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ANNOZERO - Ieri sera
Ricordo quanto visto ieri sera da Santoro ... sono cose risapute ma è giusto ribadire che non tutti la pensano come questo terrorista.
L'imam: gli infedeli vanno uccisi
Torino, propaganda per Al Qaeda tra i musulmani: no a ogni forma di integrazione
MAURIZIO TROPEANO
TORINO
La moschea è in un cortile di via Cottolengo, a Torino, la stessa dove predicava l’imam Bouchta espulso dall’Italia per sospetta attività terroristica, è nel cuore di Porta Palazzo, dietro il grande mercato dell’ortofrutta. L’altra è in via Saluzzo, quartiere San Salvario. Due pezzi di città dove i cittadini extracomunitari si sono insediati in modo massiccio nel corso degli anni. Sono stranieri. Arrivano da Marocco, Tunisia, Egitto. Tutti di religione musulmana. In questi luoghi di culto salafiti, almeno secondo le riprese di una telecamera nascosta di una troupe di Annozero, si fa propaganda ad Al Qaeda e si chiamano alle armi i fedeli: «Nessun compromesso con gli atei. Si uccidono e basta».
Il filmato
Immagini che durano pochi minuti ma che a partire da oggi potrebbero essere acquisite dalla squadra antiterrorismo di Torino. Il suo capo, Giuseppe Petronzi, afferma di aver «guardato con molta attenzione il servizio televisivo. Nessuno ci aveva informato delle riprese e adesso valuteremo in che nodo acquisire la documentazione». Petronzi, però, non risponde a chi gli chiede se ci siano indagini in corso sui terroristi islamici.
L’inchiesta giornalistica di Maria Grazia Mazzola partita per documentare la violenza sulle donne perpetuate in nome del Corano si è servita di una telecamera nascosta, grande come uno spillo, per fare le riprese all’interno dei luoghi di culto. Mazzola racconta l’«ostilità e la diffidenza» riscontrata in questo viaggio di due settimane in alcuni dei luoghi frequentati da una parte dei fedeli musulmani torinesi. Poi l’inchiesta prende una piega diversa e arriva a documentare come in quelle due moschee si faccia propaganda in favore del terrorismo islamico. L’iman Kuhaila invita i credenti a non integrarsi con gli infedeli perché l’Islam e l’unica via di salvezza. Poi la microcamera riprende le fotocopie di fogli di propaganda del gruppo terroristico. Per la giornalista si tratta del «giornale di Al Qaeda» e lì si può leggere l’esaltazione della Jihad si parla di Al Zarkawi, il capo della cellula irachena dell’organizzazione terroristica ucciso dagli americani, e lo si porta come modello per il martirio. Tra quelle pagine ci sono anche la descrizione di strategie militari. La stessa propaganda di esaltazione della guerra santa contro gli infedeli, cioè ebrei e cristiani, si ripete nella moschea di via Saluzzo. Qui le informazioni si possono leggere su una bacheca dove sono stati affissi i fogli del giornale. Fin qui il video. Che faranno gli inquirenti? Petronzi non si sbilancia. Nel corso degli anni la Digos di Torino ha cercato di contrastare il terrorismo di matrice islamica. La prima inchiesta è del 1997 contro la Gia algerina. Poi nell’aprile del 2001 partono le indagini che portano ad accertare l’esistenza di una campagna di arruolamento partita dalle moschee del Nord-Ovest per i capi dell’Afghanistan. A Guantanamo sono detenuti quattro combattenti catturati in battaglia dagli americani. Poi nel 2003 l’inchiesta che portò all’espulsione di cinque marocchini accusati di star preparando attentati in Italia. L’anno dopo toccherà all’imam della moschea di via Cottolengo.
Nota bene ... della cosa ne ho trovato traccia solo su La Stampa on-line.
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