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Originariamente inviato da WarDuck
C'è anche da dire che qua in Italia sembra andare per la maggiore il classico gestionale, che francamente a me non da alcuno stimolo (se non quello di andare in bagno).
E lo stesso molte tecnologie web... insomma può essere che in Italia il settore IT non è nient'altro che siti web e gestionali?
Dov'è la parte divertente?
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Posto che il divertimento è soggettivo e quindi qualcosa che può divertire te può non divertire me o viceversa...il "sito web" è piuttosto limitante.
Si parla di applicazioni web ormai da anni, magari non c'è l'interesse come all'estero ma i social network hanno realmente cambiato il modo di vedere il mercato sia dal punto di vista della domanda che dell'offerta nell'ambito ITC.
Le aziende più solide (banche assicurazioni) ok mantengono i classici "gestionali" ma chiedono sempre più di espandere i propri servizi perché è sui servizi che puoi marginare di più (collegamento al proprio account sul dispositivo mobile ecc. ecc.).
Parlo di Milano ma in generale a me il panorama non sembra così stantio.
Certo la PMI della cittadina da 50 mila abitanti più di un tot non chiederà...
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L'università deve dare la forma-mentis nell'affrontare le tematiche... cosa che un 15-16enne non ha.
Inutile continuare a chiedere la tecnologia X o Y, perché quelle passano...
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Mi ripeto...a me questa della "forma mentis" sta cominciando a rompere i maroni e lo dico papale papale.
Con questa scusa i corsi non si rinnovano, i professori non si aggiornano e rimangono gli stessi e non si investe né a livello di formazione né di strumenti.
Le tecnologie passano e siamo d'accordo, però aiutano.
Altrimenti useremmo dei 286 con sopra Basic se dovessimo estremizzare il ragionamento per cui non siano necessarie.
Io in ogni caso parlo di metodologie. Quelle si evolvono tanto quanto le tecnologie. In Ingegneria del SW ho visto solo il Waterfall, processi agili se va bene nel secondo modulo (ma deve andare molto bene), no Scrum, no DDD, no XP ecc. ecc. ecc.
E non parlo nemmeno di paradigmi perché ci sarebbe da scrivere i trattati su quello che non fanno leggere.
Ripeto, se devo farmi tutto per conto mio, allora faccio a meno di studiare.
Anche qui estremizzo ma il concetto resta.
All'estero non funziona così.
Ovviamente il mercato del lavoro opera di più in sinergia, ci sono i finanziamenti privati che aiutano le istituzioni accademiche e lo sponsor "big company" non è vista come una minaccia all'indipendenza dell'Università ma come un'opportunità.
Tra l'altro dopo anni in cui Java era il beniamino italiano (Microsoft sì perché è una multinazionale, Sun invece...no perché era una PMI?), mi chiedo come sia la visione delle cose dopo l'acquisizione di Oracle, MySQL che costa il triplo con la licenza commerciale, Java Open Source sì-ma-no ecc. ecc.
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Poi esci dall'università e tutti quanti ti chiedono 2-3 anni di esperienza, ma l'esperienza te la fai lavorando e se nessuno è disposto ad investire sui neo-laureati allora è meglio che chiudiamo baracca e burattini, anziché prendere in giro la gente.
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questo è un problema del mercato del lavoro. Ma da qualche parte tocca cominciare a cambiare le cose sennò diventa un circolo vizioso.
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Tra l'altro in questo lavoro sembra che i concetti di qualità scarseggiano abbondantemente, perché siamo in una società in cui tutti vanno di fretta e vogliono "tutto e subito", come il più classico dei ragazzini viziati.
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L'ITC corre ed i futuri lavoratori devono correre altrettanto.
Per cui va cercato il giusto compromesso.