Originariamente inviato da Personaggio
Prima di tutto il prezzo dell'energia è stabilito dal prezzo con la fonte più cara che oggi è quello del gas, e siccome la Francia cmq ha una parte di energia prodotta dal gas, tutta l'energia viene pagata come quella che usa come fonte il gas, di fatto l'energia pagata in Francia all'ingrosso ha più o meno lo stesso prezzo degli altri paesi europei. La vera differenza è la tassazione al dettaglio che da noi è più alta. Macron, o meglio lo stato Francese ha nazionalizzato EDF non per colpa della manutenzioni, ma perché EDF stava per fallire e aveva sul groppone miliardi di debiti e per farvi fronte hanno dovuto fare un aumento di capitale coperto tutto dallo stato Francese. Inoltre la stessa EDF ha chiesto e ottenuto 50 miliardi subito per le manutenzioni straordinarie per 1/3 dei reattori e altri 200 miliardi per i prossimi 5 anni per le manutenzioni straordinarie degli altri 2/3. La chiusura della metà dei reattori di quest'estate è la somma di quel terzo per le manutenzione straordinarie e per altri reattori per normali manutenzioni ordinarie che regolarmente e a turno vengono fatte d'estate quando si consuma di meno (In Francia il riscaldamento è elettrico, quindi d'inverno ci sono molti più consumi).
Francia o non Franca, dal punto di vista Fisico e Ingegneristico non ho assolutamente nulla contro il Nucleare come di fatto non ce l'hanno mai ingegneri e fisici, il problema è meramente economico. Non esiste centrale termonucleare costruita con esclusivamente fondi privati, anzi non esiste reattore unico costruito con almeno il 40% di fondi privati. Non esiste banca che presta i soldi per la costruzione di un reattore nucleare se non ci sia dietro almeno una fideiussione di un ente pubblico.
Mentre in Italia sono bloccati dalla burocrazia 160GW di infrastrutture rinnovabili finanziate esclusivamente da fonti private, senza un solo centesimo di denaro pubblico. 160GW di mix Eolico e fotovoltaico, installabili in meno di 2 anni, producono nel corso dell'anno un ammontare di TWh pari a circa 35GW di reattori nucleari che richiederebbero almeno 350 MLD, se ci dice bene, di fondi pubblici e 30 anni per essere installati. E secondo Terna la rete attuale è in grado di gestire fino al 70% del fabbisogno elettrico con energie di fonti rinnovabili instabili. E con l'adeguamento in corso della rete, riuscirà a reggere fino al 90% entro il 2030 e al 100% entro il 2050!
Il problema del sistema economico che ha una centrale nucleare (gran parte dei soldi da investire per la costruzione per avere un margine di guadagno solo dopo 20 anni di operatività) è presente anche per un altra forma di energia, che è quella geologica, che usa direttamente il calore a km di profondità. Essa ha tantissimi costi iniziali, paragonabili ad una centrale nucleare, ma a differenza di quest'ultima abbiamo il nostro know how, non avremmo nessuna dipendenza dall'estero, non è necessario nessun tipo di carburante, e l'inquinamento (fisico, chimico, clima alterante e radioattivo) è 0 assoluto. La potenza è più o meno la stessa se non superiore, una centrale geotermica ha potenze tra 1 e 3GW, inoltre richiede pochissimo personale, può lavorare al 100% H24 e può usare un ciclo acqueo chiuso, senza quindi consumare acqua (che altrimenti sarebbe tantissima). L'unico problema è che deve essere costruita in zone con un vaso magmatico non troppo profondo, sicuramente se ne potrebbero costruire più d'una intorno all'Etna, alcune intorno al Vesuvio, altre nel Lazio ed in Toscana. Probabilmente ci sono altri posti dove poter trovare magma a basse profondità come la bassa Emilia sotto gli appennini, il Friuli, le piane in Abruzzo come Fucino e del Basso Sangro ma sono solo ipotesi e dovrebbero prima essere studiate a fondo.
PS: Il geotermico in Islanda e Toscana attuali usano le uscite naturali di vapore acqueo per produrre energia, questo nuovo sistema invece ha solo la necessita di magma entro i 10km di profondità, facendo dei pozzi per diversi km si raggiungerebbero temperature del terreno elevatissime, basterebbe mandare un liquido in fondo al pozzo, che tornerebbe autonomamente molto più caldo in alto e in grado di trasformare poi l'acqua allo stato liquido in vapore. Attualmente c'è un unica centrale del genere in costruzione in Brasile, da 2.6GW e 20TWh/anno, con quattro pozzi di 3.5km.
|