, più di quelle di Juventus (domenica i bianconeri giocheranno al Sant’Elia) e Milan, squadre con le quali ha tagliato prestigiosi traguardi. L’ex bomber ora fa il commentatore televisivo su Dahlia e gestisce un’attività alimentare.
- Sono in tanti a dire che il Cagliari gioca un calcio spettacolare.
«E hanno ragione. La squadra ha cominciato con Ballardini, poi è stato Allegri a tramettere la mentalità vincente e trovare gli equilibri. Stanno arrivano riconoscimenti importanti per i giocatori, la convocazione in nazionale di Biondini è uno di questi. Meriterebbero attenzione anche Cossu e Conti, per quanto hanno fatto in questi anni».
- Perchè Cossu è arrivato così tardi in serie A?
«Me lo chiedo anch’io. Forse per certi giocatori è più difficile emergere nelle categorie inferiori. Lui è stato bravo a cogliere l’occasione che gli ha dato il presidente Cellino. E’ un ragazzo dotato di grandi qualità, con un difetto: gli manca qualche gol. Nel senso che quando arriva in area quasi mai calcia in porta, cerca sempre l’assist. Essendo dotato di un bel tiro, dovrebbe provarci di più».
- Allegri non vuole sentire parla di Uefa, è troppo pensare all’Europa?
«Lo scorso campionato i rossoblù ci sono andati vicini. Senza perdere di vista la realtà, credo che l’Uefa League possa rappresentare uno stimolo in più per la squadra. L’importante è non montarsi la testa, altrimenti si rischia di perdere cattiveria agonistica e il rendimento ne risente. Il Cagliari non deve fare calcoli ma vivere alla giornata, consapevole che se la può giocare con tutti».
- Domenica arriva la Juventus. E’ più difficile questa partita di quella giocata col Milan?
«In questo momento i bianconeri sono più forti dei rossoneri, anche se la differenza non è tanta. Ma non sarà facile avere ragione dei sardi. Il Cagliari ha il cinquanta per cento delle possibilità di dare risultato. Sarà fondamentale limitare le ingenuità, quelle che sono costate la sconfitta al Meazza. Le grandi squadre, quando sbagli, non ti perdonano».
- Qual è la soluzione tattica migliore per mettere in difficoltà la Juventus?
«I rossoblù non devono stravolgere il loro modo di giocare, perchè sarebbe la cosa più sbagliata da fare. Serve equilibrio, aggressività e capacità di ripartire velocemente una volta rubata palla. Sarà fondamentale restare corti, non concedere spazi e non lasciare il pallino in mano alla squadra di Ciro Ferrara, altrimenti sono guai».
- Il Cagliari è al top o ci sono margini di crescita?
«Devono essere felici di avere questa continuità. La classifica è buona e poteva essere migliore con un po’ di fortuna. Dietro questo progetto non ci sono investimenti milionari, quindi la squadra non ha pressioni particolari. Nel calcio la tranquillità diventa un’arma importante».
- Lei è stato un grande attaccante, che cosa ne pensa di Nenè?
«E’ un giocatore che può dare molto al Cagliari. le volte che è stato utilizzato ha dato il suo contributo ed ha già realizzato cinque gol. Cellino ha visto giusto».
- Ma lei domenica per chi farà il tifo?
«Dico soltanto una cosa, sono sardo. Quindi...».
Se segna la juve domenica si sente il boato al sant'elia....
juninho85
26-11-2009, 09:05
Se segna la juve domenica si sente il boato al sant'elia....
come ogni anno del resto,che spettacolo indecente
come ogni anno del resto,che spettacolo indecente
Godrei come un porco se succedesse qualcosa stile cagliari - napoli di ballardini.
Vedere le facce dei gobbi sardi che hanno affollato il sant'elia in uqel momento sarebbe fantastico.
lunapelosa
26-11-2009, 10:55
sono curioso di vedere quante merdarelle affolleranno lo stadio domenica,c'è già il tutto esaurito da oggi
:rolleyes:
juninho85
26-11-2009, 11:57
finalmente una new entry!
Solertes
26-11-2009, 14:32
Se segna la juve domenica si sente il boato al sant'elia....
Ma se segna il Cagliari il boato di sicuro si sente a casa mia. :O
Spero solo che anche se può non fare piacere avere l'isola infestata di non "nazionalisti" del tifo, che il tutto si svolga in una cornice civile...lo scorso anno dei cosidetti ultras del Cagliari han sottratto il berrettino della Juve e deriso un ragazzetto down e i suoi accompagnatori...in 50 vs 3.....certa gente andrebbe punita con una cinquantina di sane frustate in una pubblica piazza. :rolleyes:
juninho85
26-11-2009, 14:38
non parliamo dell'episodio di cagliari-catania perchè c'è da vergognarsi proprio...
Pangasius
27-11-2009, 00:02
Ma se segna il Cagliari il boato di sicuro si sente a casa mia. :O
Spero solo che anche se può non fare piacere avere l'isola infestata di non "nazionalisti" del tifo, che il tutto si svolga in una cornice civile...lo scorso anno dei cosidetti ultras del Cagliari han sottratto il berrettino della Juve e deriso un ragazzetto down e i suoi accompagnatori...in 50 vs 3.....certa gente andrebbe punita con una cinquantina di sane frustate in una pubblica piazza. :rolleyes:
non parliamo dell'episodio di cagliari-catania perchè c'è da vergognarsi proprio...
Le "merd....lle" prima di entrare negli stadi danno esempio delle loro "capacità" fuori......:nono:
juninho85
27-11-2009, 07:44
Il Sardegna - Matri a rischio
C'era anche Tomowacki (?), finlandese dai denti bianchi e dal caschetto biondo da far invidia alla Carrà. Nuovo acquisto della Primavera rossoblù provato ieri nel secondo tempo dell'amichevole del Cagliari contro il Muravera insieme ad altri giovani dalle belle speranze che aspettiamo di vedere in campo prima o poi (Brkliaca, Sivakov, Acosta). Biondini, Marchetti, Jeda, Larrivey, Astori, Parola e Pisano hanno fatto da chiocce e chiuso l'amichevole contro la vicecapolista del campionato d'Eccellenza (con un Oliveira
punta di diamante e Marco Piras in panchina) col punteggio di 9-0. Tutto ciò aspettando la Juventus che questa domenica sbarcherà al Sant''Elia. Nel primo tempo Allegri ha messo in campo una formazione che per tre quarti si avvicina a quella che sarà schierata sin dal fischio d'inizio contro i bianconeri. In attacco la coppia Ragatzu-Nenè davanti a Cossu si è mossa con sintonia. Il brasiliano, che sente profumo di maglia da titolare (dato lo stop di Matri per affaticamento muscolare) piace anche quando perde palla perché se la va a riprendere. Ieri ha segnato le prime due reti dell'amichevole. Una su passaggio di Dessena filtrante, l'altra dopo due minuti, con un piattone a girare al quale Nenè in partita ufficiale ci aveva già abituato. Prevista quindi contro i bianconeri la coppia samba Jeda-Nenè davanti a Cossu che riprende il posto da trequartista. A centrocampo ieri Lazzari, Conti e Barone. Ma domenica al posto dell'ex Torino ci sarà Biondini, che ieri ha giocato solo nel secondo tempo realizzando gol e tra l'altro tacchetti disinvolti. In difesa Agostini, Lopez, Cotza e Dessena. Canini è rimasto a letto con la febbre, Astori è stato impiegato solo nel secondo tempo.Tra i pali Lupatelli, che ha rischiato di prendere due gol (annullati per fuorigioco) da un buon Muravera. La difesa rossoblù, a tal proposito, dovrà far quadrato e limitare al minimo gli errori per portare via qualche punto alla Juve. A chiudere il primo tempo per 3-0, dopo la doppietta di Nenè, ci ha pensato Cossu che ha tirato al volo su un delizioso passaggio del solito
piacevole Ragatzu. Nel secondo tempo doppietta di Jeda e Larrivey, oltre alla rete di Biondini (diagonale rasoterra). E ieri mattina Marchetti è stato ospite dell'Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Sant'Andrea Frius. Domenica c'è la sfida tra i due numeri uno della Nazionale. «Non è una partita tra me e Buffon, bensì tra le nostre due squadre. Con Gigi ho un rapporto bellissimo. Mi impressionano le sue qualità tra i pali, ma anche la sua capacità di gestire le situazioni difficili, mantenendo la freddezza necessaria». Forse l'unico aspetto che Marchetti deve limare ancora un po'. Dopo la gara persa al Sin Siro arriva il faccia faccia
tra due numeri uno: «Contro il Milan avremmo meritato di fare punti, invece siamo rimasti a mani vuote. Abbiamo accumulato tanta rabbia. Mi auguro la useremo nel modo giusto contro la Juventus».
La Nuova Sardegna - Nenè scalpita, Matri e Canini in dubbio
Allegri mischia le carte e tiene tutti sulla corda. Dietro i nove gol segnati al Muravera dell’ex Lulù Oliveira, matura un Cagliari indecifrabile o quasi. Il tecnico rossoblù avverte l’importanza psicologica della gara con la Juventus. E tiene conto dell’ingiusta sconfitta rimediata a San Siro con il Milan.
Ritrovare la giusta ricarica mentale e agonistica è l’obiettivo del giorno. Anche se la solidità del gruppo è più di una garanzia, le insidie contro Buffon e soci. reduci dalla batosta di Bordeaux in Champions, rappresentano più di un pericolo per le ambizioni rossoblu. Inoltre, con Matri che ha fatto lavoro differenziato e Canini con la febbre, a 48 ore dal match, si deve tener conto delle sorprese di Allegri. L’allenatore non snatura il suo gioiello ma punta a far mancare certezze tattiche alla Signora.
Le intenzioni del mister. Matri ai box e Canini: queste le novità in vista della Juve. La punta, bomber rossoblù con cinque reti alla pari di Nené, viene dato per recuperabile. Ma l’assenza lascia spazio anche ad altre ipotesi. La prima vede Nené dal via al fianco di Jeda. Dietro, il forfait di Canini rilancia Astori. L’idea è che Pisano giochi a destra con al centro Lopez e uno tra Astori e Canini. A sinistra, Agostini. Ma anche in mezzo al campo non mancano dubbi. Intanto, con Lazzari che va a mille e dovrebbe mantenere la fascia sinistra, il braccio di ferro è tra il nazionale Biondini e Dessena.
Cagliari-Muravera 9-0. Il match con la capolista dell’Eccellenza non ha deluso il pubblico. E anche per Allegri spunti in abbaondanza. I 9 gol del Cagliari (3 nel primo tempo) nascono da una concentrazione ferrea e da un approccio deciso. Se si aggiunge una buona dose di cinismo sotto porta, il quadro è chiaro. Con il Muravera di Piras imbrigliato. Il primo gol è su assist di Cossu per Dessena, cross per Nenè, rete. Dopo un minuto il brasiliano fa il bis. Il 3-0 corre sul filo Ragatzu-Cossu: al volo, Cinus trafitto. Nel secondo tempo, apre le danze Larrivey. L’argentino segna di testa e su cross di Pisano. Quindi, il gol Biondini, gran botta sotto la traversa. Sul 6-0, la firma di Jeda. Ottavo sigillo di Larrivey, che sfrutta un’incertezza del portiere. Infine, giochi chiusi da Jeda di testa su cross di Sivakov.
CAGLIARI (p.t.): Lupatelli, Dessena, Lopez, Cotza, Agostini, Conti, Barone, Lazzari, Cossu, Nenè, Ragatzu.
CAGLIARI (s.t.): Marchetti, Pisano, Dametto, Astori, Acosta, Parola, Biondini, Brkljaca, Sivakov, Jeda, Larrivey.
MURAVERA: Cinus, Fiori, Cadeddu, Puddu, Cadelano, Usai, Bruscia, Dentoni, Piludu, Oliveira, Porceddu. Nella ripresa sono entrati Frau, Busanca, Mura, Perra, Vacca, Olla, Mulas, Lojacono.
RETI: 7’ e 8’ Nenè, 22’ Cossu, 53’, 60’ e 83 Larrivey, 67’ Biondini, 78’ Jeda, 89’ Jeda.
La Nuova Sardegna - Marchetti: "Lo batto e poi gli chiedo la maglia"
Stima reciproca. E ammirazione. A quarantott’ore dal confronto a distanza con Gigi Buffon, Federico Marchetti appare sereno per la gara contro la Juventus. Il portiere rossoblù è stato ospite ieri dell’istituto Dante Alighieri di S. Andrea Frius nell’ambito dell’iniziativa Lo stadio dei bimbi.
Marchetti non ha lesinato battute di ammirazione per il compagno e campionissimo della Nazionale a cui, parole dello stesso numero uno rossoblù, domenica non esiterà a chiedere la maglia.
“Gigi Buffon è un fenomeno - ha detto l’estremo difensore - un portiere fuori dalla norma perché completo e meticoloso nella cura dei dettagli. Uno specialista al quale si cerca sempre di rubare qualcosa”.
Passa un minuto, tra una delle tante richieste di autografi arrivate dai piccoli alunni, ed è lo stesso Marchetti a scendere nei dettagli. “Gigi è molto bravo a gestire tutte le situazioni, senza farsi coinvolgere emotivamente anche nei momenti più delicati della partita. Sa rimanere freddo e riesce a far delle cose facendole sembrare molto più semplici di quanto lo siano realmente”.
Un fiume di complimenti che trova l’apice nell’indicazione della giocata vincente dello juventino. “La velocità della parata - prosegue Marchetti - è una delle sue più importanti caratteristiche, quelle caratteristiche che lo rendono grande in tutto”.
L’analisi del personaggio passa poi per l’anno agrodolce vissuto dallo stesso in serie B e per i recentissimi approcci con la tifoseria nella continua lotta al razzismo. “Giocare tra i cadetti è stata una grande dimostrazione di attaccamento alla maglia. La serie B era una categoria che non gli apparteneva ma Gigi ha saputo risalire con la sua squadra da mille difficoltà”.
Poi le considerazioni sulla scelta del giocatore azzurro di avvicinarsi alla curva dei tifosi per provare a mitigarne le tensioni, mercoledì a Bordeaux, quando gli ultras bianconeri scandivano slogan razzisti contro Balotelli. “Altro gesto di lealtà e temperamento che aumenta, se mai ce ne fosse bisogno, lo spessore umano del personaggio. Penso che Gigi sia andato sotto la curva perché se lo sentiva e per aiutare un ragazzo che non merita gli insulti che sta ricevendo in queste ultime giornate”.
Messo da parte Buffon, la mente di Marchetti vola spedita alle insidie della gara con la Juventus. “Partita difficilissima ma abbiamo tanta voglia di riscatto per i punti persi immeritatamente a San Siro. La chiave del match? Limitare Diego e Del Piero- conclude Marchetti - entrambi sono specialisti nei calci piazzati ma noi non siamo da meno. Stiamo creando parecchie occasioni in ogni partita dimostrando la nostra pericolosità soprattutto nelle ripartenze”. Inciso che ha il sapore di avvertimento. Se la Juve vorrà fare bene al Sant’Elia dovrà fare attenzione a non concederci gli spazi nei quali il Cagliari va a nozze. Al resto, provvederà Marchetti.
juninho85
27-11-2009, 08:49
Il Cagliari vicino ad Ariaudo
Il Cagliari sarebbe sempre più vicino allo juventino Lorenzo Ariaudo (20), promettente difensore centrale della Nazionale Under 21. Il giovane bianconero potrebbe trasferirsi nell'isola a gennaio, dove avrebbe la possibilità di giocare con più continuità. In questo avvio di stagione, infatti, non è riuscito ancora a ritagliarsi uno spazio nella squadra di Ciro Ferrara, chiuso dai nazionali Cannavaro, Chiellini e Legrottaglie. Cagliari sarebbe certamente la piazza ideale per valorizzare un giovane come Ariaudo che ha voglia di dimostrare. A margine della sfida di domenica prossima al Sant'Elia, i dirigenti dei due club potrebbero definire i dettagli dell'accordo per il passaggio del ragazzo in Sardegna.
mmm... magari definiscano gli accordi dopo la partita...
Prima non è bello.
Il Cagliari vicino ad Ariaudo
Il Cagliari sarebbe sempre più vicino allo juventino Lorenzo Ariaudo (20), promettente difensore centrale della Nazionale Under 21. Il giovane bianconero potrebbe trasferirsi nell'isola a gennaio, dove avrebbe la possibilità di giocare con più continuità. In questo avvio di stagione, infatti, non è riuscito ancora a ritagliarsi uno spazio nella squadra di Ciro Ferrara, chiuso dai nazionali Cannavaro, Chiellini e Legrottaglie. Cagliari sarebbe certamente la piazza ideale per valorizzare un giovane come Ariaudo che ha voglia di dimostrare. A margine della sfida di domenica prossima al Sant'Elia, i dirigenti dei due club potrebbero definire i dettagli dell'accordo per il passaggio del ragazzo in Sardegna.
Ottimo, sarebbe un ottimo acquisto..
juninho85
28-11-2009, 10:53
verrebbe comunque a fare la panchina ad astori e canini,avendo già lopez e marzoratti...oltretutto andremmo a valorizzare un giovane senza che ce ne entri nulla in tasca,ergo:a casinu
juninho85
28-11-2009, 11:58
http://www.youtube.com/watch?v=VlP7wiSe0y8
http://www.youtube.com/watch?v=gQkuecy98Zc
http://www.youtube.com/watch?v=c3ZxNN17xZE
http://www.youtube.com/watch?v=8nI-UMsZDyA
http://www.youtube.com/watch?v=Iia1NoFFPKk
per non dimenticare :ave:
juninho85
28-11-2009, 12:40
Allegri: "100 minuti di sofferenza"
"Sarà una gara agonistica"
Massimiliano Allegri non azzarda nemmeno un paragone tra la partita di domenica scorsa col Milan e questa contro la Juventus. "La differenza tra le due squadre è abissale, sia tecnica che fisica. Prevedo una gara agonistica, non bella, anche cattiva sportivamente parlando. La Juventus verrà qui affamata di punti. Vorrà dare un segnale forte. Per noi saranno 100 minuti di sofferenza".
Contro una Juventus tanto arrabbiata, i rossoblu non dovranno sbagliare niente. "Non dovremo concederci alcuna leggerezza, e giocare da Cagliari, con grande equilibrio, attenzione e intensità".
Tre nomi sicuri per la formazione da opporre ai bianconeri: Pisano, Cossu e Conti. "Per il resto, ho dei dubbi, sia a centrocampo che in attacco. Matri si è aggregato soltanto ieri, ma in una partita del genere ho bisogno di tutti. I cambi saranno fondamentali".
Lo stadio sarà esaurito, per la visita della Vecchia Signora. "Bellissimo. Vuol dire che il pubblico si sta avvicinando alla squadra".
I convocati
21 giocatori
Sono 21 i convocati da Massimiliano Allegri per la partita di domani contro la Juventus.
Questa la lista completa:
Portieri: Lupatelli e Marchetti
Difensori: Agostini, Astori, Canini, Lopez, Pisano
Centrocampisti: Barone, Biondini, Brkljaca, Conti, Cossu, Cotza, Dessena, Lazzari, Parola, Sivakov
Attaccanti: Jeda, Larrivey, Matri, Nenè
mettiamola a 90° :ave:
http://www.youtube.com/watch?v=VlP7wiSe0y8
http://www.youtube.com/watch?v=gQkuecy98Zc
http://www.youtube.com/watch?v=c3ZxNN17xZE
http://www.youtube.com/watch?v=8nI-UMsZDyA
http://www.youtube.com/watch?v=Iia1NoFFPKk
per non dimenticare :ave:
Grazie per averli postati! :)
juninho85
28-11-2009, 13:45
http://www.youtube.com/watch?v=gaBPolLkjoM
non poteva mancare lui....metà stadio che tifava contro,mi misi a piangere dalla gioia con un crociato operato la settimana prima,nella nord con le stampe...onoro a gianfranco zola,quel barbone di cellino non ti merita :ave:
Solertes
28-11-2009, 13:53
http://www.youtube.com/watch?v=gaBPolLkjoM
non poteva mancare lui....metà stadio che tifava contro,mi misi a piangere dalla gioia con un crociato operato la settimana prima,nella nord con le stampe...onoro a gianfranco zola,quel barbone di cellino non ti merita :ave:
Bisogna chiedere a Blasi che mal di testa aveva a fine partita. :D
juninho85
28-11-2009, 13:58
Bisogna chiedere a Blasi che mal di testa aveva a fine partita. :D
mi ricordo che dal giorno capello accantonò DEFINITIVAMENTE sia appiah che blasi...chissà perchè.
sergio ma ti ricordi la serie di tunnel a centro campo che fece nel secondo tempo?emerdon,blasi e un altro che non ricordo di fila....LIBIDINE:oink:
Solertes
28-11-2009, 14:09
mi ricordo che dal giorno capello accantonò DEFINITIVAMENTE sia appiah che blasi...chissà perchè.
sergio ma ti ricordi la serie di tunnel a centro campo che fece nel secondo tempo?emerdon,blasi e un altro che non ricordo di fila....LIBIDINE:oink:
Infatti poi Blasi gli fece un fallo da dietro per porre fine alla sua corsa...mi ricordo Bergomi e Caressa che erano deliziati dalle giocate di Gianfrancheddu....
Non è attinente alla Juve, ma segueno uno dei link correlati sono finito a vedere questo: http://www.youtube.com/watch?v=9tCX1ju3_9o&feature=fvw
A parte la partita con il Trabzonsport (che mi pare non diedero in TV) le ricordo tutte....da moltissimi sottovalutato, ci si dimentica quanto era forte Matteoli...
juninho85
28-11-2009, 14:11
non a caso è stato uno dei pochissimi giocatori a cui la nostra tifoseria ha dedicato dei cori
peccato solo sia arrivato a cagliari già con una certa età
Rivedere Allegri che segna contro il Malines fa una certa impressione, sembra l'altro giorno che guardavo quel Cagliari dannatamente cinico...grazio Simo;)
juninho85
28-11-2009, 15:09
non so se a qualcuno è stonato il fatto che palermo-cagliari si giocherà senza tifosi ospito mentre juve-inter e il derby romano no...:asd:
juninho85
28-11-2009, 15:12
Rivedere Allegri che segna contro il Malines fa una certa impressione, sembra l'altro giorno che guardavo quel Cagliari dannatamente cinico...grazio Simo;)
figurati,anche a me quando guardo quelle immagini vengono gli occhi lucidi
al tempo avevo 8 anni e ho per lo più ricordi sfocati,però ricordo ancora perfettamente le urla di juve-cagliari,cagliari-inter e tutta l'ansia del giorno di inter cagliari....che rabbia,eravamo nettamente la squadra più forte del torneo,rendetevi conto che l'inter in finale se l'è vista col salisburgo!:muro:
juninho85
29-11-2009, 08:53
La Nuova Sardegna - Allegri: "Decisivi i cambi e la freschezza atletica"
Memore del clamoroso sgambetto inflitto alla Vecchia Signora all’Olimpico di Torino nell’indimenticabile serata del 31 gennaio 2009, il Cagliari sogna di fare il bis questo pomeriggio al Sant’Elia, davanti ai suoi tifosi. A spingerlo, un Sant’Elia tutto esaurito.
Ma Massimiliano Allegri avverte: «Rispetto alla gara con il Milan ci sono delle differenze enormi. I rossoneri hanno più tecnica e qualità, la Juventus pratica un gioco molto più fisico e meno spettacolare, quindi vedremo una partita non bellissima, più ricca di agonismo, dove saremo chiamati a rispondere con grande intensità».
- Ha preparato accorgimenti particolari?
«Intanto sono proibiti gli errori, con una squadra del genere li paghi a carissimo prezzo. Poi dovremo ripetere le ultime prestazioni mettendoci intensità, ritmi elevati, e capacità di soffrire».
- La Juve è reduce dalla batosta in Champions.
«Me li aspetto arrabbiati, vorranno dimostrare che quella sconfitta è stata un incidente di percorso, e dare una prova di come i veri antagonisti dell’Inter nella corsa allo scudetto siano loro».
- Ha risolto i dubbi sulla formazione?
«Gli unici certi del posto sono Pisano, che giocherà anche perché Canini non si è allenato negli ultimi tre giorni, Conti e Cossu. Il resto è tutto da decidere».
- Matri come sta?
«Si è aggregato venerdì alla squadra, ma quando ci sono partite di questo tipo si ha bisogno di tutti. Mi sbaglierò, ma i cambi potrebbero avere una valenza determinante».
- I bianconeri sono pericolosi sulle palle inattive.
«Dovremo evitare di commettere falli vicino all’area e magari augurarci che Diego non sia in giornata».
- C’è il pubblico delle grandi occasioni.
«Sarà bellissimo vedere il Sant’Elia gremito questo testimonia ancora una volta quanto i nostri tifosi siano attaccati ai loro beniamini. Però mancano ancora 21 punti al nostro obiettivo, la salvezza, e dobbiamo farli al più presto».
La Nuova Sardegna - Cagliari, in dodici contro la Juve
Faccia a faccia senza vie di mezzo. D’altronde, tra Cagliari e Juve va da sempre così. Tra pathos e ambizioni, campanilismi e tradizione, valori tecnici e corsa al risultato. E poco importa che si sia appena alla quattordicesima giornata.
I rossoblù pensano alla salvezza e vogliono archiviare l’ingiusta sconfitta di Milano. La Juventus, dopo il 2-0 di Bordeaux, in campionato non può perdere terreno. E deve ritrovarsi in vista del match (5 dicembre) con la capolista Inter.
Questo pomeriggio - alle 15, arbitra De Marco di Chiavari - al Sant’Elia lo spettacolo e le emozioni sono garantite. Anche se Allegri sul tema taglia corto e prevede un menu ricco di corsa e quantità. Gli sportivi hanno decretato il tutto esaurito e le migliaia di richieste di tagliandi inevase confermano il fascino storico delle sfide tra Quattro mori e vecchia Signora.
I “cento minuti di grande sofferenza”, come ha detto l’allenatore del Cagliari, nascondono scelte che verranno prese solo a poche ore dalla partita. Mentre in difesa i giochi sono fatti (Canini sfebbrato andrà in panca e Pisano parte dal via), a centrocampo e in avanti i dubbi sono di spessore. Due tra Biondini, Dessena e Lazzari devono piazzarsi ai fianchi di Conti. Con la tesi della gara muscolare rilanciata da Allegri, Biondini e Dessena paiono favoriti. Così come lo sono Jeda e Nené su Matri in attacco.
Difficile intuire le opzioni. Ma, ad esempio, si può tener presente un concetto caro al tecnico livornese: Allegri ritiene Lazzari spalla ideale di Matri. Ma quest’ultimo ha sulle gambe un solo allenamento col gruppo dopo tre giorni di lavoro differenziato per problemi muscolari. Da qui, oltre al dover ribattere alla spinta di Camoranesi e Caceres a destra, Giovinco e De Ceglie a sinistra, l’ipotesi di andare verso uomini che garantiscono innanzi tutto quantità. Ricapitolando i primi undici potrebbero essere Marchetti, Pisano, Lopez, Astori, Agostini, Dessena, Conti, Biondini, Cossu, Jeda e Nenè. Se così fosse, è quasi scontato l’impiego (“Mai come con la Juve saranno decisivi i cambi” ha puntualizzato Allegri) a gara in corso di Matri, Lazzari e Larrivey.
Per il Cagliari ottavo con 19 punti alla pari con il Napoli, la sfida alla seconda della classe (27 punti) è un test sofisticato. Con una differenza sostanziale rispetto alla trasferta di domenica a San Siro. Con il Milan serviva qualità. E sappiamo come è andata. Con la Juve è indispensabile forza fisica, pazienza, abilità nello stringere i denti. Anche perché è scontato prevedere la super carica agonistica e mentale dei bianconeri di Ciro Ferrara.
Per Conti e soci si tratta di ripartire dalla tenacia vista con la Samp. L’impegno a non mollare e l’organizzazione in campo sono lo spot del gruppo. Un gruppo che vuole dimostrare di avere le carte in regola per una prova all’altezza della Vecchia Signora. Con un’avvertenza: la Juve parte sonnecchiando. Ma poi, è letale nell’affondare i colpi. Sarà meglio non dargliene la possibilità. Anticipandola e levandole il fiato.
Pangasius
29-11-2009, 10:48
[B]La Nuova Sardegna - Cagliari, in dodici contro la Juve
In dodici cioè l'arbitro gioca con noi?!?
No perchè se si riferiva al pubblico mi sa che ha fatto mali i calcoli....:mad:
Buona Domenica a Tottusu!!!
juninho85
29-11-2009, 10:59
stendiamo un velo pietoso,tanto ho già presente le scene a cui toccherà assistere:muro:
Pangasius
29-11-2009, 11:05
stendiamo un velo pietoso,tanto ho già presente le scene a cui toccherà assistere:muro:
Ma tu andrai al Sant'elia?
Beato Te che puoi!!! :cry:
juninho85
29-11-2009, 11:08
ovviamente,è pur sempre un posto in meno lasciato disponibile ai sassaresi!:D
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.