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Old 07-12-2007, 09:26   #1
joesun
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Morti bianche, almeno due vittime in incendio acciaieria Torino

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L'incidente all'1.30 nella ThyssenKrupp. Investiti dall'incendio provocato dalla fuoriuscita di olio bollente
Ricoverati in condizioni disperate. I sindacati: "Quei lavoratori erano alla linea 5 da 12 ore"
Torino, incendio in acciaieria
un operaio morto, sei in fin di vita

Uno degli intossicati: "Ho visto l'inferno. Antonio era avvolto nelle fiamme e gridava: Aiutatemi, muoio"
Due ore di sciopero nazionale dei lavoratori metalmeccanici proclamate venerdì 14


TORINO - Fiamme nell'acciaierie della ThyssenKrupp, a Torino. Un operaio è morto ed altri sei sono in fin di vita. Li ha investiti l'incendio provocato dalla fuoriuscita dell'olio bollente che serve per raffreddare i laminati. Già quattro fa aveva preso fuoco una vasca d'olio e le fiamme erano state domate solo dopo alcuni giorni. In quell'occasione, però, non vi erano stati feriti. Stamane all'alba, invece, il bilancio è stato ben più drammatico: è morto Antonio Schiavone, 36 anni, di Envie nel Cuneese, sposato e padre di tre figli di 4 e 6 anni, e di un machietto nato appena due mesi fa.

Versano in condizioni disperate Bruno Santino e Giuseppe De Masi, entrambi di 26 anni, ricoverati con i corpi quasi completamente coperti da ustioni. Grave anche Angelo Laurino, 34 anni, in rianimazione all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Prognosi riservata per Rocco Marzo, 54 anni, ustionato per l'80% del corpo, e per altri due colleghi tra cui Rosario Rodinò di 26 anni, mentre due lavoratori intervenuti in un soccorso ai compagni feriti, sono stati ustionati, fortunatamente in modo più lieve e lamentano segni di una leggera intossicazione dai fumi. Maurizio Boccuzzi, infine, ha riportato ustioni leggere ad una mano e al volto.

"Ho visto l'inferno", ricorda Giovanni Pignalosa, delegato della Fiom, uno degli operai rimasti intossicati dal fumo dell'incendio. "Antonio era avvolto nelle fiamme e gridava: Aiutatemi, muoio. Ma era impossibile avvicinarsi".

L'incendio è scoppiato all'una e mezza di notte nella linea 5, adibita al trattamento termico dei prodotti di laminazione. Pare che sia traboccato l'olio bollente usato per temperare i laminati. Gli operai hanno cercato in un primo momento di spegnere le fiamme con estintori e una manichetta dell'acqua. L'acqua però, a contatto con l'idrogeno liquido e l'olio refrigerante, pare abbia provocato una fiammata che ha investito gli operai. Quando sono arrivati i vigili del fuoco con decine di squadre, il reparto era competamente distrutto.

Secondo i sindacati , alcuni dei lavoratori coinvolti nell'incidente, erano al lavoro da 12 ore consecutive: avevano già accumulato 4 ore di strordinario. La ThyssenKrupp aveva deciso a luglio di chiudere la fabbrica torinese e di concentrare tutta l'attività produttiva nello stabilimento di Terni, ma ancora nello stabilimento in via regina Margherita sono al lavoro circa 200 dipendenti. Proprio in questo periodo la linea 5 aveva avuto un'intensificazione del ritmo di lavoro e l'azienda aveva deciso di mantenerla attiva fino a giugno.

Proclamato per venerdì 14 sciopero nazionale di due ore dei lavoratori metalmeccanici per chiedere maggiore prevenzione e sicurezza sul lavoro. Altre otto ore di sciopero sono state invece proclamate da Fim, Fiom e Uilm per la città di Torino e Terni, sede del gruppo metalmeccanico ThyssenKrupp. "Chiediamo che si passi dalle parole ai fatti. Non basta la compassione, bisogna che si fermino gli incidenti e i morti sul lavoro", ha detto il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo a nome dei tre sindacati. Domani mattina, i rappresentanti sindacali incontreranno i vertici dell'Unione industriale di Torino.

Il presidente Giorgio Napolitano è convinto che "questo drammatico evento coinvolge ancora una volta la responsabilità di tutti, poteri pubblici e forze sociali, ad assumere il necessario impegno per estirpare l'inaccettabile piaga delle morti e degli incidenti sul lavoro". Parole simili sono state espresse dal ministro del Lavoro Cesare Damiano che ha chiesto a tutta la società italiana di farsi carico dell'emergenza sicurezza: "Il Governo ha fatto molto ma le norme, i controlli e le sanzioni da soli non bastano". Lunedì, in occasione dello sciopero dei metalmeccanici della provincia, la città ha proclamato il lutto cittadino.

(6 dicembre 2007)
Quote:
Salgono a due le vittime dell'inferno alla ThyssenKrupp. Roberto Scola, 32 anni, aveva due figli
Cinque suoi colleghi sono in fin di vita. Oggi incontro sindacati-azienda. Lunedì sciopero
Torino, incendio alle acciaierie
morto un secondo operaio

Primi accertamenti: Un estintore era vuoto e il telefono di emergenza non era attivo


TORINO - Nell'inferno alle acciaierie della ThyssenKrupp di Torino è morto un secondo operaio: aveva il corpo interamente ricoperto di ustioni. Roberto Scola, 32 anni, è morto intorno alle sette di stamane nel reparto rianimazione dell'ospedale Cto di Torino. Aveva due figli; quando è stato ricoverato le sue prime parole ai medici le ha riservate proprio a loro: era terrorizzato di non poterli più rivedere.

Salgono così a due le vittime dell'incendio che la notte scorsa ha distrutto la linea 5 laminati dell'acciaieria in corso Regina Margherita. L'altra vittima, Antonio Schiavone, 36 anni, di Envie nel Cuneese, era sposato e padre di tre figli di 4 e 6 anni, e di un machietto nato appena due mesi fa. Il bilancio potrebbe ancora aggravarsi. In ospedale restano cinque operai in fin di vita: hanno ustioni tra il 60 e il 90% del corpo. Un compagno di lavoro, ricordando quei tragici momenti, ha detto: "Sembravano torce umane".

Ieri, per tutta la giornata la fabbrica ha reagito con rabbia, anche perché la ThyssenKrupp - dove cinque anni fa aveva preso fuoco un treno di laminazione che aveva prodotto un incendio domato soltanto dopo tre giorni - per tutti era diventata la fabbrica "dei ragazzi", il 95 per cento dei 180 dipendenti rimasti ha meno di trent'anni.

Rabbia perchè "gli estintori erano semivuoti ma sigillati e quando si è tentato di usare gli idranti l'acqua non c'era". Tocca alla magistratura accertare le responsabilità insistono i delegati sindacali, ma certo la condizione di dismissioni (quel reparto doveva chiudere a febbraio) è giudicata la ragione dell'allentamento dell'attenzione sulla sicurezza. Le indagini della magistratura partono proprio dal confronto con l'incendio del marzo di cinque anni fa per accertare se le dinamiche possono essere state analoghe e soprattutto se l'azienda ha rispettato le prescrizioni fatte allora. Gli accertamenti hanno intanto confermato che il primo estintore usato dagli operai era vuoto e che il telefono di emergenza non era attivo.

Oggi le organizzazioni sindacali incontreranno i vertici dell'azienda e nel frattempo preparano un dossier con l'elenco dei problemi finora denunciati. Lunedì sciopero di otto ore a Torino e Terni, sede del gruppo siderurgico, mentre venerdì 14 astensione nazionale dal lavoro di due ore dei metalmeccanici.

(7 dicembre 2007)
Non credo ci sia molto da dire. Possiamo solo sperare che le indagini siano celeri e che, se vengono accertate responsabilità dell'azienda, questa paghi salatamente per queste vittime.
Poi per il resto non mi aspetto nulla dalla politica. Non cambierà nulla, quindi non ha senso indignarsi o chiedere una reazione commisurata in ambito di sicurezza sul lavoro.
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