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Originariamente inviato da hexaae
Tristemente vero
Per quanto mi riguarda il mio Amiga A1200 espanso con Blizzard 1260@66Mhz (costava quasi un milione di Lire) l'ho migrato in WinUAE e ho tutti i migliori capolavori funzionanti, installati su HD (virtuale).
In più ho anche gli emulatori come DosBox, ScummVM per le avventure grafiche con tutte le chicche del passato (e molte ancora da finire).... E CI GIOCO E LI TROVO ANCORA FANTASTICI E ACCATTIVANTI.
Come dicevano gli spacciatori di un tempo:«Quella sì che era roba buona!», dove nelle recensioni si parlava ancora di Giocabilità in termini di divertimento/coinvolgimento/livello di intrattenimento, non oggi intesa come Facilità/Accessibilità controlli e azioni del giocatore (giuro, mi ha risposto così un redattore di GameMag), fatte da ragazzini di 19 anni cresciuti coi Pokemon 
Tanto oggi se hai una bella grafica vendi... se poi, le business machine che sono diventate certe Software House, possono spremerti come un limone col pay-per-win, always on-line, multigiocatore (dove non fanno manco la fatica di programmare una AI) e DLC al kilo meglio per loro ovviamente... tanto i pirla comprano e sono sempre gaudenti.
"...E la plebaglia applaudì in letizia!" - Dingbat e la Spilla, traduzione di Quei Tizi
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E cacchio hai ragione, mi ricordo anche quando ai tempi di matteo bittanti e compagnia sulle riviste alla fine la recensione era tutto sulla giocabilita' e poi massimo massimo una colonna sulla grafica e sonoro quando quest'ultimi erano veramente eccezionali su pagine e pagine di recensione tra l'altro mentre adesso la giocabilita', la profondita' del gameplay e le possibilita' che esso offre spesso sono messe in evidenza, nelle recensioni, solo in quei titoli che in effetti ne fanno la loro arma principale E BASTA.
Per il resto sull'eta' media dei redattori, recensori, "esperti di videogames ecc" non posso che essere d'accordo, giocando da piu' di 25 anni il cambio di mentalita' l'ho notato in modo allarmante, soprattutto dall'era delle nuove console -ps3 e xbox360- durante quel periodo la parabola discendente -in relazione alla qualita' della critica in relazione al media videoludico- ha iniziato la sua fase di parabola discendente -a strapiombo aggiungerei-.
E io come altri qui ho iniziato da commodore 64 e amiga 500, cioe' quanti di quelli che adesso hanno 20 anni e pensano di essere adatti a recensire un videogame hanno messo le mani su cose del genere in quel periodo e con quel clima di scoperta e sperimentazione di quegli anni?
Vero e' che si va sempre avanti ma porca eva ormai siamo al consumismo spudorato e immorale
E le riviste e siti dietro a scondinzolare perche' piu' dlc ci sono e piu' il pubblico e' inebetito e ignorante piu' per loro c'e' lavoro e soprattutto un lavoro piu' facile a dispetto dei guadagni e delle visiti sui loro siti che aumentano...
P.s.: Abolirei anche la frase : "mio al day one!!" -salvo rarissime eccezioni comprovate da una sincera e duratura passione per quel gioco o per quella serie-
Cioe' ma che vuol dire? giocaci poi vedi se ti piace, aspetta feedback di chi l'ha provato ecc, dato che le recensioni lasciano il tempo che trovano quando sono decenti...almeno prima c'era gente che se non altro aveva vissuto la storia dei videogame dagli albori e si degnava di recensirli per pura e vera passione, non certo solo perche' era un lavoro..
Tempi andati e che mai torneranno temo...