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Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Evidentemente negli altri stati europei e non sono degli spreconi, assumono perfino un tecnico che risolve persino problemi di rete, controlla il server mail della facoltà ecc ecc.
Che rimbambiti.
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O forse negli altri stati europei non c'è l'analfabetismo informatico nostrano. Faccio notare che un antivirus o un firewall gratuito in rete si trovano facilmente.
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Si si, fai girare i software da migliaia di euro (copiati, quelli con licenza spesso l'università non li passa), magari scientifici, su Linux e FreeBSD. Blocca magari una ricerca per 1 anno cercando un software free decente che sostituisca quelli a cui sei abituato. Poi ovviamente fai l'import manuale di tutti i dati magari da 10 annia questa parte.
Spiega agli utenti come usare o installare in Linux o FreeSD qualsiasi cosa.
Visto che sei bravo, cercami i drivers per un gascromatografo per Linux e FreeBSD, grazie.
Ah no, questi un docente con le contropalle, magari sessantenne, se li deve scrivere.
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La maggior parte degli applicativi e programmi scientifici da noi gira sotto linux. Simulazioni applicazioni e via dicendo. Se il software open source non si diffonde in ambiente accademico non capisco dove si può diffondere e questa è un osservazione che va di la dalle questioni pago-non pago. Diamo un'occhiatina a cosa usano nelle università in finlandia? E comunque anche se ci fosse un gascromatografo che necessita di pc winzoz non credo ce ne sia uno per ogni computer.
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Guarda che in alcune facoltà un computer moderno equivale a dire un P II 500 . . .
Ridicola l'argomentazione in genere comunque.
Contropolemica OFF
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E' anche troppo. Word funziona, internet pure se non devi far girare una simulazione di ns2 con 500 nodi ti basta e ti avanza. Non battiamo cassa per problemi che non ci sono, l'effetto dei tagli si vede in ben altri ambiti, in primis edilizia.