Originariamente inviato da Jo3
Vinse in rappresentanza del popolo italiano la prima guerra mondiale. Ha portato avanti le Battaglie dal 1915 alle battaglia di vittorio Veneto, ove l'Italia ricaccio' indietro l'invasore austriaco.
Dall'inizio delle ostilità sul fronte italiano (24 maggio 1915) fu costantemente presente al fronte, meritandosi da allora il soprannome di «Re soldato». Durante le operazioni belliche affidò la luogotenenza del Regno allo zio Tommaso, duca di Genova.
Non si stabilì nella sede del quartier generale di Udine ma in un paese vicino, Torreano di Martignacco, presso Villa Linussa (da allora chiamata Villa Italia) con un piccolo séguito di Ufficiali e Gentiluomini.
Ogni mattina, seguìto dagli aiutanti da campo, partiva in macchina per il fronte o a visitare le retrovie. La sera, quando ritornava, un ufficiale di Stato Maggiore veniva a ragguagliarlo sulla situazione militare. Il Re, dopo aver ascoltato, esprimeva i suoi pareri, senza mai scavalcare i compiti del Comando Supremo.
Dopo la rotta di Caporetto, il Re destituì Cadorna con il generale Armando Diaz e l'8 novembre 1917, al convegno di Peschiera, convinse i primi ministri alleati, specialmente Lloyd George di Gran Bretagna, scettici della volontà dei politicanti italiani di resistere, della determinazione dello Stato Maggiore italiano di fermare l'avanzata nemica sul Piave, gettando così le basi della vittoria di Vittorio Veneto del novembre successivo.
La vittoria italiana portò al ricongiungimento con l'Italia del Trentino e di Trieste, ed all'annessione dell'Alto Adige, dell'Istria, di Zara e di alcune isole dalmate come Lagosta.
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