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Originariamente inviato da Pipistr3llo
Semplicemente io cominciavo la mia vita su questo mondo con una modalità sbagliata : ero troppo buono, troppo gentile e avevo troppa fiducia nel prossimo. Ossia essendo io una persona buona credevo che tutti quanti fossero come me.
Siccome quelli come me si beccano una serie di inculate allucinanti (donne, falsi amici, ecc) alla fine devono imparare a tutelarsi.
Non so che idea ci si puo' fare a leggere i miei contributi, molti credo per provocare mi hanno dato dell'adolescente depresso ma io sono quello oggi che secondo i canoni della società si definirebbe un vincente : sono atletico, di buona cultura, vesto firmato, piaccio alle donne (si mi rado pube e ascelle, contenti?), ho una macchina da 45 mila euro, viaggio molto, frequento i locali piu' chic e in sostanza mi dedico a quello che si potrebbe definire la bella vita.
Anche se odio profondamente le donne faccio anche tanto sesso e sinora mi sarò scopato circa una 30ina di ragazze (storie piu' o meno lunghe).
In sostanza se voi mi incontraste per strada non pensereste mai che sono un misogino che odia l'umanità e che possa avere scritto queste cose.
Ma questo è quanto.
Direi che fondamentalmente sono deluso e sono stato ferito troppe volte, l'odio è una reazione a questo.
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leggere questo post per me è come per un bambino entrare in un negozio di caramelle e avvertire una voglia irrefrenabile di assaggiarle tutte
ma suppongo che il forum non sia il luogo giusto per queste cose, quindi limitiamo:
anzitutto ti rassicuro: nessuno può essere qualcosa di diverso da ciò che è. Può sembrare scontato, ma la tua reazone alle fregature della vita indica qualcosa di pre-esistente, una specie di propensione tutta tua a questo tipo di atteggiamento. Il rapporto causa-effetto che tu adduci è solo una plausibilizzazione.
Secondo: sei immerso fino al collo in un mondo fatto di modelli stereotipati coi quali ti confronti. Già solo la classificazione vincente/perdente ai miei occhi suona come la bipolarizzazione più assurda che l'uomo possa partorire. Non significa NULLA. Nulla di nulla. Avere non è essere, arrivare in alto non significa realizzarsi e tutte le cose che hai elencato della tua vita non valgono assolutamente NIENTE.
E personalmente si insinua in me molto forte l'idea che una parte di te si sia accorta che la tua vita sia in realtà fatta di nulla. E si sia incazzata. Solo che invece di incazzarti con te stesso e concederti di rompere gli schemi rivolgi la tua rabbia verso l'esterno, e cioè verso il resto del mondo.
Ovviamente tutto questo è una mia personalissima interpretazione, come potrebbero essercene mille altre. Del resto non ti ho nemmeno mai visto in faccia, sentito parlare, ascoltato argomentare.
Just my two cents.