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Originally posted by "gpc"
Tanto per fare un esempio che hanno raccontato a noi in un seminario...
Stavano progettando un modellino di insetto informatico e dovevano insegnargli a mangiare il cibo verde ed evitare quello rosso che era velenoso. Allora sistemano tutto, lo lasciano lì una notte, tornano alla mattina e trovano l'insettino fermo in un angolo dello schermo. Aha! Allora adesso inseriamo una puzione quando sta fermo, così lo freghiamo! Tornano la mattina dopo... e trovano l'insettino che cammina per lo schermo evitando sia il cibo verde che quello rosso. Azz... pigliava pure per il sedere... allora lo puniscono anche quando non mangia (Stimolo della Fame, l'hanno chiamato)... dieci minuti ed aveva imparato a mangiare solo il cibo verde.
Ecco, loro non hanno detto "mangia il cibo verde ed evita quello rosso", loro hanno progettato una rete che risponde ad un certo numero di stimoli (fame, bontà del cibo, etc) e il sistema si è evoluto autonomamente in base all'esperienza per mangiare quello che gli faceva bene.
E che caspita, questa è intelligenza artificiale, non un programma che ti esplora alberi con metodi stabiliti dal programmatore...
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Fammi indovinare... Giorgio Buttazzo dell'università di Pavia! No perché da noi ha fatto LO STESSO esempio!
Comunque l'apprendimento è una caratteristica di certe reti neurali non di tutte. Alcune vengono seplicemente preimpostate e poi agiscono senza avere feedback dall'ambiente. In ogni caso non è detto che non possa variare anche il programma di gioco durante la partita in base alle mosse dell'avversario o delle partite precedenti. E' difficile dare una definizione di intelligenza, forse è più facile parlare di comportamento intelligente. Ora se certe cose le possiamo escludere a priori tanto vale che facciano parte dell'imprinting del nostro sistema non ti pare? Poi sulle parti dove è necessaria flessibilità e adattabilità allora si adotteranno metodi diversi... ciò non toglie l'importanza delle altre tecniche!