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Old 30-09-2016, 09:23   #17
Energia.S
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Originariamente inviato da HwWizzard Guarda i messaggi
Ma poi siete tutti paranoici, cosa caxxo avete da nascondere che vi sale l'ulcera se qualcuno conosce i vostri contatti? Ma in 20 anni non vi siete mai accorti che gli operatori mantengono il registro delle chiamate e sms?
Certo se uno poi ha affari loschi da nascondere......


Il buon Rudy Bandiera aveva perfettamente ragione quando nel suo blog scrisse questo:

Quote:

“Se non ho nulla da nascondere, che mi importa se mi controllano”. Ah si?

Ho sempre sostenuto con forza che “Se non ho nulla da nascondere, che mi importa se mi controllano” sia la frase più pericolosa, per la privacy e per la libertà personale, che un uomo possa dire a se stesso e agli altri.

E’ uno dei concetti più banali, dozzinali, stupidi e pericolosi che ci possiamo far passare per la testa.

Il caso “Prism” che in questo mondo sta scuotendo l’amministrazione Obama, è un esempio eclatante di dove è possibile arrivare con un cartello messo insieme dalle più importanti aziende del pianeta e il governo più potente del pianeta: l’NSA, la potentissima agenzia per la sicurezza nazionale USA e l’FBI, la polizia federale, possono guardare dentro ai server delle più grosse società americane in ambito Internet, estraendo video, audio, foto e tutti i dati che consentano di seguire i movimenti delle persone e i loro contatti. Il programma Prism, nato nel 2007, guarda nella pancia di Microsoft, Yahoo!, Google, Facebook, PalTalk, Aol, Skype, Youtube e Apple. E di tutti voi.

Il punto è che le persone spesso non capiscano quanto siamo importanti noi, nella rappresentazione dei nostri dati. I dati sono miei, a prescindere, e non li voglio dare a nessuno senza il mio consenso.
Chi sono, i miei gusti, i miei pensieri, i miei amici sono la rappresentazione informatica di me stesso, ed in quanto tali appartenenti solo ed esclusivamente a me stesso.

Leggevo uno status dell’amico Max Fini poco fa, su Facebook: “Radio24, si parla di tecnologia e privacy… “Io ho montato la scatola nera sulla macchina e risparmio sull’assicurazione, e poi è molto comoda: una volta ero finito sulla strada arginale e mi hanno chiamato per sapere se avevo per caso bisogno di aiuto. Se uno non ha niente da nascondere non vedo il problema“.”

Il problema sta nel fatto che proprio perché non ho nulla da nascondere, non devo essere obbligato ad essere controllato.

L’altro giorno mi è capitato di parlare con un imprenditore, anche molto in gamba, che mi ha detto che trova assurdo che non si possa vedere chi sono le persone che vengono a vedere il suo sito: “mah come, vengono in casa mia, io le voglio conoscere una per una”.

Ah si? Il Web è un posto pubblico, non privato, così come un sito è un posto pubblico. Se lo vuoi rendere privato lo chiudi e lasci l’accesso solo alle persone che hanno le credenziali: in quel modo li conoscerai tutti.

Quando vai in un bar sei obbligato a lasciare tutte le tue generalità, i tuoi gusti personali, il chi sei ed il perché sei li sotto forma di testo prima di prendere un caffè? Non direi proprio. Eppure non hai nulla da nascondere, no?
Ma allora perché pensiamo che per la Rete debbano valere regole diverse?

Molti mi hanno detto che è sbagliato scandalizzarsi ed indignarsi per il caso Prism, ma io penso che sia stupido, del tutto stupido ed insensato non farlo.
I dati ci rappresentano, i dati “siamo noi”. Solo noi possiamo decidere chi li può e li deve vagliare, o solo un giudice in casi particolari.

E la prossima volta che vi passa per la testa la frase “se non ho niente da nascondere, non vedo il problema se mi controllano” pensate che il problema siete voi.

FONTE: http://www.rudybandiera.com/prism-privacy-0613.html

Ultima modifica di Energia.S : 30-09-2016 alle 09:45.
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