Originariamente inviato da Trabant
Io sono sempre più convinto che i media, vecchi e nuovi, abbiano la loro parte nel creare un effetto di emulazione.
Non so se è una cosa che vedo solo io, ma ci sono periodi in cui crimini analoghi si susseguono a brevi intervalli temporali. Vedi figli che uccidono i genitori o viceversa, gente che uccide i vicini, sassi dal cavalcavia, adesso la lunga serie di stupri di minorenni da parte di coetanei.
In qualche modo, la diffusione in certi casi martellante delle notizie di cronaca crea un effetto di abbassamento delle barriere psicologiche verso il crimine.
Questo ovviamente non in tutti, ma probabilmente in soggetti deboli sotto il punto di vista mentale.
Voglio dire, uno può nutrire ad esempio dei rancori verso un vicino, talmente forti che in certi momenti vorrebbe vederlo morto.
Però se gli balena l'idea di accoltellarlo, l'educazione ed i condizionamenti che ha ricevuto, per quanto minimi, lo trattengono dal farlo, perchè questo gesto è contemplato tra quelli riprovevoli. Magari pensa di essere il solo al mondo ad aver avuto una simile idea, e quindi si trattiene dal metterla in atto.
Se però vede 4, 5, 10 casi simili al suo, strombazzati in modo martellante in TV 10 volte al giorno, raccontati con dovizia di particolari e dettagli, in qualche modo "non si sente più solo", vede che la cosa che ha immaginato rientra tra quelle "fattibili" nel senso che è possibile farla. Non è una cosa che ha immaginato solo lui, c'è stato qualcun altro che l'ha pure messa in atto.
Le notizie raggiungono tutti indiscriminatamente, non sappiamo su quale terreno vadano a cadere e cosa ne possa nascere.
Oggi poi con internet addirittura si può arrivare ad assistere al crimine ripreso mentre avviene, non solo raccontato da un commentatore televisivo o dalla pagina di un giornale.
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