View Full Version : Sgrena (probabilmente) liberata!
LittleLux
06-03-2005, 15:06
Originariamente inviato da jumpermax
Io credo che la cosa più sensata sulla vicenda l'abbia detta Cossiga: non si può comunque trattare coi terroristi, perché questo vuol dire mettere in pericolo anche altre persone, questo secondo me è un errore grave che il governo ha fatto per non aver voluto affrontare l'opinione pubblica in prevalenza contraria all'intervento italiano. Ma non si possono fare scelte politiche in base ai sondaggi: se si è deciso per l'intevento bisogna essere pronti a pagare le conseguenze.
Allora, una volta per tutte, vorrei sapere se noi italiani siamo li in missione di guerra, o di pace. Rispondere a questa domanda, a mio parere, non è certo un sofismo, in quanto dalla risposta discende il comportamento che sin qua ha mantenuto il governo (ambiguo).
Inoltre, permettimi di dissentire in toto sul fatto che non bisogna trattare, mai. Sino a questo momento la linea della trattativa ha dato buoni frutti. Ha consentito di riportare a casa 3 dei 4 primi rapiti italiani, ha consentito di portare a casa le due Simona, ha consentito di portare a casa la Sgrena. Certo non è servita, purtroppo, con Baldoni. Ma nel complesso si può dire che questa linea di condotta ha funzionato. Se avessimo adottato una linea intransigente, credo che nessuno di questi sarebbe tornato vivo. Percui, prima di dire che bisogna sempre e solo sparare, io ci andrei molto cauto...la politica del cowboy dal grilletto facile non sempre è una buona politica, anzi...
Inoltre, almeno in questo caso, il nostro governo fa bene ad impipparsene di quanto dicono gli amricani, in quanto anche noi abbiamo degli interessi da difendere, ed in questo caso era quello di salvare la vita ad un cittadino italiano. Almeno in questo abbiamo dimostrato un minimo di non subalterneità all'ingombrante alleato.
^TiGeRShArK^
06-03-2005, 15:07
mi sto veramente nauseando di questo thread.....
Si continua ad inveire contro la Sgrena dopo ke Nicola Calipari ha dato la sua vita per salvarla..... Bello il rispetto ke avete x un EROE.....
Onore a Nicola Calipari, Reggino e Scout e soprattutto persona ke non ha esitato a sacrificare la propria vita per salvarne un'altra.
.... Sperando ke prima o poi queste futili polemike su 'sto thread finiscano perkè mi stanno dando veramente fastidio.
LittleLux
06-03-2005, 15:08
Originariamente inviato da teogros
Anche io, anche io! :oink:
Si sono anche Cibula e Ricchioil che ne vogliono! :oink:
Povca!!!:D:oink:
Originariamente inviato da gaglioppo
cari amici,
la mia opinione sull'accaduto è questa:
1. nn si saprà mai cosa veramente sia successo quando hanno ammazzato il nostro agente, anche le dichiarazioni ufficiali finali resteranno per me prive di piena verità, come sempre.
2.la sgrena scriverà un bel libro, brava.
3. la più importante:
tutti qui sono contenti perchè la sgrena è tornata sana e salva, per carità anche io lo sono, ma meno rispetto a tanti.
Ci sono giornalisti pazzi che pensano di essere dei geni, se ne vanno in guerra a cercare scoop, non rispettando gli ordini dei militari, attentano così alla propria vita e a quella degli altri, cosi' come fece l'altro giornalista (badaloni?) che si stacco dalla scorta dell'esercito e se ne andò per i fatti suoi.
Il giorno stesso che hanno rapito la sgrena, alla radio ho sentito l'intervista alla collega che era con lei, la sgrena voleva andare in moschea pur essendo venerdi e pur essendo il clima molto teso, era pericoloso avventurarsi verso la moschea, la collega ha cercato di farla ragionare e si è rifiutata di seguirla (quanti sanno di questa notizia? quanti telegiornali l'hanno riportata? sottolineo che si trattava di una intervista "non riportata", ma diretta, era proprio la collega che parlava da un telefono, in diretta mi sembra).
Non venitemi a dire che i giornalisti ci fanno un piacere perchè ci fanno vedere come veramente è la guerra, è una balla.
Se un cretino di giornalista se ne va girando sotto le bombe con il microfono in mano e la bandiera bianca, non venitemi a dire che merita la nostra riconoscenza, non merita la riconoscenza di un servitore della patria vera.
Gli stessi minuti di raccoglimento, il lutto e i sarmoncini di facciata sono per me inutili artifizi per dimostrarsi falsamente sensibili. Quanti amici muoiono ogni giorno, negli ospedali, per le strade, nel nostro palazzo, ci sono anche tra loro eroi, eroi veri, eroi sconosciuti. Eroi morti che nn vogliono i minuti di raccoglimento, come Nicola.
Non comprerò mai il libro della sgrena e lo sconsiglierò a tutti i miei amici.
Non ho intenzione di accendere una feroce discussione in merito, solo nn mi sento di seguire le correnti.
Sono quasi pienamente daccordo sul tuo discorso... volevo solo aggiungere una cosa sul tuo punto 3) Si e' vero che spesso i giornalisti si mettono spesso in pericolo pur essendone a conoscenza, e teoricamente lo fanno per informarci su come sia realmente la guerra, solo che io continuo a vedere solo immagini di attentati dei "ribelli" iraqeni, ma da quando e' iniziata la guerra non hanno praticamente MAI fatto vedere famiglie, case di civili, innocenti ecc colpiti dagli americani (anche questa e' guerra, non ho so se gli americani l'abbiano fatto apposta o no, ma non entriamo nel merito) solo che c'e' una documentazione di parte, fanno vedere solo le vittime di attentati iraqeni ma non fanno vedere , come richiesto dai rapitori tralaltro, i bambini vittima delle cluster bomb americane ;) perche' ?
Originariamente inviato da m4st3rx
Sono quasi pienamente daccordo sul tuo discorso... volevo solo aggiungere una cosa sul tuo punto 3) Si e' vero che spesso i giornalisti si mettono spesso in pericolo pur essendone a conoscenza, e teoricamente lo fanno per informarci su come sia realmente la guerra, solo che io continuo a vedere solo immagini di attentati dei "ribelli" iraqeni, ma da quando e' iniziata la guerra non hanno praticamente MAI fatto vedere famiglie, case di civili, innocenti ecc colpiti dagli americani (anche questa e' guerra, non ho so se gli americani l'abbiano fatto apposta o no, ma non entriamo nel merito) solo che c'e' una documentazione di parte, fanno vedere solo le vittime di attentati iraqeni ma non fanno vedere , come richiesto dai rapitori tralaltro, i bambini vittima delle cluster bomb americane ;) perche' ?
La sgrena le ha fatte simili foto... di bambini mutilati dalle cluster bombs...
Ciaozzz
gaglioppo
06-03-2005, 15:24
ci sono due classi di giornalisti
1. quelli che fanno al cronaca degli scontri giorno per giorno
2. quelli che raccolgono immagini e vicende che poi riproporranno in servizi post-guerra e in ricamati libri con le copertine spesse e il prezzo pesante, in questo gruppo spesso rientrano quelli del primo gruppo.
nulla da rimproverare.
Volevo porre l'attenzione su una vicenda che è distribuito su tutto il thread.
A parte i bontemponi che ce l'hanno con la sgrena perchè sarebeb comunista (io nn lo sapevo, scusate l'ignoranza).
Io personalmente nn ce l'ho con la sgrena in quanto tesserata con il PC, io ce l'ho con lei perchè PARE non abbia rispettato le norme minime per la sicurezza sua e degli altri. Anche Baldoni lo fece, ma in quel caso non portò a casa la pelle.
E si sappia che è inutile stare a dire che il giornalista X è andato li per documentare che la guerra e sbagliata, che aiuta i bambini feriti e via dicendo, nelle mani dei terroristi un giornalista inerme è uno strumento da usare a proprio piacimento, sia chiaro.
Nn dico che i giornalisti nn debbano lavorare sui campi di guerra, ma avventurarsi in lungo e in largo tra le bombe e i cecchini non mi sembra fare del buon lavoro.
Beelzebub
06-03-2005, 15:36
La vicenda si fa sempre più incasinata... in un'intervista rilasciata dalla Sgrena sostiene che la macchina su cui viaggiavano sia stata crivellata di colpi provenienti da un mezzo blindato americano che si trovava sul loro lato destro. Ora, presumendo ragionevolmente che non abbiano sparato con i mitra dell'A-team, ma con un mitragliatore di grosso calibro, come è possibile che l'unica vittima sia Calipari e che gli altri se la siano cavata con ferite non troppo gravi?
:confused:
Originariamente inviato da Beelzebub
La vicenda si fa sempre più incasinata... in un'intervista rilasciata dalla Sgrena sostiene che la macchina su cui viaggiavano sia stata crivellata di colpi provenienti da un mezzo blindato americano che si trovava sul loro lato destro. Ora, presumendo ragionevolmente che non abbiano sparato con i mitra dell'A-team, ma con un mitragliatore di grosso calibro, come è possibile che l'unica vittima sia Calipari e che gli altri se la siano cavata con ferite non troppo gravi?
:confused:
fortuna ?
Beelzebub
06-03-2005, 15:40
Originariamente inviato da m4st3rx
fortuna ?
Mi sembra una risposta un pò campata per aria...:rolleyes:
E ancora più incongruente con questa versione è il fatto che il corpo di Calipari non sia stato raggiunto da una moltitudine di proiettili ma da uno solo, alla testa...
:confused:
Harvester
06-03-2005, 15:46
Originariamente inviato da Beelzebub
Mi sembra una risposta un pò campata per aria...:rolleyes:
E ancora più incongruente con questa versione è il fatto che il corpo di Calipari non sia stato raggiunto da una moltitudine di proiettili ma da uno solo, alla testa...
:confused:
dicono fosse blindata
Beelzebub
06-03-2005, 16:00
Originariamente inviato da Harvester
dicono fosse blindata
Appunto!!! E allora come poteva essere "crivellata di colpi"???
Ricapitolando:
se era blindata in teoria non poteva essere crivellata;
se non lo era, ed è stata crivellata, è quasi impossibile che un solo proiettile abbia colpito mortalmente un solo passeggero;
Mi sa che anche stavolta la verità non salterà mai fuori...
Ho trovato in rete l'articolo della Sgrena pubblicato quest'oggi sul manifesto.
Dato l'oggetto del thread penso sia giusto postarlo, ma nel caso sia questo un problema lo tolgo subito
La mia verità
GIULIANA SGRENA
Sto ancora nel buio. E' stata quella di venerdì la giornata più dram_matica
della mia vita. Erano tanti i giorni che ero stata sequestrata. Avevo
parlato solo poco prima con i miei rapitori, da giorni dicevano che mi
avreb_bero liberato. Vivevo così ore di attesa. Par_lavano di cose delle
quali soltanto dopo avrei capito l'importanza. Dicevano di pro_blemi «legati
ai trasferimenti».
Avevo imparato a capire che aria tirava dall'atteggiamento delle mie due
«sentinel_le», i due personaggi che mi avevano ogni giorno in custodia. Uno
in particolare che mostrava attenzione ad ogni mio deside_rio, era
incredibilmente baldanzoso. Per capire davvero quello che stava succeden_do
gli ho provocatoriamente chiesto se era contento perché me ne andavo oppure
perché restavo. Sono rimasta stupita e con_tenta quando, era la prima volta
che acca_deva, mi ha detto «so solo che te ne andrai, ma non so quando». A
conferma che qual_cosa di nuovo stava avvenendo a un certo punto sono venuti
tutti e due nella stanza come a confortarmi e a scherzare: «Com_plimenti -
mi hanno detto - stai partendo per Roma». Per Roma, hanno detto pro_prio
così.
Ho provato una strana sensazione. Per_ché quella parola ha evocato subito la
libe_razione ma ha anche proiettato dentro di me un vuoto. Ho capito che era
il momen_to più diffìcile di tutto il rapimento e che se tutto quello che
avevo vissuto finora era «certo» ora si apriva un baratro di incer_tezze,
una più pesante dell'altra. Mi sono cambiata d'abito. Loro sono tornati: «Ti
accompagniamo noi. e non dare segnali della tua presenza insieme a noi sennò
gli americani possono intervenire». Era la conferma che non avrei voluto
sentire.
Era il momento più felice e insieme il più peri_coloso. Se incontravamo
qualcuno, vale a dire dei militari americani, ci sarebbe stato uno scontro a
fuoco, i mici rapitori erano pronti e avrebbero risposto. Dovevo avere gli
occhi coperti. Già mi abituavo ad una momentanea cecità. Di quel che
accadeva fuori sapevo solo che a Baghdad aveva piovuto. La macchina
cainminava sicura in una zona di pantani. C'era I'autista più i i soliti due
sequestratori. Ho subito sentito qualcosa che non avrei voluto sentire. Un
elicottero che sorvolava a bassa quota pro_prio la zona dove noi ci eravamo
fermali. «Stai tranquilla, ora ti verranno a cercare...tra dieci minuti li
verranno a cercare^. Avevano parlato per tutto il tempo sempre in arabo, e
un po' in francese e molto in un inglese stentato. Anche stavolta parlavano
cosi.
Poi sono scesi. Sono rimasta in quella condizione di immobilità e cecità.
Avevo gli occhii imbottiti di cotone, coperti da occhiali da sole. Ero
ferma.Ho pensato...che faccio? comincio a contare i secondi che passano da
qui ad un'altra condizione, quella della libertà? Ho appena accennato
mentalmente ad una conta che mi è arrivata subito una voce amica alle
orecchie:
«Giuliana, Giuliana sono Nicola, non ti preoccupare ho parlato con Gabriele
Polo. stai tranquilla sei libera».
Mi ha fatto togliere la «benda» di cotone e gli occhiali neri. Ho pro_vato
sollievo, non per quello che accadeva e che non capivo, ma per le parole di
questo «Nicola». Parlava, parlava, era incontenibile, una valanga di fra_si
amiche, di battute. Ho provato final_mente una consolazione quasi fìsica,
calo_rosa, che avevo dimenticato da tempo.
La macchina continuava la sua strada, attraversando un sottopassaggio pieno
di pozzanghere, e quasi sbandando per evi_tarle. Abbiamo tutti
incredibilmente riso. Era liberatorio. Sbandare in una strada colma d'acqua
a Baghdad e magari fare un brutto incidente stradale dopo tutto quel_lo che
avevo passato era davvero non rac_contabile. Nicola Calipari allora si è
sedu_to al mio fianco. L'autista aveva per due volte comunicato in
ambasciata e in Italia che noi eravamo diretti verso l'aeroporto che io
sapevo supercontrollato dalle trup_pe americane, mancava meno di un
chilo_metro mi hanno detto...quando...Io ricor_do solo fuoco. A quel punto
una pioggia di fuoco e proiettili si è abbattuta su di noi zittendo per
sempre le voci divertite di pochi minuti prima.
L'autista ha cominciato a gridare che eravamo italiani, «siamo italiani,
siamo italiani...», Nicola Calipari si è buttato su di me per proteggermi, e
subito, ripeto su_bito, ho sentito l'ultimo respiro di lui che mi moriva
addosso. Devo aver provato do_lore fisico, non sapevo perché. Ma ho avu_to
una folgorazione, la mia mente è anda_ta subito alle parole che i rapitori
mi ave_vano detto. Loro dichiaravano di sentirsi fino in fondo impegnati a
liberarmi, però dovevo stare attenta «perché ci sono gli americani che non
vogliono che tu torni». Allora, quando me l'avevano detto, avevo giudicato
quelle parole come superflue e ideologiche. In quel momento per me
ri_schiavano di acquistare il sapore della più amara delle verità.
Il resto non lo posso ancora raccontare, Questo è stato il giorno più
drammati_co. Ma il mese che ho vissuto da seque_strata ha probabilmente
cambiato per sempre la mia esistenza. Un mese da sola con me stessa,
prigioniera delle mie con_vinzioni più profonde. Ogni ora è stata una
verifica impietosa sul mio lavoro. A volte mi prendevano in giro, arrivavano
a chiedermi perché mai volessi andar via, di restare. Insistevano sui
rapporti personali. Erano loro a farmi pensare a quella priori_tà che troppo
spesso mettiamo in dispar_te. Puntavano sulla famiglia. «Chiedi aiu_to a tuo
marito», dicevano. E l'ho detto anche nel primo video che credo avete vi_sto
tutti. La vita mi è cambiata. Me lo rac_contava l'ingegnere iracheno Ra'ad
Ali Abdulaziz di "Un Ponte per" rapito con le due Simone, «la mia vita non è
più la stes_sa», diceva. Non capivo, Ora so quello che voleva dire. Perché
ho provato tutta la du_rezza della verità, la sua difficile proponi_bilità.
E la fragilità di chi la tenta.
Nei primi giorni del rapimento non ho versato una sola lacrima. Ero
semplice_mente infuriata. Dicevo in faccia ai miei rapitori; «Ma come,
rapite me che sono contro la guerra?!». E a quel punto loro aprivano un
dialogo feroce. «Si, perché tu vai a parlare con la gente, non rapiremmo mai
un giornalista che se ne sta chiuso in albergo. E poi il fatto che dici di
essere contro la guerra potrebbe essere una co_pertura». E io ribattevo,
quasi a provocarli: «E' facile rapire una donna debole come me, perché non
provate con i militari americani?». Insistevo sul fatto che non potevano
chiedere al governo italiano di ritirare le truppe, il loro interlocutore
«politico» non poteva essere il governo ma il popolo italiano che era ed è
contro la guerra.
E' stato un mese di altalena, tra speran_ze forti e momenti di grande
depressione. Come quando, era la prima domenica do_po il venerdì del
rapimento, nella casa di Baghdad dove ero sequestrata e su cui svettava una
parabolica, mi fecero vedere un telegiornale di Euronews. Lì ho visto la mia
foto in gigantografia appesa al palaz_zo del comune di Roma. E mi sono
rincuorata, Poi però, subito dopo, è arrivata la rivendicazione della Jihad
che annunciava la mia esecuzione se l'Italia non avesse ri_tirato le sue
truppe. Ero terrorizzata. Ma subito mi hanno rassicurata che non era_no
loro, dovevo diffidare di quei proclami, erano dei «provocatori». Spesso
chiedevo a quello che, dalla faccia, sembrava il più disponibile che
comunque aveva, con l'al_tro, un aspetto da soldato; «Dimmi la verità, mi
volete uccidere». Eppure, molte vol_te, c'erano strane finestre di
comunicazio_ne, proprio con loro. «Vieni a vedere un film in tv», mi
dicevano, mentre una don_na wahabita, coperta dalla testa ai piedi girava
per casa e mi accudiva.
I rapitori mi sono sembrati un gruppo molto religioso, in continua preghiera
sui versetti del Corano. Ma venerdì, al mo_mento del mio rilascio, quello
tra tutti che sembrava il più religioso e che ogni matti_na si alzava alla 5
per pregare, mi ha fatto le sue «congratulazioni» incredibilmente
stringendomi fortemente la mano - non è un comportamento usuale per un
fondamentalista islamico -, aggiungendo «se ti comporti bene parti subito».
Poi, un epi_sodio quasi divertente. Uno dei due guar_diani è venuto da me
esterrefatto sia per_ché la tv mostrava i miei ritratti appesi nelle città
europee e sia per Totti. Sì Totti, lui si è dichiarato tifoso della Roma ed
era rimasto sconcertato che il suo giocatore preferito fosse sceso in campo
con la scrit_ta «Liberate Giuliana» sulla sua maglietta.Ho vissuto in una
enclave in cui non avevo più certezze. Mi sono ritrovata profondamente
debole. Avevo fallito nelle mie certezze. Io sostenevo che bisognava andare
a raccontare quella guerra sporca. E mi ritrovavo nell'alternativa o di
stare in albergo ad aspettare o di finire sequestra_ta per colpa del mio
lavoro. «Noi non vo_gliamo più nessuno», mi dicevano i sequestratori. Ma io
volevo raccontare il bagno di sangue di Falluja dalle parole dei profu_ghi.
E quella mattina già i profughi, o qualche loro «leader» non mi ascoltavano.
Io avevo davanti a me la verifica puntuale delle analisi su quello che la
società ira_chena è diventata con la guerra e loro mi sbattevano in faccia
la loro verità; «Non vogliamo nessuno, perché non ve ne state a casa, che
cosa ci può servire a noi questa intervista?». L'effetto collaterale
peggiore, la guerra che uccide la comunicazione, mi precipitava addosso. A
me che ho rischia_to tutto, sfidando il governo italiano che non voleva che
i giornalisti potessero rag_giungere l'Iraq, e gli americani che non
vogliono che il nostro lavoro testimoni che cosa è diventato quel paese
davvero con la guerra e nonostante quelle che chiamano elezioni.
Ora mi chiedo. E' un fallimento questo loro rifiuto?
Il manifesto 06.03.2005
Beelzebub
06-03-2005, 16:21
:eek: :eek: :eek:
Sono io che sono prevenuto o questa testimonianza dipinge i rapitori come "buoni" e gli americani come "cattivi"?
Secondo lei gli americani sarebbero i violenti persecutori, la minaccia per tutti, mentre i terroristi che l'hanno rapita sarebbero dei buontemponi spiritosoni e simpaticoni che ridono e scherzano e leggono il Corano? E si sentono "impegnati a liberarla"?
Ma se l'hanno rapita loro!!!!!
Ma poi, se è vero che gli americano non vogliono che gli ostaggi vengano liberati (per quale motivo poi???) come mai che nel caso delle due Simona tutto ciò non è successo???
:muro:
Originariamente inviato da Beelzebub
Appunto!!! E allora come poteva essere "crivellata di colpi"???
Ricapitolando:
se era blindata in teoria non poteva essere crivellata;
se non lo era, ed è stata crivellata, è quasi impossibile che un solo proiettile abbia colpito mortalmente un solo passeggero;
Mi sa che anche stavolta la verità non salterà mai fuori...
ci sono una moltitudine di tipi di blindature, da quelle che resistono ad un colpo di pistola a quelle che resistono anche ad un lanciarazzi sparato da 20 metri... le variabili in gioco sono molte, l'importante e' che stabiliscano la responsabilita' di chi ha ucciso il nostro agente, e sprattutto il movente.
Originariamente inviato da Beelzebub
Ma poi, se è vero che gli americano non vogliono che gli ostaggi vengano liberati (per quale motivo poi???) come mai che nel caso delle due Simona tutto ciò non è successo???
:muro:
Gli Americani non è che non vogliono liberare gli ostaggi, non vogliono scendere a compromessi coi sequestratori, dando loro sostentamento monetario e morale (perchè è innegabile che gli ultimi avvenimenti sono per loro una vittoria enorme). E non è che hanno tutti i torti
Originariamente inviato da Harvester
dicono fosse blindata
Si, era blindata. Tuttavia neppure la migliore blindatura (che dubito quell'auto avesse) può resistere a 300 colpi di arma da fuoco di grosso calibro.
Piuttosto mi domando: gli americani vedendo che l'auto era blindata e sapendo che le auto blindate vengono utilizzate dai nostri connazionali, dai politici ecc. perchè hanno sparato all'impazzata? :(
Dubito che un kamikaze si metta a viaggiare in un'auto blindata altrimenti accadrebbe come nel contestato "finto" spot della WV Polo :D
Beelzebub
06-03-2005, 17:06
Originariamente inviato da Akira83
Gli Americani non è che non vogliono liberare gli ostaggi, non vogliono scendere a compromessi coi sequestratori, dando loro sostentamento monetario e morale (perchè è innegabile che gli ultimi avvenimenti sono per loro una vittoria enorme). E non è che hanno tutti i torti
Ma su questo sono d'accordo, però non ha senso ammazzare un ostaggio dopo che è stato liberato, perchè a quel punto il riscatto probabilmente è già stato pagato...:confused:
tatrat4d
06-03-2005, 17:11
Oltretutto non andrebbero certo a rendere politicamente più scomoda la presenza di uno dei governi a loro più vicino. Per fare la figura degli assassini a sangue freddo poi...
Originariamente inviato da Beelzebub
Ma su questo sono d'accordo, però non ha senso ammazzare un ostaggio dopo che è stato liberato, perchè a quel punto il riscatto probabilmente è già stato pagato...:confused:
Non probabilmente, ma è certo che è stato pagato.
Ma soprattutto, se lei doveva morire a tutti i costi, così come scrive lei e farnetica il suo compagno, staremmo qui a parlare di un morto solo o di ben 4 morti (tutti i passeggeri dell'auto se non mi sbaglio).
Cioè se lei doveva effettivamente morire perchè sapeva troppo (cosa poi è tutto da vedere) cosa costava ai militari sparare un colpo in più dei 300 già sparati in precedenza?
questo thread poteva non trasformarsi in un vergognoso attacco contro l'ostaggio liberato?!?
era possibile che non si smerdasse la memoria di un servitore dello stato morto per salvarla e alla quale lei sarà sempre riconoscente?
la cosa più bella poi è che tutti o quasi sono passati sopra a quello che è un "incidente" gravissimo che ha già causato una non lieve ripercussione sui rapporti tra Italia e Stati Uniti e, soprattutto, è oggetto di un'indagine per omicidio e tentato omicidio plurimo?
che schifo!
Originariamente inviato da GioFX
questo thread poteva non trasformarsi in un vergognoso attacco contro l'ostaggio liberato?!?
era possibile che non si smerdasse la memoria di un servitore dello stato morto per salvarla e alla quale lei sarà sempre riconoscente?
la cosa più bella poi è che tutti o quasi sono passati sopra a quello che è un "incidente" gravissimo che ha già causato una non lieve ripercussione sui rapporti tra Italia e Stati Uniti e, soprattutto, è oggetto di un'indagine per omicidio e tentato omicidio plurimo?
che schifo!
Di sicuro non dimostrerà la sua riconoscrenza attancando gli americani con ipotesi poco plausibili. Riguardo al resto hai anche ragione, non fosse che forse i primi a smerdare tutto sono proprio la Sgrena e chi le stà vicino.
guglielmit
06-03-2005, 17:39
Originariamente inviato da Beelzebub
:eek: :eek: :eek:
Sono io che sono prevenuto o questa testimonianza dipinge i rapitori come "buoni" e gli americani come "cattivi"?
Secondo lei gli americani sarebbero i violenti persecutori, la minaccia per tutti, mentre i terroristi che l'hanno rapita sarebbero dei buontemponi spiritosoni e simpaticoni che ridono e scherzano e leggono il Corano? E si sentono "impegnati a liberarla"?
Ma se l'hanno rapita loro!!!!!
Ma poi, se è vero che gli americano non vogliono che gli ostaggi vengano liberati (per quale motivo poi???) come mai che nel caso delle due Simona tutto ciò non è successo???
:muro:
No caro mio ,non sei tu ad essere prevenuto e' proprio cosi!! Ma la cosa non dovrebbere stupire piu' di tanto...e la stessa linea tenuta anche dalle Simona.... e dal popolo comunista...
Non dimetichero' mai all'indomani dell' 11 settembre scene passate al TG5 di gruppi noglobal del nordrest (teppisti per quanto mi riguarda) festeggiare l'evento....La stessa gente che abbiamo visto manifestare "pacificamente" a Genova con passamontagna e manganelli...la stessa gente che ha detto che le torri le hanno tirate giu' gli americani e che oggi dice che gli americani volevano uccidere i nostri connazzionali...insomma che aggiungere!!!
Visto le fantasticate che si sentono perche non aggiungerne altre ? Si parla di rapimenti? Io direi rapimenti moltoooooo strani e sospetti. Abbiamo visto le Simona al rilascio tutt'altro che provate dalla prigionia... anzi!!!! Sorridenti e con tanta voglia di far propaganda per i poveri "combattenti" che le hanno tenute segregate (oltretutto se non sbaglio il nome della Torretta e' circolato per una candidatura in Rifondazione? :D Che caso...ma questa e' un altra storia..)
Ora la Sgrena con un "rapimento" fotocopia e con altrettanta voglia di far propaganda politica. Anzi,questa volta vista la situazione che si e' creata il tutto si e' trasformato in una vera e propria campagna antiamericana senza precedenti...non mi stupirei nel vedere gente che scende in piazza con bandiere a stelle e strisce a fuoco!!
Una cosa e' certa...che da ogniuno di questi rapimenti la sinistra ne trae solo vantaggi e questa cosa mi fa' girare in testa sospetti che poco hanno a che fare con fantapolitica :rolleyes:
Se c'e' da dare uno zero di voto,questa volta lo darei al governo Berlusconi. Per essersi piegati a trattare con i terroristi...
Quel che ci dice Nicola Calipari
di Walter Veltroni
Quando ho visto Gabriele Polo, direttore di un «quotidiano comunista», piangere per la morte di un uomo dei servizi segreti ho pensato che, nella tragedia, stesse accadendo qualcosa di grande. Che, grazie alla forza della democrazia e al cammino che il Paese ha compiuto, ognuno colga oggi più facilmente nell’altro virtù che un tempo sembrava impossibile poter persino vedere. Gli uomini dei servizi che hanno lavorato in Iraq, che hanno messo in gioco la propria vita per salvare altre vite, sono eroi di questo nostro tempo e come tali ora è il tempo di riconoscerli.
Certo, in questo Paese c'è stato il tempo dei servizi deviati, ma adesso non è più così, adesso la democrazia ha vinto anche questa battaglia e si è creato un nuovo legame, come dimostrano proprio le vicende di queste ore. Gli italiani sanno di poter contare su questo nuovo rapporto, che è scritto anche nelle biografie degli uomini dei servizi, nella loro sensibilità umana e civile.
Ho sotto gli occhi un appunto sul periodo in cui, tra il 2001 e il 2002, Nicola Calipari ha lavorato, come dirigente dell'Ufficio Immigrazione della Questura, a stretto contatto con il Comune di Roma. Lo leggo e lo rileggo, con un po' di commozione, inseguendo qualche ricordo e il filo d'una storia che sento vicina alla mia, alla nostra, a quella di questa città. L'impegno del “progetto Roxanne” per strappare alla schiavitù le donne comprate e vendute alla prostituzione; le fatiche e le soddisfazioni della concertazione con le comunità straniere: incontri, trattative, e alla fine soluzioni accettate da tutti; il piano per l'accoglienza dei richiedenti asilo…
Quando accade una vicenda terribile e irreparabile come la morte violenta di un uomo è questo che si cerca: il filo della sua storia, una sostanza che ci renda l'idea del suo sacrificio se non accettabile, meno dura. Il filo di Nicola è quello di un uomo sobrio, discreto, solido, con le sue idee e le sue passioni, ma lontano dall'idea di farne un credo da sbandierare. Un onesto servitore dello Stato, si sarebbe detto un tempo (e forse è il tempo che si torni a dire), fedele alle istituzioni e anche a se stesso, alla propria coerenza, fino al sacrificio della propria vita in un atto di eroismo che è stato il supremo, definitivo, compimento d'un dovere che non contiene in sé neppure una bava di retorica.
È l'immagine di un'Italia che c'è, anche se ci capita raramente di accorgercene. Un'Italia che non grida, non cerca i riflettori, non insegue televisioni e indici di gradimento, che non litiga per litigare e non stupisce per stupire, che non si involgarisce e riserva le sue indignazioni a quel tanto che c'è, nel mondo, da meritare l'indignazione: una prostituta bambina sul ciglio d'una strada, per esempio; la sofferenza d'un povero cristo scappato dalla fame o dalla tortura; una donna sequestrata dai terroristi in un paese lontano; le ingiustizie vere, quelle che versano sul mondo la morte e il dolore.
Un'Italia che c'è. Nella compostezza, nella serietà, nel rispetto di sé e degli altri di tanti che lavorano nelle istituzioni, di tanti uomini e donne delle forze dell'ordine che mettono per il bene di tutti a repentaglio la propria vita, e non in astratto ma concretamente, correndo a salvare chi è in difficoltà e magari non sparando per primi a un posto di blocco, perché davanti alla pistola c'è comunque una vita. Nell'esperienza dei ragazzi (sono tanti, tantissimi, molti di più di quanto normalmente si pensi) che vanno a fare i volontari nei paesi più disgraziati e lontani o in quella triste periferia dell'anima del mondo ricco che vive nella povertà e nel degrado sotto le nostre case. Nella forza d'animo dei familiari degli, ormai tanti, italiani che sono stati rapiti in Iraq: l'ostinazione nell'ottimismo dei genitori, dei fratelli e delle sorelle di Stefio, Agliana e Cupertino, il dolore composto dei familiari di Quattrocchi e poi di Baldoni, la serenità dei genitori di Simona Torretta e Simona Pari, la tristezza che, alla notizia della morte dell'uomo che le aveva salvato la figlia, è calata sul volto da patriarca di Franco Sgrena.
Un'Italia di cui ho visto un tratto, ieri mattina, nei racconti e nelle confidenze degli uomini del Sismi che, sul terreno o qui da Roma, hanno partecipato alla liberazione di Giuliana. Persone impegnate, con una grande professionalità, molto motivate. Nessuno di loro ha la vocazione dell'eroe e però uno di loro, per compiere il proprio dovere, è morto da eroe. Ora di lui raccontano che era una persona mite, che non amava le armi e gli atteggiamenti da “duro”, dicono che era un uomo silenzioso e quasi timido. Ma faceva il suo dovere ed era bravissimo a farlo.
Quest'uomo, che Giuliana ha voluto abbracciare due volte, quando lui l'ha liberata e quando è caduto sul suo corpo dopo averle salvato la vita, ha lavorato alla soluzione del suo ultimo e più importante “caso” da poliziotto collaborando strettamente con il direttore e il gruppo dirigente del “Manifesto”. Era nata un'amicizia, così come era accaduto, durante i negoziati per le liberazioni di Simona Pari e Simona Torretta, con gli esponenti della cooperazione e dei gruppi pacifisti.
Anche qui c'è il segno di una bella Italia che c'è: l'unità, il rispetto reciproco, la lotta comune contro il terrorismo e la violenza, il rispetto delle istituzioni ne sono la trama. Antiche inimicizie, antichi schieramenti ideologici, antichi sospetti sono caduti perché il mondo è cambiato. E il merito è anche di uomini come Nicola Calipari.
Originariamente inviato da Maxmel
Di sicuro non dimostrerà la sua riconoscrenza attancando gli americani con ipotesi poco plausibili.
IN CHE SENSO?!?
Come fa a non dimostrare riconoscenza a Calipari alla quale GIA' l'aveva dimostrata subito dopo la sua liberazione, nel raccontare CIO' CHE HA VISTO E SENTITO, e cioè i fatti, e cercando di voler capire che cosa è successo davvero?
Riguardo al resto hai anche ragione, non fosse che forse i primi a smerdare tutto sono proprio la Sgrena e chi le stà vicino.
Ora, se hai il coraggio, spiegamo perchè cazzo la Sgrena avrebbe smerdato la memoria di Calipari.
Coraggio!
Gianpaolo81
06-03-2005, 17:56
Originariamente inviato da guglielmit
Visto le fantasticate che si sentono perche non aggiungerne altre ? Si parla di rapimenti? Io direi rapimenti moltoooooo strani e sospetti. Abbiamo visto le Simona al rilascio tutt'altro che provate dalla prigionia... anzi!!!! Sorridenti e con tanta voglia di far propaganda per i poveri "combattenti" che le hanno tenute segregate (oltretutto se non sbaglio il nome della Torretta e' circolato per una candidatura in Rifondazione? :D Che caso...ma questa e' un altra storia..)
Ora la Sgrena con un "rapimento" fotocopia e con altrettanta voglia di far propaganda politica. Anzi,questa volta vista la situazione che si e' creata il tutto si e' trasformato in una vera e propria campagna antiamericana senza precedenti...non mi stupirei nel vedere gente che scende in piazza con bandiere a stelle e strisce a fuoco!!
Una cosa e' certa...che da ogniuno di questi rapimenti la sinistra ne trae solo vantaggi e questa cosa mi fa' girare in testa sospetti che poco hanno a che fare con fantapolitica :rolleyes:
Se c'e' da dare uno zero di voto,questa volta lo darei al governo Berlusconi. Per essersi piegati a trattare con i terroristi...
Quindi dove vuoi arrivare? La Pari e la Torretta hanno subito un rapimento inventato secondo te? La Sgrena non è mai stata rapita? Era a bivaccare felice per fare propaganda a Bertinotti?
E poi i discorsi sugli americani valli a fare alla famiglia di Calipari, chissà cosa ne pensano, loro, di quelli che "esportano democrazia" nel mondo.
Poi il discorso sulla sinistra che trae vantaggio dai rapimenti non merita risposta, spero tu ti renda conto di quello che scrivi.
jumpermax
06-03-2005, 18:04
Originariamente inviato da LittleLux
Allora, una volta per tutte, vorrei sapere se noi italiani siamo li in missione di guerra, o di pace. Rispondere a questa domanda, a mio parere, non è certo un sofismo, in quanto dalla risposta discende il comportamento che sin qua ha mantenuto il governo (ambiguo).
Inoltre, permettimi di dissentire in toto sul fatto che non bisogna trattare, mai. Sino a questo momento la linea della trattativa ha dato buoni frutti. Ha consentito di riportare a casa 3 dei 4 primi rapiti italiani, ha consentito di portare a casa le due Simona, ha consentito di portare a casa la Sgrena. Certo non è servita, purtroppo, con Baldoni. Ma nel complesso si può dire che questa linea di condotta ha funzionato. Se avessimo adottato una linea intransigente, credo che nessuno di questi sarebbe tornato vivo. Percui, prima di dire che bisogna sempre e solo sparare, io ci andrei molto cauto...la politica del cowboy dal grilletto facile non sempre è una buona politica, anzi...
Inoltre, almeno in questo caso, il nostro governo fa bene ad impipparsene di quanto dicono gli amricani, in quanto anche noi abbiamo degli interessi da difendere, ed in questo caso era quello di salvare la vita ad un cittadino italiano. Almeno in questo abbiamo dimostrato un minimo di non subalterneità all'ingombrante alleato.
Non è questione di guerra o non guerra e nemmeno di grilletto facile, pensavo la stessa cosa ai tempi dei sequestri italiani: trattare va bene pagare vuol dire incentivare nuovi rapimenti, per questo secondo me al di la di tutto queste azioni sono pericolose, salvano una persona per metterne in pericolo altre 100...
Originariamente inviato da jumpermax
salvano una persona per metterne in pericolo altre 100...
:mbe:
Questo è plagio :D
guglielmit
06-03-2005, 18:10
Originariamente inviato da Gianpaolo81
Quindi dove vuoi arrivare? La Pari e la Torretta hanno subito un rapimento inventato secondo te? La Sgrena non è mai stata rapita? Era a bivaccare felice per fare propaganda a Bertinotti?
Fino a prova contraria posso pensare quello che voglio. Per lo meno...siamo ancora in democrazia? Ripeto quello che ho detto,non ho visto filmati della Sgrena,ma dal filmato che si e' visto al ritrovamento delle due Serena,tutto si puo' dire ma non che fossero in pessime condizioni...anzi,si son viste sorridenti e con tante buone parole in bocca per chi le ha tenute segregate!
Originariamente inviato da Gianpaolo81
E poi i discorsi sugli americani valli a fare alla famiglia di Calipari, chissà cosa ne pensano, loro, di quelli che "esportano democrazia" nel mondo.
Verso la famiglia Calipari in questo momento nutro profondo rispetto al punto che oso neppure parlarne...e credimi che in questo momento hanno solo dolore addosso,non pensano all'Irak..all'America o ancor meno alla politica.
Originariamente inviato da Gianpaolo81
Poi il discorso sulla sinistra che trae vantaggio dai rapimenti non merita risposta, spero tu ti renda conto di quello che scrivi.
Porca miseria se mi rendo conto....leggi i giornali e guarda i TG,c'e' tutto il quartier generale della sinistra schierato a veder chi le spara piu' grosse!!!
jumpermax
06-03-2005, 18:12
Originariamente inviato da GioFX
IN CHE SENSO?!?
Come fa a non dimostrare riconoscenza a Calipari alla quale GIA' l'aveva dimostrata subito dopo la sua liberazione, nel raccontare CIO' CHE HA VISTO E SENTITO, e cioè i fatti, e cercando di voler capire che cosa è successo davvero?
Ora, se hai il coraggio, spiegamo perchè cazzo la Sgrena avrebbe smerdato la memoria di Calipari.
Coraggio!
gio vedi di darti una calmata e due. Al prossimo intervento caldo, tuo o di qualsiasi altro sospendo il thread fino a domani...
Originariamente inviato da jumpermax
gio vedi di darti una calmata e due. Al prossimo intervento caldo, tuo o di qualsiasi altro sospendo il thread fino a domani...
Ce ne sono stati 1000 di interventi ben più caldi del mio prima, se non sbaglio.
jumpermax
06-03-2005, 18:56
Originariamente inviato da GioFX
Ce ne sono stati 1000 di interventi ben più caldi del mio prima, se non sbaglio.
appunto, al prossimo si chiude e si riapre domattina...
LittleLux
06-03-2005, 18:57
Originariamente inviato da jumpermax
Non è questione di guerra o non guerra e nemmeno di grilletto facile, pensavo la stessa cosa ai tempi dei sequestri italiani: trattare va bene pagare vuol dire incentivare nuovi rapimenti, per questo secondo me al di la di tutto queste azioni sono pericolose, salvano una persona per metterne in pericolo altre 100...
Quindi sarebbe meglio lasciar morire l'ostaggio. Bè, io non sono d'accordo. Lascia stare i rapiti in circostanze di pace. Quello è tutt'altro discorso. In questo caso, molto probabilmente, io direi sicuramente, le motivazioni che spingono al rapimento non sono certo di carattere economico. La guerriglia irakena ha ben altre fonti di finanziamento, più solide e sicure che non quelle provenienti dal pagamento di un riscatto. Permettimi, ma quella di dire, come ho visto fare da alcuni giornali anche americani, che con un milione di $ ci compri non so quanti fucili, è solo propaganda. Quello che i rapitori vogliono raggiungere, con le loro azioni, sono obbiettivi politici, che io oppure tu possiamo solo lontanamente immaginare. La guerra non si combatte mai solo sul fronte militare.
In casi come questo l'unica cosa da fare è pensare di salvare la vita all'ostaggio.
majin mixxi
06-03-2005, 19:02
Originariamente inviato da jumpermax
appunto, al prossimo si chiude e si riapre domattina...
a cosa dovrebbe servire?
:confused:
LittleLux
06-03-2005, 19:06
Dal Corriere:
L'America si scusa: « Inchiesta rigorosa »
La Rice chiama Fini. Il Washington Times: « Soldati nervosi, troppo fuoco amico »
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WASHINGTON— Scossa e allarmata dalla tragedia di Bagdad che teme possa creare gravi tensioni con l'Italia, sebbene non l'ammetta pubblicamente, l'amministrazione Usa assicura che ne accerterà le eventuali responsabilità, e porge le scuse.
Mentre il comando a Bagdad dichiara che « scoprirà la verità » , uno dopo l'altro il presidente Bush, il segretario di Stato Condoleezza Rice, l'ambasciatore a Roma Mel Sembler esprimono « cordoglio e rammarico » , e sottolineano di avere avviato una indagine, promettendo la massima collaborazione agli inquirenti italiani. Si augurano congiuntamente che l'oscuro incidente, che ha suscitato sgomento e dubbi anche nella pubblica opinione americana, come evidenziato dalle radiotv e dai giornali in apertura di pagina — « Ostaggio italiano liberato è ferito dai G. I. » titola il New York Times — non danneggi il « comune compito » in Iraq e l'immagine degli Stati Uniti in Europa.
Significativa dell'ansia dell'amministrazione è stata la telefonata di Bush a Berlusconi da bordo dell' Air Force One al ritorno alla Casa Bianca dall'Indiana. Scott McClellan, il portavoce del presidente, l'ha definita « una telefonata di 5 minuti a un vero amico, che ritengo molto apprezzata, di condoglianze e di rassicurazione che verrà fatta luce sulla tragedia » . Altrettanto indicativa la telefonata al ministro degli Esteri Fini della Rice, che ha garantito « il massimo impegno personale e del governo per l'accertamento rigoroso delle circostanze e delle responsabilità dell'incidente » . Ed emotiva la dichiarazione di Sembler: « Continueremo a offrire tutta l'assistenza possibile alle indagini, stiamo lavorando assieme. Come ha detto la Casa Bianca, i nostri cuori sono con i familiari delle vittime, e auguriamo una pronta guarigione ai feriti. Nicola Calipari era un amico e alleato il cui eroismo è evidente a tutti ».
Ma come accadde in occasione di un'altra tragedia, quella del Cermis nel ' 98, rievocata dalla tv via cavo Msnbc , che costò 20 vite umane, per il momento l'amministrazione Usa respinge l'ipotesi che la colpa sia dei suoi militari e l'attribuisce all'Italia. Il Dipartimento di Stato, hanno scritto il New York Times e il Washington Post , sostiene che « gli italiani non avvertirono la nostra ambasciata né il nostro comando a Bagdad del passaggio dell'auto, sebbene si fossero coordinati con noi per la liberazione della Sgrena » . Inoltre, il Pentagono non demorde dalla versione preliminare dell'incidente, contestata dalla giornalista de il manifesto : i soldati Usa avrebbero rispettato le normali procedure, l'auto sarebbe avanzata ad alta velocità e non si sarebbe fermata ai segnali del posto di blocco, sarebbe quindi una fatalità. Anche McClellan proclama di non avere « nulla da aggiungere rispetto a ieri ».
«Sono spiegazioni inadeguate » ha commentato l'ex capo dell'antiterrorismo della Cia Vincent Cannistraro in una intervista al Corriere . « Anche supponendo che i soldati non fossero informati dell'auto, perché hanno sparato al motore, ossia all'altezza dei passeggeri, non alle gomme? Come è possibile che su quella che è chiamata l'autostrada della morte non vengano apposti cartelli in arabo e in inglese che dicano ai veicoli di fermarsi? E come credere che un uomo dell'esperienza di Calipari non abbia rallentato? ». Secondo Cannistraro, « alcuni nostri soldati sono traumatizzati dalle bombe e dai mortai, hanno il grilletto troppo facile » . L'ex capo dell'antiterrorismo della Cia pensa che « se il Pentagono non farà piena luce sull'incidente e, se del caso, non prenderà delle misure disciplinari, gli stretti legami tra l'America e l'Italia, che ha diritto a un chiarimento, ne soffriranno » .
Sorprendentemente, è stato un quotidiano di destra, il Washington Times , il più allineato all'amministrazione, a denunciare « l'aumento del fuoco amico » — il titolo del reportage — ea rilevare che « il nervosismo delle truppe e gli equivoci stanno portando a incontri fatali in Iraq ». A suo parere, negli ultimi mesi « la situazione sulla strada dell'aeroporto di Bagdad è diventata critica » . Mentre il New York Times ha ricordato l'uccisione di una famiglia irachena a gennaio, il Washington Times ha riferito che a dicembre i soldati spararono due volte contro lo stesso veicolo, all'andata e ritorno dall'aeroporto, per fortuna senza fare vittime, e che « un Hummer tentò di eliminare una Mercedes ». Il giornale ha persino accusato il Pentagono di nascondere gli incidenti, e sollecitato « più disciplina nel ricorso delle truppe alla forza ». È un sintomo del disagio dell'America davanti ai suoi Rambo. Sarebbe sbagliato o almeno prematuro parlare di strappo con uno dei più fidati alleati, ha concluso Cannistraro. Ma la tragedia ripropone all'amministrazione il problema della condotta di una parte dei suoi militari in Iraq, problema esasperato ieri da nuove rivelazioni sulle loro sevizie dei detenuti iracheni. Per conservare l'appoggio dell'Europa, deve dimostrare totale trasparenza.
Ennio Caretto
06 marzo 2005
Spero che l'atteggiamento della stampa americana si discosti dalla quasi totale accondiscendenza che ha caratterizzato i suoi rapporti con la Casa Bianca in questi 3 anni.
Un po' di sana critica gli farebbe davvero bene.
jumpermax
06-03-2005, 19:08
Originariamente inviato da majin mixxi
a cosa dovrebbe servire?
:confused:
a evitare 10 sospesi? :D
jumpermax
06-03-2005, 19:09
Originariamente inviato da LittleLux
Quindi sarebbe meglio lasciar morire l'ostaggio. Bè, io non sono d'accordo. Lascia stare i rapiti in circostanze di pace. Quello è tutt'altro discorso. In questo caso, molto probabilmente, io direi sicuramente, le motivazioni che spingono al rapimento non sono certo di carattere economico. La guerriglia irakena ha ben altre fonti di finanziamento, più solide e sicure che non quelle provenienti dal pagamento di un riscatto. Permettimi, ma quella di dire, come ho visto fare da alcuni giornali anche americani, che con un milione di $ ci compri non so quanti fucili, è solo propaganda. Quello che i rapitori vogliono raggiungere, con le loro azioni, sono obbiettivi politici, che io oppure tu possiamo solo lontanamente immaginare. La guerra non si combatte mai solo sul fronte militare.
In casi come questo l'unica cosa da fare è pensare di salvare la vita all'ostaggio.
se fosse vero libererebbero gli ostaggi senza il pagamento di danaro.
Ma si sa se è stato pagato un riscatto? (io penso di si)
LittleLux
06-03-2005, 19:24
Originariamente inviato da jumpermax
se fosse vero libererebbero gli ostaggi senza il pagamento di danaro.
Bè, tanto che ci sono:D. Tuttavia non si ha notizia del pagamento di un riscatto. Sta certo che non hanno bisogno di procurarsi danaro in questo modo. Gli arrivano soldi ed armi da Siria, URSS:asd:, Cina e chissà quant'altri.
Originariamente inviato da LittleLux
Quello che i rapitori vogliono raggiungere, con le loro azioni, sono obbiettivi politici, che io oppure tu possiamo solo lontanamente immaginare.
E' questo l'errore: identificare i rapitori sempre e comunque con un solo gruppo, quello (inesistente) della "guerriglia irachena".
Scusa ma il movente è molto più probabile che sia economico piuttosto che politico.
Ci sono decine di gruppi di formazione eterogenea e finalità disparate che agiscono col rapimento in Iraq, solo un'esigua parte di essi ha finalità politiche.
Questo rapimento poi è, in maniera anche più evidente di altri, di natura economica. Un solo messaggio con rivendicazioni politiche generiche, durata cortissima rispetto agli standard (ricordiamo i giornalisti francesi), e riscatto pagato ed accettato.
E' evidentemente l'ennesimo gruppuscolo di banditi, ex baathisti o meno, che l'ha fatto per interesse personale.
Ipotizzare un'unica, grande ed unita quanto fantomatica resistenza irachena, tanto più dopo le elezioni, è molto romantico ma completamente errato.
Quoto e aggiungo che continuando a pagare riscatti, continueranno e ci saranno ancora più rapimenti! Scusate.... mi faccio due conti....adesso parto per l Iraq e mi metto a rapire pure gente io....ITALIANA, così mi faccio i soldi no? Ma Mentre io mi faccio sti soldi e me li spendo in macchine e donne ( :D ) .... i nostri bei rapitori si comprano armi e pensano già al prossimo rapimento... VERGOGNA!
LittleLux
06-03-2005, 19:43
Originariamente inviato da Tenebra
E' questo l'errore: identificare i rapitori sempre e comunque con un solo gruppo, quello (inesistente) della "guerriglia irachena".
Scusa ma il movente è molto più probabile che sia economico piuttosto che politico.
Ci sono decine di gruppi di formazione eterogenea e finalità disparate che agiscono col rapimento in Iraq, solo un'esigua parte di essi ha finalità politiche.
Questo rapimento poi è, in maniera anche più evidente di altri, di natura economica. Un solo messaggio con rivendicazioni politiche generiche, durata cortissima rispetto agli standard (ricordiamo i giornalisti francesi), e riscatto pagato ed accettato.
E' evidentemente l'ennesimo gruppuscolo di banditi, ex baathisti o meno, che l'ha fatto per interesse personale.
Ipotizzare un'unica, grande ed unita quanto fantomatica resistenza irachena, tanto più dopo le elezioni, è molto romantico ma completamente errato.
Guarda che il romanticismo, in tutto questo, non c'entra proprio un bel niente. E' vero che ci sono tantissimi gruppi, spinti dalle più disparate motivazioni, ma, e non lo dico io ma bensì gli stessi militari USA, esiste ed è ben organizzata una guerriglia irakena che persegue, oltre a scopi militari, anche scopi politici, condivisibili o meno. Chi credi possa condurre attacchi via via sempre più letali contro gli americani, gruppetti di banditi da strapazzo? Qui si parla di almeno un centinaio , e mi sono tenuto stretto, di attacchi condotti da gente motivata e sempre meglio addestrata ed armata. Oppure, chi può, secondo te, compiere e, soprattutto gestire, rapimenti del tipo della Sgrena o della Aubenas oppure delle due Simona? Non crederai mica che lo si possa fare come si vede nei film, spero? Devi avere una organizzazione alle spalle, solida ed in grado di coprirti e proteggerti. Il tagliagole comune non sarebbe mai in grado di farlo. Per me, potete pensarla come volete, sulla guerriglia. Potete pensare anche che non esista o che sia composta da quattro gatti. Sappiate semplicemente che state commettendo un grossissimo errore di valutazione. Che ha già compiuto il pentagono e di cui ne sta pagando le conseguenze. Il caro Saddam, oltre che sanguinario, non era certo anche stuopido, e dalla precedente guerra del Golfo ha imparato che non avrebbe mai potuto sconfiggere in campo aperto l'esercito USA. Quindi che ha fatto? Ha pianificato, con largo anticipo, la cosidetta guerra asimmetrica; in una parola ha pianificato la guerriglia, ben sapendo che questa sarebbe stata appoggiata da almeno il 20% della popolazione (la minoranza sunnita), e che comunque gli americani non sarebbero stati ben visti neanche dagli sciiti. Poi, per quanto mi consta, ognuno la può pensare come vuole.
Ciao
paditora
06-03-2005, 20:27
Sinceramente a me gli americani hanno rotto le scatole.
Beelzebub
06-03-2005, 20:42
Originariamente inviato da paditora
Sinceramente a me gli americani hanno rotto le scatole.
Giusto per tenere calma la discussione eh?:rolleyes:
paditora
06-03-2005, 20:52
Originariamente inviato da Beelzebub
Giusto per tenere calma la discussione eh?:rolleyes:
E' che sono arcistufo del loro comportamento.
Già con il Cermis hanno fatto una strage di civili e poi alla fine a loro non è stato fatto nulla.
Adesso basta.
Fanno le cazzate e non gli si fa mai niente?
paditora
06-03-2005, 20:59
Che poi al Tg han detto che secondo la versione americana l'auto viaggiava ad alta velocità.
Hanno intimato l'alt ma l'auto non si è fermata.
Hanno mi pare di aver capito sparato anche dei razzi in aria.
Mentre invece secondo la Sgrena andavano a velocità regolare e non hanno visto nessun posto di blocco.
A sto punto allora o la Sgrena dice una marea di balle oppure sono gli americani che hanno fatto una cazzata immane.
Vabbè scusate per la parolaccia di prima.
E' che sono arcistufo dei loro comportamenti scorretti.
E' davvero incredibile che esista gente che tenta di sfruttare questo terribile episodio per ragioni politiche e per alimentare l'antiamericanismo piu bieco e idiota.
Stanno cercando di far passare i rapitori per degli eroi, e non per i veri colpevoli.
E' bello vedere che anche certi "settori" politici, quelli che da sempre hanno spruzzato solo merda sui Servizi Segreti, ora ne riconoscano il valore...
Onore ad un grande Italiano, ad un vero Eroe.
Antonio Avitabile
06-03-2005, 22:08
Originariamente inviato da rap
E' davvero incredibile che esista gente che tenta di sfruttare questo terribile episodio per ragioni politiche e per alimentare l'antiamericanismo piu bieco e idiota.
Stanno cercando di far passare i rapitori per degli eroi, e non per i veri colpevoli.
E' bello vedere che anche certi "settori" politici, quelli che da sempre hanno spruzzato solo merda sui Servizi Segreti, ora ne riconoscano il valore...
Onore ad un grande Italiano, ad un vero Eroe.
Non credo sia necessariamente antiamericanismo ricordare, di tanto in tanto che anche loro fanno cose che andrebbero punite, come abbattere un aereo di linea coreano, una "panarella" al Cermis, ed ora un alleato che guardacaso aveva appena risolto, non sto a discutere come, un delicato caso.
L'atteggiamento americano è troppo spesso di superiorità (per le loro ragioni di Stato e non solo) e questo genera rancori nel resto del mondo.
Certo altri paesi fanno anche di peggio, ma da una "democrazia avanzata", "faro dell'umanità", ci si aspetterebbe un atteggiamento più equilibrato.
Oggi siamo almeno in area di guerra per cui potranno esserci delle attenuanti, ma nel caso del jumbo coreano o del Curmis la "mano tremante sul grilletto" c'entrava poco
Originariamente inviato da Antonio Avitabile
Non credo sia necessariamente antiamericanismo ricordare, di tanto in tanto che anche loro fanno cose che andrebbero punite, come abbattere un aereo di linea coreano, una "panarella" al Cermis, ed ora un alleato che guardacaso aveva appena risolto, non sto a discutere come, un delicato caso.
Ti dimentichi il peschereccio giapponese...
:O
Ciaozzz
Originariamente inviato da LittleLux
Chi credi possa condurre attacchi via via sempre più letali contro gli americani, gruppetti di banditi da strapazzo? Poi, per quanto mi consta, ognuno la può pensare come vuole.
Quote selettivo per ridurre il corpo, scusa.
Spiacente ma è arcinoto che buona parte dei gruppetti che organizzano rapimenti sono bande di criminali comuni che si mascherano dietro il Corano o l'alibi della resistenza. Le fonti sono le stesse che citi tu, in più anche il neoeletto governo iracheno e lo stesso concilio degli Uleima. Che poi ognuno interpreti come vuole, e qui sono d'accordo con te, è un'altra faccenda. Sinceramente non mi va di scannarci sulle interpretazioni selettive che ognuno applica ai dati per ricondurre la verità alla propria versione; io penso che le cose siano molto più vicine alla mia ricostruzione ed alle dichiarazioni di quanto sopra, ma non mi sogno di volerti convincere: a ognuno il suo, ed il proselitismo non è tra le mie aspirazioni.
A questo punto, direi, aspettiamo la fine dell'inchiesta e tiriamo le somme; ho usato il termine "direi" proprio perchè tutta la discussione nasce dal fatto che c'è un tot di gente che le conclusioni le ha già scritte in testa e ne approfitta per farne propaganda utilizzando teorie complottistiche che sono talmente campate in aria da risultare imbarazzanti perfino per chi le esprime e diffonde, e la cosa la trovo non solo penosa, ma offensiva anche verso chi è morto.
E' questo il motivo della diatriba, non certo il fatto che la Sgrena sia "comunista" :rolleyes: (altrimenti metà forum non avrebbe mai espresso il desiderio che la salvassero) ma l'abominevole teatrino imbastito per girare la frittata una volta che le chiappe sono in salvo. Al solito, si perdono delle grandi occasioni per star zitti, e anche se ad una che è stata rapita per un mese si concede volentieri qualche giorno di delirio, è più che comprensibile, all'esimio compagno di vita ed al direttore del manifesto (volutamente minuscolo) queste attenuanti non sono concesse. Soprattutto in un clima politico come quello italiano certe illazioni e dichiarazioni così ridicolmente insostenibili andrebbero evitate, non fosse altro per la dignità di chi le emette.
Antonio Avitabile
06-03-2005, 23:05
Originariamente inviato da CYRANO
Ti dimentichi il peschereccio giapponese...
:O
Questo peschereccio non lo ricordo per davvero... :confused: puoi essere più preciso?
Originariamente inviato da Antonio Avitabile
Questo peschereccio non lo ricordo per davvero... :confused: puoi essere più preciso?
http://lanazione.it/art/2001/02/14/1824587
preso a caso.
Ciaozzz
LittleLux
06-03-2005, 23:54
Originariamente inviato da Tenebra
Quote selettivo per ridurre il corpo, scusa.
Spiacente ma è arcinoto che buona parte dei gruppetti che organizzano rapimenti sono bande di criminali comuni che si mascherano dietro il Corano o l'alibi della resistenza. Le fonti sono le stesse che citi tu, in più anche il neoeletto governo iracheno e lo stesso concilio degli Uleima. Che poi ognuno interpreti come vuole, e qui sono d'accordo con te, è un'altra faccenda. Sinceramente non mi va di scannarci sulle interpretazioni selettive che ognuno applica ai dati per ricondurre la verità alla propria versione; io penso che le cose siano molto più vicine alla mia ricostruzione ed alle dichiarazioni di quanto sopra, ma non mi sogno di volerti convincere: a ognuno il suo, ed il proselitismo non è tra le mie aspirazioni.
A questo punto, direi, aspettiamo la fine dell'inchiesta e tiriamo le somme; ho usato il termine "direi" proprio perchè tutta la discussione nasce dal fatto che c'è un tot di gente che le conclusioni le ha già scritte in testa e ne approfitta per farne propaganda utilizzando teorie complottistiche che sono talmente campate in aria da risultare imbarazzanti perfino per chi le esprime e diffonde, e la cosa la trovo non solo penosa, ma offensiva anche verso chi è morto.
E' questo il motivo della diatriba, non certo il fatto che la Sgrena sia "comunista" :rolleyes: (altrimenti metà forum non avrebbe mai espresso il desiderio che la salvassero) ma l'abominevole teatrino imbastito per girare la frittata una volta che le chiappe sono in salvo. Al solito, si perdono delle grandi occasioni per star zitti, e anche se ad una che è stata rapita per un mese si concede volentieri qualche giorno di delirio, è più che comprensibile, all'esimio compagno di vita ed al direttore del manifesto (volutamente minuscolo) queste attenuanti non sono concesse. Soprattutto in un clima politico come quello italiano certe illazioni e dichiarazioni così ridicolmente insostenibili andrebbero evitate, non fosse altro per la dignità di chi le emette.
Sono d'accordo con te sulla questione proselitismo etc...in disaccordo totale sul resto. Sulla guerra irachena, ce la sapremo raccontare tra qualche anno.;)
dantes76
06-03-2005, 23:59
Originariamente inviato da paditora
Sinceramente a me gli americani hanno rotto le scatole.
be una cosa e' il governo americano, una cosa il loro popolo.
per il tuo principio(anche il mio) il popolo tedesco....
facciamo i distinguo..:)
paditora
07-03-2005, 00:02
Originariamente inviato da dantes76
be una cosa e' il governo americano, una cosa il loro popolo.
Vabbè mi riferivo al governo.
dantes76
07-03-2005, 00:10
OT
solo un appunto:
la cosa che mi gira per la capa, dopo tutta sta storia, ma baldoni perche fu ucciso in quella maniera veloce=?
fine OT
Originariamente inviato da rap
E' davvero incredibile che esista gente che tenta di sfruttare questo terribile episodio per ragioni politiche e per alimentare l'antiamericanismo piu bieco e idiota.
Ma basta con questa fesseria dell'antiamericanismo, BASTA!!!!!
Non sapete dire altro ogni volta che qualcuno non è d'accordo, prostrato e genuflesso al potere ed alle azioni americani...
Ma basta!
Hanno ammazzato un nostro concittadino, uno dei massimi dirigenti dei servizi segreti e voi li difendete? Manco loro (intedi come cittadini) difendono i loro soldati in questi casi!
Stanno cercando di far passare i rapitori per degli eroi, e non per i veri colpevoli.
I colpevoli di cosa, della morte dell'agente? Hanno sparato loro? Cazzo se questo è stravolgere la realtà...
quindi chi non dice che i terroristi hanno ammazzato calipari per voi li sta difendendo?!?
E' bello vedere che anche certi "settori" politici, quelli che da sempre hanno spruzzato solo merda sui Servizi Segreti, ora ne riconoscano il valore...
Guarda, ora non mi verrai a dire forse che in Italia, come in tutti gli altri paesi, non ha avuto ampi settori dei servizi militari e civile "deviati" e responsabili diretti o indiretti di tragici avvenimenti nel nostro paese o altrove?
Questo non toglie affatto che all'interno di esso lavorino TANTE BRAVE ED ONESTE PERSONE, veri servitori dello stato, come in tutte le istituzioni... e Calipari era una di queste, che ha fatto fino in fondo il suo dovere... ed è proprio per questo che lui non vorrebbe sicuramente essere chiamato eroe...
jumpermax
07-03-2005, 00:40
avevo avvisato... ci sono almeno 2-3 interventi caldi dopo il mio ultimo richiamo, mica solo uno. Chiudo la discussione e la lascio a Cerbert la decisione domattina se è il caso di aprirne una nuova o riaprire questa.
Originariamente inviato da jumpermax
avevo avvisato... ci sono almeno 2-3 interventi caldi dopo il mio ultimo richiamo, mica solo uno. Chiudo la discussione e la lascio a Cerbert la decisione domattina se è il caso di aprirne una nuova o riaprire questa.
Questa discussione non riapre... e visto l'equilibrio dimostrato invito a prendere un giorno di riflessione (facciamo due) prima di aprirne altre.
Secondo me la maggior parte degli intervenuti non è in grado di confrontarsi con l'accaduto.
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