Allora, intanto inizio io a risponderti, x quel che mi ricordo a mente dall' esame di farmacologia e fisiologia ..... poi + siamo meglio è

.... male che vada (spero) qualcuno mi correggerà e/o aggiusterà il tiro ....
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Originariamente inviato da ChristinaAemiliana Io inizio con qualche domanda.
Aspirina (e altri farmaci a base di acido acetilsalicilico).
Sinceramente non mi ricordo neanche se esistano altri farmaci con lo stesso principio attivo dell'aspirina...ho usato sempre quella! 
L'Aspirina in compresse da masticare è efficace come quella effervescente? Ci sono differenze nel dosaggio, e quindi una forma è più adatta a certi disturbi e la seconda ad altri? E' veramente necessario prenderla a stomaco pieno? E' sconsigliabile assumere una bevanda alcolica a poca distanza temporale dall'assunzione dell'Aspirina (a me e ai miei è capitato a volte di pasteggiare a vino dopo aver preso un'Aspirina ma nessuno di noi ha mai avvertito il benché minimo disturbo)? E' vero che dopo aver preso un'Aspirina in compresse masticabili bisogna bere altrimenti ci si rovina l'esofago (e se sì, allora, a cosa servono queste compresse, visto che avendo a disposizione acqua tanto vale prendere la compressa tradizionale)?
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Per l'aspirina, ommeglio l'acido acetilsalicidico, che è un componente di molti farmaci, è tutta una questione di pH

....
brevemente : al pH acido dello stomaco la molecola, che è un acido organico debole, rimane indissociato, ovvero neutro, e con tale carica e con le ridotte dimensioni che ha , riesce ad attraversare efficacemente la barriera mucosa dello stomaco ed ad arrivare dentro le cellule di rivestimento. Qui, a pH neutro, si comporta da acido, dissociandosi, e quindi diventando polare, e si accumula, dato che le membrane lipiche delle cellule a questo punto non ne consentono più il passaggio ....
..... l'accumulo di acido acetilsalicidico dissociato all' interno delle cellule è tossico, e alla fine porta al forte stress o alla morte di alcune cellule superficiali (il numero dipende dal dosaggio dell' aspirina, ovvero dalla sua diluizione nello stomaco), lasciando le pareti dello stomaco colpite in uno stato simile a quello di un lembo di pelle dopo un abrasione (mazza che belle parolone mi vengon fuori stasera

!) .... se oltre a questo consideriamo che le cellule colpite sono quelle che proteggono dall' azione dei succhi gastrici, capiamo come la senzazione di "bruciore" sia quanto mai azzeccata x la sensazione che proviamo ....
...se invece abbiamo mangiato qualche cosa, il pH dello stomaco si alza dal normale valore di 2 a vuoto (si sposta verso il basico), dato che l'amalgama con il cibo lo neutralizza e diluisce in parte, e già (se non ricordo male) a pH 4,5 la molecola dell' acido acetilsalicidico è quasi tutta dissociata : in queste condizioni, come sappiamo, le membraner lipidiche delle cellule non la lasciano passare, e non si ha ustione delle pareti dello stomaco

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Dopo lo stomaco, poi, l'ambiente è alcalino, e quindi la molecola è sempre dissociata, ma però può essere assorbita gradatamente dai/nei punti giusti senza fare danni ....
... porpio a causa di questi problemi di pH c'è in commercio una formulazione dell'aspirina con sistema tampone, che non è altro che acido acetilsalicidico con qualche cosa (di solito del bicrbonato o dell' alluminio, se non ricordo male) che si occupa di alzare il pH dello stomaco ....
... la storia della masticabile, invece, mi torna poco

: tale formulazione serve per avere proprio a livello della bocca (specie le gengive e/o le tonsolle)) l'azione sfiammante dell'acido acetilsalicidico, e l'ambiente è troppo poco basico per correre il rischio di danneggiarlo x "ustione" intena delle cellule.
E' comunque vero che la formulazione ha avuto poca fortuna, dato che cmq la saliva viene inghiottita e uno si ritova nello stomaco (generalmente vuoto) dell' aspirina con gli effetti di cui sopra, x cui sarebeb efficace solo a stomaco pieno ...
..l'acqua in questa ottica non sarebbe certo sufficente, anche se magari un buon risciacquo evita i rischi di un esofago "irritato" da esposizione ecccessiva all' aspirina ...
...cmq sarebbe bello se su queste ultime cose si esprimesse anche qualchedun altro, x chè potrei aver sottovalutato qlkosa ...
... x quanto riguarda i dosaggi, invece, 0,1 grammi è la cosiddetta cardioaspirina, ovvero un dosaggio tale che l'unico effetto è quello di fluidificare il sangue e ritardare la coagulazione, effetto sempre presente ma se non ricordo male che viene minimizzato alzado il dosaggio ...
...poi c'è la 0,3 per Pimpi e la 0,5 /0,6 x adulti .....
.. l'alcool non dovrebbe dare interferenze, dato che se non ricordo male l'acido acetilsalicidico NON si lega alle proteine del plasma, o comunque non a quelle o negli stessim posti dove si lega l'alcool, quindi non si hanno aumenti della biodisponibilità* del farmaco a seguito di ingestione di alcool.
Per quanto riguarda l'effetto bruciore, poi, l'alcool ha effetto ridicolo sul cambiamento di pH

, dato che è un acido debolissimo

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Originariamente inviato da ChristinaAemiliana Tachipirina e altri farmaci a base di paracetamolo
Qui il dubbio fondamentale riguarda un parente della Tachipirina, le pillole Optalidon. In queste pillole c'è meno paracetamolo (metà o addirittura 1/4 rispetto alla compressa di Tachipirina) ma in più c'è della caffeina. Mia suocera vede che c'è meno paracetamolo e allora vuole propinare sempre le Optalidon se abbiamo la febbre da abbassare causa influenza, ma io ho il dubbio che la caffeina lì ci stia a fare qualcosa...i due farmaci si equivalgono o no?
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La caffeina, oltre certi dosaggi, è un farmaco vero e proprio : come effetti ha di ridurre la circolazione periferica e alzare la pressione mediante il restringimento dei vasi periferici, oltre a stimolare il sistema immunitario.
Inoltre, in associazione con aspirina e/o paracetamolo, ne amplifica gli effett antiinfiammatorii, sia xchè si lega agli stessi posti di queste due molecole (quindi amenta la lotro biodisponibilità*), sia perchè ne favorisce il meccanismo di azione.
La sua azione è quindi sinergica su due fronti : aumenta la dose efficace del paracetamolo (e/o dell' aspirina) e aiuta nel meccanismo atiinfiammatorio, poi già che c'è stimola anche il sitema immunitario.
Dovendo quantificare l'effetto della formulazione, però, possiamo metterla così : dato che gli effetti della tachipirina + paracetamolo a basso dosaggio sono pressappoco quelli della tachipirina a dosaggio molto + alto, come azione sono + o meno equivalenti in condizioni standard.
Riflettendo su come agisce la tachipirina, però possiamo capire anchealtre cose :
Il suo principio attivo, il paracetamolo, ha, anche se meno pronunciato, lo stesso problema di pH dell' aspirina : isogna mangiare qualcosa prima sennò ci spacca lo stomaco.
Inoltre, per funzionare, ha bisogno di scondumare la forma ridotta (carica di elettroni) del glutatione, un composto che si forma solo in seguito alla digestione ed assimilazione dei pasti : se questo composto non è presente, allora la tachipirina fà lo steso il suo lavoro, am brucia delel cellule epatiche (del fegato).
In cais di sovradosaggio prolungato di tahipirina su soggetti anoressici, tali effetti si sono spinti sino alla crisi epatica e persino alla morte del soggetto, tanto che in inghilterra a suo tempo il paracetamolo fù ritirato precauzionalmente dalle vendite. e venne re-introdottto dopo l'aggiunta delle indicazioni di noassumerlo a digiuno se non si voleva lasciarci le penne.
Va detto che se il glutatione è presente (ovveroi se almeno un po si mangia) non c'è il minimo danno, e se la somministrazione è limitata a 1-2 giorni (e non 1-2 settimane) non si corre alcun rischio per la salute, dato anche che il fegato è comunque un organo con grandi riserve e che si rigenera e lo fa molto in fretta.
Però questo esempio ci può far capire come talvolta sia + conveniente prendere un cocktail di due farmaci a baso dosaggio anzichè uno solo a più alto, sebbene abbiano gli stessi effetti pratici : prendendone due a basso dosaggio si ha la somma degli effetti collaterali dei due componenti, mentre l'azione terapeutica è pari al prodotto

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...ovvio poi che se si è allergici ad uno dei due, sarà molto pericoloso prendere un mix degli elementi, mentre se si è cardiopatici e/o con pressione alta, sarà sconsigliato prendere dosi eccessive di caffeina ....
.. al solito, non esagerando e conoscendo i propri limiti e le proprie condizioni, ma soprattutto LEGGENDO IL FOGLIO ILLUSTRATIVO del medicinale, il "bugiardino"come dici te, si riesce a capire abbastanza bene i rischi a cui si va incontro

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...chiudo dicendoti che c'è anche un cocktail a basso dosaggio di tutti e tre i componenti trattai, ovvero Paracetamolo, acido acetilsalicidico e caffeina, che ha fatto la storia della farmacologia e la fortuna di una multinazionale farmaceutica , l, della ciba Gaighi (oggi Novartis, non mi ricordo come si scriveva gaighi xò

)), la Cibalgina classica ( la cibalgina fast contiene invece ibuprofene) ....
col minimo di effetti collaterali e un minimo di roba in pancia è molto efficace .....
ciapps, spero di esserti stato di aiuto
Gyxx
* = Per biodisponibilità si intende la frazione efficace del principio attivo nell' organismo. Quasi tutti i medicinali che noi ingeriamo si appiccicano un po dappertutto (soprattutto alle proteine del plasma), e la frazione disponibile rappresenta quella parte che riesce ad arrivare al bersaglio di azine.
Una strategia x aumentarla è di usare un cocktail di sostanze che si appiccichino (x caratteristiche chimico fisiche) agli stassi posti sbagliati, dimodo che , anche se a + basso dosaggio, la frazioen disponibile di entrambi sia simile a quella di uno solo dei due preso senza l'altro.