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View Full Version : Il futuro della professione ingegnere


marcobazza
12-08-2005, 08:43
Al ritorno dalle meritate ferie vorrei aprire un dibattito il più possibile costruttivo sul futuro della professione dell'ingegnere nei diversi settori di attività.
Dalle prime esperienze di diversi colleghi dell'università mi trovo di fronte una situazione a dir poco imbarazzante e piuttosto generalizzata che porta i laureati in ingegneria a ricoprire cariche del tutto inappropriate sia dal punto di vista economico/contrattuale che nelle attività da svolgere. Questo accade in tutte le specializzazioni, forse una leggera differenza si può apprezzare per il campo Edile/Civile dove comunque si è avuto ugualmente un certo livellamento al basso della figura dell'ingegnere. Non va male a tutti quanti, c'è anche chi con un po' di fortuna ha trovato il proprio spazio in aziende serie ed opera utilizzando buona parte delle conoscenze acquisite durante gli anni di studio, ma purtroppo queste sono le eccezioni e non la normalità. Nella maggior parte dei casi da me raccolti vedo laureati nel settore meccanica/materiali che si ritrova a disegnare 8 ore al giorno al CAD progetti fatti da altri, elettronici che o sono a spasso o disegnano pure loro circuiti progettati da altri... qualche fortunato fa trasferte dai clienti, gestionali che tengono dietro alle scorte di magazzino (fino a ieri lo faceva il capo magazzinieri che certo non aveva bisogno di una laurea in ingegneria), infine gli informatici che operano sì nel loro campo sfruttando molte conoscenze acquisite all'università, ma si ritrovano con contratti da fame e in mano ad aziende che possono scoppiare da un momento all'altro.

Se a questo vogliamo aggiungere la tensione fra ordine degli ingegneri e ministero dell'istruzione visti i problemi creati dalla convivenza nell'ordine di iscritti in possesso di laurea vecchio ordinamento, laurea specialistica e laurea triennale....

In altre parole la situazione si sta evolvendo nella direzione sbagliata e non parlo solo di aspetti economici, pur importanti, ma soprattutto della figura professionale dell'ingegnere in se che si sta rapidamente trasformando in tecnico specializzato e a questo punto mi domando: e i nuovi periti cosa diventeranno ?? Non oso immaginare....

Sarò lieti di verificare le vostre impressioni ed esperienze di lavoro nel campo dell'ingegneria. Prego di non creare inutili e sterili discussioni filosofiche come ho visto in altri thread.

Saluti a tutti e mi raccomando, come dice Tonino Guerra : "Ma come si fa a non essere ottimisti!!!!!"

Alexhat
12-08-2005, 11:43
Ciao,
E' un problema che anch'io ho preso in considerazione, anche se da una prospettiva probabilmente diversa, dato che devo iscrivermi all'università e stavo vagliando l'ipotesi, attualmente abbandonata per i motivi che sto per citare, di iscrivermi ad ingegneria (informatica).

Secondo me, il punto centrale del problema consiste nel fatto che, ogni anno e da ogni università italiana, escono centinaia e centinaia di ingegneri, causando un sovrannumero non trascurabile, soprattutto nel campo informatico. E' per questo, quindi, che al giorno d'oggi troviamo ingegneri con anni ed anni di studio alle spalle, che magari avevano iniziato scegliendo ingegneria proprio per le vaste opportunità lavorative, che oggi si trovano a spasso, o quasi.

Per quel che mi riguarda, visto l'attuale andamento, come sarà la situazione tra 3/5 anni? La laurea in Ingegneria sarà ancora una valida base lavorativa, come lo è stata in passato, ma come, forse, non lo è più?
Per questo mi sto sempre più orientando verso la facoltà di scienze matematiche ed il corso "matematica per l'informatica"...tanto al giorno d'oggi non posso sapere come sarà il mercato tra 5 anni.

Saluti :D

solidsnake86
12-08-2005, 14:11
Io quest'anno inizio l'università e mi sono iscritto a ingegneria aerospaziale........ un mio amico ke si è laureato 3 anni fa stesso indirizzo , al quarto anno di università aveva già ricevuto 3 offerte di lavor........ fra 2 mesi parte e va in america dove ha stipulato un contratto. Credo ke le possibilità di lavoro dipendono molto dall'indirizzo scelto ;)

Alexhat
12-08-2005, 14:53
Beh considera che gli scienziati italiani sono molto richiesti all'estero, dove ci sono possibilità più o meno per chiunque sia disposto a spostarsi...il problema è in Italia...

fabio80
12-08-2005, 16:49
che sto paesello sia agli ultimi posti per la qualità del lavoro e la valorizzazione delle competenze è risaputo

che ormai pure gli ingegneri vengono presi per il culo, sottopagati o presi a stages gratuiti per fare lavori che non richiedono una laurea anche

che se non trovi prospettive allettanti qua ti prendi un bel biglietto di sola andata per l'estero pure

e se mi mandano in magazzino gli do fuoco :D

ps: la storia del sovrannumro è una balla creata ad hoc per sottopagare la gente... diciamo che c'è la mentalità che i laureati dovrebbero lavorare gratuitamente e mangiare merda a mò di espiazione. una volta la chiamavano gavetta e imparavi il mestiere, adesso è sfruttamento bello e buono.

quel genere di imprenditori martellateli, verbalmente e fisicamente, a forza di accettare tutto e oltre per "umitlà" arrveremo a fare tre anni di praticantato gratuito come gli avvocati mentre all'estero ti strapagano ( rispetto a qui) anche da neoassunto

Alexhat
12-08-2005, 17:33
Beh se ci pensi non è così una balla la storia del sovrannumero...ti faccio l'esempio con l'università di Palermo (che è quella che frequenterò): alcuni corsi di ingegneria sono a numero chiuso con 120 posti...si presuppone, quindi, che un gran numero di iscritti, tra tutti i corsi, vada avanti fino a laurearsi e sommarsi a tutti gli altri ingegneri provenienti da ogni università italiana...quello che io penso è: "se ogni anno si laureano tutti questi ingegneri, tra 5 anni quanto posto ci sarà per me? Non rischio di trovare il posto che mi compete già occupato e di finire a fare qualcosa che non ha nulla a che vedere con la mia laurea?".

Secondo me, è meglio entrare in un campo meno inflazionato.

fabio80
12-08-2005, 17:53
Secondo me, è meglio entrare in un campo meno inflazionato.


è il MENO inflazionato. che vuoi fare? architettura? sc delle comunicazioni? o lauree umanistiche? legge? in quei settori sì che hanno sovrabbondanza di laureati

al polimi gli anni passati non raggiungevano il numero massimo disponibile...

e poi poche palle, se le aziende cercano gente formata devono essere disposte a formarla sul campo e mantenere i talenti a suon di €€€, qua nessuno lavora per la gloria ;)

Alexhat
12-08-2005, 19:25
è il MENO inflazionato. che vuoi fare? architettura? sc delle comunicazioni? o lauree umanistiche? legge? in quei settori sì che hanno sovrabbondanza di laureati
Credo che il campo scientifico (facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali) sia molto meno inflazionato di ingegneria...e soprattutto un campo del cui progresso l'Italia avrebbe davvero bisogno, dato che i migliori scienziati italiani con buona probabilità vanno a finire all'estero.

fabio80
12-08-2005, 19:27
Credo che il campo scientifico (facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali) sia molto meno inflazionato di ingegneria...e soprattutto un campo del cui progresso l'Italia avrebbe davvero bisogno, dato che i migliori scienziati italiani con buona probabilità vanno a finire all'estero.

ah vabbè forse hai ragione ma come sbocchi ne hai davvero pochi eh... non è che le aziende cerchino matematici o fisici in grandi quantità
la ricerca non è poi cosa per tutti...

Alexhat
12-08-2005, 19:47
Che le aziende prediligano gli ingegneri è vero, però quello che voglio dire io è che con la gran quantità di ingegneri che ci sarà, credo, in futuro, non si può dire se un neo-ingegnere avrà meno difficoltà ad inserirsi rispetto ad un neo-matematico/fisico/chimico o viceversa...è 1po' come è stato per giurisprudenza nel passato (ora c'è un numero spropositato di avvocati, ma quelli che dominano sono sempre gli stessi...anche se ovviamente il paragone è molto azzardato).

thotgor
12-08-2005, 20:55
Il problema non si pone, fanno cose diverse...

I chimici sono chimici, gli ingegneri chimici sono ingegneri chimica..poco ma sicuro, che c'è più bisogno dei chimici!
E' come sc. dei materiali e ing. dei materiali...il primo sta in laboratorio a monte del processo di produzione, è ricerca a basso livello (non nel senso di "scarso") mentre gli ingegneri si occupano di cose più da ingegneri. Se li metti in un laboratorio gli ingegneri (come ogni teorico) fa disastri.
Per i fisici, boh, dipende...
Matematici se ne laureano talmente poche che trovano tutti un posto (decente)...
Per le sc. biologiche si è messi male...


Ovvio che poichè di iscritti a scienze matematiche fisiche ce ne sono di meno (MOLTI di meno) magari sul punto di vista occupazionale qualcosa si guadagna, ma cambia motlo da un corso di laurea ad un altro!

MSciglio
13-08-2005, 14:34
ps: la storia del sovrannumro è una balla creata ad hoc per sottopagare la gente... diciamo che c'è la mentalità che i laureati dovrebbero lavorare gratuitamente e mangiare merda a mò di espiazione. una volta la chiamavano gavetta e imparavi il mestiere, adesso è sfruttamento bello e buono.


Non è una balla. Se un'azienda ha la richiesta di di assunzione di migliaia e migliaia di neo laureati, è normalissimo che paghi il minimo contrattuale. Se a qualcuno le condizioni non stanno bene, poco male per l'azienda. Ci saranno altre migliaia di altre persone disposte ad accettare il posto pur di non cambiare città/nazione.
Il punto è che il 99% di posizioni per neo-laureati non richiedono competenze particolari e potrebbero essere occupate da scimmie intelligenti.
La chiave di tutto è specializzarsi in un settore e uscire dalla massa di neolaureati "anonimi".
A quel punto ti puoi permettere di prendere parte del gioco domanda/offerta.

Cfranco
16-08-2005, 22:15
diciamo che c'è la mentalità che i laureati dovrebbero lavorare gratuitamente e mangiare merda a mò di espiazione. una volta la chiamavano gavetta e imparavi il mestiere, adesso è sfruttamento bello e buono.

quel genere di imprenditori martellateli, verbalmente e fisicamente, a forza di accettare tutto e oltre per "umitlà" arrveremo a fare tre anni di praticantato gratuito come gli avvocati mentre all'estero ti strapagano ( rispetto a qui) anche da neoassunto
Solo tre anni ?
Diciamo anche trenta :(

clasprea
16-08-2005, 22:27
La chiave di tutto è specializzarsi in un settore e uscire dalla massa di neolaureati "anonimi".
A quel punto ti puoi permettere di prendere parte del gioco domanda/offerta.

MSciglio, devo dire che è un po' di tempo che penso a sta cosa, sai? Io faccio informatica, ma anche se questa discussione sarebbe per gli ingegneri, temo che siamo tutti sulla stessa barca.
Secondo me questa tua affermazione è verissima, ma mi sorge una domanda (o meglio una catena di domande): io vado all'università, ho i miei esami da fare, che ovviamente servono per prendere il pezzo di carta e per il lavoro a un bel tubo, perchè devo anche sobbarcarmi del lavoro supplementare per:
1) trovare un campo molto specializzato che sia in crescita e possibilmente mi piaccia
2) mettermi a studiarmelo DA SOLA quando pago la retta universitaria perchè mi vengano spiegate le cose

non c'è qualcosa che non funziona in tutto questo?

MSciglio
16-08-2005, 22:51
MSciglio, devo dire che è un po' di tempo che penso a sta cosa, sai? Io faccio informatica, ma anche se questa discussione sarebbe per gli ingegneri, temo che siamo tutti sulla stessa barca.
Secondo me questa tua affermazione è verissima, ma mi sorge una domanda (o meglio una catena di domande): io vado all'università, ho i miei esami da fare, che ovviamente servono per prendere il pezzo di carta e per il lavoro a un bel tubo, perchè devo anche sobbarcarmi del lavoro supplementare per:
1) trovare un campo molto specializzato che sia in crescita e possibilmente mi piaccia
2) mettermi a studiarmelo DA SOLA quando pago la retta universitaria perchè mi vengano spiegate le cose

non c'è qualcosa che non funziona in tutto questo?

Certo... il sistema universitario italiano.
Ad ogni modo l'università non può imboccare tutto con il cucchiaino e sopratutto se ci si basa solo sull'università TUTTI i CV di persone laureate nella stessa facoltà sono identici. La differenza la fa la passione, la voglia di apprendere cose nuove e il desiderio di emergere.

Cfranco
16-08-2005, 23:34
La chiave di tutto è specializzarsi in un settore e uscire dalla massa di neolaureati "anonimi".
A quel punto ti puoi permettere di prendere parte del gioco domanda/offerta.
Non funziona .
Il problema grosso é l' ignoranza abissale che pervade la "classe dirigente" a ogni livello , fino al semplice caporeparto , per loro un superspecializzato che si é fatto il mazzo tanto e il neolaureato che dice che sa fare quella cosa , anche se non l' ha mai vista , sono identici , tranne che nel prezzo , quindi prendono quello che costa meno , se hanno fortuna si impegna e diventerà bravo , se hanno sfortuna non farà niente per 8 ore al giorno , ma tanto la loro ignoranza gli impedirà di vedere quale sia il risultato , la differenza tra uno bravo che fa le robe per bene e uno scarso che lavora alla <organo sessuale> di cane per loro é una sfumatura invisibile .
Anzi , uno bravo spesso e volentieri si rende conto delle stupidaggini che dicono e chiedono e finisce per rendersi antipatico perché "dice sempre di no" , ne ho visti tanti di bravi mandati via , ma i leccaculo e gli incompetenti mai .

MSciglio
17-08-2005, 00:52
Non funziona .
Il problema grosso é l' ignoranza abissale che pervade la "classe dirigente" a ogni livello , fino al semplice caporeparto , per loro un superspecializzato che si é fatto il mazzo tanto e il neolaureato che dice che sa fare quella cosa , anche se non l' ha mai vista , sono identici , tranne che nel prezzo , quindi prendono quello che costa meno , se hanno fortuna si impegna e diventerà bravo , se hanno sfortuna non farà niente per 8 ore al giorno , ma tanto la loro ignoranza gli impedirà di vedere quale sia il risultato , la differenza tra uno bravo che fa le robe per bene e uno scarso che lavora alla <organo sessuale> di cane per loro é una sfumatura invisibile .
Anzi , uno bravo spesso e volentieri si rende conto delle stupidaggini che dicono e chiedono e finisce per rendersi antipatico perché "dice sempre di no" , ne ho visti tanti di bravi mandati via , ma i leccaculo e gli incompetenti mai .

La situazione da te descritta rientra nel caso da me già citato:

"Il punto è che il 99% di posizioni per neo-laureati non richiedono competenze particolari e potrebbero essere occupate da scimmie intelligenti."

Per posizioni banali un neolaureato non specializzato può in qualche modo bastare. Ci sono situazioni però dove o ti rivolgi ad una persona specializzata o il lavoro non si fa proprio.

Cfranco
17-08-2005, 07:37
Per posizioni banali un neolaureato non specializzato può in qualche modo bastare. Ci sono situazioni però dove o ti rivolgi ad una persona specializzata o il lavoro non si fa proprio.
L' idraulico ? :stordita:
In informatica non esiste niente che non si possa imparare .

thotgor
17-08-2005, 09:48
Il fatto è che le aziende vogliono subito giovani con esoperienza pluriennale...sanno che usciti dall'uni non si sa poi molto per lavorare, ma nel contempo hanno smesso di investire per poter insegnare a questi giovani il loro futuro lavoro. :fagiano:

SaMu
18-08-2005, 10:16
E' un fatto che la laurea in ingegneria si sta democratizzando, passando dall'essere una certificazione d'elite (come del resto le lauree in generale) ad una certificazione di medio livello diffusa.

In un quadro di questo tipo "l'ingegnere" di una volta (un laureato che portava il verbo in aziende di padroni, in cui ragionieri e periti erano "la mente" e persone non scolarizzate "il braccio") non può esistere. La conoscenza si è diffusa più velocemente di quanto si sia innalzata, quindi il gap tra un laureato e "il mondo la fuori" è sempre più ridotto.

Quello che una volta era la fascia d'eccellenza, "l'ingegnere" a prescindere da voto, durata e facoltà, oggi è l'ingegnere con lode, in corso, in facoltà primarie, con 2 lingue straniere ed esperienza all'estero.

Parlo della mia esperienza come neolaureato in gestionale. Non penso sia riduttivo dire "oggi un gestionale è in magazzino a gestire le scorte, ieri lo faceva un magazziniere". Oggi le scorte vanno gestite in maniera diversa (principalmente, non facendone :D), ridurre il capitale circolante e aumentare il livello di servizio sono obiettivi un tempo in trade off oggi necessari entrambi altrimenti sei in crisi di liquidità o fuori mercato, i magazzini stessi non son più quelli di una volta, insomma.. il mondo cambia, e così cambiano gli ingegneri.. o almeno dovrebbero, i più scrocchi. ;)

Personalmente mi ritengo fortunato. Lavoro in una società di consulenza giapponese, focalizzata su operations e R&D, faccio progetti proprio sui temi che ho studiato all'università, non posso davvero lamentarmi. Ho constatato in fretta però che il sapere a livello universitario è molto più avanti delle applicazioni pratiche, non solo nelle PMI ma anche in aziende multinazionali.

Il problema infatti oggi non è tanto "cosa fare" (la teoria è nota) quanto "come farlo": come farlo con le persone, con i tempi, con i budget a disposizione delle aziende. L'attuale periodo di crisi tutto sommato in certi sensi è una fortuna: impone a molte aziende di riorganizzarsi, scongela situazioni bloccate, favorisce il cambiamento.

Certo la tentazione di andare all'estero è forte. Gli stipendi sono dal doppio al triplo che qui, il costo della vita persino più basso, le opportunità di carriera anche maggiori. E' insopportabile l'idea che il proprio lavoro valga molto di più degli euro in busta a fine mese e che la differenza tra quello che vale e quello che si percepisce finisca a mantenere mille rivoli, inefficienze, fosse scavate e riempite, persone che si grattano la pancia al sole e immobiliaristi che fanno 100 milioni di capital gain con insider trading che tutti conoscono ma nessuno può fermare.

MSciglio
18-08-2005, 13:00
E' un fatto che la laurea in ingegneria si sta democratizzando, passando dall'essere una certificazione d'elite (come del resto le lauree in generale) ad una certificazione di medio livello diffusa.

In un quadro di questo tipo "l'ingegnere" di una volta (un laureato che portava il verbo in aziende di padroni, in cui ragionieri e periti erano "la mente" e persone non scolarizzate "il braccio") non può esistere. La conoscenza si è diffusa più velocemente di quanto si sia innalzata, quindi il gap tra un laureato e "il mondo la fuori" è sempre più ridotto.

Quello che una volta era la fascia d'eccellenza, "l'ingegnere" a prescindere da voto, durata e facoltà, oggi è l'ingegnere con lode, in corso, in facoltà primarie, con 2 lingue straniere ed esperienza all'estero.


Totalmente d'accordo con te. Ormail la laurea ha lo stesso valore di un diploma di 10 anni fa. Come hai detto tu oggi per distinguerti hai bisogno di laurearti con la lode e molto velocemente ma sopratutto devi aver maturato una certa esperienza significativa al di fuori dell'universita'.
Tutto sommato va anche bene cosi'. Si e' solo alzato il livello di competitivita' con conseguenti maggiori stimoli per chi ha voglia di emergere.
Era ridocolo prima come le persone si riempissero la bocca con paroloni come "Ingegnere". Si vale in base a cio' che ci si merita, non in base al titolo.


Certo la tentazione di andare all'estero è forte. Gli stipendi sono dal doppio al triplo che qui, il costo della vita persino più basso, le opportunità di carriera anche maggiori. E' insopportabile l'idea che il proprio lavoro valga molto di più degli euro in busta a fine mese e che la differenza tra quello che vale e quello che si percepisce finisca a mantenere mille rivoli, inefficienze, fosse scavate e riempite, persone che si grattano la pancia al sole e immobiliaristi che fanno 100 milioni di capital gain con insider trading che tutti conoscono ma nessuno può fermare.

L'Europa e' bella e grande. Perche' non approfittarne? :)

XRyoSaeba
18-08-2005, 13:16
laureati con lode e in corso? magari di 23 anni perché si è fatta anche la primina? :)
bello sognare eh...ce ne sta uno ogni 100 così... e se solo quell'1% merita di essere chiamato ingegnere siamo fritti.
scendete un po' dal piedistallo. se c'è crisi, c'è e basta. ora si chiede di laurearsi brillantemente per trovare un viatico ''intellettuale'' e non ammettere la crisi ''oggettiva'' che c'è.
In fin dei conti, in corso o no, lode o no, se sei capace di imparare e hai voglia di svolgere un determinato lavoro, ce la fai. un pò di fiducia non guasterebbe

MSciglio
18-08-2005, 13:26
laureati con lode e in corso? magari di 23 anni perché si è fatta anche la primina? :)
bello sognare eh...ce ne sta uno ogni 100 così... e se solo quell'1% merita di essere chiamato ingegnere siamo fritti.
scendete un po' dal piedistallo. se c'è crisi, c'è e basta. ora si chiede di laurearsi brillantemente per trovare un viatico ''intellettuale'' e non ammettere la crisi ''oggettiva'' che c'è.
In fin dei conti, in corso o no, lode o no, se sei capace di imparare e hai voglia di svolgere un determinato lavoro, ce la fai. un pò di fiducia non guasterebbe

Ce ne sono piu' di quelli che immagini laureati a 23-24 anni con 110 e lode.
Ad ogni modo nessuno ha parlato che sono gli unici che possono essere chiamati ingegneri. Ho detto che se laurearsi in ingegneria ormai e' diventata una cosa comune, il livelli per potersi distinguere sono cambiati. E' normale che una persona di 24 anni e 110 e lode sia piu' appetibile per le aziende rispetto ad una di 27 laureata con 100 (a parita' di esperienza extra-universitarie ovviamente), no?

XRyoSaeba
18-08-2005, 13:43
SI MA.... sapete quanti di loro di laureano a 24 anni solo perché MOLTO volenterosi? Ma proprio MOLTO? Gente che va a ricevimento 10 volte in tutto il corso singolo (esame)? E una persona del genere anche se laureata a 24 anni è una garanzia???

Sono discorsi teorici questi, se ti fai un giro per l'università vedi che parecchia gente mediocre/discreta riesce a farsi gli ''esamini'' e portare il titolo a casa a 24 anni...mi pare abbiate perso il senso della realtà.

se poi quella persona che si è laureata a 24 anni ha le palle, è brava DAVVERO, allora sì... ma se è stata solo MOLTO volenterosa.... non fa molta differenza metterci un anno in piu', non trovi?

fabio80
18-08-2005, 13:44
Ce ne sono piu' di quelli che immagini laureati a 23-24 anni con 110 e lode.
Ad ogni modo nessuno ha parlato che sono gli unici che possono essere chiamati ingegneri. Ho detto che se laurearsi in ingegneria ormai e' diventata una cosa comune, il livelli per potersi distinguere sono cambiati. E' normale che una persona di 24 anni e 110 e lode sia piu' appetibile per le aziende rispetto ad una di 27 laureata con 100 (a parita' di esperienza extra-universitarie ovviamente), no?


ormai...

finisce st'anno il primo ciclo del nuovo ordinamento al politecnico di milano che è stato uno dei primi a entrare nel NO e "ormai" siamo già pieni di ingegneri ventenni con 110L e ciclo di dottorato completo??? e da dove arrivano???

a me pare che ormai se ne dicano di cotte e di crude per nascondere la realtà delle cose, ossia che ormai le aziende non hanno più voglia di formare niente e nessuno, prendono i neolaureati a basso costo e hanno un turnover altissimo di nuove leve visto che purtroppo le scimmie intelligenti pretendono di essere pagate,mentre i neolaureati con la storia della gavetta li han convinti a fare tutto e oltre nel nome dell'umiltà (...)

tirare in ballo la specializzazione è un arrampicarsi sugli specchi, un neolaureato non può essere specializzato se non gli si danno i mezzi per farlo, il che vuol dire formazione ed esperienza. è un circolo vizioso. ci si lamenta delle nuove leve ma non si fa nulla per formarle. che si fa quindi?

il fatto che io possa leggere qualche tomo sul facility management non mi autorizza a titolarmi come specializzato! potrò definirmi tale dopo anni di lavoro nel settore ma a quel punto neolaureato non lo sarei più.

sarebbe quindi il caso di guardare in faccia a come stanno le cose. le aziende vogliono personale formato a costo zero. vogliono gente formata senza però formarla. pretendono dei piccoli geni ma non vogliono pagarli. almeno qua in italia va così. c'è poco da fare. diviene sempre più l'eccezione avere quel dannato contratto di formazione che prima era la regola e che a ben vedere è solo quanto spetta e non certo chissà quale regalo.

fortuna non c'è solo l'italia, e meno male.

fabio80
18-08-2005, 13:48
SI MA.... sapete quanti di loro di laureano a 24 anni solo perché MOLTO volenterosi? Ma proprio MOLTO? Gente che va a ricevimento 10 volte in tutto il corso singolo (esame)? E una persona del genere anche se laureata a 24 anni è una garanzia???

purtroppo lo so benissimo, gente con media realemnte elevata ma non ottenuta leccando il culo o vivendo solo sui libri ce n'è poca. e scusate, ma se uno ottiene il 30 studiando 14 ore al giorno tutto è meno che intelligente. è un animale da traino. a quelle condizioni chiunque prende 30. ha l'unico pregio di essere predisposto alla schiavitù degli straodinari illimitati.

MSciglio
18-08-2005, 13:57
SI MA.... sapete quanti di loro di laureano a 24 anni solo perché MOLTO volenterosi? Ma proprio MOLTO? Gente che va a ricevimento 10 volte in tutto il corso singolo (esame)? E una persona del genere anche se laureata a 24 anni è una garanzia???

Sono discorsi teorici questi, se ti fai un giro per l'università vedi che parecchia gente mediocre/discreta riesce a farsi gli ''esamini'' e portare il titolo a casa a 24 anni...mi pare abbiate perso il senso della realtà.

se poi quella persona che si è laureata a 24 anni ha le palle, è brava DAVVERO, allora sì... ma se è stata solo MOLTO volenterosa.... non fa molta differenza metterci un anno in piu', non trovi?

Si vedra' poi nell'ambiente lavorativo chi realmente vale. Parlo semplicemente di facilita' di inserimento.

MSciglio
18-08-2005, 13:59
purtroppo lo so benissimo, gente con media realemnte elevata ma non ottenuta leccando il culo o vivendo solo sui libri ce n'è poca. e scusate, ma se uno ottiene il 30 studiando 14 ore al giorno tutto è meno che intelligente. è un animale da traino. a quelle condizioni chiunque prende 30. ha l'unico pregio di essere predisposto alla schiavitù degli straodinari illimitati.

Puo' essere anche sintomo di costanza, buona volonta' e capacita' di concentrazione.
Ad ogni modo sono d'accordo sul fatto che ci sono secchioni che non valgono nulla. Ma come ho detto al momento opportuno la loro incapacita' esce fuori :)

MSciglio
18-08-2005, 14:03
ormai...

finisce st'anno il primo ciclo del nuovo ordinamento al politecnico di milano che è stato uno dei primi a entrare nel NO e "ormai" siamo già pieni di ingegneri ventenni con 110L e ciclo di dottorato completo??? e da dove arrivano???

a me pare che ormai se ne dicano di cotte e di crude per nascondere la realtà delle cose, ossia che ormai le aziende non hanno più voglia di formare niente e nessuno, prendono i neolaureati a basso costo e hanno un turnover altissimo di nuove leve visto che purtroppo le scimmie intelligenti pretendono di essere pagate,mentre i neolaureati con la storia della gavetta li han convinti a fare tutto e oltre nel nome dell'umiltà (...)

tirare in ballo la specializzazione è un arrampicarsi sugli specchi, un neolaureato non può essere specializzato se non gli si danno i mezzi per farlo, il che vuol dire formazione ed esperienza. è un circolo vizioso. ci si lamenta delle nuove leve ma non si fa nulla per formarle. che si fa quindi?

il fatto che io possa leggere qualche tomo sul facility management non mi autorizza a titolarmi come specializzato! potrò definirmi tale dopo anni di lavoro nel settore ma a quel punto neolaureato non lo sarei più.

sarebbe quindi il caso di guardare in faccia a come stanno le cose. le aziende vogliono personale formato a costo zero. vogliono gente formata senza però formarla. pretendono dei piccoli geni ma non vogliono pagarli. almeno qua in italia va così. c'è poco da fare. diviene sempre più l'eccezione avere quel dannato contratto di formazione che prima era la regola e che a ben vedere è solo quanto spetta e non certo chissà quale regalo.

fortuna non c'è solo l'italia, e meno male.

Mi rendo conto che il mio discorso sulla specializzazione non e' facilmente generalizzabile. Egoisticamente ho pensato al mio settore, ing. informatica dove se hai volonta' puoi specializzarti da solo a casa.
Capisco che in molti settori solo l'esperienza in ambiti lavorativi puo' essere specializzante.

XRyoSaeba
18-08-2005, 14:04
Un mio prof, il MIGLIORE del mio cdl, un vero e proprio esperto di elettrotecnica che ti risolve un circuito anche complesso solo guardandolo, si è laureato in 7 anni.
Ora portatemi un genietto volenteroso che magari si laurea in 5 anni e sono proprio curioso di vedere se diventa un esperto come il prof su citato.


prima ingegneria aveva la fama di sfornare laureati fuori corso. Ora col nuovo ordinamento è uscita la moda di laurearsi presto ecc... ma non ci si impegna a dare competenze professionali. questo no...è il nostro modo di pensare che ci sta portando alla rovina, l'eccessivo cinismo italiano su tutto e tutti, che porta a considerare uno studente brillante se si laurea in 5 anni, e un altro sfigato perché si è laureato in 6 anni e quell'anno gli è servito in piu' per sgobbare sui libri.
Elasticità gente, elasticità :)

MSciglio
18-08-2005, 14:36
Un mio prof, il MIGLIORE del mio cdl, un vero e proprio esperto di elettrotecnica che ti risolve un circuito anche complesso solo guardandolo, si è laureato in 7 anni.
Ora portatemi un genietto volenteroso che magari si laurea in 5 anni e sono proprio curioso di vedere se diventa un esperto come il prof su citato.


prima ingegneria aveva la fama di sfornare laureati fuori corso. Ora col nuovo ordinamento è uscita la moda di laurearsi presto ecc... ma non ci si impegna a dare competenze professionali. questo no...è il nostro modo di pensare che ci sta portando alla rovina, l'eccessivo cinismo italiano su tutto e tutti, che porta a considerare uno studente brillante se si laurea in 5 anni, e un altro sfigato perché si è laureato in 6 anni e quell'anno gli è servito in piu' per sgobbare sui libri.
Elasticità gente, elasticità :)

Mi sa che fraintendete quello che scrivo. Dove ho detto che chi si laurea in 5 anni e' un genio e chi 6 uno sfigato?
Si parlava di farsi notare dalle aziende e un criterio (giusto o sbagliato che sia) e' certamente l'eta' E il voto di laurea, o vuoi o non vuoi.

XRyoSaeba
18-08-2005, 14:45
io ti dico che una media del 24 in 3 anni è peggio di una media del 27 in 4 anni ...

gli esami al NO si regalano, i fighetti fanno uno scritto con 10 errori e si prendono il 24... ecco i tuoi ingegneri junior. avoja di far cadere aerei...

MSciglio
18-08-2005, 14:48
io ti dico che una media del 24 in 3 anni è peggio di una media del 27 in 4 anni ...

gli esami al NO si regalano, i fighetti fanno uno scritto con 10 errori e si prendono il 24... ecco i tuoi ingegneri junior. avoja di far cadere aerei...

Tutti miei discorsi erano riferiti al VO e parlavo di una media del 28-29 in 5 anni.

XRyoSaeba
18-08-2005, 14:58
7 anni col NO, sono un buon traguardo.
Mi preoccuperei della facilità con cui si danno alcuni esami, piu' che del tempo che ci si mette.

Inoltre ripeto una media discreta la abbozzano tutti e non è proprio vero che chi si laurea in corso con una media discreta è DI GRAN LUNGA (ecco cosa leggo da qualche parte) migliore di chi si laurea con 1 o 2 anni di ritardo.

Se lo vogliamo proprio dire, diciamo che è DI GRAN LUNGA PIU' FIGO... ma che sia di gran lunga migliore ho tutti i miei dubbi.

Non giustifichiamo sempre la mancanza di lavoro con il 110 e lode che non si ha. Se tutti lo avessero, si inventerebbe un'altra cosa... tipo quante volte hai ciulato. Inoltre invito voi tutti a STUDIARE seriamente e serenamente senza pensare a queste chiacchiere retoriche. Beh venga una laurea in 7 anni e godetevi lo studio, amatelo. Io non mi svenderò mai ad un colloquio...preferisco laurearmi e fare tutt'altro che l'ingegnere, ma sempre a testa alta.

MSciglio
18-08-2005, 15:04
7 anni col NO, sono un buon traguardo.
Mi preoccuperei della facilità con cui si danno alcuni esami, piu' che del tempo che ci si mette.

Inoltre ripeto una media discreta la abbozzano tutti e non è proprio vero che chi si laurea in corso con una media discreta è DI GRAN LUNGA (ecco cosa leggo da qualche parte) migliore di chi si laurea con 1 o 2 anni di ritardo.

Se lo vogliamo proprio dire, diciamo che è DI GRAN LUNGA PIU' FIGO... ma che sia di gran lunga migliore ho tutti i miei dubbi.

Non giustifichiamo sempre la mancanza di lavoro con il 110 e lode che non si ha. Se tutti lo avessero, si inventerebbe un'altra cosa... tipo quante volte hai ciulato. Inoltre invito voi tutti a STUDIARE seriamente e serenamente senza pensare a queste chiacchiere retoriche. Beh venga una laurea in 7 anni e godetevi lo studio, amatelo. Io non mi svenderò mai ad un colloquio...preferisco laurearmi e fare tutt'altro che l'ingegnere, ma sempre a testa alta.

Dillo alle aziende che si vedono arrivare migliaia e migliaia di CV tutti identici. Come dovrebbero scegliere chi invitare per un colloquio se non in base all'unica variabile che puo' cambiare, ovvero voto e eta'?

solidsnake86
18-08-2005, 15:07
7 anni col NO, sono un buon traguardo.
Mi preoccuperei della facilità con cui si danno alcuni esami, piu' che del tempo che ci si mette.

Inoltre ripeto una media discreta la abbozzano tutti e non è proprio vero che chi si laurea in corso con una media discreta è DI GRAN LUNGA (ecco cosa leggo da qualche parte) migliore di chi si laurea con 1 o 2 anni di ritardo.

Se lo vogliamo proprio dire, diciamo che è DI GRAN LUNGA PIU' FIGO... ma che sia di gran lunga migliore ho tutti i miei dubbi.

Non giustifichiamo sempre la mancanza di lavoro con il 110 e lode che non si ha. Se tutti lo avessero, si inventerebbe un'altra cosa... tipo quante volte hai ciulato. Inoltre invito voi tutti a STUDIARE seriamente e serenamente senza pensare a queste chiacchiere retoriche. Beh venga una laurea in 7 anni e godetevi lo studio, amatelo. Io non mi svenderò mai ad un colloquio...preferisco laurearmi e fare tutt'altro che l'ingegnere, ma sempre a testa alta.

quoto 100% ;)

dario amd
18-08-2005, 15:19
salve raga vorrei avere alcune delucidazioni
cosa si intende per nuovo ordinamento??
io mi sono iscitto alla facolta' di ingegneria di informatica di pisa dove prima di iniziare ti fanno fare un test sulle tue conoscenze di base
su che materie verte il test sopracitato?sul sito non danno nessuna info

Espinado
18-08-2005, 19:13
salve raga vorrei avere alcune delucidazioni
cosa si intende per nuovo ordinamento??


povero mondo... :confused: :D :mc:

dario amd
19-08-2005, 00:38
povero mondo... :confused: :D :mc:

scusami se non sono informato quanto te

XRyoSaeba
19-08-2005, 06:37
ma riflettiamo su una cosa, e vediamo come il cervello umano cade in contraddizione.

Prendiamo uno che si è laureato in 7 anni e ha preso nientepocodimenoche 110/110 e lode:

-primo pensiero: ehhh ma ci ha messo 2 anni in piu' :)

Prendiamone un altro che si è laureato anch'egli in 7 anni e ha preso 100/110:

-wow, è un figo... magari aveva anche la ragazza con cui ciulare perciò ha preso 100 :ave:



cioè un 110 e lode, che dimostra comunque che il soggetto ha piene capacità di conoscenza degli argomenti è considerato sfigato per i 2 anni in piu' che ci ha messo. Ma quei due anni in + MAGARI sono dovuti al fatto che il tizio npon ci ha messo la cosiddetta ''CAZZIMMA'' che molti ci mettono...
Un 100/110 magari è considerato fighetto... perché magari hA PRESO 100 studiando poco :) wooow che bravo :) mentre il 110 e lode è sfigato perché si è chiuso dentro :)

Laurea in 5 anni con media del 24 o 25/30 in ALCUNE facoltà (quelle che ho visto io) è da considerare DAVVERO un diploma, ma DAVVERO.

Discorso a parte se la media è del 27 o superiori. Insomma io diffiderei sempre e comunque da chi si laurea in 4 anni :sofico: con una media ''media'' e darei piu' spazio a chi ci mette un annetto in piu' ma ha una media di rispetto... che testimonia che pur con + tempo il tizio ha imparato quel che doveva imparare. La media ''media'' in alcune università si ottiene con lecchinaggio&co... ma questi i selezionatori non lo sapranno mai :)

Vega25
21-08-2005, 06:07
Purtroppo bisogna ammettere che anche la Laurea in Ingegneria è diventata una buffonata, o meglio rispetto a tutte le altre lauree ha subito un processo di semplificazione maggiore.

Parlo per esperienza personale, mi sono ritrovato a dare lezioni di Analisi Matematica I e di Meccanica Razionale a dei ragazzi iscritti ai nuovi corsi di laurea e vi posso assicurare che gli esercizi che loro mi proponevano e le loro stesse prove d'esame sono di una facilità impressionante se paragonati a quelli che si sostenevano 10 - 12 anni fa.

L'Ingegnere era una figura professionale che al di là delle sue conoscenze, personali ed acquisite nel corso degli studi universitari, a seguito di mesi trascorsi a scervellarsi su teoremi - limiti - eq. differenziali - quadriche - esercizi di statica e cinematica ecc ecc sviluppava la capacità di sapersi districare fra i vari problemi e di affrontare i vari studi e le varie materie con raziocinio.

Oggi questo non è + possibile sembra di essere tornati a scuola, si studia una materia solo per sostenere l'esame e non per inserirla all'interno di un percorso formativo e professionale + ampio. Le Aziende questo ormai lo sanno da anni, ed ecco allora che si sentono "a torto" autorizzate a trattarti male ed a pagarti una miseria. Vieni "assunto" sei in prova e poi possibilmente sarai rimpiazzato perchè arrivato ad un certo punto ti renderai conto che con 1.000 € al mese (quando sei fortunato) non vai da nessuna parte.

Nel campo della Edilizia di cui io mi occupo paradossalmente moltissime imprese non cercano + Ingegneri bensì tecnici specializzati "geometri con esperienza" con gli attributi che siano in grado di gestire uno o + cantieri.

Tutto questo per dire che se qualche anno fa poteva essere conveniente frequentare la facoltà di ingegneria forse oggi potrebbe valere la pena indirizzarsi altrove. Con questo non volgio dire che l'Ingegnere non è + ricercato anzi forse rimane ancora la figura professionale maggiormente richiesta, ma semplicemente che si possono raggiungere i medesimi traguardi professionali ed economici (questi in molti casi decisamente superiori) con un percorso formativo differente.

fabio80
21-08-2005, 12:56
Le Aziende questo ormai lo sanno da anni, ed ecco allora che si sentono "a torto" autorizzate a trattarti male ed a pagarti una miseria. Vieni "assunto" sei in prova e poi possibilmente sarai rimpiazzato perchè arrivato ad un certo punto ti renderai conto che con 1.000 € al mese (quando sei fortunato) non vai da nessuna parte.



bene, allora il processo di decadimento è in corso da anni col tanto decantanto e mistico VO, visto che i laureati del NO li hanno sdoganati st'anno per la prima volta.

qua c'è la moda di dire "son caduti in basso... non sanno fare un cazzo... blablabla" e si dimentica sempre che i nuovi ingegenri tuttora in circolo sono quelli della vecchia scuola.

quindi o la storia dell'ingegnere ignorante è una minchiata costruita ad hoc su leggende metropolitane che torna comoda a molti oppure i veri ingegneri li hanno sdoganati le ultime volte negli anni '80

anx721
21-08-2005, 13:29
salve raga vorrei avere alcune delucidazioni
cosa si intende per nuovo ordinamento??



è quello che è in vigore adesso che permette di prendere una laurea triennale a cui puoi far seguire la specialistica

Vega25
21-08-2005, 14:02
In merito alle nuove figure di Ingegnere che la Universitù sta sfornando (lauree del nuovo ordinamento) le prospettive non sono certo rosee, e gli stessi docenti si sono trovati non poco in difficoltà (cito le parole testuali del mio docente di Fisica I e Fisica II - un certo Silvestrini) a dovere compattare in poche ore di lezione quello che prima facevano in un anno.

Per quanto riguarda il percorso formativo io direi che oggi di Ingegneria si salvano solo alcuni indirizzi (meccanica ad esempio potrebbe essere una buona scelta) anche l'ambiente e l'idraulica sono abbastanza richiesti oltre a qualche indirizzo energetico.

Cmq a mi permetto di dare un consiglio a tutti i neo-diplomati, non pensate che quello che vi piace oggi vi piacerà anche per il futuro. La vita ci riserva tantissime sorprese e molte di queste (parlo dell'ambito lavorativo) purtoppo ci portato alla quasi totale negazione degli anni di studio. La facoltà oggi va scelta sia in base alle proprie preferenza ma anche secondo me alle richieste del mercato, quindi oltre a consultare i siti dei vari atenei io consiglio di consultare anche i siti delle più grandi realtà aziendali italiane ed estere e vedere alla voce "lavora con noi" quali sono le figura professionali "competenze ed esperienza" che vengono richieste.

XRyoSaeba
21-08-2005, 14:05
Meccanica è anch'essa in sovrannumero.
300 iscritti all'anno, un 100 si ritirano, il resto vanno avanti. 200 laureati all'anno in ing meccanica, in una sola università, possono soddisfare il mercato di tutta la penisola.
Quindi meglio optare per quel che piace

XRyoSaeba
21-08-2005, 14:25
a costo di sembrare ripetitivo, ma per non far andare la discussione a tarallucci e vino, ripeto, studiate quel che vi piace e al mondo del lavoro guardateci quando siete prossimi alla laurea o dopo. è questo il trucco per riuscire. personalmente ho studiato una cosa che mi piace, mi sono appassionato agli esami, per me è stato un piacere seguire le lezioni perché amavo gli argomenti. questi ragionamenti economici sulla professione ingegnere dovrebbero esserci, ma solo marginali, prima bisogna imparare imparare e imparare, dopo si vedrà.

buono studio

fabio80
21-08-2005, 16:14
a costo di sembrare ripetitivo, ma per non far andare la discussione a tarallucci e vino, ripeto, studiate quel che vi piace e al mondo del lavoro guardateci quando siete prossimi alla laurea o dopo. è questo il trucco per riuscire. personalmente ho studiato una cosa che mi piace, mi sono appassionato agli esami, per me è stato un piacere seguire le lezioni perché amavo gli argomenti. questi ragionamenti economici sulla professione ingegnere dovrebbero esserci, ma solo marginali, prima bisogna imparare imparare e imparare, dopo si vedrà.

buono studio



contento te, io detesto studiare... :mbe:

Vega25
21-08-2005, 16:31
a costo di sembrare ripetitivo, ma per non far andare la discussione a tarallucci e vino, ripeto, studiate quel che vi piace e al mondo del lavoro guardateci quando siete prossimi alla laurea o dopo. è questo il trucco per riuscire. personalmente ho studiato una cosa che mi piace, mi sono appassionato agli esami, per me è stato un piacere seguire le lezioni perché amavo gli argomenti. questi ragionamenti economici sulla professione ingegnere dovrebbero esserci, ma solo marginali, prima bisogna imparare imparare e imparare, dopo si vedrà.

buono studio

Secondo me le cose come le descrivi tu potevano andare bene 40 anni fa in cui c'era grande richiesta di professionisti in praticamente tutti i settori, i lavori prima o poi arrivavano senza l'aiuto e la spinta di nessuno ed alla fine si riusciva anche a lavorare e ad applicare quello che realmente si è studiato.

Oggi purtroppo la società è diversa, io personalmente vivo da solo non ho particolari spese ma sembra che i soldi non bastino mai.

Non so tu che lavora faccia e se sei tra quei fortunati che riescono a fare con piacere quello per cui hanno studiato, ti posso dire la mia personale esperienza quella di un ragazzo laureato con Lode in Ingegneria Civile Indirizzo Strutturale che si ritrova a fare tutt'altro. E credimi all'inizio pensi che un lavoro vale l'altro e ti accontenti, poi arrivano i soldi in banca e sei ancora + contento, ma quando la mente supera queste barriere materiali e pensa a tutti gli anni passati a studiare le strutture + disparate ed a tutte le nottate trascorse davanti al comouter per allestire un progetto allora mi viene un morso allo stomaco ed all'improvviso mi sento male e rimetto in discussione tutta la mia vita quello che ho fatto, quello che sto facendo ed anche quello che penso di fare.

E poi qualche altro consiglio che fino a qualche anno fa me ne sarei visto bene dal dare:
1) cercate di lavorare, anche durante il periodo universitario. Entrate a contatto con il mondo del lavoro e rendetevi conto delle reali difficoltà.
2) Createvi un Curriculum ricco di esperienza lavorative e seguite quanti + seminari possibili.
3) Imparate benissimo la lingua inglese possibilmente con qualche certificato che attesti il vostro reale livello di conoscenza della lingua.

XRyoSaeba
21-08-2005, 16:42
aggiungo: imparate ad essere cattivi ai colloqui che se siete i classici figli di mamma non vi assumeranno mai.

io ancora non lavoro, ho fatto un colloquio e non l'ho passato.

Vega25
21-08-2005, 16:53
E poi dico un'altra cosa che non dovrei dire, anche perchè io ho sempre fatto l'esatto contrario:

All'università cercatevi un compagno di studi che ne sappia almeno quanto voi, sarebbe preferibile uno che ne sa di +.
Beccata il + secchione del corso ed attaccatevi a lui come un Koala.
Se anche sapete qualchecosa in + rispetto agli altri tenetevela per voi.

Insomma già è difficile studiare, laurearsi e poi trovare lavoro se poi decidiamo di fare beneficenza aiutando gli altri e prendendolo nel :ciapet: noi allora siamo proprio :muro:

anx721
21-08-2005, 17:14
aggiungo: imparate ad essere cattivi ai colloqui


che intendi per essere cattivi?

Dante_Cruciani
21-08-2005, 17:42
cattivi e perchè? io per non andare troppo impreparato o meglio eccessivamente impacciato, effetuavo dei colloqui che dal punto di vista lavorativo non mi interessavano(sia per qualifica, sbocchi etc...), ma utili per fare esperienza su come presentarsi a società molto più interessanti :D

XRyoSaeba
21-08-2005, 18:00
dal mio primo colloquio ho avuto modo di vedere che quelli che sono piu' ''cattivi'' nel senso di maliziosi, che parlano tanto (anche a costo di dir cazzate) se la svignano.. cioè passano.
chi fa il belloccio nerd parlando poco non passa.

se scoprono poi che sei deboluccio di carattere (e se lo sei se ne accorgono) scordati di passare.
i colloqui sono + difficili di qualsiasi esame.

8310
21-08-2005, 18:06
dal mio primo colloquio ho avuto modo di vedere che quelli che sono piu' ''cattivi'' nel senso di maliziosi, che parlano tanto (anche a costo di dir cazzate) se la svignano.. cioè passano.
chi fa il belloccio nerd parlando poco non passa.

se scoprono poi che sei deboluccio di carattere (e se lo sei se ne accorgono) scordati di passare.
i colloqui sono + difficili di qualsiasi esame.

:eek: :eek: :eek:

MSciglio
21-08-2005, 19:28
Secondo me le cose come le descrivi tu potevano andare bene 40 anni fa in cui c'era grande richiesta di professionisti in praticamente tutti i settori, i lavori prima o poi arrivavano senza l'aiuto e la spinta di nessuno ed alla fine si riusciva anche a lavorare e ad applicare quello che realmente si è studiato.

Oggi purtroppo la società è diversa, io personalmente vivo da solo non ho particolari spese ma sembra che i soldi non bastino mai.

Non so tu che lavora faccia e se sei tra quei fortunati che riescono a fare con piacere quello per cui hanno studiato, ti posso dire la mia personale esperienza quella di un ragazzo laureato con Lode in Ingegneria Civile Indirizzo Strutturale che si ritrova a fare tutt'altro. E credimi all'inizio pensi che un lavoro vale l'altro e ti accontenti, poi arrivano i soldi in banca e sei ancora + contento, ma quando la mente supera queste barriere materiali e pensa a tutti gli anni passati a studiare le strutture + disparate ed a tutte le nottate trascorse davanti al comouter per allestire un progetto allora mi viene un morso allo stomaco ed all'improvviso mi sento male e rimetto in discussione tutta la mia vita quello che ho fatto, quello che sto facendo ed anche quello che penso di fare.

E poi qualche altro consiglio che fino a qualche anno fa me ne sarei visto bene dal dare:
1) cercate di lavorare, anche durante il periodo universitario. Entrate a contatto con il mondo del lavoro e rendetevi conto delle reali difficoltà.
2) Createvi un Curriculum ricco di esperienza lavorative e seguite quanti + seminari possibili.
3) Imparate benissimo la lingua inglese possibilmente con qualche certificato che attesti il vostro reale livello di conoscenza della lingua.

Secondo me invece è fondamentale studiare quello che è la propria passione, al costo di impiegare più tempo per trovare l'impiego. Altrimenti il lavoro magari lo trovi subito (forse) ma poi ti svegli a 40 anni e ti chiedi... ma che cavolo ho fatto nella vita? Non ci si può sforzare di farsi piacere ciò che non piace dato che il lavoro ricopre più della metà del tempo che stiamo svegli.
Per me non c'è peggio del tornare a casa nervosi perchè si fa un lavoro che non piace. E questa infelicità e nervosismo si trasmette anche all'ambiente famigliare.

MSciglio
21-08-2005, 19:29
dal mio primo colloquio ho avuto modo di vedere che quelli che sono piu' ''cattivi'' nel senso di maliziosi, che parlano tanto (anche a costo di dir cazzate) se la svignano.. cioè passano.
chi fa il belloccio nerd parlando poco non passa.

se scoprono poi che sei deboluccio di carattere (e se lo sei se ne accorgono) scordati di passare.
i colloqui sono + difficili di qualsiasi esame.

Non è questione di cattiveria o maliziosità. Bisogna essere sicuri di se, sapersi vendere bene e non mostrare timori. Personalmente in tutti i colloqui che ho fatto mi sono sempre divertito e non ho mai avuto alcun problema. Tutto sommato è una chiacchierata.

Dante_Cruciani
21-08-2005, 21:44
Ho riscosso un notevole successo ai colloqui perchè ho una grande presenza fisica e mi sono sempre dimostrato sicuro e privo di incertezze.
Purtroppo mi hanno segato quando sono stato sottoposto a quei test strani che vanno di moda nelle multinazionali: figure in 3d, serie numeriche, ecc. Sono una frana :D:D


spettacolari quei test

fabio80
21-08-2005, 22:04
Ho riscosso un notevole successo ai colloqui perchè ho una grande presenza fisica e mi sono sempre dimostrato sicuro e privo di incertezze.
Purtroppo mi hanno segato quando sono stato sottoposto a quei test strani che vanno di moda nelle multinazionali: figure in 3d, serie numeriche, ecc. Sono una frana :D:D


oddio, da noi li usavano nei test di ammissione :mbe:

fabio80
22-08-2005, 12:45
Davvero? Mai fatto un test di ammissione :D:D:D Anche se mi sono giocato un posto in una nota multinazionale a causa del fallimento di questo test (sono arrivato decimo su dodici in lizza) non demordo :D
Onestamente li trovo inutili perchè non dimostrano le reali capacità organizzative e lavorative del candidato e questo l' ho fatto notare pure al colloquio di lavoro.


al polimi sì

oltre a domande di matematica o sc vare e comprensione del testo c'era poi la sezione di logica con ste figure cazzute da mettere in serie o simili... odiose :D