View Full Version : Per realizzare bisogna credere!
Questa è una storia che ha impresso grandissima energia nella mia vita.
Una storia che affonda le sue radici nel coraggio di una ragazza, nel suo amore per la vita, nella sua voglia di vincere!
In sua memoria e per l'esempio che ci ha lasciato...
Il 23 giugno 1940, a St. Bethlehem nel Tennessee, nasceva la piccola Wilma in un'umile famiglia nera; ventesima di ventidue figli.
Pesava solo 2 chili alla nascita e benché fosse riuscita a sopravvivere alla nascita prematura, sviluppò una salute estremamente cagionevole che la portò, durante tutto l'arco della sua infanzia ed adolescenza, ad ammalarsi continuamente. Il culmine arrivò con la poliomelite che le deformò ed indebolì enormemente il piede destro.
"Il medico disse che non sarei più riuscita a camminare. Mia madre però mi disse che se avessi voluto avrei potuto farlo ed io le credetti" disse Wilma qualche anno più tardi.
Dopo un'infinita riabilitazione ed un costante supporto emotivo da parte della sua famiglia, Wilma ricominciò a camminare all'età di dodici anni, senza più aver bisogno di alcun tipo di sostegno.
I medici, sbigottiti, considerarono l'accaduto un vero e proprio miracolo.
Ma per Wilma quello fù solo l'inizio!
Decise di diventare un'atleta e decise che sarebbe diventata una grande corridrice.
Impresse il suo massimo impegno negli allenamenti e partecipò ad ogni competizione organizzata nel Tennessee per mesi, ma ogni volta continuava a tagliare il traguardo per ultima.
Visti i risultati fù da tutti invitata a smettere ed arrendersi alla realtà, ma lei decise che non si sarebbe mai fermata ed alla fine... VINSE! Una gara, poi due ed una serie infinita di altre gare.
Il suo coraggio e la sua determinazione la portarono fino a Roma, nel 1960, in occasione delle Olimpiadi e qui, proprio qui, Wilma Rudolph entrò nella storia.
Non solo diede spettacolo e sbaragliò ogni avversaria, ma divenne la prima donna americana a vincere tre ori olimpici nei 100 e 200 metri piani e nella staffetta 4 x 100
La ragazza che nessuno avrebbe mai immaginato sarebbe riuscita a camminare, era diventata la più grande e famosa atleta di tutti i tempi.
Dedizione, impegno, perseveranza, sopportazione, amore, passione e, soprattutto fede in sé stessa, portarono questa donna ad essere un esempio incredibile per ognuno.
Nonostante le difficoltà che ci si possono parare davanti... nonostante la meta possa sembrare incredibilmente lontana... nonostante ogni avversità... possiamo raggiungere i nostri sogni se ci crediamo veramente.
Credere... credere... e visualizzare nella nostra mente il risultato già realizzato senza badare agli ostacoli.
Grazie Wilma... per tutto questo... per il tuo esempio... per la tua memoria. Corri ora... corri più del vento...
Grazie di cuore.
http://forum.musicoff.com/images/wilmarudolph.jpg
suspence
21-11-2006, 17:55
Bella storia, dovremmo prenderla ad esempio. ;)
GrandeLucifero
21-11-2006, 18:53
Si, come quella di Ronaldo che ha imparato a giocare in mezzo alla strada :asd:
Okkio, queste sò storie che i managers ricamano e arricchiscono per dare
pubblicità ai loro campioni, e x farli sembrare uno di noi... :D
Questa è veramente la storia di Wilma Rudolph, documentata anche sulla sua biografia con tanto di documentazione medica.
Ognuno poi è libero di interpretarla e prendere quello che preferisce come esempio, ma sta di fatto che questa è la sua vera storia :cool:
Oltretutto Wilma è venuta a mancare nel 1994 per un tumore al cervello :cry:
Kharonte85
21-11-2006, 19:36
cut
Grazie della storia, davvero bella... :)
ma non fa per me...
Se non si ha fiducia nelle proprie capacità, non si arriva molto lontano....
OvErClOck82
21-11-2006, 21:21
bella :)
Grazie della storia, davvero bella... :)
ma non fa per me...
Cosa intendi Kharonte? :confused:
ne fecero anche un film...
Kharonte85
22-11-2006, 11:58
Cosa intendi Kharonte? :confused:
La fortuna ed il caso occupano una parte di fondamentale importanza della nostra vita...non basta "credere" di potercela fare...tu dici che questa storia "ha impresso una grandissima energia nella tua vita" (buon per te :) ) per me è solo un caso di qualcuno che ce l'ha fatta...ma non posso fare a meno di pensare a quanti nella loro vita hanno provato credendoci veramente ed hanno fallito...puoi credere di essere (per poter fare) quello che vuoi ma se non lo sei veramente e non hai maturato le capacita' per realizzarlo per davvero...si rischia di perdere una vita a rincorrere un sogno impossibile da realizzare...
La fregatura è che a priori non lo sai se stai inseguendo un sogno realizzabile o meno...ecco perche' bisogna essere capaci di riconoscere i propri limiti quando questi si manifestano chiaramente ed avere la forza di cambiare strada...
Swisström
22-11-2006, 12:08
grande capo indiano...
hestiquatsi
La fortuna ed il caso occupano una parte di fondamentale importanza della nostra vita...non basta "credere" di potercela fare...tu dici che questa storia "ha impresso una grandissima energia nella tua vita" (buon per te :) ) per me è solo un caso di qualcuno che ce l'ha fatta...ma non posso fare a meno di pensare a quanti nella loro vita hanno provato credendoci veramente ed hanno fallito...puoi credere di essere (per poter fare) quello che vuoi ma se non lo sei veramente e non hai maturato le capacita' per realizzarlo per davvero...si rischia di perdere una vita a rincorrere un sogno impossibile da realizzare...
La fregatura è che a priori non lo sai se stai inseguendo un sogno realizzabile o meno...ecco perche' bisogna essere capaci di riconoscere i propri limiti quando questi si manifestano chiaramente ed avere la forza di cambiare strada...
concordo pienamente! :O
Zodd_Il_nosferatu
22-11-2006, 13:13
Non sono daccordo con questa storia... non basta semplicemente la voglia di riuscire, ci sono infinite difficoltà da superare, molte di queste sono superabili, ma ci sono anche alcune di esse che non sono superabili... infortuni, incidenti, qualunque tipo di cosa, potrebbe stroncare la tua costanza...
poi sarò io che penso nero :stordita:
bella storia :)
ma dubito che basti solamente la propria volontà per raggiungere qualcosa...
ci sono molti altri ostacoli che non sempre è possibile superare :O
Infatti non è solo una questione di volontà, ma soprattutto il muoversi per raggiungere un determinato risultato.
Fondamentalmente la cosa è semplice.
Quello che un uomo può immaginare può essere realizzato.
Ma ci sono dei fattori da mettere in campo e, chiaramente, non basta solo crederci. Se credi e non agisci nel modo giusto difficilmente arriverai ad un obiettivo.
Ci vuole ambizione (nel senso di ambire ad un determinato risultato), volontà (energia che ci fà muovere le chiappette dalla sedia e pedalare), predisposizione a rischiare (saper prendere delle decisioni e sapersi rinnovare continuamente), perseveranza (se ci si ferma ai primi insuccessi è stato solo tempo perso) ed anche diligenza (darsi delle regole chiare e rispettarle).
Alla fine, se fai le cose che hai sempre fatto, avrai semplicemente i risultati che hai sempre avuto. Questo è più un principio della fisica se non di vita :-)
Comunque ognuno, fortunatamente, è libero di decidere cosa è più giusto per lui. C'è chi si accontenta di una vita "normale" e chi cerca di continuo un miglioramento personale, ma per crescere bisogna darci veramente molto molto dentro.
Per Wilma Rudolph è andata proprio così.
Poliomelitica, piede deformato, nata in una famiglia disagiata, cagionevole di salute, non poteva neppure camminare... eppure ha fatto quel che ha fatto. E come lei ci sono moltissimi altri esempi chiaramente.
Eppure ne aveva di difficoltà, enormi, insormontabili... eppure ce l'ha fatta :)
Non mi sembra che la fortuna centri molto qui vero? :-)
La differenza, in ogni cosa, la fà sempre la persona, ma solo chi vuole veramente ottenere un risultato e si muove per farlo, raggiunge determinati obiettivi.
Poi chiaramente oguno la pensa come preferisce.
C'è una frase che mi piace moltissimo di Henry Ford che dice: "Che tu pensi di farcela o di non farcela... hai comunque ragione"
Ma quanto è vero :p
Buonanotte ragazzi e sogni d'oro :sofico:
Infatti non è solo una questione di volontà, ma soprattutto il muoversi per raggiungere un determinato risultato.
Fondamentalmente la cosa è semplice.
Quello che un uomo può immaginare può essere realizzato.
Ma ci sono dei fattori da mettere in campo e, chiaramente, non basta solo crederci. Se credi e non agisci nel modo giusto difficilmente arriverai ad un obiettivo.
Ci vuole ambizione (nel senso di ambire ad un determinato risultato), volontà (energia che ci fà muovere le chiappette dalla sedia e pedalare), predisposizione a rischiare (saper prendere delle decisioni e sapersi rinnovare continuamente), perseveranza (se ci si ferma ai primi insuccessi è stato solo tempo perso) ed anche diligenza (darsi delle regole chiare e rispettarle).
Alla fine, se fai le cose che hai sempre fatto, avrai semplicemente i risultati che hai sempre avuto. Questo è più un principio della fisica se non di vita :-)
Comunque ognuno, fortunatamente, è libero di decidere cosa è più giusto per lui. C'è chi si accontenta di una vita "normale" e chi cerca di continuo un miglioramento personale, ma per crescere bisogna darci veramente molto molto dentro.
Per Wilma Rudolph è andata proprio così.
Poliomelitica, piede deformato, nata in una famiglia disagiata, cagionevole di salute, non poteva neppure camminare... eppure ha fatto quel che ha fatto. E come lei ci sono moltissimi altri esempi chiaramente.
Eppure ne aveva di difficoltà, enormi, insormontabili... eppure ce l'ha fatta :)
Non mi sembra che la fortuna centri molto qui vero? :-)
La differenza, in ogni cosa, la fà sempre la persona, ma solo chi vuole veramente ottenere un risultato e si muove per farlo, raggiunge determinati obiettivi.
Poi chiaramente oguno la pensa come preferisce.
C'è una frase che mi piace moltissimo di Henry Ford che dice: "Che tu pensi di farcela o di non farcela... hai comunque ragione"
Ma quanto è vero :p
Buonanotte ragazzi e sogni d'oro :sofico:
mi trasmetti tanto ottimismo, thanks. :)
Di niente ;-)
E' un piacere :p
La fortuna ed il caso occupano una parte di fondamentale importanza della nostra vita...non basta "credere" di potercela fare...tu dici che questa storia "ha impresso una grandissima energia nella tua vita" (buon per te :) ) per me è solo un caso di qualcuno che ce l'ha fatta...ma non posso fare a meno di pensare a quanti nella loro vita hanno provato credendoci veramente ed hanno fallito...puoi credere di essere (per poter fare) quello che vuoi ma se non lo sei veramente e non hai maturato le capacita' per realizzarlo per davvero...si rischia di perdere una vita a rincorrere un sogno impossibile da realizzare...
La fregatura è che a priori non lo sai se stai inseguendo un sogno realizzabile o meno...ecco perche' bisogna essere capaci di riconoscere i propri limiti quando questi si manifestano chiaramente ed avere la forza di cambiare strada...
Non sono d'accordo con il tuo discorso, principalmente con questa frase:
"per me è solo un caso di qualcuno che ce l'ha fatta...ma non posso fare a meno di pensare a quanti nella loro vita hanno provato credendoci veramente ed hanno fallito"
avere fallito secondo me non ha significato, se anche lei non fosse diventata famosa vincendo tante gare il solo fatto di essere riuscita a camminare è già una gran cosa, il fallimento è un punto di vista, non esiste fallimento nel vivere la vita, provarci va sempre bene, se abbiamo in testa solo l'attore famoso di hollywood è ovvio che tutti ai nostri occhi hanno fallito, in realtà secondo me le persone che falliscono sono una miriade proprio perchè all'orizzonte vedono solo quello, credere in sè stessi è la prima cosa, voler realizzare qualcosa è la seconda, godersi la vita al di la di quello che si vuole realizzare rendendosi conto che le cose vanno bene comunque è altrettanto fondamentale.
Pensiero mio ovviamente. :)
Kharonte85
24-11-2006, 21:30
Non sono d'accordo con il tuo discorso, principalmente con questa frase:
"per me è solo un caso di qualcuno che ce l'ha fatta...ma non posso fare a meno di pensare a quanti nella loro vita hanno provato credendoci veramente ed hanno fallito"
avere fallito secondo me non ha significato, se anche lei non fosse diventata famosa vincendo tante gare il solo fatto di essere riuscita a camminare è già una gran cosa, il fallimento è un punto di vista, non esiste fallimento nel vivere la vita, provarci va sempre bene, se abbiamo in testa solo l'attore famoso di hollywood è ovvio che tutti ai nostri occhi hanno fallito, in realtà secondo me le persone che falliscono sono una miriade proprio perchè all'orizzonte vedono solo quello, credere in sè stessi è la prima cosa, voler realizzare qualcosa è la seconda, godersi la vita al di la di quello che si vuole realizzare rendendosi conto che le cose vanno bene comunque è altrettanto fondamentale.
Pensiero mio ovviamente. :)
Quindi sei d'accordo con me :D
Una gara la corrono in tanti ma la vince 1 solo...l'atleta che non vincera' mai una gara se non abbassa il proprio obiettivo (piazzarsi 3 o 4) entra in nevrosi...il fallimento esiste come concetto relativo ed inseparabile dal proprio obiettivo (paradossalmente se non ti poni obiettivi il fallimento non puo' esistere :D )
La perseveranza eccessiva genera lo stesso nevrosi...ti porta a una condizione di egoismo (dove gli altri non contano e dove la tua opinione è quella naturalmente giusta, sei disposto a calpestare gli altri pur di raggiungere i tuoi obiettivi); l'agonismo estremo puo' portare ai disagi del Doping (dove pur di non ammettere i propri limiti si rischia la propria salute fisica e mentale)
Quando invece basterebbe:
godersi la vita al di la di quello che si vuole realizzare rendendosi conto che le cose vanno bene comunque è altrettanto fondamentale.
Non si puo' vivere per una cosa sola...perche' se la sfortuna ti colpisce...non ti rimane altro...
La storia riportata è la storia di una persona...ma quella persona non sono io non, sei tu, non è Docco...se lei ce l'ha fatta non significa automaticamente che noi ce la possiamo fare...
Al credere in se stessi io sostituisco il conosci te stesso... :)
C'è una frase che mi piace moltissimo di Henry Ford che dice: "Che tu pensi di farcela o di non farcela... hai comunque ragione"
A me piace questa di citazione invece:
Colui che crede in se stesso vive con i piedi fortemente poggiati su una nuvola. E. Flaiano
:D
Quindi sei d'accordo con me :D
Una gara la corrono in tanti ma la vince 1 solo...l'atleta che non vincera' mai una gara se non abbassa il proprio obiettivo (piazzarsi 3 o 4) entra in nevrosi...il fallimento esiste come concetto relativo ed inseparabile dal proprio obiettivo (paradossalmente se non ti poni obiettivi il fallimento non puo' esistere :D )
La perseveranza eccessiva genera lo stesso nevrosi...ti porta a una condizione di egoismo (dove gli altri non contano e dove la tua opinione è quella naturalmente giusta, sei disposto a calpestare gli altri pur di raggiungere i tuoi obiettivi); l'agonismo estremo puo' portare ai disagi del Doping (dove pur di non ammettere i propri limiti si rischia la propria salute fisica e mentale)
Giusto, io dico solo che non è necessario vincere la corsa, poter gareggiare è già una bella soddisfazione, soprattutto per una persona che inizialmente non poteva nemmeno camminare, non dico di non avere obiettivi, ovviamente se partecipo ad una gara miro a vincerla però non mi metto a piangere se non la vinco e me la godo comunque.
La nevrosi secondo me è generata dalla paura di fallire, è stressante avere obiettivi da raggiungere e non essere in grado di raggiungerli, se vedi solo i tuoi obiettivi ti perdi tutto il resto e tutto il resto per me è fondamentale.
Non si puo' vivere per una cosa sola...perche' se la sfortuna ti colpisce...non ti rimane altro...
:D
La sfortuna ti colpisce solo con la morte (e forse neanche con quello) vivere la vita non è puntare solo su una cosa sola ma apprezzare tutto quello che hai intorno senza averne bisogno, se perdi qualcosa di cui non hai strettamente bisogno non soffri, se hai bisogno di vincere una gara per credere in te stesso e quella gara la perdi allora dai l'opportunità alla "sfortuna" o al caso chiamalo come vuoi di rovinarti la vita, se tu partecii alla gara perchè ti fa star bene correre non hai bisogno di altro e la gioia della vittoria e l'impegno che impieghi per vincerla sono incanalati molto meglio secondo me e ti danno più energia.
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